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Monitor dei Distretti Toscana

Direzione Studi e Ricerche


Aprile 2017

Banca CR Firenze distribuisce questo studio


realizzato da
Monitor dei Distretti
Toscana

Aprile 2017

Executive summary 2
Trimestrale n. 28
1. I 17 distretti tradizionali e il Polo farmaceutico della Toscana 3
Intesa Sanpaolo
1.1. I risultati del 2016 3 Direzione Studi e Ricerche

1.2. I risultati dei principali distretti e del Polo farmaceutico toscano 8 Ufficio Industry

2. La CIG 21

Appendice metodologica 22 A cura di:


Sara Giusti

Database management:

Angelo Palumbo

Banca CR Firenze distribuisce questo studio


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Executive summary
I distretti tradizionali toscani sono riusciti nel 2016 a confermare il valore di esportazioni
realizzato nel 2015.

Le specializzazioni regionali ricoprono ruolo primario nelleconomia locale testimoniato anche


dalla capacit di generare un alto avanzo commerciale, superiore ai 10 miliardi di euro nel 2016,
pari al 75% del dato regionale.

Allinterno dei distretti toscani ci sono realt che si sono distinte non solo in termini di
andamento delle esportazioni, ma anche per performance di crescita e redditivit: nella classifica
redatta allinterno del Rapporto Economia e Finanza dei Distretti Industriali di Intesa Sanpaolo
i distretti dei vini del Chianti e del marmo di Carrara si posizionano tra le prime 20 migliori realt
distrettuali italiane (su un totale di 149 distretti mappati).

Gli aumenti pi elevati in valore assoluto delle esportazioni arrivano dal sistema moda e in
particolare dal distretto della Pelletteria e calzature di Firenze (+4,9% la variazione nel 2016), dal
Tessile e abbigliamento di Prato (+4,6%) e dallAbbigliamento di Empoli (+2,5%). Brillante
anche lagro-alimentare con i contributi dellolio toscano (+12%) e del florovivaismo di Pistoia
(+6,8%) oltre al Vino del Chianti che migliora leggermente il livello record del 2015. Non si
evidenziano segnali di ripresa invece per le calzature dellalta Toscana, sia per il distretto di
Lamporecchio (-3,7%) che di quello di Lucca (-16,2%). In leggera flessione rispetto al 2015, il
distretto dellOreficeria di Arezzo (-1,8%) che in un anno particolarmente difficile per il settore,
frenato da un calo della domanda, realizza il miglior risultato tra le realt distrettuali italiane.
Una battuta darresto stata subita anche dal distretto del Marmo di Carrara che, dopo sei anni
di continua crescita, evidenzia un calo del 3,4%; il distretto del Cartario di Capannori dopo la
crescita delle esportazioni a doppia cifra ottenuta nel 2015, registra una riduzione pari a circa
l1%.

In termini di Paesi di destinazione il 2016 caratterizzato dal rallentamento dei flussi verso i
Paesi emergenti (-9%) che rappresentano un terzo delle esportazioni, mentre il mercato europeo
rimane sostanzialmente stabile con buoni risultati verso la Spagna (+13,8%) trainata dal tessile e
abbigliamento, in parte controbilanciata dal dato del Regno Unito (-5,6%). Il principale Paese di
destinazione delle esportazioni distrettuali toscane si confermano gli Stati Uniti (+8,6%), mentre
la Svizzera risulta come il Paese verso il quale sono aumentate maggiormente le esportazioni in
valore assoluto (+186 milioni pari a +15,5%). Segnali di ripresa emergono anche dalle
esportazioni verso la Russia (+2%) grazie al sistema moda e ai comparti dellagroalimentare.

I dati relativi alla Cassa Integrazione presentano un incremento contenuto (+1,0%),


corrispondente a circa 55.000 ore aggiuntive del monte ore autorizzate. Si rileva una parziale
ricomposizione tra le componenti in deroga e straordinaria.

Nel 2017 lexport dei distretti toscani dovrebbe tornare a crescere, grazie al contributo positivo
offerto dal mercato europeo, alla spinta degli Stati Uniti e alla ripresa attesa nei mercati
emergenti. In particolare la Russia presenta prospettive di ripresa e una progressiva
stabilizzazione del quadro finanziario, con un impatto positivo sulla domanda interna.

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1. I 17 distretti tradizionali e il Polo farmaceutico della Toscana


1.1. I risultati del 2016
I distretti tradizionali toscani hanno confermato il livello di esportazioni raggiunto nel 2015 e Nel 2016 stabili le esportazioni
hanno sospeso il periodo di crescita ininterrotta iniziato nel 2010. Il valore complessivo regionale dei distretti toscani a 13
che analizziamo non comprende il distretto della Pelletteria e Calzature di Arezzo in quanto nel miliardi
2016 il suo andamento stato condizionato da una revisione dellorganizzazione logistica di
alcuni importanti attori del distretto: da unanalisi delle esportazioni a livello provinciale si assiste
a una parziale ricomposizione dei flussi da Arezzo a favore della provincia di Milano1. Poich non
possibile isolare e quantificare questi fenomeni al fine di rappresentare un flusso netto, il dato
delle esportazioni distrettuali toscane rappresentato in questo documento non includer questo
distretto (Fig. 1).

Fig. 1 Evoluzione delle esportazioni dei distretti toscani (miliardi euro; var. %)
20 14
12,9 13,0

15
12

10
10

5
8

6
-5

4
-10

2
-15

-20 0
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Var. % Export (mld ) - scala dx

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

La Toscana si attesta come terza regione a livello nazionale in termini di export distrettuale e con un trend in linea con il
registra nel 2016 un risultato di sostanziale stabilit in linea con il dato nazionale, che risulta dato nazionale
influenzato positivamente dallandamento dellarea Nord-Est (Tab. 1) e negativamente dalle
perdite dei distretti del Nord Ovest e del Mezzogiorno.

1
Le esportazioni relative alla pelletteria nel 2016 hanno registrato in provincia di Arezzo una riduzione di
circa 250 milioni, di cui 60 milioni in riduzione verso Hong Kong e 51 verso la Repubblica di Corea. I valori
riferiti invece alla provincia di Milano presentano un incremento rispettivamente di 41 milioni verso Hong
Kong e 53 milioni verso la Repubblica di Corea. Queste evidenze potrebbero indurre a considerare una
riallocazione dei poli logistici di una primaria azienda del settore che opera nelle due province.

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Tab. 1 Le esportazioni distrettuali nelle regioni italiane nel 2016


Milioni di euro Var. % tendenziale
Differenza tra
2015 2016 2016 4 trim. 2016
2016 e 2015
Nord-Ovest, di cui: 30.047,1 29.792,5 -254,6 -0,8 0,6
Piemonte 7.636,7 7.656,9 20,2 0,3 4,4
Lombardia 22.297,9 22.015,0 -282,9 -1,3 -0,7
Nord-Est 38.722,7 39.176,6 453,8 1,2 0,7
Veneto 23.843,6 24.065,2 221,6 0,9 0,7
Trentino-Alto Adige 1.582,6 1.566,7 -15,8 -1,0 -2,0
Emilia-Romagna 11.594,4 11.838,3 244,0 2,1 1,3
Friuli-Venezia Giulia 1.702,2 1.706,3 4,1 0,2 -0,6
Centro 18.722,6 18.375,6 -347,0 -1,9 -0,7
Centro (netto pell. AR) 17.998,5 17.914,4 -84,1 0,0 -0,4
Lazio 219,3 248,4 29,2 13,3 22,0
Umbria 618,0 617,9 -0,1 0,0 6,8
Marche 4.213,4 4.095,9 -117,6 -2,8 -6,5
Toscana 13.671,9 13.413,4 -258,5 -1,9 0,4
Toscana (netto pell. AR) 12.947,9 12.952,2 4,3 0,0 0,8
Mezzogiorno, di cui: 7.132,3 6.882,9 -249,5 -3,5 -0,5
Abruzzo 491,9 498,1 6,2 1,3 2,0
Sicilia 363,0 383,7 20,7 5,7 14,9
Puglia 3.149,0 2.903,8 -245,2 -7,8 -4,5
Totale distretti 94.624,7 94.227,5 -397,3 -0,4 0,3
Totale distretti (netto pell. AR) 93.900,7 93.766,3 -134,4 0,0 0,4
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

Le specializzazioni distrettuali rivestono un ruolo significativo allinterno della regione e riescono Si rafforza lavanzo
a generare un avanzo commerciale che si andato rafforzando nel corso degli anni sino a commerciale generato dalle
rappresentare circa il 75% dellavanzo commerciale del manifatturiero toscano, con un valore di realt distrettuali
oltre 10 miliardi nel 2016 (Fig. 2 e Fig. 3). In particolare, lapporto principale legato al sistema
moda che in termini di beni di consumo e intermedi realizza un avanzo di oltre 7 miliardi; per
significativo evidenziare come tutti i settori distrettuali generino esportazioni superiori alle
importazioni, a indicazione della capacit delle filiere di creare valore aggiunto nel territorio.

