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_ - fatto in casa _* in scatola di montaggio _ ATTUALITA’! ¢ : 5, oe ELETTRONICANESE aleuni articoli: complesso stereofonico HI-FI transistorizzato un felevisore alla portata di tutti * b tak shh Angelo Montagnani Negozio Via Mentana 44 - Tel. 27. 218 Casella Postale 255 - LIVORNO Materiale Radio - Telefonico - Telegra- fico e Trasmissione - Surplus. Valvole termoioniche - Vetro e metallo - Surplus. tutto il materiale per uso dilettantistico ed indusiriale TRASFORMATORI PER TRANSISTORI Mod. V. alim. —_ Prezzo 203" Pilota OC 75 © 2xOC72 9 L. 550 303 = 2XAC128 9 » 750 213/8. Uscita 2xOC72 e altop. 8 2 9 550 305 Pilota tra OC72 @ 2XOC26 2 » 750 313/8 Uscita tra 2XAC128 e altop. 8 2 9 » 750 501 _Uscita autotraef. 10026 0 alt.12 9.44 » 950 505 ~ 2x0C5 e ait.42 14 » 950 506 » > eali3Q 7 » 950 601 Alin. primario univers. - sec. 15+ 15 V 144 » 1000 i a richiesta Caratteristiche dei principali transistor Siemens PNP al Ger- manio. Per alta e bassa frequenza. AF106 25 10 50 70 220Mc Ampl. 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BC con almeno L, 10.000 di caperra © la rimanente cifra potra essere invita a rate successive fino al raggiungimento del T'intero importo. Dopo di ‘che provwederemo al Immediato al Ve, domictlia 185 Direttore tecnico © responsabile ZELINDO GANDINI Esce ogni mose Numero ‘Anno v= 25-465 Ealtore Antonio Gandini Disegn! ¢ redszione Enrico Gandia Pubblicszione registrata resso il, tribunate i Bologna Ne 3069 del 308-63, Stampa Scuola Grafica ‘61 Bologna Impeginaztone! ‘Luea-Gigh Distribuzione SAISE. - Via Viotti, 8 - Torino Recapito Redazione di Bologna VIA CENTOTRECENTO, 22 ‘Amministeszione @ pubblicita VIA CENTOTRECENTO, 22 BOLOGNA Spedizione in ab. postale GRUPPO 111 Tuttl 1 diets i traduzione © riproduzlone sono ati a termine dl legge. Una copia L. 200, arretrati L. 200 SOMMARIO Abbiamo | provato per voi il televisore ‘Bild 23" lusso » (continua) Allmentatorl, preempliticator!, amplificarort Generatore.sinusoldale a transistori da toHz at MHZ Studio sulle oaratteristiche ‘imesco del lode’ controllato Complosse etoreofonice HI-FI trancietoriz 187 109 213 TTT zato fatto in ea Osciliatore locale controllato a quorzo per due mete 26 BOOMERANG: I temporizzatori elettronici 229 Rlcetrasmettitore a quarzo controlato sui 144 Miz 2a Amplificatore con ELBS ey Coneulenza : Pe adatre GSOrsaro PRESSO: corsaro VIA ANTONIO VENERI, 37-B REGGIO EMILIA SALDATORE RAPIDO A PISTOLA (Watt. 100) Adatto per tutti i lavori, perché esegt'= '= saldature di massa. Munito di lampadina lenucolare che permette la massima visibilitd al punto di lavoro. Voltaggio universale per lavoro continuo. 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Questo, non gia perché non si possa realizzere prima una delle altre due, ma perché presentandosi essa come la pitt semplice dal punto di vista det collegamenti, si pud acquistare, nel corso del lavoro, una certa padronanza nell'interpretazione delle istruzioni @ delle operazioni che pud tornare utile nel prosequio del lavoro stesso. Le due illustrazioni a lato chiariscono sufficientemente la dislo- cazione ed I punti di fissaggio delle parti sul telaio. Per primo si collochera il Gruppo VHF a mezzo di tre viti (esse sono dislocate a triangolo attorno all'albero). Sotto alla testa di ciascuna vite si porrd una rondella elastica; l'albero uscira comodamente, centrato nell’apposito foro. Sara la volta, dopo, della piastra a cit stampato. Il suo orientamento @ chiaramente rilevabile nelle figure ove si pos- sono individuare i 6 fori destinati alle viti di fissaggio. Queste ultime saranno introdotte con la testa dalla parte superiore della plastra (parte dei componenti e delle scritte): passeranno ciascuna entro un tubetto distanziatore, indi nel telalo, ed infine sul retro del telaio incontreranno una rondella elastica prima de! dado di chiusura. Nell'illustrazione esterna cid & evidente. Una di esse (a sinistra), 8 pord autofilettante. 1 Gruppo UHF sara il terzo componente: @ tenuto aderente al telaio a mezzo di due viti (porre, anche in questo caso, la ron- della elastica tra la testa e la lamlera del telaio). L'albero uscira comodamente dal foro praticato nel telafo e cost un pic- colo conduttore sporgente da un passante isolante che costitui- sce un punto di taratura del Gruppo (questo conduttore spor- gente; per precauzione, potra essere plegato leggermente verso un lato). Si passera quindi alla pulsantiera ed alla piastrina porta resi- stenze. La prima @ tenuta in posto da 2 viti, sotto ad una delle quali (quella in basso; vedi figura) @ collocata una paglietta di massa, Queste viti saranno munite, dalla parte della testa, di una grossa rondella piatta. 189 , | ) La piastrina che reggera le 2 resistenze & un po’ pid in basso, sempre dal lato della pulsantiera: @ trattenuta da una sola vite. Sia per I'uno che per I'altro di questi ultimi due compo- nenti usare, naturalmente, le rondelle elastiche tra telalo e dado. Con la piastrina porta resistenze si usera anche un tubetto di stanziatore eguale a quelli usati per la plastra a circuito stam- pato. Le linguette di saldatura della piastrina dal lato interno saranno rialzate, dal lato esterno saranno lasciate orizzontali Tra le due linguette della piastrina porta resistenze poste verso il lato esterno del telaio si collochera la resistenza pill grossa (15.000 ohm - 4 watt) 1 cul gambi, ridotti alla dovuta lunghezze, saranno saldati, dopo l'introduzione nei forellini, tra le due parti interne delle pagliette. A fianco, analogamente si procedera con la resistenza piccola (100.000 ohm - 0,5 watt), A questo punto suggeriamo di collocare il cavetto multipio preparato. Esso sara trattenuto mediante un ferma-cavo cosi come si vede sulla figura all’estremita di sinistra, in basso: il ferma-cavo sara fissato con vite, rondella e dado. II cavetto seguira il percorso cui alle illustrazioni. | cavetto schermato munito a clascun estremo di uno spinotto, sara inserito in « 3» sul Gruppo VHF da un lato, ed alla presa Indicata «ES» sul disegno della piastra a circuito stampato, dall'altro. L’altro cavetto schermato, inserito in «4» sul Gruppo VHF, terminerd con saldatura a massa (vedi «M ») della calza sul gruppo UHF, e saldatura del conduttore interno al vicino punto « US Rimangono ora da inserire i 6 fili formanti il cavetto di union, ai rispettivi piedini dell'apposito spinotto. La corrispondenza ® messa in evidenza sulla figura di sinistra: il sistema di sal- datura pud essere chiarito osservando, a pagina 27, la fig. 9A che Io illustra nei riferimenti di un analogo caso. Il disegno esterno mete in evidenza anche un capocorda inse- sotto ad una vite di fissaggio della basetta a circuito stam- pato (in basso, a sinistra). Si tratta di un collegamento che sar’ eseguito durante le operazioni di unione dei telai nel mobile. Le figure oltre a chiarire sufficientemente quanto sinora espo- sto, devono essere osservate con attenzione nei riferimenti delle operazioni che ora citeremo. Si trata di tutti i punti di saldatura dei cavetti preparati. Sulla scorta delle figure saldare quindi (procedendo dal basso verso alto): FIGURA A SINISTRA 2 fili rosso-blu a « + C= (lato destro) filo cenere a «FS» (lato sinistro) 1 filo giallo-blu @ R551 (paglletts interiors) 1 filo blanco a R50 (pealietta inferiore) 4 filo oi 1 filo verde a R550 (paglietta superiore) 2 fill verde-cenere @ + CAG « (lato sinistro} 4 ilo giallo-marrone a «Fa (Tato destro) FIGURA A DESTRA 1 filo blu, 1 rosso-blu, 1 giallo-blu nelt'ordine, da sinistra a destra, su 190 NOTIZIARIO 8.6.5, Oggi iN transistore & tamiliare a ehiunque ‘ed -& ben note il ruolo che esto gloca nella produzione di apparsechisture. elettroniche di mi nor dimensions © dl migilor presta- one, TP Gruppo | SGS-Fairchild produce transistor! Planari all Silicio @ altri positivi affini. 11 Proceso, Plana- fecnologia avanzate br ils Se- mmiconductor, Fairchild Camera and Inetruments Corporation, USA. Ti Processo Planare, che rappresenta uno sviluppo tecnclogico quasi al» trettanto Importente quanto. linven lone stessa del transistor, ha per. megso di raggiungere nuow!'livelll di Bffidamento, Gi prestazione © dl re 2, Esso ha anche reso. possibile to, Sviluppo del" cireultiintegrati che Faggruppano le funzion! di molt transistor! e altri” componenti in un aole depositive minustolo @ mo: halities TE Gruppo SGS-Falrchiid 6 Ia Fal child Semiconductor, sono_Insiem P maggior! pracutterimondiali di Semiconduttor! Planari al Silicio * Nel partioolare relative allo spinotto, tre fili_sono stati disegnati infllati nel reiativ! Bledint: lt altri, per rendere pit chiaro it isegno ferminano’a parte ma, logicamen si devono Intendere anch’essi negli aitri ‘re pledini (6 somicerchlo) che partano Clascuno Ia rlepettiva lettera corrispondente Tio con capocorda che si vede,, traitet giato, @ sinistra, In basso, uscente della Diastring ® clreuito stampaio ® una cal Gi macea provenlente dat telaio Sincroni- smiSuono Sera percio Inserite solo durante ie operaziont di. unions del telal. Il capo- corda vera allorg strato sotto la vite che ePautofietante. A proposito dt questo tipo i "vite ‘che si incontrerd anche su telal, suggerlamo dl avvitarla e syita ne ‘prima volta a telato libero: si f ‘mera’ cosi In necossarla filettatura che agevolers 'introduzione’ finale, relative a Collocamente ‘delle part. pulsantiera, zona sotto 1 filo nero, 1 bianco, 1 verde pulsantiera, 2ona sopra. 2 fill rosso-blu ad» A= (Gruppo VHF] 1 filo verde a B» (Gruppo VHF) 4 filo verde-nero a «CG» (Gruppo VHF) 4 filo cenere a» F» (Gruppo VHF - destra) 1 filo cenere a» E» (Gruppo VHF) ilo blu @ «F * (Gruppo VHF - sinistra) 4 filo interno cavetto schermato a = US» (UHF) 2 fil nert a 43. portacomponenti 2 fill verdi a paglietta 44 Sulla basetta 1 filo nero a > 39. portacomponenti 1 filo nero a . 7 2 fil nevi a > n 2 fil colest! a : 35, 2 iil blu a . 2 1 filo rosa-cenere @ : a 2 fill rosso-blu é 18 2 fili neri @ a a 1 filo nero . 3 1 filo col . 1 1 filo rosa a . ° 1 filo bianco, proveniente dal cavetto sopra, a a 1 filo rosso-blu a : 1 1 filo blu @ paglietta superior Trastormatore 1202 4 filo giatlo a paglietta Inferiore 1 filo celeste a Hinguotta 5 Sull'ancoraggio 1 filo bianco @ : 4 AN» a 5 post 2 li gia : 2 (linguette in basso) 43 fill rosso-blu @ : 1 Fig. 6 a / FISSAGGIO| ALTOPARLANTE POTENZIOMETRI LUMINOSITA*. Rea —.| “CONTRASTO"- R537, ‘SUONO™- R218 —__ FISSAGGIO PRESA PER SPINOTTO A 6 Se 202 TRASFORMATORE. ALTOPARLANTE, <— coroone zoccoLo TUBO “S conoone SPINOTTO A 5 LINEARITA SUPERIORE LINEARITA INFERIORE. SINCRONISMO. VERTICALE ‘COROONE, ‘SPINOTTO OCTAL, Fig. 4 607 1600 2.7 .W - a filo, in ceramica S322 kA. 1 W - rosso-rosso-rosso 516 0.1 uF = a carta, 600 volt 503 1.3 MQ 1 W.