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TORINO , FEBBRAIO 2011

COMPENDIO

DI

ANALISI MATEMATICA
E

COMPLEMENTI DI ALGEBRA

di BART VEGLIA

1
SUCCESSIONI

Un insieme di numeri reali, ordinato, numerabile quando possibile stabilire una


corrispondenza biunivoca tra gli elementi dell insieme e la serie dei numeri naturali interi
a1 a2 a3 an
an il termine generico dellinsieme.

Tutti i termini dell insieme si possono ottenere dal termine generico sostituendo alla n il
numero corrispondente al posto occupato dal termine che si vuole determinare.

Le progressioni aritmetiche e geometriche sono degli insiemi ordinati numerabili.

I termini generici delle progressioni sono, rispettivamente:

a n = a 1 + (n-1)d e an = a1 q(n-1)

Dicesi successione un insieme ordinato numerabile di numeri reali i cui termini


obbediscono ad una ben individuata legge di formazione.

Successioni convergenti. Al crescere di n il corrispondente termine della successione si


avvicina sempre pi ad un numero finito : lim an = an
n _____________

______________-n

Esempio di successione convergente la successione neperiana di termine generico

an =(1+ 1/n) n lim ( 1 + 1/n)n = e


n

Successioni divergenti. Al crescere di n il corrispondente termine della successione


dventa sempre pi grande in valore assoluto tendendo a + o a -
lim an =
an n n
+

an
_____________________
n -
_

Le successioni convergenti o divergenti si dicono regolari

Le successioni non regolari si dicono oscillanti

Le successioni non convergenti e non divergenti si dicono indeterminate (non esiste il


lim an )
n

2
Una successione si dice monotna generalmente crescente (o generalmente decrescente)
se ogni termine risulta ( oppure ) al termine che lo precede.

Successione monotna generalmente crescente: a1 a2 . an an+1

Successione monotna generalmente decrescente: a1 a2 .. an an+1

FUNZIONI

Una grandezza che pu assumere diversi valori numerici si chiama variabile


Una grandezza i cui valori numerici non cambiano si chiama costante

Una funzione una relazione che fa corrispondere ai valori arbitrari di una variabile
indipendente (x) determinati valori di una variabile dipendente (y)

Se ad ogni valore della variabile indipendente (x) corrisponde un solo valore della variabile
dipendente (y), la funzione si dice univoca ( o monodroma o monotna )

Se i valori corrispondenti sono pi di uno la funzione si dice polivoca ( o polidroma )

Se sono infiniti la funzione si dice infinitivoca.

Si dice in forma esplicita la funzione del tipo y = f(x) ;si dice in forma implicita la funzione
del tipo F(x,y) = 0

Si dice algebrica una funzione se in forma implicita ha la forma di un polinomio


Sono algebriche le funzioni razionali (intere o fratte) e irrazionali (intere o fratte)

Si dicono trascendenti le funzioni goniometriche, logaritmiche ed esponenziali

Il grado di una funzione algebrica quello del polinomio che corrisponde alla funzione
ridotta in forma implicita:
Ad es, y = x/(x3 b ) cio x3y + by x = 0 di 4 grado.

Se y = f(t) e t = g(x) la funzione y = f [g(x)] detta funzione composta

Una funzione sotto forma implicita pu essere esplicitata in y=f(x) e x=g(y)


Queste due funzioni si dicono inverse luna dellaltra

Le funzioni f(x) e 1/f(x) si dicono reciproche

Una funzione monotna invertibile


Una funzione non monotna non invertibile

Una funzione positiva in [a,b] se tra a e b il suo diagramma tutto nel semipiano y>0

Una funzione negativa in [a,b] se tra a e b il suo diagramma tutto nel semipiany<0

3
Una funzione si dice pari ( o simmetrica ) se per ogni x appartenente allinsieme di
esistenza :
f(-x) = f(x) ( Ad es. y=x2 + x4 ) f(-x) f(x)

( Il diagramma della funzione simmetrico rispetto allasse y ) -x x

Una funzione si dice dispari ( o antisimmetrica ) se per ogni x, appartenente allinsieme di


esistenza, : f(x)
f(-x) = -f(x) (Ad es. y=x3 + 2x) x
x
( Il diagramma della funzione simmetrico rispetto allorigine )
f(-x)
Una funzione si dice periodica se esiste un valore p (detto periodo) tale
che per ogni x, appartenente allinsieme di esistenza,
sia:
f(x) = f(x + p) f(x) f(x+p)

x x+p

DOMINIO DI UNA FUNZIONE

Si chiama dominio o insieme di definizione o insieme di esistenza di una funzione l'insieme


dei valori della variabile indipendente x che fanno assumere alla variabile dipendente y
valori reali e finiti

Funzioni algebriche

Le funzioni razionali intere hanno come dominio tutti i numeri reali


Le funzioni razionali fratte hanno come dominio tutti i numeri reali che non annullano il
denominatore
Le funzioni irrazionali hanno come dominio
- se le radici hanno indici dispari: tutti i numeri reali tranne quelli che rendono nulli
gli eventuali denominatori;
- se le radici hanno indici pari: tutti i numeri reali che rendono non negativi i relativi
radicandi

Funzioni trascendenti

Le funzioni goniometriche sen x e cos x hanno come dominio tutti i numeri reali; la
funzione tg x ha come dominio tutti i numeri reali che rendono l'argomento (/2)+k
Le funzioni logaritmiche hanno come dominio tutti i numeri reali che rendono > 0 gli
argomenti dei log
Le funzioni esponenziali a base ed esponente reali hanno come dominio tutti i numeri reali
che rendono > 0 le basi delle potenze

CODOMINIO DI UNA FUNZIONE

Si chiama condominio di una funzione linsieme dei valori assunti dalla funzione stessa.

Ad es. per la funzione y = x2 dominio sono i numeri reali; condominio una parabola

4
LIMITI

Si dice limite di una funzione y = f(x) al tendere di x a xo , nell'intervallo di definizione


della funzione, il valore al quale la funzione stessa si avvicina man mano che la x
assume valori sempre pi vicini ad xo ( dove xo pu essere un numero positivo o
negativo, oppure zero, oppure )

Dicesi punto di accumulazione di un insieme un punto xo tale che ,stabilito un suo intorno, cada in esso
almeno un punto dell'insieme diverso da xo
Es. Linsieme dei numeri pari non ha punti di accumulazione. Infatti se si considera lintorno (-1;+1) in esso
non compare nessun punto dellinsieme. Invece ogni punto dellinsieme dei numeri reali un punto di
accumulazione perch, comunque si scelga lintorno, sono infiniti i numeri reali che cadono in esso.
y
1) Limite finito quando la x tende ad un num ero finito +

lim f(x) = y =f(x)

xxo f(xo) =
Si ha questo limite quando in corrispondenza di un
arbitrario numero > 0, piccolo a piacere, si pu de- f(x)
terminare un intorno di xo ( xo - ; xo + ) tale
che per ogni x, appartenente all'intorno, risulti sod-
disfatta la disequazione (fig. 1)
xo x xo xo+
| f(x) - | <
ossia fig 1
- < f(x) < +

N.B. In alcuni casi non esiste il valore della f(x) per x = xo mentre invece in xo ne
esiste il limite
Se xo non un punto di accumulazione il limite per x xo non esiste

Nel caso particolare di = 0 la funzione si dice infinitesima in xo

2) Limite finito quando la x tende all' infi nito


y

lim f(x) =
x +
Si ha questo limite quando in corrispondenza di un ar-
bitrario numero > 0, piccolo a piacere, si pu deter- f(x)
minare un numero N > 0 tale che per ogni |x| > N s
sia soddisfatta la disequazione ( fig 2 )

| f(x) - | <
cio O N x
- < f(x) < +
fig 2
N.B. Se x > N si ha lim f(x) = ( fig 3 )
x+
Se x < - N si ha lim f(x) = ( fig 4 )
x-
Nel caso particolare di = 0 la funzione si dice infinitesima all'infinito
5
y y

f(x) f(x)
-
-

O N x  + - x -N O

fig 3 fig 4

y
3) Limite infinito quando la x tende a un nu mero finito

lim f(x) =
xxo
Si ha questo limite quando in corrispondenza di un f(x)
arbitrario numero E > 0 si pu determinare un
intorno di xo (xo - ; xo) tale che per ogni x,
appartenente all'intorno, risulti soddisfatta la E
disequazione ( fig 5 )
O xo - x xo
| f(x) | > E
fig 5
N.B. Se f(x) > E si ha lim f(x) = + ( fig 6 )
xxo
Se f(x) < -E si ha lim f(x) = - ( fig 7 )
xxo

+ y
y xo x xo +
O

-E
f(x)

f(x)

E
-
O xo x xo +

fig 6 fig 7

4) Limite infinito quando la x tende all' in finito

lim f(x) =
x

6
Si ha questo limite quando in corrispondenza di un arbitrario numero E > 0
si pu determinare un numero N > 0 tale che per ogni |x| > N risulti soddisfatta
la disequazione

| f(x) | > E

N.B. Se per |x| > N sempre f(x) > E esiste il lim f(x) = + ( fig 8 )
x
Se per |x| > N sempre f(x) < -E esiste il lim f(x) = - ( fig 9 )
xoo
+
y
y N x
f(x) O

E -E

f(x)
O N x
-
fig 8 fig 9

Se per x > N sempre |f(x)| > E esiste il lim f(x) = ( fig 10 )


+ x
y y

f(x) E x

E O N
f(x)
-
O N x

fig 10 / a fig 10 / b

Se per x > N sempre f(x) > E esiste il lim f(x) = + ( fig 11 )


x+
y +
N x
f(x)
O +

E -E

f(x)
O N x + -

fig 11 fig 12

Se per x > N sempre f(x) < -E esiste il lim f(x) = - ( fig 12 )


x+

Se per x < -N sempre |f(x)| > E esiste il lim f(x) = ( fig 13 )


x-

7
y y

+ E
f(x) x
-
E -N O

f(x)
- x -N O
-
fig 13 / a fig 13 / b

Se per x < -N sempre f(x) > E esiste il lim f(x) = + ( fig 14 )


x-
Se per x < -N sempre f(x) < -E esiste il lim f(x) = - ( fig 15 )
x-

+
- x -N
f(x) O

E -E

- x -N O
f(x)
-
fig 14 fig 15

Il caso n 4, cio quello dei lim f(x) = si pu riassumere nella seguente tabella
x

|f(x)| > E, esiste il lim f(x) =


x
Se per |x| > N risulta sempre f(x) > E, " " lim f(x) = +
x
f(x) < -E, " " lim f(x) = -
x

|f(x)| > E, esiste il lim f(x) =


x+
Se per x > N risulta sempre f(x) > E, " " lim f(x) = +
x+
f(x) < -E, " " lim f(x) = -
x+

|f(x)| > E, esiste il lim f(x) =


x-
Se per x < -N risulta sempre f(x) > E, " " lim f(x) = +

f(x) < -E, " " lim f(x) = -


x-

8
LIMITE DESTRO E LIMITE SINISTRO

Talvolta non esiste il lim f(x), ma esiste un limite quando si considera il solo intorno
xxo
destro o il solo intorno sinistro di xo. In tal caso si dice che il limite destro o il
limite sinistro della f(x) per x tendente a xo , e si scrive rispettivamente
lim f(x) = lim f(x) =
+ -
xxo xxo
quando in corrispondenza ad un numero arbitrario si pu determinare un intorno destro
( o un intorno sinistro ) del punto xo tale che per ogni x, appartenente all'intorno, sia
soddisfatta la disequazione
| f(x) - | < (v figura)

Analoghe definizioni si hanno per i limiti f(x) f(x) -


lim f(x) = lim f(x) =
+ -
xxo xxo
x x0
TEOREMI SUI LIMITI

Teorema dellunicit del limite Se al tendere di x a xo (Reale), la funzione y = f(x)


tende al limite , ( Reale) questo limite unico

Teorema della permanenza del segno Se al tendere di x a xo la funzione f(x) tende al


limite diverso da 0, esiste un intorno di xo in
cui la funzione assume lo stesso segno di .

Teorema del confronto Date tre funzioni: f1(x), f2(x), f3(x), definite nello stesso intervallo
se risulta, per ogni x di tale intervallo f1(x) f2(x) f3(x)
e se risulta pure lim f1(x) = lim f3(x) = l
xxo xx
pure lim f2(x) =
xxo

Teorema del valore assoluto Se al tendere di x a xo la funzione f(x) tende al limite ,


il limite del valore assoluto della funzione sar uguale al
valore assoluto del limite , cio:

lim | f(x) | = | |
xxo

Teorema (senza nome) Se al tendere di x a xo la funzione f(x) tende al limite e se


si considerano i due numeri m ed n per i quali :
|m|<|| < |n|
sar sempre possibile determinare un intorno di xo per ogni
x del quale risulti
| m | < | f(x) | < | n |
n
f(x)
l
m

x0- x x0 x0+

9
OPERAZIONI SUI LIMITI

Limite della somma di due o pi funzioni E la somma dei limiti delle singole funzioni.

Limite della differenza di due funzioni. E la differenza dei limiti delle due funzioni

Limite del prodotto di due o pi funzioni E il prodotto dei limiti delle singole funzioni

Limite della funzione reciproca E il reciproco del limite della funzione

N.B. Se lim f(x) = 0 il lim 1/f(x) =


x--xo xxo

Se lim f(x) = il lim 1/f(x) = 0


xxo xxo

Limite del quoziente di due funzioni E il quoziente del limite delle due funzioni

Limite della potenza di una funzione E la potenza del limite della funzione

Limite della radice nma di una funzione E la radice nma del limite della funzione

CALCOLO DEI LIMITI

Lim per x x0 di una funzione razionale o irrazionale, intera o fratta: si sostituisce alla x il valore
di x0 Es. Lim (x + x ) / (x -x ) = (2 + 2 ) / ( 2 - 2 ) = 3 + 22
x 2

Lim per x di una funzione razionale intera:si sostituisce alla x il valore , ottenendo

Lim per x di una funzione razionale fratta avente i termini in x al Numeratore e al


Denominatore con lo stesso esponente massimo: si dividono N e D per le x con tale esponente.
Es. Lim (3x2 4x + 1) / (x2 + 4) = lim (3 4/x + 1/x2) / ( 1 + 4/x2 ) = 3
x+ x+

Lim per x di una funzione razionale fratta avente i termini in x al N e al D con esponente
massimo diverso: si dividono N e D per la x con il minore tra gli esponenti massimi, ottenendo
o 0
Es. Lim (x4 - 3x + 1) / ( -x2 + 2x ) = lim (x2 3/x + 1/x2) / (-1 + 2/x ) = -
x+ x+
(Il N + ma il D 1)

Lim per x di una funzione irrazionale intera: si sostituisce il valore alla x con il
maggiore esponente _ _
Es. Lim (x x x2 + x - 3) = lim (x3/2 - x2 + x 1/2 - 3) = -
x+ x+

lim per x di una funzione irrazionale fratta: si applicano le regole precedenti_


Es lim (x2 - 3 x2 ) / (2 x2 - 3 x ) = lim [1 - ( 3 x2 / x2 )] / [ 2 ( 1/ x2 3 x2 )] = 1/2
x+ x+

NB La somma di un limite finito con uno infinito infinito


Il risultato di (+).(-), essendo i segnj discordi, -

10
LIMITI NOTEVOLI

sen x sen 1/x sen x cos x tg x


lim = 1 lim = 1 lim = 0 lim = 0 lim = 1
xo x x 1/x x x x x x0 x
1/x0
1 cos x 1 cos x
lim = 0 lim = lim ( 1 + x ) 1/x = e lim ( 1 1/x )x = 1/e
x0 x x0 x2 x0 x

lim ( 1 + n/x )x = en (per n=1 il lim = e) lim (1 + k/x )mx = emk


x x

ex 1 ax - 1 ex xc
lim = 1 lim = ln a lim = + lim = 0
c x
x0 x x0 x x+ x x+ e

ln ( 1 + x ) (1+x)k 1 ln x
lim = 1 lim = 1 lim = 0 lim xc ln x = 0
x0 x x0 kx x+ xc x0
+

lim af(x) = alim f(x) = a lim loga f(x) = loga lim (fx) = loga
xxo xxo xxo

lim sen f(x) = sen lim f(x) = sen lim cos f(x) = cos lim f(x) = cos
xxo xx o xxo xxo

lim tg f(x) = tg lim f(x) = tg lim cotg f(x) = cotg lim f(x) = cotg
xxo xxo xxo xxo
____ x__
lim f(x) = lim f(-x) lim 1 - x = + lim x = 1
x - x + x - x

I limiti del tipo: lim sen (/x) non sono calcolabili perch sen (/x) si annulla infinite volte per x = 0
xo

FORME INDETERMINATE

Esistono alcuni casi di limiti che si presentano in forma indeterminata.

