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cellula. La sua consistenza gelatinosa dovuta alla grande quantita di proteine disciolte in esso.
Oltre a queste proteine, il citosol contiene anche piccole molecole (amminoacidi, zuccheri semplici,
nucleotidi) le quali sono le riserve cellulari necessarie perch gli organelli funzionino correttamente.
Nel citosol sono presenti anche: metaboliti, molecole organiche prodotti intermedi della costruzione
o demolizione delle macromolecole; ioni inorganici, che possono trovarsi legati a specifiche
proteine adibite al trasporto; molecole ricche di energia come l'ATP. Per definizione il termine
citosol indica questa sostanza e "solo" questa, infatti la porzione interna della cellula composta
da citosol pi gli organelli cellulari, definita citoplasma. Il ruolo che rende il citosol importante,
oltre al fatto che esso costituisce il 50% del volume di una cellula, che al suo interno ha luogo la
maggior parte del metabolismo cellulare. Il citosol formato al 70% da acqua, che scioglie le
molecole polari e idrofile e respinge quelle idrofobe. Le concentrazioni e le proporzioni di tutto
l'insieme devono rimanere costanti e a un valore di pH vicino al 7 (neutralit).
Tutte le cellule sono caratterizzate dalla presenza di una membrana che le delimita e le separa dallambiente
esterno.
Tutte le membrane sono costituite dallassociazione, in quantit 1:1 di lipidi e proteine, e le membrane
plasmatiche presentano anche una piccola quota di carboidrati.
Tra i principali lipidi che formano le membrane plasmatiche si riscontrano fosfolipidi, sfingolipidi,
glicolipidi e colesterolo.
La disposizione dei lipidi di membrana nei due strati asimmetrica, sfingolipidi e colesterolo contribuiscono
ad organizzare le proteine trans membrana in blocchi.
I carboidrati entrano nella composizione delle membrane in percentuale limitata, sono costituiti in genere da
oligosaccardi che si legano alla proteine formando glicoproteine, oppure a lipidi formando glicolipidi.
E possibile tuttavia che vi siano catene polisaccaridiche (GAG) che una volta secreti dalla cellula si legano a
proteine per formare i proteoglicani di membrana.
La componente carboidratica si trova sempre localizzata dal lato extracitoplasmatico della membrana
della membrana e va a costituire il glicocalice
Le proteine presenti nella membrana plasmatica possono associarsi in modo debole alla testa idrofila e
vengono classificate in proteine periferiche, oppure possono interagire coni lipidi in maniera pi complessa
inserendosi nel doppio strato e vengono chiamate proteine integrali (transmembrana); esse svolgono ruoli
molto importanti per la vita di relazione della cellula funzionando come recettori, proteine di trasporto o
proteine canali
Esistono proteine monopasso che attraversano sotto forma di alfa eliche il doppio strato lipidico e proteine
multi passo che sono in grado di attraversare pi volte la membrana
Le proteine disposte verso lambiente extracellulare sono completamente diverse da quelle che guardano
verso il lato interno citoplasmatico, questa disposizione determina la cossi detta asimmetria della membrana,
e la composizione e struttura degli strati interno ed esterno pu variare notevolmente.
La mobilit delle proteine e dei lipidi sotto controllo della cellula, questo particolarmente importante
in cellule isolate che devono attivare dei siti specifici, come ad esempio i macrofagi per la fagocitosi mediata
da recettori, o i linfociti per legare i loro antigeni specifici.
La tipica membrana unitaria a struttura trilaminare, rassomiglia ai binari di un treno con le due linee dense
separate da uno spazio chiaro, la linea interna citoplasmatica denominata foglietto interno mentre quella
esterna foglietto esterno.
La membrana ha uno spessore di circa 7,5 nanometri, le membrane plasmatiche sono di solito pi spesse ed
assi metriche con i due foglietti di spessore diverso, laumento dello spessore solitamente a carico del
foglietto esterno che presente nella regione extracellulare una zona aggiuntiva di aspetto fibrillare o
sfrangiato, il glicocalice.
Il trasporto passivo (sostanze idrofile come zuccheri ed amminoacidi) non richiede consumo di energia; ed
simile alla diffusione semplice poich questo tipo di trasporto avviene secondo gradiente.
