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SUNTO

ILIADE di Omero - Libro undecimo - Prove di traduzione


interlineare con note grammaticali e vocabolario essenziale in
linea.

Guiffrey, Riccardo
Progetto di traduzione integrale dellIliade di Omero

ILIADE
Libro XI

LIBRO UNDECIMO
Le gesta di Agamennone.
Il precedente giorno di combattimenti (Libro VIII) termina con gli Achei respinti indietro alle loro navi. Il loro La loro supplica
ad Achille stata inutile, ma Agamennone non ha il coraggio (vedi 9.707 sgg) di guidare nuovamente gli uomini alla battaglia.
Una splendida scena di armi annuncia i successi iniziali di Agamennone, e dopo furiosi combattimenti gli Achei cacciano
mettono in fuga i Troiani e li ricacciano indietro verso la citt. Questo sforzo per destinato a fallire, e il poeta deve gi
avere in mente il superbo momento epico per il quale sta lavorando, e che si realizzer alla fine del Libro XII, quando, lance
in mano, Ettore si getter attraverso le porte del muro acheo. Il poeta ha gi lasciato intendere qualcosa del genere in 9.6503:



, .
Questo per non si verificher in effetto fino a quando non raggiungeremo un altro bel momento alla fine del Libro XV,
quando Ettore grida e si impossessa della nave di Protesilao; dal momento che la Grande Battaglia dei libri
centrali dellIliade viene raccontata in due episodi grosso modo paralleli, libri 11-12 e libri 13-15, ciascuno dei quali inizia con
un successo degli Achei e termina in un loro disastro. Lo schema ripetuto parte della tecnica del poeta per aumentare
lampiezza della narrativa, ma gli offre anche (come b a 13.1 nota) lopportunit di ricamare il suo racconto () cos
come di allungarlo. I momenti di grande immaginazione visiva e potenza drammatica con i quali culminano i due episodi
sono foci narrativi, che nella tradizione orale della poesia eroica il cantore poteva memorizzare, e intorno ai quali egli poteva
tessere una sequenza di temi appropriati.
A dispetto dei suoi primi successi, Agamennone viene presto ferito e londa cambia rapidamente di direzione: Diomede,
Odisseo, Macaone ed Euripilo sono feriti uno dopo laltro mentre gli Achei, la cui ritirata viene coperta da Aiace, sono
respinti al loro punto di partenza. bT attribuisce questo ordine della narrazione, vittoria prima della sconfitta,
allorientamento filo-greco del poeta. In ogni modo, questo orientamento, questa simpatia, sottile, e leffetto qui
piuttosto quello di mostrare che, senza Achille e contro la maligna influenza di Zeus, i migliori sforzi degli Achei non possono
prevalere.
La prima parte del libro (1-283) dovrebbe essere confrontata, per il suo contenuto, con lentrata in battaglia di Patroclo in
16.130-418. evidente da questo passaggio attentamente comporto che il presente episodio omette vari temi regolari: non
vi alcun concilio o alcuna assemblea, nonostante il tema (2.83), sia molto pi adatto
qui che nel Lubro II (il concilio era radunato la notte precedente, e la sua omissione naturale qui porta con s lomissione del
sacrificio); non si consuma alcun pasto, come viene notato prima del combattimento del giorno precedent (8.53) e
nonostante lelaborazione di questo punto in 19.1541 sgg.; non c nessuna arringa o preghiera; viene fornito un catalogo di
comandanti troiani (56-61), ma non di comandanti achei. Nello stesso combattimento non si fa alcun uso del tema
, i successi di quelli che supportano leroe che guida, e non c alcun duello significativo che porti ad un segnale di
vittoria o ad un salvataggio da parte di un dio. I discorsi sono brevi: nella sezione degli scontri, 67-180, 211-595, ci sono 18
discorsi con una lunghezza media di poco pi di 5 versi.
La causa immediata di questa concisione tematica nel fatto che questo libro (cio la narrazione di questa fase della
battaglia) copre pi terreno, dalle navi alla citt di Troia e viceversa, di ogni altra, ed contiene un maggior numero di
incidenti di rilievo: tre guerrieri di primaria importanza (ovvero cinque, se Macaone ed Euripilo vengono promossi a questa
categoria) sono tolti dalla scena. Un effetto quello di dare limpressione che la aristia di Agamennone, 91 sgg., non sia
supportata e sia prematura. Sotto questo punto di vista, si pu fare un parallelo tra questo episodio e lassalto di Achille nel
Llibro XX. Ma Achille ha le sue ragioni per la sua impetuosit. Qui abbiamo invece limpressione che lattacco di Agamennone
abbia qualcosa della furia avventata, incosciente, di un uomo disperato. Non siamo sorpresi in questo caso quando il poeta
rivela che lo scopo immediato della sua narrazione (in 79 e pi chiaramente in 191 sgg.) contraddice le aspettative del tema e
che Agamennone destinato allignominia e alla sconfitta. Lobiettivo successivo, la difesa del muro acheo, stato impostato
in 7.337 sgg. ed occuper i libri 12-15. Il poeta si affretta verso quesi successi troiani e li rende militarmente plausibili
decimando le prime file achee.

Il climax dellaristia di Agamennone seguito da una contro-aristia di Ettore, raccontata brevemente (284-309). Lo schema
del libro quindi si organizza intorno al tema della ritirata combattendo, culminante nella messa fuori gioco delleroe: prima
Diomede in 310-400, quindi Odisseo in 401-88, Aiace e Macaone in 489-574, Euripilo in 575-95. Queste vicende sono
interallacciate con i successi di Paride come arciere. Infine, con un collegamento pulito con lepisodio di Macaone ed Euripilo,
il racconto riprende ancora la storia di Achille e fa presagire lingresso di Patroclo in battaglia (596-848).
Il parallelismo tra i vari episodi del libro esemplifica, forse pi chiaramente di ogni altro simile passaggio nellIliade, larte
epica di costruire il racconto di una battaglia: limpostazione degli obiettivi del racconto e lamplificazione di un episodio
rilevante, (la ritirata degli Achei) mediante la ripetizione della sostanza di minori episodi allinterno. In vista della formularit
dellepica ad altri livelli, la spiegazione economica della tendenza al riutilizzo (ma anche naturalmente alla riformulazione,
alla riorganizzazione, al riadattamento) del materiale, consiste nel fatto che essa parte dellarte della poesia eroica orale
che lepica omerica ha ereditato. La ripetizione continua comunque ad essere un criterio rilevante nella scuola del criticismo
analitico. H. van Thiel, per esempio (Iliaden und Ilias (Stuttgart 1982)), assegna la prima parte dellaristia di Agamennone e il
ferimento di Odisseo alla Frhilias, i ferimenti di Agamennone e degli altri comandanti alla Sptilias, e lepisodio di Zeus ed
Iris ad un poema sul muro acheo al quale si deve anche lepisodio di Asio ed Ettore nel Libro XII.
La presentazione in successione di Agamennone, Diomede, Odisseo ed Aiace mette bene in rilievo la caratterizzazione di
ciascuno di questi eroi: Agamennone vendicativo e brutale, Diomede valoroso, ma incostante, Odisseo lucido e realista,
Aiace sempre affidabile ed ostinato nelle difficolt.

1

Aurora dal (suo) letto (da , , , in Omero freq. al plurale) di fianco al nobile Titono
2
1, :
sorgeva, si levava, per portare la luce agli immortali e ai mortali:
3

e Zeus mandava (da ) alle veloci navi degli Achei Eris
4
, .
terribile, dolorosa, che portava tra le mani, tra le braccia, il segno (da , : gen. Ep. (non
in Omero), Ion. ) della guerra.
5
,
(Questa) sale sulla nave di Odisseo, nera, grande, capace (da , ),
6
,
che stava nel mezzo, per farsi udire (da , Ep. perfetto con significato di presente e di
passato, da un presente *) da entrambe le parti (da , avverbio),
7

(da un lato) fino alle tende di Aiace Telamonio,
8
,
(dallaltro) (fino alle tende) di Achille, quelli che pi lontano, alle estremit (da , , , come
avverbio) le navi ben bilanciate
9
2
avevano tirato a secco (da ), fidando (da , , con il dativo) nel valore (da , ,
() termine poetico per ) e nella forza (da , , , Ep. per ) delle braccia;
10
3
qui fermatasi grid (da ) la dea forte e terribilmente,
11
,
ritta, in piedi (da , , ): una grande forza mise dentro agli Achei, a ciascuno
12
.
nel cuore (da , , Ion. , Ep. ) di far guerra e combattere incessantemente (da
, , poet. per , usato avverbialmente).

Qui ha inizio la nuova giornata di battaglia: si concluder nel Libro XVIII, 238. Si sovrappongono in questa giornata
(lunghissima) episodi diversi ed autonomi che danno alla battaglia proporzioni smisurate. Ci sono due linee convergenti:

leliminazione, a causa delle ferite riportate, dei maggiori eroi achei, che conduce alla sconfitta finale;

il rinnovato interesse di Achille per la guerra (da 11.599 in poi) che prepara lintervento e la morte di Patroclo.
2 Si 5-9 = 8.222-6.
3 Vedi 5.784.

13

E per loro immediatamente la guerra divenne pi dolce che il partire (da )
14
.4
sulle navi concave (da , , , ()) verso lamata terra nativa.

, :

, .

Citazione

LAurora dal letto, lasciando Titone glorioso,


sorse a portare la luce agli immortali e ai mortali;
e Zeus verso le navi snelle degli Achei lanci la Lotta
tremenda, che in mano aveva il segno di guerra.
Relativamente a 1-14, la funzione di questo passaggio introduttivo quella di segnare una brusca transizione dal libro
precedente (qualunque sia stato, il decimo o il nono) e questo, e di introdurre nel modo pi adatto una nuova serie di eventi.
Lalba in punto di partenza per un nuovo episodio: si veda 2.48, 8.1, 19.1, sebbene labitudine di usare lalba o il tramonto
(o, piuttosto, il momento in cui si va a dormire) per articolare la narrazione sia pi evidente nellOdissea, cfr. 2.1, 3.1, 5.1,
6.48, 7.1, 15.56, 16.1-2, 17.1, dove in effetti ci sono pi giorni di azione. Questalba segna il quinto giorno di azione dal Libro
II, ed il trentacinquesimo dallinizio dellIliade. Viene introdotto in questo modo piuttosto elaborato perch preannuncia,
come le due parti credono, il giorno della decisione, ed stato attentamente segnalato come tale da precedenti riferimenti:
8.470-2, 8.525, 8.565, 9.240. Questo giorno si riveler il pi lungo nellepica, dal momento che il sole non tramonter sui
combattimenti fino a 18.239. Lo stile ornato, decorato, dellintero passaggio, e lallegoria di Eris sottolinea limportanza del
racconto che segue ed aggiunge un tocco infausto: la brillante aurora annuncia un giorno nero.

I versi 5-9 coincidono con i versi 8.222-6, dov Agamennone a gridare. Qualunque cosa narri, il Catalogo delle Navi non
descrive lordine nel quale le navi sono state tirate a secco sulla spiaggia di Troia.a dispetto di quello che viene detto in
2.557-8: [] [] . J. Cuillandre, La Droite et la gauche 23-34, ha messo a punto
lordine di battaglia dei principali contingenti achei generalmente implicati nellIliade, nella misura in cui ne abbiamo una
immagine coerente (si veda anche 13.681):

Achille

Podarche

Menesteo

Megete

Aiace Oileo

Destra

Diomede

Euripilo

Odisseo

Nestore

Centro

Agamennone

Menelao

Aiace Telamonio

Sinistra

A dispetto della memorabile posizione della sua nave, Aiace Telamonio viene associato (apparentemente) con Odisseo in
3.225 e tra Idomeneo e Nestore in 4.273. I due Aiace vengono spesso fatti agire di concerto. Nello stesso alcuni
contingenti al centro vengono probabilmente pensati come stanziati dietro altri (15.653), il tutto protetto da una
fortificazione semicircolare (14.31-2, 14.75). Nel normale schieramento di battaglia i due migliori sono disposti
sulle ali, lala destra, che spesso il posto di maggiore onore. Lala sinistra solo apparentemente pi deboledal momento
che i contingenti di Idomeneo (80 navi), Menelao (60), Agamennone (100) e Nestore (90) sono tra i pi grandi. Loffensiva di

Qui 12-14 = 2.452-4.

Agamennone si sviluppa sulla sinistra e sul centro, cosicch quando fallisce qui che le perdite, Odisseo, Euripilo e Diomede,
si verificano; Menelao (463), Idomeneo e Nestore sono anche implicati (510 sgg.), ma deve essere richiamato Aiace (463
sgg.). In mancanza di Achille il fianco destro manca di distinguersi. I versi 5-9 = 8.222-6 and 11-14 (da ) = 2.451-4,
il che solleva un sospetto di una composizione secondaria.

15

15

LAtride grid ed esort (da ) a cingersi (delle armi) (da )
16
: .
gli Argivi; tra di loro, egli stesso indoss il bronzo scintillante, brillante, splendente (da , , ,
, Ep. epiteto di ).
17
5
Per prima cosa veste le gambiere (da , , ) intorno agli stinchi (da , ),
18
:
belle, fissate, allacciate, tenute insieme (da ) con fibbie (da , ) in argento (da
, , , contr. , , );
19
,
in secondo luogo, poi, intorno al petto (da , , ) indossava, infilava, la corazza (da ,
, Ep. e Ion. , , )
20
.
che a lui un giorno Cinira diede, perch fosse un dono di ospitalit.
21

Aveva ricevuto (da , riferito a ricevere uninformazione, una notizia) infatti, a Cipro (da
/ , dove il moto a luogo giustificato dal fatto che la notizia viaggia verso Cipro,
verso il destinatario), la grande notizia secondo la quale (da , e di solito davanti a
vocale: in correlazione con ) gli Achei
22
:
verso Troia con le navi erano in procinto di salpare (da );
23
.
per questo a lui lo diede, facendo cosa gradita al re.
24
,
Su di questo invero erano dieci striscie (da , , anche ) di smalto (da , ) nero,
25
6:

Agamennone
si arma
La corazza di
Agamennone

Si veda quanto detto a proposito delle vestizioni nel Libro III, in occasione della vestizione di Paride (3.330-8).

Gli devono essere bande o strisce di materiale, probabilmente inserite o altrimenti fissare al
materiale pricipale del corsaletto. Sfortunatamente il testo non fornisce nessun indicazione in merito al
modo in queste bande erano disposte, se verticalmente oppure orizzontalmente, in blocchi, in modo
irregolare o in qualche sequenza ripetuta. Tre diversi materiali in quantit di 10, 12, e 20, non possono
essere sistemati secondo nessuno schema ripetuto, se i materiali devono alternarsi. Ma naturalmente i
materiali possono anche sovrapporsi. Ma ugualmente possibile immaginare un corsaletto con placche
disposte a scala, oppure ad un con placche pettorali e dorsali. Sono tutti schemi piacevoli alla
vista e suggeriscono che il numero di non una scelta arbitraria del poeta, ma ragionevolmente
descrivono un oggetto che colui che ha composto questi versi aveva osservato con attenzione. Daltra
parte loggetto del testo potrebbe come lo scudo descritto in 32-40 essere un oggetto composito,
oppure essere stato elaborato dallimmaginazione del poeta. Corsaletti con una qualche disposizione di
bande orizzontali sono indicati dallideogramma 162 del Lineare B, ma i serpenti si adattano meglio alla
moda del periodo orientalizzante. Catler suggerisce che questo corsaletto era un armamento da parate
e non da combattimento, ma Omero non fa questa distinzione: si vedano larmatura doro di Glauco
(6.236) e lo scudo doro di Nestore (8.192-3).

dodici doro e venti di stagno (da , );


26

verso il collo serpenti (da , , ) di smalto (da , , ) si allungavano, si inarcavano,
protendevano (da ),
27
,
tre da ogni lato, simili agli arcobaleni (da , , ), che il figlio di Crono
28
, .
fissa, appoggia (da ), sulle nuvole (da , , ), segnale per gli uomini mortali.
29
:
Intorno alle spalle, a tracolla, getta la spada (da , , ); su questa borchie (da , )
30
,
doro (da , , ) risplendevano (da ), poi intorno era un fodero
31
.
in argento, agganciato, fissato (da ) con cinghie, con fermagli (da , , , ()),
in oro.
32
7
Prese poi su (da , in tmesi) lo scudo che copre interamente la figura (da , , ,
anche , ), sapientemente cesellato, con il quale andava allassalto (da , , ),
33
, ,
bello, e intorno ad esso erano dieci cerchi di bronzo,
34

e sopra di esso erano venti umboni di stagno,
35
, .
bianchi, e fra questi (da , , , ma qui da , , al plurale) ce nera (uno) di smalto nero.
36

Su di esso faceva corona, era disposto in modo circolare (da , o in tmesi), una
Gorgone dallo sguardo truce, feroce (da , , , ())
37
, 8.
che guardava (da ) in modo terribile, e intorno e Terrore (da ) e Disfatta, Rotta (da
),
38
:
da questo usciva, pendeva, un telamone in argento; poi su di questo
39
,
un serpente in smalto si attorcigliava (da ),
39

40
.
e aveva tre teste volte in direzioni diverse (da , ), generate da, uscenti da (da ,
con il genitivo dellorigine), un unico collo.
41
9

il termine pi comune nel racconto: 95x contro against 76x. Questo il termine della lingua epica che
sostituisce quando il verso formulare abbandonato. preso da una formula al genitivo singolare,
(3x nell'Iliade). Il senso proprio "che copra un uomo da entrambe i lati" non applicabile allo scudo rotondo, con le
borchie, e probabilmente la lingua epica deve averlo assunto in modo generico, nel senso di "che protegge il guerriero" Anche
cos l'epiteto cede il passo al modernismo , che nelll'Iliade viene utilizzato solo per . Se un
arcaismo, la iota breve davanti a il significato di = rendono possibile che un termine ormai incomprensibile sia
stato reinterpretato. Si veda il miceneo a-pi-qo-to, "rotondo". di solito viene detto del corsaletto (4x nell'Illiade),
e solo qui dello scudo, ma una anticipazione appropriata della descrizione che segue. (con 20.162, e
15.308) un po' inatteso come epiteto di qualcosa che viene naturalmente pensato come un armamento difensivo. Lo scudo di
Agamennone ha evidentemente lo scopo di incutere terrore, ma in ragione del suo impatto visivo, e non per il suo essere
utilizzato per gettare a terra un avversario.
8 Si veda 4.440.
9 Questo verso uguale a 5.743: questi versi sono variamente formulari e riutilizzati altrove.

17

29

32

Sul capo poi (da , gen. , dat. , forma poetica per ) mette lelmo (da , )
con doppio cimiero (da , , da , ), a quattro piastre (da , , da
, ),
42
: .
con la coda di cavallo (da , , , ()); tremendamente il pennacchio (da , )
ondeggiava, muoveva in tutte le direzioni (da ) da sopra (lelmo) (da , poet. prima di
vocale ).
43
10 11
Prende poi due lance (da , , gen. attico ; declinazione Ep. e Ion. gen. , ma pi
comunemente , ; duale ) robuste dalla punta rivestita (da ) di bronzo,
44
: 12
appuntite; lontano da queste, verso il cielo, il bronzo
45
:
mandava bagliori (da ); allora fanno tuonare (da , Ep. per , con tmesi)
Era ed Atena
46
.
per onorare il re di Micene ricca doro (da , ).

:
,
.
Prima intorno alle gambe si mise le gambiere
Belle, munite dargentei copricaviglia;
e poi intorno al petto indoss la corazza,
quella che Cinira un giorno gli diede come dono ospitale.
:
,
.
Gett poi la spada intorno alle spalle: borchie
Doro vi lucevano, e il fodero intorno
Era dargento, sospeso a ganci doro. pi propriamente una cinghia per sospendere qualcosa

, ,

, .

Citazione

Citazione

Citazione

E sollev lo scudo grande, adorno, robusto,


bellissimo; correvano in giro dieci cerchi di bronzo
e in mezzo verano venti borchie di stagno,
bianche, nel centro una di smalto nerastro.

10

Si veda in 10.135. La concordanza di un duale con un plurale in una indicazione di un riutilizzo.


Le due lance sono per essere lanciate, e descrivono larmamento dellet del Ferro o anche del Tardo Geometrico, quando
guerrieri armati con due lance divengono elemento frequente nelliconografia. caratteristico della poesia epica sostituire
quello che familiare (cio quello che contemporaneo al poeta o nella memoria del suo uditorio) con larcaico: questo non
viene per fatto in modo sistematico, e per esempio Agamennone nella sua aristia utilizza una sola lancia in 9-8.
11 Si veda in 3.18.
12 rappresenta una pratica forma dattilica del genitivo e dativo singolare e plurale di . 6x nellIliade, sempre nel
quarto piede. Deve essere riferito a (43).

38

41

47

56

13

:
,
.
Il balteo era dargento e sopra di esso
Strisciava un serpente di smalto e aveva tre teste
Tutte intrecciate, uscenti da un collo solo

: .

.
In testa lelmo si pose a due cimieri, e quattro ali
E coda equina; terribilmente sopra ondeggiava il pennacchio.
Prese infine due aste forti, con le punte di bronzo,
acute.
47

Quindi ciascuno comandava, dava ordini (da ), al proprio auriga,
48
,
di trattenere (da ) i cavalli bene in ordine l, lungo il fossato,
49

e questi stessi, a piedi, in massa ( da , , , termine di incerto significato), con le corazze
sul petto (da ) e con le armi
50
: 13.
venivano rapidamente (da ); un clamore inestinguibile (da , , anche , in
Omero) si lev allalba (da , , gen. : Ep. gen. locativo ).
51
14 ,
Si ordinano, si dispongono in ordine (da ), molto prima (da , vedi nota) dei cavalieri (da
, gen. , Ep. , , (): sono coloro che combattano sui carri, sia lauriga, sia colui che
combatte),
52
: 15
e i cavalieri a breve distanza seguivano (da ); in mezzo a loro un tumulto
53
,
terribile il Cronide fece sorgere, esplodere, e dallalto (da ) gett gi (da , in tmesi)
una rugiada (da , , , Ep. : al pl. gocce di rugiada)
54
,
intrise, bagnate (da , , ), di sangue, dal cielo, poich stava per
55
16.
gettare ad Ade molte gagliarde vite.
56

I Troiani a loro volta dallaltro lato sopra un rialzo (da , ) della pianura
57

(erano) intorno al grande Ettore e a Polidamante perfetto,
58
, 17,
ad Enea, che fra i Troiani come un dio era onorato (da ) dal popolo,
59

ai tre figli di Antenore, Polibo, il divino Agenore

Citazione

Citazione

IMPORTANTE
Lassetto di
combattimento

Paragone

Si veda la formula (3x Iliade, 1x Odissea), o in 3.3 . Si veda la nota a 8.561.