- marrone-verde-verde 523 1/5 Ma 1 W | marrone-vorde.verde S27 8.2 MN 0S W grigio-rossowerde 528 22 MM 0.5 W - rosso-rosso-verde $24 6 uF olettrol. 350/400 V. 22"ka’ 0.5 W rosso-rosso-arancio 0,025 uF 3 carta, 330 volt 47 ka.-0,5 W — glaliowiola-arancio {1009.7 W - a filo, in. ceramica O01 uF - a carta, 400" volt 0.1 uF. a carta, 690 volt 0,022 uF - a carta, 1000 volt 230 kf_05 W-- aranclo-arancio-aietlo. ESIESRE: mmm00 20 R000zBOZORzBZORZ S01 0.25 uF "a carta, 350 volt S282 MO 05 W - grigio-rosso-verde 518 5000 pF - in polistirolo, S00 V. 522 Ot uF - a carta, 250 volt $49 280 ii 0.5 W - rosso-rosso-giallo 08 1500 1 1° W- marrone-verde-rosso 610 10k. 1 W -''marrone-nero-arancio Fig. 3 = Collegamenti sulla striscia. Gu fare | punti dl saldatura ‘suall ccchlelti semplicemente attraversati dal filo. Fig. 4 + Lo spezzone del gambo del com te fe. linguetta © spor- 2 ricoperto da una goccia Fig. 5 - Dopo { ponticelll, della figura 2 fianco, sullo’ stesso lato della basetta si collocheranno, saldandoli a mano a mano, fur I. componenti ed eccozione di "R529 8.0518 che. saranno lasciat liberi daun ato. Fig. 6 - Le indicazioni qut riportate net i ferimenti di tutti | for! presenti sul telalo agevolano i montagglo delle singole parti 1 filo verde a Tinguetts 1 filo nero a . 1 filo blu @ 3 2 fill nerl, intrecctati a : LATO DESTRO 1 filo nero-grigio a linguetta 1 filo blanco @ > 1 filo celeste a . Fig. 5. R540 = VOR Sul potenziometro multiplo, Ed infine “M2 = sul potenziometro ‘multipto 1 filo giallo-blu a Tinguetta 7 1 filo rosso a paalietta 46 Sulla basetta 2.8 rossi @ . rtacomponenti 1 filo blanco a 2 fill blanch a 2 fil blu a 1 filo nero a lo glallo a 1 filo nero al pledino 5 Sullo zoceolo 1 filo cenore al 4 per splnotto a 6 1 filo giallo-merrone at . 3 1 filo verde-cenere . 6 1 filo verde:nero . 1 2 fill rosso-blu , 2 (cavetto proveniente dall'alto) 2 fill rossi @ paglietta 5 Sulla basetta { filo nero-griglo @ . 3 portacomponentt 1 filo giallo a : 16 4 filo arigio a : 18 1 filo nero-griglo a . @ Si dovranno eseguire, a questo punto, quei pochi collegamenti residui che sono al di fuori di cid che interessa i fili del cavetto multiplo preparato, Si trata in effetti di saldare: 1) Alla paglietta di massa (« M») posta sotto alla vite di fis- saggio del trasformatore, la linguetta di massa del condensatore doppio grande (C604 - C606), che sara in tal modo collocato sul telaio. 2) Le due altre linguette dello stesso condensatore (lato se- gnato « +) alle prime due {a sinistra) delle 5 pagliette del- lancoraggio «AN», (pagliette 1 e 2). 3) Alla paglietta di massa del punto «Mt=, fa linguetta di massa dell'altro condensatore doppio (C603-C 605) ed alle altre due pagliette libere dell’ancoraggio a 5 (quella In centro non viene utilizzata) le due linguette del lato « + » dello stesso condensatore (paglietta 4 e 5). 4) Uno spezzone di filo di rame stagnato che unisca le lin- guette 2-3 - 5 - 6 del potenziometro quadruplo, contando da sinistra (interporre, tra la 3° e la 5* un piccolo pezzo — 4,5 cm — di tubetto isolante) 5) Uno spezzoncino di 1 cm che unisca I's alla ed un altro 14" alla 12* delle restanti linguette del potenziometro multiplo. Con questi ultimi allacciamenti tutta la parte sottostante del telaio pud dirsi terminata. Passiamo ora alla parte sovrastante: ci fara da completa guida la fig. 8. Sulla scorta di quest'ultima illustrazione si monteranno i tre potenziometri frontali {linguette volte verso l'alto) nell’ordine indicato, sul pannello. Indi si collochera sul telaio la grande piastra a circuito stam: pato. L'orientamento @ rilevabile dal disegno: il fissaggio sara eseguito in 7 punti con altrettante viti autofilettanti, interpo- nendo tra la plastra ed il telaio un tubetto distanziatore per cia scuna vite Restano le seguenti operazioni: Collocare una resistenza (R534 grigio - rosso - arancio) tra la paglietta di sinistra del potenziometro R533 ¢ la sua stessa paglietta di massa (stesso lato) segnalazione brevetti sa IL sat Rele a comando elettronico per mo- tori asincront, (Brunialti Giovanni Battista) 3 IL aot2 Metodo per ta saldatura del quarzo al motallo perticolarmente adatto per Ti suo impiego nel campo. dell le tronlea. (etal Me. Cullough Inc) 52 IL ant2 Circuito elettrico di allmentazione lampade i illuminazione a scarica eletirica a. corrante elternata_ tte fhuta’ da una corronte untdirezionale ‘enerata da una -sorgente. qualsiasi Ber pessaggio atraverso.@ dispose! {ii invertitor! a transistor. (Gene. ral Electric. Company) sa 712 Connettore elettrica per dispositive @ sarica elettraniea. (Sylvania E Tectric Products. Inc.) 54 IL 7212 Apparecchiatura per 1s lavorazione dl i 'dispositivia scarica elettronice {syivanie Electric Products Inc.)- 54 1 ost2 Dispositivo per la, devigzione del fescio elettronico dei tubl a raggl catadicl atte. ad ampliare fa, gamma i frequenze ed 1 responso det tubo. (eleranix Ine.) 4 IL ast2 Metodo per attivare un assorbltore selettivo. in particolare per valvole elettroniche con catodo rivestita da Oseldl.” (Testa Narodn! Podnik} 55 IL 1612 Disposizione di semiconduttori_ in Particolare.digposizione dl un tran- Bistor racehlusa in una custodia me. fallice. (lntormetall” Gesellschaft fr Metallurgte und Elektronik mbH) 55 IL 6312 Procedimento per produrre materiale por eleltrad! utlizzabill In dlsnos Philips tivi “semtconduttori, (NV. Gloeitampenfabrieken). 55 IL 9412 sister gi potenza parti per uso con corrent elevate. {Texas Instruments. Incorporated) Chi desidera copia del sopracitat! brevetti pud. rivolgersi: “all Ufficio ‘Tecnico Internazionale. Brevetti Ing, A. Racheli & 6. Viale S, Michele de! Carso, 4 - Ml Jano - Tel, 46.89.14 - 48.84.50 Fig. 7 - interno del telaio Sincronismi-Suono fe collegament!. Per una pil chiara. letture fa “baserta porta-componenti_ @ stata rap presentata senza gli stessi_che, “natural mente, risulteranno gia installati suo) essa come Indicato in precedenza, 2rossi FF grigio/nero G 8: = Ss grigio/nero cenere (4) nero #(5) verde/cenere (6) verde/ntro (1) mero blu giallo/blu. celeste bianco Fig. 8 - Zona superiore dol telaio Sincro- sisi Sueno e collegamentt al punt sal- jatura, 1 filo uscente a desira sara unito, all‘ester- ro, al cavetto dirette allo zoccolo del tubo. Fig, 9 - La saldatura tra 1 fill ed 1 pledini degitspinottl_va_eseguita, con attenzione, ‘curando. che tra. lo denudato e plolino si Stabllisca una sicura saldatura per un buon ‘rato: fo stagno dave ponatrare all'interno del piolino. in quesio, modo saranno posti capo di due eordeni | due spinottl, ¢0- ‘condo l'ordine “Indicato: verra connesso Io zoccolo per Tl tubo. Il fife. glallo'8 ancorato ogni tanto con un’ po" i nastro. edesivo. Collocare analogamente, sul potenziometro R537 una resistenza (R536 = marrone-rosso-giallo), tra la paglietta di sinistra ¢ la paglietta di massa (stesso lato) Unire con spezzone di filo stagnato la paglietta di sinistra de! potenziometro R 218 con la sua linguetta di massa (stesso lato). Montare laltoparlante; le due Iinguette di saldatura saranno volte verso il basso. Si useranno, con le 4 viti, oltre alle ron- delle elastiche, quattro rondelle piatte, grandi | fili del cavo preparato saranno saldati (dal basso) come segue: LATO SINISTRO - Basotta a circulto stampato 1 filo blu a piotino 9 1 filo conere a * Fe 1 filo giallo-marrone . Fr 4 filo giallo-biu 3 é 13 1 filo verde a ‘ 7 1 filo glallo-marrone ‘ Fe 1 filo bianco a _ 1 filo bianco @ . 5 1 filo giallo-biu plolino 15 1 filo rosso a . +B 4 filo giallo-marrone . Fa 1 filo giallo @ . 4 Potenziometri_frontali 1 filo bianco al centro dt R933 1 filo grigio-nero a destra di R53 7 4 filo grigio al centro di R sa? LATO DESTRO - Basetta a circulto stampato 1 filo rosso-blu @ plotino 16 1 filo coleste a : st 1 filo rosso-nero @ _ 10 1 filo blu a bs 2 4 filo scherm. (Interno) > 6 1 calza di detto : MFI 4 filo giallo-marrone : Fe 1 filo senere a * F3 2 fil verde-nero a . 7 F file rosso-bla a f +e 1 filo gialio a kK 1 filo nero a i 3 1 filo cenere a 2 FY Sulla baserta 1 filo giallo-marrone a F2 a cireulto stampato 1 filo schermato grigio . Pt 1 filo achermato nero a ron siglato 4 filo plolino. 1 1 filo celeste @ . 2 4 schermato grigio a destra di R219 Potenaiometri 4 schermato nero al centro di R218 frontall 2 calze di dettl, a sinistra di R218 1 filo bianco 2 destra di Rsv Unire i due fili provenienti dat trasformatore dell’altoparlante (1202) ciascuno ad una paglietta dell’altoparlante. Non resta, per terminare, che munire clascuno dei tre cavetti uscenti dal proprio spinotto o zoccolo. Le indicazioni sono rile- vabili alle figg. 9A € 9-B. Prestare attenzione a che i! pezzettino di conduttore denudato, ne! caso degli spinotti, riceva all‘interno stagno a sufficienza per assicurare un contatto duraturo e ro- busto. 199 LA. SOCIETA’ GENERALE rar = significa che stiamo entrando 'alfidamento_e delle prestazion! ‘SEMICONDUTTORI In fumeros! nuovi mercati dovun- _elettriche ‘comuni \a tutte le linge TANCIA IL « TOTAL PLANAR » ‘Que in Europa, © che Io stiamo fe ‘SGS-Falrchild, endo con te capacit @ Vintenzione parmette. ai _progett Quattro, serle complete dl dispo- cl viluppare sitivl planarl al siliclo.destinate prio del -silicio Ia dove ragioni di opting tutte fa gamma ci applica “Total Planar costo _Imponavano prima 'impiedo 2zionl det semi fe significa ‘che progettisti hanno a di dispositivial_germanio. foro dispe ‘semiconduttor! La serie Civile, che comprende dl La SGS annuncia di essere ora in planari al silicio costruiti secondo spositivi di produzione_Interamente ferado di fornire semiconduttor! ple- Te lor specifiche esigenze tecniche nuova, @ ‘stata progettata per” sod- fri al. silicio per ogni tipo’ di ed economiche. | progettisti {rui- disfare le esigenze particolarl, sia Apparecchiaturo elettroniche. ‘scono org in” alt termin| del {eeniche sia economiche, delle in- Sotto la definizione generale di praticita di una gamma di disposi dustrie dal’ settore radio-TV e di ‘Total Planar» sono in" produzione ‘flv costrulti su misura ». ‘elle affinl. Vengono largamente @ stanno per essere lenclate sul Le quattro serie ‘di. semiconduttori sat! contonitorl in. plastica; | 26 mereato quettro serle complete di raccolte sotto il nome di =Total tipi di bage comorendono, ad esem- Transistori, diodl e Sono state Infatt! proget- plo, amplificator! RF-CAG, amplif- fa delle speciiche est. ator video ‘pilta.