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LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA

I profondi, rivoluzionari mutamenti intervenuti nella scienza della natura agli inizi dellet moderna non ci devono
far dimenticare la ricerca millenaria e le scoperte geniali, trasmesse da una generazione allaltra, che aprirono la strada
ai grandi scienziati del XVI e XVII secolo.

Continuit e frattura: frattura


Nei secoli XVI e XVII viene realizzata unimportante svolta nella scienza della natura, una svolta che non si riduce
alle nuove scoperte realizzate da Copernico, Keplero, Galileo, Newton, Harvey, nellambito, dellastronomia, della
fisica e della biologia, ma che investe anche lo statuto della scienza, cio il suo metodo, i suoi scopi e i suoi limiti, la
sua concezione del sapere e il suo rapporto con altri saperi.
Per questo gli storici della scienza (Kuhn, Koyr) hanno parlato di rivoluzione scientifica.
Il periodo:
dal 1543: De Revolutionibus orbium coelestium di Copernico
al 1687: Philosophiae naturalis principia mathematica di Newton .
Nel processo della rivoluzione scientifica la rivoluzione astronomica trainante
Novit della scienza moderna
Muta limmagine delluniverso: viene distrutta la cosmologia aristotelico-tolemaica geocentrica;
insieme alla nuova cosmologia eliocentrica nasce la nuova fisica, che la fonda e la giustifica.
Questo mutamento cosmologico apre rilevanti questioni religiose e antropologiche: ancora possibile pensare
luomo come signore e centro delluniverso, come fine ultimo della creazione? E possibile pensare luniverso
infinito? E allora quale rapporto c tra luniverso e Dio?
Novit della scienza moderna Un nuovo modo di vedere la natura:
Luniverso un ordine oggettivo privo di ogni valore o qualit umana (spersonalizzazione della natura): non 1
possibile parlare di bont, perfezione, anima, simpatie nellordine naturale.
La natura un ordine causale (causalit: rapporto costante, univoco, necessario tra due fatti): la scienza studia
e conosce solo le cause efficienti che producono i fenomeni.
La natura un ordine relazionale: la scienza non studia le essenze ma le relazioni tra i fenomeni.
La natura retta da leggi necessarie, uniformi e costanti
Novit della scienza moderna Un nuovo modo di concepire il sapere:
La scienza un sapere sperimentale (non semplice osservazione di fatti, ma costruzione complessa, su base
matematica, verificata dallesperimento).
La scienza un sapere matematico (precisione del linguaggio matematico, ma la scienza conosce solo gli
aspetti quantitativi e misurabili della natura).
La scienza un sapere intersoggettivo, pubblico, controllabile da tutti
(scienza = sapere universale,
magia = sapere iniziatico, occulto).
La scienza un sapere oggettivo, impersonale, che tuttavia consente di prevedere i fenomeni e di controllare
la natura > sapere potere (F. Bacon)
Novit della scienza moderna autonomia della scienza:
La scienza moderna caratterizzata dal metodo matematico-sperimentale: creazione di ipotesi, formulate in
termini matematici, verificate dagli esperimenti, pubblicamente controllabili.
Questo metodo consente di distinguere nettamente la scienza moderna della natura da ogni altra forma di
sapere (teologia, filosofia, magia ecc.)
Autonomia della scienza: grazie al metodo che la scienza trova le sue verit, quindi essa indipendente dalla
filosofia e dalla religione (> scontro nel caso Galilei)
Problema: la scienza un sapere distinto e autonomo da altre forme di sapere o lunico sapere valido?
(problema dello scientismo)

