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1.2
22
Applicazione 1.2.1. Risolvere lo schema riportato in Figura 1.30 utilizzando il metodo delle rigidezze.
T 4EJ
6EJ
0
B
B
2
l
l
1
B 0 EA
0 B
l
2
6EJ
12EJ
vB
vB
0
l2
l3
Asta BC
T 4EJ
B
l
1
B 0
2
vB
6EJ
l2
0
EA
l
6EJ
B
l2
0 B
12EJ
vB
l3
e Sdc
23
Asta BD
T 4EJ
B
l
1
B 6EJ
l2
2
vB
0
6EJ
l2
12EJ
l3
0
B
0 B
EA
vB
l
6EJ
0
l
l2
12EJ
6EJ
+ 2 EA
0
l2
l3
l
24EJ
EA
0
0
+ l
l3
Per quanto riguarda invece il vettore dei carichi nodali equivalenti, non
essendo presenti carichi direttamente applicati sui nodi si hanno solo i
e Sdc
24
T F l
B
8
T
Le = u P = B
0
F
vB
2
1
1X
e Le = uT Ku uT P = min
2
2
Ku P = 0
la cui soluzione permette di determinare gli spostamenti incogniti. In
particolare, nel caso in cui per tutte le aste risulti EA = si trova:
F l2
96EJ
B = 0
vB = 0
B =
e Sdc
25
e Sdc
26
e Sdc
27
Applicazione 1.2.2. Risolvere lo schema riportato in Figura 1.37 utilizzando il metodo delle rigidezze.
La struttura `e tre volte iperstatica e presenta un carico distribuito sullasta BC. I parametri cinematici che caratterizzano la deformata della
struttura sono rispettivamente la rotazione (Figura 1.38), lo spostamento orizzontale (Figura 1.39) e lo spostamento verticale v del nodo
B (Figura 1.40). A questo punto si valuta asta per asta lenergia di
deformazione associata ai parametri cinematici individuati.
Asta AB
T 4EJ
6EJ
B
B
0
2
l
l
1
B 0 EA
0 B
l
2
6EJ
12EJ
vB
vB
0
l2
l3
Asta BC
Asta BD
T 3EJ
B
l
1
B 0
2
vB
3EJ
l2
1
2
B
B
3EJ
l
3EJ
l2
0
EA
l
3EJ
2
B
l
0 B
3EJ
vB
l3
3EJ
l2
3EJ
l3
B
B
e Sdc
28
3EJ
3EJ
l
3EJ
l2
3EJ
l2
2EA
l
l2
+
0
3EJ
l3
l2
15EJ
l3
Per quanto riguarda invece il vettore dei carichi nodali equivalenti, non
essendo presenti carichi direttamente applicati sui nodi si hanno solo i
contributi di incastro perfetto, vedi Figura 1.41, pertanto il lavoro esterno
`e pari a
e Sdc
29
T ql2
B
8
Le = uT P = B 0
5ql
vB
8
1X
1
e Le = uT Ku uT P = min
2
2
Ku P = 0
la cui soluzione permette di determinare gli spostamenti incogniti. In
e Sdc
30
ql3
EJ
B = 0
vB = 0.0470
ql4
EJ
e Sdc
31
Applicazione 1.2.3. Risolvere lo schema riportato in Figura 1.43 utilizzando il metodo delle rigidezze.
1 B
B
l
l2
6EJ
12EJ
v
v
2
l2
l3
Asta BC
1
2
B
C
4EJ
l
2EJ
l
2EJ
l
4EJ
l
B
C
Asta CD
1
2
C
v
4EJ
l
6EJ
l2
6EJ
l2
12EJ
l3
C
v
e Sdc
32
6EJ
l
2EJ
l
6EJ
l2
l2
6EJ
l2
24EJ
l3
l
8EJ
l
6EJ
l2
Per quanto riguarda invece il vettore dei carichi nodali con rifeimento alla
Figura 1.47 si ha
0
2
P = ql
12
ql
2
B = 0.0319
e Sdc
33
e Sdc
34
e Sdc
35
Applicazione 1.2.4. Risolvere lo schema riportato in Figura 1.49 utilizzando il metodo delle rigidezze.
EA
1
C
C
2
l
Asta DC
"
#
1
EA 2
C
C
2
4l
e Sdc
36
Asta AC
1
2
C
C
3EJ
l
3EJ
l2
3EJ
l2
3EJ
l3
C
C
Asta CE
1
2
C
C
4EJ
l
6EJ
l2
6EJ
l2
12EJ
l3
C
C
3EJ
l
3EJ
l2
15EJ
l2
l2
EA
l
2EA
4l
Per quanto riguarda invece il vettore dei carichi nodali con riferimento
alla Figura 1.52 si ha
e Sdc
37
P =
ql2
24
ql
La soluzione del sistema Ku = P permette quindi di ricavare gli spostamenti incogniti. In particolare, posto (EA)l2 = 100(EI), si ottiene
ql3
C = 0.0089
EJ
ql4
C = 0.0068
EJ
da cui `e possibile risalire ai diagrammi delle sollecitazioni Figura 1.53.
e Sdc
38
e Sdc
39