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Romni din toate rile, unii-v n cuget i simiri!

Giugno/ Iunie 1989. Anno/Anul XVIII. N. 204'

MANESC
FOAIA MISCARII ROMNE PENTRU UNITATEA EUROPEI

Mensile. Spedizione abb. postale Gruppo III 70070 - 00187 Roma, Fora Traiano 1/ A, TeI.(06)679.77.85

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MIHAI EMINESCU

1889 - 1989
Fondazione Centro UNESCO Milano Golden
Europea Age

Dragan University

Tavola rotonda
dedicata 0110 commemorazione del centenario delia morte
del massimo poeta romeno

MIHAI EMINESCU

INTERVERRANNO

Prof. Gluseppe Costantlno Dragn Prof. Traian Fllip


Presidente del Centro UNESCO Membro del!' Unlone Scrittort Roment
Milano (Bucarest)

Prof. Stefan Pascu Prof. Mariano Baffl


Vicepresidente deU'Accademia di Romania Presidente del!'UntversitlJ Popolare Romana
(Cluj-Napoca) (Roma)

Prof. Ovidiu Varga Mariana Campean Saggtsta


Membro del Consiglio delia Cultura e autrtce del volume "II desiderto senza marginI"
dell'Educazione (Ed.Nagard.1989J. apparso In occaslone
(Bucarest) del centenar10 Emlnescu.(Bologna)

Sara data lettura di alcuni versi del poeta


in lingua italiana e romena.

SEGUIRA'
l'ascolto della registrazione di alcuni Lied sui versi di Eminescu
interpretati daI famoso basso
Nicolae Florei
(featro dell'Opera dt Bucarest)
si ascolteranno inoltre alcuni brani registrati tratti dalle sinfonie di
Anatol Vieru e Mihnea Brumariu
ispirate aIle poesie di Mihai Eminescu.

Lunedi, 15 Maggio 1989, ore 17,30


Sala Convegni "Teresa Dragn"

Via Larga 11, Milano

EMINE,SCU

PRINCIPE DEL PENSIERO


Prof. G.C.DRAGAN
Una tavola rotonda dedicata a Eminescu, parso come un meteora. Lo avevano prece
il pili grande poeta dei Romeni, l'ultimo duto autori che hanno presentato i grandi
grande tardo romantico, e un avvenimento confronti dei Romeni con gli invasori, che
culturale che si celebra in tutto il mondo, con hanno descritto la storia dell'Impero Otto
una serie di manifestazioni organizzate sotto mano e gli sforzi per la sopravvivenza di un
gli auspici deH'Unesco. piccolo popolo, conteso dall'Occidente e
Il presidente del Centro Unesco ha pro dall'Oriente. Dunque Eminescu ha trovato
posta aHa Unigold e alla Fondazione Euro una letteratura carica di storia e di documen
pea Dragan di organizzare questa manifesta tazioni, di esperienze tragiche e personaggi
zione. Infatti, il nostro Centro Unesco di Mi eroici. La mitologia nazionale aveva tentata
lano appoggia le iniziative Unesco di Parigi, Cantemir (Descriptio Moldaviae, Historia
per realizzare una migliore intesa degli uomi hieroglifica), Asachi, Hasdeu, Bolintineanu,
ni attraverso la cultura e la celebrazione di Negruzzi. Laddove non esistevano documen
quei valori che superano i confini nazionali, ti, Eminescu haaperto la strada dell'immagi
diventando cosi universali. L'Europa, aHa nazione per rievocare il passato delia nazio
cui frontiera dell'est la Romania tiene alta la ne. Basta scorrere soltanto i suoi versi anto
fiaccola delia latinita, questa Europa festeg logizzati per rendersi conta di come siano as
gia quest'anno una dei grandi nomi, forse il sociati riflessione logica e intuizione poetica,
pili grande, che appartiene alia cultura rome fatto storico ed esaltazione lirica.
na, il poeta Mihai Eminescu. Anni fa fu fe Eminescu manifesta il suo genio in poe
steggiato il principe Demetrio Cantemir, che sia, nel dramma, nella filosofia, nella co
scrisse la prima storia dell'Impero Ottoma smogonia, nella mitologia. Nella Preghiera
no, e il cui figlio, Antioco, diventa il primo di un dacia colpisce la comprensione profon
poeta russo. Oggi vogliamo festeggiare non da che egli ha del sentimento religioso dei
un principe politico, ma un principe del pen Daci, che ritenevano la morte una salvezza
siero. divina (e il motivo per il quale Decebalo e i
Formatosi a Vienna e a Berlino, Emine suoi consiglieri bevono la coppa con il vele
scu e un europeo penetrato dello spirito pili no, allorche illoro impero ecaduto nelle ma
evoluto del secolo scorso, un precursore del ni dei Romani!). La fede nell'imortalit
le grandi rivoluzioni sociali e culturali che di deH'anima ha reso i Daci guerrieri cosi bravi,
li a poco sarebbero accadute. Nel definire se che Traiano voile immortalarli suHa sua co
stesso, egli si vide precocemente costretto a lonna, con a capo il loro re Decebalo. Pro
definire il mondo nel quale era apparso. prio a Decebalo Eminescu aveva intenzione
Scrivendo il dramma del passato, egli si e di dedicare un affresco completo, e infatti
consacrato allo studio delle letterature classi troviamo una presentazione del re ormai vec
che greca e romana, grazie alle quali porta chio, vinto, povero e sconosciuto.
alia luce anche la mitologia autoctona. Qual Nella concezione deH'autore la creazione
cuno ha osservato che Eminescu ha visto la mitologica e aHa base di tutti gli inizi, persi
Dacia con gli stessi occhi con cui Goethe ave no in Omero. Sin daHa nebulosita del mita si
va visto la Grecia. Certamente egli non e ap- stabiliscono le matrici, esperienze delle gene

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razioni, cia che fa si che la natura del sentire dei testi delle Cronache, ma si ferma al mo
si dispieghi in consonanza al temperamento, mento dell'avanzata ottomana in Europa.
alia struttura sociale e alia fisionomia dei po Passa quindi al dramma di Michele il Bravo.
poli. E' negli usi locali che ritroviamo la sto Eminescu immagina una serie personaggi
ria. Nelle tradizioni dionisiache e pitagoriche femminili soavi, eroici e terribili. La Princi
noi osserviamo le nostre affinita con i Greci, pessa Chiajna, Mira, Anna Movila. Quando
che pera abbiamo superato, dai momento descrive personaggi che hanno fatto tremare
che Zalmoxis (uomo, re e dio), sebbene sia il mondo, come Horea, Closca e Crisan, o
contemporaneo agli dei dell'Olimpo e delia quando evoca Andrea Muresanu, il poeta
Walhalla, si l;tifferenzia da questi per il fatto immagina figure romantiche, poemi faustia
di mettere i Daci direttamente in contatto ni. Muresan e un filosofo del male che cerca
con la divinita. Gli dei dei Greci servivano la felicita negativa attraverso il sonno, i soldi
soltanto i Greci, come pure avveniva per gli e l'eremitaggio. I personagi di Eschilo, i suoi
dei romani, che erano divinita esclusive dei temi, vengono fatti passare nel mondo rome
Romani. Dai momento che questi dei sape no. E' il periodo in cui nell'opera di Emine
vano essere malvagi, essi dovevano venire scu si osservano le tracce di Schiller, Novalis,
blanditi con sacrifici, diventando cosi com Hoffmann, Gautier. Qui osserviamo la pre
plici dei delitti umani, e mostrando passioni senza delia teoria romantica del genio.
e vizi umani. Zalmoxis, invece, dio muto, in Una delle perle pili preziose delia poetica
terveniva soltanto quando erano trasgredite di Eminescu e il sonetto Venezia. E' un so
le leggi delia natura. Per lui la morte non era netto perfetto, in cui si mostra che col passar
un castigo, ma una via di salvezza e di ricon del tempo Venezia si sta consumando, fatto
ciliazione con il destino. per il quale si spegne la sua vita. 10 stesso
Nelle creazioni giovanili Eminescu rivela I'ho tradotto in italiano e fu letto alia radio
di aver assimilato dati e motivi folclorici, ma romena nell'ambito di un programma intito
anche elementi concreti delia letteratura clas lato Un inverno a Venezia.
sica greco-romana. Eminescu, che soffri molto, come il Leo
Purtroppo I'epopea di Eminescu si e fer pardi, con il quale era imparentato spiritual
mata alia fase di elaborazione, cosi come si mente, visse poco, soltanto 39 anni. Gli
interromperanno anche i tentativi di descri manca il tempo per realizzare I'epopea ro
vere in moda plastico, con immagini dram mena basata sulla storia e sulla mitologia dei
matiche, il medioevo nazionale. 11 poeta in Traci. Speriamo di vedere tradotta in lingue
tendeva comporre I'epopea del periodo me di larga circolazione una mitologia europea,
dievale secondo capitoli ben definiti. Ogni come quella di N. Densusianu, Dacia prei
episodio avrebbe dovuto portare il nome di storica, perche la mitologia non e solo dei
un celebre personaggio storico: Dragos il Greci.
Voivoda, Alessandro il Buono, Stefano ed In filosofia, Eminescu e da accostare a
Elia, Stefano il Grande, Bogdan il Cieco, Schopenhauer e a Kant.
Stefano il Giovane, Petru Rares, Alessandro In letteratura, cristallizza la lingua rome
ed Elia, Alessandro Lapusneanu, Despota il na, crea nuove correnti, fu un romantica di
Voivoda. Di questi capitoli alcuni sono stati tona piuttosto pessimista.
sommariamente abbozzati, altri appena In politica, ebbe una visione chiarissima
enunciati. e fu un giornalista insuperabile.
Nell' Ultima Musatin osserviamo un pro Eminscu compi anche studi di sociologia
getto bizzarro e nebuloso, privo di base do applicata alia zona del Danubio. In sociolo
cumentaria. Talvolta Eminescu, nel tentati gia arriva ad esprimere una verita essenziale:
vo di uscire dalla mitologia, si volge al tea se le cifre non governano il mondo, esse
tro, componendo opere storiche sulla base mostrano almeno come e governato.

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Partito da una moltitudine di temi, Emi trent'anni di pili, dovremmo pensare Mircea
nescu, dopo averii analizzati tutti, li ha ri Eliade nel molo dell'epigono e dell'invento
composti in quadri generali. Oi alcuni di re, poiche anch'egli trae sostanza dalie stesse
questi sono rimaste soltanto sommarie pre sorgenti di Eminescu, per rivolgersi poi alia
sentazioni, di altri nient'altro che il progetto. mitologia indiana. Eliade continua, nella sua
Ma le generazioni che 10 hanno seguito han opera, la congiunzione di documenta e fan
no continuato a tessere il filo che la morte tastico, avendone ricevuto gli archetipi da
prematura del poeta aveva interrotto. Queste Eminescu, e avendoli fatti sedimentare su di
generazioni hanno cominciato a misurare le un terreno scientifico. Cosi crea la storia
dimensioni e le forme del passato e, come da delle religioni, un capitolo delia quale, dedi
un campo' di grano, alcuni hanno preso i cato ai nostri avi, intitolato Da Zalmoxis a
chicchi necessari alla rigenerazione. Gengis Khan, ebbi occasione di asc,oltare,
Per immaginarci come sarebbe stata la letto da Eliade stesso, alcuni decenni or so
cultura romena se Eminescu fosse vissuto no, nel corso di una vacanza.

AI MIEI CRITICI

MOlti sono i fiori, ma pochi


Come i fiori alia porta delia vita

Portano il fmtto nel mondo,


Battono alla porta dei pensieri,

Tutti battono alla porta della vita,


Tutti chiedono di entrare nel mondo

Ma si scuotono e molti muoiono.


Chiedono gli abiti delle parole.

E' facile scrivere versi


Per le tue proprie passioni,

Quando non hai niente da dire,


Per la tua propria vita,

Infilando parole vuote


Oove hai i giudici

Che suonano false.


Non addolorati con gli occhi di ghiaccio?

Ma quando il cuore si tormenta


Ah! allora ti sembra

Oi desideri vivi e molti patimenti,


Che sulla testa ti cada il cielo:

E alle loro voci la tua mente


Oove troverai la parola

E' pronta per ascoltarii tutti,


Che esprima la verita?

