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Universit di Napoli Federico II

Dipartimento di Strutture per lIngegneria e


lArchitettura

Dallagibilit provvisoria al miglioramento sismico degli


edifici industriali prefabbricati:
la lezione dellEmilia
Le linee di indirizzo ReLuis

Prof. Ing. Gaetano Manfredi


Prorettore Universit Federico II di Napoli
Presidente Re.L.U.I.S.

Fondazione dellOrdine degli ingegneri della provincia di Milano - 24 maggio 2013


Dallagibilit provvisoria al miglioramento sismico degli edifici industriali prefabbricati:
la lezione dellEmilia

Il terremoto del 20 e 29 maggio 2012


Caratteristiche :
Evento del 20 Maggio
Mw= 5.9
Epicentro: Finale Emilia
(MO)
Evento del 29 Maggio
Mw= 5.8
Epicentro: Medolla (MO)
Vittime:
27 morti
400 feriti
Danni: 15.000 sfollati
Patrimonio storico-artistico
Patrimonio rurale
Ingenti per le strutture prefabbricate
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Edifici industriali
Insieme di pilastri prefabbricati ancorati al suolo, generalmente tramite un plinto a
bicchiere. I pilastri sono collegati da travi semplicemente appoggiate per attrito o
tramite connessione spinottata. Le travi, a loro volta, sostengono gli elementi di
copertura il cui collegamento pu essere di tipo attritivo o essere assicurato da spinotti.
Il sistema di chiusura esterna tipicamente impiegato costituito da pannelli
prefabbricati orizzontali o verticali, collegati rispettivamente ai pilastri o alle travi.

Unione Unione
trave-pilastro tegolo - trave

Unione
pilastro- Unione
fondazione pannello-
struttura
Agibilit Sismica

La dichiarazione di agibilit sismica consiste nel


verificare che la funzionalit delledificio non sia
stata sostanzialmente alterata in conseguenza dei
danni causati dal terremoto. Quindi il giudizio
agibile significa che nel caso di una nuova
scossa di intensit minore o uguale a quella che
ha subito ledificio ragionevole supporre che il
livello di danneggiamento non possa incrementarsi
in maniera significativa. Pertanto la valutazione di
agibilit sismica legata al danno subito e quindi
allaccelerazione risentita
Robustezza

Definizione:
La robustezza rappresenta la capacit di una
struttura di non collassare o di contenere i
danni, per un tempo limitato, tale da mettere in
salvo gli occupanti quando sottoposta ad un
evento inatteso (cigno nero), per il quale non
era stata progettata.
Quantificare la robustezza
carichi vert
Eventi del tipo 1

Eventi del tipo 2


1.3Gk+1.5Qk a Collasso valutato con
minimizzazione dei
b coefficienti di sicurezza

Gk+0.3Qk a Eventi del tipo 1

Tr=475 anni sisma

La curva (b) rappresenta i punti per i quali possibile attingere il


collasso. Il confronto tra la curva (b) ed i punti (a) d il senso
della robustezza. Va quindi introdotta una metrica per
quantificare questo incremento.
Caso studio: struttura prefabbricata ad 1 piano

E stata progettata in 3 versioni:


a) Con connessione attritiva
b) Con connessione spinottata che non soddisfa la normativa
attuale
c) Con connessione spinottata che soddisfa la normativa attuale
Caso studio: struttura prefabbricata ad 1 piano

E stata condotta la verifica rispetto a 3 tipologie di carichi, sisma


orizzontale (tipo 1, previsto dalla normativa), sisma verticale (tipo 1,
previsto dalla normativa) e vento (tipo 3, non previsto dalla
normativa), le combinazioni possibili (tipo 2)
Per la domanda di sisma orizzontale, verticale e vento si fatto
riferimento ad una struttura prefabbricata a Mirandola in classe
duso II, di vita nominale 50 anni
Incrementi di robustezza

La struttura minimamente progettata per carichi sismici (con


connessione spinottata insufficiente) molto pi robusta di
quella progettata per soli carichi verticali (connessione
attritiva).

