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Nazarenus Rex Iudaeorum, che significa: Ges di Nazaret, re dei giudei. Secondo i
Vangeli la scritta fu voluta da Pilato e posta sopra la croce di Ges crocifisso.
La colomba: Fin quasi dagli albori del Cristianesimo la colomba, animale dalla
natura dolce e mite, stato un simbolo di purezza e innocenza, che ha poi
rappresentato lintervento divino in alcuni episodi.
Come simbolo di mitezza usata in vari episodi biblici. Per gli ebrei Giona
(Yohnh, colombo) era ed un nome maschile comune. Nel Can tico dei Cantici,
Mia colomba un appellativo affettuoso rivolto alla Sulamita dal pastore
innamorato e gli occhi dolci di una ragazza sono paragonati a occhi di colomba.
Come simbolo di volont divina pure citata in alcuni passi della Bibbia. Nella
Genesi (8, 11) una colomba a portare a No il rametto dulivo che annuncia la
fine del Diluvio universale e linizio della salvezza e di una nuova era di pace tra
Dio e gli uomini. In Matteo 3,16 la colomba viene vista scendere dal cielo da
Giovanni Battista durante il Battesimo di Cristo. Per questo inizialmente lanimale
venne associato al battesimo (come in Tertulliano o in rappresentazioni artistiche
del IV secolo).
Nei codici miniati del V e VI secolo la colomba si era per gi slegata dal
significato unicamente legato al battesimo, per assumere il ruolo di simbolo dello
Spirito Santo, in episodi come lAnnunciazione o le raffigurazioni della Trinit.
Le ore canoniche sono un'antica suddivisione della giornata sviluppata nella Chiesa cattolica per
la preghiera in comune, detta anche "Ufficio divino".
Questa pratica liturgica deriva dall'uso di recitare preghiere, in modo particolare i salmi del salterio,
ad ore prestabilite: ad esempio nel libro degli Atti si riporta che Pietro e Giovanni andavano al tempio
per la preghiera pomeridiana. Il salmo 119 dice: Sette volte al giorno ti lodo per la tua giusta legge.
La pratica delle ore canoniche osservata da molte chiese, fra cui la Chiesa cattolica, le Chiese
ortodosse e la Comunione anglicana.
In particolare nella Chiesa cattolica di rito latino si riferisce anche ad un ordine di preghiere
chiamato liturgia delle ore(liturgia horarum), ufficio divino (divinum officium), opus Dei (opera di Dio).
Questo ordine di preghiere contenuto nel "libro delle ore". La suddivisione oraria approssimativa,
variando nell'antichit la lunghezza delle ore del giorno secondo lestagioni.
Nella notte, prima dell'alba: mattutino o vigilie in diverse comunit religiose - chiamato "orthros"
nelle Chiese orientali
All'alba: lodi, in occidente separato dal mattutino; detto anche "preghiera del mattino"
Al tramonto: Vespri
Coloro che non ritengono per vero verit di fede o di morale definite come dogma si autoescludono
dalla comunit ecclesiale e vengono definiti eretici, cio persone che hanno scelto una parte e non il
tutto.
Nella definizione storica e nello sviluppo dei dogmi di fede hanno avuto grande importanza le
controversie e i dibattiti sorti soprattutto nei primi secoli. Per risolvere tali controversie, sempre pi
frequente anche a motivo del diffondersi del cristianesimo e del suo incontro con altre culture e
religione vennero indetti successivi concili ecumenici per definire l'ortodossia, risolvere tali controversie
e porre fine agli scismi all'interno della Chiesa. Il risultato di tali assemblee e delle diverse posizioni che
si andavano delineando sono formulazioni sintetiche di confessioni di fede (dette anche credo), di cui la
pi teologicamente significativa il simbolo niceno-costantinopolitano.
Non tutto ci che venne deciso nell'ambito dei concili ebbe ed ha valore dogmatico ma solamente
quanto espressamente indicato come tale ed i dogmi della Chiesa cattolica possono anche essere
proclamati come tali dal solo papa anche indipendentemente da un concilio.
Il termine stesso, presente nel Nuovo Testamento nel significato di "editto" e di "prescrizione" sia
contenuta nella legge veterotestamentaria, sia promanante dall'autorit della chiesa, con il consenso
della comunit e sotto l'influsso dello Spirito, assume nel I secolo un'accezione prevalentemente
disciplinare.
Dai secoli II-III, assume il significato di regola di fede antica e definitiva (negli apologisti e soprattutto
in Lerino, sec. V). Ma nella teologia cattolica i dogmi sono sempre proposizioni che enunciano verit
che fanno parte del deposito rivelato (contenuto nelle Scritture e nelle tradizioni) e sono, solo in quanto
tali, proposte dal magistero ecclesiastico.
Per gran parte della cristianit orientale, vengono considerati autorevoli i primi due, tre o sette concili
ecumenici (a seconda che uno sia nestoriano, monofisita o cristiano ortodosso). I cattolici considerano
autorevoli e con valore dogmatico anche le decisioni prese dai 14 concili ecumenici successivi e alcune
definizioni promulgate dai Papi nell'esercizio dell'infallibilit papale (come l'assunzione di Maria).
I protestanti in varie forme accettano parte di queste dichiarazioni, e spesso si affidano a "confessioni di
fede" specifiche per ogni chiesa, che riassumono i dogmi pi importanti o controversi (si veda, ad
esempio, il Liber Concordiae luterano).
I 10 dogmi espliciti della Chiesa Cattolica (secondo essa possono essere promulgati solo se si ha avuto
effettiva fede nel loro contenuto gi nella chiesa antica):
2. Ges la seconda Persona Divina, incarnato, morto e risorto (Concilio di Nicea, 325);
3. Maria Madre di Dio perch madre di Ges che Dio (Concilio di Efeso, 431);
6. Esistenza del Purgatorio, Inferno e Paradiso (per il solo Purgatorio, Concilio di Lione, 1274);
10. Assunzione di Maria in anima e corpo (Costituzione apostolica di Papa Pio XII, 1950).