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28/2/2017
ANATOMIA
In anatomia si fa uso di termini che definiscono lorientamento spaziale della parte in
esame, e se si tratta di una formazione mobile, ne indicano gli spostamenti.
Si definiscono cos:
Termini di POSIZIONE
Termini di MOVIMENTO
Entrambi i termini si riferiscono al soggetto in stazione eretta, con gli arti superiori
applicati ai lati del tronco e le palme volte in avanti.
TERMINI DI POSIZIONE
La posizione di qualsiasi parte del corpo umano pu essere definita facendo
riferimento ai tre piani fra loro perpendicolari:
Si possono affiancare vari piani mediali, che offrono due facce: una mediale e una
laterale.
Al piano frontale e si affiancano vari piani frontali che presentano due facce, una
ventrale e una dorsale.
Per MANO e PIEDE si usano rispettivamente i termini volare e palmare (plantare).
I piani trasversali presentano infinite facce che vengono dette cefalica (o craniale o
rostrale o superiore) e caudale (o inferiore).
Per quanto riguarda gli ARTI si utilizzano termini che ne indicano la vicinanza o la
lontananza rispetto a piano saggitale mediano:
Prossimale
Distale
Esistono anche termini che fanno riferimento alla maggiore o minore distanza rispetto
alla superficie corporea.
Usiamo quindi esterno o superiore e interno o profondo.
Le parti che si trovano sul piano di simmetria si dicono mediane.
TERMINI DI MOVIMENTO
Possiamo avere movimenti sullasse trasversale:
FLESSIONE
ESTENSIONE
Sullasse sagittale:
INCLINAZIONE LATERALE (riferiti al rachide-testa e tronco)
ABDUZIONE e ADDUZIONE (riferiti agli arti)
Linee VERTICALI
mediosternale (divide lo sterno in
due met simmetriche)
linea xifopubica (la continuazione
della precedente)
marginosternale (tangente al
margine laterale dello sterno)
parasternale (condotta
verticalmente due dita allesterno
della marginosternale)
emiclaveare (discende dal punto
di mezzo della clavicola)
ascellare anteriore (si distacca
dal margine laterale del muscolo
grande pettorale)
ascellare media (parte dal punto
pi profondo del cavo ascellare)
ascellare posteriore (discende dal
margine inferiore del muscolo
grande dorsale)
angoloscapolare (passa per langolo inferiore della scapola)
paravertebrale (situata 2-3 cm medialmente allangoloscapolare)
spondiloidea (passa attraverso i processi spinosi di tutte le vertebre)
TRONCO:collo
torace
addome
pelvi
perineo
arti sup.+arti inf. (4 appendici)
Il limite tra collo e torace segnato anteriormente da una linea che passa per il
margine superiore dello sterno (incisura giugulare) e per le due clavicole,
posteriormente il limite corrisponde a una linea orizzontale che unisce le due
articolazioni acromioclavicolari, passando per la 7 a vertebra cervicale.
Il limite tra collo e arto superiore segnato anteriormente dal margine posteriore della
clavicola, e posteriormente dal margine anteriore dellacromion e da quello superiore
della spina della scapola.
Il limite fra torace e arto superiore (spalla) segue una linea segnata in avanti
dallemiclaveare
Il limite fra torace e addome
ARTI:superiore
inferiore
Larto superiore appendice della parte superiore del tronco confina con collo e torace,
mentre larto inferiore appendice della parte inferiore del tronco confina con addome,
pelvi e perineo.
Esistono diverse cause di variabilit, ma che noi studieremo fino al limite della norma.
Possono essere legate a:
OSTEOGENESI
DIMORFISMO SESSUALE (anche a carico di organi che non sono deputati
direttamente alla riproduzione, come ad esempio: BACINO, che ha una diversa
conformazione uomo/donna. CRANIO; LARINGE che formata da tipi di
cartilagine diversa. La pi grande la cartilagine tiroide che nelluomo adulto
diventa il pomo dAdamo, grazie al quale si ha anche un cambiamento a livello
vocale.
Nel CRANIO abbiamo due strutture EMIFRONTALI (nel bambino, poich nelladulto sono
saldate) e si uniscono nella SUTURA METOPICA.
Nella parte FRONTALE ci sono:
SENI FRONTALI (cavit) strutture di alleggerimento piene di aria, tappezzate da
una MUCOSA.
Nel RENE troviamo la PELVI RENALE, che ramificata nei cos detti CALICI, e possiamo
avere una pelvi:
DENDRIDICA (ramificata)
AMPOLLARE (calici brevi)
La GHIANDOLO TIROIDEA costituita da 2 LOBI uniti da un ISTMO. A volte possibile
che sia presente un lobo accessorio chiamato LOBO PIRAMIDALE.
La tiroide ha origine in una regione diversa da quella in cui normalmente inserito, e
scendendo dal dotto tireo-glosso pu lasciare talvolta degli isolotti che poi possono
dare problemi dando luogo a cancerogenesi.
-Ossa
OSTEOLOGIA
Scheletro
-Articolazioni
ARTROLOGIA
Muscoli scheletrici
MIOLOGIA
GENERALITA di OSTEOLOGIA
Il sistema locomotore formato da organi PASSIVI e ATTIVI del movimento:
OSSA e ARTICOLAZIONI (passivi)
MUSCOLI SCHELETRICI (attivi) poich grazie alla loro CONTRAZIONE che viene
causato il movimento.
Da entrambe le estremit dei muscoli ci sono i tendini, che si instaurano sullosso. I
muscoli possono compiere sia movimenti INVOLONTARI che movimenti VOLONTARI.