La struttura poi progettata in maniera pi sofisticata per carichi


sismici (connessione spinottata sufficiente) non molto pi
robusta.
Incrementi di robustezza significativi si osservano
quando si passa da strutture calcolate per soli carichi
verticali a strutture calcolate per carichi sismici, anche
se modesti.

C pi tra zero e uno che non tra uno e cento


Dallagibilit provvisoria al miglioramento sismico degli edifici industriali prefabbricati:
la lezione dellEmilia
Linee di indirizzo per interventi locali e globali su
edifici industriali monopiano non progettati con
criteri antisismici
Sulla base di:
Capitolo 8 delle NTC relativo alle
costruzioni esistenti
Il D.L. 6 giugno 2012 n. 74
Interventi immediati per il
superamento dellemergenza

Legge 1/08/2012, n. 122


Conversione in legge, con
modificazioni, del decreto-legge 6
giugno 2012, n.74

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Gruppo di lavoro
Assobeton: Antonella Colombo, Alessandra Ronchetti

Consiglio Nazionale Ingegneri: Giovanni Cardinale, Massimo Mariani,


Augusto Gambuzzi

Dip. della Protezione Civile: Mauro Dolce, Claudio Moroni

ReLUIS: Gennaro Magliulo (segretario), Gaetano Manfredi, Marco Di Prisco, Claudio


Modena, Giovanni Plizzari, Paolo Riva, Marco Savoia, Giandomenico Toniolo, Giovanni
Fabbrocino, Liberato Ferrara, Andrea Prota, Alberto Balsamo, Claudio Bernuzzi, Davide
Bolognini, Roberto Nascimbene, Mauro Torquati, Consuelo Beschi
In collaborazione con:
Federazione degli Ordini degli Ingegneri
dellEmilia Romagna: Felice Monaco e CTS: Pier Paolo Diotallevi
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Perch le linee di indirizzo?


Sisma del 20 e 29 maggio 2012 in Emilia Romagna, Lombardia e
Veneto
Danni strutturali importanti
Elevata vulnerabilit delle strutture
prefabbricate monopiano
progettate per sole azioni non
sismiche
Strutture prive di continuit e
robustezza strutturale

Riparazione e messa in sicurezza


(salvaguardia della vita e del valore esposto)
Problematiche:
- risoluzione tecnica del problema
- articolato contesto temporale in fase emergenziale
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Perch le linee di indirizzo?


D.L. 6 giugno 2012 n. 74 convertito in Legge 1/08/2012, n.122
Disciplina gli interventi per gli interventi di ricostruzione, assistenza alle
popolazioni e ripresa economica dei territori interessati dal sisma del 20
e del 29 maggio 2012
Articolo 3
Al fine di favorire la rapida ripresa delle attivit in condizioni di
sicurezza adeguate, nei comuni interessati dai fenomeni sismici [],
nonch per le imprese con sede al di fuori delle aree individuate dal
presente decreto che abbiano subito danni a seguito degli eventi sismici
[], il titolare dellattivit produttiva, in quanto responsabile della
sicurezza dei luoghi di lavoro [], deve acquisire la certificazione di
agibilit sismica rilasciata, a seguito di verifica di sicurezza effettuata ai
sensi delle norme tecniche vigenti da un professionista abilitato [].
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Perch le linee di indirizzo?


D.L. 6 giugno 2012 n. 74 convertito in Legge 1/08/2012, n. 122
Il processo viene coordinato e realizzato in due fasi:

A. Fase 1: il certificato provvisorio di agibilit sismica [Articolo 3, 8]


B. Fase 2: Interventi estesi e sistematici affinch il livello di sicurezza
sia almeno pari al 60% della sicurezza richiesta ad un edificio nuovo
- [Articolo 3, 10]
Modifica legge art.3 comma 7
In relazione a magazzini, capannoni, stalle e altre strutture inerenti alle
attivit produttive agroalimentari, adibite alla lavorazione e
conservazione di prodotti deperibili oppure alla cura degli animali
allevati, eccetto i prefabbricati, necessaria e sufficiente, ai fini
dell'immediata ripresa dell'attivit, l'acquisizione della certificazione
dell'agibilit ordinaria.
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Perch le linee di indirizzo?


