RIVISTE & RIVISTE
Avr mai fine il politicamente corretto?
Nel numero di luglio dello scorso
anno del mensile Patria indipen-
dente, organo dellAssociazione
Nazionale Partigiani dItalia, fi-
gura un articolo indubbiamente
interessante di Gustavo Zagre-
belsky, eminente giurista, gi
Presidente della nostra Corte Co-
stituzionale. Vi si adombrano
concetti di vasta portata, filosofi-
ca oltre che semplicemente sto-
riografica, tali da non potersi qui
discutere. Gli argomenti toccati
ad confutanda sono lasserito
spirito accomodante degli ita-
liani, la zona grigia di coloro
che non si schierano n con gli
uni, n con gli altri, la politica
del conformismo, o dellacquie-
scenza morale, praticata da chi
sta a guardare quando si combat-
te per beni supremi come la li-
bert, eccetera, eccetera (G. Za-
grebelsky, Io protegger dal cie-
lo la tua infelice mamma, testo
del discorso tenuto a Torino il 25
aprile 2015, Patria indipendente,
5/53 [lug. 2015], pp. 4-7). Tutto
corre via liscio come lolio e i
buoni sentimenti si sprecano. Le
nemmeno tanto velate allusioni
di Zagrebelsky vanno tutte al me-
morabile saggio di Giampaolo
Pansa uscito nel 2003 per i tipi di
Sperling & Kupfer, intitolato Il
sangue dei vinti. Il libro racconta
delle esecuzioni e dei crimini
compiuti dai partigiani e delle
vendette perpetrate contro fasci-
sti e presunti tali, o contro antifa-
scisti non comunisti, dopo l8
settembre. Tra i giustiziati e le
vittime vi furono questa la tesi
del libro persone responsabili
di crimini sia militari sia civili,
ma anche persone che, pur legate
al fascismo, non avevano com-
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piuto direttamente atti criminosi;
altre ve ne furono che, legate al
movimento partigiano, si mac-
chiarono di episodi non proprio
memorabili. Esecuzioni somma-
rie, vendette personali, vessazio-
ni e violenze perpetrate in nome
dei valori cos cari allItalia
della Resistenza. Tutto questo ri-
entra nella zona grigia dei si-
lenzi e delle complicit di regi-
me, inutile negarlo. Utile , inve-
ce, che a settantanni dalla fine
della guerra si rimarchi ora e
sempre il solco degli ideali che
hanno visto nascere la Repubbli-
ca e prender corpo una visione
moderna delle istituzioni e delle
garanzie repubblicane. In questo
senso Patria indipendente una
rivista importante. Quella che
un po meno utile la retorica
dei buoni sentimenti nei discor-
si che costellano tutte le ricorren-
ze della storia repubblicana, mas-
sime quella del 25 aprile. Discor-
si delegittimati dal vaniloquio dei
luoghi comuni che ci condanna-
no tutti a essere buoni, anzi buo-
nisti, democratici ma libertari e
accoglienti. Nessuno metta in
dubbio ( un imperativo morale,
non un semplice invito) i valori
sorti con la Resistenza al nazifa-
scismo. Ma ci si liberi anche dal-
le topiche e dallo sterile perbeni-
smo, che un tempo era un vizio
borghese e che ora sembra una
virt proletaria. Perch non in-
dirizzare gli strali della Resisten-
za, opportunamente rivisti e ag-
giornati, alla perdurante corru-
zione del Parlamento e di un si-
stema politico da anni, ormai,
prossimo allo sfascio? Perch
non resistere ora, oggi e sempre,
a tutto ci che sa di morte, di so-
praffazione, di negazione della
humana persona e delle sue in-
toccabili prerogative?
Davvero
fuori dal coro
Per via dellinstancabile volont
di svecchiamento che ci anima e
dellintimo disgusto che noi pro-
viamo nei confronti dellipocri-
sia sinistrese s, ma non solo ,
saluteremo con deferenza, con
gioia frammista a incredulo stu-
pore, la nuova iniziativa del quo-
tidiano Il Giornale, fortemente
voluta dal suo direttore, Alessan-
dro Sallusti. Ogni gioved i letto-
ri trovano in edicola, insieme al
quotidiano, un libricino che va a
comporre nel tempo la collana di
attualit Fuori dal coro, parola
dordine dei fondatori e di tutti i
giornalisti e collaboratori che in
42 anni hanno scritto e continua-
no a scrivere sulle pagine del
quotidiano di via Negri. Inaugu-
ra la serie, uscito il 3 marzo scor-
so, il pamphlet firmato da Luigi
Mascheroni, classe 1967, redat-
tore delle pagine culturali del
quotidiano, dal titolo provocato-
rio Come sopravvivere al politi-
camente corretto, sottotitolato:
Prontuario (semiserio) delle fol-
lie iper-correttiste. A esser preso
di mira il cocktail micidiale di
ipocrisia, (auto)censura, com-
plessi di colpa, relativismo etico
e slealt lessicali del politica-
mente corretto, una sorta di in-
crocio mostruoso tra il catechi-
smo dei sentimenti leciti e la
buoncostume del nuovo razzi-
smo etico. Ne raccomandiamo
caldamente la lettura.
