del luned

Lesperto
Luned 5 giugno 2017

n. 21
risponde
2017 Settimanale per la consulenza ai lettori
SANDRA FRANCHINO

I QUESITI
BENEFICI SULLA CASA
Percentuale del bonus
rettificabile nel 730
Quesito n. 1893 pagina 706
DICHIARAZIONI
IRPEF
Trascrizione integrativa
per il codice utilizzo
Le agevolazioni
Quesito n. 1902 pagina 710

REGIME DI CASSA
sulle spese
Vanificata la perdita
che eccede i redditi
Quesito n. 1917 pagina 714
mediche
BANCHE E CLIENTI
e veterinarie
Tax

Il reclamo formale
per il bancomat bloccato Giuseppe Merlino pagine 2-3
Quesito n. 1948 pagina 724

DIRITTO DI FAMIGLIA LA SENTENZA UE

Acquisti in comunione:
quote non derogabili Il diritto di espressione
va messo sulla bilancia
Quesito n. 1961 pagina 729

LAGENDA
FISCO
con la reputazione altrui
Marina Castellaneta pagina 3
Provvedimenti
e circolari al 25 maggio
Callegari e Delladio ultima pagina

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nel Focus allegato al Sole 24 Ore

2 Luned 5 giugno 2017
LIL TEMA DELLA SETTIMANA
Tax
Dichiarazioni dei redditi
Animali da compagnia:
i costi veterinari
si detraggono al 19%
Ma limporto massimo della spesa di 387,84 euro
IL QUESITO
La mia famiglia, amante della
natura e degli animali, qualche
tempo fa, dopo aver ristrutturato
un vecchio casolare di campagna
con annesso terreno, ha deciso
dintraprendere una piccola
attivit agricola dedita alla
coltivazione di prodotti
ortofrutticoli e allallevamento di
diversi animali (capre, galline,
mucche). Possedendo anche un
paio di cani e di gatti, vorremmo
sapere se possibile beneficiare
di qualche agevolazione fiscale
qualora avessimo bisogno di una
visita veterinaria e dovessimo
acquistare dei prodotti necessari
al loro benessere fisico. In caso
affermativo, chiediamo come
indicare le spese sostenute nella
dichiarazione dei redditi e quale
documentazione dobbiamo
conservare.
I.P. - PISA
A CURA DI
Giuseppe Merlino
U
na detrazione Irpef del
19% delle spese veteri-
narie sostenute nellan-
no fino a un importo
massimo di 387,34 euro, per la par-
te che eccede la franchigia di 129,11
euro. Ecco il bonus previsto dal-
larticolo 15, comma 1, lettera c-
bis, del Tuir. Introdotta dallarti-
colo 32 della legge 21 novembre
2000, n. 342, la detrazione effica-
ce dal gennaio del 2001 e, nella so-
stanza, pu consentire un rispar-
mio dimposta annuale di 49,06
euro (cio il 19% di 258,23 euro,
che limporto massimo al netto
della franchigia citata).
Il limite di detraibilit unico
per tutte le spese veterinarie so-
stenute, indipendentemente dal
numero di animali posseduti (cir-
colare 55/E del 14 giugno 2001, pa-
ragrafo 1.4.2). Possono fruire del-
lagevolazione tutti i contribuen-
ti che abbiano sostenuto la spesa,
anche se non sono proprietari
dellanimale (si veda, ancora , la
circolare 55/E del 14 giugno 2001,
ma pure la 7/E del 4 aprile 2017).
Non prevista, invece, la possibi-
lit di detrarre le spese veterina-
rie sostenute dal familiare fiscal-
mente a carico.
Spese ammesse e no
Lagenzia delle Entrate (con la cir-
colare 7/E/2017) ha ribadito che la
detrazione spetta per le spese so-
stenute per la cura di animali legal-
mente detenuti a scopo di compa-
gnia o per la pratica sportiva. Non
spetta, invece, per le spese soste-
nute per la cura di animali destina-
ti allallevamento, alla riproduzio-
ne o al consumo alimentare, n per
la cura di animali di qualunque
specie allevati o detenuti nelleser-
cizio di attivit commerciali o agri-
cole, e neppure in relazione ad ani-
mali utilizzati per attivit illecite
(Dm 289 del 6 giugno 2001).
Sono qualificabili come spese
veterinarie ammesse alla detra-
zione quelle relative a:
1 prestazioni professionali rese
dal veterinario (si veda la circolare
207/E del 16 novembre 2000, para-
grafo 1.5.3);
1 acquisto di medicinali prescritti
dal veterinario (circolare 55/
E/2001) e definiti dallarticolo 1 del
Dlgs 193 del 2006;
1 analisi di laboratorio e interventi
presso cliniche veterinarie.
Come per gli integratori ali-
mentari umani (si veda in propo-
sito la risoluzione 396/E del 22 ot-
tobre 2008), le spese sostenute
per i mangimi speciali per anima-
li da compagnia, anche se pre-
scritti dal veterinario, non sono
ammesse alla detrazione poich
non siamo in presenza di farmaci,
ma di prodotti appartenenti al-
larea alimentare.
La documentazione
La documentazione giustificativa
delle spese veterinarie rappre-
sentata da:
1 fatture relative alle prestazioni
professionali del medico veterina-
rio (rilasciate a norma dellartico-
lo 21 del Dpr 633 del 1972);
1 scontrini parlanti per lacqui-
sto dei medicinali;
1 autocertificazione attestante
che lanimale legalmente dete-
nuto a scopo di compagnia o per la
pratica sportiva.
Nella risoluzione 24/E del 27
febbraio 2017, lagenzia delle En-
trate ha specificato che, ai fini della
detraibilit delle spese sostenute
per medicinali veterinari, non sia
pi necessario conservare la pre-
scrizione del medico veterinario,
ma sia sufficiente lo scontrino par-
lante. Ci, in analogia con quanto
1
Le spese sanitarie
2
previsto dalla legge 296/2006 (Fi-
nanziaria 2007), che ha introdotto
nuovi obblighi in materia di certi-
ficazione delle spese sanitarie re-
lative allacquisto di medicinali,
modificando larticolo 10, comma
1, lettera b, e larticolo 15, comma 1,
3
lettera c, del Tuir.
Lo scontrino deve riportare il
codice fiscale del soggetto che ha
sostenuto la spesa, la natura, la
qualit e la quantit dei medicinali
acquistati. In particolare, la qualit
di farmaco devessere attestata dal
codice di autorizzazione in com-
mercio (risoluzione 218/E del 12
agosto 2008 e circolare 40/E del 30
luglio 2009). Le Entrate hanno al-
tres precisato (con la circolare 7/
E/2017) che la natura del prodotto
4
farmaco pu essere identificata
anche mediante la codifica FV
(farmaco per uso veterinario) uti-
lizzata ai fini della trasmissione dei
dati al Sistema tessera sanitaria.
Non rileva il luogo dove sono
stati acquistati i medicinali; infatti,
la detrazione spetta per lacquisto
di farmaci certificati da scontrino
parlante anche se venduti da strut-
ture diverse dalle farmacie, pur-
ch a ci autorizzate dal ministero
5
della Salute (come nel caso di ven-
dita di farmaci generici nei super-
mercati). Lagevolazione spetta
anche per lacquisto dei farmaci
senza obbligo di prescrizione me-
dica, effettuato online in farmacie
ed esercizi commerciali autoriz-
zati alla vendita a distanza dalla
Regione o dalla Provincia autono-
ma o da altre autorit competenti,
individuate dalla legislazione di
Regioni o Province autonome. Al
6
contrario, non consentita la ven-
dita online di farmaci che richie-
dono la prescrizione medica.
In dichiarazione
Nei modelli di dichiarazione dei
redditi le spese veterinarie sono
identificate dal codice identifica-
tivo 29 e devono essere indicate,
per un importo non superiore a
387,34 euro, nel quadro E del mo-
dello 730/2017, in uno dei righi da
7
E8 ad E10. Oppure - in caso di com-
pilazione del modello Redditi
Pf/2017, lindicazione delle stesse
spese va effettuata in uno dei righi
da RP8 a RP13 del quadro RP.
Le istruzioni di entrambi i mo-
delli di dichiarazione dei redditi
stabiliscono che limporto di spesa
riportato deve comprendere le
erogazioni indicate nella sezione
Oneri detraibili (punti da 341 a
352) della Certificazione unica,
con il codice onere 29.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Sole 24 Ore
BONUS SALUTE
Le spese interessate
Lagevolazione si applica alle spese
sanitarie (mediche generiche, per
medicinali, prestazioni specialistiche,
prestazioni chirurgiche e ospedaliere,
analisi, acquisto/affitto di dispositivi
medici eccetera) sostenute dalla
generalit dei contribuenti per s, per i
familiari fiscalmente a carico e per
quelli non a carico affetti da patologie
I FARMACI Fattura o scontrino
Le spese per lacquisto di farmaci (spe-
cialit medicinali, farmaci, medicinali
omeopatici) effettuate, anche allestero,
in farmacie, supermercati e altri esercizi
commerciali ( il caso dei cosiddetti
farmaci da banco) o attraverso farmacie
online devono essere certificate da una
fattura o da uno scontrino fiscale parlan-
RATEIZZAZIONE Quattro quote
Quando le spese sanitarie (fatta ecce-
zione per quelle relative allacquisto dei
veicoli per disabili) superano comples-
sivamente i 15.493,71 euro (al lordo
della franchigia di 129,11 euro), la
detrazione pu essere ripartita in
quattro quote annuali costanti e di pari
importo (circolare 3 gennaio 2001, n.
1/E, risposta 1.1.1, lettera g). La scelta
TRATTAMENTI/1 Mesoterapia, ozonoterapia, haloterapia
I trattamenti di mesoterapia e ozonotera-
pia, effettuati da personale medico o da
personale abilitato dalle autorit compe-
tenti in materia sanitaria, sono ammessi
in detrazione, in quanto ascrivibili a
trattamenti di natura sanitaria. Ai fini
della detraibilit, occorre che queste
spese siano correlate a una prescrizione
TRATTAMENTI/2 Dermopigmentazione
Le spese relative alle prestazioni di
dermopigmentazione possono essere
ammesse in detrazione, a norma dell'arti-
colo 15, comma 1, lettera c, del Tuir, a
condizione che:
a) il contribuente possieda una certifica-
zione medica che attesti che lintervento
di dermopigmentazione finalizzato a
OSTEOPATIA Questione di competenze
Secondo lagenzia delle Entrate (si veda
la circolare 11/E del 21 maggio 2014,
paragrafo 2.1) le prestazioni rese dagli
osteopati non consentono la fruizione
della detrazione ex articolo 15, comma 1,
lettera c, del Tuir. Invece, le spese per
prestazioni di osteopatia, riconducibili
alle competenze sanitarie previste per le
CANI-GUIDA I costi di acquisto
La spesa sostenuta per lacquisto del cane-
guida per un non vedente detraibile nella
misura del 19% per lintero ammontare del
costo sostenuto (fino a un massimo di
18.075,99 euro),ma con riferimento allac-
quisto di un solo cane in un periodo di
quattro anni, salvo i casi di perdita dellani-
male. La detrazione pu essere ripartita in
 Il Sole 24 Ore
Luned 5 giugno 2017 3

LA FRANCHIGIA SPESE MEDICHE

Anche per gli animali posseduti ai fini della pratica sportiva Per le persone disabili c la deducibilit integrale dal reddito
il bonus opera soltanto per la parte eccedente i 129,11 euro e il diritto spetta anche ai figli che sostengono i costi per i genitori

La novit. Dati completi da questanno

LA SENTENZA
esenti dalla partecipazione alla spesa
sanitaria pubblica, la cui detrazione
Spazio ai farmaci DELLA SETTIMANA di Marina Castellaneta

nella precompilata Bilanciamento dovuto

non ha trovato capienza nellimposta
lorda da essi dovuta, ed entro il limite
annuo di 6.197,48 euro. Le spese

tra reputazione
fruiscono della detrazione Irpef del
19% calcolata sullammontare com-
plessivo di spesa eccedente la franchi- 4 della legge 104 del 1992, nonch le
IL QUESITO persone che sono state ritenute inva-

e libert di espressione
gia di 129,11 euro (articolo 15, comma
1, lettera c, del Tuir). lide da altre Commissioni mediche
pubbliche incaricate ai fini del rico-
noscimento dellinvalidit civile, di
lavoro, di guerra, purch presentino

te in cui devono essere specificati
natura (farmaco o medicinale, ticket
eccetera), qualit (codice alfanumerico)
e quantit del prodotto acquistato,
nonch il codice fiscale del destinatario
(circolare 7/E del 4 aprile 2017). Per il
farmaco acquistato allestero la docu-
mentazione idonea indicata nella
circolare 34/E del 4 aprile 2008.
avviene in sede di presentazione della
dichiarazione dei redditi, irrevocabile
e devessere effettuata con riferimento
allanno in cui le spese sono state
sostenute. Qualora si fosse optato -
negli anni dimposta 2013, 2014, 2015 -
per la rateizzazione di tali spese, vanno
riportati nella dichiarazione dei redditi
gli importi di cui stata chiesta la
rateizzazione.
medica, idonea a dimostrare il necessario
collegamento della prestazione resa con
la cura di una patologia (circolare 17/E
del 2006). Di contro, i trattamenti di
haloterapia (o grotte di sale) non sono al
Dopo avere scaricato la
dichiarazione precompilata 2017
(modello 730) mi sono collegato alla
pagina dedicata usando le mie
credenziali (codice fiscale, password
e pin Fisconline), dove ho riscontrato
qualche inesattezza in ordine alle
spese sanitarie da me sostenute
nellanno 2016. In particolare, non
mi trovo con le spese mediche
generiche e di assistenza specifica
sostenute per mio padre, portatore
di handicap ma non fiscalmente a
mio carico. Queste spese vanno
dedotte dal reddito o detratte
dallIrpef? Inoltre, non ho alcun
riscontro delle spese veterinarie che
ho sostenuto nello stesso anno. Cosa
comporta, in generale, leventuale
modifica della precompilata?
P.A. - CATANIA
le condizioni di minorazione citate.
Sono deducibili le spese mediche
generiche (medicinali, prestazioni
medico generiche eccetera) nonch
quelle di assistenza medica specifica
quali lassistenza infermieristica e
riabilitativa, e con personale:
1 in possesso della qualifica profes-
sionale di addetto allassistenza di ba-
se o di operatore tecnico assistenzia-
le, esclusivamente dedicato allassi-
stenza diretta della persona;
1 di coordinamento delle attivit as-
sistenziali di nucleo;
1 con la qualifica di educatore profes-
sionale;
1 con la qualifica di addetto ad atti-
vit di animazione e/o di terapia oc-
cupazionale.
Le prestazioni sanitarie rese alla
persona disabile dai soggetti citati
sono deducibili anche senza una
specifica prescrizione da parte di un
medico, a condizione che dal docu-
mento attestante la spesa risultino
la figura professionale e la presta-
zione resa (circolare 19/E del 1 giu-
gno 2012, paragrafo 2.2).
Il diritto alla deduzione spetta an-
che al figlio che abbia sostenuto le
L
a decisione dei giudici
nazionali di respingere un
ricorso presentato da un
individuo che si riteneva
diffamato nel corso di una confe-
renza pubblica non una violazio-
ne del diritto al rispetto della vita
privata se manca un livello di
gravit sufficiente.
Lo ha chiarito la Corte europea
dei diritti delluomo con la senten-
za depositata il 18 maggio scorso
(ricorso n. 25322/13) : in essa i
giudici di Strasburgo hanno dato
ragione allItalia privilegiando la
libert di espressione, che garan-
tita dallarticolo 10 della Conven-
zione europea, rispetto al diritto
alla reputazione.
A rivolgersi alla Corte europea
era stato un cittadino inglese,
presidente dellAlsi, Associazione
dei lettori di lingua straniera in
Italia. Nel corso di unaudizione
della Commissione per loccupa-
zione e gli affari sociali del Parla-
mento europeo, sul tema La
posizione degli insegnanti stranieri
nelle universit italiane, luomo
aveva criticato la condizione in cui
stato violato larticolo 8 della Con-
venzione che assicura il diritto al
rispetto della vita privata.
Per la Corte, nessun dubbio che
nel perimetro di applicazione del
diritto alla vita privata vada incluso
anche quello alla reputazione.
Questultima osservano i giudici
internazionali fa parte dellidenti-
t personale e dellintegrit morale
di un individuo e deve, cos, essere
protetta anche nel corso di un
dibattito pubblico.
Detto questo, per, poich
necessario raggiungere un giusto
bilanciamento tra i diversi diritti
in gioco - libert di espressione
da un lato e diritto alla reputazio-
ne dallaltro - secondo la Corte la
violazione della reputazione
altrui si verifica unicamente se
raggiunta una certa soglia di
gravit e, quindi, quando si
intacca in modo effettivo la vita
privata di un individuo.
I magistrati di Strasburgo rico-
noscono che la frase riportata dal
funzionario e dal rettore e attribuita
al ricorrente poteva ledere la
reputazione e lonore delluomo,

momento detraibili, stanti gli accerta-
menti in corso, da parte del ministero
della Salute, circa la loro riconducibilit
allambito delle procedure sanitarie.
correggere leffetto anche secondario
della patologia sofferta;
b) la fattura relativa alla prestazione sia
rilasciata da una struttura sanitaria
autorizzata, e dalla stessa (o da altra)
documentazione risulti che la prestazio-
ne resa per mezzo di personale medico
(circolare 18/E del 6 maggio 2016,
paragrafo 1.1).
professioni sanitarie riconosciute (si
veda lelenco sul sito istituzionale del
ministero della Salute), sono detraibili se
rese da iscritti a queste professioni. Tale
chiarimento stato reso in considerazio-
ne del parere fornito dal ministero della
I
l vantaggio di presentare in auto-
nomia una dichiarazione pre-
compilata - modello 730 - risiede
nel fatto che non saranno effettuati
controlli documentali sugli oneri
detraibili e deducibili gi recepiti
dallagenzia delle Entrate. La pre-
senza di dati diversi o mancanti
comporta la modifica o lintegrazio-
ne dei dati precaricati dallammini-
strazione finanziaria e, di conse-
guenza, il rischio di poter un domani
essere sottoposti a controlli.
Da questanno, nella precompilata
sono presenti anche le spese per lac-
quisto di farmaci veterinari e le spese
relative a prestazioni veterinarie co-
municate dagli iscritti agli Albi pro-
fessionali dei veterinari, che riguar-
dano animali da compagnia o per la
pratica sportiva. La loro mancanza
non pu che legarsi a un errore nella
comunicazione dei dati da parte dei
soggetti terzi.
Lagenzia delle Entrate mette co-
spese per un genitore, anche non fi-
scalmente a carico, e, in tal caso, qua-
lora il documento di spesa risulti in-
testato solo al soggetto portatore di
handicap, la deduzione spetta al fa-
miliare che ha sostenuto in tutto o in
parte il costo, a condizione che inte-
gri la fattura annotandovi limporto
da lui versato (circolare 39/E del 1 lu-
glio 2010, risposta 3.1).
In caso di ricovero di un portatore
di handicap in un istituto di assisten-
za e ricovero non possibile portare
in deduzione lintera retta pagata,
ma solo la parte che riguarda le spe-
se mediche e di assistenza specifica,
anche se sono determinate sulla ba-
se di una percentuale forfettaria in
applicazione di delibere regionali.
A tal fine necessario che le spese ri-
sultino indicate distintamente nella
documentazione rilasciata dallisti-
tuto (circolare 24/E del 10 giugno
2004, risposta 2.1).
Per quanto attiene alla documen-
versano i componenti della sua
categoria nel nostro Paese, e aveva
denunciato un sistema in cui era
dato spazio alle raccomandazioni.
Dopo qualche mese, durante
una conferenza organizzata da un
sindacato, un alto funzionario del
ministero dellUniversit e il zione. Senza trascurare il fatto, poi,
rettore di un ateneo avevano
sostenuto che il ricorrente aveva
dichiarato, nel corso dellaudizio-
ne al Parlamento europeo, che
lItalia era un Paese della mafia.
Il soggetto in questione aveva
chiesto ai due partecipanti alla
conferenza di ritrattare quanto
detto perch non corrispondente
alla verit dei fatti, ma la sua istan-
za era stata respinta. Di qui lazio-
ne per diffamazione.
Il cittadino inglese aveva avuto
ragione in primo grado, ma il
giudizio era stato ribaltato in appel-
lo. Cos il ricorrente si rivolto a
Strasburgo sostenendo che era
anche perch dava lidea di una
persona che formulava accuse
gravi e generiche. Al tempo stesso,
per, i giudici hanno ritenuto che
non si fosse arrivati una gravit tale
da limitare la libert di espressione
a vantaggio del diritto alla reputa-
che non erano state rivolte parole
offensive o ingiuriose e che la frase
era stata formulata nellambito di
un dibattito di interesse pubblico.
Il ricorrente, inoltre, aveva
scelto di parlare in unaudizione
pubblica al Parlamento europeo e
si era cos esposto volontariamen-
te a critiche. Del tutto corretto,
inoltre, loperato dei giudici italia-
ni che afferma la Corte europea
hanno analizzato in maniera
approfondita il contesto fattuale e
raggiunto un giusto equilibrio tra
tutela della libert di espressione e
tutela della reputazione.
RIPRODUZIONE RISERVATA

Salute, che ha precisato che losteopata, a
oggi, non rientra nelle figure sanitarie
riconosciute.
munque a disposizione il sito ht-
tps://infoprecompilata.agenzia-
entrate. gov.it, dove sono presenti
anche le risposte alle domande pi
tazione giustificativa delle spese me-
diche generiche andranno conserva-
ti la fattura o lo scontrino fiscale par- LA MOTIVAZIONE q
lante con le caratteristiche di legge, la

quattro rate annuali di pari importo (articolo
15, comma 1, lettera c, del Tuir, circolare
7/E/2017). inoltre possibile fruire della
detrazione forfettaria di 516,46 euro per il
mantenimento del cane, riconosciuta senza
la necessit di documentare leffettiva spesa
(articolo 15, comma 1-quater, del Tuir).
Questo bonus tuttavia precluso ai familiari
del non vedente, anche se egli a loro carico.
frequenti (Faq).
In merito al trattamento fiscale
delle spese mediche generiche e di as-
sistenza specifica per le persone con
disabilit, la norma di riferimento
larticolo 10, comma 1, lettera b, del
Tuir, che ne ha decretato la deducibi-
lit integrale dal reddito complessi-
vo. Sono considerate persone con di-
sabilit quelle che hanno ottenuto il
riconoscimento dalla Commissione
medica istituita a norma dellarticolo
ricevuta fiscale o la fattura rilasciata
dal medico. Per la spesa per lassisten-
za specifica si dovranno conservare
la fattura o la ricevuta fiscale rilascia-
ta dal soggetto che ha erogato la pre-
stazione, attestante che si tratta di as-
sistenza medica o paramedica, e la
certificazione relativa al riconosci-
mento dellhandicap (si pu anche
autocertificare il possesso della do-
cumentazione in materia).
RIPRODUZIONE RISERVATA
T
enendo conto del ruolo che il ricorrente aveva in quanto
presidente dellAlsi... le dichiarazioni di X e Y potevano
ledere la reputazione e lonore dellinteressato. Tuttavia, la
Corte non convinta che dette dichiarazioni costituissero un atten-
tato alla vita privata del ricorrente di una gravit sufficiente per
portare allapplicazione dellarticolo 8 della Convenzione [che
assicura il diritto al rispetto della vita privata e familiare]... La
Corte ritiene che le giurisdizioni nazionali hanno proceduto a una
valutazione circostanziata dellequilibrio da raggiungere tra il
diritto di X e Y alla libert di espressione e il diritto del ricorrente al
rispetto della vita privata.