Il senso del verbo quello di essere i primi a fare una certa cosa: lazione nella quale si in anticipo in questo caso molto
in anticipo espressa da un participio che concorda co nil soggetto. E poich il senso della frase con comparativo, il
verbo viene seguito da un genitivo.
15 In 5.593 personalizzato.
16 Confronta 1.3.
17 formulare, 5x Iliade (vedi 5.78, 10.55) e 1x Odissea. Il dativo in qualche modo incorporato
nellidea essenziale della formula, cosicch possibile aggiungere un altro dativo, , che formalmente duplica la
costruzione di
.
14

67

18

60
.
e al giovane (da , contratto , : il giovane uomo non sposato - lequivalente maschile
di , ) Acamante, simile (da , ) agli immortali.
61
,
Ettore tra le prime file portava lo scudo ben bilanciato,
62
18 19
PARAGONE quale fuori dalle nuvole appare (da ) lastro malvagio, maligno (da ,
, , = ),
63
, ,
tutto splendente, poi di nuovo si tuffa (da , con laccusativo) nelle nuvole scure, ombrose (da
, , ),
64
,
cos Ettore talvolta compare (da ) tra i primi,
65
:
ora invece tra gli ultimi (da , , , Ep. = ), dando ordini; tutto dunque in bronzo
66
.
brillava (da ) come la folgore, il lampo (da , ), del padre Zeus portatore dellegida.
67
,
68

69
: :
PARAGONE Questi, come i mietitori (da , , ) di grano (da , , al pl. con altri
cereali: , cfr. 9.110, 19.112) e di orzo (da , ) gli uni di fronte (da , ,
, con verbi di moto indica opposte direzioni) agli altri, avanzano lavorando, tracciando, formando
(da ), il solco (da , ) sul campo di un uomo beato, ricco (da , , ): e questi
cadono fitti, spessi (da , , ), i mannelli (da , , , quanti steli di grano o di
orzo un mietitore pu afferrare con la sua mano);
70

cos i Troiani e gli Achei balzando (da ) gli uni sugli altri
71
, .
uccidevano (da , attico contratto ), e nessuno pensava a, era memore di (da , con
il genitivo), la fuga rovinosa, nefasta (da , , , ()).
72
20,
Il combattimento teneva, costringeva, le teste allo stesso livello, e questi come lupi
73
: :
assaltavano, si avventavano (da ): la Furia dai molti lamenti gioiva stando a guardare:
74
21 ,
sola infatti tra gli dei si trovava l presso (da , con il dativo) a coloro che combattevano,
75
,
quelli, invece, gli altri dei non erano a loro vicini (da , con il dativo), ma beati, a loro agio (da
, : letteralmente non coinvolti, non impegnati)
76
,
nelle loro case sedevano (da ), dove (da , Ep. per ) per ciascuno
77
.
erano stati costruiti (da ) i bei palazzi lungo le gole, le valli (da , , pl. , )
dellOlimpo (da , , Ep. anche , metri gr.).
78

Paragone

Si veda per la struttura la comparazione in 6.146 sgg. E anche 5.864.


Si tratta di Sirio, astro della tarda estate e dellinizio delautunno, la stagione pi afosa, e malarica. Si veda anche 22.26-31.
20 Nessuno dei due contingenti cede terreno. Lespressione stata variamente tradotta: held
their heads on a line (Lattimore), locked them head to head (Fagles. Similmente in Cerri teneva alla pari le teste. Si tratta
di una di quelle espressioni la cui forza evidente, ma che sfuggono ad una analisi razionale. Il commento di Gostoli alla
traduzione di Cerri collega questa espressione ancora alla similitudine con i mietitori.
21 Questi vers1, 73-5, sono un commento abbastanza ingenuo da parte del poeta, oppure una sua spiegazione, allallegoria di
Eris con la quale egli ha introdotto questo giorno di battaglia. Si ricordi che Zeus aveva proibito nel modo pi assoluto a tutti gli
dei di prendere parte alla battaglia: si veda 8.1 sgg. e 397 sgg. Eris una personificazione, come diremmo noi, unastrazione
retorica, e da questo punto il poeta la dimentica, ma almeno per il suo uditorio essa una divinit, e quindi almeno
formalmente essa contravviene alla limitazione che Zeus ha imposto agli altri dei dellOlimpo.
19

80

Tutti davano la colpa (da , con laccusativo) al figlio di Crono avvolto in nere nubi (da
, , sincopato per -)
79
.
per il fatto di volere dare, concedere (da , con il dativo della persona) la gloria ai Troiani.
80
:
Di questi per il padre non si curava (da , in Omero solo nellIliade, sempre negativo e con il
genitivo): egli in disparte ritiratosi (da )
81

lontano dagli altri sedeva (da ) esultante (da ) di gloria
82
22
guardando alla citt dei Troiani e alle navi degli Achei.
83
, 23.
I bagliori, il lampo (da , ) del bronzo, gli uccisori e gli uccisi.
:


, .

Citazione

Il padre per non si curava di loro: in disparte


Sedeva, lontano dagli altri, luminoso di gloria,
guardando la citta dei Troiani, le navi dei Danai,
il balenare del bronzo e gli uccisori e gli uccisi.
Comincia la sezione dedicata allaristia di Agamennone. A proposito di 84-5, la transizione da un episodio al successivo
segnata, come spesso accade, da un segmento formulare (qui 84-5 = 8.66-7, in entrambe le sezioni i versi sono seguiti da
[] (inoltre 84 = Odissea 9.56 and 85 = 16.778).
LIliade divide il giorno in tre parti (si veda 21.111), quindi pu essere interpretato come prima del calore del giorno.
Lazione che si colloca in 11.91-16.779 (quando ) ha poi luogo durante il , sempre
supponendo che il progetto narrativo che il poeta ha in mente si estenda in dettaglio cos in avanti, ed incorpori uno schema
dei tempi calcolato in dettaglio. La battaglia ha un ribaltamento a mezzogiorno in 8.68, e di nuovo, (in una nota simile al
paragone in 86-9) quando il sole sta tramontando in 16.779.
Nella stessa giornata di nuovo mezzogiorno in 16.777. A meno che quello del taglialegna non sia solo una specie di
colazione presa a met mattinata dopo aver lavorato fin dalle prime luci dellalba.

Le stragi di Agamennone
84

22

84
,
Fino a che era mattino, e il giorno sacro saliva
85
, :
durante questo tempo ( [], []) molto colpivano (da , raggiungo lobiettivo) i dardi
di entrambe le parti, e la gente cadeva, moriva;
86

ma quando il taglialegna (da , , (): usato come aggettivo con ) va a prepararsi
(da ) il pranzo
87
24,
tra le gole (da , ) di un monte, dopo che ha saziato (da ) le (sue) mani
88
, ,
tagliando grandi alberi, e la fatica (da , oppure ) lo ha raggiunto (da ) nello spirito,
89
,

Paragone
Bienore (T)
Oileo (T)
Iso (T)
Antifo (T)
Paragone

I versi 81 (da ) ed 82 corrispondono a 8.51-2.


Ecco un esempio di poliptoto, figura retorica che consiste nel ripetere una parola gi usata a breve distanza, modificandone il
caso (nelle lingue flessive) o la funzione sintattica (nelle lingue non flessive), il genere, il numero, il modo e il tempo.
24 Si veda 3.34 .
23

e (lo) prende nello spirito il desiderio del cibo ristoratore (da , , , = ),


90
25
allora con il proprio valore (da , ) i Danai rompono (da ) le schiere
91
:
esortando, spronando (da , con il dat. della persona, e talvolta linfinito), i compagni tra i
ranghi, di fila in fila; tra di loro Agamennone
92
,
per primo and allassalto (da ), uccise un guerriero, Bienore, pastore di popoli,
93
, .
lui, quindi il compagno Oileo, guidatore di cavalli.
94
:
In verit questo saltato gi (da ) dal carro stava di fronte, fronteggiando(lo);
95
26
ma questo, mentre gli stava venendo addosso, la fronte (da , , = ) con la lancia
appuntita
96
27, ,
colp, trapass (da ), n lelmo (da , , ()) di bronzo pesante (da , )
gli trattenne (da , , aor. 2 poetico) la lancia,
97
,
ma attraverso di esso pass, e (attraverso) losso (da , ), e il cervello
98
: .
allinterno, tutto quanto, si spappol (da ): lo atterr nello slancio, mentre assaltava.
99

E questi lasci qui, sul posto, il signore di uomini Agamennone,
100
28, :
tutti splendenti nel petto, dopo che li ebbe spogliati (da ) delle tuniche;
101

poi quello muove per andare ad uccidere (da ) Iso ed Antifo,
102

i due figli di Priamo, (uno) bastardo e (laltro) legittimo (da , , , ()), entrambe
103
: ,
che stavano su uno stesso carro: quello bastardo era il cocchiere (da ),
104
:
Antifo, eccellente, ricco di fama, invece andava al suo fianco (da ); questi due un giorno
Achille
105
29 30,
sulle balze, sui rilievi (da , , in Omero sempre al plurale), dellIda aveva legato (da ,
forma epica raddoppiata di , come di *) con pieghevoli (da , ) vimini (da ,
, = ),
106
, .

25

Si deve tenere a mente questo quadro di riferimento fino a quando Agamennone non sar ferito in 248 sgg. I Troiani sono
messi in fuga ed Agamennone assalta per uccidere i fuggitivi. Le e le (91) sono gli inquadramenti dellesercito.
Non si devono pensare come ranghi serrati, perch deve essere possibile utilizzare armi da lancio che richiedono spazio di
manovra e i guerrieri pi coraggiosi possono uscire dai ranghi. Per di pi quando lordine rotto, come qui, esso pu
riformarsi (284 sgg.); la classica falange ordinata in modo serrato dispiegava un maggior numero di lance sul suo fronte, ma una
volta ingaggiata nellazione sacrificava possibilit di manovra (Tuc. 5.71-2) e non poteva riorganizzarsi se scompaginata.
26 Si veda 0.327, con la nota a proposito di .
27 Vedi 5.46.
28 Il verso abbastanza osuro, e la sua oscurit nel verbo . Leaf afferma, giustificando la sua affermazione con luso
classico, che in mancanza di una indicazione di rimozione il verbo deve significare indossare; vestire, ma se
corretto, la sola possibile interpretazione che Agamennone spogli i loro corpi. Ci che Agamennone infligge a questi nemici
di rango inferiore quello che prega di infliggere ad Ettore, (2.416). Ma al di l della
frase oggettiva ad un livello superficiale c un patetico ossimoro Laccostamento di due termini in forte antitesi. Durante la
sua vita infatti il guerriero (6.513, 19.398).
29 Vedi 2.821.
30 , germoglio; giovane ramo, un termine generico, cui , termine specifico, aggiunto in apposizione.

122

31

dopo averli catturati mentre pascolavano (da , con e il dativo) le greggi, e li rilasci (da
, con il genitivo della cosa o persona data in cambio) in cambio di un riscatto.
107

Allora il figlio di Atreo, il molto potente Agamennone,
108
,
uno sopra la mammella, al petto, colpisce con la lancia,
109
, .
Antifo invece ferisce (da ) con la spada allorecchio (da , ) e lo getta gi dal carro.
110

Muovendosi rapidamente (da ) strappava poi via (da , qui con , e laccusativo
della cosa) da loro le belle armi,
111
:
riconoscendo(li): e infatti, gi infatti, loro in precedenza presso le veloci navi
112
, .
aveva visto, quando li condusse dallIda Achille dai piedi veloci.
113
31
PARAGONE Come un leone i teneri piccoli di una cerva (da , and ,) veloce
114

facilmente fa a pezzi (da ), dopo che li ha presi con i forti denti
115
, :
dopo essere entrato nella tana (da , ), e toglieva loro via (da , qui col dativo della
persona e laccusativo della cosa) la tenera, gentile, giovane (da , , ), vita;
116
,
quella, se anche era per caso molto vicino, non pu a loro
117
: :
essere di aiuto; lei stessa infatti un tremore terribile prende, raggiunge;
118

rapidamente si getta (da ) attraverso la fitta macchia (da , , Omero ha solo il plurale
, ) e la foresta
119
:
affannata (da ), sudata, da sotto la furia, lassalto (da , ), della belva potente (da
, , , forma poetica per , formatasi allinverso dal femminile : solo qui e in
13.345 nellIliade, e 2x Odissea);
120

cos dunque nessuno poteva da questi allontanare, la rovina, la morte (da , ),
121
, .
tra i Troiani, ma anche questi fuggivano (da ) da sotto gli Argivi.
122

Quindi egli Pisandro ed Ippoloco, fermo nella battaglia, coraggioso (da , , , (,
), vedi , ),
123
,
figli di Antimaco bellicoso, che pi di ogni altro
124

loro di Alessandro avendo ricevuto (da ), preziosi doni,
125
,
non permetteva (da ) che si restituisse (da ) Elena al biondo Menelao,
126

di costui dunque il potente Agamennone uccide i due figli
127
32 , :
che stavano in un solo carro, e insieme trattenevano, cercavano di trattenere, i veloci cavalli:
128
33,
a loro infatti le redini lucide, brillanti, sfuggono (da , con laccusativo della persona o della cosa
alla quale si sfugge) dalle mani,

Si veda 8.248, .
Su questo tema - / si vedano 11.103, 5.609, 5.160.
33 Un sistema formulare costruito intorno allle redini, : tenute, prese in mano, sfuggite dalle mani.
32

136

142

143

34

129
34 :
e questi due si scompongono, si imbizzarriscono (da ); questo allora balz incontro, come un
leone,
130
: :
il figlio di Atreo; questi allora dal carro lo supplicavano:
131
, :
Prendi(ci) vivi, o figlio di Atreo, e tu accetta un riscatto giusto, adeguato (da , , ):
132

molti oggetti preziosi (da , , ()) si trovano, giacciono (da ) nella (casa) di
Antimaco,
133
,
bronzo, oro e ferro forgiato con molta fatica (da , , ()),
134
,
di questi (mio) padre sarebbe felice di dartene (da , con laccusativo) un riscatto infinito,
immenso,
135
.35
se ci sapesse (da ) vivi sulle navi degli Achei .
136

Cos questi due piangendo si rivolgevano (da , con laccusativo della persona ed il dativo
oppure laccusativo della cosa che viene detta) al re
137
: 36:
con parole di miele, dolci, suadenti; ma udirono parole dure, crudeli, implacabili (da , ,
()):
138
,
Se veramente (voi due) siete i figli del bellicoso Antimaco,
139
37
che un giorno nellassemblea dei Troiani consigliava (da ) che Menelao,
140
38
venuto in ambasceria insieme al divino Odisseo,
141
,
fosse ucciso l sul posto , e non lasciato ritornare indietro tra gli Achei,
142
.
ora dunque (voi) pagherete loffesa vergognosa (da , ) di (vostro) padre .
.
Ora mi pagherete la turpe colpa del padre.
143
,
Diceva, e Pisandro tira via (da ) dal carro, a terra,
144
: .
colpendo(lo) con la lancia al petto: e quello sulla terra (da , , gen. , dat. , raro
) cade, giace (da ), supino;
145
,
Ippoloco salta gi (da ), dunque a terra lo uccide
146
,

Pisandro (T)
Ippoloco (T)

Citazione

Paragone

Il pronome si riferisce evidentemente, questa volta, ai cavalli.


A proposito di 131-5, si veda anche limplorayione di Adrasto verso menelao, 6.46 sgg. Anche limplorazione di Dolone in
10.378-81 con la relativa nota.
36 formulare: si veda 21.98 (Achille a Licaone), ma qui contrapposto in modo estremamente
netto allugualmente formulare (4x Iliade, 14x Odissea, includendo le varianti). Questi sono i soli versi che
introducono un discorso diretto con un verbo di ascolto e non di dire, ovvero che lo introducono dal punto di vista
dellascoltatore. Non meno di 7 dei 46 discorsi di Agamennone nellIliade sono introdotti qualificando il re come duro,
implacabile, senza piet. Qui qualifica in modo eccellente Agamennone, che qui mette in pratica luccisione senza
piet di un supplicante, come predicato a Menelao in 6.55-60.
37 Lassemblea di menelao ed Odisseo menzionata in 3.205-24, e riferita nella Cypria.
38 Quello di a famous if overrated problem (Kirk), ma chiaramente qui un accusativo interno, come in
4.384. Si veda anche (24.235). Il problema si presenta anche in 5 altri luoghi, oltre al presente: 3.206, 4.384,
13.252, 15.640, Esiodo, Theog. 781.
35

con la spada tagliando via (da , in tmesi) le braccia e tranciando (da , in tmesi) il
collo,
147
.
e come un rullo (da , ) (lo) spinge (da ) per farlo rotolare (da ) tra la folla, tra la
massa.
148
: ,
Lasci dunque costoro: egli poi l dove un pi gran numero (da , , , Sup. of , ,
, , , neutro , , , Comp. di ) di falangi si precipitavano (da ),
149
, .
qui si gett (da ), insieme (a lui) (erano) gli altri Achei dalle solide gambiere.
150
,
I fanti facevano strage (da ) di fanti che stavano fuggendo per necessit,
151
:
e i cavalieri (facevano strage) di cavalieri; sotto di essi si solleva la polvere
152
,
dalla pianura, questa sollevavano gli zoccoli altosonanti (da , , = ) dei cavalli
153
:
mentre (loro) si uccidevano, si massacravano (da ) con il bronzo; ecco allora il potente
Agamennone
154
.
sempre uccidendo inseguiva, richiamando, dando ordini (da , con il dativo), agli Argivi.
155
,
PARAGONE Come quando un fuoco distruttivo, rovinoso (da , ), si abbatte (da )
su una foresta vergine (da , , dove nessun albero sia ancora stato tagliato),
156
,
ovunque, in ogni parte, il vento roteante, vorticoso (da ), (lo) porta, (lo) diffonde, e gli alberi
(da , )
157
:
per intero, dalle loro radici (da , , ()), cadono sopraffatti, vinti, stretti (da ), dalla
furia, dallassalto (da , ), del fuoco:
158

cos sotto lAtride Agamennone cadevano le teste
159
, 39
dei Troiani che fuggivano, e molti cavalli dal collo arcuato
160
40
facevano sbattere rumorosamente (da ) i vuoti (da , , , Ion. e poet. ) carri sui
sentieri di guerra
161
:
rimpiangendo (da ) i perfetti cocchieri; ma quelli sulla terra
162
, .
giacevano, molto pi amati dagli avvoltoi che dalle (loro) spose

39
40

Si veda 10.305.
Si veda 8.378.

In termini generali, e comunque con qualche dettaglio, la strage perpetrata da Agamennone viene descritta in modo simile a quella di Achille in 20.353-21.135.
Ettore ne tenuto fuori per intervento divino; Agamennone compie un vero e proprio massacro, e il suo inseguimento dei Troiani in rotta viene paragonato al
fuoco in una foresta; la rotta viene descritta; la mano delleroe sanguina (169 = 20.503); il massacro viene quindi ripreso.
La struttura della narrazione, e in particolare il suo bilanciamento, il suo equilibrio, possono essere meglio apprezzati con uno schema riassuntivo:
84-91
91-100
101-21

122-47

A
BX

148-62
165-80
181-210
211-16
216-63

221-47

248-63

264-83

284 sgg.

Descrizione introduttiva generale, con quasi-comparazione;


Agamennone uccide Bienore ed Oileo. Ignota lidentificazione dei due. Non viene specificato come Bienore ucciso,
mentre Oileo ucciso trafiggendogli la testa con la lancia.
Agamennone uccide i fratelli Iso e Antifo.
102-4: questi vengono identificati come figli di Priamo.
104-6: breve aneddoto.
Iso ucciso con la lancia, mentre Antifo ucciso con la spada.
113-19: Similitudine.
Agamennone uccide i fratelli Pisandro e Ippoloco.
123-5: Essi sono identificati con un breve aneddoto.
126-47: essi sono atterriti per la paura e di arrendono, ma Agamennone uccide Pisandro e decapita Ippoloco con la
sua spada.
Zeus tiene Ettore fuori dalla mischia.
Descrizione pi generale con similitudine.
Zeus, mediante Iris, avverte Ettore di tenersi alla larga sino a quando Agamennone non venga ferito e non si ritiri.
Ettore avr allora la sua vittoria.
Reazione troiana.
Riprende laristia (216-7, | = 91-2).
Agamennone uccide Ifidamante e Coone. Le uccisioni sono collegate dal momento che Ifidamante e Coone sono
fratelli, ma sono raccontate come episodi separati allinterno di una composizione ad anello (221 ~ 261).
Ifidamante.
221-30: viene identificato con un aneddoto.
232-3: la lancia di Agamennone lo manca.
234-40: Ifidamante colpisce ma non ferisce Agamennone.
240: Agamennone lo uccide con la spada.
241-45: commoventi, patetiche considerazioni sulla sua morte.
Coone.
248-50: viene brevemente identificato.
251-3: ferisce Agamennone al braccio.
254-60: Agamennone uccide Coone con la lancia.
Agamennone si ritira.
269-72: similitudine.
Contrattacco di Ettore.

Lalternarsi di descrizione a carattere generale e incidente particolare tipica della tecnica narrativa di Omero. Gli scholia
esegetici (che hanno familiarit con il fatto che glli eventi possono essere paralleli, ma la narrazione deve essere lineare)
chiamano questo . Il commento del poeta relativamente relativo ad una spiegazione del successo di
Agamennone, lassenza di Ettore (A), viene sviluppato in una premonizione della fine della sua aristia (B), e del successo di
Ettore (X). Il primo punto viene realizzato in C-D, il secondo conduce ad Y in una sequenza di temi. Gli scholia esegetici
commentano frequentemente in merito a queste sequenze di pensieri che si collegano (, ,
), nelle quali essi percepiscono il grande disegno, schema, del poeta, formato e finito prima di comporre un
solo verso.
La seconda parte dellaristia di Agamennone ha poco peso in termini di contenuto, dal momento che gli viene concessa solo
una uccisione diretta prima di essere ucciso, contro sei nei precedenti episodi, ma lo spazio che gli viene dedicato non
molto diverso (la seconda met dellaristia con le sue descrizioni generali di supporto consta di 70 versi, contro i 101 della
prima).
La morte di Ifidamante e Coone conclude laristia di Agamennone.