Voi critici, con fiori deserti,


Non portate nessun fmtto
E' facile scrivere versi
Quando non hai niente da dire.
M. EMINESCU

(Traduzione di Mariana Campean)

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M]HAI EMINiESCU

E LA SUA IMPRESSIONANTE

CULTURA PLURIVALENTE

Prof. STEFAN PASCU

Gli scritti riguardanti il pensiero e la creazione emineschiana sono numerOSISSlml


nonche vasti, vari e importanti. In primo luogo gli scritti sul genio deHa poesia romena quale
poeta, ma non mancano neanche queHi che trattano deHa sua cultura. E' un soggetto che af
frontano numerosi studi di ampio respiro e monografie dedicate ad Eminescu, oltre che di
versi studi particolareggiati apparsi in varie pubblicazioni. Nel 1956-l'eminente esegeta
deH'opera di Eminescu che fu George Clinescu pubblico suHa cultura di Eminescu un vasta
studio, contenente una ricca serie di informazioni non molto sistematizzate. 1 Tale situazione
mi ha spinto ad intraprendere la stesura deHe annotazioni che seguono, con la convinzione di
fare opera non priva di una certa utilita, specialmente daI momento che la questione sara
considerata innazitutto storicamente.
Per una corretta comprensione del concetto di cultura negli scritti di Eminescu sono
necessarie alcuhe brevi osservazioni.
Durante gli anni deHa sua giovinezza Eminescu scrisse una studio daI titolo pretenzioso
Cultura e scienza. Lo scrittore ventenne distingueva fra la cultura di una coHettivita, quale
somma dell'intera vita spirituale, e la cultura individuale, per poi sottolineare l'antitesi fra la
cultura e la scienza, la morale e il senso del beHo. Le nozioni di cultura e scienza si trovano in
un stretto rapporto, daI momento che l'attivita spirituale dell'uomo colto ha la sua sorgente
neHa scienza e neHe arti. Quest'ultime - la scienza e le arti - sono investite daHo spirito nazio
naie, e l'individuo colto, per quanto sia individuale 10 scopo deHa cultura, purtuttavia espri
me sempre 10 spirito nazionale. Inoltre, continua il giovane Eminescu, la cultura non signifi
ca solo il grado di sviluppo dell'intelligenza e deHa spiritualita ma anche il progresso deHe
qualita morali, spirituali ed estetiche e la sintesi di queste delinea la beHezza deHa vita. L'in
flusso di Schiller, il quale viene invocato, di Schleiermacher e di Herbart e presente soprat
tutto nella caratterizzazione deH' anima beHa e del rapporto tra il bello e la morale.
La cultura di un popolo ela somma deHa sua intera vita spirituale, deHe sue aspirazioni
e deHe sue realizzazioni nei campi deH'arte e deHa scienza, dei suoi costumi; un popolo e col
to per i suoi costumi, le sue religioni, la sua visione del mondo e soprattutto per la sua lingua
che e 10 specchio di tutto. L'importanza deHa lingua nella civilta di un popolo sta nel fatto
che la lingua e un organismo vivo e da la misura deHa civilta di un popolo, essendo la prova
deHa maturita deHa cultura pubblica deHo spirito, e serbando e trasmettendo da una gene
razione all'altra un moda di guardare e di concepire il mondo.
Cosi come per la societa letteraria Junimea (La gioventu), per Eminescu neH'idea di
progresso econtenuta l'idea deH'evoluzione storica continua. Il progresso suppone le proprie
leggi naturali, la continuita graduale: Cosi come un organismo si sviluppa gradualmente,

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tramite il continuo sovrapporsi di nuove materie organiche, cosi come l'intelligenza non cre
sce e non si fortifica se non per una lenta assimilazione dellavoro intellettuale dei secoli pas
sati, cosi come ogni crescita ha quale base le conquiste anteriori arricchite delle nuove con
quiste, cosi anche il vero progresso non pUC> esser realizzato in altro moda che conservando,
da una parte, e, dall'altra, aggiungendo qualcosa; un legame vivo e naturale tra il passato, il
presente e l'avvenire. Il progresso si ispira dunque alle tradizioni del passato, arricchite
dell'esperienza acquisita col passar del tempo.
Sempre alla giovane et di vent'anni, Mihai Eminescu sottopone ad analisi il concetto
di civilt, affermando che la vera civilt di un popolo non consiste nell'adattamento all'in
grosso di leggi, forme, instituzioni, formule e abiti stranieri. Essa consiste invece nello svi
luppo naturale, organico delle proprie forze, delle proprie facolt. Non esiste una civilt
umana generale, accessibile a tutti gli uomini allo stesso grado e allo stesso modo, sebbene
essa comprenda molti elementi comuni anche ad altri popoli.
La misura della civilta di un popolo e la lingua sonora, atta ad esprimere nozioni, pen
sieri, sentimenti. La civilta di un popolo consiste specialmente nello sviluppo di quelle
qualit umane che sono necessarie a tutti gli uomini, poveri o ricchi, grandi o piccoli, di quei
principi che devonocostituire il fondamento ela direttiva di ogni vita e di ogni attivit uma
na. Piu sviluppati sono questi principi e queste cognizioni, piu civile e il rispettivo popolo,
data che la chiara intelligenza da soIa non costituisce la civilta, che e e dev'essere comune a
tutti i ceti della popolazione.
La civilta non e un fenomeno superficiale: essa esiste veramente soltanto nella misura
in cui rappresenta 10 sviluppo di alcuni principi fondamentali, ben definiti, dell'attivit so
ciale umana e comprende tutte le classi e i ceti sociali.
Da un tale modo di intendere il concetto di civilt deriva necessariamente il carattere
nazionale delle varie forme di vera civilta. Sullo sfondo di alcuni tratti generali, propri a tutt,e
le societ umane, la civilt presenta una serie di tratti specifici per un certa popolo, che le
conferiscono originalit e sono una condizione del contributo di questo popolo allo sviluppo
della civilt umana. Una reale civilt deve tenere le proprie radici ben impiantate nella terra
da cui nacque: la vera civilta di un popolo nasce da radici proprie, nelle proprie
profondita... enon dall'imitare le usanze straniere, le lingue straniere, le istituzioni stranie
re.
La civilta di un popolo richiede continuita storica, permanente sviluppo di antichi fe
nomeni di civilta: Ogni vera civilt non pUC> consistere in altro che in un parziale ritorno al
passato, agli elementi sani, saldi e propri di sVilUppO. 2
Tali considerazioni teoriche concernenti la cultura e la civilta conviene che siano illu
strate da esempi concreti tratti dagli scritti di Eminescu, grande come poeta quanto come uo
mo di cultura.
Ma se per caso sottoscrivessimo l'opinione del critico Garabet Ibrileanu, il quale af
fermava nel 1909 che Eminescu fu solo poeta, data che la prosa che scrisse epoca ed e in
verit poesia in prosa, dovremmo allora rinunciare alla nostra dimostrazione. L'affermam
zione di Ibrileanu 3 non sembra il risultato di un esame attento all'attivita di Eminescu, in
quanto quest'ultimo aveva pubblicato decine di annotazioni, articoli e studi in varie riviste e
su vari giornali. Corrisponde di piu alla realta dei fatti il giudizio di Nicolae Iorga, del1903,
dunque sei anni prima di Ibrileanu, il quale considera che, data la vasta, preziosa e pluriva
lente attivit culturale di Eminescu, e apparso un nuovo Eminescu,
Se George Clinescu era in diritto di cercare di temperare le esagerazioni del culto di
Eminescu di quanti si sono avvicinati con reverenza all'opera del poeta nazionale, il sommo
tra i poeti che la cultura romena ha prodotto fino ad oggi, alcune qualit superiori in tanti

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campi che sono parti componenti della cultura romena e universale non possono essere sotto
valutate, contestate e negate: le eccezionali doti congenite, l'inusitata aspirazione a conosce
re, la rara capacit di assimilare i valori spirituali, la coscienza della vocazione di scrittore, la
profonda conoscenza della lingua e della psicologia del popolo romeno, delle sue usanze e
mentalit, la familiarit con tante culture diverse, europee e orientali, antiche e medioevali,
umaniste e illuministiche, romantiche e positivistiche. 4
Sin da giovanissimo, Eminescu leggeva appassionatamente ogni cosa che gli capitava
tra le mani, seRza mai scegliere i libri, come confessa lui stesso attraverso un personaggio del
romanzo Il povero Dionigi. eia significa, bisogna sottolinearlo, passione per i libri e deside
rio di sapere quanto piu possibile. Non dimentichiamo che era nell'et dei dubbi, delle ricer
che e della ricettivit; nell'et in cui non aveva ancora scelto la propria strada per seguirla ed
onorarla con costante perseveranza.
La passione per la lettura e, tramite la lettura, per il conoscere e il formarsi una propria
concezione di vita e di fede, I'ha accompagnato pure alle universit di Vienna e di Berlino e,
dopo il ritorno in patria, nel vortice della sua vita cosi travagliata. La pace e la completa sod
disfazione non sono mai state sue compagne ne quando era direttore di biblioteca, ispettore
delle scuole, giornalista, ne durante tutta la sua esistenza di uomo di cosi vasta e impressio
nante cultura e geniale poeta e pensatore.
Enon dimentichiamo, per poter comprendere i suoi tormenti e travagli e la mol
teplicit dei suoi campi d'investigazione che il tempo in cui Eminescu vive e compone e
un 'epoca di grandi conquiste scientifiche e culturali. Questo pua spiegare la sua ambizione e
i suoi sforzi sovrumani per poter comprendere quanto piu possibile di queste conquiste. Ed e
forse riuscito piu di ogni altro nel campo della cultura romena grazie ad una passione per
I'investigazione comparabile solo alla passione dei grandi uomini del Rinascimento, che En
gels ha caratterizzato come titani del pensiero, della passione e del carattere, della
molteplicit e dell'erudizione. Sono pregi che non molti possono vantare, ne prima ne dopo
I'epoca di Eminescu, e solo pochi sono in diritto di scrivere sul proprio biglietto da visita
onnilaterali. 5
La teoria del dramma dell'hegeliano T.H. Rtscher, che Eminescu tradusse in romeno,
cambia in modo decisivo la prospettiva della sua formazione nell'arte della parola e allo stes
so tempo costituisce una vasta iniziazione letteraria e umanistica. Aveva diciott'anni, I'et
dei sogni e dei progetti audaci che seguir con la sua ben nota perseveranza durante tutta la
sua breve esistenza. E' stato questo una degli anni piu fecondi dell'intera biografia del poeta,
hanno affermato, appoggiandosi alla migliore conoscenza del pensiero e dell'opera emine
schiana, Perpessicius - 10 studioso che ha iniziato l'edizione dell'Opera Omnia e I'ha anche
realizzata in parte, in maniera esemplare - nonche specialisti insigni. Si conferma un giudizio
che tendeva alla generalizzazione: realizzare nell'et matura quanto si e desiderato da bam
bini, ecco il destino di un vero uomo.6 E possiamo completare sull'esempio di Eminescu il
caso di un altro titano del pensiero e della cultura, Goethe, il quale ha sempre ripreso, fino
alia fine della sua vita, il suo Faust, simbolo dell'esperienza della gioventu.
Dei numerosi campi in cui Eminescu espresse opinioni e formula pensieri, critica ed of
ferse soluzioni, i due piu importanti, che occupano un posta stabile nell'irrequietezza dei
suoi interessi, sono la filosofia e la storia.
La prima e stata sua amica negli anni dell'adolescenza e della formazione culturale
quando cercava di capire gli scritti di Schiller. Da studente a Vienna Eminescu conobbe, tra
mite le lezioni e gli scritti dei suoi professori, la metafisica di Aristotele, la logica e la filoso
fia del Settecento - Descartes, Leibnitz, Spinoza. Si avvicina alla filosofia di Kant, di Scho
penhauer e in minor misura a quella di Hegel. Le sue cognizioni di filosofia saranno poi com

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pIetate grazie alIa Storia critica delia filosofia a partire dalie origini di DOhring e le concezio
ni filosofiche di Kant, Schopenhauer, Hegel e Fichte saranno approfondite ulteriormente
sebbene i punti di vista degIi ultimi due non siano pilI condivisi.7
La traduzione che Eminescu fece dalIa Critica delIa ragione pura di Kant viene conside
rata un punto d'incrocio delIe opzioni filosofiche di Eminescu, in quanto venne intrapresa
per il proprio uso, senza adoperare commenti, vale a dire altre traduzioni. OIi sforzi di Emi
nescu di dominare i significati del pensiero kantiano per poter trovare i vocaboli romeni pilI
suggestivi conferiscono quaIita superiore a questa traduzione, che e, in grande misura, una
creazione. Anche quando l'influsso di Schopenhauer mette alquanto in ombra il pensiero
kantiano, l'attaccamento di Eminescu a Kant continua parallelamente alla ammirazione per
il nuovo idolo. Come Eminescu stesso dichiara, con una metafora molto suggestiva, due
grandi spiriti apparentati nella loro profondita - quaIi due sorgenti provenienti da uguaIi al
tezze, che nelluogo dove escono dalla terra gettano il raggio delle loro acque ad uguale altez
za. 8
Oii scritti di filosofia indirizzarono il pensiero e gli interessi di Eminescu verso la filo
sofia della storia: ritroveremo il finalismo nella spiegazione dei fatti, l'equivalenza di proces
so logico e fenomenologico, una concezione sillogistica delIa storia che suppone il conoscere
a priori, tramite la premessa, di ogni evoluzione. 9 Nell'espressione la storia cogita e conte
nuto il senso che ogni fenomeno e la manifestazione di una necessita e il risultato di una
lunga catena di cause, mentre dalle opinioni di Schiller sulla storia Eminescu trae l'idea che
la fonte di ogni storia e la tradizione, espressa tramite la lingua.
In veri ta, la meditazione sui sensi della storia e per Eminescu costante, sin dagIi anni
dei suoi studi all'universita e continua fino alIa fine delIa sua vita, come dimostrano con
chiarezza i manoscritti emineschiani recentemente scoperti e pubblicati. 10 Il poeta frequento
corsi di storia all'universita di Berlino, studio in vari archivi in Romania e alI'estero, compilo
estratti da varie raccolte di documenti e da libri di filosofia della storia, raccogliendo codici e
cronografi; conobbe gli scritti degli storici bizantini, quelli degli umanisti e degli illuministi,
dei suoi contemporanei, e tradusse anche il primo volume dellibro di Eudossio Hurmuzachi
Fragmente zur Geschichte der Rumnien.
Tale cultura storica e tale nobile passione per il passato storico de! popolo romeno, a
cui si aggiunge il desiderio di difenderne il diritto storico, soprattutto dei Romeni delI'Impe
ro austro-ungarico, spiega anche la ricca, preziosa e variata pubblicistica di carattere storico
e storico-politico di Eminescu, il quale carattere ha conferito lungo gli anni qualita superiore
ai vari fogli di cui il poeta e stato collaboratore. Non quale professionista della scienza la
cui musa e Clio, ma quale intelligenza recettiva di tutti i valori della creativita umana e del
proprio popolo. Il suo interesse e il suo costante affetto per la storia nazionale, le sue intui
zioni penetranti si spiegano con l'apprezzamento di Eminescu per il passato del popolo ro
meno, con le sue vittorie e sconfitte, con le sue difficolta e con le ingiustizie subite da parte di
coloro che desideravano appropriarsi con la forza dei beni altrui, mentre i Romeni difende
vano, come dice il poeta, la loro poverta e il loro popolo, la liberta e la giustizia, la terra
che giustamente e di diritto spettava a loro.
Il credo che Eminescu stesso professa e che l'opera pilI valorosa che un uomo possa fa
re sia quella di mettersi al servizio della propria nazione per contribuire a compiere la missio
ne ad essa destinata. Poiche il trionfo della nazione vuol dire il trionfo della giustizia ventu
ra, e un giorno tUtte le nazioni saranno liberate dall'oppressione. Perche a nessuna nazione
spetta il diritto di dominare un'altra e ognuna ha il diritto di essere padrona della propria
sorte. Eminescu intende per nazione un popolo che ha 10 stesso sangue, la stessa lingua e le
stesse usanze. Il popolo e il corpo della nazione, la lingua e l'anima della nazione. Percio,