Fig. 2 Andamento dellavanzo commerciale e delle sue Fig. 3 Confronto tra esportazioni e avanzo commerciale dei
componenti delle realt distrettuali toscane (miliardi euro) distretti e del manifatturiero regionale (2016; miliardi euro)

15 10,2
7,4 32,5
7,2 Export
10 13,4
5

0 13,6
Avanzo
10,2
-5
2005 2010 2016
0 10 20 30 40
Export Import Avanzo Manifatturiero Distretti
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

Le diverse specializzazioni distrettuali presentano andamenti eterogenei, denotando allinterno


della regione una sorta di ripartizione tra distretti in crescita (6 distretti che rappresentano il
60% delle esportazioni) e distretti in calo. I distretti che hanno migliorato il livello di esportazioni
rispetto al 2015 sono riconducibili al sistema moda e al settore dellagro-alimentare; in
particolare il distretto che ha segnato la maggior crescita percentuale quello dellolio toscano
(+12%).

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Tra i distretti invece che hanno ridotto il livello di esportazioni, il calo pi significativo da
ricondurre al distretto della Nautica di Viareggio (-27,4%) che proprio per le caratteristiche
delloperativit (che si svolge su un arco temporale pluriennale) pu risentire di andamenti
altalenanti e che veniva da un triennio con variazioni estremamente positive superiori al 15%
medio (Tab. 2 e Fig. 4).

Tab. 2 Le esportazioni distrettuali toscane nel 2016 (milioni di euro; %)


Variazione annuale Variazione trimestrale tendenziale %
2015 2016 Peso Var. 1 2 3 4
Var. %
(mln ) (mln ) % 2016 assoluta trim. trim. trim. trim.
Totale complessivo 12.947,9 12.952,2 100,0 4,3 0,0 1,5 0,7 -2,7 0,8
Pelletteria e calzature di Firenze 3.256,3 3.415,5 26,4 159,2 4,9 4,4 6,6 6,1 2,6
Oreficeria di Arezzo 1.847,2 1.814,7 14,0 -32,5 -1,8 -0,6 -10,4 5,8 0,1
Tessile e abbigliamento di Prato 1.607,0 1.681,1 13,0 74,1 4,6 7,4 5,5 7,0 -1,2
Abbigliamento di Empoli 1.206,8 1.237,2 9,6 30,4 2,5 4,2 4,5 0,1 1,9
Concia e calzature di S. Croce 895,8 888,5 6,9 -7,3 -0,8 1,5 0,5 -3,4 -2,1
Marmo di Carrara 712,5 688,1 5,3 -24,3 -3,4 1,2 -7,9 -7,5 1,7
Vini del Chianti 663,8 668,9 5,2 5,0 0,8 0,7 -5,5 -2,0 8,9
Cartario di Capannori 582,5 576,0 4,4 -6,5 -1,1 1,3 0,4 -0,9 -5,2
Olio toscano 495,6 555,3 4,3 59,7 12,0 22,8 31,9 -2,3 2,4
Nautica di Viareggio 642,7 466,8 3,6 -175,9 -27,4 -36,9 -5,1 -42,0 12,8
Tessile e abbigliamento di Arezzo 331,1 291,5 2,3 -39,6 -12,0 -23,8 -20,4 -1,6 -0,6
Florovivaistico di Pistoia 203,5 217,3 1,7 13,8 6,8 3,1 12,1 12,8 4,0
Calzature di Lucca 247,4 207,4 1,6 -40,0 -16,2 -13,2 -14,5 -15,9 -24,4
Calzature di Lamporecchio 126,7 122,0 0,9 -4,7 -3,7 -1,4 -5,5 -3,0 -5,5
Mobile imbottito di Quarrata 100,5 93,5 0,7 -7,0 -7,0 3,8 -8,3 -14,5 -8,8
Ceramica di Sesto Fiorentino 28,5 28,3 0,2 -0,1 -0,5 -7,5 6,8 0,1 -1,2
Nota: i dati sono ordinati in base allincidenza dei singoli paesi sulle esportazioni 2016. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

Fig. 4 Esportazioni dei distretti toscani (differenza 2016-2015; milioni di euro)


Pelletteria e calzature di Firenze
Tessile e abbigliamento di Prato
Olio toscano
Abbigliamento di Empoli
Florovivaistico di Pistoia
Vini del Chianti
Ceramica di Sesto Fiorentino
Calzature di Lamporecchio
Cartario di Capannori
Mobile imbottito di Quarrata
Concia e calzature di Santa Croce sull'Arno
Marmo di Carrara
Oreficeria di Arezzo
Tessile e abbigliamento di Arezzo
Calzature di Lucca
Nautica di Viareggio
-200 -150 -100 -50 0 50 100 150 200
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

Questa stessa ripartizione visibile anche confrontando i diversi comparti con la media
nazionale: infatti analizzando i principali settori di specializzazione della regione e raffrontando
landamento con il dato nazionale si evidenzia una equa ripartizione. Dei sei comparti presi a
riferimento, tre settori registrano risultati migliori (moda di consumo, oreficeria e olio), mentre
altrettanti comparti registrano variazioni peggiori (prodotti e materiali da costruzioni, vini e
mobile) (Fig. 5).

Va inoltre segnalato come i distretti toscani forniscano un contributo importante alle eccellenze
distrettuali nazionali: in base alla classifica contenuta nel nono Rapporto Economia e Finanza

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dei Distretti Industriali di Intesa Sanpaolo, che analizza e ordina i distretti per performance di
crescita e reddituale2 (misurata da un indicatore che riassume lo stato di salute dei distretti per
evoluzione del fatturato, delle esportazioni e della redditivit), 8 distretti toscani si posizionano ai
primi 60 posti in Italia su un totale di 149 distretti monitorati (Fig. 6).

Fig. 5 Confronto delle variazioni percentuali 2016 dei distretti Fig. 6 I distretti toscani che si posizionano ai primi 60 posti in
toscani e del totale nazionale (%) Italia per performance di crescita e redditivit
Moda Consumo Vini del Chianti (4)

Oreficeria Marmo di Carrara (13)

Pdt. mat. costruzione Cartario di Capannori (31)

Vini Pelletteria e calzature FI (34)

Olio Oreficeria di Arezzo (40)

Mobile Tessile abb.to PO (45)

-10 -5 0 5 10 15 Abbigliamento di Empoli (49)

Distretti Italia Distretti Toscana Concia calz. di S. Croce (54)


Nota: i comparti sono esposti in ordine decrescente in base al valore di esportazioni nei Nota: il numero tra partentesi di fianco al nome del distretto indica il posizionamento
distretti toscani del 2016. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat nella classifica italiana. Fonte: Intesa Sanpaolo Integrated Database e Istat

Per il quarto anno consecutivo si registra un tasso positivo nella variazione di esportazioni verso Nuovo record di export verso
la Svizzera, che superano il valore di un miliardo e raggiungono un nuovo punto di massimo. Il la Svizzera pari a oltre 1
risultato ottenuto riferibile principalmente al distretto della Pelletteria e calzature di Firenze per miliardo
il quale il Paese doltralpe svolge il ruolo di sede logistica di alcuni importanti attori distrettuali.

Sul mercato europeo (UE15) sono stati ottenuti buoni risultati dellexport verso la Spagna (+62 in Europa buoni risultati in
milioni pari a +13,8%) legati ai comparti del tessile-abbigliamento (tessile e abbigliamento di Spagna (+62 milioni) grazie al
Prato +30 milioni, abbigliamento di Empoli +20 milioni); si per assistito ad un rallentamento tessile-abbigliamento
dei flussi diretti verso la Gran Bretagna (-45 milioni pari a -5,6%) legato al distretto della Nautica
di Viareggio (-36 milioni pari a -86,9%) e della Pelletteria e calzature di Firenze (-21 milioni pari a
-8,4%) (Tab. 3).

2
I distretti considerati nella classifica hanno almeno 30 bilanci aziendali e almeno 170 milioni di euro di
export nel 2015, mentre non sono considerati i distretti con EBITDA margin inferiore al 5% nel 2015, con
calo delle esportazioni nei primi nove mesi del 2016 superiore al 7%, con riduzione del fatturato tra il 2008
e il 2015 superiore al 10%.