Le forme indeterminate sono + 0 . 0/0 /

0o 1 ()o log0 0 log0 log 0 log1 1

Non sono forme indeterminate:

(+) / =(+) (>0); (-) / = (- ) (>0); (+) = (+) (>0); () + = ()

(+)+(+) = (+); (-)+(-) = (-); (+) (-) = (-); (-) (-) = (+);

1 / (+) = 1 / (-) = 0; 0 /() = 0; () / 0 = (); ( )-n = 0

11
FUNZIONI CONTINUE

Una funzione continua in xo se risulta lim f(x) = f(xo) oppure se risulta :


xxo
lim f(x) = lim f(x) = f(xo)
+ -
xxo xxo
che indicano rispettivamente che la f(x) continua a destra e a sinistra di xo

Una funzione continua in [a, b] se continua in ogni punto di [a, b], cio se non
ammette nessun punto di discontinuit in [a, b] ( v al Cap Funzioni discontinue)

Funzioni algebriche

Ogni funzione razionale intera continua

Ogni funzione razionale fratta continua per tutti i valori della variabile che non annullano
il denominatore

La funzione potenza y = xn continua per ogni valore della x > o


__
La funzione irrazionale y = x continua per ogni valore della x 0
n

Funzioni trascendenti

Le funzioni sen x e cos x sono continue per ogni valore della x

La funzione tg x = sen x / cos x continua quando cos x diverso da zero

La funzione esponenziale y = ax continua per ogni valore della x

La funzione logaritmica y = loga x ( a > 0 e 1 ) continua per ogni valore della x > 0

TEOREMI SULLE FUNZIONI CONTINUE


massimo
Teorema di Weierstrass Se la funzione y = f(x) continua nellintervallo
chiuso [a, b] essa , ivi, limitata ed ammette un
massimo ed un minimo minimo

a b
Teorema dell'esistenza degli zeri Se la funzione y = f(x) continua
nellintervallo chiuso e limitato [a, b]
e se agli estremi dell'intervallo essa
. assume valori di segno opposto, a c b
cio f(a) f(b) < 0, esiste almeno
un punto c, interno all'intervallo, in
cui f(c) =0

Teorema dei valori intermedi Una funzione continua in un intervallo chiuso e limitato
[a; b] assume, almeno una volta, qualunque valore
compreso tra il massimo ed il minimo assoluti

12
FUNZIONI DISCONTINUE IN UN PUNTO

Se una funzione non continua in xo tale punto detto punto singolare o punto di
discontinuit. ( 3 casi )

1 caso) La funzione non esiste in x o ma :

lim f(x) = R e lim f(x) = ' R diverso da '


+ -
xxo xxo

xo detto punto di discontinuit di prima specie 1


e la differenza - ' detta salto salto
-1
Es. x + ( |x| / x ) x = 0 un punto di
a
discontinuit di 1 specie (salto = 2) -1

2 caso) La funzione non esiste in x o ma in tale punto uno almeno dei due limiti
lim f(x) ; lim f(x) infinito ( in tal caso xo detto punto di infinito )
+ -
xxo xxo
o non esiste.

xo detto punto di discontinuit di seconda specie


0
Es. y =1/x nel punto x = 0

3 caso): Il limite della funzione f(x) per x xo esiste ed finito ma- il valore di f(x)
o non esiste, oppure esiste ma risulta f(x0) lim f(x), il che in contrasto
xx0
con la definizione di funzione continua data allinizio del capitolo relativo.

xo detto punto di discontinuit eliminabile o di terza specie


1
Es. y = ( sen x) / x nel punto x = 0
0

NB Il limite sinistro e quello destro per xx0, in questo caso, sono uguali ma,
come si vedr in seguito, le derivate in x0 sono diverse.

NB Se in una espressione compaiono dei monomi o binomi in x0, in valore assoluto, x0


un punto angoloso

RAPPORTO INCREMENTALE
13
y
B f(x)
Si chiama rapporto incrementale di una funzione f(x), f(xo+h)
definita in un intervallo [a,b], nell'intorno di un suo punto,
xo, il rapporto tra l'incremento della funzione ed il corrispon- f(xo) A C
dente incremento, positivo o negativo, della variabile
cio (v fig ) BC/AC h
O a xo xo+h b
f(xo+h) f(xo)
si chiama rapporto incrementale nell'intorno destro della variabile
h
f(xo-h) f(xo)
si chiama rapporto incrementale nell'intorno sinistro della variabile
-h
,
N.B. Il rapporto incrementale la tangente trigonometrica dell'angolo tra la retta AB e la
retta AC, cio il coefficiente angolare della retta AB.

DERIVATE

Se al tendere a zero dellincremento h della variabile esiste ed finito il limite del


rapporto incrementale di una funzione nellintorno di un suo punto xo, tale limite si dice
derivata della funzione nel punto xo

f ( xo + h ) - f (xo ) f ( xo - h ) - f ( xo )
y' = f ' (xo) = lim = lim
h 0 h h 0 -h

N:B La derivata di una funzione in un suo punto uguale al coefficiente angolare della
retta tangente alla curva in quel punto, cio f (x0) = m , per cui la equazione della
tangente ad una curva y = f(x) nel punto (x0 , y0) pu essere scritta come segue

y y0 = f (x0) ( x x0 )

Se non esiste finito il limite suddetto ma tuttavia esistono e sono finiti il limite sinistro o
quello destro del rapporto incrementale o entrambi, essi si chiamano rispettivamente
derivata sinistra e derivata destra
f ( xo + h ) - f ( xo ) f (xo + h ) - f ( xo )
lim = f-' ( xo ) lim = f+' ( xo )
- +
h 0 h h 0 h
Se f +(x0) = f -(xo) ma di segno opposto, x0 un punto angoloso
Se f +(x0) = + ed anche f -(x0) = + in corrispondenza di x0 c x0
= - = - una cuspide

Se una funzione derivabile in un punto xo essa necessariamente


continua in tale punto, ma non sempre vero il contrario
La derivabilit una condizione pi restrittiva della continuit x0
QUADRO RIASSUNTIVO DELLE OPERAZIONI SULLE DERIVATE

14
D [ f(x) + g(x) ] = f '(x) + g '(x) D [ f(x) g(x) ] = f '(x) g(x) + f(x) g '(x)
________________________________________________________________________
D c f(x) = c f '(x) D [ f(x)]n = n [ f(x) ]n-1 f '(x)
________________________________________________________________________

D f1(x) f2(x) fn(x) = f1(x) f2(x) . fn(x) + f1(x) f2(x) f3(x) .fn(x) +
________________________________________________________________________

n ____ f '(x) ____ f '(x)


D f(x) = n D f(x) =
n [ f(x) ]n-1 2 f(x)
________________________________________________________________________
1 - f '(x) f(x) f '(x) g(x) - f(x) g '(x)
D = D =
f(x) [ f(x) ]2 g(x) [ g(x) ]2

DERIVATE FONDAMENTALI

D cost = 0 D sen x = cos x D sen f(x) = f '(x) cos f(x)


D x =1 D cos x = - sen x D cos f(x) = - f '(x) sen f(x)
D 1/x = - 1/ x2 D tg x = 1 / cos2 x D tg f(x) = f '(x) / cos2 f(x)
D xa = a xa-1 D cotg x = -1 /sen2 x D cotg f(x) = - f '(x) / sen2 f(x)
D x n = -n x-n-1
D ax = ax ln a 1 f '(x)
D arcsen x = D arcsen f(x) =
D ex = ex 1-x2 1-[f(x)]2
D e-x = - e-x -1 - f '(x)
D arccos x = D arccos f(x) =
D af(x) = f '(x) af(x) ln a 1-x2 1-[f(x)]2
1 f '(x)
D ef(x) = f '(x) ef(x) D arctg x = D arctg f(x) =
(es. e-2x = -2 e-2x) 1+x2 1+[f(x)]2
D loga x = (1/x) loga e -1 -f ' (x)
D ln x = 1/x D arccotg x = D arccotg f(x) =
f '(x) 1+x2 1+[f(x)]2
D loga f(x) = loga e
f(x) __ 1 ___ f '(x)
D x = D f(x) =
f '(x) 2 x 2 f(x)
D ln f(x) = 1 -1 1 -f '(x)
f(x) D = D =
x 2xx f(x) 2 f(x)

Derivata della funzione inversa Sia y = f(x) una funzione continua e invertibile nel-
l'intervallo [a,b] e sia x = g(y) la sua inversa. Se la f(x) derivabile nel punto xo

15
di [a,b] ed f '(xo) 0 anche la g(y) derivabile nel punto yo e la sua derivata

g '(yo) = 1 / f '(xo)
Derivata della funzione composta Siano y = f(z) e z = g(x) due funzioni derivabili
Allora anche la funzione y = f [g(x)] derivabile e la sua derivata
f '(x) = f '(z) g '(x) e cio f '[g(x)] g '(x)
N.B. Le funzioni componenti possono essere anche pi di due

TEOREMA DI ROLLE

Se la funzione y = f(x) continua nell'intervallo chiuso [a, b], e derivabile all'interno


dell'intervallo e assume valori uguali agli estremi dell'intervallo,
cio f(a) = f(b), esiste almeno un punto c; interno ad [a, b]
in cui risulta f '(c) = 0 f(a) f(b)
( tangente orizzontale = massimo o minimo )

TEOREMA DI CAUCHY ( o degli incrementi finiti ) a b

Se le due funzioni y = f(x) e g(x) sono continue nell'intervallo chiuso [a, b] e derivabili
all'interno dell'intervallo, esiste almeno un punto c, interno ad [a, b] in cui

f(b) - f(a) = f '(c) ( g '(c) diverso da 0 )


g(b) g(a) g '(c)

TEOREMA DI LAGRANGE ( o del valor medio )

Se la funzione y = f(x) continua nell'intervallo chiuso [a, b] ed f(b)


derivabile all'interno dell'intervallo, esiste almeno un punto c,
interno ad [a, b]
in cui f(b) - f(a) = ( b a ) f '(c)
f(b) f(a) = tg = f(c)
b-a a c1 c2 b
TEOREMA DI DE L' HOPITAL

Nel caso del lim di un quoziente di due funzioni f(x) e g(x) continue e derivabili nell'intorno
di c i cui lim sono entrambi =0 (forma indeterminata 0/0) oppure = (f. i. /) in
xc f(x) f ' (x)
tutti e due i casi vale la regola lim = lim
xc g(x) xc g ' (x)
Nel caso del lim di un prodotto di due funzioni i cui lim sono l'uno = 0 e l'altro = (f.i.
0 oo) basta considerare che f(x) g(x)
f(x) g(x) = = e applicare la regola precedente
1 / g(x) 1 / f(x)
Nel caso del lim di una differenza tra due funzioni i cui lim sono entrambi + o - (f.i.
+ ) si deve cercare di trasformare la differenza delle funzioni in un prodotto o in un
quoziente rientrando cos in uno dei casi precedenti
Nel caso delle f.i. 00 , 10, 0 di pu scrivere [f(x)]g(x) = [eln f(x)]]g(x) = eg(x) ln f(x) e il calcolo
del lim di [f(x)]g(x) si riconduce a quello del lim g/x) ln f(x) ( f.i. 0 )
x0 x0
ln b
Nel caso di f.i. come log0 0, log1 1, log0 , log 0, log oo essendo loga b =

16
effettuando le opportune sostituzioni si rientra nelle f.i. / oppure 0/0 ln a

N.B. Nell'eventualit che anche f '(x) e g '(x) soddisfino le ipotesi del teorema, esso
potr essere applicato pi volte

CONCAVITA E CONVESSITA DI UNA CURVA

Se f " (xo) > 0 la curva che rappresenta la funzione ha in xo la concavit rivolta verso
lalto ( curva concava )
Se f " (xo) < 0 la curva ha in xo la concavit rivolta verso il basso ( curva convessa )

FUNZIONI CRESCENTI E DECRESCENTI

Una funzione crescente se la sua derivata prima esiste ed positiva; decrescente se la


derivata prima esiste ed negativa
Una funzione sempre crescente o decrescente monotna e quindi invertibile

MASSIMI E MINIMI RELATIVI DI UNA FUNZIONE

Condizione necessaria ma non sufficiente perch x0 sia un punto di massimo o di minimo


relativo (estremante) di una funzione f(x) che sia verificata la condizione f ' (x0) = 0
La condizione diventa sufficiente se f " (x0) 0

Per determinare i punti di massimo e di minimo relativo di una funzione f(x) si procede
cos:

1) Si cercano le radici dellequazione f ' (x) = 0

2) Se x o una delle radici si calcola la f " (x0);

3) Se f " (x o) 0 la f(x) ha in xo un massimo relativo ( se f " (xo) < 0 ) o un


minimo relativo ( se f " (xo) > 0 )

4) Se f " (x o) = 0 si calcola la f ''' (xo)

5) Se f ''' (x o) 0 la f(x) non ha in xo n un massimo n un minimo relativo

6) Se anche f ''' (x o) = 0 si calcolano le derivate successive fino a trovare quella che in


xo diversa da zero

7) Se essa di ordine pari si ha in xo un massimo relativo se essa < 0 , un minimo


relativo se essa > 0

8) Se essa di ordine dispari non c in xo n un massimo n un minimo relativo

17
FLESSI

Condizione necessaria ma non sufficiente perch x0 sia un punto di flesso di una


funzione f(x) che sia verificata la condizione f " (x0) = 0
La condizione diventa sufficiente se f ''' (x0) 0
Se anche f ' (x0) = 0 il flesso a tangente orizzontale
Per determinare i punti di flesso di una funzione f(x) si procede cos

1) Si cercano le radici dellequazione f " (x) = 0


2) Se x o una delle radici si calcola la f ''' (xo)
3) Se f ''' (x o) 0 la f(x) ha in xo un flesso. Se f '(xo) = 0 il flesso a tangente
orizzontale ; se f '(x0) > 0 il flesso ascendente; se f '(xo) < 0 il flesso
discendente.
4) Se invece f ''' (x o) = 0 si calcolano le derivate successive fino a trovare quella che
in xo diversa da zero
5) Se essa di ordine dispari si ha in xo un flesso ( In particolare se anche f ' (xo) = 0
il flesso a tangente orizzontale )
6) Se essa di ordine pari , xo non un punto di flesso per la curva ma, nel caso che
sia f ' (xo) = 0 : un massimo se la derivata di ordine pari < 0 , un minimo se la
, derivata di ordine pari > 0

N.B. Se la funzione ha "derivata infinita" in x0 ( cio y (x0) = = tg 90 ) in tale punto si


ha un flesso a tangente verticale o una cuspide

RICERCA DEI MASSIMI, MINIMI E FLESSI MEDIANTE LO STUDIO DEL SEGNO DELLA
DERIVATA PRIMA

Se in xo la derivata prima nulla e se si pu stabilire il segno di tale derivata nell'intorno


sinistro e nell'intorno destro di xo , i 4 schemi che seguono mostrano come si pu
determinare se xo un punto di massimo o di minimo relativi o di flesso ascendente
o discendente
Per stabilire il segno della derivata basta risolvere la disequazione y ' > 0
Massimo Minimo Flesso asc. Flesso disc.

0 0 0 0
y' + - y' - + y' + + y' - -
xo xo xo xo

N.B. Nell'esame degli schemi opportuno ricordare che y' la tangente


alla curva I flessi sono a tangente orizzontale

18
QUADRO RIASSUNTIVO DEI MASSIMI, MINIMI E FLESSI

f ' (xo) f " (xo) f ''' (xo) f iv (xo) f v (xo)

> 0 minimo
= 0 < 0 massimo

= 0 = 0 o flesso
= 0 > 0 minimo
= 0 = 0 < 0 massimo

= 0 = 0 = 0 = 0 0 flesso
N.B. Essendo la f ' (xo) = 0 gli eventuali flessi sono a tangente orizzontale

DIFFERENZIALE DI UNA FUNZIONE

Se f(x) una funzione derivabile in un punto x , si chiama differenziale di f(x) il prodotto


della derivata f ' (x) della funzione per l'incremento x della variabile indipendente.
Lo si indica con d f(x) oppure d y per cui si pu scrivere
d f(x) = f ' (x) x (1)
Poich il differenziale di x, che dx, uguale a x, la (1) si pu anche scrivere
d f(x) = f ' (x) dx
da cui si ricava
f ' (x) = d f(x) / dx
che significa che la derivata di una funzione uguale al rapporto tra il differenziale della
funzione stessa e il differenziale della variabile dipendente

Data una funzione f(x), consideriamo un suo punto P


di ascissa x ed un suo punto R di ascissa x + x y B f(x)
e la tangente alla curva in P, che forma con l'asse x R
un angolo
Se si prende sulla tangente suddetta un punto B
avente ascissa x + x, essendo il rapporto P A
BA / PA = tg = f ' (x)
(V. definizione della derivata) si ha
BA = PA tg = f ' (x) x
Pertanto il differenziale della funzione f(x) __
rappresentato graficamente dal segmento BA
che l'incremento dell'ordinata della tangente O x x + x
in P conseguente all'incremento x della
variabile indipendente

19
ASINTOTI

Una retta si dice asintoto della curva y = f(x) quando la distanza di un punto della
curva dalla retta tende a zero man mano che tale punto si allontana sulla curva rispetto
all'origine degli assi tendendo all'infinito

Una funzione algebrica razionale intera non presenta nessun tipo di asintoto
x =x0

ASINTOTI VERTICALI

Se lim f(x) = o/e lim f(x) =


- +
xxo xxo x0

la retta x = xo un asintoto verticale della curva f(x)

N.B. Le funzioni razionali ed irrazionali fratte hanno tanti asintoti verticali quanti sono gli
zeri del loro minimo comun denominatore; infatti, se in y=f(x)/g(x) g(x)=0, y =
Le funzioni irrazionali intere non hanno normalmente asintoti verticali

ASINTOTI ORIZZONTALI y=

Se lim f(x) =
x

la retta y = un asintoto orizzontale della curva f(x) y=

Se lim f(x) = e /o lim f(x) = '


x - x +

l'asintoto orizzontale sinistro; ' l'asintoto orizzontale destro

N.B. Nel caso di una funzione razionale fratta quando numeratore e denominatore sono
dello stesso grado l'asintoto orizzontale il rapporto dei coefficienti delle variabili di
massimo grado; quando il denominatore di grado superiore al numeratore l'asintoto
orizzontale l'asse x ( y=0 )
Le funzioni irrazionali intere con dominio infinito possono avere pi asintoti orizzontali

