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Giunto a manicotto.

E' fornito uno schizzo indicativo di un giunto a gusci (dei quali, in figura, ne rappresentato uno solo) con viti, destinato a
trasmettere il momento torcente dallalbero motore, cha riceve il moto da una turbina rotante a 20.000 giri/min., allalbero
che serve lutenza.
Il diametro degli alberi 80 mm., e la tensione di taglio massima ammissibile per il materiale amm = 100 MPa.
Si richiedono:
1. la valutazione della massima potenza trasmissibile;
2. il dimensionamento dei gusci e delle viti di collegamento;
3. i dettagli costruttivi e le modalit di realizzazione del giunto.

Sommaria schematizzazione del giunto a manicotto.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE


Le viti sono da dimensionare a trazione: esse devono garantire il pre-carico in grado di evitare, grazie allattrito, lo
scorrimento tra le superfici dei gusci e quelle dei due alberi.

PMARlab Michelini e Razzoli


Cartello per segnalazioni.
In figura rappresentato un cartello segnaletico stradale con disposizione a bandiera.
Il peso del cartello ed il carico esercitato dallazione del vento sono indicati in figura.
Si traccino le caratteristiche di sollecitazione per la colonna che supporta il cartello. Si individui la sezione
maggiormente sollecitata e si dimensioni la colonna scegliendo per essa una sezione cava.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


La verifica della sezione della colonna pu prescindere (cautelativamente) dalle squadrette poste alla base.

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Azionamento per motoslitta.
In figura (dimensioni in mm.) mostrato lalbero di trasmissione di una motoslitta supportato dal telaio per mezzo dei
cuscinetti A e B. Lalbero comandato dal motore tramite una catena che trasmette il moto alla ruota C. Il motore e la
trasmissione sono al di sopra e a monte dellalbero; langolo di tiro della catena 30. Le due ruote dentate T1 e T2
trascinano il cingolo della motoslitta. Basandosi su una potenza assorbita di 20 kW ad una velocit del veicolo di 72
km/h,
1) si dimensioni lalbero (considerando la flesso-torsione e scegliendo il materiale)
2) si scelgano i cuscinetti per una durata prevista di 40.000 km
3) si indichino le possibili soluzioni per il montaggio dei cuscinetti e delle ruote.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE


Leffetto peso della motoslitta , inizialmente, trascurato. Si suppone di trasmettere uguale coppia ai due cingoli. La
forza ricavata, note potenza e velocit (con maggiorazione, per tener conto delle perdite).
Per le forme costruttive, occorre tener conto delle modalit per lo smontaggio manutentivo.

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Carroponte monotrave.
In figura dato il disegno schematico di un carroponte monotrave. Dovranno essere evidenziate le principali soluzioni
costruttive ed i materiali impiegati per i componenti strutturali. Si tenga presente che il carrello, montato sulla trave ed
ancorata da rulli simmetrici, utilizza una fune con gancio montacarichi laterale, il comporta un disassamento non
trascurabile delle forze applicate alla trave stessa.
Per la taglia del carroponte potranno essere assunti i seguenti dati indicativi, che comunque il candidato ha facolt di
variare:
- Portata: 1 tonnellata
- Sc = 10 m , scartamento
- S = 1800 mm, scartamento testate
E richiesto di impostare il progetto di massima, motivando le scelte privilegiate.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


Fra gli elementi da discutere, occorre, in questo caso, includere la torsione della monotrave.

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Piattaforma telescopica.
E riportata limmagine di una gru telescopica per automezzo, dotata all'estremit di piattaforma aerea, per ospitare
carichi e/o persone.
Si faccia riferimento allo schema esemplificativo indicato, in cui la forza F disposta nella piattaforma nella posizione
meno favorevole. Tra D e G posto un martinetto idraulico che lavora come puntone. Sia CB perpendicolare a CE ed
AB orizzontale.
Dati (valori in N e mm): angolo di CE rispetto all'orizzontale = 35
angolo di DG rispetto all'orizzontale = 75
CE = 7000; CB = 1800; AB = 1500; DE = 2000; AH = 3000; F = 5000
Si richiede di:
1. calcolare le reazioni in G ed E
2. tracciare i diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione per il tratto CB
3. tracciare i diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione per il tratto CE
4. tracciare i diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione per il tratto DG
5. dimensionare il braccio CE (scelta del materiale e della sezione)

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


Fra gli elementi da discutere, occorre, in questo caso, includere la
F
torsione del braccio telescopico.

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Palo per telecomunicazioni.
In figura illustrato un palo per telecomunicazioni. Loperatore
esercita un tiro T, tramite una fune (contenuta in un piano
parallelo al piano y = 0), per modificare lassetto di componenti
ivi montati. Alla mensola di lunghezza d applicata la forza
verticale F. La trave AE ha sezione circolare cava. Le unit di
misura sono mm e N.
Dati:
- angolo della fune rispetto alla verticale uguale a 30
- a = 1000; b = 2200; c = 4000; d = 800
- T = 300; F = 2000
Si richiede:
1. il calcolo della reazione in A
2. i diagrammi delle CDS per
a. il tratto AE
b. il tratto EG
c. la mensola di lunghezza d
3. la sezione pi sollecitata nel tratto AE
4. la massima tensione equipericolosa nel tratto AE
5. la sezione pi sollecitata nel tratto EG
6. la scelta della sezione per il tratto EG
7. la massima tensione equipericolosa nel tratto EG
8. la sezione pi sollecitata nel tratto di lunghezza d
9. la scelta della sezione per il tratto di lunghezza d
10. la massima tensione equipericolosa nel tratto di
lunghezza d
11. gli spostamenti dei punti E e G

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


Converr impostare il problema come calcolo di verifica, con
riferimento a strutture esistenti. In questo modo sono noti i pesi
propri delle diverse parti. Questi potranno essere concentrati nei
baricentri delle stesse.
La definizione delle caratteristiche , quindi, .immediata. Potr
essere considerato un ringrosso al piede A (pi spesso usata una
struttura tubulare di raggio costante, prolungata nel suolo per un
conveniente tratto) .

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Argano manuale.
Determinare le componenti delle reazioni vincolari in A ed in B per la manovella mostrata in figura. Tracciare le
caratteristiche di sollecitazione: per lalbero (tratto AC) e sceglierne la sezione; per la manovella di raggio h fino alla
impugnatura (punto a distanza h).
Dati: a = 400 mm; b = 340 mm; c = 150 mm; h = 140 mm; r = 60 mm; P = 200 N.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


Come indicato, pu essere scelta una sezione circolare. In A, conveniente sia posto un reggispinta.
La valutazione delle tensioni equipericolose non crea problemi, avendo lalbero sezione circolare (piena).

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Sospensione a barra di torsione e balestra.
In figura schematizzata una sospensione per veicoli. Il punto A al centro del tratto HK, i punti H, K, J e L sono fissi
a telaio, lelemento CDE struttura rigida, incernierata in C e D; B cerniera, che completa il parallelogramma ABCD.
Dati (lunghezze in mm): a = 400, b = 250, c = 100, d = 180; forza F = 4000 N; carico P = 1500 N.
Si traccino le caratteristiche di sollecitazione per i diversi elementi e si effettui il loro dimensionamento scegliendo il
materiale, con il vincolo aggiuntivo che la barra di torsione HK debba garantire uno spostamento del punto C pari a 40
mm. Si dimensionino i perni.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


Alla corsa contribuiscono la barra di torsione HK e la mensola AC. Gli altri elementi servono a fissare la geometria e le
modalit del carico. La barra di torsione contribuisce con due elasticit torsionali in parallelo; la mensola contribuisce,
in serie, con elasticit flessionale. Il contributo della barra assegnato: , quindi, sufficiente partire con il dimensionare
questa (a fatica), per passare successivamente alla balestra (assicurando unextracorsa idoneo).

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Sospensione a barra di torsione e telaio oscillante.
Si dimensioni la sospensione per una autovettura mostrata in figura A, secondo lo schema semplificato di figura B
(dimensioni in mm.), supposto infinitamente rigido il triangolo CDF.
Si individui il diametro e la lunghezza l della barra AC (scegliendo il materiale) in modo che loscillazione del perno
ruota sia pari a 100 mm.
Si indichino la tipologia ed il posizionamento dei vincoli necessari per un corretto funzionamento dellinsieme.

Fig. A Sospensione anteriore con barra di torsione longitudinale.

l 150

A C D B

150

F=5000 N

Fig. B Schema funzionale semplificato.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


I vincoli dovranno essere: in B cerniera spaziale + pattino, in A cerniera spaziale con impedimento alla rotazione
attorno ad AB.
Essendo il triangolo rigido, la forza F pu essere traslata sullasse AB con introduzione di un momento torcente.
Lampiezza di oscillazione dipende dallangolo di torsione della barra AC (precisamente, uguale alla altezza del
triangolo moltiplicata per il seno dellangolo di torsione); langolo di torsione funzione della rigidezza torsionale
dellelemento AC.

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Scontro oscillante.
Il braccio B, mostrato in figura, incernierato in A e, allaltra estremit, supporta la ruota folle R. Essa si muove fra la
posizione orizzontale (I) e la posizione (II) appoggiandosi alla tavola T. La ruota deve esercitare (nei confronti della
tavola) la forza F1 = 1000 N per la posizione (I) e F2 = 7000 N per la (II).
Si richiede, scelto del materiale, di:
1. tracciare le CDS per la leva B nelle due posizioni estreme ed individuare la sezione maggiormente sollecitata;
2. dimensionare la leva B;
3. determinare diametro e lunghezza della barra di torsione coassiale alla cerniera A, atta a generare i detti carichi.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE


Per dimensionare la barra di torsione, occorre sia tenuto conto della flessione della leva.

