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CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA – A.A.

2005-2006
PROVA SCRITTA DI GEOMETRIA DEL 13-01-2006
Corsi dei Proff. M. BORDONI, A. CARFAGNA

Esercizio 1.
Si consideri il seguente sistema lineare omogeneo nelle incognite x, y, z:


 (k + 2)x + 2ky + z = 0
x − 2y + kz = 0

 y+z =0

(a) Determinare per quali valori di k il sistema ammette autosoluzioni.


(b) Determinare una base e la dimensione dello spazio delle soluzioni al variare di
k in R.
Soluzione
(a) Il sistema, quadrato, ammette autosoluzioni se e solo se la sua matrice ha
determinante uguale a 0. Poiché tale determinante vale −k 2 − 6k − 5, esso si
annulla per k = −5 e per k = −1.
(b) Per = −5, −1 il sistema ammette solo la soluzione nulla e lo spazio delle soluzioni
ha dimensione 0. 
 −3x − 10y + z = 0

Per k = −5 il sistema diviene x − 2y − 5z = 0 e lo spazio delle soluzioni è

 y+z =0
  
 3 
S0 (−5) = t −1 
 . Pertanto S0 (−5) ha dimensione 1 ed una sua base è
 
1
 t∈R
3
data dal vettore  −1 .
1   
 −1 
Per k = −1 lo spazio delle soluzioni è S0 (−1) = t  −1  , di dimensione 1
 
1
  t∈R
−1
e di base il vettore  −1 .
1

Esercizio 2.
Sia F : R3 −→ R3 l’operatore lineare la cui matrice rispetto alla base canonica è
 
−1 0 0
A =  1 −1 0 
1 1 2

(a) Stabilire se F è un isomorfismo e, nel caso lo sia, calcolare la matrice del suo
inverso F −1 .
2

(b) Determinare autovalori ed autovettori di F e stabilire se F è diagonalizzabile.

Soluzione
(a) F è un isomorfismo
  essendo detA = 2 = 0 e la matrice di F −1 è A−1 =
−1 0 0
 −1 −1 0 .
1 1
1 2 2
(b) L’equazione caratteristica di F , det(A − λI) = (λ + 1)(λ + 1)(λ − 2) = 0
dà 
 gli autovalori
 λ1 = λ 2 = −1,λ3 
=2. Gli autospazi relativi sono E(−1) =
 0   0 
t  −3  ed E(−5) = t  0  . F non è diagonalizzabile in quanto
   
1 t∈R
1 t∈R
l’autovalore λ = −1 ha molteplicità algebrica 2, diversa dalla sua molteplicità
geometrica (dimensione del relativo autospazio) uguale ad 1.

Esercizio 3.
 
1 1
Sono dati il punto A ed il vettore v . Determinare:
1 2
(a) equazioni parametriche ed equazione cartesiana della retta r passante per A e
parallela a v;
(b) equazioni parametriche ed equazione cartesiana della retta n passante per A e
perpendicolare a v;
(c) le coordinate del punto A simmetrico di A rispetto alla retta s : 2x + y − 1 = 0;
(d) l’equazione
 cartesiana della circonferenza di centro A e passante per il punto
3
B .
1
Soluzione
(a) r ha equazioni parametriche x = 1 + t, y = 1 + 2t e cartesiana 2x − y − 1 = 0.
(b) n ha equazioni parametriche x = 1 + 2t, y = 1 − t e cartesiana x + 2y − 3 = 0.
(c) A è il simmetrico di A rispetto al punto H intersezione di s con la retta s
passante per A e perpendicolare ad s. L’equazione cartesiana di s è 1 · (x − 1)
−2·
1
(y − 1) = 0; risolvendo il sistema formato dalle equazioni di s, s si trova H 53 .
3 5
  −5
Imponendo che H sia punto medio del segmento AA si trova infine A 1 .
 5
(d) La circonferenza richiesta ha raggio uguale ad AB = (3 − 1)2 + (1 − 1)2 = 2,
quindi ha equazione cartesiana (x−1)2 +(y −1)2 = 4 ossia x2 +y 2 −2x−2y −2 = 0.