Continuit e frattura: continuit


Gli elementi innovativi, rivoluzionari, della scienza moderna non devono farci trascurare il patrimonio di
conoscenze e di idee da cui la scienza moderna ha preso le mosse; un dato riconosciuto da tutti gli studiosi
questo: gli scienziati moderni hanno creato la scienza proprio perch erano mossi da convinzioni, concezioni,
idee, credenze pre-scientifiche.
Inoltre non potremo trascurare le conoscenze naturali acquisite nellantichit e nel medioevo: questo enorme
patrimonio, in parte contestato e ripudiato dagli scienziati moderni, ha costituito comunque il terreno su cui
essi hanno lavorato, e da cui hanno tratto stimoli e spunti per la loro ricerca.
Le basi culturali della rivoluzione scientifica ci permetteranno fra laltro di riflettere sul grande problema
storiografico: perch la scienza moderna nata in Europa?
Come mai la scienza moderna
non nata nelle grandi civilt asiatiche, nonostante gli altissimi livelli di conoscenza e di tecnica raggiunti da
queste civilt?
Premesse filosofiche e religiose della rivoluzione scientifica: il platonismo rinascimentale I
Nel Quattrocento gli Umanisti che riscoprono gli autori antichi riscoprono anche Platone e i neoplatonici; a
Firenze, sotto la protezione di Lorenzo de Medici, si forma un importante circolo platonico, animato dal
filosofo e interprete Marsilio Ficino
nel Timeo platonico ci sono due idee riprese dagli autori neoplatonici e poi dagli Umanisti:
Prima idea: non soltanto gli esseri viventi sono dotati di anima ma anche il mondo, i corpi celesti e le
sostanze materiali: quindi la vita che pulsa negli uomini la stessa vita che pulsa in tutto il cosmo; da tutto
ci deriva la conseguenza che c una relazione tra la vita del cosmo e la vita delluomo, la vita delluomo
subisce linflusso dei corpi celesti e delle sostanze materiali, ma luomo pu anche, a sua volta, influenzare le
cose attorno a lui. Questo il fondamento dellastrologia e della magia, che fu molto coltivata dagli autori
neoplatonici (il filosofo-mago pi venerato fu Ermete Trismegisto) e che fu ripresa dagli Umanisti (Marsilio
Ficino mago),
Seconda idea : il cosmo stato creato dal Demiurgo conferendo ad esso unarmonia e un ordine per mezzo
delle idee matematiche. Questidea (di origine pitagorica) porta a considerare la matematica come lo
strumento pi adeguato per conoscere la struttura delluniverso.
Queste due idee costituiscono premesse fondamentali della rivoluzione scientifica: i grandi iniziatori della
scienza moderna (Copernico, Keplero e Galileo) sono tutti immersi nellatmosfera culturale umanistica e
platonica, e respingono laristotelismo.
Tra queste due idee la pi feconda, dal punto di vista scientifico, fu naturalmente la seconda, ma anche la
prima idea contribu allo sviluppo della scienza, favorendo la convinzione che luomo potesse controllare la
natura. I rinascimentali pensavano che la magia desse alluomo il potere di dominare la natura, e anche gli
scienziati volevano realizzare questo scopo. La scienza moderna, in seguito, rifiuter la sapienza magica, e
giunger alla convinzione che le leggi della natura sono immutabili e che luomo pertanto non ha nessuna
possibilit di modificarle: lunica possibilit di controllo della natura consiste nella conoscenza delle leggi
naturali, conoscenza che permette di fare predizioni e di utilizzare le forze della natura per mezzo della
tecnica.
Tuttavia nel corso del Cinquecento (e anche oltre) il confine tra scienza e magia rimase piuttosto labile e
alcune credenze magiche furono riproposte anche nei trattati scientifici dei padri della scienza .
La seconda idea, quella di un ordine geometrico-matematico delluniverso, spinse gli scienziati a esplorare
luniverso animati dalla fede nella possibilit di scoprire nella natura semplici regolarit aritmetiche e
geometriche
C ancora un elemento che caratterizza il neo-platonismo rinascimentale: una nuova concezione del Sole
come sorgente di ogni principio e forza vitale dell'Universo.
Sul culto del Sole ebbe un ruolo importante la tradizione ermetica, specialmente dopo la traduzione dal greco
dei libri di Ermete Trismegisto da parte di Marsilio Ficino (1433 - 1499) che scrisse tra l'altro un libro dal
titolo De Sole.
Premesse filosofiche e religiose della rivoluzione scientifica: il cristianesimo
Copernico, Keplero, Galileo, Newton erano platonici, ma erano anche, con piena e profonda convinzione,
cristiani:

la concezione biblica e cristiana della creazione costituisce una base culturale assolutamente favorevole allo
sviluppo della scienza: infatti tutte le cose create sono buone e sono segni della potenza e bont di Dio,
pertanto meritano di essere conosciute.
Inoltre non esistono per caso, ma per lopera creatrice di un Dio intelligente: sono state create per mezzo del
Logos (il Verbo di Dio), quindi c una razionalit del cosmo che lo rende permeabile allindagine razionale
Ci non contraddetto dal fatto che, in un frangente storico determinato, la nuova scienza abbia incontrato
resistenze e opposizioni da parte delle chiese cristiane, restie a riconoscere lautonomia della scienza e ad
abbandonare il modello cosmologico aristotelico-tolemaico, considerato coerente con la Bibbia e con la
dottrina cristiana.

La scienza prima della rivoluzione scientifica


breve storia della cosmologia
IL MOTO DEGLI ASTRI VISTO DALLA TERRA
Tutte le osservazioni astronomiche (a parte quelle degli ultimi anni attraverso i satelliti e le navicelle spaziali)
vengono effettuate da osservatori che si trovano sulla Terra.
A causa del moto di rotazione della Terra intorno al proprio asse, il Sole e tutti gli astri (stelle e pianeti) ci
appaiono compiere un moto diurno descrivendo orbite quasi circolari.
A causa invece del moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole, il Sole ci appare descrivere, rispetto al cielo
delle stelle fisse, un moto annuo quasi circolare (eclittica). Non potendo vedere il Sole sullo sfondo delle cielo
delle stelle fisse, noi possiamo renderci conto di tale moto dal variare sullorizzonte del punto in cui esso
sorge e tramonta e dalla sua diversa altezza allo Zenit.
Il moto apparente dei pianeti rispetto al cielo delle stelle fisse risulta invece molto pi complesso (vedi
immagini successive)
Il moto retrogrado di Marte, quale appare ad un osservatore solidale con la Terra : il moto non pi n circolare, n
uniforme e mostra un loop che, visto dalla terra, corrisponde a una fase di moto retrogrado.

Erranti !
N.B. Gli antichi non sapevano che i pianeti si distinguono dalle stelle perch non brillano di luce propria, ma
riflessa; avevano per distinto i pianeti dalle stelle proprio a causa del loro movimento irregolare, e infatti li
avevano chiamati pianeti, cio erranti.
Questi moti del tutto irregolari dei pianeti crearono nel mondo antico la maggior difficolt per una descrizione
del cielo inteso come una realt ordinata, regolare, perfetta ed incorruttibile.
I pianeti noti agli antichi erano: la Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno.