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Morsetto a vite.
Il dispositivo di fissaggio illustrato in figura consiste di una vite di manovra che spinge una ganascia contro il pezzo da
bloccare (lato sinistro) e contro un perno di contrasto (a destra).
La larghezza della ganascia pari a 40 mm.
Nella posizione indicata la molla deve esercitare una spinta verso lalto pari a 300 N.
Si voglia poter esercitare una forza sul pezzo di 2500 N.
Si dimensionino, scegliendo il materiale, la ganascia, la vite, la molla ed il perno e si calcoli la coppia da applicare alla
vite.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


Per il calcolo, occorre ipotizzare il valore dei coefficienti dattrito. Linclinazione della vite deve assicurare la non
reversibilit.

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Barra di comando con blocco.

La barra circolare a sezione variabile, di cui in figura sono mostrate due viste, ha lestremit sinistra impedita a ruotare
grazie ad un freno ed saldata alla leva L sottoposta al carico P. La leva abbia profilo triangolare, decrescente verso
lestremo.
Siano P = 180 N, a = 500 mm, b = 200 mm, c = 300 mm; si effettui lanalisi dei due tratti alle lunghezze a e c, essendo
gli ingombri assiali dei cuscinetti e del freno trascurabili.
Dopo aver trovato le reazioni dei vincoli, si traccino gli andamenti delle caratteristiche di sollecitazione. Si trovino poi i
diametri dei due tronchi di barra, sapendo che il rapporto tra i diametri uguale a 0.8, e la geometria della leva, sapendo
che il rapporto fra gli spessori uguale a 0.6, in modo che si abbia una rotazione dellestremit della leva pari a = 5.

a c
cuscinetto

L cuscinetti
b freno L
P P

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


Date i numerosi parametri a disposizione, la procedura di calcolo consente multiple scelte davvio. Poich la rotazione
il risultato della rigidezza torsionale della barra e di quella flessionale della leva, si cominciare a ripartirla: = B + L,
in modo da dimensionare separatamente barra e leva. La leva ha sezione rettangolare di spessore (decrescente con legge
nota) e base da fissare: volendo la leva relativamente rigida si parte con spessore iniziale della leva pari al raggio della
barra (tratto c) e opportuna base. La barra ha due tratti con sezione circolare; volendo la barra relativamente cedevole,
si utilizzano sezioni piene, con diametri nelle proporzioni date, e legate, come detto, allo spessore iniziale della leva. Il
diametro (minimo) della barra dovr, ovviamente, soddisfare alle condizioni di resistenza.

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Lama taglia-erba.

Per poter smontare la lama di un tosaerba (Fig. 1), occorre svitare il dado C che si impegna sulla filettatura dellalbero
che trasmette il moto. Affinch la lama rimanga ferma quando alla chiave applicata la forza B, si utilizza un attrezzo:
la traversa abbassa (freccia f) la lama, grazie alla guida sul bordo, per coadiuvare il blocco ed agevolare il distacco; gli
appoggi P, Q e R impediscono la rotazione quando sul manico esercitata la forza Ft, trasmessa alla lama (rappresentata
sezionata in Fig. 2), insieme alla Fv, richiesta dallabbassamento.
Dati: a = 250 mm, c = 400 mm, b = 320 mm, e = 20 mm, f = 10 mm, B = 40 N, = 74, = 80
Si determini il momento torcente applicato al dado C e la forza Ft necessaria a contrastare la forza B. Si traccino i
diagrammi di sollecitazione per la lama e si individuino gli spessori s e w che ne garantiscono la resistenza, scegliendo
il materiale.

Fig. 1 - Vista dal basso (vano lama) Fig. 2 - Sezione longitudinale della lama

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


La lama presenta zone periferiche sottili ed affilate. Lattrezzo di bloccaggio opera ad una distanza non pi interessata
dal tagliente. Al fine del dimensionamento, va tenuto conto che la flessione avviene in due piani (e che allincastro, la
sezione presenta un foro, in prossimit dellasse neutro).

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Urto blocca-mola.
In figura mostrata schematicamente una mola, costituita da due ruote abrasive alle estremit ed una puleggia scanalata
al centro dellalbero. Mentre ruota ad una velocit di 2400 rotazioni al minuto, la ruota piccola urtata accidentalmente
e si arresta istantaneamente.
Dati: albero di acciaio (G = 79 GPa), densit delle ruote abrasive: = 2000 kg/m3.
Determinare: la tensione massima nellalbero e langolo di torsione tra le estremit dellalbero.

Figura 1 Analisi dellimpatto torsionale su un albero di una mola.

Assunzioni: Massa dellalbero e della puleggia trascurabile.


Lalbero agisce come una molla torsionale e risponde elasticamente allimpatto.
Sono trascurate le torsioni entro le ruote (considerandole dischi rigidi).
Analisi:
Lenergia cinetica posseduta dalla ruota di diametro 120 mm viene immagazzinata dallalbero:
1 ove: I = 1 mr 2 ,e m = rwheel
2
t .
U = I 2 , wheel
2 2
1 4
quindi: U= rwheel t 2 .
4
2
1 2400 2
(0.060) (0.020)(2000 )
4
U=
Sostituendo i valori: 4 60 .
kg m 2
U = 25.72 = 25.72 N m
s2
Tr J
= ; T=
J r
TL
=
rG
1
T = U
2
T2L
= 2U
GJ
Considerando che (T=coppia impulsiva): J 2 2 L
= 2U
r 2 GJ
J = Ar / 2
A r / 2 L 2 = 2Ur 2 G
V = AL
V 2 = 4UG

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UG
=2
Si ottiene: V , ovvero: = 322MPa .

=2
(25.72) 79 10 9
= 321.7 10 6 Pa
( )
(0.010) (0.250)
2

Lo spostamento angolare delle sezioni estreme dellalbero : = TL ,


JG

dove T = J/r (ovvero: = Tr/J); per cui: = L = (321.7 10 )(0.250 ) = 0.10 rad = 5.7 .
6

rG (0.010 )(79 10 ) 9

Commenti:
- I calcoli sono stati svolti con lipotesi che le tensioni fossero entro il campo elastico. Non considerato il momento
flettente generato dallurto contro la ruota ed il momento torcente applicato alla puleggia.
- Leffetto del raggio r dellalbero sulla tensione di taglio e sullo spostamento angolare , pu essere riportato sui
grafici di Figura 2 e 3, per tre materiali, acciaio G=79 GPa, ghisa G=41 GPa, e alluminio (G=27 GPa).

720

Aluminum
620
Shaft shear stress (MPa)

Cast Iron
520 Steel

420

320

220

120
5,0 7,5 10,0 12,5 15,0
Shaft radius (mm)

Figura 2 Tensione di taglio massima nellalbero.

42

Aluminum
Torsional deflection of shaft (deg)

37

32 Cast Iron
Steel
27

22

17

12

2
5,0 7,5 10,0 12,5 15,0
Shaft radius (mm)
Figura 3 Angolo di torsione dellalbero.

- Per un alluminio 2024-T4 con un raggio di 10 mm, carico di snervamento per trazione: y = 296 e snervamento al
taglio: sy = 0.58 y = 172 MPa, la tensione di taglio =188 MPa e la rotazione = 0.174 rad = 10. Losservazione
del diagramma in figura 2 mostra che il raggio deve essere maggiore di 11 mm per evitare lo snervamento.
- Lenergia assorbita con pi gradualit se lalbero di alluminio piuttosto che di acciaio.

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Intermittore.
In figura sono mostrate due viste schematiche di un intermittore, ossia di un dispositivo che ha lo scopo di trasferire
un elemento, rappresentato come massa puntiforme m, dalla posizione indicata a quella diametralmente opposta tramite
rotazione attorno al perno P. Il movimento (con partenza da fermo ed arrivo a velocit nulla) deve essere compiuto in 1
secondo con accelerazione (e decelerazione) angolare costante.
Dopo aver calcolato il valore dellaccelerazione e la potenza richiesta allalbero P, si determini lo spessore della leva
affinch non si riscontri, in alcun punto, una freccia superiore ad 1 mm e si dimensioni lalbero P indicandone la
modalit di montaggio sulla leva.
Dati:
m = 25 kg;
c = 300 mm;
h = 80 mm;
H = 180 mm;
b = 750 mm;

gravit
s
c

P
H h m

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


Inizialmente, la massa m concentrata allestremo del braccio b. Completato il dimensionamento, possibile ricavare il
momento quadratico di massa del supporto, le prestazioni richieste sono verificate con condizioni costruttive realistiche.

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Manovella destremit.
Si abbia la manovella in figura (dimensioni in mm.), incastrata allestremo A e caricata allestremit libera D con una
forza F = 200 N normale al piano che contiene la manovella stessa.
Supponendo di realizzare i diversi tratti a sezione circolare, si determinino:
- le caratteristiche di sollecitazione nei tre elementi
- la sezione maggiormente sollecitata
- il diametro minimo necessario, adottando un acciaio con sn = 360 MPa.

C 30 D
120
60

A 50 B

120

Vista dall'alto

Schema della manovella e vista dallalto.

IPOTESI DI SOLUZIONE

a) Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione.


Tratto DC.
Se si immagina di isolare lelemento DC dalla struttura, esso pu essere assimilato ad una mensola con carico
allestremo, per cui i diagrammi per le caratteristiche di sollecitazione sono, come noto, quelli indicati in Fig. 1.
Tratto BC.
Si suppone di traslare la forza F nel punto E, ideale prolungamento di BC (Fig. 2). Si ha:
CE = CD cos(60) = 15 mm; DE = CD sen(60) = 26 mm; BE = BC+CE = 75 mm.
La traslazione fa nascere un momento torcente ME = -F (DE) = -5196 Nmm.
D C
T

-200 N

D C
Mf

-6000 Nmm

N = 0 ; Mt = 0

Fig. 1 Diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione nel tratto DC.

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ME
F

60

C 30 D

60

Fig. 2 Spostamento in E del punto di applicazione della forza F.

Sul tratto CB agiscono un taglio ed un momento torcente costanti; il momento flettente invece variabile linearmente.
In C esso vale MfC= -F (CE)= -3000 Nmm mentre in B vale MfB= - F (BE) = -15000 Nmm. I diagrammi sono quelli
mostrati in Fig. 3.
C B
T
-200 N

C B
Mf

-3000 Nmm

-15000 Nmm

C B
Mt
-5196 Nmm

N=0

Fig. 3. Diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione nel tratto BC.

