You are on page 1of 9

Pedagogia Suzuki

Il metodo della lingua madre, ovvero Suonare come


parlare, il concetto allorigine di una pedagogia che ha dato una
svolta alleducazione musicale del ventesimo secolo, ideato dal
violinista giapponese Shiniki Suzuki.

La Pedagogia Suzuki si sviluppa dallidea che ogni bimbo possiede


talento fin dalla nascita e tale idea viene cullata in unEuropa in cui
stavano crescendo anche i pensieri di Piaget e della Montessori.
Ogni bambino pu suonare, in ogni bambino c talento, un
bambino pu cantare e incantare, basta crederci: Se tutti i genitori
prestassero attenzione alla vera natura dei propri figli e fornissero
loro un ambiente adeguato, tutti i bambini raggiungerebbero
straordinari livelli di abilit. Spesso siamo portati a credere che il
talento sia qualcosa che la natura d, mentre qualcosa che la
natura sviluppa (S. Suzuki).

Tale metodo si basa sul principio che limitazione sta alla base del
processo dapprendimento umano nei primi stadi della vita.
Un bambino impara a parlare ascoltando e ripetendo le parole dette
dai genitori; S. Suzuki dimostr come, allo stesso modo, il bambino
sia in grado di imparare a suonare, ovvero ascoltando e ripetendo
un frammento musicale, un ritmo, una melodia che gli stessi
genitori, opportunamente formati dallinsegnante, gli
propongono quotidianamente. Si tratta di un metodo che
coinvolge bambini e genitori, che apre le porte di casa alla musica,
alle note prima che alla lettura delle stesse. Del resto, quali uccelli
hanno imparato a cantare leggendo?

Il percorso educativo prevede lezioni individuali (con genitore


presente, almeno fino ad una certa autonomia dellallievo), ed un
regolare incontro e confronto con il gruppo degli altri bambini, sia
pi piccoli che pi grandi; attraverso lo studio di un repertorio
comune possibile far suonare insieme bambini di livelli diversi,
giocando, sviluppando abilit psico-motorie e musicali allo stesso
tempo.

Tutto ci in un clima di accoglienza ed incoraggiamento, libero dal


giudizio.

Gioco, imitazione, ascolto, ripetizione, gruppo e collaborazio


ne tra genitori ed insegnante, sono gli elementi essenziali nel
processo educativo del bambino, strumenti che stimolano ed

1
ispirano gli insegnanti Suzuki ma anche tutti quelli che credono
nelleducazione attraverso la musica come mezzo di formazione di
buoni cittadini.

Caratteristiche della Pedagogia Suzuki

LImitazione
Il segreto di ogni apprendimento linguistico sta nella magia della
LINGUA MADRE.
Su questa semplice quanto illuminante intuizione Shinichi Suzuki ha
costruito il suo metodo didattico: osservando con quanta facilit i
bambini tedeschi imparavano a capire e a parlare il tedesco, una
lingua per lui tanto complicata, cap che per ogni bambino non
difficile imitare e riprodurre i suoni che appartengono alla sua
famiglia e alla cultura dellambiente in cui vive.
Nasce cos il Metodo della Lingua Madre, che Suzuki utilizza per
linsegnamento della musica, il pi universale tra tutti i linguaggi.
Suzuki stato il primo didatta a sviluppare un metodo completo e
innovativo per linsegnamento di uno strumento in et precoce,
dimostrando a tutto il mondo che si pu e si deve avviare i bimbi
piccoli allo studio della musica al d l che questi siano dotati o
meno: labilit si sviluppa con lo studio e la ripetizione e questo lo
possono fare tutti i bambini istruiti bene dal proprio insegnante e
seguiti correttamente dal proprio genitore.

Ecco quindi i presupposti che stanno alla base di questo metodo:


a. ogni bambino pu imparare;
b. lambiente circostante determinante;
c. il coinvolgimento della madre (o del padre) fondamentale;
d. la costanza e la ripetizione sono indispensabili, per ottenere
ottimi risultati.

