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I CONTENUTI DELLA RELAZIONE GEOLOGICA E DELLA RELAZIONE GEOTECNICA ALLA LUCE DELLA NORMATIVA VIGENTE
ROMA 29 novembre 2012
INDICE DEL CORSO
1. PREMESSE
2. LE PROVE SPT
3. LE PROVE CPT
4. LE PROVE PENETROMETRICHE DINAMICHE
CONTINUE
5. PROVE SCISSOMETRICHE, PRESSIOMETRICHE E
DILATOMETRICHE
6. LE PROVE SU PIASTRA
7. LE PROVE DI PERMEABILITA
I CONTENUTI DELLA RELAZIONE GEOLOGICA E DELLA RELAZIONE GEOTECNICA ALLA LUCE DELLA NORMATIVA VIGENTE
ROMA 29 novembre 2012
Premesse
I CONTENUTI DELLA RELAZIONE GEOLOGICA E DELLA RELAZIONE GEOTECNICA ALLA LUCE DELLA NORMATIVA VIGENTE
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Premesse
I CONTENUTI DELLA RELAZIONE GEOLOGICA E DELLA RELAZIONE GEOTECNICA ALLA LUCE DELLA NORMATIVA VIGENTE
ROMA 29 novembre 2012
Premesse
Vanno distinte:
- le prove che forniscono valori da utilizzare con
opportune correlazioni empiriche per la stima dei
parametri geotecnici;
- le prove che forniscono (tramite relazioni insite
nella stessa elaborazione dellesecutore della prova)
alcuni parametri del terreno.
Fanno parte del primo gruppo le prove SPT e CPT;
del secondo gruppo le prove pressiometriche,
scissometriche, dilatometriche.
In questo corso si forniranno maggiori informazioni
sui criteri di interpretazione dei risultati del primo
gruppo di indagini, in quanto i risultati del secondo
gruppo sono forniti direttamente gi elaborati.
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PROVE SPT
Normalizzazione del valore NSPT per le procedure esecutive
La correzione tiene conto dei differenti dispositivi di infissione
utilizzati e delle procedure esecutive. Il valore di NSPT, corretto
secondo la formula proposta da Skempton, assume il valore
N60 = CER CB CS CR NSPT
in cui
N60 = valore corretto per le procedure esecutive
CER = fattore di correzione per il rapporto di energia
CB = fattore di correzione per il diametro del foro
CS = fattore di correzione per il tipo di campionatore
CR = fattore di correzione per la lunghezza della fune
NSPT = valore misurato
I valori dei fattori di correzione proposti da Skempton sono
elencati nella tabella seguente.
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PROVE SPT
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PROVE SPT
Correzione del valore di NSPT per le tensioni litostatiche
Viene utilizzata la seguente correzione proposta in letteratura
(Nl)60 = CN N60
in cui
(Nl)60 = valore corretto per le tensioni litostatiche e per le
procedure esecutive
N60 = valore corretto per le procedure esecutive
CN = fattore di correzione per la tensione litostatica
Il valore del fattore CN proposto da Liao e Whitman
1
CN =
vo
in cui
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PROVE SPT
= 15 N SPT + 15
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PROVE SPT
Correlazioni per la stima del modulo di deformabilit
Manual on estimating soil properties (Cornell University, 1990)
E = 10 N60 valida per clean NC sands
E = 15 N60 valida per clean OC sands
(E = modulo di deformabilit in kg/cm2)
DAppolonia et al. (1970)
E = 0.756 NSPT + 18.75 (MPa) per sabbia e ghiaia NC
E = 1.043 NSPT + 36.79 (MPa) per sabbia OC
Schultze & Menzenbach (1961)
E = 0.517 NSPT + 7.46 in MPa
Pasqualini (Politecnico di Torino,1983)
Da correlazioni tra SPT e pressiometriche (Tornagli, Franke,
Ghionna-Lancellotta-Maniscalco, Albert-Hegg-Manassero.
E = B NSPT con B = 7MPa
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PROVE SPT
Modulo edometrico
M = NSPT
con che varia tra 500 e 600, in kPa)
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PROVE SPT
CONSIDERAZIONI
Le correlazioni vanno applicate con molta cautela tenendo conto
dei seguenti aspetti:
1) Le prove SPT sono prove rudimentali e affette da errori, difetti
esecutivi e anomalie difficilmente verificabili.