Il trasporto passivo richiede la presenza di proteine canale o proteine trasportatrici.
Le proteine canale vanno a formare pori idrofilici e i canali ionici sono molto selettivi e consentono il
passaggio ad un solo tipo di ione.
Lapertura dei canali pu avvenire in due modi:
Le proteine che
effettuano un
trasporto attivo
(idrolisi di ATP)
sono chiamate
pompe.
E anche un
antiporto.
Crea in modo
diretto un
gradiente
elettrico e
chimico tra i due
alti della
membrana
allesterno una
maggiore
concentrazione
di cariche positivi di Na, mentre allinterno un accumulo di ioni K con una relativamente minor
concentrazione di cariche positive.
Esiste anche un trasporto attivo secondario che utilizza lenergia elettrochimica originata da un gradiente.
Viene definito glicocalice lo strato pi esterno della membrana, rivolto verso lo spazio extracellulare,
costituito dallinsieme delle molecole carboidratiche legate covalentemente alle proteine od ai lipidi di
membrana.
Lo spessore pu variare da pochi nm fino a 50 nm.
Il glicocalice svolge funzioni diverse :
Le vescicole che ne derivano sono organizzate in modo da fondersi solamente con specifiche membrane,
fornendo cos un diretto e specializzato trasferimento di macromolecole o particelle dallesterno allinterno
Il processo di fagocitosi rappresenta per molto organismi unicellulari la nutrizione, mentre negli organismi
pluricellulari la fagocitosi viene esercitata da cellule specializzate (macrofagi e leuocociti) per la difesa;
infatti attraverso la fagocitosi vengono rimossi batteri, virus e detriti cellulari.
Permette di circondare una particella solida relativamente grande (attraverso estroflessioni)e di favorire il
trasferimento intracellulare allinterno del vaculo detto fagocosoma.
La fagocitosi pu essere aspecifica quando il materiale viene internalizzato senza che prima ci sia uno
speciale riconoscimento da parte del fagocita.
Questo tipo di fagocitosi implica la produzione di citochine da parte dei macrofagi, che attivano il
macrofago e richiamano altri macrofagi.
Microrganismo fagocitabile = ricoprirlo di proteine opsonine (anticorpi in grado di legarsi ai componenti di
superficie delle cellule bersaglio).
Lazione dei lisosomi cruciale per la definitiva eliminazione del microrganismo.
Lendocitosi (non richiede ampliamento della membrana, cellule pi piccole) il processo attraverso il quale
si assumono materiali dallesterno mediante endosomi che di formano per ripiegamento interno
(invaginazione) della membrana plasmatica.
Un tipo particolare di endocitosi quella mediata da recettore; con questo meccanismo la cellula in
grado di riconoscere ed internealizzare molecole specifiche.
I recettori specifici sono delle proteine integrali di membrana che vengono a concentrarsi in zone
specializzate della membrana plasmatica.
Clatrina una proteina costituita da 3 catene poliptidiche grandi e da tre piccole = triskelion.
Un certo numero di triskelion si assemblano a formare una struttura a canestro di esagoni, e di pentagoni
andando cos a formare il caratteristico rivestimento poliedrico sulla superficie delle fossette e vescicole
rivestite.
La vescicola rivestita viaggia verso linterno della cellula per un tratto prima di perdere il suo rivestimento e
fondersi con un endosoma primario.
La clatrina e le proteine associate che si sono staccate dalla vescicola ritornano alla membrana plasmatica per
formare una nuova fossetta rivestita.
Esocitosi Rilascio verso lesterno do sostanze contenute in vescicole dopo la fusione di questultime alla
membrana plasmatica.
Esistono due modi:
1) Secrezione costitutiva le sostanze destinate ad essere secrete non si accumulano nella cellula ma,
man mano che vengono elaborate, vengono esocitate per continuo flusso di vescicole verso la
membrana plasmatica.
2) Secrezione regolata accumulo di sostanze allinterno di granuli; essi si concentrano nella parte
apicale della cellula fino a quando uno stimolo esterno (ormone), induce la loro progressione verso
la membrana plasmatica, la loro fusione con essa ed il rilascio allesterno.