Cos come necessario che un bambino senta parlare i genitori


molto presto per poter imparare la lingua madre, importante che
venga introdotto molto presto anche nel mondo musicale, quando
ancora dipende dalla madre, cosicch da poter sviluppare il
linguaggio musicale come una seconda lingua: la precocit dello
sviluppo delle capacit musicali paragonabile solo alla capacit
dello sviluppo delle capacit linguistiche, anche se nella nostra
cultura le due realt hanno pesi diversi. Lo sviluppo dei due
linguaggi pu avvenire contemporaneamente seguendo le quattro

2
fasi di apprendimento comuni ad entrambi: nellordine sequenziale
lascolto, il parlato, la lettura, la scrittura.

Si pu cominciare a studiare musica a qualsiasi et, ma un percorso


come quello proposto da Suzuki si pu fare particolarmente ad
unet precoce: un bambino impara a parlare ascoltando e
ripetendo continuamente le parole pronunciate insistentemente dai
genitori, e nello stesso modo pu imparare a cantare e a suonare
ascoltando e ripetendo continuamente un frammento musicale, un
ritmo o una melodia. I genitori diventano indispensabili in questo
processo di apprendimento; affiancano attivamente il figlio durante
le lezioni con linsegnante per aiutarlo quotidianamente a casa. La
musica entra cos, in modo del tutto naturale, a far parte della vita
del bambino e della sua famiglia, utile a coltivare il suo buon gusto
e ad affinare la sua sensibilit.

Limitazione intelligente e selettiva quindi quellazione


fondamentale che porta il bambino che ancora non in grado di
leggere ad ascoltare, capire, riprodurre ci che gli sta intorno e
quindi lo prepara ad entrare nellambiente in cui vive; in breve, i
bambini, come tutti i cuccioli, imparano imitando qualcosa che
viene ripetuto molte volte. Oggi, purtroppo, la maggior parte dei
bambini circondata da giocattoli che li distrae e li fa vivere in un
mondo fantastico. In quei paesi dove lindustria del giocattolo non
cos sviluppata, i bambini sono pi legati alla realt, sono pi spinti
allosservazione e allimitazione di quello che c intorno a loro e nel
gioco riproducono le attivit che appartengono alla vita quotidiana,
le elaborano, le personalizzano e attraverso un lavoro costruttivo,
ottengono un risultato concreto, frutto di un pi elevato sviluppo
intellettivo e di una maggiore capacit di concentrazione.
Suzuki stato molto criticato per il ruolo che ha dato allimitazione
nel processo educativo, ma il tempo e i risultati hanno confermato
che lunico metodo che si pu usare con bimbi molto piccoli:
linsegnante fa vedere a lezione al genitore e al bambino e poi a
casa questi ripete imitando il genitore. Il bambino impara dapprima
ad ascoltare e a parlare (cio a cantare e a suonare imitando) e
solo in un secondo momento a leggere le note, in questo modo un
soggetto attivo dellapprendimento, non passivo, e si avviciner alla
scrittura e alla decodificazione dei simboli musicali solo dopo aver
raggiunto un livello tecnico, un senso ritmico e uno sviluppo
dellorecchio notevoli, tali da permettergli di focalizzare lattenzione
sullaspetto grafico della musica senza che la qualit
dellesecuzione venga meno.

3
La lettura: il passaggio dal vocabolo parlato al segno grafico
suscita naturale curiosit nel bambino di 5-6-anni (ultimo anno di
scuola materna, primo anno di scuola elementare). Ci accade
anche in campo musicale (6-7 anni); se il maestro di musica, aiutato
dal genitore, lo presenter come un avvenimento meraviglioso e
necessario il bambino non avr nessun problema. Per un bambino di
3-5 anni imitare e ripetere vuol dire acquistare sempre pi sicurezza
, interiorizzare il messaggio, dai 6 anni in avanti il messaggio
interiorizzato viene trasformato, lacerato, distrutto, adattato,
ampliato, trasformato.