Costruzione del moto apparente di Marte rispetto al cielo delle stelle fisse dovuto al moto di rivoluzione della Terra
intorno al Sole
(la Terra si muove pi velocemente di Marte, quindi lo affianca e lo sorpassa)
Dai sacerdoti ai filosofi (da leggere)
I primi popoli che cominciarono ad osservare il cielo e scoprirne la regolarit dei moti e la correlazione con gli eventi
terrestri furono gli egizi e i babilonesi . Ma se da un lato le conoscenze sulle posizioni degli astri e la durata dei loro
moti (giorno, mese, anno solare) erano gi molto precise, la descrizione dell'Universo era fortemente intrisa di elementi
mitologici.
In particolare l'astronomia babilonese fu di tipo numerico, senza alcun modello geometrico dell'Universo, ma ci
nonostante era in grado di prevedere accuratamente la posizione degli astri e il verificarsi delle eclissi.
L'astronomia cominci ad abbandonare le visioni magiche ed animistiche per cercare spiegazioni razionali con la
cultura greca, libera da condizionamenti ideologico-religiosi (essendo praticamente assenti in tale cultura dogmi
religiosi e testi sacri). Lo studio e l'interpretazione degli eventi celesti pass quindi dalle mani dei sacerdoti a quelle dei
filosofi.
I Pitagorici (da leggere)
Un apporto molto importante alla conoscenza delluniverso venne dalla scuola pitagorica, non solo per le intuizioni dei
pitagorici in ambito scientifico-astronomico, ma soprattutto perch essi per primi ipotizzarono che nelluniverso esista
unarmonia, una regolarit di tipo matematico. Per questo utilizzarono la parola kosmos (= armonia), per indicare
luniverso.
L'idea che l'Universo, e per analogia la Terra, siano sferici venne introdotta in modo esplicito dalla Scuola pitagorica (V
sec. a.C.),
Nel modello pitagorico (di Filolao) al centro dell'Universo posto Hestia, il fuoco cosmico, attorno a cui si muovono,
da occidente ad oriente, tutti i corpi celesti: il cielo delle stelle fisse (che il pi lontano dal centro) e poi i cinque
pianeti: Saturno, Giove, Marte, Mercurio, Venere, il Sole (che riflette i raggi di Hestia), la Luna, la Terra e lAntiterra,
pianeta ipotetico introdotto per raggiungere il sacro e perfetto numero di dieci.
Il fuoco centrale non pu tuttavia essere visto, in quanto la Terra volge verso di esso sempre la parte non abitata.
Il pitagorico Ecfanto fu il primo che introdusse la rotazione della Terra sul proprio asse in 24 ore, ripresa poi da
Eraclide Pontico (discepolo di Platone), per spiegare il moto diurno delle stelle fisse.

Aristarco di Samo (310-230 a.C.)


Con Aristarco di Samo, filosofo peripatetico, lipotesi pitagorica del movimento della terra si trasform in
vera e propria ipotesi eliocentrica poich egli, al posto del Fuoco centrale colloc il sole.
Il primo modello eliocentrico: Terra e pianeti girano intorno al sole con moti circolari.
Il
moto diurno di rotazione delle stelle fisse e degli altri corpi apparente e dovuto alla rotazione diurna della
Terra sul suo asse. La variazione stagionale dellaltezza del Sole dovuta ad uninclinazione dellasse
terrestre. Il moto retrogrado una conseguenza della differente velocit di rotazione dei vari pianeti rispetto a
quella della Terra.
Queste idee, che molti secoli pi tardi si riveleranno corrette, non ebbero per alcun seguito, sia perch
contrarie al senso comune e ad alcune interpretazioni di fatti osservati, sia perch ad esse non fece seguito
alcuno sviluppo quantitativo in grado di spiegare i risultati delle osservazioni.
Galileo:Non posso trovar termine all'ammirazione mia come abbia possuto in Aristarco e nel Copernico far la
ragione tanta violenza al senso, che contro a questo ella si sia fatta padrona del loro credere.
Platone (427-347 a.C.) (da leggere)
Platone espresse le sue opinioni sul mondo fisico nel Timeo: il mondo sensibile una copia imperfetta, una imitazione di
una forma ideale che esiste al di l del tempo e dello spazio e che pu essere avvicinata soltanto dal pensiero puro. Un
Demiurgo benevolo ha formato dal caos primordiale l'Universo ad immagine di quel mondo soprannaturale.
... ecco perch torn l'Universo come una sfera ..., che fra le figure la pi perfetta e la pi simile a se medesima [la
sfera l'unica figura con infiniti assi di simmetria], perch Dio giudic il simile infinitamente pi bello del dissimile. E

gli diede il movimento pi adeguato al suo corpo e cio quello fra i sette movimenti che pi si avvicina all'intelligenza ed
al pensiero. Ecco perch imprimendo al mondo la rotazione uniforme nello stesso luogo, lo ha fatto muovere con moto
circolare....
I principi alla base dellopera creatrice del Demiurgo non potevano che essere di natura trascendente e, quindi, solo la
matematica in grado di descrivere la natura e il movimento dell'Universo .
Ma il contributo maggiore di Platone sta nel messaggio che egli lasci agli astronomi, il cosiddetto assioma platonico,
che per pi di venti secoli condizion l'astronomia teorica:
Il Sole, la Luna e i pianeti vagano nel cielo e seguono cammini complessi. Tuttavia, essendo anch'essi corpi celesti come
le Stelle, devono muoversi in maniera conforme al loro rango: i loro moti debbono perci derivare da una qualche
combinazione di circonferenze percorse in modo uniforme
Eudosso (409-356 a.C.) (da leggere)
Eudosso (409 - 356 a.C.) fu uno dei pi insigni matematici dell'antica Grecia; a lui si deve attribuire con certezza il
contenuto di quasi tutto il V libro di Euclide (330 - 275 a.C.); come astronomo propose per primo il ciclo solare di 4 anni
(3 anni di 365 giorni e 1 di 366 giorni), che fu pi tardi adottato da Giulio Cesare.
Eudosso fu il primo a immaginare un sistema di sfere celesti: i corpi celesti stanno su sferiche concentriche rispetto alla
Terra, che considerata immobile al centro dellUniverso.
La sfera pi esterna quella delle stelle fisse, e si muove di moto circolare uniforme. Per ciascuno degli altri corpi
celesti Eudosso immagina pi sfere omocentriche: lasse di una sfera infisso nella sfera che lo contiene, cos si
possono spiegare i moti complessi e irregolari dei pianeti ammettendo che le sfere si muovano in versi contrari e a
velocit diverse

