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Capitolo 4

Dinamica generale e
lagrangiana

4.1 Richiami teorici


Dopo aver richiamato la cinematica dei sistemi, passiamo allo studio della loro dina-
mica, partendo da risultati generali. Sia data un sistema materiale M formato dai
punti materiali (Pi , mi ); sia M la massa complessiva di M e G il suo centro di massa.

Teorema 4.1 Sia R(e) il risultante delle forze esterne agenti sul sistema, allora vale
la seguente prima equazione cardinale della dinamica:

M aG = Q = R(e) , (4.1)

dove aG e laccelerazione del centro di massa di M e Q la quantita di moto di M


Come conseguenza della prima equazione cardinale della dinamica, e possibile
dimostrare la validita della seguente legge di conservazione

Teorema 4.2 Se la risultante delle forze esterne agenti su un sistema materiale M


si annulla, allora la quantita di moto di M si conserva costante nel corso del moto; se
invece e solo una componente della risultante delle forze esterne lungo una direzione
fissa e ad annullarsi, allora la componente (Q e)e della quantita di moto lungo e si
conserva costante nel corso del moto.
(e)
Teorema 4.3 Sia M O il momento risultante delle forze esterne agenti sul sistema
rispetto ad un punto O e K O il momento delle quantita di moto di M rispetto allo
stesso punto, allora vale la seguente seconda equazione cardinale della dinamica:
(e)
K O + M v O v G = M O , (4.2)

dove v O e la velocita del polo O rispetto al quale sono calcolati i momenti.

55
56 CAPITOLO 4. DINAMICA GENERALE E LAGRANGIANA

Osservazione Quando O ha velocita istantanea nulla oppure coincide con il centro di


massa di M oppure la velocita di O e parallela a quella del centro di massa, allora la
(4.2) si riduce alla forma
(e)
K O = M O .

Teorema 4.4 Sia O un polo fisso, ovvero coincidente col centro di massa di M. Se
(e)
M O = 0, allora il momento delle quantita di moto di M rimane costante durante il
(e)
moto. Se si annulla M O e, dove e e un versore fisso, allora la componente K O e
del momento delle quantita di moto di M rispetto ad O si mantiene costante durante
il moto.

Un altro teorema generale e il teorema dellenergia cinetica per enunciare il quale


richiamiamo la definizione di potenza di una forza

Definizione 4.1 La potenza W di una forza f applicata ad un punto P e lo scalare

W := f v P , (4.3)

dove v P e la velocita di P .

Teorema 4.5 Sia dato un sistema M di punti materiali e sia T la sua energia
cinetica; allora
dT
=W (4.4)
dt
dove W e la potenza di tutte le forze agenti su M, sia interne che esterne.

Teorema 4.6 Supponiamo che la potenza di tutte le reazioni vincolari agenti su M


sia nulla e che tutte le forze attive siano conservative e sia V lenergia potenziale
corrispondente. Allora lenergia meccanica totale E := T + V si mantiene costante
durante il moto.

4.1.1 Dinamica lagrangiana


Le equazioni di Lagrange sono equazioni pure di moto, nel senso che non contengono
le reazioni vincolari e si applicano a sistemi olonomi descritti da un numero finito di
coordinate lagrangiane {q1 , q2 , . . . , qn }. Questa loro caratteristica consente di operare
una separazione nei problemi di dinamica, nel senso che con le equazioni di Lagrange
si risolve direttamente il problema di moto e poi si possono determinare le reazioni
vincolari utilizzando le equazioni di moto newtoniane. Affinche sia possibile operare
questa separazione occorre fare unipotesi costitutiva, cioe occorre supporre che i
vincoli cui e soggetto M siano perfetti,cioe che la potenza virtuale delle reazioni
vincolari sia nulla. Sotto questa ipotesi, se T indica lenergia cinetica del sistema M,
le equazioni di Lagrange si scrivono come
   
d T T
= Qi (4.5)
dt qi qi
4.2. ESERCIZI RISOLTI 57

dove la quantita
N
X rj
Qi := fj
j=1
qi

e detta i-esima componente generalizzata delle forze. Se si fa lulteriore ipotesi che


le forze attive siano conservative con energia potenziale V e si introduce la funzione
lagrangiana L := T V , allora e possibile riscrivere le (4.5) nella forma
   
d T L L
= 0. (4.6)
dt qi qi

4.2 Esercizi Risolti


Esercizio 4.1 In un piano verticale, unasta omogenea AB di massa m e lunghezza
2 ha lestremo A mobile senza attrito su una guida orizzontale r ed attratto verso un
punto O fisso sulla stessa guida da una molla ideale di costante elastica 2mg/. Laltro
estremo B e attirato verso r da unaltra molla ideale, di costante elastica 3mg/,
che resta sempre verticale. In funzione delle coordinate x e indicate in Figura,

x A g
O r

ey
B
ex

determinare lenergia cinetica del sistema; lenergia potenziale totale del sistema; i
valori di (0) e x(0) se le condizioni iniziali sono (0) = 2 , x(0) = , (0) = 0 e
x(0) = 0.

