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Roberto Vecchioni: chi si iscrive al Liceo Classico ha una

marcia in pi
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Si appoggia con disinvoltura alla base del palco dellauditorium, prende il primo microfono che gli capita tra le
mani e, dopo aver ascoltato lintroduzione della dirigente, comincia a raccontare una storia. Non si tratta della
trama del libro. Roberto Vecchioni non sale sul palco, non si siede al tavolo preposto ai relatori: sullo stesso
piano degli studenti, che lo scrutano con simpatia e ammirazione.

Comincia a raccontare una storia. La storia damore della sua vita: la passione travolgente per le lettere
classiche, per la lingua e la letteratura greca, per quel mondo antico cos eterno presente.

Parla agli studenti di un Liceo Classico e trasmette il fascino di chi ha compreso il mondo solo attraverso la lente
dingrandimento della cultura greca e latina.

La riflessione del professore parte da un assunto fondamentale: chi si iscrive al classico deve essere cosciente,
s, di tutto il tempo che dovr passare sulle pagine sottili di vocabolari pesanti, ma soprattutto deve sapere che
sar una scelta difficile. Bisogna essere coscienti del fatto che si avr una marcia in pi, ci comporter che
spesso si verr fraintesi e derisi. Se letimologia di una parola, per, sar in grado di raccontarci una storia,
allora avremo vissuto la cultura del cuore e il cuore della cultura.

Il professore parla agli studenti del mito del dio irrazionale, Dioniso, passa in modo scherzoso alle genealogie
degli dei, razionali e al contempo viziosi ed imprevedibili. Parla del mito, di quanto sia ancora viva in noi leredit
del mito, di quanto abbiamo ancora abbiamo bisogno dei miti per rendere le nostre azioni straordinarie.

Si sofferma sulla figura di Aiace Telamonio, leroe deriso dellinappartenenza, il buscadero idealista e sulla
figura del manager tecnicista, Ulisse per cui non nasconde di provare una leggera antipatia. Alla tragedia di
Aiace si ispira per Il mercante di luce. Aiace: leroe fuori luogo e fuori tempo, dei disadattati che credono di
poter cambiare il mondo con le proprie idee. In un mondo in cui tutti fanno ci che serve e restano a loro volta
asserviti, vitale che esista ancora qualcuno che pensi a cosa invece ci giovi, che abbia mantenuto la natura
irrazionale di Dioniso e ci tenga a preservare la fierezza delleccezione di Aiace.

Il Liceo classico deve essere il baluardo della cultura del cuore, di chi non fa perch serve, piuttosto perch
giova.

Ascolta paziente i due brani del suo vasto repertorio musicale preparati dagli studenti e, in seguito alla
declamazione dellode alla gelosia di Saffo, si commuove. Prende le parole, le smonta come i pezzi di un
tavolino dellIkea, e finisce di raccontare una storia. Racconta di come i suoni siano propedeutici al significato
delle parole e di come il linguaggio sia la prima chiave di interpretazione per comprendere un popolo. Non ce
lhanno i giapponesi, n gli americani dice n il logos, n questa continua smania nel cercare un senso al
tutto. Il senso di tutto c, per. Sta nellamare la vita. Perch non importa quanto si vive, ma con quanta luce
dentro.

di Benedetta Persico

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