Tratto AB.
Si immagina di spostare la forza nel punto G (intersezione dellasse di AB con un piano normale ad esso e passante per
il punto D, Fig. 4. ). Si ha:
DG = CH = CB sen(60) = 52 mm; BH = CB cos(60) = 30 mm;
BG = BH+CD = 60 mm; AG = AB+BG = 110 mm.
La traslazione della forza fa nascere un momento torcente:
MG = F (DG) = 10392 Nmm.

C D

MG
60
A B H G
50

Fig. 4. Spostamento in G del punto di applicazione della forza F.

Il momento flettente in B e in A vale, rispettivamente:


MfB = -F (BG) = -12000 Nmm, MfA = -F (AG) = -22000 Nmm.
I diagrammi sono riportati in Fig. 5.

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B A
T

-200 N

B A
Mf

-12000 Nmm

-22000 Nmm

10392 Nmm

Mt
B A

N=0

Fig. 5. Diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione nel tratto BA.

b) Sezione maggiormente sollecitata.


Dallosservazione dei diagrammi si deduce che la sezione maggiormente sollecitata quella in corrispondenza del
punto di incastro A. Infatti, in essa sono massimi sia il momento flettente sia quello torcente.

c) Verifica della sezione.


Il raggio della sezione circolare dovr essere scelto in modo che in nessuna zona si abbia a superare la tensione
ammissibile. Adottando come ipotesi di cedimento quella del "taglio massimo", la disequazione di progetto :
2 2
+ 4 amm
Scegliendo un fattore di sicurezza globale m=2 e adottando come parametro di resistenza il carico di snervamento, la
tensione ammissibile risulta essere:

amm = sn = 180MPa
2
Le tensioni massime normale e tangenziale, avendo indicato con Wf e Wt il modulo di resistenza a flessione e a
torsione, sono:
M M
= fA ; = tA
Wf Wt
e, numericamente:
2 2
2200 10392
3 + 4 3 180 MPa
d 32 d 16
risulta che il raggio minimo che soddisfa i criteri di resistenza r =6 mm.

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Chiave snodata di serraggio.
Per bloccare lelemento con testa a cava esagonale V (non necessariamente unificata), richiesto un momento torcente
Mt = 15 Nm.
Dati:
a = 40 mm, b = 250 mm, c= 100 mm, = 65 (inclinazione rispetto allasse dellelemento da svitare).
Si determini il piano, comprendente asse della chiave e direzione del braccio delloperatore, che contenga la forza P
minima da applicare per generare Mt .
Si assuma che, rimanendo in tale piano, il braccio delloperatore formi langolo = 15 rispetto alla normale allo
stelo b della chiave. Lo studio sia ripetuto imponendo la rotazione = 15 attorno allo stelo b della chiave.
Per il caso pi gravoso fra quelli analizzati, si traccino i diagrammi di sollecitazione per i tratti di chiave coassiale,
ortogonale ed obliquo, rispetto allelemento da svitare.
Si individui la sezione maggiormente sollecitata dellelemento di altezza c e lo si dimensioni, scegliendo il materiale.

Chiave di serraggio orientabile per elementi con testa a cava esagonale.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


Nelle analisi, occorre evidenziare il rischio di sfilamento della chiave.
Per lequilibrio, la chiave supposta incastrata allelemento di altezza c, oltre lo snodo. Il rischio di sfilamento dato
dalla direzione della reazione rispetto allelemento da svitare.

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Sospensione a profilato non simmetrico.
Dato la struttura in figura, si richiede di tracciare i diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione e di dimensionare
lelemento BCD essendo noti i seguenti valori numerici:
a = 250 mm, b = 500 mm, c = 200 mm, F = 250 N.
Si consideri la cerniera in B ideale (priva di attrito) ed il cavo compreso fra A e D inestensibile.
La cerniera in B lascia libero solamente il grado di libert rotazionale intorno al proprio asse.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


La verifica suggerita dallesigenza di tenere conto della geometria e del carico disassato rispetto al punto di fissaggio
della fune. Il momento in B utile indicazione per scegliere la lunghezza dellaccoppiamento perno/cuscinetto.
Lelemento BCD pu (utilmente) essere scelto tubulare.

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Chiave giratubo.
Per fissare lestremit della tubazione nel punto A richiesto un momento torcente Mt = 15 Nm.
Per motivi di accessibilit, la chiave pu agire solo nel punto indicato in figura.
Dati: a = 200 mm, b = 600 mm, c = 250 mm, = 40 .
Si determini (in grandezza e direzione) la forza nominale Fo (minima) da applicare per generare Mt , cos individuando
il piano di riferimento .
Si studi cosa avviene quando la forza F, rimanendo in , forma un angolo = 15 rispetto a Fo; ovvero quando si ha
una rotazione = 15 rispetto allasse della chiave.
Per il caso pi gravoso fra quelli analizzati, si traccino i diagrammi di sollecitazione per i due tratti della tubazione e per
il corpo della chiave.
Si individui la sezione maggiormente sollecitata della tubazione e la si dimensioni, scegliendo il materiale.

Serraggio per mezzo di giratubo.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


Nelle analisi, occorre evidenziare i rischi di sfilamento della tubazione allinnesco dellavvitamento, e di acciaccatura
della filettatura se la coassialit del raccordo non assicurata (inconveniente mitigato dal collare flangiato guida-tubo).
Per lequilibrio, il tubo supposto incastrato allelemento flangiato. Il rischio di sfilamento dato dalla direzione della
reazione rispetto allelemento da svitare. Il rischio di acciaccatura dato dallentit dei momenti flettenti allincastro e
al gioco nella bussola guida-tubo.

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Collaudo strutturale di tubazioni.
In figura schematicamente rappresentata una tubazione imbullonata allestremo O ed alla cui estremit un operatore
applica il carico illustrato per mezzo di una chiave giratubo.
Dati: diametro esterno del tubo: 20 mm
spessore del tubo: 3 mm
altezza della flangia di attacco al punto O: 80 mm
Si determinino:
La massima forza F che pu essere esercitata, considerando un valore cautelativo per il coefficiente di attrito,
allestremo del tubo senza che si abbia schiacciamento dello stesso.
Le caratteristiche di sollecitazione per i due tratti del tubo.
La freccia massima.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


La verifica suggerita dallesigenza di tenere conto degli elementi portati. La freccia indice utile.
Per lequilibrio, il tubo supposto incastrato allelemento flangiato.

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Avvitatura tubi.
Occorre avvitare lo spezzone di tubo con raccordo ad una tubazione pre-esistente. Si individuino le reazioni vincolari e
si traccino i diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione per lelemento soggetto alle forze indicate in figura. Si
trovi il punto pi pericoloso e si individui lo stato di tensione per tubi da di pollice.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.

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Scalino per salita di ciminiera.

C
F

a b

E riportato lo schema di un predellino per la salita di operatori su ciminiere.


Per semplicit il carico F assunto in mezzeria.
Dati (valori in N e mm): a = 300; b = 600; F = 5000.
Si richiede di :
1. calcolare le reazioni allincastro (punti C e D)
2. tracciare i diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione per i tratti di lunghezza a
3. tracciare i diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione per il tratto di lunghezza b
4. dimensionare gli elementi (scelta del materiale e della sezione)
5. calcolare lo spostamento verticale del punto di applicazione del carico.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


Per la simmetria (anche di carico!), basta risolvere mezzo predellino, che consente un modello isostatico.

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Argano da scotte.
Limmagine rappresenta un argano a mano (winch), utilizzato sulle barche a vela per avvolgere le scotte.
Sono considerati i seguenti valori geometrici:
a = 80 mm, l= 200 mm, d1= 60 mm, d2= 300 mm, = 45
Il momento torcente massimo M richiesto allalbero condotto 50 Nm.
I cuscinetti di supporto dellalbero sono immediatamente a ridosso delle bielle.
Sono richiesti:
- i grafici delle caratteristiche di sollecitazione nelle manopole e nelle bielle;
- il dimensionamento delle manopole e delle bielle (scelta del materiale e delle sezioni).

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


Il perno di manovella (infinitamente corto) ha flessione trascurabile, e va dimensionato a taglio. Sulle manopole si
pu supporre agiscano forze uguali ed opposte, per cui il momento M equamente contribuito dalle due parti.

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Argano a tamburo.
Sia da sollevare un carico P=5000 N con velocit 0.7 m/s.
La fune (di diametro 10 mm) si avvolge su di un tamburo avente lunghezza sufficiente ad accogliere 20 m di cavo senza
sovrapposizione di spire.
Tra il motore elettrico (asincrono a due poli) e lalbero interposto un riduttore vite-senza-fine / ruota-elicoidale.
Si determinino:
la potenza nominale del motore (per il sollevamento a velocit di regime);
il rapporto di trasmissione;
le dimensioni dellalbero.

Argano a tamburo.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


Lalbero ha una porzione a sbalzo che dipende dal diametro della fune e dal numero degli avvolgimenti.
Lalbero in condizioni di flesso-torsione, con momento torcente uguale al carico P moltiplicato per il raggio del
tamburo e con carico flessionale variabile. Dovranno essere tenute presenti le fasi transitorie, assicurate dalla coppia di
spunto del motore.

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Albero a manovelle.
Un motore a combustione interna monocilindrico ha corsa 60 mm. La condizione di massimo carico sia quella
rappresentata in figura.
Si dimensionino (dopo aver trovato le caratteristiche di sollecitazione):
- i perni di banco e di manovella
- le maschette.

