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OSPEDALE DI APUANE - MASSA

PROGETTO ESECUTIVO

CORPO OSPEDALIERO:
RELAZIONE DI CALCOLO
STRUTTURALE
-PARTE GENERALEGENERALE-

1 PREMESSA
La presente Relazione di calcolo strutturale illustra il progetto strutturale del
nuovo ospedale di Massa nei suoi aspetti generali. Essa articolata secondo i seguenti
capitoli:
- parte generale
- orizzontamenti e fondazioni
- setti e pilastri
- area economale
- integrazione
Nei vari capitoli verranno riportati per brevit espositiva solamente i criteri base
seguiti nel dimensionamento e nella verifica delle strutture, unitamente all'esposizione
grafica delle analisi svolte ed alle verifiche di resistenza pi significative. Eventuali
maggiori dettagli esplicativi in merito alle analisi od alle verifiche sono invece riportate
nell'allegato integrativo.

1.1 Descrizione dellopera


Ledificio presenta in pianta una forma ad H inscritta in un quadrato di lato pari a
circa 130m.
Lospedale composto da due corpi rettangolari paralleli tra loro e collegati da
unarea centrale dove trovano ubicazione i vani scala-ascensore ed un ampia area a
cielo aperto; nelle seguenti immagini si riporta una vista in pianta ed in sezione della
costruzione.

quattro ospedali toscani

Apuane - Massa

Pianta tipica

sezione B B

sezione C - C
quattro ospedali toscani

Apuane - Massa

In elevazione ledificio costituito da:


- piano interrato, esteso al solo corpo centrale
- piano terra
- piano primo
- piano secondo
- piano terzo
- copertura *
Le strutture portanti verticali sono costituite da pilastri in c.a. disposti ad interasse
di 7.50 m, tale interasse viene ridotto in corrispondenza ai nuclei scala-ascensori.
Le fondazioni sono a platea di spessore 70-80 cm costante e disposte su due
livelli in relazione allestensione del piano interrato.
I piani in elevazione sono invece costituiti da soletta alleggerita in c.a. di
spessore 36cm (5+24+7). Sono poi disposti nelle due fasce centrali i vani
scala/ascensore.
Per limitare la nascita di stati di coazione interna potenzialmente dannosi per le
strutture in oggetto, si prevede linserimento, a partire dal livello terra, di un giunto
strutturale che suddivide ledificio in quattro corpi aventi superfici tra loro simili. Nella
seguente figura riportata una vista schematica in pianta della disposizione di detti
giunti.

CORPO 1

CORPO 2

CORPO 3

CORPO 4

giunti strutturali agli orizzontamenti 2, 3, 4, 5


Il piano interrato pi basso risulta invece meno esposto ai confronti delle
variazioni termiche e, pertanto, non risulta necessario prevedere particolari interruzioni
strutturali nella platea di fondazione e nel piano terra (1 orizzontamento).

1.2 Caratteristiche tecniche


Il sistema fondazionale costituito da una platea di spessore costante priva di
giunti strutturali; lo spessore di 80 cm al piano interrato e di 70 cm al piano terra.
La soluzione proposta, ai fini del comportamento sismico della struttura ai sensi
della nuova normativa in vigore, risulta tecnicamente assai efficace.
La platea, infatti, conferisce grande rigidezza al piano fondazionale, garantendo
quindi che in caso di evento sismico i tagli agenti alla base dei vari setti controventanti
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vengano uniformemente ripartiti sullintera superficie delledificio, limitando in tal modo


addensamenti localizzati di tensione nel terreno.
La platea, infine, ridistribuisce su unampia superficie il carico verticale trasmesso
dai pilastri consentendo al terreno di lavorare entro i tassi di tensione ammissibili e
garantendo anche una certa riserva di resistenza per far fronte ad eventi eccezionali,
quali ad esempio quelli causati dal sisma.
Gli orizzontamenti delledificio sono realizzati con una soletta in c.a. alleggerita,
caratterizzata da un comportamento perfettamente isotropo nello spazio e dotata di
elevata rigidezza nel piano. Lungo gli allineamenti dei pilastri viene inoltre eliminato
lalleggerimento ottenendo delle fasce, chiamate per brevit, anche se impropriamente,
"travi" piene nello spessore del solaio aventi larghezza di circa 120 cm. Con tale
soluzione il piano assume caratteristiche di inerzia e rigidezza ottimali dal punto di vista
del comportamento in fase sismica, risultano soddisfatti i requisiti prestazionali richiesti
dal D.M. 14.01.08 e dallO.P.C.M. 3274.
Lo spessore totale del solaio di 36 cm, costituito da 7 cm inferiori + 24 cm di
alleggerimento + 5 cm superiori.

Sezione tipica soletta e trave

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Pianta campata tipica


La realizzazione della soletta alleggerita avviene in maniera assai semplice e
standardizzata, secondo le fasi riassumibili di seguito:
- posa dei casseri
- messa in opera dellarmatura inferiore
- posa dei blocchi di alleggerimento tipo U-Boot
- messa in opera dellarmatura superiore
- getto del c.a.
- scassero del solaio (eventualmente per fasi successive)
- Il piano successivo viene quindi eseguito con le stesse modalit.
Ladozione della soletta alleggerita consente una notevole standardizzazione del
processo produttivo: attraverso uno studio specializzato delle operazioni di costruzioni
quindi possibile rendere il cantiere estremamente semplice e pulito, con elevata resa
produttiva e ottima qualit del prodotto finito.
Il ridotto spessore richiesto (36 cm) e lassenza di sottosporgenze offrono inoltre
notevole spazio a disposizione delle esigenze impiantistiche, anche in funzione di futuri
interventi di trasformazione dellospedale.
Per contro, la rigidezza risulta elevata, consentendo quindi deformazioni
alquanto ridotte anche in presenza dei forti sovraccarichi previsti in funzione della
destinazione duso e permettendo quindi nel tempo la pi ampia riorganizzazione
distributiva dei vari reparti.
Tale tipologia di solaio stata prescelta in quanto assicura le seguenti positive
caratteristiche:
- spessori contenuto (fino a 1/30 della luce);
- agevole adattabilit alle particolari conformazioni geometriche locali nei
casi di variazione dalla maglia strutturale principale;