Lenergia cinetica dellasta si ottiene dal teorema si Konig


m 2 1
T = vC + IIC
2 2

dove C indica il centro di massa di AB, = ez e la velocita angolare di AB ed IIC


il tensore centrale di inerzia di AB. Introduciamo il versore e1 diretto come B A
58 CAPITOLO 4. DINAMICA GENERALE E LAGRANGIANA

ed il versore e2 ad esso ortogonale, orientato in modo che sia e1 e2 = ez . Abbiamo

C O = xex + e1

e dunque, grazie alle formule di Poisson,

v C = xex + e2 .

Abbiamo pertanto
2
vC = x2 + 2 2 + 2x cos
m 2
e quindi, poiche IC,ez = ez IIC ez = 3 , abbiamo

1 2
T = mx2 + m2 2 + mx cos .
2 3
I contributi allenergia potenziale sono dovuti alla molla che richiama A verso O,
alla molla che richiama B verso la retta r e alla forza peso e, sommati ordinatamente,
danno a V lespressione
mg 2
V = x + 6mg cos2 mg cos .

Inserite le espressioni di T e V nella lagrangiana L + T V , otteniamo

L mg L
= 2 x = mx + 12mg sin cos mg sin
x
L L 4 2
= mx + m cos = m + mx cos ,
x 3
da cui si ricava ancora che
d L
= mx + m[ cos 2 sin ]
dt x
e
d L 4
= m2 + m[x cos x sin ].
dt 3
Scritte le equazioni di Lagrange e posto in esse t = 0, grazie alle condizioni iniziali
descritte nel testo, otteniamo
4 2
mx(0) = 2mg e m (0) = mg
3
da cui si ottiene
3g
x(0) = 2g (0) = .
4
4.2. ESERCIZI RISOLTI 59

O
ey
s
C
ex b
g
P

Esercizio 4.2 In un piano verticale, un disco omogeneo di centro C, massa m/4


e raggio R e incernierato senza attrito in un punto fisso O della sua circonferenza.
Sul diametro passante per O si muove senza attrito un punto materiale P di massa
3m/5, attratto verso C da una molla ideale di costante elastica k = 2mg/R. Trovare
le coppie (s(0), (0))
se allistante t = 0 il moto parte dalle condizioni s(0) = R/4,
(0) = /2, s(0) = gR e (0) = 0. (N.B. Lascissa s di P e contata a partire da
C).

Lenergia cinetica del sistema e formata da due termini, uno relativo al disco e dato
da
1 3
TD = IIO = mR2 2 ,
2 16
dove abbiamo osservato che il punto O e fisso e solidale al disco e che la velocita
angolare del disco e = ez ; laltro termine e relativo al punto P e per calcolarlo
P O
introduciamo il versore e1 : |P O| solidale al disco ed il versore e2 che giace nel piano
di moto, e ortogonale a e1 ed orientato in modo che e1 e2 = ez . Abbiamo allora

P O = (R + s)e1

per cui, grazie alle formule di Poisson,

v P = se1 + (R + s)e2

e pertanto lenergia cinetica di P e


3m 2
TP = [s + (R + s)2 2 ],
10
cosicche  2 
3m 2 3 2 R 1 2
T = s + m + (R + s)
10 2 8 5
e lenergia cinetica complessiva.
Allenergia potenziale V contribuiscono la forza peso agente sul disco e su P e la
forza elastica. Presa come quota di riferimento per lenergia potenziale gravitazionale
60 CAPITOLO 4. DINAMICA GENERALE E LAGRANGIANA

quella del punto fisso O, i contributi del disco e del punto P sono, rispettivamente,
3mgR
mgR mg 2
4 cos e 5 (R + s) cos mentre il contributo della forza elastica e R s per
cui in definitiva abbiamo
 
mg 2 17 3
V = s mg cos R+ s .
R 20 5
Scritta la Lagrangiana L = T V , le equazioni di Lagrange si ottengono osservando
che  2 
L 3 L R 1 2
= ms = 3m + (R + s) ,
s 5 8 5
 
L 3 2mg 3 L 17 3
= m(R + s)2 s + mg cos = mg sin R+ s
s 5 R 5 20 5
e sono date da
10g
s = (R + s)2

3R s + g cos
5
+ (R + s)2 + 25 (R + s)s = g sin 12
2
  17 
8R R+s .