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Tab. 3 Andamento delle esportazioni distrettuali nei principali Paesi di destinazione (milioni euro; %)
Variazione annuale Variazione trimestrale tendenziale %
2015 2016 Peso Var. Var. 1 2 3 4
(mln ) (mln ) % 2016 assoluta % trim. trim. trim. trim.
Totale complessivo 12.947,9 12.952,2 100,0 4,3 0,0 1,5 0,7 -2,7 0,8
Stati Uniti 1.634,2 1.774,4 13,7 140,3 8,6 20,1 2,9 17,0 -3,1
Francia 1.429,2 1.428,1 11,0 -1,1 -0,1 5,2 2,0 -1,7 -5,8
Svizzera 1.200,9 1.387,3 10,7 186,4 15,5 2,1 10,9 26,4 24,3
Germania 931,9 938,8 7,2 6,8 0,7 2,9 5,2 -0,2 -5,0
Regno Unito 802,5 757,5 5,8 -45,1 -5,6 -10,9 -2,2 -5,5 -3,3
Hong Kong 758,5 736,6 5,7 -22,0 -2,9 -1,1 -1,1 -10,7 2,1
Emirati Arabi Uniti 868,0 730,5 5,6 -137,5 -15,8 -14,8 -20,8 -16,2 -11,1
Spagna 451,9 514,2 4,0 62,3 13,8 12,0 17,1 14,8 11,6
Cina 372,8 345,5 2,7 -27,4 -7,3 -10,4 -6,0 -6,7 -6,9
Giappone 318,2 333,9 2,6 15,6 4,9 6,3 19,5 2,0 -5,6
Canada 180,9 240,9 1,9 60,0 33,2 15,7 50,8 47,1 17,7
Paesi Bassi 237,4 234,5 1,8 -3,0 -1,3 -10,8 -1,7 4,7 3,5
Turchia 214,3 215,4 1,7 1,1 0,5 7,4 -3,9 -2,1 1,3
Repubblica di Corea 171,6 178,9 1,4 7,4 4,3 -17,1 18,1 6,6 9,4
Belgio 173,4 163,5 1,3 -9,9 -5,7 -0,7 -2,8 -11,0 -8,6
Romania 152,6 157,1 1,2 4,6 3,0 5,6 1,1 8,0 -1,8
Austria 158,5 145,0 1,1 -13,5 -8,5 -7,3 -6,9 -10,3 -9,6
Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Istat

Il mercato americano registra una parziale ricomposizione dei flussi dallAmerica Latina al Nord Il mercato americano registra
America, da esaminare in considerazione dei movimenti del distretto della Nautica di Viareggio: una parziale ricomposizione
in particolare a fronte di una riduzione di 249 milioni di esportazioni verso lAmerica Latina (Isole legata al distretto della Nautica
Cayman -97 milioni, Isole Vergini -60 milioni, Panama -57 milioni) si registra un parziale
recupero verso il Nord America (+122 milioni). Oltre che dei risultati del distretto della Nautica il
mercato nordamericano beneficia degli andamenti incoraggianti del distretto agro-alimentare
dellolio (+27 milioni) e del distretto delloreficeria di Arezzo che raggiunge un livello di circa 160
milioni di euro, il massimo di esportazioni dal 2008 anche se ancora distante dai livelli pre-crisi,
quando il distretto esportava circa 180 milioni di euro (2007).

Le esportazioni verso i Paesi emergenti, che rappresentano circa un terzo del totale distrettuale Rallentano le esportazioni
toscano, subiscono un calo nel 2016 del 9% (Fig. 8) influenzate, oltre che dallandamento dei verso i Paesi emergenti
Paesi dellAmerica Latina, anche dalla riduzione del valore esportato verso Emirati Arabi Uniti
(-137 milioni, -15,8%) e verso altri due Paesi del Medio Oriente, Arabia Saudita e Kuwait che
perdono circa il 40% (pari rispettivamente a 26 e 23 milioni di minori esportazioni). I distretti che
determinano questi andamenti sono principalmente lOreficeria di Arezzo, per il quale lexport
verso i Paesi emergenti rappresenta circa il 75% delle esportazioni, e il Marmo di Carrara che
esporta verso questi mercati pi della met del valore totale delle vendite allestero.

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Fig. 7 Variazione % delle esportazioni distrettuali toscane per Fig. 8 Variazione % ed evoluzione delle esportazioni
le principali aree di destinazione (%; 2016) distrettuali per paesi emergenti e avanzati (%; miliardi euro)
UE15 30 14
12
Nord America 20
10
Asia Orientale 10 8
Altri Europa (Svizzera, ecc) 6
0
Medio Oriente 4
-10
Europa Centro Orientale 2
-20 0
America Latina 2008 2010 2012 2014 2016
-40 -30 -20 -10 0 10 20 Emergenti Avanzati Export (mld ) - scala dx
Nota: I dati sono esposti in ordine decrescente in base al livello di esportazioni 2016. Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Istat
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

Con una crescita di circa 160 milioni rispetto allanno precedente (+4,9%), il distretto che
realizza la miglior variazione assoluta quello della Pelletteria e calzature di Firenze, che
rappresenta pi di un quarto dei volumi esportati. Nonostante un leggero rallentamento
nellultimo trimestre dellanno, un ottimo risultato ottenuto dal distretto del Tessile e
abbigliamento di Prato (+4,6%) che realizza un incremento di 74 milioni di euro.

Il 2016 ha rappresentato un anno particolarmente brillante anche per lOlio Toscano, in crescita
del 12,0%, e per il comparto florovivaistico di Pistoia che, grazie a variazioni positive in tutti i
trimestri, ha realizzato un incremento dellexport nel 2016 pari al 6,8%.

Da segnalare, inoltre, come il distretto orafo di Arezzo abbia confermato la tendenza positiva
intrapresa a partire dal terzo trimestre e, con un livello di export negli ultimi tre mesi in linea a
quello del 2015, abbia limitato la riduzione di esportazioni al -1,8% (-32 milioni).

Non si arresta invece il trend negativo dei distretti calzaturieri di Lucca e Lamporecchio che non
riescono a contenere il calo di esportazioni che aveva gi caratterizzato il 2015.

1.2. I risultati dei principali distretti e del Polo farmaceutico toscano


Dopo il minimo del 2009, si registra per la filiera della pelle dei distretti toscani un nuovo punto Nuovo massimo storico di
di massimo nelle esportazioni superiori a 4,6 miliardi di euro. Il risultato particolarmente esportazioni per i distretti della
brillante se confrontato con la media nazionale: infatti a fronte di una variazione 2008-2016 dei filiera della pelle
distretti italiani del +26%, le realt toscane riescono a ottenere una variazione pi che doppia e
pari al 55%. Questo incremento risulta ancora pi rilevante se analizzato in considerazione della
flessione subita dallexport misurato in termini di quantit che, a livello nazionale, per lintera
filiera ha registrato una perdita superiore al 6%, a dimostrazione della capacit del sistema di
incrementare il valore del fatturato estero pur in presenza di volumi in riduzione, grazie a una
progressiva specializzazione nelle produzioni di fascia alta a elevato contenuto di moda e valore
aggiunto (Fig. 9).

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Fig. 9 I distretti della filiera della pelle: confronto delle variazioni 2008-2016 dei distretti toscani
e dei distretti nazionali (%)

60
Pelletteria
47

Totale 55
pelletteria e
calzature 26

48
Calzature
13

0 10 20 30 40 50 60 70
Distretti Toscana Distretti Italia
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

Entrambi i comparti della filiera della pelle registrano risultati positivi nel 2016: in particolare la
pelletteria cresce del 2,9% con variazioni positive in tutti i trimestri, mentre le calzature
incrementano del 1,5% con 25 milioni di ulteriori esportazioni rispetto al 2015 (Tab. 4).

Tab. 4 La filiera della pelle: esportazioni 2016 e andamento trimestrale (milioni euro; %)
Variazione annuale Variazione trimestrale tendenziale %
2015 2016 Peso Var. Var. 1 2 3 4
(mln ) (mln ) % 2016 assoluta % trim. trim. trim. trim.
Totale complessivo 4.526,3 4.633,5 100,0 107,2 2,4 2,2 4,0 2,9 0,4
di cui pelletteria 2.817,8 2.899,6 62,6 81,9 2,9 1,8 4,4 4,2 1,3
Pelletteria di Firenze 2.117,3 2.209,5 47,7 92,2 4,4 2,0 5,4 7,2 2,9
Concia di Santa Croce 700,5 690,2 14,9 -10,3 -1,5 1,2 1,8 -6,2 -3,6
di cui calzature 1.708,5 1.733,8 37,4 25,3 1,5 2,8 3,2 0,9 -1,1
Calzature di Firenze 1.139,1 1.206,1 26,0 67,0 5,9 8,8 8,8 4,0 2,1
Calzature di Lucca 247,4 207,4 4,5 -40,0 -16,2 -13,2 -14,5 -15,9 -24,4
Calzature di S. Croce 195,3 198,3 4,3 3,0 1,5 2,4 -5,2 4,0 5,0
Calzature di Lamporecchio 126,7 122,0 2,6 -4,7 -3,7 -1,4 -5,5 -3,0 -5,5
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

Il ruolo principale allinterno della filiera svolto dal distretto della Pelletteria e calzature di Variazioni positive in tutti i
Firenze che rappresenta circa il 74% delle esportazioni e ottiene i risultati migliori in termini trimestri per la Pelletteria e
tendenziali; tutti i trimestri hanno registrato un incremento rispetto al corrispondente periodo calzature di Firenze
dellanno precedente e il distretto continua il trend positivo intrapreso dopo il crollo del 2009 sia
per il settore della pelletteria che per quello delle calzature (Fig. 10).