Le sfere concentriche responsabili del moto dei pianeti:


la prima sfera responsabile del moto diurno, la seconda del moto lungo lo Zodiaco, mentre le due pi interne, che si muovono in
verso opposto, sono in grado di giustificare il moto retrogrado. Il pianeta si trova sull'equatore della sfera pi interna (da A.
Braccesi, Esplorando l'universo, Zanichelli, 1988, p. 39)

Aristotele (384-322)
Il sistema delle sfere omocentriche fu pienamente accettato da Aristotele (384 - 322 a.C.) che ne fece l'asse
portante della sua teoria dell'Universo.
Le sfere, che per Eudosso erano solo dei supporti geometrici per descrivere il moto planetario, assunsero per
Aristotele una realt fisica: infatti Aristotele non ammetteva il vuoto e le sfere materiali erano quindi
necessarie per riempire lo spazio.

Il modello cosmologico di Aristotele strettamente collegato alla sua fisica e alla sua teoria del moto.
Secondo Aristotele luniverso (finito, ma eterno) costituito da due parti qualitativamente diverse e soggette a
leggi fisiche diverse: il mondo sublunare e il mondo celeste.
Il mondo sublunare costituito da 4 elementi materiali: terra, acqua, aria e fuoco, ed soggetto a 4 tipi di
divenire: moto locale, generazione/corruzione, alterazione, crescita/diminuzione:
Tutti i corpi nel mondo sublunare hanno un moto naturale in linea retta verso il luogo naturale dellelemento
primario da cui sono prevalentemente costituiti (il luogo naturale della terra al centro della Terra, il luogo
naturale dellacqua sopra la terra, laria sopra lacqua e il fuoco sopra laria. Quindi i corpi pesanti cadono
verso il basso perch costituiti prevalentemente di terra o dacqua, mentre i corpi pi leggeri si alzano verso i
luoghi naturali dellaria e del fuoco.
I corpi possono anche avere un moto violento quando sono costretti a muoversi per effetto di una forza
esterna, che deve sempre essere applicata al corpo (motor conjunctus) e cessa immediatamente al venir meno 6
della forza applicata (cessante causa cessat effectus).
la Terra non pu ruotare intorno al proprio asse, n compiere una rivoluzione intorno al Sole, in quanto il moto
circolare non compete ad alcun elemento del mondo sublunare.
Il cielo costituito da una sostanza diversa, la quinta essenza, eterna, inalterabile e incorruttibile, il cui moto,
cio il moto di tutte le sfere che riempiono il cielo e portano con s gli astri, per natura circolare ed
uniforme.
Tale sostanza (denominata etere) non pu avere n peso n leggerezza perch per natura non pu muoversi
n dal centro n verso il centro.
N,B. La differenza qualitativa e fisica tra la Terra e i cieli era affermata perch i cieli apparivano, agli occhi
degli osservatori antichi, sempre uguali a se stessi, quindi esenti da quei fenomeni di cambiamento, nascita
e morte che avvengono continuamente nel nostro mondo.
Tolomeo (100-178 d.C.)
Il sistema omocentrico di Eudosso e di Aristotele non era in grado di salvare i fenomeni, cio di spiegare il
fatto che i pianeti appaiono talvolta vicini a noi, e talvolta pi lontani, come risulta dalla loro diversa
luminosit
Una spiegazione di questi fenomeni, (mantenendo la centralit della Terra e la tesi platonica che i moti celesti
devono essere circolari ed uniformi o risultare da una composizione di tali moti) fu fornita dagli astronomi
della scuola alessandrina, e in particolare da Tolomeo , autore dellAlmagesto.
Nel sistema tolemaico il moto proprio dei pianeti risulta dalla composizione di epicicli e deferenti: il deferente
per eccentrico rispetto alla Terra e il moto del centro dell'epiciclo lungo il deferente uniforme rispetto ad
un punto (equante) simmetrico della Terra rispetto al centro del deferente stesso.

pianeta

Descrizione del moto dei pianeti secondo Tolomeo:

