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VALERI CONSULENZA INDUSTRIALE

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IMPIEGO DELL'OZONOTERAPIA NELLA CURA DELL'AIDS

L'ozono è impiegato, in modi diversi, per la terapia di differenti patologie.


È accertata, e largamente impiegato, la sua ottima efficacia come antibatterico e micotico
Antivirale, sebbene non riesca ad uccidere i virus, ne impedisce la moltiplicazione in quanto ne
inibisce i gruppi funzionali che permettono loro di aggredire e penetrare attraverso le membrane cel-
lulari; ha altresì, a quanto pare, un'azione letale sulle cellule intaccate dai virus.
I derivati biochimici dell'ozono inoltre stimolano i sistemi ossido-riduttivi enzimatici, favoren-
do il trasporto dell'ossigeno nella catena respiratoria mitocondriale.
Inoltre, la membrana dei globuli rossi ha una componente fosfolipidica e su questa l'ozono de-
termina un processo di perossidazione con aumento della sua carica negativa. Rokitansky ha eviden-
ziato inoltre un accorciamento delle catene lipidiche con effetto di “rilasciamento” della membrana
stessa.
I due fenomeni suddetti, rilasciamento, quindi aumento dell'elasticità della membrana cellulare
ed aumento delle cariche negative di superficie, determinano una riduzione dell'impilamento dei
globuli rossi (cariche negative si respingono) ed aumentano la loro deformabilità a tutto vantaggio
della viscosità ematica che si riduce nettamente con un miglioramento del flusso ematico nel micro-
circolo. Tale azione sui globuli rossi è evidenziata anche da una diminuzione della VES quando
questa è elevata. Inoltre il globulo rosso, tornato elastico, quindi più deformabile, raggiunge meglio
la periferia, si deforma meglio nei vasi di calibro inferiore al micron e riesce a distribuire ossigeno
dove prima non riusciva ad arrivare, determinando così il fenomeno della neoangiogenesi. I nuovi
vasi neoformati possono portare non solo ossigeno, ma anche tutto quello che serve per ottimizzare
la funzione del tessuto interessato.
Esiste inoltre un altra azione dell'ozono sui globuli rossi e precisamente quella che viene defini-
ta "meccanismo eritrocitario indiretto" per cui si ha una aumento del numero dei globuli rossi stessi
per uno stimolo sulla eritropoiesi.

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Assai importante sempre è poi l'azione sulla glicolisi che viene accelerata all'interno degli eri-
trociti grazie all'ossidazione del coenzima NADH a NAD con aumento del 2-3 DPG e dell'ATP in-
traeritrocitario e conseguente spostamento a destra della curva di dissociazione dell'Emoglobina: ciò
determina a sua volta una miglior cessione di O2 ai tessuti come evidenzia una riduzione della pO2
venosa ed un aumento della differenza arterovenosa di O2. Tale fenomeno prende il nome di “mec-
canismo eritrocitario diretto”.
L'AIDS è una tipica malattia su base virale su cui si innestano spesso una molteplicità di altre
infezioni per l'immunodepressione conseguente.
Per questo apparirebbe come interessante l'impiego dell'ozono come coadiuvante nella terapia
dell'AIDS. È da notare, inoltre, che il virus dell'AIDS è particolarmente sensibile all'ambiente ossi-
dante.
Tra i risultati attendibili, ci sarebbe una regressione dello stato della malattia, una diminuzione
delle infezioni correlate e un miglioramento della qualità ed aspettativa di vita del paziente.
La metodologia da impiegarsi in questo caso sarebbe la grande autoemotrasfusione con ozono,
dove una quantità di 200 ml di sangue prelevato dal paziente ed immessi in una sacca, vengono sa-
turati con miscela medicale di ossigeno-ozono a 46 µg/ml; il sangue così trattato viene reimmesso in
circolo nell'organismo del paziente come in una normale trasfusione.
In questo caso, si ha una riossigenazione del sangue venoso. L'elasticità della parete del globu-
lo rosso aumenta ed aumenta anche la sua capacità a legare l'ossigeno ed a distribuirlo ai tessuti.
Il globulo rosso, più elastico e più ricco di ossigeno, può arrivare meglio nei capillari più piccoli,
portando ossigeno in territori carenti o non più ossigenati direttamente. Questo determina un potente
stimolo alla formazione di nuovi vasi sanguigni, condizione indispensabile per l’apporto delle so-
stanze utili per quel tessuto.
Si liberano inoltre sostanze particolari presenti nel sangue (interleuchine, citochine, interferone,
ecc.), che danno una potentissima spinta al sistema immunitario, con conseguente sua regolazione e
massima utilizzazione.
Potrebbe essere indicata la ripetizione di tale terapia sui pazienti affetti da AIDS per due volte
la settimana.
La terapia è di bassissimo costo e priva di ogni disagio e rischio per il paziente, nonché di qua-
lunque effetto collaterale.

Monza, 15 giugno 2005 Gualtiero A.N. Valeri

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