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Dinamica generale e
lagrangiana
Teorema 4.1 Sia R(e) il risultante delle forze esterne agenti sul sistema, allora vale
la seguente prima equazione cardinale della dinamica:
M aG = Q = R(e) , (4.1)
55
56 CAPITOLO 4. DINAMICA GENERALE E LAGRANGIANA
Teorema 4.4 Sia O un polo fisso, ovvero coincidente col centro di massa di M. Se
(e)
M O = 0, allora il momento delle quantita di moto di M rimane costante durante il
(e)
moto. Se si annulla M O e, dove e e un versore fisso, allora la componente K O e
del momento delle quantita di moto di M rispetto ad O si mantiene costante durante
il moto.
W := f v P , (4.3)
dove v P e la velocita di P .
Teorema 4.5 Sia dato un sistema M di punti materiali e sia T la sua energia
cinetica; allora
dT
=W (4.4)
dt
dove W e la potenza di tutte le forze agenti su M, sia interne che esterne.
dove la quantita
N
X rj
Qi := fj
j=1
qi
x A g
O r
ey
B
ex
determinare lenergia cinetica del sistema; lenergia potenziale totale del sistema; i
valori di (0) e x(0) se le condizioni iniziali sono (0) = 2 , x(0) = , (0) = 0 e
x(0) = 0.
C O = xex + e1
v C = xex + e2 .
Abbiamo pertanto
2
vC = x2 + 2 2 + 2x cos
m 2
e quindi, poiche IC,ez = ez IIC ez = 3 , abbiamo
1 2
T = mx2 + m2 2 + mx cos .
2 3
I contributi allenergia potenziale sono dovuti alla molla che richiama A verso O,
alla molla che richiama B verso la retta r e alla forza peso e, sommati ordinatamente,
danno a V lespressione
mg 2
V = x + 6mg cos2 mg cos .
Inserite le espressioni di T e V nella lagrangiana L + T V , otteniamo
L mg L
= 2 x = mx + 12mg sin cos mg sin
x
L L 4 2
= mx + m cos = m + mx cos ,
x 3
da cui si ricava ancora che
d L
= mx + m[ cos 2 sin ]
dt x
e
d L 4
= m2 + m[x cos x sin ].
dt 3
Scritte le equazioni di Lagrange e posto in esse t = 0, grazie alle condizioni iniziali
descritte nel testo, otteniamo
4 2
mx(0) = 2mg e m (0) = mg
3
da cui si ottiene
3g
x(0) = 2g (0) = .
4
4.2. ESERCIZI RISOLTI 59
O
ey
s
C
ex b
g
P
Lenergia cinetica del sistema e formata da due termini, uno relativo al disco e dato
da
1 3
TD = IIO = mR2 2 ,
2 16
dove abbiamo osservato che il punto O e fisso e solidale al disco e che la velocita
angolare del disco e = ez ; laltro termine e relativo al punto P e per calcolarlo
P O
introduciamo il versore e1 : |P O| solidale al disco ed il versore e2 che giace nel piano
di moto, e ortogonale a e1 ed orientato in modo che e1 e2 = ez . Abbiamo allora
P O = (R + s)e1
v P = se1 + (R + s)e2
quella del punto fisso O, i contributi del disco e del punto P sono, rispettivamente,
3mgR
mgR mg 2
4 cos e 5 (R + s) cos mentre il contributo della forza elastica e R s per
cui in definitiva abbiamo
mg 2 17 3
V = s mg cos R+ s .
R 20 5
Scritta la Lagrangiana L = T V , le equazioni di Lagrange si ottengono osservando
che 2
L 3 L R 1 2
= ms = 3m + (R + s) ,
s 5 8 5
L 3 2mg 3 L 17 3
= m(R + s)2 s + mg cos = mg sin R+ s
s 5 R 5 20 5
e sono date da
10g
s = (R + s)2
3R s + g cos
5
+ (R + s)2 + 25 (R + s)s = g sin 12
2
17
8R R+s .