163

41

163

Zeus tirava via da sotto (da ) i colpi e la polvere,
164
:41
e la strage di uomini, e il sangue e il tumulto (da , );
165
42.
ma il figlio di Atreo inseguiva con violenza (da , , , = , in Omero solo neutro
singolare come avverbio) ed incitava gli Achei.
166

Questi invece presso, oltre la tomba di Ilo, dellantico discendente di Dardano,
167

in mezzo gi per la pianura, presso, oltre il caprifico, correvano (da ),
168
:
smaniosi, bramosi (da , di solito al participio con questo significato, e con il genitivo), della citt;
quello urlando sempre inseguiva,
169
, 43 .
il figlio di Atreo, e macchiava (da ) le mani invincibili (da , , ()) con il sangue.
170
,
Ma quando raggiungono le porte Scee e la quercia,
171
.
qui per si fermavano e si aspettavano (da ) gli uni con gli altri.
172
,
PARAGONE Quelli ancora, nel mezzo della pianura.come vacche fuggivano
173

che un leone giungendo (da ) nel profondo (da , , in Omero sempre nellespressione
) della notte ha spaventato, ha messo in fuga,
174
: :
tutte; e a questa, una sola, si presenta, si avvicina (da ), ad una repentina (da , , : il
cui significato alto e ripido, scosceso, in Omero per lo pi di citt costruite su rilievi scoscesi; qui il
riferimento alla morte vista con caduta in un precipizio) morte (da , , );
175

di questa spezza (da , in tmesi) il collo dopo averla afferrata con i forti denti,
176
, :
per prima cosa, poi il sangue e tutte le interiora (da , ) divora, ingoia (da );
177

cos su di questi il figlio di Atreo, il potente Agamennone, si accaniva (da ),
178
: .
sempre uccidendo quello pi arretrato (da , , , ()); e quelli fuggivano (da ).
179
44
Molti cadono gi (da ) dal carro, dai cavalli, con la faccia in gi (da , , opposto di
: si vedano il latino pronus e supinus) o supini (da , , )
180
: .
sotto le mani dellAtride; tutto intorno (e) davanti infatti imperversava con lasta.
181

Paragone

Tre combattimenti descritti in dettaglio sono pi o meno quanto serve per una aristia: Diomede ne ha quattro (5.144-65), ma
non descritti con la stessa estensione; Patroclo tre (16.399414) seguiti da una lunga lista senza annotazioni. Questo poi il
momento nel quale un comandante troiano (Enea nel libro 5, Sarpedone nel libro 16) dovrebbe notare quello che sta
accadendo ed intervenire. Solo Ettore, il comandante supremo dei Troiani, un possibile avversaio per il signore di uomini
Agamennone, il comandante supremo degli Achei. Se Ettore affrontasse ora e ferisse Agamennone, vi sarebbe una sottile
ironia: Agamennone fallisce in modo umiliante proprio laddove Achille riesce in modo trionfale. Ma il poeta non vuole umiliare
gli Achei: si veda per esempio il modo in cui organizza la morte di Patroclo, e come fa ferire Agamennone, e pi avanti Odisseo
(434-9), da guerrieri troiani che possono immediatamente uccidere. quindi necessario inserire un commento (163-4) per
spiegare che Ettore non presente per notare la furia di Agamennone perch Zeus (il cui imperscrutabile volere tutto spiega)
lo ha tolto dalla scena della battaglia. Si noti che questa breve enunciazione del tema qui seguita dalla sua riformulazione in
forma molto pi eleborata, si veda 181-210 e la relativa nota.
42 Si veda il verso 14.
43 Si veda 6.268, (Ettore).
44 Vedi 6.64.

182
,
Ma quando poi era quasi (da , avverbio, con laccento ritratto dopo lelisione) sul punto di giungere
sotto la citt ed il ripido muro, allora il padre degli uomini e degli dei
183

sedeva sulle cime dellIda ricco di sorgenti (da , , ),
184
: .
dopo essere sceso gi dal cielo; teneva la folgore (da , , = , ) tra le mani.
185
:
Esortava Iris dalle ali doro (da , ) ad andare a portare un messaggio (da ):
186
45 , :
Affrettati (da ), vai rapidamente, o Iris, questo discorso, queste parole, riferisci (da ) ad
Ettore;
187

fino a quando egli veda Agamennone, pastore di popoli,
188
,
che avanza impetuoso (da ) tra i primi combattenti facendo strage di schiere di guerrieri,
189
,
durante questo tempo si tenga indietro (da , si tenga fuori (dalla battaglia), ed altri
guerrieri spinga (da , con lattivo della persona e linfinito)
190
.
a combattere (da ) contro i nemici (da , , , vedi anche : . i nemici) nella
dura battaglia.
191

Per quando o ferito (da ) da una lancia o colpito da una freccia
192
,
salisse (da ) sul carro, allora a lui consegner nelle mani (da ) la forza
193

per uccidere, fino a quando giunga (da , con laccusativo del luogo) alle navi dai solidi banchi
194
.
e il sole tramonti (da , il sole tramonta tuffandosi nel mare) e sopraggiungano (da , in
tmesi) le sacre tenebre, il sacro crepuscolo (da , )46 .
In 181-210, Zeus si installa sul Monte Ida e d ordine ad Iris di scendere sul campo di battaglia ed ordinare ad Ettore di
tenersi lontano dai combattimenti fino a che non vedr Agamennone ferito. Questa breve scena olimpica riprende la breve
anticipazione del racconto in 163-4. Questo passaggio non dunque solo una coda alla scena precedente che presenta una
sequenza ripetuta: Descrizione Similitudine Ettore, ma imposta un nuovo obiettivo narrativo, la fine delloffensiva di
Agamennone. Lintero passaggio 148-64 + 165-217 un esempio estremo della tecnica dellepica consistente nellintrodurre
un tema in termini relativamente concisi, e nel ripeterlo poi con maggiore elaborazione. Si veda per esempio 21.211-26
(proteste di Scamandro verso Achille) + 240-83 (Scamandro quasi fa annegare Achille); oppure Odissea, 8.62-103 (Odisseo
piange al primo canto di Demodoco) e 8.469-586 (egli piange ancora al secondo canto di Demodoco). Questo tipo di
struttura, una coppia con anticipazione anticipatory doublet sembra lasciare intravedere la tecnica compositiva orale,
sembre di vedere il poeta orale al lavoro.

195
45

195

, 47,

Si veda 8.399, e anche la nota a 2.8.


Si veda 2.413 ( ) e 1.475 ( ). Si noti
che 193-4 = 17.454-5. Il giorno, ormai trascorso per la met in 84, non terminer fino a 18.239, e solo con lassistenza di Era.
solo in questo verso ripetuto. Si confronti per esempio , al verso 84: bT sostiene che il mattino
sacro perch il momento del sacrificio, ma la cosa non sicuramente accettbile perch anche la notte sacra: si veda
appunto qui al verso 194 e ancora in 17.455. I fenomeni naturali sono per controllati dagli dei, si veda
(10.41).
47 Verso formulare, qui adattato per la prima volta ad Iris. Si veda:
, (2.166, 5.719, 7.43);
, (2.441);
46

218

Cos diceva, e non disobbedisce Iris veloce, dai piedi rapidi come il vento (da , ),
196
.
ma scende dai monti dellIda verso Ilio sacra.
197

Trova il figlio di Priamo bellicoso, il divino Ettore,
198
48:
ritto sopra i cavalli ed il carro (da , , ) ben costruito (da , , );
199
:
stando (a lui) vicina parlava Iris dai rapidi piedi:
200

O Ettore, figlio di Priamo, pari a Zeus per saggezza,
201
.
Zeus padre mi ha mandato (da ) per riferirti queste cose.
202

fino a quando (tu) non veda Agamennone, pastore di popoli,
203
, ,
che avanza impetuoso (da ) tra i primi combattenti facendo strage di schiere di guerrieri,
204
,
durante questo tempo ritirati (da , con il genitivo del luogo) dalla battaglia, ed altri guerrieri
spingi (da , con lattivo della persona e linfinito)
205
.
a combattere (da ) contro i nemici (da , , , vedi anche : . i nemici) nella
dura battaglia.
206

Per quando o ferito (da ) da una lancia o colpito da una freccia
207
,
salisse (da ) sul carro, allora a te consegner nelle mani (da ) la forza
208
,
per uccidere, fino a quando giunga (da , con laccusativo del luogo) alle navi dai solidi
banchi
209
.49
e il sole tramonti (da , il sole tramonta tuffandosi nel mare) e sopraggiungano (da , in
tmesi) le sacre tenebre, il sacro crepuscolo (da , ) .
210
,

, (4.68);
, (5.767, 8.381);
, (8.112).
48 Vedi 4.366 e relativa nota.
49 Si noti che 202-9 = 187-94. In accordo con le normali convenzioni dellepica Iris ripete le sue istruzioni ad Ettore verbatim e
sostituisce in modo molto attento la 3 persona delle istruzioni di Zeus con la 2 persona, ad eccezione del verso 204. Rare le
eccezioni, in cui il messaggero aggiunge del proprio: vedi 8.409-424. Ecco il confronto:
187

202

188
,
203
, ,
189
,
204
,
190
.
205
.
191

206

192
,
207
,
193

208
,
194
.
209
.

218

221

50

Questa dunque, avendo cos parlato, se ne va, si allontana (da ), Iris dal piede rapido,
211
,
Ettore poi gi dal carro con le armi salta a terra,
212

e agitando la lancia appuntita andava di qua e di l (da ) gi per lesercito
213
, .
esortando a combattere, e risvegliava laspra battaglia.
214
,
Quelli allora vengono fatti voltare (da ) e stanno saldi di fronte, faccia a faccia (da , ,
, = , con il genitivo) agli Achei;
215
.50
gli Argivi dallaltra parte serrano, rinsaldano, consolidano (da , Ep. per ), le falangi.
216
, :
La battaglia viene preparata, si prepara (da ), ed essi stanno gli uni di fronte agli altri (da ,
, , ()): tra di loro Agamennone
217
, .
per primo va allassalto (da ), vuole combattere di molto davanti a tutti (da ).
218
51
Narratemi (da , aor. 2 di : solo alla seconda persona plurale in questa formula, in Omero)
ora o Muse che abitate le dimore dOlimpo
219

colui che per primo venne incontro ad Agamennone,
220
.
o tra gli stessi Troiani o tra i loro gloriosi, nobili (da , , ), alleati (da , ).
221
52
Ifidamante figlio di Antenore, valoroso, nobile (da , , sinonimo di e ), e di grande
statura,
222
:
che venne cresciuto (da ) nella Tracia dalle grandi zolle, fertile (da , , , ), madre
di greggi;
223

Cisse lo allev (da ) nel (suo) palazzo, essendo piccolo (da , ),
224
, 53 :
(Cisse) il nonno materno (da , , ), che generava Teano dalla bella guancia.
225
,
Poi dopo che raggiunge il termine (da , ) della gloriosia, preziosa (da , ), giovinezza
(da , ),
226
, :
lo tratteneva (da , = ) l, ed egli gli dava sua figlia;
227
54
dopo essersi sposato (da ), se ne and (da ) dal talamo alla notizia degli Achei
228
, .
con dodici navi ricurve, che lo seguivano.
229
,
Queste poi lasci a Percote, le navi ben bilanciate, uguali,
230
:
e invece essendo a piedi egli se ne andava (da ) verso Ilio;
231
55.
egli allora and incontro a ad Agamennone, figlio di Atreo.

Ifidamante (T)

Il poeta non ancora pronto ad spostare il suo interesse da Agamennone, ma deve far notare la risposta di Ettore alle
istruzioni di Iris, e fa questo in uno stile conciso, con alcuni versi formulari. Il verso 210 costituisce la ripresa dopo il discorso
diretto, ed seguito da un serie di quattro versi, 211 14 = 5.494-7 e 6.103-6. Poi un altro verso formulare 215 = 12.415.
51 Per lappello alle Muse, si noti che 218 = 2.484, 14.508, 16.112.
52 formulare: si veda la nota a 3.226.
53 Teano sposa di Antenore, dalla cui unione appunto nasce Ifidamante.
54 Anche poissibile (Kirk) in cerca di gloria sugli Achei, con genitivo dellobiettivo.
55 Si veda 11.219.

248

56

232
,
Quando poi questi erano vicini, muovendo luno incontro allaltro,
233
, 56,
lAtride sbagli (da ), di fianco a quello venne deviata la lancia,
234

Ifidamante alla cintura, da sotto la corazza,
235
, :
colp, trapass (da ), poi egli spinse (da , in tmesi) fidando (da , col dativo della
persona o della cosa) nel braccio forte, pesante;
236
,
ma non penetr attraverso, non perfor (da ), la cintura tutta splendente, dai molti colori (da
, ), ma molto prima
237
.
incontrando (da , solo presente ed imperfetto, verbo poetico (in Omero solo in Iliade), =
; con il dativo) largento la punta si pieg come piombo (da , , forma epica per
).
238

Quindi prendendola con la mano il molto potente Agamennone
239
,
(la) tirava verso di lui, furioso come un leone, e dalla mano
240
: , .
gliela strappa (da ); questo poi colp (da , freq. in Omero, specialmente per un colpo
diretto, oppure : ha il doppio accusativo della persona e della cosa: colpire qualcuno
a, su...) con la spada al collo, ), (gli) sciolse le membra (da , ).
241

Cos quello in quel punto cadendo dorm (da ) un sonno di bronzo
242
, ,
miserabile (da , , ), lontano dalla sua compagna legittima (da , , , ()),
venendo in aiuto (da ) ai concittadini (da , , ()),
243
, , :
la sposa, della quale non vide, non conobbe la gioia, e molte cose, molto, pag;
244
,
dapprima diede cento buoi, poi mille promise (da )
245
, .
insieme capre e pecore, queste in numero indicibile (da , ) gli pascolavano (da )
246
,
Invece allora il figlio di Atreo Agamennone (lo) uccise,
247
.
e venne portando le belle armi tra la folla degli Achei.
248

Come dunque si accorse di lui, lo vide (da ), Coone, glorioso (da , , in Omero per lo
pi con il genitivo) tra gli uomini,
249
,
il figlio maggiore (da , ) di Antenore, un forte, terribile, dolore a lui
250
.
oscur la vista, gli occhi, poich il fratello era caduto.
251
,
Stette allora da un lato (da , avverbio) con la lancia sfuggendo alla vista (da , con
laccusativo della persona) del divino Agamennone,
252
,
e lo colp, lo trapass (da ), nel mezzo del braccio, al di sotto (da con il genitivo) del
gomito (da , , ),
253
.
da parte a parte trapass (da ) la punta (da , ) della lancia lucente, brillante.

Coone (T)

I versi 232-40 rappresentano un tipico duello minore, raccontato con una serie di versi formulari; la sequenza A manca B, B
tira ad A senza successo, A uccide B invariabile. Per quanto riguarda le formule, 232 = 13.604, etc. (5x ); 233 = 13.605; 235 =
17.48. Per 234, Agamennone sta vestendo il tipo di equipaggiamento immaginato in 4.187 = 4.216.

264

57

254
:
Rabbrivid allora, a questo punto, il sire di uomini Agamennone:
255
,
Ma neppure cos, neppure in quel momento, abbandonava, desisteva da, rinunciava a (da ,
con il genitivo), il combattimento e la guerra,
256
.
invece si slanci (da , con il dativo) contro Coone impugnando lasta indurita dal vento (da
, ).
257

Invero questi Ifidamante, fratello e (figlio) dello stesso padre (da , , = ),
258
, :
tirava (da , con il genitivo della parte) per un piede, con furia, con energia, e gridava (da ) a
tutti i migliori;
259

quello, mentre stava trascinando verso il folto (degli uomini), sotto lo scudo ombelicato
260
, 57:
colp (da ) con lasta (da , ) armata in bronzo (da , ), sciolse le membra (da
, );
261
.
stando vicino, accostatosi (da ), sopra Ifidamante, di questi la testa mozz (da ).
262

Qui i figli di Antenore, sotto, per mano di, a causa di (da , con il dativo), il sovrano Atride
263
.
compiendo (da ) il (loro) destino (da , , ()) scendono gi (da , ,
quando preposizione, come qui, Omero preferisce laccusativo) nella casa di Ade.
264
58
Questi poi scrutava, esplorava, passava in rassegna (da , con laccusativo), le schiere degli
altri guerrieri
265
,59
con la lancia, la spada ed enormi pietroni,
266
.
fintantoch il sangue gli sgorgava (da , Ep. perfetto utilizzato come aoristo) ancora caldo dalla
ferita.
267
, ,
Per dopo che questa si rimargin, si cicatrizz (da ), la ferita, ed il sangue cess di scorrere
(da ),
268
60.
acuti dolori fiaccavano, avevano la meglio su (da ), la forza del figlio di Atreo.
269

PARAGONE Come quando opprima (da , il senso quello di un dolore che la possiede) una
donna, che sia in preda ai dolori del parto (da ), il dardo acuto,
270
,
pungente (da , , ), quello che inviano (da ) le Ilizie che inducono le doglie del parto
(da , ),
271
,
le figlie di Era, che governano le dolorose doglie (da , , ),
272
61 .
cos acuti dolori fiaccavano, avevano la meglio su (da ), la forza del figlio di Atreo
273
,

Paragone

Vedi 4.469 e relativa nota.


In 3.196 il verbo viene utilizzato per la rassegna dellesercito da parte di Agamennone (
): qui il senso piuttosto quello di fare una ricognizione del nemico, armato di tutto punto.
59 Si noti 264-5 = 540-1.
60 Probabilmente si vuole fare riferimento allo shock del colpo: sotto leffetto del trauma non sente dolore, poi comincia a
sentirlo sempre pi forte. Shock traumatico.
61 La composizione ad anello, il modo consueto per introdurre una comparazione nel racconto, richiede la ripetizione di
(268), che a sua volta implica lelisione unica del nominativo plurale, -.
58

280

Salt sopra il carro, e allauriga comandava


274
: .62
di condurlo alle navi ricurve: il cuore era infatti oppresso (da ).
275
:
Poi grida forte (da ) ai Danai con voce penetrante (da , , , come avverbio), in modo
da farsi sentire (da , al participio perfetto, vedi v. 8.275 e 8.223):
276

O amici, guide (da , , ) e comandanti (da , (), da , proteggo,
governo, domino su, in Omero solo in forma participiale sostantivata , , ) degli Argivi,
277

voi ora tenete lontana (da , con acc. della persona o cosa da tenere lontana, e il dativo della
persona da cui il pericolo o la minaccia deve essere allontanata) dalle navi che vanno per il mare
278
63,
279
.
la battaglia terribile, penosa, dal momento che il saggio Zeus non permette che io combatta per tutta la
giornata (da , , , come avverbio il neutro singolare = ) .
280
,
Cos diceva, e lauriga frusta i cavalli dalle belle criniere
281
: :
verso le navi ricurve: i due non contro voglia prendevano il volo (da );
282
,
Bagnavano invece di schiuma (da , con lacc.) il petto, si sporcavano (da ) sotto (da
() , vedi , dal basso verso lalto) di polvere
283
.
portando il re sfinito, indebolito (da ), fuori dalla battaglia, lontano dalla battaglia.

Le morti di Ifidamante e Coone concludono laristia di Agamennone. In conclusione, il re uccide 8 Troiani indicati per nome, e
numerosi altri Troiani senza nome (178), e infligge ferite nella schiena, alla testa (2), al petto (2) e al collo (3), ed una ferita
non meglio specificata, e riceve una ferita al braccio. La sua arma la lancia (4x), la spada (3x) o unarma non meglio
specificata (1x).
Le statistiche pi generali relative alle ferite omeriche sono illustrate nella tabella seguentetratta da H. Frolich, Die
Militarmedizin Homers (Stuttgart 1879).
La lancia chiaramente larma per eccellenza; si fa ricorso alla spada quando nessuna lancia disponibile o a portata di
mano, o per assestare il colpo di grazia. Le ferite inflitte nellimmediato sono descritte in modo plausibile, ma limmagine
poetica della guerra rappresenta queste ferite, per la maggior parte, come immediatamente fatali. Langosciante immagine
del campo di battaglia coperto di feriti, o di uomini che agonizzano fino a che muoiono di setticemia o cancrena, viene quindi
evitata.

62
63

Si noti 273-4 = 399-400.


formula del secondo emistichio.

Il contrattacco di Ettore
284

291

299

64

284

Ettore non appena si accorge di, vede, Agamennone che se ne va lontano, in disparte,
285
:
incita, esorta (da , con il dativo), i Troiani e i Lici gridando a gran voce (da ):
286

O Troiani, Lici e Dardani combattenti corpo a corpo, combattivi (da , , , = ,
solo al plurale),
287
, .64
siate uomini, o amici, o cari, ricordatevi di, richiamate alla memoria (da , con il genitivo), la
forza impetuosa, violenta.
288
,
Il guerriero migliore (da , , , = ) se n andato (da ), e a me ha
dato un grande vanto
289
:
Zeus, figlio di Crono; ma conducete, guidate (da ), i cavalli solidunghi incontro
290
, .
ai valenti Danai, affinch otteniate, guadagniate (da ), una gloria ancora pi grande (da
, , , poet. Comp. da : utilizzato con , in 12.437) .
291
.
Cos dicendo infiamma, eccita la forza, lo slancio e il coraggio di ciascuno.
292

PARAGONE Come quando in qualche luogo un cacciatore i cani dalle candide zanne
293
65 ,
aizzi, scateni (da ), contro un cinghiale selvaggio (da , , , poet. per , in Omero
sempre di animali selvatici) o un leone,
294

cos contro gli Achei aizzava i Troiani animosi
295
.
Ettore figlio di Priamo, simile ad Ares flagello degli uomini.
296
,
Egli stesso fra i primi avanzava, pensando grandi cose,
297
,
e si getta (da ) nella mischia simile ad una tempesta impetuosa, che soffia forte (da , ),
298
.
e che abbattendosi dallalto (da ) sconvolge il mare di porpora (da , ).
299
, 66
Qui, chi uccide per primo, chi per ultimo
300
, ;67
Ettore, figlio di Priamo, quando a lui Zeus gli consegna la gloria ?
301

Prima di tutto Aseo e Autonoo e Opite
302

e Dolope, figlio di Clitio, e Ofeltio e Agelao,
303
.
Esimno ed Oro ed Ipponoo fermo nella battaglia, coraggioso (da , , , (, ),
vedi , ).
304
,

Paragone

Aseo (A)
Autonoo (A)
Opite (A)
Dolope (A)
Ofeltio (A)
Agelao (A)
Esimno (A)
Oro (A)
Ipponoo (A)

Si noti che 285-7 = 15.485-7.


