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1. Introduzione
2. Atomi
1. Atomo di idrogeno: numeri quantici
2. Atomo di idrogeno: livelli energetici e regole di selezione
3. Atomo di idrogeno: momento magnetico e spin dell'elettrone
4. Atomo di idrogeno: momento meccanico totale dell'elettrone
ed energia associata
3. Il fenomeno della risonanza
1. Spin e momento magnetico del protone: transizioni
energetiche e frequenza di Larmor
2. Statistica di Boltzmann e Magnetizzazione macroscopica
3. Genesi di un segnale di Risonanza Magnetica e Campo a
radiofrequenza
4. Free Induction Decay - FID
5. Rilassamento T1
6. Rilassamento T2
4. Bibliografia
1. Introduzione.
Tra le tecniche pi avanzate per ottenere immagini ad alta qualit dell'interno del
corpo umano spicca la Risonanza Magnetica Nucleare (RMN), una tecnica
spettroscopica usata per ottenere informazioni microscopiche fisiche e chimiche sulle
molecole. Inizialmente le immagini prodotte con la RMN erano solo bidimensionali,
ed erano ottenute dal segnale di RMN prodotto da una sottile fetta tagliata
idealmente attraverso il corpo umano. L'evoluzione delle tecniche di immagine
consente oggi di ottenere anche immagini di volume. In particolare di mezzi di
contrasto.
La Risonanza Magnetica Nucleare un fenomeno che pu avvenire quando i nuclei
di certuni atomi sono immersi in un campo magnetico statico (B) e vengono esposti
ad un secondo campo magnetico oscillante. Alcuni atomi sperimentano questo
fenomeno, mentre altri non lo sperimentano mai, e ci dipende dal fatto che essi
possiedano o meno una propriet chiamata spin sulla quale torneremo.
Un segnale di Risonanza Magnetica dunque un fenomeno fisico macroscopico, ma
ha la sua origine nel comportamento degli atomi, o come vedremo meglio, dei nuclei
di alcuni elementi presenti nella materia vivente. Cos come, ad esempio, la
temperatura una grandezza macroscopica il cui valore rappresenta in modo
statistico il livello di "agitazione termica", o meglio lo stato cinetico, della materia a
livello molecolare, altrettanto si pu dire per altre grandezze fisiche macroscopiche.
Ad esempio la magnetizzazione netta totale, le cui variazioni permettono di spiegare
in maniera rigorosa la genesi di un segnale di RM, una rappresentazione statistica
di fenomeni fisici che si svolgono su scala microscopica, pi precisamente delle
variazioni di livello energetico degli atomi immersi in un campo magnetico statico.
Sembra dunque utile iniziare la descrizione dei principi fisici di base della RM
riassumendo brevemente le caratteristiche fisiche degli atomi. Tra i tanti elementi
dotati di spin0 presenti nei tessuti biologici [quali C (carbonio-13), N (azoto-14),
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2. Atomi.
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n
=
1,
2,
3,
E0 13,6 eV
dove E0 l'energia dello stato fondamentale.
In generale, per atomi pi complessi dell'atomo di idrogeno, l'energia non
dipende soltanto dal numero quantico principale n, ma anche dal numero
quantico orbitale l. Inoltre, nel caso in cui l'atomo sia immerso in un
campo magnetico, l'energia dipende anche dal numero quantico
magnetico m. La scissione dei livelli energetici di un atomo in un campo
magnetico per diversi valori di m fu scoperta da P. Zeeman, ed nota
come effetto Zeeman.
Una transizione da uno stato energetico ad un altro permesso avviene
solo per emissione o assorbimento di energia sotto forma di fotone, ossia
per quanti di energia. Queste transizioni danno origine alle righe spettrali
caratteristiche dell'atomo e obbediscono alle seguenti regole di selezione
per m e l: m = 0 , 1
l = 1
Le frequenze (o lunghezze d'onda) dell'energia emessa seguono la regola
di quantizzazione secondo cui:
h = Ei - Ef
dove Ei ed Ef sono rispettivamente l'energia dello stato iniziale e dello
stato finale della transizione.
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L'energia
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dove: N
= numero di nuclei allo stato energetico inferiore
N
=numero di nuclei allo stato energetico superiore
E
=
energia
di
transizione
tra
i
due
stati
p
k = costante di Boltzmann = 1.3181 10
J K
T = temperatura assoluta espressa in gradi Kelvin
Possiamo dunque dire che, a temperatura ambiente, N N .