4 Luned 5 giugno 2017
FISCO
I PRINCIPALI PROVVEDIMENTI E I CHIARIMENTI AL 25 MAGGIO
Prima casa:
ok alla rettifica
per la dichiarazione
sulla residenza
Accertamento
Circolare agenzia Entrate
28 aprile 2017, n. 15/E
Accertamento ordinario e con
adesione Scomputo delle perdite.
La circolare fornisce indicazioni
operative in merito allo scomputo delle
perdite nei procedimenti di
accertamento ordinario e di
accertamento con adesione. In
particolare, sono forniti chiarimenti ai
contribuenti per cui le perdite
concorrono a formare il reddito,
destinatari di un atto di accertamento,
evidenziando le differenze tra le
perdite di periodo per le quali
previsto lo scomputo automatico da
parte dellUfficio competente
allemanazione dellavviso di
accertamento che rettifica la perdita di
periodo e le perdite pregresse, per le
quali previsto lo scomputo dal
maggior reddito accertato solo su
richiesta del contribuente con il
modello Ipea, dopo leventuale
scomputo delle perdite di periodo.
Il Sole 24 Ore 29 aprile 2017
Decreto ministero Economia e finanze
3 maggio 2017
Studi di settore - Periodo
dimposta 2016 Revisione
congiunturale speciale. Approvata,
per il periodo dimposta 2016, a norma
dellarticolo 8 del Dl 185/2008,
convertito con modifiche dalla legge
2/2009, la revisione congiunturale
speciale degli studi di settore relativi
alle attivit economiche nel settore
delle manifatture, dei servizi, delle
attivit professionali e del commercio,
per tener conto degli effetti della crisi
economica e dei mercati. I ricavi e i
compensi risultanti dallapplicazione
degli studi di settore in vigore per il
periodo dimposta 2016, nonch la
coerenza agli specifici indicatori di
coerenza e di normalit economica,
segnalati dal programma informatico
di ausilio allapplicazione degli studi
sono determinati in base alla nota
tecnica e metodologica di cui
allallegato 1 al decreto. I contribuenti
che, sempre per il periodo dimposta
2016, dichiarano (anche a seguito
delladeguamento), ricavi o compensi
di ammontare non inferiore a quello
risultante dallapplicazione degli studi
integrati con i correttivi approvati con il
decreto, non sono assoggettabili, per
tale annualit, ad accertamento, in
base allarticolo 10 della legge
146/1998 [CFF r6618].
Gazzetta Ufficiale 16 maggio 2017, n. 112
Il Sole 24 Ore 17 maggio 2017
Provvedimento agenzia Entrate
12 maggio 2017
Comunicazioni per la promozione
delladempimento spontaneo. In
attuazione dellarticolo 1, commi 634-
636 della legge 190/2014 [CFF
r6972], per favorire lassolvimento
degli obblighi tributari e lemersione
spontanea delle basi imponibili,
lagenzia delle Entrate mette a
disposizione, con le modalit indicate
La precedente
puntata sulle
novit fiscali
stata pubblicata
sul Sole 24 Ore
del 22 maggio
dal provvedimento, informazioni
riguardanti possibili anomalie relative
ai redditi di fabbricati, ai redditi di
lavoro dipendente e assimilati, agli
assegni periodici, ai redditi di
partecipazione, ai redditi diversi, ai
redditi di lavoro autonomo (abituale,
occasionale e professionale), ai redditi
di capitale derivanti dalla
partecipazione al capitale o al
patrimonio di societ ed enti soggetti a
Ires e proventi derivanti da contratti di
associazione in partecipazione e
cointeressenza, nonch ai redditi
dimpresa con riguardo alle rate
annuali delle plusvalenze e delle
sopravvenienze. Le comunicazioni
sono inviate agli indirizzi Pec o per
posta ordinaria, in caso di Pec non
attivo o non registrato nellIni-Pec. I
contribuenti possono regolarizzare
eventuali errori od omissioni con il
ravvedimento operoso, presentando
una dichiarazione integrativa e
versando le maggiori imposte dovute, i
relativi interessi e le sanzioni, a
prescindere dalla circostanza che la
violazione sia gi stata constatata o
che siano iniziati accessi, ispezioni,
verifiche o altre attivit
amministrative di controllo di cui si sia
avuta formale conoscenza.
Sito agenzia Entrate 12 maggio 2017
Provvedimento agenzia Entrate
23 maggio 2017
Studi di settore Accesso al
regime premiale e modifica ai
modelli per la comunicazione dei
dati. Il provvedimento prevede
laccesso al regime premiale ex
articolo 10, comma 9, del Dl
201/2011, convertito con modifiche
dalla legge 214/2011 [CFF r6244b],
da parte dei contribuenti soggetti al
regime di accertamento in base alle
risultanze degli studi di settore che,
nel periodo dimposta di riferimento,
risultano congrui (anche per effetto
delladeguamento) e coerenti agli
specifici indicatori. Per il periodo
dimposta 2016, accedono al regime
premiale i contribuenti per i quali si
applicano gli studi di settore indicati
nellallegato 1 al provvedimento. Il
regime premiale prevede, in
particolare, lesclusione dagli
accertamenti basati sulle presunzioni
semplici, la riduzione di un anno per i
termini di decadenza per lattivit di
accertamento, lammissione della
determinazione sintetica del reddito
complessivo purch il reddito
complessivo accertabile ecceda di
almeno un terzo quello dichiarato. Il
provvedimento apporta, inoltre,
modifiche ai modelli per la
comunicazione dei dati rilevanti ai
fini dellapplicazione degli studi di
settore da utilizzare per il periodo
dimposta 2016.
Sito agenzia Entrate 24 maggio 2017
Il Sole 24 Ore 25 maggio 2017
Agevolazioni
Risoluzione agenzia Entrate
27 aprile 2017, n. 53/E
Agevolazioni prima casa
Dichiarazione di trasferimento della
propria residenza Rettifica. Le
Entrate precisano che chi acquista la
prima casa dichiarando che
labitazione oggetto di acquisto si
trova nel Comune in cui lacquirente
svolge la propria attivit lavorativa,
pu rettificare questa dichiarazione,
affermando che la casa situata nel
Comune in cui lacquirente intende
trasferire la propria residenza entro
18 mesi dalla data del rogito notarile.
La relativa dichiarazione di voler
trasferire la propria residenza nel
Comune di ubicazione dellimmobile
devessere redatta secondo le stesse
formalit giuridiche dellatto
originario e devessere prodotta per la
registrazione nellUfficio in cui latto
stato registrato. La rettifica pu
essere effettuata dal contribuente
anche successivamente alla
registrazione dellatto di acquisto, a
condizione, per, che non sia arrecato
pregiudizio allattivit di controllo
dellUfficio. Tale rettifica potr,
dunque, essere effettuata purch il
competente Ufficio non abbia gi
disconosciuto, con apposito avviso di
liquidazione, le agevolazioni prima
casa, rilevando la mancanza del
presupposto dello svolgimento
dellattivit lavorativa nel Comune di
ubicazione dellimmobile acquistato.
Il Sole 24 Ore 28 aprile 2017
Risoluzione agenzia Entrate
2 maggio 2017, n. 54/E
Societ di persone in liquidazione
nel 2016 Opzione per il regime
dellassegnazione di beni ai soci.
Chiarimenti sulla corretta modalit di
applicazione, da parte delle societ di
persone poste in liquidazione nel 2016,
del regime fiscale agevolato per
lassegnazione di beni ai soci previsto
dallarticolo 1, commi 115-120, della
legge 208/2015 [CFF r6277]. Tale
disposizione prevede - per Snc, Sas, Srl,
Spa e Sapa che entro il 30 settembre
2016 abbiano assegnato o ceduto ai
soci immobili o beni mobili iscritti in
pubblici registri non utilizzati come
A CURA DI Ilaria Callegari e Carlo Delladio
beni strumentali nellattivit propria
dellimpresa - la possibilit di applicare
unimposta sostitutiva delle imposte
sui redditi e dellIrap nella misura
dell8% o del 10,5% per le societ
considerate non operative. Le societ
di persone poste in liquidazione nel
corso del 2016 devono presentare, per
il periodo dimposta precedente alla
liquidazione, il modello Unico Sp 2016
(per lanno dimposta 2015), che,
tuttavia, non prevede al quadro RQ la
sezione per esporre i dati
dellassegnazione/cessione agevolata
e la relativa imposta sostitutiva, che
permetterebbe il perfezionamento
della relativa opzione. Pertanto, per
questi soggetti, lopzione sintende
validamente esercitata se sono
rispettati i requisiti previsti dalla
normativa di riferimento e se
limposta sostitutiva dovuta versata
correttamente e tempestivamente
con il modello F24.
Il Sole 24 Ore 3 maggio 2017
Iva
Risoluzione agenzia Entrate
3 maggio 2017, n. 55/E
Cessioni di confezioni e vasi di
piante aromatiche Aliquote Iva. Con
riferimento al n. 1-bis della tabella A,
parte II-bis, del Dpr 633/1972 [CFF
e400c], che fissa al 5% laliquota Iva
applicabile, tassativamente, a basilico,
rosmarino e salvia freschi, allorigano a comunicazione intende versare solo
rametti o sgranato, destinati
allalimentazione, e alle piante allo
stato vegetativo di basilico, rosmarino
e salvia, la risoluzione chiarisce che, se
nelle confezioni sono presenti piante
aromatiche diverse, e
indipendentemente dal fatto che vi
siano anche in prevalenza piante
aromatiche soggette allaliquota
ridotta, a tali confezioni si applicher
laliquota Iva ordinaria. Per le cessioni
di piante aromatiche in vaso, si applica
lIva al 5% solo alle piante allo stato
vegetativo di basilico, rosmarino e
salvia, escluse, quindi, quelle di
origano, mentre per le cessioni di
piante aromatiche in vaso di altro tipo
(ad esempio, menta, alloro,
maggiorana e prezzemolo) si applica
lIva al 22 per cento.
Il Sole 24 Ore 4 maggio 2017
Risoluzione agenzia Entrate
12 maggio 2017, n. 60/E
dellIva con il reverse charge anzich nel
Prestazioni sanitarie nelle
farmacie - Regime Iva e
certificazione. In merito al regime Iva
e agli obblighi di certificazione dei
corrispettivi da applicare alle
prestazioni sanitarie rese allinterno
delle farmacie, le Entrate affermano
che lesenzione Iva condizionata dal
rispetto del duplice requisito della
natura della prestazione (diagnosi,
cura e riabilitazione) e del soggetto che
la rende (soggetti abilitati allesercizio
della professione). Pertanto, sono
esenti le prestazioni fornite dalle
farmacie tramite la messa a
disposizione di operatori socio-sanitari
quando queste sono richieste da un
medico o da un pediatra. Inoltre non
scontano lIva le prestazioni di
supporto allutilizzo di dispositivi
strumentali per i servizi di secondo
livello, se prescritti da medici o pediatri
ed erogati anche con lausilio di
personale infermieristico. Invece, sono
soggetti a Iva con laliquota ordinaria i
servizi di prenotazione, riscossione e
ritiro dei referti erogati dalle farmacie e
le prestazioni analitiche di prima
istanza rientranti nellambito
Il Sole 24 Ore
dellautocontrollo, solo se queste
ultime sono effettuate direttamente dai
pazienti tramite apparecchiature
automatiche disponibili presso la
farmacia. Per quanto, invece, riguarda
la certificazione dei corrispettivi, le
prestazioni rese allinterno delle
farmacie possono essere documentate
con lo scontrino fiscale parlante che
riporta la specificazione della natura,
della qualit e della quantit dei servizi
prestati nonch il codice fiscale del
destinatario; infatti, i soggetti abilitati
allesercizio della professione
sanitaria che rendono le prestazioni
per conto della farmacia, allinterno
dei suoi locali, emettono fattura nei
confronti di questultima.
Il Sole 24 Ore 13 maggio 2017
Riscossione
Risoluzione agenzia Entrate
9 maggio 2017, n. 58/E
Liquidazione dellimposta dovuta
in base alle dichiarazioni Codice
tributo. Istituito il codice tributo 9035
(Articolo 54-bis Versamento Iva
mensile/trimestrale - Imposta) per il
versamento, tramite lF24, delle
somme dovute a seguito delle
comunicazioni inviate a norma
dellarticolo 54-bis del Dpr 633/1972
(Liquidazione delle imposta dovuta
in base alle dichiarazioni) [CFF
e254a]. Il codice utilizzabile se il
contribuente destinatario della
una quota dellimporto
complessivamente richiesto.
Il Sole 24 Ore 10 maggio 2017
Violazioni
Circolare agenzia Entrate
11 maggio 2017, n. 16/E
Reverse charge Disciplina
sanzionatoria. La circolare spiega il
trattamento sanzionatorio previsto in
caso di violazioni in materia di reverse
charge, facendo riferimento alle
modifiche apportate dal Dlgs 158/2015,
le quali, per il principio del favor rei,
trovano applicazione anche per le
violazioni commesse fino al 31 dicembre
2015 purch siano stati emessi atti che si
siano resi definitivi prima del 1 gennaio
2016. I chiarimenti riguardano, in
particolare, lerrata applicazione dellIva
nel modo ordinario anzich mediante il
reverse charge, lerrata applicazione
modo ordinario, nonch lerrata
applicazione del reverse charge a
operazioni esenti, non imponibili, non
soggette a imposta o inesistenti.
Il Sole 24 Ore 12 maggio 2017
Legenda: CFF eo rindicano
il numero di codice (ad esempio 6860)
che consente limmediata ricerca
della norma di legge
nel Codice Fiscale Frizzera
CFF n. eimposte indirette
o CFF n. rimposte indirette,
edito dal Sole 24 Ore
IN COLLABORAZIONE CON
DIRETTORE RESPONSABILE
Guido Gentili
CAPOREDATTORE
Mauro Meazza
COORDINAMENTO
Cristiano DellOste
IN REDAZIONE
Dario Aquaro
Giacomo Bagnasco
 Lesperto
risponde
Inserto di consulenza per i lettori
Luned 5 giugno 2017

Quesiti da n. 1893 a n. 1976

21
706 AGEVOLAZIONI SULLA CASA - a cura di Marco Zandon
709 CATASTO - a cura di Antonio Iovine
DICHIARAZIONE DEI REDDITI DELLE PERSONE FISICHE - a cura di Alfredo Calvano, Fabrizio Cancelliere,
710
Giuseppe Merlino
714 DICHIARAZIONE DEI REDDITI DELLE PERSONE GIURIDICHE - a cura di Paolo Meneghetti
714 CONTRIBUENTI MINORI, MINIMI E REGIMI CONTABILI - a cura di Paolo Meneghetti, Giovanni Petruzzellis
716 IVA - a cura di Giuseppe Barbiero, Giorgio Confente, Albino Leonardi, Gian Paolo Tosoni e Marcello Valenti
719 RAVVEDIMENTO OPEROSO - a cura di Rosanna Acierno
720 REDDITI DEI TERRENI E FABBRICATI - a cura di Alfredo Calvano, Luigi Lovecchio
722 REDDITI DIVERSI - a cura di Alfredo Calvano
724 BANCHE E CLIENTI - a cura di Francesco Gianfelici
725 CONDOMINIO - a cura di Pierantonio Lisi, Paola Pontanari, Silvio Rezzonico
728 CONTROVERSIE STRADALI - a cura di Maria Laura Barbera
729 DIRITTO DI FAMIGLIA - a cura di Silvia Giamminola
730 ENTI NON PROFIT E ONLUS - a cura di Romano Mosconi
731 INAIL - a cura di Antonio Traficante
732 PREVIDENZA - a cura di Aldo Forte, Fabio Venanzi
733 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - a cura di Umberto Fantigrossi
734 AGRICOLTURA - a cura di Gian Paolo Tosoni e Marcello Valenti

www.ilsole24ore.com/espertorisponde
Per rivolgere una domanda agli Esperti del Sole 24 Ore
compilare il modulo disponibile sul sito,
dove sono anche reperibili tutti gli approfondimenti del Luned
Lesperto risponde
Fisco
FISCO
Agevolazioni sulla casa
[1893]
LA PERCENTUALE DEL BONUS
SI PU RETTIFICARE NEL 730
Nel nostro condominio sono state installate le termovalvole
e i contabilizzatori del calore, e sono stati fatti dei lavori nella
centrale termica, ma senza sostituire la caldaia.
Lamministratrice ha mandato a ciascun condomino la
certificazione dellimporto ammesso alla detrazione del 65%
per risparmio energetico. Si pu accedere al 65% anche se la
caldaia non stata sostituita con unaltra a condensazione?
Siccome mi pare che, senza sostituzione della caldaia, si
possa accedere solo al beneficio del 50%, nel 730 andr a
inserire questi lavori nella sezione degli oneri con detrazione
al 50 per cento. Lamministratrice deve rettificare allagenzia
delle Entrate che non si tratta dellagevolazione al 65%, ma di
quella al 50%?
D.T. MILANO
L
installazione delle valvole termostatiche e dei
contabilizzatori, di per s, fruisce effettivamen-
te della detrazione del 50% (e non del 65%, che si
applica solo in caso di contestuale sostituzione della
caldaia), sempre come intervento idoneo a consegui-
re un risparmio energetico (articolo 16bis del Tuir,
Dpr 917/1986, e articolo 1, comma 74, lettera c) della
legge 208/2015; si veda anche la guida al 50% su
www.agenziaentrate.it).
La circolare 11/E del 2014 ha precisato che se nella cau-
sale del bonifico, ai fini delle due detrazioni del 50% e
65%, sono indicati per errore (nel caso di specie, com-
messo dallamministratore nei bonifici di pagamento) i
riferimenti normativi dellagevolazione per la riqualifi-
cazione energetica, anzich quella per la ristrutturazio-
ne edilizia la detrazione comunque riconosciuta, a
condizione che listituto bancario possa operare corret-
tamente la ritenuta dell8%, e fermo restando il rispetto
di tutti gli altri requisiti previsti dalla norma. La ritenuta
dell8%, infatti, va effettuata per entrambe le agevola-
zioni (articolo 25 del Dl 78/2010, convertito, con modifi-
cazioni, nella legge 122/2010). Viene cos superato il pre-
cedente orientamento espresso nella risoluzione 55/
E/2012 (riferito allerronea indicazione della disposizio-
ne agevolativa). Nel caso in questione, pertanto, il boni-
fico comunque rilevante se la banca ha effettuato la ri-
tenuta, e non necessario correggere lerrore, potendo
comunque fruire della detrazione del 50% per le ristrut-
turazioni edilizie in sede di dichiarazione dei redditi.
Lamministratore non tenuto, dunque, a rettificare la
706
comunicazione inviata allagenzia delle Entrate. Larti-
colo 2 del decreto del ministero dellEconomia e delle fi-
nanze 1 dicembre 2016, n. 296, prevede che ai fini del-
lelaborazione della dichiarazione dei redditi da parte
dellagenzia delle Entrate a partire dai dati relativi al
2016, gli amministratori di condominio trasmettono in
via telematica allAgenzia, entro il 28 febbraio di ciascun
anno (7 marzo per il 2017), una comunicazione con i dati
relativi alle spese sostenute nellanno precedente dal
condominio, con riferimento agli interventi di recupero
del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica
effettuati sulle parti comuni di edifici residenziali.
Nella comunicazione devono essere indicate le quote
di spesa imputate ai singoli condmini e i soggetti che
hanno sostenuto le spese. Lerrore nellinvio potr es-
sere corretto direttamente dai singoli condmini in se-
de di revisione della dichiarazione precompilata redat-
ta dalle Entrate.
[1894]
I COMPROPRIETARI DECIDONO
A CHI ATTRIBUIRE IL 50%
Nel 2016 stato installato nel mio condominio un sistema
di videosorveglianza, la cui spesa ha riguardato sia
lappartamento di cui sono interamente intestatario, sia un
secondo immobile cointestato a un mio congiunto. Ai fini del
730, posso chiedere allamministratore una sola
certificazione per entrambi gli appartamenti, tenuto conto
che il cointestatario del secondo immobile si dichiarato
daccordo? Vorrei inoltre sapere se gli amministratori
condominiali sono tenuti a dotarsi della Pec, da comunicare a
tutti i condmini.
G.M. TORRE ANNUNZIATA
L
a risposta affermativa: basta comunicare la richie-
sta allamministratore, prima che questi rilasci lat-
testazione dellimporto detraibile a tutti i condmi-
ni; oppure integrare successivamente lattestazione
stessa. Nellipotesi di intervento su parti comuni condo-
miniali (nel caso di specie, linstallazione dellimpianto
di videosorveglianza) ai fini della detrazione del 50%
(articolo 16bis del Tuir, Dpr 917/1986, e articolo 1, com-
ma 74, lettera c), della legge 208/2015; si veda anche la
guida al 50% su www.agenziaentrate.it) lamministra-
tore del condominio rilascia annualmente a ciascun
condomino lattestazione sui costi detraibili dal singolo
proprietario, sulla base della tabella millesimale, e con-
serva tutta la documentazione (bonifici e fatture). Nel-
lipotesi di immobile in compropriet, la suddivisione
per le spese su parti comuni avviene in base alla percen-
tuale di propriet (ad esempio, 50% per uno), ma i com-
proprietari possono decidere di attribuire lintera detra-
zione solo a uno di loro. Basta comunicare allammini-
Numero 21 - 5 giugno 2017