ey
g
P b
s ex
C O
Il legame tra s e descritto nel testo impone che sia |C O| = R. Grazie al vincolo
di puro rotolamento, lenergia cinetica del disco si riduce a 43 mR2 2 , dove abbiamo
osservato che, grazie al teorema di Huygens-Steiner il momento di inerzia del disco
rispetto al punto di contatto con la guida e 23 mR2 . Consideriamo ora il punto P il
cui vettore posizione rispetto ad O e dato da
P O = Rex + se1
P C
dove e1 = |P C| . Se e2 e un altro versore solidale alla lamina, ortogonale ad e1 e
tale che e1 e2 = ez , grazie alle formule di Poisson otteniamo
e quindi
d L d
= 2ms 2mR cos = 2m[s R cos + R2 sin ],
dt s dt
L 3mg
= 2m[s2 + R2 sin g sin ] s,
s R
h i
d L d 7 2 2
dt = dt 2 mR + 2m(s R s cos + 2Rs sin ) =
7 2
2 mR + 2m[2ss + s2 Rs cos + Rs sin + 2R(s sin + s sin + s2 cos )]
e
L 1
= 2m[Rs sin + Rs2 cos 2mgs cos gR] :
2
62 CAPITOLO 4. DINAMICA GENERALE E LAGRANGIANA
d L L d L L
= e = ,
dt s s dt
otteniamo
s(0) R(0) = 43 g
2s(0) + 4R(0) = g
e quindi, risolvendo,
5g
s(0) = 2g (0) = .
4R
ey
B
ex
g
O
b
P
P O = 3Re1 + Re3
e siccome {e1 , e2 } ruotano con velocita angolare ez mentre {e3 , e4 } ruotano con
velocita angolare ez , grazie alle formule di Poisson si ha
v P = 3Re2 + Re4
per cui
v 2P = 9R2 2 + R2 2 + 6R2 e2 e4
e dunque, osservando che e2 e4 = cos( ), abbiamo
1
TP = mR2 [2 + 92 + 6 cos( )]
2
e dunque
9
T = mR2 [102 + 2 + 3 cos( )].
2
Allenergia potenziale V contribuiscono la forza peso agente sul disco e su P : in
sostanza si ha
e dunque
9
L = mR2 [102 + 2 + 3 cos( )] 3mgR cos + mgR cos .
2
Le equazioni di moto di Lagrange sono
d L L d L L
= =
dt dt
ovvero
s
ey
B g
ex
G G
r
Q
A
La velocita angolare del disco ez si ricava osservando che, da una parte, essendo
G G = 4 sin ex , si ha
v G = 4 cos ex .
Daltra parte, imponendo il vincolo di puro rotolamento si ha
v G = ez ey = ex
4.2. ESERCIZI RISOLTI 65
da cui segue
= 4 cos ez .
Siccome la velocita istantanea del punto Q del disco a contatto con la guida e nulla
per il vincolo di puro rotolamento, applicando i teoremi di Konig e di Huygens-Steiner
si ottiene
1
Td = IIQ = 24m2 2 cos2 .
2
Indichiamo con M il centro di massa dellasta AG, abbiamo
M G = G G + M G = 4 sin ex + e1
AG
dove e1 = |AG| e il versore diretto lungo lasta, orientato da G ad A. Derivando
rispetto al tempo e ricordando che lasta ruota con velocita angolare ez , grazie alle
formule di Poisson si ottiene
v M = 4 cos ex + e2 ,
dove e2 e il versore del piano di moto, ortogonale ad e1 e tale che e1 e2 = ez .
Elevando al quadrato, osservando che ex e2 = cos ed applicando il teorema di
Konig ricaviamo
2
TAG = 8m2 2 cos2 + m2 2 + 4m2 cos cos .
3
Quanto allenergia potenziale, fissata come quota di riferimento lorizzontale per
G, per il contributo gravitazionale abbiamo
V = 16mg sin2 mg cos .
Possiamo dunque scrivere la lagrangiana
2
L = 32m22 cos2 + m2 2 + 4m2 cos cos 16mg sin2 + mg cos
3
da cui ricavare le equazioni di moto
64m2 ( cos2 2 sin cos ) + 4m2 [cos cos sin cos 2 ] = 32mg sin cos
4 2
3 m + 4m2 [cos cos sin cos 2 ] = mg sin
da cui ricaviamo
1 g 4 g
(0) = (3 2 + 64) e = ( 2 + 2)
58 29
66 CAPITOLO 4. DINAMICA GENERALE E LAGRANGIANA
g
A b
ey
O ex
b
P
cos = 3.