Si veda 5.783, .
66 Questa formula a verso intero (= 5.703, 16.692, con una variante abbreviata in 8.273) impiegata in ogni caso per introdurre
una nuda lista di vittime. Leffetto di arrestare lattenzione delluditorio e dirigerla verso quello che segue analogo a quello di
un appello alle Muse, in 218. Si potrebbe anche immaginare che in effetti il poeta rivolga la domanda alle Muse. Ettore, nella
narrazione personalizzata dellIliade, rappresenta lesercito troiano, cos come Agamennone rappresenta gli Achei in 91 sgg.
67 Si noti che 300 = 8.216 = 19.204, cf. 12.174 = 15.596. La richiesta di Teti (1.521) era che Zeus dovesse . Nella
narrativa eroica lanonimo deve tradursi in un particolare eroe. Quindi, dal momento in cui allinizio dellottavo libro Zeus
si mette in opera per realizzare questa promessa, la sua attivit viene descritta come dando ad Ettore.
65

Questi dunque, comandanti dei Danai, egli uccise, poi successivamente


305
,
la massa (da , , ), PARAGONE come Zefiro scompiglia (da ), le nuvole
306
:
del luminoso, biancheggiante (da , , ), Noto, colpendo(le), percuotendo(le) (da ),
con un forte uragano (da , , );
307
68 ,
molto londa ingrossata (da , , , , , gen. , (): vedi nota) ribolle (da ), e
al di sopra (da , avverbio) la schiuma (da , , lett. tutto quanto emerge da una superficie)
308
:
si disperde (da ) sotto lurlo (da , ) del vento vorticoso (da , , ():
vento che cambia continuamente direzione, errabondo);
309
69 .
allo stesso modo fitte (da , Ep. e Ion. , , poet. per ) le teste degli uomini cadevano
(da ) sotto Ettore.

Accenno alla
folla dei
combattenti
Paragone

In 301-3 le vittime di Ettore sembrano una lista casuale, ma in alcuni casi questi nomi portano con s una certa associazione.
Dolope, figlio di Clitio, ha un omonimo, un Dolope troiano, figlio di Lampo (il cui fratello Clito) in 15.525. C un troiano
Ofeltio in 6.20, ed un pretendente Agelao in Odissea 20.321 etc. Si ha limpressione che queste liste siano estratte da un
inventario di nomi di eroi piuttosto che inventati dal nulla. Esimno invece possiede, per un Acheo, un nome molto asiatico
con il significato di principe, o qualcosa del genere: si veda 13.427-33; ma da un poeta della Ionia non ci si aspetta che sia a
conoscenza di ci. (Odissea 8.258, e con il suffisso in Iliade, 24.347) un titolo comune per ufficiali civili
nellarea della Ionia.
Agelao di certo, e Ofelte probabilmente, ricorrono come nomi di uomini in testi micenei, si veda Ventris e Chadwick,
Documents In Mycenaean Greek, 104-5, che cita 58 nomi ritenuti certamente comuni nelle tavolette e nellepica: pi di 20
sono nomi assegnati a Troiani o ai loro alleati, dal momento che il poeta dellIliade ha un inventario di nomi tradizionali
stranieri troppo limitato per le dimensioni del suo racconto.

Nude liste come questa occorrono anche in:

5.677-8 (otto vittime);


5.705-7 (sei vittime);
8.274-6 (otto vittime);
16.415-17 (nove vittime);
16.694-6 (nove vittime);
21.209-10 (sette vittime);
da parte di diversi uccisori 14.511-16 (otto vittime);
15.329-42 (otto vittime) simile, ma con laggiunta di un piccolo aneddoto.

La performance di Ettore quindi impressionante, e resa ancor pi tale mediante laggiunta (305) di un anonimo .

68

una espressione unica, che fornisce le due consonanti iniziali che sono metricamente necessarie, e deriva
dallespressione formulare , in 15.621, e Odissea 3.290 ( ).
69 Omero utilizza nom. ed acc. , gen. e dat. , ; ma anche , , con nom. pl. .

Contrattacco di Odisseo e Diomede


310

310
,
E qui sarebbe stata una strage e sarebbero accadute cose tremende, senza rimedio (da , ),
311
,
ed ora gli Achei mentre fuggivano si sarebbero gettati (da ) sulle navi,
312
:
se Odisseo non avesse esortato Diomede, figlio di Tideo:
313
;
O Tidide, (noi due) soffrendo (da , ma anche essere sotto linfluenza di) quale cosa ci siamo
scordati (da con il genitivo) della forza impetuosa, violenta ?
314
, :
Ma suvvia, (stai, vieni) qui (da : usato per richiamare lattenzione, in espressioni come ,
, , con un verbo sing. ( usato con il plurale)), o caro (da , ) !
Stai accanto a me ! Certamente infatti una vergogna
315
.
sar, se Ettore dallelmo abbagliante prender le navi ! .

316

320

328

70

316
:
A lui rispondendo diceva il forte Diomede:
317
:
Certamente io rimarr (da ), e sopporter, regger (da ); ma di breve durata
318
,
sar la nostra gioia (da , , ), poich Zeus che raduna le nubi
319
.
ai Troiani vuole (da (Ep. anche )) dare la forza, la potenza, piuttosto che a noi .
320
70
Diceva, e Timbreo tira via (da ) dal carro, a terra,
321
:
colpendo(lo) con la lancia alla mammella sinistra; per parte sua Odisseo
322
71 .
(colpisce) Molione pari a un dio, scudiero di questo sire.
323
, :
Questi per poi lasciano, dopo che (li) hanno messi fuori (da , lett. far cessare da unattivit,
questultima al genitivo) dal combattimento;
324
,
PARAGONE questi due poi muovendo tra la folla imperversavano (da ), come quando due
cinghiali
325
:
in grande, orgogliosamente pensando (da ), si gettano (da : quando regge una
preposizione, in Omero quasi sempre , come qui) sui cani (da , and ) da caccia (da
, , , in apposizione);
326
:
cos questi due, volgendosi indietro (da : questo il senso normale in Omero, mentre raro il
significato temporale, di nuovo), massacravano (da ) i Troiani; allora gli Achei
327
.
volentieri, mentre stanno fuggendo da Ettore divino, riprendevano fiato (da ).
328

Qui loro due prendono poi un carro e due uomini, i migliori del (loro) popolo,
329
,
i due figli di Merope di Percote, che pi di tutti
330
,
conosceva (da ) le arti della divinazione (da , ), e non voleva, non permetteva (da
), che i suoi figli
331
:
andassero (da ) alla guerra sanguinosa, che fa strage di uomini (da , , , , (,
)); questi in alcun modo a lui
332
: .72
obbedivano (da ): le Chere della nera morte infatti (li) spingevano.
333

Questi dunque Diomede, figlio di Tideo, celebre con la lancia,
334
:
dopo aver(li) privati di, dopo aver strappato (loro) via (da , con il genitivo), del coraggio e della vita,
spogliava (da ) delle gloriose armi;
335
.
Odisseo invece uccide Ippodamo e Ipeiroco.

Timbreo (T)
Molione (T)
Paragone

Adrasto (T)
Anfio (T)
Ippodamo (T)
Ipeiroco (T)

Vedi 11.143
Lo esegue i compiti di un inferiore: si occupa del suo superiore sul campo, specialmente come auriga, riceve gli
ospiti, serve il cibo e il vino, assiste al sacrificio e pu servire come messaggero. I suoi doveri civili, non militari, si
sovrappongono quindi con quelli del : siveda 1.321, dove Taltibio ed Euribate sono definiti [] . Lo
per non un uomo del popolo: egli pu avere genitori ricchi (24.398); Patroclo potrebbe essere definito in questo
modo (16.653), e la descrizione formulare di Merione.
72 Si noti che 329-32 = 2.831-4.
71

I figli di Merope non sono inventati per quest'episodio ed hanno un rilievo maggiore, rispetto a quello che la loro fine lascia
intendere. Essi sono menzionati nel Catalogo troiano (2.830) come Adrasto e Anfio, della regione di Apeso, comandanti del
contingente dell'Ellesponto (329-32 = 2.831-4): (2.830).
La loro storia successiva nell'Iliade curiosamente confusa, come se la tradizione che li riguardava fosse reale, ma per met
dimenticata. Un Adrasto ucciso in 6.61-5:

:
:
: ,
.
Un altro in 16.694-6:

,
:
Un Anfio di Peso ucciso da Diomede in 5.612-3:
,
.
I nomi di Anfio ed Adrasto ricordano quelli del Ciclo Tebano, anche qui Adrasto (da ), quindi Anfiarao: ulteriore
complicazione. strano che i due fratelli non vengano nominati in modo pi specifico: probabilmente, come suggerisce
Strasburger, perch linteresse focalizzato sulla situazione del padre e non sul destino dei figli. Indovini e sacerdoti sono
comuni come padri dellucciso: i loro avvertimenti non ascoltati, o fallimento nel darne, rappresentano una fonte di pathos
facilmente a disposizione. Merope di Percote in realt, Adrasteia, secondo il Catalogo Troiano, entrambe citt
dellEllesponto - attirar lattenzione dei poeti-studiosi ellenistici probabilmente a causa del rompicapo relativo ai suoi figli:
lo ritroviamo anche nel poema di Apollonio, Arg. 1.975.

Nel Catalogo Troiano, Anfio ha una tunica di lino: (2.830). Come lAiace della
Locride al verso 529; ma quando qualcuno chiamato Anfio, che abitava a Peso ed era figlio di Selago, viene ucciso dal grande
Aiace in 5.612 sg. ha evidentemente unarmatura normale: viene colpito allo in 615, quindi in 621 sg. la pressione dei
nemici gli impedisce di strappare la bella armatura dalle sue spalle (5.621-2):

: .
Aristarco (Arn/A) risolve sommariamente ogni possibile confusione affermando che cera un altro Anfio, di Percote, figlio di
Elato (probabilmente un errore dei manoscritti per Selago). Il riferimento deve essere al pessaggio del libro 5, che in effetti
non lo chiama Anfio di Percote (sebbene Merope, il padre di questultimo, lo sia). 5.613 sg. aggiunge che Anfio era ricco di
beni e raccolti, ma che il destino laveva portato ad aiutare i Troiani, una frase che corrisponde in modo singolare a 834:
. Questo ricorre in 11.332: in effetti tutti i versi 831-4 ricorrono come 11.329-32, dove i
due figli di Merope sono uccisi sul loro carro da Diomede ed Odisseo. Questo quindi dove i due figli di Merope, come
descritti nel catalogo, sono inequivocabilmente uccisi (e che uno di essi sia e anche in un carro pu essere solo
accettato); ma sembra comunque ci sia una qualche confusione. La congettura di Kirk che la confusione risieda nel catalogo
e non nel resto del poema; la voce del Catalogo Troiano sembra inattaccabile in se stessa, di qualit abbastanza elevata ma
probabilmente perch la maggior parte di essa derivava dallincontro nel libro 11. Questa parte 2.831-4 pu essere stata

trasferita qui per sostituire qualche semplice affermazione su Merope e sui suoi figli. Ma questo non elimina gli altri
problemi. Si vorrebbe davvero collocare Merope dove in senso ovvio egli appartiene, cio con il contingente di Percore, ma
allora i due figli uccisi in 11.328 sarebbero senza nome, il che non omerico.

336

349

73

336

E qui il figlio di Crono per loro secondo misure uguali, alla pari (da , , , Ep. e :
), aument di intensit (da ) la battaglia,
337
: .
mentre guardava gi (da ) dallIda; gli uni uccidevano (da ) gli altri.
338

Davvero il figlio di Tideo colp (da , , colpisco; ferisco, con laccusativo della persona o
della parte ferita, anche con il doppio accusativo: qui con e laccusativo) con lasta Agastrofo,
339
:
340
, 73.
leroe figlio di Peone, allanca (da , ); e non gli erano vicini i cavalli per poter fuggire (da
), era stato molto cieco (da ) nel (suo) cuore
341
,
Questi infatti lauriga teneva in disparte, mentre egli a piedi, come fante (da , , , (v. )),
342
, .
infuriava (da ) tra i combattenti in prima fila, tra i campioni (da , ), fino a che (da
antica forma epica per ) perse la sua vita, lamata vita.
343
,
Ettore vide chiaramente tra le schiere, e si getta (da ) su di loro
344
: .
urlando (da ); insieme (lo) seguivano le forti (da , , , forte; saldo; paziente) falangi
dei Troiani.
345
74,
Vedendolo rabbrividisce Diomede, valente nel grido di guerra,
346
:
e subito si rivolgeva (da , con il doppio accusativo, rivolgo la parola a qualcuno) ad
Odisseo, che gli era vicino:
347
:
Su di noi il forte (da , ) Ettore getta, fa precipitare (da ) questa pena, questa
sciagura;
348
.
ma suvvia fermiamoci (da ), e resistendo a pie fermo respingiamo(lo) (da ) .
349
,
Diceva, e palleggiando (da ) lancia la lunga asta,
350
, 75,
e colp, e non manc (da , con il genitivo), mirando (da , della persona
qui della cosa - cui si mira, della cosa con la quale si vuole colpire) alla testa,
351
76: ,

Agastrofo (T)
I cavalli
vengono
tenuti al
sicuro

Il casco di
Ettore, dono
di Apollo

Vedi 9.537.
Sezione costruita con un ampio uso di formule: si veda in particolare 5.590 sgg. Al verso 5.596, formulare, segue una
comparazione, che non troviamo dopo il verso 345.
75 A proposito di , il del greco miceneo principalmente una terminazione strumentale plurale
nella declinazione in a- e con nomi con la radice in consonante, ma la sua scomparsa come terminazione regolare di un caso dai
dialetti pi tardi ha permesso una sua diffusione metricamente conveniente nel Kunstsprache nel singolare e negli usi genitivo e
locativo. Dal momento che lepica pu esprime il luogo verso il quale sia con il dativo locativo che con il genitivo locativo
(partitivo), spesso non chiaro quale dia lequivalenza grammaticale della terminazione in . in particolare si
costruisce generalmente con il genitivo. (351) chiaramente un singolare genitivo. Ci sono poi alcuni esempi di
come terminazione di caso di radice in o nel miceneo (Cnosso), ma questa estensione del suffisso principalmente un risultato
della Kunstsprache. LIliade non ha esempi di estratto da una radice in o ed estesa a radici in consonante (4x
nellOdissea).
76 Si veda 8.83, .
74

368

77
78

alla parte superiore dellelmo; ma il bronzo viene deviato (da ) dal bronzo,
352
:
e non raggiunge la bella pelle; (la) blocca (da ) infatti lelmo
353
, .
a tre strati (da , , ()) fornito di tubo per il pennacchio (da , , , (),
nellIliade sempre epiteto di : significato non chiaro, unaltra interpretazione fa riferimento
alla visiera munita di fori per vedere), che a lui diede Febo Apollo.
354
, ,
Ettore velocemente indietreggi correndo (da ) molto lontano (da , ), si mescol
(da ) alla folla,
355

scivolato, caduto (da ), rimase in ginocchio, con le ginocchia piegate (da , avverbio , ()),
e punt, si appoggi con (da , con il genitivo), la mano robusta (da , , )
356
: .
contro la terra; una notte nera, oscura (da , , ), avvolse, copr (da , in tmesi),
gli occhi
357

Fino a che il figlio di Tideo andava (da ) dietro (da , con laccusativo : il senso
dietro a, allinseguimento di) al volo (da , ) della lancia
358
,
lontano, tra i combattenti delle prime file, (verso) dove gli era caduta, gli si era conficcata (da ) a
terra,
359
,
durante questo tempo Ettore prende fiato (da ), e di nuovo precipitatosi (da , in Omero
sempre insieme ad espressioni di moto ad un luogo) sul carro
360
, .
(lo) porta via (da ) verso la folla, ed evita (da ) la nera Chera, la nera morte.
361
:
Saltando(gli) addosso, incanzando(lo) (da ), con la lancia gli diceva il forte Diomede:
362
:
Cane, ancora una volta adesso sei sfuggito (da , in tmesi, con laccusativo) alla morte ! Certo
davvero a te vicina
363
: 77
passata la disgrazia ! Ora di nuovo ti ha salvato Febo Apollo
364
.
Al quale tu senza dubbio devi (da , qui con linfinito presente indica unazione ritenuta
certa o molto probabile nel presente) rivolgere preghiere quando muovi verso il rombo (da , )
dei dardi (da , , ).
365
,
Per certo (da , particella enclitica = , esprime forte convincimento in unaffermazione: forse
pi debole (Denniston)) dopo averti incontrato (da ) anche tardi ti uccider, avr ragione di
te (da ,
366
.
se mai qualcuno degli dei anche verso di me sar propizio (da , , Ep. per ).
367
, .
Ora ancora una volta mi getter (da ) sugli altri, su quello che riesca a raggiungere (da ) .
368
, .
Diceva, e spogliava (delle armi) il figlio di Peone, famoso con la lancia.
369
78
Intanto Alessandro, lo sposo di Elena dalla bella chioma
370
,
tendeva (da , qui con con il dativo, in senso di ostilit) larco contro il Tidide pastore di genti,
371

appostandosi (da ) presso una colonna (da , ), sulla tomba lavorata da mani umane (da
, , ())

Vedi 5.344.
Verso formulare: / .

Il ferimento di
Diomede

372
79, .
di Ilo Dardanide, lantico anziano del popolo.
373

In verit costui del gagliardo Agastrofo la corazza
374

dai molti colori stava strappando via (da ) dal petto, e dalle spalle lo scudo
375
:
e lelmo robusto (da , , , Ion. , , , attributo di , ); quello tirava
indietro (da ) limpugnatura (dellarco) (da , , si tratta del punto centrale dellarco, dove
si colloca limpugnatura)
376
, ,80
e colpisce, n davvero larma, il proiettile (da , , ), part (da , con il genitivo del
luogo e laccusativo della persona) a vuoto dalla mano,
377
:
il tarso (da , ) del piede destro; tutto attraverso, da parte a parte (da : sempre in
combinazione , tmesi di ), la freccia
378
:
per terra si conficcava (da ); quello ridendo molto di gusto, molto gioiosamente,
379
:
salta fuori (da ) dal nascondiglio (da , , ()) e vantandosi diceva parola:
380
: 81
Sei colpito (da , con laccusativo della parte), e la freccia non partita invano: magari a te,
381
82 .
dopo aver(ti) colpito al basso (da , Ep. , , , lett. il punto pi basso, aggettivo) ventre
(da , , , (), si riferisca al vuoto tra le costole e i fianchi, anche il fianco), avessi
strappato via (da , in tmesi) la vita !
382
,
In questo modo i Troiani avrebbero anche ripreso fiato (da , con il genitivo della cosa dalla
quale ci si riprende) dalla difficile situazione (da , , , ()),
383
.
(loro) che davanti a te tremano di paura (da , con lacc. della cosa temuta) come capre belanti
(da , , , in Omero sempre detto di capre) (tremano di paura) di fronte ad un leone .
Relativamente ai versi 375 sgg. colpisce lassenza di qualsiasi riferimento alla precedente ferita di Diomede, sempre
provocata da una freccia. In 5.95 sgg. Diomede viene colpito da Pandaro, ma immediatamente prega Atena e viene guarito.
Se si eccettua il caso di Menelao, che per poco evita la morte in 4.134-40, la freccia omerica non penetra larmatura
difensiva: si veda per esempio 12.401, dove la freccia di Teucro viene fermata dalla cinghia dello scudo, lasciando quindi
Sarpedone illeso, e 13.586-7. Larciere deve quindi mirare a ed avere la fortuna di colpire una parte del corpo della sua
vittima che sia (vedi 12.389) (Diomede si era curvato sulla sua vittima). Quindi la spalla destra, lasciata scoperta
dallo scudo, ad essere colpita (5.98, 11.507), o la coscia destra (11.583). Altri punti sono la vita (4.134), il petto (8.303, 8.313),
il braccio (non specificato, ma difficilmente di tratta del braccio che regge lo scudo, 12.389), e la parte posteriore del collo
(15.451). I pittori invece sui vasi rappresentano come colpita piuttosto la parte inferiore della gamba.

79

Per quanto riguarda la tomba di Ilo (versi 371-2), si veda anche il verso 166. La battaglia si ora spostata indietro verso le navi
achee. I tumuli tombali in Omero sono semplici memoriali, senza alcuna aura divina: di conseguenza sono trattati con assoluta
naturalezza come pratici punti di riferimento (23.331), punti di osservazione (2.793), o luoghi dove si svolgono combattimenti. Il
verso espande il verso 166 ( ), con un riaggiustamento degli epiteti. Qui
, anziano del popolo, non quindi una descrizione tradizionale di Ilo, un antenato della linea dinastica reale di
Troia, per il quale sarebbe poco appropriato se interpretato alla lettera: si veda 3.146-9.
80 Si noti 376 = 5.18 = 16.480 (dal secondo piede). from 2nd foot). si costruisce con nel verso successivo.
81 Vedi nota a 3.173.
82 Si veda 1.314 per con e laccusativo.

384

390

384
:
Il forte Diomede, per nulla spaventato (da ), a lui rispondeva:
385
83
Arciere (da , , ) diffamatore, calunniatore (da , , ed ), famoso (da
, , , con il dativo della cosa: qui in senso sarcastico) per lacconciatura dei tuoi capelli (da
, ), fatuo corteggiatore di femmine (da , , , ()),
386
,
se davvero faccia a faccia con le armi ti cimentassi, venissi alla prova (da ),
387
:
a te non servirebbero a nulla larco n fitte (da , , ) frecce:
388
.
ora ti vanti in questo modo per avermi graffiato (da ) il tarso del piede !
389
, :
Non ci faccio caso (da ), come se mi avesse colpito una donna o un bambino sciocco, senza
senno (da , , gen. , ()):
390
.
() spuntata (da , , ) infatti la freccia di un uomo impotente (da , , , ) e di
nessun valore (da , , ).
391
, ,
Certamente in altro modo da me, anche se pure di poco tocca, graffia (da ),
392
, .
la freccia acuta, dolorosa parte (da : per lo pi utilizzato come copula, qui mantiene
qualcosa del senso originario, che doveva implicare movimento), e subito lascia (da , nel senso
di mettere gi, abbattere, quindi colpisce uccidendo) senza vita (da , , (): la
costruzione manca di complemento oggetto, che potrebbe essere sottinteso, o come
sostantivo, nel senso subito fa un morto).
393
,
E della sua donna le guance (da , , in Omero sempre al plurale) sono graffiate dai due lati,
entrambe (da , , = , , ()),
394
:
e i figli sono orfani (da , , ); e costui con il sangue arrossando (da ) la terra
395
, .84
imputridisce (da ), e intorno (ci sono) uccelli pi numerosi (da , , , , neut.
, , , Comp. di ) che donne .
.
, ,
, .
,
:
, .