Se inseriamo le condizioni iniziali proposte, ricaviamo


5g 16g
s(0) = e (0) = .
6 21R

Esercizio 4.3 In un piano verticale, un disco omogeneo di massa m e raggio R rotola


senza strisciare su una guida orizzontale ed ha il centro C attratto verso un punto O
fisso ed alla sua stessa quota da una molla ideale di costante elastica mg/R. Lungo un
diametro AB del disco e mobile un punto materiale P di massa 2m attratto verso C da
una molla ideale di costante elastica 3mg/R. Introdotte le coordinate s e indicate in

ey
g
P b

s ex
C O

figura e supponendo che = 0 quando C e sovrapposto ad O, determinare lespressione


4.2. ESERCIZI RISOLTI 61

dellenergia cinetica totale T , dellenergia potenziale totale V del sistema ed il valore


di (0) e s(0) se allistante iniziale il sistema parte in quiete dalla configurazione
(0) = 0, s(0) = R2 , (0) = 0 s(0) = 0.

Il legame tra s e descritto nel testo impone che sia |C O| = R. Grazie al vincolo
di puro rotolamento, lenergia cinetica del disco si riduce a 43 mR2 2 , dove abbiamo
osservato che, grazie al teorema di Huygens-Steiner il momento di inerzia del disco
rispetto al punto di contatto con la guida e 23 mR2 . Consideriamo ora il punto P il
cui vettore posizione rispetto ad O e dato da

P O = Rex + se1
P C
dove e1 = |P C| . Se e2 e un altro versore solidale alla lamina, ortogonale ad e1 e
tale che e1 e2 = ez , grazie alle formule di Poisson otteniamo

v P = Rex + se1 + se2

e quindi

Tp = mvP2 = m[R2 2 + s2 + s2 2 2Rs cos + 2sR2 sin ],

siccome ex e1 = cos e ex e2 = cos( 2 + ) = sin . Lenergia cinetica complessiva


e allora
7
T = mR2 2 + m[s2 + s2 2 2Rs cos + 2sR2 sin ].
4
Lenergia potenziale consta di tre termini non costanti: 2mgs sin relativo alla
forza peso agente su P , 3mg 2 mg 2 1
2R s , corrispondente alla molla P C e 2R |CO| = 2 mgR ,
2

relativo alla molla CO. In definitiva


3mg 2 1
V = 2mgs sin + s + mgR2 .
2R 2
Per rispondere allultimo quesito, scriviamo le equazioni di Lagrange a partire
dalla Lagrangiana L = T V da cui otteniamo

d L d  
= 2ms 2mR cos = 2m[s R cos + R2 sin ],
dt s dt
L 3mg
= 2m[s2 + R2 sin g sin ] s,
s R
h i
d L d 7 2 2
dt = dt 2 mR + 2m(s R s cos + 2Rs sin ) =

7 2
2 mR + 2m[2ss + s2 Rs cos + Rs sin + 2R(s sin + s sin + s2 cos )]
e
L 1
= 2m[Rs sin + Rs2 cos 2mgs cos gR] :
2
62 CAPITOLO 4. DINAMICA GENERALE E LAGRANGIANA

Inserite le condizioni iniziali nelle equazioni di Lagrange

d L L d L L
= e = ,
dt s s dt
otteniamo
s(0) R(0) = 43 g

2s(0) + 4R(0) = g

e quindi, risolvendo,
5g
s(0) = 2g (0) = .
4R

Esercizio 4.4 In un piano verticale, un disco di massa 2m e raggio R e saldato


allestremo B di unasta AB di lunghezza 4R e massa trascurabile avente a sua volta
il centro O incernierato ad un punto fisso. Allestremo A dellasta e incernierato un
punto di un anello di raggio R e massa trascurabile lungo cui e libero di muoversi
il punto materiale P di massa m. Introdotte le coordinate e indicate in figura
si scrivano le equazioni di Lagrange del sistema. Infine, si trovino (0) e (0) se il
sistema parte dalla quiete allistante t = 0 nella configurazione dove = /2 e = .