ASINTOTI OBLIQUI

Quando
lim f(x) =
x
y = mx + q

l'equazione dell'asintoto obliquo ( se esiste ) y = mx+q

20
in cui f(x)
m = lim = lim f '(x) ( Regola di De L' Hopital ) (V pag. 16)
x x x

q = lim [ f(x) - m x ] = lim [ f(x) x. f (x) ]


x x

N.B. Le funzioni razionali fratte hanno un solo asintoto obliquo soltanto quando il grado
del numeratore supera di 1 il grado del denominatore
Le funzioni irrazionali il cui dominio si estende all'infinito possono avere pi asintoti
obliqui oppure asintoti orizzontali e asintoti obliqui

FUNZIONE ASINTOTICA AD UNA FUNZIONE RAZIONALE FRATTA

Data una funzione algebrica razionale fratta

a0 xn + a1 xn-1 ++ an
y =
b0 xm + b1 xm-1 + + bm

esiste l'asintoto orizzontale y = 0 se n < m, l'asintoto orizzontale y = a0 / b0 se n = m


e l'asintoto obliquo y = m x + q = Q(x) se n m =1 ( Q(x) il quoziente della
divisione del polinomio numeratore per il polinomio denominatore della funzione data )

Se n > m la curva rappresentante il polinomio Q(x) ( sempre di grado n - m ), che una


retta se n - m =1, una parabola se n - m = 2, una cubica se n - m = 3,
asintotica alla curva che rappresenta l'equazione data

2 x4
Es Sia data la funzione y = y
in cui n = m + 2 x2 3
__
La funzione definita per ogni x 3
(x = 3 e x = - 3 sono asintoti verticali)

La curva passa per l'origine degli assi


__
C' un minimo relativo nei punti ( - 6 ; 24)
e ( 6 ; 24 ) e un massimo relativo nel O x
punto ( 0 : 0 )

La parabola di equazione Q(x) = 2 x2 + 6


asintotica alla curva della funzione dat

21
x4
Es Sia data la funzione y =
in cui n = m + 3 x1 y

La funzione definita per ogni x 1


( x = 1 un asintoto verticale )

La curva interseca gli assi nell'origine

C' un minimo relativo nel punto ( 4/3 ; 256 / 27 )


e un flesso nel punto ( -1 ; -1/2 ) Essendo
y' (-1) > 0 il flesso ascendente O 1 x

La cubica di equazione Q(x) = x3 + x2 + x + 1


asintotica alla curva della funzione data

STUDIO DELL'ANDAMENTO DI UNA FUNZIONE

x3
Data una funzione, ad es y =. , per studiarne l'andamento in modo da
(x-1)2
poterne costruire il grafico (non per punti) opportuno procedere nel modo seguente

1 Stabilire quale la natura di y ( Nel caso d ell' es. si tratta di una funzione algebrica
razionale fratta di 3 grado )
2 Studiare il segno ( Nel caso dell'es: per x >0 y>0 ; per x<0 y<0 )
3 Stabilire l'insieme di definizione o dominio ( Nel caso dell' es. la y definita per x 1:
infatti per x = 1 il denominatore si annulla e la funzione non esiste pi)
4 Esaminare il comportamento agli estremi del dom inio ( Nel caso dell'es. lim y = -
lim y = + ) x-
x+
5 Calcolare le coordinate degli eventuali punti d i intersezione con gli assi cartesiani,
ricavando il valore di x ponendo y = 0 ed il valore di y ponendo x = 0 ( Nel caso
dell'es .la curva taglia gli assi cartesiani soltanto nell' origine; infatti per x = 0 y = 0 )
6 Discutere la continuit della funzione ( Nel caso dell'es.la funzione presenta un punto
di discontinuit di seconda specie per x = 1)
7 Stabilire il periodo, se una funzione goniom etrica ( Non il caso dell'es. )
8 Determinare l'equazione degli eventuali asint oti ( Nel caso dell'es. esiste un asintoto
verticale doppio di equazione x = 1 e l'asintoto obliquo di equazione y = x + 2 che
interseca la curva della y nel punto ( 2/3 ; 8/3 ) )
9 Calcolare la derivata prima ed eventualmente la seconda ( Nel caso dell'es. la
x2 (x 3)
derivata prima y ' = )
(x-1)3

10 Determinare gli intervalli in cui la funzione crescente o decrescente


11 Calcolare le coordinate degli eventuali punti di massimo e di minimo relativi, di flesso
con tangente orizzontale e di flesso con tangente obliqua,

y'0 per x 0 ; per 0 x < 1 ; e per x 3

22
Si pu quindi disegnare lo schema 7 y
minimo
6

4 asintoto obliquo
0 0
y ' + + - + 3

o 1 3 2

Esiste pertanto un minimo relativo nel punto 1


(3;27/4) ed un flesso ascendente a tangente -2 -1 1 2 3 4
orizzontale nell'origine (asse x) | - | | | | |
12 Studiare la concavit e la convessit 0 flesso x
(Nel caso dell'es. c' una concavit verso
l'alto per 0 < x < 1 e per x > 1
13 Tracciare il diagramma della y
(Nel caso dell'es. il diagramma quello asintoto verticale
a lato)

ESEMPIO DI STUDIO DI UNA FUNZIONE CON TERMINI IN VALORI ASSOLUTI


1
Sia data la funzione y =
x |x2 2|

E' una funzione razionale fratta di 3 grado


Si hanno due casi
__ __
1 caso 2
x -2 >0 cio x - 2 o x 2

In questo caso la funzione si pu scrivere -1


y = (1)
2
x -x2
Essa definita per x 2 (Infatti per x = 2 la funzione presenta un punto di
Infinito; x = 2 un asintoto verticale)
Inoltre essendo il lim y = 0 l'asse x (y = 0) un asintoto orizzontale
x
Non ci sono n massimi, n minimi, n flessi __
La funzione crescente per x 2 (per 2); decrescente per x - 2
__ __
2 caso x2 - 2 < 0 cio -2 x 2

In questo caso la funzione si pu scrivere 1


y = (2)
x2 + x - 2
Essa definita per x 1 (infatti ad x = 1 corrisponde un punto all'infinito; x = 1
un asintoto verticale)
La curva non interseca l'asse x ma interseca l'asse y nel punto A (0 ; -1/2)
La derivata prima mostra che esiste un massimo nel punto (-1/2 ; -4/9)
Ci sono due punti di discontinuit in B ( - 2 ; - 2 / 2 ) e C ( 2 ; 2 / 2 )

23
__ __
In entrambi i punti B e C, con ascisse - 2 e 2 , la curva presenta due tangenti
distinte con equazioni generiche y = m(x-x0) + y0 in cui m il lim y essendo y la
derivata delle (1) e (2) e x0 e y0 le coordinate xx0
di B e di C, rispettivamente. B e C sono punti angolosi.

_
- 2 -1/2 0 1 C 2

A x

RISOLUZIONE GRAFICA DI DISEQUAZIONI

Quando si deve risolvere una disequazione f(x) > g(x) oppure f(x)< g(x) si trovano dei
valori della x il cui corrispondente punto (x; f(x)) ha ordinata maggiore ( o minore ) del
punto (x; g(x)). In altre parole il punto di coordinate (x; f(x)) si pu trovare al di sopra
(o al di sotto) del punto di coordinate (x; g(x))
Es Risolvere la disequazione
x-1

|x| ex+1 > 1 x-1
1
che si pu scrivere (se x 0 ) ex+1 >
|x|

Posto il 1 membro della disequazione uguale a f(x) ed il 2 membro uguale a g(x)


risulta f(x) > g(x)
Dai grafici delle due funzioni appare che tale disequazione valida per | x | > 1
Il punto (-1;0) un punto di discontinuit di 2^ specie

y
f(x)

g(x)

e
f(x)

(1;1)
g(x)
1 0 1
RISOLUZIONE APPROSSIMATA DI EQUAZIONI ALGEBRICHE E TRASCENDENTI
24
Una equazione algebrica di grado superiore al secondo o trascendente (goniometrica,
logaritmica, esponenziale ) talvolta difficile da risolvere con esattezza, mediante calcoli
algebrici.
In questi casi ci si deve accontentare di una soluzione approssimata.
Per fare questo occorre individuare un intervallo dell'equazione in cui ci sia una ed una
sola soluzione dell'equazione stessa.
Il teorema dell'esistenza degli zeri (v Teoremi delle funzioni continue) afferma che in una
funzione continua in (a, b), se f(a) ed f(b) hanno segni opposti, di modo che sia
f(a).f(b) < 0 esiste un punto c fra a e b tale che f(c) = 0. Cio c sta sull'asse x ed
essendo l'intersezione della curva che rappresenta l'equazione con l'asse x (y=0),
rappresenta la soluzione cercata dell'equazione.

Se gli intervalli fossero pi di uno bisognerebbe separare i vari intervalli in modo che due
estremi consecutivi abbiano i corrispondenti valori della funzione, uno positivo ed uno
negativo, cosicch sia rispettata la condizione f(a) . f(b) < 0
Per individuare gli estremi dell'intervallo (a, b) si pu procedere graficamente, come
nell'esempio che segue.

Sia data l'equazione f(x) = x4 + 3 x3 5 = 0 che


si pu scrivere x4 = 5 3 x3 da cui si possono y=53x
3
y=x
4

ricavare le due funzioni y = x4 ed y = 5 3 x3.


I grafici delle due funzioni, tracciati per punti, si
Intersecano ( le y sono =) in A la cui ascissa
compresa, come si vede dal disegno, tra 1 e
2, che sono gli estremi dell'intervallo cercato. _1
A
Per trovare il valore dell'ascissa approssimata 0 | | |
di A , entro i limiti della precisione voluta, si 1 2 3
possono adottare diversi metodi, tra cui il
metodo di bisezione ed il metodo delle
tangenti

METODO DI BISEZIONE

Individuato, come si visto, graficamente, l'intervallo (a,b) in cui cade la soluzione c,


dovendo essere f(a).f(b) < 0, la funzione pu avere solo uno dei quattro andamenti
rappresentati nelle figure seguenti

Fig. 1 Fig. 2 Fig: 3 Fig. 4

Concavit verso l'alto: f "(x) > 0 Concavit verso il basso: f "(x) < 0

25
Il metodo di bisezione consiste nel calcolo del valore medio ci tra gli estremi di intervalli
sempre pi piccoli, calcolando, in corrispondenza di tali valori, quello della funzione f(ci)
che si avvicina sempre di pi a zero, quanto pi ci si avvicina a c.

Il primo dei valori medi c1 = (a + b) / 2 da cui si calcola f(c1) che potr essere > o < 0.
Per calcolare c2 si dovr scegliere, fra gli intervalli (a, c2) e (c2, b), quello ai cui estremi la
funzione assume valori opposti come nelle figg. 1 4. Quindi nell'ipotesi che f(c1) sia > 0
e che la funzione abbia l'andamento di fig 3, bisogner scegliere l'intervallo (c1, b) tra i
cui estremi c' il c cercato. Sar perci c2 = (c1 + b) / 2 e f(c2) sar pi vicino a zero.
Per calcolare c3 si dovr scegliere, tra i vari intervalli possibili, il pi piccolo, che abbia
per i relativi valori della funzione negli estremi dell'intervallo, di segno opposto.
Il cn , cui corrisponde un valore f(cn) prossimo allo zero, entro la precisione voluta,
la soluzione approssimata dell'equazione.

Nel caso della funzione prima esaminata, la cui soluzione cade nell'intervallo (1, 2),
l'andamento, essendo f(1) = -1 ed f(2) = 35 e la derivata seconda f "(x) > 0 per x>0 e
quindi nell'intervallo (1, 2), quello della fig 2.

c1 = 1,5 ed f(c1) = 15,25 > 0 ..c10 = 1,070 ed f(c10) = -0,010 < 0


M
e cos via fino alla precisione desiderata.

METODO DELLE TANGENTI


P
Supponendo che la curva della funzione abbia l'andamento
di fig 2, nell'intervallo (a, b), come nel disegno a fianco, S
si scrive l'equazione della tangente alla curva nel punto c
(b. f(b)). Ricordando che il coefficiente angolare della a T R N b
tangente ad una curva in un punto (x0, f(x0)) la derivata
prima della funzione in x0 , si pu scrivere
y = m (x x0) + y0 = f '(x0). (x x0) + f(x0) (1)
Ponendo y = 0 si trova l'ascissa x1 del punto N di
intersezione fra la curva e l'asse x
Questa ascissa si trova con la formula , ricavata dalla (1) x1 = x0 - f(x0) / f '(x0) (2)
che si pu facilmente generalizzare in xn = xn-1 f(xn-1) / f '(xn-1) (3)
Nota la x1 si calcola la f(x1), che l'ordinata del punto P, ottenuto conducendo la
verticale per N, e la f '(x1).
Dal punto P si procede come da M e si calcola x2, ascissa di R, e quindi f(x2), ordinata
di S e f '(x2), e cos via.
I valori delle xi sj avvicinano sempre di pi a c, mentre l valori delle f(xi) si
approssimano a zero

Nel caso dell'esempio gi esaminato precedentemente, x0 = 2 e f(x0)= 35


.x6 = 1,07099 e f(x6) = 0,00065

La soluzione approssimata molto simile a quella trovata con il metodo di bisezione.

26
INTEGRALI

AREA DEL TRAPEZOIDE f(b)

y y=f(x)

f(x1)
b-a
x = = costante f(a)
n

x
O a x1 x2 xn b x

f(a) + f(x1) f(x1) + f(x2) f(xn) + f(b)


S = + + .+ x =
2 2 2
f(a) f(b)
= x + f(x1) + ..+ f(xn) + =
2 2
f(a) + f(b)
= x + f(x1) + .. + f(xn)
2
ba f(a) + f(b) n
S = + f(xi)
i =1
n 2

INTEGRALE DEFINITO

Il limite di S per n tendente all'infinito si definisce integrale definito della funzione


b

y = f(x) nell'intervallo [a, b], si indica con il simbolo f(x) dx ed esprime l'area
a
2 2
compresa tra le rette x = a e x = b, la curva y = f(x) e lasse x y= r - (x-1)
y y
y a b x 1

y=f(x) - a b x
2
a b x y=f(x) L tra a e b del semicerchio 1 d
area positiva b area negativa unarea positiva; quello tra a e b del
f(x) dx d unarea negativa; 2 d unarea negativa Quindi
1+2=0
a a Per calcolare larea 1 + 2 occorre
f(x) dx d invece unarea positiva quindi procedere come detto al

27
b Calcolo di aree a pag. 31

La funzione f(x) si chiama funzione integranda; la variabile x si dice variabile di


b

integrazione; l'integrale f(x) dx detto funzione integrale


a

La funzione integranda deve essere continua e non negativa nell'intervallo [a, b]

Una funzione continua nell'intervallo [a, b] integrabile in tale intervallo e viceversa

Consideriamo ora la funzione f(t) continua


x y

nell'intervallo [a, b] ; l'integrale f(t) dt y = f(t)


a

chiaramente una funzione di x Esso viene


indicato con il simbolo S(t) ed detto integrale S(t)
definito, funzione del suo estremo superiore
O a x b t

TEOREMA DI TORRICELLI - BARROW

x
La derivata della funzione integrale S(t) = f(t) dt in un punto uguale al valore che
a

la funzione integranda f(t) assume in quel punto cio S ' (t) = f(t) e, pi in generale,

S ' (x) = f(x)

FUNZIONI PRIMITIVE

Infinite sono le funzioni che hanno come derivata una determinata funzione, cio tutte
quelle che differiscono, l'una dall'altra, per una costante c indeterminata
Per cui si pu scrivere x

S (x) = f(x) dx = F(x) + c


a

Le infinite funzioni F (x) + c si chiamano primitive della funzione integranda data

CALCOLO DELL'INTEGRALE DEFINITO

L'integrale definito uguale al valore che una primitiva assume all'estremo superiore del-
l'intervallo di integrazione diminuito del valore che tale primitiva assume nell'estremo infe-
riore b

a f(x) dx = F(b) - F(a)

28
TEOREMA DEL VALOR MEDIO O DELLA MEDIA

Data la funzione y = f(x) continua nellintervallo [a, b] e quindi integrabile, esiste


almeno un punto c (valore medio), interno allintervallo, y
per cui
b

f(x) dx = ( b - a ) f(c) f(b) y = f(x)


a f(c)
cio F(b) - F(a) = ( b a ) f(c)
f(a)
Derivando si ottiene
f(b) - f(a) = ( b a ) f '(c)
O a c b x
che il teorema di Lagrange ( Vedi al Cap relativo)
b-a
VALORE EFFICACE

Dicesi valore efficace di una funzione f(x), continua nell'intervallo [a,b], l'espressione
b

Veff [f(x)] = [1 / ( b-a ) ] [f(x)]2


a
dx

PROPRIETA' DELL'INTEGRALE DEFINITO

b a

1^ f(x) dx
a
= -
b
f(x) dx
b c d d

2^ f(x) dx
a
+ f(x) dx
b
+ f(x) dx
c
=
a
f(x) dx
b b b

3^ f(x) dx a g(x) dx
a
= [ f(x)
a
g(x) ] dx

b b

4^ k f(x) dx = k f(x) dx
a a

INTEGRALE DEFINITO CON UNO O ENTRAMBI GLI ESTREMI ILLIMITATI

Se una funzione f(x) definita in [ a ; + ) ed integrabile in [ a ; b ] si pone


+ b

f(x) dx = lim f(x) dx


a b a
Cos pure per una funzione definita in ( - ; b ) o in ( - ; + ) si pone
b b + b

f(x) dx = lim f(x) dx e f(x) dx = lim f(x) dx


- a - a - a - a
b +
Ovviamente i limiti devono esistere ed essere finiti
29
INTEGRAZIONE APPROSSIMATA

Qualora non sia possibile, o sia troppo laborioso, il calcolo di un integrale con le note
regole di integrazione, si pu far ricorso ad uno dei metodi di calcolo approssimato, con le
cosiddette formule di quadratura

Formule dei rettangoli

Data una funzione y = f(x), da integrare nellintervallo y y=f(x)


(a,b), di cui non si in grado di calcolare lintegrale,
se ne possono ottenere dei valori approssimati dividendo
il suddetto intervallo in n intervallini uguali, di ampiezza
(b a) / n, cio ( x0 ,x1 ) ; ( x1 ,x2 ); ( xn-1 ,xn ),
in cui x0 = a e xn = b.
Si calcolano quindi le aree dei due plurirettangoli, uno
che contiene la curva, laltro sotto la curva,ottenuti y0 y1 yn-1 yn
tracciando le relative ordinate y0 , y1 ,yn-1 , yn. O x0 =a x1 xn-1 xn =b x
Tali aree forniscono due valori dellintegrale, uno in
eccesso ed uno in difetto, tanto pi approssimati quanto
pi grande il numero n.
Si ha quindi b
a f(x) dx [ (b-a) / n ] . (y0 + y1 +.+ yn-1) area del plurirettangolo
b esterno
e a f(x) dx [ (b-a) / n ] . (y1 + y2 + + yn )
area del plurirettangolo
interno
Un valore pi vicino a quello esatto si pu ottenere facendo la media dei due valori
calcolati con le formule precedenti.