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Fig. 10 Le esportazioni della Pelletteria e calzature di Firenze (var. % e miliardi di euro)


40
3
30 3,4
2
20
1
10

0 0

-10 -1

-20 -2

-30 -3
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Pelletteria Calzature Export (mln euro) - scala dx

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

Il mercato che traina la crescita delle esportazioni del distretto quello svizzero (anche in
considerazione del ruolo di polo logistico che questo Paese riveste) che nel 2016 realizza una
crescita pari a circa il 20% e permette di compensare le riduzioni di esportazioni verso la Francia
(-19 milioni, -4,5%) e il Regno Unito (-20,8 milioni, -8,4%). Da evidenziare inoltre linversione di
tendenza registrata nellexport verso la Federazione Russa che, seppur lontana dai massimi livelli
raggiunti nel 2013 di oltre 50 milioni, presenta un andamento in crescita (+8,2%) (Tab. 5).

Tab. 5 Le esportazioni del distretto della Pelletteria e calzature di Firenze per i principali Paesi di destinazione (milioni di euro; %)
Variazione annuale Variazione trimestrale tendenziale %
2015 2016 Peso Var. Var. 1 2 3 4
(mln ) (mln ) % 2016 assoluta % trim. trim. trim. trim.
Totale complessivo 3.256,3 3.415,5 100,0 159,2 4,9 4,4 6,6 6,1 2,6
Svizzera 896,9 1.075,1 31,5 178,2 19,9 3,2 15,1 36,8 27,6
Francia 413,4 394,8 11,6 -18,6 -4,5 9,8 -0,6 -14,2 -11,3
Stati Uniti 358,1 356,2 10,4 -1,9 -0,5 14,9 -4,2 -4,1 -5,3
Regno Unito 246,9 226,1 6,6 -20,8 -8,4 -10,1 -4,5 -12,6 -6,3
Germania 170,4 170,5 5,0 0,1 0,0 3,8 10,1 -10,7 -0,2
Hong Kong 175,1 170,3 5,0 -4,8 -2,8 8,2 7,2 -15,8 -9,4
Giappone 132,6 138,8 4,1 6,1 4,6 11,7 21,9 2,9 -12,8
Cina 111,4 100,7 2,9 -10,6 -9,5 4,1 -6,1 -5,6 -24,7

Federazione Russa 35,6 38,6 1,1 2,9 8,2 5,0 29,5 25,2 -16,8
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

Dopo due anni di esportazioni in riduzione, soprattutto nel comparto delle calzature, il distretto Il distretto della Concia e
della Concia e calzature di S. Croce nel 2016 mostra una sostanziale stabilit dei flussi (Fig. 11). calzature di S. Croce mantiene
Il comparto pi rilevante in termini di esportazioni quello della concia che rappresenta pi di i livelli del 2015
due terzi del distretto e registra una lieve flessione pari a circa 10 milioni di euro, recuperati in
parte dal comparto delle calzature che dopo due anni di riduzioni significative registra
uninversione di tendenza (Tab. 4).

Intonazione positiva per le esportazioni verso i Paesi avanzati, in particolare verso i Paesi europei
(UE 15, +10 milioni) e gli Stati Uniti (+5 milioni), mentre dopo sei anni di crescita si riduce il
livello di export verso i Paesi dellAsia Orientale (-9,2%) (Fig. 12).

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Fig. 11 Evoluzione delle esportazioni della Concia e calzature Fig. 12 Evoluzione delle esportazioni della Concia e calzature
di S. Croce sullArno per comparto (%; miliardi euro) di S. Croce per Paese di destinazione (milioni di euro)
Hong Kong
40 1,2
Francia
30 1,0 Spagna
20 Stati Uniti
0,8
10 Germania
0,6
0 Cina
0,4 Vietnam
-10
-20 0,2 Portogallo
2016
-30 0,0 Svizzera
2015
08 09 10 11 12 13 14 15 16 Giappone
Regno Unito
Pelletteria Calzature Export (mld ) - scala dx
0 25 50 75 100 125 150
Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Istat Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Istat

Allinterno della filiera non si registrano miglioramenti per i distretti delle Calzature di Lucca Le calzature di Lucca e
(-16,2% e delle Calzature di Lamporecchio (-3,7%), che non arrestano il trend negativo Lamporecchio in rallentamento
registrato anche nel 2015 (Fig. 13 e Fig. 14). soprattutto verso i mercati
europei
I mercati che presentano maggiori criticit sono quelli europei. In particolare le calzature di
Lucca registrano una perdita superiore al 28% verso Francia e Germania, mentre il calzaturiero
di Lamporecchio segna una perdita del -38% in Francia e del -17% in Germania. Il distretto
pistoiese riesce a contenere le diminuzioni grazie ai buoni risultati ottenuti nei due principali
mercati di destinazione, che ricoprono un terzo del valore: in particolare incrementa le
esportazioni verso gli Stati Uniti dell8,3% e verso la Svizzera del 39,1% pari a un aumento di
oltre 5 milioni di euro.

Fig. 13 Andamenti tendenziali e valori assoluti esportazioni Fig. 14 Andamenti tendenziali e valori assoluti esportazioni
distretto calzature di Lucca (var. %; milioni euro) distretto calzature di Lamporecchio (var. %; milioni euro)
60 300 40 140

250 30 120
40
20 100
200
20 10 80
150
0 60
0
100 -10 40
-20 50 -20 20

-40 0 -30 0
2008 2010 2012 2014 2016 2008 2010 2012 2014 2016
Var % Esportazioni (mln ) - scala dx
Var % Esportazioni (mln ) - scala dx
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

Gli appuntamenti fieristici della filiera della pelle

Nel mese di febbraio si sono svolte a Milano le fiere di theMicam, la mostra internazionale della
calzatura e Mipel, la manifestazione dedicata alle eccellenze della pelletteria. Queste
manifestazioni, che rappresentano un termometro del mercato mondiale e un importante
strumento di promozione internazionale, hanno evidenziato segnali incoraggianti. L83esima
edizione del theMicam ha chiuso con circa 45.000 presenze, in aumento del 5% rispetto
alledizione dellanno precedente grazie a un netto miglioramento delle presenze estere con un
incremento significativo dei visitatori asiatici e il ritorno di russi (+18%) e ucraini (+20%). La
111esima edizione del Mipel, con oltre 10 mila presenze, ha registrato una crescita del 6,6%

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anchessa caratterizzata da importanti incrementi delle presenze russe (+48,8%). Gli operatori
maggiormente attivi con questi mercati hanno confermato i segnali di ripresa favoriti anche dalle
condizioni dellultima stagione caratterizzata dal freddo intenso, fattore decisivo per il sell-out
dei negozi. Una novit significativa che ha caratterizzato questa edizione stata la
partecipazione con uno spazio dedicato di cinque top brand (Ferragamo, Fendi, Gucci, Prada e
Tods) che hanno animato lesposizione.

Di dimensioni decisamente pi contenute, ma segnale di interessamento del settore verso il


mercato russo, la fiera internazionale delle calzature e cuoio OBUV che si svolta dal 21 al 24
marzo allExpo Center di Mosca, alla quale hanno partecipato 130 espositori italiani. Il settore
della pelletteria e delle calzature tra i comparti che hanno subito maggiormente la crisi
economica russa innescata da sanzioni commerciali, svalutazione del rublo e caduta del prezzo
del petrolio, perch ha risentito sia delle mancate vendite nel Paese, che di quelle legate al
turismo ed effettuate nelle destinazioni di vacanza. Alcuni segnali di ripresa si stanno
manifestando anche per i distretti toscani, che nel 2016 hanno incrementato il valore delle
esportazioni di oltre il 5%.

Non si arresta la crescita delle esportazioni dei distretti della filiera del tessile-abbigliamento che,
grazie a un incremento nellultimo anno di circa 65 milioni, hanno raggiunto un livello superiore
a 3,2 miliardi (Fig. 15).

Fig. 15 Le esportazioni della filiera del tessile-abbigliamento (var. % e miliardi di euro)


15 3,2
10 3

5
2
0
-5 1

-10
0
-15
-20 -1
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Var. % Esportazioni (mld ) - scala dx

Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Istat

Nel 2016 registrano i maggiori tassi positivi i comparti a monte della filiera, in particolare
maglieria (+5,3%) e tessuti (+3,2%), guidate in entrambi i casi dalle performance pratesi,
mentre presentano un arretramento i filati (-6,5%). Il comparto dellabbigliamento, il pi
rilevante in termini dimensionali, si conferma in incremento con un tasso dell1,8%, dove le
realt di Prato ed Empoli riescono a superare i ritardi nellabbigliamento di Arezzo (Fig. 16 e 17).

