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inganno militare, altres detto Military Deception (MILDEC), una strategia propriamente detta? Pu essere considerato come unopzione tout court a disposizione dello stratega militare o solo artefice di quel elemento funzionale alla battaglia decisiva clausewitziana che la
sorpresa?
Per rispondere a queste e altre domande
occorre rispolverare e sviscerare dal punto
di vista teorico tutti quei concetti quali la
strategia, la dottrina e la tattica, nonch focalizzarne le principali differenze semantiche. Non solo, nellaffrontare questo tema
altres dobbligo unexcursus storico a
tutto tondo: limitare la trattazione ai soli
conflitti del XXI secolo sarebbe limitativo
e riduttivo in quanto largomento, fortemente correlato allintelligence e alla sicurezza intesa come security, altamente
classificato, facendo cos venir meno le
cognizioni contingenti che consentono una
dissertazione teorica su un certo avvenimento o modo di agire storico-politico.
Pertanto, nel corso della dissertazione si
cercher di mantenere uno stretto legame
con la storia (nel suo complesso e non solo dellultimo secolo) e con tutte quelle vicende che rientrano nella sfera dellinganno militare, cos da individuare quelle peculiarit che ci permettano da un lato di
comprendere cosa sia la Military DecepRivista Marittima-Ottobre 2010
va in un contesto di contrapposizione di
volont in cui essa larte che ha lo scopo
di raggiungere una decisione creando e
sfruttando una situazione che comporti
una disintegrazione morale dellavversario
sufficiente per fargli accettare le condizioni che gli si vuole imporre (4). In altre parole, scegliere una strategia vuol dire
prendere una decisione sul mezzo da impiegare, tra quelli a disposizione, per far s
che la propria volont prevalga su quella
dellavversario; tali mezzi sono esemplificati nellopera di Beaufre attraverso azioni
quali attaccare, forzare, ingannare,
mettersi in guardia, ecc..
Ovviamente il termine nasce nel contesto della contrapposizione delle volont di
grandi attori quali citt-stato, regni, imperi o stati a seconda del periodo storico
in cui ci si trova; per analogia il termine
trova per applicazione anche in ambito
quotidiano, in cui gli attori sono due semplici individui.
Interessante altres notare come tale
pensiero si incastri perfettamente nella visione metodologica moderna della pianificazione operativa: lOperational Planning Process non altro che un metodo
che permette al Comandante di decidere,
in una situazione conflittuale di volont,
quale sia la strategia da adottare per ottenere lend-state (che non altro che la descrizione della situazione politico-militare
che si vuole raggiungere, ovvero lesplicazione della propria volont) attraverso il
raggiungimento del centro di gravit
(CoG). In tale contesto, lobiettivo rappresenta leffetto che si vuole avere sul
CoG ed esprimibile con un verbo; in altre parole esso coincide con il mezzo
che, nellopera di Beaufre, permette alla
propria volont di prevalere.
La tattica, al contrario, una tecnica
dimpiego e di manovra a prescindere
Rivista Marittima-Ottobre 2010
riore, la situazione era diversa, pi complessa, e richiedeva qualit superiori; sebbene fosse stato teorizzato e compiutamente motivato solo molti secoli dopo, gi
gli antichi sentivano la necessit di usare
un altro termine per indicare colui il quale
conduceva una guerra, cio il Comandante: si trattava di uno stratgs, che deriva da stratg_ che significa comandare,
da cui il termine strategia.
A tal proposito infine interessante notare come gli antichi usassero anche un altro termine, stratgma (8) in greco (deriva
anchesso da stratg), per indicare azioni
dovute a una particolare qualit del condottiero; data laffinit semantica con il
concetto di inganno, si ritorner sullargomento nel proseguo della trattazione.
suo significato occorre eseguire un excursus storico-letterario incentrato sullinganno, sulle sue applicazioni in campo militare e sulle eventuali dissertazioni teoreticofilosofiche a riguardo.
non lo era), sia dei Latini (esso era contrario alla bona fides in senso giuridico, nonostante fosse praticato dai migliori generali come Cesare e Pompeo), sia dei cristiani, che lo condannano in quanto immorale e pertinente al dominio di Satana. Dallaltro c chi, come Thaddeus Holt, concorda con quanto riteneva fosse sostenuto
da Virgilio nellEneide, cio che it wont
matter to the enemy whether you beat him
by guile or by valor (14).