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cosi come il corpo privo di anima e morto, anche una nazione senza lingua e morta. Tale
concezione si opponeva al cosmopolitismo predicato da altri - che era, secondo Eminescu,
semplice simulazione che non e mai stata verita, dato che alIa sua base c'era sempre un preci
so interesse.
Conseguentemente, Eminescu considera 10 stato dipendente dalla nazione, subordina
to ad essa. Ma se la nazione e superiore allo stato, non bisogna sottovalutare l'importanza di
quest'ultimo, dato che se non sussiste l'istituzione statale l'esistenza stessa delIa nazione e in
pericolo. A patto che sia uno stato nazionale, come precisa Eminescu in un'altra occasione,
quando afferma che e questa la condizione primaria perche il popolo romeno possa prospe
rare e svilupparsi secondo il proprio genio, integrando anche le altre nazionalita coabitanti e
le rispettive culture. ll
Lo stato gode di un'evoluzione parallela allo sviluppo delIa societa. La garanzia delIa
durata e delIa solidita dello stato e delle sue istituuzioni e il riconciliarsi delle forme tradi
zionali delIa vita con illoro nuovo sviluppo. n che vuol dire arricchirsi di una tradizione, il
cui valore e stato confermato neI tempo dai nuovi valori realizzati da generazioni successive e
anche dei nuovi valori presi in prestito, ma solo quando e necessario e in misura di quanto e
necessario, enon ogni cosa, non importa quando e quanto, se sia conveniente ono.
n poeta conosceva bene la societa dei Geto-Daci: nei poemi Memento mori e Decebal
sono evocati episodi dalIe guerre dei Daci. Il grande interesse per l'origine dei Romeni palesa
l'intenzione di chiarire un problema molto importante, spesso presentato in modo tendenzio
so da una certa storibgrafia dell'epoca. Gli scritti dello storico austriaco Julius Jung e dello
storico romeno Petru Maior gli fecero da guida per scoprire e dimostrare la verita per quanto
riguarda l'etnogenesi dei Romeni, la continuita dei Daco-Romani e dei Romeni nello spazio
carpato-danubiano-pontico. Per la storia dell'Impero Bizantino, che aveva reIazioni con la
storia dei Romeni, specialmente dei Romeni delIa regione balcanica, e con 10 stato fondato e
promosso dalla dinastia romena degli Asan, il poeta studio la storiografia bizantina. Gli era
no familiari anche le fonti romene e straniere riguardanti il medioevo e l'epoca moderna, e
sulla base di esse Eminescu sperava di poter delineare, come egli stesso sostiene, la Roma
nia, il genio del popolo romeno.12
Per la storia dell'Italia medievale Eminescu sottopone ad analisi gli scritti di Niccola
Machiavelli, Le istoriefiorentine e Il principe. Ad Eminescu erano familiari le idee dell'auto
re del Principe, che riteneva buon conoscitore delIa natura umana, tanto nei suoi aspetti
buoni quanto nei.lati cattivi, ma col quale non andava d'accordo per ogni aspetto; condivi
deva pera le idee dello storico fiorentino per cia che riguarda il problema dell'unita dell'Ita
tia, dell'unita delle nazioni in genere, ritenendo che soltanto riunendo le energie di una nazio
ne, 10 stato possa conquistare e mantenere la propria indipendenza. 13
L'interesse di Eminescu per la storia significa anche interesse per la morfologia cultu
rale, la storia delle religioni e delle mitologie, servendosi tra l'altro de La storia universale di
Weler e del Trattato di mitologia di Reinbeck. Nello sviluppo ascendente delIa concezione
storicista di Eminescu il giudizio dei fatti storici e sottoposto a concetti generalizzanti.
Eminescu aveva cognizioni integrali e solide anche nel campo dell'economia. Non le
aveva acquisite soltanto dalIe lezioni ascoltate a Vienna e a Berlino, ma anche dallo studio
dei lavori di alcuni grandi economisti del tempo, da Stuart Mill a Lorenz Stein e da Rudolf
Jhering a Eugen Duhring, fra gli stranieri, e di Marian e Ghica, fra i Romeni. Sin dagli inizi
delIa sua attivita Eminescu dimostra una impressionante coerenza nelle sue concezioni po
litiche e sociali. Al poeta romeno era nota la concezione di Adam Smith sul ruolo dellavoro
l'unico fattore che dia la misura del valore di un prodotto. E si servi delle idee di David Ri~
cardo sulla rendita fondiaria e di quelle di Riedrich List sul protezionismo economico contro

10
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Lettera autografa di M. Eminescu

l'invasione dei capitali stranieri. Oli era nota anche la concezione de! pastore inglese Thomas
Robert Malthus riguardante il rapporto tra la crescita in progressione geometrica delIa popo
lazione e la crescita in progressione aritmetica dei mezzi di sussistenza.
Se le discussioni circa l'atteggiamento di Eminescu nei vari e numerosi campi ai quali
ha contribuito erano in una certa misura giustificate, non comporta discussioni invece la
priorita delI'interesse del geniale poeta per la letteratura e la lingua. La letteratura e le lingue
classiche, europee ed orientali, nonche le lingue moderne e letterature europee costituirono la
sua vocazione, e l'erudizione e il genio di Eminescu vi portarono un valoroso contributo.

11
Illatino, assimilato in buona misura in patria, venne approfondito durante gli studi a
Vienna e Berlino, tanto da permettergli di tradurre in versi brani dai poeti latini. Fu Orazio a
tentarlo di piu e ne tradusse parecchie odi (Ad Mercurium, Ad Bullatium) ed epistole. Ad
Ovidio Eminescu prestava tanta attenzione e tanto interesse sia per i suoi pregi artistici sia
per via degli anni trascorsi daI grande poeta latino in esilio a Tomis e delle opere ivi create.
A1trettanto interesse mostrava per Properzio, Sallustio, Tacito, Cicerone e Virgilio. L'entu
siasmo di Eminescu per i classici 10 spinge a proporre che i libri di testo per le scuole venisse
ro tradotti in latino, che le varie discipline venissero insegnate a scuola in latina e che illatino
fosse introdotto come materia di studio sin dalle classi elementari, affinche gli scolari potes
sero fare conironti con il romeno.
DaI classicismo greco gli erano ben noti Omero (di cui tradusse, con l'aiuto delle ver
sioni in lingue moderne, alcuni canti dell'Iliade e dell'Odissea) ed anche Platone, Aristotele,
Eschilo e Sofocle. 14
Eminescu e stato una dei piu fervidi sostenitori della necessit dell'insegnamento clas
sico e usava portare in merito degli argomenti convincenti: la simmetria intellettuale del
pensiero antico - che regola costantemente 10 spirito e il carattere degli uomini. Secondo il
suo parere, la giovane e serena antichit equivale ad una ginnastica morale di cui la
societ ha grande bisogno. 15
La conoscenza della lingua e della letteratura francese risale agli anni degli studi ginna
siali a Cernowitz, quando Eminescu si cimenta a tradurre la commedia II diplomato di E.
Scribe e C. Delavigne. Durante gli studi universitari acquisisce anche i valori della letteratura
francese. Nel romanzo Il povero Dionigi Eminescu trae alcune ispirazioni dagli scritti di Th.
Gautier, soprattutto dai Romans et Contes. Certa e pure la conoscenza dell'opera di J.J.
Rousseau sebbene egli non condivida tutte le sue idee. Fra i drammaturghi apprezzava parti
colarmente Moliere, alquanto meno Racine e Corneille. Tra gli scrittori francesi gli erano no
ti o addirittura familiari, La Rochefoucauld, La Bruyere, Pascal e gli illuministi Monte
squieu, Voltaire, Rousseau, D'Alembert. Victor Hugo e stato per lui un vero maestro ed echi
dalla poesia sociale di quest'ultimo si ritrovano nella terza Epistola (A propos de Horace).
Accanto a Hugo stanno Vigny, Lamartine e Gautier ai quali Eminescu si sentiva vicino. E
numerosissimi dei prosatori francesi si ritrovano negli scritti di Eminescu, come, ad esempio,
Dumas pere e Dumas fils, George Sand, Jules Verne. Eminescu tradusse in romeno dei
drammi di Emile Augier.
La conoscenza della letteratura francese si accompagna ad una conoscenza abbastanza
buona della lingua francese, di cui si servi per la corrispondenza. 16
Fra gli scrittori italiani Eminescu amava Dante a cui si sentiva vicino, apparentato nelle
sue concezioni, e sotto l'influsso del quale prova a comporre delle terzine. Il Dodecameron
di Eminescu non e senza raporti con il Decamerone di Boccaccio e l'influsso dell'Orlando in
namorato si fa sentire nella fiaba di Eminescu Il principe azzurro nato da una lacrima. 11
poeta romeno connobbe pure Goldoni e subi l'influsso di certe sue opere.
La lingua italiana gli era molto cara: la riteneva, come egli stesso confessa, la musica
del sommo maestro del mondo, la musica di Dio.
Della letteratura spagnola Eminescu conosceva il celebre libro di Cervantes, Don Qui
jote de la Mancha. Per potersi avvicinare ancor di piu alla cultura spagnola il poeta aveva ad
un certa momento iniziato 10 studio della grammatica dello spagnolo. 17
Non gli erano ovviamente sconosciute neanche le letterature germaniche. Lo scrittore
piu apprezzato e Shakespeare; Eminescu 10 caratterizza come il genio del divino Britanno
e ne fa l'elogio in versi sentiti chiamandolo dolce amico della anima mia e sorgente viva
dei miei canti. Lo riteneva il piu grande poeta del mondo e tenta di tradurre dai suoi dram

12
mi - Re Lear, Amleto, Troido e Cressida.
Robinson Crusoe era familiare ad Eminescu sin dall'infanzia, e sin dalla prima
gioventu conobbe Young e il ciclo delle sue Notti, e in seguito il cosi popolare romanzo di Ri
chardson Clarissa Harlowe e la Queen mab di Shelley. Fra gli scrittori inglesi il piu congenia
le era per lui Byron. E gli aforismi di Thomas Moore gli sembravano tanto preziosi da volerli
pubblicare.
Degli scrittori americani Eminescu conosceva Edgar A. Poe, da cui tradusse, grazie ad
una versione francese, Moral/a, e anche Mark Twain. 18
Data la sua formazione e comprensibile il fatto che Eminescu fosse buon conoscitore
della letteratura tedesca. Aveva dimostrato un precoce amore per il teatro, soprattutto per i
drammi di Kotzebue. Sin dalla sua adolescenza conobbe ed apprezzo l'opera di Schiller, che
leggeva in originale e conosceva benissimo. Cosi pure aveva letto interamente l'opera di Goe
the e non solo letto, ma studiata e approfondito, e dalla quale tradusse parecchi frammenti.
Altri scrittori da cui tradusse e dei quali subi l'influsso furono Heine, Herder, Novalis, Le
nau - il cui Faust riteneva superiore agli scritti omonimi di Marlowe e di Goethe. 19
Le conoscenze di Eminescu si sono rapidamente allargate, conquistando anche altre
letterature. Conosceva le commedie deI poeta danese Halkerg, i drammi del norvegese
Bjornstierne Bjornson - il gigante del Nord, amico dei Romeni - e la drammaturgia del ce
lebre connazionale di quest'ultimo, Ibsen, tanto apprezzato all'epoca.
Conosceva anche il poeta ungherese Petofi e 10 scrittore della stessa nazionalita Jokay,
menzionato nel romanzo Genio desolato, nonche il drammaturgo Madach con la sua Trage
dia del/'uomo.
Conosceva anche la figura delleggendario Faust polacco, Twardowski, dalla creazione
di Mickiewicz.
Eminescu ammirava 10 scrittore russo Gogol inanzittutto per il suo Revisore generale,
che stimava un grande esempio di vero teatro, ma anche per il romanzo Anime morte. La no
vella di Gogol Il ritratto contiene molti elementi comuni con il ritratto del Povero Dionigi.
La letteratura persiana era molto stimata da Eminescu per il Gulistan di Saadi e per il
Divano di Haviz. La conoscenza di Firdusi e confermata daI fatto che parecchie terzine di
Eminescu ne menzionano il nome, e ricordano pure la Seherazada.
Il poeta romeno conobbe la letteratura indiana dalle traduzioni in tedesco delle opere
di questa cultura, le Veda, Sakuntala, antichi epos degli Indi, riassumendo e memorizzan
do questi scritti, sotto l'influsso della metafisica della letteratura sanscrita, come si puo nota
re nei poemi Preghiera di un dacia e La stel/a mattutina.
Spinto daI suo irrequieto desiderio di apprendere e dalla sua invincibile curiosit, Emi
nescu si rivolge all'indoeuropeistica non per un capriccio di ricercatore di tesori ma per una
necessit del tutto spiegabile in un poeta filosofo, il quale fu anche filologo, filosofo della
scienza, storico, enciclopedista di genio. Tradusse la grammatica sanscrita di Franz Bopp, il
fondatore della grammatica comparata delle lingueindoeuropee.
Il genio della poesia romena conosceva come nessun altro la letteratura romena
scritta dai suoi predecessori e contemporanei, da quella minore fino ai capolavori; un giudi
zio degli autori precedenti e il poema Gii epigoni, vera e propria storia delIa letteratura in
versi. 1 poeti precursori sono giudicati secondo le proprie esigenze, dalle antologie apparse - i
lepturari - e dalle opiniani espresse nella stampa delI'epoca.
Conviene aggiungere a tutto cio, per completare il ritratto del massimo poeta romeno,
il suo amore per la lingua romena. Per conoscerne i tesori, Eminescu raccolse e studio Le
scritture antiche, scritti laici ed ecclesiastici del tardo medioevo romeno che teneva in gran
pregio e collezionava con grande affetto. Le sue cognizioni linguistiche, apprese dai mano