Schema della manovella e vista dallalto.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


Il problema non simmetrico: la coppia resistente si ha solo per un perno di banco !
Per prima cosa occorre determinare le reazioni date dagli appoggi. Si pensi, poi, di isolare il perno di banco destro; per
mezzo delle equazioni di equilibrio si trovano le forze ed i momenti nella sezione di sconnessione che sono riportati con
segno opposto sulla maschetta.
Si noti che il momento flettente sul perno di banco in x-y diventa torcente per la maschetta, mentre il momento flettente
in z-y per il perno si trasmette sempre come momento flettente sulla maschetta.
Il procedimento viene ripetuto un tratto alla volta fino a determinare tutte le caratteristiche.

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Giunto cardanico.

In figura illustrato un giunto universale, altrimenti detto giunto di Hooke.

Dati:
= 20, = 40

Si calcoli il momento M uscente, si traccino i diagrammi di sollecitazione per la crociera e la si dimensioni (compresi i
perni che si impegnano nelle forcelle), scegliendo il materiale.

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Trasmissione a pulegge con tiro complanare.
In uno stabilimento occorre alimentare due macchine con diversa velocit per mezzo di un unico attuatore. Una
soluzione quella proposta in figura: un motore elettrico con velocit 3000 giri/min. aziona, tramite un riduttore a denti
diritti, un albero sul quale sono calettate due pulegge; la puleggia 2 ha diametro 300 mm, la 3 ha diametro 150 mm. La
puleggia 2 tira la cinghia con una forza P1 = 1000 N e velocit periferica v1= 10 m/s; per la puleggia 3 si ha un tiro P2
= 3000 N.
La ruota dentata 1 (che ingrana col pignone solidale allalbero di uscita del motore) ha diametro 400 mm.
Trascurando la componente radiale della forza scambiata tra le ruote dentate si determinino:
la velocit v2;
la potenza del motore;
il rapporto di trasmissione per il riduttore;
le caratteristiche di sollecitazione per lalbero;
la sezione dellalbero.

Schema dellalimentazione tramite cinghie e pulegge.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


Il problema segue le schematizzazioni usuali. Solo si osservi che la flessione avviene su due piani distinti (ortogonali,
data la posizione del pignone).

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Albero con pulegge di rinvio.
Determinare le componenti delle reazioni vincolari in D ed in C per lalbero mostrato in figura. Tracciare le
caratteristiche di sollecitazione per lalbero e sceglierne la sezione.
Dati: a = 300 mm; b = 250 mm; c = 200 mm; F = 150 N; = 27 .

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


Il valore T dipende dalla coppia trasmessa. La riduzione del tiro delle cinghie allasse dellalbero dipende dal singolo
disassamento. La flessione dellalbero va studiata su due piani.
La valutazione delle tensioni equipericolose non crea problemi, avendo lalbero sezione circolare (cava).

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Trasmissione a pulegge con tiro inclinato.
In figura, mostrato lo schizzo tridimensionale di un dispositivo avente la funzione di trasferire potenza a due utenze
distinte. Il motore M trasmette, per mezzo del pignone P, una potenza di 5 kW alla ruota D che trascina in rotazione
lalbero, sostenuto dai cuscinetti H e K, sul quale sono calettate le pulegge A e B. La puleggia A assorbe il 30% della
potenza mentre la B assorbe la quota rimanente: i tratti di cinghia, dei quali sono indicati solo le forze T1, T2, T3 e T4
che esercitano sulle pulegge, sono inclinati rispetto allorizzontale, rispettivamente, di 30 verso il basso e di 45 verso
lalto.
Lorizzontale sia individuata dal piano passante per lasse del pignone e lasse della ruota.
Dati (valori in mm):
- diametro primitivo pignone P = 200;
- diametro primitivo pulegge A e B = 350;
- distanze AH=HD=BK = 200;
- distanza BD = 300;
ed inoltre:
- rapporto di trasmissione i = 2.5;
- giri/min del motore = 700.
Si richiede, individuati i tiri esercitati dalle cinghie, il dimensionamento della dentatura dellingranaggio ed il
dimensionamento a fatica dellalbero, indicando le modalit di montaggio dei diversi elementi.

Azionamento di pulegge tramite ingranaggio a denti diritti.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


La flessione avviene su due piani distinti (ortogonali).
Si utilizzino i rapporti: T1= 3T2 e :T3= 3T4.

SOLUZIONE NUMERICA.
La velocit angolare del motore omega_mot=800*2*pi_greco/60=83.7 rad/s
La forza tangenziale sul pignone diretta verso il basso e vale: F_t=potenza/(raggio_pignone*
omega_mot)=3500/100/83.7=421 N
La forza radiale : F_r=F_t*tan(20)=153 N
La puleggia A assorbe il 35% della potenza totale Pot_A=3500*.35=1225 W
omega_A= omega_mot/i=31 rad/s
Pot_A=(T1-T2)*raggio_A*omega_A; ma T1=5T2, per cui T2=61 N e T1=305 N
Pot_B=3500*.65=2275 W
Pot_B=(T3-T4)*raggio_B*omega_B; T4=114 N e T3=570 N

Forza sulla puleggia A in direzione x: F_A_x=300 N


Forza sulla puleggia A in direzione y: F_A_y=210 N

Forza sulla puleggia B in direzione x: F_B_x=440 N


Forza sulla puleggia B in direzione y: F_B_y=-523 N

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Forza sul cuscinetto K in direzione y: F_K_y=313 N
Forza sul cuscinetto H in direzione y: F_H_y=421 N

Forza sul cuscinetto K in direzione x: F_K_y=-273 N


Forza sul cuscinetto H in direzione x: F_H_x=620 N

Diagramma del taglio (piano x-y)


AH:210, HD: -211; DB=210; BK=-313

Diagramma del taglio (piano z-y)


AH:210, HD: -211; DB=210; BK=-313

Diagramma del momento (piano z-y)


H:42000, D: -200; B=63600

Diagramma del taglio (piano z-x)


AH:-300, HD: 320; DB=167; BK=-273

Diagramma del momento (piano z-x)


H:-60000, D: 40000; B=54600

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Riduttori a denti diritti.
In figura, schematicamente rappresentato un ingranaggio composto da due ruote cilindriche a denti diritti (sono, per
semplicit, indicati i cerchi primitivi) aventi angolo di pressione = 20.
Il pignone ruota a 3500 giri/min. e trasmette una potenza di 3 kW alla ruota.
I diametri primitivi delle due ruote, i diametri degli alberi (a sezione circolare) ed i posizionamenti dei cuscinetti sono
indicati nella figura (valori in mm.).
1) Si determinino le reazioni vincolari nei cuscinetti A,B,C,D.
2) Si traccino landamento del taglio, del momento flettente e del momento torcente nei piani significativi.
3) Si individuino le sezioni in cui sono massimi, rispettivamente, il momento flettente, il momento torcente ed la
sezione in cui massima la sollecitazione composta.
4) Si verifichi se il diametro degli alberi adeguato (utilizzando una delle ipotesi di cedimento) essendola tensione
massima ammissibile per lacciaio con il quale sono costruiti gli alberi pari a 120 N/mm2.

Ingranaggio a denti diritti.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE


La flessione dellalbero motore (e condotto) avviene in un piano parallelo alla forza scambiata tra i denti del pignone e
della ruota: adottando un sistema di coordinate opportuno si evita il tracciamento dei diagrammi in due piani ortogonali.

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Riduttore a due stadi.

In figura schematicamente rappresentato un riduttore composto da 4 ruote


cilindriche a denti elicoidali (aventi angolo di pressione normale n = 20 e angolo
delica = 15). Siano d1 = d3 = 100 mm; d2 = d4 = 350 mm
Lalbero in ingresso ruota a 1500 giri/min. e trasmette una coppia di 250 Nm.
I posizionamenti dei cuscinetti sono indicati nella figura.

1. Si determini il rapporto di trasmissione e la coppia in uscita.


2. Si traccino le caratteristiche di sollecitazione per lalbero secondario (su cui sono
calettate le ruote 2 e 3).
3. Si dimensioni lalbero suddetto, scegliendo il materiale.

Angoli caratteristici della dentatura

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Ruote a dentatura elicoidale.
In figura, schematicamente rappresentato un ingranaggio composto da due ruote cilindriche a denti elicoidali (aventi
angolo di pressione normale n = 20 e angolo delica = 30).
Il pignone ruota a 1800 giri/min. e trasmette una potenza di 0.75 kW.
I diametri primitivi delle due ruote ed i posizionamenti dei cuscinetti sono indicati nella figura (valori in mm.).
1) Si determinino le reazioni vincolari nei cuscinetti A,B,C,D (B e C reggono la spinta assiale).
2) Si traccino le caratteristiche di sollecitazione per i due alberi.
3) Si scelgano i diametri degli alberi affinch non si abbia cedimento (utilizzando un acciaio con sn = 380 N/mm2).

Ingranaggio a denti elicoidali.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE


Il problema completamente sviluppato, come passo intermedio del riduttore a dentatura elicoidale.

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Ruote a denti conici.
In figura, schematicamente rappresentato un ingranaggio conico con rapporto di trasmissione t=1/3. Il pignone compie
600 giri/min e trasmette una potenza media di 5 kW con sovraccarichi che possono raggiungere il 100% del valore di
regime.
Si dimensionino le ruote dentate, tenendo conto di condizioni di funzionamento intermittente.
Si dimensionino gli alberi.
Si operi la scelta dei cuscinetti con relativa descrizione del montaggio.

Ingranaggio a denti conici.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE


La flessione spaziale (non riducibile a semplice flessione retta in un opportuno piano, come per le dentature piane):
occorre, pertanto, determinare le caratteristiche per due piani ortogonali. La forza scambiati tra i denti deve essere
scomposta in tre componenti:
- forza radiale (provoca flessione in un piano )
- forza tangenziali (provoca flessione in un piano ortogonale a )
- forza assiale (provoca flessione nel piano , gi interessato dalla forza radiale).