@. final sinto: nitzator! UH 8 VHE,_ miscelator gern att regione una deli quatre serie, la SG “ha reparato “un SELETTORE prodotti spe clall destinati alle applicazioni nei {prim tre ‘sett! sono depen ‘anche numeros! tipl d-microcircuiti ‘costrultl intorat. {in flgorosaconformitaalie speci: PLANARE, "che descrive, le carat: Facando ‘questo annuncio, "ing. Re- che. miltari general! parienlr); ratchet Important dean tipo, rato Bonifacio, Amministratore De- sa raggruppa inoltre plu di 30 © quind| aluta Il progettista elet: fogeta"@"Deotore’ Generale del ierocireeth intopat; Che vannoroniea‘a scegliere rapamente quel siuppe OAS 3-04 LF = 160 v 1S - ASYTT Ch 1500 uF = 15 V 182 = Abz2 Cs - 1 uF 160 V 8 - 1500 uF - 15. v Rit ka 1/2 W, R22 15 ko 1/2 W RS: a0 0-1/2 W Re = 100 2 = 4/2 W R5- 10 @ - semifisso RG a7 22 4/2, W Rr. 560 0-1/2 W Fig. 2 Alimentatore regolabile a bassa resistenza interna E un alimentatore regolabile che, posto a valle dell’alimentatore precedente, permette di ottenere una tensione stabilizzata re- golabile fra 0,8 e 4,8 V, carico massimo 0,5 A, con bassa resi- stenza interna. La variazione della tensione di uscita, al variare della tensione e del carico, @ inferiore a 40 uV per V e per mA. Tensione di uscita: regolabile fra 0,8 V e 4,8 V Variazione ‘della tensione di uscita: < 40 uV per V e per mA * Circuiti realizzati dall'Ing. Franco Salmi, via Faiti 8. Roma Dal « Bollettino Tecnico Philips ». abbonamenti Per un anno, ITALIA e SVIZ- ZERA L. 2300. Estero L, 4000, ABBONARS! E’ SEMPLICI eseguire presso qualunque ufficio postale il versamento suindicato sul nostro CONTO CORRENTE POST. N. 8/1988 intestato a: GANDINI ANTONIO EDITORE, Via Centotrecento 22/A - Bologna, 4. Schema eletirico dell‘alimontatore labile a ba Tatere, Fig. 2 - Schema elettrica dell'alimentotore stabilizzato da'6 V- 1A, Fig. 3 - Schema elettrico dell’allmantatore a bassiesima resistenza interna Fig. 4 - Curva di varlazione dalla tensione Giuscita In funzlone della corrente, Fig. 5 - Curva di varlazione dolla resistenza Interna’ in funzlone’ della “corrente. Ist - asy2s TS2 = ASY25 183 < ASv2r 184 ASzi5 C101 uF - 199 v 20.27! uF - 100 v ©3460 pF ° 10 y Ri- zo fh. 1/4 Ww Ro. kn flo R3- 200 0 - 1/4 Ww Ra: 68 kn «1/4 W RS- 470 1 - 1/4 W 5-100 > 1/4 W RT- 190.0 - 1/2 W | 13% bm = Fig. 1 Alimentatore a bassissima resistenza interna 1,5 V-0 + 500mA E un alimentatore che, posto a valle dell’alimentatore di fig. 1 permette di ottenere una tensione stabilizzata di 1,5 V, carico massimo 0,5 A, con resistenza interna compresa fra pli € meno 0,005 © circa (al variare del carico). La compensazione della tensione di uscita al variare del carico @ ottenuta col circuito Ts-R:, che agisce su D, in maniera praticamente pro- porzionale al carico. I dispositivo pud anche essere alimentato da un alimentatore Ti - Boys 182: BCvs3 183 - ASv27 Ts - ASzi6 Br onzoo 1°04 ur - 100 V 2-04 ur - 190 v 3 - sap ‘uF = 10 V Ri 600 2-4/2 W R225 kot - semifisso 10.0 - 1/2.W 10 2 semifisso R6- 180.9. 1/2 W Fig. 3 non stabilizzato; in tal caso @ perd necessario stabilizzare a —8¥V (con uno Zener) il collettore di Ts; ed il lato caldo di Ry. Regolazione al variare del carico: < 0,001 Resistenza interna: < + 0,006 Fig. 5 Preamplificatore lineare £ un. preamplificatore lineare con guadagno di 40 db, per ta banda 20-20.000 Hz; l'amplificazione @ stabilizzata con il circuito di reazione negativa R-Rr-R., indipendente dalla frequenza. Guadagno: ~ 40 db Linearita: + 0,1 db fra 20 © 20.000 Hz Resistenza d'ingresso: > 5 kQ Tensione di uscita max: 1 Veir Garico max per Vy = 1V: ~ 1kQ Garico max per V, = 0.2V: ~ 100 2 Rumore di fondo: < —60 db Preamplificatore microfonico Ts - ocr70 182 | OG170 183 AFII8 Ct 18 uF - 10 v 2-160 uF - 10.V 63-16 we - 10 C4. 64 uF = 10 V G5: tou pF - 10 V Ri - $0 kh - grafite Re - 470.0 1/4 W RS - 55 kn - 1/4 W Ra - 10 KA) - semifisso R5-33 kn - 1/4 W Re = 10 ka - 1/4 W RT. 100.0 - i/4 W Re: 18 ko - 4/4 W ROT kN 1/4 Ww Rio 1 ko - 1/4 W, Rit. S00. 1/4 W RI2- a7 kn 148 W E un preamplificatore microfonico con guadagno di 40 db. E adatto ad un microfono dinamico da 50 © ed ha una risposta contenuta entro 3 db da 30 ad oltre 20.000 Hz. Guadagno: 40 db —3 db a 30 Hz e > 20.000 Hz Segnale di uscita max: 1 Veer Fig. 7 Microamplificatore di bassa frequenza classe B single ended con transistori complementari alimentazione 1.5 V E un microamplificatore di bassa frequenza, con alimentazione a sali 1,5 V, che pud dare, su carico di 6 ©, una potenza massima di 15 mW. L’apparecchio funziona in classe B single-ended con transistori complementari ed il consumo varia da circa 2 mA senza segnale a circa 20 mA con segnale massimo (sinusoidale). Potenza d'uscita: 15 mW max Sensi : 0,5 mV per 5 mW ‘Consumo: 2 mA senza segnale - 20 mA con segnale max Distorsione: < 5% a 12 mW St - ACIOT Ri - 10 kp - grafite 132: AGIO7 Re - 180 ko - 1/4 W 183 - OGt40 R33 kn - 1/4 W TS4 | AGIS2 Ra * 160 ka = 1/4 W 185 = ACI27 RS- 18 ko > 1/4 W Cr 2 nev RS. 220.0 - 1/4 W 2-2 uF/6 VY ——-RT- 50 kA - grafite C322 ur VRB 150.9 - HY C4l2 B/E V | RO: aon GS-47 nF - 100 V RiD- 12.0 Ciliary | R= 12a 1/4 W Gr 320 ‘u/s V Fig. 8 Stadio finale di potenza - classe a si E uno stadio finale di potenza in classe A sliding bias che pud dare 650 mW con distorsione inferiore al 5%. Grazie al sistema di pilotaggio del gruppo finale tramite 1! rivelatore Ts,, il ritardo @ trascurabile. !| consumo varia da 60 mA senza segnale a circa 600 mA con segnale massimo (sinusoidale) Potenza max: 650 mW con d < 5% Sensibilita: 120 mV per 50 mW Resistenza d'ingresso: > 20 kQ Consumo: Senza segnale 60 mA - con segnale max 600 mA. Fig. 10 Fig. 6 = , Schema slotrco dol preamplific tore Tine Fig. 7 - Schoma eletirico del. preamplitica tore mierotonico. Fig. @ ccatore di bassa frequenza classe. 6, fended, con trensistori complementari. Fig. 9 - Curva di risposta del microampli- ficatore di bassa frequenza, Fig. 10 - Sci nale di. potenzs 1a elettrico dello stadio ti ‘classe A © tant Lo (ume) |® sexe 1S st - asv27 2-16 uF - 10 V TS2 - ASy28 G3 -2uF - 10 V 183 = ASY26 Gh" 160 uF - 10 v Sa = Ocz2 Ri = 68 ka - 1/4 W Ct 2uF- wv Rost ka - 4/4 W 205 Fig. 12 Doppio trasformatore di impedenza E un doppio trasformatore di impedenza con resistenza di in- gresso superlore a 500 kf e resistenza di uscita inferiore a 10 9. II guadagno di potenza @ di 50 db. Per ciascun canale: Resistenza d'ingresso: > 500 kQ Resistenza d'uscita: < 10 2 Guadagno di potenza: ~ 50 db Curva di risposta: - 0,1 db fra 20 e 20.000 Hz Segnale massimo: 4 Vpp. Fig. 11 Ts1-182 - Bozis T8884 - BEY T$5.188 © BCY31 ChC2- 0.1 uF/160 Vv C3.C4 - 320 UF/A0 Vv Rie - 580 kn'- 1/4 Ww RGR@- 1 MO semitis, RS-RG = 100 0 - 1/4 W R7-RB - 100 ko - 1/4 W Modulatore aperiodico E un semplice modulatore aperiodico, funzionante nella gamma 20 Hz - 1 MHz, con ingresso ed uscita con un capo a massa. Frequenza max.: 1 MHz Frequenza min.: 20 Hz Fig. 13 Fig. 11 - Curva, di risposta_in frequenza ‘elio stadio finale di. potenza. 12. Curva di distorsione dello stadio ‘di potenza’ Fig. 13 - Schema elettrico del trasformatore di impedenza, Fig. 14 » Schema elettrico del modulatore aperiodico. Fig. 15 = Curve di funzionamento del mo: Gulatore “aperiodico. ‘I ‘ Fig. 15 at 16 ur - C2 = 16 UF = 3-16 hr Ce 16 ue C3216 UF > 08 - 16 uF - 190 v 3-22 kn - 1/4 W 7-16 uF - 10. V 39-3 kn - ‘samifisso Ri - 68 ka - 1/4 W Rio - 109 ka 1/4 W. R2- 10 KO” oratite RY a9 kn tov RS > 190 kn 1/4 WW RID 410 ke tov Ra = 500 9 semifisso 413 100 kit = 1/4 W. wy RS~ 330.9: 1/4 W Rid - 68 kh = 1/4 W oY Re - 470 @ - 1/4 W Ris 1 kn - 1/4 W Ov Rr = 22 kn 1/4 W Rig: a7 ka - 1/4 W 7O0o0o0 LETTORI di un’altra rivista hanno gia approfittato delle nostre offerte!!! prendete subito cid che vi serve prima che finisca tutto! Termistori tedeschi a corpo ceramico con at- tacco: dieci per L. 1000 = Diodi al Germanio OA70, OA8S, IN34, OA86, FD100 ecc: dieci per L. 500 = Compensatori ‘ceramici a pistoncino 1/7pF: dieci per L. 800 » Circuiti stampati nuo\ fino a om 10x7: dieci per L. 1800 = Trans stori nuovi Telefunken - vari - 12 per L. 2000 Condensatori a carta NUOVI anche antinduttivi Per HIFI. Da 1000 pF a 0,5MF-1500 Volt. Pacco da 50 pezzi L. 1000, da 100 pezzi L. 1800. Impe- denze RF anche Geloso e USA 5 se a sortite L. 1500 = Galvanometri originali inglesi sensibilissimi - nuovi in scatola - cad. L. 1200 « Medie frequenze di ogni tipo nuove, DIECI per L, 1000 — DUE SERIE CON BOBINE OSC. L. 1000, = Condensatori ceramici disco ¢ tubetto nuovi + mica: 50 diversi garantiti per L. 1000 = 10 transistori di potenza seconda scelta da 1 watt a 50 watt: L. 2500 « Chassis RADIATORI in al- luminio BRUNITO speciali per transistori di po- tenza TRE per L. 1000 = Motorini USA elettrici di alta precisione per robot e meccanismi DUE per L, 1500, funzionano da 3 Volt a 12 Volt » Valvole GT ¢ miniatura buone di ogni genere: 20 per L. 3000 (chiedere | tipi in linea di ma sima, cercheremo di accontentare) = Valvole a omy 20 per L. 3000 = Pacchotto con CENTO resistenze ¢ condensatori di recupero BUONI: L. 1500, (anche nuovi) = Quarzi per radiotelefor INIATURA METAL- LICI: 10 per L. 5000 = Materiale export: Chassis metallici_con circuito stamp. bobine, pezzi vari - tre valvole Noval - nuovi, cad, L. 1000 « Circuiti stampati gran NUOVi: tre per L. 2000 — Microfoni a carbone: tre per L. 1000 = Pacco di relais per ROBOT ed altro: CONTIENE TIP! SENSIBILI, ALTRI A MOLTI CONTATTI ECC. DIECI RELAIS PER L. 4500 » Diodi USA 300 V, 150 mA, silicio, con radiatore, tre per L. 1200 « Diodi 30V - 5A silicio - Per Ca- rica batterie e transistor H.