stratore che le spese sono interamente sostenute da uno
solo dei comproprietari. A quel punto, lamministratore
potr rilasciare anche una sola attestazione, riguardante
sia limmobile in compropriet per il quale si intera-
mente sostenuta la spesa e sia laltro immobile possedu-
to dallo stesso soggetto, nello stesso condominio. Lindi-
cazione di un unico soggetto fruitore del diritto alla de-
trazione andr inviata allagenzia delle Entrate. Lartico-
lo 2 del decreto del ministero dellEconomia e delle
finanze 1 dicembre 2016, n. 296, infatti, prevede che ai fini
dellelaborazione della dichiarazione dei redditi da par-
te dellagenzia delle Entrate, a partire dai dati relativi al
2016, gli amministratori di condominio trasmettono in
via telematica allAgenzia, entro il 28 febbraio di ciascun
anno (7 marzo per il 2017), una comunicazione con i dati
relativi alle spese sostenute dal condominio nellanno
precedente, in riferimento agli interventi di recupero
del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica
effettuati sulle parti comuni di edifici residenziali. Nella
comunicazione devono essere indicate le quote di spesa
imputate ai singoli condmini. Nel caso di specie, lam-
ministratore doveva indicare il soggetto che ha effetti-
vamente sostenuto le spese per i due appartamenti che
fanno parte del condominio (uno di propriet piena e
laltro in compropriet).
Non sussiste, per, lobbligo dellamministratore di do-
tarsi di un indirizzo Pec. Gli amministratori condomi-
niali, in quanto categoria professionale, non hanno alcun
obbligo diretto: perch la loro attivit non rientra tra
quelle per cui previsto un albo o un elenco, istituiti con
legge dello Stato; n essi devono necessariamente assu-
mere incarichi in forma dimpresa (individuale o socie-
taria). Pertanto, non sussiste lobbligo dellemail certi-
ficata (decreto legge 29 novembre 2008 n. 185, converti-
to, con modificazioni, in legge 28 gennaio 2009, n. 2, al-
larticolo 16, settimo comma).
[1895]
BENEFICI AL FIGLIO PER IL BOX
PAGATO DAL C/C DEL PADRE
Un contribuente ha acquistato un box pertinenziale alla sua
abitazione principale. La fattura correttamente intestata a
lui, proprietario dellimmobile. Il pagamento allimpresa
costruttrice, eseguito con il dovuto bonifico per le spese di
ristrutturazione edilizia, riporta gli estremi della legge, della
fattura e i codici fiscali del proprietario e dellimpresa stessa,
ma stato materialmente eseguito dal conto corrente
bancario del padre del proprietario (che non ha alcuna quota
di possesso dellabitazione, n familiare convivente). Sul
conto corrente del padre risulta comunque il rimborso
dellimporto eseguito dal figlio. La spesa per lacquisto del
nuovo box auto detraibile dal proprietario dellimmobile?
P.S. CASTELFRANCO EMILIA
Numero 21 - 5 giugno 2017
Lesperto risponde
Fisco
L
a risposta affermativa, a condizione che il bonifico
emesso dal conto corrente del padre del proprietario
indichi espressamente il codice fiscale del figlio. In ri-
ferimento allacquisto del box pertinenziale, lagenzia
delle Entrate ha confermato la possibilit di fruire della
detrazione del 50% (articolo 16bis del Tuir, Dpr
917/1986, e articolo 1, comma 2, lettera c), n. 1 e n. 4, della
legge 11 dicembre 2016, n. 232, legge di Bilancio 2017; si veda
la guida al 50% su www.agenziaentrate.it) anche per il
convivente che paga il box pertinenziale intestato al pro-
prietario della casa cui il box accede, purch bonifico e fat-
tura (anche con successiva annotazione) siano intestati al
soggetto che sostiene effettivamente le spese e ha diritto
alla detrazione (in questa circostanza, il figlio del proprie-
tario della casa e del box, circolare 17/E del 2015 e 11/E del
2014). A maggior ragione, se il box intestato al 100% al
figlio, proprietario anche della casa cui il box asservito
come pertinenziale, lintestazione della fattura intera-
mente al figlio consente lapplicazione dellintera de-
trazione in capo a questultimo, anche se il bonifico
emesso dal conto del padre, ma contiene lindicazione
del codice fiscale del figlio acquirente, a favore del qua-
le effettuato il bonifico. Leventuale integrazione di
fatture e bonifico (se necessario) devessere effettuata
fin dal primo anno di fruizione del beneficio (circolare
7/E del 2017).
[1896]
DETRAZIONE AL CONIUGE
SOLO SE CONVIVENTE
Le spese di ristrutturazione, a carico di una persona senza
reddito e residente a Roma, relative alla quota parte di un
fabbricato condominiale, possono essere portate in
detrazione dal coniuge titolare di pensione, ma residente in
altra citt dItalia?
G.S. ROMA
L
a risposta negativa. La detrazione Irpef del 50%(ex
articolo 16 bis del Tuir, Dpr 917/86, e articolo 1, comma
2, lettera c), n.1 e n.4, legge 11 dicembre 2016, n. 232; si
veda anche la guida al 50% su www.agenziaentrate.it) si
applica anche in favore dei familiari conviventi (coniuge,
parente entro il terzo grado, affini sino al secondo grado),
in quanto detentori del fabbricato medesimo, sia per le
spese relative a lavori interni che per quelle su parti co-
muni, come nel caso di specie. A questo riguardo, lagen-
zia delle Entrate, nellambito della risoluzione 184/E del 12
giugno 2002, ha tenuto a precisare che il familiare convi-
vente del possessore o detentore dellimmobile pu esse-
re ammesso a fruire della detrazione Irpef, a condizione
che: sussista la situazione di convivenza (ad esempio, da
certificato di stato di famiglia) sin dal momento di inizio
dei lavori di ristrutturazione; le spese risultino effettiva-
707
Lesperto risponde
Fisco
mente a carico del familiare convivente (fatture inte-
state al coniuge non proprietario, nel caso di specie, e
bonifici emessi dal suo conto corrente). In sostanza, il
coniuge convivente ha diritto alla detrazione per le
spese direttamente sostenute, anche se la casa di pro-
priet esclusiva dellaltro coniuge (limportante che
giuridicamente il marito risieda con la moglie). Nel ca-
so in esame, il coniuge risiede in unaltra citt e come
tale non risulta convivente. Pertanto, in assenza di ca-
pienza Irpef del soggetto proprietario, la detrazione
del 50% delle spese sostenute non trova applicazione
in capo al coniuge.
[1897]
PAVIMENTAZIONE AGEVOLATA
SE UNITA ALLE TUBAZIONI
In merito al bonus fiscale del 50%, vorrei sapere se il
rifacimento della pavimentazione interna, a seguito di
uninfiltrazione di acqua, rientra tra le tipologie di interventi
ammissibili allagevolazione.
N.M. MANTOVA
I
n genere, quali lavori accessori non distintamente
contabilizzati e fatturati a parte, anche le spese per
lacquisto della pavimentazione e la posa in opera al-
linterno della singola abitazione rientrano in quelle pi
generali che fruiscono della detrazione del 50% (articolo
16bis del Tuir, Dpr 917/1986, e articolo 1, comma 2, lettera
c), n. 1 e n. 4, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, legge di
Bilancio per il 2017; si veda anche la guida al 50% su
www.agenziaentrate.it). Pertanto, se la riparazione del-
linfiltrazione ha comportato il rifacimento del massetto e
la sostituzione delle tubazioni (interventi di manutenzio-
ne straordinaria e non ordinaria), la detrazione del 50% si
applica anche per le spese di rifacimento della pavimen-
tazione fatturate insieme ai lavori pi incisivi. Viceversa,
se le spese relative alla pavimentazione sono fatturate
separatamente e lintervento non ha comportato an-
che il rifacimento di tubazioni e massetto, per tali spe-
se non si rende applicabile la detrazione del 50%, in
quanto relative a un intervento di manutenzione or-
dinaria, che agevolata solo per le parti comuni con-
dominiali.
[1898]
INTESTAZIONE DELLE FATTURE
E DETRAZIONE IVA DEL 50%
Ho comprato da unimpresa costruttrice una casa, in
compropriet con mia moglie (al 50%). Mi spetterebbe la
detrazione dimposta pari al 50% dellIva pagata, visto che
708
limmobile residenziale e in classe energetica B.
Le fatture sono per intestate soltanto a me, e i bonifici sono
stati eseguiti dal mio conto corrente. Cosa accade ai fini della
detrazione? La si deve ripartire a met, perch entramibi i
coniugi sono proprietari? Perderei il 50% di mia moglie,
perch le fatture sono intestate solo a me? Se le fatture
fossero intestate a entrambi, cambierebbe qualcosa?
S.B. BOLZANO
L
articolo 9, comma 9octies, della legge 19/2017, di
conversione del Dl 244/2016 (cosiddetto decre-
to milleproroghe), ha confermato per un altro
anno lincentivo fiscale per lacquisto di case in classe
energetica elevata. La legge di Stabilit 2016 (articolo 1,
comma 56, della legge 208/2015) ha introdotto una de-
trazione Irpef commisurata al 50% dellIva dovuta sul-
lacquisto di abitazioni in classe energetica A o B, da ri-
partire in dieci quote annuali di pari importo, a decorre-
re dal periodo dimposta nel quale lacquisto effettua-
to e nei novi successivi. Pertanto, alla luce della nuova
proroga, lincentivo spetta ai soggetti Irpef che, anche
nel corso del 2017, acquistano dalle imprese costruttrici
abitazioni in classe A o B, a prescindere dalluso che ne
faranno (come prima casa, abitazione da dare in affit-
to o da tenere a disposizione). Nel caso di specie, la casa
intestata al 50%, mentre le fatture sono intestate al
100% solo al marito, cos come i bonifici di pagamento
(tra laltro, in tal caso, non era necessario pagare con bo-
nifico). La detrazione, per contro, compete in quota
percentuale allintestazione del fabbricato e ci deve es-
sere corrispondenza tra intestazione delle fatture (con
indicazione dellIva) e intestazione del fabbricato. Nel-
lipotesi in questione dunque possibile far integrare
dallimpresa costruttrice le fatture (anche con annota-
zione successiva), inserendo anche il nome della mo-
glie, altrimenti si perde il diritto alla detrazione dellIva
relativa allacquisto del 50% della casa a lei intestato (la
stessa soluzione stata adottata con riferimento alla de-
trazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie, si veda
la circolare 11/E del 2014).
[1899]
S AL BONUS MOBILI NEL 2016
PER LAVORI FINITI NEL 2015
Ho effettuato una ristrutturazione nel 2015, con Cila
(comunicazione di inizio lavori asseverata). Nello stesso
anno, al termine degli interventi, stata fatta la chiusura
lavori. Avendo acquistato mobili nel 2016 (pagati con
bonifico parlante), vorrei sapere se comunque possibile
portare in detrazione tali spese, pur se lacquisto avvenuto
lanno successivo alla ristrutturazione, e a chiusura lavori gi
comunicata.
V.M. VARESE
Numero 21 - 5 giugno 2017

L
a risposta affermativa. Per tutto il 2017 viene infatti
prorogata la detrazione Irpef per lacquisto di mobili
ed elettrodomestici, destinati ad abitazioni ristruttu-
rate, che si applicher ancora, per un importo massimo di
spesa di 10.000 euro, nella misura del 50% delle spese so-
stenute fino al 31 dicembre 2017 (articolo 16bis del Tuir,
Dpr 917/1986, e articolo 1, comma 2, lettera c), n. 1 e n. 4, del-
la legge 11 dicembre 2016, n. 232, legge di Bilancio per il 2017;
si veda anche la guida al 50% su www.agenziaentrate.it).
Rispetto alla formulazione dellagevolazione in vigore fi-
no al 31 dicembre 2016, la proroga per il 2017 del bonus
mobili viene riconosciuta ai soggetti che sullabitazione
da arredare hanno avviato interventi, agevolati con il bo-
nus edilizia, a decorrere dal 1 gennaio 2016, escludendo
quelli iniziati prima di tale data. Per quanto concerne, in-
vece, le spese per arredo e elettrodomestici sostenute nel
2016, si prescinde dalla data di inizio lavori e di ultimazio-
ne: limportante che i lavori non siano iniziati prima del
26 giugno 2012, data in cui aumentata dal 36% al 50% la
detrazione per ristrutturazioni edilizie. Nel caso di spe-
cie, i lavori sono stati eseguiti e ultimati (come risulta dal-
la comunicazione di fine lavori al comune) nel 2015, men-
tre i mobili sono stati acquistati nel 2016: quindi, il bonus
mobili si applica senza alcuna limitazione.
A cura di Marco Zandon
Catasto
[1900]
VARIAZIONE CATASTALE
E DESTINAZIONE URBANISTICA
Vorrei uninformazione circa un cambio di categoria
catastale da C/2 a C/6. Limmobile in questione, di circa 700
mq, stato di fatto sempre utilizzato come garage, ma ai
tempi della costruzione (anni 50) venne accatastato come
C/2. Adesso vorrei mettere in regola la situazione e
modificare la categoria in C/6. Considerando che, per
appurare la destinazione duso di costruzione, non posso
accedere alla licenza edilizia, poich lufficio del Comune
da mesi inagibile (e lalternativa solo quella di un mandato
del giudice), come posso fare? Quali passi potrei compiere?
E una volta che limmobile sar passato in C/6, cambier
anche la rendita?
A.P. NAPOLI
P
ur con tutte le difficolt operative descritte, a causa
dello stato di inagibilit dei locali del Comune, i
corretti passi procedurali da seguire per la regola-
rizzazione della situazione segnalata sono i seguenti:
a) acquisizione del progetto approvato e/o del certifi-
cato di agibilit dal quale desumere la destinazione
duso urbanistica autorizzata per il locale;
Numero 21 - 5 giugno 2017
Lesperto risponde
Fisco
b) nel caso la destinazione duso sia stata per magazzini,
va accertato se possibile sanare il cambio duso (dop-
pia conformit della destinazione ad autorimessa: al-
latto della realizzazione e ad oggi);
c) dichiarazione di variazione catastale da C/2 a C/6; Ai
fini della commerciabilit degli immobili, centrale la
conformit della destinazione duso urbanistica, ri-
spetto al censimento catastale, perch la categoria cata-
stale (fatto fiscale) pu non essere necessariamente
sempre allineata con quella urbanistica, visto che i due
tipi di accertamento soggiacciono a normative diverse.
Di fatto, nellipotesi in esame, la categoria catastale C/2
che risale a una data antecedente lentrata in conserva-
zione del catasto (1 gennaio 1962) nonostante luso ef-
fettivo dellimmobile fosse quello di autorimessa, fu at-
tribuita dallufficio catastale a seguito di sopralluogo.
Pertanto, da presumere, localmente, la compatibilit
della categoria C/2 con luso ad autorimessa allepoca
ed ad oggi, considerato pure il lungo lasso di termine
trascorso e le massive operazioni di correzione dei cen-
simenti inidonei poste in essere negli anni 2000 dai Co-
muni, oltre che dal Catasto (ad esempio, diffide ex arti-
colo 1, comma 336, della legge 311/2004).
La variazione catastale avr sicuramente effetti sulla
rendita catastale, se non altro per il sistema di calcolo
vincolato alle tariffe; le tariffe della categoria C/2 sono
mediamente pi basse di quelle della C/6, ma tutto di-
pende dalla zona e dalle caratteristiche del locale. Sem-
brerebbe equo con caratteristiche del locale invariate
rispetto alla planimetria a suo tempo depositata aspet-
tarsi una riconferma della rendita; ma poich la confer-
ma non tecnicamente possibile, ipotizzabile una pic-
cola modifica nellimporto della rendita. Contro un im-
motivato o sperequato accertamento dellufficio,
sempre possibile ricorrere in Commissione tributaria
provinciale.
[1901]
FABBRICATI COLLABENTI:
POSSIBILI VERIFICHE DEL FISCO
Si chiede se i fabbricati censiti quali unit collabenti in
categoria F/2, senza attribuzione di rendita, oppure
comunque diroccati o ridotti a rudere (e senza rendita), siano
soggetti a verifiche da parte dellagenzia delle Entrate, circa
leffettiva sussistenza dei relativi requisiti di inagibilit e
mancata produzione di rendita.
A.D. AREZZO
P
reliminarmente bene chiarire che il proprieta-
rio di un immobile diroccato, rudere o definitiva-
mente inagibile (senza una radicale ristruttura-
zione), secondo la normativa catastale di formazione e
conservazione, non tenuto a dichiararlo in Catasto,
709
Lesperto risponde
Fisco
perch questa tipologia di immobile non oggettiva-
mente in grado di produrre un reddito di fabbricato.
Con il decreto ministeriale 28 del 2 gennaio 1998 (arti-
colo 3, comma 2) stata data facolt ai proprietari di
dichiarare volontariamente tali tipologie di immobili,
denominati fabbricati collabenti (categoria catasta-
le F/2, cui non attribuita una rendita). Tali immobili
sono dichiarati in Catasto con lintervento di un libero
professionista di fiducia del proprietario, che attesta
tramite una relazione (e spesso anche con documenta-
zione fotografica) lo stato dellimmobile. Lagenzia
delle Entrate effettua controlli a campione su tutte le
dichiarazioni, e mirati per alcune casistiche partico-
lari. Per cui, in risposta al quesito principale, si pu af-
fermare che ununit immobiliare in categoria F/2
pu essere sottoposta ad accertamento con sopral-
luogo. Evidentemente, i controlli particolareggiati
puntano principalmente ai riscontri sugli immobili in
precedenza accertati con rendita e dichiarati in segui-
to collabenti.
A cura di Antonio Iovine
Dichiarazione dei redditi delle persone fisiche
[1902]
TRASCRIZIONE INTEGRATIVA
PER IL CODICE UTILIZZO
Nel mio modello 730 precompilato di questanno, nel
reddito dei fabbricati, stato omesso il codice 1 nella
casella dellutilizzo. Si chiede se, integrando la
dichiarazione con il codice dellutilizzo mancante, e
rimanendo invariata la restante parte della
dichiarazione, la stessa pu essere considerata
come non modificata e, quindi, pu essere accettata
cos come inviata.
F.R. ANCONA
I
l 730 precompilato si considera accettato se tra-
smesso senza modifiche dei dati indicati nella di-
chiarazione precompilata, oppure con modifiche
che non incidono sulla determinazione del reddito o
dellimposta, quali:
lindicazione o modifica dei dati anagrafici del contri-
buente, a eccezione del Comune del domicilio fiscale, che
potrebbe incidere sulla determinazione delle addizionali
regionale e comunale allIrpef;
lindicazione o modifica dei dati identificativi del sog-
getto che effettua il conguaglio;
lindicazione o modifica del codice fiscale del coniuge
non fiscalmente a carico;
la compilazione del quadro I per la scelta dellutilizzo in
compensazione, totale o parziale, delleventuale credito
710
che risulta dal modello 730;
la scelta di non versare, o di versare in misura inferiore
a quanto calcolato da chi presta assistenza fiscale gli ac-
conti dovuti, mediante la compilazione dellapposito ri-
go del quadro F;
la richiesta di suddivisione in rate mensili delle somme
dovute a titolo di saldo e acconto nei casi consentiti dalla
normativa vigente, mediante la compilazione dellappo-
sito rigo del quadro F.
Le ipotesi citate (per una pi completa disamina si rinvia
alla consultazione delle Faq, le risposte alle domande pi
frequenti, pubblicate allindirizzo https://infoprecom-
pilata.agenziaentrate.gov.it) sono da considerare esem-
plificative e pertanto, volendo estrapolarne un principio
di carattere generale, si ritiene che la trascrizione inte-
grativa, nel quadro B, del codice utilizzo relativo ai red-
diti fondiari non implichi la modifica del modello 730
precompilato.
[1903]
LA TASSAZIONE SEPARATA
NON VA IN DICHIARAZIONE
Nei punti 801 e 804 della Certificazione unica (Cu) 2017
(trattamento di fine rapporto, altre indennit e somme
soggette a tassazione separata) figurano somme
(rispettivamente, al lordo e con le trattenute operate) relative
alla liquidazione di previdenza complementare in
precedenza fruita. Inoltre, al punto 442 della Cu figura un
altro importo, relativo alla somma pagata per assistenza
sanitaria complementare, da me fruita unitamente a mia
moglie. Chiedo se i tre importi in questione devono figurare
sul modello 730.
G.I. ROMA
I
n via di principio, le tipologie reddituali (lettere a, b,
c, di cui al comma 1 dellarticolo 17 del Tuir), trascrit-
te al punto 801 della Cu e sottoposte a tassazione se-
parata, non devono essere dichiarate dal contribuente
percettore se sono erogate da un soggetto tenuto, in
qualit di sostituto dimposta, a effettuare le relative ri-
tenute alla fonte.
Circa la seconda parte del quesito, al punto 442 della Cu
viene segnalato lammontare dei contributi, versati ai
fondi di assistenza sanitaria, per la parte che eccede
quella ammessa in deduzione, fissata in 3.615,20 euro (in
base al combinato disposto della lettera eter dellarti-
colo 10 e della lettera a, comma 2, dellarticolo 51 Tuir).
Pertanto, tale eccedenza non deducibile, ma consente
agli interessati, in caso di spese sanitarie rimborsate, di
calcolare la detraibilit (oltre allammontare non rim-
borsato) della quota parte di quelle rimborsate, quanti-
ficata sulla base della percentuale risultante dal rappor-
to tra i contributi versati in eccedenza (rispetto al limite
Numero 21 - 5 giugno 2017

di 3.615,20 euro) e il totale dei contributi versati (circo-
lare 50/E/2002).
[1904]
RILEVANO I GIORNI
DI MULTIPROPRIET
Sono titolare, con una rendita di 194 euro per due
settimane lanno, di una quota di 104/1000 di una
multipropriet. Come devo indicarla nel modello 730?
G.P. ROMA
L
a consistenza fiscale dellimmobile posseduto in mul-
tipropriet va espressa nella dichiarazione dei redditi
in ragione dei giorni in cui si esplica su di esso il diritto
di propriet da parte del contribuente; pertanto, nel qua-
dro B del modello 730, alla colonna 3, verr indicato il cor-
rispondente numero dei giorni, che nel caso specifico
pari a 14. Nelle altre colonne, vanno trascritti lintero valo-
re della rendita catastale e la percentuale di possesso.
[1905]
STUDI ALLESTERO, LIMITI
ALLA DETRAZIONE SU AFFITTI
Mia figlia, residente in provincia di Pavia, frequenta
luniversit a Londra, dove vive in un campus dellateneo. tato, in quanto assoggettato alla fonte a imposta definiti-
detraibile la retta universitaria fino al massimo stabilito per la
zona di residenza? Ed detraibile anche la locazione per la
residenza nel campus?
M.V. PAVIA
L
a circolare 18/E/2016 ha affermato che, per la de-
traibilit delle spese sostenute per la frequenza di
un corso universitario allestero, occorre fare rife-
rimento allimporto massimo stabilito per la frequenza
di corsi di istruzione appartenenti alla medesima area
disciplinare nella zona geografica in cui lo studente ha
il domicilio fiscale.
Per quanto attiene alla detrazione delle spese di allog-
gio sostenute dalla studentessa, iscritta a un corso di
laurea in una universit ubicata nel territorio di uno
Stato membro dellUnione europea (lappartenenza al-
la stessa della Gran Bretagna deve considerarsi sussi-
stente fino a quando non verr formalizzata la sua usci-
ta in base alla procedura dellarticolo 50 del trattato di
Lisbona), o in uno degli Stati aderenti allaccordo sullo
Spazio economico europeo, essa fruibile nel limite di
2.633 euro in relazione a contratti di locazione e di ospi-
talit, oppure ad atti di assegnazione in godimento sti-
pulati secondo la normativa vigente nello Stato in cui
limmobile situato.
Numero 21 - 5 giugno 2017
Lesperto risponde
Fisco
[1906]
LA RITENUTA DEL SOSTITUTO
ESCLUDE ALTRI OBBLIGHI
Mio figlio, maggiorenne, ha un contratto come co.co.co
(collaboratore coordinato e continuativo) con
unassociazione sportiva dilettantistica e svolge le
mansioni di allenatore. Riceve un compenso annuo di circa
15.000 euro, sul quale vengono effettuate le trattenute del
23 per cento, a titolo di ritenuta di acconto, per la parte
eccedente i 7.500 euro. Non avendo alcun altro reddito o
somma da dedurre/detrarre, mio figlio tenuto a
compilare la dichiarazione dei redditi? Vivendo ancora
allinterno del mio nucleo familiare, pu essere
considerato fiscalmente a carico?
R.T. BESANA IN BRIANZA
N
ellambito dei compensi derivanti da attivit sporti-
ve dilettantistiche, per la parte eccedente 7.500 euro
(limite entro il quale non dovuta alcuna imposta) e
non superiore a 28,158,28 euro, la ritenuta con aliquota del
23% applicata dal soggetto erogante a titolo dimposta:
pertanto, questa circostanza esclude, in capo al percetto-
re e in relazione allammontare citato, ogni ulteriore in-
combenza dichiarativa e impositiva, anche se il contri-
buente tenuto alla dichiarazione di altre fattispecie red-
dituali di cui sia titolare.
In ogni caso, la disponibilit del solo reddito nel limite ci-
va, consente allinteressato di essere qualificato come fa-
miliare fiscalmente a carico.
[1907]
AI FINI DEL 50 PER CENTO
LE RATE SONO INCUMULABILI
Mia suocera ha effettuato nel 2014 una spesa di
ristrutturazione edilizia, detraibile al 50% in 10 rate. Ha
iniziato a compilare il modello 730 dal 2016, per cui della
prima rata non ha chiesto il rimborso. Compilando il modello
730/2017, possibile chiedere il rimborso per la terza rata,
riferita al 2016, e per la prima rata, riferita al 2014, in modo
da recuperarla?
S.M. GRUGLIASCO
L
a suocera del lettore potr iniziare a detrarre le spese
di ristrutturazione, sostenute nel 2014, a decorrere
dalla terza rata, da indicare allo scopo nel 730/2017,
non costituendo una preclusione la mancata detrazione
delle prime due rate. Il beneficio di queste ultime, in ogni
caso, non conseguibile, cumulandole con la terza rata, in
quanto va rispettata la progressione numerica del piano
711
Lesperto risponde
Fisco
decennale. Le prime due rate potrebbero essere conse-
guite attraverso la presentazione di autonome dichiara-
zioni integrative (Unico 2015 e 2016), soltanto qualora sia-
no state presentate quelle originarie.
[1908]
COSTI PLURIENNALI
ALLA COLONNA 4 DEL RIGO E42
In ordine a un intervento di recupero del patrimonio edilizio
condominiale, il pagamento avvenuto in parte nel 2015 (ed
stato indicato al rigo E41 del modello 730/2016) mentre il
saldo stato versato nel 2016. Nellambito della detrazione
delle spese dal 730/2017, quali sono le indicazioni da
riportare? Io credo che la quota a saldo vada segnata nel rigo
E42, con il seguente ordine: anno 2016, codice fiscale del
condominio, numero delle rate (10), importo.
C.Z. NAPOLI
Q
ualora le spese relative a un singolo intervento, ese-
guite sullo stesso immobile da un unico proprieta-
rio, siano state sostenute in pi anni, la circostanza
va evidenziata alla colonna 4 del rigo E42 del model-
lo 730/2017, mediante il codice 1, riportando alla colon-
na 1 lanno 2016, in cui sono state sostenute le spese stesse.
Per calcolare il limite massimo della detraibilit, occorre
tenere conto delle spese sostenute negli anni precedenti;
pertanto, alla successiva colonna 9, limporto di quanto
sostenuto nel 2016 non pu essere superiore alla differen-
za tra 96.000 euro e quanto pagato negli anni pregressi dal
contribuente, in relazione allo stesso intervento. Le altre
colonne vanno compilate secondo le modalit e con i dati
indicati dal lettore.
[1909]
CALCOLI IN BASE ALLA DATA
DI DECESSO DEL DE CUIUS
Ho ereditato parte della quota di propriet di un immobile
da una sorella nubile, deceduta il 3 ottobre 2016.
Limmobile era gi in compropriet, evidentemente con
percentuali diverse. Da quale data devo indicare la nuova
percentuale? Dal 3 ottobre o dal 4 ottobre? E poi, perch
indicare 365 giorni (come da istruzioni) e non 366, visto che
il 2016 stato anno bisestile?
G.P. LIZZANO
I
n base al comma 1 dellarticolo 26 del Tuir, i redditi fon-
diari concorrono alla formazione del reddito com-
plessivo del contribuente per il periodo dimposta in
cui si verificato il possesso. Questultimo, in caso di ac-
quisizione per successione ereditaria, decorre dalla data
712
in cui si aperta la successione (articolo 1146 del Codice
civile), ossia dal giorno in cui avvenuto il decesso del
dante causa (nel caso specifico, dunque, dal 3 ottobre
2016). Lerede che come nel caso in questione gi di-
sponga autonomamente di una quota di propriet sullo
stesso immobile in dichiarazione dovr provvedere alla
compilazione di due distinti righi, ciascuno con le diverse
quota di propriet e durata del possesso verificatesi nel
corso dellanno dimposta.
Si condivide, infine, la considerazione in merito al giorno
in pi che si verifica nellanno bisestile, anche se la sua
inosservanza, nello specifico contesto, non comporta
conseguenze concrete.
[1910]
VANTAGGI FISCALI LEGATI
ALLA DIMORA ABITUALE
Il mio quesito riguarda la detrazione a favore di inquilini di
alloggi adibiti ad abitazione principale: necessario
trasferire la residenza anagrafica nellalloggio in locazione,
per avere diritto alla detrazione, o basta anche solo trasferire
il domicilio?
S.F. GABICCE MARE
L
a composita casistica di detrazioni riconosciute
dallarticolo 16 del Tuir, a favore di contribuenti
titolari di contratti di locazione abitativa quali in-
quilini, presuppone, in ogni caso, che limmobile sia
da essi adibito ad abitazione principale. A questulti-
mo proposito, il comma 1quinquies specifica che, per
abitazione principale, si intende quella nella quale il
titolare del contratto di locazione o i suoi familiari
dimorano abitualmente (la circostanza pu essere
attestata da unautocertificazione) e, pertanto, non
richiesto che ci sia coincidenza anche con la residen-
za anagrafica. La concomitanza dei due presupposti
formale (residenza anagrafica) e sostanziale (dimora
abituale) , invece, prevista nella sola fattispecie di
cui al comma 1bis, riguardante i lavoratori dipenden-
ti che hanno trasferito o trasferiscono la propria resi-
denza (appunto) nel territorio del Comune in cui la-
vorano, distante dal precedente luogo di residenza
non meno di 100 chilometri e, comunque, fuori dalla
propria regione.
[1911]
NON RILEVANO GLI INDENNIZZI
DA FONDI SANITARI
Io, pensionato, e mia figlia dipendente, entrambi iscritti a
fondi sanitari con contributi deducibili dal reddito
Numero 21 - 5 giugno 2017