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intradosso completamente piano, il che consente la pi completa


flessibilit al lay-out architettonico e alla distribuzione e al passaggio
degli impianti;
- efficienza sismica elevata, in quanto il comportamento nel piano
assimilabile a quello di un diaframma rigido con propriet equivalenti in
entrambe le direzioni principali;
- elevata rigidezza nei confronti dei carichi verticali;
- elevata capacit di ridistribuzione trasversale dei carichi concentrati,
anche molto superiori a quelli nominali caratteristici uniformemente
distribuiti il che comporta la pi completa flessibilit nellesercizio
delle funzioni ospedaliere e nei riguardi dellinstallazione di attrezzature
e apparati medicali;
- agevole forabilit delle solette, sia in fase di progettazione (nella quale
possono essere previste tutte le maggiori forometrie, anche con
opportuni provvedimenti in prossimit dei pilastri), sia nel corso
dellesercizio futuro dellospedale, avendo avuto riguardo in fase di
progettazione di garantire un certo margine nel proporzionamento delle
armature tale da consentire pressoch ovunque lesecuzione di
forature di dimensioni massime prefissate);
- facile ottenimento del grado di resistenza al fuoco REI 90-120
richiesta, poich la conformazione a intradosso piano senza
sottosporgenze, anche minime, la pi favorevole nei confronti della
protezione delle armature, minimizzando lo spessore di copriferro
necessario;
- buon grado di isolamento acustico nei confronti della trasmissione
aerea del suono grazie alla buona massa strutturale;
- manutenzione praticamente nulla nel tempo;
- buona resa costruttiva pur in presenza di strutture completamente
gettate in opera: con lutilizzo dei moderni sistemi di casseratura
industrializzata e considerando la ripetitivit della maglia strutturale,
possibile prevedere una produzione settimanale di parecchi m
giornalieri;
- intradosso liscio, necessario per evitare la formazione di sacche di gas.
Lelevata standardizzazione del processo produttivo, inoltre, consente di
organizzare meglio il cantiere e ridurre notevolmente i tempi di attesa: si pu infatti
procedere alla realizzazione del solaio successivo in tempi molto ravvicinati,
prevedendo opportunamente le fase di scassero delle solette. Lottimizzazione delle fasi
di lavoro riduce di conseguenza i tempi di costruzione arrecando, quindi, minor disagio
alla struttura ospedaliera circostante che deve mantenere inalterata la sua totale
funzionalit.
Dal punto di vista strutturale, infine, la notevole rigidezza della soletta alleggeritarinforzata e lottimo comportamento in entrambe le direzioni consente lo sfruttamento
ottimale di tutte le pareti in c.a..
I pilastri sono realizzati in opera ed in c.a. ad alta resistenza; per ottimizzare le
sezioni ed accelerare le fasi costruttive.
Le strutture di controventamento sono invece realizzate da vari setti in c.a. di
opportuno spessore, distribuiti in pianta in maniera simmetrica rispetto ai due assi
principali delledificio.
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Al fine di ottimizzare la risposta strutturale allazione sismica, i vari corpi da cui


composto ledificio vengono resi solidali fra loro tramite linserimento adeguati particolari
dispositivi di vincolo: dispositivi di vincolo dinamico, denominati shock-transmitter, e
connettori direzionali a taglio. Gli shock-transmitter sono apparecchi in grado di
trasmettere rigidamente le azioni di tipo impulsivo, quali, ad esempio, quelle tipiche che
si generano in caso di terremoti, ma al contempo consentono agevolmente il maturare
di spostamenti caratterizzati da bassa velocit di applicazione, caso tipico delle
deformazioni di origine termica, tornando ad irrigidirsi in maniera pressoch istantanea
quando soggetti ad azioni rapide (caso dei terremoti e/o forti raffiche di vento
improvviso). I connettori direzionali a taglio, invece, sono costituiti da uno o pi barrotti
in acciaio collegati alla soletta in c.a. e provvisti di un manicotto scorrevole: essi, quindi,
consentono gli spostamenti lungo alcune direzioni, impedendo invece il movimento
lungo la direzione prefissata.
Con l'introduzione di questi due accorgimenti, perci, dal punto di vista
dellanalisi sismica le diverse parti strutturali in cui viene suddiviso ledificio si
comportano in realt come un unico organismo strutturale, proprio come se ad ogni
piano si fosse istantaneamente chiuso il giunto previsto.
Contemporaneamente, inoltre, linterruzione strutturale rimane attiva per quanto
riguarda le dilatazioni termiche, col notevole beneficio di limitare significativamente gli
stati coattivi sfavorevoli legati alle variazioni di temperatura. Non meno importante,
inoltre, la possibilit di mantenere ad ogni piano una larghezza di giunto ridotta e pari
solamente ai pochi centimetri richiesti dalle dilatazioni termiche, con notevole vantaggio
in termini di qualit e durabilit di impianti e finiture.
In fase di sisma, inoltre, la struttura si comporta come un tuttuno con setti
controventanti uniformemente distribuiti in pianta: ne consegue un indubbio
miglioramento dal punto di vista della regolarit di risposta da parte dellintera struttura
in seguito allazione delle forze orizzontali causate dal vento o da un terremoto. Ci
consente innanzitutto di ripartire in maniera pi uniforme i parametri di sollecitazione
interna, evitando il concentrarsi di azioni elevate in corrispondenza ai nuclei
controventanti presenti, con consistente diminuzione della quantit di armatura
necessaria.
Dal punto di vista impiantistico la ridotta ampiezza di giunto semplifica
notevolmente la realizzazione delle reti tecnologiche previste per il corretto
funzionamento dellospedale. In caso di sisma di elevata intensit, inoltre, gli shocktransmitter e i barrotti bloccano i pericolosi movimenti relativi fra un corpo e laltro che
potrebbero comportare la rottura degli impianti con grave compromissione dellattivit
ospedaliera.
I sovraccarichi previsti, di entit superiore a quelli di Legge, derivano
direttamente dalla destinazione d'uso cui l'intero edificio dedicato.
L'intera struttura stata progettata per garantire una resistenza al fuoco REI 90'120. Per conseguire tale risultato viene ottenuto prevedendo per tutte le strutture in c.a.
un opportuno copriferro delle armature, mentre per gli elementi in acciaio viene previsto
un rivestimento di adeguate caratteristiche e spessore.

1.3 Futuro ampliamento del piano terzo


Le strutture in esame vengono predisposte gi in questa fase per ospitare il
futuro ampliamento del piano terzo, come riportato nella seguente immagine:
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In particolare, i solai ed i pilastri della zona interessata dal suddetto ampliamento


vengono gi dimensionati per sopportare la presenza del piano supplementare; mentre,
dal punto di vista sismico, stato verificato che le strutture controventanti (setti in c.a.)
presentino un fattore di sicurezza tale da sopportare le azioni sismiche indotte dalla
zona di futura aggiunta.
In fase di realizzazione dell'ampliamento, tuttavia, si raccomanda di verificare
nuovamente tali elementi in funzione delle nuove strutture che si andranno
effettivamente a realizzare.