ey
B

ex
g
O

b
P

La lagrangiana del sistema L = T V si puo introdurre in quanto i vincoli sono


olonomi, perfetti e le forze attive, che si riducono alla forza peso, sono conservative.
Lenergia cinetica T e data di
T = TD + TP ,
4.2. ESERCIZI RISOLTI 63

dove il primo contributo si rifericsce al disco, il secondo al punto P . Per calcolare


TD , osserviamo che il centro G del disco D descrive nel moto, con velocita angolare
ez una circonferenza di centro O e raggio 3R per cui, grazie al teorema di Konig, se
osserviamo che ez e anche la velocita angolare del disco, abbiamo
1 19
TD = 9mR2 2 + 2 IG,ez = mR2 2 .
2 2
Per calcolare il contributo di P allenergia cinetica, introduciamo il versore e1 diretto
come A O ed il versore e2 ortogonale al primo, diretto in modo che sia e1 e2 = ez ;
inoltre, detto C il centro dellanello, introduciamo il versore e3 , diretto come P C
ed il versore e4 tale che e3 e4 = ez . Abbiamo allora

P O = 3Re1 + Re3

e siccome {e1 , e2 } ruotano con velocita angolare ez mentre {e3 , e4 } ruotano con
velocita angolare ez , grazie alle formule di Poisson si ha

v P = 3Re2 + Re4

per cui
v 2P = 9R2 2 + R2 2 + 6R2 e2 e4
e dunque, osservando che e2 e4 = cos( ), abbiamo

1
TP = mR2 [2 + 92 + 6 cos( )]
2
e dunque
9
T = mR2 [102 + 2 + 3 cos( )].
2
Allenergia potenziale V contribuiscono la forza peso agente sul disco e su P : in
sostanza si ha

V = 6mgR cos mgR(3 cos + cos ) = 3mgR cos mgR cos

e dunque
9
L = mR2 [102 + 2 + 3 cos( )] 3mgR cos + mgR cos .
2
Le equazioni di moto di Lagrange sono
       
d L L d L L
= =
dt dt
ovvero

mR2 [20 + 3 cos( ) 3( ) sin( )] = 3mR2 sin( ) + 3mgR sin


64 CAPITOLO 4. DINAMICA GENERALE E LAGRANGIANA

mR2 [9 + 3 cos( ) 3( ) sin( )] = 3mR2 sin( ) mgR sin .

Inserendo i valori proposti per e allistante t = 0 ed osservando che la condizione


di quiete da cui il sistema viene rilasciato equivale a richiedere (0) = (0), abbiamo
3 g

(0) = 20 R
(0) = 0.

Esercizio 4.5 In un piano verticale, un disco omogeneo di massa 2m e raggio e


libero di rotolare senza strisciare su una guida orizzontale r. Al suo centro G sono
vincolati gli estremi di due aste AG e BG, la prima di lunghezza 2 e massa m,
la seconda di massa trascurabile e lunghezza 4. Lestremo B di BG e vincolato a
scorrere su una guida verticale s, mentre AG e libera di ruotare attorno allasse ez
passante per G (vedi figura). Infine, G e attratto verso il punto G s posto alla stessa
quota da una molla ideale di costante elastica k = 2mg/. Introdotte le coordinate

s
ey
B g
ex

G G

r
Q

A

generalizzate e indicate in figura, determinare: lenergia cinetica del disco e di


AG; lenergia potenziale totale del sistema; i valori di (0) e (0) se le condizioni
iniziali sono (0) = (0) = 4 , = = 0

La velocita angolare del disco ez si ricava osservando che, da una parte, essendo
G G = 4 sin ex , si ha
v G = 4 cos ex .
Daltra parte, imponendo il vincolo di puro rotolamento si ha

v G = ez ey = ex
4.2. ESERCIZI RISOLTI 65

da cui segue
= 4 cos ez .
Siccome la velocita istantanea del punto Q del disco a contatto con la guida e nulla
per il vincolo di puro rotolamento, applicando i teoremi di Konig e di Huygens-Steiner
si ottiene
1
Td = IIQ = 24m2 2 cos2 .
2
Indichiamo con M il centro di massa dellasta AG, abbiamo
M G = G G + M G = 4 sin ex + e1
AG
dove e1 = |AG| e il versore diretto lungo lasta, orientato da G ad A. Derivando
rispetto al tempo e ricordando che lasta ruota con velocita angolare ez , grazie alle
formule di Poisson si ottiene
v M = 4 cos ex + e2 ,
dove e2 e il versore del piano di moto, ortogonale ad e1 e tale che e1 e2 = ez .
Elevando al quadrato, osservando che ex e2 = cos ed applicando il teorema di
Konig ricaviamo
2
TAG = 8m2 2 cos2 + m2 2 + 4m2 cos cos .
3
Quanto allenergia potenziale, fissata come quota di riferimento lorizzontale per
G, per il contributo gravitazionale abbiamo
V = 16mg sin2 mg cos .
Possiamo dunque scrivere la lagrangiana
2
L = 32m22 cos2 + m2 2 + 4m2 cos cos 16mg sin2 + mg cos
3
da cui ricavare le equazioni di moto
64m2 ( cos2 2 sin cos ) + 4m2 [cos cos sin cos 2 ] = 32mg sin cos