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Trasmissione ad alberi concorrenti.
In figura schematicamente rappresentato un albero su cui calettata una puleggia (diametro d=300 mm) che aziona
una cinghia dentata. La cinghia si muove con velocit v=2 m/s ed soggetta ad una tensione P=400 N (si trascuri la
tensione sul secondo ramo). Un motore elettrico (con velocit 700 giri/min.) movimenta lalbero previa opportuna
riduzione realizzata con un ingranaggio cilindrico a denti dritti (nello schema sono evidenziati i coni primitivi e le
circonferenze medie di riferimento) con angolo di pressione normale =20.
Si trovi la potenza del motore ed il rapporto di trasmissione dellingranaggio
Si dimensionino le ruote dentate
Si dimensionino i due alberi
Si scelgano i cuscinetti, con relativa descrizione del montaggio.

Motore
elettrico

Vista laterale puleggia


P
400

1800

400 600
350

Nota: += 9 0

Ft

FT

F
F RM

FA FR
Fr

Fa
analisi delle forze sul pignone

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


Valgono le considerazioni proposte per lingranaggio a denti conici.

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Meccanismo di sollevamento per avvolgibile.
In figura (quote in millimetri) sono rappresentate due viste di un meccanismo per il sollevamento di una avvolgibile
blindata.
Lavvolgibile, che ha un peso P=3000 N, si avvolge sul tamburo orizzontale T (di lunghezza b=1500 mm) rotante
attorno ai due supporti A e B. Il tamburo movimentato per mezzo di una manovella L (indicata in figura con linee
spesse) azionata manualmente. Un riduttore R (con rendimento = 0.49) riduce la velocit angolare della leva di 20
volte ed una coppia conica C provvede a dimezzare ulteriormente la velocit del tamburo.
Si supponga che il carico P agisca (concentrato) nella mezzeria del tamburo (vedi figura) e non si trascuri la torsione sul
tamburo; si consideri lestremit della manovella L incastrata rispetto al riduttore R.
Adottando un acciaio con limite di snervamento pari a 240 MPa, si richiede di:
determinare il valore della forza F richiesta per sostenere il carico P;
tracciare le caratteristiche di sollecitazione per il tamburo T e per i 3 elementi della manovella L;
dimensionare il tamburo T (assimilabile ad un cilindro cavo), scegliendone lo spessore;
dimensionare i 3 elementi della manovella L.
b

150

T
C
A B

P
P

R
R
110
200

200

F
F
100

Vista frontale e laterale del meccanismo per il sollevamento di unavvolgibile.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


Valgono le considerazioni proposte per lingranaggio a denti conici.

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Motorizzazione per serranda.
In figura, sono rappresentate due viste di un meccanismo per il sollevamento di una serranda (valori in millimetri).
La serranda si avvolge su un tamburo ed ha un peso P=1000 N. Il tamburo azionato da un motore elettrico in C.A. con
incorporato riduttore. Si scelga lingranaggio conico per la velocit di sollevamento desiderata (~ 0.2 m/s). Si scelga,
inoltre, il motore (potenza nominale e numero di poli) in condizioni desercizio saltuario, definendo il rapporto al
riduttore ed il dimensionamento dellalbero di trasmissione.

Motorizzazione di una serranda.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


Il rapporto di trasmissione della coppia conica pu essere approssimativamente: i=5. Esso fa trovare gli angoli di
conicit per il pignone e la ruota conica. Sul pignone agiranno una forza assiale, una forza tangenziale ed una forza
radiale, determinabili fissando il diametro primitivo del pignone.
Il dimensionamento dellalbero di trasmissione deve tenere conto della coppia di spunto del motore (ed accelerazione
della serranda).

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Riduttore a denti elicoidali.
La verifica dimensionale di componenti meccanici compare durante la progettazione di un manufatto industriale al
momento dello sviluppo dei particolari, dopo che le specifiche di insieme sono state ipotizzate. Sono, quindi, disponibili
le indicazioni di massima sulla geometria e sui carichi presenti. Le analisi riguardano: la compatibilit degli elementi fra
di loro e con le interfacce; laccertamento dellidoneit alluso per il ciclo di vita richiesto. In questo paragrafo sono
riassunti, con richiamo dei passi pi significativi, i problemi da affrontare per verificare lalbero di un riduttore. Questo
ha due ruote dentate, convenientemente calettate per trasmettere il momento torcente, ed supportato da cuscinetti
volventi. Devono essere agevoli montaggio e smontaggio della scatola per interventi manutentivi o sostituzione di parti.
Le ruote, di raggio assegnato, hanno dentatura elicoidale con inclinazione e angolo di pressione ; fissata la coppia
trasmessa. Occorre dapprima provvedere a scegliere la geometria e a precisare i riferimenti costruttivi essenziali
(modalit di assemblaggio, calettamento delle ruote, ecc.); successivamente si esegue lanalisi delle tensioni, posta la
validit della riduzione a trave isostatica; insieme, sono condotte eventuali revisioni per giustificare la scelta dei
coefficienti di salvaguardia (fattori di forma, ecc.); quindi, sono previsti possibili materiali e relativi trattamenti termici
e superficiali; si procede, infine, ai calcoli di verifica, con discussione dei margini di sicurezza conseguiti. La sequenza
da ripetersi, con le modifiche del caso, finch raggiunto il compromesso pi idoneo.

U
x R3
I U
I R0 z 0
R2
B
R1 1 3
A P1
2

y
120 25 0 120

Fig. 1. Riduttore privo del coperchio superiore. Fig. 2. Schema funzionale.

Dimensionamento di massima e verifica della dentatura.


E fatto riferimento ad un riduttore per un gruppo ausiliario marino, Fig. 1, con rapporto di trasmissione i=4, composto
da ruote cilindriche a dentatura elicoidale (elica =15, angolo di pressione =20); la geometria di cuscinetti ed alberi
data in Fig. 2. Si ha potenza in ingresso P=200 kW a 3000 giri/min e si assumano i seguenti diametri primitivi delle
ruote:
Do= 200 mm , D1= 400 mm , D2= 200 mm , D3= 400 mm.

t R
A
T
Fig. 3. Analisi delle forze agenti sul dente.
Scelto zo= 50, si ricavano i moduli:
mt= Do/zo= 4 mm modulo trasversale;
mn= mt/cos = 4.14 mm modulo normale.
La coppia dingresso e le forze (tangenziale, radiale ed assiale) scambiate valgono:
Co=P/o=1910 Nm ; T= Co/(Do/2)= 19100 N, R=Ttan/cos= 7200 N, A= Ttan= 5120 N
Le medesime componenti (con segno invertito) sono applicate al dente della ruota 1 e la coppia torcente T1D1/2= -
T2D2/2 appare allalbero condotto; pertanto:
A1= 5120 N , R1= 7200 N , T1= 19100 N ;

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T2=T1D1/D2= 38200 N , R2= 14400 N , A2= 10240 N
E verificata a flessione la dentatura della ruota 2, utilizzando la formula del Lewis:
max= T2/ybmn ; ove: b, larghezza di fascia; y, coefficiente di forma = 0.416.
Il valore di y interpolato dalla tabella, Tab.1, per la ruota equivalente con numero di denti: z= z2/cos3=56. Con un
acciaio da bonifica, possono aversi amm 400 MPa, da ridurre per tenere conto del carico dinamico, secondo la: =
5.5/(5.5+ v ), valevole per velocit periferiche: 5 v 25 m/s ed accurata finitura superficiale dei denti. Cio:
max c= amm= 232 MPa ; = 0.58 , poich: v= o(Do/D1)(D2/2)= 16 m/s.
La verifica positiva a partire da una larghezza di fascia data da: b T2/ymnc 90 mm, secondo le considerazioni pi
oltre riprese.
F1
A

F2
E
x

y
z

Fig. 4 Forze agenti sulle ruote 1 e 2.

Reazioni vincolari e caratteristiche di sollecitazione.


Per la verifica di resistenza dellalbero, si assume carico a velocit costante (gli effetti inerziali per accelerazioni o
decelerazioni, se non trascurabili, sono esaminati a parte). Nello spazio, le forze applicate insistono su piani differenti,
Fig. 4; ridotte allasse dellalbero, implicano momenti torcenti e flettenti, Fig. 5 ed hanno componenti, Fig. 6, in tre
direzioni: due trasversali ed una assiale. Risultano:
F1x= 19100 N , F1y= 7200 N , F1z= 5120 N; F2x= - 38200 N , F2y= 14400 N , F2z= - 10240 N
M1o= - M2o= 3820 Nm ; M1x = -1024 Nm , M2x= 1024 Nm
Sono, pertanto, studiati gli equilibri, alla rotazione e alla traslazione, nel piano yz (Fig. 7) e nel piano xz (Fig. 8),
trovando:
RAy= - 8963 N , RBy= 12637 N ; RAx= - 5067 N , RBx= 24167 N ; RAz= 5120 N

A A
RAx RAz
M 1x
RA y F1z
x x
F1 x
M 1o F 2z F 2x
M 2o
F1y

M 2x B
B F 2y
y y
z z
A R Bx
R By

Fig. 5 Momenti dovuti al trasporto delle forze. Fig. 6. Forze agenti sullasse dellalbero.

PIANO y-z

y
102 4 M 2x = - M 1x 896 3 102 4 102 4 126 37

R Az 512 0 102 40
A E G B z E G z

512 0 102 40 A 512 0 B

RAy
720 0 720 0
144 00

144 00 R By

Fig. 7. Determinazione dei carichi e delle reazioni sul piano y-z.

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x x
382 00 382 00

506 7
102 40 102 40
R Az
A E B z E B z

512 0 G A G
512 0 512 0

R Ax
191 00 191 00 241 67

R Bx

Fig. 8. Determinazione dei carichi e delle reazioni sul piano x-z.

In Fig. 9, sono raccolti i diagrammi del taglio, del carico normale, del momento torcente e di quello flettente in
relazione al piano yz. Il diagramma del momento flettente presenta discontinuit a gradino nei punti in cui sono
concentrati gli effetti dovuti alle spinte assiali sui denti; losservazione suggerisce una miglioria progettuale atta a
diminuire le sollecitazioni di flessione: se, infatti, si orientassero le eliche in verso opposto a quanto inizialmente
specificato, le discontinuit cambierebbero segno ed il diagramma avrebbe il profilo di Fig. 10, in cui si nota come i
picchi di momento (e, corrispondentemente, di tensione) siano minori. Il vantaggio, ovviamente, cessa se il riduttore
deve poter essere reversibile.

y y
3810
Mt Mx
A B z A E G B z

E G

-1076
-1516
-2100
-2540

y 12637 y

Ty N
A E G z A E G B z

B
-1763
-5120
-8963
-10240

Fig. 9. Diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione sul piano y-z.