complessivo, nel corso del 2016 abbiamo ricevuto indennit
di ricovero e degenza (diaria), essendo stati ricoverati in
strutture ospedaliere interamente a carico del Servizio
sanitario nazionale (mia figlia per il ricovero non suo, ma del
figlio appena nato). Vorrei sapere se queste indennit, per le
quali non abbiamo ricevuto certificazioni o subto ritenute,
sono soggette allIrpef.
A.M. TORINO
G
li importi erogati dai fondi sanitari a titolo di me-
ro indennizzo del ricovero e della degenza, frui-
ti dal contribuente e dalla figlia nella struttura
ospedaliera, non assumono rilevanza reddituale, sem-
pre che non siano finalizzati a indennizzare il mancato
conseguimento di redditi, di cui assumeranno, in que-
sta evenienza, la medesima qualificazione fiscale.
In ogni caso, va evidenziato che larticolo 1, comma 950,
della legge 208/2015, di Stablit per il 2016, ai fini del-
lelaborazione della dichiarazione dei redditi nonch
dei controlli sugli oneri deducibili e sugli oneri detrai-
bili, fa obbligo, a decorrere dallanno dimposta 2015,
agli enti, alle Casse e a societ di mutuo soccorso aventi
esclusivamente fine assistenziale, e ai fondi integrativi
del Servizio sanitario nazionale (che, nellanno prece-
dente, hanno ottenuto lattestazione di iscrizione nel-
lAnagrafe dei fondi integrativi del Servizio sanitario
nazionale) di trasmettere allagenzia delle Entrate una
comunicazione contenente i dati relativi alle spese sa-
nitarie rimborsate per effetto dei contributi versati, ex
lettera a del comma 2 dellarticolo 51 e lettera eter del
comma 1 dellarticolo 10 del Tuir, nonch i dati relativi
alle spese sanitarie rimborsate che, comunque, non so-
no rimaste a carico del contribuente, ex articolo 10,
comma 1, lettera b, e articolo 15, comma 1, lettera c, dello
stesso Tuir.
[1912]
SRL TRASPARENTE, PRINCIPIO
DI CASSA PER LA MATERNIT
Una socia di una Srl trasparente ha percepito nel 2017
lindennit di maternit riferita ai mesi da giugno a novembre
2016. Lindennit va dichiarata nel periodo dimposta 2016
(anno di riferimento/competenza) o nel periodo 2017 (anno
di percezione)?
G.R. CEFAL
I
n ambito reddituale, le indennit vengono solita-
mente inquadrate, assumendone la qualificazione,
in una delle categorie di reddito che hanno eventual-
mente la finalit di sostituire. Per quanto riguarda lin-
dennit di maternit, la sua peculiarit implica che lero-
gazione avvenga esclusivamente al ricorrere di circo-
scritte condizioni di natura strettamente personale, an-
Numero 21 - 5 giugno 2017
Lesperto risponde
Fisco
corch la stessa possa maturare in un contesto
economico giuridico diverso da quello del percettore: ,
appunto, levenienza di una socia lavoratrice di una so-
ciet di capitale (tassata per trasparenza o meno) alla
quale, data la sua natura di entit giuridica, non si ritiene
coerente attribuire la titolarit, sia economica che tribu-
taria, dellerogazione. Per i medesimi motivi, lerogazio-
ne stessa non dovrebbe transitare neppure nelle eviden-
ze contabili della societ, Si ritiene, pertanto, che il red-
dito, cos conseguito in via surrogatoria dalla socia della
Srl tassata per trasparenza, vada assoggettato a tassazio-
ne nellanno 2017 (dichiarazione 2018), di percezione
dellimporto, secondo il criterio di cassa, sebbene il me-
desimo criterio di imputazione temporale vada osser-
vato in ogni caso (anche nella diversa, ma non condivisa,
ipotesi di reddito assimilato a quello di impresa), essen-
do la sua sussistenza divenuta certa nellan e nel
quantum pur sempre nel 2017.
A cura di Alfredo Calvano
[1913]
LA RESIDENZA FISCALE
OBBLIGA IL CONTRIBUENTE
Un contribuente italiano residente in Svizzera dal 2007,
ma iscritto allAire (anagrafe degli italiani residenti allestero)
solo da ottobre 2008 riceve per successione, nel mese di
gennaio 2008, una somma depositata su un conto corrente
svizzero. Per il periodo dimposta 2008, le attivit in
questione dovevano essere dichiarate nel quadro RW e ai fini
delle imposte sui redditi?
M.S. COMO
S
otto un profilo formale, il contribuente risultava fi-
scalmente residente in Italia nel 2008 e, quindi, lob-
bligo di compilazione del quadro RW era dovuto.
Tuttavia, il contribuente potrebbe eventualmente forni-
re prova contraria in merito alleffettivo trasferimento in
Svizzera gi dal 2007, richiamando larticolo 4 della con-
venzione in vigore tra i due Paesi.
A cura di Fabrizio Cancelliere
[1914]
NON SI SCONTA LA SPESA
DEI CORSI PER ADDESTRATORI
Prossimamente inizier un corso per addestratori Enci
(Ente nazionale della cinofilia italiana), con esame finale.
Posso portare in detrazione il costo del corso, essendo questo
a finalit professionale? Preciso che attualmente sono
lavoratrice dipendente in un altro settore.
C.A. VERCELLI
713
Lesperto risponde
Fisco
L
a spesa sostenuta per la frequenza del corso per adde-
stratori dellEnci (si veda il Rd 13 giugno 1940, n. 1051)
non rientra tra quelle agevolabili ai fini Irpef, e ci ri-
marrebbe valido anche se la lettrice fosse stata una lavo-
ratrice autonoma, in quanto si tratta di un corso non stru-
mentale allattivit svolta.
[1915]
DETRAZIONI E DEDUZIONI
A SEGUITO DI INVALIDIT
Mia moglie, nello scorso mese di luglio, ha subto un
incidente in un villaggio turistico in Calabria. Dopo qualche
giorno di degenza in un ospedale di Catanzaro, stata
trasportata, con unautoambulanza privata, in un ospedale di
Roma. A ottobre ha presentato domanda di riconoscimento di
invalidit civile e a novembre la commissione le ha
riconosciuto un handicap grave, con una percentuale
dell80% di invalidit (ex legge 104/1992, articolo 3, comma
3, e legge 388/2000, articolo 30, comma 79).
Nel mese di settembre, quindi prima del riconoscimento
dellinvalidit civile, ho sostenuto una serie di spese, per il
trasporto in autoambulanza da Catanzaro a Roma, per
lassunzione di una colf/badante e per lacquisto di un
materasso ortopedico. Vorrei sapere se queste spese sono
detraibili/deducibili dal modello 730/2017 della
dichiarazione dei redditi.
P.B. VALMONTONE
E
ssendo antecedente al riconoscimento dellinvalidit,
la spesa sostenuta per il trasporto in ambulanza non
detraibile (si veda la circolare ministeriale 108 del 3
maggio 1996, al punto 2.4.1). , invece, possibile fruire della
deduzione dal reddito dei contributi versati nellanno
(esclusa la quota a carico della colf) nel limite di 1.549,37 eu-
ro (si veda larticolo 10, comma 1, lettera e, del Tuir), nonch
della detrazione dimposta prevista dallarticolo 15, com-
ma 1, lettera c, del Dpr 917/1986 per lacquisto del materas-
so ortopedico (circolare dellagenzia delle Entrate 20/E del
13 maggio 2011, paragrafo 5.16).
A cura di Giuseppe Merlino
Dichiarazione dei redditi delle persone
giuridiche
[1916]
SEMPLIFICATA, PER CASSA
I CANONI DEGLI STRUMENTALI
Una Sas in contabilit semplificata svolge lattivit di
locazione immobiliare di beni propri. Ha un immobile
714
strumentale per natura, locato da vari anni, e un immobile di
civile abitazione, anchesso affittato. Fino al 31 dicembre 2016,
i ricavi da fitti attivi venivano tassati per entrambi gli immobili
con il criterio di competenza. Dal 2017 vige, invece, il criterio di
cassa: i canoni si posso dichiarare solo se incassati?
S.M. RAVENNA
L
e societ di persone in contabilit semplificata applica-
no dal 2017 un regime di determinazione del reddito che
improntato al regime di cassa; ci significa che alcuni
importanti componenti reddituali assumono rilevanza fi-
scale al momento in cui si verifica leffetto finanziario, altri
invece mantengono rilevanza tramite principio di compe-
tenza. Nel caso degli affitti attivi, i ricavi da locazione di im-
mobili strumentali per natura, qualificabili come ricavi ex
articolo 85 del Tuir (Dpr 917/1986), sono attratti al principio
di cassa (quindi, sono fiscalmente rilevanti solo se incassa-
ti); mentre i proventi per locazione di immobili di civile abi-
tazione, riconducibili allarticolo 90 del Tuir, sono rilevanti
in base al principio di competenza.
A cura di Paolo Meneghetti
Contribuenti minori, minimi e regimi contabili
[1917]
VANIFICATA LA PERDITA
CHE ECCEDE I REDDITI
Una piccola attivit commerciale, con un volume di affari
non elevato, viene avviata a gennaio 2017 con il regime di
cassa. Per allestire e/o riempire il negozio, sostiene costi
iniziali di merce. Durante lanno, acquista altra merce che
viene venduta giornalmente con il dovuto ricarico. A fine
anno, per, si potrebbe trovare in perdita, a causa dei costi
fissi di gestione (fitto del locale, energia elettrica, tassa rifiuti,
compensi professionali, eccetera) pari a circa 8.000 euro.
Cosa potrebbe succedere chiudendo in perdita? Non potendo
pi riportare a nuovo le rimanenze finali, cio la merce in
magazzino, questa sar contabilizzata lanno successivo?
Andr a sommarsi alla merce che sar acquistata nel 2018?
Non stato proposto il regime forfettario in quanto,
trattandosi di unattivit commerciale, il volume daffari non
prevedibile e c il rischio di oltrepassare la soglia dei ricavi.
G.L. AVELLINO
N
el regime semplificato di cassa il dato delle rimanen-
ze finali non esiste, poich il componente negativo
per lacquisto delle merci si manifesta pienamente al
momento in cui queste vengono pagate. Quindi, potrebbe
accadere che in un esercizio sia acquistato e pagato un ri-
levante quantitativo di merci, che potrebbe determinare
una perdita (non riportabile a nuovo); mentre nelleserci-
zio successivo la cessione di tutte quelle merci andrebbe a
Numero 21 - 5 giugno 2017

determinare un reddito non decurtato dei costi di acqui-
sto delle stesse merci. La perdita rilevata nel primo anno
di attivit cos come indicata nel quesito pu essere uti-
lizzata per ridurre tutti i redditi prodotti nel medesimo
periodo dimposta: ma se vi fosse una quota di perdita ec-
cedente tali redditi, essa sarebbe vanificata perch non
possibile riportarla a nuovo nellesercizio successivo.
[1918]
PARTECIPAZIONE IN SNC
INCOMPATIBILE CON I MINIMI
Sono un agente assicurativo di IV livello, che dal 1 luglio
2014 ha aperto la partita Iva come contribuente minimo (ex
Dl 98/11). Questanno ho costituito una Snc (cui partecipo al
50%), con il fine di somministrare pasti e bevande. Posso
restare nel regime dei minimi, o devo uscirne dal 2018?
A.D. BARI
L
a partecipazione in societ di persone incompatibile
con il regime dei minimi. Quindi, dal 2018 il soggetto
dovr abbandonare tale regime per accedere a quello
semplificato.
[1919]
FORFETTARIO AL 15%
SE LATTIVIT NON NUOVA [1921]
Un contribuente, sotto forma dimpresa individuale,
nellanno dimposta 2015 ha applicato il regime forfettario ex
legge 190/2014, superando alla fine del periodo dimposta il
valoresoglia dei ricavi previsti in base al proprio codice
Ateco. Al 31 dicembre 2015 ha cessato la propria attivit; e nel
2016 non ha svolto alcuna attivit dimpresa o di lavoro
autonomo. Considerato quindi che nel 2015 il limite dei ricavi
era stato superato, nel 2017 il contribuente pu
intraprendere una nuova attivit dimpresa, ovvero di lavoro
autonomo, applicando il regime forfettario?
M.V. NAPOLI
I
l regime forfettario il regime naturale di chi ini-
zia unattivit, se si prevede di rispettare i requi-
siti indicati nellarticolo 1, comma 54, della legge
190/2014. La circostanza che unaltra attivit sia stata
esercitata nel 2015 non esclude lapplicazione del re-
gime forfettario, ma rende impossibile applicare
laliquota di favore del 5%, che viene concessa per
cinque anni ai soggetti che intraprendono una nuova
attivit. Quindi, il contribuente potr applicare il re-
gime forfettario, ma versando limposta sostitutiva
del 15 per cento.
A cura di Paolo Meneghetti
Numero 21 - 5 giugno 2017
Lesperto risponde
Fisco
[1920]
VERIFICA DEL LIMITE DI RICAVI
RIFERITA ALLANNO PRIMA
Nel 2016, come artigiano edile, ho adottato avendone i
requisiti il regime forfetario. Al 25 dicembre avevo fatturato
e incassato 24.660 euro complessivi. Ma limpresa edile per
cui opero in subappalto ha preteso in relazione a un cantiere
aperto, di propriet di una pubblica amministrazione che
emettessi unaltra fattura per 5.000 euro, che mi avrebbe
saldato a gennaio 2017 con il solito bonifico (eseguito poi in
data 20 gennaio 2017). A questo punto, il giro daffari 2016
ha sforato il previsto limite di 25.000 euro, fissato per la mia
categoria. Ma, essendo il regime forfettario impostato su
quanto incassato nel corso del 2016, a me pare che dovrei
comunque rientrare in tale regime anche nel 2017: corretto?
P.L. UDINE
Q
uanto sostenuto dal lettore corretto. La verifica
dei requisiti per lapplicazione del regime forfetta-
rio va riferita, infatti, ai ricavi conseguiti nellanno
precedente, senza che a tal fine assuma rilevanza il
dato relativo al volume daffari complessivo. Di conse-
guenza, gli importi fatturati e non incassati nel 2016 non
devono essere considerati ai fini della verifica sul manca-
to superamento del limite di 25mila euro, per lapplicazio-
ne del forfait nel 2017.
LALTERNATIVA AL FORFAIT
VINCOLA PER UN TRIENNIO
Un geometra con contabilit semplificata per cassa
rimasto fino al 2016 nel regime Iva normale, anche se dal 1
gennaio 2016 avrebbe potuto optare per il regime forfettario
(avendo tutti i requisiti validi nellanno 2015). Ora, dopo
unattenta verifica dei requisiti relativi allanno 2016, ha
notato che potrebbe avere accesso al forfettario dal 1
gennaio 2017. Il fatto di non essere entrato in tale regime dal
1 gennaio 2016 fino a quando lo vincola?
A.G. PERUGIA
N
el 2016, pur essendo in possesso dei requisiti previsti
per lapplicazione del regime forfettario, che avreb-
be rappresentato per lui il regime naturale, il contri-
buente si avvalso della facolt di optare per lapplicazio-
ne dellIva e delle imposte sui redditi nei modi ordinari,
secondo larticolo 1, comma 70, della legge 190/2014.
Ne consegue che lesercizio dellopzione per il regime di
contabilit semplificata risulta vincolante per almeno un
triennio, trascorso il quale si rinnover tacitamente per
ciascun anno successivo. Pertanto, nel caso specifico,
715
Lesperto risponde
Fisco
lapplicazione del regime agevolato sar possibile non
prima del 2019.
[1922]
COME RIPARARE AGLI ERRORI
SULLE RITENUTE DACCONTO
Nel 2016 un contribuente entrato nel regime forfettario.
Ha ricevuto fatture da altri professionisti, per le quali ha
erroneamente versato la ritenuta dacconto. Come sanare la
situazione? Per lanno 2015 si consiglia linvio della
Certificazione unica (visto che sono state applicate le
ritenute) o no? Nella compilazione del quadro RS della
dichiarazione dei redditi, i righi 371, 372 e 373 andranno
compilati ugualmente, anche se si operata la ritenuta?
Infine, nei righi RS 380 e 381, i compensi erogati a terzi e i
consumi vanno indicati al lordo di ritenute e Iva?
S.Q. PIACENZA
L
articolo 1, comma 69, della legge 190/2014 stabilisce che
isoggettiforfettarinonassumonolaqualificadisostitu-
ti dimposta e sono esonerati dai relativi adempimenti
(effettuazione delle ritenute, invio della Certificazione unica
e presentazione del modello 770).
Una possibile soluzione per la correzione dellerrore com-
messo rappresentata dalla richiesta di correzione del codi-
ce tributo indicato nel modello F24 versato, modificandolo
ad esempio con quello relativo allacconto dellimposta so- opera di una caldaia per uno stabilimento industriale.
stitutiva. Non si ritiene comunque opportuno procedere al-
linviodellaCertificazioneUnica,mancandolaqualificanor-
mativa di sostituto dimposta.
In aggiunta a tale correzione, sar necessario effettuare un
versamento integrativo nei confronti del professionista, per
un ammontare pari alla ritenuta indebitamente operata. Una
volta fatto ci, la compilazione del quadro RS della dichiara-
zione dei redditi non dovrebbe presentare ulteriori criticit.
In particolare, nei righi da RS 371 a RS 373 i compensi erogati a
terzidovrannoessereindicatiallordodellaritenutaedellIva.
A cura di Giovanni Petruzzellis
Iva
[1923]
IVA: RINUNCIA ALLINCARICO
SE IL CLIENTE NON INVIA I DATI
Un cliente non ha puntualmente consegnato le fatture allo
studio, per consentire la liquidazione Iva. Come occorre
procedere con la comunicazione della liquidazione se questa
non stata fatta?
F.U. AVELLINO
716
N
el contestare al cliente (mediante posta certifica-
ta o raccomanda postale con avviso di ricevimen-
to) la mancata consegna in tempo utile delle fat-
ture emesse e ricevute nel periodo di riferimento, so-
no ipotizzabili due comportamenti alternativi da par-
te dello studio professionale:
a) linvio tardivo allAgenzia delle Entrate dei dati del-
le liquidazioni periodiche Iva, di cui allarticolo 21bis
del decreto legge 78 del 2010, informando il contri-
buente che gli sar addebitato il rimborso della sanzio-
ne amministrativa da 500 a 2.000 euro (riducibile alla
met se la trasmissione avviene entro 15 giorni dalla
scadenza di legge), che verr comminata nei confronti
dellintermediario abilitato;
b) la rinuncia allincarico ricevuto, con la contestuale
restituzione delle fatture consegnate in ritardo, per
limpossibilit di adempiere tempestivamente agli ob-
blighi di legge. La scelta ovviamente condizionata
dalle caratteristiche del rapporto che esiste con il sin-
golo cliente.
A cura di Giuseppe Barbiero
[1924]
CALDAIA, FORNITURA E POSA
CON REGIME ORDINARIO
Un idraulico fattura a unimpresa la fornitura e posa in
Loperazione imponibile Iva o soggetta a reverse charge?
M.M. TORINO
L
a fornitura e posa in opera di una caldaia soggetta a Iva
con il regime ordinario. Il reverse charge non trova ap-
plicazione nel caso di cessioni con posa in opera, in
quanto tali operazioni costituiscono cessioni di beni e non
prestazioni di servizi, poich la posa in opera assume una
funzione accessoria rispetto alla cessione del bene (circola-
re 14/E/2015). Inoltre, secondo linterpretazione fornita dal-
la stessa agenzia delle Entrate, il reverse charge non trova
applicazione nel caso in cui linstallazione di impianti sia
strettamente funzionale allo svolgimento di unattivit in-
dustriale e non al funzionamento delledificio, autonoma-
mente considerato, sebbene una volta installati gli im-
pianti costituiscano un tuttuno con ledificio medesimo
(circolare 37/E/2015, paragrafo 11).
[1925]
LOMAGGIO AL DIPENDENTE
SI CONSIDERA FUORI CAMPO
In occasione del pensionamento di un dipendente,
lazienda lo omaggia con lacquisto di una macchina
Numero 21 - 5 giugno 2017