-F; tre per L. 1000 = Diodi silicio - Zener - tutte le tension! - non, marcati enon provati 40 misti per 1500 Lire = Mesa da 1000 MHz - 100 mW tipo THI 161 - pro- fessionali nuovi - 2 per L. 1000 » Condensatori ultra miniatura 10MF-3/6/9VL - Venti per L. 1000. Tutto salvo venduto - Pagamento snticipato - Offerte valide solo per questo mese - Affretta- tevi a ordinare e non resterete senza. Attenzione per ogni ordine inviare L. 400 per trasporto-tmballo, diversamente dovremo gravare la spedizione delle notevoli spese d'assegno. Inviare vaglia 0 assegno alla ECM - ROMA - REPARTO E VIA ALFREDO PANZINI, 48 (Montesacro) GENERATORE SINUSOIDALE A TRANSISTORI DA 10 Hz a 1 MHz | generatori sinusoidali fanno parte dell’eqnipaggiamento fonda- mentale di molti laboratori ed industrie. Essi sono fra altro necessari per le prove su filtri, amplificatori e impianti elet- troacustici. Fra | vari circuiti, mediante i quali @ possibile gene- rare delle onde sinusoidali, i generatori a RC offrono dei note- voli vantaggi. Essi possiedono infatti, nonostante la semplicita del circuito, una notevole costanza della frequenza e dell’am- pizza, possono essere costruiti per una gamma di frequenza molto ampia e hanno una bassa distorsione. Delle buone prestazioni sono offerte in particolare dai circuiti che impiegano come elemento per la variazione della frequenza tun ponte di Wien-Robinson. II principio di funzionamento di un tale generatore @ jllustrato nella fig. 1. Il ponte & costituito da un ramo complesso con gli elementi Ri C; ed R: C: e da un ramo reale con le resistenze ohmiche R: ed Ry Il rapporto fra la tensione che si presenta ai capi dell’elemento RC in parallelo (Vm) @ la tensione di alimentazione del ponte (Vz) & uguale a: 1 1 Ven RG: 1 — = 1 + — + — +I (OR G— —]0) Ve RG ORG A Per la frequenza: (2) VRR CC sparisce la parte immaginaria, cio8 V,, @ in fase con Vy Normalmente i valori delle resistenze e delle capacita vengono scelti in modo che R, = R: = Re C; = C= C. Si ha allora: 1 A (3) ed w=— C3) R Il rapporto delle tensioni del ramo ohmico é uguale a: Ve Re Ve oR + Ri Alla diagonale di misura del ponte viene collegata I'entrata di un amplificatore, la cui tensione di uscita, ritardata di fase di Da =LAntenna = N° 12 - 1964 pag S44 © segg, Rielaborszione da Transistor bestuskter Slnusgenerator fur den Frequenabereich 10 Hz bis 1 MH2, Funkschau, sett. 1963, 18, pag. 505. —e | PER UN ERRORE DEL PROTO RIPOR- TIAMO QUI LE NOTE AL CIRCUITO DI PAG. 224, Note al circulto. Tt = Traatormatore di simentazione primario uguale alle rete: secondario 2% + 30 volt 15 A. D1 - D2 - D3 - D4 - diodl al silicio da 100 V di PIV, 3 Ampere. TS1 - Transistore di potenza al sill clo oppure al germanio tipo ASZ 18-17 - 18; OC 26, 2N255, eee. DS - diodo Zener da. 28 volt, 1,5 W. Si potranno impiegare due o pid dio 4d callegati in serie sino @ ragglun- gore la tensione richlesta (es.: tre diodi in sere da 9.3 volt) | simboli L ed R stanno ad indicare L = left =sinistro, @ R = vight = destro, Le due uscite dirette sorvono per alimentare s0ps mente i dus ca- ali stereofonici; mentre le due u- scite tramite le resistenze da 120 11 W servono per alimentare due poste sul pannello frontale @ che lampadine spis, da 24 volt 50 mA, fornigcono una Indicazlone della in- serzlone del canale destro oppure di tutti e due i canali nella posizione stereofonica Organizzazione in Italia Ancona - Via Marconi, 143 Blella- Via Eivo, 16 Bologna - Via G. Brugnoli, 1/A 2 Pizza Cristo Re, 7 G. Chiassi, 12/¢ Manon, 21/23 + Via Colombo, 13 Gatenia = Via MR. Imbriani, 70 Mar." Via G. Leopardi, 12 = Via Det Vast, 5 Vite Belfiore, 840 Via N° Sauro, @ Cancello aia Via, Buona peta - Via 9 ivorno - Via della Madonna, 43 Macerata - C.so Cavour, 109° pas Arche, 6 Mestre Via Torino, 1 Novi tig. - Via Amendola, 14 Padova = Porte Contarine, 8 Palermo - P.z2a Castelnuovo, 48 Parma’ Via “Alessandria, 7 Pavia - Via G. Franch, 10 Perugia - Via Bonazzl,'s7 Pesaro - Via Guido ostumo 6 Pescara - Via Genova, 18 Roma V.le | Garnaro, 18A-G:DE Rovigo - Via Umberto 1 ia G. Mazzini, 136, ‘delle Portelle, 12 Niza. 3¢ Udine = Via Morangon!, 97-89 Verona - Vie. Cieco dat Parigino, 13, Vicenza - Vie Mure Porta Nuova, 8 360° rispetto a Ve, alimenta il ponte sull‘altra diagonale. La ten- sione V,, che arriva all’entrata del ponte attraverso il ramo com- plesso agisce percid come reazione diretta, invece la tensione Vg prelevata ai capi di Rs agisce come controreazione. Se si re- gola il ponte in modo che la reazione diretta abbia il soprav- vento (A > B) il circuito oscilla con una frequenza che dipende dai valori delle resistenze e capacita del ponte secondo Ia rela- zione (4) Per ottenere la variazione della frequenza si possono variare sia le capacita C sia le resistenze R. Nei circuiti a tubi che hanno una alta impendenza in entrata si impiegano, per ottenere una variazione continua della frequenza, quasi esclusivamente dei condensatori variabili doppi, che pos- sono essere costruiti con delle tolleranze abbastanza strette. La relativamente bassa capacita dei condensatori commerciali (circa 500 pF) rende necessario I'uso, alle basse frequenze, di elevati Valori della resistenza (per es. 32 MO per f = 10 Hz) nel ramo complesso del ponte. Cid rende a sua volta indispensabile una alta impendenza in entrata dell’amplificatore (Re), perche, a causa di questa impendenza, finora trascurata, la frequenza di oscillazione non assume il valore dato dalla (4), ma il valore seguente 1 Re Ve o jt+—x— R eae, Il rapporto fra le tensioni de! ramo complesso diventa a sua volta: f A = a) RV 34 — x Re Vn Se per esempio si considera una amplificazione totale Vz/V-=100 si ha che V./Vm = 0,03 circa. Allora, se si desidera che le varia- zioni di frequenza siano inferiori allo 0,5%, ne deriva che la resistenza in entrata Re deve essere maggiore di 03 R. Per ottenere basso consumo di potenza, peso tidotto, piccole dimensioni, rapidita di entrata in funzione @ conveniente equi- paggiare l'amplificatore con transistori. In tal modo diventa perd oneroso aumentare l'impendenza in entrata o {'amplificazione di tanto quanto basta per permettere una sintonizzazione capa citativa anche alle basse frequenze. In tal caso si preferisce variare le resistenze R. Poich8 esse devono varlare solo di alcuni k © la frequenza inferiore della banda pud essere scelta pitt bassa di quanto non si possa fare nel caso della sintoniz zazione a condensatore. Inoltre con le resistenze variabili & possibile variare con continuita la frequenza in gamme pi ampie di quanto non si possa fare con la sintonizzazione a capa site nella quale. s! pub ottenere) un repporta delle frequenze estreme di appena 1: 10. La sintonizzazione a resistenze variabili @ quindi senz‘altro da 29 preferire in via teorica, praticamente perd non era mai stata impiegata, perché sono ancor troppo costosi i potenziometri doppi, sufficientemente precisi e con andamento logaritmico, necessari per ottenere una scala lineare per la frequenza. Se perd si accetta una scala non fineare, con una precisione di qual- che percento o tarata per ogni singolo strumento, si possono sare anche potenziometri con scala lineare e tolleranze mag- glori, Se le due capacita sono uguali e le due resistenze diffe- riscono per il fattore a=Ri/R: la frequenza di oscillazione & uguale a: 1 Va o = ——— = — (8) YaRc RC e il rapporto delle tensioni nel ramo complesso @ uguale a: 1 A= (9) 2+a Delle tolleranze delle resistenze di + 10%, che comportano una differenza massima di 20% fra R, @ R:, danno percid luogo ad una variazione massima della frequenza di +: 5%. La variazione della tension di reazione diretta Vm, pari al + 3.5%, deve essere compensata con una regolazione automatica della ten- sione. Cid si pud ottenere in modo molto semplice sostituendo a R; un termistore oppure a R, un frigostore. Con cid, quando la tensione Vi, cresce a causa della magglore reazione, la ton sione di controreazione V, cresce pitt che proporzionalmente. la tensione V_ decresce e anche Vy risulta regolata. | terme stori ed I frigostori hanno delle capacita di regolazione ugual- mente buone, i termistori hanno perd lo svantaggio che Ia loro resistenza dipende oltre che dalla corrente che i attraversa anche dalla temperatura ambiente. Se come frigostori si usano delle lampade ad incandescenza, questo effetto viene reso tra- scurabile dalla relativamente alta temperatura del filamento. Lamplificatore deve provocare un ritardo di fase di 360°, se si desidera che sia soddisfatta la condizione di reazione diretta per w= 1/RC; sono quindi necessari per lo meno due transi stori. Con due soli transistori si pud perd pretendere poco per quanto riguarda la costanza dell’ampiezza ed il fattore di distor- sione. | vantaggi portati da un terzo transistore sono cosi note- voli che il suo impiego @ quasi sempre glustificato. Con la mag- re amplificazione che si ottiene si pud aumentare la contro reazione del ramo ohmico e quindi diminuire la distorsione Valta amplificazione consente inoltre di ottenere una migliore stabilizzazione dell'amptezza e permettere delle tolleranze mag- ri per I potenziometri di sintonizzazione. E molto importante che l'amplificatore non abbia mai un ritardo di fase diverso da 360° in tutto il campo di frequenza ricoperto. A tal fine si devono impiegare del condensatori di accoppia- mento relativamente grandi e dei transistori con alta frequenza di taglio. La minima frequenza pud essere scelta molto in basso, 210 Fig. 2 Fig. 1. - Schema di principio di un genera tore @ ponte di WienRobineon, Fig. 2 - Circuito completo di un generatore Con tre transistori ad accopplamento diretto Fig. 3 - Alimentatore per il generatore. 1 valori per il'trasfarmatore sono | sequent! Nueleo’ Mez -15 lamierini dinamo IV senza traferro Wi = 4300 spire 0.1 Cu; W2 2x 580 spire 0.2 Cu, perché gli stadi sono accoppiati galvanicamente € non con con- — densatori. Rimane allora da curare che gli spostamenti del punto di lavoro dei transistori, dovuti alle varlazioni di tempe- ratura, vengano compensati con un opportuno dimensionamento del circuito. Oltre a cid & conveniente impiegare dei transistori al sillcio con’ bassa corrente residua. Allora la frequenza limite lnferiore viene determinata quasi unicamente dalla lampada ad incandescenza impiegata per la regolazione di ampiezza perché la sua resistenza, a causa della bassa inerzia termica, varia, al di sotto di alcuni Hz, non in funzione del valore effettivo della corrente che la attraversa ma in funzione de! valore istan- taneo. Cid porta naturalmente a delle notevoli distorsioni della tensione generata. In base a tali considerazioni si arriva a sviluppare il circuito illustrato nella fig. 2. L'amplificatore & equipaggiato con tre transistori piatti BSY 20 della Intermetall aventi bassa corrente residua, alta frequenza limite e lunga durata. | due primi stadi sono collegati con emettitore comune e danno quindi una alta amplificazione di tensione ed ii richiesto ritardo di fase di 360°. Il terzo transistore lavora come stadio di potenza in un circuito splitload (carico diviso), cio’ la potenza in uscita viene derivata sia dall'emettitore sia dal collettore. La tensione del- Vemettitore ha la stessa fase di quella della base ¢ serve per Valimentazione del ponte di Wien-Robinson. La parte di resi- stenza lato emettitore del potenziometro da 100 9, che serve per la regolazione della controreazione, rappresente la resi- stenza R; del ramo ohmico. La lampada ad incandescenza, ac- coppiata con un condensatore da 2500 uF, rappresenta la re- sistenza R, del ponte. La tensione di uscita del generatore viene prelevata dal poten: ziometro da 200 9, inserito nel ramo di collettore del transistore di uscita. La tensione di alimentazione del ponte e la tensione in uscita sono quindi quasi completamente