Mx

A E G B z

-52
-1076 -492
-1576

Fig. 10. Modifica del diagramma del momento flettente per inversione delle eliche.

In Fig. 11, sono raccolti i diagrammi delle componenti di taglio e di flessione nel piano xz.

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2900
x

x
Tx My
-14033

A B z A E z

E G G B

-5067
-608

-24167

Fig. 11. Diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione sul piano x-z.

Segue, Fig. 12, il calcolo, in modulo e direzione, delle reazioni RA ed RB nonch, per la prima, la parte ortogonale
allasse z, che d luogo alle flessione:
RA= 11500 N , RAt = 10296 N ; RBy= 27272 N ; At= 61 , B= 28

R Ay RA

A
RA x

RAz
x

R By

RB
y
B z

RBx

Fig. 12. Direzione delle reazioni dei cuscinetti A e B.

Zone di massima sollecitazione.


In Fig. 13 sono date le distribuzioni delle componenti del momento flettente Mx(z) e My(z) nei piani yz e xz,
rispettivamente. Il momento flettente totale Mf(z) ottenuto in intensit e direzione dalle:
|Mf(z)|= M 2x (z) + M 2y (z) , M(z)= arctan|My(z)|/|Mx(z)|

M x

z1
x
E

B
y
z
M y

Fig. 13. Visualizzazione dellandamento dei momenti flettenti nei piani ortogonali x-z e y-z.

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385 5

218 6
Mt o t

A E G B z
Fig. 14. Intensit del momento flettente totale lungo z.

Si ha flessione retta, in un piano normale alla direzione del vettore momento, poich la sezione dellalbero circolare;
landamento di Mf(z) in modulo, Fig. 14, presenta tratti lineari AE e GB, ed un tratto EG parabolico: i vettori del
momento creano una superficie rigata e la deformata dellalbero curva tridimensionale. Il massimo del momento
flettente (Mf= 3855 Nm) si ha in G, che sar la sezione da verificare.

Trazi one
Mt
Mf
z

PQ
P
Q M t
Compressione
Fig. 15. Tensioni dovute alla flessione. Fig. 16. Tensioni dovute alla torsione.

Le tensioni indotte dal momento flettente hanno il tipico andamento a farfalla, Fig. 15; le fibre maggiormente sollecitate
(a trazione o compressione) sono quelle a distanza maggiore dallasse, con modulo (tempovariante ad andamento
alternato):
|Mf(zG)|= 32|Mf(zG)|/d3 ; zmax= 4|F2z|/d2 + |Mf(zG)|
Il massimo della tensione normale ottenuto aggiungendo leffetto della componente assiale (dovuta allinclinazione
della dentatura). Il contributo a volte trascurabile ed in tale caso omesso nei calcoli di verifica.
Il momento torcente induce nella sezione una distribuzione di tensioni di taglio che hanno valore zero in corrispondenza
del baricentro della sezione e valore massimo in periferia. La tensione di taglio agente su unareola generica a forma di
corona circolare infinitesima uguale, Fig. 16, al segmento staccato dalla distribuzione triangolare delle tensioni. Il
valore della tensione di taglio dipende unicamente dalla distanza dal centro del cerchio e non dipende dallorientamento
del diametro; i massimi si trovano in periferia (costanti nel tempo per il funzionamento a regime) e valgono:
|t(zG)| = 16 |Mo(zG)|/d3.

Selezione dei materiali e delle tensioni ammissibili.


I componenti dei riduttori di potenza sono generalmente realizzati in acciai legati, per lo pi in acciai da bonifica (con
contenuto in carbonio compreso fra lo 0.25 e lo 0.5 %) o in acciai da cementazione (con carbonio fra lo 0.1 e lo 0.25
%). Per la dentatura, vanno separati i trattamenti per il tutto, da quelli locali sui fianchi (per ridurre lusura) o alla radice
(per resistere a flessione). E anche utile distinguere i materiali per ingranaggi mediamente sollecitati, con carico di
rottura fino a 800 N/mm2, da quelli molto sollecitati, con rottura intorno ai 1350 N/mm2. Nel primo caso tipico
ricorrere ad acciai normalizzati, cio, riscaldati a temperatura austenizzante e raffreddati in aria con formazione di
ferrite e perlite; la struttura eterogenea conduce a duttilit e tenacit media. Nel secondo caso usata la bonifica: tempra
(rapido raffreddamento e formazione di martensite) e rinvenimento; sono usati acciai al carbonio (C45, R700 N/mm2;
C60, R800 N/mm2), o acciai legati (34Cr4, 28Mn6, R700 N/mm2; 42CrMo4, R900 N/mm2; 34CrNiMo6,
R1000 N/mm2), o acciai speciali (40NiCrMo8, R1100 N/mm2, 34NiCrMo16, R1200 N/mm2). Aumentano i costi,
in particolare se presente il nichel. Gli acciai da bonifica sono convenienti per trattamenti locali (tempra ad induzione
o a fiamma) per migliorare fianchi e radice dei denti; si prestano anche a realizzare di pezzo la dentatura, come nel caso
del riduttore considerato.
I riduttori per medie potenze possono avere diametri degli alberi pi piccoli, consentendo cos la costruzione degli
ingranaggi con corone riportate in differente materiale. In questi casi sono usabili acciai basso-legati normalizzati
seguiti da processi superficiali termochimici: cementazione (8501050 C); carbo-nitrurazione austenitica (800930
C) o no (650750 C); nitru-cementazione ferritica (500590 C); nitrurazione (490590 C). La cementazione pu
raggiungere notevole profondit (~ 2 mm) e richiedere rettifica per assicurare la geometria desiderata. La nitrurazione
rimane in superficie, consentendo alte durezze superficiali (e fragilit notevole, non adatta per carichi impulsivi).
I componenti dei riduttori sono soggetti a fatica (alternata per gli alberi, pulsante per i denti). Il limite di fatica assai
minore del carico di rottura (F 0.250.45 R, con pi elevati decrementi per gli acciai con carichi di rottura maggiori);
la soglia ammessa dipende dalla vita utile (F 150350 MPa sono valori cautelativi per 105106 cicli) e dalla presenza

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di effetti peggiorativi (cave di chiavette F 1.55; finitura superficiale S 1 se rettificato; effetto di volume V
(d/7.62)0.1133, per alberi di diametro: 2.8 d 51 mm). La verifica degli alberi deve, poi, sempre tenere conto della
presenza di tensione con flesso-torsione.
z y z y
12 0,245 28 0,353
13 0,261 30 0,359
14 0,277 34 0,371
15 0,290 38 0,384
16 0,296 43 0,397
17 0,303 50 0,409
18 0,309 60 0,422
19 0,314 75 0,435
20 0,322 100 0,447
21 0,328 150 0,460
22 0,331 300 0,472
24 0,337 400 0,480
26 0,346 Dentiera 0,485

Tab.1 - Valori del fattore di Lewis y in funzione del numero di denti z.

Per gli ingranaggi, stata adottata la formula del Lewis che considera il dente come mensola avente lunghezza a,
larghezza di fascia b e spessore s caricata allestremo dalla forza T; allincastro, si ha la tensione massima:
max= 6Ta/bs2= T/ybm ;
nel proporzionamento modulare: a= m, s= m ; y= 2/6a
in cui il fattore adimensionale y interpolabile dalla Tab.1 in funzione del numero di denti (per angoli di pressione =
20). In caso di denti elicoidali, fatto uso del modulo normale: mn= mt/cos e del numero di denti fittizio: z= z/cos3.
Nel calcolo, va tenuto conto che il dente, soggetto a fatica pulsante, mensola tozza, con raccordo alla radice del dente
che d luogo a concentrazione di tensioni. E utilizzabile un fattore di forma del tipo:
F= 1+ q(K- 1) , ove: K= o+ (s/r)0.2(s/h)0.4 ; r, raggio di raccordo; h, distanza del carico
con angolo di pressione = 20, o = 0.18 e, nel proporzionamento modulare: K= 1.57, posto il carico ad una distanza
h= a.
Lanalisi a flessione non sufficiente; gli ingranaggi devono anche essere verificati a: - interferenza (occorre un numero
minimo di denti, per la trasmissione corretta del moto); - pressione specifica (occorre che la pressione specifica al
contatto hertziano sia contenuta entro limiti idonei); - a fattore di velocit (per tenere conto degli urti agli imbocchi fra
i denti e delle condizioni di lubrificazione).

Tensioni equipericolose e verifiche di sicurezza.


Riprendendo lo sviluppo dei calcoli per lalbero intermedio considerato, occorre fare uso dei concetti sopra richiamati;
poich vi uno stato di sollecitazione di flesso-torsione, necessario trovare la tensione equipericolosa (a quella
monoassiale delle prove omologate di trazione); seguendo la normativa UE vigente utilizzata lipotesi dellenergia
potenziale critica di variazione di forma, cio:
id=[ 12 (11-22)2+ 12 (22-33)2+ 12 (33-11)2+3( 12 + 23 + 31 )]1/2=[(max)2+ 3(max)2]1/2
2 2 2

Poich in questo caso sono state trovate le due espressioni:


max= 32 Mf/d3=323855000/d3MPa, max= 16 Mo/d3=163810000/d3 MPa;
quindi: id= 32 {[38550002+ (3/4)38100002]/d3}1/2 amm= 175 MPa
Il diametro che soddisfa i criteri di resistenza , pertanto: d=67 mm.

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Costruzione di Macchine 1 (II anno) - Prova scritta del 17 Gennaio 2005

In Figura illustrata una scialuppa di salvataggio sospesa a sbalzo su una imbarcazione.