13
scritti e dai vecchi libri stampati e completate con i dizionari e le grammatiche, trovarono in
lui un terreno fertile - l'innato senso della lingua che, piu di ogni altro scrittore romeno, egli
nobilito.
Oli esegeti dell'opera di Eminescu non sono mai stati d'accordo e continuano a discute-
re sul rapporto tra i vari generi della creazione emineschiana. Si tratta di un'operazione diffi-
cile e molti hanno affermato che Eminescu e stato un poeta di genio, un impareggiabile uo-
mo di cultura e creatore di lingua. Alcuni dei commentatori recenti (O. Munteanu) hanno af-
fermato a ragion veduta che il modo di scrivere di Eminescu e una straordinaria unione di
vocaboli e di modi di dire di ogni eta della lingua romena, un intreccio di riferimenti in cui si
uniscono le linee di tutta la cultura del mondo e soprattutto un inaudito convergere di voci
tra le quali si vedono fondere insieme i poeti ed i profeti, i legislatori e gli oratori, gli eruditi e
i savi. Altri (Al. Melian) considerano che, al di la dei fatti, degli uomini e delle realta quoti-
diane, un significato piu alto pervada le pagine degli scritti di Eminescu. Ela lettura di queste
pagine prende gli attributi delle piu singolari esperienze intelletuali. Illettore di oggi, di do-
mani e di sempre vi scopre non solo i segni di un secolo scomparso ma anche il permanere di
una febbrile ricerca umana. 20
Se, suBa base di quello che si conosceva nel 1903, Nicolae Iorga poteva giustamente af-
fermare che era apparso un nuovo Eminescu, oggi, quando le ricerche hanno dato aBa lu-
ce e collocato nel dovuto valore l'impressionante ricchezza di note, articoli, studi nascosti o
dimenticati tra le pagine dei giornali dell'epoca, oppure tra le tredicimila pagine di quaderni
di Eminescu, e ancor piu giustificata l'affermazione che un nuovo Eminescu e apparso.

NOTE

1. G. Clinescu, Cultura lui Eminescu, n Studii i cercetri de istorie literar ~i folclon>, V, 1956, nr. 1-2, pp. 243-377 i nf. 3-4, pp. 399-477.
2. Antologia gndirii romneti, sec. XyMXIX, part. 2, Buc,ureti, 1967; N. Bagdasar, Teoreticieni ai civilizaiei, Bucureti, 1969; T. Becleanu, Gene-
za culturo(ogiei romneti, Iai, 1974.
3. G. Ibrileanu, Opere, 1, Spiritul critic n cultura romneasc, Bucureti, 1974, p. 105.
4. Alexandru Teodorescu. n Dicionarul literaturii romne de la origini pn la 1900, p. 318.
5. Al. Oprea, n c(Jutarea lui Eminescu gazetarul, Bucureti, 1983, pp. 318-3.19.
6. Ibidem, pp. 234-235.
7. G. Clinescu, Cultura lui Eminescu, n Studii i cercetri de istorie literar i folcloP), V, 1956, ne. 1-2, pp. 245~254. O. Clinescu rhoma su Le
sorgenti delia filosofia teorica di M. Eminescu, analizzando...ampiameme l'inf1usso di Schopenhauer, Kant, Hegel. Fichte, nella stessa rivista, ne. 3-4, pp.
394-477.
8. cf. Al Oprea, op.cit., pp. 263-264.
9. G. Clinescu, op.cit., ne. 3-4, pp. 441-443.
10. M. Bucur, Ineditele eminesciene n Caietele Eminescu, voI. IV, pp. 11-48; idem, Cultura istoric a lui Eminescu, n Caietele Eminescu, V, pp. 19-
48
Il. M. Eminescu, Scrieri politice, comentate de D. Murrau, ed IV-a, definitiv, Craiova, 1938, pp. 39-58
12. Al. Oprea, op.cit., pp. 284-288
13. Ibidem, pp. 295-304
14. G. Clinescu, Cultura lui Eminescu, n Studii i cercetri de istorie literar i folclon), V. 1956, ne. 1~2, pp. 260-277
15. M. Eminescu, Scrieri politice, comentate de D. Murrau, ed. IV-a, definitiv, Craiova, 1938, pp. 327-332.
16. Ibidem, pp. 277-290; I.M. Racu, Eminescu i cultura francez, Bucureti, 1976, pp. 1-22.
17. G. Clinescu, op.dt., op.cit., pp. 291-294; Mihai Eminescu in critica italian, Iai, 1977
18. G. Clinescu, op.cit., pp. 317-32/; D. Vatamaniuc, Publicistica lui Eminescu, Iai, 1985, pp. 189-210
19. G. Clinescu, op.cit., pp. 294316
20. Al Melian, Eminescu - univers deschis, Bucureti, 1977, p. 197.

14
EMINESCU tantol Tutti i tuoi desideril Solo io so ascol-
tarli. Il poeta ascolta i desideri delIa sua
ELA MUSICA amata, il che ci rivela l'eccezionale sensibilita
uditiva di Eminescu.
Nella poesia Malinconia, il campanile
scricchiola, mentre nel Sonetto il poeta si
Prof. OVIDIU VARGA rivolge alIa sua amata con i versi: Oh, vieni
di nuovo I Dolci parole ispirami... I E nuovi
Diverse composizioni musicali sono ispi- canti strappa alIa mia lira.
rate alle poesie di Eminescu, e in diversi bra- In questo modo, anche la lira di Orfeo e
ni delIa poesia immortale del piu grande poe- presente nella poesia di Eminescu
ta nazionale romeno si fa riferimento a suoni Nel celebre sonetto Si e spenta la vita del-
ed a strumenti musicali. Ia maestosa Venezia, le immagini acustiche
Occorre sottolineare che la poesia emine- hanno una forza suggestiva straordinaria,
schiana e musicale .non solo per il suo ritma e carne ad esempio: Non senti i canti, non ve-
la sua rima, ma anche per le frequenti meta- di le luci dei balli, Okeanos si lamenta lun-
fore acustiche che contiene. Nessuno si emai go i canali, Colpisce le vecchie mura, fa-
soffermato ad analizzare questo aspetto del- cendo sonare le onde, San Marco, sini-
Ia poesia di Eminescu. Rileggendo attenta- stro, suona mezzanottel Con voce pro-
mente i suoi versi, ho notato, con sorpresa, fondal nel linguaggio delle Sibillel Paria
che nella maggior parte di essi Eminescu fa dolcemente negli attimi cadenzati.
ricorso al potere orfico delle immagini so- Nella poesia Il desiderio, le immagini
nore. acustiche si incontrano lungo intere strofe:
Ad esempio, ogni strofa delIa poesia Sogneremo un sogno felicel Con un canto
Solitudine contiene delle immagini sonore. ci fanno ecol Le fonti solitarie, 1 Il mite sof-
Ne cita alcune: Il fuoco tremola nella stu- fio del vento.
fa, i ricordi stridono come le cicale oppu- La poesia di Eminescu ha suscitato riso-
re scorrono, pesanti come in gocce cade la nanze immediate sia nella musica del suo
eera e tra le pile di libri i topi camminano tempo, sia in quella contemporanea, portan-
furtivamente, e li sento mentre a poco a do alIa creazione di composizioni musicali di
pocol rosicchiano l'involucro dei libri, vario genere. Siccome il genere piu diffuso
Ah! quante volte ho volutol Appendere la alI'epoca era la romanza sentimentale, auto-
lira al chiodo... , Il cuore mi sobbalza nel ri di fama, insieme ad altri rimasti tuttora
petto, quando sento suonare la maniglia del- sconosciuti, hanno creato bellissime roman-
Ia porta... , Mentre io sto sussurando alIa ze su versi di Eminescu.
mia amata... . Tra le piu note vorrei citare la romanza
Nella poesia Abbandona il tuo mondo di- Accanto ai pioppi solitari: Accanto ai piop-
menticato, immagini acustiche di grande fi- po solitaril Sono passato di soventel Mi co-
nezza fissano la nostra attenzione, come ad nosceva tutto il vicinatol Solo tu non mi co-
esempio: Dove la notte ci sveglia la voce noscevi... .
delle vecchie foreste, Il lamentoso como Un altro genere musicale apparso nel se-
suona, l'ascoltavo con tanto piacere, E colo scorso e che ha trovato nella poesia emi-
la verde foresta gli risponde. neschiana una ricca fonte d'ispirazione esta-
Nella poesia Perche dondoli, bosco, re- to il lied con accompagnamento al piano-
stiamo impressionati dalI'immagine suggeri- forte, in voga nei salotti delI'epoca.
taci daI versa: Scaccia i miei cantanti. I compositori romeni, contemporanei di
La poesia Oh, resta inizia con il verso in- Eminescu, fondatori delIa scuola romena di
solito: Oh, resta, resta con meI Ti ama composizione musicale, si sono ispirati alle

15
poesie del grande artista, creando canti e cori sione, fermata a' un data momento solo per
immortali il cui tratto caratteristico 'era quel- lasciare il luogo alia seconda Canti natali-
10 specifico nazionale, che ha costituito zi. Questa musica e consonantica ma atoni-
l'ideale estetico delia scuola romena di com- ca. L'ultima parte delia sinfonia, la Glos-
posizione fin dalla sua apparizione. Compo- sa, e la parte pili complessa.
sitori come Gheorghe Stefanescu, Alexandru Il giovane compositore contemporaneo
Flechtenmacher, Eduard Caudella, Gheor- Mihnea Brumariu ha creato, anch'egli, una
ghe Dima, Tudor Flondor, Ioan Vidu ed al- Sinfonia ispirtandosi ai versi del celebre poe-
tri hanno creato musica per canti e cori, ispi- ma filosofico Glossa di Mihai Eminescu.
randosi, per l'appunto, ai versi di Eminescu. In conclusione di questa breve retrospet-
Ricordiamo. come esempio la canzone tiva su Eminescu e la musiea, occorre af-
Perche non vieni di Gheorghe Dima. fermare che la ricchezza di idee e di senti-
Di tutte le composizioni che appartengo- menti, la bellezza e la diversit delle immagi-
no alia tradizione musicale del secolo scorso, ni poetiche e musicali, l'originalit e la
i cori sono le creazioni pili riche e quelle di musicalit dei versi del pili grande poeta fo-
maggior pregio, sia dai punto di vista esteti- meno hanno ispirato e continuano ad ispira-
co, che da quello dello specifico naziona- re i compositori di tutte le generazioni, con-
le. Tra questi molti sono stati ispirati dalla tribuendo alla creazione di opere di valore,
poesie di Eminescu. Diamo come esempio: in tutti i generi.
Perche dondoli, bosco di Gheorghe Dima,
Passeri addormentati di Tudor Flondor, Oh,
Signore bosco di Timotei Popovici.
Nel nostro secolo sono apparse nuove DALLA STELLA
composizioni musicali su versi di Eminescu.
Compositori come George Enescu, con il suo
oratorio (rimasto incompiuto) 1 fantasmi, Dalla stella che e spuntata
Paul Constantinescu, con i cori Il fremito C'e una strada cosi lunga,
del bosco, Sopra le cime, Stelle nel ciel- Che mille anni occorsero
10, Nicolae Brnzeu con l'oratorio L'astro Alia luce per raggiungerci.
delia sera, Mansi Barberis con il poema sin-
fonico Clin, continuano la tradizione Forse da molto tempo si e spenta sulla strada
musicale di queste creazioni su versi di Emi- Nelle lontananze celesti,
nescu. Ma il suo raggio solo adesso
Il coro Il fremito del bosco di Paul Brilla al nostro sguardo.
Constantinescu e un esempio di maestria e di
originalit nazionale delia trasposizione in L'icona della stella morta
musica per coro del versa emineschiano. Piano sul cielo si alza;
I compositori di oggi hanno creato
Era, quando non si vedeva,
anch'essi opere importanti, ispirandosi ai
E oggi che la vediamo non c'e.
versi del grande poeta. Fra questi voglio no-
minare Pascal Bentoiu con il poema sinfoni-
Cosi infatti, se il nostro desiderio
co L'astro delia sera, Wilhelm Berger con
Muore nella notte profonda,
la cantata Delle centinaia di alberi dei velie-
La luce dello spento amare
ri, Anatol Vieru con la V sinfonia ispirata
Ci segue ancora.
alle poesie Sopra le cime, Auguri natali-
zi, Delle centianaia di alberi dei velieri, M. EMINESCU
Glossa. Il compositore osserva che Sopra
le cime si presenta come in forma di proces- (Traduzione di Mariana Campean)