D.L. 6 giugno 2012 n. 74 convertito in Legge 1/08/2012, n. 122
A. Fase 1: il certificato provvisorio di agibilit sismica [Articolo 3, 8]
Il certificato di agibilit sismica potr essere rilasciato in assenza delle
carenze strutturali di seguito precisate, o eventuali altre carenze, o dopo
che tali carenze siano state adeguatamente risolte:
1. Mancanza di collegamenti tra elementi strutturali verticali e elementi
strutturali orizzontali e tra questi ultimi;
2. Presenza di elementi di tamponatura prefabbricati non
adeguatamente ancorati alle strutture principali;
3. Presenza di scaffalature non controventate portanti materiali pesanti
che possano, nel loro collasso, coinvolgere la struttura principale
causandone il danneggiamento e il collasso.
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Perch le linee di indirizzo?


D.L. 6 giugno 2012 n. 74 convertito in Legge 1/08/2012, n. 122
B. Fase 2: Interventi estesi e sistematici - [Articolo 3, 10]
In caso di assenza di danno, se l'accelerazione spettrale subita dalla
costruzione in esame supera il 70% dell'accelerazione spettrale
elastica per una costruzione nuova di analoghe caratteristiche, per
sottosuolo corrispondente, la verifica di sicurezza risulta soddisfatta.
Se l'accelerazione spettrale subita non supera il 70% necessaria la
valutazione della sicurezza (capitolo 8.3 delle NTC 2008) entro 6 mesi
dal decreto (ulteriore proroga alla data 08/06/2013).
Se il livello di sicurezza risulta inferiore al 60% della sicurezza
richiesta ad un edificio nuovo necessario il miglioramento sismico
(da 4 a 8 anni in base alla percentuale di sicurezza sismica disponibile
a partire dal termine della valutazione).
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Dallagibilit provvisoria al miglioramento sismico degli edifici industriali prefabbricati:
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Perch le linee di indirizzo?


Fornire conoscenze avanzate ed il percorso operativo che consentano di
combinare lesigenza di sicurezza a breve termine (agibilit sismica) con
quelle a medio lungo termine (miglioramento e/o adeguamento sismico)
INDICE

1. Danneggiamenti registrati negli edifici produttivi a seguito degli eventi


del 20 e 29 maggio 2012
2. Tipologie strutturali di edifici prefabbricati progettati in assenza di
criteri antisismici
3. Principi e criteri di intervento
4. Schede tecniche per il dimensionamento, la cantierizzazione e
lesecuzione degli interventi
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Linee di indirizzo - Capitolo 1


Danneggiamenti registrati negli edifici produttivi in seguito
allevento sismico del 20-29 maggio 2012
Le strutture prefabbricate sono La pericolosit sismica di un luogo
largamente utilizzate in Italia e condiziona tanto le procedure
costituiscono la maggior parte progettuali quanto le tecniche
delle strutture ad uso industriale costruttive degli edifici
da pi di 60 anni. prefabbricati.
Variabilit temporale Variabilit spaziale

Interi complessi di edifici Disparit tra sito e sito e tra edifici


prefabbricati o edifici isolati presenti sullo stesso territorio ma
prefabbricati di et differenti e con et di costruzione diverse, a
progettati con normative diverse. causa della sismicit storica in
continuo aggiornamento.
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Linee di indirizzo - Capitolo 1


Danneggiamenti registrati negli edifici produttivi in seguito
allevento sismico del 20-29 maggio 2012
Nonostante la diffusione e la variet descritta, si hanno carenze comuni
Assenza di unione meccanica tra gli elementi strutturali, ricorrendo
sovente allattrito con meccanismo fortemente vulnerabile nei
confronti delle azioni sismiche e strutture fortemente sensibili ai
fenomeni di perdita di appoggio:
connessione elementi orizzontali-verticali (collegamento trave-
pilastro)
connessione tra elementi orizzontali (collegamento copertura-
trave)
Collegamento meccanico trave-pilastro non efficace (ad esempio
spessori di copriferro ridotti nel caso di utilizzo di spinotto metallico)
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Linee di indirizzo Capitolo 1


Danneggiamenti registrati negli edifici produttivi in seguito
allevento sismico del 20-29 maggio 2012

Inadeguatezza della connessione del sistema di tamponatura esterna


degli edifici prefabbricati (pannelli prefabbricati in c.a. ed alleggeriti)
alla struttura.
Sistemi di scaffalatura non resistenti alle azioni orizzontali e/o privi di
sistemi di controventamento, che possono interagire con la struttura,
causando danni e/o perdendo il contenuto da essi portato.
Carenze in termini di resistenza e/o duttilit nei sistemi resistenti
verticali e nei sistemi di fondazione a causa di progettazione in
accordo a norme obsolete o, comunque, non sismiche.