Si hanno due regimi: se > 4 oppure < 2, questultima equazione non e verificata
da alcun valore e dunque si hanno le sole configurazioni di equilibrio E1 (1 , y1 ) ed
E2 (2 , y2 ) mentre, se (2, 4), si hanno le configurazioni E3 (3 , y3 ) ed E4
(2 3 , y3 ), dove cos 3 = 3. Per discriminare la stabilita delle configurazioni di
equilibrio trovate, determiniamo la matrice hessiana B di V . Abbiamo
2V 2V 2V mg
= mg cos ( + y), = mg sin =
2 y y 2
e quindi
mg(4 ) 0 mg( 2) 0
B(E1 ) = mg B(E2 ) = mg
0 0
0 mg 1 cos2 3
B(E3 ) = mg
mg 1 cos2 3
0 mg 1 cos2 3
B(E4 ) = mg
mg 1 cos2 3
dove abbiamo osservato che 3 [0, ], per cui sin 3 = 1 cos2 3 , mentre 23
[, 2] e quindi sin(23 ) = 1 cos2 3 . Vediamo allora che B(E1 ) ha autovalori
positivi se < 4 mentre ne ha uno positivo ed uno negativo quando > 4: nel primo
caso E1 corrisponde ad un minimo relativo isolato per V ed e dunque stabile, nel
secondo essa corrisponde ad un punto di sella e dunque e instabile. Daltra parte
B(E2 ) ha autovalori positivi se > 2 mentre ne ha uno positivo ed uno negativo
quando < 2: nel primo caso E2 corrisponde ad un minimo relativo isolato per V
ed e dunque stabile, nel secondo essa corrisponde ad un punto di sella e dunque e
instabile. Infine, sia B(E3 ) che B(E4 ) hanno autovalori di segno discorde, visto che
il loro determinante e negativo, per cui corrispondono sempre a punti di sella per V :
quando esistono, le configurazioni di equilibrio E3 ed E4 sono sempre instabili.
Consideriamo ora il caso = 1, nel quale lenergia potenziale e
mg 2
V = mg cos + 3mgy + [y + 2 + 2y cos ].
2
Poiche A si muove lungo una circonferenza di centro O e raggio 2 ed il raggio vettore
A O ruota con velocita angolare ez , lenergia cinetica di A e 2m2 2 , mentre quella
di P e 32 my 2 per cui lenergia cinetica del sistema e
3
T = 2m2 2 + my 2
2
68 CAPITOLO 4. DINAMICA GENERALE E LAGRANGIANA
e la lagrangiana L risulta
3 mg 2
L = 2m2 2 + my 2 mg cos 3mgy [y + 2 + 2y cos ].
2 2
Le equazioni di Lagrange sono allora
e
mg
3my = 3mg y mg cos
ed inserendovi le condizioni iniziali proposte nel testo, si ottiene
g
(0) = y(0) = g.
4
Esercizio 4.7 In un piano verticale, due punti materiali P e Q, di masse m e 2m
sono vincolati, rispettivamente, a muoversi lungo le parabole x = y 2 / e x = 2y 2 /.
I punti si attraggono con una forza elastica ideale di costante k = mg . Dette y e
le ordinate di P e Q, determinare lenergia cinetica e quella potenziale del siste-
ma. Supponendo che allistante t = 0 i punti siano in quiete con y(0) = (0) = ,
Q
b
ey
Pb
ex
g
O
y2 2 2
P O = ex + yey QO = ex + ey
da cui, derivando rispetto al tempo, si ottengono le loro velocita
2y 4
v P = y ex + ey v Q = ex + ey
4.2. ESERCIZI RISOLTI 69
32m(0) = 14mg
O b
P
s
C
P O = Re1 + se2
v P = se1 + (R + s)e2 ,
da cui ricaviamo
m 2 2
TP = [s + (R + s)2 ].
2
Sommando i contributi ottenuti, otteniamo per lenergia cinetica complessiva T
m 2 2
T = 2mR2 2 + [s + 2Rs + s2 ].
2
4.2. ESERCIZI RISOLTI 71
m 2 2 k
E = T + V = 2mR2 2 + [s + 2Rs + s2 ] + s2 .
2 2
Il valore della costante E si ricava sostituendo le condizioni iniziali nelle espressioni
di T e V . Dai dati del testo sappiamo che s(0) = R e che s(0) = 0 e (0) per cui
m 2 2 k k
2mR2 2 + [s + 2Rs + s2 ] + s2 = R2 ,
2 2 2
che non risente dellinterminazione sul segno di s(0). Occorre ora richiedere che abbia
valore costante la componente lungo ez del momento delle quantita di moto K O
rispetto al polo O. Il contributo del disco a K O e
K dO = IIO = 3mR2 ez ,
3mR2 + m[R(R + s) + s2 ] = K
dove, per trovare il valore costante di K, basta imporre le condizioni iniziali, da cui
si ricava subito K = 0. I due integrali primi del moto sono dunque
2mR2 2 + m 2 2 2 k 2 k 2
2 [s + 2Rs + s ] + 2 s = 2 R
4mR2 + m[s) + s2 ] = 0.