Volendo ricalcare le orme cerchio-bottiste del professor Bozzo, forse la verit
sta proprio nel mezzo. Nel contrapporsi alla virtus romana, che era lelemento fondante della battaglia (strategia diretta),
linganno era effettivamente unopzione
strategica a disposizione del condottiero: pertanto, sebbene la cultura influenzasse il modo occidentale di imporre la volont di un soggetto (citt-stato, regno, impero o Stato che dir si voglia) attraverso lo
scontro diretto, comunque la realt contingente retro-agiva su di esso, imponendo a
volte il dolus anzich la virtus.
Conferma di tale dualismo si pu altres notare nel Stratgmata di Frontino
(15): nellopera lautore sostiene che tutte
le azioni di un generale caratterizzate da
previdenza, vantaggio ottenuto, grandezza
danimo e fermezza siano proprie della
stratga, mentre quelle dovute alla sua
abilit e ingegnosit siano invece parte del
cosiddetto stratgma, vocabolo che non
aveva di certo unaccezione negativa, ma
che costituiva invece una opzione.
Questultimo termine, impiegato appositamente per non confondere il lettore,
da intendersi come strategia secondo la
definizione illustrata al paragrafo 2. Per
capire come si passi dalla stratga di Frontino alla strategia di Beaufre necessario
riflettere brevemente sul concetto di
guerra: essa stata per secoli il mezzo
Rivista Marittima-Ottobre 2010
con cui si risolvevano le dispute internazionali (16), cio il modo con cui si imponeva la propria volont, ed proprio tale
considerazione che consente di capire levoluzione storica del concetto.
Per secoli lOccidente ha fatto coincidere lattuale concetto beaufriano di strategia con lantica nozione greco-latina.
proprio questa fusione semantica dei termini che ci fornisce unimportante chiave
di lettura per capire come si inserisse linganno nel pensiero di Clausewitz.
In linea con quanto sinora sostenuto,
Clausewitz riteneva che la strategia fosse
limpiego del combattimento agli scopi
della guerra (17); questo fatto, che porta
a considerare lopera dellautore germanico come focalizzata sullinferiore livello
strategico/operativo (18), probabilmente
dovuto al fatto che in Occidente il livello
strategico (nella sua pi alta accezione) e
quello strategico/operativo di fatto coincidevano. Solo con la scoperta di unopera
che non ha subto linflusso della cultura
occidentale, quale Larte della guerra di
Sun Tzu (19), si comincia a intravedere lo
scollamento concettuale tra strategia
beaufriana e frontiniana. In tal senso,
non si pu quindi approdare a conclusioni
diverse da quelle di Handel: la scelta clausewitziana in campo strategico, cio la vittoria nella battaglia decisiva, il fondamento della sua trattazione e ci non fa altro che abbassarne il livello (nel senso di
level of war) avvicinandolo maggiormente
alla tattica in senso stretto.
Quanto detto non pone quindi dubbi
sulle motivazioni che hanno portato Clausewitz a considerare lastuzia e linganno
solo come mezzi funzionali per ottenere la
sorpresa, la quale a sua volta era un fattore favorevole nella condotta della guerra.
Inoltre, non deve meravigliare nemmeno il
fatto che linganno fosse valutato di debo67
le effetto e che pertanto non dovesse costituire loggetto di una libera attivit emanante dal condottiero (20).
Contestualizzato linganno a livello teorico, ora opportuno esaminarne lapplicazione pratica. La storia mostra come esso sia stato spesso impiegato a vari livelli
e in diversi ambiti; se Lord Wellington lo
impiega con successo durante la guerra
dindipendenza spagnola (21), Napoleone
ne fa un impiego sui generis a livello prettamente tattico (22), mentre, in tempi pi
recenti, esso stato ampiamente adoperato
durante il secondo conflitto mondiale. A
tal proposito illuminanti sono le opere di
T. Holt, M. Howard, J. Latimer e M.
Lloyd, che sostanziano una realt quantomeno sorprendente: la Military Deception
stata molto pi impiegata nei fatti che
non studiata nella teoria.
Normale a questo punto chiedersi il
perch di tutto ci. Probabilmente la risposta ancora una volta da ricercare nel
binomio guerra-cultura prima menzionato, in particolar modo per quanto attiene
la retro-azione che la realt materiale ha
sulla cultura. Allorquando la realt dei
fatti ci impone di non poter sostenere uno
scontro, cio la battaglia decisiva clausewitziana, quale alternativa rimane a disposizione?