disaccoppiate. In tal modo il carico non pud Influenzare né il fattore di distor- sione né l'efficacia della regolazione automatica dell'ampiezza. Per® il generatore non oscilla quando I'uscita & cortocircuitata | tre transistori sono accoppiati galvanicamente per evitare degli spostamenti di fase aggiuntivi con I condensatori di accoppi: mento. | punti di lavoro sono stabilizzati mediante delle forti controreazioni in corrente continuata. A tale scopo serve oltre — alla resistenza di emettitore di clascun stadio anche il colle- gamento galvanico fra la base del primo transistore e l'emet- titore del secondo. Le resistenze di emettitore non shuntate da condensatori forniscono una reazione anche in corrente al ternata. La controreazione in corrente alternata pili importante @ perd quella che va dall'emettitore del terzo transistore allo emettitore del primo, attraverso il ramo ohmico del ponte di Wien-Robinson. Attraverso la lampada (OSRAM 3709), impie~ gata come riferimento per la regolazione automatica dell’am- piezza, passa una corrente media di controreazione di 13 mA; Ja lampada funziona quindi poco al di sotto del punto di incan- descenza, cio® nel tratto pill ripido della caratteristica corrente: resistenza. aut 5 { a la frequenza del generatore pud venire variata in 5 bande decadiche per mezzo dei condensatori commutabili inseriti ne! ramo complesso. La varlazione continua all'interno di ogni campo ‘si ottiene con i due potenziometri accoppiati da 10 kA. In serie a tali potenziometri si sono inserite due resistenze da 900 2 in modo da ottenere una variazione della frequenza un po’ superiore a t : 10. Con cid si arriva ad un buon ricoprimento delle singole bande. Per compensare lo sfasamento dell'amplificatore, provocato in alta frequenza dalle capacitd dei transistori e del cablaggio, si @ shuntata con un condensatore la resistenza di controrea zione sull'emettitore del secondo transistore. In tal modo si ottiene che anche alle massime frequenze non si abbia una diminuzione dell'zmpiezza in uscita. Nella tabella sono rias- sunti i valori pid importanti misurati in un prototipo del ge- neratore. Il generatore pud essere alimentato sia con batterie sia con Valimentatore illustrato nella fig. 3. Con l'alimentazione a bat- terie @ utile la controreazione per mezzo del potenziometro da 100 2 fino a che la tensione massima in uscita vale 2 V, in modo da evitare una diminuzione della tensione in uscita, dovuta ad una diminuzione della tensione della batteria che porta ad un restringimento de! campo di regolazione. Anche se la fre- quenza ¢ I'ampiezza della tensione generata non variano in modo sensibile al variare della tensione di alimentazione entro il = 15%, si @ ritenuto utile stabilizzare |'alimentatore mediante un circuito di stabilizzazione in serie. Cid si é fatto soprattutto al fine’ di mantenere bassa la resistenza interna dell'alimenta- tore; altrimenti sarebbe stato necessario inserire, per le basse frequenze, un condensatore di carica di capacita eccessiva- mente alta. Con la stabilizzazione si ottiene inoltre una buona attenuazione del ronzio che @ quindi quasi assolutamente assen- te anche nella tensione in uscita. DATI TECNICI Campo di frequenza = 10 Hz + 1 MHz in 5 bande; Tensione massima in uscita = 2,5 Vai; Variazione della tensione in uscita in funzione della frequenza da 10 Hz ad 1 MHz < +: 05 _ dB; Massima potenza in uscita = ,6 mW; Resistenza interna < 170 Q; Tensione di alimentazione = 24 V- = 15%; Assor- bimento di corrente a 24 V = 29 mA; Assorbimento di potenza in ca. = 55 VA; Massima temperatura ambiente < 65 °C. Valori misurati con alimentazione a batteria ed f = 1 kHz. » Fattore di distorsione 0,5%; Variazione detla frequenza in fun- zione della temperatura < 05 - 10*/°C; Variazione della ten sione in funzione della temperatura < 0,5 - 10*/'C; Varlazione _ della frequenza in funzione dell'alimentazione < 05. 10-*/V; Variazione della tensione in funzione dell‘alimentazione < 0,5 + 19° /V. 22 UNA RUBRICA PER 1 NOSTRI LET: TORI CON LA COLLABORAZIONE DEI LETTOF La nostra Redazione invita tutti i lettori che abbiano elaborate 0 rea- lizzato progetti che secondo le pra- rie considerazion! possano. inte researe un pli vasto pubblico ad Inviare copia del progetto alla Reda- ione di Elettronica Mese, Via Cen- totrecento, 22 Bologna, che ne cu: rera in una appasita rubrica (vedi Boomerang) edizione, Si gradisce qualungue delucidazione e documen- tazione che possa mettere in grado I nostro ufficio tecnica di redigere Varticolo nella forma pit chisra ed esauriente.possibi Tutte le realizzazioni pratiche ed | disegni inviati alla nostra Redazione verranno restituiti al proprietario a pubblicazione avwenuta nelle miglio- 1) condizioni e franco di ogni spesa Verra inoitre curata lattendibilita del risultatiproposti in erdine 30: prattutto alla reperibilits dei com. onenti ¢ alle loro precise ‘caratte- Fiatiche, Tutti colora che lavieranno realizzazionni 0 progetti sono pre: gat! di voler esprimere il desiderio che il proprio nome ed indlrizz0 venga pubblicato © meno. Siamo certi che uno scambio direto di idee e di progett! fra i nostri Jetto- ri non menchera di suacitare vivo interesse STUDIO SULLE CARATTERISTICHE D’INNESCO DEL DIODO CONTROLLATO * (continuazione) 4.1 - Accensione in corrente continua. Il circuito base per I'innesco in corrente continua & mo- strato in fig. 16. Stabilito il campo di temperatura in cui si intende che il dispositivo lavori possiamo scegliere i valori della cor- rente ¢ della tension necessari come segue: Per la corrente si pud prendere il valore limite corrispon- dente alla pitt bassa temperatura di lavoro: & pratica nor- male usare i — 55°C. Per la tensione, con Vapprossimazione prima ammessa si potrebbe scegliere il valore del limite minimo di accen- sione (supposto costante con la temperatura). Il limite superiore dei valori di corrente ¢ tensione neces- sari per ; innesco ® dato dalla massima potenza media che definisce Ja curva di dissipazione indicata nella fig. 17 (cur- va potenza costante 0,5 W). Da questa figura vediamo che esiste un'area ABCDEA i punti della quale individuano coppie di valori corrente 16 one V adatti ad innescare sicuramente tutti gli esem- plari di SCR della serie a cui Ja fig. 17 si riferisce. L'accen: sione @ sicura per ogni temperatura maggiore del limite inferiore prefissato. Il progetto del circuito di innesco pud essere basato sul- VSCR che richiede pit: potenza alla pit: bassa temperatura di Iavoro: questo ha una caratteristica che passa per il punto C. Necessita come dato fondamentale determinare il valore della resistenza Rs della sorgente di alimentazione del complesso di innesco e la sua tensione Vs, La fig. 17 mostra ~ Ie linee di carico R, (da A a C) ed R, (da E a C) che rap- presentano i valori estremi della resistenza R, che possono essere scelli per innescare tutti gli SCR per qualsiasi con- dizione. Eyidentemente perd scegliendo uno di questi due valori Ii- mite non viene introdotto nessun fattore di sicurezza e nessuna tolleranza dei componenti e di Vs viene compu- tata essendo le linee R, ed R, tangenti alla W = cost da un lato e passanti per C dall'altro. . Per una resistenza della sorgente compresa fra R, ed R: Ia. distanza fra il punto C e la curva della potenza (W = cost) rappresenta la tolleranza, a meno di costanti, in Vs ed in e tens © A cura dell'Ing. Dott. Luigi Roveda del Laboratorio Applicazioni Philips. 213 Rs. La fig. 18 mostra come ci si possa comportare per deter- minare queste tolleranze in modo grafico. Nel caso pratico infatti la Rs non avra un valore predeterminato esatto, ben- si un limite massimo ed un minimo RsMaX, RSMIN deter- minati dalla tolleranza del resistore usato. Un discorso ana- ogo vale per la tensione Vs che potra variare fra VsMax ¢ smn, Nota dunque una delle due condizioni si pud determinare la seconda. Cosi la fig. 18 mostra Ia Rs che il circuito pud tollerare con una sorgente di tensione Vs + AVs con VsMAx — VSMIN AVs = 2 Quando Rs é al suo massimo valore e Vs @ al suo minimo, la potenza dissipata nella porta diventa minima. Che que- sta potenza sia sufliciente ad innescare una qualsiasi SCR della serie Io si vede sempre dalla fig, 18 notando che la linea di carico corrispondente al Rsmsx e VsMIN non esce dalla zona di certa accensione. Da quanto sopra ne segue l'equazione per VsMiN VsMIN = RsMax i, + Vi dove (2) i, = corrente minima per innescare tutti gli SCR Cav) V, = tensione minima per innescare tutti gli SCR. I valori di i: ¢ V; sono ottenuti dalle caratteristiche, Ana- logamente quando Vs é al suo massimo valore ed Rs @ al suo minimo, la potenza dissipata dalla porta & al suo massimo che non deve eccedere il valore dato dalla curva, W = cost = Pomax, Da questa condizione ne segue che la linea di carico per Remrw e VsMax pud al massimo essere tangente alla curva di massima dissipazione. Rsmin > Reax il massimo di potenza si verifica quando Rg @ al suo massimo valore. Quindi Vsmax Pgmax = ReMax ( RsMin + Romx da cui segue /Pomax Vsmax = (RSMIN + RGMAX) | eas Remax ) Quando (3). Quando Rsmix < ReMax si ha Ia massima potenza di porta quando Rc = RsMIN. Quindi VsMaxt ———— = 2 Pgmax 2 RsMin da cui segue Vsmax = V 4 RsMIN PoMax (4) Si sono cosi determinate anche le formule analitiche atte al calcolo dei valori di VsMax ¢ VsMIN. aa Fig, 13 Fig. 15 Fig. 13 - Tipico andamento della caratte- ristica_porta-catodo, Fig. 14 - Tipico aspetto della corateristica Fig. 15 Fig. 18 - Cireuito di principio per 'accen: slone In cc. Delimitazione dell’srea di accen: Fig, 47 - Caratteristica del cireuito di in: 4.2. - Innesco in Corrente Alternata. Liinnesco in alternata si realizza tramite Vapplicazione di una tensione sinusoidale alla porta del diodo controllato attraverso una adeguata resistenza in serie secondo lo sche- ma di principio di fig. 19. Le differenze rispetto all’accen- sione in corrente continua possono cosi riassumersi: a) La tensione inversa di porta deve essere soppressa 0 portata a un valore pari al valor massimo concesso dalle caratteristiche. A questo scopo pud essere usato un diodo fra il catodo © la porta come mostra la fig. 19. b) La massima potenza del picco pud essere accresciuta facendo in modo che-la potenza media di porta non sia sorpassata. Questo aumento corrisponde ad un equivalente aumento nel massimo valore della tensione della sorgente. Per la determinazione della tolleranza permessa alla ten- sione di alimentazione Vs si pud notare quanto segue: VsMan é il medesimo del caso dell'innesco in cc. ed 2 dato dall'equazione (2). Se poi vs @ il valore di cresta della tensione sinusoidale al- lora effettiva durata per un’accensione in corrente alter nata pud essere calcolato come segue facendo in modo che non vi sia dissipazione inversa di porta. vs! R6 Potenza di picco dissipabile nella porta = ———— (Rs + Rey La potenza media nella porta durante il reale mezzo pe- riodo @ (vs/ 729 R: PGMEDIA 1/2 PERIODO = ——————— (Rs + Roy ed in un ciclo intero (vs/ /2FRo vst Re (PGMEDIA) PERIODO = ———————~ een ae 2(Rs+Ro? — 4(Rs + Roy! € questo equivale ad un segnale rettangolare applicato per un certo % del ciclo dato da potenza media per ciclo 00% = potenza di picco ve Re (Rs + Rey =————_ -——— 10% = 25%. 