4 2
3 m + 4m2 [cos cos sin cos 2 ] = mg sin

che, imponendo le condizioni iniziali diventano



16(0) + (0) = 8g

2(0) + 43 (0) = g 2

2

da cui ricaviamo
1 g 4 g
(0) = (3 2 + 64) e = ( 2 + 2)
58 29
66 CAPITOLO 4. DINAMICA GENERALE E LAGRANGIANA

Esercizio 4.6 In un piano verticale, un punto materiale A di massa m e saldato


allestremita di unasta AB di lunghezza 2 e massa trascurabile, vincolata a ruotare
senza attrito attorno al suo punto medio fissato in O senza attrito. Lestremo B e
poi attratto da una molla ideale di costante elastica mg/ verso un punto materiale
P di massa 3m, libero di muoversi su una guida verticale passante per O. Introdotte
le coordinate y e , con y ordinata di P rispetto ad O nella direzione ey Determinare
le configurazioni di equilibrio in funzione di , studiando la stabilita delle configura-
zioni con lasta lungo la verticale. Preso = 1, scrivere le equazioni di Lagrange e
determare i valori di y(0) e (0) sapendo che, allistante t = 0 il sistema parte dalla
quiete con y(0) = 0, (0) = 2 .

g
A b

ey

O ex

b
P

Rispetto ad un riferimento cartesiano ortogonale con origine in O ed assi orientati


lungo ex ed ey , le coordinate di B sono B ( sin , cos ), mentre quelle di P
sono P (0, y) per cui
|P B|2 = 2 sin2 + (y + cos )2 = y 2 + 2 + 2y cos
e quindi lenergia potenziale del sistema e
mg 2
V = mg cos + 3mgy + [y + 2 + 2y cos ].
2
Le configurazioni di equilibrio risolvono il sistema
V
= mg sin ( + y) = 0
V mg
= 3mg + [y + cos ] = 0 :

y

La prima equazione e verificata dai valori = 1 = 0 e = 2 = che, inseriti


nella seconda equazione, forniscono i corrispondenti valori di y = y1 = 4 ed y =
4.2. ESERCIZI RISOLTI 67

y2 = 2. La prima equazione puo essere soddisfatta anche da y = y3 = cui


corrisponde, dalla seconda equazione il valore tale che

cos = 3.

Si hanno due regimi: se > 4 oppure < 2, questultima equazione non e verificata
da alcun valore e dunque si hanno le sole configurazioni di equilibrio E1 (1 , y1 ) ed
E2 (2 , y2 ) mentre, se (2, 4), si hanno le configurazioni E3 (3 , y3 ) ed E4
(2 3 , y3 ), dove cos 3 = 3. Per discriminare la stabilita delle configurazioni di
equilibrio trovate, determiniamo la matrice hessiana B di V . Abbiamo

2V 2V 2V mg
= mg cos ( + y), = mg sin =
2 y y 2

e quindi
   
mg(4 ) 0 mg( 2) 0
B(E1 ) = mg B(E2 ) = mg
0 0
 
0 mg 1 cos2 3
B(E3 ) = mg
mg 1 cos2 3
 
0 mg 1 cos2 3
B(E4 ) = mg
mg 1 cos2 3

dove abbiamo osservato che 3 [0, ], per cui sin 3 = 1 cos2 3 , mentre 23
[, 2] e quindi sin(23 ) = 1 cos2 3 . Vediamo allora che B(E1 ) ha autovalori
positivi se < 4 mentre ne ha uno positivo ed uno negativo quando > 4: nel primo
caso E1 corrisponde ad un minimo relativo isolato per V ed e dunque stabile, nel
secondo essa corrisponde ad un punto di sella e dunque e instabile. Daltra parte
B(E2 ) ha autovalori positivi se > 2 mentre ne ha uno positivo ed uno negativo
quando < 2: nel primo caso E2 corrisponde ad un minimo relativo isolato per V
ed e dunque stabile, nel secondo essa corrisponde ad un punto di sella e dunque e
instabile. Infine, sia B(E3 ) che B(E4 ) hanno autovalori di segno discorde, visto che
il loro determinante e negativo, per cui corrispondono sempre a punti di sella per V :
quando esistono, le configurazioni di equilibrio E3 ed E4 sono sempre instabili.
Consideriamo ora il caso = 1, nel quale lenergia potenziale e
mg 2
V = mg cos + 3mgy + [y + 2 + 2y cos ].
2
Poiche A si muove lungo una circonferenza di centro O e raggio 2 ed il raggio vettore
A O ruota con velocita angolare ez , lenergia cinetica di A e 2m2 2 , mentre quella
di P e 32 my 2 per cui lenergia cinetica del sistema e