Insulti ad
Alessandro,
arciere vigliacco

Citazione

Debole il dardo di un uomo vigliacco, da nulla.


Ma se parte da me, anche se sfiora appena,
ben altrimenti lasta puntuta, fa subito un morto;
della sua donna gi son graffiate le guance,
gi son orfani i figli; egli, arrossando la terra col sangue,

83

Dobbiamo questa interpretazione ad Aristarco (Arn/A) e ai Lexica, oltre che alluso di un termine simile, ,
acconciare i capelli a forma di corna, in Archiloco. Luso omerico del termine non aiuta in quanto indica sempre
loggetto corno o il materiale, mai qualcosa fatto di corno o simile al corno. In 3.17 Paride viene descritto come un damerino
anche sul campo di battaglia.
84 In 385-95, le parole di Diomede costituiscono una eloquente espressione del disprezzo dellaristocratico - che combatte con
la lancia - verso coloro che combattono a distanza (e spesso in modo anonimo) con larco. Questo tipo di sentimento tipico
dellIliade, dove tra gli eroi che in qualche modo si distinguono (anche se solo in modo modesto) solo Pandaro, Paride, Teucro e
talvolta Merione combattono con larco. Pandaro spiega questo con la mancanza di un carro (5.201-5). Lattitudine dellOdissea
a questo proposito (si veda per esempio 8.215 sgg.) pi indulgente.
A proposito del verso 395, si veda 162: intorno a lui sono gli uccelli, e in questo modo viene privato degli onori funebri e del
compianto della donne.

396

401

85

imputridisce, pi uccelli gli sono vicini che donne.


396
,
Cos diceva, e Odisseo, glorioso per la lancia, venuto vicino (da , qui prep. col gen.) a lui
397
:
gli si mise davanti: egli, seduto (da ) indietro (da (): quindi al sicuro, nelle retrovie),
il dardo acuto
398
, .
estraeva dal piede, un dolore amaro, terribile (gli) passava attraverso la pelle, la carne.
399
,
Salt sopra il carro, e allauriga comandava
400
: .85
di condurlo alle navi ricurve: il cuore era infatti oppresso (da ).
401
,
402
, :
Venne lasciato solo (da ) Odisseo, glorioso con la lancia, n alcuno degli Argivi rimase accanto
(da , con il dativo) a lui, dal momento che la fuge in preda al panico, la paura (da , )
aveva preso tutti;
403
:
turbato parl allora al suo cuore valoroso, magnanimo:
404
;
Ohim, che cosa sar di me (da ) ? Un grande male qualora io fugga (da )
405
:
spaventato dalla moltitudine; ma questo (sarebbe) pi terribile, se io cadessi nelle mani del nemico,
fossi catturato (da )
406
: .
da solo: gli altri Danai li disperse il Cronide.
407
86 ;
Ma perch a me queste cose ha detto (da , letteralmente conversare con, tenere una
conversazione con, con il dativo) il mio cuore ?
408
,
So infatti che i vili lasciano (da , con il genitivo) la guerra,
409

invece colui che sia il migliore (da ) in battaglia, c molto bisogno che costui
410
, .
rimanga saldo al suo posto, con forza, e o viene colpito o colpisce un altro .

I versi 399-400 sono formulari: si veda 273-4.


Qui svolge una funzione espletiva, un riempitivo nella interrogazione diretta. Lo troviamo per esempio in combinazioni
, e . Perispomeno dopo , baritono dopo e . Probabilmentte con la stessa funzione di , ma frequente
nei codici omerici. Lo troviamo spesso in Omero con funzione epesegetica in interrogazioni dirette, quando non si pone
unalternativa.
86

411

87

411
87 ,
Mentre (da antica forma epica di , con lindicativo: qui risponde come apodosi )
egli queste cose (da ) rimuginava nellanimo e nel cuore,
412
,
ecco che (gli) vengono addosso (da ) le schiere dei Troiani armati di scudo,
413
, 88.
e lo chiudono, lo prendono (da ) in mezzo, ponendo tra di essi la rovina.
414

PARAGONE Come quando intorno (da , con laccusativo, posposto: ha un senso di moto
implicito) ad un cinghiale (da , , poet. per ) cani veloci e forti (da , , )
giovani nel pieno vigore (da , allungato , )
415
89,
si agitano, si affannano (da ), e quello esce da una profonda, fitta, folta boscaglia, macchia
(da , )
416
,
affilando (da ) la bianca zanna tra le ricurve (da , , ) mascelle (da , ,
),
417
,
e da una parte e dallaltra si slanciano, e sotto un cozzare (da , ) di denti
418
, ,
c, si sente, ma quelli poi (lo) attendono, resistono (da ), per quanto sia terribile,
419

allo stesso modo allora intorno a Odisseo caro a Zeus si affannavano
420
: 90
i Troiani: quello per primo Deiopite perfetto
421
,
feriva (da , : al pres. ed imperfetto Omero utilizza ; con il duplice acc. della
persona e della parte colpita) al di sopra, alla spalla, balzando in avanti (da ) con lasta
appuntita,
422
.
poi ancora Toone ed Ennomo spoglia delle armi, uccide (da ).
423

Poi Chersidamante, mentre sta saltando gi dal carro,
424

alla pancia (da , , , ()), sotto lo scudo ombelicato, con la lancia
425
: .
colpisce; quello, cadendo nella polvere, prende, stringe la terra con il palmo della mano (da
, , uso limitato a questespressione).
426
,
Lascia dunque costoro, poi egli Carope figlio di Ippaso ferisce con la lancia,
427
.
fratello di sangue del ricco (da , , ()) Soco.
428
,
Per soccorrerlo (da , con il dativo) giungeva (da ) Soco, uomo simile ad un dio,
429
91

Paragone
Deiopite (T)
Toone (T)
Ennomo (T)
Chersidamante (T)
Carope (T)

Si confronti 10.507: , . Qui prima di - viene inserito un


riempimento ( ). 411-12 =17.106-7 meno il riempitivo sostituito da . In entrambe i
passaggi la situazione illustrata con una similitudine.
88 La seconda parte del verso 413 oscura. Aristarco (Arn/A) interpreta come quello che i Troiani stavano per causare a
Odisseo ora che egli : ma questa interpretazione sembra u npo forzata. Il sembra piuttosto quello dei
Troiani, che si accorgono che la loro vittima designata troppo difficile da gestire (cos bT), come chiarisce anche la similitudine
che segue.
89 Si veda 3.25-6.
90 A proposito di 420-7, quando un guerriero incalzato duramente da un numero eccessivo di nemici, si ritira fino ad aessere
accolte tra le file del suo contingente: si veda la ritirata di Aiace (563-74). quindi insolito che Odisseo mantenga la sua
posizione e ingaggi una piccola aristia che culmina con un duello minore. Egli non si ritira fino al verso 461.
91 Si vedano 7.46 e 2.59.

poi, venuto(gli) molto vicino, si ferma, e a lui pronuncia parola, parla (da , in tmesi):
430

O Odisseo, molto lodato, molto apprezzato, illustre (da , , ()), insaziabile (da
, , forma contratta per (), con il genitivo) di inganni e di azione (da , ,
()),
431

oggi o ti vanterai (da , con il dativo) dei due figli di Ippaso,
432
,
dopo aver ucciso uomini tali e dopo aver(ne) prese le armi (da ),
433
92 .
oppure colpito (da ) sotto la mia lancia perderai (da , in tmesi: si veda 16.861,
oppure Odissea 12.350) la vita .

434

92

434
.
Cos dicendo colp (da ) sullo scudo ben bilanciato.
435
,
Attraverso lo scudo lucido, scintillante (da , , , sempre cos in Ep.), passa la pesante, potente
lancia,
436
,93
e attraverso la corazza riccamente lavorata viene premuta, rimane conficcata (da ),
437
,
e porta via (da ) tutta la pelle dal fianco (da , , = , due volte in Omero qui e
in 4.468 al plurale con il significato di fianco, al sing. lett. costola), n ancora permise
438
.
Pallada Atena che (la lancia) penetri (da , lett. mescolarsi, quindi entrare in contatto) nelle
viscere (da , ) delluomo.
439
,
Comprende Odisseo che (la lancia) non gli giunta in un punto mortale (da , , = : la
lancia non ha finito la sua corsa in uno punto dove poteva risultare mortale),
440
:
e ritornando nuovamente indietro, a Soco dice (da , in tmesi, oppure in costruzione
) parola:
441
94 .
O sciagurato (da , , , (): pu essere vigliacco, opposto di ; oppure miserabile,
sciagurato), certo ti coglier una repentina (da , , : il cui significato alto e ripido, scosceso,
in Omero per lo pi di citt costruite su rilievi scoscesi; qui il riferimento alla morte vista con caduta in
un precipizio) morte (da , , ) !
442
:
Certo mi hai fatto smettere (da ) di combattere contro i Troiani:
443

a te per io dico che qui la morte (da , , ()) e la nera Chera, il nero destino,
444
,
in questo giorno saranno, e sopraffatto, vinto (da ), dalla mia lancia
445
, .95
darai a me vanto (da , , , ()), e (darai) lanima, la vita, ad Ade, famoso per i suoi cavalli
(da , , o dai famosi cavalli) .

Si veda 10.452.
I versi 434-6 (a partire da ) costituiscono una breve sezione formulare (= 3-356-8 = 7.250-2, con una variante ai
versi 4.135-6). Inevitabilmente queste sezioni si adattano meglio a taluni contesti che ad altri, e tutti gli usi di questa scena si
sono attirati delle critiche. In questo caso per la situazione sembra chiara: Soco (possiamo immaginare) mira al centro dello
scudo di Odisseo, e di conseguenza la lancia, dopo aver perforato lo scudo, riesce faticosamente ad attraversare il suo
sul fianco sinistro infliggendo una ferita sulla carne. Laggettivo si comprende facilmente per materiale cesellato,
intarsiato, in analogia con armature medievali, ma che cosa implichi incerto.
94 unesclamazione che pu indicare piet, invidia, disprezzo, e che in Omero sempre in espressioni come , ,
.
95 443-5 =5.652-4 (con una variazione nel primo emistichio di 653, parla Sarpedone).
93

446

456

96
97

446
, ,
Diceva (Odisseo), e quello voltatosi (da ) indietro per fuggire (da , avverbio ()),
scappava,
447

e a lui, mentre si stava voltando (da ), nella schiena (da , ) piant (da
, in tmesi, con il dativo) la lancia
448
, ,
in mezzo alle spalle, attraverso il petto la conficc (da ),
449
: :
cadendo fa un grande rumore: egli si vanta (da ), il divino Odisseo:
450
96
O Soco, o figlio di Ippaso, del bellicoso domatore di cavalli,
451
, .
un destino di morto ti ha preso, ti ha raggiunto (da ), cogliendoti,
452
97
Sventurato ! Non, a te, il padre e la veneranda madre
453
,
mentre stai morendo chiuderanno (da ) gli occhi, ma uccelli
454
, .
carnivori, rapaci (da , , , (, )), (ti) strazieranno (da ), roteando (da ,
in tmesi) fitte le ali.
455
, , 98.
Me invece, se dovessi morire (da ), gli Achei divini seppelliranno con onore (da , =
, con laccusativo della persona) .
456

Cos dicendo, la pesante, possente lancia del bellicoso Soco
457
:
Tirava (da ) fuori (da , avverbio di , come di : qui preposizione con il gen.) dalla pelle e
dallo scudo ombelicato;
458
99, .
una volta estratta (da ) (la lancia) il sangue gli schizzava fuori (da ), si tormentava (da
) lanima, lo spirito.
459
100

Soco (T)

Attributo formulare: utilizzato per Diomede in 4.370, e per Agamennone in 2.60.


Si veda la nota al verso 441.

98

Questi versi illustrano (450-5) chiaramente perch sia tanto importante recuperare i corpi dei caduti.
Dopo la cavalleresca proposta di Ettore, secondo la quale il vincitore del duello avrebbe potuto
prendersi le armi, ma avrebbe dovuto restituire il corpo della vittima ai suoi compagni per ricevere una
dignitosa sepoltura (7.76-91), la vanteria di Odisseo suona davvero meschina, spregevole. Cani e avvoltoi
sono il destino dei soldati comuni, come viediamo sin dal primo libro in 1.4-5, e poi ancora in 2.393,
4.237, 8.379: questa per la prima volta nellIliade che un vittima cui Omero assegna un nome
minacciata di una simile fine. Da questo punto in avanti per la tensione del racconto cresce, e c un
parallelo crescendo di atrocit.
99

Zenodoto leggeva al posto di per ottenere una costruzione pi chiara al posto del participio isolato :
sarebbe per il corretto pronome epico. termine pi forte del termine usato a proposito della ferita di Diomede in
5.113 ( ): dobbiamo dunque pensare ad una ferita molto seria, a dispetto della
reazione coraggiosa di Odisseo.
100 La seconda parte della coraggiosa resistenza di Odisseo segue strettamente lo schema della prima:

(A)
Odisseo dedice di resistera (401-10).

(B)
similitudine del cinghiare assalito dai cani (414-20).

(C)
Egli ferito da Soco (420-58).

(A')
Odisseo chiede aiuto (459-73).

(B')
Similitudine del cervo assalito dagli sciacalli (474-84).

(C')
Egli soccorso da Aiace (485-8).

472

I Troiani magnanimi, non appena (da , temporale) vedono il sangue di Odisseo


460
.
esortandosi, incitandosi, chiamandosi (da ), attraverso la folla tutti si gettano su di lui.
461
, .
Quello per indietro si ritirava (da ), e chiamava (da ) i compagni.
462
,
Tre volte allora urla tanto quanto pu (da ) la testa, la gola di un uomo,
463
.
e tre volte lo udiva (da ) Menelao caro ad Ares.
464
:
Immediatamente si rivolgeva (da , usato in Omero solo allimperfetto, con lacc. della
persona) ad Aiace, che era l vicino:
465
101
O Aiace Telamonio, stirpe divina, signore di eserciti,
466

giunto a me il grido di Odisseo tenace, dallanimo paziente,
467

simile (da , , , forma poet. e Ionica di , con ) a lui, come se quello premessero, a
quello fossero addosso (da , forma epica di ), essendo solo,
468
.
i Troiani, avendo(lo) tagliato fuori (da ) nella dura battaglia.
469
: .
Ma gettiamoci in mezzo alla mischia: infatti difender(lo), soccorrer(lo) (da , presente inf. epico), la
cosa migliore.
470
102
Temo che abbia a patire, che gli capiti (da ), qualche cosa rimanendo isolato (da ) fra i
Troiani,
471
, .
per quanto sia valoroso, e un grande desiderio, rimpianto (da , ) rimanga ai Danai .
472
, .
Cos avendo parlato, quello andava per primo (da ), laltro, luomo simile ad un dio, lo segu.
473
:
Raggiunsero quindi Odisseo, caro a Zeus: intorno a lui
474
103
i Troiani che accorrevano (da ), come (da , spesso usato come , , ed utilizzato sia
con singoli sostantavi che con frasi) fulvi (da , , ma anche probabilmente assetati di sangue,
sanguinari) sciacalli (da , , , anche ) sulle montagne
475
,
intorno ad un cervo (da , e ) cornuto (da , , , ()) colpito, che un uomo ha
ferito
476
:
con una freccia dallarco (da , , Ion. , una corda fatta di nervo, per metonimia larco:
altrove utilizzato come gen. e dat. plurale): gli sfuggito, gli scappato (da , con
laccusativo), con i piedi
477
, 104:
fuggendo, fino a che il sangue (era) caldo, tiepido (da , , ), e le ginocchia (lo) reggevano (da
);
478
,

Paragone

101

Aiace la scelta naturale per la richiesta di Menelao: era il miglior guerriero delle prime file achee dopo Achille (vedi 2.768, e
17.279-80), ed eccezionale in difesa.
102 Da , in costruzione vereor ne In generale con il congiuntivo.
103 Si noti alla ripresa del verso 483, che suggerisce (Leaf) una correzione di in questo punto.
104

Lidea che una ferita, se non immediatamente fatale, non provochi dolore, non venga sentita,
ricorda leffetto della ferita di Agamennone in 264-8. Anche qui Odisseo combatte nonostante la sua
ferita.

ma quando quello la freccia acuta vince, sopraff (da ),


479

lui gli sciacalli carnivori, voraci, divorano (de ) tra i monti
480
:
in una radura (da , , ) ombrosa (da o meno freq. - , , , ()); ma un dio
conduce, fa giungere (da , in tmesi), un leone (da , , Ep. per )
481
: , :
affamato, feroce (da , , ): gli sciacalli fuggono via (da ) e quello invece divora (da
);
482

cos dunque allora intorno a Odisseo bellicoso e ricco di astuzie (da , , )
483
,
i Troiani accorrevano in gran numero e forti, animosi; lui per, leroe,
484
.
assaltando con la sua lancia distoglieva, allontanava (da ), il giorno spietato, crudele, fatale (da
, , Ep. neutro ).
485
,
Aiace venne vicino portando, imbracciando, lo scudo come una torre,
486
: .
(e) si mise al suo fianco, accanto: i Troiani fuggirono (da ) ciascuno in ogni direzione (da ,
avverbio, v., Ep. per , in Omero solo con , . , uno di qua, uno di l).
487

Certo allora lui Menelao bellicoso portava via (da , con il genitivo del luogo) dalla folla
488
, .
tenendo(lo) per la mano (4.154), finch (da , antica forma epica per ,) lo scudiero (lo) condusse
(da , con accusativo) vicino al carro, ai cavalli).

Le gesta di Aiace
489

489
105
Aiace, saltando (da , con il dativo) addosso ai Troiani, uccise Doriclo
490
, ,
figlio di Priamo, figlio bastardo, quindi feriva (da ) Pandaco,
491
.
feriva quindi Lisandro, e Piraso e Pilarte.
492

Come quando un fiume in piena (da ) scende gi (da , il verbo contiene gi la
preposizione, quindi seguir laccusativo semplice) verso la pianura
493
106 ,
gonfio per le piogge e la neve sciolta (da , , ()), gi dai monti, rigonfio (da )
per la pioggia (da , ) di Zeus,
494
,
molti alberi (da , ) secchi, inariditi (da , , ), molti pini (da , )
495
, ,
porta via (con s) (da ), (e) molto fango (da , , si tratta di fango e detriti) getta,
riversa nel mare,
496
,
cos lo splendido Aiace percorreva (da , con accusativo del luogo) allora la pianura, travolgendo
(da ),
497
: 107
facendo a pezzi, facendo strage di (da ) cavalli e uomini; n in alcun modo Ettore
498
,
era a conoscenza (da ), dal momento che combatteva (da ) a sinistra di tutta la
mischia
499
,
presso le sponde del fiume Scamandro, laddove (da ) maggiormente
500
,
cadevano le teste degli uomini, e un grido inestinguibile (da , , anche , ) saliva
501
108.
intorno al grande Nestore e al bellicoso Idomeneo.
502

Doriclo (T)
Ferimenti:
Pandaco (T)
Lisandro (T)
Piraso (T)
Pilarte (T)

105

Ad Aiace, fino al verso 543, vengono concessi quelli che sembrerebbero i preliminari di una aristia. Leroe uccide tre Troiani e
infuria come un fiume in piena, come fa Diomede in 5.87-92. Ettore lo evita. Gli Achei stanno per effettuando una ritirata
combattendo e Aiace leroe della difesa. Il suo ruolo caratteristico viene riaffermato dal verso 544.
106 evidenzia come -() debba servire come un caso genitivo.
107 I versi 497-502 interrompono il filo principale della narrazione e spostano lattenzione du unaltra are del campo di battaglia
(comunque ancora a portata dellarco di Paride). Lepisodio stato criticato da vari studiosi (Von der Mhll, van Thiel): esso
serve comunque con il ferimento di Macaone ad anticipare e motivare limportante incontro tra Nestore e Patroclo. In
questa occasione Ettore non affronta non perch Zeus lo abbia messo in guardia in questo senso, ma perch per qualche
ragione si allontanato dal punto in cui ha ttaccato Diomede e Odisseo (al centro dello schieramento), verso il margine del
campo di battaglia di fronte a Nestore e Idomeneo (501), a sinistra dello Scamandro (498-499).
108

Idomeneo avanti negli anni, come conferma lattributo (13.361), ed


opportunamente associato a Nestore in questa circostanza. Fino a questo punto ha fatto sporadiche
comparse, ma il suo grande momento deve ancora venire (13.210 sgg.). Il contributo di Nestore sul
campo di battaglia per lo pi confinato ai discorsi e alle esortazioni, quindi in questa occasione il poeta
lo rimanda rapidamente alle navi. In 5.37-94 il fronte acheo includeva, oltre ad Agamennone e Diomede,
Idomeneo, Menelao, Merione, Mege ed Euripilo ( qui presto eliminato in 581-591); in 16.307-350
Patroclo, fuori discussione qui, Antiloco e Trasimede, Aiace Oileo, Penelo, Merione e Idomeneo.
Limpressione che qui le sorti achee dipendano dagli sforzi di due guerrieri ormai attempati non a
rigore corretta, ma grammaticamente efficace.

516

Ettore si trovava in compagnia (da ) insieme a questi, compiendo (da ) cose terribili (da
, , in Omero solo nellIliade e sempre al neutro plurale)
503
109 110, :
con la lancia e con labilit come cavaliere, e prostrava, opprimeva (da ) le schiere dei giovani
(da , , Ion. , );
504

e neppure in qualche modo si ritiravano (da , con il genitivo) dalla loro strada, dal loro percorso
(da , ), gli Achei divini
505

se Alessandro, lo sposo di Elena dalla bella chioma, non
506
,
fermava (da ) Macaone, pastore di popoli, che combatteva tra i migliori, che era tra i migliori (da
),
507
111 .
colpendolo con una freccia a tre punte (da , , , ) alla spalla destra.
508

Per lui temevano (da , con il dativo) gli Achei, che spirano, emanano (da ), forza, furia
bellica (da , , , vedi 2.536),
509
.
che lo uccidessero (da ), mentre la battaglia volgeva al peggio (da , ma luso
letterale in 19.223-4).
510
:112
Immediatamente Idomeneo diceva a Nestore divino:
511

O Nestore, figlio di Neleo, grande gloria degli Achei,
512
,
suvvia (da = , in Omero solo allimperativo nel senso di Suvvia !, Andiamo !), monta sul
tuo carro, e accanto, al (tuo) fianco, Macaone
513
, :
salga, e rapidamente conduci alle navi i cavalli solidunghi.
514

un uomo che sia medico, infatti, () equivalente, di pari valore (da , , , con il genitivo), a
molti altri
515
.
nellestrarre via (da , lett. tagliare via) le frecce e nello spargere sopra (da , in
tmesi: si veda anche 4.218) medicamenti (da , ) blandi, curativi, calmanti del dolore (da
, , ) .
516
, .
Cos diceva, e non disobbedisce (da ) Nestore, il cavaliere gerenio.
517
,
Immediatamente sale sul proprio carro, e accanto a lui Macaone
518
:
Montava, il figlio di Asclepio, del guaritore perfetto.
519
,
Frusta poi i cavalli, e i due non contro voglia prendevano il volo (da )
520
113: .
verso le navi ricurve: l dove infatti era caro al (loro) cuore.