Formula dei trapezi


B
Si divide lintervallo (a,b) e si tracciano le ordinate y
come descritto nel paragrafo precedente.
Si indicano con A, P1,. Pn-1, B i punti in cui le P1 Pn-1
suddette ordinate incontrano la curva della funzione. P2
Si uniscono poi nellordine i punti A con P1, P1 con
P2 e infine Pn-1, con B. A
Si ottengono cos dei trapezi le cui aree sono y0 y1 y2 yn-1 yn
O x0 =a x1 x2 xn-1 xn =b

[ (b-a) / n ] . [( y0 + y1 ) / 2 ] ; [(b-a) / n] . [ ( y + y ) / n ]

La somma delle aree di tutti i trapezi d un valore approssimato dellintegrale, tanto pi


prossimo al valore vero quanto pi grande il numero n. E cio
b

a f(x) dx [ (b-a) / n ] . { [(yo + yn) / 2 ] + y1 + y2 + + yn-1 } .

30
CALCOLO DI AREE

B y
curva AB y = f1(x)
A B
BC y = f2(x) y = f2(x)
y = f1(x)
a c b CA y = f3(x)
A S1 S2 C
a b c x
C S3

Larea del triangolo curvilineo ABC y = f3(x)


b c a

S = a f1(x) dx + f2(x) dx
b
+ f3(x) dx
c
= S1 + S2 + S3

Fissato sul contorno dellarea il senso orario, partendo da uno qualsiasi dei punti di
intersezione, si esegue la somma degli integrali definiti aventi:
per estremo inferiore lascissa del punto di partenza,
per estremo superiore lascissa del punto di arrivo,
per funzione integranda lequazione della curva che rappresenta un lato del triangolo

Analogamente si procede con figure diverse dal triangolo curvilineo.

CALCOLO DI VOLUMI

S(x) b

V = S(x)
a
dx
B

b Es Volume di una piramide S(x) h


x

a B = Area della base S(x) = B x2 / h2

V = ( B x2 / h2 ) dx = (1/3) B h
0

31
CALCOLO DI VOLUMI DI SOLIDI DI ROTAZIONE
S(x)

Y
Ogni sezione un cerchio di area

S(x) = y2
x b b

y = f(x) V = a S(x) dx = a y2 dx
(rotazione attorno all'asse x)

a x b n

x = g(y) V = m x2 dy
(rotazione attorno all'asse y)

CALCOLO DELLA LUNGHEZZA DI UN TRATTO DI CURVA PIANA

Dato un tratto di curva piana AB, che rappresenta


la funzione y = f(x) nell'intervallo [a, b], per mi- y
surarne la lunghezza L si suddivide l'intervallo in B
n parti, indicate con xi ; si indicano con yi gli
incrementi relativi della funzione e con Li le
lunghezze delle corde corrispondenti
Li yi
Per il teorema di Pitagora A
___________ ______________ xi
Li = (xi)2 + (yi)2 = xi 1+[ (yi) / (xi) ]2
x
ed, essendo, per il teorema di Lagrange a b
yi
= f ' (xi )
xi
__________
si ottiene Li = xi 1 + [ f ' (xi )]2

Poich Ln = L1 + L2 + + Ln
b __________
passando all'integrale si potr scrivere L = 1 + [ f ' (x) ]2
a
dx

Se la curva rappresentata dalle equazioni parametriche x = x(t) e y = y(t) definite


nell'intervallo (t0 , t1) b ________________________

L = a [x ' (t)]2 + [y ' (t)]2 dt

32
TEOREMA DI GULDINO

Superficie di rotazione

Data una linea piana che effettua una rotazione completa attorno ad una retta complanare
ma senza punti di contatto con essa, l'area della superficie generata dalla rotazione della
linea uguale al prodotto della lunghezza della linea per la lunghezza della circonferenza
descritta dal suo baricentro G
Indicando con L la lunghezza della linea, con R la distanza del suo baricentro dal-
l'asse di rotazione e con S l'area della superficie,
S = 2RL
G
Es Si vuole calcolare la superficie laterale del tronco r2
di cono rappresentato nella figura r1 R
___________
Essendo L = ( r2 r1)2 + h2 asse
di
rotazione
R = ( r1 + r2 ) / 2 L
si ha r1 + r2 ___________
S = 2 ( r2 r1)2 + h2
2 h
Volume di rotazione

Data una superficie piana che effettua una rotazione completa attorno ad una retta
complanare ma senza punti di contatto con essa, il volume del solido generato dalla
rotazione della superficie uguale al prodotto dell'area della superfice per la lunghezza
della circonferenza descritta dal suo baricentro
Indicando con S l'area della superficie e con R la distanza del baricentro della
superficie dall'asse di rotazione e con V il volume

V = 2RS

Es Indicando con G il baricentro del triangolo


equilatero della figura a lato, con il lato,
con h = ( 3 / 2 ) l'altezza, con. h
R = (1/3)h +d = ( 3 / 6 ) la distanza di G
G dall'asse di rotazione, con S = ( 3 / 4) 2 R
l'area della superficie, il volume V d
__ __ ,
V = 2 ( 3 / 6) ( 3 / 4) 2 = 3 / 4 asse di rotazione

33
TEOREMA DI ARCHIMEDE

Tale teorema afferma che l'area di un segmento parabolico uguale ai 2/3 di quella del
rettangolo circoscritto

Si pu dimostrare con un esempio


__ y
Sia data una parabola y = ax2, una corda AB e il
rettangolo ABCD, circoscritto al segmento parabolico B
delimitato da AB e dalla parabola, in cui, ovviamente,
CD parallelo ad AB e tangente alla parabola
Supponiamo che le coordinate di A e B siano
A(-2 ; 4a) e B(4 ; 16a) A
Allora AB = 6 1+4a2 ; l'equazione della retta C
AB y = 2ax + 8a con m = 2a ; l'equazione
della retta CD y = 2ax a ; BC uguale alla__
distanza di B dalla retta CD e risulta 9a / 4a2 + 1 D

L'area del rettangolo ABCD pertanto = 54a O x

L'area del settore parabolico


4 -2

( 2ax + 8a ) dx + ax2 dx = 36a che appunto i 2/3 di 54 a c.v.d.


-2 4

INTEGRALE INDEFINITO

L'integrale indefinito di una funzione ( detta integranda ) una funzione ( detta primitiva )
nota a meno di una costante e la cui derivata la funzione integranda
Si scrive
f(x) dx = F(x) + c

PROPRIETA' DELL' INTEGRALE INDEFINITO

1^ [ f(x) g(x) ] dx = f(x) dx g(x) dx ..

2^ k f(x) dx = k f(x) dx

34
1. ALCUNI INTEGRALI NOTEVOLI

dx = x + c dx ex = ex + c dx ef(x) = [1/ f (x) ] ef(x) + c dx eg(x) g(x) = eg(x) + c


dx x eax = (eax / a2 ) (ax 1) + c dx / (1 + x) = - ln I1 + xI + c dx /1+ex = - ln (1+e--x) +
dx f '(x) / f(x) =ln | f(x) | + c dx f ' (x) / f(x) = 2 f(x) + c
dx xn = [1/(n+1)] xn+1 + c ( n -1 ) Se n = -1 dx (1/x) = ln |x| + c
dx cax = cax / a ln c + c dx / (x - a)2 = dx (x-a)-2 = (x-a)-1 /-1 = 1/ (a x) + c
dx sen ax = - (1/a) cos ax + c dx / ( a2 + x2 ) = (1/a) arctg (x/a) + c =
dx cos ax = (1/a) sen ax + c = - (1/a) arccotg (x/a) + c
dx tg x = -ln |cos x| + c dx / ( a2 - x2 ) = (1/ 2a) ( ln | (a+x) / (a-x) + c
dx cotg x = ln |sen x| + c dx a2 x2 = ( x a2 x2 + a2 arcsen (x/a)) + c
dx sen2 x = x sen 2x + c dx / a2 x2 = arcsen (x/a) + c = - arccos (x/a) + c
dx cos2 x = x + sen 2x + c dx x / a2 x2 = - a2 x2 + c
dx / (sen2 x ) = - cotg x + c dx x2 - a2 / x = x2 - a2 - a arccos (a/x) + c
dx / (cos2 x ) = tg x + c dx x2 a2 = [x x2 a2 a2 ln (x+ x2 a2 )]
dx ln |x| = x ln |x| - x + c dx x x2 a2 = 1/3 (x2 a2 ) 3/2 + c
dx x ln |x | = (x2 /2) ln |x| - (x2 / 4) + c dx x / x2 a2 = x2 a2 + c
dx / x ln |x| = ln | ln |x| | + c dx / x2 a2 = ln | x + x2 a2 | + c
dx ln |x| / x = ln 2 |x| + c dx / x x2 + a2 = - (1/a) ln[ ( a + x2 + a2 ) / x ]+ c
dx xn ln a |x| = [xn+1 / (n+1)] ln a |x| - xn+1 / (n+1)2 + c dx (ln x)n /x = (1/n+1)(ln x)n+1+ c (n1)
dx (ax + b)n = (ax + b) n+1 / a (n+1) + c (n -1) dx / (ax + b) = ( 1 / a ) ln |ax + b| + c
dx / x (ax + b) = - (1/ b) ln |(ax+b) / x| + c dx x / (ax+b) = (1/a2) ax+b - b ln |ax+b| +c
dx ax + b = ( 2 / 3a ) ( ax + b )3 + c dx x / ax + b = [ 2 ( ax 2b ) / 3a2 ax + b + c
dx / ax b = (2 /a) ax b + c dx ln |ax+b| = (1/a) [(ax+b) ln |ax+b| - (ax+b)] + c
dx x / (ax + b)2 = ( 1 / a2 ) [ ln |ax + b| + b / (ax + b) ] + c
dx / (ax2 + b) = (1 / ab ) arctg x ( ab / b) + c dx x / (ax2 + b) = (1 / 2a ) ln !ax2 + b| + c
dx / (ax + b) ( cx + d) = [ 1 / ( ad bc ) ] ln | (ax + b) / (cx + d) | + c
dx (ax + b) / (cx + d) = (a/c)x + [ (bc ad) / c2 ] ln |cx + d| + cost
dx x / (ax + b) (cx + d) = [1 / (bc ad) ] [ ( b / a ) ln |ax + b| - ( d / c ) ln |cx + d| ] + c
dx ax2 + bx + c = (1/2 a ) (2ax + b)2 - + cost (a>0)

35
INTEGRAZIONE PER SCOMPOSIZIONE

Consiste nello scomporre la funzione integranda nella somma (algebrica) di funzioni di


ciascuna delle quali si conosce l'integrale indefinito o il suo calcolo pi facile

INTEGRAZIONE PER PARTI

Dato l'integrale u dv cio u v' dx in cui la funzione u viene chiamata fattore finito e la
funzione dv = v' dx fattore differenziale, del quale si sa determinare la primitiva v,

u dv = u v - v du (1)

Si applica questo metodo quando l' v du pi facile da calcolare dell' u dv

Con altre notazioni la (1) pu essere scritta nel modo seguente

f(x) . g (x) dx = f(x) . g(x) - g(x) . f (x)

INTEGRAZIONE PER SOSTITUZIONE

Occorre trovare una funzione x = g (z) in modo da esprimere la variabile x di integra-


zione in funzione di una variabile sostitutiva z, per cui essendo

dx = g '(z) dz si abbia f(x) dx = f[ g(z) ] g ' (z) dz

Nel caso di un integrale del tipo dx / x2 3x + 2 in cui il trinomio a denominatore pu


essere trasformato in un prodotto di due binomi: (x-1)(x-2) occorre determinare due
numeri A e B tali che risulti 1 A B
= +
(x-1)(x-2) x -1 x -2

ossia 1 = A (x 2) + B ( x 1) = (A + B) x - (2A + B)
Per il principio di identit si avr A+B = 0
- (2A + B) = 1 da cui A = -1 e B = 1

36
EQUAZIONI DIFFERENZIALI

Se y = f(x) una funzione derivabile fino all n-simo ordine e se y, y, yn sono le


sue derivate: prima, seconda, n-sima, si chiama equazione differenziale del primo
ordine unequazione in cui oltre alla x ed alla y presente anche la sua derivata prima;
equazione differenziale del secondo ordine unequazione in cui sono presenti la x, la y,
la y e la y; e cos via.
Unequazione differenziale del secondo ordine, si dice in forma implicita se la sua
espressione del tipo F( x, y, y, y ) = 0 ; si dice in forma normale se del tipo
y = G( x, y, y ).
La soluzione di unequazione differenziale la y che, con le sue derivate, soddisfa
lequazione data.

EQUAZIONI DIFFERENZIALI A VARIABILI SEPARABILI

Sono le equazioni che, ridotte a forma normale, hanno il secondo membro consistente in
un prodotto o in un quoziente di due funzioni , contenenti le sole variabili x ed y (niente
derivate). Per risolverle si procede come negli esempi che seguono.

1 Esempio
__ __
2 xy - 2 y + y = 0
Si riduce lequazione alla forma normale
__ ___ __ __
y = 2 y - 2 xy dy / dx = 2 y ( 1 - x )
Separandp le variabili si ottiene
__ __ __
dy / 2 y = ( 1 - x ) dx = dx - x dx
E integrando si ha
__ __
3 y = 3 x - 2x x + c
Elevando al quadrato
__ __ __
9 y = 9 x + 4 x - 12 x x + c = x ( 9 + 4 x 12 x ) + c = x ( 3 2 x )2 + c
2 3 2 2

da cui
__
y = [ (x / 3 ) ( x 2 x ) ]2 che la soluzione cercata.

2 Esempio

y cos2 x cos y - 1 = 0

y = 1 / cos2 x cos y dy / dx = 1 / cos2 x cos y

cos y dy = dx / cos2 x
Integrando

sen y = tg x + c

da cui y = arcsen ( tg x + c ) che la soluzione cercata


.
37
EQUAZIONI DIFFERENZIALI OMOGENEE

Si presentano gi sotto forma normale e sono costituite da una frazione algebrica di due
polinomi dello stesso grado in x ed in y.
Per la loro soluzione procedere come negli esempi seguenti.

1 Esempio
x2 3 y2
y = (1)
2
2 x - 3 xy
Si dividono numeratore e denominatore della frazione per la x al massimo grado e si
effettua la sostituzione y / x = t, da cui y = tx e da cui, essendo la t funzione di x, si
ha: dy / dx = (dt / dx) x + (dx / dx) t cio dy / dx = (dt / dx) x + t.
Si ha quindi dalla (1)
1 3 t2 1 3 t2 12t
dy / dx = (dt / dx) x + t = (dt / dx) x =
23t 23t 23t
Lequazione si cos trasformata in una equazione a variabili separabili che diventa:
23t
dt = dx / x e dividendo il numeratore del primo membro per il denominatore
12t
lequazione si trasforma in [ (3/2) + 1 / 2( -2 t + 1) ] dt = dx / x

Integrando si ottiene (3 / 2) t - (1 / 4) ln | -2 t + 1 | = ln | cx |

Ricordando che t = y / x si ha (3 / 2) y / x = ln [ ( x 2 y) / x ]1/4 + ln | cx |


_____________
E infine ( 3 / 2 ) y / x = ln [ | c | | x3 ( x 2 y ) | ]
4

che una equazione non pi differenziale.