La figura e il ruolo del Genitore


Il genitore costituisce il terzo elemento fondamentale di questo
efficace triangolo formato insieme al bambino e allinsegnante.
Mamma e pap sono i primi e i pi importanti insegnanti dei propri
bambini, almeno fino allet scolare: i piccoli imparano molto di pi
dallesperienza diretta e vissuta allinterno della famiglia che da
unistruzione formale che viene dallesterno e questo rafforza il
legame affettivo allinterno del nucleo familiare favorendo il
consolidamento del rapporto con i figli: si fa insieme e si cresce
insieme.
Nel processo educativo il maestro rappresenta lelemento tecnico e
il genitore trasforma quotidianamente questa tecnica in didattica; il
maestro linsegnante a scuola una volta alla settimana, il
genitore linsegnante a casa tutti i giorni. indispensabile che ci
sia una costante collaborazione tra genitore e insegnante e poi via
via il bambino acquister sempre pi autonomia; compito
dellinsegnante educare anche il genitore non solo fornendogli le
indicazioni tecniche dei brani proposti ma anche suggerendogli
latteggiamento da tenere a casa quando si segue il figlio nello
studio; compito del genitore-insegnante a casa controllare la
qualit dello studio e non termina quando il figlio ha ormai
conquistato lautonomia, ma continua in modi e tempi diversi per
parecchio tempo. Sono necessari costanza ed esercizio da parte di
entrambi (genitore e figlio) e alla fine, ad essere premiati si sentono
soprattutto i genitori che vedono ripagati i loro sforzi e i loro sacrifici
con i risultati dei figli.

Certi genitori allinizio si sentono imbarazzati ad eseguire certi


esercizi, certe canzoncine con i propri bambini, soprattutto di fronte
ad altri. I bambini percepiscono questo e lo notano: se il genitore si
vergogna di fare lesercizio, anche il bimbo non lo esegue
volentieri, si sente imbarazzato proprio come lui. E qui pu nascere
il fallimento di questo percorso: se il genitore superficiale, se non
4
segue e non rispetta le indicazioni dellinsegnante, se non fa
esercitare il bambino a casa, questi incontrer non poche difficolt
fino a rinunciare a qualsiasi collaborazione.

Spesso i genitori per poter seguire i figli devono rinunciare a


qualcosa, che riguarda il lavoro, gli hobby, le vacanze, ma bene
che la presenza del genitore sia costante anche se non ossessiva,
cos i figli durante la loro crescita si sentono emotivamente
accompagnati e mai soli, senza che questo minacci la loro
autonomia e la loro crescita personale. Anzi, la vera autonomia non
quella di lasciarli fare da soli quando sono abbastanza grandi, ma
di continuare a seguirli a distanza e far s che loro sappiano che si
pronti ad intervenire in caso di necessit, cos sono consapevoli che
alle spalle c sempre qualcuno su cui contare e che d loro
sicurezza. Un po come avviene per i cuccioli degli animali, per i
quali la mamma sempre pronta dietro di loro ed essi si staccano
da soli, pian piano, quando si sentono pronti. La vera autonomia si
crea un po alla volta: luomo ha una crescita molto lenta rispetto
agli altri animali e anche lautonomia arriva lentamente.

I figli ricorderanno per tutta la vita il tempo che pap e mamma


hanno regalato loro in questa occasione di crescita ed educazione,
perch capiscono che i genitori sono stati presenti, sono stati con
loro e gli hanno dedicato il loro tempo. Anche se per cogliere questo
devono raggiungere let adulta: la gratitudine per il tempo che un
genitore ha dedicato al proprio figlio la conseguenza di
unimportante conquista della maturit la consapevolezza che il
dono pi bello che si possa ricevere la dedizione e lamore
gratuito di una persona. Far studiare uno strumento a un bambino
un dono, non unimposizione.

Bisogna crederci, non provare. A volte il genitore pu sentirsi


scoraggiato e incapace di gestire un percorso di questo tipo,
sembra che qualcosa nel suo meccanismo preordinato e predefinito
non funzioni bene. In realt viene a galla un aspetto che non
pensava di avere o non voleva ammettere di possedere, perch
emerge la propria vulnerabilit e i bambini lo sanno tirare fuori
benissimo.