16
IL DONO PIU BELLO CHE LA ROMANIA
ABBIA FA TTO AL MONDO
TRAIAN FILIP
La biografia di Eminescu e nota sin nelle oceani, agitati dalla tempesta, incutono paura e
pili sottili sfumature. Gli studiosi hanno cercato terrore. Lo squilibrio e il disordine apparten-
di scoprire nella sua esperienza esistenziale e gono pero al caos originario, e in questo l'uomo
nelle sue immagini non soltanto le fonti e sopraffatto dagli elementi naturali come fosse
delI'ispirazione ma anche i segreti della sua arte. una formica. Esistono tuttavia anche paesaggi
Su questo 'argomento sono stati scritti libri sereni, dove la natura e "buona" come nella vi-
bellissimi e opere di nessun valore. Saggisti, sione di Rousseau, e persino gli spazi sotterra
romanzieri, filosofi, storici, linguisti, tradut- nei possono essere luccicanti, produrre stati
tori, psicologi, medici hanno sottoposto ad estatici. Dioniso, reso ebbro da piante selvati-
analisi rigorosissime la fragile struttura inte- che, vive in una natura vergine, la cui forza e
riore del Poeta, personaggio scomodo nella so- determinata dai riti umani, e ricerca la solitudine
ciet del suo tempo, in bilico fra l'esaltazione e assoluta, cosmica, collocando sulla luna il
il sarcasmo, fra giganti e pigmei, e con una luogo del paradiso. Il personaggio cade in uno
sensibilit ferita, un talento crudelmente espo- stato di alterazione psichica, stimolato dai suoi
sto. sogni, commosso dalla vastit, dalla bellezza e
1 personaggi delIa sua prosa e delIa sua pro- daI decomporsi delle cose. Anche gli spazi in-
duzione drammatica sono in parte personaggi terni creati secondo questo spirito romantico
storici. Il periodo classico greco-romano viene sono decorati dalla natura, una natura che si
dilatato nello spazio e Roma vive con le sue impossessa di castelIi, capanne e uomini por-
estese ambizioni sul territorio dei geto-daci. tandoli alIa rovina. La Moldavia appare come
DalIe vestigia di Sarmizegetusa sorge una citt una giungla, con foreste vecchie di cinquecento
di giganti, che trae forze ed energie dai popoli anni e fieri bovini selvaggi. La preferenza per il
delIa Dacia. Anche questa e una genesi, un paesaggio grandioso porta all'esaltazione. La
mondo biblica delle origini, nel quale gli ele- ricchissima irnmaginazione del poeta ci conduce
menti si trovano in continuo movimento e in sulI'Hymalaia, neHa valle del Gange, suHe nevi
accesa contrasto. La descrizione ricompone i della Siberia, per farci vivere.il sentimento della
fenomeni celati o scomparsi, l'immaginazione grandezza. Lo stesso avviene anche quando e
riordina una materia che reclama un intervento l'elemento storico a porsi in primo piano,
soprannaturale, l'effetto delIa leggenda, il mi- quando l'azione ci porta in Egitto, in Palestina,
stero delI'epopea. NelI'opera di Eminescu tutto in Grecia, in Italia (a Cesarea). Si tratta di una
tende a diventare documento: la guerra, il pae- natura presentata con pochi tratti, come negli
saggio, le tappe delIa civilt, l'avventura spiri- affreschi del monastero di Voronez, con cipressi
tuale. Egli' stabilisce i confini del territorio ro- e boschi di aranei.
meno in un versa lapidario come un articolo del Il sentimento prodotto dall'espressione tita-
codice giuridico: Dela Nistru pan' la Tisa (DaI nica deHa natura ispira dolore, tristezza, conser-
Nistro sino alIa Tisa), e annuncia la tragedia vando 10 sconforto. Altre volte la natura diviene
industriale nei versi Si cum vin pe drum de fier invece tentatrice e paradisiaca. Si sentono di
/ toate pasarile pier (Come giungono alIa ferm- nuovo i profumi delia poesia edenica del tempo,
via tutti i passeri muoiono), fenomeno che, con momenti di affascinazione e di allucina-
come sappiamo, e ormai oggi al suo culmine. zione, con paradisi in dissoluzione. Gusto per il
Il passaggio daI reale al fantastico modifica primordiale, per 10 spazio puro in cui il sogno
le dimensioni delI'uomo e del paesaggio natu- o la meraviglia fomiscono l'occasione per eva-
rale. E' un mondo di giganti, una geologia sca- dere dalla realt. Il sonno e il sogno divengono
tenata: i fiumi urlano, le cascate si gettano le tecniche letterarie in cui l'universo viene in-
nello spazio, la foresta e millenaria, addirittura teriormente rovesciato, mentre gli eroi acqui-
preistorica, i vulcani in perenne eruzione, gli stan~ il potere di passare da un sogno all'altro,

17
di trasfonnarsi, di fennare il movimento ineso-
rabile del tempo e di superare la barriera psi-
~
chica, COSI come succede nelle opere Avatarii YO A TI TE BRINDO,
delfaraone Tia, Povero Dioniso, che possiamo
considerare come componimento autobiogra- DULCE RUMANIA ...
fico, e L'isola de Euthanasio.
Il mistero, l'enigma costringono il Poeta a (Ce-idoresc eu ie,

concentrare il discorso lirico nella sfera delia


genesi. Riconosciamo la "creazione del mondo" dulce Romnie...)
COSI come e stata concepita in Rigveda, dove gli
inizi si perdono nel caos. Per descrivere questo
caos Eminescu e stato costretto a farsi inven-
tore, per scoprire e mettere in movimento leggi Yo a ti te brindo, dulce Rumania,
sconosciute delia natura. Il caos di Eminescu e Mi pais de glorias, mi pais de dor,
falto di vallate, mari e sorgenti. In esso le stelle Brazos nerviosos, palmas, valentia
scompaiono come le foglie, il mondo e Y a tu gran pasado, porvenir mayor.
un'iconostasi, il niente e sterile e Dio e sopraf- Vino en copas hierva y viva tu duena,
fatto dai pensieri. Innamoratosi di una creatura El pueblo rumano, fama de tu ser,
terrestre, Hyperion si stacca dalie stelle e muove Dulce Rumania, tierras de ensueno,
verso quelle zone nebulose dove la materia e Viva tu manana si se va tu ayer !
ancora in una caotica e terrificante fase di tra-
sfonnazione, perche desidera assumere un'altra Negro come turnba, sueno de venganza,
immagine, un altro destino. L'Eternitil e
SabIe sangriento, terror del rival,
l'infmito sono solo per i giganti, gli altri sono
Tu bandera libre, alta esperanza,
alia ricerca nelle stelle, eremiti, filosofi, fanta-
smi, principi buoni o cattivi, che presentano Sueno glorioso, sueno triunfal.
mediante gli atti dell'uomo 10 scopo delia na- Hable tado el mundo de tus tricolores,
tura, mediante' la storia l'esperienza delia Grans pais rumano y de tu valor.
umanitlt. Sul piano poetica la storia diventa Dulce Rumania, pueblo de grandores,
sorgente di esaltazione e modello, declino ed er- Candida se encienda, sacro tu ardor !
rare. L'errore stesso sta alIa base di molti
drammi, fonte di dedizione e sapienza. Sean tus parajes de amistad y calma
Eminescu ha costruito non soltanto una sto- Anhelado reino de felicidad
ria, una filosofia, un mondo, ma prima di tutto Y la suave Venus, amorosa alma,
una lingua. NeUo strulturare la lingua romena, A tu virgen seno baje con bondad.
egli ha separato i residui e ha costituito una Su fulgor divino que la ciega a Marte,
base verbale primaria, ha detenninato un nuovo Atroz y brillante padre del terror,
movimento dei componenti e ha posto l'accento Abrace al mundo y le haga parte
sull'aspetto caratterizzante latino. Con cia egli Del eden celeste y de su calor .
non e stato soltanto un costruttore che ha
perseguito la defmizione dello specifica spiritu-
Yo a ti te brindo, dulce Rumania,
ale delia sua nazione attraverso la lingua, ma
Madre carinosa, novia de amor,
anche un demiurgo che ha ridato vita a un corpo
sfinito, dandogli la capacitil di rinnovarsi Que tus hijos vivan s610 en armonia,
continuamente e di abbellirsi senza fine. Una Cual de noche estrellas y de dia alboL
lingua per un popolo riflessivo e dotata di sen- Vida larga, eterna, glorias, alegria,
sibilitil poetica e di spirito pratico, una lingua Armas invencibles, alto coraz6n,
di simboli e di essenze con la quale e possibile Sueno de bravura, fama, altaneria,
esprimere ogni pensiero. Dulce Rumania, este es mi don !
Se mi si chiedesse che cosa sia Eminescu,
risponderei senza esitazione che egli e il dono (Traduzione di Valeriu Georgiadi)
piu beUo che la Romania abbia fatto al mondo.

18
Prof. MARIANO BAFFI
Voglio cominciare con il ringraziare il dottor Dragan il quale, invitandomi a prendere
parte a questa manifestazione, mi ha data moda di venire a conoscenza di molte cose che - 10
confesso - prima di stasera ignoravo.
Gli illustri oratori che mi hanno preceduto hanno sviluppato con vari argomenti inte-
ressantissimi - e, dati i Iora nomi, non vi era minimamente da dubitarne - il tema di questo
convegno, tanto che a me rimane ben poco da aggiungere.
10 non sono un oratore daHa parola facile, e neppure un critico letterario, e debbo an-
che dire che il terna Eminescu non ha fino ad oggi costituito un soggetto specifico nel quadro
deHa letteratura romena aHa quale mi interesso fin daH' ormai lontano 1937, anno in cui ebbi
la fortuna di potermi recare in Romania, per seguire i corsi deH'Universita Popolare Nicolae
Iorga di Vleni de Munte.
10 mi ritengo soltanto un modesto traduttore daHa lingua romena, e pertanto non
affrontero problemi di critica e di esegesi, ai quali non saprei enon potrei dare una qualsiasi
valutazione. Come traduttore, dunque, parlero di alcune traduzioni in italiana deHe liriche di
Mihai Eminescu, apparse nel nostro Paese lungo il corso degli anni.
E' a tutti noto che la prima, ampia raccolta di poesie emineschiane pubblicate in Italia
e in italiana e stata queHa uscita per i tipi deHa casa editrice Sansoni di Firenze nel 1927 (una
ristampa deHa stessa e del 1950), ed e dovuta aHe fatiche del prof. Ramiro Ortiz, che e stato
per molti anni titolare deHa Cattedra di Lingua e Letteratura Italiana presso la Facolta di
Lettere deH'Universita di Bucarest, cattedra che ebbe a lasciare ne11933, quando fu chiama-
to.a queHa di Filologia romanza deHa Universita di Padova. Ad Ortiz dobbiamo riconoscere
il grande merita di aver fatto conoscere a noi, Italiani, i tesori deHa letteratura romena, come
pure queHo di essere stato divulgatore deHa cultura italiana in Romania, neHa sua duplice ve-
ste di docente e di direttore di queH'lstituto di Cultura Italiana in Romania, istituto,
quest'ultimo, neH'ambito del quale ha, per molti anni, lavorato anche chi stasera vi sta par-
lando.
AUa traduzione deH'Ortiz molte altre ne sono seguite, e tra queste mi piace ricordare
queHa, molto pregevole non solo per la lingua usata, ma anche per la felice scelta deHe liri-
che, dovuta al prof. Umberto Cianciolo, pubblicata a Modena nel 1941, nonche l'antologia
daI titolo Poesie d'amore che il prof. Mario Ruffini ha pubblicato in una davvero splendida
veste tipografica, a Torino nel 1964, nell'ambito deHe celebrazioni per il 10 centenario
dell'istituzione deHa Cattedra di Lingua e Letteratura Romena neH'Universita torinese, cat-
tedra che e stata la prima istituita, a liveHo universitario, fuori dei confini deHa Romania, e
che ha avuto, come primo titolare, il filoromeno Giovenale Vegezzi RuscaHa.
Molte, inoltre, sono le traduzioni di poesie di Eminescu comprese neHe varie antologie
dedicate aHa poesia romena, ed apparse in Italia nel corso degli anni.
Mi piace pero in questa sede ricordare che, se va aH'Ortiz il merito non piccolo di avere
per primo tradotto un'ampia raccolta deHe liriche del poeta di Ipoteti, vent'un anni prima
deHa pubblicazione deH'antologia di cui ho fatto cenno, e precisamente nel 1906, appariva
neHa rivista Nuova Rassegna letteraria moderna la traduzione deHa lirica Venere e Ma-
donna, traduzione dovuta non ad un poeta o ad un letterato, ma, e non vi deve sembrare
strano, ad un valoroso capitano dei Bersaglieri, Pier Emilio Bosi, il quale ci ha data anche
tutta una serie di interessanti articoli suHa Romania, sia per quanto concerne la letteratura
che le opere di molti dei suoi scrittori piu in vista.