3
T = 2m2 2 + my 2
2
68 CAPITOLO 4. DINAMICA GENERALE E LAGRANGIANA

e la lagrangiana L risulta
3 mg 2
L = 2m2 2 + my 2 mg cos 3mgy [y + 2 + 2y cos ].
2 2
Le equazioni di Lagrange sono allora

4m2 = mg sin + mgy sin

e
mg
3my = 3mg y mg cos

ed inserendovi le condizioni iniziali proposte nel testo, si ottiene
g
(0) = y(0) = g.
4
Esercizio 4.7 In un piano verticale, due punti materiali P e Q, di masse m e 2m
sono vincolati, rispettivamente, a muoversi lungo le parabole x = y 2 / e x = 2y 2 /.
I punti si attraggono con una forza elastica ideale di costante k = mg . Dette y e
le ordinate di P e Q, determinare lenergia cinetica e quella potenziale del siste-
ma. Supponendo che allistante t = 0 i punti siano in quiete con y(0) = (0) = ,

Q
b

ey
Pb

ex
g
O

determinare y(0) e (0).

Possiamo scrivere i vettori posizione dei punti materiali come

y2 2 2
P O = ex + yey QO = ex + ey

da cui, derivando rispetto al tempo, si ottengono le loro velocita
   
2y 4
v P = y ex + ey v Q = ex + ey

4.2. ESERCIZI RISOLTI 69

per cui lenergia cinetica e data da


4y 2 16 2
   
m 2 2 m 2 2
T = vP + mvQ = y 1 + 2 + m 1 + 2 .
2 2
Allenergia potenziale contribuisco la forza peso di entrambi i punti e la forza elastica,
per un contributo complessivo dato da
 
mg mg 1 2
V = mgy + 2mg + |P Q|2 = mgy + 2mg + (y )2 + 2 2 2 + y 2 .
2 2
Introdotta la lagrangiana L = T V , per scrivere le equazioni di Lagrange dobbiamo
calcolare  2
16 2
  
L 4y L
=m + 1 y, = 2m + 1 ,
y 2 2
 
L 4m mg 4
= 2 y y 2 mg 2(y ) + 2 (2 2 + y 2 )y
y 2
e  
L 32m mg 8
= 2 2 2mg 2(y ) + 2 (2 2 + y 2 ) .
2
In questo modo, le equazioni di Lagrange si scrivono come
 2 
4y 8m L
my + 1 + 2 y y 2 =
2 y
e
16 2
 
64m L
2m + 1 + 2 2 == .
2
Queste equazioni sono valide per t 0 e, posto t = 0 e considerate le condizioni
iniziali proposte, in cui y(0) = (0) = 0, abbiamo

5my(0) = 7mg

32m(0) = 14mg

da cui ricaviamo che y(0) = 57 g e (0) = 16


7
g.

Esercizio 4.8 In un piano orizzontale un disco di raggio R e massa 2m e incer-


nierato senza attrito in un punto O della sua circonferenza. Sul diametro ortogonale
a quello passante per O e praticata una scanalatura nella quale e libero di muoversi
senza attrito un punto materiale P di massa m, attratto verso il centro C del disco
da una molla ideale di costante elastica k. Introdotte le coordinate s e descritte
in figura, si trovino due integrali primi del moto, e si determinino la velocita di P
quando transita per C e la velocita angolare del disco al medesimo istante, sapendo
che allistante iniziale il sistema e in quiete con P sul bordo del disco.
70 CAPITOLO 4. DINAMICA GENERALE E LAGRANGIANA