2) Le correlazioni sono state sperimentate su prove eseguite con
la punta aperta (campionatore Raymond)
3) Verificare anomalie dovute a particolarit litologiche (es.
trovanti) o inconvenienti (pulizia fondo foro).
4) Le prove SPT sono adatte per terreni sabbiosi.
5) I valori ricavati dalle correlazioni andrebbero sempre
confrontati con i campi di valori usuali per quel tipo di terreno.
ESEMPIO: un valore di NSPT=60 su sabbia fornirebbe un valore
di angolo di attrito di 45, irrealistico per un terreno sabbioso.
In generale: non superare valori di =35-38 per sabbie e 38-40
per ghiaie
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PROVE SPT
ULTERIORI CONSIDERAZIONI
Nella pratica progettuale consigliabile seguire alcuni indirizzi:
1) Tenere conto dellaffidabilit delle prove e delle correlazioni
utilizzate, con particolare cautela per le prove in terreni coesivi.
2) Non applicare in maniera automatica le correlazioni, ma
stabilire dei valori limite dei parametri da non superare tenendo
conto delle caratteristiche granulometriche e delle condizioni
geologiche del deposito.
3) Fare riferimento a valori approssimati e con poche cifre
significative (evitare decimali).
4) Evitare di utilizzare le correlazioni che forniscono direttamente
dei valori progettuali (portanza, cedimenti, ecc..) a meno che
non siano disponibili numerosi dati e sia concordata con il
progettista lapplicazione di specifiche relazioni (ad es. metodo di
Reese & ONeill per i pali). Maggiore affidabilit per i pali battuti
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PROVE CPT
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PROVE CPT
Metodo di Schmertmann
Confronto tra Rp e il
rapporto delle resistenze Fr
Fr%=100 Rl/Rp
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PROVE CPT
Metodo di ROBERTSON
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PROVE CPT
Modulo edometrico
Kulhawy e Mayne (1990)
M = 8.25(Rp - vo)
Mitchell e Gardner
M = Rp
Con variabile tra 0.7 e 5 in
funzione del tipo di terreno
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PROVE CPT
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PROVE CPT
CONSIDERAZIONI
1) Le prove CPT sono meno condizionate da criticit legate alle
modalit esecutive (a parte la corretta taratura degli strumenti).
2) Rispetto alle prove SPT possibile avere profili continui, con
la possibilit di effettuare correlazioni stratigrafiche tra prove
contigue (ma solo come interpolazione tra sondaggi carotati).
3) Le correlazioni trovano una diffusa applicazione nei terreni
coesivi e vanno utilizzate, possibilmente, con prove di taratura in
sito (confronto con prove di laboratorio).
4) Anche per le prove CPT esistono correlazioni che forniscono
direttamente alcuni parametri per il calcolo delle fondazioni. Le
relazioni per il calcolo dei pali sono ritenuti affidabili (ad es. le
relazioni di Bustamante e Giasenelli) se disponibili in quantit
significative.
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PROVE PENETROMETRICHE DINAMICHE CONTINUE
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PROVE IN FORO DI SONDAGGIO
PROVE SCISSOMETRICHE
Si tratta di prove particolarmente adatte per la determinazione
della resistenza a taglio non drenata (Su) dei materiali coesivi.
Laffidabilit della stima di questo parametro in genere elevata,
ma si consiglia sempre una taratura specifica con prove di
laboratorio.
I limiti di applicazione sono:
-Le caratteristiche granulometriche (solo in terreni coesivi)
-Il grado di consistenza (possibilit di infissione delle palette)
-Profondit di prova limitata (rigidezza torsionale delle aste)
Bjerrum ha proposto un coefficiente di correzione funzione
dellindice di plasticit IP per ottenere la Su in situ a partire dalla
Su misurata.
Un ulteriore parametro stimabile la sensitivit intesa come
rapporto tra resistenza massima e residua.
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PROVE IN FORO DI SONDAGGIO
PROVE DILATOMETRICHE
Le prove dilatometriche misurano la deformazione del terreno
attarverso una membrana infissa nel terreno: dalle prove si
ricava il modulo dilatometrico ED, lindice delle tensioni
orizzontali KD e un indice di materiale ID che fornisce informazioni
sulla granulometria del terreno.
Tramite specifiche relazioni vengono ricavati i valori del modulo
confinato (edometrico) e la resistenza a taglio non drenata.
Un parametro importante per determinati problemi (gallerie,
opere in sotterraneo) il coefficiente di spinta a riposo K0, che
viene stimato dalla prova dilatometrica attraverso relazioni con
lindice KD.