19
Le poesie ehe il Rosi tradueeva, e daI romeno' e da altre lingue europee, le inviava a
Giovanni Paseoli, il quale si interessava moltissimo ad esse, e ehe in taI modo venne ad ap-
prezzare le bellezze della lingua romena, tanto da decidersi ad aequistare grammatiche ed al-
tri libri eoneerneriti questi latini del Danubio.
Tra le earte lasciate daI Bosi e eonservate presso la di lui famiglia a Salerno, si trova
una lettera - o, meglio, una eartolina - a lui indirizzata daI Paseoli, il quale - serive il Bosi
-amava assai alcune mie traduzioni in versi daI romeno, vari eanti nazionali di quella terra,
nostra sorella in latinit, e segnatamente Mioria.
A eonferma dell'interesse del Paseoli per la poesia e per la lingua romena, eceo dunque
una seritto dello stesso poeta di Myricae. Si tratta, eome ho detto, di una eartolina ilustrata
riprodueente una veduta di Barga ed in un ovale, un ritratto del Poeta, eartolina sulla quale,
con quella sulla grafia chiara e precisa, il Pascoli ha scritto: Caro ed illustre eapitano, poe-
ta e Bersagliere, nulla di meglio. Poeta e professore, male, ma non vanno d'aecordo. Meglio
poeta e contadino, poeta e calzolaio. Ma poeta e maestro fanno insieme la piu nobile delle
funzioni umane. Quanto seguo con amore l'opera di Lei si come poeta, si eome traduttore
daI romeno! Me ne venne anche a me gran voglia del romeno, ed ho comperato grammatiche
ed altri libretti.Ed io ho anche saputo che una Sua poesia su Garibaldi e l'usignolo. Quante
rispondenze misteriose tra il povero professore ed il buon Soldato! Le scrivera piu a como-
do. Ora non posso. Enon sapevo che Lei era di Faenza. Ci ho molto gusto. Bravo! Tanti au-
guri ed una stretta di mano daI Suo Giovanni Pascoli.
La missiva e senza data, ma daI timbro postale si vede che la cartolina e stata spedita da
Barga il 13 settembre 1907, l'anno successivo a quello della traduzione di Venere e Madonna,
ad opera, appunto, di Pier Emilio Bosi, e nulla ei vieta daI supporre che sia stata proprio la
lettura di quest'ultima ad indurre il Pascoli a congratularsi con il traduttore.
Del resto non e stato il Pascoli l'unico poeta italiana ad apprezzare la lingua romena.
Mi piace ricordare in proposito quello che sulla lingua romena ebbe a scrivere, nel suo Zibal-
done, Giacomo Leopardi, il quale affermava che il volgare latina piu o meno alterato, da
mescolanze straniere, si mantiene senza interruzione in Francia e in Ispagna, siccome in Va-
lacchia ... sino ad oggi. Ed aggiungeva: La lingua latina e, tra tutte le lingue antiche, quella
la cui storia si pua meglio, e per'piu spazio conoscere... Aggiungete quella lingua valacca pur
derivata dalla latina, che, per essersi mantenuta sempre rozza, e propriissima a darci notizie
dell'antico volgare latino, il quale volgare, come tutti gli altri, e precipuo conservatore della
antichit della lingua... .
Tali acute osservazioni del poetadi Recanati sono state oggetto di una mia presentazio-
ne al X Congresso Internazionale dei Linguisti, tenuto a Bucarest nel 1967. E mi piace ricor-
dare altresi che il professor Giacomo Devoto, a quell'epoca presidente dell'Accademia della
Crusca l dopo avere ascoltato le mie parole, mi ehiese: Dove hai scovato tutte queste noti-
zie? ed alla mia risposta che mi ero limitato a leggere 10 Zibaldone, commenta: Oh! final-
mente ho trovato un Italiano che ha letto 10 Zibaldone!.
Ma torniamo al nostro Pier Emilio Bosi, l'amico del Pascoli e dei Romeni. Egli cono-
sceva la Romania fin daI 1902, anno in cui si e recato a Bucarest, dove ha tenuto una confe-
renza daI titolo Italia e Romania, conferenza che e stata pubblicata a Napoli nello stesso an-
no. Tra gli studiosi romeni llon era affatto una sconosciuto, e le sue poesie erano note ed ap-
prezzate. Il suo poemetto Garibaldi e l'usignolo, del quale fa cenno Pascoli nella sua cartoli-
na, venne tradotto in romeno da Niculae incu e pubblicato nell'Universulliterar (anno
XX (1902), n. 43, pag. 3).
Come si pua facilmente arguire, non mancano traduzioni di liriche di Eminescu in ita-
liano, a cominciare dallontano 1906.

20
E voglio concludere questa mia rassegna con una traduzione nata proprio nei nostri
giorni, e della quale non voglio svelarvi il norhe dell'autore, affinche ilvostro giudizio su di
essa sia scevro da ogni influenza.

Si tratta dell'ode Al/a Bucovina che, in italiano, suona cosi:

Oh dolce Bucovina, io mai potra scordare


Il genio tuo romantico, le tue fiorite valli,
La luce dei tuoi monti,
Tra gli aspri tuoi dirupi dei fiumi 10 scrosciare
L'acque tue che scintillano come tersi cristalli
Negli aperti orizzonti!

Del mia triste destina i sospiri ed i pianti


Mormorati nel sogno, nel canto, nell'affanno
E nella poesia,
Agli occhi della mente mi tornano davanti
Mi rapiscono il cuore, e all'animo mio danno
Oh, tanta nostalgia!

Soltanto nel tuo seno i malefici incanti


Che a volte par mi facciano quasi odiare la vita
Tacciono finalmente,
E mi lasciano in pace, perche nel mondo io canti
E sogni al mio destino una strada fiorita
E piana eternamente.

Quando nel cielo bruno la luna inargentata


Con il passo leggero piu del fruscio di un'ala
Percorre la sua via,
Eolo sull'arpa flebile, nella notte stellata,
Con l'esili sue dita ricanta del Vahala
La dolce melodia.

Ecco che qui nel petto questo mio vecchio cuore


1 suoi plpiti numera ancor piu celermente
E l'animo mio, intanto,
Tra dolci fantasie scorda ogni suo dolore
Ed oltre monti e valli allor segretamente
Porta con se il suo pianto.

In segreto esso porta versa di te il suo pianto:


Tra le plpebre roride l'occhio vivo scintilla
E in cor la melodia
Tua sento, avviene sempre quando penso al tuo incanto
Tutto questo, nell'animo la tua luce ihi< brilla,
O Bucovina mia!

21
Perche ho tradotto Eminescu ?
MARIANA CAMPEAN

Nel presentare il libro Desiderio senza


margini sono portata di piu a parlare del pia-
cere che ho provato a tradurre poesie di Emi-
nescu piuttosto che esporre come ho risolto i MIHAI EMINESCU
problemi e le difficolta che ho incontrato. La
lettura giornaliera del piu grande poeta ro-
meno ha un po' compensato la lontananza
del mio paese e forse questa e una delle ra-
gioni, forse la piu valida, venute in aiuto alla
soluzione dei problemi sollevati dalla tradu-
zione.
Perche ho tradotto Eminescu? La rispo-
sta non e difficile, anzi e ovvia. L'ho tradot-
to semplicemente perche e il solo modo di vi-
II desiderio

vere in Romania, pur trovandomi in Italia.
Perche Eminescu e la Romania cosi come senza margini
Garcia Lorca e la Spagna e Dante l'Italia. Il
mio lavoro di traduttrice non e quello di
creare bensi quello di tramandare secondo la
formula di Confucio, tanto amato da Emi-
nescu. Eminescu mi da ragione in questo in
quanto ribadisce che l'arte epura creativita.
Dunque io non posso fare dell'arte sull'arte.
Nel romanzo di Eugen Lovinescu Mite Ba-
lauca, Eminescu definisce l'arte con questa
formula magica: <do non so che cosa e l'arte,
ma sento di dove incomincia. L'arte di uno NAGARD
scrittore non sta in quel che scrive ma in quel
che cancella. L'artista crea una lingua nuo-
va, un modo nuovo di esprimersi, scrivere dieci pagine e lasciare dieci righe eil segno indiscu-
tibile della presenza di una coscienza. L'arte incomincia di qui.
Ora e inutile a sottolineare la modernita di questa definizione sull'arte; e invece impor-
tante provare che bastano poche righe per individuare l'opera e la grandezza dell'artista e io
10 dimostro leggendo una breve poesia, estrapolata daI Genio deserto, una breve prosa che si
trova nel mio libro, alla pag 61:

... Ho intravveduto il buio del mondo sotto una coltre di neve, in una di quelle capan-
ne, dove l'invernp non manifesta piu la loro esistenza se non attraverso il fumo verde che vi
trema sopra. Il babbo non aveva niente; era uno degli uomini piu poveri del nostro borgo...
Non mi ricordo di mia madre se non d'un essere pallido, un angelo, che ha reso la mia infan-
zia piena d'incanto con la sua voce dolorosa e sofferente. (...) Un pensiero profondo sembra-
va che la circondasse; io la tiravo di tanto in tanto per la manica; ma lei pareva che non voles-
se rispondermi. E' venuto in seguito mio padre - gli uomini l'hanno stesa su un tavolo - ed e
venuto l'intero paese... alcuni di loro piangevano; io li guardavo, ma non sapevo che cosa

22
pensare. Ho visto spesso uomini rigidi stesi su qualche letto che chiamano feretro, portati su
tra canti e pianti, e mi ricordo che tutte le volte che passava un matrimonio cosi triste vieino
alIa nostra casa, a mia madre scorrevano dagli occhi grandi lacrime ma non sapevo perche...
Venne la notte... Gli uomini che stavano in casa giocavano a carte, ma la mamma stava
sempre stesa, sempre immobile, sempre gialIa. Il terzo giorno alcuni uomini l'hanno portata
- in una cassa di legno con una croce sopra - alIa chiesa; un uomo vecchi'o con una barba
bianca, vestito con un abito lunga e colorato in tutti i modi cantava piano esul naso; appena
l'hanno adagiata in un buco, hanno buttato la terra sopra di lei e l'hanno coperta... Sono
tornato li casa... Non ho detto una parola per tre giorni e questa meraviglia intontiva la mia
piccola testa. Non sapevo quel che sentivo, ma mi prese una paura terribile perche non vede-
vo pilI la mamma... Andavo a cercarla in casa, la cercai dappertutto... Mi pareva di sentire la
sua voce dolce e piana, ma non la vedevo. Come si e fatto buio, sono andato alIa chiesa...
Ho visto un mucchio di terra la dove avevano messo la mamma e una candeladi cera giaUa
brueiava nelIa notte, come una stelIa d'oro tra l'oscurita delle nuvole. Mi sono coricato sulla
tomba, ho appoggiato l'orecchio sulIa terra. Mamma! Mamma! ho comineiato a strillare,
esei di la e vieni a casa... La casa e deserta, dico, il babbo non e venuto per tutto il giorno, i
tuoi colombi bianchi sono andati nel campo... Mamma, vieni mamma! oppure prendi anche
me da te, la dove sei ... Ascoltavo, ma la terra era fredda, silenziosa, umida, il vento spense
la candela e quel buio nero eircondo la mia anima. La mamma non veniva... Le lacrime co-
mineiarono a scorrere, una mano di legno mi stringeva il cuore nel petto, i sospiri m'inonda-
rono e nella voce di una eivetta triste mi sono addormentato.

Essendo quest'anno il centenario delIa morte del nostro pilI grande poeta, laseiatemelo
ricordare con questa sua struggente frase: io non posso morire, sono immortale; la miseria
mi conserva nella vita.
Siamo gia nel dramma, in verita esistenziale, delIa sua vita. Nonstante tutti gli stenti, le
privazioni, l'incomprensione, i malanni, Eminescu si fa compagnia con le parole, come rit-
mo una musica interna che non l'abbandona mai, tanto pilI che si potra dire di lui quel che
Orazio disse di Ovidio: et quot tentabat dicere versus erat.
Un'altra cosa che mi preme di comunicarvi e l'affinit di cui si e parlato che Eminescu
ha con il poeta Giacomo Leopardi, affinit di destino, di pensiero, di ispirazione. L'unica
casa che non hanno in comune e illuogo di naseita. Entrambi muoiono a 39 anni, dopo che
hanno servito la poesia fino alIa consunzione, anima e corpo. Li avvicina la fissazione pessi-
mistica, unita al grande amore per la vita; li sentiamo gettati esistenzialmente e disperata-
mente in un mondo che non li capisce, che entrambi cercano di recuperare-o La sapienza, la
saggezza, il divenire li perseguita. Troppa luce li offende; avrebbero bisogno di buio, di ripo-
so, di amore, come spesse volte invocano. Ora sarebbe necessario un lunga discorso, con una
ricchezza di citazioni, per dimostrare la corrispondenza di sentimenti e di passioni tra i due
poeti. Ricordare inoltre il credo filosofico di Eminescu, le sue letture di Schopenhauer, la sua
traduzione dalla Critica delia ragione pura di Kant; parlare inoltre del folclore romeno che
cerca di unire alIa filosofia intesa come meditazione e assoluto. Vedi Hyperion.
Non voglio ora far la fine di quel pedante dagli occhi celesti a cui alIude Eminescu nella
Prima lettera, ironizzando contro ogni forma di critica a scopo retorico. La poesia di Emine-
scu si puo spiegare con la stessa immediatezza con cui Dante Alighieri si rivela in un canto
della Divina commedia, a buon aggiunta: io mi son un che quando amore spira noto e quel
moda che ditta dentro vo significando.
A questo punto, vorrei ringraziare prima di tutto il Dottor Dragan e il Signor Filip
perche mi hanno accolto tra Iora e tra i loro autori.

