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Elementi di logica e insiemistica

Calogero Peritore
Indice

1 Logica 3
1.1 Le proposizioni e la loro struttura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
1.1.1 Implicazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
1.1.2 Doppia Implicazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
1.1.3 Congiunzione e Disgiunzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
1.2 Frasi vere e false . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
1.3 Lessico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
1.4 Dimostrazioni per assurdo o per contraddizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

2 Insiemistica 6
2.1 Classi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
2.1.1 Insiemi e sottinsiemi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
2.2 Operazioni tra insiemi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
2.2.1 Prodotto cartesiano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
2.2.2 Intersezione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
2.2.3 Unione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
2.2.4 Differenze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
2.3 Leggi di De Morgan . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
2.4 Morfismi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
2.4.1 Relazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
2.4.2 Tipi di relazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
2.4.3 Funzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
2.4.4 Assioma della scelta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
2.4.5 Composizione di funzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
2.4.6 Funzioni inverse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
2.4.7 Funzioni indicatrici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
2.4.8 Endofunzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13

2
Capitolo 1

Logica

Esigenza primaria di tutte le discipline del sapere, la possibilit di esprimersi in modo


univoco ed inequivocabile, al fine di rendere trasmissibile la conoscenza. Poich il linguaggio
comune pu generare ambiguit, i matematici hanno organizzato sistematicamente la logica,
in modo tale da possedere uno strumento essenziale nella comprensione di qualsiasi ambito
matematico.

1.1 Le proposizioni e la loro struttura


Cos come la lingua, la Logica matematica si basa sulle proposizioni, in particolare sulle
proposizioni doppiamente aperte, cio quelle in cui viene mantenuto fisso il gruppo verbale e cambia
solo la parte nominale.

1.1.1 Implicazione

A = B (1.1)

dove il simbolo = indica proprio limplicazione semplice.


In generale, A detta condizione sufficiente e B condizione necessaria.

E SEMPIO :

Tizio medico, allora laureato diventa... Tizio medico = laureato

Inoltre limplicazione gode della seguente propriet:

A = B B = A (1.2)

dove il simbolo indica la negazione.

E SEMPIO :

Tizio medico = laureato Tizio Non laureato = Non medico

3
4 CAPITOLO 1. LOGICA

1.1.2 Doppia Implicazione


Oltre a limplicazione semplice, esiste un tipo di proposizione detta doppia implicazione:

A B (1.3)

dove sia A che B sono dette condizione necessaria e sufficiente.

E SEMPIO :
Tizio un matematico Ha terminato gli studi di matematica

1.1.3 Congiunzione e Disgiunzioni


Dopo aver parlato delle implicazioni ( = , ) e della negazione (), bisogna trattare la
congiunzione le disgiunzioni logiche. Questi connettivi logici hanno nomi latini per evitare
alcune ambiguit di significato. Le congiunzione logica una sola, mentre le disgiunzioni sono
due:

Et

AB (1.4)
La congiunzione logica et, corrisponde alla congiunzione italiana e (in inglese and) e indica
che le due affermazioni avvengono in contemporanea.
A volte si usa anche il simbolo f.

E SEMPIO :
I pezzi negli scacchi sono bianchi neri

Vel

AB (1.5)
La disgiunzione logica inclusiva vel, corrisponde alla congiunzione italiana o (in inglese or),
con significato inclusivo. Essa indica che le affermazioni possono avvenire in contemporanea, o
che ne avviene una soltanto. A volte si usa anche il simbolo g.

E SEMPIO :
Tizio, al cinema mangia i popcorn le patatine

Aut

A B (1.6)
La disgiunzione logica esclusiva aut, corrisponde alla congiunzione italiana o, con significato
esclusivo (in inglese exclusive or, abbreviato in xor). Essa indica che pu avvenire una sola
delle affermazioni, mai entrambe. A volte si usano anche i simboli Y, g e g.

E SEMPIO :
Scacco matto pu farlo il bianco il nero
1.2. FRASI VERE E FALSE 5

1.2 Frasi vere e false


Finora si parlato della struttura delle proposizioni senza curarsi di appurarne la veridicit.
Si osservi ora la tabella della verit:

A B A B AB AB A B A = B A B
V V F F V V F V V
V F F V F V V F F
F V V F F V V V F
F F V V F F F V V

Da qui si pu dedurre la conclusione, decisamente controintuitiva, ma sostanzialmente cor-


retta, che quando falsa la premessa la proposizione sempre vera.

Viceversa se la premessa vera, anche la conclusione deve essere vera affich la proposizione
tutta sia vera.