fotografica e di un obiettivo. Il valore della macchina
fotografica di 2.350 euro (Iva compresa), quello
dellobiettivo di 800 euro. Per la macchina fotografica si
riceve fattura dal fornitore, con applicazione dellIva al 22%;
mentre per lobiettivo comprato usato il fornitore emette
fattura come operazione soggetta al regime del margine.
Come considerare tale omaggio ai fini contabili e Iva? Come
gestire la fattura emessa in regime del margine?
F.G. ANCONA
L
acquisto della macchina fotografica a titolo di
omaggio al dipendente a monte indetraibile e
a valle unoperazione esclusa dal campo di ap-
plicazione Iva, secondo larticolo 2, comma 2, numero 4,
del Dpr 633/72. Invece, lomaggio dellobiettivo fotografi-
co rientra in astratto nel regime del margine, che nello
specifico non genera una base imponibile perch il valore
da indicare nellautofattura quello coincidente con il co-
sto (800 euro), in virt della disposizione contenuta nel-
larticolo 13, comma 2, lettera c), del Dpr 633/72.
[1926]
IL DIRITTO A DETRARRE SORGE
CON LIMPOSTA ESIGIBILE
Una Spa, nel settore dei rifiuti, dal 2008 ha applicato la
tariffa di conferimento. A novembre 2015, la Regione ha
approvato una nuova tariffa a consuntivo, con effetto
retroattivo dal 2008, in misura inferiore rispetto a quella
fatturata. sorta, quindi, la necessit di rettificare in
diminuzione limponibile gi fatturato.
A questo proposito, a seguito di interpello del 30 marzo
2017, lagenzia delle Entrate ha riconosciuto applicabile
larticolo 26, comma 2, del Dpr 633/1972 e quindi la
legittimit di detrarre lIva, relativa alle note di credito da
emettere entro il termine biennale di cui allarticolo 19,
comma 1, decorrente dalla data in cui il diritto alla
detrazione sorto (dunque, novembre 2015). Tuttavia,
prima dellemissione delle note di credito, intervenuto
larticolo 2 del Dl 50/2017, che ha modificato tale articolo
19, comma 1, del Dpr 633/1972. Vorrei sapere se la Spa ha
conservato il diritto biennale (decorrente dal momento in
cui esso sorto) di detrarre lIva sulle note credito ancora da
emettere alla data del 24 aprile 2017.
A.N. RAGUSA
A
lla luce delle modifiche introdotte con il Dl 50/2017,
la societ non pu recuperare lIva, non avendo an-
cora emesso le note di credito alla data del 24 aprile
2017. Ma questo, evidentemente, contrasta con il divieto
di applicazione retroattiva della norma tributaria e con i
princpi della giurisprudenza Ue, che ha precisato che il
termine previsto dalle norme nazionali non deve impedi-
re o rendere impossibile lesercizio del diritto alla detra-
Numero 21 - 5 giugno 2017
Lesperto risponde
Fisco
zione (ad esempio, Corte di giustizia Ue, sentenza Eco-
trade dell8 maggio 2008, cause C95/07 e C96/07). Ci
premesso, lattuale formulazione dellarticolo 19 del Dpr
633 del 1972 dispone che il diritto alla detrazione sorge nel
momento in cui limposta diventa esigibile e si esercita, al
pi tardi, con la dichiarazione relativa allanno in cui il
diritto sorto. Nel caso specifico, il diritto alla detrazio-
ne sorto nellanno 2015; di conseguenza, sulla base della
nuova norma sarebbe decorso il termine per recuperare
limposta tramite lemissione delle note di credito, consi-
derata linterpretazione fornita dallagenzia delle Entrate
nella risposta citata dal lettore, peraltro conforme a quan-
to chiarito nelle risoluzioni 89/E/2002 e 172/E/2009. Si
pu auspicare che, anche nel caso esposto dal lettore, si
possa invocare il principio di non retroattivit della nor-
ma tributaria, richiamato dal direttore dellagenzia delle
Entrate Rossella Orlandi durante laudizione alla Camera
del 4 maggio 2017. Per completezza di informazione, si se-
gnala che la posizione espressa dal direttore dellAgenzia,
ad oggi, non stata recepita in alcuna pronuncia ufficiale.
A cura di Giorgio Confente
[1927]
CAMPIONI GRATUITI ESENTI
SE DI MODICO VALORE
Un commerciante di vino riceve i clienti in cantina e
solitamente fornisce i prodotti in seguito a degustazioni
(gratuite). Le bottiglie aperte per le degustazioni (non
rivendibili) come devono essere trattate ai fini della
detrazione Iva e del costo? Si ritiene legittima la detrazione
integrale sia dellIva che del costo, avendo cura di tenere un
registro delle bottiglie destinate alle degustazioni (ed
etichettate allo scopo), ai fini della presunzione di cessione.
Si ritiene inoltre che, nella fattispecie, la degustazione possa
configurare un omaggio quale campione di modico valore
(un bicchierino di assaggio) e pertanto non sia imponibile Iva
in fase di cessione. Contabilmente potrebbe essere utile e
corretto girare a fine anno, dal conto acquisto merce a
omaggi a clienti, il costo delle bottiglie destinate alla
degustazione.
A.P. MALNATE
L
imposta assolta sugli acquisti relativi alla cessione di
campioni gratuiti ammessa in detrazione ex arti-
colo 19, comma 3, lettera c) del Dpr 633 del 1972. Le
cessioni di campioni gratuiti sono inoltre escluse dal cam-
po di applicazione dellIva, secondo larticolo 2, comma 3,
lettera d) del Dpr 633/72, perch il relativo costo rientra fra
le spese di pubblicit o le spese generali incorporate nel
prezzo dei beni soggetti a imposta. Lesclusione opera a
condizione che i beni oggetto dellattivit dimpresa, qua-
lificabili come campioni nel modo appena descritto, sia-
no di modico valore, e contrassegnati, in modo indelebile,
717
Lesperto risponde
Fisco
con la dicitura campione gratuito apposta sul campione
o sul suo contenitore (risoluzione 83/E del 3 aprile 2003).
Per quanto riguarda la nozione di modico valore, si deve
fare riferimento agli usi commerciali (risoluzione 430288
del 30 luglio 1991). In particolare, si deve considerare il va-
lore unitario del singolo bene, anche se si tratti di pi
campioni della stessa merce, spediti dallo stesso soggetto
e facenti parte di un unico invio, semprech differenti sia-
no i destinatari dei campioni; in caso contrario dovr inve-
ce aversi riguardo al valore totale dei campioni (risolu-
zione 789516 del 12 novembre 1991).
[1928]
PER GLI SCONTI CONDIZIONATI
SERVE LA NOTA DI VARIAZIONE
Con il trasportatore per conto terzi abbiamo concordato,
tramite contratto di trasporto, il pagamento a 60 giorni o, in
alternativa, al ricevimento fattura ma con uno sconto
finanziario pronta cassa del 3 per cento. Si chiede se, nel
caso di pagamento anticipato, obbligatorio che il
trasportatore emetta nota di credito o sufficiente solo
rilevare in partita doppia lo sconto attivo.
R.R. GRUGLIASCO
N
ella situazione descritta dal lettore necessario
emettere nota di accredito. Gli sconti contrattuali
devono essere suddivisi in:
sconti incondizionati, riconosciuti senza che si verifichi
alcuna condizione;
sconti condizionati, se incerto il loro riconoscimento o
lammontare, essendo legati al verificarsi di una data con-
dizione (risoluzione dellagenzia delle Entrate dell11
giungo 2009, n. 152).
Gli sconti incondizionati sono applicati direttamente in
fattura e comportano una riduzione della base imponibile
Iva (articolo 13 del Dpr 633/72). Questultima, pertanto,
costituita dal corrispettivo pattuito, al netto dello sconto
incondizionato che pu anche non essere espressamente
indicato. Gli sconti condizionati, fattispecie in cui rientra
il caso del lettore, richiedono invece lemissione di una
nota di accredito. Il prestatore, al momento dellincasso
per pronta cassa, emetter quindi una nota di variazio-
ne Iva in diminuzione (nota di credito).
[1929]
FATTURE DEL 2017 DETRAIBILI
NELLA DICHIARAZIONE 2018
Tenuto conto del nuovo articolo 19 del Dpr 633/1972, e
dellobbligo di annotare le fatture nel registro prima della
liquidazione periodica nella quale esercitato il diritto alla
718
detrazione, lIva a credito per una fattura del 2017, registrata
entro il 30 aprile 2018, pu essere detratta con la
liquidazione periodica mensile/trimestrale del 2018 (e,
quindi, entro il 16 maggio 2018, se mensile, ed entro il 20
agosto 2018, se trimestrale)? O va detratta allinterno della
dichiarazione modello Iva 2018 per lanno 2017? In tale
secondo caso, dovrei annotarla sui registri Iva del 2017? E le
disposizioni valgono anche per le fatture soggette a Intrastat
(per le quali si poteva eseguire la registrazione entro il 15 del
mese successivo)?
P.C. FONDI
I
l Dl 50 del 24 aprile 2017 ha modificato larticolo 19,
comma 1 del Dpr 633 del 1972. Il decreto prevede che
lesercizio del diritto alla detrazione dellIva possa av-
venire, al pi tardi, entro la dichiarazione relativa allanno
in cui il diritto sorto. Finora, visto il citato articolo 19,
comma 1, lesercizio del diritto alla detrazione era conces-
so entro il termine di presentazione della dichiarazione
Iva relativa al secondo anno successivo.
Con riguardo alle richieste del lettore, opportuno ricor-
dare che, durante laudizione tenuta il 4 maggio 2017 alle
commissioni Bilancio della Camera e del Senato riunite, il
direttore dellagenzia delle Entrate Rossella Orlandi ha
indicato che le nuove disposizioni non si applicano alle
fatture ricevute e non registrate in anni precedenti rispet-
to al 2017. Pertanto, le nuove regole si applicano a tutte le
fatture ricevute e annotate nel 2017, senza alcuna distin-
zione tra quelle per le quali lesigibilit sorta prima o do-
po lentrata in vigore delle nuove disposizioni. Nello spe-
cifico, per il lettore ci significa che il diritto alla detrazio-
ne dellIva relativa alla fattura di acquisto del 2017 pu es-
sere esercitato al pi tardi nella dichiarazione annuale
Iva 2018, indipendentemente dal fatto che si tratti di fattu-
re soggette a Intrastat.
Le norme introdotte dal Dl 50/2017 sono peraltro in linea
con il disposto dellarticolo 179 della direttiva 2006/112/
Ce, la quale stabilisce che il diritto alla detrazione dellim-
posta debba essere esercitato con riferimento al periodo
in cui si verifica lesigibilit dellimposta e il soggetto pas-
sivo entrato in possesso della fattura dacquisto (fatta
salva la facolt degli Stati membri di consentire termini
pi ampi, secondo il successivo articolo 180).
A cura di Albino Leonardi
[1930]
AL 22% LA ZAPPATURA
SENZA MACCHINA AGRICOLA
Si chiede quale debba essere laliquota Iva corretta per
lattivit di servizi conto terzi (ad esempio, la zappatura del
terreno) svolta da unimpresa agricola nei confronti di
unaltra azienda agricola. La tabella A del Dpr 633/72 prevede
laliquota del 10% per le prestazioni di servizi mediante
Numero 21 - 5 giugno 2017

macchine agricole. Se non vi lutilizzo di un macchinario, ma
della semplice opera manuale, servendosi quindi delle
conoscenze gi acquisite per lattivit agricola principale,
laliquota dovrebbe essere al 22 per cento? Inoltre, pu
essere considerata connessa lattivit di zappatura conto
terzi di un vigneto, se quella principale solo di coltivazione
di ortaggi? Lopera di zappatura comunque comune a
entrambe le attivit.
F.C. SASSARI
I
l punto 125 della Tabella A parte III, allegata al Dpr
633/1972, prevede che le prestazioni di servizi rese me-
diante macchine agricole a imprese agricole scontino
limpostasulvaloreaggiuntonellamisuradel10percento.Se
laprestazioneconfigurabilecomeunaprestazionediservi-
zi resa senza lutilizzo di macchine agricole, si ritiene che
rientrinellambitodiapplicazionedellaliquotaordinariadel
22 per cento. Se, invece, la prestazione resa si configura come
semplice prestazione di manodopera, si ritiene che la stessa
nonrientrinelcampodiapplicazionedellimpostasulvalore
aggiunto. Non dovr dunque essere oggetto di fatturazione,
ma rientrer tra i redditi diversi, se resa non abitualmente.
A cura di Gian Paolo Tosoni e Marcello Valenti
Ravvedimento operoso
[1931]
DICHIARAZIONE DEL DEFUNTO
E SCADENZE DEI TERMINI
Larticolo 65 del Dpr 600/1973 dispone che i termini per
presentare la dichiarazione dei redditi del de cuis sono
prorogati di sei mesi. Quindi, viste le attuali norme, la
dichiarazione in questione ha come termine il 31 marzo
dellanno successivo al decesso. Se un erede presenta la
dichiarazione oltre il 31 marzo dellanno successivo al
decesso, ma entro i successivi 90 giorni (entro, cio, il 29
giugno), questa pu considerarsi una trasmissione tardiva e
non omessa? Questa tardivit pu essere quindi sanata con lo
strumento del ravvedimento operoso?
F.S. GENOVA
L
articolo 65, comma 3, del Dpr 600/73 dispone che, in
caso di morte del contribuente, la dichiarazione deve
essere presentata da uno degli eredi, sempre che tale
obbligo ricorresse in capo al defunto, e che tutti i termini an-
cora pendenti alla data del decesso o scadenti entro quat-
tro mesi da essa, compresi dunque quelli per la presenta-
zione delle dichiarazioni, sono prorogati di sei mesi.
Ne consegue che per le persone decedute nellanno so-
lare di riferimento della dichiarazione dei redditi, o co-
munque entro il mese di febbraio dellanno successivo
(maggio, nel caso di trasmissione telematica) la dichia-
Numero 21 - 5 giugno 2017
Lesperto risponde
Fisco
razione deve essere presentata dagli eredi nei termini
ordinari, a seconda della modalit di presentazione pre-
scelta. Solo per le persone decedute successivamente,
invece, i termini ordinari di presentazione sono proro-
gati di sei mesi.
In particolare, il termine di presentazione della dichia-
razione del defunto fissato:
al 30 giugno 2017, se il decesso avvenuto tra il 1 gen-
naio 2016 e il 28 febbraio 2017, in caso di consegna agli
uffici postali;
al 2 ottobre 2017, se il decesso avvenuto tra il 1 gen-
naio 2016 e il 31 maggio 2017, in caso di trasmissione
telematica.
Il termine di presentazione della dichiarazione del de-
funto, prorogato di sei mesi, invece fissato:
al 2 gennaio 2018, se il decesso avvenuto tra il 1 mar-
zo 2017 e il 30 giugno 2017, in caso di consegna agli uffi-
ci postali;
al 31 marzo 2018 (anzi: 2 aprile 2018, perch il 31 marzo
cade di sabato), se il decesso avvenuto tra il 1 giugno
2017 e il 2 ottobre 2017, in caso di trasmissione telematica.
In tutte queste circostanze, larticolo 13, comma 1, lettera
c) del Dlgs 472/97 consente la regolarizzazione del-
lomessa dichiarazione, attraverso il pagamento della
sanzione ridotta a un decimo del minimo (pari a 25 euro),
se la presentazione avviene con un ritardo non superio-
re a novanta giorni.
[1932]
INTRASTAT, NO ALLE SANZIONI
SUI RITARDI DI FEBBRAIO 2017
Una Srl invia il 24 aprile 2017 gli elenchi Intrastat
mensili, relativi a gennaio, febbraio e marzo 2017. Quindi,
trasmette i dati di tre mesi in tre invii diversi, ma nella
stessa data (24 aprile).
Alla luce anche del comunicato stampa congiunto di agenzia
delle Entrate e agenzia delle Dogane del 16 marzo 2017, si
pu accedere al ravvedimento operoso? In che misura
devessere pagata la sanzione, tenuto conto che tale
comunicato indicava solo che eventuali ritardi di
trasmissione, rispetto alla scadenza di fine marzo, non
saranno sanzionati? E posto che linvio relativo ai mesi di
gennaio e febbraio 2017 stato eseguito in ritardo (il 24
aprile), mentre regolare linvio di marzo (la cui scadenza era
il 26 aprile 2017)?
D.C. MILANO
N
el caso in questione, si ritiene che per il tardivo invio
del modello Intrastat relativo al mese di febbraio non
sono dovute sanzioni e, pertanto, non necessario ef-
fettuare alcun ravvedimento operoso. Con il comunicato
stampa del 16 marzo 2017, n. 62, lagenzia delle Entrate e
lagenzia delle Dogane hanno infatti confermato che lob-
719
Lesperto risponde
Fisco
bligo di presentazione dei modelli Intrastat per gli acquisti
di beni e servizi ripristinato a decorrere dagli adempimen-
ti relativi al mese di febbraio 2017; e che, comunque, non sa-
ranno applicate sanzioni se gli Intrastat relativi agli acquisti
effettuati nel mese di febbraio 2017 vengono presentati ol-
tre la scadenza fissata del 27 marzo 2017 (data la ristrettez-
za dei tempi rispetto allo stesso comunicato stampa).
Per quanto concerne, invece, il modello relativo al mese di
gennaio 2017 poich, come precisato dalla stessa agenzia
delle Entrate, i modelli Intra2 dovevano essere presenta-
ti esclusivamente ai fini statistici, per gli acquisti intraco-
munitari di beni effettuati dai soggetti tenuti alla trasmis-
sione degli stessi con periodicit mensile si ritiene che la
violazione relativa alla tardiva presentazione non abbia
natura tributaria: dunque, non trovano applicazione le
norme del Dlgs 472/97 (tra cui il ravvedimento operoso),
ma le regole generali previste dalla legge 689/81.
[1933]
OMESSI VERSAMENTI IVA 2016
SANABILI ENTRO IL 30/9/2018
Un contribuente ha omesso un versamento Iva
trimestrale relativo allanno 2016, che in dichiarazione Iva
stato indicato come pagato, confluendo pertanto nel rigo
VL 29. ancora possibile effettuare il ravvedimento,
avendo gi presentato la dichiarazione annuale Iva in data
28 febbraio 2017?
L.P. PAVIA
S
ebbene lagenzia delle Entrate, con la circolare 42/E
del 2016, abbia affermato che lomesso versamento
dellIva a debito risultante dalle dichiarazioni perio-
diche sia ravvedibile soltanto entro il termine di presen-
tazione della dichiarazione relativa allanno di commis-
sione della violazione, si ritiene che secondo quanto
stabilito dallarticolo 13, comma 1, del Dlgs 472/97 dal 1
gennaio 2015 sia comunque possibile ravvedere lomes-
so versamento dellIva a debito, risultante dalle liquida-
zioni periodiche, oltre il termine di presentazione della
dichiarazione relativa allanno in cui stata commessa la
violazione. In tale ipotesi, gli omessi versamenti periodici
del 2016 dovrebbero poter essere ravveduti entro il 30
settembre 2018 (scadenza per la presentazione dellinte-
grativa relativa al 2016).
[1934]
LINTEGRATIVA A FAVORE
DOPO AVVISI E CARTELLE
Una Srl ha iniziato lattivit nel 2009, dichiarando perdite
fiscali di 5.000 euro per quellanno, di 15.000 euro per il
720
2010 e di 25.000 euro per il 2011. Per lanno 2012,
lamministratore unico ha deciso di farsi assistere da un altro
professionista, il quale nel predisporre lUnico 2013, che
evidenziava un imponibile fiscale ai fini Ires di 13.000 euro,
ha omesso di compensare tale somma con le perdite
pregresse. La societ non ha provveduto a pagare il debito
tributario, con conseguente iscrizione a ruolo dellimposta
dovuta, oltre a sanzioni, interessi e compensi di riscossione.
Si chiede se il contribuente pu presentare una dichiarazione
integrativa a suo favore compensando il reddito a suo
tempo dichiarato con parte delle perdite dichiarate nel 2009,
2010, e 2011 e successivamente inoltrare istanza di sgravio
per il debito tributario 2012 iscritto a ruolo.
M.C. SASSARI
P
urtroppo, si ha notizia che alcuni uffici delle Entrate
disconoscono la possibilit di presentare le dichia-
razioni integrative a favore, dopo il ricevimento
come nel caso di specie di avvisi bonari e di iscrizioni a
ruolo. Ci premesso, si potrebbe comunque provare a
presentare ugualmente la dichiarazione integrativa a fa-
vore, secondo quanto stabilito dallarticolo 2, comma 8
bis, del Dpr 322/98, con conseguente riduzione della pre-
tesa tributaria da parte dellufficio (in termini sia di im-
poste che di sanzioni e interessi). In passato tale possibi-
lit stata tra laltro riconosciuta, pi o meno
esplicitamente, nella circolare 31/E/2013 (riguardo alle
dichiarazioni integrative a favore presentate in segui-
to alla correzione degli errori in bilancio) e nella circola-
re 18/E/2011 (riguardante la preclusione per le sole di-
chiarazioni integrative a sfavore).
A cura di Rosanna Acierno
Redditi dei terreni e fabbricati
[1935]
IMMOBILE DICHIARATO
DALLA VEDOVA CHE VI ABITA
In una famiglia composta da genitori e quattro figlie
sposate, a gennaio 2016 muore il padre, proprietario al 50%
dellappartamento (con laltro 50% intestato alla moglie).
Dopo la successione, la donna risulta quindi proprietaria di
otto dodicesimi dellappartamento e ogni figlia di un
dodicesimo. La madre vive da sola nellappartamento. Nella
dichiarazione dei redditi limmobile devessere dichiarato
interamente dalla madre, oppure ogni proprietario deve
dichiarare la sua parte di propriet?
G.C. MILANO
da ritenere che il coniuge superstite (moglie) vanti
sullintera quota di propriet dellimmobile, caduta in
successione a seguito del decesso dellaltro coniuge,
Numero 21 - 5 giugno 2017

