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Giuseppe Verdi

ERNANI
DRAMMA LIRICO IN QUATTRO PARTI

LIBRETTO DI FRANCESCO MARIA PIAVE

PERSONAGGI

Ernani , Don Giovanni di Aragona, il bandito, Tenore


Don Carlo, re di Spagna, Baritono
Don Ruy Gomez de Silva, grande di Spagna, Basso
Elvira, sua nipote e danzata, Soprano
Giovanna, di lei nutrice, Mezzosoprano
Don Riccardo, scudiero del re, Tenore
Jago, scudiero di Don Ruy Gomez, Basso

Banditi, Cavalieri, Vassalli, Cortigiani, Principi elettori, Paggi e Dame di Corte

Parte prima IL BANDITO


Nelle montagne dAragona e nel castello di Don Ruy Gomez de Silva
Parte seconda LOSPITE
Nello stesso castello
Parte terza LA CLEMENZA.
In Aquisgrana
Parte quarta LA MASCHERA
In Saragozza

Epoca 1519.

Prima rappresentazione
Venezia, Teatro La Fenice 9 marzo 1844
Giuseppe Verdi: Ernani - atto primo

ATTO PRIMO - Il bandito


Scena I
Montagne dellAragona.
Vedesi in lontananza il moresco castello di Don Ruy Gomez de Silva. presso il tramonto. Coro di ribelli
montanari e banditi. Mangiano e bevono: parte gioca, e parte assetta le armi

[Coro dintroduzione] Come rugiada al cespite


Dun appassito ore,
TUTTI Daragonese vergine
Evviva! Beviamo! Nel vino cerchiamo Scendeami voce al core:
Almeno un piacer! Fu quello il primo palpito
Che resta al bandito, Da tutti sfuggito, Damor che mi be.
Se manca il bicchier? Il vecchio Silva stendere
Osa su lei la mano
CORO I Domani trarla al talamo
Giuochiamo, ch loro vano tesoro, Conda linumano
Qual viene sen va. Ah, sella m tolta, ah misero!
Giuochiam, se la vita Non fa pi gradita Daffanno morir!
Lardente belt! Si rapisca

CORO II BANDITI
Per boschi e pendici Abbiam soli amici, Sia rapita!
Moschetto e pugnal; Ma in seguirci sar ardita?
Quandesce la notte Nellorride grotte
Ne forman guancial. ERNANI
Mel giur.
Scena II
Ernani che mesto si mostra da una vetta, e detti.
BANDITI
Dunque verremo;
TUTTI Al castel ti seguiremo:
Ernani pensoso! Perch, o valoroso,
Sul volto hai pallor? (attorniandolo)
Comune abbiam sorte, In vita ed in morte Quando notte il cielo copra
Son tuoi braccio e cor. Tu ne avrai compagni allopra;
Qual freccia scagliata La meta segnata Dagli sgherri dun rivale
Sapremo colpir. Ti a scudo ogni pugnale.
Non avvi mortale Che il piombo o il pugnale Vieni, Ernani; la tua bella
Non possa ferir. De banditi a la stella.
Saran premio al tuo valore
[Recitativo e Cavatina] Le dolcezze dellamor.
ERNANI ERNANI
Merc, diletti amici; Dellesiglio nel dolore
A tanto amor, merce Angiol a consolator.
Udite or tutti del mio cor gli affanni;
E se voi negherete il vostro aiuto, (fra s)
Forse per sempre Ernani a perduto
(O tu che lalma adora,

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Giuseppe Verdi: Ernani - atto primo