1.3 Lessico
Quando si ha un teorema o un lemma, espressi tramite unimplicazione, la premessa detta
ipotesi, data sempre per vera, mentre la conclusione detta tesi.

Quando si davanti a propriet legate tra loro da unimplicazione, quella che funge da premessa
esprime una condizione pi forte della conclusione. Viceversa, la conclusione esprime una
condizione pi debole della premessa.

1.4 Dimostrazioni per assurdo o per contraddizione


Grazie alla propriet dellimplicazione, si pu dimostrare che A = B usando B come
premessa di una nuova proposizione. Se B vera, B sar ovviamente falsa, quindi si dar per
vera una proposizione che obbligher a negare lipotesi, che sempre vera, o anche a contraddire
quanto dimostrato in precedenza. Tramite questo assurdo si pu mostrare che B deve essere
necessariamente vera.
Capitolo 2

Insiemistica

2.1 Classi
D EFINIZIONE :
Una classe una generica collezione di oggetti, che posso essere univocamente identificati.

Esempi di classi sono il multiinsieme, che una collezione di oggetti che possono anche ripetersi,
e linsieme. Tutte le classi che non sono insiemi sono dette classi proprie.

2.1.1 Insiemi e sottinsiemi


Un insieme una collezione di oggetti, detti elementi, distinti tra loro e precisamente determinati,
che a sua volta un oggetto.
Esso ente matematico primitivo, cio un concetto che non pu essere n dedotto n definito a
partire da nessun altro.

Gli insiemi possono essere rappresentati in due modi:

per elencazione/denominazione, oppure tabularmente, cio indicando gli elementi uno ad


uno

per propriet caratteristica: A = { x | x soddisfa la propriet p}

E SEMPIO :

A = { a, b, c, d, e} A = { x | x una delle prime 5 lettere dellalfabeto latino}

D EFINIZIONI :

Due insiemi A e B sono uguali hanno gli stessi elementi.

Se due insiemi sono disuguali e non hanno alcun elemento comune si dicono disgiunti.

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2.1. CLASSI 7

Un insieme che non ha alcun elemento si dice insieme vuoto e si indica con .

X 3 {} detto insieme infinito| x X = { x, { x }} X.

A SSIOMA :
Ogni insieme A 6= {} disgiunto da un elemento a A = nessun insieme pu essere
elemento di se stesso.

D EFINIZIONE :
Un insieme che ha per elementi altri insiemi detto famiglia.

Cardinalit
La cardinalit di un insieme A il numero dei suoi elementi.
La cardinalit si indica con card( A), | A|, #( A).

E SEMPIO :
Riprendendo lesempio precedente: card( A) = 5
B = {} = card( B) = 0

Sottoinsiemi e insieme delle parti


D EFINIZIONE :
Dati un insieme A 6= {} e una proposizione p, B A|b B soddisfatta p.
B si dice sottoinsieme proprio, o inclusione in senso stretto, di A almeno un x A| x
/ B.

E SEMPIO :
A = { x | x una delle prime 5 lettere dellalfabeto latino}
= x A| x
/ B = B A oppure A B
B = { x | x una delle prime 4 lettere dellalfabeto latino}

D EFINIZIONE :
Dato un insieme A,
{} e lo stesso A si dicono sottoinsiemi impropri, o inclusioni in senso lato, di A (A, {} A).

D EFINIZIONE :
Dato un insieme A,
una famiglia di sottoinsiemi non vuoti di A detto partizione.

E SEMPIO :
B, C A = D = { B, C } una partizione di A
D EFINIZIONE :
Dato un insieme A 6= {},
la famiglia di tutti i sottoinsiemi di A si chiama insieme delle parti, o insieme potenza,
indicato con P ( A), che ha sempre 2card( A) elementi.

E SEMPIO :
A = { a, b, c} = P ( A) = {{ a}, {b}, {c}{ a, b}, {b, c}, { a, c}, A, {}}
8 CAPITOLO 2. INSIEMISTICA

2.2 Operazioni tra insiemi


2.2.1 Prodotto cartesiano
Dati due insiemi A, B 6= {}, considerati nellordine,
si ha che prodotto cartesiano tra A e B linsieme di tutte le coppie ordinate ( x; y), che si ottengono
associando una qualsiasi x A con una qualsiasi y B.
P avr sempre (card( A) card( B)) elementi. A A si indica anche come A2 .

