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Esercizio 1 - 29/06/2016

Consideriamo la sezione in figura:

E 2 10

G 8.0 10

0 250

Considerando solo la linea media del profilo, possiamo eseguire i calcoli con riferimento a quest'ultima.

l1 500

t1 15

3
A1 l1 t1 = 7.5 10

l2 250

t2 15

3
A2 l2 t2 = 3.75 10

l3 250

t3 15

3
A3 l3 t3 = 3.75 10

Calcoliamo i momenti statici della sezione come somma dei momenti statici. Noti i momenti statici e l'area

Calcoliamo i momenti statici della sezione come somma dei momenti statici. Noti i momenti statici e l'area
totale possiamo calcolare il baricentro della sezione.
Ammettendo la sezione come asse di simmetria l'asse x, il baricentro sar sicuramente su tale asse come
anche il centro di torsione.
xG1 0

yG1 0

xG2 125

yG2 0

xG3 250

yG3 0

S1x yG1 A1 = 0

S1y xG1 A1 = 0

S2x yG2 A2 = 0

S2y xG2 A2 = 468.75

S3x yG3 A3 = 0

S3y xG3 A3 = 937.5

Per la propriet di additivit del momento statico otteniamo:


3

Sx S1x + S2x + S3x = 0

3
Sy S1y + S2y + S3y = 1.406 10

L'area totale della sezione :


2

Atot A1 + A2 + A3 = 150

Il baricentro della sezione situato in:


Sy
xG
= 9.375
Atot

Sx
yG
=0
Atot

Calcoliamo i momenti di inerzia della sezione:

Ix2 t2

l2
= 7.031
12

l2
3
Iy2 t2
= 1.953 10
12

Ix2G Ix2 + A2 yG2 yG = 7.031

3
Iy2G Iy2 + A2 xG2 xG = 2.319 10

l1
4
Ix1 t1
= 1.563 10
12
2

l3
3
Ix3 t3
= 1.953 10
12

l1
3
Iy1 t1 = 14.063
12

4
Ix1G Ix1 + A1 yG1 yG = 1.563 10

3
Iy1G Iy1 + A1 xG1 xG = 6.606 10

l3
3
Iy3 t3
= 7.031
12

3
Ix3G Ix3 + A3 yG3 yG = 1.953 10

3
Iy3G Iy3 + A3 xG3 xG = 9.162 10

I momenti di inerzia della sezione sono:


4
IxG Ix1G + Ix2G + Ix3G = 1.759 10

4
IyG Iy1G + Iy2G + Iy3G = 1.809 10

Gli assi principali della sezione sono paralleli a quelli considerati fino ad ora vista la simmetria, per cui i
momenti calcolati sono i momenti principali d'inerzia.

Calcoliamo la funzione di ingobbamento:


s

zs
(s)
d s + 0

con 0 costante di integrazione.

Consideriamo, come gi detto in precedenza, la funzione ingobbamento considerata costante nello spessore e
calcolata con riferimento alla linea media.
Di conseguenza, vista la distribuzione delle tensioni a farfalla nello spessore, zs =0 quindi:
s

(s)
() d s + 0
0

Considerando solo la linea media del profilo con le seguenti asciesse curvilinee:

Calcoliamo la quantit:
(P G) n
Il vettore il vettore contiene i coseni direttori del versore normale alla linea media, invece il vettore (P G)
contiene in riga le cordinate del punto P punto in cui parte la generica ascissa curvilinea. Se il tratto rettilineo,
sar una costante. Il segno di dipende dal suo verso di percorrenza, per convenzione consideriamo
positivo quando la a cui associata corre in verso antiorario.
Consideriamo la seguente matrice contenente le coordinate rispetto al baricentro del punto da dove partone
la generica ascissa curvilinea:
xGp1 yGp1 93.75 250
x

0
Gp2 yGp2 93.75

156.25 125
xGp3 yGp3
1
n1
0

0
n2
1

1 xGp1 yGp1 n1 = 93.75

2 xGp2 yGp2 n2 = 0

1
n3
0
3 xGp3 yGp3 n3 = 156.25

Calcoliamo le funzioni ingobbamento:


s1

1G s1
1 d s + 01 01 + 93.75

s1

con

0 s 1 l1

con

0 s 2 l2

con

0 s 3 l3

0
s2

2G s2
2 d s + 02 02
0
s3

3G s3
3 d s + 03 03 + 156.25

s3

Le costanti di integrazione possono essere calcolate mediante la propriet di continuit della funzione
ingobbamento. Imponiamo le seguenti condizioni:
l1
1G
0
2

