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Universit degli Studi di Milano

Corso di Laurea in Informatica


Anno accademico 2013/14, Laurea Triennale

FISICA
Lezione n. 9 (4 ore)
Trasformazioni termodinamiche,
legge dei gas perfetti e teoria cinetica

Flavia Maria Groppi (A-G) & Carlo Pagani (H-Z)


Dipartimento di Fisica Laboratorio LASA
Via F.lli Cervi 201, 20090 Segrate (Milano)
web page: http://wwwsrf.mi.infn.it/Members/pagani
e-mail: flavia.groppi@unimi.it & carlo.pagani@unimi.it
Trasformazioni Termodinamiche
Limitandoci a considerare un sistema gassoso, in cui tipo e quantit di
gas non cambiano (sistema chiuso), notiamo che:
lo stato del sistema determinato dalla conoscenza delle grandezze
pressione, volume e temperatura.
Queste grandezze: p, V e T sono dette variabili di stato.
Una trasformazione termodinamica rappresenta levoluzione del
sistema da uno stato iniziale ad uno stato finale, attraverso il passaggio
da infiniti stati intermedi contigui. Vari sono i modi di passare da uno
stato iniziale ad uno stato finale

Come in meccanica abbiamo definito il Diagramma Orario per mettere


in forma di grafico le caratteristiche principali del moto di un corpo,
cos in termodinamica si usa generalmente il Diagramma pV - con il
volume del sistema, V, in ascisse (asse delle x) e la pressione, p, in ordinate (asse
delle y) - per mettere in forma grafica una trasformazione termodinamica,
cio levoluzione degli stati da cui passa un sistema da uno stato iniziale a
uno stato finale
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Esempi di trasformazioni
Alcuni esempi di trasformazioni sono riportati qui sotto sul diagramma pV,
con lindicazione del lavoro compiuto dal sistema.

dL F ds ( pA)(ds) ( p)(Ads) p dV L dL p dV
Vf

i V

Nota: si suppone che le trasformazioni avvengano molto lentamente,


passando per stati di equilibrio.
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Trasformazioni particolari
Trasformazione adiabatica: il sistema completamente isolato e non
si verifica nessun trasferimento di calore con lambiente esterno.
Eint L
Trasformazione a volume costante o isocora: durante la
trasformazione il volume del sistema non cambia.
Eint Q
Trasformazione isoterma: durante la trasformazione la temperatura
del sistema non cambia. Per trattarla non basta il 1 Principio.

Trasformazione ciclica: sono trasformazioni nelle quali, dopo alcuni


scambi di calore e lavoro si ripristina lo stato iniziale del sistema.
QL
Trasformazione di espansione libera: lespansione di un gas da un recipiente a un
ambiente in cui ci sia il vuoto. E anomala perch non passa da stati di equilibrio per
possiamo scrivere.
QL0 Eint 0 T 0
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Espansione libera
Lespansione libera un processo irreversibile, che non passa per stati di
equilibrio. Risulta anche molto difficile da realizzare perch come il gas
entra nella seconda camera la condizione di vuoto non pi rispettata.
Questo processo ideale risulta per molto utile concettualmente perch,
non cambiando la temperatura, le variabili termodinamiche che
definiscono il sistema nel suo stato finale sono facilmente calcolabili.

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Legge dei gas perfetti (ideali)
In tutti i gas, monoatomici o molecolari, le variabili di stato sono legate
tra di loro da una legge fondamentale che, nel caso dei gas ideali, :
pV = nRT [J].
Questa legge, Legge dei gas perfetti, vale in ottima approssimazione se
le densit non sono troppo elevate e si lontani dalla transizione di fase.
p [Pa] la pressione [Pa] = [N m-2] = [kg m s-2] [m-2] = [kg m-1 s-2] = [J m-3]
V [m3] il suo volume
n [mol] il numero di moli di cui composto
R [J mol-1 K-1] la costante dei gas R = 8.31 [J mol-1 K-1]
T [K] la temperatura di equilibrio del sistema
p [J m-3] V [m3] = n [mol] R [J mol-1 K-1] T [K]
La costante dei gas R deriva da due costanti molto importanti nella fisica:

R = k NA
NA = numero di Avogadro = 6.02 1023 [mol-1]
k = costante di Boltzmann = 1.38 10-23 [J/K]
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Note sulla legge dei gas perfetti
Si pu esprimere utilizzando k e N= nNA (N quindi il numero di
molecole di cui composto il sistema termodinamico in oggetto) e si ottiene
pV=NkT
In una trasformazione isoterma (T = costante) si ha, quindi:
p V = n R T = cost p V = cost
Notiamo che in una trasformazione isoterma
necessario uno scambio di energia con lambiente
esterno. Infatti se il sistema si espande da Vi a
Vf > Vi , esso compie un lavoro che, a T = cost,
deve essere compensato da un apporto
esterno di energia: Eint = 0 = Q L
In una trasformazione isocora (V = costante) si ha
V = (n R T)/p = cost (n R T)/p = cost
In una trasformazione isobara (p = costante) si ha
p = (n R T)/V = cost (n R T)/V = cost
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Esercizio: Lavoro isoterma
Una mole di ossigeno O2 (supposto gas ideale) si espande a temperatura
ambiente di 310 K da un volume Vi di 12 litri a un volume Vf di 19 litri. Determinare
il lavoro svolto dal gas e la quantit di energia termica che lambiente deve fornire
al sistema perch la trasformazione risulti isoterma. Ricordiamo che la trasformazione
deve essere sufficientemente lenta !
Il lavoro si ottiene integrando la pressione rispetto
al volume del gas:
Vf
L p dV ma p V n R T costante
Vi

1 1 pi = 21.5 bar
p n RT costante
V V pf = 13.6 bar
Vf 1 V f dV
L (nRT ) dV nRT
Vi V Vi V

Vf
L nRT ln V Vif nRT ln
V

Vi

19
1mol 8.31 J mol 1 K 1 310K ln 1180 J
12
Nella Figura la linea verde rappresenta nel diagramma pV la
trasformazione isoterma. Il lavoro compiuto dal gas durante
lespansione rappresentato dallarea colorata sottesa
dallisoterma tra i punti Vi e Vf:
Il calore apportato dal mondo esterno al sistema durante la
trasformazione deve compensare il lavoro svolto.
Eint = 0 = Q L Q = L = 1180 J = 0.28 kcal = 0.28 Cal
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Teoria cinetica dei gas - I
Supponiamo che un gas ideale sia confinato entro un
recipiente cubico di lato L.
Dato il gran numero di molecole possiamo supporre che il loro
comportamento sia puramente statistico. La velocit media v data dalla
relazione: v vx v y vz e i valori medi delle componenti della velocit
2 2 2 2

nelle 3 direzioni sono uguali: vx v y vz e anche vx2 v 2y vz2 v 2 / 3


Consideriamo ora una molecola in moto lungo lasse x con velocit media vx.
Se la molecola parte a t=0 da una parete, urta quella opposta dopo un tempo
L/vx e ritorna alla partenza dopo t = 2L/vx

Supponiamo lurto elastico. Limpulso ceduto Jx = px = (-mvx) - (mvx) =


- 2mvx
La forza esercitata dalla parete sulla molecola
J x p x 2m v x mvx2
Fi
t t 2 L / vx L
Quella sulla parete uguale e opposta !
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Teoria cinetica dei gas - II
La forza che ogni molecola esercita sulla parete in questione quindi:
m v x2
Fi Velocit quadratica media
L
m vx2
Mentre la forza totale esercitata dalle N
molecole per il moto lungo lasse x, data da: Ftot , x N
Passando alla pressione si ha: L
1 m v 2
Ftot , x N m v 2 2
2
2N Energia cinetica
p N K media
L2 3 L 3
3 V 3V
N
Usando la legge dei gas p V n R T k N AT N k T si trova:
NA
2 3
p V n R T N k T N K dove K k T
3 2
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P e T dalla teoria cinetica
Abbiamo quindi visto che la temperatura una variabile termodinamica
(statistica) legata allenergia cinetica media delle molecole del sistema, cio in
ultima analisi alla loro velocit quadratica media.
Anche la pressione di un gas una variabile termodinamica conseguenza della
velocit media delle molecole in quanto determinata dalle forze impulsive sulle
pareti.
Abbiamo infine capito il significato dellimportantissima costante di Boltzmann, k
[J/K] che rappresenta proprio ununit elementare di energia per grado di
temperatura dato che lenergia cinetica media delle molecole :

3
K kT Questa , nel caso del gas ideale, lenergia interna per
2 molecola monoatomica!

Le relazioni che abbiamo ottenuto permettono di stimare la velocit quadratica


media, nota la temperatura T
1 3 3RT vqm = velocit quadratica media
m vqm k T M vqm 3 R T vqm
2 2

2 2 M M = massa molare (massa di 1 mol)

Basta ricordare che: M NA m e R k NA

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Esempio

Laria una miscela di azoto (N2 (M(N2) = 28.0 u)) ossigeno (O2, (M(O2) =
32.0 u)) ed argon (Ar, (M(Ar) = 39.9 u)). Alla temperatura di 20 C (293 K)
la velocit quadratica media di ciascun gas sar:

3kT 3kT 3 1.38 1023 293


vqm vqm (O2 ) 478 m / s
m m 32 1.66 10 27

3kT 3 1.38 10 23 293


vqm ( N 2 ) 27
511 m / s
m 28 1.66 10

3kT 3 1.38 10 23 293


vqm ( Ar ) 27
428 m / s
m 39.9 1.66 10

Ci vogliono argomenti pi sofisticati per mostrare che la distribuzione di


velocit la cosiddetta distribuzione di Maxwell

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Calori specifici molari dei gas - 1
Per quello che abbiamo visto risulta chiaro che, nel caso dei gas, il calore
specifico si definir per mole invece che per unit di massa. Da cui il nome di
calore specifico molare.
Unaltra cosa che succede con i gas che il calore specifico molare, cio la
quantit di calore necessaria per far aumentare la temperatura di una mole di gas
di un grado kelvin, dipende dalle condizioni in cui facciamo variare la temperatura:
a volume costante o a pressione costante.
Ricordando che lespressione dellenergia cinetica media delle molecole
proporzionale alla temperatura e che lenergia interna la somma delle
energie cinetiche medie delle molecole che lo compongono, possiamo scrivere:
K 32 k T Eint n N A K n N A 3
2

k T 32 n R T gas mono-atomico
Fornendo calore al sistema a volume costante, il sistema non compie lavoro:
Eint Q L Q Eint n CV T
Q Eint
CV ma Eint 32 n R T CV 32 R 12.5 [J/(mol K)]
n T n T
Il CV ottenuto il calore specifico molare a volume costante di un gas
monoatomico. Nel caso dei gas biatomici (N2, O2, H2, aria. Ecc.) si ha:
Eint 52 n R T CV 52 R 20.8 [J/(mol K)] gas bi-atomico
Flavia Groppi & Carlo Pagani 13 Fisica x Informatica - Lez. 9 - 2013/14
Calori specifici molari dei gas - 2

In tabella sono riportati i calori


specifici molari a volume costante
di alcuni gas, monoatomici,
biatomici e poliatomici. Si noti come
per i gas monoatomici reali il valore
sia molto simile a quello ottenuto per i
gas ideali. Lo stesso vale per i
biatomici.

Per quanto riguarda il calore specifico molare a pressione costante, Cp,


notiamo che, se si mantiene la pressione costante al variare della temperatura, il
volume del sistema deve variare, poich pV T e p = costante.
Ne consegue che il lavoro compiuto dal sistema diverso da zero: L 0. In
sostanza, dalla solita formula si ha: Q= Eint +L. Dalle formule gi ricavate:

Q n C p T Eint Q L L p V n R T gas mono- e poli-atomici

Eint 32 n R T CV 32 R Eint n CV T
C p CV R
CV C p R C p CV R

Nota: questa previsione teorica concorda molto bene con i dati sperimentali
Flavia Groppi & Carlo Pagani 14 Fisica x Informatica - Lez. 9 - 2013/14
Trasformazioni adiabatiche - I
Grazie alla legge del gas ideale possiamo rappresentare le principali
trasformazioni subite dal gas sul piano p-V:
Trasformazione isoterma: pV = costante, iperbole

Trasformazione isobara: p = costante, tratto orizzontale

Trasformazione isocora: V = costante, tratto verticale

Possiamo rappresentare sul piano p-V anche le trasformazioni


adiabatiche, ovvero quelle caratterizzate da uno scambio nullo di energia
con lesterno: Q = 0. Questo tipicamente verificato nel caso di
trasformazioni sufficientemente rapide (propagazione delle onde sonore)
oppure eseguite in un ambiente ben isolato.

Per le trasformazioni adiabatiche vale che:

pV costante
Cp
piVi p f V f ;
CV
Flavia Groppi & Carlo Pagani 15 Fisica x Informatica - Lez. 9 - 2013/14
Trasformazioni adiabatiche - II
Il fatto che nelle trasformazioni adiabatiche valga la relazione:

Cp
pV costante CV
5/3 = 1.67 per gas mono-atomico
7/5 = 1.40 per gas bi-atomico

si dimostra facilmente dalla propriet dQ = 0 e dallespressione che


abbiamo ricavato per la variazione dellEnergia interna. Infatti si ha:
dV
dQ 0 dEint dL p dV p (V ) dV n R T
V
3 Cp 5
gas mono - atomico (He, Ar...) dEint dEint n R dT 1.67
2 CV 3
5 Cp 7
gas bi - atomico (H 2 , O2 , N 2 , aria...) dEint dEint n R dT 1.40
2 CV 5
dT 2 dV 5 dV dV dT 2 dV 7 dV dV
(1 ) (1 ) ovvero (1 ) (1 )
T 3 V 3 V V T 5 V 5 V V
quindi in entrambi i casi abbiamo :
ln T (1 ) ln V cost. T V 1 cost. p V costante