Uguale attenzione si dovr accor-
dare a un altro irriverente librici-
no della serie, il quale consiste
nella ristampa del saggio Elogio
della cattiveria (uscito per la pri-
ma volta nel 1998) firmato dal-
leconomista antikeynesiano Ser-
gio Ricossa, da pochissimo
scomparso. Lo studioso torinese
vi tesse le lodi delleconomia di
mercato e delliniziativa libera e
privata. Parole sante, in unItalia
da sempre preda di un assisten-
zialismo terzomondista, da cro-
cerossine disperate.
Oh quanta
species...
Da ultimo salutiamo (senza per
giubilare) luscita della nuova se-
rie di Icon Design, il magazine di
design, architettura e arredamen-
to nato come evoluzione di Icon,
il maschile di alta gamma di
Mondadori che, gi allegato al
settimanale Panorama, si occupa
tuttora di moda e lifestyle. Il di-
rettore Michele Lupi. Che si
tratti di un mensile interamente
dedicato allarchitettura e allar-
redamento di interni lo si desume
sfogliandone le pagine, perch
dalleditoriale del direttore si ri-
cava ben poco: Creare una co-
munit di lettori che si riconosco-
no nel lavoro che le proponiamo
[...] felice di avere da noi sugge-
rimenti inediti [...] la nostra vo-
cazione alla ricerca, tesa a far
scoprire a voi lettori nuovi mon-
di sempre interessanti [...] il
compito di una rivista certo
quello di sottolineare la qualit
dei grandi, ma anche quello di
scoprire storie che il grande pub-
blico non conosce [...] abbiamo
cercato di tenere la mente aperta,
curiosi di tutto quello che si agita
intorno a noi... (M. Lupi, Icon,
3, mar. 2016, p. 15). Numerosi i
difetti del nuovo prodotto. Inutile
un sommario, quando mancano
del tutto i numeri di pagina (li ab-
biamo cercati invano, solo da pa-
gina 60 in avanti essi compaiono
qua e l come i fiori in un prato).
stra attenzione sono, nel numero
con cura gettando il resto del
Una valutazione? La professio-
nalit di chi questo magazine ha
pensato e confezionato grande.
Di pi, diremo: sublime. Tecni-
camente parlando, ossia edito-
rialmente parlando, il prodotto
raffinatissimo, glamorous, effica-
ce. Ma i contenuti? Lintero fa-
scicolo (226 pagine di carta luci-
da patinatissima) consiste di ser-
vizi fotografici pagati dagli inser-
zionisti (non tutti, ma quasi tutti),
o nei quali il marchio dimpresa
ben riconoscibile e valorizzato
alla stregua di un prodotto com-
merciale. Insomma, il lettore si
avvede di esser preda di una
macchina pubblicitaria onnivora,
in grado di stritolarlo, di fagoci-
tarne qualunque velleit altra da
quella del consumo, rapido e in-
dolore, di condannarlo allacqui-
sto. O, in alternativa, alla rapita
ammirazione del bon ton altobor-
ghese che lui, il povero travet,
non potr mai permettersi (ven-
gono alla mente le pagine folgo-
ranti da Benjamin e da Simmel
dedicate alla pubblicit). Le sole
pagine che hanno catturato la no-
citato, quelle dedicate allarchi-
tetto catalano Ricardo Bofill (D.
Bradbury, A casa di Ricardo
Bofill, Icon Design, cit., pp.
106-114). Le abbiamo ritagliate
mensile. Un bilancio un po ma-
gro, dir qualcuno, ma noi siamo
fatti cos, e in fatto di gusto nes-
suno potr pretendere di inse-
gnarci che cosa amare e da che
cosa, invece, tenerci prudente-
mente lontani.
Carlo Alessandro Landini
Un numero del mensile Icon Design co-
sta 8. Un anno di abbonamento alla ri-
vista costa, in offerta, 19,90 anzich
36. Si pu attivare labbonamento andan-
do sul sito www.abbonamenti.it/iconde-
sign. Nessuna informazione risulta di-
sponibile quanto al costo dellaltra rivi-
sta, Patria indipendente. Gli interessati
possono scrivere allindirizzo di posta
elettronica redazionepatria@anpicomi-
tato.191.it oppure telefonare allo
06/32.11.309, numero che fa capo alla re-
dazione del mensile. Gli allegati della se-
rie Fuori dal coro si possono acquista-
re settimanalmente con il quotidiano il
Giornale e costano 2,50 luno (pi il
prezzo del quotidiano).
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