23
Sulla dottrina sociale-politica
diEminescu
GABRIEL IOSIF CHIUSBAIAN

A cosa si riduce il nostro culto per Emi- cu aveva lasciato alla posterit.
nescu? E' una domanda che, ad un certo mo- Imparando da Eminescu, apprendiamo
mento, si era posto George Clinescu: spes- che dobbiamo essere noi stessi, come dob-
se volte, ad un timorato conformismo, pre- biamo giungere alle sorgenti piu profonde
cisava giustamente 10 stesso autore. E senza de! nostro essere spirituale, per poi poterci
dubbio, questo moda di guardare I'eredita alzare agli imperativi drammatici del mondo
spirituale de! passato romeno aveva caratte- d'oggi, quando I'umanit ed insieme ad essa
rizzato a lunga I'attivita di coloro che si era- il pianeta chiamato Terra sono giunti ad una
no occupati della valorizzazione dell'eredita tale situazione che le responsabilita supreme
culturale, con echi non di rado nocivi anche pesano sull'intera specie umana. Perche, co-
oltre i confini del Paese, e in virtu di un dog- me affermava Karl Jaspers, I'umanit sta
matismo arido, nonche primitivo nel dibatti- percorrendo una tappa in cui le parti non
to della rispettiva eredita. Si ignorava - spes- possono piu pensare separatamente i loro
so anche da parte degli uomini di scienza - destini, enon possono piu ignorarsi.
I'imperativo della scoperta delle consonanze Eminescu e stato un pensatore preoccu-
di certe opere del passato con la vita spiri- pata della sorte dell'umanit, soprattutto di
tuale del presente. Purtroppo questo con- quella del suo popolo la cui storia tormenta-
formismo timorato si e mantenuto neI tem- ta aveva studiato e approfondito con passio-
po, e cia spiega il fatto che a tutCoggi, quan- ne. L'idea che tramite un'autentica cognizio-
do si compiono cento anni dalla morte di ne possiamo creare la prospettiva del nostro
Eminescu, non abbiamo ancora I'edizione futuro e stata suggestivamente sintetizzata
integrale delle sue opere. dai grande poeta nella Glossa: Il passato e
Titu Maiorescu profetizzava con convin- I'avvenirel son del foglio le due facce, I nella
zione che Ia letteratura poetica romena fine c'e il partirel per chi a vedere e atto.
comincer il ventesimo secolo sotto gli auspi- La presenza di Eminescu nella nostra co-
ci del genio emineschiano, e la forma della scienza e fondamentaIe poiche egli ha rac-
lingua nazionale, che ha trovato in Eminescu chiuso in se - come ben diceva qualcuno - il
la piu bella attuazione fino ad oggi, sara il codice genetico stesso dell'intero sviluppo
punto di partenza per I'intero futuro svilup- futuro della cultura della sua stirpe.
po dell'abito del pensiero romeno. Ci proponiamo, in eia che segue, di occu-
E forse la spiritualit romena non trova parci succintamente di alcune idee politiche,
nell'inesausto genio emineschiano altro che sociologiche, giuridiche, economiche raccol-
la fonte della sua veste? Non c'e dubbio che te particolarmente dalla brillante pubblicisti-
quando Maiorescu si riferiva agli auspici del ca emineschiana, idee, che, se sono guardate
genio emineschiano pensava a un tutto uni- ne! Ioro complesso, ci offrono I'immagine di
tario, a tutta I'eredit spirituale che Emines- una vera e propria dottrina, elaborata da

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un 'anima tormentata dall'angoscia universa- politica. Il suo pensare, abituato ad elevarsi
le, ma sostenuta dalla forza virile dei suoi in modo inebriante alle ipotesi sull'essere e
straparenti, per adoperare un termine tan- sul nulla, nelle questioni politiche diventa
to caro a Eminescu. particolarmente composito e pieno di so-
Slegato daI contingente, il pensiero so- stanza, simile ad un proverbio romeno.
ciale-politico emineschiano eper molti aspet- La pubblicistica gli imponeva, infatti, di
ti di una attualita sorprendente, anche se restare quanto mai vicino alla realta concreta
contiene molti elementi che oggi non ci pos- ed al buon senso. Le sue idee sono motivate
sono piu interessare. piu pragmaticamente mediante esempi stori-
Malgrado il cambiamento dei dati fonda- ci. Fondato sui concetti basilari di cultura e
mentali e indipendentemente dalle condizio- di storia, sviluppatosi organicamente in con-
ni di fatto, le condizioni ideali del pensiero cordanza con la logica, ma anche con la
emineschiano, nonche il suo modo di guar- realta palpabile, il pensiero emineschiano ha
dare la realta romena dell'epoca sulla scia di uno svolgimento naturale. Troviamo idee in-
una tradizione positiva, restano ancor oggi teressanti presso Eminescu per cio che ri-
validi sotto molti riguardi. Cio che appare guarda la teoria della nazione, disciplina
strano e un certo contrasto esistente tra il complessa che tanto difficilmente si e perfe-
concetto filosofico e la dottrina sociale- zionata, essendo rivendicata da parecchie

Ipoteti. La casa in cui e nato il poeta M. Eminescu

25
scienze. La sua concezione in questo campo combattere e morire per i beni piu sacri al
si ispira alle idee delIa scuola tedesca di Sevi- cuore umana e bello tanto per il piccolo
gny. Secondo questa concezione, nella quanto per il grande. Se una generazione
societa, come pure in qualsiasi organismo, pua avere un merito - egli mostra in un'altra
gli organi componenti si integrano in certe occasione - questo merita e quello di essere
strutture secondo una legge fondamentale di interprete fedele delIa storia, di adempiere ai
correIazione armonica. Cia determina che propri compiti, con la necessita del posta che
qualunque cultura, qualsiasi vita sociale si occupa nello scorrere del tempo. E la sto-
obiettiva abbia in tutte le sue manifestazioni ria del mondo pensa, anche se piano, con si-
un'unita formale, una stile dominante. E qui curezza e giustizia: la storia del mondo e 10
conviene, certo, ricordare Lucian Blaga. In- sviluppo del pensiero di Dio (Scritti politici,
dubbiamente, l'accettazione delIa nozione di p. 38). A questo senso storico deve Eminescu
struttura e di correlazione organica muta in la rivelazione delIa realt delIa nazione e - cia
maniera fondamentale il metodo del pensie- che e piu importante - l'intuizione delIa sua
ro sociale e politico, sostituendo la spiega- costituzione organica. La nazione gli appare
zione lineare con una visione concreta come l'unica realta storica vera ed eticamen-
delI'unita sociale e con la sua comprensione te possibile.
morfologica. Le forme sociali, secondo Emi- Analizzando con attenzione l'idea di na-
nescu, oltre alIa tecnica e alIa vita puramente zione presso Eminescu, il rimpianto storico
economica non possono essere mutate secon- letterario D. Murrau arrivava alIa conclu-
do la nostra volonta e secondo il nostro be- sione che per il grande poeta in prima piano
neplacito, esse non si trasmettono, bensi si trovi la nazione enon 10 stato: non allo
nascono. stato dunque pensava Eminescu, bensi alIa
Il nostro grande poeta si adirava con nazione. Non le velleita di una vita di stato
quanti confondevano le istituzioni con il gio- sono quelle che attirano il suo sguardo, bensi
co delle carte. Negava la possibilita o la la possibilita per i Romeni di conservare la
fattibilit degli imprestiti, avendo fiducia liberta delIa coscienza e la Iora lingua. Emi-
nell 'unicita di ogni societa costituita, nescu ha piu fiducia nella nazione che non
nelI'originalit di ciascuna cultura realizza- nello stato.
ta. Una tale unicita, essendo la condizione Certo, oltre al suo lato teorico, il nazio-
delI'ingresso di un popolo nella storia, ci ap- nalismo emineschiano ha anche un aspetto
pare di per se come una suprema alternativa, passionale ben chiaro, specie nella creazione
come un dovere. Un futuro prossimo dira: poetica. Non dimentichiamo la Doina (reci-
questo paese dev'essere veramente romeno, tata per la prima volta in pubblico nella Ro-
oppure non merita di esserlo (Scritti politi- mania del dopoguerra, al cenacolo Titu
ci, p. 280). Maiorescu delI' Associazione dei giuristi di
Da qui derivano anche le sue idee concer- Bucarest), la Satira III o gli Epigoni. L'in-
nenti l'indipendenza economica, la sovranita dividuo che ha veramente il desiderio di la-
ela dignit nazionali, oggi tanto attuali. Le vorare per la societa, non pua che lavorare
idee di progresso - dimostra Eminescu - il no- per un'umanita che non esiste se non nelle
stro sviluppo economico devono essere sem- sue parti concrete - nelle nazionalita, mo-
pre la nostra metaj onde rafforzarci alI'inter-' stra Eminescu. L'individuo e condannato
no e ispirare fiducia alI'estero. Quanta attraverso il tempo e 10 spazio a lavorare per
attualita emana anche dalla frase che segue, quella singola parte che gli compete. La
nonostante sia stata scritta piu di un secolo partecipazione delI'individuo alIa vita delIa
fa, e nella quale troviamo idee cosi generose: nazione sara di conseguenza un atto vitale,
La dignita morale deI piccolo pua essere di solidarieta totale e incondizionata.
non meno importante di quella del grande, e Eminescu non voleva che esistesse un

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ideale straniero in seno alla nazione romena. non l'adozione all'ingrosso di leggi, di for-
Promuoveva invece, con argomenti teoriei, il me, di istituzioni, di etichette e di vestiti stra-
lavoro quale fattore di base per l'organizza- nieri formano la eivilt di un popolo, bensi
zione e per il progresso di una stato. Malgra- 10 sviluppo organico delle sue proprie
do alcune apparenze, egli non fu mai un an- qualit, il completare i propri antichi inizi di
tisemita e neanche una xenofobo. Al contra- legislazione e di vita giuridica, poiche da ra-
rio, cosi come mostra George Clinescu dici proprie, da profondit proprie sorge la
nell'articolo Eminescu e il giudaismo, egli si vera civilt di un popolo ... . Del resto, per
interessava della cultura ebraica e manifesta cia che concerne il diritto, Eminescu era
tenerezza nei confronti degli amiei ebrei pro- preoccupato in particolar modo dalle tesi a
pensi al lavoro, anzi, in piena campagna carattere filosofico, ma la profondit del suo
economica antigiudaica, egli biasima pensiero gli permetteva di pronuneiarsi - con
l'uso dei bastoni. un'ampia apertura - anche sulla parte appli-
La citazione troncata di certi testi emine- eativa del diritto. Abbiamo, a questo propo-
schiani (qualche volta non accidentale) pua sito, la testimonianza di Slavici, studente
condurre a delle interpretazioni non deside- presso la facolt di Legge di Vienna e collega
rate e irrealistiche. Ecco un argomento in pilI di studi del poeta.
per provvedere a pubblicare integralmente la Eminescu e stato preoccupato anche
sua opera pubblicistica. dall'arte di governare. Significativo e il fatto
Cosi come dimostra un continuatore del- che Niccola Machiavelli sia la personalit
le dottrine politiche emineschiane, mi riferi- della cultura italiana pilI frequentemente
sco a Aurel C. Popoviei, Eminescu e stato evocata negli scritti politiei di Eminescu.
la personificazione della saggezza secolare L'umanista italiano viene collocato daI poe-
del popolo romeno, una specie di sembianza ta tra i grandi creatori che nascono una volta
dello spirito nazionale. Egli, meglio di ogni ogni mille annl. Un esempio si trova nell'e-
altro, intui le linee determinanti del nostro ditoriale intitolato La Dacia jutura... , pub-
sviluppo storico, orientandosi a seconda de- blicato sul giornale Timpul del 17 feb-
gli insegnamenti positivi ed eterni delle espe- braio 1883, in cui Eminescu elogia il contri-
rienze del passato. Egli non fu membro di buto ideologico di Dante e di Machiavelli al-
nessun partito. Fu e rimase se stesso, una Ia edificazione dell'unit nazionale del popo-
forte personalit e un grande e originale pen- 10 italiano. Un altro autore citato da Emine-
satore politico. La sua cultura superiore, scu e l'abate Ferdinando Galiani (1728-
fondata su costanti convinzioni romene, ha 1887), i cui argomenti venivano adoperati
fatto di Eminescu un pensatore politico equi- daI poeta per sostenere la critica rivolta con-
librato. Fu il pensatore fautore dell'adatta- tro il governo liberale che era solito votare
mento delle vecchie istituzioni alle nuove esi- leggi parziali allo scopo di sottrarsi al con-
genze statall. Soltanto cosi si possono conci- trollo dell'opinione pubblica, leggi che colpi-
liare, come dimostrava, le forme deI passa- vano le vecchie istituzioni Tomene.
to con le esigenze del futuro, assicurando al- Anche da queste poche idee appena ab-
10 stato la continuit di sviluppo, mettendolo bozzate risulta che la dottrina sociale-poli-
al riparo da salti e da azioni avventurose tica di Eminescu, accanto alla sua creazione
dentro e fuori. Egli intravvedeva la pos- artistica, rappresenta un universo a parte di
sibilit di una civilt nazionale, facendo rife- pensiero e di sentimento; e nella misura in
rimenti giudiziosi alla vita giuridica romena, cui essa viene guardata con buona fede, mal-
frutto dei corsi di diritto frequentati presso grado certe mancanze occasionali, fa del
le grandi universit europee, e della cono- poeta un nostro contemporaneo, il simbolo
scenza delle esperienze del passato. Le sue di una delle vette pilI alte della spiritualit
idee conservano la loro validit anche oggi: romena ed europea.