01 + 23437.5 mm

l1
1G
2G (0
2

1G s1 93.75

) 23437.5 mm + 23437.5 mm 02

l3
3G
2G l2 03 + 19531.25 mm
2

2G s2 0

3G s3 156.25

Calcoliamo le coordinate del centro di torsione:


y dA

A
xc
Ix
x dA

A
yc
Iy
Calcoliamo gli integrali come la somma di quattro integrali sui singoli tratti:
Tratto 1:

Effettuiamo la seguente trasformazione di coordinate:


5

0
l1

13


y1
1G s1 x s1 t1 d s1 = 7.658 10
0

x s1 xGp1
y s1 yGp1 s1

l1


x1
1G s1 y s1 t1 d s1 = 1.465 10

s1 + 23437.5

s3 + 19531.25

Tratto 2:

Effettuiamo la seguente trasformazione di coordinate:

x s2 xGp2 + s2
y s2 yGp2

l2


x2
2G s2 y s2 t2 d s2 = 0

0
l2


y2
2G s2 x s2 t2 d s2 = 0

Tratto 3:

Effettuiamo la seguente trasformazione di coordinate:

x s3 xGp3
y s3 yGp3 + s3

l3

4

x3
3G s3 y s3 t3 d s3 = 3.052 10

l3

12

y3
3G s3 x s3 t3 d s3 = 3.286 10

Le coordinate del centro di torsione sono:


x1 + x2 + x3
= 65.946
xc
IxG

y1 + y2 + y3
15
yc
= 1.393 10
IyG

Questo risulta perfettamente in accordo, a meno di errori di approssimazione, con quanto anticipato circa
la posizione del centro di torsione.
Noto il centro di torsione possiamo calcolare la funzione ingobbamento rispetto a ( xc , yc )
c G + xc y x yc + K
La costante K pu essere calcolata imponendo la seguente condizione:

l2
l1
l3

13
1

3G s3 t3 d s3 + 2G s2 t2 d s2 + 1G s1 t1 d s1 = 2.079 10
K
Atot 0

0
0

Tratto 1:
x s1 xGp1
y s1 yGp1 s1
c1 s1 1G s1 + xc y s1 x s1 yc + K
Tratto 2:
x s2 xGp2 + s2
y s2 yGp2
c2 s2 2G s2 + xc y s2 x s2 yc + K
Tratto 3:
x s3 xGp3
y s3 yGp3 + s3
c3 s3 3G s3 + xc y s3 x s3 yc + K

l3

l2

l1

s t d s + s t d s + s t d s = 2.033 10 13
c3 3 3 3
c2 2 2 2
c1 1 1 1
0

La condizione di normalizzazione verificata.

Calcoliamo rigidit di ingobbamento:

2
c d A
A

Suddividiamo l'integrale come la somma di quattro integrali sui singoli tratti:


l1

l2

l3

2
2
2
6
c1 s1 t1 d s1 + c2 s2 t2 d s2 + c3 s3 t3 d s3 = 1.085 10

l1
l2
l3
3
3
3
Jt
t1 +
t2 +
t3 = 112.5
3
3
3

Consideriamo il seguente schema statico:

Le equazioni che risolvono il problema sono:


E IyG u'''' + P u'' + yc '' 0
E IxG v'''' + P v'' xc '' 0

Ic
E '''' GJt '' + P yc u'' xc v'' +
'' 0
Atot

La quantit Ic il momento di inerzia polare della sezione rispetto a C. Per cacolarlo calcoliamo i momenti
di inerzia:
2

4
Ixc IxG + Atot yc yG = 1.759 10
2
4
Iyc IyG + Atot xc = 2.461 10
4
Ic Ixc + Iyc = 4.22 10

Per questo tipo di vincolo le condizioni al contorno per questo tipo di vincolo:
u (0 m) 0

u ( l) 0

u' (0 m) 0

u' (l) 0

v (0 m) 0

v (l) 0

v' (0 m) 0

v' (l) 0

(0 m) 0

( l) 0

' (0 m) 0

' (l) 0

Tutte queste condizioni sono soddisfatte dalle funzioni:


n1
2

d
u (U , z , l)
u'''' (U , z , l)
4
dz

d
v (V , z , l)
v'''' (V , z , l)
4
dz

d
( , z , l)
'''' ( , z , l)
4
dz

2 z

d
u'' (U , z , l)
u (U , z , l)
u (U , z , l) U 1 cos

l
dz
2 z

d
v'' (V , z , l)
v (V , z , l) V 1 cos
v (V , z , l)

l
dz

2 z
d
( , z , l) 1 cos
( , z , l)
'' ( , z , l)

l
dz

Sostituiamo queste quantit nelle equazioni scritte in precedenza, mettendo tutto in forma matriciale
abbiamo:

4
P

yG
2
l

yc P

0
2

4
E

xG
2
l

xc P

U 0


xc P
V 0

0
2

Ic
4
+ G Jt P
E

2
Atot
l

yc P

Da cui otteniamo:

4
P
E

yG
2
l

0
2

4
E

xG
2
l

xc P

U 0


xc P

V 0

0
2

Ic
4
+ G Jt P
E

2
Atot
l

4
P
0
0
E IyG

2
l

4
M
xc P
0
P
E IxG

2
l

Ic
4

+ G Jt P
0
xc P
E

Atot
l

Ponendo che la matrice sia singolare:


det (M) 0
2
2
2

2
Ic
4
4
4
P
P

+ G Jt P
xc P 0
E

yG
xG
2
2
2
Atot
l
l
l

Da cui ricaviamo che:


2

4
Pu (l) E IyG
2
l

Risolviamo l'altra equazione:

2
2


2
Ic
4
4
P E + G Jt P
xc P 0
E IxG

2
2
Atot
l
l

Indicando con:
2

4
Pv (l) E IxG
2
l

Atot
4
P (l) E + G Jt
2
l

Ic

Ic
xc P 0
Pv P P P
Atot

Ic
PIc
2
2 Ic
P
x0 P P + Pv
+ Pv
0
Atot
Atot
Atot

Risolvendo l'equazione di secondo grando in P e considerando la soluzione con il segno meno:


Indichiamo con k il fattore di accoppiamento:
Ic
k = 1.183
IxG + IyG
2
2

k
4
Pv (l) Pv (l) + P (l) Pv (l) + P (l) Pv (l) P (l)
2
k

0.05

100

l0

, 0.05

100

L'andamento dei carichi critici in funzione della lunghezza rappresentato in figura.

110
910
810
710

Pv (l) (

610
510
410
310
210

Pu (l) (

Pv (l) (

P (l) (

110
0

12

15

18

21

24

27

30

l ( )
Possiamo ottenere l'andamento della curva di stabilit:

IxG

Atot

Pu (l)
Eu (l)
Atot

IyG

Atot

l
x (l)
x

l
y (l)
y

Pv (l)
Ev (l)
Atot
14.8

19.515

505
455
405
355
305

Eu (l) (

250

255
205

Ev (l) (

155
105
55
5
5

7.5

10

12.5

15

17.5

( l) ( )

20

22.5

25

27.5

30

)
)

Esercizio 2 - 29/06/2016
Per usare l'approccio di Newmark occorre ricondurre la struttura con nel seguente disegno:

Dal telaio occorre calcolare la rigidezza nell'angolo in cui appolicato il carico. In particolare la
rigidezza in quel punto data dalla rigizezza alla rotazione esplicata dall'elemento 1 e dall'elemento 2.

Isoliamo gli elementi 1 e 2 considerando il seguente schema statico:

Per ricavare la rigidezza applichiamo il metodo degli spostamenti.


Applichiamo un momento unitario nel nodo in cui vogliamo calcolare la rigidezza.
Attiviamo uno alla volta i gradi di libert del telaio che nel nostro caso sono 2.
Diamo una rotazione unitaria 1 1 e otteniamo la seguente deformata:

Calcoliamo le azioni interne nelle aste 1 e 2 dovute a

Calcoliamo le azioni interne nelle aste 1 e 2 dovute a 1 1 :

Calcoliamo quindi il coefficiente k11 che sarebbe la reazione che si sviluppa nel nodo 1 dovuto
a 1 1 e calcoliamo k12 che sarebbe la rezione che si sviluppa nel nodo 2 dovuto a 1 1.
EI
k11 (E , I , l) 18
l
EI
k12 (E , I , l)
l
Calcoliamo le azioni interne nelle aste 1 e 2 dovute a 2 1 :

Calcoliamo quindi il coefficiente k22 che sarebbe la reazione che si sviluppa nel nodo 1 dovuto
a 2 1 . Ovviamente il coefficiente k12 k21 .