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Linee di indirizzo - Capitolo 1


Danneggiamenti registrati negli edifici produttivi in seguito
allevento sismico del 20-29 maggio 2012
1. Mancanza di collegamenti tra elementi strutturali verticali e
elementi strutturali orizzontali e tra questi ultimi

Perdita di Perdita di
appoggio appoggio
trave - copertura
pilastro - trave

2. Presenza di elementi di
tamponatura prefabbricati non Crollo
pannelli
adeguatamente ancorati alle verticali
strutture principali
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Linee di indirizzo - Capitolo 1


Danneggiamenti registrati negli edifici produttivi in seguito
allevento sismico del 20-29 maggio 2012
3. Presenza di scaffalature non controventate
portanti materiali pesanti che possano, nel
loro collasso, coinvolgere la struttura
principale causandone il danneggiamento e
il collasso
Ulteriori carenze: danni ai pilastri e fondazioni Danni in scaffalatura

Perdita di verticalit del pilastro Cerniera plastica base del pilastro


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Linee di indirizzo - Capitolo 2


Tipologie strutturali di edifici prefabbricati progettati in
assenza di criteri antisismici
2.1 Tipologie di strutture prefabbricate

Edificio monopiano con travi Edificio monopiano con Edificio multipiano


a doppia pendenza shed
Le strutture prefabbricate erano per lo pi progettate per:
- Carichi gravitazionali, permanenti e portati
- Vento (DM 16 gennaio 1996 e precedenti)
- Neve (DM 16 gennaio 1996 e precedenti)
- Eventuali carriponte (CNR 10021) e Stabilit (DM 3 dicembre 1987)
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Linee di indirizzo - Capitolo 1


Tipologie strutturali di edifici prefabbricati progettati in
assenza di criteri antisismici
2.2 Scaffalature
- Scaffali da interno (SDI), interessati dal peso delle merci
immagazzinate e dall'azione sismica con altezze fino a 18-20 m.
Rientrano in questa categoria le scalere (deposito forme di grana con
altezze fino a 10-12 m).
- Scaffalature autoportanti (SA), a cui sono attaccati i tamponamenti
laterali ed i pannelli di copertura ed interessate dai carichi climatici
oltre che dal peso delle merci immagazzinate e dall'azione sismica.
Altezze vanno dai 10 m ai 35 m e movimentazione automatica.
Obbligatorio deposito della relazione di calcolo.
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Linee di indirizzo - Capitolo 3


Principi e criteri di intervento
3.1 Carenze manifestate dagli edifici industriali prefabbricati
monopiano rispetto allazione sismica
3.2 Principi per la rapida messa in sicurezza degli edifici industriali
monopiano
3.3 Principi generali per la messa in sicurezza degli edifici industriali
monopiano
3.4 Criteri di progettazione
3.5 Interventi di adeguamento su edifici industriali monopiano
3.6 Interventi volti ad evitare crisi per perdita di appoggio
3.7 Interventi per evitare il collasso di elementi di tamponatura
prefabbricati non adeguatamente ancorati alle strutture
principali
3.8 Interventi su elementi strutturali verticali danneggiati o carenti
3.9 Interventi su scaffalature
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Linee di indirizzo - Capitolo 3


