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COMMENTO POESIA VEGLIA DI GIUSEPPE UNGARETTI

In questa poesia il poeta, Ungaretti parla di una delle sue


esperienze di guerra nelle trincee. Egli, nonostante si ritrova vicino
un suo compagno morto, massacrato durante la trincea e con le
mani irrigidite, scrive lettere damore. Il poeta dice di essere
altamente attaccato alla vita, che quella delle trincee stata
unesperienza che lo ha segnato a vita. Di certo ritrovarsi un
compagno morto vicino a s, che magari pochi minuti prima era
vivo, crea un certo shock interiore.
I temi principali sono la vita e la morte. Nelle trincee non si poteva
mai sapere quando si sarebbe morti, se si sarebbe riusciti a
sopravvivere, una vera lotta tra morte e vita, senza sapere chi
sarebbe stato a vincere, quasi una lotta tra bene e male, dove non
ci sono pareggi ma solo vinti e vincitori. Ungaretti affronta due temi
in forte contrasto e molto complicati. E difficile spiegare un dolore
(altro tema importante) cos grande, come veder morire un amico
accanto a te. Sembra quasi che il poeta trovi rifugio nello scrivere
lettere damore, una forma di consolazione, per evitare di pensare a
quello che era appena accaduto. La morte dellamico, per
Ungaretti , stata come una ferita aperta, le ferite non si
rimarginano subito, ci vuole tempo, al massimo possiamo cercare di
diminuire il dolore ma non fermarlo E difficile dimenticare, in
particolare le persone che sono riuscite ad entrare nel cuore, come
gli amici.
La lingua originale della poesia litaliano ma Ungaretti utilizza un
nuovo linguaggio, molto pi breve rispetto agli altri poeti. Riesce ad
esprimere i suoi sentimenti tramite poche parole e versi liberi e
corti. Nella poesia ci sono due strofe nelle quali sono presenti anche
figure retoriche, le pi usate sono le allitterazioni: versi 1-2
(Unintera nottata/buttato vicino), verso 13 (lettere piene damore),
versi 14-15-16 (Non sono mai stato/tanto/attaccato alla vita). Sono
presenti anche metafore come: con la congestione/delle sue
mani/penetrata/nel silenzio versi da 8 a 11 e rime: nottatadigrignata-penetrata (versi 1-6-10).
La morale credo sia il verso con cui Ungaretti termina la poesia,
ovvero lattaccamento alla vita, che una cosa molto importante e
bisogna saperne fare un buon utilizzo. Non si deve prendere la vita
solo come un gioco e soprattutto unoccasione unica che viene
data a ogni persona per essere sfruttata al meglio.
Questa poesia mi piaciuta molto per la sua semplicit e per la
forza espressa dal poeta, che nonostante tutto cerca una soluzione

al problema. E come se riuscisse a scrivere lettere damore al posto


degli altri, come se diventasse anche lui defunto insieme al suo
amico e scrivesse ci che avrebbe potuto scrivere questultimo, se
fosse stato ancora vivo.
Giulia De Luca 3A

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