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03 marzo 2002
23 luglio 2015
La sincronizzazione spontanea di due pendoli appesi alla stessa parete, un fenomeno finora
sfuggito a una spiegazione esauriente, dovuta allo scambio di onde sonore. Lo ha dimostrato
un modello teorico poi verificato sperimentalmente(red)
fisica
Il pendolo un sistema fisico semplice, il suo moto regolato dalla forza di gravit che agisce
costantemente verso il basso e dalla forza di attrito nel punto in cui esso vincolato e dell'aria.
Ma se si appendono alla stessa parete due pendoli, inizialmente non sincronizzati, dopo un
breve periodo iniziano spontaneamente a oscillare all'unisono.
Questo fenomeno, descritto per la prima volta nel Seicento dal matematico, astronomo e fisico
olandese Christiaan Huygens, non ha mai trovato una spiegazione esauriente. Ora sulla rivista
"Scientific Reports" Henrique Oliveira e Luis Melo dell'Universit di Lisbona in Portogallo,
sostengono che causato dallo scambio di impulsi sonori tra i due pendoli.
La sincronizzazione di processi periodici un fenomeno rilevante non solo per la fisica ma
anche per la fisiologia e la biologia. Il fenomeno pi evidente quello del ritmo circadiano, cio
della regolazione di molti processi metabolici dell'organismo degli esseri umani e di molti
animali in accordo con l'alternanza giorno-notte. Anche a livello cellulare, molti processi
elementari ad andamento ciclico devono essere sincronizzati tra loro per procedere nel modo
corretto.
Nei sistemi meccanici, la sincronizzazione di molti processi periodici non ancora del tutto
compresa, tanto che a volte si producono effetti drammatici e inaspettati, come nel caso del
Millenium Bridge, un ponte pedonale costruito a Londra per celebrare l'inizio del nuovo
millennio.
Nel giorno dell'inaugurazione, nel 2000, decine di migliaia di persone iniziarono a percorrerlo
da entrambi i lati, fino a quando il ponte inizi a oscillare lateralmente formando una forma "a
esse", con spostamenti che arrivarono a 20 centimetri. Solo successivamente,
studiando il fenomeno, si comprese che camminando, le persone imprimono sul suolo una forza
laterale periodica, e che in quell'occasione, per qualche evento esterno fortuito hanno iniziato a
camminare in modo sincronizzato, producendo un effetto collettivo devastante per il ponte.
Il prototipo di tutte le sincronizzazioni dei fenomeni periodici quello dei due pendoli appesi
alla stessa parete. Nel 1655 Huygens not che se anche non sono inizialmente sincronizzati,
trascorso un certo tempo iniziano a oscillare in modo sincronizzato ma in versi opposti, cio "in
opposizione di fase". Se poi si perturba il moto dei pendoli, a un certo punto ritornano a
oscillare in sincronia. Se invece vengono separati in due pareti diverse, si sfasano di alcuni
secondi.
Nel loro studio, Oliveira e Melo hanno elaborato un nuovo modello teorico del sistema,
ipotizzando che tra i due pendoli avvengano scambi di impulsi sonori che ne perturbano il
movimento fino a portarli a oscillare in sincronia. Il modello risultato in ottimo accordo con i
dati sperimentali, ottenuti dagli stessi autori registrando le oscillazioni di due pendoli fissati a
una sbarra di alluminio, a sua volta fissata a una parete. In sostanza, ogni pendolo trasmette un
impulso sonoro per ogni ciclo, che produce un cambiamento nelle velocit di oscillazione
dell'altro pendolo.
02 settembre 2015
Il problema che realizzare sperimentalmente questo secondo metodo difficile, anzi quasi
impossibile con la tecnologia disponibile finora. Da qualche anno tuttavia possibile produrre
in laboratorio dei sistemi fisici che hanno cambiato lo scenario delle ricerche in questo campo
in modo radicale: i punti quantici (quantum dot) noti anche come atomi artificiali.