3.3 Principi generali per la messa in sicurezza degli edifici
industriali monopiano
CONNESSIONI
Creazione di vincoli efficaci tra i diversi componenti, avendo per
laccortezza di non modificare in maniera sostanziale lo schema
statico. Nel caso di modifica sostanziale dello schema statico della
struttura, necessario eseguire la verifica di vulnerabilit sismica
prevista nella seconda fase.
Collegamenti tra travi e pilastri e tra travi ed elementi di copertura
non devono introdurre significativi momenti flettenti allestremit
degli elementi sui quali si interviene, per i quali la struttura esistente
non risulterebbe probabilmente sufficientemente armata.
Deve essere contrastata la rotazione torsionale delle travi alte e delle
capriate.
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3.3 Principi generali per la messa in sicurezza degli edifici
industriali monopiano
CONNESSIONI
Qualora non si intenda modificare il comportamento strutturale
globale, nel dimensionamento dei collegamenti, si deve fare
riferimento al criterio di gerarchia delle resistenze.
Interventi di rinforzo per limitare gli spostamenti relativi tra le
sommit dei pilastri.
Utilizzo di sistemi di connessione tamponatura-struttura deformabili
nel piano, evitando linserimento di connessioni rigide che
incrementino la collaborazione nel piano di struttura portante e
pannelli.
Utilizzo di collegamenti di ritenuta anti-ribaltamento per limitare le
conseguenze di un eventuale distacco dei pannelli.
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3.3 Principi generali per la messa in sicurezza degli edifici
industriali monopiano
PILASTRI e FONDAZIONE
Incremento duttilit e/o resistenza dei pilastri senza modificare lo
schema statico della struttura e senza creare irregolarit strutturali.
Verifica del confinamento passivo offerto dal sistema di
pavimentazione alla base del pilastro e alla fondazione.
Si possono omettere interventi sulle strutture di fondazione, quando:
assenza di importanti dissesti per cedimenti delle fondazioni;
gli interventi progettati non alterano lo schema strutturale;
interventi non modificano le sollecitazioni trasmesse alle
fondazioni;
esclusi fenomeni di ribaltamento della costruzione per sisma.
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3.3 Principi generali per la messa in sicurezza degli edifici
industriali monopiano
SCAFFALATURA
Garantire la stabilit delle scaffalature interne con opportuni sistemi
di controvento sia in elevazione che in pianta, ma evitando di
vincolarle alle strutture delledificio.
Verifica del franco libero tra sistemi di scaffalatura e struttura
portante per evitare fenomeni di martellamento.
Nel caso delle scaffalatura, laddove sia difficoltoso, in prima fase,
intervenire con provvedimenti di tipo strutturale, va ridotto leffetto
della massa oscillante delle scaffalature riducendo complessivamente
il carico portato ed abbassando il suo baricentro.

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3.4 Criteri di progettazione
La maggior parte delle strutture industriali
prefabbricate sulle quali necessario intervenire
costituita da pilastri con fondazione a bicchiere.
La valutazione dellazione sismica pu essere fatta
considerando uno schema costituito da mensole
incastrate alla base (i pilastri), con massa concentrata
in sommit.
EI i Smi
mi = Wi / g ki = 3 T1 = 2p
L3 Ski
L = altezza del pilastro
I = momento di inerzia della sezione di solo
calcestruzzo del pilastro

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3.4 Criteri di progettazione
Noto il periodo proprio della struttura, il taglio totale alla base pu
essere determinato come
Ftot = Wtot Sa (T1 ) / g
dove Sa(T1) la pseudo-accelerazione spettrale derivata dallo spettro di
risposta di progetto per il sito in esame.
Per lo spettro di risposta di progetto, si suggerisce un valore
opportunamente modesto del fattore di struttura q (esempio q=1.5),
non potendo fare affidamento su un comportamento particolarmente
duttile degli elementi strutturali.
Calcolo forza sul singolo pilastro
k
A Impalcato infinitamente rigido: Fi = Ftot i
Ski
Wi= peso relativo
W allarea di influenza
B Impalcato infinitamente deformabile: Fi = Ftot i
SWi del singolo pilastro
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3.4 Criteri di progettazione
Lo spostamento in sommit di ciascun pilastro dovuto al terremoto
pu essere stimato come
Sdi = q Fi / ki
dove q il coefficiente di struttura utilizzato per la definizione dello
spettro di progetto.
Per il dimensionamento dei singoli collegamenti, le forze di inerzia
(Fi) relative a ciascun elemento da collegare sono pari al prodotto
tra la massa del singolo elemento da collegare e degli eventuali
elementi portati (Wi /g), moltiplicato per la pseudo-accelerazione
spettrale Sa(T1):
Fi Wi Sa (T1 ) / g
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Linee di indirizzo - Capitolo 3