Pu anche capitare che lesperienza musicale non abbia un risvolto


positivo per qualche bambino, ma una cosa positiva comunque
rimane: anche se sono stati costretti a fare e a suonare, prima o
poi si renderanno conto che comunque i genitori hanno dedicato

5
loro del tempo, il loro tempo, spesso sottratto al proprio tempo
libero.

la vera grande magia del Metodo Suzuki al di l di formare degli


ottimi musicisti.

Imparare giocando

importante che il bambino comprenda, almeno in una fase


iniziale, non tanto che il genitore lo sta educando, ma che abbia
limpressione di giocare e il genitore l che gioca con lui; poi
compito delladulto far s che il suo entusiasmo sfoci nella giusta
direzione.

Il gioco per i bambini una cosa seria perch stimola tutte le aree
del cervello; attraverso il gioco il bambino si esprime, comunica
emozioni e sensazioni, la prima cosa cui pensa al mattino quando
si sveglia e lultima alla sera prima di addormentarsi. Un bimbo
piccolo trascorre gran parte della giornata giocando, non si annoia
mai, ha sempre qualcosa da fare, da costruire, da scoprire e ripete
le stesse cose, gli stessi gesti tantissime volte perch solo cos pu
assimilare ed acquisire quella sicurezza che gli permetter di
crescere in serenit e fiducioso di s: solo quando si sente sicuro in
una cosa la abbandona per passare ad unaltra pi difficile e
scoprire quello che questa gli pu dare.

Attraverso il gioco il bambino sperimenta sempre: con il proprio


corpo, con il linguaggio, con la matematica arriva a fare da solo
nuove scoperte e a stimolare nuovi interessi.
Gioco, quindi, e ripetizione sono due elementi essenziali nel
processo educativo del bimbo: perch allora non proporre le attivit
e la disciplina come gioco e farle ripetere molte volte?

Ecco la Pedagogia Suzuki.La ripetizione sta alla base di questo


metodo ed ci che permette di stimolare linteresse del bambino,
cio per sviluppare labilit bisogna esercitarsi molto e fare molta
pratica: quante volte il bambino chiede di ascoltare la stessa favola,
ripetuta nello stesso modo usando le stesse parole? Non si stanca
mai di ascoltare e di ripetere, specie se si tratta di qualcosa che gli
piace, che gli d soddisfazione e, ancor meglio, se fatto insieme a
mamma o pap.

Altre ragioni della Pedagogia Suzuki

6
Alla base della metodologia Suzuki sta la disciplina, intesa come
costanza; attraverso la presenza attiva a scuola, lo studio a casa, la
costanza dellesercizio, il rigore dellesecuzione, il confronto con gli
altri bambini, la consapevolezza e laccettazione della diversit del
livello didattico tra bambino e bambino senza invidie,
lapprovazione della partecipazione del proprio genitore e di quelli
degli altri, il bambino fa sua una disciplina che lo aiuter ad
affrontare molti altri momenti della vita di tutti i giorni. Sar pi
attento, avr una capacit di concentrazione pi elevata e una
memoria pi sviluppata, avr imparato a rispettare gli altri, ad
ascoltare e ad accogliere espressioni ed idee diverse dalle proprie.

E stato scientificamente dimostrato che i bambini che hanno


cominciato a studiare musica in tenera et possiedono un quoziente
intellettivo pi alto dei coetanei che non suonano alcun strumento:
chi ha cominciato a suonare prima degli otto anni, ha potuto
sviluppare maggiori collegamenti tra i due emisferi del cervello e
possiede un corpo calloso cerebrale, cio il ponte che unisce i due
emisferi, pi sviluppato. Lo conferma uno studio della Harvard
Medical School di Boston (USA): il regolare esercizio con uno
strumento modifica il sistema nervoso migliorandone alcune
funzioni. Il neurologo Gottfried Schlaug, dopo aver sottoposto a
risonanza magnetica il cervello di 31 bambini di sei anni che
studiavano violino o pianoforte da tre anni, osserv il particolare
sviluppo del corpo calloso, ovvero la struttura responsabile delle
capacit di coordinamento degli arti: I risultati spiega Schlaug
mostrano chiaramente che lesercizio musicale migliora le
connessioni neuronali responsabili dellorganizzazione del
movimento. Questo perch, grazie allo studio della musica, si
sviluppa tutta una serie di attivit a livello neurologico e lo sviluppo
del cervello raggiunge il massimo livello dal momento che entrambi
gli emisferi vengono stimolati e lavorano insieme grazie alla distinta
manualit: lo studio del violino, per esempio, permette di sviluppare
un aspetto asimmetrico dato che la distinzione tra il lavoro svolto
dalla mano dellarco e quello svolto dalla mano dello strumento
accentua la separazione dei due emisferi.