109

Si veda 4.303.
Lespressione dopo sembra voler esprimere una singola idea, a di fferenza di 16.809,
dov unito a , come se Ettore stesse combattendo dal carro.
110

111

Il termine (anche in 5.393) descrive una punta di freccia triangolare, il cosiddetto tipo
scita.
112

Non sentiamo pi Idomeneo dal libro 8 (263), e non ricomparir fino a 13.210, dove scorter alla sua tenda un compagno
ferito, sconosciuto, dopo di che giocher un ruolo di primo piano. La sua presentazione al libro 13 sembra un impreciso ricordo
di questo episodio.
113 Si veda il verso 11.281 ( : ).

521

531

114

521
114
Si accorge Cerbione che i Troiani (sono) in difficolt, agitati, scossi (da ),
522
, :
essendo salito (sul carro) accanto (da , il verbo significa verire accanto a, e al perfetto
essere accanto a: due volte in Omero, con il dativo, riferito a persona che si trova accanto ad un
guerriero, sul suo carro) ad Ettore, e a lui pronuncia parola, parla (da , in tmesi):
523

Ettore, noi qui fronteggiamo (da , in senso ostile: con il dativo) i Danai
524
115 :
al margine estremo (da , Ion. , ) della battaglia (da , , ()) dal suono
cupo, orrendo: ma quelli, gli altri
525
.
Troiani sono confusi, sono allo scompiglio, sono travolti (da ), insieme (da , avverbio) i
cavalli ed essi stessi, gli uomini.
526
: :
Aiace Telamonio li attacca, li incalza (da ); lo riconosco (da ) bene:
527
:
infatti tra le spalle porta il grande scudo; ma anche noi
528
,
laggi, verso quel luogo, conduciamo, guidiamo (da ), i cavalli e i carri, dove di pi, con maggiore
violenza,
529

i cavalieri e i fanti gettando avanti, infiammando (da ), la funesta contesa
530
, .
gli uni gli altri si uccidono (da ), e un grido inestinguibile (da , , anche , ) sale .
531

Cos dunque dicendo frusta i cavalli dalle belle criniere
532
:
con la frusta sibilanti (da , , ); quelli allora, sentendo (da , qui con il genitivo della cosa) il
colpo (da , , ()),
533

rapidamente (da ) portavano il veloce carro in mezzo ai Troiani e agli Ache
534
:
calpestando (da ) i cadaveri e gli scudi; di sangue lasse (da , , )
535
,
tutto di sotto si era sporcato, si era macchiato (da ), e le sponde (da , , ), quelle
intorno al carro,
536

537
.
che colpivano (da , qui il soggetto sono le gocce di sangue, vedi andhe 23.502) le gocce, gli
schizzi (da , , ), quelle su dagli zoccoli (da , , ()) dei cavalli (da , ,
, ()) e su dai cerchioni (da , Ep. (cos sempre in Omero), ).
537

538
:
Questi era impaziente (da ) di gettarsi (da , gettarsi in con laccusativo) nella folla degli
uomini (da , , , () e di sfondare (da ) slanciandosi, di slancio (da
):
538

539
, .
ispira (da , in tmesi, mando in, getto in; ispiro; infondo, con laccusativo della cosa e il dativo
della parsona) quindi nei Danai una terribile confusione, scompiglio (da , ), per poco tempo
(da , avverbio) lasciava (da , Med. : mi ritiro, mi allontano, da un luogo, da un
oggetto, con il genitivo) la lancia (da , , pi comune gen. ).

La paura di
Aiace
Paragone

Cerbione un figlio bastardo di Priamo, promosso ad auriga di Ettore in 8.318-9 dopo la morte di Archeptolemo. Coloro che
guidano il carro per Ettore rivestono un ruolo molto pericoloso, e anche Cerbione verr ucciso da Patroclo in 16.737. Nome
tipico dellAnatolia nord-occidentale.
115 Quindi presso lo Scamandro.

544

116

540

Per quello degli altri guerrieri esplorava, scrutava con lo sguardo (da ), le schiere,
541
,
con la lancia, con la spada e con enormi pietroni,
542
.116
di Aiace Telamonio (invece) evitava (da ) lo scontro.
544
117:
Ma Zeus padre, alto nel suo trono, che governa dallalto (da , ), suscit terrore in Aiace:
545
, ,
(egli) stette attonito (da , nessun presente), dietro di s gett lo scudo a sette strati di pelle di
bue (da , ),
546

fugg (da ), guardando (da )in mezzo alla folla simile (da ) ad una fiera (da ,
, )
547
.
spesso voltandosi indietro (da ), a stento, con difficolt alternando (da , in
costruzione , come qui , ) ginocchio a ginocchio.
548

PARAGONE Come un leone focoso (da , , , , ()) via dal recinto (da , ,
Ep. - , sost. in Omero , , oppure , ) dei buoi
549
,
cacciano via (da ) i cani e gli uomini dei campi (da , , ),
550

che non permettono (da ) che lui porti via (da , in tmesi) il grasso (da , ) dei buoi
551
:
vegliando (da ) per tutta la notte: quello, bramoso (da , con il genitivo, in Omero solo
nellespressione ) di carni (da , , Ep. ),
552
, :
si avventa (da ), ma nulla conclude; fitti (da , agg. poetico solo plurale) infatti i dardi (da
, , )
553

cadono (da ) contro, da mani intrepide (da , , , femm. , per ragioni metriche)
554
, :
e torce, fiaccole (da , , ), accese, che teme (da ), per quanto bramoso (da , ,
, Ep. and Lir. part. pass. di );
555
:
allalba si allontana, se ne va (da , in tmesi), via con il cuore addolorato, ferito (da , in
Omero in generale al participio):
556

cos Aiace allora, avvilito nellanimo, dai Troiani
557
: .
si allontanava, se ne andava (da ), assai contro voglia; infatti temeva (da ) per le navi degli Achei.
558

PARAGONE Come quando un asino andando lungo un campo disobbedisce (da ) ai ragazzi,
559
, ,
testardo, cocciuto (da , ), su cui, da un lato e dallaltro, molti bastoni (da , ) si
spezzano (da ),
560
118:

Paragone
Paragone

Il verso 543 non ha supporto nella paradosis medievale, ma viene citato con leggere variazioni da Aristotele e Plutarco, e nel
De vita et posi Homeri attribuito a Plutarco. ignorato anche dagli scoli. Dal testo di Plutarco mancava anche il verso 541 (=
265), ma questo verso attestato in due papiri e dalla padosis medievali. Neppure del verso 542, a dire il vero, il lettore
moderno sente la mancanza, ma luditorio antico dei poemi omerici voleva sapere per quale ragione Ettore, lassalitore pi
forte fra i Troiani, non affrontava il difensore pi forte tra gli Achei, cio Aiace. Si veda 163-4. Il vero 543, interpolato, serviva
dunque a spiegare perch Ettore evitava Aiace.
117 La formula compare tre volte nell'Iliade e solitamente comporta la fuga, manifestazione esteriore della
paura.
118 Si veda 2.147.

entrato dentro (da ), bruca, divora (da ), uno spesso, fitto (da , Ion.
, ), campo di grano (da , , ); questi dunque, i ragazzi,
561
: :
lo battono (da ) con i bastoni; ma loro forza per debole, infantile;
562
, :
a stento, con fatica (da , , (), avverbio), lo cacciano, lo fanno uscire (da ),
dopo che si saziato (da ) di foraggio, di grano (da , );
563

cos allora alla fine il grande Aiace, il figlio di Telamone,
564

i Troiani magnanimi e gli alleati numerosi (da , ())
565
.
colpendo (da ) con le lance (da , ) in mezzo allo scudo sempre incalzavano, inseguivano
(da ).
566

Alcune volte, a volte (da ), Aiace si ricordava, era memore di (da , forma iterativa
dellaoristo), della (sua) furiosa, impetuosa (da , , , aggettivo femminile = , ),
forza (da , )
567
,
indietro volgendosi (da ), e trattiene (da ) le falangi
568
: 119 .
dei Troiani domatori di cavalli; altre volte si voltava (da , forma iterativa) per fuggire.
569
,
Per a tutti impediva (da , con laccusativo e linfinito) di dirigersi verso, di andare a (da
), le navi veloci,
570

ma egli stesso si lanciava (da , = ) nel mezzo (da , Ep. , prima di una vocale,
o per ragioni metriche, ) dei Troiani e degli Achei
571
:
resistendo; le lance, da mani intrepide (da , , , femm. , per ragioni metriche)
572
,
scagliate, lanciate (da ), avanti (da , Ep., Ion., poet. ), alcune si piantano (da
) nel grande scudo,
573
, ,
altre anche a met strada, prima (da , part. poetica , come congiunzione, some , con infinito
aoristo, pi raro presente) di toccare (da ) la bianca pelle,
574
.120
si piantavano, restavano piantate per terra, avide, bramose (da , freq. in Omero, per lo pi
con linfinito) di saziarsi (da , con il genitivo), di carne.
La terza vittima di Paride, Euripilo, il comandante del contingente che proviene dalla Tessaglia, come sappiamo dal
Catalogo delle Navi (2.734-737). Euripilo si lancia in avanti per aiutare Aiace, ma immediatamente ferito e quindi
119
120

Correlazione [], [].


I versi 571-574 sono simili ai versi 15.314-317 a parte una variante al verso 572:

571
314

572
315

573

:
:

,
,

, ,

316

574

317

obbligato a ritirarsi. Con questa scena, che bilancia quella del ferimento di Macaone (504 sgg.), la lunga sequenza di scene di
combattimento completa. Quando i combattimenti riprendono al libro 12 gli Achei sono al punto da cui erano partiti,
dietro il muro e la trincea. Le fasi finali della ritirata, quando lesercito si ammassa nel campo, non vengono descritte. Il poeta
non ha difficolt ad immaginare una scena di questo tipo, fino ai dettagli pi drammatici, pi ricchi di pathos (X si salvato
?, oppure Y stato ucciso ?), si veda 21.606-611, 22.46-48. Ma, nonostante queste evidenti possibilit, da nessuna parte
questo viene trattato in modo esauriente. Questo strano perch al poeta non divevano certo mancare n le scene
tematiche n un linguaggio adatto.

Euripilo certo un personaggio importante, e tra laltro uno dei pretendenti alla mano di Elena (Apollod. 1.131). In uno dei
primi combattimenti dellIliade ha ucciso Ipsenore (5.76-83), e viene menzionato nei libri 6, 7, 8 e 10. Patroclo lo tratta con
rispetto (814 sgg.), e lo cura come suo chirurgo. Il poeta menziona un altro Euripilo, figlio di Telefo e ultimo dei Troiani ad
avere una propria aristia nella Piccola Iliade.

A partire dal verso 577, la sezione fortemente formulare, con interi versi che troviamo quasi inalterati in altri libri con
descrizioni di combattimenti.

575

575

Come dunque si accorse di lui, lo vide (da ), lo splendido figlio di Evemone,
576
,
Euripilo, obbligato, costretto, incalzato (da ), da fitti dardi,
577
, ,
venendo si mette accanto a lui, e scaglia (da , (), con il dativo dellarma, il verbo
specifico dellasta) lasta scintillante,
578

e colpisce Apisaone, figlio di Fausio, pastore di genti,
579
, :
al fegato (da , , ), sotto il diaframma (da , ), immediatamente (da ,
avverbio) le ginocchia si sciolgono sotto (da , in tmesi: vedi 15.581, e Odissea 14.236);
580
.
Euripilo poi gli salta addosso (da ) e gli strappava (da ) le armi dalle spalle.
581

Come per Alessandro simile ad un dio si accorse di lui
582
,
che portava via (da , costruzione ) le armi ad Apisaone, immediatamente larco
583
,
tende (da ) contro Euripilo, e lo colpisce con la freccia alla coscia
584
: , .
destra: si spezza (da ) lasta (della freccia) (da , , ) e gli strazia, gli opprime (per il
dolore), gli rende pesante (da ), la coscia.
585
,
Immediatamente indietreggiava (da ) verso il gruppo (da , , ) dei compagni per
evitare (da ) la morte,
586
:
poi grida forte (da ) ai Danai con voce penetrante (da , , , come avverbio), in modo
da farsi sentire (da , mi faccio sentire gridando, mi faccio riconoscere gridando, al participio
perfetto, vedi v. 8.275 e 8.223):
587

O amici, guide (da , , ) e comandanti (da , (), da , proteggo,
governo, domino su, in Omero solo in forma participiale sostantivata , , ) degli Argivi,
588

resistete, state fermi, dopo essere ritornati indietro (da ) e tenete lontana (da , con acc.
della persona o cosa da tenere lontana, e il dativo della persona da cui il pericolo o la minaccia deve
essere allontanata) il giorno spietato, crudele, fatale (da , , Ep. neutro ),

Apisaone (T)

592

596

121

589
, ,
da Aiace, che costretto, incalzato (da ), dai dardi, e non dico, non credo, che lui
590
121:
fuggir, scamper alla guerra dal suono cupo, dal suono sinistro (da , , ()); in molti
invece faccia a faccia
591
.
schieratevi intorno ad Aiace, al grande figlio di Telamone .
592
:
Cos diceva Euripilo, colpito, ferito: quelli, allora, presso di lui,
593

stavano vicini, dopo avere inclinato (da , con il dativo) sulle spalle gli scudi,
594
122: .
tenendo su, protendendo (da ), le lance; incontro a loro and Aiace.
595
, .
Stette allora saldo, si ferm, dopo essersi voltato (da ), dopo che ebbe raggiunta la folla dei
compagni.
596
:
Cos quelli combattevano (da ) alla maniera di (da , , (), ma qui come avverbio,
con il genitivo) un fuoco ardente, che divampa (da ):
597

i cavalli di Neleo portavano intanto Nestore fuori dalla battaglia,
598
123, .
sudanti, e portavano Macaone, pastore di genti.
599
:
Lui riconobbe, vedendolo, il divino Achille dal piede veloce (da , , da , quindi che
soccorre con i piedi, che corre in aiuto):
600
124
se ne stava infatti sulla poppa della nave (da , Ion. ed Ep. , , : dallaggettivo
(sc. ), talvolta Omero ha la forma completa , , .,
e al plurale ; sebbene altre volte si abbia anche ) grande, capace (da
, ),
601
.
osservando la sofferenza, la fatica (da , , (), ardua, acuta (da , , ), e la rotta, la
fuga, linseguimento (da , ), lacrimevole.
602

Subito si rivolge al suo compagno Patroclo
603
:
chiamando, facendo sentire la sua voce (da ), dalla nave; quello, sentendo, fuori dalla tenda
604
, .

I compagni
creano un
riparo per
Aiace (un
assetto
difensivo)

Presagio per
Patroclo

Certo la guerra doveva essere una faccenda piuttosto rumorosa, nellepica: lespressione compare sette
volte nella sola Iliade. Per lassociazione dellepiteto anche con (3x Iliade) suggerisce che gli aedi lo
associavano piuttosto ad .
122 A proposito di / (393 sg.), non chiaro come debba intendersi questa
posizione. Il contesto richiede che si tratti di una formazione difensiva per coprire, proteggere, il ferito Euripilo, e sotto la cui
protezione Aiace possa ritirarsi, ma difficile immaginare una posizione soddisfacente per un guerriero che inclina il suo scudo
sulle sue spalle, allo stesso tempo imbracciando, protendendo la lancia (o le lance). Forse i guerrieri tenevano una lancia in
ciascuna mano, lasciando pendere lo scudo dalla sua cinghia. potrebbe anche significare che il bordo
inferiore di questi scudi (forse gli scudi a torre) appoggiava a terra. Si tratta in ogni caso di unespressione formulare, che ricorre
anche in 13.488 e 22.4, il cui significato si precisa da caso a caso.
123 Qui un participio contratto da . Si veda al verso 11.119 .
124 Achille sceglie un punto di osservazione dal quale sorvegliare il campo di battaglia. Le navi sono tirate a secco sulla spiaggia
con la poppa per prima secondo la normale pratica marinaresca. Quindi quando Ettore raggiunger le navi achee in 15.704 sar la poppa della nave di Protesilao che egli raggiunger. un tocco decisamente curioso il fatto che Achille stia osservando la
battaglia con interesse, come se non potesse estraniarsi completamente dalla sua professione. Il poeta sta qui creando i
presupposti per linvio di Patroclo ed il suo incontro con Nestore. Achille non sente il bisogno di sorvegliare il campo di
battaglia, e gli eventi, nei libri dal 2 all8, ma quando la sua mancata conoscenza degli eventi relativi a Patroclo, e della sua
morte, diviene importante, allora il poeta lo fa rimanere a livello della terra (18.3).

602

616

125

esce (da ), simile ad Ares, ma per lui era il principio del male, della rovina.
605
:
A lui per primo si rivolge, parla, il valoroso figlio di Menezio:
606
; 125 ;
Perch mi chiami (da ), o Achille ? Che bisogno hai di me ?
607
:
A lui rispondendo diceva Achille, dal piede veloce:
608

O divino figlio di Menezio, caro (da , in medio-passivo, per lo pi participio perfetto come
aggettivo , , ) a questo mio cuore,
609

credo che ora gli Achei si metteranno intorno alle mie ginocchia
610
: 126.
pregandomi: infatti una necessit si presentata (da ) e non sopportabile (da , ).
611

Ma vai ora, o Patroclo, caro a Zeus, e chiedi (da , Ep. = , , , con lacc. della
persona e lacc. della cosa) a Nestore
612
:
chi costui che porta, colpito, ferito, via dalla guerra:
613

certamente in tutto da dietro simile a Macaone,
614
, :
al figlio di Asclepio, per non ho visto gli occhi delluomo;
615
.
le cavalle infatti mi sono passate oltre (da , con laccusativo), gettandosi in avanti,
avventandosi in avanti .

:
, .
E si rivolse subito allamico suo Patroclo,
chiamandolo dalla nave; quello sent dalla tenda
e corse, simile ad Ares; e fu principio di male per lui.
616
, ,
Cos diceva, e Patroclo obbediva (da ) allamato compagno, al suo compagno,
617
.
e si gett a correre lungo le tende e le navi degli Achei.
618
,
Essi poi, quando giunsero (da , con lacc. del luogo) alla tenda del figlio di Neleo,
619
,
questi scesero gi (da ) sul suolo fertile, che nutre molti,
620

Eurimedonte, lo scudiero, scioglieva i cavalli del vecchio
621
:127
dal carro; questi poi si facevano asciugare (da ) il sudore dei chitoni
622
:

Citazione

Preparazione
della bevanda
dissetante
(come veniva
consumato il
vino)
Descrizione
della coppa di
Nestore
Patroclo

La costruzione di con laccusativo della persona che ha bisogno non grammaticalmente corretta (a meno che non si
voglia intendere un o un ), ma corrente: si veda 9.75, o 10.43.
126 Questo passo, come i versi 664-444, e in seguito 16.72-73, 85-86, ignora lambasceria del libro IX, dove gli Achei hanno gi
supplicato Achille offrendo adeguate riparazioni.
127 Per una pi completa scena di questo tipo cavalli liberati dal gioco e foraggiati si veda Odissea, 4.39-42. Il passaggio che
inizia al verso 619 e si conclude con il verso 654 bene illustra l'amore del racconto epico per i dettagli della vita del mondo
eroico: i cavalli liberati dal giogo, la schiava e la sua storia, il riposo di Nestore, la sua speciale coppa. Tuttavia in Omero
l'importanza di una sezione sempre da mettere in rapporto con la sua lunghezza, e la lunghezza di questa sezione, e l'amore
per il dettaglio che il poeta in essa manifesta, sono da ricollegarsi con il fatto che essa parte dell'importante scena di Nestore
e Patroclo, nella quale si lascia chiaramente presagire quello che il destino ha in serbo in particolare per Patroclo.

stando alla brezza (da , , , Ep. , sempre questultima forma in Omero) presso la spiaggia,
la battigia (da , , ) del mare; poi successivamente
623
.
entrati nella tenda, andati alla tenda, si sedevano sui seggi (da , ).
624
128,
Per loro preparava il ciceone (da , , ) Ecamede dalla bella chioma,
625
, ,
che il vecchio ottenne per s (da ) da Tenedo, quando Achille (la) distrusse (da ),
626
,
la figlia di Arsinoo magnanimo, che a lui gli Achei
627
.
assegnarono (da , lett. presero fuori, in quanto la scelsero per lui prendendola dal bottino di
guerra) dal momento che in consiglio primeggiava (da , con il genitivo) fra tutti.
628

Ella per prima cosa di fronte a loro due dispose (da , in costruzione ) la tavola
629
129 ,
bella, dai piedi di smalto (da , , dai piedi di , si tratta di uno smalto blu scuro usato
anche per ornare le armature), di lucido metallo, ben levigata (da , Ep. , , gen. =
), poi sopra di essa
630
, ,
un cesto (da , ) in bronzo, con sopra, dentro, una cipolla (da , , ), companatico
(da , , qui detto di qualsiasi cosa di mangia in compagnia di unaltra, per eccitare la sete) al bere
(da , ),
631
, ,
poi del miele giallo chiaro, biondo (da , , ), e accanto della farina (da , ) di orzo (da
, , in Omero il singolare solo nellespressione ) sacro,
632
130, ,
e accanto una coppa bellissima (da , ), che da casa il vecchio si portava,
633
:
decorata, ornata, tempestata (da ), di borchie (da , ) doro; i manici (da , : il nom. e
lacc. singolari si formano dal genitivo ) di questa
634
,
erano quattro, e due colombe (da , , , = , ) ai due lati di ciascuno,
635
131, .
doro, si cibavano (da ), e sotto stavano due supporti (da , , ).
636

Un altro, chiunque altro, a fatica, faticando (da ), lo muoveva (da , iterativo, seguito dal
genitivo) dalla tavola,
637
, .
essendo piena, Nestore per, il vecchio, la sollevava senza fatica (da , avverbio).
638