4(Rs+Ro ws Re Quando si usa solo il mezzo ciclo positive di un'onda sinu- ‘oidale per innescare gli SCR il valore per Rs e Vs sono i medesimi richiesti da un impulso rettangolare di ampiezza vs e larghezza pari al 25% del ciclo. 43, - Innesco ad impulso. Quando un SCR é innescato con un breve impulso & possi- a8 bile iniettare nella porta un picco di potenza in eccesso sul valore medio. Questo metodo di accensione ha i seguenti vantage’ a) Warea fra la linea di carico e Varea di incerta accen- sione pud essere aumentata come in fig. 20 riducendo la larghezza dell'impulso, questo comporta la possibilita di adottare tolleranze pit: ampie nei componenti del circuito di innesco. 4) E’ possibile ridurre al minimo il tempo di ritardo fra Vapplicazione del segnale di porta e |'innesco dell’anodo rendendo cosi pitt preciso l'istante di accensione. 2) Non é pitt necessaria la protezione contro la dissipa- zione inversa di base di cui si parlera piu innanzi; in quanto a questo scopo @ sufficiente limitare la durata del- Vimpulso all’1% del ciclo e comunque non oltre i 150 usec per non dover prevedere alcun declassamento quando il comando & applicato ad anodo negativo. Non é poi pit necessario il diodo di protezione di inversa se si @ eliminata Vinversa medesima. f) Come la corrente di porta si avvicina al livello di accen- sione vi é un aumento della corrente di dispersione. Con un impulso la dissipazione extra dovuta a questo fatto @ ridotta al minimo. Con impulsi pit: larghi di 6 usec la tensione minima ¢ la corrente minima richiesta per innescare il diodo control. Jato sono i medesimi richiesti dall'innesco in corrente con- tinua, Per impulsi di durata pitt breve di 6 usec occorre aumen- tare l'ampiezza della corrente in proporzione circa inversa. Quindi se per esempio @ richiesta un’ampiezza di 80 mA per 6 psec sono richiesti 160 mA per 3 usec (fig. 21) Il pit breve impulso che pud essere usato per innescare un SCR dipende poi anche dal circuito anodico. Infatti Vimpulso deve essere piti lungo del tempo necessario perche la corrente di anodo raggiunga il valore della corrente di mantenimento [bH. Come la larghezza dell'impulso di comando viene ridotta dal 100% a valori minori il picco di potenza dissipato nella porta pud essere aumentato facendo in modo che la media sull'intero ciclo non ecceda il massimo stabilito per fun- zionamento in corrente continua e che non vi sia disper- sione di inversa sulla porta (porta positiva con anodo negativo). A parziale rettifica di quanto affermato perd il picco di comando deve essere limitato in modo tale che la sua potenza non superi quella necessaria ad ottenere la media massima con una larghezza massima del 10% del periodo. Quando il picco di potenza dissipata nella porta & mag- giore del valor massimo in cc. la condizione limite pud essere data rispettivamente: a) massima tensione di porta b) massima corrente di porta 216 Fig. 19 Se ee Fig, 18 - Effetto della variazione di Vs © Re Fig. 19 - Circuito di principio per linne- soo in 61 Fig. 20 - Coratteristica di porta per inne: ‘sco Impulsive. ©) massima potenza media che pud al massimo raggiun- gere quella in continua. L'impostazione del limite a), b) 0 c) dipende dal valore della resistenza Rs. Esistera infatti un valore critico di Rs per il quale i limiti mutano, fig. 22. In questa figura sono indicati appunto i valori critici in parola che vengono indicati con Rc, ed Re. Se la RsMin & maggiore di Re; @ il limite a tensione mas- sima di porta che limita la sorgente nel suo valore VSMAXx. L’equazione di Vsmax & Vemax (Rsmin_+ Remax) Vsaax (5). Remax Se RsMIN € minore di Re, é limite b) limite di corrente massima di porta a condizionare il valore VMAX. Quest'ultima assume la forma Vsmax = Igmax (Remix + ReMi) (6) dove RgMIN @ il minimo valore della resistenza di porta ad Tgaax. Per valori di RsMIN compresi fra i due valori Re, ed Re: il limite alla tensione Vsmax sara imposto dalla condi di potenza c) (V. eq. 3 ¢ 4) jone Pgnax Vsmax (RSMIN + RgMAXx) (3) REMax VsMAX V 4 Rsmin Pgmax a valendo la (3) per RsMin > RgMax e Ja (4) per RSMIN < ReMAX. Nelle suddette equazioni Pgmax @ il picco di potenza di valore appropriato al % di durata dell'impulso come indi- cato in fig. 20. I valori di Rc, ed Re; possono essere ricavati con i seguenti ragionamenti: Per Re, Se la sorgente ha un valore della resistenza pari ad RG si pud vedere dalla fig. 22 che la corrente Ig, per RgMAX @ data da Vsmax Vonax Ig = = ) Re, + ReMax REMAX Questa equazione definisce il punto in cui la linea di ca- rico di Re, interessa Ja caratteristica ReMax. Per altro al punto in cui la linea di carico Re, é tangente alla curva di massima dissipazione si ha: VsiMax (8) 2Re, Lieliminazione di Vsaax da (7) ed (8) da la seguente equa: zione di 2 grado. 4 a7 = 2Pgmax af Ig?R’c, — (4 Pgmax — 2 Ig?RgMax) Re, + + (Ig Remax} = 0. Poiche il coefficiente di Re* @ piccolo confrontato con (Ig: Remax) si pud scrivere semplicemente. Ig# Remax Ro = 4 Pgaax — 2 Tg) Remax e ricordando la (8) 1 Re = paecienee oe ® 4Pemax 2 Vemax’ REMAX Per la Re, Sempre con riferimento alla fig, 22 si pud vedere che per- che si abbia Igmax per ReMIN deve essere Vv —__ = Igmax (10) Re + Rene € poiché Ja linea di carico Re; @ tangente alla Pgmax quan- do Rg = Re, (condizione di massima dissipazione) allora: Vst 2RC 2 Pgnrax () L'eliminazione di Vs fra le equazioni (10) ed (11) da 4 PgMax Rey + Re, | 2 Pgman ————_—_} — Igaax + Remix = 0 (12) 2 Pgmax Re = — —RgMIn + (13) Tgmax 4 PeMax PgMax = — Renan, Tenax = \ Tenax Per Vimpulso di accensione VsMIN @ il medesimo del caso in corrente continua dato dall’equazione (2). VsMIN = RSMAx i; + V) (2) 44, - Innesco con la massima potenza compatibile. “Il valore del tempo di salita della corrente anodica in un diodo controllato é pit: lungo di quello richiesto dalla porta per assorbire la sua corrente massima quindi vi @ un ri- tardo dopo che la corrente di porta ha raggiunto il valore di innesco prima che l'anodo lasci passare la corrente. 28 Fig. ae i oe L y= (ae edie | Fig. 25 Fla. 21 - Corrente di pieco nocossaria al Finnesco in funzione della larghezza_ del Vrimpulso. Fig. 22 - Valori eritci delle rotte di carico. Fig. 23 - Linea dl carico per corrente “di pilotaggto. Fig. 24 - Circulto di, principio per innesco a Corrente costante (versione @ zener) Fig, 25 - Circulto di innesco a sorrente ‘costante con sorgente separata di nnesco. Fig. 26 - lnnesco a corrente costante Guesto ritardo pud essere ridotto al minimo comandando la porta al massimo della potenza compatible. Questo massimo si verifica nel circuito quando VsMtn ed RsMiN sono tali da fare in modo che la linea di carico di RsMIN passi e per VgMax e sia tangente alla linea Pgmax quando PgMax é scelta per una conduzione di impulso del 10% come in fig. 23. Si vede che questa linea di carico definisce il valore di Re considerato nel precedente paragrafo. Poiché Re; @ noto, il valore di VsMax pud essere determinato ponendo Rsmin = Re, nella equazione (5). Per calcolare il valore della massima corrente di porta Igmax si considera la pit. bassa impedenza di porta possi bile fig, 23. Per corrente di porta maggiore di 200 mA circa si pud assimilare la caratteristica RgMIN ad una retta che taglia I'asse della V al punto Ve. Se la pendenza di questa linea @ «m» allora Igmax @ dato da VsMax — Ve Tgmax = (14) m+ RsMIN 4.5. - Innesco con corrente costante. Quando un circuito di innesco & progettato per un valore minimo nel tempo di salita della corrente anodica come discusso nella precedente sezione si ha una grande varia- zione di corrente di porta data Ia notevole variazione di Re fra SCR ed SCR del medesimo tipo. Con uno dei circuiti prima descritti la sorgente deve essere in grado di sopperire per un certo tempo alla corrente ri- chiesta per minimizzare il ritardo nel circuito anodico. Con una sorgente ad alta tensione 2 possibile ottenere una corrente circa costante nella porta, tuttavia a causa dell'in- certezza della Rg il massimo valore della tensione di porta concesso potrebbe facilmente essere sorpassato. I circuiti del tipo di fig. 24 e 25 possono essere usati per eliminare queste tensioni in eccesso. Quando @ richiesto I'innesco a corrente costante il calcolo pud essere cosi impostato. Si consideri il diagramma di innesco di fig. 26 su cui & tracciata una linea di carico a corrente costante (molto ripida cio’), Poiché questa linea tocca la curva di ma: sipabile per picco del 10% si ha Remax ima potenza dis- RsMIN ¢ Ja tensione di porta corrispondente a tale punto é Vg = VSMAX. Quindi (/2 VsMaxy (Vsmax) ReMIn = <=> (5) PgMax 4 Pgmax Sostituendo Rsmin nell'equazione (14) si ha la seguente equazione di secondo grado in VsMax 218 Igmax ——— - Vsiax? — Vmax + mIgmax + Ve = 0. (16) 4 Pgmax xs La corrente Igqax @ la pitt elevata corrente di porta che pud circolare nel circuito e cid avverra quando I'impedenza di porta é Ja pit: bassa Il valore di Igmax pud essere cosi fissato Vsmax pud pei contro essere ricavato dall'eq. (16) testé esplicata da che (eq. 15) si pud avere RsMIN. Protezione di porta. Quando si applica all'anodo una tensione alternata occorre prendere precauzioni affinché la tensione diretta di porta sia minore di 0,25 V quando il potenziale di anodo é nega- tivo, Se la condizione suddetta non si verifica la corrente inversa aumenta nel circuito di anodo allorché il diodo controllato @ polarizzato inversamente peggiorando Io stato termico In fig. 26 si da un circuito adatto per Ja protezione in pa- rola quando Vg > 0,25 V per condizione di polarizzazione inversa sul circuito anodo-catodo. La condizione tensione di porta minore di 0,25 V puo essere ignorata in condizione di innesco impulsivo allorche la durata dell’impulso stesso @ minore dell’1% del periodo ed in ogni caso minore di 150 yse. 