EI
k22 (E , I , l) 2
l
EI
k21 (E , I , l)
l
k11 k12 1 0
k k 1
2
21
22

1 k11 k12
k k
2
21
22

l
1 (E , I , l)
35 E I

0

1

18 l
2 (E , I , l)
35 E I

Noti questi, calcoliamo la rigidezza che ci serve:


M K1 2 (E , I , l)
35 E I
K1 (E , I , l)
18 l
Applichiamo la formula di Newmark:
0.4 + 0 0.4 + 1
c 0 , 1
0.2 + 0 0.2 + 1

EI
0

K0 l
EI
1
K1 l

1 0.514285

0.4 + 1
c
= 1.28
0.2 + 1
2

EI
PE (E , I , l) c
2
l
12.633 E I
NcrNw (E , I , l)
2
l

Passiamo al caso con 1 elemento finito. La struttura equivalente la stessa utilizzata prima:

Consideriamo le seguenti convenzioni per il verso dei gradi di libert:

v N1 q1 + N2 q2 + N3 q3 + N4 q4

Calcoliamo le funzioni di forma espresse come un polinomio del terzo ordine:


2

N1 (x , A , B , C , D) A + B x + C x + D x

d
N'1 (x , A , B , C , D)
N1 (x , A , B , C , D)
dx

N1 (0 , A , B , C , D) 1
N'1 (0 , A , B , C , D) 0
N1 (l , A , B , C , D) 0
N'1 (l , A , B , C , D) 0
Da cui otteniamo:
A1

B0

3
C
2
l

2
D
3
l

Ripetendo tale procedura ricaviamo tutte le altre funzioni di forma:

x
x
N1 (x , l) 1 3
+ 2

l
l

2
3
x
x
x
(
)
+
N2 x , l l 2

l
l
l
2

x
x
N3 (x , l) 3
2

l
l

x 2 x 3
N4 (x , l) l
+

l
l
Tramite la EPT, ricaviamo le matrici di rigidezza geometrica ed elastica:
12
EI 6 l
KE (E , I , l)

3
12
l

6l

6l
2
4 l 6 l 2 l

6 l 12 6 l

2
2
2 l 6 l 4 l
6l

12

36
1 3l
KG (E , I , l)
30 l 36
3l

3l
2
4 l 3 l l

3 l 36 3 l

2
2
l 3 l 4 l
3l

36

Date le condizioni di vincolo, i gradi di libert q1 e q3 sono vincolati (e quindi nulli), per
cui dalle matrici vengono eliminate le righe e colonne corrispondenti ai gradi di libert q1
e q3 ossia le righe e le colonne 1 e 3. Aggiungendo anche la rigidezza della molla al
termine k22 (l'unico che attiva la molla) si ha:
2
4 l2
2l
EI
KE (E , I , l)
2
2
35 2
3
2l 4l + l
l

18

2
2
1 4 l l
K (E , I , l)

G
2
2

30 l l 4 l

K (E , I , l , n) KE (E , I , l) n KG (E , I , l)
2

10680 E I 788 E I l n + 9 l n
det (K (E , I , l , n)) 0
2
540 l
Imponendo la precedente equazione uguale a zero, si ricava il carico critico cercato.
EI
Ncr1 (E , I , l) 16.7625
2
l

Passiamo al caso con 2 elementi finiti.

Passiamo al caso con 2 elementi finiti.

Consideriamo i seguenti gradi di libert:

Essendo le funzioni di forma e quindi le matrici elastiche e geometriche del singolo elemento
finito non vincolato uguali al caso precedente, si procede in questa fase al solo calcolo delle
matrici assemblate tramite la connettivit.

1 2 3 4
EF1 1 2 3
EF2 2 3 4
La matrice di rigidezza assemblata :
2
l 2
l
l
4

2
2
2

l
l
6
24
0
6

2
2
EI
(
)
KE E , I , l
2
2
2
3
l
l
l
l
2
0
8

2
2
2 2
2
2
l
l 107 l

0
6

2

18 2
2
2
2

l 2
l
l
4

2
2
2

l
l
3
3
72
0
2
2
1
KG (E , I , l)
2
2
2
l
l
l
l
0
8

30

2
2
2 2

2
2

l
l
l

0
3
4

2
2
2

K (E , I , l , n) KE (E , I , l) n KG (E , I , l)

det (K (E , I , l , n)) 0
4

n
11 n
119792 n
364544 n 253952

+
+
0

400
9
675
45
3

Da cui si ricavano le quattro radici:


EI
P1 (E , I , l) 14.74
2
l

EI
P3 (E , I , l) 151.08
2
l

EI
P2 (E , I , l) 57.20
2
l

EI
P4 (E , I , l) 265.76
2
l

Di queste radici, la pi piccola positiva il carico critico cercato.