Un'immagine dell'apparato sperimentale usato dai ricercatori di Cambridge per ottenere la luce
spremuta con i quantum dot (Cortesia Mete Atatre)Si tratta di strutture realizzate includendo
un campione di materiale semiconduttore con dimensioni di alcuni nanometri (miliardesimi di
metro) in un semiconduttore pi grande di tipo diverso rispetto al primo. Scegliendo
opportunamente i due semiconduttori, possibile fare in modo che gli elettroni del punto
quantico si dispongano su livelli energetici discreti, proprio come avviene in un atomo. La
differenza rispetto agli atomi "naturali" che i livelli energetici sono molto
pi facili da gestire per gli esperimenti di ottica.
Il gruppo di Cambridge ha fatto incidere un debole fascio di luce laser su un punto quantico,
eccitandone gli elettroni. Dopo un brevissimo lasso di tempo, questi elettroni si sono diseccitati,
emettendo singoli fotoni. L'abilit dei ricercatori in questo caso stata ridurre al minimo il
"rumore" dovuto alle fluttuazioni quantistiche che sempre accompagnano i fenomeni
quantistici.
Tutto questo avvenuto a fronte dell'aumento di altre grandezze associate alla radiazione
elettromagnetica, che in questo caso non erano di interesse, secondo le previsioni del principio
d'indeterminazione di Heisenberg. Questa fondamentale legge della meccanica quantistica
prevede infatti che la precisione con cui si possono misurare posizione e quantit di moto di una
particella - ma anche altre coppie di grandezze fisiche coniugate tra loro - non pu essere
ridotta simultaneamente al di sotto di un certo valore. Se si vuole una misura precisa di una
grandezza, bisogna rinunciare ad avere una misura altrettanto precisa della grandezza associata.
E per gli scopi della ricerca di Atatre e colleghi, l'importante era ridurre il rumore della
radiazione diffusa dal punto quantico.
"Siamo riusciti a realizzare le condizioni adatte per dimostrare che possibile spremere singoli
quanti di luce", ha commentato Atatre. "Si tratta di un effetto bizzarro, contrario alle nostre
aspettative sul modo in cui dovrebbero comportarsi i fotoni".
18 ottobre 2016
Confronto fra la struttura dei bisonti raffigurati a Lascaux (in alto) e a Pergouset.
(Cortesia Carole Fritz e Gilles Tosello) I ricercatori hanno condotto un'analisi sistematica del
DNA mitocondriale estratto da ossa e denti attribuibili ad antichi bisonti rinvenuti nelle caverne
di tutta Europa, dalla Francia fino alla Russia e al Caucaso, per confrontarlo con quello di Bison
mentale tra le grandi scimmie e gli esseri umani. E conclude: I risultati contengono una
lezione per coloro che esaltano gli esiti negativi di esperimenti sulle capacit mentali degli
animali come prova del carattere distintivo dell'essere umano. Come dice un vecchio mantra,
l'assenza di prove non una prova di assenza.
06 ottobre 2016
cellule uovo per differente. Per le cellule uovo, il numero fisso e stabile nel corso della
vita, mentre le cellule progenitrici degli spermatozoi di un uomo di 20 anni sono il prodotto di
160 duplicazioni del corredo cromosomico, e quelle di un uomo di 40 anni ne hanno subite 610
circa.
Questo meccanismo - che stato studiato pi in dettaglio per i cromosomi X e Y, ma che
interessa tutti i cromosomi - implica che vi sia una netta differenza nel contributo alle mutazioni
evolutive da parte dei maschi e delle femmine.
Le valutazioni statistiche su cui finora ci si basati per quantificare questa differenza partivano
per dal presupposto che in tutti i cromosomi la distribuzione delle mutazioni lungo il DNA
fosse sostanzialmente uniforme in tutte le regioni non codificanti del genoma (i geni sono pi
resistenti all'insorgenza e alla conservazione delle mutazioni).
Narang e Wilson hanno ora scoperto che non cos. La frequenza delle mutazioni non
affatto uniforme: le mutazioni sono scarse nelle posizioni immediatamente vicine a quella di
un gene, e aumentano via via che ci si allontana da esso.
Non solo: nel cromosoma X la velocit con cui le mutazioni aumentano in funzione della
distanza dai geni maggiore di quella di tutti gli altri cromosomi. Ci significa che la differenza
fra mutazioni evolutive maschili e femminili deve essere inferiore a quanto stimato. Di
quanto inferiore, andr stabilito con ulteriori ricerche.