Definiamo ora la Magnetizzazione Netta Totale, o Magnetizzazione
Macroscopica, come la somma vettoriale dei momenti magnetici
associati ai nuclei di idrogeno, ossia:
M=ii=
in cui i singoli momenti magnetici i sono dunque sommati
considerando il loro orientamento nello spazio.
importante notare a questo punto che, per una popolazione di nuclei di
idrogeno quale quella descritta, la componente di M perpendicolare a B
risulta nulla. Ci dovuto al fatto che, se da un lato i singoli i possono
avere solo due possibili orientamenti rispetto alla direzione parallela a B
+
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-1
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||
0 in funzione del
la differenza
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All'equilibrio,
essendo
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1.
2.
fornendo
energia
con
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nella figura a fianco, viene chiamato FID (Free Induction Decay) e dura
per tutto l'intervallo di tempo necessario alla Magnetizzazione trasversale
per ritornare al suo valore di equilibrio. Questa corrente alternata
transitoria proprio il segnale da cui potranno essere formate le
immagini di RM.
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MZ=M0(1e
t/T1
3.6 Rilassamento T2
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M XY = M XY 0 e
t/T2
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Bibliografia
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9.
SPIN ECHO
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Fig. 2: Schema della sequenza Spin Echo, dove sono rappresentati i gradienti di
selezione, codifica e frequenza, rispettivamente Gz, Gy, Gx.
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Fig. 3: Sequenza Spin Echo. La magnetizzazione dopo essere stata messa sul
piano trasversale dall'impulso a 90, decade, dovuta alla perdita di coerenza
degli spins. L'impulso di 180 permette il rifasamento e la rigenerazione del
segnale sotto forma di echo.
TE LUNGO
TR CORTO
T1 W
Mixed
TR LUNGO
T2W
Inversion Recovery
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Fig. 2: Comportamento dei tessuti con T1 breve e lungo tra l'impulso a 180 di
inversione e l'impulso a 90.
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Fig.1
TE (ms)
T1W
Large (45-90)
Short (8-15)
T2W
Small (5-20)
Long (30-60)
PDW
Small (5-15)
Short (8-15)
Concetto di K space
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Fig.1: Flip Angle Sweep. La sequenza TFE utilizza un approccio meno drastico
allo steady state. La scansione comincia con un flip angle basso. Durante la
scansione il flip angle incrementa fino all'angolo specificato nei parametri di
sequenza. Il flip angle sweep permette l'uso di flip angle pi larghi senza
l'introduzione di artefatti nell'immagine, con, tuttavia, un aumento del rapporto
segnale rumore e del contrasto.
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I preimpulsi utilizzati nelle sequenze TFE possono essere di due tipi per
la pesatura in T1.
Impulso di Inversione a 180.
Impulso di Saturazione a 120.
Un impulso di inversione, in TFE, lavora come nelle sequnze Inversion
Recovery. Il segnale invertito e ritorna all'equilibrio per effetto del
campo magnetico statico. I tessuti con differenti T1 presenteranno
diverse curve di recupero; per esempio il tessuto che al momento del
profilo K0 attraversa lo 0 nonp resenter segnale.
L'impulso di saturazione, invece, riduce la pesatura in T1.
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Spin Echo
PHILIPS
GE
SIEMENS
PICKER
SE
SE
SE
SE
MSE
MEMP&
CSMEMP
RASE
VEMP&
CSVEMP
TSE
HASTE
FAME
TSE
ME
FSE
LASE
POMP
Inversion Recovery
IR
IR
IR
IR
IR in MS
mode
MPIR
IR in MS
mode
IR in MS
mode
STIR
STIR
STIR
IR-TSE
IR-FSE
IR-TSE
FLAIR
FFE
GRASS,GRE
FISP,GRE
FAST-II
CE-FFE T1
SPGR
FLASH
T1-FAST
CE-FFE T2
SSFP
PSIF, True
FISP
CE-FAST
TFE
Rapid SPGR
Turbo Flash
3D-TFE
FGRE
MP Rage
STIR
Gradient Echo
Phase Imaging
Reduced Imaging
Keyhole
GRASE
TGSE
EPI
EPI
EPI
EPI
TSE
FSE
TSE
FAME
Phase
Imaging
Phase Imaging
Phase
Imaging
Phase
Imaging
Halfscan
HalfNEX
Half Fourier
Phase
Conjugate
RFOV
RFOV
RFOV
Sym
REST
SAT
PreSAT
PreSAT
FLAG,FC
GMC,FC
GMR
MAST
PEAR
EXORCIST,RSPE ROPE
RAM
Saturation Band
Motion Compensation
SMART
RC,RT
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SPIR
CHEMSAT
FATSAT
FATSAT
Inflow
TOF
TOF
TOF
PCA
PC
PC
PC
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MOTSA
MOTSA
TONE
Ramped RF
TONE
MTC
MTC
MTS
Slab Stacking
MTC
CVP
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