EI
Ncr (E , I , l) 14.74
2
l
Confrontiamo il valore dei carichi critici:
12.633 E I
NcrNw (E , I , l)
2
l

EI
Ncr1 (E , I , l) 16.7625
2
l

NcrNw
eN1 1 100 24.635%
Ncr1

EI
Ncr2 (E , I , l) 14.74
2
l

NcrNw
eN2 1 100 14.294%
Ncr2

Ncr2
e21 1
100 12.066%
Ncr1

Come possiamo il carico cririco calcolato con un elemento finito risulta essere pi grande del carico
critico calcolato con il metodo di Newmark del 24.635%, con due elementi finiti del 14.294% . Tra il
carico critico calcolato con 2 elementi finiti e il carico critico calcolato con 1 elemento finito vi una
differenza del 12.066%, in pratica il carico critico calcolato con 1 elemento finito risulta maggiorato.
Il metodo di Newmark presenta un approssimazione buona e cautelativa, aumentando il numero di
elementi finiti dovrebbe convergere al valore di Newmark.

Esercizio 3 - 29/06/2016
Consideriamo la seguente struttura:

1. Metodo Esatto.
L'energia potenziale totale della struttura si scrive come:
l

2
2
1
1
V2 (v) E I v'' d x P v' d x
q (v) v d x F v (l)
2 0
2 0
0

Imponiamo la stazionariet del potenziale otteniamo:


l

V2 (v)
E I v'' v'' d x P v' v' d x q v d x F v (l)
0

V2 (v) 0

Da cui si ottiene l'equazione governante:


E I v'''' + P v'' q 0
P
q
v'''' +
v''
0
EI
EI

2
P
Poniamo:
EI
2
q
v'''' + v''
0
EI

Le condizioni al contorno sono:


E I v'' (0) 0
E I v' (l) 0
v (0) 0
E I v''' (l) + P v' (l) F 0
La soluzione dell'equazione omogenea associata del tipo:

La soluzione dell'equazione omogenea associata del tipo:


v (x) A cos ( x) + B sin ( x) + C x + D + vpart
La soluzione particolare del tipo:
2

qx
vpart
2P
2

qx
v (x) A cos ( x) + B sin ( x) + C x + D +
2P

qx
v' (x) A sin ( x) + B cos ( x) + C +
P
2
2
q
v'' (x) A cos ( x) B sin ( x) +
P

v''' (x) A sin ( x) B cos ( x)

Imponiamo le condizioni al contorno:


- Momento in x=0:
E I v'' (0 m) 0

2
q
E I A + 0
P

- Rotazione in x=L:
v' (l) 0
ql
A sin ( l) + B cos ( l) + C +
0
P
- Taglio in x=L:
E I v''' (l) + P v' (l) F 0

3
3
ql
E I A sin ( l) B cos ( l) + P A sin ( l) + B cos ( l) + C +
F0
P

- Spostamento x=0:
v (0) 0
A + D0

Scrivendo il sistema informa matriciale abbiamo:


2

E I
0

sin ( l)
cos ( l)

3
3
E I sin ( l) P sin ( l) E I cos ( l) + P cos ( l)
1
0

0
1
P
0

q
E I

0 A
P

0 B
l
q
P
0 C
D
1
Fql
0

E I
0

(
)
sin l
cos ( l)
M
3
3
E I sin ( l) P sin ( l) E I cos ( l) + P cos ( l)
1
0

0 0
1 0

P 0
0 1

Imponiamo il determinante uguale a zero:


det (M) 0
2

E I cos ( l) 0
Da cui otteniamo che:
cos ( l) 0
Tale condizione soddisfatta per:

n l + n
2
Il minimo valore di n si ha con n 0 , da cui otteniamo:


2l
Il carico critico euleriano risulta essere:
2

PE E I E I
2
4l

Risolviamo il sistema scritto precedentemente ricavando le incognite A , B , C , D :

