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Comunit virtuali
per lapprendimento
e nuove tecnologie
Quali esigenze emergono in una comunit virtuale per
lapprendimento, e quali funzioni la piattaforma
tecnologica pu offrire per soddisfarle?
La ricerca educativa, sulla base di questi sono accompagnati i progressi del panora- [Steffe e Gale, 1995] e in
principi teorici, ha formulato soprattutto ma tecnologico e degli strumenti informati- Italiano [Varisco, 1995].
Comunit virtuali per lapprendimento e nuove tecnologie
comunit di pratica, vedi Caratteristiche di una comunit di pratica blemi reali e della realt sociale di riferi-
[Manca e Sarti, 2001]. sono la condivisione di pratiche mutua- mento. I processi che si verificano al loro
interno considerano soprattutto lappren- gaglio di competenze e di expertise attraver-
tecipazione periferica legittima [Lave e possa favorire lefficacia di una comunit efficacia dellapprendi-
Wenger, 1991]), arricchendo il proprio ba- virtuale per lapprendimento (per sempli- mento.
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Comunit virtuali per lapprendimento e nuove tecnologie
cit, indicata nel seguito come comunit traduce nella creazione di nuove pratiche
Nel presente contesto virtuale). Identificheremo alcune esigenze [Wenger, 1998].
non si potr dar conto dei
prodotti disponibili in
tipiche di questo contesto e ne deriveremo La memoria, che cattura sia la conoscen-
commercio, di cui, peral- indicazioni relative alle funzionalit che un za generata localmente che riferimenti e-
tro, esistono diversi studi ambiente telematico dovrebbe rendere di- sterni fatti propri dalla comunit, e li ren-
ed analisi di categorie e di sponibili. de disponibili ai partecipanti.
singole applicazioni (vedi, I ruoli e lidentit, cio la funzione che il
per esempio, [Landon,
2001; Persico e Manca, LE ESIGENZE CHE EMERGONO singolo assume allinterno della comu-
2000; Wenger, 2001]). E LE FUNZIONI CHE LE POSSONO nit e che, mediata dal processo di ap-
SODDISFARE prendimento, si traduce nella costruzio-
10 In che modo la tecnologia pu fornire sup- ne di unidentit personale, oltre che col-
I MOO (Multi-user Object
Oriented) e i MUD (Mul-
porto alle diverse esigenze di una comunit lettiva: noi siamo anche ci che ap-
ti User Domain) sono am- virtuale? Una prima considerazione gene- prendiamo [Wenger, 1998].
bienti che consentono la rale, ed ovvia, che una comunit virtuale, Il monitoraggio e la valutazione, con rife-
comunicazione molti-a- proprio in quanto virtuale, pu vivere e rimento sia allanalisi dellefficacia delli-
molti in tempo reale via
Internet. Si tratta di pro-
prosperare solo attraverso i servizi di co- niziativa formativa nella sua globalit che
grammi che accettano municazione e produzione resi disponibili allapprendimento dei singoli [Bocconi
connessioni provenienti da da una piattaforma telematica. Ma il ruolo et al, 1999; Benigno e Trentin, 1999].
pi utenti contempora- che la tecnologia pu giocare sullefficacia Da questo insieme di necessit emerge un
neamente e forniscono
laccesso ad un database
della comunit come contesto dapprendi- insieme di funzionalit che linfrastruttura
condiviso di oggetti e mento va oltre la semplice messa a disposi- chiamata a fornire, e pi in generale un con-
informazioni, in genere zione di servizi di interconnettivit, e con- cetto di usabilit della piattaforma telemati-
organizzati secondo una tribuisce a definirne i flussi comunicativi e ca che tenga conto non solo degli aspetti
metafora in cui ogni uten-
te entra ed esce da
le modalit di produzione. infatti cosa funzionali in quanto tali (che cosa posso fa-
stanze comunicanti in ben diversa parlare di una tecnologia che re) ma anche delle modalit e delle politiche
cui si trovano oggetti pu offrire un supporto per la collabora- dinterazione (come lo posso fare).