3.4 Criteri di progettazione
Di seguito gli spettri di risposta dei comuni maggiormente colpiti, per
definire gli ordini di grandezza delle azioni da considerare nel
dimensionamento dei collegamenti da porre in opera

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3.4 Criteri di progettazione
Possibilit di introdurre vincoli che siano in grado di dissipare energia ->
riduzione ordinata spettrale (si veda lo spettro di risposta con
smorzamento equivalente x = 5% e x = 30%)

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3.5 Interventi di adeguamento su edifici industriali monopiano
Criteri e principi del cap 8 (DM 14 gennaio 2008)
1. Procedure per la valutazione della sicurezza
2. Progetto dellintervento di adeguamento deve comprendere:
- verifica della struttura prima dellintervento;
- scelta motivata del tipo di intervento;
- scelta delle tecniche e/o dei materiali;
- dimensionamento preliminare dei rinforzi ed eventuali elementi
strutturali aggiuntivi;
- analisi strutturale post-intervento.
3. Criteri generali per ladeguamento sismico degli edifici industriali
monopiano
- Incremento della resistenza degli elementi strutturali.
- Incremento della duttilit degli elementi strutturali.
- Riduzione dellazione sismica sulla struttura.
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Linee di indirizzo - Capitolo 3


3.7 Interventi volti ad evitare crisi per perdita di appoggio trave-pilastro
Requisiti della connessione trave-pilastro
Non consentire la perdita di appoggio della trave dal pilastro
Non modificare lo schema statico preesistente
Contrastare la rotazione torsionale delle travi alte e delle capriate
Bloccare, oltre un limite prefissato, tutte le traslazioni relative tra gli
elementi attraverso meccanismi di trasmissione degli sforzi
possibilmente di natura isostatica
Ancoraggio dei dispositivi di connessione lontano dai lembi esterni
degli elementi (elevati copriferri)

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Linee di indirizzo - Capitolo 3


3.7 Interventi volti ad evitare crisi per perdita di appoggio trave-pilastro
Categorie di intervento
1. Aumento della base di appoggio della trave sul pilastro: si pu
intervenire lasciando gli appoggi scorrevoli ma aumentando la base
di appoggio (non facile stima degli spostamenti orizzontali, facendo
attenzione alla componente verticale del sisma)
2. Inserimento di nuovi dispositivi meccanici di connessione tra i due
elementi

Piatti bullonati a trave e pilastro Fune di collegamento in


acciaio
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Linee di indirizzo - Capitolo 3


3.7 Interventi volti ad evitare crisi per perdita di appoggio trave-pilastro
Categorie di intervento
3. Collegamento dei pilastri in testa: possibile prevenire la perdita di
appoggio della trave dalla base dei pilastri collegando questi ultimi
mediante profili metallici in asse al pilastro o tramite piatti metallici
allestremit del pilastro

Collegamento tra pilastro e pilastro


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Linee di indirizzo - Capitolo 3


3.7 Interventi volti ad evitare crisi per perdita di appoggio trave-pilastro
Categorie di intervento
In aggiunta ai dispositivi meccanici possibile prevedere dispositivi di
dissipazione energetica in modo tale che a seguito del terremoto pilastro
e trave non dovrebbero danneggiarsi ed il dispositivo lunico elemento
che va sostituito

Con linserimento di nuovi connettori potrebbe


essere necessario prevedere un confinamento
locale del pilastro con incravattatura metallica o
fasciatura con guaina in fibre di carbonio

Dissipatore ad attrito
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Dallagibilit provvisoria al miglioramento sismico degli edifici industriali prefabbricati:
la lezione dellEmilia

Linee di indirizzo - Capitolo 3


3.7 Interventi volti ad evitare crisi per perdita di appoggio copertura-
trave
Requisiti della connessione copertura - trave

Impedire la perdita di appoggio di copertura della trave.


Non modificare lo schema statico preesistente.
Bloccare, oltre un limite prefissato, tutte le traslazioni relative tra gli
elementi attraverso meccanismi di trasmissione degli sforzi
possibilmente di natura isostatica.
Ancoraggio dei dispositivi di connessione lontano dai lembi esterni
degli elementi (elevati copriferri).