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2 METODO DI CALCOLO
Lo studio delle strutture stato condotto secondo i metodi della scienza delle
costruzioni supponendo i materiali elastici, omogenei ed isotropi.
La ricerca dei parametri di sollecitazione stata fatta secondo le disposizioni di
carico pi gravose avvalendosi di codici di calcolo automatico per l'analisi strutturale
secondo quanto riportato nel D.M. 14.01.2008 Norme Tecniche per le costruzioni.
Le verifiche di resistenza delle sezioni sono state eseguite secondo il metodo
semiprobabilistico agli stati limite secondo quanto riportato nel D.M. 14.01.2008 Norme
Tecnichel per le costruzioni.
I coefficienti di sicurezza adottati sui materiali, concordemente con il D.M.
14/01/2008, sono assunti pari a:
- Cemento armato
Stato limite
Calcestruzzo c
Acciaio s
ultimo
1.15
1.50 per c.a. normale
- Acciaio per carpenteria metallica
Stato limite
Resistenza sezioni
Resistenza allinstabilit
Resistenza allinstabilit nei ponti
Resistenza sezioni tese

Acciaio M
M0 =1.05
M1 =1.05
M1 =1.10
M2 =1.25

2.1 Valutazione della sicurezza: vita nominale, classe duso, periodo


di riferimento
Vista la particolarit delle strutture in oggetto, nelle analisi sono stati considerati i
parametri:
Vita nominale (VN):

50 anni

Classe duso:

IV (Cu = 2)

Periodo di riferimento azione sismica (VR = VN * Cu):

100 anni

2.2 Combinazioni di carico agli stati limite


Il calcolo delle sollecitazioni avviene considerando le combinazioni di carico:
Combinazioni allo stato limite ultimo (condizioni statiche):
Fd = G1 * G1k + G2 * G2k + p * Pk + q [Q1k + (0i * Qik)]
Combinazioni rare (condizioni statiche):
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Fd = G1k + G2k + Pk + Q1k + (0i * Qik)


Combinazioni frequenti (condizioni statiche):
Fd = G1k + G2k + Pk + y1l * Q1k + (2i * Qik)
Combinazioni quasi permanenti (condizioni statiche):
Fd = G1k + G2k + Pk + (2i * Qik)
Combinazione sismica:
Fd = E + G1k + G2k + Pk + (2i * Qik)]
Lazione sismica viene valutata considerando:
le masse partecipanti G1k + G2k + (2i * Qik)]
laccelerazione del luogo in esame con tempo di ritorno TR = -VR/ln(1-PVR)
(con VR = VN * Cu)
(con PVR: probabilit di superamento nel periodo di riferimento VR)
Combinazione eccezionale:
Fd = G1k + G2k + Pk + Ad+ (2i * Qik)]
Con:

G1k = peso proprio delle strutture


G2k = sovraccarico permanente portato
Qik = sovraccarico accidentale, neve
Pk = precompressione, se presente
Ak = azione eccezionale (ES incendio)
Ek = azione sismica
verifica per lo stato limite di equilibrio
G1 = 1,1 (oppure 0.9)
Gk = pesi permanenti
G2 = 1,5 (oppure 0)
Gk = pesi permanenti non strutturali non
compiutamente definiti
p = 1
Pk = precompressione
Qi = 1,5 (oppure 0)
Qk = pesi accidentali
verifica per lo stato limite ultimo resistente
Gk = pesi permanenti
G1 = 1,3 (oppure 0.9)
G2 = 1,5 (oppure 0)
Gk = pesi permanenti non strutturali non
compiutamente definiti
p = 1
Pk = precompressione
Qi = 1,5 (oppure 0)
Qk = pesi accidentali
verifica per lo stato limite ultimo geotecnico
G1 = 1,0
Gk = pesi permanenti
G2 = 1,3 (oppure 0)
Gk = pesi permanenti non strutturali non
compiutamente definiti

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p = 1
Qi = 1,3 (oppure 0)

Pk = precompressione
Qk = pesi accidentali

1i, 1i , 1i : coefficienti da determinarsi sulla


statistiche:
Categoria/azione
Cat. A) ambienti ad uso residenziale
Cat. B) uffici
Cat. C) ambienti suscettibili di affollamento
Cat. D) ambienti ad uso commerciale
Cat. E) biblioteche, archivi, magazzini
Cat. F) parcheggi per veicoli con peso <30KN
Cat. G) parcheggi per veicoli con peso >30KN
Cat. H) coperture
Vento
Neve (quota <1000m slm)
Neve (quota >1000m slm)
Variazioni termiche

0i
0.7
0.7
0.7
0.7
1.0
0.7
0.7
0.0
0.6
0.5
0.7
0.6

base di considerazioni

1i
0.5
0.5
0.7
0.7
0.9
0.7
0.5
0.0
0.2
0.2
0.5
0.5

2i
0.3
0.3
0.6
0.6
0.8
0.6
0.3
0.0
0.0
0.0
0.2
0.0

2.3 Codici di calcolo


Tutti i codici di calcolo automatico utilizzati per il calcolo e la verifica delle
strutture e la redazione della presente relazione di calcolo sono di sicura ed accertata
validit e sono stati impiegati conformemente alle loro caratteristiche. Tale affermazione
suffragata dai seguenti elementi:
grande diffusione del codice di calcolo sul mercato;
storia consolidata del codice di calcolo (svariati anni di utilizzo);
utilizzo delle versioni pi aggiornate (dopo test);
pratica duso frequente in studio.
In considerazione dei problemi allo studio, caratterizzati da piccoli spostamenti e
tensioni inferiori ai limiti elastici dei materiali, si ritenuto sufficiente adottare una
schematizzazione della geometria e dei materiali di tipo lineare con leggi elastiche e
isotrope ed omogenee.
2.3.1 Eng2K
Programma di verifica di sezioni in c.a., acciaio e legno prodotto dalla SigmaC di
Padova. Codesto software un programma di comprovata affidabilit prodotto da ormai
diversi anni e largamente diffuso.
Il programma Eng2K viene utilizzato per le verifiche a tenso/presso-flessione
retta o deviata di sezioni di varia forma e natura; gli schemi grafici ed i tabulati riportati
sono ottenuti tramite tale codice di calcolo.
2.3.2 Straus 7
Programma di calcolo strutturale agli elementi finiti della G+D Computing Pty.
Ltd 2000. Esegue il calcolo di strutture spaziali composte da elementi mono- e/o bidimensionali anche con non linearit di materiale o con effetti dinamici. Questo software
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fra i programmi strutturali ad elementi finiti pi diffusi con svariate applicazioni e di


comprovata affidabilit.
Il programma Straus 7 viene utilizzato per lo studio di elementi strutturali spaziali
non schematizzabili con Eng 2K.

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3 CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE DEL SITO


Per le analisi e caratteristiche dei terreni su cui sorger l'opera in oggetto si fa
riferimento alla relazione geotecnica redatta appositamente in sede di progettazione.

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4 NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Il progetto stato sviluppato nell'osservanza del vigente D.M. 14.01.2008.
Il progetto fa inoltre riferimento alle seguenti normative:

4.1 Norme generali














Legge 5 novembre 1971, n. 1086


Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato,
normale e precompresso ed a struttura metallica.
Ministero dei Lavori Pubblici. Circolare n. 11951, 14 febbraio 1974
Istruzioni relative alla Legge 5 novembre 1971.
Ministero dei Lavori Pubblici. Decreto ministeriale 14 febbraio 1992
Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle strutture in
cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche.
Ministero dei Lavori Pubblici. Decreto ministeriale 9 gennaio 1996
Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle strutture in
cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche.
Ministero dei Lavori Pubblici. Circolare n. 252 AA.GG/STC, 15 ottobre 1996
Istruzioni per lapplicazione delle Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione
ed il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e per
le strutture metalliche di cui al decreto ministeriale 9 gennaio 1996.
Ministero dei Lavori Pubblici. Decreto ministeriale 16 gennaio 1996
Norme tecniche relative ai Criteri generali per la verifica di sicurezza delle
costruzioni e dei carichi e sovraccarichi.
Ministero dei Lavori Pubblici. Circolare n. 156 AA.GG/STC, 4 luglio 1996
Istruzioni per lapplicazione delle Norme tecniche relative ai criteri generali per
la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi di cui al
decreto ministeriale 16 gennaio 1996.
Ministero dei Lavori Pubblici. Decreto Ministeriale 14 settembre 2005
Norme tecniche per le costruzioni.
Ministero dei Lavori Pubblici. Decreto Ministeriale 1 gennaio 2008
Norme tecniche per le costruzioni.