2 Esempio
x+4y
y =
4xy
Procedendo come nellesempio precedente si ottiene
1+4t 1+4t 1 + t2
dy / dx = (dt / dx) x + t = (dt / dx) x =
4t 4t 4t
separando le variabili si ha

[ 4 / ( 1 + t2 ) ] dt - [ (2 t )/ (1 + t 2) ] dt = dx / x

Integrando e sostituendo y / x a t si ottiene

4 arctg t - ln ( 1 + t2 ) = ln | cx |
______
4 arctg (y / x) = ln ( | c | x2 + y 2 )

Equazione non pi differenziale

38
Complementi di algebra

EQUAZIONI PARAMETRICHE

Si definisce equazione parametrica un'equazione i cui coefficienti dipendono da uno o pi


elementi, diversi dalle variabili e dalle incognite, detti parametri

Es di equazione parametrica di primo grado ( Il parametro k )


( -k + 3 ) x + 2 k 1 = 0

Es di equazione parametrica di secondo grado


( k + 2 ) x2 2 ( k 1 ) x + k 3 = 0
Ovviamente le radici di tali equazioni sono funzioni dei parametri

SISTEMA MISTO

Un sistema composto da una equazione, parametrica o no, di 1 o 2 grado, e da una o


pi disequazioni (di solito non parametriche) dette limitazioni, costituisce un sistema misto

DISCUSSIONE DI UN SISTEMA MISTO

La discussione di un sistema misto consiste nel determinare la radice o le radici reali


dell'equazione e nello stabilire per quali valori del parametro esse soddisfano,
eventualmente, a tutte le limitazioni. Si hanno cos: nessuna o una o due soluzioni
ordinarie del sistema.
Quando una radice coincide con una delle limitazioni si ha una soluzione limite
Per effettuare tale discussione si possono adottare diversi metodi, tra i quali
naturalmente opportuno scegliere quello pi conveniente

EQUAZIONI NON PARAMETRICHE - METODO DEL CONFRONTO DIRETTO

Quando nel sistema misto l'equazione di 1 o 2 g rado non parametrica, occorre


trovare la radice o le radici dell'equazione e verificare se esse soddisfano o meno a tutte
le limitazioni, mediante un confronto diretto

Esempio 1 Sia dato il seguente sistema misto con un'equazione non parametrica di 2
grado e due limitazioni
x2 12 x + 8 = 0
0 < x < 15 _
Le radici dell'equazione sono x1 = -6-27 e x2 = -6+27
Essendo 0 < x1 < 15 ed invece x2 < 0 accettabile la sola radice x1

EQUAZIONI PARAMETRICHE - METODO DEL CONFRONTO DIRETTO

Quando l'equazione del sistema misto parametrica si pu ricorrere ancora al confronto


diretto, come negli esempi che seguono

Esempio 2 Sia dato il seguente sistema misto con un'equazione parametrica di 1


grado ed una sola limitazione

39
(k + 1)x + k = 3
x 1

Ovviamente deve essere k -1 perch in caso contrario l'equazione sarebbe impossibile


3k 3-k
La radice dell'equazione x = che deve essere 1 cio - 1 0
2 2k k+1 k+1
da cui 0
k+1 -1 1 (k)
N = 2 2k 0 per k 1
D = k + 1 > 0 per k > -1
- + -
Affinch la radice soddisfi la limitazione deve quindi essere -1 < k 1

**********
Esempio 3 Sia dato il seguente sistema misto con un'equazione parametrica di
1 grado e due limitazioni
kx 2k = -4
0 < x < 3
Ovviamente deve essere k 0
-4 + 2k -4 + 2k
La radice dell'equazione x = e deve essere 0 < < 3
k k
Esaminiamo separatamente le due disequazioni
0 2 (k)
-4 + 2k N = -4 + 2k > 0 per k > 2
> 0 quindi
k D = k > 0 per k > 0 k<0 v k>2
+ - +
-4 0
-4 + 2k N = -4 k > 0 per k < -4
- 3 < 0 quindi
k D = k > 0 per k > 0 k < -4 v k > 0
- + -

Si pu concludere che le radici soddisfano alle limitazioni se k < -4 v k > 2

**********
Esempio 4 Sia dato il seguente sistema misto con un'equazione parametrica di
2 grado e due limitazioni (V. anche l'esempio 13 a pag 46)

2 x2 - 3 x - 1 + 2 k = 0
0 < x < 2.

Innanzitutto si controlla la realt delle radici


E' = 17 16 k 0 per k 17/16
Le radici dell'equazione sono ________ _______
3 17 16 k 3 + 17 16 k
x1 = e x2 =
4 4
40
A questo punto si impone alle radici di soddisfare alle due limitazioni

________ ________
x1 > 0 3 17 16 k >0 3 > 17 16 k 9 > 17 16 k k > 1/2
________ ________
x1 < 2 3 17 16 k < 8 17 16 k > - 5 sempre verificata per ogni valore di
1/2 17/16 (k) k che soddisfi la condizione di
o realt : k 17/16

- + - quindi 1/2 < k 17/16


________ ________
x2 > 0 3 + 17 16 k > 0 17 16 k > - 3 sempre verificata, come sopra
_______ ________
x2 < 2 3 + 17 16 k < 8 17 16 k < 5 17 16 k < 25 k > -1/2

-1/2 17/16 (k)

- + - quindi -1/2 < k 17/16

Riepilogando si ha - 1/2 1/2 17/16 (k)

per x1 o

" x2 o

Dallo schema risulta che

1 radice ( x2 ) accettabile per -1/2 < k 1/2 ( 1 soluzione )


2 radici sono accettabili per 1/2 < k 17/16 ( 2 soluzioni )

METODO DI CARTESIO

Le equazioni parametriche di 2 grado con una o pi limitazioni si possono risolvere


anche, pi semplicemente, applicando il metodo di Cartesio

Occorre qui ricordare la regola dei segni, di Cartesio, secondo cui, data un'equazione
a x2 + b x + c = 0 , ad ogni variazione di segno dei coefficienti (cio tra a e b o tra b e
c) corrisponde una radice positiva dell'equazione; ad ogni permanenza di segno
corrisponde invece una radice negativa

Esempio 5 Sia dato il seguente sistema misto con un'equazione parametrica di


2 grado con due limitazioni
k x2 (5 k 3) x + 6 k 5 = 0
0<x<3
Esaminiamo innanzitutto la limitazione x > 0

41
Condizione di realt delle radici

= (5 k 3)2 24 k2 + 20 k = k2 10 k + 9 0 per k1 e k9

1 coeff. = k > 0 per k > 0


2 " = -(5 k 3) 0 per k 3/5
3 " = 6k5 0 per k 5/6

A questo punto si costruisce lo schema ( v = variazione ; p = permanenza )

0 3/5 5/6 1 9 (k)



1 c .
2 c.
3 c.

2v 1p 1v 1v 1p 2v 2v
+ + - + + - - - + +

Dovendo essere x > 0 si considerano soltanto i segni + e quindi si pu concludere


che, per la limitazione in esame, esistono

per k< 0 2 soluzioni


" 0 < k < 5/6 1 soluzione (x2)
" 5/6 < k < 1 2 soluzioni
" k > 9 2 soluzioni

Per quanto riguarda la limitazione x < 3 (diversa da > 0 o da < 0) occorre ricorrere ad
un artificio, introducendo la variabile y nel modo seguente
y = x3 < 0 da cui x = y+3
L'equazione data si trasforma in quella seguente
k (y + 3)2 - (5 k 3)(y + 3) + 6 k 5 = 0
ed il sistema misto diventa cos
k y2 + (3 + k) y + 4 = 0
y<0
La condizione di realt delle radici identica a quella calcolata in precedenza cio
0 per k 1 e k 9

1 coeff. k > 0 per k>0


2 " 3+k 0 per k -3
3 " 4 > 0 sempre

Lo schema risultante il seguente


-3 0 1 9 (k)

1 c
2 c
3 c
1p 1v 1v 1p 2p 2p
- + + - - - - -

42
Poich deve essere y < 0 si considerano soltanto i segni - e pertanto si pu
concludere che, per questa limitazione, esistono
per k -3 1 soluzione (y1 x1)
" -3 k 0 1 soluzione id.
" 0 k 1 2 soluzioni
" k 9 2 soluzioni
Esaminando i due gruppi di conclusioni relative alle due limitazioni si pu concludere che
per k < 0 1 radice accettabile (x1)
" 0 k < 5/6 1 radice accettabile (x2)
" 5/6 < k 1 2 radici sono accettabili
" k 9 2 radici sono accettabili

**********
Anche nel caso di due limitazioni del tipo x < -m x > n occorre adottare l'artificio
prima descritto. Cio si deve introdurre la variabile y (nel caso delle limitazioni sopra
citate si pone y = x + m < 0 da cui x = y m e y = x n > 0 da cui x = y + n)
e poi procedere come nell'esempio precedente I due schemi risultanti vanno valutati
separatamente

Se le due limitazioni sono - < x < + ( ad es, f(x) simmetrica rispetto a 0) si


applica Cartesio per x 0, oppure per x 0, e si raddoppiano le soluzioni.
Se la f(x) non simmetrica si applica Cartesio prima per x > o e poi per x < 0 e si
riuniscono le soluzioni

METODO DI TARTINVILLE

Se il sistema misto ha un'equazione di 2 grado ed una sola limitazione come ad es il


seguente
A x2 + B x + C = 0 ( con A, B, e C funzioni di un parametro )
x s
occorre controllare innanzitutto la realt delle radici verificando che il dell'equazione
sia 0
Se = 0 le radici sono coincidenti ( cio = = -b/2a ) e pertanto il confronto con la
limitazione immediato
Se > 0 si calcola l'espressione f(s) che si ottiene sostituendo alla x il numero s
nell'equazione data e se ne determina il segno. Quindi si procede nel modo seguente
Se il prodotto A f(s) < 0 risulta x1 < s < x2 ossia s interno all'intervallo delle
radici Si ha quindi una sola soluzione che x1 se la limitazione x s ( V. schema
s s
x1 x2 ), x2 se la limitazione x s (V schema x1 x2 )
Se il prodotto A f(s) > 0 risulta s < x1 < x2 oppure x1 < x2 < s ossia
s esterno all'intervallo delle radici Per decidere se entrambe le radici sono > o < di s
occorre confrontare s con , dal momento che per > 0 x1 < < x2
Se s < le radici sono entrambe > s ( V schema s )
Si avranno pertanto due soluzioni se la limitazione x1 x2
x > s; nessuna soluzione se x < s
Se s > le radici sono entrambe < s ( V schema s )
Si avranno pertanto due soluzioni se la limitazione x1 x2
x < s; nessuna soluzione se x > s

43
Esempio 6 Sia dato il seguente sistema misto con un'equazione parametrica di
2 grado ed una limitazione
p x2 - 2 ( p 1 ) x + p 5 = 0
x < -3

Ovviamente deve essere p 0 perch altrimenti l'equazione sarebbe di 1 grado


Si calcolano:
= 3p+1 0 per p -1/3
A = p > 0 per p > 0
f(-3) = 9 p + 6 ( p 1 ) + p 5 = 16 p 11 0 per p 11/16
Lo schema risultante il seguente

-1/3 0 11/16 (p)

A
f(-3)

A f(-3) >0 <0 >0

Le conclusioni:
per -1/3 p < 0 il prodotto A f(-3) > 0 ; x < -3 nessuna soluzione
per 0 p < 11/16 " " " " < 0 ; 1 soluzione (x1)
per p 11/16 " " " " > 9 ; x < -3 nessuna soluzione

**********
Nel caso di due limitazioni il sistema misto ad es il seguente
A x2 + B x + C = 0
m x n (con m < n)
Dopo avere verificato la realt delle radici ( 0 ) si calcolano f(m) e f(n)
1) Se A f(m) < 0 e A f(n) < 0 : nessuna soluzione
2) Se A f(m) < 0 e A f(n) > 0 o viceversa: una sola soluzione ordinaria
( x2 nel primo caso, x1 nel secondo )
3) Se A f(m) > 0 e A f(n) > 0 e m < < n : due soluzioni ordinarie, distinte o
coincidenti Nessuna soluzione se m < n < o se < m < n
4) Se f(m) = 0 e f(n) 0 : una radice coincide con m Analogamente
se f(m) 0 e f(n) = 0: una radice coincide con n
5) Se contemporaneamente f(m) = 0 e f(n) = 0: m ed n coincidono con le radici
6) Se f(m), oppure f(n), sono = 0 per qualunque valore di k: una delle soluzioni
x = m, oppure x = n Si pu facilmente trovare l'altra radice e procedere nella
discussione
**********
Nel caso di limitazioni del tipo x m x n (con m < n) le regole precedenti si
modificano come segue:
1 bis) Se A f(m) < 0 e A f(n) < 0 ; due soluzioni
2 bis) Se A f(m) < 0 e A f(n) > 0 o viceversa: una soluzione
3 bis) Se A f(m) > 0 e A f(n) > 0 e m n: nessuna soluzione
Una soluzione se m < n < oppure < m < n

44
Esempio 7 Sia dato il seguente sistema misto con una equazione parametrica di 2
grado e due limitazioni i
(1 2k) x2 + x + 1 = 0
-3 < x < 3
Si calcolano:
= -3 + 8 k 0 per k 3/8
A = 12k 0 per k 1/2
f(-3) = 7 18 k 0 per k 7/18
f(3) = 13 18 k 0 per k 13/18
-1
=
2(1 2 k)
-1 5 -12 k N 0 per k 5/12 quindi
> -3 > -3 > 0 k 5/12 k >1/2
24k 24k D > 0 per k < 1/2

-1 12 k 7 N 0 per k > 7/12 quindi


< 3 < 3 < 0 k <1/2 k > 7/12
24k 24k D >0 per k < 1/2

Si traccia il solito schema

3/8 7/18 (5/12) 1/2 (7/12) 13/18 (k)


A
f(-3)
f(3)

> -3
<3

Le conclusioni sono le seguenti:

f(-3) ed A hanno segno uguale: A f(-3) > 0


Per 3/8 k 7/18 f(3) ed A " " " A f(3) > 0 2 soluzioni
-3 < < 3

f(-3) ed A hanno segno opposto: A f(-3) < 0


Per 7/18 < k 1/2 1 soluzione
f(3) ed A " " uguale: A f(3) > 0

f(-3) ed A hanno segno uguale: A f(-3) > 0


Per 1/2 < k 13/18 1 soluzione
f(3) ed A " " opposto: A f(3) < 0

f(-3) ed A hanno segno uguale: A f(-3) > 0


Per k > 13/18 2 soluzioni
f(3) ed A " " " A f(3) > 0
45
SISTEMI MISTI CON EQUAZIONI PARAMETRICHE IN DUE INCOGNITE

Dato un sistema di due equazioni, di cui almeno una parametrica, nelle incognite x ed y,
soggetto a limitazioni, si pu discuterlo eliminando un'incognita, ad es la y, ottenendo cos
una equazione risolvente nella sola x. Si procede quindi come nei casi precedenti

Esempio 8 Sia dato il seguente sistema misto con due equazioni parametriche in due
incognite, di cui una di 1 g rado e l'altra di 2 grado, ed una limitazione per
ognuna delle incognite
4x+y = k+2 (1)
2
y = 2x k (2)
x 0
y 0

Sostituendo la (2) nella (1) si ottiene il nuovo sistema misto seguente


x2 + 2 x k 1 = 0
x 0

Condizione di realt delle radici = k+2 0 per k -2


Applicando il metodo di Cartesio risulta
1 coeff. 1>0 se mpre
2 " 2>0 "
3 " -k1 0 per k -1

Lo schema risultante quindi il seguente -2 -1


1 c
2 c
3 c
2p 2p 1p 1v
- - - - - +

Dovendo essere x 0 si deve tenere conto dei soli segni + e quindi la soluzione
k > -1

Esempio 9 Sia dato il seguente problema:


In una semicirconferenza di raggio r si deve inscrivere un trapezio isoscele
avente un perimetro 2p e base maggiore uguale al diametro

E' opportuno indicare la base minore con 2x ed il D 2x


2x
C
lato obliquo con y
y
Il perimetro risulta cos
2p = 2x + 2y + 2r
cio p = x+y+r A r O H B

Dai due triangoli OCH E BCH si ricava ( HB = r-x;


OH = x )
y2 - r2 x2 + 2rx = r2 x2

46
e, poich y = p x r si ottiene l'equazione di 2 grado nella sola x:

x2 2(p 2r)x + p2 r2 2rp = 0 ( p il parametro ) (1)

Le limitazioni sono _
Per la x: 0 x r (2) Per la y: 0 y 2 r

Ricordando la precedente espressione della y, le relative limitazioni si trasformano in


quelle che seguono _
per la x p r - 2 r x p r (3)

Si giunge cos ad un sistema misto costituito dalla (1), dalle (2) e dalle (3)

L' equazione (1) deve essere quindi confrontata con le quattro limitazioni della x

Si pu adottare il metodo di Cartesio ( 4 volte )

1) x 0 _
2r (1+2)r (5/2)r
= -2rp + 5r2 0 per p (5/2) r
1 coeff 1 > 0 sempre
2 " -2p + 4r 0 per p 2r _
3 " p 2 2rp r2 0 per p r(1 + 2)

1p 1v 1v 1p 2v
- + + - + +
Dovendo essere x 0 si ha 1 soluz 1 soluz 2 soluz
x2 x2 x1 x2

2) x r Si pone w = x r 0 x = w + r

Sostituendo il valore di x nella (1) si ottiene una equazione parametrica di 2grado in w

w2 2(p 3r)w + p2 + 4r2 4rp = 0 2r (5/2)r 3r

0 per p (5/2)r come prima


1 coeff 1 > 0 sempre
2 " -2p + 6r 0 per p 3r
3 " p - 4rp + 4r = (p 2r)2 0 Poich per x = r
2 2

p = 2r (semiperimetro minimo) risulta p 2r


1p 1v 2p
- + - -
Dovendo essere w 0 si hanno 1 soluz 2 soluz
w1 w1 w2
e quindi x1 x1 x2
_ _ _
3) x p r - 2 r Si pone z = x p + r + 2 r 0 x = z + p r - 2 r

Sostituendo nella (1) il nuovo valore di x si ottiene ancora un'equazione di 2 grado in z