A B = {( x; y)| x A y B}, con A B 6= B A (2.1)

E SEMPIO :

A = { a, b, c} B = {d, e, f } = A B = {( a; d), ( a; e), ( a; f ), (b; d), (b; e), (b; f ), (c; d), (c; e), (c; f )}

2.2.2 Intersezione
detto insieme intersezione, o prodotto logico, di due insiemi A e B qualsiasi, linsieme
formato dagli elementi appartenenti sia alluno che allaltro insieme.

A B = { x | x A x B} (2.2)

E SEMPIO :
A = { a, b, c, d} B = {c, d, e, f } = A B = {c, d}

2.2.3 Unione
detto insieme unione, o somma logica, di due insiemi A e B qualsiasi, linsieme formato
dagli elementi appartenenti o alluno o allaltro o a entrambi gli insiemi, presi ciascuno una sola
volta.
A B = { x | x A x B} (2.3)
E SEMPIO :

A = { a, b, c, d} B = {d, e, f , g, h} = A B = { a, b, c, d, e, f , g, h}

O SSERVAZIONE :
Lunione di tutti i sottoinsiemi di un insieme A, che sono tra loro a due a due disgiunti, da
linsieme A stesso.
2.3. LEGGI DI DE MORGAN 9

2.2.4 Differenze
Esistono tre tipi diversi di differenza tra insiemi:

Generica

detto insieme differenza di due insiemi A e B qualsiasi, linsieme formato dagli elementi
di A che non appartengono a B.

A \ B = {x|x A x
/ B} (2.4)

E SEMPIO :
A = { a, b, c, d} B = {d, e, f , g, h} = A \ B = { a, b, c}

Simmetrica
Si parla di differenza simmetrica tra due insiemi A e B qualsiasi, quando si sottraggono ad
A B gli elementi di A B.
AB = { x | x A x B} (2.5)

E SEMPIO :
A = { a, b, c, d} B = {c, d, e, f } = AB = { a, b, e, f }

Complementare
Dati due insiemi A e B, con B A, se ad A si sottrae B, si ottiene il
sottoinsieme complementare B{ A| A = B B{ . Esso si indica anche come B.

2.3 Leggi di De Morgan


1. ( A B){ = A{ B{

2. ( A B){ = A{ B{

2.4 Morfismi
Un morfismo, detto anche funtore o mappa, un processo che trasforma un oggetto sorgente in
un oggetto obiettivo, senza alterarne la struttura.

2.4.1 Relazioni
Una relazione R un morfismo tra gli elementi di due insiemi A, B 6= {}, anche coincidenti.
Essa definita se, data una proposizione p( a; b)| presi una a A e una b B qualsiasi, si ha che
la coppia ( a; b):

Rende vera p( a; b) = a R b

Non rende vera p( a; b) = a 


R b (indicato anche come a R b)
10 CAPITOLO 2. INSIEMISTICA

Una relazione R definisce un sottoinsieme del prodotto cartesiano: A R B A B.

Se A 6 B la relazione detta corrispondenza.

Propriet delle relazioni

riflessivit: a A = a R a

antiriflessivit: a A = a 
Ra

simmetricit: a, b A| a R b = b R a

antisimmetricit: a, b A| a R b b R a = a = b

transitivit: a, b, c A| a R b b R c = a R c

totalit: a, b A = a R b b R a

parzialit: a, b A| a 
R b b
Ra

2.4.2 Tipi di relazione


Relazione di preordine

detta relazione di preordine, una relazione che gode delle propriet di riflessivit e
transitivit.

Relazione di equivalenza

detta relazione di equivalenza, una relazione di preordine che gode anche della propriet
di simmetricit. Essa si indica anche con il simbolo .

Una relazione di equivalenza determina in un insieme A una partizione in sottoinsiemi


disgiunti tra loro, detti classi di equivalenza, la cui unione proprio A.
Gli elementi associati in una classe di equivalenza sono detti equivalenti tra loro.

Linsieme che ha per elementi le classi di equivalenza, determinate da un relazione R in A, si


chiama insieme quoziente, indicato con A/R , oppure A/ .

Relazione dordine

detta relazione dordine, una relazione di preordine che gode anche della propriet di
antisimmetricit.
Una relazione dordine pu essere poi:

di ordine largo, se gode anche della riflessivit.

di ordine stretto, se gode anche della antiriflessivit.

di ordine totale, se gode anche della totalit.

di ordine parziale, se gode anche della parzialit.


2.4. MORFISMI 11

2.4.3 Funzioni
Una funzione, o applicazione, una relazione tale che a A !b B| ( a) = b

: A B (2.6)
a 7 b = ( a)

Linsieme A detto dominio (Dom ) e i suoi elementi sono detti controimmagini, antiimmagini
o retroimmagini, mentre linsieme B detto codominio (Cod ) e i suoi elementi sono detti immagini.
Se gli elementi del codominio sono insiemi, si parla di funzione polidroma.