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Fig. 16 Le esportazioni del comparto della filiera tessile- Fig. 17 Le esportazioni dei singoli settori della filiera tessile-
abbigliamento (mln euro; var. %) abbigliamento (mln euro; var. %)
6 15
Maglieria Maglieria
4 Abbiglia- 10 PO

Variazione % 2016/2015
Variazioni % 2016/2015

Tessuti mento Abb.to PO


2 5 Maglieria
Tessuti PO Abb.to
Empoli Empoli
0 0 Tessuti AR
0 500 1.000 1.500 2.000 0 300 600 900 1.200
-2 -5
Filati PO
-4 -10
Abb.to AR
-6
Filati -15 Maglieria
-8 AR
Esportazioni 2016 (mln ) -20 Esportazioni 2016 (mln )
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

Tab. 6 Le esportazioni dei distretti del Tessile-abbigliamento (milioni euro; var %)


Variazione annuale Variazione trimestrale tendenziale %
2015 2016 Peso Var. Var. 1 2 3 4
(mln ) (mln ) % 2016 assoluta % trim. trim. trim. trim.
Totale complessivo 3.144,8 3.209,8 100,0 65,0 2,1 2,0 2,7 3,3 0,1
di cui abbigliamento 1.827,9 1.861,2 58,0 33,3 1,8 1,6 1,1 1,9 2,7
Abbigliamento di Empoli 1.066,8 1.096,0 34,1 29,2 2,7 4,8 2,4 0,9 3,0
Abbigliamento di Prato 506,1 544,0 16,9 38,0 7,5 11,7 9,0 6,8 2,9
Abbigliamento di Arezzo 255,1 221,2 6,9 -33,9 -13,3 -24,1 -23,6 -4,0 0,4
di cui tessuti 738,2 761,7 23,7 23,6 3,2 3,1 5,0 8,5 -3,6
Tessuti di Prato 699,4 723,2 22,5 23,8 3,4 4,7 5,3 7,9 -4,0
Tessuti di Arezzo 38,8 38,6 1,2 -0,2 -0,6 -18,9 -1,6 24,3 2,4
di cui maglieria 386,0 406,6 12,7 20,6 5,3 -0,4 10,5 8,2 2,5
Maglieria di Prato 208,9 233,7 7,3 24,8 11,9 5,9 9,5 18,8 10,2
Maglieria di Empoli 140,0 141,2 4,4 1,3 0,9 -1,7 23,2 -4,7 -5,8
Maglieria di Arezzo 37,2 31,7 1,0 -5,5 -14,7 -26,7 -24,2 -1,3 -9,7
di cui filati di Prato 192,7 180,2 5,6 -12,4 -6,5 6,7 -3,9 -12,6 -16,8
di cui
Tessile e abbigliamento di Prato 1.607,0 1.681,1 52,4 74,1 4,6 7,4 5,5 7,0 -1,2
Abbigliamento di Empoli 1.206,8 1.237,2 38,5 30,4 2,5 4,2 4,5 0,1 1,9
Tessile e abbigliamento di Arezzo 331,1 291,5 9,1 -39,6 -12,0 -23,8 -20,4 -1,6 -0,6
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

Analizzando i singoli distretti si evidenzia come la crescita complessiva sia legata principalmente Il Tessile-abbigliamento di
al Tessile e abbigliamento di Prato che con oltre il 50% di peso sul totale filiera, realizza la Prato traina la filiera con buoni
miglior performance con 74 milioni di maggiori esportazioni rispetto allanno precedente e risultati in Europa e Nord
ottiene una variazione del 4,6% con risultati positivi in tutti i comparti ad eccezione di un America
rallentamento nei filati (Fig. 18).

La crescita delle esportazioni del 2016 sostenuta dalloperativit con i Paesi europei (+4,9% nel
raggruppamento UE15) allinterno dei quali si rafforzato in particolare il ruolo della Spagna che
si posiziona come terzo Paese con una crescita del 20,8% concentrata soprattutto nel comparto
della maglieria (+57,8%). Bene anche le esportazioni verso il Nord America (+21,2%) che
salgono in tutti i comparti ed in particolare nellabbigliamento e nella maglieria. Dopo la crescita
significativa realizzata nel 2015 (+20,5%), si registra un rallentamento delle esportazioni verso
Hong Kong (-16,7%) concentrato in particolare sui comparti dei filati e abbigliamento; sempre
negli scambi verso lAsia Orientale non riprendono le esportazioni verso la Cina che registrano
un calo dell8,3% (Fig.19).

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Fig. 18 Evoluzione delle esportazioni del Tessile- Fig. 19 Evoluzione delle esportazioni nel Tessile
abbigliamento di Prato (miliardi euro; %) abbigliamento di Prato per paese di destinazione (var. %)
20 2,0 Germania
15 Francia
10 1,5 Spagna
5 Regno Unito
0 1,0 Romania
-5 Stati Uniti
-10 0,5 Hong Kong
-15 Portogallo 2016
Paesi Bassi 2015
-20 0,0
2008 2010 2012 2014 2016 Cina
Var % Esportazioni (mld ) - scala dx 0 100 200 300
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

Nuovo punto di massimo per le esportazioni del distretto dellAbbigliamento di Empoli che Labbigliamento di Empoli
grazie soprattutto ai buoni risultati nel comparto abbigliamento supera il livello di 1,2 miliardi di raggiunge un nuovo livello di
esportazioni con una crescita rispetto allanno precedente del 2,5% (Fig. 20). Un impulso massimo nel 2016
significativo arriva dalle esportazioni verso la Germania (+13%) e la Spagna (+41%) che si
inseriscono in un contesto di crescita generalizzata nei Paesi europei (UE15 +7,9%) e che
permettono al distretto di compensare i rallentamenti subiti negli Stati Uniti (-9,1%), in Cina
(-9,2%) e Russia (-8,8%) (Fig. 21).

Fig. 20 Evoluzione delle esportazioni dei comparti Fig. 21 Variazione delle esportazioni 2016 verso 2015 per il
dellAbbigliamento di Empoli e valore assoluto del totale distretto dellAbbigliamento di Empoli (var %)
distretto (miliardi euro; var. %)
20 1,5 Francia
Stati Uniti
10 1,0
Germania
0 0,5 Svizzera
Hong Kong
-10 0,0 Regno Unito
Spagna
-20 -0,5
Giappone
-30 -1,0 Cina
2008 2010 2012 2014 2016 Russia
Var % abb.to Var % magl. Exp (mld ) - scala dx
-20 -10 0 10 20 30 40 50
Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Istat Nota: i distretti sono ordinati in base al valore assoluto delle esportazioni 2016. Fonte:
elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Istat

Per completare il quadro della filiera tessile, con un peso inferiore al 10%, si evidenzia il risultato
del Tessile e abbigliamento di Arezzo che, seppur con un ultimo trimestre dellanno
sostanzialmente stabile, non recupera il ritardo registrato nei primi nove mesi del 2016 e segna
una perdita del 12% concentrata nel comparto principale dellabbigliamento. Dal punto di vista
dei Paesi il ritardo risulta generalizzato con cali significativi per i Paesi dellAsia Orientale (-28%).

Il 2016 ha rappresentato un anno difficile per il settore delloreficeria a causa del contesto
internazionale caratterizzato da un calo della domanda che, in termini di quantit di gioielli in LOreficeria di Arezzo limita la
oro, ha toccato il minimo degli ultimi sette anni; questa riduzione di circa 350 tonnellate riduzione di esportazioni a
riconducibile in larga misura a India e Cina, che da sole giustificano un calo di oltre 270 -1,8%
tonnellate (Fig. 22). Entrambi questi Paesi hanno evidenziato particolari criticit, legate al
cambiamento della regolamentazione per lIndia e alla stretta sui consumi di lusso in Cina.