il diritto di abitazione (articolo 540 del Codice civile).
Questo comporta che gli obblighi dichiarativi relativi al-
lintero immobile fanno capo esclusivo al coniuge stesso
(articolo 26 del Tuir, Dpr 917/1986), sia per quanto riguar-
da il diritto di propriet del 50% (di cui titolare in pro-
prio), sia per il diritto reale di godimento dellaltro 50%
(cos acquisito a titolo ereditario). Gli altri eredi, pur es-
sendo comproprietari pro quota, non hanno lobbligo di
alcun adempimento dichiarativo finch permane tale
contesto giuridico.
A cura di Alfredo Calvano
[1936]
FITTI BREVI NON REGISTRATI:
CEDOLARE IN REDDITI
Agli affitti turistici brevi, che non hanno lobbligo di
registrazione, si pu applicare la cedolare secca senza
comunicare nulla allagenzia delle Entrate? Larticolo 4 del
Dl 50/2017 comporta qualche cambiamento in merito, e con
quale decorrenza? Le modifiche sono solo per affitti turistici
brevi gestiti da intermediari e da portali online, o valgono
per quelli tra privati che non si servono di intermediari e/o
portali online?
F.S. PESARO
P
er le locazioni a uso turistico di durata non superio-
re a trenta giorni, lopzione per la cedolare si comu-
nica direttamente in sede di modello Unico (ora
Redditi) relativo allanno di maturazione della loca-
zione, perch non c obbligo di registrazione di tali con-
tratti. Le modifiche apportate con il Dl 50/2017 riguarda-
no essenzialmente i contratti stipulati a decorrere dal 1
giugno 2017 tramite intermediari, anche online, e consi-
stono tra laltro nellattribuzione agli intermediari cedolare secca?
della qualifica di sostituto dimposta nella riscossione
della cedolare secca.
[1937]
REMISSIONE IN BONIS
SE LEREDE RITARDA IL RLI
Due fratelli ereditano unabitazione con autorimessa
pertinenziale, locata con contratto a canone concordato per
3+2 anni, nel quale si fa espresso riferimento al regime della
cedolare secca al 10 per cento. Inviata al conduttore la
raccomandata con cui confermano di voler proseguire nel
contratto, gli eredi devono adesso dare analoga conferma
anche allagenzia delle Entrate, o possono attendere la
prima scadenza triennale? Nella prima ipotesi, sufficiente
inviare una raccomandata o si deve provvedere con il
modello Rli? Compilando quali quadri? Essendo trascorsi
Numero 21 - 5 giugno 2017
Lesperto risponde
Fisco
pi di 30 giorni dalla morte del de cuius, necessario
versare la sanzione di 100 euro?
L.B. BOLOGNA
S
econdo quanto precisato dallagenzia delle Entrate
nella circolare 20/E del 2012, in caso di decesso del lo-
catore, gli eredi devono comunicare lopzione per la
cedolare entro 30 giorni, con la compilazione del modello
Rli, dando notizia allinquilino tramite raccomandata. In
caso di omissione di tale adempimento, non sembra pos-
sibile utilizzare la sanatoria delle opzioni, di cui allartico-
lo 7quater, Dl 193/2016, poich questa riferita espressa-
mente ai soli casi di mancata comunicazione della proro-
ga del contratto. Si ritiene ammissibile, per, la remissio-
ne in bonis ex articolo 2 del Dl 16/2012, che si ottiene
versando limporto di 250 euro entro il termine di presen-
tazione della prima dichiarazione dei redditi successiva
alla scadenza del termine per lopzione (ad esempio, in ca-
so di opzione scaduta a febbraio 2017, il termine per rime-
diare il 30 settembre 2017). A tale pagamento si deve ag-
giungere la trasmissione, entro il medesimo termine, del
modello Rli allagenzia delle Entrate, compilato seguen-
do le istruzioni ad esso correlate.
[1938]
S ALLA TASSA PIATTA
PER LOCAZIONI ALLE ONLUS
Sono un privato, pensionato, e vorrei affittare due
appartamenti a unassociazione di volontariato, che li
destiner a ospitare donne con problemi di violenza di genere
domestica, maltrattamento familiare, eccetera (scopo
principale di attivit della Onlus). Il contratto verr
sottoscritto dal rappresentante legale. Potrei optare per la
F.P. TRIESTE
C
ome precisato gi nella circolare 26/E del 2011 del-
lagenzia delle Entrate, nel caso in cui venga stipulato
un contratto di locazione a uso abitativo, con un ente
non commerciale che agisce nella sfera istituzionale,
ammessa lopzione per la cedolare secca.
[1939]
USO COMMERCIALE: IMPOSTE
ANCHE SUI MESI RINUNCIATI
In caso di sfratto per morosit, relativo a un contratto di
locazione per uso commerciale non convalidato per
opposizione del conduttore e concluso con una transazione
con cui il locatore rinuncia a un certo importo di canoni non
riscossi legittimo non dichiarare tali canoni poich non
721
Lesperto risponde
Fisco
esiste pi un diritto di credito del locatore rispetto a essi,
anche se la risoluzione del contratto successiva? Rispetto
alle imposte gi pagate su canoni non riscossi ai quali si
rinunciato, pu essere chiesto un rimborso?
P.M. TORINO
I
n base allarticolo 26 del Tuir (Dpr 617/1986), nei soli
casi di locazioni abitative (dunque non commerciali)
per cui vi stata convalida giudiziale di sfratto per mo-
rosit, spetta il credito per le imposte versate sui canoni
non riscossi, risultanti dal provvedimento del giudice. Ne
consegue che, nei casi diversi da questi, vanno applicati
gli ordinari criteri di tassazione.
Nellipotesi in esame, occorre quindi dichiarare e versare
le imposte su tutti i canoni maturati durante il periodo di
vigenza del contratto, anche se non percepiti e successi-
vamente rinunciati.
[1940]
CANONI POSTFRAZIONAMENTO
IMPUTATI ALLE NUOVE UNIT
Due porzioni di immobile catastalmente unico sono state
date in locazione a uso abitativo dal 1 gennaio al 31 dicembre
2016, con due contratti distinti regolarmente registrati
tramite Rli. A partire dal 1 settembre 2016, limmobile stato
frazionato catastalmente in due subalterni (ogni nuovo
subalterno corrisponde a una porzione locata). Tuttavia, per i
contratti di locazione, non stata effettuata alcuna denuncia
(tramite Rli o simili) riguardante lavvenuta variazione
catastale. Come occorre rappresentare tale situazione nel
modello Redditi 2017? I redditi di locazione devono essere
imputati interamente allimmobile catastalmente unico
(come risulta prima del frazionamento), oppure devono
essere attribuiti pro quota ai due immobili risultanti dopo il
frazionamento?
L.A. SASSARI
S
i ritiene che il frazionamento catastale debba ritenersi
valido a tutti gli effetti nei riguardi dellagenzia delle
Entrate, che gestisce anche le risultanze catastali. Ne
consegue che i redditi di locazione dovranno essere dichia-
rati imputandoli correttamente alle nuove unit immobi-
liari, a decorrere dalla data di avvenuto frazionamento.
[1941]
REDDITI FONDIARI DICHIARATI
PRO QUOTA DAI PROPRIETARI
Madre e figlio sono comproprietari di unabitazione che
vogliono adibire a casa vacanze, attivit svolta in forma non
imprenditoriale secondo la legge regionale lombarda. E
722
intendono dividere i relativi redditi e le spese in modo
proporzionale alla quota di propriet (50%50%). Nel
compilare la Scia (segnalazione certificata di inizio attivit) e
la richiesta di credenziali della Questura per le schedine
alloggiati, noto che possibile indicare solo un soggetto
(nella Scia c la possibilit di dichiarare la qualit di
comproprietario). Ci mi fa sorgere il dubbio che lesercizio
dellattivit generi redditi che devono andare in capo a uno
solo dei comproprietari.
Chiedo quindi se, nonostante le comunicazioni di avvio
attivit siano state presentate da uno solo dei comproprietari,
i redditi della gestione dellattivit non imprenditoriale
possano (o debbano) essere dichiarati da entrambi i soggetti,
in relazione alla quota di propriet dellimmobile.
D.P. BRESCIA
S
e si tratta di redditi comunque riconducibili a contratti
di locazione immobiliare, nei quali dunque la quota di
corrispettivo ascrivibile a eventuali servizi aggiuntivi
(cambio biancheria, eccetera) minoritaria rispetto a quel-
la imputabile alla messa a disposizione dellimmobile, allo-
ra si tratta di redditi fondiari. Secondo larticolo 26 del Tuir
(Dpr 917/1986), i redditi fondiari si attribuiscono per legge
ai proprietari o titolari di diritti reali di godimento, senza
che sia possibile scegliere una diversa modalit di imputa-
zione. Ne consegue che i redditi in questione andranno di-
chiarati pro quota da entrambi i comproprietari.
A cura di Luigi Lovecchio
Redditi diversi
[1942]
RIVALUTAZIONE DEI TERRENI
E RITENUTA SULLESPROPRIO
Un contribuente ha rivalutato un terreno pagando limposta
sostitutiva. In seguito, parte di quel terreno stato oggetto di
procedura desproprio a un valore inferiore rispetto a quello
di perizia. In tal caso possibile optare per la tassazione
ordinaria, considerando come valore di acquisto quello di
perizia (si generer una minusvalenza indeducibile) e
chiedendo a rimborso la ritenuta operata, pari al 20%
dellimporto percepito?
G.S. MILANO
L
a ritenuta del 20% alla fonte, subita dal contribuente sul-
lintera indennit di esproprio, pu essere recuperata
mediante il regime dichiarativo (tassazione separata o
ordinaria previa opzione), indicando nel modello 7302017,
al rigo D7, la plusvalenza con il codice 7 (colonna 1) e lam-
montare della ritenuta stessa alla colonna 7 (mentre, utiliz-
zandoilmodelloRedditi2017,verrcompilatoilquadroRM,
sezione II). Poich, per effetto della rivalutazione eseguita
Numero 21 - 5 giugno 2017

sul terreno, la plusvalenza da dichiarare sar pari a zero (in-
dennit conseguita inferiore al costo rivalutato del terreno),
la ritenuta subita alla fonte potr cos essere recuperata in
compensazione o chiesta a rimborso (nel caso specifico, in
proporzione alla quota parte del terreno espropriato).
[1943]
LA PLUSVALENZA SI CALCOLA
SUL COSTO RIVALUTATO
Il valore di un terreno stato rideterminato con perizia di
stima nel 2006 ed stata quindi pagata limposta sostitutiva
(affrancamento). Oggi si prospetta finalmente la vendita di
tale terreno. Se il corrispettivo di vendita (ad esempio,
1.000.000 di euro) risultasse superiore al valore indicato in
perizia nel 2006 (ad esempio, 950.000 euro), ma inferiore al
valore di perizia maggiorato dellincremento del costo della
vita per il periodo 20062017, quali conseguenze ci
sarebbero dal punto di vista fiscale? Si perderebbero i
benefici della rivalutazione, con conseguente obbligo di
pagare limposta sullintera plusvalenza (come se
laffrancamento non fosse mai avvenuto), o sarebbe
ininfluente? E qualora fosse corretta la prima ipotesi
converrebbe operare una nuova rivalutazione?
G.S. MONZA
I
termini di raffronto, da assumere per quantificare la plu-
svalenza derivante dalla vendita del terreno sottoposto a
rivalutazione onerosa, sono rappresentati dal corrispet-
tivo negoziato e dal costo risultante dalla citata rivalutazio-
ne.Pereffettodiquestultima,presuppostalacondizionedi
parametrare in ogni caso limposta di registro al valore pe-
riziato,qualorailcorrispettivoconvenutosiaadessoinferio-
re. In tale evenienza, nellatto di vendita vanno riportati en-
trambi i valori (circolare 1/E/2013 e risoluzione 53/E/2015; in
senso contrario, parte della giurisprudenza di merito).
Circa il secondo quesito, si considera che tenuto conto
dellaumento dellimposta sostitutiva all8% per trarre ef- dallabitazione (attribuendole uno specifico
fetti fiscali favorevoli da una nuova rivalutazione che com-
pensi il pi gravoso prelievo fiscale appena evidenziato (e
nonostante lo scomputo della sostitutiva relativa alla pre-
cedente rivalutazione) occorre che laumento di valore di
mercato del terreno rispetto al precedente sia di ragguarde-
vole consistenza: ipotesi che non sembra ricorrere nel caso
prospettato dal lettore.
[1944]
LA CESSIONE DEL FABBRICATO
COSTRUITO DAL SUPERFICIARIO
Il diritto di superficie a tempo determinato prevede che,
alla scadenza, il proprietario del suolo entri in possesso
Numero 21 - 5 giugno 2017
Lesperto risponde
Fisco
anche della costruzione nel frattempo edificata dal
superficiario. Nel caso di successiva rivendita dellintera
propriet, da quando decorrono i cinque anni per la
tassazione della plusvalenza ex articolo 67, comma 1, lettera
b) del Tuir? Dalla scadenza del diritto di superficie o
dallultimazione dei lavori di costruzione? Si tratta di un
fabbricato non abitativo, e il cedente un privato.
W.M. PADOVA
S
i ritiene che il momento costitutivo del diritto di pro-
priet del fabbricato (edificato dal soggetto superfi-
ciario), nei confronti del proprietario del suolo, de-
corra dalla scadenza del diritto di superficie. Lassunto
si fonda sulla riconosciuta autonomia dei diritti reali van-
tati sui rispettivi beni da ciascuno dei soggetti del rappor-
to giuridico (superficiante e superficiario), in funzione
della quale la titolarit del fabbricato potrebbe anche co-
stituire oggetto di un specifica negoziazione economica.
Pertanto, il termine iniziale per il computo dei cinque an-
ni di possesso che determinano lirrilevanza o meno della
plusvalenza derivante dalla vendita della costruzione (in
questo contesto non assume alcun rilievo la destinazione
duso della stessa) decorre dal momento in cui si verifica
in assenza di eccezioni contrattualmente previste la
riespansione del pieno diritto di propriet del suolo nei
confronti del venditore del fabbricato.
[1945]
MANSARDA EREDITATA:
ALIENAZIONE SENZA ONERI
Sono proprietario, insieme a mia madre e mio fratello, di
unabitazione civile (A/3) ricevuta per successione nel 2010.
Per mia madre la casa costituiva abitazione principale gi
prima della successione. Catastalmente, con gli stessi
identificativi, limmobile comprende anche una mansarda.
Nel caso in cui la mansarda venisse estrapolata
identificativo catastale) e fosse immediatamente
venduta, loperazione sarebbe configurabile come
speculativa? O, in ogni caso, varrebbe lesimente
dellarticolo 67, comma 1, lett. b), del Tuir?
M.M. TREIA
L
a vendita della mansarda non comporta il consegui-
mento di una plusvalenza redditualmente rilevante,
perch a questo scopo vale lesimente di cui alla lette-
ra b), articolo 67, del Tuir (Dpr 917/1986) relativa alla ces-
sione di fabbricati acquisiti per successione ereditaria
(peraltro, nel caso in esame, sussiste anche il requisito del
possesso superiore a cinque anni). In questo contesto, a
nulla rileva che lunit immobiliare ceduta abbia succes-
sivamente avuto unautonoma evidenza catastale, rispet-
to allimmobile originario di cui faceva parte.
723
Lesperto risponde
Banche e clienti
[1946]
RIVENDITA DOPO 5 ANNI:
SURPLUS NON TASSABILE
Si chiede se la cessione di un terreno, adibito a cava in base
al piano estrattivo provinciale, effettuata oltre cinque anni
dallacquisto, generi una plusvalenza tassabile.
M.B. BERGAMO
L
a destinazione del terreno ad attivit estrattiva da ri-
tenere ininfluente ai fini della sua connotazione giuri-
dica, che pertanto mantiene lordinaria specificit, in
particolare per quanto attiene alla fiscalit derivante dalla
sua cessione da parte di un soggetto persona fisica che non
agisce in regime dimpresa. Ci considerato, il possesso
dellimmobile per un periodo superiore a cinque anni co-
stituisce unesimente reddituale di natura temporale, in
base alla lettera b), articolo 67 del Tuir (Dpr 917/1986):
dunque, la plusvalenza derivante dalla sua cessione non
va assoggettata a prelievo Irpef.
[1947]
ATTIVIT B&B OCCASIONALE:
RICAVI NEI REDDITI DIVERSI
Vorrei avere delucidazioni in merito alla tassazione dei
redditi percepiti come b&b. Ho fatto domanda al Comune e
ricevuto lautorizzazione a utilizzare (massimo) tre stanze
della mia abitazione per ospitare persone di passaggio. Come
dovrei dichiarare i compensi? Come potrei scaricare i costi, se
le bollette sono uniche e non specifiche? E come dovrei
quantificare il mio lavoro?
A.M. CAMPOBASSO
L
attivit di bed and breakfast, con la quale viene fornito
il servizio di alloggio e prima colazione, non presup-
pone lassunzione della soggettivit Iva qualora latti-
vit stessa venga esercitata con carattere di occasionalit.
Questa circostanza pu essere riscontrata, oltre che nella
saltuariet delle prestazioni, nel caso in cui il proprietario
dellimmobile non si avvalga di una strutturata organizza-
zione di mezzi e/o di personale, facendo invece eventuale
ricorso allausilio di familiari. Inoltre, in tal senso, un altro
elemento particolarmente qualificante costituito dalla re-
sidenza del proprietario nellimmobile e, quindi, dalla sua
necessaria compresenza con gli ospiti, che induce ragione-
volmente a presumere che limmobile non venga utilizzato
per fini commerciali, ma per quelli che caratterizzano pi ti-
picamente una conduzione familiare (risoluzioni 180/1998
del ministero delle Finanze e 155/E/2000). Al ricorrere delle
citate condizioni oltre a quelle specifiche che vengono sta-
bilite dalle singole leggi regionali i corrispettivi conseguiti
724
rileveranno sotto il profilo tributario come redditi diversi di
cui alla lettera i), comma 1, articolo 67 del Tuir (attivit com-
merciale non esercitata abitualmente), da dichiarare nel
quadro RL, righi 14 e seguenti, del modello Redditi persone
fisiche. Nel dettaglio, alla colonna 1 va indicato il reddito lor-
do, mentre alla colonna 2 i costi inerenti alla sua produzione:
tra questi ultimi, quelli riguardanti in modo promiscuo an-
chelenecessitpersonalidelcontribuente(comelebollette
per utenze domestiche) potranno essere dedotti in base a
un criterio proporzionale, eventualmente supportato da
puntuali evidenze documentali. Il costo (peraltro figurati-
vo, di difficile quantificazione) attinente al lavoro del gesto-
re del b&b non un onere deducibile.
A cura di Alfredo Calvano
BANCHE E CLIENTI
[1948]
IL RECLAMO FORMALE
PER IL BLOCCO DEL BANCOMAT
Ho chiesto per la seconda volta la sospensione del mutuo per
motivi economici e la banca, dopo avermela concessa, a
distanza di due mesi mi ha bloccato lutilizzo del bancomat per
un anno. Ho chiesto chiarimenti, ma mi hanno riferito che
una disposizione della sede centrale. Fino ad oggi non ho mai
saltato il pagamento di alcuna rata e mi chiedo il motivo di un
tale trattamento. Mi hanno detto che, se ho bisogno dei miei
soldi, devo andare a chiederli allo sportello. Tra laltro,
sospeso anche lutilizzo dei servizi online.
possibile questa sospensione dei servizi bancari? Lavoro e
vivo sola con due bambine, e per me il bancomat era
indispensabile per effettuare la spesa e fare altro, visto che
non ho tempo di recarmi allo sportello ogni volta che ho
bisogno dei miei soldi. Inoltre, lavorando di mattina, sono
impossibilitata a svolgere operazioni in banca. Qual la
norma che regola tale trattamento? Posso appellarmi,
chiedendo la riattivazione del bancomat?
G.G. TREVISO
I
l comportamento tenuto dalla banca appare sicuramen-
te singolare e lagenzia o filiale presso la quale la lettrice
intrattiene il rapporto di conto corrente non pu fornire
una risposta vaga come quella riferita dalla stessa lettrice
richiamando non meglio precisate disposizioni della sede
centrale. Sar opportuno, pertanto, che vengano forniti dal-
listituto di credito precisi chiarimenti sul comportamento
tenuto nei confronti della lettrice, che potr senzaltro
avanzare formale reclamo scritto allufficio reclami del
proprio istituto di credito. La banca dovr fornire una rispo-
sta nel termine di 30 giorni, trascorsi i quali sar possibile
avanzare ricorso allAbf (Arbitro bancario finanziario), in-
dipendentemente dalla mancata risposta della banca o da
una risposta ritenuta insoddisfacente.
Numero 21 - 5 giugno 2017

[1949]
BOT: CAPITALE PRESCRITTO
IN UN QUINQUENNIO
Nel 1934 mia madre ricevette in dote due buoni del tesoro
di 5.000 lire ciascuno (tasso dinteresse del 3,5%). In
seguito, nel 19631964 e nel 1980, i buoni sono stati
rinnovati. Io ne sono venuto a conoscenza solo recentemente.
Unassociazione che si occupa del rimborso di tali titoli e di
quelli postali, sostiene che gli stessi non risultino prescritti,
in quanto la prescrizione stessa decorre dal momento in cui si
ha piena contezza del proprio diritto, come ribadito dalla
Cassazione. corretta questindicazione?
R.I. PALERMO
I
l lettore non indica la data di rimborsabilit dei titoli di
Stato in questione (data da cui decorre il termine della
prescrizione), ma gli stessi appaiono comunque pre-
scritti, in quanto larticolo 2948 del Codice civile prevede
che il capitale nominale dei titoli di Stato emessi al porta-
tore si prescrive in cinque anni; come si prescrivono in
cinque anni anche gli interessi. Inoltre, la vigente norma-
tiva in materia di prescrizione dei titoli di Stato (articolo 21
del Dpr del 30 dicembre 2003, n. 398) dispone che le rate
degli interessi non reclamate nel corso di cinque anni dal-
la scadenza sono prescritte. Il termine di cinque anni si ap-
plica qualunque sia la forma di pagamento degli interessi.
prescritto il capitale rappresentato dai titoli di Stato non
reclamato nel corso dei cinque anni dalla data di rimbor-
sabilit. Vale la pena ricordare che le norme previgenti
indicavano una diversa disciplina per il termine prescri-
zionale. Il Regio decreto 536 del 1910 prevedeva un termi-
ne di prescrizione di 30 anni per il capitale e cinque anni
per gli interessi; la legge 752 del 1957 e il successivo Dpr 14
febbraio 1963, n. 1343, avevano previsto una prescrizione
decennale per il capitale e quinquennale per gli interessi;
la normativa pi recente (legge 313/1993 e legge 449/1997)
ha poi ridotto il termine della prescrizione sia per il capi-
tale che per gli interessi. La normativa, passata e recente,
concorda comunque sul termine di decorrenza della pre-
scrizione, da individuarsi nella data di rimborsabilit o
scadenza del capitale e delle rate degli interessi.
A cura di Francesco Gianfelici
CONDOMINIO
[1950]
PER I DUE BOX ACCORPATI
LE SPESE RESTANO DOPPIE
In uno stabile dove le spese per il cancello elettrico sono
divise per regolamento contrattuale in base al numero di
Numero 21 - 5 giugno 2017
Lesperto risponde
Condominio
box, dopo alcuni anni un condomino ha acquistato un box
adiacente al suo, ha abbattuto il muro interno divisorio e ha
sostituito i due basculanti con uno solo, di maggiori
dimensioni. Poich ora paga le spese per un solo box, anzich
per due, si chiede se gli altri condmini possono pretendere
qualche documentazione o permesso urbanistico che attesti
la regolarit di questincorporazione, fatta a loro insaputa, e
che ha aumentato la spesa a loro carico.
R.P. VICENZA
Q
ualunque condomino pu accedere alla documen-
tazione amministrativa relativa al titolo abilitativo
necessario a eseguire lopera descritta nel quesito.
Non si comprende, tuttavia, quale interesse possa-
no avere gli altri condmini a impedire laccorpamento di
due box auto contigui. Il problema, semmai, riguarda solo
la ripartizione delle spese. E allora sar sufficiente rileva-
re che lintervento realizzato non pu determinare, per il
condomino che lha effettuato, una riduzione della misu-
ra di partecipazione alle spese. Si tratta di un principio ge-
nerale che ha ispirato, tra laltro, la norma secondo cui il
condomino non pu sottrarsi allobbligo di contribuire
alle spese di conservazione, nemmeno modificando la
destinazione duso del suo bene (articolo 1118, terzo com-
ma, Codice civile), e quella secondo cui il distacco dallim-
pianto centralizzato di riscaldamento non pu tradursi in
un aggravio di spese per gli altri condomini (articolo 1118,
quarto comma, Codice civile). Occorre, dunque, conti-
nuare ad addebitare a quel condomino le spese relative ai
due box auto fusi. Il fatto, poi, che il condomino che ha ef-
fettuato laccorpamento debba contribuire alle spese in
misura doppia rispetto a condmini proprietari di box
che sono, sin dallorigine, simili per dimensioni a quello
risultante dalla fusione induce a ritenere irragionevole il
criterio di ripartizione adottato nel regolamento contrat-
tuale. Allo stato, tuttavia, la giurisprudenza si mostra mol-
to cauta nel ritenere invalidi gli accordi sulla ripartizione
delle spese, anche quando possono condurre a risultati
non del tutto coerenti (da ultimo, Cassazione, sezione II, 4
agosto 2016, n. 16321).
[1951]
LASTRICI PRIVATI, DAGLI ONERI
ESCLUSE LE UNIT SCOPERTE
In un regolamento condominiale, con contratto trascritto in
conservatoria, previsto che la ripartizione e ricostruzione
del terrazzo saranno regolate a norma delle disposizioni
comminate dallart. 1126 libro III del cod. civ. e cio: un terzo
della spesa a carico dei suddetti (i proprietari di tre unit
anche sottostanti al lastrico e aventi uso esclusivo, nda) e gli
altri due terzi a carico di tutti i condmini delledificio
(compresi i suddetti) in proporzione al piano e alle porzioni di
piano ciascuno. Deve contribuire anche chi non
725
Lesperto risponde
Condominio
sottostante alla parte di terrazzo oggetto dintervento? Pu
sostenersi che la norma non chiara e dunque
disapplicabile?
A.F. GENOVA
L [1953]
a disposizione regolamentare riportata dal lettore pa-
re riproduttiva della norma del Codice e non lascia
trasparire alcun reale intento di sostituire a quello le-
gale un criterio convenzionale di ripartizione delle spese
per il lastrico solare. Ne consegue che i proprietari di uni-
t immobiliari non coperte dal lastrico solare di uso indi-
viduale non devono partecipare alla spesa, sempre che i
lavori riguardino solo quella parte di lastrico. Gli inter-
venti sulla parte di lastrico di uso comune, invece, si ripar-
tiscono per millesimi tra tutti i proprietari delle unit im-
mobiliari sottostanti (vedi anche articolo 1123, terzo com-
ma, Codice civile). Se alcune unit immobiliari sono co-
perte in parte dal lastrico di uso comune e in parte dal
lastrico di uso individuale, i rispettivi proprietari parteci-
peranno a entrambe le ripartizioni, in relazione alla parte
della loro unit immobiliare coperta da ciascun lastrico.
[1952]
LA NATURA DECORATIVA (O NO)
DELLE CORNICI DEI BALCONI
In alcuni balconi aggettanti, i frontalini (frontale e laterale)
in verticale si prolungano oltre la soletta, formando un bordo,
e fanno da cornice al cielino. Queste cornici sono un elemento
decorativo? Chi decide se sono decorative o no? Da chi
devono essere riparate?
P.V. MESSINA
N
ella motivazione della pi recente sentenza della
Cassazione in merito, si legge che devono conside-
rarsi parti comuni i rivestimenti e gli elementi deco-
rativi della parte frontale e di quella inferiore dei balconi,
quando si inseriscono nel prospetto delledificio e contri-
buiscono a renderlo esteticamente gradevole (Cassazio-
ne, 19 maggio 2015, n. 10209). Di sicuro, dunque, gli ele-
menti decorativi che si inseriscono nella facciata, anche
in corrispondenza di balconi aggettanti, devono ritenersi
parti comuni; e a decidere sulla natura decorativa di un
elemento architettonico, in caso di contestazioni, sar il
giudice investito della quesitone, ove occorra, con lausi-
lio di un tecnico. Dal quesito del lettore, pare che le cornici
descritte si giustifichino proprio per ragioni ornamentali
e non strutturali, visto che si sviluppano oltre la soletta.
Ad ogni modo, al fine di verificare su chi gravi lonere della
riparazione, occorre anche individuare la causa della rot-
tura o del danneggiamento. Se, per esempio, il frontino si
rotto o staccato a causa di infiltrazioni nella soletta del
balcone, della sostituzione dovr farsi carico in ogni caso
il proprietario del balcone. Se, invece, la riparazione o ri-
726
pulitura si inserisce in un intervento di rifacimento della
facciata, allora occorrer verificare la concreta funzione
assolta dal frontalino.
A cura di Pierantonio Lisi
DISTACCO DAL CENTRALIZZATO
DECISO ALLUNANIMIT
In un condominio di 12 appartamenti, tre si sono gi
distaccati dallimpianto centralizzato di riscaldamento. Tra i
rimanenti, otto vogliono anchessi distaccarsi, mentre
soltanto io vorrei istallare le valvole termostatiche. Posso
essere quindi obbligata a procedere al distaccco?
A.R. CERNUSCO SUL NAVIGLIO
L
attuale quadro normativo scoraggia la dismissione
dellimpianto centralizzato. Larticolo 4,comma 9,
del Dpr 59/2009 stabilisce che la trasformazione in
impianti con generazione di calore separata per singole
unit abitative in tutti gli edifici esistenti con un numero
di unit abitative superiore a 4 e, comunque, nel caso in cui
sia presente un impianto di riscaldamento centralizzato
di potenza pari o superiore a 100 kW ammessa solo in
presenza di cause tecniche o di forza maggiore, da eviden-
ziarsi in una relazione tecnica che attesti la rispondenza
alle prescrizioni per il contenimento del consumo ener-
getico. Ci sta a significare che solo in caso di impedimen-
ti tecnici, attestati da un tecnico abilitato, possibile pas-
sare dalla caldaia unica a quelle singole.
Inoltre, si fa presente che con la sentenza 862/2015, la Cor-
te di cassazione ha sancito che la dismissione dellimpian-
to centralizzato di riscaldamento e la trasformazione in
impianti autonomi devessere deliberata allunanimit. A
rendere legittima la delibera non infatti sufficiente la so-
la maggioranza qualificata.
Pertanto, si pu affermare che nel caso prospettato visto
che di fatto il distacco (qualora la lettrice fosse concor-
de) opererebbe da parte di tutti i condomini, con conse-
guente dismissione dellimpianto comune di riscalda-
mento occorre lunanimit dei consensi di tutti i condo-
mini, non potendo gli altri proprietari obbligare la lettrice
al relativo distacco.
A cura di Paola Pontanari
[1954]
AMMINISTRATORE REVOCABILE
PER GRAVI IRREGOLARIT
Lamministratore condominiale, forte del consenso di quasi
tutti i condmini, non ha intenzione di convocare lassemblea
entro il termine di sei mesi stabilito dalla riforma del
Numero 21 - 5 giugno 2017