Vien, la mia vita inora; ELVIRA


Per noi dogni altro bene M dolce il volto ingenuo
Il loro amor terr. Che il vostro cor mi fa.
Purch sul tuo bel viso
Vegga brillare il riso, (fra s)
Gli stenti suoi, le pene
Ernani scorder) (Tutto sprezzo che dErnani
Non favella a questo core,
Non vha gemma che in amore
(Savviano al castello)
Possa lodio tramutar.
Vola, o tempo, e presto reca
Scena III Di mia fuga il lieto istante!
Ricche stanze dElvira nel castello di Silva. notte. Vola, o tempo, al core amante
supplizio Iindugiar)
Elvira sola.
CORO
[Scena e Cavatina]
(Sar sposa, non amante
ELVIRA se non mostra giubilar)
Surta la notte, e Silva non ritorna!
(Partono. Entra Don Carlo, seguito da Giovanna)
Ah, non tornasse ei pi!
Questo odiato veglio,
Che quale immondo spettro ognor minsegue, Scena V
Col favellar damore, Carlo e Giovanna
Pi sempre Ernani mi congge in core.
[Scena e Duetto]
Ernani! Ernani, involami
Allabborrito amplesso. CARLO
Fuggiam se teco vivere (a Giovanna)
Mi sia damor concesso,
Per antri e lande inospiti Fa che a me venga e tosto.
Ti seguir il mio pi.
Un Eden di delizia GIOVANNA
Saran quegli antri a me.
Signor, da lunghi giorni
Pensosa ognora, ogni consorzio evita
Scena IV
Silva assente.
Detta ed Ancelle, che entrano portando ricchi doni
di nozze. CARLO
Intendo.
ANCELLE Or mobbedisci.
Quante dIberia giovani
Te invidieran, signora! GIOVANNA
Quante ambirien il talamo Sia.
Di Silva che tadora!
Questi monili splendidi (Parte)
Lo sposo ti destina;
Tu sembrerai regina
Scena VI
Per gemme e per belt.
Sposa domani in giubilio CARLO
te ognun saluter. Perch Elvira rap la pace mia?
Io lamo e il mio potere Iamor mio
Ella non cura ed io
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Giuseppe Verdi: Ernani - atto primo

Preferito mi veggo ELVIRA


Un nemico giurato, un masnadiero Ogni cor serba un mistero
Quel cor tentiam, una sol volta ancora.
CARLO
Scena VII Quello ascolta del mio cor.
Da quel d che tho veduta
Detto ed Elvira. Bella come un primo amore,
La mia pace fu perduta,
ELVIRA Tuo fu il palpito del core.
Sire! a ver? voi stesso! ed a questora? Cedi, Elvira, a voti miei:
Puro amor desio da te;
CARLO Ah, gioia e vita essere tu di
Del tuo amante, del tuo re.
Qui mi trasse amor possente.

ELVIRA ELVIRA
Fiero sangue dAragona
Non mamate voi mentite
Nelle vene a me trascorre
Lo splendor duna corona
CARLO
Leggi al cor non puote imporre
Che favelli? Un re non mente Aspirar non deggio al trono,
N i favor voglio dun re.
ELVIRA Lamor vostro, o Sire, un dono
Da qui dunque ora partite. Troppo grande o vil per me.

CARLO [Scena e Terzetto]

Vieni meco CARLO


(afferrandole un braccio)
ELVIRA
Tolga Iddio! Non tascolto mia sarai.
vien, mi segui
CARLO
ELVIRA
Vien, mi segui, ben vedrai
quantio tami (eramente dignitosa)
Il re dov?
ELVIRA Nol ravviso
E lonor mio?
CARLO
CARLO Lo saprai.
Di mia Corte onor sarai
ELVIRA
ELVIRA (strappandogli dal anco il pugnale )

No! cessate So che questo basta a me.


Mi lasciate, o dambo il core
CARLO Disperata ferir.
E un masnadiero
fai superbo del tuo cor?
CARLO
Ho i miei di

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Giuseppe Verdi: Ernani - atto primo