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Fig. 22 Domanda mondiale di gioielli in oro (tonnellate e var. %)


30 3.000

20 2.500

10 2.000

0 1.500

-10 1.000

-20 500

-30 0
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Var % Domanda gioielli (ton) - scala dx
Fonte: World Gold Council

Il distretto orafo aretino, grazie alla ripresa della seconda met dellanno, ha limitato la riduzione
delle esportazioni a circa 30 milioni registrando un risultato migliore rispetto ai distretti di
Valenza e Vicenza, che presentano perdite pi marcate e pari rispettivamente a -7,5% per il
distretto piemontese e -9,0% per loreficeria veneta. In particolare, loreficeria di Arezzo,
nonostante la forte contrazione che ha registrato verso gli Emirati Arabi Uniti (-16,4%), riuscita
a contenere le perdite grazie allaumento dei flussi verso Hong Kong (+16,8%), dove invece gli
altri distretti hanno subito arretramenti. Da sottolineare inoltre lincremento degli invii verso gli
Stati Uniti, comune a tutti i distretti (Fig. 23 e Tab. 7).
Fig. 23 Il confronto della variazione delle esportazioni dei distretti orafi per i principali Paesi di
destinazione (%)
40

20

0
-1,8
-20 -7,5 -9,0

-40

-60

-80
Svizzera Emirati Arabi Uniti Hong Kong Stati Uniti Totale
Arezzo Valenza Vicenza

Nota: la Svizzera rappresenta il primo Paese di destinazione delle esportazioni del distretto di Valenza pari a circa il 55% del totale nel
2016, mentre riveste un ruolo marginale per gli altri distretti. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

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Tab. 7 Evoluzione delle esportazioni del distretto Orafo di Arezzo per i principali Paesi di destinazione (milioni di euro; var %)
Variazione annuale Variazione trimestrale tendenziale %
2015 2016 Peso Var. Var. 1 2 3 4
(mln ) (mln ) % 2016 assoluta % trim. trim. trim. trim.
Totale complessivo 1.847,2 1.814,7 100,0 -32,5 -1,8 -0,6 -10,4 5,8 0,1
Emirati Arabi Uniti 746,9 624,6 34,4 -122,3 -16,4 -19,5 -19,4 -14,2 -11,8
Hong Kong 191,2 223,2 12,3 32,0 16,8 14,8 -0,2 30,9 26,2
Stati Uniti 118,4 147,6 8,1 29,2 24,7 64,9 11,4 26,3 9,9
Turchia 126,4 136,8 7,5 10,4 8,2 22,2 2,9 2,8 7,0
Francia 107,3 102,2 5,6 -5,1 -4,7 -10,7 -15,7 23,8 -6,7
Repubblica Dominicana 70,1 78,7 4,3 8,7 12,4 13,8 5,1 31,7 3,4
Regno Unito 37,2 50,4 2,8 13,2 35,5 114,2 -10,2 52,4 7,0
Panama 51,6 46,2 2,5 -5,3 -10,4 -20,7 -24,4 8,6 0,7
Germania 37,2 39,8 2,2 2,6 7,0 0,6 4,4 17,8 5,7
Spagna 32,8 37,7 2,1 5,0 15,2 11,4 19,8 0,2 25,7
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

La filiera agro-alimentare nel 2016 registra la crescita maggiore tra le specializzazioni distrettuali Dopo la massima variazione
toscane (+5,8%) grazie allapporto positivo di tutti i distretti monitorati: il distretto dellolio del 2015, non si arresta la
(+12%), il florovivaismo di Pistoia (+6,8%) e anche il distretto del vino (+0,8%) riescono a crescita per la filiera agro-
migliorare i risultati 2015 che avevano visto il superamento del livello di 600 milioni con una alimentare
crescita annua superiore al 20% (Fig. 24 e 25).
Fig. 24 I distretti della filiera agro-alimentare: esportazioni Fig. 25 La filiera agro-alimentare dei distretti toscani:
2016 e variazioni tendenziali (milioni euro; var %) evoluzione delle esportazioni (miliardi euro; var %)
14 20 1,6
15 1,4
12 Olio toscano
10 1,2
10 1,0
5
8 0,8
Florovivaistico 0
PT 0,6
6 -5 0,4
4 -10 0,2
Vini del
Chianti
2 -15 0,0
2007 2009 2011 2013 2015
0
0 200 400 600 800 Var % Importo (mld euro) - scala dx

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

Ritorna positiva la variazione tendenziale nel quarto trimestre delle esportazioni di olio toscano e Ancora positiva la variazione di
il distretto chiude lintero 2016 in crescita, dopo un 2015 gi estremamente positivo (+23,6%), esportazioni di olio toscano
nonostante la campagna 2014/2015 sia stata caratterizzata da una scarsa produzione che ha
intaccato pesantemente le scorte. Le esportazioni del 2016 superano i 550 milioni di euro pari a
un incremento del 12% rispetto al gi ottimo 2015; queste maggiori esportazioni sono
concentrate nella provincia di Firenze (+27,5%) che riesce a compensare larretramento segnato
dalle esportazioni lucchesi (-4,2%) (Fig. 26). Le prime evidenze sulla produzione regionale 2016
degli oltre 400 frantoi indicano una riduzione pari a circa il 30% che risulta comunque pi
contenuta rispetto al dato nazionale che si attesta intorno al 60%3. La buona evoluzione delle
esportazioni da leggere anche in considerazione del posizionamento del prodotto con quote di
mercato elevate nei Paesi tradizionalmente consumatori che si sono consolidate in questo anno
come dimostrano le variazioni positive verso Stati Uniti (+12,7%) e Francia (+17,8%), e della
capacit di rafforzare la presenza in nuovi mercati come quello australiano (+61,3%) (Fig. 27).

3
Fonte: Ismea La produzione italiana di olio di oliva. I dati della campagna 2015/2016.

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Fig. 26 Evoluzione delle esportazioni dellolio toscano nelle Fig. 27 Evoluzione delle esportazioni dellolio toscano per
province di Firenze e Lucca (milioni di euro; var. %) paese di destinazione (milioni di euro)
40 600 Stati Uniti
30 500 Francia
20 400 Canada
10
300 Germania
0
200 Regno Unito
-10
100 Australia
-20
-30 0 Svizzera
-40 -100 Giappone 2016
-50 -200 Belgio
07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 2015
Nuova Zelanda
FI LU Export (mln ) - scala dx
0 50 100 150 200 250
Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Istat Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Istat

Dopo un triennio di contrazione delle esportazioni, ritorna positivo il trend del distretto Tornano a crescere le
florovivaistico di Pistoia con una crescita di circa 14 milioni che determina una variazione del esportazioni del florovivaismo
6,8% e riduce il distacco dai valori pre-crisi che contavano nel 2008 esportazioni per quasi 230 pistoiese
milioni di euro (Fig. 28). A guidare la ripresa delle esportazioni sono soprattutto gli scambi con i
Paesi europei, primo fra tutti la Francia che rappresenta circa un terzo delle esportazioni e che,
con una variazione del 8,4%, rafforza il risultato gi positivo del 2015 (Fig. 29).

Fig. 28 Evoluzione delle esportazioni del distretto Fig. 29 Evoluzione delle esportazioni del distretto
florovivaistico di Pistoia (milioni euro) florovivaistico di Pistoia per Paesi di destinazione (mln euro)
235
Francia
230
225 Germania
220 Regno Unito
215 Turchia
210
Svizzera
205
200 Paesi Bassi
195 Belgio 2016
190 Austria 2015
185
Spagna
180
07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 0 20 40 60 80
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

Dopo gli ottimi risultati del 2015 (+21,3%) il distretto dei vini del Chianti riesce a migliorare Il distretto del vino del Chianti
leggermente il livello record dellanno precedente e raggiunge la quota di circa 670 milioni di conferma il dato record del
euro con variazioni simili sia per la provincia di Firenze che per quella di Siena (Fig. 30). Secondo 2015
unanalisi della Regione Toscana landamento delle vendite allestero risulta eterogeneo
allinterno del settore con risultati pi brillanti per i prodotti Dop (Doc e Docg), a conferma del
differenziale che il mercato riconosce ai prodotti di qualit. Sempre in termini di strategie
adottate dalle aziende del distretto, significativo evidenziare le conclusioni emerse da una
ricerca di Pambianco Strategie di Impresa che riporta 3 aziende toscane come primi operatori
italiani per fatturato e marginalit (Ebitda)4. Gli Stati Uniti si confermano come principale
mercato di destinazione delle esportazioni con unincidenza superiore al 40% del valore
complessivo e registrano una sostanziale stabilit rispetto allanno precedente. Le potenzialit di
questo mercato risultano ancora elevate, considerando che il consumo di vino rappresenta solo il

4
La ricerca ha analizzato i bilanci di un campione di 171 aziende che nel 2015 hanno realizzato un fatturato
complessivo di 6,2 miliardi di euro.

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10% del totale delle bevande alcoliche: proprio in questo senso si stanno muovendo le iniziative
e gli investimenti stanziati dal Governo Italiano che mirano a promuovere il vino italiano, con
lobiettivo di incrementare il prezzo medio per colmare il differenziale riconosciuto ad altri
concorrenti internazionali (nel 2016 i vini francesi hanno registrato un prezzo a bottiglia di 11,7
euro rispetto ai 7,6 dellItalia). Anche la Cina riveste unimportanza particolare nelle attivit del
Governo, volte soprattutto a incrementare la conoscenza del nostro prodotto nel Paese asiatico
e a migliorare la diffusione dei nostri vini (secondo lOsservatorio Paesi Terzi curato da Business
Strategies e Nomisma Wine Monitor, il totale dei vini rossi italiani Dop ha un valore nel mercato
cinese 10 volte inferiore a quello del solo Boredaux francese). Questo crescente impegno sul
mercato cinese visibile anche dallandamento delle esportazioni che nel 2016 hanno registrato
una crescita del 32,7% per il totale vini italiani e del 25% per i vini del distretto toscano.