2
q
E I A + 0
P

ql
0
A sin ( l) + B cos ( l) + C +
P

3
3
ql
E I A sin ( l) B cos ( l) + P A sin ( l) + B cos ( l) + C +
F0
P

A + D0
I valori di A B C D

I valori di A , B , C , D sono:
q
A
2
P
(E I sin ( l) q F P)
B
3
E I P cos ( l)
F P E I l 2 q
C
2
EIP
q
D
2
P
La funzione dello spostamento v (x) risulta:
2

qx
v (x) A cos ( x) + B sin ( x) + C x + D +
2P

2
F P E I l 2 q
(E I sin ( l)) q F P))
(E I sin ( l)) q F P))
q
qx
cos ( x)) +
sin ( x)) +
x +
+
v (x))
3
3
2
2
2P
E I P cos ( l))
E I P cos ( l))
EIP
P

La funzione pu essere rappresentata in funzione del carico 0 < P < PE come:

xl
Sostituendo i valori delle costanti A , B , C , D :
E I v'' (l)
q
q
(E I sin ( l) q F P) 2
E I cos ( l) sin ( l) +
3
P
E I P cos ( l)
P

Rappresentando questa funzione si ottiene il seguente andamento del momento per 0 < P < PE :

xl

1. Soluzione del primo ordine

1. Soluzione del primo ordine

Consideriamo l'equazione della linea elastica:


q
v''''
0
EI
q
v'''
x+A
EI
2

q
x
v''
+Ax+B
EI 2
3

q
x
x
v'
+A +Bx +C
EI 6
2
4

q
x
x
x
v
+A+B+Cx+D
E I 24
6
2
Imponiamo le condizioni al contorno:
- Spostamento x=0:
v (0) 0
D0
- Momento in x=0:
E I v'' (0 m) 0
B0
- Rotazione in x=L:
v' (l) 0
3

2
1 ql
1
+ A l + B l + C 0
6 EI 2

- Taglio in x=L:
E I v''' (l) F 0

ql
E I
+ A F
EI

Raccogliendo in forma matriciale ottenimo:


0
1 2
l

EI

0
0 0 1

A
3
1 q l

l 1 0 B

6 E I

C
1 0 0
0

0 0 0
FqL

1
A (l q + F)
E
B0
1
2
C 0.16667 l (2 q l + 3 F)
E I
D0

Sostituendo i valori delle costanti A , B , C , D nella formula dello spostamento calcolata in x l si ha:

1 l
1
2
q
l
v (l)
+ (F l q) 0.16667 l (2 q l + 3 F)
l
E I 24
E 6
E I

L'approssimazione degli spostamenti del secondo ordine si ottiene amplificando gli spostamenti del primo
ordine:
II
I
1
v v
1 p

dove

P
p
PE

3
1 p l 4 0.166667 (F L q) L 3
0.166667 L (3 F 2 q L)

II
EI
EI
24 E I

v
2
4PL
1
2
EI

xl
Verifichiamo l'errore della soluzione approssimata rispetto alla soluzione esatta:

xl
La soluzione esatta e la soluzione approssimata sono quasi coincidenti. Perci possiamo affermare che il
metodo dell'amplificazione rappresenta un'ottima approssimazione quando la deformata del primo ordine
simile alla deformata del primo modo critico.

Approssimiamo il momento del secondo ordine.

Approssimiamo il momento del secondo ordine.


q l2
I
l (F l q)
+
M E I v'' (l) E I

EI
2EI

II
I
1
M M
1 p

q l2
l (F l q)
+

2 2EI
II
EI

M E I
2
4Pl
1
2
EI

Nell'approssimazione del momento usando il metodo dell'amplificazione dei momenti otteniamo un errore
maggiore rispetto a quello dell'approssimazione degli spostamenti.

Approssimazione del secondo ordine del momento:

Approssimazione del secondo ordine del momento:

Calcoliamo il momento MA del primo ordine, e aggiungiamo gli effetti del secondo ordine considerando P
per lo spostamento in l amplificato.
2

I
qL
MA F L +
2
1
I
M MA + P v
1 p
3
1 p l 4 0.166667 (F L q) L 3
0.166667 L (3 F 2 q L)

2
ql
EI
EI
24 E I

M
+ F l P
2
2

4PL
1

2
EI

Il momento approssimato d una buona valutazione della soluzione esatta mentre la soluzione approssimata
del momento ha un errore rilevante rispetto ai valori esatti. Tale errore corretto stimando il momento al
primo ordine e amplificando lo spostamento tramite metodo di amplificazione per comprendere gli effetti del
secondo ordine.

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