4.2 Norme sismiche


Legge 2 febbraio 1974, n. 64
Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone
sismiche.
 Ministero dei Lavori Pubblici. Decreto ministeriale 16 gennaio 1996
Norme tecniche per le costruzioni in zona sismica.
 Ordinanza del Presidente del Consiglio n3274 del 20.03.2003, e allegati
Normativa tecnica per le costruzioni in zona sismica e connessa
classificazione sismica del territorio nazionale
 Dipartimento della Protezione Civile Ufficio servizio Sismico Nazionale
Nota esplicativa dellordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri
n.3274 del 20.03.2003 datata 04.06.2003.


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Ministero dei Lavori Pubblici. Decreto Ministeriale 1 gennaio 2008


Norme tecniche per le costruzioni

4.3 Norme geotecnica




Ministero dei Lavori Pubblici. Decreto ministeriale 11 marzo 1988


Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilit dei
pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la
progettazione, lesecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e
delle opere di fondazione.
Ministero dei Lavori Pubblici. Circolare n. 30483, 24 settembre 1988
Legge 2 febbraio 1974, n. 64, art. 1 - D.M. 11 marzo 1988. Norme tecniche
riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilit dei pendii naturali e
delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione,
lesecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di
fondazione. Istruzioni per lapplicazione.

4.4 Norme strutture prefabbricate





Ministero dei Lavori Pubblici. Decreto ministeriale 3 dicembre 1987


Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo delle costruzioni
prefabbricate.
Ministero dei Lavori Pubblici. Circolare n. 31104, 16 marzo 1989
Legge 2 febbraio 1974, n. 64, art. 1. Istruzioni in merito alle norme tecniche per
la progettazione, esecuzione e collaudo delle costruzioni prefabbricate.

4.5 Norme durabilit e resistenza fuoco










Norma UNI EN 206


Calcestruzzo - Specificazione, prestazione, produzione e conformit.
Norma UNI 11104
Istruzioni complementari per l'applicazione della EN 206.
Norma UNI 9502
Procedimento analitico per valutare la resistenza al fuoco degli elementi
costruttivi di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso.
Norma UNI 9503
Procedimento analitico per valutare la resistenza al fuoco degli elementi
costruttivi in acciaio.
Ministero dellInterno. Circolare n. 91, 14 settembre 1961
Norme di sicurezza per la protezione al fuoco dei fabbricati a struttura in
acciaio destinati ad uso civile.
Ministero dei Lavori Pubblici. Decreto ministeriale 26 giugno 1984
Classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei materiali ai fini della
prevenzione incendi.
Ministero dei Lavori Pubblici. Decreto ministeriale 16 febbraio 2007
Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere
da costruzione

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4.6 Norme CNR






Norma CNR-UNI 10011


Costruzioni di acciaio. Istruzioni per il calcolo, lesecuzione, il collaudo e la
manutenzione.
Norma CNR-UNI 10024
Analisi delle strutture mediante calcolatore elettronico: impostazione e
redazione delle relazioni di calcolo.
Norma CNR-UNI 10025
Istruzioni per il progetto, lesecuzione ed il controllo delle strutture prefabbricate
in conglomerato cementizio e per le strutture costruite con sistemi
industrializzati.
Norma CNR-UNI 10027
Strutture di acciaio per opere provvisionali. Istruzioni per il calcolo,
lesecuzione, il collaudo e la manutenzione.

4.7 Eurocodici







EUROCODICE 1
Azioni sulle strutture.
EUROCODICE 2
Progettazione delle strutture in calcestruzzo.
EUROCODICE 3
Progettazione delle strutture in acciaio.
EUROCODICE 4
Progettazione delle strutture composte acciaio-calcestruzzo.
EUROCODICE 7
Progettazione geotecnica.
EUROCODICE 8
indicazioni progettuali per la resistenza sismica delle strutture.

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5 CARATTERISTICHE DEI MATERIALI IMPIEGATI


Salvo indicazioni diverse espressamente indicate negli elaborati grafici, sono
previsti i seguenti materiali:

5.1 Calcestruzzo per magrone (non strutturale)


Classe di resistenza:
Cemento tipo:

C 12/15
32.5

5.2 Calcestruzzo per strutture di fondazione


Classe di resistenza:
Modulo elastico
Cemento tipo:
Resistenza a trazione semplice:
Resistenza a trazione caratteristica:
Resistenza a compressione caratteristica:
* valutato in conformit alla (11.2.5) del D.M.08
** valutato in conformit alla (11.2.3a) del D.M.08

C 25/30
ECA = 31.4 GPa*
32.5
fctm = 2.56 MPa**
fctk = 0.70 fctm = 1.79 MPa
fck = 0.83 Rck = 24.90 MPa

5.3 Calcestruzzo per strutture in elevazione da realizzare in opera


Classe di resistenza:
Modulo elastico
Cemento tipo:
Resistenza a trazione semplice:
Resistenza a trazione caratteristica:
Resistenza a compressione caratteristica:
* valutato in conformit alla (11.2.5) del D.M.08
** valutato in conformit alla (11.2.3a) del D.M.08

C 28/35
ECA = 32.6 GPa*
32.5
fctm = 2.83 MPa**
fctk = 0.70 fctm = 1.98 MPa
fck = 0.83 Rck = 29.05 MPa

5.4 Calcestruzzo per pilastri


Classe di resistenza:
Modulo elastico
Cemento tipo:
Resistenza a trazione semplice:
Resistenza a trazione caratteristica:
Resistenza a compressione caratteristica:
* valutato in conformit alla (11.2.5) del D.M.08
** valutato in conformit alla (11.2.3a) del D.M.08

C 35/40
ECA = 33.6 GPa*
42.5
fctm = 3.10 MPa**
fctk = 0.70 fctm = 2.17 MPa
fck = 0.83 Rck = 33.20 MPa

5.5 Classi di esposizione ambientale


Relativamente alle classi di esposizione ambientale richieste per i calcestruzzi
sopra indicati, si riporta un estratto delle prescrizioni presenti su ogni elaborato
strutturale:

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18

5.6 Acciaio in barre ad aderenza migliorata per cemento armato


saldabile B450C
Tensione caratteristica di snervamento:
Tensione caratteristica di rottura:
Allungamento percentuale:
Rapporti di duttilit:

fyk 450 MPa


ftk 540 MPa
(Agt)k 7.5%
(fy/fynom)k 1.25
(ft/fy)k 1.15
(ft/fy)k 1.35

5.7 Acciaio tipo S355 per carpenteria


Tensione di rottura a trazione:
Tensione di snervamento:
Resistenza di calcolo:
- per spessori t 40 mm
- per spessori t > 40 mm
Resilienza:
Allungamento perc.: - per lamiere
- per barre, profilati larghi piatti

ft 510 MPa
fy 355 MPa
fd = 338 MPa
fd = 319 MPa
KV 27 J a +0oC
t 21%
t 22%

5.8 Bulloni ad alta resistenza - classe 10.9


Vite:
Tensione di rottura a trazione
Tensione di snervamento
Tensione caratteristica secondo UNI 3740
Resistenza di calcolo a trazione
Resistenza di calcolo a taglio
Dado:
Rosette:
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classe 10.9 (UNI 3740)


ft 1000 MPa
fy 900 MPa
fk,N 700 MPa
fd,N = 700 MPa
fd,V = 495 MPa
classe 8.G (UNI 3740)
C50 (UNI 7845)
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19

Forza di serraggio
Coppia di serraggio

Ns = 0.8 fk,n Ares


Ts = 0.2 Ns d

5.9 Saldature a cordone dangolo


Considerando la sezione di gola nella sua effettiva posizione, si deve verificare che:
[2 + 3 (2 + // 2)]0.5 ftk / ( M2)
Con:
= 0.80 per acciaio S235
= 0.85 per acciaio S275
= 0.90 per acciaio S355
= 1.00 per acciaio S420 e S460
Considerando la sezione di gola in posizione ribaltata, si deve verificare che:
[n2 + t2 + //2]0.5 1 fyk
|n| + |t| 2 fyk
Con:
1
2

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S235
0.85
1.0

S275-S325
0.7
0.85

S420-S460
0.62
0.75

Apuane - Massa

20

6 ANALISI DEI CARICHI


6.1 Pesi propri strutturali
I pesi propri strutturali, non altrove specificati, considerati nei calcoli sono i
seguenti:
calcestruzzo non armato:
24.0 kN/m3
calcestruzzo armato:
25.0 kN/m3
carpenteria in acciaio:
78.5 kN/m3

6.2 Peso proprio solaio bidirezionale alleggerito sp. 36cm (7+24+5)


Il peso proprio strutturale, dellorizzontamento a lastra bidirezionale alleggerita
(7+24+5) risulta:
solaio alleggerito sp. 36 cm
6.15 kN/m2

6.3 Azioni permanenti


Le azioni permanenti, non altrove specificate, considerate nei calcoli sono le
seguenti:
Pacchetto di pavimentazione sopra platea:
pavimento incollato spessore 1.0 cm:
0.25 kN/m2
massetto fibrorinforzato spessore 10 cm:
2.40 kN/m2
incidenza tramezze:
0.95 kN/m2
vespaio aerato tipo cuploex H=65+5=70 cm:
2.00 kN/m2
totale:
5.60 kN/m2
Pacchetto di pavimentazione piano tipo:
pavimento incollato spessore 1.0 cm:
massetto fibrorinforzato spessore 10 cm:
incidenza tramezze:
incidenza impianti tecnici appesi a soffitto:
totale:
Pacchetto di pavimentazione copertura:*
pavimento incollato spessore 1.0 cm:
massetto fibrorinforzato spessore 10 cm:
incidenza impianti tecnici appesi a soffitto:
totale:
* per maggiori dettagli vedere in allegato integrativo

0.25 kN/m2
2.40 kN/m2
0.95 kN/m2
0.30 kN/m2
3.90 kN/m2
0.25 kN/m2
2.40 kN/m2
0.30 kN/m2
2.95 kN/m2

Relativamente alle tramezze, esse risultano eminentemente costituite da pareti


prefabbricate in cartongesso, il cui peso complessivo, in relazione allo spessore, varia
da 0.30 a 0.50 kN/mq. Considerando in favore di sicurezza un interpiano netto di 4.00
m, ne risulta, quindi, un carico lineare di 1.20-2.00 kN/m, da cui deriva, secondo il
D.M.08, un'incidenza pari a 0.80 kN/mq, inferiore al carico di 0.95 kN/mq offerto in fase
di progettazione definitiva.
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Apuane - Massa

21

Relativamente alle pareti di tamponamento esterne, invece, esse risultano


costituite da un panello prefabbricato in vetro-acciaio il cui peso complessivo risulta
inferiore a 1.50 kN/mq. Considerando in favore di sicurezza un interpiano lordo di 4.50
m, ne risulta, quindi, un carico lineare di 6.75 kN/m, inferiore al carico di 10.00 kN/m
considerato nei calcoli. Per maggiori dettagli si rimanda al capitolo relativo al
dimensionamento degli orizzontamenti ed a quanto riportato nell'integrazione finale.

6.4 Azioni accidentali


Le azioni accidentali, non altrove specificate, considerate nei calcoli sono:
- 6,00 KN/m2 per le aree di degenza
- 10.00 KN/m2 per le aree operatorie e di diagnostica
- 3.00 KN/m2 in copertura
- 4.00 kN/m2su scale, atrio, ballatoi e zone di collegamento

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22

I sovraccarichi sono disposti come da seguenti immagini:


Didascalia delle zone di sovraccarico riportate nelle piante successive:

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23

Pianta copertura terzo orizzontamento zone sovraccarichi accidentali

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24

Pianta copertura secondo orizzontamento zone sovraccarichi accidentali

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25

Pianta copertura primo orizzontamento zone sovraccarichi accidentali

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26

Pianta copertura terra orizzontamento zone sovraccarichi accidentali

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27

Pianta copertura interrato orizzontamento zone sovraccarichi accidentali

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28

Pianta Fondazioni zone sovraccarichi accidentali

6.5 Azioni meteoriche


6.5.1 Azioni dovute alla neve
Il carico dovuto alla neve viene valutato con la seguente espressione:
qs=i qsk CE Ct
dove :
qsk = 1.00 kN/m2 (Zona II - Massa, as= 5 m s.l.m.)
1 = 0.800
(copertura piana)
Lazione della neve, pertanto si schematizza con un carico distribuito pari a 0,8
kN/ m2; essendo tale azione inferiore a quella prevista in copertura (3.00 kN/m2), essa
non risulta dimensionante per le strutture in oggetto.
6.5.2 Azioni dovute al vento
La pressione dovuta al vento data dallespressione:
Pressione normale: p = qbcecpcd
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29

Pressione tangente:

pf = qbcecf

Zona 3
(Massa)
a0 = 500 m slm
as = 5 m slm
vb,0 = 27 m/s
vb = 27 m/s
ka = 0.02/s
= 1,25 kg/m3
qb = 1/2 vb2 = 456 N/m2
classe di rugosit: B
categoria di esposizione: III
kr = 0.20
z0 = 0.10 m
zmin = 5 m
z = 17 m
ct = 1
ce = 2.45
cpe = 0.4