O b

P
s
C

Siccome il piano di moto e orizzontale, la gravita non e efficace e le forze esterne si


riducono alla reazione di cerniera in O. Le forze attive (interne) si riducono alla forza
elastica, che e conservativa. Supponendo i vincoli perfetti, concludiamo che lenergia
meccanica E = T + V del sistema si conserva. Inoltre, poiche tutte le forze esterne
hanno momento nullo rispetto ad O, la componente del momento delle quantia di
moto del sistema lungo ez , la sola a priori non nulla e costante. La velocita angolare
del disco e = ez per cui il contributo allenergia cinetica del disco e
1 m 3m 2 2
Td = IIO = 2 IO,ez = R ,
2 2 2
dove abbiamo usato il teorema di Huygens-Steiner per il calcolo del momento di
inerzia IO,ez del disco rispetto allasse passante per il punto fisso O, diretto lungo
ez . Per determinare il contributo TP di P allenergia cinetica, introduciamo la base
CO P C
ortonormale {e1 , e2 }, solidale al disco e formata da e1 = |CO| e e2 = |P C| , cosicche
e1 e2 = ez . Abbiamo allora

P O = Re1 + se2

e di conseguenza, grazie alle formule di Poisson,

v P = se1 + (R + s)e2 ,

da cui ricaviamo
m 2 2
TP = [s + (R + s)2 ].
2
Sommando i contributi ottenuti, otteniamo per lenergia cinetica complessiva T
m 2 2
T = 2mR2 2 + [s + 2Rs + s2 ].
2
4.2. ESERCIZI RISOLTI 71

Lenergia potenziale V si riduce al solo contributo della forza elastica e vale V = k2 s2


per cui lenergia meccanica totale E e

m 2 2 k
E = T + V = 2mR2 2 + [s + 2Rs + s2 ] + s2 .
2 2
Il valore della costante E si ricava sostituendo le condizioni iniziali nelle espressioni
di T e V . Dai dati del testo sappiamo che s(0) = R e che s(0) = 0 e (0) per cui

m 2 2 k k
2mR2 2 + [s + 2Rs + s2 ] + s2 = R2 ,
2 2 2
che non risente dellinterminazione sul segno di s(0). Occorre ora richiedere che abbia
valore costante la componente lungo ez del momento delle quantita di moto K O
rispetto al polo O. Il contributo del disco a K O e

K dO = IIO = 3mR2 ez ,

dove abbiamo ancora impiegato il teorema di Huygens-Steiner. Il contributo del punto


P e
2
KPO = m(P O) v P = m[R(R + s) + s ]ez

per cui la componente lungo ez di K O e

3mR2 + m[R(R + s) + s2 ] = K

dove, per trovare il valore costante di K, basta imporre le condizioni iniziali, da cui
si ricava subito K = 0. I due integrali primi del moto sono dunque

2mR2 2 + m 2 2 2 k 2 k 2

2 [s + 2Rs + s ] + 2 s = 2 R

4mR2 + m[s) + s2 ] = 0.

Queste equazioni debbono valere in tutti gli istanti in cui avviene il moto. In parti-
colare, allistante t = t1 in cui P passa per C, si ha s = 0 e dunque il sistema appena
trovato diventa

2mR2 2 (t1 ) + m 2 k 2

2 [2Rs(t1 ) + s (t1 )] = 2 R

4R(t1 ) + s(t1 ) = 0 :

dalla seconda otteniamo


s(t1 ) = 4R(t1 )
che, sostituita nella prima equazione, fornisce

k
2 (t1 ) =
12m
72 CAPITOLO 4. DINAMICA GENERALE E LAGRANGIANA
q
k
ovvero i valori (t1 ) = 12m per la velocita angolare del disco, da cui si ottiene
r
k
s(t1 ) = 4R :
12m
la velocita di P allistante t = t1 e allora
r
k
v P (t1 ) = 3R e2 .
12m
Se a t = 0 si aveva s(0) = R, allora occorre prendere s(t1 ) < 0 e quindi (t1 ) > 0
mentre se si aveva s(0) = R, i segni sarebbero stati invertiti.

Esercizio 4.9 In un piano orizzontale, e libero di ruotare senza attritoattorno


ad una cerniera collocata nel vertice Aun telaio ABC formato da tre aste: AB,
di lunghezza 3 e massa m, AC, di lunghezza 4 e massa 6m e BC, di lunghezza
5 e massa 3m. Su BC e libero di muoversi senza attrito un punto materiale P di
massa 2m, sollecitato da una forza elastica di costante k che lo richiama verso A.
Servendosi delle coordinate s e indicate in figura determinare due integrali primi
B

ey

A
ex

b P

del moto discutendone il significato fisico. Supponendo che allistante t = 0 il sistema


parta dalla quiete con (0) = 0 ed s(0) = , si determini la velocita angolare della
lamina quando P passa per il punto medio di BC.