Minori affidabilit hanno le correlazioni per la stima dellangolo di
attrito.
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PROVE IN FORO DI SONDAGGIO
PROVE DILATOMETRICHE
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PROVE IN FORO DI SONDAGGIO
PROVE PRESSIOMETRICHE
Si tratta di una prova molto diffusa in Francia (e paesi francofoni)
dove viene utilizzata come mezzo di indagine indispensabile per
la progettazione geotecnica. Le Norme francesi fanno infatti
riferimento specifico ai risultati di queste prove non solo per la
valutazione di alcuni parametri geotecnici, ma per lo stesso
dimensionamento dei pali di fondazione.
In Italia vengono utilizzate in particolare per la valutazione del
modulo di deformabilit di materiali litoidi o semi-litoidi (tufi,
piroclastiti) e in genere in terreni poco campionabili.
La prova viene elaborata a partire dalla misura di:
P0: pressione corrispondente alla fine del tratto iniziale di
ricompressione del terreno disturbato dalla perforazione;
PF: pressione di fluage corrispondente alla fine del tratto a
comportamento elastico
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PROVE IN FORO DI SONDAGGIO
PROVE PRESSIOMETRICHE
Si determina la pressione limite Plim: corrisponde alla pressione
alla quale la deformazione diventa infinita. Viene definita
convenzionalmente come la pressione che corrisponde al
volume limite, pari a due volte il volume iniziale della cavit.
In terreni poco deformabili il volume limite pu non essere
raggiunto per cui la Plim viene stimata tramite estrapolazioni della
curva P-V.
Dalla prova viene calcolato il modulo pressiometrico e da questo,
con opportune relazioni, il modulo di Young.
Si possono poi ricavare i valori di coesione non drenata per le
argille e langolo di attrito per le sabbie.
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PROVE IN FORO DI SONDAGGIO
PROVE PRESSIOMETRICHE
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PROVE SU PIASTRA
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PROVE SU PIASTRA
Le prove su piastra
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PROVE SU PIASTRA IN ROCCIA
Vengono realizzate
allinterno di cunicoli
utilizzando le due pareti
contrapposte per garantire il
contrasto sufficiente ai
martinetti che devono
trasferire tensioni di carico
nella roccia molto elevati
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PROVE SU PIASTRA IN ROCCIA
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PROVE SU PIASTRA IN ROCCIA
q (1 + ) z2 z2
E= (
+ 2 (1 ) z + a
2
)
2 0.5
(
2 (1 ) z + A
2
)
2 0.5
(
z 2 + A 2 )
0.5
(z 2
+a )
2 0.5
dove:
q: tensione applicata (MPa)
: coefficiente di Poisson
: spostamento misurato
Z: profondit sotto la superficie
di carico (m)
A: raggio esterno della piastra
A: raggio interno della piastra
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PROVE DI PERMEABILITA
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PROVE DI PERMEABILITA
Le prove Lefranc
Sono effettuate in fori di sondaggio in due
differenti modalit: a carico costante ed a carico
variabile.
Prove a carico variabile (terreni molto permeabili).
- prova in risalita: tramite emungimento.
- prova in abbassamento: immissione di acqua.
Prove a carico costante (terreni poco permeabili).
K = Q / CH (carico variabile)
K = AdH / C dt Hm (carico
costante)
C : fattore di forma
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PROVE DI PERMEABILITA
Le prove Lugeon
Sono utilizzate in genere negli ammassi rocciosi e nei progetti in
cui si prevedono carichi idraulici molto elevati (dighe).
Interpretazione delle prove
Il primo passo quello di determinare il meccanismo di
assorbimento (flusso laminare, turbolento, per dilatazione,
dilavamento o riempimento delle fessure) esaminando
landamento degli assorbimenti in corrispondenza dei singoli
gradini. Si pu fare riferimento al metodo di Houlsby con gli
schemi seguenti. In funzione del tipo di assorbimento si sceglie il
valore di UL caratteristico.
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PROVE DI PERMEABILITA
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PROVE DI PERMEABILITA
PROVE LUGEON
Le prove Lugeon forniscono le caratteristiche di permeabilit in
termini di Unit Lugeon, definita come lassorbimento di 1 litro al
minuto sotto una pressione di 1 MPa per 1 metro lineare di
camera di prova.
Le unit UL sono utilizzate direttamente nel campo della
progettazione delle dighe: i valori UL sono presi come riferimento
per gli interventi di impermeabilizzazione.
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FINE DEL CORSO
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