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Analisi e Geometria 1
Elenco di teoremi per la prova orale
Anno accademico 2013/2014
Questo `e lelenco dei teoremi la cui dimostrazione `e richiesta alla prova orale. Le dimostrazioni
dei teoremi segnati con un asterisco sono facoltative.
1.
Teorema 1.1 (Successioni monotone limitate). Ogni successione in R che sia crescente
a1 < a2 < a3 < < an < an+1 <
(1.1)
(an < bn ),
nN
una successione di intervalli compatti (cio`e chiusi e limitati) dellasse reale R, tali che
ciascuno di essi includa il successivo:
I0 I1 In
Allora lintersezione
+
\
(1.2)
n=0
n+
(1.3)
Teorema 1.4 (C non `e un campo ordinato). Nel campo C dei numeri complessi non `e
possibile definire alcun ordinamento che sia compatibile con la somma e il prodotto.
5.
Teorema 1.5 (Formula di De Moivre).
[r(cos + i sin )]n = rn (cos n + i sin n)
(1.4)
6.
Teorema 1.6. Vale la relazione:
sin x x
per x +
n+
n+
9.
f
Teorema 1.9 (Teorema degli Zeri di funzioni continue). Sia I R una funzione
definita su un intervallo I di R e continua. Siano a, b due punti appartenenti a I,
con a < b. Supponiamo che i valori f (a) e f (b) abbiano segni opposti. (Vale a dire,
f (a) < 0 e f (b) > 0, o viceversa). Allora esiste almeno un punto (a, b) in cui si ha
f () = 0.
10.
11.
renziabilit`
a). Una funzione reale di una variabile reale I R, definita su un intorno
I di x0 R, `e derivabile in x0 se, e solo se, `e differenziabile in x0 .
13.
Teorema 1.13 (Regola della catena). Se `e definita la funzione composta g f , f `e
derivabile in x0 e g `e derivabile in y0 = f (x0 ), allora g f `e derivabile in x0 e si ha
(g f )0 (x0 ) = g 0 (f (x0 )) f 0 (x0 )
(1.5)
Facoltativo: Dimostrazione della Regola della Catena (sulla derivata della funzione
composta) usando la definizione di derivata secondo Caratheodory.
14.
Teorema 1.14 (Derivata della funzione inversa). Sia f una funzione reale definita su
un intervallo I e invertibile. Se f `e derivabile in un punto x0 I, allora la funzione
inversa f 1 `e derivabile nel punto y0 = f (x0 ) e si ha
(f 1 )0 (y0 ) =
1
f 0 (x0 )
(1.6)
15.
Teorema 1.15 (Derivate fondamentali). Valgono i fatti seguenti:
(a) D sin x = cos x;
(b) D cos x = sin x;
1
(c) D ln x = ;
x
(d) Dex = ex ;
(e) Dx = x1 ,
per ogni
R;
16.
f
Teorema 1.17 (Rolle). 1 Sia [a, b] R una funzione continua sullintervallo compatto
[a, b] e derivabile sullintervallo aperto (a, b). Supponiamo
f (a) = f (b)
(1.7)
(1.8)
18.
f
Teorema 1.18 (del valore medio, o di Lagrange). Sia [a, b] R una funzione continua sullintervallo compatto [a, b] e derivabile sullintervallo aperto (a, b). Allora esiste
un punto (a, b) per il quale si ha
f (b) f (a) = f 0 ()(b a)
19.
(1.9)
Teorema 1.19 (Cauchy, o degli inrementi finiti, o del valore medio). Siano f e g due
funzioni continue sullintervallo compatto [a, b] e derivabili sullintervallo aperto (a, b).
Supponiamo g 0 (x) 6= 0 per ogni x in (a, b). Allora esiste (almeno) un punto (a, b)
per il quale
f (b) f (a)
f 0 ()
= 0
(1.10)
g(b) g(a)
g ()
20.
f
23.
Teorema 1.23 (Funzioni derivabili strettamente monot`one). Sia I un intervallo aperto
e sia f una funzione reale derivabile su I.
(a) Se f 0 (x) > 0 in ogni punto x I, allora f `e strettamente crescente su I.
(b) Se f 0 (x) < 0 in ogni punto x I, allora f `e strettamente decrescente su I.
24.
Teorema 1.24 (Test della derivata seconda). Supponiamo che x0 sia un punto critico
per f (punto interno in cui f 0 (x0 ) = 0). Allora:
a) se f 00 (x0 ) > 0, x0 `e un punto di minimo locale.
b) se f 00 (x0 ) < 0, x0 `e un punto di massimo locale.
25.
0
.). Siano f e g due
0
funzioni continue sullintervallo [x0 , b] (x0 R) e derivabili in (x0 , b). Supponiamo che
valgano le seguenti condizioni:
xx+
0
xx+
0
f 0 (x)
=L
g 0 (x)
(1.12)
f (x)
ed `e uguale al precedente:
g(x)
lim
xx+
0
f (x)
=L
g(x)
(1.13)
26.
Teorema 1.26. Sia f una funzione reale definita su un intorno aperto I del punto x0 .
Supponiamo che f sia continua nel punto x0 e sia derivabile in ogni punto x 6= x0 .