Il telaio forma un unico corpo rigido che ruota con velocita angolare = ez . Os-
serviamo che, poiche siamo in assenza di attrito e la sola forza attiva presente e con-
servativa, si conserva il valore E dellenergia meccanica del sistema. Inoltre, poiche
la sola forza attiva sul sistema nel piano di moto e la reazione vincolare in A il cui
momento e nullo rispetto ad A, per la seconda equazione cardinale della dinamica si
4.2. ESERCIZI RISOLTI 73

conserva la componente del momento delle quantita di moto K A rispetto ad A nella


direzione ez = ex ey .
Per calcolare lenergia meccanica, iniziamo dallenergia cinetica che consta del con-
tributo del telaio e di quello del punto P . Per il telaio, occorre servirsi dellespressione
1 1
Tt = IIA = 2 IA,ez
2 2
dove IA,ez e il momento di inerzia del telaio rispetto allasse passante per A e diretto
lungo ez . I contributi dei cateti AB ed AC si determinano osservando che A e un
loro estremo per cui
1
AB
IA, ez = 9m2 = 3m2 AC
IA, 2
ez = 32m .
3
Per lipotenusa occorre applicare il teorema di Huygens-Steiner osservando che la
distanza tra il punto medio dellipotenusa BC ed A e pari a 5/2, essendo ABC
rettangolo e quindi inscrivibile in una semicirconferenza. Abbiamo allora
25 2 25
BC
IA, ez = m + 3m 2 = 25m2.
4 4
Abbiamo pertanto

IA,ez = 60m2 e Tt = 30m22 .

Per il calcolo dellenergia cinetica TP del punto P , fissiamo una base {e1 , e2 } solidale
CA BA
al telaio, con e1 = |CA| e e2 = |BA| , cosicche e1 e2 = ez . Inoltre, siccome

B C = (B A) (C A) = 3e2 4e1 ,

il versore associato a B C e
3 4
e3 := e2 e1
5 5
e dunque
P A = 4e1 + se3 .
Siccome la base {e1 , e2 } ruota con velocita angolare , grazie alle formule di Poisson
abbiamo  
3 4
v P = 4e2 + se3 s e1 + e2
5 5
ovvero, ragguppando i termini simili,
   
4 3 3 4
vP = s + s e1 + 4 + s s e2
5 5 5 5
da cui ricaviamo
  
2 2 2 2 2 8 2 3
TP = m 16 + s + s + 3s 4s ss
5 5
74 CAPITOLO 4. DINAMICA GENERALE E LAGRANGIANA

e dunque
  
2 2 2 8 2 2 2 3
T = m 46 + s + s + 3s 4s ss
5 5
Lenergia potenziale e quella della forza elastica k2 AP 2 e per determinare AP possiamo
ricorrere al teorema di Carnot applicato al triangolo ACP , osservando che langolo in
C ha coseno pari a 45 , per come e formato il telaio: dunque
 
k 2 2 32
V = 16 + s s .
2 5
Viste le condizioni iniziali, il valore costante dellenergia meccanica E = T + V e pari
a E = 53 2
10 k e quindi la conservazione impone che, ad ogni istante, sia
    
2 2 2 2 2 8 2 3 k 32 27
m 46 + s + s + 3s 4s ss + s s = k2 .
2
5 5 2 5 10
(4.7)
Passiamo ora al calcolo del momento delle quantita di moto K A rispetto al punto
fisso A, osservando che anche in questo caso vi sara il contributo del telaio ABC e
quello del punto P . Per il primo contributo, basta ricordare che
(t)
K A = IIA = IA,z ez = 60m2 ez .
Servendosi dellespressione di v P , nonche di quella di e3 in funzione di e1 e e2
possiamo verificare che il contributo del punto P e
 
(P ) 2 12 32 2
K A = (P A) 2mv P = 2m 16 + s s + s ez
5 5
e quindi  
12 32
K A = 2m 462 + s s + s2 ez :
5 5
Poiche il sistema e in quiete allistante t = 0, si ha K A (0) = 0 e quindi, a tutti gli
istanti, si ha
12 32
462 + s s + s2 = 0. (4.8)
5 5
Indichiamo con f e sf i valori di e s allistante in cui P passa per il punto medio
dellipotenusa BC e dunque s = 52 . Dallequazione (4.8) ricaviamo
725
sf = f
48
che, sostituito in (4.7) fornisce
r
12 k
f = 129 .
725 m
e quindi r
129 k
sf = .
4 m

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