Queste equazioni debbono valere in tutti gli istanti in cui avviene il moto. In parti-
colare, allistante t = t1 in cui P passa per C, si ha s = 0 e dunque il sistema appena
trovato diventa
2mR2 2 (t1 ) + m 2 k 2
2 [2Rs(t1 ) + s (t1 )] = 2 R
4R(t1 ) + s(t1 ) = 0 :
k
2 (t1 ) =
12m
72 CAPITOLO 4. DINAMICA GENERALE E LAGRANGIANA
q
k
ovvero i valori (t1 ) = 12m per la velocita angolare del disco, da cui si ottiene
r
k
s(t1 ) = 4R :
12m
la velocita di P allistante t = t1 e allora
r
k
v P (t1 ) = 3R e2 .
12m
Se a t = 0 si aveva s(0) = R, allora occorre prendere s(t1 ) < 0 e quindi (t1 ) > 0
mentre se si aveva s(0) = R, i segni sarebbero stati invertiti.
ey
A
ex
b P
Il telaio forma un unico corpo rigido che ruota con velocita angolare = ez . Os-
serviamo che, poiche siamo in assenza di attrito e la sola forza attiva presente e con-
servativa, si conserva il valore E dellenergia meccanica del sistema. Inoltre, poiche
la sola forza attiva sul sistema nel piano di moto e la reazione vincolare in A il cui
momento e nullo rispetto ad A, per la seconda equazione cardinale della dinamica si
4.2. ESERCIZI RISOLTI 73
Per il calcolo dellenergia cinetica TP del punto P , fissiamo una base {e1 , e2 } solidale
CA BA
al telaio, con e1 = |CA| e e2 = |BA| , cosicche e1 e2 = ez . Inoltre, siccome
B C = (B A) (C A) = 3e2 4e1 ,
il versore associato a B C e
3 4
e3 := e2 e1
5 5
e dunque
P A = 4e1 + se3 .
Siccome la base {e1 , e2 } ruota con velocita angolare , grazie alle formule di Poisson
abbiamo
3 4
v P = 4e2 + se3 s e1 + e2
5 5
ovvero, ragguppando i termini simili,
4 3 3 4
vP = s + s e1 + 4 + s s e2
5 5 5 5
da cui ricaviamo
2 2 2 2 2 8 2 3
TP = m 16 + s + s + 3s 4s ss
5 5
74 CAPITOLO 4. DINAMICA GENERALE E LAGRANGIANA
e dunque
2 2 2 8 2 2 2 3
T = m 46 + s + s + 3s 4s ss
5 5
Lenergia potenziale e quella della forza elastica k2 AP 2 e per determinare AP possiamo
ricorrere al teorema di Carnot applicato al triangolo ACP , osservando che langolo in
C ha coseno pari a 45 , per come e formato il telaio: dunque
k 2 2 32
V = 16 + s s .
2 5
Viste le condizioni iniziali, il valore costante dellenergia meccanica E = T + V e pari
a E = 53 2
10 k e quindi la conservazione impone che, ad ogni istante, sia
2 2 2 2 2 8 2 3 k 32 27
m 46 + s + s + 3s 4s ss + s s = k2 .
2
5 5 2 5 10
(4.7)
Passiamo ora al calcolo del momento delle quantita di moto K A rispetto al punto
fisso A, osservando che anche in questo caso vi sara il contributo del telaio ABC e
quello del punto P . Per il primo contributo, basta ricordare che
(t)
K A = IIA = IA,z ez = 60m2 ez .
Servendosi dellespressione di v P , nonche di quella di e3 in funzione di e1 e e2
possiamo verificare che il contributo del punto P e
(P ) 2 12 32 2
K A = (P A) 2mv P = 2m 16 + s s + s ez
5 5
e quindi
12 32
K A = 2m 462 + s s + s2 ez :
5 5
Poiche il sistema e in quiete allistante t = 0, si ha K A (0) = 0 e quindi, a tutti gli
istanti, si ha
12 32
462 + s s + s2 = 0. (4.8)
5 5
Indichiamo con f e sf i valori di e s allistante in cui P passa per il punto medio
dellipotenusa BC e dunque s = 52 . Dallequazione (4.8) ricaviamo
725
sf = f
48
che, sostituito in (4.7) fornisce
r
12 k
f = 129 .
725 m
e quindi r
129 k
sf = .
4 m