(coefficiente di forma per la pressione esterna di


elementi sottovento)
cpe = +0.8
(coefficiente di forma per la pressione esterna di
elementi sopravvento)
(coefficiente di forma per la pressione interna di edifici
cpi = 0.0
stagni)
cd = 1.0
(coefficiente dinamico)
tale azione non risulta comunque dimensionante per le strutture in oggetto

6.6 Spinte delle terre e delle acque


Le azioni dovute alle spinte delle terre e delle acque sono analizzate e
computate in accordo con le indicazioni contenute nella Relazione geologico geotecnica.
Per quanto riguarda gli aspetti legati alla falda, si precisa che il presente progetto
esamina la situazione a regime, rimandando alle reali fasi di costruzione eventuali
verifiche transitorie specifiche, tutt'ora in fase di studio. Occorre ricordare, ad ogni
conto, che non vengono previste allo stato attuale opere provvisionali di durata
superiore ai 2 anni. Si evidenzia, infine, che la massima sottospinta prevista in
corrispondenza alla platea del piano interrato ammonta a circa 55 kPa, mentre il solo
peso proprio pi permanente di platea e dei 5 solai soprastanti equivale a
(20.00+5x6.15)+(4.65+5x2.65)=50.75+17.90= 68.65 kPa, con un fattore di sicurezza
ampiamente maggiore dell'unit.

6.7 Carichi dovuti a sisma


In accordo al D.M. 14.01.2008, le azioni sismiche di progetto, in base alle quali
viene valutato il rispetto dei diversi stati limite considerati, si definiscono a partire dalla
pericolosit sismica di base del sito di costruzione.
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30

Essa costituisce lelemento di conoscenza primario per la determinazione delle


azioni sismiche.
La pericolosit sismica definita in termini di accelerazione orizzontale massima
attesa ag in condizioni di campo libero su sito di riferimento rigido con superficie
topografica orizzontale (di categoria C,), nonch di ordinate dello spettro di risposta
elastico in accelerazione ad essa corrispondente Se (T), con riferimento a prefissate
probabilit di eccedenza PVR nel periodo di riferimento VR .
ag accelerazione orizzontale massima al sito;
Fo valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione
orizzontale
T periodo di inizio del tratto a velocit costante dello spettro in accelerazione
orizzontale
Per lopera in oggetto si considera:
Vita nominale (VN):

50 anni

Classe duso:

IV (Cu = 2)

Periodo di riferimento azione sismica (VR = VN * Cu):

100 anni

Determinazione dellaccelerazione al suolo:


Stato limite
PVR
(Probabilit di superamento
ne periodo VR)
SL Operativit
81 %
SL Danno
63 %
SL salvaguardia Vita
10 %
SL prevenzione Collasso
5%
Con TR = tempo di ritorno = -VR/ln(1-PVR)
Le caratteristiche della struttura consentono unanalisi di tipo modale; il fattore di
struttura q da adottare nella determinazione dellazione sismica di progetto dipende
dalla tipologia strutturale verificata e dal tipo di particolari costruttivi realizzati.
Essendo gli elementi sismoresistenti costituiti prevalentemente da setti in c.a. si
ha:
q = q0KR = 3.60*0.80 = 2.88
dove:
KR = fattore di regolarit
q0 = fattore di tipologia strutturale
Nel caso specifico, quindi, si assume:
KR = 0.8
(edificio non regolare in altezza)
1.0
(

regolare

)
q0 = 3.0x1.2*1=3.6 (struttura resistente a pareti accoppiate in
classe di duttilit B)
Da notare che, in favore di sicurezza, si assunto il coefficiente KR minore,
sebbene in altezza la struttura si presenti di tipo regolare.
Per prevenire il collasso strutturale a seguito della rottura delle pareti, inoltre, il
fattore q0 stato moltiplicato per il seguente coefficiente:
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31

Kw =

1.00 per strutture a telaio e miste equivalenti a telai


0.50 (1+0)/3 1.00 per strutture a pareti ecc.

Nel caso specifico, il rapporto predominante fra altezza larghezza delle pareti
risulta essere 0 = 20/5=4; ne risulta, quindi, un fattore Kw = 1.00
Longitudine:
Latitudine:

10 5' 52"
44 1' 17"

Stato limite Salvaguardia della Vita (SLV)


ag
Fo
Tc*
Ss
Cc
ST
q

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0.168g
2.373
0.299s
1.461
1.564
1.000
2.880

Apuane - Massa

32

Spettro di progetto per lo SLV


Stato limite di Danno (SLD)
ag
Fo
Tc*
Ss
Cc
ST
q

0.071g
2.518
0.270s
1.500
1.618
1.000
1.500

Spettro di progetto per lo SLD

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33

6.8 Resistenza al fuoco


Ledificio ospedaliero in progetto deve consentire una resistenza al fuoco minima
di 120 per i piani interrati e di 90' per i piani fuori terra; per conseguire tale risultato tutte
le strutture in progetto vengono opportunamente dimensionate e dotate di adeguati
particolari costruttivi tali da garantire il conseguimento della resistenza richiesta,
raggiungendo in particolare un livello III ai sensi del D.M.08.
Si provvede, pertanto, a dotare tutte le armature delle parti in c.a. di un
ricoprimento netto minimo sufficiente a garantire la prestazione REI necessaria,
secondo i procedimenti esposti nella normativa tecnica vigente.
Per le strutture in acciaio, invece, la caratteristica richiesta viene raggiunta
disponendo a protezione della struttura metallica stessa uno strato di materiale idoneo e
di adeguato spessore, secondo i procedimenti esposti nella normativa tecnica vigente.
Per maggiori dettagli si rimanda all'allegato integrativo.

6.9 Altre azioni eccezionali


Per le strutture dell'edificio in progetto non vengono previste ulteriori azioni
eccezionali quali, ad esempio, urti o esplosioni; i materiali ed i dettagli costruttivi
utilizzati, ad ogni conto, risultano tali da prevenire danneggiamenti strutturali
sproporzionati rispetto eventuali cause accidentali eccezionali.