Senza dubbio il ricorso a metodi considerati non ortodossi e non propri dello
stratgs, come la deception. Inoltre, soprattutto nel caso in cui si riveli vincente,
essa sar esaltata ed elogiata, sostanziando
in tal modo la retro-azione della realt sulla cultura.
La deception oggi
zione attuale, caratterizzata da un insufficiente sviluppo teorico dellinganno militare, occorre fare alcune considerazioni:
innanzitutto, la cultura militare occidentale ha risentito fortemente dellinflusso di autori quali Clausewitz e de Jomini,
precludendo cos per anni un approfondito
studio e confronto accademico;
in secondo luogo, la tradizione cristiana condanna linganno come immorale;
infine, nonostante gli eventi della seconda guerra mondiale siano stati testimoni di un ampio e via via perfezionato impiego della deception, le sentite problematiche di sicurezza (30) ne hanno ostacolato
il successivo sviluppo teorico.
Quanto sopra menzionato ha causato
linevitabile perdita di quel know-how che
avrebbe consentito la stesura di una dottrina specifica. Solo recentemente si tentato, negli Stati Uniti in special modo, di
ravvivare il pensiero e lo studio dellargomento, con risultati per limitati; infatti,
alla luce di quanto stato finora pubblicato, possiamo dire che sono pochissimi gli
autori (31) che si sono cimentati nel tentativo di elaborare una valida trattazione teorica dellinganno.
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Conclusioni
esattamente i limiti, le capacit e le potenzialit della deception militare per poi metabolizzarne completamente il concetto
deve essere capace di zoomare dal generale al particolare e viceversa. Volendo creare un parallelismo con la fotografia, occorre osservare la realt con unottica 10x.
Posta la questione in questi termini, si
pu innanzitutto notare che allorquando si
esamina una contrapposizione tra volont
politiche statuali, linganno indubbiamente unopzione disponibile e alternativa
allo scontro militare diretto; zoomando
leggermente, ci si trova poi davanti a due
contrapposte volont militari che, sulla base della pregressa scelta politica di intraprendere un conflitto, si trovano a condurre i rispettivi eserciti: anche in questo caso
linganno una eventualit che, facendo
fare al nemico unazione a lui controproducente, permette di concorrere alla vittoria. Zoomando nuovamente, si possono intravedere due condottieri che devono portare a termine positivamente una campagna per contribuire alla conclusione positiva della guerra: ancora una volta, la deception un efficace misura.
Questo metodo potrebbe essere portato
avanti fino ad arrivare allo scontro tra i
quark della societ, cio i singoli individui; in ogni caso, linganno rimarrebbe
unopzione valida, posto che lobiettivo
sia quello di imporre una volont. Pertanto, la Military deception da ritenersi una
strategia solo nel caso in cui si abbracci
la definizione di Beaufre; ogni altra definizione potrebbe essere quantomeno fuorviante, soprattutto se si tentasse di istituire
legami semantici inter-disciplinari.
Occorre poi evidenziare lincontrovertibile carenza di un complesso dottrinale
adeguato e la conseguente impellente necessit di porvi rimedio; citando Jon Latimer, in considerazione della comune tendenza psicologica a pensare in termini familiari e del fatto che le organizzazioni addestrate a particolari compiti cercheranno
di metterli in pratica, la military deception is likely to be used only if the doctrine, planning apparatus and means are
available, or at least appreciated (39).
Ultima ma non meno importante riflessione che la deception un powerful tool
for reducing the bloodshed inherent in war,
as well as having an enormous influence on
its outcome (40); pertanto, in un contesto
che ripudia il concetto di guerra e che vuole minimizzare le perdite, linganno militare deve essere una strategia adoperabile da
uno strumento militare in grado di sfruttarne appieno le potenzialit.
!
NOTE
(1) Vds. intervento dal titolo La legittimit della guerra nel sistema politico internazionale post-bipolare
tenuta il 30 ottobre 2008 dal dottor A. Colombo in occasione della XXII giornata di studio organizzata dallIstituto di Studi Militari Marittimi.
(2) A tal riguardo si ricorda che la Operational Art, cos come definita dalla AJP-01 (C), mira a obiettivi
strategico/operativi e non tattici.
(3) Beaufre A., Introduzione alla strategia, Bologna, Societ editrice il Mulino, 1966, p. 18.
(4) Op. cit., p. 19.
(5) Anti Sommergibile.
(6) AAP-6, NATO glossary of terms and definitions, gennaio 2006.
(7) Op. cit., p. 2-D-7.
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(8) Stratagemma.