Il movimento rappresenta una delle principali tappe nello sviluppo


del bambino e, dopo la deambulazione, il movimento della mano
quello pi importante: la mano quellorgano fine e complicato
nella sua struttura, che permette allintelligenza non solo di
manifestarsi, ma di entrare in rapporti speciali collambiente:
luomo, si pu dire prende possesso dellambiente con la sua mano
e lo trasforma sulla guida dellintelligenza, compiendo cos la sua
7
missione nel gran quadro delluniverso.
Anche uno studio di Glenn Schnellenberg, psicologo dellUniversit
di Toronto, spiega gli effetti positivi della musica nello sviluppo
intellettivo con risultati evidenti: forse si tratta di un effetto
comune alle attivit extrascolastiche, ma con la musica siamo
riusciti a osservarlo con una certa sicurezza.

Intelligenza deriva dal latino intendere, cio tendere verso. Verso


che cosa? Verso la novit, verso qualcosa di sconosciuto, verso
qualcosa di curioso per poter continuamente arricchirsi
apprendendo cose nuove e stimolanti. Lintelligenza qualcosa che
si pu insegnare e quindi si pu imparare, non una dote
genetica, e come ogni altra attivit delluomo deve essere coltivata
e sviluppata. Anche grazie e attraverso la musica, poich la chimica
del cervello cambia notevolmente quando si trova in un ambiente
stimolante.

Critiche al metodo Suzuki: alcune risposte ai possibili dubbi

E troppo piccolo, deve giocare: per il bambino che impara a


suonare con il Metodo Suzuki, lo studio ha tutte le caratteristiche
del gioco ed sufficiente che metta in esso la convinzione e la
seriet che abitualmente i bambini dimostrano nelle loro attivit.
Certo potr capitare la volta in cui il bambino a casa non vorr
dedicarsi allo studio dello strumento, nel qual caso spetter al
genitore valutare se insistere, ridurre i tempi o rimandare.

Impara tutto a pappagallo: l esecuzione, sino a circa il quarto


volume del metodo imitativa-mnemonica. Ci permette di
cominciare presto. Del resto il bambino prima impara a parlare e
ben dopo a leggere.

Da piccolo impara meno: perch non aspettare che sia pi


grande?: quando sar pi grande certe cose saranno pi facili,
come la lettura, la concentrazione, ma non la coordinazione e la
manualit se non saranno state coltivate prima.

Diventa un automa, Suonano tutti gli stessi pezzi: solo se c la


sicurezza tecnica possibile esprimersi. Nelle lezioni individuali c
cura del singolo, nel gruppo si sviluppa il suono comune, la capacit
di ascoltare se stessi e gli altri e di procedere insieme. Il fatto di
suonare tutti gli stessi brani consente lesecuzione dassieme

8
(anche nelle orchestre professionali i musicisti suonano lo stesso
pezzo!). E meglio che i piccoli non suonino in pubblico da soli, pu
essere traumatizzante. Quando sentono il desiderio di essere
solisti sono loro a richiederlo, non bisogna forzarli.

Non studiano il solfeggio: certamente a tre anni non potrebbero.


Tuttavia da quando cominciano a leggere la musica si inizia lo
studio anche di tipo teorico.

Non uno studio di tipo professionale, L insegnamento-gioco


non qualificante: cominciando lo studio a tre anni non si pu
utilizzare un metodo del tipo tradizionale dei Conservatori di musica
n nello spirito del Suzuki formare necessariamente dei
professionisti. Nessun genitore del resto pensa che il bambino che
impara a parlare debba diventare un oratore! E indispensabile fare
cose vicine al bambino.

You might also like