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Proprio per venire incontro a tutti i desiderata dei lettori pubblicheremo, in dimensioni naturali, lo schema pratico del circuito stampato dell’alimentatore e di una delle due unita amplificatrict (del complesso stereo) in quanto i lue canali sono perfettamente identici, dai quali @ pos: stampato per ricalco sulla basetta di rame, segnando il pit: possibile le norme suggerite a pag. 95 del N. 3/1965 di E. M. Abbiamo inoltre cercato un adatto ed elegante contenitore metallico gia rifinito a meno della mascherina frontale. Di quest'ultima daremo un’ampia illustrazione nel presente articolo Iniziamo con la descrizione dell’alimentatore. Considerando [a relativamente alta tensione di alimentazione (circa 30 - 35 vol) e l'impiego quasi esclusivamente fisso del- Vamplificatore si @ ritenuto indispensabile alimentare il com- plesso con un trasformatore adatto alle principali tensioni di rete. Inoltre i! complesso va abbinato ad un giradischi AM-FM che vengono generalmente alimentati dalla rete. I! trasforma- tore da noi impiegato @ di dimensioni e costo assai ridotti, infatti misura 5x5,6x5 cm; il primario prevede una presa a 410-125, una a 160 ed una a 220 volt; il secondario @ formato da un awolgimento di 15 + 15 volt ad 1,4 A e viene utilizzato come unico awolgimento {escludendo cioé la presa) da 30 volt, 14°. La rettificazione @ ottenuta con quattro diodi al silicio in un trarre diretta- mente il circuit circuito raddrizzatore a ponte por le duc acmionde. 1 quattro diodi sono del tipo 1N90 con bloccaggio a vite; tuttavia @ ovio che qualunque altro tipo con circa 100 volt di picco inverso a 2 Ampere potra essere tranquillamente impiegato, Il filtraggio stato curato in modo particolare in modo da otte- nere una tensione di ronzio residuo trascurabile. In luogo della claesica impendenza di filtro, ingombrante, costosa, con alto flusso disperso ed alta resistenza in cotrente con! abbiamo scelto la soluzione pits pratica ed interessante in quanto mm ua, ci consente di ricavare una tensione d'uscita perfettamente filtrata e stabilizzata. Si @ cio impiegato filtraggio elettronico a transistore. La tensione d'uscita resta stabilizzata, stabiliz- zando opportunamente Ielettrodo di comando, la base, mediante un diodo Zener da 26 30 volt, 1 W. Qualora risultasse diffi. cile reperire un diodo Zener da 26 ~ 30 circa, si fa presente che si possono impiegare pitt diodi con tensione di Zener minore, collegati in serie, sino a saggiare il valore desiderato. La variazione della tensione d'uscita @ contenuta entro 3 volt tra carico a vuoto e carico massimo. All'uscita sono collegati un paio di resistenze le quali provo- cano una certa caduta di tensione in modo da accendere un paio di lampadine spia da 24 volt, 50 mA. Delle due dette lampadine una viene collegata in modo che rimanga sempre accesa (naturalmente quando @ inserito Iinter- ruttore generale di rete), questa lampadina, disposta sul pan- nello frontale accanto all'altra, viene contraddistinta con la lettera R [right = canale destro) oppure con Ia lettera D (destro) Valtra lampadina (indicata con la lettera L = left = sinistro ‘oppure S = sinistro) @ collegata in modo tale da accendersi er Fig. 4 - Basetta in angolore di alluminio che funge da “sostegno © da ratfreddatore de! transistor! final component {si not, in ispostzione. del trasforma: ALIMENTATORE Fig. 3 a= Circuito stam Foaii “del telaletto a Fig, 4 - Circuito stampato in dimonsiont eli ‘li vna del due telovett dell'ampi quando si commuta 1! deviatore triplo a levetta relative al sistema di riproduzione mono oppure stereo. In altre parole nel caso di riproduzione monofonica @ accesa una sola lampa dina; nella posizione stereo tutte e due le lampadine sono accese. E owio che nel sistema monofonico pud essere usato {in questo caso quello destro} tutti e due [ canali come sistema somma e sinistro un canale solo oppure cioe destro realizzando cosi una potenza d'uscita doppia ed una migliore diffusione sonora nell’ambiente, anche s non @ stereofonico. Quest'ultima condizione di riproduzione monofonica con i due il sistema tivelatore canali in parallelo pud essere prevista dal selettore degli in: gressi semplicemente facendo In modo che i due ingressi risul- tino collegati in parallelo. Infatti il commutatore mono-stereo prevede unicamente I'inclu sione oppure l'esclusione della alimentazione del solo ampli ficatore del canale sinistro, quindi non agendo sugli ingress: Per facilitare { lettori nella realizzazione dell'intero complesso pratico, circulto stampato dell'alimentatore. riproduciamo lo schema in dimensioni naturali, del (continua) AMPLIFICATORE ¢ elettronica mese na Fig. 5 Fig. 6 Attenzione In questi giorni vera spe- dito, a quanti inviarono il ta- gliando debitamente compi- lato; I'indice generale e per argomenti 1961-1962-1963. Fig. $ - Vista del contenitore, gia parzial- mente impegnato dai potenzliomet, lempa Ge 'spia, commutatore e deviatorl "a sltta (parte “superiore): jake” det vari Ingressi. ocehettoni per ali alto cambia tensione e fusibile. (parte ‘in basso) Fa, 6 = Schema elettrico dell‘alimentatore © Hore. “(Snot cho. olla realz- atica, Tose SISTEMA profilati e giunti per telai interni un’ampia gamma di contenitori Questa soluzione dei contenimento di apparecchiatui i, gid ottenuto i consensi dell’ Industria, di : e del Tecnico specializzato. Se ancora non lo conoscete richiedeteci i cataloghi. GANZERLI s.a.s. Wiettetc: NOVATE MIL, (Milano) a 29) PER L’ELETTRONICA E L’ELETTROTECNICA viv a Es ISTEMA Sono in vendita a: LA vite auTorner- ff : ovina TANTE € VUNICO (Milano) MEZZO DI GIUNZIO- NE PER COMPORRE INTELAIATURE (LE GANZERLI sas PiU’ VARIE) ALL'IN- Via Cavour, 70 TERNO DI TUTTI I Telef. 3492274 NOSTRI MODELLI DI CONTENITORI L’OSCILLATORE LOCALE CONTROLLATO A QUARZO PER | DUE METRI (Oscillatore transistorizzato a 21 MHz, con quarzo da 7 MHz, pid moltiplicatore di frequenza, 6 volt, a diodi). In attesa di pubblicare un trasmettitore per la gamma dei 144 MHz e dei 432 MHz, con moltiplicatore di frequenza a diodi Varactor di potenza (la Philips ha gia annunciato la imminente introduzione sul mercato di un interessante diodo Varactor di Potenza con rendimento di oltre i! 60%), presentiamo un inte- ressante ed originale oscillatore locale per un convertitore a transistori per la gamma dei due metri E' fuor di dubbio che, dovendo realizzare un ricevitore portatile supereterodina (a transistori o a valvole) per la banda V.HF., si debba porre la massima attenzione al problema della stabilita, se non altro della prima conversione, per cui l'oscillatore locale della prima conversione sara controllato a quarzo. Ul problema in teorla @ risolto, ma nella pratica le cose vanno diversamente. Infatti non esistono cristalli di quarzo capaci di oscillare, sia pure in terza armonica meccanica, nella gamma inferiori @ provvedere ad una opportuna moltiplicazione. Se vogliamo ottenere, come nel nostro caso, un valore di media frequenza da 18 MHz a 20 MHz l'oscillatore locale deve la: Vorare a (144—18) = 126 MHz oppure (144 + 18) MHz = = 162 MHz. Per ragioni economiche di stabilita scegliamo V.H.F.* Bisogna ricorrere a quarzi che lavorano su frequenze la frequenza pitt bassa 126 MHz. Orbene, esistono in commercio quarzi funzionanti in overtone per la frequenza di 63 MHz, per cul sarebbe sufficiente uno stadio oscillatore a 63 MHz pid uno stadio duplicatore a 126 MHz. Purtroppo un quarzo overtone per 63 MHz é piuttosto costoso ed anche difficilmente reperibile, ragion per cul questa soluzione viene spesso scartata. Rimangono i quarzi che lavo- rano, sempre in overtone, a 42 MHz e a 21 MHz, oppure i quarzi che funzionano in fondamentale a 7 MHz E' evidente che pid’ bassa @ Ia frequenza del quarzo maggiore risulta tl numero degli stadii moltiplicatori di frequenza per raggiungere 1! valore 126 MHz La moltiplicazione di frequenza implica sempre una maggiore 28 * Ricordiamo, che da qualche tempo, in- ‘vets, sono eppars Sul mercaly quarel VHP. Si confront a tal. riguardo Elettronica Mese 1. 11, Novembre 1964 pag. 588 @ sega. Auersi VHF" sorprendente real = complicazione circuitale e quindi un maggior numero di com- ponenti (clrcuiti accordati, transistor!) con il conseguente aumento della corrente assorbita dalla batteria per alimentare nati stadii e quel che @ peggio, una maggiore proba- bilita di autoscillazioni HI circuito che proponiamo ai Lettori ovvia, anche se in parte, i citati inconvenienti. Infatti, riferendoci allo schema elettrico di fig. 1 il circuito si compone di uno stadio oscillatore triplicatore, ed uno stadio moltiplicatore a diodi. L’oscillatore impiega un economico quarzo da 7 MHz (non overtone, ma in fondamentale) il cui circuito accordato (L1-C1) lavora a 21 MHz. II moltiplicatore di fre- quenza impiega tre diodi al germanio, tipo 1N270, posti in parallelo, che moltiplicano sei volte la frequenza di 21 MHz, portandola a 126 MHz La necessita di ricorrere, in questo ultimo stadio, a ben tre diodi in parallelo @ dettata dalia considerazione che un solo diodo, quando attraversato dalla corrente a radiofrequenze, su- bisce un notevole aumento della temperetura della giunzione per cui si @ notata una variazione della capacita della giunzione, la quale portava fuori sintonia i circulti accordatl interessati e riduceva di conseguenza l'uscita del moltiglicatore. II problema poteva essere risolto ovviamente riducendo l'uscita dell’oscillatore @ quindi la corrente che attraversava II diodo, ma, per avere una buona uscita, si @ preferito lasciare la nor- male eccitazione, disponendo tre diodi in parallelo. In questo modo il problema dell'aumento della temperatura di gtunzione dei diodi fu largamente superato. Lautopolarizzazione del tre diodi si ottiene mediante Pt. La jone ottima di P1 dipende dai diodi imptegati e va deter jata_sperimentalmente. Una volta trovata la posizione ottima, si misura il valore della resistenza di P1 e si sostituisce a P1 una resistenza fissa. Per la taratura ci serviremo del grid-dip meter. Porteremo L1-C1 a risuonare sulla frequenza di 21 MHz, ed 13-03 a risuonare su 126 MHz. Il circuito risonante parallelo- serie formato da L2-C2 e parte di Lt dovra risuonare a 119 MHz circa, Quindi con un ricevitore per | 144 MHz, orowisto di S-meter, ritoccheremo la distanza fra fe spine di 12 e la posizione dei trimmer C1, G2 e C3, per la massima indicazione dello S-meter Luscita di questo oscillatore-moltiplicatore di frequenza @ otti ma per demodulare un segnale, ma se si desidera usare l'uscita per irradiarla @ necessario aggiungere uno stadio amplificatore. Il circuito si presta ottimamente, previa sostituzione del quarzo da 7 MHz con uno da 8 MHz ed il dimensionamento delle bobine nonché l'aggiunta di uno stadio amplificatore a 144 MHz, per es- sere trasformato in un minuscolo trasmettitore sui 2 metri controllato a quarzo. ° i men: 27 =, Montagnani Negozio Via Mentana 44 - Tel. 27. 