27
From History of Romanian Literature:

MIHAI EMINESCU
1850 - 1889
The National Poet
G.CALINESCU
The Eminovicis were Romanian peasants of old standing in the
village of Clineti, Suceava county. We find them there from the earliest
documents of the 18th century. When they were released from bondage,
they became rzi (freeholders), which means that they were en-
nobled in a certain sense. The insinuations that Eminescu was not
Romanian are chimerical and can be explained by the fact that the poet
had expressed his indignation at the riff-raff coming from foreign coun-
tries: thick-necked Bulgarians and fine-nosed Greeks. Eminescu was
successively Turkish, Albanese, Persian, Swedish, Russian, Bulgarian,
Serbian, Ruthenian, Polish, Armenian. To a calumniator he replied with
the following words, irrefutably confirmed by documents: .. .I am not at
alI angry seeing how my person is reflected in your eyes, for of such a
mirror 1 cannot expect another reflex. But this reflex does not change
reality in the least; it does not prevent me from being descended from a
family not only Romanian but also noble for generations on end, and - by
your leave - 1assure you that among my ancestors in Upper Moldavia, of
whom 1 am not ashamed to speak, may be free peasants, but not one Jew
or Greek or jailor. His father, Gheorghe Eminovici, a psalm-reader,
had received some education in Suceava. He could speak and write Ger-
man. The high boyard Bal employed him as a clerk on his estate in
Dumbrveni where we find him in 1839 at the age of 27. In 1840 he
married Ralu, the daughter of High Steward Juracu of Goleti, receiv-
ing a dowry in land and money. In 1841 Bal obtained for him Prince
Mihai Sturza' s decree by which he was appointed collector of duties on
spirits. Now he was a boyard. About 1849-1850, after the birth of his
sixth child, he bought half of the Ipoteti estate where he built a house
and its annexes. Here or in the neighbouring Botoani, on 15 January

28
1850, Mihai Eminescu was born. Eminovici had 11 children in alI: Ser- ,
ban (b. 1841), Niculae (b. 1843), lorgu (b. ab. 1844), Ruxandra (b.
1845), Ilie (b. 1846), Maria (b. ab. 1848), Mihai (b. 1850), Aglae,
Harieta (b. ab. 1854), Matei (b. 1856), Vasile. Three of them, Ruxan-
dra, Maria and Vasile died prematurely, the others, especialIy Henrieta,
played a certain part in the poet' s life. erban died in Berlin of consump-
tion with phenomena of insanity. He had studied medicine. Niculae,
Neculai the fool , committed suicide because of a disease, lorgu, a
military man of melancholy disposition (<< When he laughed it meant that
the weather would change), died young, also Ilie, a pupil at Davila' s
medical school, Henrieta was paralytic and died with symptoms of tuber-
culosis. Gh. Eminovici did not make his children happy, although he
was welI-meaning and sent them to studies abroad. He had positive ideas
and was authoritarian after the old manner. Mihai was more attached to
rus mother, a soft-hearted and charitable woman.
The poet grew up almost like a peasant at Ipoteti, a rather poor
village situated in a valIey surrounded by hilIs which had once been
wooded. Eminovici' s house was a stout and welI-managed building, it
had a large porch with stairs, the rooms were provided with windows in
each wall, there were sheds, barns, an orchard, huge linden-trees.
Eminescu' s elder brothers went about the estate on horseback, while he
sheltered himself in an old woman's hovel or in a sheepfold, wandered
through the woods with a book and two or three cracknels in his hand
and slept on the edge of waters:
As a small boy 1 wandered through the woods
And frequently lay down beside a riU
And putting my right arm under my head
1 listened to the waters' drowsy triU;
Agentle whisper passed from branch to branch
And an entrancing fragrance fiUed the wood;
Thus would 1 often spend the hours of night,
While the waves' murmur lulled my solitude.

He bathed with his brothers in the lake and on the island in its
'" ,
middle they read Robinson. They fought with the frogs and walked on
the barn. A little later he felI in love with a girl with 1arge eyes
and braided black hain) who died young like Leopardi's Silvia. From
the 3rd primary class on Eminescu studied in Cernui, at first at the
National-Hauptschule which he graduated in 1859/1860, being

29
dassified the fifth of 82 pupils. In the autumn of 1860 he was registered
at K.K. Ober-Gymnasium, an oblong box, a kind of bleak asylum where
his older brothers erban, Niculae, Iorgu (Gheorghe) and Ilie had learnt
too. It seems that Eminovici put him up at Aron Pumnul's house dur-
ing the boy's primary education, then at a Ruthenian cabman irec's
house, a real hell of young tenants. Eminescu' s housemates frightened
him by playing ghosts, irec fed them especially on maize boiled in
milk and the hungry little paying guests stole apples. It is there that
Eminescu acquired the habit of eating apples greedily. Among the
Romanian teachers, besides parson Veniamin Iliu who did 110t spare
the rod, the one who distinguished himself was Aron Pumnul. He was
a great patriot who helped the children in getting and reading Romanian
books and behaved friendly to the students with whom he even played
ball. Eminescu was particularly fond of him and devoured his Lepturariu
romnesc (Anthology of Romanian Literature) in spite of its oddities. In
general, Eminescu did not like the school of Cernaui and it is assumed
that he tried to run away when he was a pupil in the primary forms. He
did fairly well in the lst gymnasial dass but poorly in the 2nd and the
scoundrel ran away again. Eminovici had him bound fast and sent him
back to school. Failing to get his remove Eminescu attended the 2nd
dass once more (in 1862-1863), putting up at the house of a hard-
drinking Frenchman, Victor Blanchin. But after the Easter holiday in

From a German letter of Gh.Eminovici

30
1863 his name does not appear in the class-registers any more. The poet
becomes an extramural pupil. The legend says that going to Cernui
to take private lessons in the spring of 1864 Eminescu went away with
the Tardini-V1dicescu troupe which performed there for the first time.
That he became a member of this company results from the fellow-like
affection which the director of the troupe had for him. There is evidence
that the poet got a 3rd class certificate from the Catholic Gymnasium of
Sibiu, a town in which his brother Niculae was a student of law at that
rime. The roupe was leaving for Braov. In October 1864 Eminescu
worked as a probationer at the Tribunal of Botoani and remained there
rill March 1865 when he went to Cernui to study at college. The
Tardini troupe had again come there and the legend again says that
Eminescu joined it. At any rate, in 1865 the poet was among foreigners,
abroad. li he was with the actors, mention must be made of the fact
that in June Fani Tardini played in Braov (she had specialized in V.
Hugo: Maria-Tudor, Angelo Malipieri). In the autumn of 1865
Eminescu reappeared in the streets of Cernui. Now he lodged in the
house of Aron Pumnul who was seriously ill, attended by a wicked
woman who had shortened his life and had kept him yoked like
Pegasus. He was a librarian. In this period he sent poems to Familia
(The Family) of Iosif Vulcan who praised him in the issue of February
25/ March 9 1866, changing his name from Eminovici to Eminescu .

.. Eminescu's fundamental poem is Luceafrul (Hyperion), but Fata n


grdina de aur (The Maid in the Golden Garden) ushers it in felicitously,
though things are described more rudely. Excepting the idea borrowed
from a fairy-tale collected by Kunish, there is no substantial relation be-
tween the two works. Fata n grdina de aur is a fairy-tale after Bojardo's
manner:
But a dragon lying in the gateway/ Idly sunned his motley skin,l His eyes
half-shut. He watehed him/ Moving his eye-balls, ready to swallow him./ And
Florin - frightened to death/ At the sight of his seales and steely fangs -/ Made a
spring at him, thrust his sword into the dragon's taill And nailed him to the
ground.
Florin is the mythical hero capable to overcome all obstacles to come
to his beloved, by no means a light-hearted youth like Ctlin. He and
the maid symbolize the vitality of the terrestrial world, the sure
mechanism of instinct. There is nothing the dragon can reproach them

31
with. The poem is treated with great verbal invention. The girl's eyes
are young and sly, her fortune is twin to Florin's, Florin's
shape is attractive, the valley is dark as only the blind feeI it, the
ravens make ink-blots in the sky, the young man is mad with long-
ing, at the maid's court are gardens, groves, lakes, walls, brooks, a
coat grows wrinkled. Some lines have the ring of psalms:
1 wish 1 could lay my head at your feet/ To gaze at you for aye as at a star,!
Most lovely child with shoulders white as snow.

Even God's words addressed to the dragon are heavy with thoughts:
And do you, demon, want to be like them,! You, who are not my creation?/
You, who hallow the columns of the sky/ With the proud voice of an eternal
mouth,! Pure word which once existed, Eon,! When the universe was but grey
mist?/ Do you want to count years by the world's race/ For a woman? -Brood
over love and its ways.

In Luceafrul Eminescu returns to satire. Ctlin is not a Prince


Charming like Florin, obliged to perform difficult tasks which he carries
out unhesitatingly, more likable than the bad solitary dragon, he is of the
same stamp as the strutting soldier and the collared young men with
golden hain>. Ctlin a, too, has vulgar tastes, hesitates between servant
and genius and prefers the servant. The myth has been
simplified,reduced to a moral antithesis. Losses in substance are compen-
sated for by litutgical technique. The theme is enlarged upon and analys-
ed, repeated and discussed, resumed again until it is exhausted. The
movements are cyc1ica~ and the talking is incantatory. Hyperion speaks
in formulas for having no empyrical soul he cannot find either new rela-
tions or new expressions:
However hard, 1 left my sky
To gratify your plea,
My father is the sky on high,
My mother is the sea.

To slip into your room and, dumb,


To gaze at you from near,
Down with my azure am 1 come,
Born from the waters' sphere.

o come, my treasure! Leave afar


The world where you abide;
My love, 1 am the evening-star
And you shall be my bride. 1
1 Both these and the following stanzas from Luceafrul have been translated by
Leon Levichi, Op. cit.
32
il frt .~ ,.. ' r,...4.
II

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Hyperion
.f. +Ial 11 ':"f'- ~
The graphicalness of ideas is extraordinary here too. Hyperion flies
towards the generating point and since there is no air-pressure and ter-
restrial relations have disappeared, his wings groW:
Off went the star. And as he went,
His wings grew more and more
And myriads of years were spent
For every hour that wore.

The immensity of the space he went through is suggested by the


uninterrupted lightning of his flight:
There was a sky of stars beneath,
A sky of stars o'erhead -
Like ta a bolt with ne' er a death
Among the worlds he sped.

Once again the genesis is material. In chaos there are


valleys, spnngs, seas:
And from the valleys of the pit
He upwards spun his way
And saw how lights sprang up and lit
As an the primal day;

How like asea they girdled him,


And swam and heaved about...
He flew and flew, an ache-borne whim,
TiU everything died out.

Barren nothingness is concrete. There ii'ilo bourne, time (like a


water-source) has not the power to swell in its bed and go out of the
vacuums, which are so deep that they bring about the fogs of blind-
ness:
33
For where he carne there was no bourne,
To see there was no eye,
And from the vacuums to be born
Time vainly made a try.

And there was nothing. There was, though,


A thirst that did oppress,
A gaping gulf above, below,
Like blind forgetfulness.
Ninety-nine stanzas are naturaHy too complicated a system of
vessels for the sap to be distributed with the same force everywhere. The
unity of the poem is achieved by musical means. Some of the stanzas
keep silent whilst others sing, aH of them in accord like the flutes of an
organ. In the end they burst out in a chorus:
You live accompanied by weal
In your all-narrow fold,
Whilst in my boundless world I feeI
Both deathless and dead cold.
Eminescu is a universal poet, but like any other not isolated.
Hyperion is the typical genius of Klinger's and Lavater's romantics, a
human god, king of the world. Geniuses are solitary, restless. Faust,
Torquato Tasso, Childe Harold, Jocelyn are his comrades. They cannot
live in our narrow space, hence the immensity of the romantic setting in
breadth (exotic, primitive landscapes) and height (uranic zone);
Poetry with geniuses is always cosmic poetry too. Lamartine, Vigny
and the others have cosmogonic and eschatologic visions. The stars are
in fashion. Keats had begun a Hyperion, Holderlin had written a
Hyperion.
(O. Calinescu, History of Romanian Literature, Unesco Nagard Publishers, 1989, pp. 371, 372, 402).


: Under the patronage of UNESCO. Nagard Publishers have just printed :
the HISTORY OF ROMANI.AN LITERATURE by G. Calinescu (English
translation by L. Levitchi.: 894 pages. more than 600 pictures). This
book, translated for the first Urne in a foreign language. is a
fundamental work for professors and students of Romance literatures. :

It is possible ta ask for HISTORY OF ROMANIAN LITERATURE writing
ta:
EDITRICE NAGARD

Il, Via Larga - 20122 MIIANO
ITALY



34
HI5TORY
ROMANlAN
LlTEMTURl:.

NAGARD PUE>LlSHf
Moscova, 9 Octombrie 1944

"Momentul era potriVit pentru a trata, aa c~ am spus: "S~ aranj~m treburile


noastre in Balcani. Armatele voastre sunt n Romnia i n Bulgaria. Noi avem
aCOlO interese, misiuni, ageni. intre noi nu trp.buie s~ existe nenelegeri pentru
lucruri m~runte.
Ct rrlvete Anglia i RUSia, ai fi de acord - l-am ntrebat pe Stalin - ca voi
s~ avei o dominaie de 90% asupra Romniei, noi sa
avem 90% n Grecia i
"fifty-fifty" cu voi n Jugoslavia)" in timp ce se traduceau cele de mai sus, am
scris pe o )um~tate de foaie de hrtie:
Romnia: Rusia ia 90%; ceilali iau 10%
Grecia: Marea Britanie (de acord cu Statele Unite) ia 90%; Rusia ia 10%
Jugoslavia i Ungaria: 50% - 50%
Bulgaria: Rusia la 75%; ceilali 25%.

Wmston Churchill
"Cel de al doilea r~zb01 mondiaJ"
- Memorii

CUPRINSUL

Praf. G.C. Dragan, Eminescu, principe del pensiero 3


M. Eminescu, Ai miei critici 5
Praf. Stefan Pascu, Mihai Eminescu e la sua impressionante cultura plurivalente 6
Praf. Ovidiu Varga, Eminescu e la musica 15
M. Eminescu, Dalla stella 16
Traian Filip, II dono piu bello che la Romania abbiafallo al mondo 17
M. Eminescu, Yo a ti te brondo, Dulce Rumania 18
Praf. Mariana Baffi, Eminescu in italiano 19
Mariana Campean, Perche ho tradotto Eminescu? 22
Gavriel Iosif Ghiusbaian, Sulla dottrina sociale-politica di Eminescu 24
G. Calinescu, Mihai Eminescu 1850-1889 The national poet 28
Sto,ia delia Lelleratura romena in ingIese 34
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EUROPA SI NEAMUL ROMNESC
Direzione: Fora Traiano II A, Roma, Tel.' (06) 679.77.85 - Direttore responsabile: Sabino d' Acunlo
Redazione: Via Larga Il, Milano - Reg. Tribunale Roma n. 17281 de! 31.5.1978 e del 3.6.1988
Periodica mensile - Spedizione in abbonamento [Jl"lale gru[J[JO lerzo 70"10

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