Dati:
CD = 1200 mm, DE = 1600 mm, EG = 2600, massa marinaio + scialuppa m = 480 kg

Sono richiesti:

la determinazione delle reazioni vincolari in G


il tracciamento delle caratteristiche di sollecitazione per i tratti CD, DE e EG.
lindividuazione della sezione pi caricata
Il dimensionamento del sostegno CDEG

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Costruzione di Macchine (IV anno) - Prova scritta del 17 Gennaio 2005

In Figura illustrata una scialuppa di salvataggio sospesa a sbalzo su una imbarcazione.

Dati:
CD = 1400 mm, DE = 1800 mm, EG = 2600, massa marinaio m = 90 kg, massa scialuppa s = 440 kg

Sono richiesti:

la determinazione delle reazioni vincolari in G


il tracciamento delle caratteristiche di sollecitazione per i tratti CD, DE e EG.
lindividuazione della sezione pi caricata
Il dimensionamento del sostegno CDEG, tenendo conto che il tubo CD ha raggio esterno 80 mm (per i
restanti elementi DE ed EG si adottino le sezioni pi opportune)

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Sospensione scooter

In figura 1 illustrata la sospensione anteriore di un motoveicolo. Lo schema, con


simbologia conforme alla norma UNI ISO 3952-86 per i vincoli, riportato in figura 2. In
essa sono indicate tre proiezioni ortogonali, secondo metodo europeo, ed, in basso a
destra, una vista 3D, in cui i vincoli sono rappresentati semplificati.
Nel punto G (di calettamento della ruota, non mostrata) sono applicati due carichi P
(forza peso) e F (forza durante la frenatura).
Tutte le cerniere presenti impediscono le traslazioni relative e lasciano libere le rotazioni,
ad eccezione della cerniera C, che lascia libera la sola rotazione in direzione z (torsionale
per l'elemento QC). In T posto l'incastro al telaio.

Fig. 1 Sospensione anteriore


Dati (valori in N e mm):
P=1500; F=1100; AM=110; MQ=DN=60; DB=NC=100; TN=30; GA=40; MB=QC=50

Si richiede di:
1. calcolare le reazioni del vincolo T
2. determinare i carichi sul vincolo C
3. tracciare le caratteristiche di sollecitazione per GA
4. tracciare le caratteristiche di sollecitazione per TNC
5. tracciare le caratteristiche di sollecitazione per AQ
6. tracciare le caratteristiche di sollecitazione per QC
7. tracciare le caratteristiche di sollecitazione per MB
8. dimensionare il braccio GAQC, adottando un profilo a sezione circolare cava ed un acciaio di media qualit
T T
D D
N
y y

x z

A A
C G
B
B
T
P P
N
D

G F
Q
C
M Q M
A F B

x G
A
D
z
T, N, C P
Fig. 2 Schema sospensione

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In figura 1 illustrata la sospensione anteriore di un motoveicolo. Lo schema, con
simbologia conforme alla norma UNI ISO 3952-86 per i vincoli, riportato in figura 2. In
essa sono indicate tre proiezioni ortogonali, secondo metodo europeo, ed, in basso a
destra, una vista 3D, in cui i vincoli sono rappresentati semplificati.
Nel punto G (di calettamento della ruota, non mostrata) sono applicati due carichi P
(forza peso) e F (forza di trazione).
Tutte le cerniere presenti impediscono le traslazioni relative e lasciano libere le rotazioni,
ad eccezione della cerniera C, che lascia libera la sola rotazione in direzione z (torsionale
per l'elemento QC). In T posto l'incastro al telaio.

Fig. 1 Sospensione anteriore


Dati (valori in N e mm):
P=2000; F=1600; AM=110; MQ=DN=60; DB=NC=100; TN=30; GA=40; MB=QC=50

Si richiede di:
1. calcolare le reazioni del vincolo T
2. determinare i carichi sul vincolo C
3. tracciare le caratteristiche di sollecitazione per DB
4. tracciare le caratteristiche di sollecitazione per GA
5. tracciare le caratteristiche di sollecitazione per AQ
6. tracciare le caratteristiche di sollecitazione per QC
7. tracciare le caratteristiche di sollecitazione per MB
8. dimensionare il braccio GAQC, adottando un profilo a sezione circolare cava ed un acciaio di media qualit

T T
D D
N
y y

x z

A A
C G
B
B
T
P P
N
D

G
Q
C
F M Q M
A B
P
x F
G A
D
z
T, N, C

Fig. 2 Schema sospensione

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Sterzo per go-kart.
Limmagine rappresenta il telaio di un Go-Kart da competizione. Il dettaglio e lo schema raffigurano il braccetto
sinistro dello sterzo.
Il cuscinetto ad azione combinata radiale/assiale J lascia libero solamente il grado di libert rotazionale intorno allasse
Z (reggispinta).
Il cuscinetto radiale K lascia liberi la rotazione e la traslazione intorno allasse Z.
Durante la fase di frenata sul braccetto si esercitano le seguenti forze applicate nei punti D ed E:
G = 1000 N, H= 500 N;
Sono note le seguenti dimensioni: a= 20 mm; b= 100 mm; c= 80 mm; d= 100 mm; h= 30 mm. = 15.
Sono richiesti:
- il calcolo delle reazioni RC, RJ e RK;
- i grafici delle caratteristiche di sollecitazione dei bracci ABC e ABE;
- il dimensionamento a tensione ammissibile (scelta del materiale e della/e sezione/i) del braccio ABC.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.

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Carrello aereo monoposto.
Limmagine rappresenta il carrello di prua di un aereo da turismo.
La cerniera A lascia libero solamente il grado di libert rotazionale intorno al proprio asse (parallelo a x).
Lo snodo H reagisce solo nelle direzioni parallele agli assi y e z.
Durante la fase di frenata, successiva allatterraggio, tra il terreno ed il carrello si scambiano le seguenti forze
(ipotizzate concentrate nel punto E):
Fx= 5000 N, Fy= 12000 N, Fz= 15000 N;
Si consideri lelemento ammortizzante BH rigido.
Sono richiesti:
- i grafici delle caratteristiche di sollecitazione del braccio ABC;
- il dimensionamento a tensione ammissibile (scelta del materiale e delle sezioni) del braccio ABC.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.

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Agitatore mono-paletta.
In figura rappresentato un agitatore che impedisce il deposito delle sostanze in sospensione in un fluido.
Sulla traversa CD presente una pala, inclinata di un angolo rispetto al piano yz, che esercita una forza sul fluido che
ha due componenti: una, T, in direzione circonferenziale (parallela a x) ed una, R, in direzione radiale (lungo y).
Il motore M fissato ad un telaio (non mostrato) e fornisce la potenza P a 120 giri al minuto.
Il cuscinetto reggispinta B contrasta sia le forze radiali che assiali, mentre il cuscinetto A reagisce solo a forze radiali.
Dati (valori in N, mm, W): CD = 250, d = 400, e = 200, = 25; P = 200; T = k cos, R = k sen .
Si richiede di:
1. determinare il momento torcente in uscita dal motore
2. calcolare le forze T ed R e le reazioni vincolari in A e B
3. tracciare il grafico del taglio per l'elemento ABCD
4. tracciare il grafico dello sforzo normale per l'elemento ABCD
5. tracciare il grafico dei momenti per l'elemento ABCD
6. dimensionare l'elemento ABCD a tensione ammissibile (scelta del materiale e della sezione).

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.

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Mescolatore di omogeneizzazione.
Limmagine rappresenta un agitatore che mescolando il fluido contenuto in un recipiente impedisce che le sostanze in
sospensione possano depositarsi.
Siano note le seguenti caratteristiche dimensionali:
a = 250 mm, b = 500 mm, c = 500 mm, d = 2000 mm, e = 200 mm, f = 200 mm,
DK = 400 mm (diametro primitivo ruota K).
Sulla traversa sono presenti tre pale sulle quali agiscono altrettante forze le cui componenti, con riferimento al sistema
di coordinate in figura, sono:
Px= - 500 N, Py= - 250 N, Pz= - 500 N;
Il cuscinetto A contrasta le azioni radiali ed azioni assiali (reggispinta), il cuscinetto B contrasta solo le azioni radiali.
Il pignone H e la ruota K sono ingranaggi a denti elicoidali (angolo di pressione =20, angolo dellelica =30); i versi
di rotazione sono indicati in figura.
Sono richiesti:
- i grafici delle caratteristiche di sollecitazione dellalbero e della traversa;
- il dimensionamento a tensione ammissibile (scelta del materiale e delle sezioni) della traversa e dellalbero;
- la scelta dei cuscinetti A e B;
- il rapporto di trasmissione i fra le ruote H e K e la potenza del motore M necessaria per garantire una velocit di
rotazione dellalbero =60 giri al minuto essendo m=1500 giri/minuto la velocit di rotazione dellalbero motore.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


Lalbero ha una porzione a sbalzo.

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Assale per ruote motrici accoppiate.
In Fig. 1 illustrato il triciclo utilizzato per la traversata Vado Ligure - Corsica nel settembre 2003. Le ruote (di
diametro 1200 mm) sono realizzate assemblando bottiglie di acqua vuote per il galleggiamento, mentre la spinta
garantita da palette radiali fissate alle ruote stesse. Il ciclista mette in rotazione un pignone (19 denti), agendo su
pedivelle convenzionali (lunghezza 170 mm); il pignone, tramite catena, trasferisce il tiro alla corona posteriore (42
denti, diametro 220 mm), Fig. 2.

Fig. 1 - Prototipo del triciclo acquatico

Dati:
Spinta massima esercitata sul pedale: F = 900 N
Lunghezza albero posteriore: L = 1300 mm
Distanza tra i cuscinetti posteriori: C = 400 mm
Massa gravante sull'asse posteriore: M = 120 kg
Si traccino i diagrammi di sollecitazione per lalbero posteriore, si individui la sezione maggiormente sollecitata e si
effettui il dimensionamento dellalbero, scegliendo il materiale.