deferente
Epiciclo
equante
Terra

il centro del deferente non coincide con la Terra; inoltre il centro dell'epiciclo percorre il deferente con velocit
uniforme non rispetto al centro, ma rispetto ad un altro punto, l'equante, simmetrico della Terra rispetto al centro
del deferente.
Il sistema aristotelico-tolemaico riusciva pertanto a salvare i fenomeni, cio a dare spiegazioni razionali di ci
che si vedeva nei cieli, ma a prezzo di una grande complicazione: 3 centri delluniverso, orbite circolari il cui
centro percorreva altre orbite circolari, ecc
Nei secoli successivi, col perfezionarsi delle osservazioni, fu necessario introdurre nel sistema tolemaico altri
moti, per spiegare con ipotesi ad hoc i fenomeni osservati. In tal modo per il sistema tolemaico si
differenzi in una dozzina di modelli diversi, ciascuno costituito da un complesso di pi di 40 sfere. Ma,
soprattutto, il modello aristotelico-tolemaico divenne sempre pi complicato e artificioso.
Questo modello non poteva pi soddisfare astronomi come Copernico, convinti che luniverso doveva essere
ordinato e armonioso, perch era stato creato da un Dio che ordine supremo.
La scienza nel Medioevo (da leggere)
Per molto tempo si creduto che dallantichit allepoca moderna ci fosse un lungo salto, nellambito scientifico cos
come nellambito culturale e artistico; e in mezzo mille anni di vuoto, di oscurit e barbarie, loscuro medioevo,
appunto.
Oggi per il Medioevo stato riscoperto e rivalutato, e anche in ambito scientifico molti studiosi (a partire dal grande
Pierre Duhem) hanno evidenziato il contributo che il Medioevo ha dato alla formazione del pensiero scientifico.
Pierre Duhem (1861-1916), fisico e storico della scienza, autore di: Le sistme du monde. Histoire des doctrine
cosmologiques de Platon Copernic.
Alfred N. Whitehead, La scienza e il mondo moderno, Boringhieri 1979
Alistar Crombie, Da Agostino a Galileo, Feltrinelli 1981
M. Clagget, La scienza della meccanica nel Medioevo, Feltrinelli 1981
S.Jaki, La strada della scienza e le vie verso Dio, Jaca Book 1988
Edward Grant, Le origini medievali della scienza moderna, Einaudi 2001
Alfred N. Whitehead, La scienza e il mondo moderno, Boringhieri, 1979 (da leggere)
Il Medioevo fu un lungo tirocinio della mentalit dellEuropa occidentale nel senso dellordine. Pot esservi qualche
manchevolezza nellapplicazione, ma lidea non perse mai la presa. Fu unepoca di pensiero ordinato, razionalista da
cima a fondo. () Per la scienza tuttavia indispensabile qualcosa di pi del senso generale dellordine delle cose. Non
occorre che io precisi come labitudine al pensiero chiaro e rigoroso si sia radicata saldamente nella mentalit europea
sotto il lungo predominio della logica e della teologia scolastica. () Non credo per di avere ancora messo in evidenza
il grande contributo dato dal Medioevo alla formazione del pensiero scientifico. Intendo parlare della fede
inespugnabile che ogni evento particolare pu essere correlato, in modo perfettamente definito, ai suoi antecedenti e
fungere da esempio di principi generali. Senza questa fede lenorme lavoro degli scienziati sarebbe disperato. E questa
fede istintiva , vivamente sostenuta dallimmaginazione, che costituisce il vero motore della ricerca: v un segreto, e
questo segreto pu essere svelato.
Alcuni contributi medievali (da leggere)
In questa presentazione accenniamo soltanto ad alcuni dei numerosi scienziati e dei numerosi apporti che il Medioevo
forn al progresso del pensiero scientifico.
Nella Matematica: allinizio del XII secolo lEuropa ha ormai fatto propria leredit greca e araba.


Leonardo Pisano, detto Fibonacci (1170-1250)

Giovanni Buridano (1295-1358), maestro delle arti allUniversit di Parigi (da leggere)
Buridano per primo contesta la spiegazione aristotelica del moto violento: Nel muovere un corpo il motore gli imprime
un certo impetus, ovvero una certa potenza capace di muoverlo nella direzione verso la quale il motore lo ha avviato.
Buridano quindi nega che il moto richieda sempre un motor conjunctus e si avvicina al principio dinerzia.
Buridano prende in esame anche il problema della rotazione terrestre, avanzando lipotesi - molto moderna,
galileiana, - che si tratti di un problema di moto relativo: Bench a noi sembri che la Terra sulla quale viviamo sia in
quiete, e il Sole ruoti intorno a noi sulla sua sfera, potrebbe essere vero anche il contrario, poich i fenomeni celesti
rimarrebbero gli stessi. Se la Terra ruotasse noi non ci accorgeremmo del suo moto rotatorio. La situazione sarebbe
analoga a quella di una persona che si trovasse su una nave in movimento mentre questa sta sorpassando unaltra nave
ferma. Se losservatore sulla nave in movimento immagina di essere in quiete, laltra nave, che realmente in quiete, gli
apparir in movimento. In modo analogo, se il Sole fosse effettivamente in quiete e la Terra ruotasse attorno a lui, noi
avremmo la percezione opposta.
Nicola Oresme (1320-1382),
maestro di teologia a Rouen, vescovo di Lisieux, consigliere del re di Francia CarloV. (da leggere)
Nicola Oresme, allievo di Buridano, strenuo oppositore dellastrologia, convinto che tutti i fenomeni siano
riconducibili a cause naturali. A lui risale la metafora delluniverso come orologio meccanico, messo in moto dal
Creatore.
Come il suo maestro Buridano, afferma la relativit del moto e sostiene che non si pu provare n con lesperienza n
con il ragionamento che il Cielo si muove di movimento diurno e la Terra no.
Studiando il moto uniformemente accelerato Oresme deduce la cosiddetta legge dei numeri dispari solitamente
attribuita a Galileo: Gli spazi percorsi da un corpo che si muove di moto uniformemente accelerato, in intervalli di
tempo successivi di uguale durata, sono proporzionali ai numeri dispari. Poich noto che la somma dei primi n
numeri dispari d n2, si pu dedurre (come fece in seguito Galileo) che, nel moto uniformemente accelerato, lo spazio
totale percorso in un certo tempo proporzionale al quadrato del tempo.
La tecnica nel Medioevo (da leggere)
Un altro contributo molto importante alla scienza costituito dalla grande quantit di macchine e di strumenti messi a
punto durante il Medioevo. Tra tutti questi ne presentiamo due che acquisteranno un ruolo importantissimo nella
rivoluzione scientifica: lorologio meccanico, indispensabile per misurazioni esatte del tempo, e le lenti, utilizzate nel
Seicento per linvenzione del cannocchiale.
Il primo orologio con meccanismo a scappamento fu inventato dallarchitetto Villard De Honnecourt nel 1270: da quel momento
cominciarono ad apparire, sui campanili e sulle torri civiche delle citt, orologi meccanici sempre pi complicati e prestigiosi.
Le lenti e gli occhiali (da leggere)
NellXI secolo il fisico arabo Alhazen scrisse il trattato di ottica Opticae Thesaurus. Con la traduzione in latino della
sua opera, i monaci cominciarono a progettare e costruire lenti convesse di cristallo di rocca o di berillio, utilizzate per
ingrandire i manoscritti da copiare. Nel XIII secolo Ruggero Bacone utilizz lenti molate per restituire la capacit di
leggere agli ipovedenti. A Venezia i vetrai di Murano riuscirono a fabbricare lenti di vetro. E documentato che nel 1280
anche i domenicani di Pisa fabbricavano occhiali, e nel 1305 un frate domenicano tenne una predica a Santa Maria
Novella a Firenze in cui esaltava larte di fare gli occhiali.