128

Ecamede una prigioniera di guerra, figlia di Arsinoo, catturata da Achille quando conquist Tenedo.
Il compare anche allinizio di questo stesso libro nella descrizione della corazza di Agamennone, in 11.15 sgg.
130 La schiava dunque apparecchia la tavola, dispone su di essa un cesto in bronzo con delle cipolle, miele e farina d'orzo, quindi
la coppa di Nestore: una coppa (, 632) tempestata di borchie in oro, con quattro manici e un duplice sostegno, decorata
da due colombe d'oro accanto a ciascun manico. La presenza delle colombe sulla coppa ricorda una coppa in oro recuperata
dalla tomba 4 del circolo tombale A di Micene: si tratta probabilmente di una coppa per libagioni, e gli uccelli sui due manici
sono falconi. Inoltre quattro manici sono rappresentati sugli ideogrammi in Lineare B che rappresentano un recipiente chiamato
di-pa e discusso da Ventris e Chadwick. Lo skyphos dell'isola d'Ischia non getta alcuna luce sulla forma di questa coppa omerica,
nonostante la coppa stessa si autodefinisca 'coppa di Nestore'. La descrizione piuttosto elaborata (632-637), analoga
all'aneddoto relativo all'arco di Pandaro (, 105-111), pu ugualmente lasciare intendere che la coppa stata inventata per
quest'episodio, essendo un oggetto ben noto. A dispetto di tutta l'eccitazione dei libri 12 e 13, dobbiamo notare che Nestore
comincia a bere alla fine del libro 11, e sta ancora bevendo all'inizio del libro 14 (
, 1).
131 hapax legomenon, come il sostantivo - (480) dal quale evidentemente deriva con laggiunta del
suffisso --.
129

In essa la donna simile (da , al part. , , Ion. , , ) alle dee per loro mescol,
impast (da , mescolo con qualche cosa ()),
639
132,
con il vino di Pramno, e sopra grattuggiava (da ) del formaggio (da , ) di capra (da ,
, )
640
, ,
con una grattugia (da , ed , ) di rame (da , , , Ep. per , di rame o di
bronzo: qui probabilmente si intende il rame), sopra spargeva, versava (da ), bianche farine,
641
, .
li invit poi a bere (da ), dopo che ebbe preparato (da ) il ciceone.
642

I due dopo che, bevendo, si furono dunque liberati (da , con lacc. : mettere da parte qc.,
sbarazzarsi di qc.) della sete (da , , bruciante, che secca, che inaridisce (da - , ,
(, ),
643
,
si deliziavano (da , con il dat. strumentale) con le parole, con i discorsi, parlando, raccontandosi
(da , allungato , entrambe le forme in Omero), luno allaltro,
644
.
quando Patroclo, luomo simile ad un dio, se ne stava in piedi vicino (da ) alluscio.
645
133 ,
Vedendolo il vecchio si alz dallo splendido trono,
646
, .
lo faceva entrare (da , in tmesi) presolo per la mano, e lo invitava (da ) a sedersi (da
).
647
:
Patroclo dallaltro lato rifiutava (da ), e disse parola:
648
, 134.
Non c tempo per stare seduti, non il momento di stare seduti (da , , : qui non vuole
tanto indicare il luogo dove ci si siede, o il sedile, ma ma lazione di restarsene seduti senza fare nulla),
o vecchio divino, non mi persuaderai (da ).
649

() temibile, degno di rispetto (da , , , ()), vendicativo, irascibile (da , , ,
in Omero sempre , tranne che qui), colui che mi ha mandato (da ) a chiedere, ad
informarmi su (da ),
650
:
chi (sia) costui che conduci ferito: ma anche io stesso
651
, .
(lo) riconosco, e vedo Macaone, pastore di genti.
652
.
Ora per riferire la notizia, la parola, torner indietro da Achille come messaggero.
653
,
Bene tu conosci, o vecchio divino, quale sorta, costui,
654
: 135 .

132

Nella coppa Ecamede prepara il ciceone (), una specie di farinata con aggiunta di alcol: i dettagli della ricetta sono ai
versi 638-641. Questo strano impasto ha da sempre calamitato l'interesse degli studiosi. Odisseo conosce la stessa ricetta, in
Odissea 10.234-235. Si noti in particolare l'aggiunta del vino di Pramno ( , 639): dovrebbe designare la
provenienza del vino, ma nessuna localit di nome Pramno nota. Gli scoliasti parlano semplicemente di vino rosso.
133 Lo un lussuoso arredo da campo, che altrimenti troviamo solo negli alloggiamenti di Achille nel libro 24. Il termine
denota una sedia piuttosto pesante, dotata di braccioli e di un alto schienale. NellIliade riferimenti a questo arredo sono solo
laddove si parla dei troni nei palazzi degli dei. implica una decorazione, del tipo di quella che si nota in 18.422, e
frequentemente nellOdissea. Qui Nestore si alza da quello stesso sedile che era stato indicato con il termine di in
senso stretto una sedia leggera senza braccioli al verso 623.
134 Nonostante la fretta, Patroclo rimane: ascolta il lungo racconto di Nestore, si trattiene da Euripilo (808-848; 15.390-405) e
ritorna finalmente da Achille solo allinizio del libro 16, in tempo per morire.
135 Curiosa valutazione in merito al carattere di Achille, soprattutto se si pensa che siamo in piena . Che cosa pensa
Patroclo dellira del suo amico ?

632

(sia) di uomo terribile: in fretta accuserebbe, incolperebbe (da ) anche un incolpevole, colui
che non ha colpa (da , ) .
, ,
:
,
, .
Poi una coppa bellissima, che il vecchio port da casa,
sparsa di borchie doro; i manici
erano quattro; e due colombe intorno a ciascuno,
doro, beccavano; sotto veran due piedi.

Citazione
La coppa di
Nestore

Discorso di Nestore ed epica pilia


L'epica pilia (670-762) che segue, e che rivive nel ricordo e nelle parole di Nestore, ha un duplice scopo. Prima di tutto
Nestore vuole utilizzare un evento tratto dalla sua eroica giovinezza per rimarcare le sue credenziali, ed il valore delle sue
parole: Nestore non uno che ciancia come una cicala: ricordiamo Priamo e gli anziani in , 150 sg. ( / ,
). In secondo luogo egli vuole indirettamente ammonire ed esortare: in questo senso i versi focali sono
716 sgg. dove vediamo l'impazienza dei Pili di combattere, e l'insistenza di Nestore, a dispetto dell'opposizione del padre, a
guidare come comandante gli stessi Pili. Allo stesso modo Patroclo dovrebbe vincere l'opposizione di Achille ed insistere
affinch possa egli stesso guidare i Mirmidoni in battaglia.

Il racconto degli eventi - in totale durati cinque giorni, dalla razzia dei Pili fino alla cacciata degli Epei a Buprasio e al ritorno a
Pilo - inizia con la descrizione di una prima spedizione di Nestore (670-707):

670-676 : magari Nestore fosse ancora forte come quando scoppi una lite fra Pili ed Elei per un furto di buoi, e lui uccise con una freccia Itimoneo:
dopo la sua uccisione gli Elei si dileguano.
677-684 : durante la notte Nestore e i suoi compagni portano in citt, a Pilo, da suo padre Neleo, un bottino immenso di buoi, pecore e capre, porci,
cavalle e puledri. Neleo gode per questo immenso bottino che il figlio Nestore ed i suoi compagni hanno ottenuto.
685-688 : allo spuntare del giorno il bottino viene diviso tra tutti coloro che vantavano crediti verso gli abitanti dell'Elide: i comandanti dei Pili si
radunano e spartiscono tra di loro il bottino.
688-695 : molti vantavano crediti per le violenze subite a causa degli Epei. Anni prima erano stati attaccati da Eracle, che aveva ucciso tutti i migliori,
anche undici dei dodici figli di Neleo. Resi superbi da questi eventi gli Epei erano divenuti prepotenti nei confronti dei Pili. L'attacco di Eracle
probabilmente un simbolo per l'invasione dei Dori nel Peloponneso.
696-707 : Neleo prende per s una grande parte del bottino, perch vanta un grande credito, anche perch il re Augia si era trattenuto per s un
cocchio con quattro cavalli da corsa che avrebbero dovuto partecipare ad una gara, per la quale era in premio un tripode. Neleo dunque si prende
un enorme risarcimento, ma divide anche molto con il suo popolo perch nessuno rimanga senza la sua parte. Poi celebrano sacrifici agli dei. Si deve
notare che esiste una certa confusione, senza dubbio anche nella pratica, tra restituzione forzata di un debito e semplice razzia: Neleo ha titolo ad
essere resarcito dei suoi cavalli, e si prende certo una parte di bottino corrispondente al loro valore, quindi il si divide il resto, ma qui viene
utilizzato un linguaggio pi adatto alla spartizione di un bottino.

Segue a questo punto la seconda impresa (707-761):

707-713 : il terzo giorno un gran numero di Epei si concentra intorno alla citt di Trioessa, citt sull'Alfeo, confinante con Pilo: sono ansiosi di
vendicarsi della razzia compiuta da Nestore e dai suoi. Con gli Epei sono anche i due Molioni[6].
714-721 : Atena giunge come messaggera ai Pili, affinch si armino. Viene radunato un esercito e gli uomini sono ansiosi di combattere. Neleo non
vuole che Nestore combatta, e gli nasconde i cavalli: Nestore disobbedisce e si schiera tra i cavalieri, anche se appiedato.
722-732 : i Pili si accampano sul Minieo, vicino ad Arene, aspettando l'alba: i cavalieri attendono i fanti. All'alba poi raggiungono rapidamente
l'Alfeo: qui sacrificano a Zeus, Poseidone ed Atena, quindi consumano la cena e vanno a dormire armati. Da notare la religiosit dei Pili: si vedano
anche ai versi 753 e 761. I Pili stanno per attraversare un confine, quindi in questo modo i sono rispettati[7].
732-761 : Intanto gli Epei circondano la citt, impazienti di abbatterla. Appena il sole sorto i Pili attaccano gli Epei. Per primo Nestore uccide con la
sua lancia Mulio, genero di Augia e sposo di sua figlia Agamede, quindi gli prende il carro e con questo si schiera davanti ai Pili. Gli Epei, quando
vedono che stato ucciso il comandante dei cavalieri, fuggono alla rinfusa. Nestore cattura cinquanta carri e di tutti uccide i due uomini di
equipaggio: avrebbe ucciso anche i Molioni, se non li avesse protetti il loro padre Poseidone. una grande vittoria: i Pili cacciano gli Epei,
inseguendoli fino a Buprasio e alla rupe Olenia, da dove Atena li sospinge poi indietro. Qui Nestore uccide l'ultimo uomo. Infine se ne ritornano
indietro, da Buprasio fino a Pilo.

Siamo cos arrivati alla fine dell'epica dei Pili: chiaramente questo racconto appartiene allo stesso ciclo di altri racconti quali
, 132-157 (Nestore uccide Ereutalione) e , 629-642 (i premi vinti da Nestore ai giochi funebri per Amarinceo, re degli Epei).
L'esistenza di un corpo di poesia epica pilia spiega probabilmente (Blte) la preminenza di Nestore nell'Iliade.

655

136

665
:
A lui allora rispondeva Nestore, il cavaliere gerenio:
666
136 ,
Perch dunque (da , in crasi) cos Achille piange, rimpiange (da ), i figli degli Achei,
667
;
quanti sono colpiti dai dardi ? N conosce nulla
668
, :
del dolore, del lutto (da , , ), quanto si aggira, si muove, si solleva, aleggia (da ),
attraverso il campo: infatti questi, (che sono) i migliori,

Il poeta fa interpretare a Nestore la semplice curiosit, o interesse, di Achille come preoccupazione.

Inizia il
racconto di
Nestore

669
.
sulle navi giacciono (da ) colpiti e feriti.
660
,
stato colpito il figlio di Tideo, il forte Diomede,
661
:
stato ferito Odisseo, famoso con la lancia, e Agamennone;
662
:
stato ferito anche Euripilo, alla coscia, con una freccia;
663

e questaltro, ultimo, io stesso ho portato via dalla battaglia, dalla mischia,
664
137 .
colpito con una freccia dallarco. Per Achille,
665
138.
per quanto sia valoroso tra i Danai, non si preoccupa (da , con il genitivo, di persone o citt) n
piet (da ).
666

Forse che aspetta fino a quando le navi veloci vicino alla (riva del) mare
667
,
contro il volere (da , avverbio, epico, con il genitivo) degli Argivi vengano bruciate (da , con
il gen. ) dal fuoco nemico, distruttore,
668
;139
669
140.
e che noi stessi veniamo uccisi (da ) uno dopo laltro (da , Ep. avv. ()) ? Infatti il
mio vigore, la mia forza, non (pi) quale prima era, nelle membra (da , , , negli scrittori
pi antichi sempre al plurale) flessibili (da - , , , riferito alle membra degli uomini in vita,
rispetto alla rigidit delle membra dei morti).
670
141
Volesse il cielo (da , Ep. ) che allo stesso modo (io) fossi nel fiore della giovinezza (da ), e
che a me la forza fosse ferma, solida, inalterat a (da , , ()),
671

come quando un conflitto scoppi (da , passivo) tra noi e gli Elei
672
,
circa un furto di buoi (da , ), quando io uccisi Itimoneo,
673
142, ,
il forte figlio di Ipiroco, che viveva (da , iterativo) nellElide,
674
:
per portare via (da , verbo utilizzato in Omero espressamente con riferimento a mandrie o
cavalli rubati) un bottino, una preda (da , : (): qui acc. pl.); quello, mentre cercava di
difendere (da , con il dat. della persona qui gli animali dalla quale il pericolo deve essere
allontanato: qui con il solo dativo il verbo ha pi il senso di difendere, aiutare, soccorrere) i suoi buoi,
675
,
venne colpito tra i primi, quelli che combattevano davanti, da un dardo della mia mano,
676
, .

137

Si veda 11.476.
Si veda 2.64.
139 Nestore si sta dunque domandando se Achille non stia pensando di aspettare fino allultimo momento, e queste sue parole
suonano, senza volerlo, ironiche, dal momento che questo esattamente quello che Achille intende fare (si veda 9.650-3).
Dopo la digressione sulla guerra in Elide, Nestore suggerir a Patroclo di riprendere lui stesso il combattimento, e anche questo
suona ironico, visto che si tratta esattamente di ci che Zeus vuole che accada.
140 formulare (= Odissea, 11.394, 21.283), e dovrebbe riferirsi semplicemente ad una caratteristica
delle membra, delle articolazioni: la loro flessibilit. vero per che tutte le occorrenze di questa formula sono in contesti nei
quali let, o linvecchiamento, sono in questione (24.359, riferito a Priamo; si veda anche Odissea 11.394 per il fantasma di
Agamennone, 13.398, 13.430 dove Odisseo un mendicante). Quindi si deve intendere il fatto che le membra siano flessibili, si
pieghino, e non siano rigide come nella vecchiaia.
141 11.670 = 7.157.
142 Ucciso da Odisseo in 11.335.
138

e cadde gi, e gli uomini della campagna, campagnoli (da , , , in Omero sempre al nom.
plurale), fuggirono via tremando, fuggirono via per la paura (da ).
677

Dalla piana portammo via (da , ha il senso di radunare insieme e portar via) un bottino (da
, , , epico per , si veda il verso 9.125) veramente (da , avverbio) grande:
678
, ,
cinquanta mandrie (da , , ()) di buoi, e altrettante greggi di pecore,
679
, ,
altrettanti branchi (da , , (, )) di maiali, altrettanti vasti (da , , ) greggi
(da , ) di capre,
680

cento e cinquanta cavalle bionde (da , , ),
681
, .143
tutte femmine, e a molte stavano sotto (da , con il dativo) i puledri
682

E queste cose conducemmo (da ) a Pilo, da Neleo,
683
: 144 ,
per tutta la notta, fin davanti alla citt; Neleo godette (da ) nel (suo) cuore
684
.
perch molte cose toccarono (da ) a me, che giovane andavo in guerra.
685
145
Gli araldi bandivano (da ) con laurora (da , , gen. :, dat. ) che compare, che
spunta (da ),
686
:
che venissero (da ) coloro ai quali era dovuto (da , impf. ; Ep. : impf. Att. o
Ion. , , probabilmente dovuto ai copisti: si veda anche pi sotto il verso 688) un credito
(da , Ep. in Omero) nella Elide divina;
687

questi dunque essendo convenuti, i guerrieri comandanti dei Pili,
688
: 146 ,
distribuivano, spartivano (da ); a molti infatti gli Epei dovevano un debito, unammenda.
689
:
Dal momento che noi, pochi in numero (da , (non si trova al femm.), per lo pi di numero,
poet. per ), a Pilo eravamo maltrattati (da ):
690
147
infatti, giungendo, la forza di Eracle (ci) aveva fatto violenza
691
148, :
negli anni precedenti, e quanti erano i migliori erano stati uccisi;

143

Il racconto di Nestore pu risalire ad una storia micenea, e descrive a tutti gli effetti una guerra normale, fatta di abigeati e
spedizioni punitive, ben lontana dalle amplificazioni poetiche che trasformano la guerra troiana in una specie di guerra
mondiale.
144 con soggetto formulare, si veda per esempio 8.559.
145 Si veda 9.682, e anche 9.618.
146 146 La tradizione rappresenta gli Epei come gli antichi abitatori dell'Elide settentrionale, mentre la meridionale sarebbe stata
tenuta dai Pili sotto il dominio dei Nelidi. Si spieg nel pi antico periodo della storiografia il nome regionale di Elide e il nome
etnico di Elei escogitando una migrazione di Elei dall'Etolia, condotta da Oxilo, che aveva indicato agli Eraclidi la strada di
Naupatto. Bisogna per considerare che i nomi di Elide ed Elei non sono estranei all'epos. Ecateu fa differenza tra Elei ed Epei, e
aggiunge che Eracle a capo degli Epei sottomise Augea e l'Efide. Forse gli antichi spiegarono la presenza del nome Elide come
l'effetto di una tendenza arcaicizzante del poeta. La venuta degli Elei dall'Etolia si escogit perch Oxilo era un eroe tanto etolio
quanto eleo. Si pensato che il nome Epei sia derivato dalla citt di Epeion o Aipeion della Trifilia: non sarebbe un ostacolo
insormontabile a questa estensione il fatto che questa citt si trova in una regione che la tradizione concepisce come antitetica
e contrastante con quella abitata dagli Epei. Potrebbe anche essere stato Epei nome etnico, Elei nome topografico.
147 Lattacco di Eracle contro Pilo pu riferirsi alle stragi dei Dori nel Peloponneso: leroe mitologico sarebbe dunque qui la
personificazione di quel popolo.
148 Genitivo temporale (determinato).

692
149 :
eravamo infatto dodici figli di Neleo perfetto:
693
, .
di questi (io) solo sono stato lasciato (da , con senso passivo), metre tutti gli altri morirono.
694

Arroganti (da , usato da Omero solo al participio, con lo stesso senso di ) per
questo, gli Epei dai chitoni di bronzo, vestiti di bronzo,
695
.
Ai nostri danni commettendo ingiustizie, maltrattandoci (da , . ), macchinavano, tramavano
(da ) cose malvagie (da , ).

149

I nomi dei fratelli di Nestore sono elencati in [Esioso] fr. 33(a).9-12 M-W, e in una lista quasi completamente sifferente in bT;
tre soli dei suoi fratelli sono nominati nella Nekyia in Odissea 11.286. Nessun altro noto nel mito.

696

150

696
150
697
151.
Il vecchio si prese (da , in tmesi, il senso che prelev dal bottino) una mandria di buoi ed un gregge
grande di pecore, aggiudicandosi (da ) trecento pecore e i pastori (da , , Ep. , , ()).
698
152
E infatti a lui era dovuto un grande credito, compenso, nella Elide divina,
699

quattro cavalli vincitori di premi (da , : quindi cavalli da corsa) con il loro carro,
700
:153
che erano andati per le gare (da , , Att. contr. Da Ep. : questultima la sola forma utilizzata
da Omero; = , ma solo al plurale): per un tripode infatti dovevano
701
: 154
correre (da ); questi per l, presso di s, il signore di uomini Augia
702
, .
trattenne (da , inf. di , poet. aoristo 2 di ), e quello, il cocchiere (da ,
, , ()), mandava indietro, rilasciava (da ), addolorato (da , con il genitivo della
causa) per i cavalli.
703

Adirato (da , qui con il genitivo della causa) per queste cose, per le parole e anche per le azioni,
704
:
si prese (da , si veda 696-7) molte cose indicibili (da , ); le altre cose diede al popolo
705
, .
da dividere, affinch nessuno se ne andasse via (da ) privato (da , con il genitivo) della parte
giusta, uguale.
706
,
Noi ci occupavamo (da , imperfetto) di ciascuna di queste cose, e intorno alla citt
707
:
compivamo (da ) i sacrifici agli dei; questi, tutti insieme, nel terzo giorno
708

giunsero, ugualmente loro, gli uomini, in gran numero e i cavalli solidunghi,
709
: 155
dimprovviso, in tutta rapidit; con loro si armavano anche i due Molioni,
710
, .
che erano ancora ragazzi, e che non conoscevano (da ) ancora molto la forza impetuosa, violenta.
711
156 157
C una citt, Trioessa, una collina (da , ) scoscesa, ripida (da , , ),
712
, :

Si veda al verso 627, , .