I muscoli scheletrici oltre a delimitare le regioni del corpo, sono anche gli effettori del
movimento.
23
30
30-33 Tot. ca. 200
1
30
Le ossa corte sono quasi sempre riunite in gruppi, come ad esempio le vertebre, il
carpo, il tarso.
Le ossa piatte sono, ad esempio: lo sterno (parte VENTRALE e DORSALE), cranio
costituito da ossa piatte, scapola, 12 paia di coste, bacino.
Struttura
Tutte le ossa sono avvolte in superficie da una membrana connettivale fibrosa
continua, molto vascolarizzata, il periostio. Assume notevole importanza durante la
formazione delle ossa, e fornisce ai vasi e alle ossa i materiali necessari alla loro
nutrizione.
PERIOSTIO:
Membrana nutritizia delle ossa
Colorazione biancastra
Spessore variabile (proporzionato allosso)
Avvolge quasi tutta la superficie esterna dellosso
Due superfici: esterna/interna
Fibre di Sharpeyfasci connettivi che si staccano dalla parte profonda della
membrana fibrosa periostea per penetrare nella sostanza ossea. (permettono
quindi laderenza del periostio allosso.)
Nella sup. interna esiste lo strato cambiale che contiene osteoblasti che
producono osso durante laccrescimento e la riparazione delle ossa.
Vascolarizzazione molto ricca
Ricca innervazione
Le ossa corte si presentano, nella loro conformazione interna, simili alle epifisi delle
ossa lunghe e, come questultime, risultano costituite:
di una massa centrale di tessuto spugnoso
circondato in tutta la sua periferia da uno strato sottile di tessuto compatto.
TESSUTO OSSEO
Presenta due tipi di struttura:
Tessuto osseo LAMELLARE
Tessuto osseo NON LAMELLARE
Entrambi sono formati da cellule ossee e da
sostanza fondamentale.
Unione di:
sostanza inorganica (fosfato di Ca2+,
carbonato di calcio, fosfato di magnesio,
fluoruro di calcio etc)
+
sostanza organica (osseina e osteomucoide)
=
sostanza fondamentale amorfa.
Figura 1-Schema che illustra la Per quanto riguarda le cellule del tessuto osseo, sono
sezione di un osso lungo a livello tutte derivate da un identico precursore, la cellula
della diafisi (tessuto osseo compatto)
mesenchimale, che pu dare origine a: osteoblasti,
osteociti, osteoclasti.
OSTEOBLASTI: sintetizzano la sostanza intercellulare organica, intervengono
nella calcificazione e formano il tessuto osseo.
OSTEOCITI: sono le cellule incluse negli strati ossei depositati. Derivano da
osteoblasti che hanno ultimato il loro lavoro di sintesi. Molti prolungamenti
ramificati. Disposti dentro a lacune e canalicoli scavati. Sono ricchi di lisosomi.
OSTEOCLASTI: sono le cellule del riassorbimento osseo massivo. Sono
plurinucleati. Ha la capacit di liberare idrolasi acide, dissociare cos i sali
minerali e distruggere le fibre di collagene. Contribuiscono allo scambio di Ca 2+
tra sangue e osso, sotto il controllo degli ormoni.
Il tessuto osseo lamellare costituisce la maggior parte delle ossa del nostro organismo.
formato dallunione di lamelle ossee, le quali possono assumere direzione, sviluppo e
grandezza differenti.
La LAMELLA OSSEA formata da:
Sostanza fondamentaleorganizzata
amorfa
La parte organizzata= fibre di collagene, corrono fra loro parallele in strati
sovrapposti fra loro concentrici.
La parte amorfa= riempi gli spazi lasciati liberi dalla parte organizzata
A partire dalla pubert losso a lamelle viene continuamente rimaneggiato.
Dalla sovrapposizione di alcune lamelle ossee si formano la lamine ossee, che sono
alla base dellarchitettura del tessuto spugnoso.
Lunione di un certo numero di lamelle d origine al tessuto compatto. Qui si possono
trovare anche i canali contenenti vasi o connettivo, in numero variabile, sono scavati
direttamente nellosso.
Esistono poi le fibre di Sharpey cio dei fasci di fibrille di collagene di derivazione
tendinea che penetrano nellosso lamellare provenendo dal periostio. Possono essere
accompagnate da fibre elastiche.
TESSUTO CARTILAGINEO
La cartilagine costituisce il primitivo abbozzo della maggior parte dello scheletro e
viene poi sostituito in larga misura dal tessuto osseo.
Nelladulto riveste le superfici articolari delle ossa e costituisce parte delle coste,
dischi e menischi intervertebrali.
Costituito da cellule (CONDROCITI) e da MATRICE EXTRACELLULARE.
I condrocitiinglobati nellabbondante matrice che forma, attorno ad ogni
singolo elemento, una capsula. Cellule molto idratate.
Matrice extracellularecostituita da fibre di collagene e da una componente
amorfa (contiene proteoglicani e glicoproteine + lipidi e lipoproteine).
Il collagene risulta scarso nelle cartilagini.
VASCOLARIZZAZIONE e INNERVAZIONE
Le ossa ricevono numerose ARTERIE che si dividono in:
Arterie NUTRITIZIE
Arterie PERIOSTEE DIAFISARIE
Arterie PERIOSTEE EPIFISARIE
Le vene raramente seguono il decorso dei vasi arteriosi, la maggior parte si dirigono
verso le epifisi, e attraversano la zona rivestita da periostio.
Il periostio inoltre riccamente innervato.