Niccol Copernico (Niklas Koppernigk), 1473-1543


De Revolutionibus Orbium Coelestium 1543
Dopo aver percorso sommariamente le tappe dellastronomia e della fisica nellantichit e nel Medioevo,
affrontiamo la rivoluzione scientifica, avviata dallopera di Copernico : De Revolutionibus Orbium
Coelestium.
La rivoluzione copernicana
il primo significato della rivoluzione copernicana quello di una riforma delle concezioni fondamentali
dellastronomia, ma spostando la Terra dal centro delluniverso, Copernico mut anche il posto delluomo
nel cosmo uomini che credevano che la loro dimora terrestre fosse soltanto un pianeta, ruotante
ciecamente attorno ad una fra miliardi di stelle, valutavano la loro posizione nello schema cosmico ben
diversamente dai loro predecessori che vedevano la Terra come lunico centro focale della creazione divina.
() La sua dottrina planetaria e la concezione ad essa legata di un universo incentrato nel Sole furono
strumenti del passaggio dalla societ medioevale alla moderna societ occidentale, in quanto investivano il
rapporto delluomo con luniverso e con Dio. Intrapresa con una revisione strettamente tecnica, ad alto
livello matematico, dellastronomia classica, la teoria copernicana divent un centro focale delle terribili
controversie in campo religioso, filosofico e nelle dottrine sociali che, nei due secoli successivi alla scoperta
dellAmerica, fissarono lorientamento del pensiero europeo (Th. S. Kuhn, La rivoluzione copernicana,
1957)

Vita di Copernico
Nasce a Torun nel 1473 (in Polonia), studia matematica e astronomia a Cracovia, Padova, Ferrara (si laurea in
diritto canonico), e a Bologna, dove conosce il neoplatonico Domenico Maria Novara. Tornato in Polonia,
affronta il problema del sistema aristotelico-tolemaico. Nel 1532 porta a termine il De Revolutionibus, ma
non lo pubblica; il discepolo e amico Rheticus per d alle stampe un sunto delle idee del maestro e lo
convince a pubblicare lopera.
Il De Revolutionibus viene finalmente stampato, con una dedica al papa Paolo III e con una prefazione del
teologo protestante Osiander, nel 1543, ma nello stesso anno Copernico muore. Il suo corpo viene sepolto
nella cattedrale di Frombork.
Dal geocentrismo alleliocentrismo
Copernico non rifiuta il modello cosmologico aristotelico-tolemaico a causa di nuove scoperte o di nuove
osservazioni astronomiche. Copernico rifiuta il modello aristotelico-tolemaico perch esso ormai troppo
complicato e artificioso, presenta almeno 12 varianti e spiega i fenomeni solo introducendo nuovi elementi
(epicicli, eccentrici, ecc) che lo rendono sempre pi disarmonico, mostruoso.
Copernico invece condivide la fede neoplatonica in un Dio che geometrizza e in un universo semplice,
armonioso, geometricamente ordinato. Cerca allora una spiegazione completamente diversa dei moti celesti, e
la trova in quei filosofi antichi (Filolao, Ecfanto, Aristarco) che affermarono la mobilit della Terra. Pertanto
propone leliocentrismo e il movimento di rotazione e rivoluzione della Terra, convinto di realizzare un
modello cosmologico capace di spiegare i fenomeni ma anche pi semplice e ordinato.
In realt i vantaggi del sistema eliocentrico di Copernico, rispetto a quello geocentrico, sono minimi, sia sul
piano della precisione nella descrizione e previsione dei fenomeni celesti, sia sul piano della semplificazione,
ma Copernico ha aperto una strada completamente nuova, ha permesso di guardare i fenomeni da un punto di
vista nuovo, mentre il vecchio punto di vista non prometteva pi nulla.
Luniverso copernicano
Copernico propose quindi un modello di tipo eliocentrico: intorno al Sole, immobile, ruotano nell'ordine
Mercurio, Venere, la Terra con la Luna, Marte, Giove ed infine Saturno. Tutto intorno si trovano le stelle,
immobili, il cui moto diurno rispetto alla Terra apparente in quanto dovuto alla rotazione della Terra intorno
a se stessa. Allo stesso modo apparente il moto diurno del Sole e cos pure quello annuo, dovuto quest'ultimo 9
al moto della Terra intorno al Sole. E cos per i cinque pianeti.
Le dimensioni delluniverso copernicano sono considerevolmente maggiori di quello tolemaico.
Il sistema copernicano
Due moti: 1) La terra intorno a se stessa in un giorno

2) La terra (come gli altri pianeti) intorno al Sole


Il conservatorismo di Copernico

Nel nuovo mondo copernicano rimangono ancora molti elementi del vecchio mondo aristotelico-tolemaico:
Il mondo di Copernico, per quanto pi grande di quello di Tolomeo, ancora un mondo finito, delimitato dal
cielo delle stelle fisse.
La forma perfetta quella sferica, e il moto perfetto quello circolare e uniforme, pertanto il moto della Terra
e dei pianeti circolare e uniforme, oppure composto da moti circolari.
I pianeti non si muovono in orbite, ma sono trasportati da sfere cristalline che ruotano; queste sfere hanno
realt materiale

