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ALTERNATO SINUSOIDALE.
1
Generalit.
I3
Im
V2
V1
Re
V2
I2
V3
I1
a)
b)
1.1
v 2 (t ) = VM cos(t 2 / 3)
I 1 = V1 / Z
1.2
v3 (t ) = VM cos(t 4 / 3)
I 2 = V2 / Z
I 3 = V3 / Z
Il sistema delle correnti caratterizzato dal fatto che i1 + i2 + i3 = 0 dato che la somma
dei loro fasori rappresentativi nulla. Ne consegue che se i tre conduttori di ritorno delle tre
88
linee monofasi sono messi in comune in questo conduttore circola corrente nulla per modo
che il conduttore pu essere eliminato. Siamo allora in grado di trasmettere la potenza delle
tre linee monofase con tre conduttori in luogo di sei.
L
G
U
A
1
2
3
i1
v12
v23
i2
a1
a2
v31
i3
v1
v3
v2
a3
A
O
Fig.2.2 Misure di tensione e di corrente nella sezione AA' .
Distinguiamo in proposito le tre tensioni concatenate v12 (t ), v 23 (t ), v31 (t ) misurate tra
coppie ordinate di conduttori e le tensioni di fase v1O (t ), v 2O (t ),v 3O (t ) misurate tra ciascun
conduttore ed un punto fisico O esterno alla linea.
Tra queste tensioni esistono i legami dovuti alla LKT, espressi mediante i fasori
rappresentativi dalla eq.2.1a-b. In base alla eq.2.1b i fasori V12 ,V23 ,V31 fanno parte nel piano
complesso di un triangolo delle tensioni concatenate, si veda la Fig.2.3 ed in base alla
eq.2.1a ogni punto O del piano complesso individua un possibile sistema di tensioni di fase.
V12 = V1O V2O
2.1
a)
b)
89
1
V12
V31
V10
3
V23
2
V30
V20
O
Fig. 2.3 Triangolo delle tensioni concatenate e tensioni di fase riferite al centro O .
Tra i diversi centri O del piano complesso conviene privilegiare nelle analisi successive
il baricentro G del triangolo delle tensioni concatenate (punto di incontro delle mediane dei
lati), si veda la Fig.2.4a, detto centro teorico in quanto le tensioni di fase riferite a questo
centro godono della propriet (utile nei calcoli) che la loro somma nulla.
1
Re
V1
3
I1
Z
I2
Z
I3
Z
V1
Im
V2 V3
V3
V2
a)
b)
Fig.2.4 Determinazione del centro teorico G.
V1
Re
/6 V12
G
V2
V3
V23
Fig.2.5 Tensioni concatenate e tensioni di fase per il caso di sistema simmetrico di tensioni.
90
Se ora il triangolo delle tensioni concatenate equilatero si dice che il sistema delle
tensioni simmetrico (in caso contrario si dir che il sistema delle tensioni
dissimmetrico) : in questo caso, si veda la Fig.2.5, le terne delle tensioni di fase e delle
tensioni concatenate sono esprimibili come indicato nella eq.2.3.
V1 , V2 ,V3 = V , Ve j 2 / 3 ,Ve j 4 / 3
2.3
Vc = 2V cos( / 6) = 3V
i1 (t ) + i2 (t ) + i3 (t ) = 0
I1 + I 2 + I 3 = 0
I3
I1
I2
Fig.2.6 triangolo delle correnti di linea.
Se il triangolo equilatero i fasori corrente hanno lo stesso modulo e sono tra loro
sfasati di 2 / 3 in questo caso il sistema delle correnti si dice equilibrato (in caso contrario si
parla di sistema squilibrato). Normalmente i tre fasori corrente vengono rappresentati
spiccandoli dal centro teorico G per modo che il complesso delle misure di tensione e di
corrente assume, nel caso generale di sistemi dissimmetrici e squilibrati, laspetto indicato in
Fig.2.7.
I1
1
V1
I3 3
V3
V2
I2
Fig.2.7 Sistema trifase dissimmetrico e squilibrato.
91
Dal punto di vista energetico utile leggere la eq.2.2 nel senso che la corrente in un filo
qualsiasi si pu interpretare come il ritorno delle correnti degli altri due fili (ad esempio
i3 = (i1 + i2 ) ). Tutto avviene quindi come se vi fossero due linee monofase con un filo di
ritorno in comune. In base a questa interpretazione la potenza istantanea trasmessa dalla linea
trifase si pu valutare, tenuto conto anche della eq.2.2, in uno qualsiasi dei quattro modi
evidenziati nelle eq.3.1 (si noti che lultimo tipo di scrittura evidenzia il fatto che la linea
trifase equivalente a tre linee monofase interessate dalle correnti di linea e dalle tensioni di
fase rispetto ad un qualsiasi centro O ). Normalmente si preferisce limitare la misura alluso
di due wattmetri a valore istantaneo come indicato nella Fig.3.1 (inserzione Aron dei
wattmetri).
p = v13 i1 + v 23 i2 = (v1O v3O )i1 + (v 2O v3O )i2 = v1O i1 + v 2O i2 + v3O i3 (ritorno 3)
3.1
i1
i2
W13
W23
i3
A
Fig.3.1 Inserzione Aron dei wattmetri.
Una volta individuata la potenza istantanea possibile misurare (con wattmetri a valore
medio) la potenza attiva P del sistema trifase e cio il valore medio della potenza istantanea
in uno dei quattro modi indicati nella eq.3.2. Si pu valutare, inoltre, la potenza reattiva
associata a ciascuna delle linee monofase sopra indicate e da questa dedurre la potenza
reattiva trifase Q in uno dei modi indicati nella eq.3.3.
P = P13 + P23 = P12 + P32 = P21 + P31 = P1O + P2O + P3O
3.2
Q = Q13 + Q23 = Q12 + Q32 = Q21 + Q31 = Q1O + Q2O + Q3O
La potenza trifase complessa A ed il fattore di potenza del sistema trifase cos sono
definiti nella eq.3.4: la potenza complessa rappresentabile, come nel caso dei sistemi
monofase, con il triangolo delle potenze.
3.4
A = P + jQ = Ae j
cos = P / A
92
Si noti che la distribuzione domestica dellenergia elettrica viene realizzata con sistemi
a quattro fili del tipo indicato in Fig.3.2.
i1
i2
i3
D1
v1
v2
v3
D2
D3
in
P = P1n + P2 n + P3n
Q = Q1n + Q2 n + Q3n
A = P + jQ
93
L
G
C1
C2
2
3
Z1
V1
Z1
Z1
Z2
Z2
Z2
V3
V2
G
94
Z1
V1
Z2
Vt = Vm = V
It = Im = I
Vc = 3Vm = 3V
4.1
Pt = 3P m = 3V I cos
Qt = 3Qm = 3V I sen
95
At = Pt + jQt = 3VIe j