_ _
z - 2(2 r r)z + 2rp 2r - 22 r2 = 0
2 2

47
_
(1+2)r (5/2)r
0 per p (5/2)r come prima
1 coeff 1 > 0 _ sempr e _
2 " 2r - 2 2 r 0 per 1 2 _ mai
3 " 2rp 2r 2 22 r2 0 per p (1 + 2) r
1v 1p 2v
+ - + +
Dovendo essere z 0 si ha 1 soluz 2 soluz
z2 z1 z2
e quindi x2 x1 x2

4) x p-r Si pone t = x - p + r 0 x = t+pr

Ancora una volta sostituiamo il valore di x nella (1) ottenendo l'equazione seguente

t2 + 2rt + 2rp - 4r2 = 0

2r (5/2)r
0 per p (5/2)r come sopra
1 coeff 1 > 0 sempre
2 " 2r > 0 sempre
3 " 2rp 4r 2 0 per p 2r
1p 1v 2p
- + -
Dovendo essere t 0 si ha 1 soluz 2 soluz
t1 t1 t2
e quindi x1 x1 x2

A questo punto si possono riassumere le soluzioni accettabili nella tabella seguente


_
2r (1 + 2)r (5/2)r

1) x 0 x2 x2 x1 x2
2) x r _ x1 x1 x2 x1 x2
3) x p r - 2 r x2 x2 x1 x2
4) x p-r x1 x1 x2 x1 x2

Esaminando la tabella si pu concludere che

per p < 2r _ non si hanno soluzioni


per 2r p < (1 + 2 )r si ha una sola soluzione (x2)
per (1 + 2)r p (5/2)r si hanno due soluzioni

M ETODI GRAFICI

Il sistema misto con un'equazione parametrica di 1 o 2 grado, con una o pi limitazioni


si pu risolvere con un metodo grafico come descritto negli esempi che seguono

48
Esempio 10 Sia dato il seguente sistema misto con un'equazione parametrica di
1 grado e due limitazioni
2kx+k = 5+3x
0 x 5

k-5
La radice dell'equazione x = in cui deve essere 3 2k 0 cio k 3/2
3 2k
Per risolvere graficamente il sistema si fa ricorso ad un artificio y
che consiste nell'introdurre opportunamente la variabile y
Il sistema dato si trasforma nel seguente A(0;5 ) B
y=2kx3x+k (1) _ (5;5)
y = 5 (2) _
0x 5 (3) _
C_
La (1) l'equazione di un fascio proprio di rette con centro
C ( -1/2 ; 3/2 ) Queste coordinate si ottengono risolvendo il -1 O 1 2 3 4 5 x
sistema delle due generatrici del fascio 3x+y=0
2x+1=0
La (2) l'equazione di una retta parallela all'asse x e passante per il punto ( 0 , 5 )
I punti del piano cartesiano che soddisfano alle (3) sono quelli appartenenti al segmento
AB (V fig )
Considerando la retta del fascio che passa per A si ottiene dalla (1) k = 5 ; quella che
passa per B d k = 20/11 Entrambi i valori sono > 3/2

La radice dell'equazione quindi accettabile per 20/11 k 5

**********
Esempio 11 Sia dato il seguente sistema misto con due equazioni di 2 grado; di cui
una parametrica, in due incognite ed una limitazione

x2 + y2 = 4 (1)
y = x2 + k (2)
y x (3)

La (1) l'equazione di una circonferenza con centro O e raggio 2 C


La (2) l'equazione di un fascio di parabole con asse parallelo
B
all'asse y e vertici (0; k)
La (3) indica che la soluzione si trova nel semipiano situato
T
a sinistra della retta y = x e cio sull'arco AB di circonferenza
che giace nel semipiano suddetto _ _ A
Considerando una parabola del fascio passante per A (-2 , -2)
e poi una per B (2; 2) e una per C (0; 2) si ottiene,
rispettivamente _ _
parabola per A -2 = 2 + k da cui k = -2 2
parabola per B 2 = 2 + k da cui k = -2 +2
parabola per C 2 = 0+k da cui k = 2
Il punto T di tangenza tra una parabola del fascio e la circonferenza dato dal sistema
costituito dalla (1) e dalla (2), ponendo = 0 il dell'equazione risultante

49
Dalla (1) si ricava x2 = 4 y2 che sostituito nella (2) d
2
y +y4k = 0 con = 4 k + 17 = 0 da cui k = -17/4

Osservando la figura si conclude che si hanno:


_
2 soluzioni per - 17/4 k - 2 2 _
1 soluzione per - 2 2 < k < - 2 + 2
2 soluzioni per - 2 + 2 k 2

METODO GRAFICO DELLA PARABOLA FISSA

I sistemi misti con equazioni di 2 grado in x p ossono anche essere discussi


graficamente con il metodo della parabola fissa.
Per fare questo occorre trasformare il sistema misto dato in uno in x ed y mediante una
opportuna sostituzione (come ad es. y = x2) ottenendo in tal modo l'equazione di una
parabola e quella di un fascio proprio di rette con centro C
Disegnata la parabola se ne considera l'arco i cui punti estremi hanno le ascisse
corrispondenti alle limitazioni imposte
Da C si conducono le cosiddette rette notevoli passanti per tali due punti ed
eventualmente la tangente alla parabola e si ricavano i valori di k corrispondenti,
sostituendo nella equazione del fascio i valori delle coordinate dei punti

Esempio 12 Sia dato il seguente sistema misto con un'equazione parametrica di


2 grado e due limitazioni
k x2 + 2(2 + k)x + 9 = 0 (1)
-1 x 2
In questo caso, essendo il parametro k il coefficiente di x2 e di x, opportuno
effettuare nella (1) la sostituzione y = x2 + 2 x ottenendo cos il seguente
sistema misto
y = x2 + 2 x (1)
4x+ky+9=0 (2)
-1 x 2 (3)

La (1) l'equazione di una parabola con asse parallelo all'asse y


La (2) l'equazione di un fascio proprio di rette con centro C(-9:; 0) A
Le limitazioni (3) stabiliscono che le soluzioni stanno nella fascia y
di piano compresa tra le rette x = -1 e x = 2 , ossia sull'arco di
parabola VA, in cui A (2; 8)
Considerando le rette del fascio che passano per V
e per A si ottiene B
-4+9k = 0 da cui k = 5
8+9+8k = 0 da cui k = - 17/8

Non si considera la tangente alla parabola C O x


perch il punto di tangenza ha ascissa -3/2
e quindi al di fuori dell'intervallo di limitazione V
Osservando la figura si pu quindi concludere che si ha x = -1 x=2
1 soluzione per k - 17/8 ( arco di parabola AO )
1 soluzione per k 5 ( arco di parabola VO)
( Va notato che ad es. in B (1; 3) k = - 13/3 che < - 17/8)

50
Esempio 13 L'equazione dell'esempio 4 ha il parametro sol tanto nel termine noto
(parametro isolato)
In tal casi con il metodo grafico della parabola fissa si pu considerare il sistema misto
seguente
y = -2 x2 + 3 x + 1 (1) y
y = 2k (2) _V
0<x<2
A C
La (1) l'equazione di una parabola con il vertice
V (3/4 ; 17/8 )
La (2) l'equazione di una retta parallela all'asse x O 1 2
Tracciata tale parabola se ne considera l'arco AB
avente gli estremi con le ascisse corrispondenti alle B
limitazioni imposte A (0 ; 1) B ( 2 ; -1)
Si fanno passare le rette notevoli per A, B e V e si calcolano i corrispondenti valori di k
Retta per A y = 2k =1 k = 1/2
Retta per B y = 2 k = -1 k = -1/2
Retta per V y = 2 k = 17/8 k = 17/16
Dall'esame della figura si pu concludere che
Per -1/2 < k 1/2 si ha 1 soluzione (1 intersezione delle rette comprese
tra C e B, con la parabola )
Per 1/2 < k 17/16 si hanno 2 " ( 2 intersezioni delle rette comprese
tra A e V, con la parabola)
Le conclusioni sono ovviamente uguali a quelle dell'esempio 4

DISCUSSIONE DI UN SISTEMA MISTO IRRAZIONALE - METODO ALGEBRICO

Dovendosi risolvere un problema geometrico conducente ad un sistema misto composto


da un'equazione irrazionale del tipo ___
f(x) = g(x) (1)
(in cui f(x) una funzione di 1 o 2 grado) e di una o due limitazioni, si deve
innanzitutto elevare al quadrato i due membri della (1), ma affinch ci sia lecito occorre
che sia g(x) 0 (tale limite detto limite algebrico per distinguerlo dalle limitazioni
del problema)
Si ottiene cos l'equazione f(x) = [ g(x) ]2 (2) in cui f(x) 0
essendo il secondo membro certamente 0
Si discute quindi il sistema misto composto dalla equazione (2), dalle limitazioni del
problema e dal limite algebrico

Esempio 14 Sia dato il seguente sistema misto ( v anche l'esempio 15 )


2 x x2 = 2 x + k (3)
0<x<1
Dovendo essere 2 x + k 0, deve essere x -k/2 (limite algebrico)
Elevando al quadrato la (3) si ottiene l'equazione

x(2 x) = (2 x + k)2 (4)

Essendo il secondo membro della (4) positivo o nullo, anche il primo membro positivo
o nullo, cio x(2 x) 0 da cui 0 x 2
51
Ma tali limitazioni sono gi implicite in quelle del problema
Si tratta quindi di discutere, con i procedimenti descritti in precedenza, il seguente sistema
misto
5 x2 2(1 2 k)x + k2 = 0
0<x<1
x - k/2
ricavando dal solito schema i valori di k che determinano le soluzioni del problema

METODO GRAFICO

Volendosi discutere con metodo grafico un sistema misto costituito da una equazione
irrazionale del tipo ___
f(x) = g (x,k) ( in cui g(x,k) una funzione di 1 grado)
e da una o due limitazioni, l'equazione data viene trasformata come segue
y = f(x) equazione di una curva esponenziale
y = g(x,k) equazione di un fascio di rette
Per la discussione si procede come descritto in precedenza

Esempio 15 Applichiamo il metodo grafico al sistema misto dell'esempio 14


Scriviamo il sistema nella forma seguente y = 2 x x2 (1)
y=2x+k (2)
0<x<1
y > 0
La (1) elevata al quadrato diventa
x2 + y2 2 x = 0 che rappresenta un'ellisse
La (2) l'equazione di un fascio improprio di rette
Dell'ellisse si individua l'arco i cui estremi hanno
le ascisse corrispondenti alle limitazioni
Dovendo essere y > 0 tale arco quello OA
Si tracciano quindi le rette notevoli del fascio A
(m = 2) passanti per i punti O ed A e quella T
tangente in T ( 1 (25)/ 5 ; 5/5 ) O
La retta per O ha k = 0
La retta per A ha k = -1_
La retta per T ha k = 5 2
Esaminando la figura si pu concludere che
Per -1 k 0 _ si ha 1 soluzione
Per 0 < k 5 2 si hanno 2 soluzioni

52
RISOLUZIONE DI SISTEMI PARAMETRICI CON LE MATRICI

ax + by + cz = m

dx + ey + fz = n

gx + hy + kz = p
a b c
Determinante dei coefficienti delle incognite = d e f =
g h k

= aek + bfg + cdh ceg bdk ahf

Se 0 il sistema Crameriano: ammette una e una sola soluzione


xo yo zo

Matrice completa: B Matrice incompleta: A

a b c m
B = d e f n A =
g h k p

TEOREMA DI ROUCHE'- CAPELLI

Un sistema lineare con n incognite ammette soluzioni ( una o infinite ) se e solo se la


matrice incompleta A e la matrice completa B hanno lo stesso rango k

N.B. Rango di una matrice lordine delle pi estese delle sue sottomatrici quadrate
aventi determinanti 0
Ordine di una matrice quadrata (sottomatrice ) il numero delle sue righe e delle
sue colonne

Se k = n il sistema ammette una e una sola soluzione che si determina con la


regola di Cramer

Se k < n il sistema ammette n-k soluzioni

Se kA kB Il sistema impossibile

53
REGOLA DI CRAMER

m b a m
ax + by = m n d b n
x = y =
cx + dy = n a b a b
c d c d

a b
= = ad - bc deve essere 0
c d

Es ax + by + 2z = 1 a b 2
ax - y + 3z = b A = a -1 3 = -a ( b + 1 )2
ax + by + (b+3)z = 1 a b (b+3)

Se a 0 e b -1 A 0 quindi il sistema Crameriano e ammette una e una sola


soluzione Il rango di A k = 3 come quello di B Lordine n = 3 (n=k)

Negli altri casi il rango della matrice A non sar = 3 Si hanno 3 casi:

a = 0 ; b -1 a 0 ; b = -1 a = 0 ; b = -1

1 caso

0 b 2 1
La matrice completa B 0 -1 3 b
0 b (b+3) 1

Essendo una colonna formata da elementi tutti = 0, consideriamo la sottomatrice di


ordine 3 e rango 3 il cui determinante
b 2 1
-1 3 b = - ( b + 1 ) ( b2 + 1 )
b (b+3) 1
che, essendo b -1 per ipotesi, 0
In questo caso la sottomatrice A
0 b 2
0 -1 3
Pertanto il suo rango soltanto 2 0 b (b+3)

Essendo il rango di A diverso da


quello di B il sistema impossibile

54
2) caso

a -1 2 1
La matrice completa B a -1 3 -1 Poich la 1^ e la 3^ riga sono uguali
a -1 2 1

non si potr mai avere una sottomatrice quadrata di ordine e rango = 3 con determinante
diverso da zero Pertanto anche il rango della matrice completa non sar = 3 ma = 2
In questo caso la matrice incompleta A e la matrice completa B hanno entrambe rango
= 2 per cui il sistema compatibile e ammette n-k = 3-2 = 1 soluzioni

3) caso

0 -1 2 1
La matrice completa B 0 -1 3 -1 Vedi il 2 caso
0 -1 2 1

Riepilogando

Per a 0, b -1 il sistema ammette una e una sola soluzione ( Cramer )

Per a = 0, b -1 il sistema impossibile

Per a R, b = -1 il sistema ammette 1 soluzioni ( indeterminato )

55
DISEQUAZIONI

DISEQUAZIONI DI 1 GRADO

Es.
-3 x 6 - x 6/3 = 2 x -2 | |
- -2 0
Es.
8x > 5 x > 5/8 | |
0 5/8 +

SISTEMI DI DISEQUAZIONI DI 1 GRADO

Es.
(5 x + 1) / 3 (x 1) / 4 < 2 Portare tutti gli (5 x + 1) / 3 (x 1) / 4 2 < 0
elementi nel 1
(5 x 1) / 3 + (2 x 1) / 6 > 1 membro (5 x 1) / 3 + (2 x 1) - 1 > 0

Ridurre ogni equazione allo stesso denominatore e quindi risolverle

(*) (20 x + 4 3 x + 3 24) / 12 < 0 17 x 17 < 0 x < 1

(*) (10 x 2 + 2 x 1 6) / 6 > 0 (4 x 3) / 2 > 0 x > 3 /4

Tracciare lo schema 1
con i caposaldi e 1
1^ diseq.

2^
+
Si prende lintervallo con il segno +, per cui il sistema risulta soddisfatto per <x<1

(*) Essendo il denominatore > 0 lo si pu eliminare, perch il numeratore che comanda.


Tale eliminazione non possibile quando il denominatore < 0. Si tratta infatti di disequazioni e
non di equazioni

DISEQUAZIONI DI 2 GRADO

Si suppone f(x) = a x2 + b x + c > 0 ed a>0

SI risolve la equazione f(x) = 0 e se ne calcola il

Se > 0 (radici reali), si esamina il segno di a ed il segno del trinomio della


disequazione (Nell Es. si supposto che entrambi siano > 0)
Se i due segni sono uguali, per soddisfare la disequazione alla variabile
x si attribuiscono valori esterni allintervallo compreso tra le radici (x1 ed x2)
dellequazione f(x) = 0
Se i due segni sono diversi, alla variabile x si attribuiscono valori interni
al suddetto intervallo delle radici

56
Es.
f(x) = 2 x2 x 1 > 0

= 1+8=9 > 0 il trinomio > 0 a=2 > 0

Le radici dellequazione f(x) = 0 sono x1 = -1/2 e x2 = 1


I segni del trinomio e di a sono uguali (>0), quindi per soddisfare la
disequazione occorre attribuire alla variabile x valori esterni allintervallo
delle radici, cio -1/2 1
x < -1/2 e x > 1 | |
x x
Es.
f(x) = 3 x2 5 x + 2 0

= 25 24 = 1 > 0 il trinomio < 0 a=3 > 0

Le radici dellequazione f(x) = 0 sono x1 = 2/3 e x2 = 1


I segni del trinomio e di a sono diversi, quindi, per soddisfare la
disequazione si attribuiscono ad x valori interni allintervallo delle radici,
cio 2/3 1
2/3 x 1 | |
x

Se = 0 (radici reali coincidenti), la disequazione soddisfatta per qualunque valore di


x se a ed il trinomio hanno segni uguali. Non mai soddisfatta se i segni
sono diversi Per x = x1 = x2 il trinomio si annulla.