Strumentalismo e realismo
La stampa del De Revolutionibus fu curata dal teologo luterano Osiander, che vi aggiunse (senza il consenso
dellautore) una prefazione nella quale sosteneva uninterpretazione strumentalistica della teoria di Copernico:
non necessario che queste ipotesi siano vere e neppure verosimili, ma basta questo soltanto, che esse
offrano dei calcoli conformi allosservazione. Le teorie di Copernico non sarebbero descrizioni vere della
realt ma solo strumenti utili per spiegare e prevedere le posizioni dei corpi celesti. In tal modo Osiander
aggirava il problema del contrasto tra la teoria eliocentrica e alcuni passi della Bibbia.
Copernico invece, evidentemente, ha una concezione realista della propria teoria, infatti scrive: Compito del
filosofo quello di cercare la verit in tutte le cose fin dove stato da Dio concesso allumana ragione
Ritengo che le idee assolutamente contrarie alla verit debbano essere confutate.
Quanto al problema dei passi biblici, Copernico lo risolve con poche battute: Se per avventura vi saranno
dei perdigiorno, i quali, sebbene ignoranti in matematica, si arrogheranno il diritto di giudicare la mia opera,
e sulla base di qualche brano della Scrittura interpretato malamente secondo il loro interesse, oseranno
criticare e schernire questo mio progetto, io non mi curer di loro Mi noto infatti che Lattanzio, scrittore
illustre ma poco versato in matematica, si esprime in termini puerili sulla forma della Terra laddove pone in
ridicolo coloro che hanno sostenuto che la Terra ha la forma di una sfera. Non deve pertanto far meraviglia
che qualche tipo simile si faccia beffe anche di me. La matematica fatta per i matematici
Le reazioni allopera di Copernico
Lopera di Copernico era unopera per specialisti e fu accolta senza riserve da pochi astronomi (linglese
Thomas Digges e pochi altri); nella maggior parte dei casi, gli studiosi adottarono con favore il sistema
matematico copernicano, negandone per la verit fisica (assunsero quindi linterpretazione strumentalista
suggerita da Osiander); comunque in questo modo la teoria copernicana si diffuse ed entr nella cultura
astronomica e matematica del tempo, come scrive Thomas S. Kuhn, per infiltrazione.
Quando le idee copernicane varcarono i limiti della cerchia ristretta degli specialisti, astronomi e matematici,
esse suscitarono polemiche asprissime. Gi nella seconda met del XVI secolo diversi letterati e filosofi si
scagliarono contro l'assurdit della nuova teoria, per il suo palese contrasto con la cultura tradizionale. Questa
posizione fu subito appoggiata e condivisa dalla nascente chiesa protestante (Lutero e Calvino).
La reazione della chiesa cattolica, in conseguenza delle sue tradizioni abbastanza liberali nei confronti delle
idee scientifiche si fece sentire molti anni pi tardi, ma fu pi violenta: nel 1616 fu proibito l'insegnamento di
ogni teoria eliocentrica e le opere di Copernico vennero messe all'indice. Nel 1633 lInquisizione costrinse
Galileo alla famosa abiura (su cui torneremo).
Le obiezioni scientifiche alla teoria eliocentrica
Le difficolt ad accettare la verit fisica della teoria copernicana non nascevano soltanto dall interpretazione
letterale della Bibbia, ma anche da alcuni fatti che sembravano in palese contraddizione con lipotesi del
movimento terrestre:
Se la Terra ruota su se stessa da ovest a est, un punto sulla superficie terrestre si muove (alla nostra latitudine)
alla velocit incredibile di 12.000 km allora; ma allora
dovremmo venire proiettati verso lesterno
dovrebbe esserci un vento costante da est a ovest
un corpo in caduta libera da una torre dovrebbe cadere non verticalmente ma con una deviazione verso ovest
(invece questo non si verifica)
immaginiamo di sparare, con due cannoni uguali, due proiettili, uno verso ovest e uno verso est; la gittata del
proiettile sparato verso est dovrebbe essere molto minore di quella del proiettile sparato verso ovest, perch il
cannone, trascinato dal moto della terra, inseguirebbe il proiettile che va verso ovest (invece questo non si
verifica)
per lo stesso motivo gli uccelli dovrebbero muoversi pi velocemente quando volano verso ovest e meno
velocemente quando volano verso est
La parallasse
Inoltre se la Terra gira attorno al sole si muove anche rispetto alle stelle. Ma allora noi dovremmo osservare
durante lanno uno spostamento della posizione delle stelle; dovrebbe cio cambiare la parallasse stellare.
Questo spostamento per non veniva percepito e quindi si diceva che non cera nessuno spostamento della
Terra rispetto alle stelle.
La parallasse stellare
Come Copernico stesso not, il moto della Terra doveva generare uno spostamento della posizione delle stelle fisse,
che per non era osservato.

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La spiegazione data da Copernico fu che le stelle fisse erano troppo lontane per consentire che la loro parallasse
fosse osservata.

Tycho Brahe (1546-1601)


Tycho Brahe, danese, raccolse unenorme quantit di osservazioni astronomiche precise (osserv 777 stelle), che
costituirono poi la base per il lavoro degli astronomi successivi.
Tycho Brahe lavor per lungo tempo sotto la protezione del re di Danimarca Federico II, che gli concesse
lisola di Hven, dove Tycho fece costruire un osservatorio; alla morte del re, Tycho si trasfer a Praga, al
servizio dellimperatore Rodolfo II.
Tycho ebbe anche la possibilit di studiare la cometa di Halley, apparsa nel cielo dEuropa nel 1572: lo studio
del moto della cometa lo indusse a negare lesistenza delle sfere materiali (al loro posto subentravano le
orbite); inoltre avanz lipotesi che lorbita della cometa fosse ovale e mise in dubbio lincorruttibilit e
inalterabilit dei cieli.
In tal modo Tycho distruggeva alcuni principi fondamentali della cosmologia tradizionale, che erano stati
rispettati anche da Copernico.
Il sistema tychonico
Nonostante le sue scoperte rivoluzionarie, Tycho non abbracci il sistema eliocentrico copernicano, perch era
convinto della validit degli argomenti contrari al moto della Terra. Daltra parte non credeva neppure nel
sistema tolemaico. Costru allora un sistema che manteneva i vantaggi matematici del modello copernicano,
ma conservava la Terra ferma al centro delluniverso:
La Terra al centro delle orbite della Luna, del Sole e delle stelle, mentre il Sole a centro delle orbite dei 5
pianeti. In tal modo per le orbite si intersecano e quindi non si possono pi ammettere sfere materiali.