218 Casella Postale 255 - LIVORNO HEADSET - R - 30 Cuffia biauricolare leggerissima a bassa impedenza. 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POSTALE 22/8238. m8 BOO ME RANG | TEMPORIZZATORI ELETTRONICI ovvero dal lettore ai. temporizzatori elettronici in genere non sono una novita assoluta del campo, ma possono alle volte essere la soluzione facile e pi: idonea di tantissimi problemi non altrimenti jolubili. Dopo questa breve premessa passiamo immediata- mente alla trattazione di uno dei tanti circuiti che potra essere da Voi sperimentato, dandoVi il modo di poter penetrare il se- greto del funzionamento logico del circuito. I principio sul quale si basa il ritardo @ il solito ormai visto su decine di circuiti, ma la precisione di questa apparecchiatura che pre- sentiamo @ frutto del materiale di alta qualité col quale & costruito. Infatti sono impiegati condensatori di alta qualita e tubi a catodo freddo di altrettanto pregio. Allorché i capi del circuito riportato in fig. 1 viene applicata una tensione continua, il condensatore C si carica el suo va- lore di punta attraverso la resistenza R. Naturalmente essendo un circuito a partitore RC avremo due cadute di tensione (pro- vocate dalla corrente 1) 0 meglio una caduta capacitiva ed una attiva rispettivamente ai capi di ciascun relativo elemento. Oc- corre a questo punto fare una precisazione, cioé mentre T= O (intendendo come T il tempo) avremo una forte caduta ai capi di R data dal picco di corrente capacitiva passante per C, cosi ai capi del condensatore la Ve sara nulla. Trascorso un certo periodo di tempo {T > infinito) le armature di C si saranno caricate di polarita + 0 — a seconda del modo di inserzione della tensione continua, quindi i! picco di corrente capacitiva viene a mancare, di conseguenza nel circuito non circolera pit’ corrente @ potremo osservare giustamente come la ten- sione Vr = IR non esista pitt. Se misuriamo invece ai capi di C troveremo una tensione pari circa a quella di inserzione. Visto cid possiamo senz’altro affermare che nel periodo di annullamento di Vr e nell’avvento di Ve sara trascorso un certo periodo di tempo che noi chiameremo T. Questo T non @ altro che il tempo di carica del condensatore. Vogliamo ora darVi una formuletta che Vi permettera di calco- lare con rapidita il tempo di ritardo voluto all'attrazione del relé del temporizzatore: essa é la seguente: 29 a 2 215 220) 5S op? scwnaci tom e GR 16 Tv = 06 (R + Rx) C. Ammesso C = 2 mF; R = 5 Mohm e Rx = 100 Kohm, otterre- mo quanto segue f TW = 06-51. 2 = 6,12". La formula data qui sopra @ valida purché nel calcolo si tenga presente che R non deve mai superare 1 30 Mohm e C sia un condensatore a carta, quindi con basse perdite dielettriche. Osservando il circuito potremo notare che innanzitutto esso funziona in ca. 220 V, ma in effetti viene alimentato in cc. tramite il gruppo diodo raddrizzatore ed il filtro da 4 mF al- Vuscita di esso. Premendo il pulsante S e mantenendolo in tale posizione, la rete ritardatrice (Rx-+-R) e C verra inserita alla tensione continua di alimentazione (come detto precedentemen- te) e quindi C iniziera la sua carica. Allorché la caduta ai cap di G sara pari a quella di starter (tensione di innesco del tubo) la GR 16 inneschera provocando I'attrazione del rele il quale eseguira lo scambio prefissatoci all'utilizaazione. 11 cor tatto che si trova tra starter (piedino 6) e massa, serve a sca- ricare il condensatore C evitando i residui di tensione che potrebbero essere rimasti, i quali varierebbero il tempo dell'ope- razione successiva Riaprendo il circuito tramite S, per un istante e quindi richiu- dendolo, potremo eseguire un‘operazione successiva. Concludiamo questa nostra breve chiacchierata sperando che questo insolito circuito possa destare il Vs. pid: vivo interesse ed inoltre informandoVi che potrete trovare la scatola di mon- taggio della apparecchiatura descritta presso la Ditta CASADIO ROBERTO - Via del Borgo, 139 B/C - BOLOGNA. 1 a: P.1. PIZZARINI PAOLO c/o Uff, rleerche N.B. - Per informazion! rivolg ia det Borgo, 138 B/C - BOLOGNA, della itt - CASADIO. ROBERI Fig. 2 RINGRAZIAMENTO. Per una dimenticanza del Pro- to, la volta scorsa, non ab- iamo potuto ringraziare il Rag. Guglielmo Montanari per averci inviato 'interessantis- simo articolo: il circuito stampato. Cfr. Elettronica Mese N. 3, Marzo 1965, rubrica Boome- rang, pag. 95 e segg. RICETRASMETTITORE A QUARZO CONTROLLATO SUI 144 MHz angelo montagnani Offre a tutti i suoi clienti il listino generale di tutto il ma- teriale, compreso ricevitori € radiotelefoni. 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Lo stadio di bassa frequenza del ricevitore funge anche da modulatore in trasmissione, Cid premesso, occupiamoci ora del circuito del trasmettitore. La stabilita in frequenza @ assicurata dal quarzo il quale rende «legale »* il trasmettitore perch® riduce la banda a quella strettamente necessaria per la comprensibilita, consequendo nel contempo la necessaria stabilit. Le valvole usate sono una ECF80 che pud essere sostituita, senza modifiche al montaggio, dalla ECF82 (andranno soltanto ritoccati gli accordi di placca per fa diversa capacita interelettro- dica) ed una 6AW8/A. La prima @ un triodo pentodo ed ha Je seguenti funzioni: la sezione trlodo @ un normale oscillatore a quarzo con la particolarita di avere la placca accordata sulla seconda armonica del quarzo. Ai capi di L1-Ct abbiamo percid una tensione la cui frequenza & pari a quella di trasmissione (144 MHz). La sezione pentodo funge da amplificatore-separatore che porta la potenza a radio: frequenza ad un livello suffictente per pilotere lo stadio finale di potenza costituito dalla 6AW8/A. Si osserva che tutti i circuiti oscillanti di carico sono accordati sulla frequenza di 144 Mc, il che facilita, in un certo senso Voperazione di taratura 0, per meglio dire, la messa in frequenza dei suddett! circuiti Quseta operazione verra fatta con un grid-dip meter, Per chi ion conoscesse questo strumento dird semplicemente che si tratta di un oscillatore variabile associato ad uno strumento che serve a misurare la corrente di griglia. Allorché il circuito accordato in esame @ sulla frequenza di risonanza dell'oscillatore, si ha una diminuzione della corrente di griglia e quindi la minima indicazione dello strumento. La manopola del condensatore variabile del « grid-dip » @ tarata in valori di frequenza, percid, in corrispondenza della minima elongazione dell'indice, si pud leggere la frequenza di risonanza di quel dato circuito. Loperazione di messa in frequenza dei circuiti si pud attuare in due modi di cui uno @ quello sopra-descritto. C’e da aggiungere che in questo caso il trasmettitore deve essere spento. L'altro metodo consiste nel far lavorare la valvola oscillatrice del « grid-dip» come rivelatore e il tra smettitore deve essere acceso. In quest'ultimo caso lo stru- mento deve indicare il massimo per la risonanza. Una volta che ci si sia accertati che | circuiti accordati di placca sono * con cid non voglio dire che ii trasmettitore possa essere usato senza ragolare:licenca ministeriale 2 in frequenza (ricordarsi che i normali « griddip » hanno una tolleranza del 510%) si procede alla taratura vera e propria con il metodo del « test-point » che @ forse il pid usato e che consiste nell'inserire in serie alla resistenza di griglia di ogni stadio una resistenza di qualche centinaio di Ohm con parallelo un condensatore da 1,5 nF. Ai capi di questo parallelc colleghiamo I puntali di un tester in portata 1 mA fondo scala © uno strumento avente la medesima corrente fondo scala. Si pud tentare anche con 10 mA fondo scala, ma logicamente la lettura sara meno precisa. Si comincia la taratura dal 1° stadio, regolando C1 per, la massima corrente di uscita. Si passa quindi al secondo stadio € si procede nello stesso modo. No- teremo, se tutto va bene, un progressivo aumento della corrente di griglia mano a meno che si va verso lo stadio finale di poterza. E consigliabile ripetere due o tre volte l'operazione di taratura che va eseguita ovviamente con il quarzo inserito. In queste condizioni introduciamo una lampadina munita di eB aH Ua ea pH LS © 38 iH compresa R13 Ls < bobina ll peaking U7 = bobina di peaking sormatore di alimentazione ha it pri: marlo uguale. alla rete, Secondario: 6,3 volt, 4 A, con presa_ cen tale; 3704970 volt’ 120 mA; in serie al secondo remo. un avvolgimento di circa 670 volt, mA @ quindi un avvolgimento er il filemento della valvele raddrizzatrice EAT (V9 = V2 = 183) Uawolgimento SLATE, 64 V - 0.6 A, & ad alto isolamento, per il ilzmento del tubo a 1) Temporizzatori elettronici stabilizzati semplici con tempi regolabili da 0" 3"-120" cad. 2) Temporizzatori elettr ad autoritenuta con tempi, regolabi 0"-5"; 0": 60"; 3-120" cad. L. 10.200 pulsi_a_periodo rego- ino a 120” cad L. 7.950 4) Generatore flip flop a periodi regolabi per tempi fino a 120” cad... L. 12,000 5) Fotocomando con tubo a catodo fred- do velociti di lettura massima 300 im pulsi minuto completi di relativo proietto- re, cad. L. 14.800 6) Fotocomando transistorizzato velocita- di lettura 2500 impulsi al minuto primo completi di relativo proiettore, cad. L. 16.750 7) Regolatori di livello elettronici.statici a semplice circulto per intervento su li- vello minimo e massimo completi di re- lativa sonda in acciaio Inox con elettrodi da mt, 1, cad L. 11.350 8) Regolatori di livello elettronici statici a doppio circuito per intervento su livello minimo © massimo ¢ segnale di allarme completi di relativa sonda in acciaio Inox con elettrodi da mt. 1, cad. L. 15.850 9) Regolatore di temperatura elettror per regolazione da —25 °C a +150 °C cad, soy pe llseno'Sod 10) Regolatori di temperatura elettronici per regolazione da —0 °C a +250 °C cad. . L. 16.800 11) Interruttori_crepuscolari_completi_ di elemento sensibile, cad L. 10.750 12) Fotocomando contaimpulsi_ composto da _amplificatore elettronico a fotoresi- stenza, contaimpulsi appropriato e coppia proiettori velocita massima 2500 impulsi al minuto, cad. . L. 29.800 13) Fotocomando contaimpulsi a predispo- sizione, composto da amplificatore a fo- toresistenza e coppia proiettori (al rag- giungimento del numero prefissato a pia- Gere, chiude un contatto) velocita massi- ma 1800 al primo, cad. L. 45.000 Maggiorazione per circuito di azzeramen- to automatico : L. 11.000 14) Awvisatore di prossimita utilizzato co me segnale di allarme interviene a circa 30 cm, dalla parete sensibile, cad. 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