Valgono allora i fatti seguenti.
(a) Se esiste finito il limite da destra lim f 0 (x), allora esiste la derivata destra f+0 (x0 )
xx+
0
(1.14)
(b) Se esiste finito il limite da sinistra lim f 0 (x), allora esiste la derivata sinistra
f0 (x0 )
xx
0
e
f0 (x0 ) = lim f 0 (x)
xx
0
(1.15)
(c) Di conseguenza: se esistono finiti sia lim f 0 (x)(= f+0 (x0 )) sia lim f 0 (x)(=
xx
0
xx+
0
f0 (x0 )) e sono uguali tra loro vale a dire, se esiste il lim f 0 (x) allora f `e
xx0
derivabile in x0 e
(1.16)
xx0
27.
Teorema 1.27 (Formula di Taylor con il resto di Peano). Sia f una funzione di classe
C n su un intervallo aperto I dellasse reale. Fissiamo un punto x0 in I. Allora vale il
seguente sviluppo:
f (x) = f (x0 )+f 0 (x0 )(xx0 )+
28.
f 00 (x0 )
1
(xx0 )2 + + f (n) (x0 )(xx0 )n +o((xx0 )n )
2!
n!
(1.17)
Teorema 1.28 (Formula di Taylor con il resto di Lagrange). Sia f una funzione derivabile n + 1 volte su un intervallo aperto I dellasse reale. Fissiamo un punto x0 in I.
Allora, per ogni altro punto x I esiste un punto c, compreso tra x0 e x, per il quale
vale:
f (x) = f (x0 )+f 0 (x0 )(xx0 )+
f 00 (x0 )
f (n)
f (n+1) (c)
(xx0 )2 + +
(x0 )(xx0 )n +
(xx0 )n+1
2!
n!
(n + 1)!
(1.18)
29.
Teorema 1.29 (Derivata seconda e convessit`a). Supponiamo che f sia derivabile nellintervallo [a, b] e abbia derivata seconda in tutti i punti interni. Se per ogni x (a, b)
si ha f 00 (x) 0, allora f `e convessa.
30.
Teorema 1.30 (Metodo delle tangenti di Newton). Sia [a, b] R una funzione di
classe C 2 [a, b]. Supponiamo che:
(a) f (a) > 0, f (b) < 0 .
(b) f 0 (x) < 0 per ogni x in [a, b].
(c) f 00 (x) > 0 .
Allora esiste un unico punto c (a, b) in cui la funzione si annulla e la successione
= a
x0
f (xn )
(1.19)
n = 1, 2, ...
xn+1 = xn 0
f (xn )
converge al punto c.
Nel Metodo delle Tangenti di Newton la convergenza `e quadratica, cio`e lerrore al passo
(n + 1)-esimo `e maggiorato dal quadrato dellerrore commesso al passo precedente.
6
31.
f
Teorema 1.31 (Teorema Fondamentale del Calcolo Integrale). Sia [a, b] R una
funzione continua. Allora valgono i due fatti seguenti:
(a) La funzione integrale di f con punto-base a,
Z x
f (t) dt
F (x) =
(1.20)
`e una antiderivata di f , ossia `e derivabile e F 0 (x) = f (x) per ogni x in [a, b]:
Z x
d
f (t) dt = f (x)
(1.21)
dx a
(b) Se G `e una qualunque antiderivata di f su [a, b], ossia G0 (x) = f (x) per ogni x in
[a, b], allora
Z b
f (t) dt = G(b) G(a)
(1.22)
a
32.
Teorema 1.32 (Cambio di variabili negli integrali definiti). Sia [a, b] R una fun
zione continua sullintervallo [a, b] e sia [, ] [a, b] una funzione biunivoca con
derivata continua 0 (t) > 0. (Dunque () = a e () = b.) Allora vale questa
uguaglianza:
Z
Z b
f (x) dx =
f ((t))0 (t) dt
(() = a, () = b)
(1.23)
a
33.
Teorema 1.33 (Integrabilit`
a di 1/xa in un intorno di +).
Z +
se a 1
diverge a +
1
dx
converge (al numero 1 ) se a > 1
xa
1
a1
(1.24)
34.
Teorema 1.34 (Criterio del confronto asintotico.). Siano f (x) e g(x) funzioni nonnegative continue definite su una stessa semiretta I = (a, +). Supponiamo f (x)
g(x) per x +. Allora f (x) `e integrabile su I se e solo se g(x) `e integrabile su I.
35.
(1.25)
`e data da
y = CeA(x) + eA(x)
f (x)eA(x) dx
(1.26)
36.
Teorema 1.36 (Parametrizzazione alla lunghezza darco). Data una qualunque curva
parametrizzata regolare, `e sempre possibile effettuare un cambio di parametro, in modo
tale che la nuova parametrizzazione sia alla lunghezza darco (cio`e con velocit`
a scalare
unitaria).
37.
dv
T + v 2 kN
dt
|0 (t) 00 (t)|
|0 (t)|3
(1.27)
d
d
(t) `e il vettore tangente e 00 (t) = 0 (t) `e il vettore accelerazione.
dt
dt