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Johannes Keplero (1571-1630)

Keplero, nato a Stoccarda, in Germania,nel 1600, diventa assistente di Tycho Brahe a Praga e alla sua morte
gli succede nella carica di matematico imperiale. Muore nel 1630 a Ratisbona.
Opere principali:
Mysterium cosmographicum, 1596 - Astronomia nova, 1609 - Dioptrice, 1611 Harmonices mundi, 1618
Epitome astronomiae copernicanae, 1619 Tavole Rudolfine, 1627.
Mysterium Cosmographicum, 1596
Keplero un neoplatonico neopitagorico, convinto dellordine matematico delluniverso, per questo non
accetta il sistema, poco armonico, del suo maestro Tycho, e aderisce al sistema copernicano, a sostegno del
quale nel Mysterium Cosmographicum propone diversi argomenti.
Inoltre la fede neoplatonica in una Ragione matematica divina che ha creato il mondo spinge Keplero nel
Mysterium- a stabilire una relazione tra i 5 solidi regolari platonici (cubo, tetraedro, dodecaedro,
icosaedro,ottaedro) e i 5 pianeti.
se la sfera planetaria di Saturno fosse circoscritta al cubo, nel quale fosse inscritta la sfera di Giove, e se il
tetraedro fosse inscritto nella sfera di Giove e circoscritto alla sfera di Marte, e cos via allora si potrebbero
stabilire le dimensioni relative di tutte le sfere
Lidea della relazione tra pianeti e solidi platonici non resse alla prova dei fatti, e fu abbandonata da Keplero.
Ma la storia di questa idea esemplare, perch mostra due momenti fondamentali della ricerca scientifica: il
momento dellimmaginazione e della creativit nella formulazione di ipotesi, e poi il momento del controllo
rigoroso, della verifica di tali ipotesi.
Keplero ebbe la simpatica capacit di riconoscere i propri errori: quando Galileo annunci le scoperte fatte col
cannocchiale, Keplero espresse i propri dubbi, in particolare sui satelliti di Giove. Pi tardi, dopo essere venuto in

possesso di un cannocchiale fabbricato da Galileo, riconobbe e difese le scoperte fatte da Galileo. E nel trattato
Dioptrice esalt luso del cannocchiale ed espose i principi della scienza ottica che ne spiegavano il funzionamento.
La fede nelle armonie del mondo guid Keplero anche nella ricerca di una spiegazione matematica del moto
irregolare di Marte. N Tolomeo, n Copernico, n Brahe avevano risolto il problema delle irregolarit del
moto di Marte; Keplero per 10 anni cerc una spiegazione: nessuna combinazione di moti circolari riusciva a
risolvere il problema. Alla fine Keplero scopr che la teoria e le osservazioni combaciavano perfettamente se il
pianeta percorreva unorbita ellittica in tempi variabili secondo una semplice legge. In tal modo formula la
prima e la seconda legge, presentate nella Astronomia Nova (1609). Nel 1618, nellEpitome Astronomiae
Copernicanae (1618), estende queste due leggi a tutti i pianeti.
Prima legge: Le orbite dei pianeti sono ellissi delle quali il Sole occupa uno dei due fuochi.
Seconda legge: la velocit orbitale del pianeta varia in modo tale che il raggio vettore copre, in eguali
intervalli di tempo, superfici eguali.

Nel 1619, nelle Armonie del mondo (Harmonices mundi), Keplero presenta la Terza legge: i quadrati dei
periodi di rivoluzione dei pianeti sono nello stesso rapporto dei cubi delle rispettive distanze medie dal sole

Misticismo, matematica, astronomia e fisica sono inestricabilmente associati nella mente di Keplero. Nelle
Armonie del mondo egli parla di una frenesia divina e di un rapimento ineffabile nella contemplazione delle
celesti armonie: e in queste armonie il Sole svolge un ruolo fondamentale:
Il sole il corpo pi bello; , in qualche modo, locchio del mondo. In quanto fonte della luce adorna,
dipinge e abbellisce gli altri corpi del mondo () Per quanto riguarda il calore, il Sole il focolare del
mondo al quale si riscaldano i globi nello spazio intermedio () Per quanto riguarda il moto, il Sole la
causa prima del moto dei pianeti, il primo motore delluniverso.
Secondo Keplero nel Sole c un anima motrix, una forza motrice, e i raggi che scaturiscono dal Sole
spingono i pianeti lungo le loro orbite. I raggi del Sole investono maggiormente i pianeti pi vicini e in misura
minore i pianeti pi lontani. Per questo ogni pianeta si muove pi velocemente quando pi vicino al sole e
pi lentamente quando si allontana dal sole (seconda legge); per la stessa ragione i pianeti sono tanto pi lenti
quanto pi sono lontani dal sole (terza legge); questa teoria sbagliata, e nasce dalla metafisica platonica del
Sole, cos presente nel pensiero di Keplero.
la spiegazione scientifica dei moti dei pianeti sar fornita dalla teoria gravitazionale di Isaac Newton, ma
Newton non avrebbe mai potuto scoprire perch i pianeti si muovono, se Keplero non avesse scoperto, con le
sue tre leggi, come si muovono.

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