(9) Op. cit., p. 2-D-2.
(10) Si impiegato volutamente il verbo fuorviare come traduzione di to mislead in quanto si ritiene,
per evitare confusioni lessicali, che il verbo ingannare debba essere la traduzione di to deceive.
(11) Whaley Barton, Toward a general theory of deception, in The journal of strategic studies, 1982, Volume 5, Numero 1, p. 180.
(12) Vds. conferenza dal titolo Il sistema internazionale e il nuovo concetto di guerra in occidente tenuta dal professor Bozzo il 24 settembre 2008 presso lIstituto di Studi Militari Marittimi.
(13) Nella conferenza citata in precedenza, la tesi sostenuta dal professor Bozzo che le condizioni materiali condizionano lo sviluppo dei singoli, lo sviluppo delle culture, ecc., ma la cultura retro-agisce sulla
realt e ti spinge ad agire in una certa maniera.
(14) Traduzione della frase Dolus an virtus, quis in hoste requirat?; vds. Holt Thaddeus, The deceivers Allied military deception in the second world war, London, Weidenfeld & Nicolson, 2004, p. xi.
(15) Frontin, Les stratagmes, Paris, Economica edizioni, 1999.
(16) Non a caso la Costituzione, allart. 11, ribadisce che lItalia ripudia la guerra come mezzo per risolvere le controversie internazionali: evidentemente in precedenza questo principio non era cos ovvio.
(17) Clausewitz Carl Von, Della Guerra, Bari, in Rivista Militare, 1989, p. 159.
(18) Handel I. Michael, I maestri della guerra - Sun Tzu, Clausewitz e Jomini, Roma, Edizioni Forum di
Relazioni Internazionali, 2000, p. 48.
(19) Senza voler entrare nel merito della querelle sul corretto spelling (Sun Tzu vs Sun Tzi o Sunzi),
si deciso di adottare la trascrizione pi comunemente impiegata.
(20) Op. cit., p. 195.
(21) Davies Huw, Wellingtons use of deception tactics in the peninsular War, in The journal of strategic
studies, 2006, Volume 29, Numero 4, pp. 723-750.
(22) Vds. la parte inerente la manoeuvre sur les derrires in Chandler David G., Le campagne di Napoleone, Milano, Rizzoli editore, 1968, pp. 231-247.
(23) Sun Tzu e Sun Pin, Larte della guerra - I metodi militari, Vicenza, Neri Pozza editore, 2002, p. 60.
(24) Op. cit., p. 96.
(25) Mao Tse-tung, Scritti filosofici, politici, militari, Milano, Feltrinelli editore, 1968, p. 291.
(26) Dailey D. B. e Parker J. P., Soviet strategic deception, Lexington, Lexington Books, 1987.
(27) Espressione sovietica per nominare la seconda guerra mondiale.
(28) Dailey D. B. e Parker J. P., Soviet strategic deception, Lexington, Lexington Books, 1987, p. 43.
(29) Latimer Jon, Deception in war, London, John Murray, 2001, p. 138.
(30) stata (e forse lo ancora) opinione diffusa che occorresse mantenere la massima segretezza in merito a tutto ci che aveva a che fare con la deception; basti pensare, per esempio, al lungo silenzio britannico sullesistenza di Bletchley Park.
(31) Tra questi si vuole ricordare Barton Whaley, Donald C. Daniel insieme a Katherine L. Herbig, Thaddeus Holt e infine il dott. Matteo Rampin.
(32) Holt Thaddeus, The deceivers - Allied military deception in the second world war, London, Weidenfeld & Nicolson, 2004, p. 805.
(33) Il termine anglosassone sta a indicare un linguaggio pomposo e burocratico.
(34) Si ritiene che Holt faccia riferimento allopera di D.C. Daniel e K. L. Herbig, in quanto in riferimento alla pubblicazione in esame.
(35) Il CA (ris) Ramoino, durante la conferenza dal titolo Strategia marittima dal Mahan al Sea Power 21
(ISMM - 02.10.2008), ha definito la dottrina NATO come la copia carbone di quella statunitense.
(36) La dottrina deve s lasciar spazio alliniziativa, ma non pu contenere principi di dubbio significato.
(37) Op.cit., p. 79.
(38) Vds. National Archives and Records Administration, RG 273, Records of the National Security Council, NSC 10/2, Washington, May 4, 1948 (www.state.gov/www/about_state/history/intel/260_269.html).
(39) Op. cit., p. 306.
(40) Ibidem, p. 311.
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