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34

7 NOTA RELATIVA AL PROGETTO E VERIFICA DELLE STRUTTURE


Le verifiche che seguono costituiscono un estratto dei nostri calcoli su schemi e
verifiche statiche riguardanti le strutture principali presenti nell'opera in oggetto. In
particolare, per alcune tipologie strutturali, si riporta solo una verifica completa,
intendendo che le altre sono state condotte analogamente. Tutte le verifiche sono
presenti nelle minute di studio, a disposizione per eventuali chiarimenti.
Vengono omessi quasi totalmente i tabulati prodotti con programmi di calcolo
automatico. Essi risultano disponibili presso lo Studio per eventuale consultazione.
7.1.1 Verifiche a flessione-pressoflessione
Allo stato limite ultimo le verifiche a flessione-pressoflessione vengono condotte
confrontando per le sezioni pi significative le resistenze ultime e le sollecitazioni
massime agenti, valutando di conseguenza il corrispondente fattore di sicurezza. Per le
verifiche agli stati limite di esercizio,invece, si esegue il controllo delle tensioni nei
materiali supponendo una legge costitutiva tensioni-deformazioni di tipo lineare. In
particolare si verifica che:
- tensione massima di compressione del calcestruzzo = 0.6-0.45 fck
- tensione massima di trazione nellacciaio = 0.80 fyk
7.1.2 Verifiche a taglio
La verifica allo stato limite ultimo per taglio viene condotta, secondo la normativa
vigente, assumendo: coeff. di sicurezza del calcestruzzo
c = 1.50
coeff. di sicurezza dellacciaio:
s = 1.15
altezza utile della sezione:
d
larghezza dellanima:
bw
inclinazione delle staffe:
st
inclinazione dei ferri piegati
fp
resistenza a compressione caratteristica del calcestruzzo:
fck = 0.83 Rck
resistenza di calcolo a compressione del calcestruzzo:
fcd = fck/c
resistenza media a trazione del calcestruzzo:
fctm = 0.303 Rck2
resistenza caratteristica a trazione del calcestruzzo: fctk = 0.7xfctm
resistenza di calcolo a trazione del calcestruzzo: fctd = fctk/c
resistenza di calcolo a trazione dellacciaio:
fyd = fyk/s
Resistenza di elementi senza armature resistenti a taglio
VRd1 = [0.8 k (100 1 fck)1/3 / c + 0.15 cp] bw d > (vmin +0.15 cp) bw d
Con:
k = 1+(200/d)1/2 < 2
vmin = 0.35 k 3/2 fck
d: altezza utile della sezione
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35

1=Asl/(bw d) < 0.02: rapporto geometrico armatura longitudinale


cp=Ned/Ac: tensione media di compressione
bw: larghezza anima
Resistenza di elementi con armature resistenti a taglio
A) Verifica a compressione del conglomerato
Si verifica che sia:
VRcd = 0.9 d bw c fcd (cotg + cotg ) / (1+cotg2 )
Asw: area armatura trasversale
s: passo staffe
: inclinazione armature
fcd = 0.5 fcd
c: coef. che considera lo stato di compressione nella sezione
B) Verifica dell'armatura trasversale d'anima
Si verifica che sia:
VRsd = Asw-fyd 0.90d/s ((cotg + cotg ) / sen
7.1.3 Verifiche a fessurazione
La verifica a fessurazione viene eseguita secondo le procedure riportate nella
normativa vigente relativa alle strutture in c.a.. La larghezza caratteristica virtuale della
fessura vale:
wk = 17
. w m = 17
. srm

Es
ove la distanza media tra le fessure in corrispondenza del livello baricentrico di
armatura vale:
srm = 2(c + 0.1s) + k 2k 3

con:

r = As/Aef

c = copriferro netto
s = distanza efficace tra le barre
k2 = 0.4 per barre ad aderenza migliorata
k3 = 0.125 per flessione semplice o
pressoflessione
ed il coefficiente che computa leffetto di tension stiffening vale:

= 1 1 2 sr
s

0.4

con:

sr= tensione di fessurazione

s= tensione massima dellacciaio


1 = 1 per barre ad aderenza migliorata
2 = 0.5 per le condizioni ripetute di
sollecitazione
In combinazione di tipo quasi permanente e con armature poco sensibili, come
detto, si assume una larghezza caratteristica massima delle fessure pari a w2 = 0.30
mm.
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36

7.2 Criteri di verifica per le sezioni in acciaio


7.2.1 Verifiche di resistenza
Per la verifica delle sezioni in acciaio allo SLU occorre che sia rispettata la
seguente condizione:
id fd
dove per la determinazione di id si ha:
- nel riferimento generico: id = x2 + y2 x y + 3 xy2
- nel riferimento principale: id = 12 + 22 1 2
- in particolare nel caso di sollecitazione di flessione e taglio risulta:

id = x2 + 3 xy2
- e nel caso di tensione tangenziale pura:
id = 3

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37

8 PROGETTO E VERIFICA DELLE STRUTTURE


8.1 Descrizione dei modelli numerici globali adottati
Nello studio globale delle strutture in esame si utilizza un modello tridimensionale
agli elementi finiti in grado di rappresentare con buon grado di precisione il reale
comportamento delledificio in oggetto.
I vari piani del fabbricato, essendo costituiti prevalentemente da solette in c.a.,
vengono discretizzati con elementi piani a quattro nodi tipo SHELL, aventi
caratteristiche di rigidezza equivalenti a quelli reali effettivi. Nel modello, inoltre,
vengono inserite tutte le maggiori forometrie al fine di riprodurre le medesime condizioni
di lavoro dell'edificio reale.
Anche le strutture dei vani scala in c.a. e delle pareti, cui affidato il compito di
controventare orizzontalmente le strutture, vengono modellate col medesimo criterio.
Nella seguente figura si riporta una visione schematica dei modello globale
analizzato.

MODELLO GENERALE - OSPEDALE DI MASSA

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38

I pilastri dellopera in oggetto vengono modellati come elementi di tipo beam; si


hanno cos a disposizione i seguenti nuclei e setti in c.a. per il controventamento
dellintero edificio:

Le platee di fondazione, che presentano quote di imposta e spessori differenti,


vengono modellate come elementi shell di spessore e rigidezza equivalente a quello
reale, poggianti su un letto di molle alla Winkler il cui valore di costante elastica viene
valutato in accordo alle indicazioni riportate in relazione geotecnica. Nella seguente
immagine si riporta una vista globale delle fondazioni.

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39

Per maggiori dettagli si rimanda alla parte corrispondente al dimensionamento e


verifica delle platee ed al documento integrativo allegato.
Come detto, tutti i diversi corpi costituenti lintero edificio risultano tra loro
indipendenti nei confronti delle azioni lente (effetto della temperature) ma, grazie alla
presenza dei dispositivi di ritegno (shock-transmitter e barrotti) lungo i giunti,
costituiscono una struttura unica nei confronti delle azioni istantanee dovute al sisma.
Per le analisi degli orizzontamenti si studiano dei modelli costituiti da elementi
shell e discretizzati in modo opportuno con la rappresentazione delle solette alleggerite
e delle zone piene (travi) tra gli allineamenti dei pilastri.
I modelli analizzati sono:

COPERTURA PIANO INTERRATO

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40

COPERTURA PIANO TERRA

COPERTURA PIANO 1

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41

COPERTURA PIANO 2

COPERTURA PIANO 3

8.2 Azioni globali considerate


Quali azioni agenti ai fini del dimensionamento globale della struttura in oggetto
si sono considerati, in accordo a quanto specificato al punto precedente
- il peso proprio delle strutture
- i
sovraccarichi
permanenti
portati
(pavimentazione,
tamponamenti esterni, ecc)
- i sovraccarichi agenti ai vari piani
- la neve in copertura
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Apuane - Massa

42

- la spinta del terreno sulle pareti controterra


- la spinta del vento sulle pareti in elevazione
- le azioni sismiche orizzontali in direzione X
- le azioni sismiche orizzontali in direzione Y
Il peso proprio delle strutture calcolato automaticamente dal programma di
calcolo; si sono applicati invece direttamente come carichi distribuiti le azioni
permanenti ed accidentali corrispondenti.
Le forze risultanti dallanalisi sismica sono invece state ottenute da unanalisi di
tipo modale, partendo dallo spettro di risposta strutturale definito D.M. 14.01.08; la
verifica stata condotta ipotizzando il sisma agente ora secondo la direzione X ed ora
secondo la direzione Y, combinando poi i risultati come specificato dalla normativa.