condominio. Il ritardo, generalmente usuale, viene attribuito
questanno al fatto che la sua attivit stata paralizzata
dallenorme mole di dati che ha dovuto trasmettere
allagenzia delle Entrate, relativi ai lavori condominiali.
Vorrei sapere se questo un motivo sufficiente per
chiedere la sua revoca; e se la revoca stessa pu essere
chiesta anche da un solo condomino disenziente. Si
chiede, inoltre, se le spese che saranno sostenute da un
condomino per la richiesta di revoca dovranno poi essere
risarcite anche da quei condmini ai quali nulla interessa
che lamministratore fissi arbitrariamente la data
dellassemblea, in ritardo rispetto alla legge.
R.P. VICENZA
A
norma dellarticolo 1130, n. 10, del Codice civile,
lamministratore tenuto a redigere il rendicon-
to condominiale annuale della gestione e a con-
vocare lassemblea per la relativa approvazione entro
180 giorni. Linosservanza di tale obbligo comporta
salvo prova del caso di forza maggiore, dovuto a eventi
imprevedibili e inevitabili, da parte dellamministra-
tore una delle gravi irregolarit previste dallarticolo
1129, undicesimo comma, c.c. (che contempla anche la
violazione dellarticolo 1130, n. 10, c.c.), tale da portare
alla revoca assembleare.
Qualora lassemblea non provveda, potr applicarsi
larticolo 1129, undicesimo comma, c.c., per il quale in
caso di mancata revoca da parte dellassemblea, cia-
scun condomino pu rivolgersi allautorit giudizia-
ria; in caso di accoglimento della domanda, il ricorren-
te, per le spese legali, ha titolo di rivalsa nei confronti
del condominio, che a sua volta pu rivalersi nei con-
fronti dellamministratore revocato.
[1955]
LA DELIBERA DELLASSEMBLEA
VALE PER TUTTI I CONDMINI
Il piano terra del mio condominio di propriet di
unassicurazione, che ha lingresso esterno per i clienti,
mentre i dipendenti invece entrano dal portone
condominiale. Da due anni lassicurazione ha acquistato
anche un appartamento al primo piano. Nel Comune si
effettua la raccolta differenziata porta a porta, e in un
locale delledificio ci sono i bidoni consegnati sia al
condominio sia allassicurazione, che fa spostare i propri
contenitori dal suo personale, escludendosi di fatto dalla
spesa condominiale per tale spostamento.
Lassicurazione pu fare da s, anche se esiste un
servizio condominiale, con i costi ripartiti tra tutti i
proprietari degli appartamenti? Pu essere escluso dal
pagamento della quota millesimale lappartamento di
sua propriet, solo perch intestato ad assicurazione X
e non a pinco pallino? E il locale commerciale? Possono
Numero 21 - 5 giugno 2017
Lesperto risponde
Condominio
eventualmente autoescludersi a loro piacimento anche
altri condomini?
F.C. BARI
S
e abbiamo ben compreso, lassemblea in sede di
rendiconto (preventivo/consuntivo) ha delibe-
rato il riparto delle spese della raccolta rifiuti tra
tutti i condomini, senza che la delibera sia stata impu-
gnata dalla condominaassicurazione. E dunque, a
norma dellarticolo 1137, primo comma, del Codice ci-
vile, le deliberazioni prese dallassemblea a norma
degli articoli precedenti sono obbligatorie per tutti i
condomini.
In tale contesto, ove la assicurazione voglia essere eso-
nerata in tutto o in parte dalla spesa e chiedere il riparto
a norma dellarticolo 1123, secondo e terzo comma, del
Codice civile, deve previamente ottenere una confor-
me delibera dellassemblea.
[1956]
LO SCARICO DELLA CALDAIA
NEL PLUVIALE COMUNE
In uno stabile, il condmino del primo piano ha sostituito la
caldaia situata nel bagno, un cui lato costituisce parte del
muro perimetrale. stato quindi forato questo muro
perimetrale, dal quale ora esce un piccolo tubo di circa 10
centimetri di diametro, come quello di scarico dei
condizionatori, che stato inserito nelladiacente pluviale
condominiale, forandolo. Ignoro che cosa esca da questo
tubo, che sembra quello di un condizionatore, che
generalmente fa uscire lacqua o la condensa. Chiedo se
stato legittimo innestare questo tubo privato, relativo a una
caldaia, in un pluviale condominiale che, mi sembra,
dovrebbe servire solamente per fare scorrere lacqua piovana
che defluisce dal tetto.
R.P. VICENZA
N
el caso di specie, opera il disposto di cui allartico-
lo 1102, primo comma, del Codice civile, per il qua-
le ciascun partecipante pu servirsi della cosa
comune, purch non ne alteri la destinazione e non im-
pedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso se-
condo il loro diritto. A tal fine pu apportare a proprie
spese le modificazioni necessarie per il migliore godi-
mento della cosa.
Tuttavia, non si vede come, nel caso concreto, possa
parlarsi di cambio di destinazione del pluviale condo-
miniale che continua a mantenere la sua funzione an-
che se ora raccoglie, in aggiunta, il vapore acqueo della
caldaia o di pregiudizio al pari godimento degli altri
condmini. Salvo che la tubazione installata comporti
la violazione del decoro architettonico delledificio ex
articolo 1120, ultimo comma, del Codice civile, per il
727
Lesperto risponde
Controversie stradali
quale sono vietate le innovazioni che possano recare
pregiudizio alla stabilit o alla sicurezza del fabbricato,
che ne alterino il decoro architettonico o che rendano
alcune parti comuni delledificio inservibili alluso o al
godimento anche di un solo condomino.
[1957]
TERMOVENTILAZIONE, ONERI
A CHI SI GIOVA DEI LAVORI
Sono proprietario di un appartamento nel sottotetto di
un condominio non costituito. Lalloggio ha continue
infiltrazioni di acqua piovana, ogni volta che ci sono
precipitazioni di una certa entit. Ho proposto ai
condomini la ristrutturazione e riqualificazione energetica
del tetto, attraverso la sostituzione della carta catramata
con la guaina impermeabilizzante e lisolamento termo
ventilato del tetto, che garantisce maggior confort alle
abitazioni sottostanti. Due condmini (su quattro totali)
vogliono partecipare alla spesa minima
dellimpermeabilizzazione, ma non a quella della
termoventilazione del tetto condominiale, perch non di
loro interesse. Cosa si pu fare per imporre la scelta del
risparmio energetico ed eseguire totalmente lintervento
di manutenzione straordinaria che d ai condmini la
possibilit, tra laltro, di beneficiare degli sgravi fiscali
del 65 per cento.
L.O. TOLMEZZO
L
e spese di impermeabilizzazione del tetto comune
sono ripartite tra tutti i condmini le cui propriet
siano coperte dalla struttura, alla stregua dellarti-
colo 1126 del Codice civile, per il quale quando luso dei
lastrici solari o di una parte di essi non comune a tutti i
condomini, quelli che ne hanno luso esclusivo sono te-
nuti a contribuire per un terzo nella spesa delle ripara-
zioni o ricostruzioni del lastrico; gli altri due terzi sono
a carico di tutti i condomini delledificio o della parte di
questo a cui il lastrico solare serve, in proporzione del
valore del piano o della porzione di piano di ciascuno.
Quanto alla ripartizione delle spese di termoventilazio-
ne del tetto ai fini di risparmio energetico a nostro
giudizio necessaria la perizia di un termotecnico che
accerti: se lintervento giova a tutti i condmini o solo al
proprietario del sottotetto; o se lintervento giova in
parte al proprietario di questultimo e in parte agli altri
condmini.
Se lintervento giova solo al lettore, lonere della spesa
graver solo su di lui; se invece lintervento giova a tutti,
alle spese dovr contribuire la totalit dei condmini,
secondo la proporzione stimata dal perito, alla stregua
dellarticolo 1123, secondo comma, del Codcie civile
(criterio della diversa utilit).
A cura di Silvio Rezzonico
728
CONTROVERSIE STRADALI
[1958]
LA VERIFICA PERIODICA
DEGLI AUTOVELOX
La Corte costituzionale, con sentenza 113/2015, ha stabilito
che tutti gli strumenti di misurazione dei limiti di velocit
debbano essere sottoposti a taratura periodica annuale. Il
manuale duso dellautovelox indica che composto da nove
elementi (server, radar, cavi, illumunatore, eccetera). Alcune
polizie locali, al momento della taratura, trasmettono al
centro Lat (laboratorio accreditato di taratura) soltanto 2/9
dei componenti della macchina, omettendo di fatto una
taratura completa. Il centro Lat, ricevendo solo una parte del
sistema, si limita a sottoporre a taratura la componentistica
ricevuta e appone i marchi. Questo tipo di taratura,
oggettivamente parziale, pu essere considerata valida ai
fini di legge e nel rispetto della sentenza 113/2015 della
Consulta? Oppure lautovelox devessere nuovamente
sottoposto a taratura completa, per verificarne la corretta
funzionalit? Tararne solo una parte, infatti, mi sembra
come portare a revisione solo il motore di un auto: pur se la
verifica va a buon fine, non si pu autorizzare la
circolazione del mezzo.
O.D. PADOVA
D
i norma, nel manuale duso e manutenzione del di-
spositivo per laccertamento e losservanza dei limi-
ti di velocit, sono previste anche le modalit per le
verifiche periodiche; e a tali indicazioni gli organi di poli-
zia stradale devono attenersi. Tali verifiche, inoltre, sono
stabilite nel decreto di approvazione del singolo apparec-
chio, se questo pu essere utilizzato in modo completa-
mente automatico, cio senza la presenza di un operatore
di polizia stradale. I dispositivi utilizzati per il controllo da
remoto o per la contestazione successiva delle violazioni
in materia di velocit sono sottoposti, quindi, a verifica
iniziale (sul prototipo) o periodica (che in genere an-
nuale), presso un centro accreditato presso il Snt (Siste-
ma nazionale di taratura Accredia), ovvero presso lo
stesso costruttore che risulti a ci abilitato dalla certifica-
zione di qualit aziendale (secondo le norme ISO
9001:2000 e seguenti). Per tutti i modelli di autovelox in
uso, si potr chiedere, ex legge 241/1990, copia delle certi-
ficazioni relative alle verifiche di funzionalit sopra ri-
chiamate. In relazione al caso esposto dal lettore qualo-
ra, dopo laccesso agli atti, permangano dubbi sulla legitti-
mit della verifica periodica effettuata solo su alcune par-
ti del dispositivo pu essere eventualmente valutato di
interessare il ministero delle Infrastrutture e dei traspor-
ti, che potr esprimersi al riguardo per specifica compe-
tenza, e presso cui depositato il manuale di istruzioni di
ogni apparecchiatura debitamente omologata.
Numero 21 - 5 giugno 2017

[1959]
REVOCA DELLA PATENTE:
ORDINANZA IN TEMPI BREVI
Quali sono i termini entro i quali il Prefetto deve emettere il
decreto di revoca della patente, secondo larticolo 218,
comma 6, del Codice della strada (ovvero a causa della guida
durante il periodo di sospensione della patente)?
A.M. NUORO
O
ltre alla sanzione amministrativa del pagamento di
una somma da 2.006 a 8.025 euro, e al fermo ammini-
strativo del veicolo per un periodo di tre mesi, la
sanzione accessoria della revoca della patente (prevista
dal comma 6 dellarticolo 216 del Codice della strada) ap-
plicata nei confronti di chiunque circoli abusivamente
durante il periodo di sospensione della validit della pa-
tente. Lapplicazione di tale sanzione accessoria disci-
plinata dal comma 2 dellarticolo 219 del Codice, secondo
il quale lorgano, lufficio o comando che accerta lesisten-
za di una delle condizioni per le quali la legge lo prevede,
entro i cinque giorni successivi, ne d comunicazione al
Prefetto del luogo in cui stata commessa la violazione.
Questi, previo accertamento delle condizioni, emette
lordinanza di revoca e consegna immediata della patente
alla Prefettura, anche tramite lorgano di polizia incarica-
to dellesecuzione. Dellordinanza si d comunicazione al
competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terre-
stri. La norma non indica espressamente il termine per
ladozione dellordinanza di revoca della patente di guida.
Si del parere che, comunque, per lemissione del provve-
dimento, la pubblica amministrazione debba attenersi ai
principi generali sulla conclusione dei procedimenti am-
ministrativi, posti dalla legge 241/1990, anche in conside-
razione che il comma 3bis dellarticolo 219 del Codice
della strada prevede che linteressato non pu consegui-
re una nuova patente se non dopo che siano trascorsi al-
meno due anni dal momento in cui divenuto definitivo
il provvedimento di revoca.
[1960]
CONVIENE PAGARE LA MULTA
PRESA IN SVIZZERA
Lanno scorso ho preso una multa per eccesso di velocit
in Svizzera (anzich andare a 100 km/h, viaggiavo a 120
km/h) e dopo un paio di mesi mi arrivata a casa la multa di
180 franchi. Dopo altri due mesi, ho ricevuto un richiamo di
pagamento, che ho ignorato fino ad oggi; ma adesso a
distanza di sei mesi mi arrivata unaltra richiesta di
pagamento di 340 franchi. Cosa succede se continuo a non
pagare? Rischio un provvedimento penale solo se entro in
Numero 21 - 5 giugno 2017
Lesperto risponde
Diritto di famiglia
Svizzera? Si pu chiedere il pagamento a rate? Infine, so
che la multa va in prescrizione dopo tre anni: ma a partire
da quale data?
L.D. NOVARA
P
er le violazioni stradali commesse allestero, trova
applicazione la legislazione ivi vigente; pertanto, le
conseguenze giuridiche dellinfrazione avvenuta
nel territorio di un Paese straniero sono quelle previste
dalla normativa dello Stato in cui sono state commesse.
Per la legge federale sulla circolazione stradale svizzera,
le violazioni si dividono in tre fasce: lievi, di media gravit
e gravi. Le violazioni mediogravi principalmente colle-
gate ad alta velocit, alcol e droghe sono punite con san-
zioni amministrative e, in alcuni casi, con pena detentiva.
Il mandato darresto emesso per tali ipotesi ha validit
solo nel Paese elvetico. La possibilit di pagare a rate co-
me anche il termine di prescrizione delle multe e la relati-
va decorrenza regolata dalle norme vigenti in Svizze-
ra. Se il lettore ha commesso la violazione contestata e
non vi sono motivi per presentare ricorso, si consiglia di
seguire le indicazioni, le modalit e i termini riportati
nella documentazione ricevuta ai fini del pagamento, in
quanto seppure il vigente accordo tra la Confederazio-
ne svizzera e la Repubblica italiana relativo alla coopera-
zione tra le autorit di polizia e doganali non preveda al-
cuna collaborazione stretta in materia di infrazioni del
codice stradale non pagare potrebbe comportare san-
zioni ancor pi gravose.
A cura di Maria Laura Barbera
DIRITTO DI FAMIGLIA
[1961]
ACQUISTI IN COMUNIONE:
QUOTE NON DEROGABILI
Lanno scorso mi sono separato legalmente. Nel 1998
avevo comprato una casa in comunione legale, ma in
realt lavoravo solo io (dal 1985) e, a conti fatti, l80%
delle risorse finanziarie occorse allacquisto provengono
dalle mie tasche (anticipo Tfr, risparmi personali,
eccetera...). La moglie ha partecipato solo dal 2001, anno
dal quale sono confluiti su unico conto corrente entrambi
gli stipendi e laddebito della rata del mutuo a me
intestato. La separazione consensuale prevede che i figli
minori abitino con me, con conseguente mia assegnazione
della casa coniugale, che si riconosce essere in
compropriet al 50% e vincolata al successivo obbligo
(alla maggiore et dei figli) di metterla in vendita, anche
in favore di uno dei coniugi. Ci sono possibilit di veder
riconosciuta, per via giudiziaria, la mia maggior
contribuzione allacquisto della casa, e quindi una diversa
suddivisione del ricavato della vendita (o un esborso
729
Lesperto risponde
Enti non profit e onlus
inferiore al 50% per liquidare la parte del coniuge)?
L.L. COSENZA
L
a risposta negativa. Rientrano nella comunione le-
gale dei beni gli acquisti compiuti dai due coniugi,
insieme o separatamente, a esclusione di quelli re-
lativi a beni personali (articolo 177 del Codice civile); e
non sono derogabili le norme relative alluguaglianza
delle quote (terzo comma dellarticolo 210 del Codice
civile). Allatto dellacquisto di un bene, possibile dare
atto che questo viene pagato con il prezzo del trasferi-
mento di beni personali di uno solo dei coniugi (articolo
179, lettera f) del Codice civile), ma la mancata dichiara-
zione espressa fa ricadere il bene in comunione. Nel ca-
so descritto, il lettore ci dice sia che il bene stato acqui-
stato in comunione, sia che in sede di separazione con-
sensuale i coniugi hanno ribadito la contitolarit al 50
per cento. Del resto, il regime di comunione legale dei
beni al quale le parti sono libere di derogare ha lo sco-
po di tutelare il coniuge economicamente pi debole e
in particolare quello che rinuncia a unattivit lavorati-
va nellinteresse della famiglia e per scelta comune.
[1962]
CONVIVENTI, NESSUN OBBLIGO
VERSO I FIGLI DEL PARTNER
In una famiglia anagrafica ex articolo 4, comma 1, del Dpr
30 maggio 1989, n. 223, quali obblighi ha il partner verso i
figli che la compagna ha avuto da un matrimonio che si
concluso con lirreperibilit del marito?
L.M. VENEZIA
L
a registrazione della famiglia anagrafica, di cui al-
lordinamento dello stato civile, non istituisce rap-
porti giuridici fra una persona e i figli del conviven-
te; e la semplice irreperibilit del genitore non fa venir
meno i suoi doveri nei confronti dei figli. Pertanto, in
mancanza di specifici provvedimenti giudiziari di limi-
tazione o decadenza, la responsabilit genitoriale resta
in capo a entrambi i genitori, anche quando i minori vi-
vono con il partner della madre: il compagno non ha la
facolt di assumere le decisioni riguardanti i figli della
convivente e non ha obblighi giuridici nei loro confron-
ti, non esercitando la responsabilit genitoriale. La con-
vivenza, anche in relazione ai doveri etici o morali so-
cialmente sentiti, pu per comportare lassunzione di
obbligazioni definite naturali dallarticolo 2034 del
Codice civile: la norma prevede, infatti, che chi fa spon-
taneamente delle elargizioni, ritenendolo un suo dove-
re morale o sociale, non pu chiederne la restituzione.
Quindi, ad esempio, il convivente che decida di provve-
dere al mantenimento dei figli della propria compagna
non potrebbe poi al termine della convivenza chie-
730
derle somme in restituzione.
A cura di Silvia Giamminola
ENTI NON PROFIT E ONLUS
[1963]
NEL REDDITO DELLA ONLUS
GLI IMMOBILI LOCATI A TERZI
Una Onlus ha un reddito da locazione di un immobile,
affittato da una Srl. Il reddito da locazione soggetto a Ires: si
pu applicare laliquota ridotta al 50% o, poich il conduttore
un attivit commerciale, si deve applicare laliquota
normale?
O.B. LASTRA A SIGNA
C
oncorrono alla formazione del reddito complessivo
delle Onlus, in base alle norme sul reddito fondiario,
gli immobili di propriet che sono oggetto di locazio-
ne a terzi, indipendentemente dalla tipologia della loca-
zione (a uso abitativo o commerciale). Per quanto attiene
allimponibile, questo viene ridotto del 5% a titolo di de-
duzione forfetaria per spese di gestione del contratto.
[1964]
OK AL MODELLO ENC
SE CONFORME AL PERIODO
Una fondazione in contabilit ordinaria, pur avendo perso
la qualifica di ente non commerciale, ha continuato a
utilizzare il modello unico per gli enti non commerciali (Enc),
quadro RF, anzich il modello unico per societ di capitali
(Sc). Quale sanzione prevista? La dichiarazione presentata
per quelle annualit considerata omessa?
P.C. MILANO
I
l Dpr 322 del 1998, articolo 1, comma 1, primo periodo
stabilisce che le dichiarazioni sono redatte, a pena di
nullit, su modelli conformi a quelli approvati per
ciascun anno dimposta. La Corte di cassazione, con la
sentenza 9973 del 15 maggio 2015 ha inoltre chiarito che la
sanzione ridotta (articolo 8 del Dlgs 471/1997) prevista
per la dichiarazione resa secondo modalit diversa da
quella prescritta, ma a condizione che limponibile indi-
cato non risulti di ammontare inferiore a quello accertato.
In pi, larticolo 6 del Dlgs 460/1997 afferma che indi-
pendentemente dalle previsioni statutarie lente perde
la qualifica di non commerciale qualora eserciti preva-
lentemente attivit commerciale per un intero periodo
dimposta.
Il mutamento di qualifica opera a partire dal periodo dim-
posta in cui vengono meno le condizioni che legittimano
Numero 21 - 5 giugno 2017