Es.
f(x) = 4 x2 12 x + 9 > 0

= 36 - 36 = 0 il trinomio > 0 a = 4 >0

Le radici dellequazione f(x) = 0 sono x1 = x2 = 3/2


Essendo uguali i segni del trinomio e di a, la disequazione soddisfatta
per qualunque valore di x eccetto x = 3/2 per cui il trinomio si annulla
(Si deve tenere presente che la f(x) > 0 e non 0)

Es.
f(x) = -x2 + 10 x 25 > 0

= 25 25 = 0 il trinomio > 0 a = -1 < 0

Essendo diversi i segni del trinomio e di a, la disequazione non mai


soddisfatta

Se < 0 la disequazione sempre soddisfatta e non si annulla mai, se i segni del


trinomio e di a sono uguali; non mai soddisfatta se i segni sono diversi

Es.
f(x) = x2 2 x + 17 > 0

57
= 1 17 = -16 < 0 il trinomio > 0 a = 1 > 0
Essendo uguali i segni del trinomio e di a, la disequazione soddisfatta per
qualunque valore di x

Es. f(x) = -x2 + 4 x 29 > 0

= 4 29 = -25 < 0 il trinomio > 0 a = -1 < 0

Essendo diversi i segni del trinomio e di a, la disequazione non mai


soddisfatta

SISTEMI DI DISEQUAZIONI DI 2 GRADO a b c

N.B. Nei sistemi di diseq. di 2 grado si opera sul le varie diseq..


come si visto prima, poi si fa lo schema conclusivo, senza le
linee tratteggiate, e si prendono solo le soluzioni (linee continue)
comuni a tutte le disequazioni.del sistema (v. figura a lato)
Non si considerano gli intervalli privi di liee (no) (no) (si) (no)

Es. 1^ x2 5 x > 0
2^ (x 1) / 5 + 2 > (x 3) / 2
3^ x2 16 0

1^ diseq. ( 2 grado )
= 25 > 0 a = 1 > 0 x (x 5) = 0 x1 = 0 x2 = 5

valori esterni cio x < 0 e x > 5

2^ diseq ( 1 grado )

(x 1) / 5 + 2 (x 3) / 2 > 0 -3 x + 33 > 0 x < 33 / 3 x < 11

3^ diseq. ( 2 grado )

(x 4)(x + 4) 0 x1 = -4 x2 = 4

Essendo le radici reali si sa che > 0, e quindi, poich f(x) 0 e a > 0, bisogna
attribuire alla x valori interni cio
-4 x 4

A questo punto si costruisce lo schema con i capisaldi -4, 0, 4, 5, 11,

-4 0 4 5 11
1^ diseq. o o valori inclusi
2^ diseq o.
3^ diseq. o valori esclusi
+
-4 x < 0
Le tre disequazioni sono soddisfatte dai valori di x compresi tra -4 (incluso) e
0 (escluso)
58
DISEQUAZIONI FRAZIONARIE

Es.
3 + 1 / (x 1) < 1 / (2 x + 1) 3 + 1 / (x 1) - 1 / (2 x + 1) < 0

Riducendo allo stesso denominatore e sommando i monomi simili si ottiene

(*) (6 x2 2 x 1) / ( 2 x2 x - 1) < 0

Si suppone che sia il Numeratore, sia il Denominatore siano > 0

N 0 f(x) = 6 x2 2 x 1 > 0
__
Ponendo f(x) = 0 si ricava x = (1 7 ) / 6

Essendo > 0, il trinomio > 0, a > 0, si attribuiscono alla x valori esterni


allintervallo delle radici, cio __ __
x < (1 - 7 ) / 6) e x > (1 + 7 ) / 6)

D > 0 f(x) = 2 x2 x - 1 > 0


__
Ponendo f(x) = 0 si ricava x = (1 9 ) / 4) x1 = -1/2 x2 = 1
Poich > 0, a > 0, e il trinomio > 0, si attribuiscono alla x valori esterni e cio

x < -1/2 e x > 1

__ __
Si costruisce lo schema con i capisaldi -1/2, (1 - 7) / 6), (1 + 7 ) / 6), 1
__ __
-1/2 (1 - 7) / 6 (1 + 7) / 6 1
N o o

D o o
+ - + - +

Poich la disequazione < 0 si devono considerare i segni - anzich i + e si ha


quindi
__ __
-1/2 < x < (1 - 7 ) / 6 e (1 + 7 ) / 6 < x < 1

Per x = -1 e per x = 1 il denominatore si annulla e la disequazione non ha pi


significato

(*) V. la nota al Sistemi di equazioni di 1 grado. In questo caso non si sa se il denominatore > o < 0
e quindi non si pu eliminarlo

59
DISEQUAZIONI IRRAZIONALI

1 caso
n____
Se la disequazione della forma f(x) < g(x) e

- se n dispari, si elevano i due membri della disequazione alla n-sima potenza


e si discute la disequazione f(x) < [ g(x) ]n
- se n pari, le soluzioni della disequazione sono quelle del sistema

f(x) < [g(x) ]n


g(x) > 0
f(x) 0 (CE)

------------------------------------------------------ -------------------------------------------------------------
NB 1 Nel caso di disequazioni irrazionali del tipo f(x > o < a (dove a un numero positivo), si deve:
1 verificare che la CE (f(x) 0) sia soddisfatta;
2 risolvere la disequazione come una nor male disequazione razionale
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Es . 3 _______
7 8 x3 < 1 2 x n dispari

Si eleva al cubo e si ottiene, dopo le opportune riduzioni, p(x) = 2 x2 x 1 > 0


Le radici di p(x) = 0 sono x1 = -1/2 x2 = 1 che sono reali, quindi > 0
Il trinomio > 0, a > o quindi: valori esterni x < -1/2 e x > 1
Es. __________
x2 4 x + 3 < 3 2 x n pari
In questo caso si risolve il sistema:

1^ diseq. x2 4 x + 3 < (3 2 x)2


2^ diseq. 32x > 0
3^ diseq, x2 4 x + 3 0

La 1^ disequazione uguale a 3 x2 8 x + 6 > 0


< 0 il trinomio > 0, a > 0 quindi la disequazione sempre soddisfatta
La 2^ disequazione soddisfatta per x < 3/2
La 3^ disequazione soddisfatta per x 1 e x 3

Si costruisce lo schema con i capisaldi 1, 3/2, 3

1 3/2 3

1^ diseq.
2^ diseq. o
3^ diseq.
+
Dallo schema risulta che la disequazione data soddisfatta per x 1

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
NB 2 Negli schemi, come quello precedente, gli intervalli privi di linee orizzontali non devono essere presi
in considerazione

60
2 caso
n____
Se la disequazione della forma f(x) > g(x) e

se n dispari, intero, si elevano i due membri della disequazione alla n-sima potenza e
si discute la disequazione f(x) > [ g(x) ]n

se n pari, intero, le soluzioni della disequazione sono quelle dei due sistemi

g(x) < 0 e g(x) 0


f(x) 0 (CE) f(x) > [g(x) ] n

Si riuniscono poi i risultati dei due sistema su una sola retta


------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
V. NB 1 alla pagina precedente.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Es. __________
x2 3 x + 2 > x 5 n pari

Le soluzioni della disequazione sono quelle dei due sistemi

A 1^ x5 < 0 B 3^ x2 3 x + 2 > (x 5)2


2^ x2 3 x + 2 0 4^ x5 0

La 1^ disequazione verificata per x < 5


La 2^ disequazione verificata per x 1 e x 2

Lo schema corrispondente, con i capisaldi 1, 2, 5

1 2 5
1^ diseq. o
2^ diseq.
+ +

mostra che il sistema A soddisfatto per x 1 e 2 x < 5

La 3^ disequazione verificata per x > 23 / 7


La 4^ disequazione verificata per x 5

Lo schema corrispondente, con i capisaldi 23 / 7 , 5

23 / 7 5
3^ diseq o.
4^ diseq.
+
mostra che il sistema B soddisfatto per x 5

Riunendo i risultati si conclude che la disequazione data soddisfatta per


1 2 5
x 1 e x 2 | | |
61
DISEQUAZIONI CON ESPRESSIONI DI x IN VALORE ASSOLUTO

Il valore assoluto di un numero h, positivo o negativo, indicato con | h |, il valore


positivo di quel numero. h se h 0
Cio |h| =
-h se h < 0

Parimenti, se si considera una funzione f(x),


f(x) per ogni x per cui f(x) 0
| f(x) | =
-f(x) per ogni x per cui f(x) < 0

1 caso

Una disequazione della forma | f(x) | < m soddisfatta per quei valori eventuali della x
per cui la f(x) assume sia valori minori di m, sia valori maggiori di -m.
f(x) < m
La disequazione suddetta equivale al sistema ossia -m < f(x) < m
f(x) > -m
Dando per semplicit alla f(x) un valore numerico, k, la scrittura | k | < m significa che
se, ad es, m = 5, potrebbe essere k = -3, perch , nello stesso tempo, -3 < 5 e
-3 > -5. In ogni caso | -3 | < 5
Graficamente | |
-m f(x) m
Es,
| x2 3 x + 2 | < 4 + x
x2 3 x + 2 < 4 + x ( 1^ diseq. )
La disequazione data equivalente al sistema
x2 3 x + 2 > -4 x ( 2^ diseq. )
1^ disequazione

x2 3 x + 2 4 x < 0 x2 4 x 2 < 0 _
2
Le soluzioni di x 2 x 2 = 0 sono x1/2 = 2 6 ( reali )
Essendo > 0, il trinomio < 0, a > 0 occorre attribuire alla x valori interni.
Quindi la soluzione 2 - 6 < x < 2 + 6

2^ disequazione

x2 3 x + 2 + 4 + x > 0 x2 - 2 x + 6 > 0 __
Le soluzioni di x 2 x + 6 = 0 sono x1/2 = 1 -5
2
( complesse coniugate )
Essendo < 0, il trinomio > 0, a > 0 la disequazione sempre soddisfatta
__ __
Si traccia lo schema, con i capisaldi 2 - 6 e 2 + 6
2-6 2+6
1^ diseq.
2^ diseq. o o
+ - +

Poich la disequazione ha il segno di < si prende il segno meno dello schema, per cui
la soluzione della disequazione 2 -6 < x < 2 +6
62
2 caso

Una disequazione della forma | f(x) | > m soddisfatta per quei valori della x per cui
f(x) assume valori maggiori di m, oppure minori di -m. Tale disequazione
equivalente alle due disequazioni f(x) > m e f(x) < -m
Con un esempio numerico, come per il 1 caso, la scrittura | k | > m significa che, se
m = 5, potrebbe essere k = 8, perch 8 > 5, o potrebbe essere k = -8, perch
-8 < -5. In ogni caso | 8 | > 5 e | -8 | > 5
Graficamente | |
f(x) -m m f(x)
Es.
| x2 8 x + 10 | > 3

La disequazione data equivalente alle due seguenti disequazioni:

1^ diseq. x2 8 x + 10 > 3 e 2^ diseq. x2 8 x + 10 < -3

1^ disequazione

x2 8 x + 10 3 > 0 x2 8 x + 7 > o
Le soluzioni della equazione x 8 x + 7 = 0 sono x1/2 = 4 3 (reali)
2

Essendo > 0, il trinomio > 0, a > 0 si devono attribuire alla x valori esterni,
cio x < 1 e x > 7

2^ disequazione

x2 8 x + 10 + 3 < 0 x2 8 x + 13 < 0 __
Le soluzioni della equazione x 8 x + 13 = 0 sono x1/2 = 4 3
2
(reali)
Essendo > 0, il trinomio < 0, a > 0 bisogna attribuire alla x valori interni,e
quindi 4-3 < x < 4+3

Riunendo i risultati si conclude che la disequazione data soddisfatta per


__ __
x < 1, 4 - 3 < x < 4 + 3 , x > 7 | | __ | __ |
1 4- 3 4+ 3 7

3 caso

Le disequazioni con due o pi espressioni della x, in valore assoluto, si risolvono facendo


alcune considerazioni, come quelle dellesempio che segue.

Es
|x2|-|x+1| > 0
Si noti che:
x 2 per x > 2 x + 1 per x > 1
|x2| = e |x+1| = .
2 x per x < 2 -x 1 per x < 1

Si devono quindi considerare tre possibilit

63
1^) x < 1 (ovviamente anche x < 2)
In questo caso la disequazione diventa 2 x ( - x 1) > 0
da cui 3 > 0 sempre verificata
2^) 1 < x < 2
In questo caso la disequazione diventa 2 x (x + 1) > 0
da cui x < 1/2
3^) x > 2 (ovviamente anche x > 1)
In questo caso la disequazione diventa x 2 (x + 1) > 0
da cui - 3 > 0 impossibile

Dallesame delle tre soluzioni si deduce che la soluzione della disequazione data

x <

4 caso

Nel caso di disequazioni frazionarie con valori assoluti come, ad es. | (2x 5) /( x+1)| > 1
i risultati delle due disequazioni risultanti si mettono sulla stessa riga.

5 caso

Le disequazioni irrazionali includenti valori assoluti si risolvono ricordando le regole per la


risoluzione delle disequazioni irrazionali e quelle delle disequazioni razionali con valori
assoluti

Es _____________
(2 / x) + | x + 1 | < 1 (1)
Prima di tutto bisogna verificare la realt della radice x +1 - 2 / x (a)
(2 / x) + |x + 1 | 0 | x +1 | - 2 / x da cui il sistema (2)
x+1< 2/x (b)
x2 + x + 2 > 0 sempre soddisfatta
La (2 a) equivale a ( x2 + x + 2 ) / x > 0 da cui
0 x>0
Ne deriva lo schema da cui si ricava la soluzione x > 0
x2 + x - 2 > 0 soddisfatta per x < -2 x >1
La (2b) equivale a ( x2 + x - 2 ) / x < 0 da cui
-2 0 1 x>0
Lo schema quindi
- + - + da cui (dovendosi considerare i segni -
perch la disequazione < 0 ) si deduce la soluzione x < -2 0 < x < 1
-2 0 1
Il sistema (2) ha quindi come soluzione x < -2 x>0
che costituisce la condizione di esistenza (CE)

Seguendo le regole delle disequazioni irrazionali (1 caso), la (1) si risolve risolvendo il


seguente sistema (3)

(2 / x) + | x + 1 | < 1 (a)
1>0 (b) (3)
(2 / x) + | x + 1 | O (c)
64
x + 1 < 1 ( 2 / x ) (a)
La disequazione (3a) equivale a | x + 1 | < 1 (2 /x) (4)
x + 1 > (2/x) - 1 (b)
La (4a) equivale a (x2 + 2 ) / x < 0 che soddisfatta per x < 0
x2 + 2x 2 > 0 soddisfatta per _
La (4b) equivale a (x + 2x 2) / x > 0
2
x<-1-3 x> -1+3
_ _ x > 0
-1-3 0 -1+3
Ne deriva lo schema
dal quale (considerando i segni +)
- + __ - + _
risulta la soluzione -1 - 3 < x < 0 x > -1 + 3 _ _
La soluzione del sistema (4) data dallo schema seguente -1 - 3 0 -1 + 3
_
cio -1 - 3 < x < 0

La disequazione (3b) sempre soddisfatta

La disequazione (3c) la CE

Il sistema (3) ha quindi come soluzione quella data dallo schema risultante
-1 - 3 -2 0 -1 + 3 __
cio -1 - 3 < x < -2

Es __________
1 / x + | x2 x | > 1
Si verifica innanzitutto la CE x2 x > -x (a)
x + | x2 x | 0 | x2 x | > -x da cui il sistema (5)
x2 x < x (b)

La (5a) equivale alla x2 > 0 che sempre soddisfatta, tranne che per x = 0
La (5b) equivale alla x2 - 2x < 0 che soddisfatta per 0 < x < 2
La soluzione del sistema (5) schematicamente 0 2
o o
ossia x<0 0<x<2 x>2 (CE)

Calcolata la CE si moltiplicano entrambi i membri della disequazione data per la radice e


si ottiene in tal modo la disequazione irrazionale intera x + | x2 x | < 1
Nuovamente si scrive il sistema formato da tre disequazioni (6), come nellesempio
precedente

x + | x2 x | < 1 (a)
1>0 (b) (6)
x + | x2 x | 0 (c)

Si calcolano le tre disequazioni separatamente x2 x < 1 x (a)


La (6a) si pu scrivere | x2 x | < 1 x da cui il sistema (7)
x2 x > x 1 (b)

65
La (7a) equivale alla x2 - 1 < 0 la cui soluzione -1 < x < 1
La (7b) si pu scrivere x2 - 2x + 1 > 0 che, essendo il > 0, sempre
soddisfatta, tranne che per x = 1
-1 1
La soluzione del sistema (7) si ricava dallo schema o o -1 < x < 1
o
La (6b) sempre soddisfatta
La (6c) la CE
-1 0 1 2
La soluzione del sistema (6) si ottiene dallo schema
ossia -1 < x < 0 0 < x 1
o o

DISEQUAZIONI LOGARITMICHE

Occorre innanzitutto tenere presente che il loga x cresce al crescere della x per a > 1,
decresce al crescere della x per 0 < x < 1 Inoltre largomento del log, cio il numero
di cui si cerca il log, deve essere sempre > 0

1 caso

Ridotta, se necessario, la disequazione data,ad una delle due forme:

1^) loga F(x) > b 2^) loga F(x) < b

se a > 1 la 1^ disequazione equivale alla F(x) > ab


F(x) > 0
la 2^ disequazione equivale al sistema
F(x) < ab

se 0 < a < 1 le due equivalenze, di cui al punto a > 1, si invertono

Es
Log ( 2 x2 - 7 x + 10 ) > 2

Essendo la base 10 > 1, la disequazione, che del tipo 1^) equivalente alla
2 x2 7 x + 10 > 102 che, risolta, d le soluzioni x < e x > 3

Es
Log ( x2 7 x + 11 ) < 0

Essendo la base 10 > 1, la disequazione, che del tipo 2^) equivalente al sistema

x2 7 x + 11 ) > 0 __ __
x2 7 x + 11 < 100 = 1 con le soluzioni 2 < x < (7- 5) / 2 e (7+ 5) /2 < x < 5