Fig. 30 Evoluzione delle esportazioni del distretto dei vini del Fig. 31 Evoluzione delle esportazioni dei vini del Chianti per
Chianti (contributi alle variazioni % per provincia; milioni di Paese di destinazione (milioni di euro)
euro)
Stati Uniti
25 800
20 700 Germania
15 600 Canada
10 500 Svizzera
5 400
Regno Unito
0 300
-5 200 Giappone
-10 100 Danimarca 2016
-15 0 Cina 2015
07 08 09 10 11 12 13 14 15 16
Svezia
FI SI Export (mln ) - scala dx
0 50 100 150 200 250 300
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

Nonostante un ultimo trimestre in leggera contrazione (-1,2%), il distretto delle Ceramiche di


Sesto Fiorentino riesce a confermare i livelli del 2015 con oltre 28 milioni di esportazioni. A
fronte di una sostanziale stabilit delle esportazioni verso gli Stati Uniti (-1,3%), arrivano segnali
incoraggianti da Giappone (+13,4%) e Russia (+14,4%) che si confermano come secondo e
terzo Paese di destinazione.

Dopo sei anni di continua crescita sia nel comparto del materiale grezzo che lavorato, le Rallenta lexport del distretto
esportazioni del marmo di Carrara hanno subito una battuta darresto. La riduzione complessiva del marmo di Carrara
del 3,4% risulta pi accentuata per il marmo grezzo (-7,2%) che comunque rappresenta circa
un quarto del totale esportazioni (Fig. 32). Dal punto di vista dei paesi di destinazione, i paesi del
Medio Oriente segnano i principali ritardi: in particolare Emirati Arabi (-18%), Arabia Saudita
(-59%) e Kuwait (-38%) che registrano perdite di esportazioni per circa 46 milioni. Mantengono
invece il ruolo di primo Paese di destinazione gli Stati Uniti (sostanzialmente allineati al valore
2015) e crescono gli invii verso la Cina (+9%) che si conferma come secondo Paese di
destinazione (Fig. 33). Loperativit del distretto nel 2016 stata interessata dalla sentenza della
Corte Costituzionale che ha accolto il ricorso presentato dal Governo e ha dichiarato
lillegittimit costituzionale dellarticolo 32 della legge toscana 35/2015 che trasferiva le cave nel
patrimonio indisponibile comunale. La norma che stata cancellata aveva lobiettivo della
pubblicizzazione delle cave5: nella provincia di Carrara, delle 80 cave presenti, 65 hanno porzioni
della superficie di escavazione di propriet privata che, in base alla legge regionale, sarebbero
diventate pubbliche e sottoposte a concessione amministrativa. La sentenza della Corte

5
In base alla legge Regionale abrogata dalla Corte Costituzionale, le concessioni comunali per le ex cave
private avrebbero avuto una durata di sette anni, allungabili fino a 25 per chi lavora sul posto almeno il 50%
del marmo estratto.

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Costituzionale ha stabilito che la Regione ha oltrepassato i limiti della propria competenza


legislativa.

Fig. 32 Evoluzione delle esportazioni del distretto del Marmo Fig. 33 Evoluzione delle esportazioni del distretto del marmo
di Carrara per singoli comparti (milioni di euro; var. %) di Carrara per principali Paesi di destinazione (milioni euro)
25 800 Stati Uniti
20 700 Cina
15
600 Emirati Arabi Uniti
10
Regno Unito
5 500
India
0 400
Indonesia
-5 300
Arabia Saudita
-10
200 Kuwait
-15 Marmo grezzo
2016
-20 Marmo lav orat o 100 Francia 2015
Export (mln) - scala dx
-25 0 Australia
07 08 09 10 11 12 13 14 15 16
0 50 100 150 200 250
Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Istat Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

La riduzione pari a circa l1% che emerge dai dati di export del distretto Cartario di Capannori Lexport del cartario di
deve essere interpretata in considerazione dellelevato incremento registrato nel 2015 (+20%) e Capannori in leggera
risulta comunque pi contenuta rispetto alla riduzione registrata dal settore dellindustria contrazione, dopo un 2015
cartaria italiana che si attestata a -2,1% in valore e stabile in termini di quantit pari a 3,9 brillante
milioni di tonnellate (Fig. 34). Il distretto lucchese specializzato in particolare nel cartone
ondulato e nel tissue (carta per usi domestici e igienico-sanitari) riuscito a consolidare i gi
importanti livelli raggiunti nel 2015 verso i principali Paesi di destinazione, in particolare Francia
(+2,1%) e Germania (+5,6%) che rappresentano il 45% delle esportazioni, mentre ha subito un
significativo calo dei flussi verso i Paesi Bassi (-22,6%) (Fig. 35).

Fig. 34 I dati del settore cartario italiano: variazioni Fig. 35 Cartario di Capannori: le variazioni di esportazioni
percentuali 2016-2015 (%) verso i principali Paesi europei (var. %)
Francia
Produzione Germania
Spagna
Regno Unito
Export
Austria
Svizzera
Import Paesi Bassi
Polonia
-3 -2 -1 0 1 2 Slovenia
Valore Quantit -30 -20 -10 0 10
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpalo su dati Assocarta nota congiunturale n. 1 2017 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

Non si arrestano le difficolt nelle esportazioni per il distretto del mobile di Quarrata che si
riducono di circa il 7% attestandosi a 93,5 milioni ben lontani dagli oltre 200 milioni del periodo
pre-crisi. I beni sono esportati principalmente verso Francia, Gran Bretagna e Polonia che
rappresentano circa il 60% delle vendite allestero e scontano una contrazione complessiva del
10% in gran parte legata al mercato polacco (-43%). Si evidenziano invece segnali positivi delle
esportazioni verso la Cina che sono aumentate di circa un milione, mentre non si arresta la
riduzione verso la Russia (-30%).

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Grazie a un incremento di oltre 71 milioni di euro, il Polo farmaceutico toscano registra una Crescita dell8% per le
crescita dell8,1% in particolare realizzata verso Francia (+75%) e Spagna (+102%) e esportazioni del polo
concentrata principalmente nella seconda met dellanno (Tab. 8). farmaceutico

Tab. 8 Evoluzione delle esportazioni del polo farmaceutico toscano per i principali Paesi di destinazione (milioni di euro; var %)
Variazione annuale Variazione trimestrale tendenziale %
2015 2016 Peso Var. Var. 1 2 3 4
(mln ) (mln ) % 2016 assoluta % trim. trim. trim. trim.
Totale complessivo 877,5 948,9 100,0 71,3 8,1 -24,3 9,4 30,4 14,7
Francia 125,9 220,6 23,3 94,7 75,2 -42,8 50,5 186,9 188,9
Germania 254,6 207,9 21,9 -46,7 -18,3 -32,0 10,5 -14,4 -29,3
Spagna 36,9 74,5 7,9 37,7 102,2 76,4 -11,1 199,4 114,5
Cina 45,5 57,3 6,0 11,8 25,9 -36,8 30,0 38,0 88,0
Regno Unito 57,0 55,1 5,8 -1,9 -3,4 21,9 14,2 -33,0 -7,2
Austria 53,2 50,8 5,4 -2,3 -4,4 17,6 3,1 -4,9 -22,1
Brasile 51,0 49,2 5,2 -1,8 -3,6 63,7 -61,8 64,2 -66,0
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

Il distretto della nautica di Viareggio, inteso nel nostro perimetro come imprese di costruzioni di
imbarcazioni, dopo un triennio di crescite significative (media annua del +17%), nel 2016 ha
subito un calo delle esportazioni. In particolare, le imprese del distretto specializzate
prevalentemente nella produzione di superyacht hanno subito una diminuzione in valore di oltre
170 milioni, con una riduzione percentuale del 27% (Fig. 36). Pesano i risultati negativi subiti nei
principali mercati di sbocco come Isole Cayman (-65%) e Isole Vergini Britanniche (-38%),
mentre gli Stati Uniti raddoppiano il livello di esportazioni e diventano il primo Paese di
destinazione (fenomeno legato allelevata volatilit dei flussi che caratterizza il settore).

Fig. 36 Evoluzione delle esportazioni del distretto della nautica di Viareggio (milioni di euro)
800
700
600
500
400
300
200
100
0
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

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2. La CIG
Lanalisi delle richieste di Cassa Integrazione Guadagni per i distretti toscani nel 2016, evidenzia
un leggero incremento: +1,0% pari a circa 55 mila ore aggiuntive. Questo risultato il frutto di
una ricomposizione delle diverse componenti: infatti, a fronte di una contrazione del 29% della
componente straordinaria, la quota in deroga presenta un valore circa doppio rispetto al 2015.
(Fig. 37).