In generale, per una funzione definita da una legge espressa con una proposizione p, vale che:
A !B|( a; b), a A, b B vera la proposizione p( a; b)

Per le funzioni vengono talvolta usate le notazioni prefissa (a) e suffissa (a).

D EFINIZIONI :

definito linsieme delle immagini: Im = {b B| a A : ( a) = b} B.

definito grafico della funzione: = {( a; b) : a A, b B| ( a) = b} = {( a; ( a)| a A)} A B

Propriet delle funzioni:

si dice suriettiva b B a A| ( a) = b, cio se B = Im

si dice iniettiva a1 , a2 A| ( a1 ) = ( a2 ) = a1 = a2

si dice biiettiva iniettiva suriettiva

Una funzione biiettiva viene detta anche corrispondenza biunivoca.

2.4.4 Assioma della scelta


Data una famiglia non vuota di insiemi non vuoti, una funzione che ad ogni insieme della
famiglia fa corrispondere un suo elemento.

2.4.5 Composizione di funzioni


Date due funzioni : A B e : C D

( ( a)) ( a) C Im C, per cui si ha che A Im , C D

La composizione si indica con: : A D


a 7 ( ( a))
Una funzione che, composta con se stessa, da di nuovo se stessa si dice idempotente: ( ( a)) = ( a)

Una composizione di funzioni che parte da a A e arriva ad a A definisce una


funzione identit, che si comporta come elemento neutro della composizione:

a 7 ( a) 7 ( ( a)) = a, dunque : A A = Id A , per cui si ha che: Id A =
12 CAPITOLO 2. INSIEMISTICA

Restrizioni ed Estensioni
Data una funzione : C B e un insieme A C,
la funzione : A B unestensione di allinsieme A, mentre la restrizione di allinsieme C.

La restrizione di una funzione a un insieme A Dom si indica anche con | A ,


inoltre vale che = , con : C A inclusione di C in A.

2.4.6 Funzioni inverse


invertibile 1 | 1 : Im A = 1 = Id A
e 1 detta funzione inversa di
Il grafico della funzione inversa : 1 = {(b; 1 (b))|b Im } = {( ( a); a)| a A}

Una funzione che linversa di se stessa si dice involuzione: ( ( a)) = a

Condizione sufficiente dinvertibilit


: A B iniettiva suriettiva = localmente invertibile,
ci significa che si pu definire 1 : Im A, dove a A lunico per cui si ha che ( a) = b
b 7 a
Per essere invertibile in tutto il suo dominio, deve essere biiettiva.

Propriet della funzione inversa


1. Dom 1 = Im
2. Dom = Im 1
Dimostrazione.
1. Vera per la definizione di iniettivit.
2. (
Dom Im ( a)
Dom = Im
Dom Im (b)

a) Dom = A = Cod Im = Dom Im


b) Dom = A Im
si prenda a A = ( a) Im e ( a) = b Dom ,
quindi (b) = a, cio lunico a| ( a) = b = (b) = a Im

2.4.7 Funzioni indicatrici


Una funzione indicatrice si usa per esprimere se un oggetto appartiene o meno ad un insieme.
Se linsieme A ben definito, la funzione sar del tipo: 1 A : A {0; 1},
a 7 0 1
e assumer valore 1 a A, 0 a / A.

Se linsieme A sfumato (in inglese fuzzy) la funzione del tipo: 1 A : A [0; 1]


a 7 x [0; 1]
2.4. MORFISMI 13

2.4.8 Endofunzioni
Unendofunzione una funzione dove dominio e codominio coincidono.

Operazioni interne
Unoperazione interna binaria una funzione : A2 A
( a1 ; a2 ) 7 a3
;solitamente si indica usando la notazione infissa: a1 a2 = a3
Unoperazione interna non esattamente unendofunzione, ma manda una coppia di elementi
di un insieme in un altro elemento dellinsieme stesso.

Propriet
associativit: a (b c) = ( a b) c = a b c a, b, c A
commutativit: a b = b a a, b A
elemento neutro: a0 A| a0 a = a a0 = a a A
elemento opposto: a A| a a = a0 a a = a0 a A
distributivit: date 1 , 2 : A2 A = 2 distributiva su 1 se
a 2 ( b 1 c ) = ( a 2 b ) 1 ( a 2 c ) ( b 1 c ) 2 a = ( b 2 a ) 1 ( c 2 a ) a, b, c A

O SSERVAZIONE :
Se la funzione una relazione di preordine = A detto insieme diretto.

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