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grandes temas de la Biblia.

Dio.
Dio l'essere trascendente che, dopo essersi rivelato al popolo d'Israele, ha inviato
nella pienezza dei tempi il suo unico Figlio al mondo nel mistero dell'Incarnazione, e attraverso
la sua morte e risurrezione ha riconciliato il mondo con s; ha poi inviato "lo Spirito Santo,
primo dono ai credenti, a perfezionare la sua opera nel mondo e compiere
ogni santificazione"[1].

La fede cristiana, e specialmente quella cattolica, professa la verit per la quale "Dio la
pienezza dell'Essere e di ogni perfezione".[2]

"Dio solo ";[3] "Egli solo il suo stesso essere ed da S Stesso tutto ci che "; [4] Dio il solo
veramente esistente. Da ci consegue che a Dio l'esistenza non data considerato che non la
riceve da altri, donde l'esistenza appartiene in proprio a Dio per cui Egli non la perder mai in
quanto Egli non ha l'esistenza ma l'esistenza; in altre parole, Dio non ha l'essere ma
l'essere, rectius Egli l'essere assoluto, cio sciolto da ogni legame, per cui l'essere "senza
origine e senza fine",[5] ossia senza limite e senza mutazione. All'essere di Dio, come sopra
descritto, sono quindi confacenti i seguenti attributi:

l'eternit, ossia il non essere limitato dalle dimensioni temporali in quanto, se Dio non
fosse eterno, l'essere sarebbe cosa diversa da Lui per ragioni cronologiche;

l'immensit, ossia il non essere limitato dalle dimensioni spaziali in quanto, se Dio non
fosse infinito, l'infinito stesso eccederebbe l'essere cadendo nel non essere;

la perfezione, ossia il non essere limitato dalle dimensioni mutative in quanto, se Dio
non fosse perfetto, il Suo essere sarebbe mutabile dato che il perfetto, per definizione, sia
immutabile, altrimenti sarebbe imperfetto, sia semplicissimo cio privo di composizione la
quale presuppone la mutabilit;

l'unicit, ossia il non essere limitato dalla presenza di pari in quanto, se Dio non fosse
unico, l'essere sarebbe cosa diversa da Lui per ragioni ontologiche.

La conseguenza immediata di tutto ci che Dio creatore, onnipotente, onnipresente


(presente in tutto) e trascendente.

Il Dio annunciato dal cristianesimo unisce in una ricca simbiosi l'unit con la molteplicit nella
specificit della fede nella Trinit: Dio il Dio Unico, ma in tre Personeuguali e distinte[6].

Vi nella Bibbia, soprattutto nell'Antico Testamento, ma anche in generale nell'umanit, la


tendenza ad antropomorfizzare il divino, attribuendo particolari fattezze umane a Dio, ossia
descrivendolo con il linguaggio dell'esperienza umana. Una visione corretta sa esprimere il
discorso su Dio tenendo presente che quanto noi conosciamo non pu mai mettere da parte
il mistero di Dio, che tale per l'uomo rimane nonostante Dio si sia fatto conoscere.

PECCATO

Il peccato la trasgressione intenzionale della volont di Dio, e presuppone


la conoscenza e la libera decisione[1]. una mancanza contro la ragione, la verit, la retta
coscienza; una trasgressione in ordine all'amore vero, verso Dio e verso il prossimo, a causa
di un perverso attaccamento a certi beni. Il peccato ferisce la natura dell'uomo e attenta
alla solidariet. Nel Antico Testamento il peccato infedelt all'alleanza con il signore. Il
peccato ha il suo culmine nella superbia che non ritiene di aver bisogno di convertirsi

Alleanza.

Il tema dell'Alleanza esprime nella Bibbia l'idea che Dio vuole condurre gli uomini ad una vita dicomunione con lui[1].
Nell'Antico Testamento il concetto di alleanza domina tutto il pensiero religioso, pur approfondendosi con il tempo.

Nel Nuovo Testamento l'idea di alleanza acquista una pienezza senza pari, perch ormai ha come contenuto tutto
il mistero di Ges Cristo. Al termine dello sviluppo dottrinale, il tema dell'alleanza riprende tutti quegli aspetti che sono
serviti per definire i rapporti tra Dio e gli uomini.

Il contenuto definitivo dell'alleanza parla di filiazione, di amore, di comunione. Il punto di riferimento obbligato l'atto
con cui Ges ha fondato la nuova alleanza: mediante il sacrificio del suo corpo immolato e del suo sangue versato, egli
ha fatto degli uomini il suo corpo.

FEDELTA

La fedelt (in ebraico 'emet) uno dei principali attributi di Dio (Es 34,6), ed associata
sovente alla sua bont paterna (in ebraico hesed) verso il popolo dell'alleanza.

La complementariet di fedelt e bont in Dio indicano che la sua alleanza nello stesso tempo
un dono gratuito ed un legame la cui saldezza a prova di secoli (Sal 119[118],90).

L'uomo chiamato a conformarsi a questi due atteggiamenti, in cui sono riassunte le vie di Dio
(Sal 25[24],10), con la pietfiliale, che egli deve a Dio; essa ha come banco di prova della
sua verit l'osservanza dei precetti dell'alleanza.

SALVEZZA
Con il termine salvezza il cristianesimo si riferisce alla grazia di Dio che libera il suo
popolo dal peccato e dalle sue conseguenze temporali ed eterne.

La Bibbia afferma, e la Chiesa annuncia oggi, che la grazia di Dio (Ef 2,8), accolta
nella libert dall'uomo (Gc 2,18), a procurargli la salvezza. I credenti ottengono la salvezza
attraverso la morte di Cristo (Ef 2,13-18) ed essa include tutte le benedizioni redentrici che
essi hanno in Cristo, fra le quali le principali sono: la conversione, la rigenerazione,
la giustificazione, l'adozione, la santificazione e la glorificazione.

Cosa dunque la salvezza? la vittoria del bene sopra il male, realizzata


nell'uomo in tutte le dimensioni della sua esistenza. Lo stesso superamento del
male ha gi un carattere salvifico. La forma definitiva della salvezza consister
per l'uomo nel liberarsi completamente dal male e nel raggiungere la pienezza
del bene. Questa pienezza si chiama, ed di fatto, la salvezza eterna. Si realizza
nel Regno di Dio come una realt escatologica di vita eterna. una realt del
"tempo futuro" che, mediante la croce di Cristo, ebbe inizio con la
sua Resurrezione. Tutti gli uomini sono chiamati alla Vita eterna. Sono chiamati
alla salvezza.

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