manipolabili (attraverso zione rispetto ad una tecnologia collaborati- Nel seguito abbiamo cercato di classificare
questa metafora lutente di va. Mentre situazioni del primo tipo posso- le esigenze di una comunit virtuale in ter-
fatto naviga e manipola un
database). no limitarsi a supportare le interazioni e gli mini di servizi e funzioni, indicando di vol-
Il MOO/MUD in un scambi comunicativi tra quanti si trovano ta in volta in quali direzioni la tecnologia
certo senso un tipo di coinvolti senza orientarne le attivit, la dovrebbe indirizzare la propria offerta. Co-
realt virtuale, un luogo seconda esplicitamente finalizzata alla me sempre accade in questi casi, la classifi-
rappresentato elettronica-
mente che gli utenti pos- mutua produzione di nuove pratiche, cio cazione non deve essere intesa in termini ri-
sono visitare. Rispetto alla alla costituzione di nuovi modi comuni di gidi: alcuni elementi funzionali potrebbero
realt virtuale propriamen- vedere, agire e conoscere [Roschelle, essere collocati in pi di una categoria, e tal-
te detta, un MOO/MUD 1992]. Una tecnologia collaborativa deve, volta la nostra scelta stata di privilegiare la
se ne differenzia per alme-
no tre motivi: non fa uso quindi, sostenere forme autentiche di colla- chiarezza di esposizione, rinunciando alla
di speciali dispositivi borazione, che poggino su un legame di completezza formale. Si noti, inoltre, che
hardware di tipo sensoriale genuina interdipendenza tra le informazio- non immediato usare questa classificazio-
che consentano allutente ni condivise, lattribuzione dei compiti che ne per organizzare i prodotti commerciali
limmersione in un am-
14 biente virtuale friubile at- fanno capo alla divisione del lavoro, e lat- che si indirizzano alla fascia di mercato del-
traverso percezioni di tipo tivit di pensare insieme [Salomon, le comunit virtuali9: ogni prodotto cerca di
visivo o tattile; gli utenti 1992]. offrire una vasta gamma di servizi, e finisce
possono aggiungere nuo- Se veniamo ora alle esigenze, la caratteristi- per coprire, in un modo o nellaltro, pi
ve stanze e altri oggetti al
database attraverso un lin-
ca che possiamo riconoscere come fondan- duna categoria funzionale.
guaggio di programma- te per le comunit virtuali , come abbia-
zione incorporato (carat- mo visto, la loro doppia dimensione, parte- La comunicazione
teristica precipua dei cipativa e informativa. In un approccio di Per quanto riguarda una delle esigenze pri-
MUD); di solito i
MOO/MUD hanno mol-
questo tipo le esigenze possono essere or- marie di una comunit virtuale, quella di
ti utenti collegati nello ganizzate nelle seguenti categorie: comunicare, un sistema di supporto do-
stesso momento. Tutti gli La comunicazione, rappresentata nella re- vrebbe in primis rendere disponibile uno
utenti navigano e manipo- te di impegni generati dagli atti linguisti- spazio dinamico di discussione e coopera-
lano lo stesso database di
oggetti e possono interagi-
ci che i membri si scambiano in conti- zione strutturabile a pi livelli per argomen-
re sia con gli altri utenti nuazione e che assumono prevalente- ti, fasi progettuali, obiettivi educativi, ecc.
collegati che con i nuovi mente la dimensione verbale scritta Si noti che la piattaforma di comunicazione
oggetti creati. Per uninte- [Manca, 2001]. dovrebbe poter ospitare approcci basati sul-
ressante esperienza didat- La produzione, ossia quel processo, dina- la produzione cooperativa di elaborati, il
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MOO, si veda ad esempio mico e dialogico, di generazione e legit- che richiede a sua volta una stretta integra-
[Bruckman, 1998]. timazione di nuova conoscenza che si zione con la base di conoscenza che costi-
tuisce la memoria relativamente stabile del- pio, di una domanda, o di un commento
cossentino/project/ menti. In genere questi meccanismi si definisce e pubblica una scheda di presen-
index.htm. basano su descrittori (metadati) delle tazione di s, possibilmente corredata da
fotografia, che descriva non solo il proprio te e continuo; anche i prodotti e le perfor-
tudinale lungo tutto il processo di appren- virtuali, possiamo trarre due ordini di con- dato dominio di cono-
dimento, che va analizzato in modo costan- clusioni. scenza.
Comunit virtuali per lapprendimento e nuove tecnologie
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