le agevolazioni, e comporta lobbligo di comprendere tut-
ti i beni che fanno parte del patrimonio dellente nellin-
ventario di cui allarticolo 15 del Dpr 29 settembre 1973, n.
600. Considerato ci, possibile ricordare che sebbene
sia stato utilizzato il modello Enc questultimo era quello
approvato per il relativo anno dimposta. Se comunque
nel corrispondente quadro RF stato indicato leffetti-
vo risultato del reddito dimpresa, con la conseguenza
di avere assolto interamente allobbligo impositivo
senza aver goduto di riduzioni o agevolazioni, non si in-
dividua nei fatti alcun danno erariale. Non ricorren-
do in tal modo gli estremi per poter considerare omessa
la dichiarazione, quella presentata esplicher piena-
mente i suoi effetti.
[1965]
PARROCCHIE, I REQUISITI
PER FRUIRE DEL 5 PER MILLE
Le chiese rettoriali e, in genere, le parrocchie rientrano tra
gli enti del volontariato che possono iscriversi nellelenco
dellagenzia delle Entrate, per poter fruire del cinque per
mille dellimposta sul reddito delle persone fisiche?
A.N. PALERMO
L
a risposta negativa. Come indicato nella circolare
30/E del 22 maggio 2007 dellagenzia delle Entrate, per
quanto riguarda le parrocchie, la norma di riferimen-
to costituita dalla legge 222 del 20 maggio 1985 (Disposi-
zioni sugli enti e beni ecclesiastici in Italia e per il sostenta-
mento del clero in servizio nelle diocesi). Larticolo 1 di
tale legge prevede che gli enti costituiti ed approvati dal-
lautorit ecclesiastica, aventi sede in Italia, i quali abbia-
no fine di religione o di culto, possono essere riconosciuti
come persone giuridiche agli effetti civili con decreto del
Presidente della Repubblica, udito il parere del Consiglio
di Stato. Una volta ottenuto il riconoscimento, tali enti
a norma dellarticolo 5 della legge 222/85 devono iscri-
versi nel registro delle persone giuridiche, secondo le
modalit attualmente previste dal Dpr 361 del 7 dicembre
2000 (Regolamento recante norme per la semplificazio-
ne dei procedimenti di riconoscimento delle persone giu-
ridiche private e di approvazione dellatto costitutivo e
dello statuto). Come tali, possono configurarsi quali
Onlus di diritto, limitatamente alle attivit svolte nel-
lesclusivo perseguimento di finalit di solidariet sociale
nei settori espressamente indicati nel comma 1, lettera a),
del citato decreto 460 del 1997. Provvedendo, comunque,
per tali attivit:
alla tenuta separata delle scritture contabili di cui allar-
ticolo 20bis del Dpr 600 del 1973;
al rispetto dei requisiti statutari e dei vincoli sostanziali
imposti dallarticolo 10 del Dlgs 460 del 1997.
Verificate tali condizioni, la parrocchia pu iscriversi nel-
Numero 21 - 5 giugno 2017
Lesperto risponde
Inail
lelenco dellagenzia delle Entrate fra gli aventi diritto al
cinque per mille.
A cura di Romano Mosconi
INAIL
[1966]
I SOCI LAVORATORI DEVONO
ASSICURARSI ALLINAIL
In una Srls operante nel settore della ristorazione ci sono
unamministratore unico e un socio. Questultimo deve
essere assicurato? In un messaggio, lInail ha risposto solo
sul quesito per lassicurazione dellamministratore unico.
L.M. REGGIO CALABRIA
A
i fini dellassicurazione Inail, i soci lavoratori di
qualsiasi tipo di una societ non artigiana si conside-
rano alla stregua dei normali dipendenti, se svolgo-
no attivit lavorativa diretta a favore dellazienda, sia sot-
to la forma della subordinazione gerarchica che funzio-
nale. Nel caso in esame, se il socio presta la propria attivit
lavorativa in azienda, deve obbligatoriamente essere as-
sicurato allInail secondo larticolo 4, comma 7, del decre-
to del Presidente della Repubblica 1124/1965.
[1967]
LA TUTELA DAGLI INFORTUNI
VALE PER TUTTI I RISCHI
Un dipendente addetto alla saldatura, assicurato alla voce
di rischio Inail 6291 (tasso pari al 79 per mille), subisce un
infortunio mentre effettua la manutenzione su un
macchinario presente in azienda, ma non legato al ciclo di
saldatura. Pagando un premio Inail pi alto, lazienda copre
anche eventuali incidenti che sono compresi in lavorazioni
con un tasso di rischio pi basso?
G.S. VERBANIA
L
a risposta affermativa. Nel nostro ordinamento giu-
ridico, la tutela contro gli infortuni sul lavoro e le ma-
lattie professionali regolata dal Testo unico appro-
vato con il Dpr 1124/1965, il quale allarticolo 1 indica le at-
tivit protette, e allarticolo 2 elenca i caratteri che leven-
to infortunistico deve avere per essere qualificato come
infortunio sul lavoro. In particolare, dal combinato di-
sposto di queste norme, per essere qualificato infortu-
nio sul lavoro levento devessere avvenuto in occasio-
ne di lavoro, per causa violenta, e comportare una deter-
minata inabilit. La tutela dellinfortunio, in base ai citati
principi, non vincolata al concetto del rischio profes-
sionale assicurato, ma piuttosto a quello delloccasione
731
Lesperto risponde
Previdenza
di lavoro, intendendo per tale qualsiasi situazione di ri-
schio di infortunio in cui il lavoratore si trovi a operare, in
esecuzione di obblighi che nascono dal rapporto di lavo-
ro. Nel caso in esame, se la manutenzione del macchina-
rio connessa agli obblighi derivanti dal contratto di la-
voro, linfortunio provocato nella fase della manutenzio-
ne essendo collegato con lattivit lavorativa sogget- P.D. TORINO
to allobbligo di tutela.
A cura di Antonio Traficante
PREVIDENZA
[1968]
VERSAMENTI GEOMETRI E INPS:
CUMULATI SE NON COINCIDONO
Sono un geometra libero professionista, iscritto alla Cassa
previdenza geometri. Nel 2017 ho compiuto 65 anni, e al 31
dicembre 2017 maturer 40 anni di versamenti previdenziali
alla Cassa. In vari periodi, ho effettuato anche versamenti
previdenziali Inps (in quanto supplente scolastico, titolare di
attivit commerciale, coadiuvante) per un totale di 25
settimane e 86 mesi. Posso andare in pensione nei primi mesi
del 2018? E come devo comportarmi con le due differenti
contribuzioni?
L.F. PIZZIGHETTONE
L
a Cassa geometri prevede laccesso alla pensione di
anzianit con 40 anni di contributi. Quindi, nel 2018
il lettore potr accedere a tale pensione, se a fine
2017 maturer 40 anni di contributi. Per quanto concer-
ne la contribuzione Inps, potrebbe chiedere il cumulo
dei contributi, sempre se gli stessi (cio quelli Inps e
quelli da geometra) non siano coincidenti. Se sono
coincidenti, li perderebbe in quanto non esiste la possi-
bilit di chiedere la pensione supplementare per i titola-
ri di pensione delle casse professionali, e i pochi contri-
buti Inps non permettono di avere una pensione auto-
noma. Sulla materia del cumulo, per, si ancora in atte-
sa di istruzioni per quanto concerne gli assicurati alla
casse dei liberi professionisti.
A cura di Aldo Forte
[1969]
PER ACCEDERE ALLA RITA
OCCORRE AVERE 63 ANNI
Un mio familiare ha 60 anni di et e 30 anni di lavoro. La
ditta in cui lavora chiude a fine anno. Deve arrivare alla
pensione, non ha titolo per la pensione anticipata sociale e
vuole usare la Rita (rendita integrativa temporanea
anticipata). Intende ora iscriversi al Fonte e a fine anno
732
versare su tale fondo tutto il Tfr maturato (circa 45.000 euro).
Per due anni avr la Naspi, poi a 63 anni chieder la Rita
(per 1.000 euro al mese per 3 anni e 6 mesi) e consumer la
somma accantonata presso il fondo pensionistico Fonte.
possibile questa soluzione, per i lavoratori anziani che hanno
il Tfr in azienda?
I
l lettore percepir la Naspi per il periodo massimo di
due anni. Dai dati forniti, non sembra per che possa
avere i requisiti per accedere alla Rita, perch non
avr i 63 anni richiesti dalla norma. Inoltre, la Rita stata
introdotta in via sperimentale fino al 31 dicembre 2018:
quindi, in assenza di proroghe dellintervento legislati-
vo, non potr accedere a tale opzione.
Il lettore potr dunque utilizzare il trattamento di fine
rapporto maturato, nel periodo che intercorre tra la fine
della Naspi e laccesso alla pensione di vecchiaia; e usa-
re tale somma quale fonte di reddito per vivere in
quel periodo.
Al ricorrere delle condizioni di legge, e sempre che sa-
ranno prorogati per gli anni successivi al 2018 gli inter-
venti previsti nella legge di Bilancio 2017, potr accede-
re allApe sociale prevista per i lavoratori che si trovano
in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del
rapporto di lavoro per licenziamento, che hanno con-
cluso integralmente la prestazione per la disoccupazio-
ne loro spettante da almeno tre mesi e sono in possesso
di unanzianit contributiva di almeno 30 anni.
[1970]
CONTRIBUTI SEPARATI
NON RICONGIUNGIBILI
Sono un medico dipendente ospedaliero di 63 anni, con 41
anni e quattro mesi di contributi inps, e dovrei andare in
pensione anticipata il primo dicembre del 2018. Allinizio
della carriera ho svolto attivit libero professionale, per circa
tre anni, versando contributi alla gestione separata dellInps
(piccole somme per unattivit appena iniziata). I periodi
sfruttabili, perch non si sovrappongono ad altri,
corrispondono a un anno e quattro mesi. Posso utilizzare
questi contributi per ricongiungere i periodi contributivi, a
titolo gratuito, e andare in pensione al pi presto? O devo
aspettare il decreto attuativo, per sfruttare il cumulo gratuito
previsto dalla legge di Bilancio 2017?
V.A. PALERMO
I
l lettore non fornisce indicazioni utili, n esplicita
se si tratta di un dipendente pubblico o privato. Inol-
tre, precisa che allinizio della professione ha svolto
attivit libero professionale con iscrizione alla gestio-
ne separata Inps. Tale gestione sorta solo nel 1996 e,
quindi, sembrerebbe accavallarsi a periodi gi utili
Numero 21 - 5 giugno 2017

(tranne nellipotesi in cui tale periodo si collochi nel
mezzo dei 41 anni e quattro mesi). I contributi della ge-
stione separata Inps non possono essere ricongiunti
(per la loro natura), ma possono essere cumulati. E non
esiste nel nostro ordinamento la possibilit di ricon-
giungere periodi a titolo gratuito (salvo eccezioni
espressamente previste da norme di legge, ma non
questo il caso). Inoltre, non deve essere emanato alcun
decreto attuativo per lapplicazione del cumulo contri-
butivo (gi introdotto nel nostro ordinamento con la
legge 228/2012); mentre la legge di Bilancio 2017 ha este-
so, dal 1 gennaio 2017, il cumulo anche alle Casse dei
liberi professionisti.
Nel caso dei dipendenti pubblici, il cumulo comporta il
pagamento del trattamento di fine servizio/rapporto,
dodici mesi dopo il raggiungimento dellet prevista
per la pensione di vecchiaia (nel caso in esame, non pri-
ma del 2022/2023).
[1971]
DUE MESI DI BONUS ALLANNO
CON INVALIDIT OLTRE IL 74%
Ho 58 anni di et e 37 di contributi. Sono stato assunto
nel 1979 come invalido civile, con invalidit superiore a un
terzo e che, nel corso degli anni, passata al 67%, per
arrivare poi al 75% (con laggiunta della gravit
dellhandicap) nel novembre 2000. Tutto ci fino al
febbraio 2008, anno in cui (a causa di un ictus ischemico,
capitato nel 2007) mi stato riconosciuto il 100% di
invalidit, con residue capacit lavorative. Vorrei quindi
capire quando potr andare in pensione, anche perch il
mio lavoro di addetto al servizio clienti (via telefono, chat
e email) non dei pi tranquilli. Mi pare di aver capito di
aver diritto (secondo la legge 104/1992) allo sconto di due
mesi per ogni anno di lavoro, dal momento del
riconoscimento della gravit (che, come ho scritto,
avvenuta nel novembre del 2000). Leggo diverse
informazioni al riguardo, non sempre concordanti e vorrei
capire quando sarebbe il caso di iniziare a muovermi.
F.D. VILLASANTA
I
lavoratori con percentuale di invalidit superiore al
74% maturano due mesi di bonus per ogni anno di
servizio, secondo le disposizioni di cui allarticolo
80, comma 3, della legge 388/2000. La maggiorazione
spetta anche per periodi antecedenti al 2002, sempre
che il lavoratore possa vantare una percentuale supe-
riore al 74 percento. Il bonus non pu superare com-
plessivamente i cinque anni nellintero arco della vita
lavorativa. Il riconoscimento dellhandicap in situa-
zione di gravit, ex legge 104/1992, ininfluente ai fini
della maturazione del bonus in argomento, dove conta
esclusivamente la percentuale di invalidit. Secondo i
Numero 21 - 5 giugno 2017
Lesperto risponde
Pubblica amministrazione
dati forniti, dal novembre 2000 al maggio 2017 (essendo
trascorsi 16 anni e mezzo) il lettore ha maturato 33 mesi
di bonus, che si sommano ai 37 anni di effettivo lavoro.
Lattribuzione del bonus va chiesta al momento della
presentazione della domanda di pensione allInps.
[1972]
I REQUISITI DELLANTICIPATA
PER IL DIPENDENTE PUBBLICO
Sono nato il 21 marzo 1956, ho assolto lobbligo militare dal
15 marzo 1977 al 07 marzo 1978, e sono dipendente pubblico
dal 1 ottobre 1979. Quando potr andare in pensione?
G.B. CASERTA
S
ulla base dei dati contributivi forniti, il lettore ma-
turer il diritto alla pensione anticipata nel 2022,
quando si stima che saranno richiesti 43 anni e cin-
que mesi di contributi. Il requisito risentir degli effetti-
vi adeguamenti legati alla speranza di vita, che dal 2019
avranno decorrenza biennale.
Essendo il lettore un dipendente pubblico, poich al
perfezionamento del requisito contributivo citato
avr gi compiuto i 65 anni di et (limite ordinamentale
previsto nel pubblico impiego per la generalit dei lavo-
ratori), la pubblica amministrazione provveder alla ri-
soluzione del rapporto di lavoro, secondo larticolo 2,
comma 5, del Dl 101/2013.
A cura di Fabio Venanzi
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
[1973]
ALBO DEI GIUDICI POPOLARI:
CANCELLAZIONE AMMESSA
A mio figlio (di quasi 30 anni) arrivato dal Comune
laggiornamento degli albi dei giudici popolari, ex articolo 21
della legge 287/1951. Il problema che lui biologo, con
laurea triennale non ha un posto fisso e lavora in forma non
continuativa (tipo free lance) per unazienda tedesca. Vorrei
sapere se pu chiedere, con lautocertificazione, il mancato
possesso dei requisiti. In Italia non trova impiego e, se
dovesse rifiutare anche solo una volta il lavoro offerto in
Germania, non lo chiamerebbero pi.
M.C. VARESE
A
llalbo dei giudici popolari di Corte dassise e di
Corte dassise dappello si viene iscritti a doman-
da, avendone i requisiti. Si pu essere cancellati,
sia per perdita degli stessi requisiti, sia a richiesta: in
uqesto caso, pi che di unautocertificazione, si tratta
733
Lesperto risponde
Agricoltura
di una domanda di cancellazione, motivata per le ragio-
ni di permanenza allestero o comunque di impossibili-
t di assicurare lo svolgimento delle relative funzioni.
Nella prassi, molti Comuni predispongono una modu-
listica apposita, ma senzaltro possibile una domanda
in forma libera.
[1974]
LA RESIDENZA SI PU FISSARE
IN UN PREFABBRICATO
possibile fissare la propria residenza anagrafica in un
prefabbricato in legno, arredato e ancorato al suolo? Oppure
lufficio anagrafico comunale, anche sulla base delle verifiche
della polizia municipale, pu negare liscrizione, in quanto
non si tratta di un immobile?
A.D. AREZZO
I
n base allarticolo 43, secondo comma, del Codice
civile, la residenza stabilita nel luogo di abituale
dimora, ossia nel luogo ove abitualmente si esplica
la vita familiare e sociale di un soggetto: rappresenta
quindi un diritto fondamentale di libert (poich cia-
scuno pu scegliere la citt dove vivere) e un tratto irri-
nunciabile della personalit (poich ognuno ha diritto
di sentirsi parte integrante della comunit, anche se in-
digente). Pertanto, non vi possono essere limitazioni al
suo rilascio, in relazione al luogo da considerarsi quale
dimora abituale. Tale circostanza trova conferma nel-
la circolare del ministero dellInterno n. 8 del 1995 a
sua volta formulata sulla giurisprudenza consolidatasi
negli anni (si veda la sentenza di riferimento del Tar
Piemonte 320/1991) che specifica come non pu es-
sere di ostacolo alla iscrizione anagrafica la natura del-
lalloggio, quale ad esempio un fabbricato privo di li-
cenza di abitabilit ovvero non conforme a prescrizio-
ni urbanistiche, grotte, alloggi in roulotte. La funzio-
ne dellanagrafe, infatti, di rilevare la presenza
stabile, comunque situata, di soggetti sul territorio co-
munale, n tale funzione pu essere alterata dalla pre-
occupazione di tutelare altri interessi anchessi degni
di considerazione, quale ad esempio lordine pubblico,
lincolumit pubblica, per la cui tutela dovranno essere
azionati idonei strumenti giuridici, diversi tuttavia da
quello anagrafico. A prescindere dallalloggio, quin-
di, si ha comunque diritto alla residenza (che a sua volta
d accesso ad altri diritti, come quello di voto, di assi-
stenza sanitaria, di rilascio della carta di identit) pena
la violazione dellarticolo 16 della Costituzione, poich
liscrizione anagrafica unicamente vincolata dalla
verifica di corrispondenza fra quanto dichiarato dal
cittadino e leffettiva, abituale, presenza dello stesso
sul territorio comunale.
A cura di Umberto Fantigrossi
734
AGRICOLTURA
[1975]
AI COLTIVATORI I REDDITI
DEI TERRENI IN PRESTITO
Un coltivatore diretto, che versa i contributi Inps alla
gestione agricola, ha la disponibilit del terreno su cui svolge
lattivit, in virt di un contratto di comodato duso gratuito.
Chi deve dichiarare il reddito agrario collegato?
S.F. SASSARI
L
articolo 33 del Dpr 917/1986 stabilisce che il reddito
agrario debba essere imputato allaffittuario se il
terreno dato in affitto; mentre nulla viene preci-
sato dalla norma di legge circa lipotesi di comodato. Le
istruzioni del modello Redditi, tuttavia, superano il dato
normativo e prevedono che se lattivit agricola eserci-
tata da unaltra persona (diversa dal proprietario), il red-
dito dominicale spetta, comunque, al proprietario, men-
tre il reddito agrario spetta a chi svolge lattivit agricola.
Di conseguenza, si ritiene che il proprietario del fondo
debba dichiarare il reddito dominicale, a meno che lo
stesso non sia sostituito dallImu (trattandosi di terreni
non affittati), mentre il comodatario del fondo debba di-
chiarare il reddito agrario, operando la rivalutazione del
70% e lulteriore rivalutazione del 30 per cento. La rivalu-
tazione del 70%, infatti, non si applica soltanto nel caso di
terreni dati in affitto a giovani agricoltori; e quella del
30% non si applica soltanto nel caso di terreni posseduti e
condotti da coltivatori diretti o Iap iscritti nella previ-
denza agricola. E, nel caso esposto, il terreno non dato in
affitto, n coltivato dal proprietario in possesso delle
qualifiche necessarie.
[1976]
PRELAZIONE SUI FONDI VICINI
NEGATA ALLA SOCIET NON IAP
Se una Snc, sebbene proprietaria di alcuni terreni
agricoli coltivati dalla stessa, non ha i requisiti di societ
agricola (perch esercita prevalentemente attivit
industriale con soci artigiani) e non pu esercitare il
diritto di prelazione agraria sul fondo confinante, posto in
vendita ex articolo 2, comma 3, legge 99/2004, tale diritto
pu spettare ai soci che prestando la propria opera nella
societ coltivano anche il terreno confinante, in base
allarticolo 9 del Dlgs 228/2001 o allarticolo 8, comma 9,
della legge 590/1965? In caso affermativo, quali sono i
requisiti della societ e dei soci, affinch tale diritto
possa essere esercitato legittimamente? I requisiti
devono essere posseduti da tutti i soci, oltre che dalla
Numero 21 - 5 giugno 2017

societ, per un eventuale esercizio?
R.P. FOGGIA
L
articolo 8 della legge 590/1965 prevede che, in ca-
so di trasferimento di terreni agricoli a titolo one-
roso, spetti il diritto di prelazione agli affittuari
coltivatori diretti del fondo posto in vendita, a condi-
zione che conducano il terreno da almeno due anni e
non abbiano alienato altri terreni negli ultimi due anni.
Larticolo 7 della successiva legge 817/1971, novellato
per effetto dellarticolo 1, comma 3, della legge 154/2016,
ha esteso il diritto di prelazione anche al coltivatore
diretto proprietario di terreni confinanti con fondi of-
ferti in vendita e allimprenditore agricolo profes-
sionale iscritto nella previdenza agricola proprietario
di terreni confinanti con fondi offerti in vendita.
Dalla lettura combinata dei due articoli, si evince che la
prelazione spetta prima agli eventuali conduttori colti-
vatori diretti, e in seconda battuta ai confinanti in pos-
sesso delle qualifiche necessarie.
Ecco il significato delle abbreviazioni normative contenute nell'Esperto risponde
Dm = Decreto ministeriale Dl = Decreto legge
Cm = Circolare ministeriale Dlgs = Decreto legislativo
Rd = Regio decreto
Numero 21 - 5 giugno 2017
Lesperto risponde
Agricoltura
Nel caso esposto, il confinante una societ, priva dei
requisiti per essere definita agricola e quindi tanto pi
priva dei requisiti per essere qualificata come societ
Iap (imprendiotre agricolo professionale). Questa so-
ciet, dunque, non ha alcun titolo per esercitare la pre-
lazione agraria. Tantomeno i soci della societ posso-
no esercitare la prelazione: infatti, questi non condu-
cono il terreno, ma sono semplicemente parte della
compagine societaria del soggetto che conduce il ter-
reno. Inoltre, dalla lettura del quesito, si evidenzia co-
me tali soci siano artigiani e dunque non qualificati co-
me coltivatori diretti o imprenditori agricoli profes-
sionali. Di conseguenza, se anche il fondo fosse da loro
condotto direttamente, essi non avrebbero titolo per
esercitare la prelazione agraria. In ultimo, si precisa
che larticolo 2, comma 3, del Dlgs 99/2004 estende il
diritto di prelazione anche alle societ di persone, qua-
lificate come agricole, che abbiano almeno la met dei
soci coltivatori diretti.
A cura di Gian Paolo Tosoni e Marcello Valenti
Tuir = Testo unico delle imposte sui redditi
Dpr = Decreto del Presidente della Repubblica
Dpcm = Decreto del Presidente del Consiglio del ministri
735
Lesperto risponde
Istruzioni per l'uso

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736 Numero 21 - 5 giugno 2017