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3.7 Interventi volti ad evitare crisi per perdita di appoggio copertura-
trave
Categorie di intervento
1. Inserimento nuovi dispositivi meccanici di connessione tra gli
elementi: tra tegolo e trave possibile inserire nuovi connettori in
acciaio bullonati a trave e nervatura del tegolo.

Collegamento trave- tegolo con squadrette metalliche deformabili e viti di connessione


NOTA: Con linserimento di nuovi connettori diventa indispensabile considerare
nelle fasi di esecuzione la possibile interferenza del dispositivo con le armature
di precompressione negli elementi collegati.
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3.7 Interventi per evitare il collasso di elementi di tamponatura
prefabbricati non adeguatamente ancorati alle strutture principali
Requisiti della connessione tamponatura-struttura principale
Si deve prendere in considerazione la capacit della connessione non
solamente nei termini richiesti dallo SLD, ma anche e soprattutto in
modo tale da poter garantire alla connessione la capacit di
sviluppare le deformazioni imposte dallo SLV senza che il collasso
venga raggiunto
Il cedimento anche di un singolo elemento del sistema di ancoraggio
comporta il rovesciamento del pannello a terra, con notevoli rischi per
lincolumit delle persone: si ritiene necessario prevedere dei
collegamenti di ritenuta anti-ribaltamento
Consentire, se possibile, le traslazioni relative struttura-pannello nel
piano del pannello al fine di evitare qualunque collaborazione tra i
componenti non strutturali e lossatura portante delledificio
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3.7 Interventi per evitare il collasso di elementi di tamponatura
prefabbricati non adeguatamente ancorati alle strutture principali
Categorie di intervento
1. Nuovi elementi di collegamento meccanico tra pannello e struttura:
angolari in acciaio bullonati e staffe in lamiera
2. Cavi anti-caduta fissati a pilastro e pannello ai quattro spigoli o
fissati a trave e pannello ai due attacchi superiori

Collegamento di pannelli orizzontali Inserimento di cavi anti-caduta per


mediante cavetti in acciaio pannelli verticali
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3.7 Eventuali interventi su elementi strutturali verticali danneggiati o
carenti (Fondazioni e Pilastri)
Requisiti degli elementi di fondazione
Adeguata rigidezza nei confronti della rotazione, sufficiente a
garantire lincastro alla base dei pilastri
Adeguata resistenza nei confronti delle azioni laterali, trasmesse dal
pilastro; in un contesto di gerarchia delle resistenze, si rende
necessario sovradimensionare la resistenza di tale elemento rispetto
alla sovrastruttura
Requisiti dei pilastri
Adeguata rigidezza nei confronti delle sollecitazioni di progetto
Adeguata resistenza nei confronti delle sollecitazioni di progetto
Adeguata duttilit nei confronti delle sollecitazioni di progetto
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3.7 Eventuali interventi su elementi strutturali verticali danneggiati o
carenti
Categorie di intervento

1. Collegamento plinto con


pavimentazione industriale rigidezza

2. Consolidamento del
terreno circostante la
fondazione

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3.7 Eventuali interventi su elementi strutturali verticali danneggiati o
carenti
Categorie di intervento
1. Ringrossi aumento di resistenza, rigidezza e duttilit
2. Rinforzo con fibre aumento resistenza e duttilit
3. Incamiciatura aumento resistenza e duttilit

Confinamento e rinforzo con materiale


Incamiciatura
composito fibrorinforzato
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3.7 Interventi su scaffalature
Requisiti delle scaffalature
Nell'immediato periodo necessario ridurre la portata al 60% di
quella nominale, dichiarata dai cartelli di portata, scaricando le
zone/piani dell'impianto maggiormente distanti dai vincoli a terra.
Nel medio periodo dovrebbero essere verificate le portate di tutte le
scaffalature, tenendo conto del grado di sismicit locale. Questa
verifica deve essere estesa alle fondazioni e agli altri componenti
strutturali ai quali sono vincolati (ad esempio le pareti di un
capannone in c.a. a cui appoggiata una scaffalatura)

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Grazie per lattenzione

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