Flavia Groppi & Carlo Pagani 16 Fisica x Informatica - Lez. 9 - 2013/14


Esercizi Lezione 9
Un bollitore viene riempito con un litro dacqua a 20 C. Supponendo che non ci sia
scambio termico con lambiente esterno, sapendo che la resistenza R che riscalda
lacqua consuma 1200 W e che la tensione fornita dalla rete elettrica 220 V,
determinare: a) il valore della resistenza R, b) il tempo necessario per portare lacqua alla
temperatura di ebollizione, c) il tempo che sarebbe necessario per far evaporare tutta
lacqua contenuta nel bollitore, una volta raggiunta la temperatura di ebollizione,
lasciando accesa la resistenza riscaldante. LV = 2256 kJ/kg. [ a) R = 40.3 , b) tebol. = 279 s, c)
tevap. = 1880 s ]
In un bicchiere viene versata una lattina di CocaCola (330 cc) alla temperatura ambiente
di 27 C. Determinare la temperatura alla quale si porta la bibita se vengono versati nel
bicchiere 100 g di cubetti di giaccio a 0 C. [ Tfin = 2.2 C ]
17-8: Un sistema formato da una mole di gas idrogeno riscaldato a pressione costante
da 300 K a 420 K. Calcolare: a) lenergia trasferita al gas come calore, b) lincremento
dellenergia interna del gas, c) il lavoro svolto sul gas. [a) Q = n Cp T = 3.5 kJ, b) Eint = n
CV T = 2.5 kJ, c) Lsul gas = - Ldal gas = Eint Q = - 1.0 kJ ]
17-7: Due moli di elio gassoso, inizialmente alla temperatura di 300 K e alla pressione di
0.400 atm, subiscono una compressione isoterma fino alla pressione di 1.2 atm.
Assumendo che il gas si comporti come un gas ideale, determinare: a) il volume finale del
gas, b) il lavoro compiuto dal gas, c) la variazione dellenergia interna del gas, d) il calore
che il gas riceve dallambiente (1 atm = 1.013 x 105 Pa). [ a) Vf = 0.0410 m3, b) L = -5.48 kJ,
c) Eint = 0, d) Q = -5.58 kJ ]

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Esercizi Lezione 9 - continua
17-4: Un gas ideale si espande al doppio del suo volume iniziale di 1.00 m3, seguendo
una trasformazione quasi-statica data dalla relazione p = V2, dove = 5.00 atm/m6.
Determinare il lavoro che il gas compie durante la trasformazione. [ L = 1.18 x 106 J ]

16-8: Dato un sistema termodinamico formato dal gas elio contenuto in un pallone del
diametro di 30.0 cm, alla temperatura di 20 C e alla pressione di 1 atm, determinare: a)
da quante moli di gas elio composto il sistema, b) da quanti atomi, c) la massa dellelio,
d) la massa di un atomo di elio, e) il valore dellenergia cinetica media degli atomi. f) il
valore della velocit quadratica media degli atomi. Il valore della massa atomica dellelio
M = 4.00 g/mol. [ V = 1.41 x 10-2 m3, a) n = 0.588 mol, b) N = 3.54 x 1023, c) 2.35 g, d) 6.65 x 10-27
kg, e) 6.07 x 10-21 J, f) 1.35 x 103 m/s ]

17-6: Un gas ideale inizialmente a 300 K sottoposto a una trasformazione isobara alla
pressione di 2.50 kPa. Se durante la trasformazione il gas aumenta il suo volume da 1.00
m3 a 3.00 m3 e riceve una quantit di calore Q=12.5 kJ, determinare: a) la variazione
dellenergia interna, b) la temperatura finale del gas [ Eint = 7500 J, Tf = 900 K ]

17-9: Un campione di 2.00 moli di gas perfetto biatomico si espande lentamente e


adiabaticamente da una pressione di 5 atm e un volume di 12 litri a un volume di 30.0 litri.
Determinare: a) la pressione finale del gas, b) le temperature iniziale e finale, c) le tre
grandezze che compaiono nel primo principio della termodinamica. [ pf=1.39 atm =1.4105 Pa,
Ti = 366 K e Tf = 253 K, Eint = -4.7 kJ, Q = 0, L = 4.7 kJ ]

Flavia Groppi & Carlo Pagani 18 Fisica x Informatica - Lez. 9 - 2013/14

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