8.3 Azioni locali considerate


Quali azioni agenti ai fini del dimensionamento locale dei singoli elementi
strutturali dellopera in oggetto (ad esempio le solette di piano in c.a. o le strutture di
copertura) si sono considerati, in accordo a quanto specificato in precedenza.
- il peso proprio delle strutture
- i
sovraccarichi
permanenti
portati
(pavimentazione,
tamponamenti esterni, ecc)
- I sovraccarichi accidentali di esercizio previsti
Anche in tale circostanza, il peso proprio viene assegnato in automatico dal
programma STRAUS.
Per maggiori dettagli si rimanda al documento integrativo allegato.

8.4 Altre caratteristiche dei materiali utilizzati nelle modellazioni


ORIZZONTAMENTI
Le caratteristiche dei solai sono quelle corrispondenti alle sezioni ed ai materiali
realmente previsti. In particolare, relativamente alle zone di solaio alleggeriti con UBoot, si ha:
Spessore totale soletta alleggerita: 7+24+5=36 cm
Dimensioni U-Boot: 52x52x24
Passo U-Boot: 64 cm
Peso soletta alleggerita: 6.15 kN/mq
Area della sezione: 1650 cmq/m
J della sezione: 186205 cm^4/m
Sezione rettangolare di rigidezza equivalente: 100x32.7 cm
Densit equivalente con spessore 32.7 cm: 18.80 kN/mc
Per le zone piene, invece, si assunto il medesimo spessore di solaio, pari a
36.0 cm.
Nell'analisi dei solai, inoltre, il modulo elastico del calcestruzzo stato
cautelativamente ridotto ad 1/3 per tenere in conto della riduzione di rigidezza della
soletta per effetto della fessurazione e della viscosit del calcestruzzo. Tale modalit
operativa, ai fini delle verifiche di deformabilit allo SLE, risulta sicuramente cautelativa

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Apuane - Massa

43

ANALISI SISMICHE
L'analisi sismica delle strutture, in osservanza a quanto riportato al 7.2.6 del
D.M. 08, stata effettuata ipotizzando per gli elementi in c.a. di controventamento un
modulo elastico di rigidezza ridotto del 50% per tenere in conto l'effetto di fessurazione
delle sezioni.
MURI CONTROTERRA DEL PIANO INTERRATO
Per l'analisi dei muri controterra del piano interrato le caratteristiche dei terreni
utilizzate sono valutate in accordo a quanto riportato nella relazione geologicageotecnica allegata al Progetto Esecutivo; per l'analisi delle spinte agenti sui muri
controterra, in particolare, si considerato cautelativamente un angolo di attrito di 25,
con i corrispondenti coefficienti di spinta attiva e passiva valutati secondo la teoria di
Rankine. Per maggiori dettagli si rimanda al documento integrativo allegato.

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44

INDICE
1

3
4

Premessa.................................................................................................................. 2
1.1
Descrizione dellopera .................................................................................... 2
1.2
Caratteristiche tecniche .................................................................................. 4
1.3
Futuro ampliamento del piano terzo ............................................................... 8
Metodo di calcolo .................................................................................................... 10
2.1
Valutazione della sicurezza: vita nominale, classe duso, periodo di
riferimento .................................................................................................... 10
2.2
Combinazioni di carico agli stati limite .......................................................... 10
2.3
Codici di calcolo............................................................................................ 12
2.3.1 Eng2K .................................................................................................. 12
2.3.2 Straus 7................................................................................................ 12
Caratteristiche idrogeologiche del sito .................................................................... 14
Normativa di riferimento .......................................................................................... 15
4.1
Norme generali ............................................................................................. 15
4.2
Norme sismiche............................................................................................ 15
4.3
Norme geotecnica ........................................................................................ 16
4.4
Norme strutture prefabbricate....................................................................... 16
4.5
Norme durabilit e resistenza fuoco ............................................................. 16
4.6
Norme CNR.................................................................................................. 17
4.7
Eurocodici..................................................................................................... 17
Caratteristiche dei materiali impiegati ..................................................................... 18
5.1
Calcestruzzo per magrone (non strutturale) ................................................. 18
5.2
Calcestruzzo per strutture di fondazione ...................................................... 18
5.3
Calcestruzzo per strutture in elevazione da realizzare in opera ................... 18
5.4
Calcestruzzo per pilastri ............................................................................... 18
5.5
Classi di esposizione ambientale.................................................................. 18
5.6
Acciaio in barre ad aderenza migliorata per cemento armato
saldabile B450C ........................................................................................... 19
5.7
Acciaio tipo S355 per carpenteria................................................................. 19
5.8
Bulloni ad alta resistenza - classe 10.9 ........................................................ 19
5.9
Saldature a cordone dangolo....................................................................... 20
Analisi dei carichi .................................................................................................... 21
6.1
Pesi propri strutturali..................................................................................... 21
6.2
Peso proprio solaio bidirezionale alleggerito sp. 36cm (7+24+5) ................. 21
6.3
Azioni permanenti......................................................................................... 21
6.4
Azioni accidentali.......................................................................................... 22
6.5
Azioni meteoriche ......................................................................................... 29
6.5.1 Azioni dovute alla neve ........................................................................ 29
6.5.2 Azioni dovute al vento .......................................................................... 29
6.6
Spinte delle terre e delle acque .................................................................... 30
6.7
Carichi dovuti a sisma .................................................................................. 30
6.8
Resistenza al fuoco ...................................................................................... 34
6.9
Altre azioni eccezionali ................................................................................. 34
Nota relativa al progetto e verifica delle strutture .................................................... 35
7.1.1 Verifiche a flessione-pressoflessione ................................................... 35
quattro ospedali toscani

Apuane - Massa

45

7.1.2 Verifiche a taglio .................................................................................. 35


7.1.3 Verifiche a fessurazione....................................................................... 36
7.2
Criteri di verifica per le sezioni in acciaio...................................................... 37
7.2.1 Verifiche di resistenza .......................................................................... 37
8 Progetto e verifica delle strutture ............................................................................ 38
8.1
Descrizione dei modelli numerici globali adottati .......................................... 38
8.2
Azioni globali considerate............................................................................. 42
8.3
Azioni locali considerate ............................................................................... 43
8.4
Altre caratteristiche dei materiali utilizzati nelle modellazioni ....................... 43
Indice............................................................................................................................. 45

quattro ospedali toscani

Apuane - Massa

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