Esercizio 4.
Sono date le due rette
 
x+z =0 x+y−z−1=0
r: , s: .
y − 2z = 0 x − y + 3z = 0
3

(a) Verificare che r, s sono parallele.


(b) Calcolare la distanza tra r ed s.
(c) Determinare l’equazione cartesiana del piano contenente r ed s.

Soluzione
(a) r ha parametri direttori  = −1, m = 2, n = 1 mentre s ha parametri direttori
 = 2, m = −4, n = −2: pertanto r ed s sono parallele, avendo parametri direttori
proporzionali.
(b) La distanza fra r ed s è uguale alla distanza di un qualsiasi punto di r, per
esempio l’origine O, dalla retta s. Il piano passante per O e perpendicolare
  ad s ha
7
12
equazione 2x − 4y − 2z = 0; intersecato con s, dà il pun to H  1 . Quindi la
3
 − 12
1

distanza richiesta è uguale a OH = 144 49
+ 19 + 144
1
= 1266 .
(c) Il piano richiesto è il piano contenente una delle due rette, per esempio s, ed un
punto appartenente all’altra retta, per esempio O ∈ r. Imponendo al piano generico
del fascio di asse s, di equazione x + y − z − 1 + k(x − y + 3z) = 0, il passaggio per
O si trova l’assurdo −1 = 0: dunque il piano richiesto è l’unico piano del fascio non
rappresentato dall’equazione scritta, è cioè il piano di equazione x − y + 3z = 0.

Esercizio 5.
(a) Dare la definizione di prodotto scalare standard in R3 e di base ortonormale di
R3 .    
a1 b1
(b) Dato un sottospazio W = LR (v1 , v2 ) di R con v1 a2
3   , v2 b2 , dare la

a3 b3
⊥ ⊥
definizione del complemento ortogonale W , dimostrare che W è un sottospazio
vettoriale di R3 e scrivere le sue equazioni cartesiane.

Soluzione
   
x1 y1
(a) Il prodotto scalare di due vettori v = x2 , w = y2  è il numero
  
x3 y3

v, w = x1 y1 + x2 y2 + x3 y3 ;

esso è uguale a v · w cos vw. Una base ortonormale è una base costituita da
tre versori (vettori di lunghezza 1) perpendicolari a due a due.
(b) W ⊥ è l’insieme dei vettori di R3 che sono perpendicolari a tutti i vettori di W :

W ⊥ = {u ∈ R3 : u, w = 0 ∀ w ∈ W }.

Esso costituisce un sottospazio vettoriale di R3 in quanto è chiuso rispetto alle


operazioni di spazio vettoriale, infatti:
4

• se u1 , u2 ∈ W ⊥ , cioè se u1 , w = 0 e u2 , w = 0 ∀ w ∈ W , è anche


u1 + u2 , w = u1 , w + u2 , w = 0 ∀ w ∈ W ossia u1 + u2 ∈ W ⊥ ;
• se u1 ∈ W ⊥ e c ∈ R, risulta cu1 , w = 0 ∀ w ∈ W cioè cu1 ∈ W ⊥ .
Equazioni cartesiane di W ⊥ sono
 
v, v1  = 0 a1 x1 + a2 x2 + a3 x3 =0
cioè .
v, v2  = 0 b1 x1 + b2 x2 + b3 x3 =0

Esercizio 6.
(a) Qual è il significato dei parametri direttori , m, n di una retta e dei coefficienti
a, b, c dell’equazione cartesiana ax + by + cz + d = 0 di un piano?
(b) Scrivere e giustificare la condizione di perpendicolarità fra una retta ed un
piano.

Soluzione
(a) I parametri direttori di una retta sono le coordinate di un vettore direttore della
retta stessa, cioè parallelo alla retta. I coefficienti a, b, c dell’equazione di un piano
sono le coordinate di un vettore perpendicolare al piano stesso.
(b) La retta ed il piano sono perpendicolari se e solo se il vettore direttore della retta
è perpendicolare al piano, cioè se e solo se i parametri
 direttori sono proporzionali
 a
ad a, b, c, ossia se e solo se la matrice  m b  ha rango 1.
n c

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