Fig. 37 Monte ore di Cassa Integrazione nei distretti tradizionali toscani nel 2015 e 2016
(migliaia)
3.500
3.000
2.500
2.000
1.500
1.000
500
0
Deroga Ordinaria Straordinaria
2015 2016

Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati INPS

Lanalisi dei singoli distretti evidenzia un incremento significativo per alcune realt: Tessile e
abbigliamento di Arezzo (da analizzare in considerazione della concessione del trattamento di
Cassa Integrazione Straordinaria verso la Cantarelli SS71 S.p.A. in amministrazione straordinaria
con decreto nr 95808/0 del 24/05/2016 con validit dal 03/11/2015 al 02/11/2016; lazienda nel
2016 contava oltre 370 addetti), Pelletteria e calzature di Firenze (+35,5% legato principalmente
alla componente in deroga, in questo contesto ricompreso anche il decreto relativo allazienda
Braccialini per cui risulta aperta la procedura di concordato preventivo il 16/01/2017) e la
Pelletteria e Calzature di Arezzo (+113,5%). Le realt che hanno ridotto maggiormente le ore
autorizzate sono: il distretto della Ceramica di Sesto (-54,9%), il Cartario di Capannori (-60,0%)
e lOreficeria di Arezzo, che ha beneficiato di una contrazione significativa nella componente
Straordinaria (-40,0%) (Fig. 38).

Fig. 38 Evoluzione del monte ore di Cassa Integrazione nei singoli distretti tradizionali toscani
(migliaia)
Tessile e abbigliamento di Arezzo
Pelletteria e calzature di Firenze
Concia e calzature di Santa Croce sull'Arno
Tessile e abbigliamento di Prato
Oreficeria di Arezzo
Ceramica di Sesto Fiorentino
Abbigliamento di Empoli
Mobile imbottito di Quarrata
Calzature di Lamporecchio
Calzature di Lucca
Pelletteria e calzature di Arezzo
Cartario di Capannori
Nautica di Viareggio 2016 2015
Marmo di Carrara
0 200 400 600 800 1.000 1.200
Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati INPS

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Appendice metodologica
Non facile monitorare levoluzione congiunturale dei distretti industriali. Le uniche informazioni
aggiornate disponibili, a livello territoriale (provinciale), riguardano le esportazioni espresse a
prezzi correnti (dati trimestrali). Un incrocio province/settori per le esportazioni disponibile,
inoltre, per un numero relativamente limitato di settori. La congiuntura dei distretti pu essere
pertanto approssimata in un modo molto grezzo, con un maggiore grado di confidenza solo per
i distretti fortemente export-oriented (non ci sono, infatti, dati sul mercato interno) e per quelli
che producono beni non troppo specifici (non abbiamo statistiche su micro-settori ad esempio
come coltelli e forchette).

I distretti analizzati costituiscono una sintesi di quelli individuati dalla Federazione dei distretti
italiani, dallIstat, dalla Fondazione Edison e dalle Leggi regionali che censiscono i distretti stessi.

Nel Monitor dei distretti sono analizzati, quasi 150 distretti tradizionali (principalmente
specializzati nel sistema moda, nel sistema casa, nella meccanica e nellagro-alimentare)6, 22 poli
tecnologici, specializzati cio in settori ad alta tecnologia (farmaceutica, ICT, aeronautica).

Poich il presente lavoro ha finalit soprattutto quantitative a livello del sistema distretti nel suo
complesso, ci si concentrati solo sui distretti e poli tecnologici che potevano essere ben
rappresentati dai dati Istat disponibili sul commercio estero a livello provinciale. Vale la pena
precisare che i dati Istat provinciali si riferiscono alle export, espresse a prezzi correnti e,
pertanto, non tengono conto dei fenomeni inflativi, ovvero delle variazioni di prezzo non dovute
a miglioramenti qualitativi dei beni prodotti. Questi dati devono, pertanto, essere valutati con
cautela visto che levoluzione positiva (negativa) dellexport pu nascondere aumenti
(diminuzioni) di prezzo legati allandamento delle quotazioni delle materie prime.

In questo numero del Monitor levoluzione delle esportazioni nel 2016 calcolata confrontando
i dati provvisori nel 2016 con i dati definitivi del 2015. Le variazioni calcolate per il 2015 sono
ottenute dal confronto tra dati definitivi del 2015 e dati definitivi del 2014.

6
Lelenco dei distretti mappati da Intesa Sanpaolo stato rivisto in occasione dellOttava edizione del
Rapporto Economia e finanza dei distretti, dicembre 2015. A questo proposito si rimanda
allapprofondimento La nuova mappa dei distretti tradizionali italiani (pp. 39-44).

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Le pubblicazioni sui Distretti della Direzione Studi e Ricerche


Studi sui distretti industriali
Monografie sui principali distretti industriali italiani
Il distretto del mobile della Brianza, Marzo 2003
Il distretto del mobile del Livenza e Quartiere del Piave, Agosto 2003
Il distretto della calzatura sportiva di Montebelluna, Agosto 2003
Il distretto del tessileabbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno, Settembre 2003
Il distretto delle piastrelle di Sassuolo, Dicembre 2003
Il distretto della calzetteria di Castel Goffredo, Gennaio 2004
Il distretto dei metalli di Lumezzane, Febbraio 2004
Il distretto del tessileabbigliamento di Prato, Marzo 2004
Il distretto del mobile di Pesaro, Giugno 2004
Il distretto dellocchialeria di Belluno, Settembre 2004
Il distretto della concia di Arzignano, Settembre 2004
Il distretto delle calzature di Fermo, Febbraio 2005
Il distretto tessile di Biella, Marzo 2005
Il distretto della sedia di Manzano, Maggio 2005
Il distretto serico di Como, Agosto 2005
Il distretto della calzetteria di Castel Goffredo (aggiornamento), Novembre 2005
Il distretto dei prodotti in pelle e cuoio di Santa Croce sullArno, Dicembre 2005
Il distretto della concia di Arzignano (aggiornamento), Aprile 2006
Il distretto del mobile imbottito della Murgia, Giugno 2006
I distretti italiani del mobile, Maggio 2007
Il distretto conciario di Solofra, Giugno 2007
Il distretto dei prodotti in pelle e cuoio di Santa Croce sullArno (aggiorn.), Settembre 2007
Il distretto della calzatura del Brenta, Ottobre 2007
Il distretto della calzatura veronese, Dicembre 2007
Il Polo fiorentino della pelle, Luglio 2008
Il distretto dei casalinghi di Omegna, Novembre 2008
Il distretto della calzatura di San Mauro Pascoli, Febbraio 2009
Il distretto metalmeccanico del Lecchese, Giugno 2009
I distretti calzaturieri del sud: Casarano, il Nord Barese e il Napoletano, Settembre 2009
Il distretto della maglieria e dellabbigliamento di Carpi, Marzo 2010
Il distretto delle macchine agricole di Modena e Reggio Emilia, Marzo 2010
I distretti veneti del tessile-abbigliamento: le strategie per un rilancio possibile, Aprile 2010
Locchialeria di Belluno alluscita dalla crisi: quale futuro per il tessuto produttivo locale?, Settembre 2010
La Riviera del Brenta nel confronto con i principali distretti calzaturieri italiani, Ottobre 2010
Il comparto termale in Italia: focus Terme Euganee, Giugno 2011
Il calzaturiero di San Mauro Pascoli: strategie per un rilancio possibile, Luglio 2011
Il distretto della carta di Capannori, Marzo 2012
I distretti industriali e i poli tecnologici del Mezzogiorno: struttura ed evoluzione recente, Giugno 2012
Il mobile imbottito di Forl nellattuale contesto competitivo, Novembre 2012
Abbigliamento abruzzese e napoletano, Novembre 2012
Maglieria e abbigliamento di Perugia, Luglio 2013
Pistoia nel mondo, Dicembre 2013
Il calzaturiero di Lucca-Lamporecchio, Novembre 2015

Monitor dei distretti e Monitor dei distretti regionali


Trimestrale di congiuntura sui principali distretti industriali italiani
Ultimo numero: Marzo 2017

Economia e finanza dei distretti industriali


Rapporto annuale sui bilanci delle imprese distrettuali
Nono numero: Dicembre 2016

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Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice


Servizio Industry & Banking
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Serena Fumagalli 0280212270 serena.fumagalli@intesasanpaolo.com
Ilaria Sangalli 0280215785 ilaria.sangalli@intesasanpaolo.com
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Sara Giusti (sede di Firenze) 0552613508 sara.giusti@intesasanpaolo.com
Anna Maria Moressa (sede di Padova) 0496537603 anna.moressa@intesasanpaolo.com
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Ufficio Banking
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Local Public Finance
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Il rapporto stato elaborato con le informazioni disponibili al 4 aprile 2017.

Editing: Team Nucleo Editoriale

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