Lirregolarit di () si spiegherebbe con il fatto che il verso derivato: si veda anche Odissea, 21.18-19 ( [...] /
[...] . La formula pertanto corretta per un gregge di pecore, e deve pertanto intendersi come una
spiegazione delle parole in 696.
152 Si veda il verso 686, .
153 Questo passaggio, insieme al controverso passaggio di 8.185, sono le sole allusioni presenti nellIliade a carri trainati da
quattro cavalli (il singolare - del verso 702 indica che qui si intente parlare di un solo carro). I cavalli relativi al bottino
di Nestore sono , quindi aggiogati per gare, non per la guerra. In questo contesto sembra indicare
qualche precursore dei giochi Olimpici, relativamente ai quali si concorda siano stati istituiti nel 776 a.C. La consegna di premi
per la vittoria in una gara ristretta ai soli giochi funebri. Per una partecipazione dei Pili a giochi di questo tipo in Elide, si
vedano in 23.630 i giochi per Amarinceo. Questi per non sono quelli cui ci si riferisce qui, dal momento che Nestore stesso vi
prese parte.
154 Qui Augia prende a prestito lepiteto dal sistema formulare di Agamennone, come fanno i nomi, metricamente
simili, Enea, Achise, Eufete ed Eumelo, tutti questi una sola volta. (20.61) unaltra variante. Questi usi
generici degli epiteti che cominciano ad affacciarsi indicano che, qualunque valenza specifica potesse avere avuto lespressione
nel descrivere lo stato di Agamennone, questo non era pi compreso dal poeta.
155 I due Molioni erano chiamati Eurito e Cteato, secondo alcuni figli di Attore e secondo altri figli di Poseidone, e di Molione,
figlia di Molo. Vedi le ANNOTAZIONI, p. 304, Iliade di Omero tradotta da Giacomo Casanova. Venezia, 1775.
156 Formula ( ) impiegata qui e in 722 per impostare la scena.
157 La citt () in Omero generalmente un piccolo borgo o un castello.
151

lontana (da , avverbio), sullAlfeo, allestremit (da , Ep. , , : Omero usa in genere la
forma in - a parte qui e in altri due passi; con il genitivo) di Pilo sabbiosa:
713
.
questa cingevano dassedio (da ), bramosi, impazienti (da ), di distruggerla (da
).
714
,
Ma quando avevano attraversato (da ) tutta la pianura, a noi Atena
715

venne come messaggera, lanciandosi (da ) gi dallOlimpo, che ci armassimo,
716
,
di notte (da , = , , , ovviamente riferito al messaggero, ad Atena), e riuniva (da
, in tmesi) a Pilo un esercito non riluttante (da , Ep.e Ion.; Att. e Trag. contr. , ,
),
717
.
ma (uomini) molto bramosi (da , , , Ep. part. pass. di : riferito a , che significa
uomini); ma Neleo non
718
, :
permetteva che combattessi, e mi tenne nascosti (da ) i cavalli:
719
158 .
mi diceva infatti che non conoscevo ancora assolutamente le azioni di guerra.
720

Ma anche cos mi distinguevo (da , con un dat. plurale) tra i nostri cavalieri,
721
, .
anche pur essendo un combattente appiedato, dal momento che cos Atena conduceva lo scontro.
722

C un fiume, il Minieo, che sfocia nel mare
723
,
vicino ad Arene, dove aspettammo lAurora divina
724
, .
(noi) cavalieri dei Pili, quelle intanto giungevano (da , usato metaforicamente affluire, scorrere
sopra per grandi raggruppamenti di uomini) le compagnie, le schiere (da , , ) dei fanti.
725

Di qui a grande velocit corazzati (da ) con le armi
726
.
a mezzogiorno, in pieno giorno (da , ), raggiungemmo, giungemmo a (da , con lacc.), la
corrente (da , ) sacra dellAlfeo.
727
,
Qui a Zeus potentissimo (da , , ()) avendo sacrificato bei sacrifici,
728
, ,
un toro allAlfeo, un toro a Poseidone,
729
,
ma una vacca di mandria (da , , , ()) ad Atena (deve essere , in dat. sing.)
dallocchio azzurro,
730
,159
il pasto della sera poi prendemmo per laccampamento, distribuiti nellaccampamento, per divisioni (da
, , ),
731

quindi dormimmo (da ) ciascuno delle proprie armi (da , ),
732
.
presso le correnti, il corso del fiume. Intanto i magnanimi Epei
733
160:
circondarono (da ) la citt bramosi, impazienti (da ), di distruggerla (da );
734
:
ma prima ad essi si rivel, apparve la grande opera di Ares;

158

La particella , enclitica, in epica antica sempre con una negazione: in questo caso si traduce del tutto, assolutamente.
Si veda 7.380.
160 Si veda il verso 11.713.
159

737

161

735
,
quando infatti il sole risplendente (da ) guard dallalto, domin, sorse su (da , con il
genitivo), la terra,
736
.
si contrammo in battaglia, ingaggiammo la battaglia (da ), pregando Zeus e Atena.
737
,
Ma quando cera, era in corso, infuriava (da ), lo scontro dei Pili e degli Epei,
738
, ,
per primo io uccisi un guerriero, e (gli) presi i cavalli solidunghi,
739
: ,
Mulio, combattente con la lancia; era genero di Augia,
740
161 ,
e aveva per moglie (da , avere per moglie/marito, di solito senza , ) la figlia pi grande, la
bionda Agamene,
741
.
che era a conoscenza (da ) di quei rimedi, quelle erbe, che fa crescere, nutre (da ), la vasta terra.
742
,
Questo, mentre veniva allassalto (da ), io uccisi con lasta in bronzo, dalla punta di bronzo),
743
:
e cadde gi (da ) nella polvere; io, saltato (da ) sul carro,
744
:
mi schierai allora tra quelli che combattono tra le prime file; ma gli Epei magnanimi, animosi,
745
,
fuggirono per la paura (da ) ciascuno in ogni direzione (da , avverbio, v., Ep. per , in
Omero solo con , . , uno di qua, uno di l), al momento che videro che cadeva luomo
746
, .
che comandava i cavalieri, (colui) che primeggiava nel combattere.
747
,
Allora io mi gettai (da ), uguale alla nera tempesta (da , , ),
748
162 ,
e presi cinquanta carri, e accanto a ciascuno due
749
163 .
uomini presero la terra, la polvere (da , ), mordendola con i denti (da , avverbio), domati,
sopraffatti (da ), sotto la mia lancia.
750
,
E ora i due Molioni, figli di Attore, avrei ucciso, abbattuto (da ),
751
164
se loro due il padre, il molto potente scuotitore della terra,
752
165.
non li avesse salvati (da ) dal combattimento nascondendo(li) con molta nebbia, con una fitta nebbia
(da , , , , Hom. Ep. e Ion. - , ).
753
:
A questo punto Zeus ai Pili consegn (da , lett. mettere sul palmo della mano, mettere in mano)
una grande potenza, forza:
754

tanto ora infatti inseguiamo, continuiamo ad inseguire (da ), attraverso la pianura vasta (da ,
, gen. , solo nellespressione ),
755
,
uccidendo, facendo strage di questi e raccogliendo (da , in tmesi) le belle armature,
756

Simile ai verso 13.428-9 ( , , / ): la mano


della sorella maggiore era presumibilmente pi ambita e prestigiosa di quella delle sue sorelle.
162 15x Iliade, 9x Odissea in Omero il grande numero per eccellenza.
163 Si noti la ripetizione di : Nestore ha preso i loro carri, mentre gli uomini hanno morso con i denti la polvere.
164 Il padre putativo e umano dei due Molioni Attore, sposo legittimo della loro madre, ma il padre reale e divino Poseidone.
Questo tipo di situazione ricorre in molti altri miti eroici: Eracle, Menestio, Castore e Polluce.
165 Si veda 3.381.

fno a quando giungemmo (da , con lo strumento del moto in accusativo) a cavallo a Buprasio ricca di
messi (da , , ())
757
166,
e alla rupe (da , Ion. ed Ep. , ) Olenia, e laddove colle di Alesio
758
: .
viene chiamato: da qui Atena sospinse (da ) indietro gli uomini, lesercito.
759
:
Qui, dopo averlo ucciso, lasciai indietro (da ) lultimo (da , , , in senso temporale) uomo;
quindi gli Achei
760
,
guidavano indietro, sulla via del ritorno (da , avverbio di luogo), da Buprasio a Pilo i veloci cavalli,
761
.
e tutti pregavano (da , ) Zeus tra gli dei, e Nestore tra gli uomini.
762
, 167, .
Cos ero, se pure mai lo ero, tra i guerrieri. Invece Achille
763
168 :
da solo si godr (da , con il gen. della cosa) il (suo) valore: certamente credo che lui
764
.
molte cose pianger quando sar troppo tardi (da , che ha proprio il senso di piangere dopo,
quando tardi), quando gli uomini saranno perduti, saranno morti (da , in tmesi).
765
169
O caro, certamente cos Menezio ti consigliava, ti ordinava (da ),
766
,170
in quel giorno, quando te inviava da Ftia ad Agamennone,
767

noi essendo allinterno, io e il divino Odisseo,
768
.
tutto molto bene nel palazzo udivamo, come ti consigliava.
769

Eravamo giunti alla casa ben situata (da ) di Peleo
770
.
raccogliendo un esercito, uomini, su e gi, attraverso tutta (da , con laccusativo), lAcaia fertile, che
nutre molti.
771

Qui, allinterno, trovammo poi leroe Menezio
772
, :
e te, e accanto Achille; il vecchio cavaliere Peleo
773

bruciava grasse coscie di bue a Zeus fulminatore
774
:
nel recinto (da , , in generale uno spazio chiuso, ma sempre connotando un luogo legato al cibo: si
veda 24.640) del cortile (da , ): reggeva una coppa (da , = ) doro

166

: si veda anche 2.617.


una espressione piena di pathos, un lamento sulla perdita di qualcosa: la giovent di Nestore gli sembra cos
lontana che nemmeno pu ancora credere di essere stato quel giovane valoroso. Dopo questa rievocazione Nestore, che some
sempre la voce del compromesso e della ragione, procede alla stessa maniera di Fenice nel libro 9, e ricorda a Patroclo il loro
incontro quando lui, insieme a Odisseo, erno venuti a Ftia per raccogliere combattenti per la guerra contro Troia, e traendo da
questo argomento forza per mettere una certa pressione morale su Patroclo, e, attraverso lui, su Achille, ricordando loro le
parole dei loro padri al momento della partenza.
168 riprende del verso precedente: nel mondo eroico di Nestore la virt non un fatto privato, ma deve
esere esercitata in pubblico e per uno scopo comune. Poi alla fine Nestore si corregge: Achille non godr alcun profitto per la
sua condotta, ma verser lacrime amare quando sar troppo tardi.
169 Si veda 9.252.
170 Il verso 766 coincide con 9.253 = 9.439. Menenezio, come si conviene a questa narrazione, vive a Ftia, dove fuggito insieme
a Patroclo dopo che questi ha ucciso un compagno di giochi (23.85). C comunque incertezza nel mito in merito
alla casa e alla famiglia di Patroclo. Egli di Locri, secondo 18.324-7 e 23.85-6, me il catalogo di Esiodo considera Menezio
fratello di Peleo.
167

775
.
libando vino scintillante sulle vittime (da , , : , Ion. , , sono le vittime del sacrificio, le
offerte) che briciavano, che venivano arse (da ).
776
,
Voi due aiutavate, vi davate da fare (da ), intorno alle carni, ed ecco allora che noi
777
: ,
stavamo sulla porta (da , , si tratta probabilmente di un vestibolo prima della porta che d
accesso al cortile interno, , in uno spazio recintato del quale Peleo sta celebrando il sacrificio; qui al
plurale): Achille sorpreso (da , perfetto del quale non esiste presente: aoristo 2 , usato da
Omero solo al participio ) scatt su, si alz in piedi,
778
, ,171
ci faceva entrare (da , in tmesi) prendendoci per la mano, e ci invitainvitva (da ) a sederci (da
) gi,
779
, .
e bene, con abbondanza, ci pose accanto, ci serv (da ), gli doni (da , , , Ion. :
, Att. , , sono i doni che devono essere dati agli ospiti, specialmente carne e bevande), che sono
consuetudine per gli ospiti (da , , Ep. e Ion. ).

171

Si veda 11.646, uguale.

780

172

780
,
Quando poi ci fummo soddisfatti (da , con il gen. della cosa) di cibo (da , , ) e di bevanda
(da , , , (, )),
781
:
io iniziavo (da , con il gen.) un discorso, invitando voi a seguire (da ) insieme (a noi);
782
, .
voi due molto desideravate, e loro due entrambe molto vi consigliavano, vi consigliavano molte cose.
783

Il vecchio Peleo dava consigli (da , con il dat. della persona e lacc. della cosa) a suo figlio Achille,
784
:172
di sempre primeggiare, essere tra i migliori (da ), e di mostrarsi prominente (da , Ep. e
Ion. - , , con il genitivo) tra gli altri;
785
:
a te invece cos dava consigli Menezio, figlio di Attore:
786
,
O figlio mio, quanto a nascita, a lignaggio (da , , Ion. , , ), Achille pi elevato,
787
: .
ma tu sei pi vecchio; ma per vigore, per forza, egli di molto () migliore.
788

Ma a lui d (da ) bene una parola saggia, opportuna, e dagli un consiglio (da )
789
: .
e guidalo (da , con il dativo); quello si lascer comunque (da , la particella enclitica senve per
aggiungere forza: veramente si lascer persuadere, se per il meglio) persuadere verso il meglio .
790
, :
Cos il vecchio ti consigliava, ma tu hai dimenticato (da ); ma ancora almeno adesso
791
.
queste cose potresti dire, riferisci (da ), ad Achille bellicoso, se (mi) desse ascolto (da ).
792

Chi sa se mai a lui, con un dio (da , , , , a qui da intendersi come con laiuto divino, con un
po di fortuna), muovi il cuore
793
; .
parlando(gli) ? Prezioso, utile, efficace il consiglio, lammonimento (da , , , (),
solo nelle forme poetiche , ), di un compagno di un amico.
794

Se poi nel suo cuore vuole sfuggire, sfugge (da ), una qualche profezia, oracolo (da , ),
795
,
e laugusta madre gliene ha mostrata, data (da ), una da Zeus,
796
,
allora almeno te mandi (da ), e segua (da ) insieme il restante esercito
797
, :
dei Mirmidoni, se mai tu fossi luce (da , , Ep. = , si tratta metaforicamente della luce della
salvezza) per gli Achei;
798
,
e ti dia le (sue) belle armi, da portare alla guerra,
799
173
se mai, te scambiando (da , con oppure ) te per lui, non si tengano lontani, non si ritirino
(da , con laccusativo), dalla battaglia
800
,

11.784 = 6.208.
Sul fatto che un guerriero sia o meno riconoscibile nella sua armatura, il tema era gi emerso nel libro 3, al momento della
Teichoskopia. Lelmo omerico poteva avere dei guanciali, (si veda la formula , che compare 3x
nellIliade, per esempio 12.183), ma non ci sono prove che esso coprisse completamente il viso come facevano i larghi guanciali
e le protezioni per il naso degli elmi classici e pi tardi. Quindi il fatto che Patroclo indossasse larmatura di Achille non
rappresenta tanto una suppressio veri quanto piuttosto una suggestio falsi. Quello che i Troiani avrebbero riconosciuto
sarebbero stati i disegni e gli emblemi sullo scudo e le decorazioni sulla corazza (si veda 19-40). Gli scudi potevano essere
decorati e colorati in modo riconoscibile: si veda [] in 22.294. In ogni caso nel racconto omerico gli eroi
non hanno alcuna difficolt nel riconoscersi.
173

804

174

i Troiani, e non riprendano fiato (da ) i bellicosi figli degli Achei


801
: .174
oppressi, schiacciati, stremati (da )): poco il respiro (da , , , da qc. con il genitivo)
dai combattimenti.
802

Facilmente, freschi, riposati (da , , , ), uomini stanchi, affaticati (da ), per la guerra, per i
combattimenti,
803
.
respingereste (da ) verso la citt via dalle navi e dalle tende.
804
, ,
Cos diceva, e a lui scuote (da ) il cuore nel petto,
805
.
e si avvia per correre (da ) lungo le navi, dallEacide Achille.
806

Ma quando gi alle navi del divino Odisseo
807
, 175
Patroclo giunse (da ), correndo, dove per loro lassemblea e il tribunale
808
, ,
era, e qui per essi erano anche stati costruiti (da ) gli altari degli dei,
809

810
176
qui lo incontr (da , con il dativo: spec. per lincontrarsi in battaglia) Euripilo, il divino figlio di
Evemone, ferito da una freccia alla coscia,
811
:
mentre tornava zoppicando (da ) dalla battaglia;
811

812
,
il sudore scorreva copioso gi dalle spalle e dalla tasta, dalla ferita (da , , ) dolorosa (da
, , )
813
: .
il sangue scuro colava (da , il senso che quasi zampillava fuori, in fiotti, come acqua); la mente
per, comunque, era salda (da , , ()).
814
,
Vedendolo prova piet (da ) il valoroso figlio di Menezio,
815
:
e lamentandosi, singhiozzando (da ), diceva parole alate:
816

Ah (da , interiezione di piet, orrore, solitamente con il voc. di , come in , oppure qui) !
Sventurati guide (da , , ) e comandanti (da , (), da , proteggo,
governo, domino su, in Omero solo in forma participiale sostantivata , , ) dei Danai,
817

cos dunque lontano dagli amici e dalla terra (da , , forma Ep. utilizzata al posto di per ragioni
metriche) patria (da , , poet. femminile. of ) eravate destinati (da )
818
.
a saziare (da ) a Troia i cani veloci con il lucido, bianco (da , , , , Ep. dat. e acc. ,
) grasso (da , , ) !
819
,
Ma su, dimmi questo, Euripilo, eroe alunno di Zeus,
820
,
ancora in qualche modo gli Achei reggeranno a, resisteranno a (da ), il poderoso, gigantesc Ettore,

Il verso 801 formulare, = 16.43 = 18.201. Il senso pu essere che ci sono poche possibilit di tirare il fiato durante i
combattimenti, e che quindi questa possibilit offerta da Patroclo sarebbe davvero gradita e provvidenziale.
175 Le navi di Odisseo erano state tirate in secco in posizione centrale: le navi di Achille erano le pi lontane. Si veda 8.220 sgg. e
11.1 sgg. Qui si intende che questo il luogo dove gli Achei si riunisconoe dove vengono pronunciate e sancite condanne,
decreti, e tutto quanto diviene diritto.
176 Si veda il verso 662.

822

828

821
177 ; .
oppure invece moriranno, periranno (da ), domati sotto la sua lancia ? .
822
:
A lui di rimando rispondeva Euripilo, ferito:
823

824
, 178.
Non pi, o Patroclo, alunno di Zeus, ci sar una difesa, un baluardo (da , , solo al nominativo ed
accusativo), degli Achei, ma mriranno, cadranno (da ), presso, sulle le navi nere.
825
, ,
Quanti prima erano i migliori, tutti questi infatti
826

giacciono presso le navi colpiti e feriti
827
: .
sotto le mani dei Troiani: la forza di questi sempre cresce (da ).
828
,
Ma tu portami in salvo (da ), conducendo(mi) sulla nave nera,
829
,
estrai, taglia via (da , reggendo il genitivo che deve accompagnare ), dalla coscia la freccia, via da
questa il sangue scuro
830
,
lava (da ) con lacqua tiepida (da , , ), e sopra spargi (da , in tmesi: si vedano anche
11.515 e 4.218) medicamenti (da , ) blandi, curativi, calmanti del dolore (da , , ),
831
, 179 ,
buoni, efficaci (da , , ), che dicono che tu abbia appreso (da ) da Achille,
832
.180
che istru (da ) Chirone, il pi giusto dei Centauri.
833

I medici infatti, Podalirio e Macaone,
834

uno nelle tende, avendo una ferita, credo che,
835

bisognoso (da , Ep. e Ion. , come sempre in Omero) anche lui di un medico eccellente, bravo
(da , , gen. ),
836
: .
giaccia; laltro invece sul campo affronta, resiste a (da ), la guerra amara, Ares amaro .
,
,
,
, ,
.

Citazione

Ma tu salvami, guidami fino alla nave nera,


incidi la coscia e togli la freccia, e il cupo sangue
lava con lacqua tiepida, spargi farmachi blandi,
efficaci, quelli che a te da Achille si dice sian stati insegnati,
e a lui li insegn Chirone, il migliore dei Centuauri.
177

Per questa forma correlativa, si veda 10.397-8, e 10.309-10.


Per il senso di qui bisogna probabilmente interpretare (gli Achei) cadranno, moriranno
presso le navi nere (si veda 9.235). Gli Achei sono qui chiaramente il soggetto: Aristarco vedeva per come soggetto,
forse per coerenza con altre occorrenze di questa formula. Non ci sono per problemi in una formula che sia flessibile allo
stesso tempo nel suo significato e nella sua struttura.
179 sembra debba legarsi con il genitivo (Leaf), un uso raro; ugualmente raro l'uso di quando si potrebbe
avere . compare nei dialetti volgari (nella forma ) solo nel centro di Creta, e nella tradizione epica solo
nell'Iliade e nell'Odissea, non in Esiodo o negli Inni Omerici. Relativamente all'uso di , e (W. F. Wyatt), in genere
la forma libera, mentre l'uso di () ristretto alla fraseologia tradizionale.
180 Il poeta allude, senza ulteriori spiegazioni, ad un ben noto corpus di conoscenze, quello relativo alla saga di Achille, che
inizia con la sua nascita ed educazione; o persino prima.
178

837

842

844

837
:
A lui di rimando si rivolge, parla, il valoroso figlio di Menezio:
838
; ;
Come dunque (da , crasi ) sono, sono possibili queste cose ? Che cosa faremo o Euripilo eroe ?
839

Vado, sto andando a (da , con il cong. in proposizione finale) riferire (da ) ad Achille bellicoso il
discorso, le parole,
840
:
che Nestore gerenio, il custode degli Achei, (mi) ha consigliato;
841
.
ma nemmeno cos, in questo modo, in questo stato, lascer, abbandoner (da , con il gen. della
persona) te sofferente .
842
,
Diceva, e preso(lo) da sotto il torace, alla vita (da , ), portava il pastore di genti
843
: .
verso la tenda; lo scudiero, vedendo(li), distendeva sotto (da ) le pelli di bue (da oppure
(sc. ), ).
844
181
Qui, dopo averlo fatto sdraiare, stendere (da ), con un coltello (da , , ) estrae (da
) dalla coscia
845
,
il dardo acuto, doloroso (da , , (), anche acuminato, affilato), via da questa il sangue
scuro
846
,182
lava (da ) con lacqua tiepida (da , , ), e sopra applica una radice (da , , ) amara,
aspra (da , , , poet. anche , : pungente, appuntito, acuto, ma qui metaforicamente
amaro),
847
,
strofinandola (da ) con la mano, lenitiva, che uccide il dolore (da , , ()),
questa a lui tutti
848
: , .
i dolori (da , ) placa, allevia, tiene lontani (da ); la ferita si asciugava (da ), il sangue si
arresta (da ).

,
,
,
: , .

Eurpilo e
la cura
della sua
ferita

Citazione

Qui lo adagi, con la pugnale incise la coscia, estrasse


Il dardo acuto, angoscioso; il sangue nero
Lav con acqua tiepida, applic unacre radice
Buona a calmare i dolori, stritolandola con le sue mani;
questa gli tolse ogni pena; e il sangue cess, si stagn la ferita.

181

La viene portata dal guerriero, ma non come unarma. O almeno non viene mai usata come tale. In 3.271-2 =
19.252-3 viene utilizzata per tagliare i peli della vittima sacrificale. Quindi questo oggetto deve essere distinto da quello che
viene identificato dai sinonimi , , .
182 Esegue in dettaglio quello che viene richiesto ai versi 828-832.

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