Mozzi Ruota

Corona

Cuscinetti

Fig. 2 - Particolare del carro posteriore modificato

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE


Il problema non simmetrico: anche ipotizzando che le ruote trasferiscano uguali coppie, la corona dentata non in
mezzeria.
Per prima cosa occorre determinare le reazioni date dai due cuscinetti, per mezzo delle equazioni di equilibrio.
Ai fini del dimensionamento, lassale pu avere sezione tubulare costante.
Fra gli effetti dindeterminazione del carico, occorre analizzare la presenza di forze trasversali (indotte da correnti e/o
onde) sulle ruote (tenuto conto di raggi effettivi e pescaggio).

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Azionamento per bici marina.
Limmagine mostra un prototipo di triciclo anfibio durante la traversata Vado Ligure (Savona) Macinaggio (Corsica).

Di seguito rappresentato il modello virtuale del prototipo ed il particolare del carro posteriore.

Albero
Cuscinetti

R1 C1

R2 Supporto
corona

Attacchi ruota

Sono noti i seguenti dati:


Diametro ruote: 1100 mm
MR1 (momento massimo resistente ruota R1) = 150 Nm
MR2 (momento massimo resistente ruota R2) = 200 Nm
Diametro corona: 240 mm
Spinta totale di galleggiamento delle ruote posteriori: F = 900 N
Lunghezza albero: 1200 mm
Distanza tra i cuscinetti: 300 mm
Distanza della corona dal cuscinetto C1: 120 mm

Sono richiesti:
1. Le forze per lavanzamento esercitate dalle due ruote
2. Il tiro della catena
3. le caratteristiche di sollecitazione per lalbero sul piano orizzontale
4. le caratteristiche di sollecitazione per lalbero sul piano verticale
5. lindividuazione della sezione pi sollecitata
6. il dimensionamento (scelta delle sezioni e del materiale) dellalbero
7. landamento della freccia dellalbero nei due piani
8. i valori massimi della freccia nei due piani

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Triciclo marino.
In Fig. 1 illustrato un triciclo costruito per poter essere utilizzato in mare. Le ruote (di diametro 1200 mm) sono
realizzate assemblando bottiglie di acqua vuote per il galleggiamento, mentre la spinta garantita da palette radiali
fissate alle ruote stesse. Il ciclista mette in rotazione la corona posteriore (42 denti) agendo su pedivelle convenzionali
(lunghezza 170 mm) solidali ad una corona ridotta (24 denti), Fig. 2.

Dati:
Spinta massima esercitata sul pedale: F = 700 N
Lunghezza albero posteriore: L = 1200 mm
Distanza tra i cuscinetti posteriori: C = 400 mm
Massa gravante sulle ruote posteriori: M = 80 kg

Si traccino i diagrammi di sollecitazione per lalbero posteriore, si individui la sezione maggiormente sollecitata e si
effettui il dimensionamento dellalbero, scegliendo il materiale.
Si traccino i diagrammi di sollecitazione per lalbero posteriore e per la pedivella, e si effettui il dimensionamento dei
due elementi, scegliendo il materiale. Si indichino le modalit di montaggio della corona e dei cuscinetti sullalbero
posteriore.

Fig. 1 - Prototipo del triciclo acquatico

Fig. 2 - Particolare del carro posteriore modificato

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Pedivella per bicicletta.
In fotografia illustrato il prototipo di triciclo acquatico utilizzato, nel settembre 2003, per la traversata Vado Ligure -
Corsica. Le ruote sono realizzate assemblando bottiglie di acqua vuote per il galleggiamento, mentre la spinta garantita
da palette radiali fissate alle ruote stesse. Il ciclista, agendo su pedivelle convenzionali, Fig. 1, mette in rotazione una
corona che, tramite catena, trasferisce il tiro al pignone posteriore.
Con riferimento allo schema di Fig. 2 e dati:
CD = 60 mm; AB=LH = 60 mm; BE=HG = 175 mm
GC=DE = 50 mm; FE=28 mm
Forza V (entrante nel foglio): 500 N
Forza W (uscente dal foglio): 20% di V
Diametro corona: 200 mm
si trovino:
1. la forza P sulla corona
2. le reazioni vincolari dei cuscinetti C e D
3. landamento delle CDS per AB
4. landamento delle CDS per BE
5. landamento delle CDS per EG
6. landamento delle CDS per GH
7. landamento delle CDS per HL

Fig. 1 - Particolare della guarnitura.


B A

V
Corona

C D
G F
F E

P
Corona
W

L H

Fig. 2 - Schema semplificato del sistema pedivelle-corona.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE


Il problema non simmetrico: le forze V e W hanno sensi opposti e la corona dentata in F non in mezzeria.
Per prima cosa occorre determinare le reazioni date dagli appoggi C e D. Per mezzo delle equazioni di equilibrio si
trovano le forze ed i momenti. I bracci BE e HG hanno sollecitazione di flesso-torsione.
Il procedimento di analisi ripetuto un tratto alla volta fino a determinare tutte le caratteristiche.
Si noti che, rispetto alla sezione F, le forze applicate operano in parallelo, per produrre la coppia da trasmettere alla
ruota tramite la corona dentata (e catena).

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Avantreno per ruota sterzante.
In fotografia illustrato il prototipo di triciclo acquatico utilizzato, nel settembre 2003, per la traversata Vado Ligure
Corsica. Le ruote sono realizzate assemblando bottiglie di acqua vuote per il galleggiamento, mentre la spinta garantita
da palette radiali fissate alle ruote stesse. La forcella anteriore opportunamente modificata per poter ospitare una ruota
maggiorata, Fig. 1.
Con riferimento allo schema di Fig. 2 e dati:
= 50; = 25
CD = 200 mm;
BC=DE = 400 mm;
BA=EF = 300 mm
Forza V per ogni fodero: 700 N
Forza H agente su F: 200 N
Forza K agente su A: 340 N
si trovino:
1. le reazioni del vincolo U (a distanza idealmente nulla da CD)
2. landamento delle CDS per AB
3. landamento delle CDS per BC
4. landamento delle CDS per CU
5. landamento delle CDS per UD
6. landamento delle CDS per DE
7. landamento delle CDS per EF

Canotto di sterzo
Mozzo Ruota

Fig. 1 - Modello solido della forcella modificata.


U U
C D
D, C


E, B B E

H K A F
F, A V V
V

Fig. 2 - Schema semplificato della forcella.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE


Il problema non simmetrico: le forze H e K hanno sensi opposti. Per altro le mensole ABCU e FEDU costituiscono
problemi risolubili separatamente, trascurando il collegamento AF (sostituito dai carichi ridotti in A ed in F).
Ai fini del dimensionamento, occorre la verifica della sezione dincastro della traversa CD in corrispondenza di U,

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restando inteso che il canotto di sterzo sar da studiare successivamente.
Per mezzo delle equazioni di equilibrio si trovano le forze ed i momenti allincastro. Linclinazione dei tratti BC e ED
crea sollecitazioni composite (daltronde, componenti normali sono presenti per la tipologia del carico).
Il procedimento di analisi ripetuto, un tratto alla volta, fino a determinare tutte le caratteristiche.
Per semplicit dei calcoli per le verifiche a flesso-torsione, il telaio pu essere realizzato con componenti tubulari (di
idoneo diametro e spessore).

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Timone per catamarano.
L'immagine mostra un catamarano durante la navigazione. Il timoniere aziona la barra che agisce sui timoni per definire
la traiettoria dell'imbarcazione.

Di seguito rappresentato lo schema funzionale del sistema barra-timoni.

Sono noti i seguenti dati:


AB = A'B' = 100 mm, BC = B'C' = 500 mm, CD = C'D = 1000 mm
MR (momento resistente di ogni timone) = 90 Nm
= 35, = 30
I giunti in A e A' vincolano tutti i gradi di libert eccetto la rotazione intorno all'asse Z, mentre i giunti C e C sono
sferici.
Nell'istante considerato la traiettoria del catamarano rettilinea (l'angolo fra traversa CDC' e bracci ABC e A'B'C' pari
a a 90).

Sono richiesti:
1. la forza F esercitata dal timoniere per mantenere l'andatura;
2. le reazioni in A e A';
3. le caratteristiche di sollecitazione della traversa CDC'
4. le caratteristiche di sollecitazione del braccio ABC
5. il dimensionamento (scelta delle sezioni e del materiale) della traversa CDC'
6. il dimensionamento (scelta delle sezioni e del materiale) del braccio ABC
7. lo stato di sollecitazione nel ramo ABC
8. gli andamenti degli spostamenti nei tratti ABC (nel piano significativo

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Alzacristallo a pantografo.
In figura sono schematizzate tre fasi relative allapertura di un alzacristallo del tipo a pantografo per autoveicoli.
Dati: escursione del finestrino c = 400 mm
forza nominale richiesta per la chiusura F = 200 N
tempo impiegato per lescursione completa t = 5 s
rapporto di trasmissione tra pignone e settore dentato i = 20.
Si dimensionino le leve, i perni ed i denti dellingranaggio per la condizione di carico pi severa.

TRACCIA ALLA RISOLUZIONE.


Per la sicurezza bambini, il motore elettrico ha un limitatore di coppia (se incontra una resistenza pari al doppio della
forza nominale). La regolazione del congegno , per altro, necessaria, poich difficilmente valutabili le resistenze (attriti
pattini/guide e cristallo/guarnizioni), e per la necessit di garantire tempi di chiusura idonei. Nel calcolo occorre: - stima
cautelativa delle forze resistenti; - valutazione appropriata del disassamento fra le leve (tenuto conto che il meccanismo
opera in ambiente curvo e con notevoli tolleranze di montaggio); modellazione dellingranaggio (settore e rocchetto vsf,
in materiale plastico stampato) irreversibile. Lanalisi delle sollecitazioni muove dalla leva principale, fissata al settore
dentato, che, scorrendo nella guida porta-cristallo, trascina le leve secondarie, ad essa imperniate da parti opposte.

PMARlab Michelini e Razzoli

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