66
2 caso

Se la disequazione della forma loga f(x) > loga g(x)


dopo aver imposto le condizioni f(x) > 0 e g(x) > 0 ( v. inizio paragrafo )
la disequazione data per a > 1 equivalente alla f(x) < g(x)
per 0 < a < 1 equivalente alla f(x) > g(x)

Es.
log4 ( 3 + 2 x ) > 2 log4 x

Si impongono le condizioni 3 + 2 x > 0 da cui x > - 3/2 e x> 0


Dallo schema a fianco si deduce che deve essere -3/2 0

x > 0

Essendo la base a = 4 > 1 la disequazione +


data equivalente alla 3 + 2 x > x2
da cui si ricava x = - 1 ed x = 3
-1 0 3
Riunendo le soluzioni nello schema a fianco
si conclude che la disequazione soddisfatta
per
0 < x < 3 +

DISEQUAZIONI ESPONENZIALI

Sono le disequazioni in cui la variabile compare nellesponente di una o pi potenze


Ci sono tre tipi di disequazioni esponenziali

1 tipo

Si tratta di disequazioni esponenziali riconducibili alla forma af(x) > ag(x) con a 1
Tenendo presente che, come si era fatto presente per le disequazioni logaritmiche, le
funzioni esponenziali sono crescenti per a > 1 e decrescenti per 0 < a < 1, la
disequazione esponenziale in esame equivalente per a > 1 ad f(x) > g(x)
e per o < a < 1 ad f(x) < g(x)

Es.
5x / x+1 > 53-x

La base a = 5 > 1, la disequazione del 1 tipo, per cui si pu scrivere


x x2 x - 3
> 3 x > 0
x+1 x+1 ___ __
1- 13 1+ 13
Si suppone N > 0 cio x - x 3 > 0 che soddisfatta da x< e x >
2

2 2

Si suppone D > 0 cio x + 1 > 0 che ha la soluzione x > -1

67
Dallo schema si conclude che la disequazione data ___ ___
soddisfatta per 1- 13 1- 13
__ __ -1
1 - 13 1 + 13 2 2
< x < -1 e x >
2 2 N

D
+ +

2 tipo

Disequazioni esponenziali riconducibili alla forma m . af(x) > n . bg(x) con a e b 1


Tenendo presente che una funzione logaritmica con base > 1 crescente, si pu
scrivere Log [m . af(x) ] > Log [n . bg(x) ] (Log il logaritmo in base 10)

Es.
4 . 5x + 1 < 3 . 22 x + 3

Log 4 + x Log 5 + Log 5 < Log 3 + 2 x Log 2 + 3 Log 2

x ( Log 5 Log 4) < (Log 3 + Log 8) (Log 4 + Log 5)


Log 6/5
x Log 5/4 < Log 24/20 e quindi la soluzione x =
Log 5/4

3 tipo

Disequazioni esponenziali nelle quali opportuno effettuare un cambiamento di variabile,


come af(x) = z

Es
22x - 2x + 1 - 23 0

22x - 2 . 2x - 8 0 ponendo 2x = z si ottiene

z2 - 2 z - 8 0
___ -2
Ponendo la disequazione = 0 le soluzioni sono z = 1 1+8 = .
4
Per cui - 2 z 4 ossia
- 2 2x che sempre verificata
- 2 2x 4 che equivale al sistema
2x 4 che si pu scrivere nella forma
x Log 2 Log 4 da cui 2
Log 4 2 Log 2
x = = 2 Lo schema
Log 2 Log 2

La disequazione data quindi soddisfatta per x 2


68
CALCOLO COMBINATORIO

Il calcolo combinatorio ha lo scopo di studiare il numero totale dei gruppi diversi che si
possono formare con n elementi dati.

DISPOSIZIONI SEMPLICI

Si dicono disposizioni semplici di n elementi diversi presi a r a r o di classe r (n > r )


tutti i gruppi che si possono formare prendendo r degli n elementi dati, considerando
gruppi diversi quelli che differiscono per almeno un elemento o per l'ordine in cui gli r
elementi sono stati presi

Ad es dati gli elementi 1,2,3,4,5 sono disposizioni semplici di 5 elementi di classe 3 i


gruppi seguenti 1,2,3 ; 3,2,4 ; 4,3,5 ; 2,3,1 ; 5,3,4 ecc.

Il numero delle disposizioni semplici di n elementi presi a r a r si indica con Dn,r

dimostrabile che
Dn,r = n (n-1) (n-2)(n-r+1) (1)

DISPOSIZIONI CON RIPETIZIONE

Le disposizioni di n elementi presi a r a r in cui nei vari gruppi un elemento pu


comparire fino a r volte si definiscono disposizioni con ripetizione

Il numero di disposizioni con ripetizione di n elementi di classe r D rn, r = n r

PERMUTAZIONI SEMPLICI

Si definisce permutazione semplice la disposizione semplice di n elementi presi a n a n


e si scrive Pn = Dn,n

La formula (1) si trasforma cos nella (2)


Pn = n (n-1) (n-2)..3 2 1 (2)

Tale prodotto di un numero intero positivo n per tutti i numeri interi consecutivi
decrescenti, fino all'unit, si definisce fattoriale di n e il suo simbolo n !

La (2) si pu quindi scrivere Pn = n ! (

69
COMBINAZIONI SEMPLiCI

Si definisce combinazione semplice di n elementi diversi presi a r a r il numero totale


dei gruppi che si possono formare prendendo r degli n elementi, considerando diversi
solo i gruppi che differiscono per almeno un elemento, indipendentemente dall'ordine in
cui gli r elementi vengono presi. La combinazione semplice si indica con Cn,r

Ad es i gruppi 1,.2, 3 e 2,3,1 rappresentano due disposizioni semplici ma la stessa


combinazione

E' evidente che ogni combinazione pu dare luogo a tante disposizioni quante sono le
permutazioni degli r elementi

Per cui risulta Dn,r = Cn r Pr (4)

E quindi dalla (1), dalla (3) e dalla (4) si ricava


Dn,r n (n-1) (n-2)(n-r+1)
Cn,r = =
Pr r!

COEFFICIENTE BINOMIALE

Il numero di combinazioni semplici di n elementi diversi di classe r si pu anche


indicare con il simbolo n che si chiama coefficiente binomiale e si legge n su r
r n n!
Si pu quindi scrivere Cn,r = r =
r ! (n-r) !
Poich convenzionalmente 0 ! = 1 risulta n = 1
0
E' inoltre n = n
r n-r

n = n-1 + n-1
r r -1 r

n = n nr
r+1 r r +1

BINOMIO DI NEWTON

Applicando il coefficiente binomiale lo sviluppo di un binomio elevato ad una potenza


intera positiva n si pu scrivere
(a+b)n = n an + n an-1 b + n an-2 b2 ++ n a bn-1 + n bn
0 1 2 n-1 n
Lo sviluppo di (a-b)n si ottiene dalla espressione precedente sostituendo -b a b
70
CALCOLO DELLE PROBABILITA'

Si definiscono eventi l'estrazione di una carta da un mazzo, il lancio di un dado o di una


moneta, l'estrazione di una pallina da un'urna, l'estrazione di un numero del lotto e cos via
Si possono evidentemente verificare eventi favorevoli o contrari a seconda che essi
corrispondano o meno a ci che ci si attende.

PROBABILITA' MATEMATICA

E' il rapporto tra il numero degli eventi favorevoli e quello degli eventi possibili totali purch
siano tutti ugualmente possibili.
Se f il numero dei casi favorevoli al verificarsi di un evento e c quello dei casi contrari,
il numero dei casi possibili m = f + c
Se p la probabilit che un evento si verifichi e q quella opposta si ha
p=f/m e q=c/m
e ovviamente p+q=1
Risulta quindi che p un numero positivo normalmente inferiore all'unit
( p = 1 equivale a certezza )

PROBABILITA' TOTALE

Se p1 , p2 ecc sono le probabilit di eventi possibili che si escludono a vicenda, cio


incompatibili fra di loro, dicesi probabilit totale la somma p1 + p2 +..+ pn

Es
Dati tre sacchetti contenenti rispettivamente 20 numeri (da 1 a 20), 40 numeri (da 1 a
40) e 90 numeri (da 1 a 90) la probabilit che dal primo sacchetto si estragga ad es un 8
p1 = 1 / 20
La probabilit che dal secondo sacchetto si estragga pure un 8 p2 = 1 / 40
Infine la probabilit che dall'ultimo sacchetto si estragga ancora un 8 p3 = 1 / 90
La probabilit totale cio la probabilit che un 8 venga estratto da tutti e tre i sacchetti
1 / 20 + 1 / 40 + 1 / 90 = 31 / 360 = 0,0861

PROBABILITA' COMPOSTA

Se gli eventi sono tra loro indipendenti (ossia tali che l'avverarsi di uno di essi non
influenzi il verificarsi degli altri) la probabilit complessiva dell'evento risultante dal
concorso di n eventi, dicesi probabilit composta il prodotto p1 p2 pn

Es
Nel gioco del lotto la probabilit che tra i 90 numeri esca un determinato numero ( ad
es. 8 ) p1 = 1 / 90
La probabilit che, in una seconda estrazione, esca un altro determinato numero (ad
es. 31 ) , tenendo conto che i numeri rimasti sono 89, p2 = 1 / 89
Essendo i due eventi indipendenti l'uno dall'altro, la probabilit che esca la coppia
determinata di numeri ( 8 e 31 ) 1 / 90 1 / 89 = 1 / 8610 che la
probabilit composta

71
DUE ESEMPI

Se si getta un dado due volte quale la probabilit che entrambe le volte compaia il 5?

Ovviamente la probabilit che la prima volta compaia un 5 1 / 6 (perch 6 sono


le facce del dado )
La probabilit che anche la seconda volta compaia un 5 di nuovo 1 / 6
Essendo i due eventi tra loro indipendenti la probabilit richiesta una probabilit
composta cio 1 / 6 1/6 = 1 / 36 = 0,19444

Quale invece la probabilit che lanciando una sola volta due dadi si abbia come somma
5?

Il totale 5 si pu avere ad es con un 1 e con un 4 o viceversa


Come nell' es precedente la probabilit che compaia 1 in un dado e 4 nell'altro 1 /
36 e cos pure 1 / 36 la probabilit che compaia 4 nel primo dado e 1 nel
secondo La probabilit totale quindi, essendo i due eventi incompatibili tra di loro,
la somma delle due probabilit e cio 2 / 36
Il numero 5 si pu per ottenere anche con i numeri 2 e 3 e viceversa e anche in
questo caso la probabilit totale 2 / 36
La probabilit complessiva che si verifichi l'evento richiesto 4 / 36 = 0,111111

BIBLIOGRAFIA

Per la compilazione del " Compendio di analisi matematica " sono stati consultati
specialmente i seguenti testi:

- " Elementi di analisi matematica " di R. Ferrauto, edito dalla Societ Editrice
Dante Alighieri

- " Analisi infinitesimale e numerica " di G. Zwirner e L. Scaglianti, edito dalla


CEDAM

- " Strutture Funzioni " di G Zwirner e L Scaglianti, edito dalla CEDAM

- " Corso di geometria analitica e analisi matematica " :di L. Tonolini, edito dalla
Minerva Italica

- " Geometria analitica e complementi di algebra " di L. Cateni, C. Bernardi e S.


Maracchia, edito da Le Monnier

"Corso di geometria analitica e complementi di algebra" di Dodero, Baroncini e


Toscani, edito da Ghisetti e Corvi Editori

- " matHELP " di M. Scovenna e N. Checcaglini, edito dalla CEDAM

- " Dizionario enciclopedico Matematica " di A. Marini , N. Barcellona , M.


Tinelli, edito dal Gruppo Editoriale Jackson

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INDICE

SUCCESSIONI ................................................................................................ pag 2


FUNZIONI......................................................................................................... pag. .......4
Dominio o insieme di definizione di una funzione ................................ ................4
Condominio di una funzione................................................................ ................4
LIMITI .............................................................................................................. pag. ........5
Limite destro e limite sinistro............................................................... ................9
Teoremi sui limiti.................................................................................. ................9
Operazioni sui limiti.............................................................................. ..............10
Limiti notevoli ....................................................................................... ..............11
Forme indeterminate............................................................................ ..............11
FUNZIONI CONTINUE ..................................................................................... pag. .....12
Teoremi sulle funzioni continue............................................................ ..............12
FUNZIONI DISCONTINUE IN UN PUNTO........................................................ pag. .....13
RAPPORTO INCREMENTALE ......................................................................... pag. .....14
DERIVATE........................................................................................................ pag. .....14
. Quadro riassuntivo delle operazioni sulle derivate ............................... ..............15
Derivate fondamentali .......................................................................... ..............15
Teorema di Rolle.................................................................................. ..............16
Teorema di Cauchy.............................................................................. ..............16
Teorema di Lagrange........................................................................... ..............16
Teorema di De L' Hopital ..................................................................... ..............16
Concavit e convessit di una curva.................................................... ..............17
Funzioni crescenti e decrescenti .......................................................... ..............17
Massimi e minimi relativi di una funzione ............................................. ..............17
Flessi ................................................................................................... ..............18
Ricerca di mass., min.e flessi mediante lo studio del segno della deriv. 1^ ........18
Quadro riassuntivo di massimi, minimi e flessi ..................................... ..............19
DIFFERENZIALE DI UNA FUNZIONE pag 19
ASINTOTI pag. .....20
Asintoti verticali, orizzontali e obliqui .................................................... 20
FUNZIONE ASINTOTICA AD UNA FUNZIONE RAZIONALE FRATTA ............ pag. 21
STUDIO DELL' ANDAMENTO DI UNA FUNZIONE pag. .....22
Studio di una funzione con termini in valore assoluto.......................... ..............23
RISOLUZIONE GRAFICA DI DISEQUAZIONI .................................................. pag. .....24
RISOLUZIONE APPROSSIMATA DI EQUAZIONI ALGEBRICHE E TRASCENDENTI 25
Metodo di bisezione 25
Metodo delle tangenti 26
INTEGRALI....................................................................................................... pag. .....27
Area deI trapezoide . 27
. Integrale definito 27
Teorema di Torricelli Barrow ............................................................. ..............28
Funzioni primitive ................................................................................ ..............28
Calcolo dell'integrale definito............................................................... ..............28
Teorema del valor medio o della media .............................................. ..............29
Valore efficace ............................................. 29 . .
Propriet dell'integrale definito ............................................................ ..............29
Integrale definito con uno o entrambi gli estremi infiniti 29
Integrazione approssimata.................................................................. 30
Calcolo di aree ..............30
Calcolo di volumi................................................................................. ..............31
Calcolo di volumi di solidi di rotazione................................................. ............. 32
Calcolo della lunghezza di un tratto di curva piana.............................. 32
Teorema di Guldino ............................................................................ ..............33
73
Teorema di Archimede......................................................................... ..............34
Integrale indefinito................................................................................ ..............34
Propriet dell'integrale indefinito .......................................................... ..............34
Alcuni integrali notevoli ........................................................................ ..............35
Integrazione per scomposizione, per parti, per sostituzione ................. ..............36
EQUAZIONI DIFFERENZIALI ........................................................................... pag......37
Equazioni differenziali a variabili separabili .......................................... ...37
Equazioni differenziali omogenee 38
Complementi di algebra
EQUAZIONI PARAMETRICHE E NON PARAMETRICHE................................ pag. 39
SISTEMA MISTO.............................................................................................. pag. 39 . .
DISCUSSIONE DI UN SISTEMA MISTO pag 39 .
EQUAZIONI NON PARAMETRICHE pag 39
. Metodo del confronto diretto 39
EQUAZIONI PARAMETRICHE pag . 39
. Metodo del confronto diretto................................................................ 39 .
. Metodo di Cartesio 41
Metodo di Tartinville ............................................................................ 43. . .
SISTEMI MISTI CON EQUAZIONI PARAMETRICHE IN 2 INCOGNITE pag 46 . .
. METODI GRAFICI pag 48 . .
. Metodo grafico della parabola fissa 50 . . .
DISCUSSIONE DI UN SISTEMA MISTO IRRAZIONALE pag 51 . . .
. .Metodo algebrico 51 . ..
. Metodo grafico 52
RISOLUZIONE DI SISTEMI PARAMETRICI CON LE MATRICI ....................... pag. 53. . .
. Teorema di Rouche' Capelli .................................................................. 53
Regola di Cramer .................................................................................. .............. 54
DISEQUAZIONI ................................................................................................ pag 56
Disequazioni di 1 grado 56
Sistemi di disequazioni di 1 grado 56
Disequazioni di 2 grado 56
Sistemi di disequazioni di 2 grado 58
Disequazioni frazionarie 59
Disequazioni irrazionali 60
Disequazioni con espressioni di x in valore assoluto 62
Disequazioni logaritmiche 66
Disequazioni esponenziali 67
CALCOLO COMBINATORIO .......................................................................... pag. 69 .
. Disposizioni semplici 69
Disposizioni con ripetizione.................................................................. 69 .
. Permutazioni semplici ......................................................................... 69
Combinazioni semplici ........ 70
Coefficiente binomiale .......... 70
BINOMIO DI NEWTON ..................................................................................... pag. 70
CALCOLO DELLE PROBABILITA'.................................................................... .............. 71
Probabilit matematica......................................................................... .............. 71
Probabilit totale .................................................................................. .............. 71
Probabilit composta............................................................................ .............. 71
Due esempi........................................................................................... .............. 72
BIBLIOGRAFIA................................................................................................ pag. ..... 72

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