ELVIRA Scena IX
Quale orrore!
Detti e Silva, seguito poscia dai suoi Cavalieri e da
Giovanna con le Ancelle. Carlo star in modo da
Scena VIII non essere facilmente riconosciuto da Silva. Elvira
Detti ed Ernani che viene da un uscio segreto e va a cerca di ricomporsi, e cela il pugnale.
porsi tra loro. SILVA
ERNANI Che mai veggio! Nel penetral pi sacro
Fra quei di io pur qui sto. Di mia magione, presso a lei che sposa
Esser dovr dun Silva,
CARLO Due seduttori io scorgo?
Entrate, ol, miei di cavalieri.
Tu se Ernani! mel dice lo sdegno
Che in vederti questanima invade: (Entrano cavalieri e famigli, Giovanna ed Ancelle)
Tu se Ernani! il bandito, lindegno
Turbatore di queste contrade Sia ognun testimon del disonore,
A un mio cenno perduto saresti Dellonta che si reca al suo signore.
Va ti sprezzo, pietade ho di te. (Infelice! e tuo credevi
Pria che lira in me tutta si desti S bel giglio immacolato!
Fuggi, o stolto, Ioffeso tuo re. Del tuo crine fra le nevi
Piomba invece il disonor.
ERNANI Ah! perch letade in seno
Giovin core mha serbato!
(a Carlo)
Mi dovevan gli anni almeno
Me conosci? Tu dunque saprai Far di gelo ancora il cor)
Con qual odio tabborra il mio core
Beni, onori rapito tu mhai, (a Carlo ed Ernani)
Dal tuo morto fu il mio genitore. Loffeso onor, signori,
Perch lira saccresca ambi amiamo Inulto non andr.
Questa donna insidiata da te. Scudieri, Iazza a me, la spada mia
In odiarci e in amor pari siamo; Lantico Silva vuol vendetta, e tosto
Vieni adunque, disdoti, o re. ecc. Uscite
ELVIRA ERNANI
(entrando disperata fra loro col pugnale sguainato)
No, crudeli, damor non m pegno Ma, signore
Lira estrema che varde nel core
Perch al mondo di scherno far segno SILVA
Di sua casa, dElvira lonore? Non un detto ovio parlo
Sanco un gesto vi sfugga, un accento,
Qui tratta cadr al vostro pi. CARLO
No, questalma in s ero momento
Non conosce lamante n il re. Signor duca

SILVA
Favelleran le spade; uscite, o vili.

(a Carlo)

E tu per primo vieni

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Giuseppe Verdi: Ernani - atto primo

Scena X ELVIRA
(piano ad Ernani)
Detti, Jago e Don Riccardo.
Tua per sempre o questo ferro
JAGO Pu salvarmi dai tiranni!
Il regale scudiero Don Riccardo. M conforto negli affanni
la costanza di mia fe.
SILVA
JAGO, GIOVANNA E CORO
Ben venga, spettator di mia vendetta.
(fra loro)
RICCARDO Ben di Silva mostra il volto,
(indicando Carlo, al cui anco prende posto) Iaspra guerra che ha nel core,
pure ei frena tal furore
Sol fedeltate e omaggio al re si spetta.
in presenza del suo re
TUTTI SILVA
Oh cielo! desso il re!!!
(a Carlo, piegando in ginocchio)
ELVIRA E ERNANI
Mio signor, dolente io sono
(fra loro)
Io tremo, sol per te! CARLO
Sorgi, amico, io ti perdono
CARLO
(a Riccardo) SILVA
Vedi come il buon vegliardo Questo incognito serbato
Or del cor lira depone;
Lo ritorna alla ragione CARLO
La presenza del suo re. Ben lo veggo, tha ingannato.
RICCARDO (appressandoglisi condente)
(a Carlo)
Morte colse lavo augusto,
Pi feroce a Silva in petto Or si pensa al successore
De gelosi avvampa il foco, La tua fe conosco e il core
Ma dellira or prende loco Vo i consigli dun fedel
Il rispetto pel suo re.
SILVA
SILVA
Mi a onore onor supremo
(Ah! daglocchi un vel mi cade!
Credo appena a sensi miei; CARLO
Sospettare io non potei
(forte, per esser inteso da tutti)
La presenza del mio re!)
Se ti piace, il tuo castel
ERNANI questa notte occuperemo.
(piano ad Elvira)
SILVA
Modi, Elvira; al nuovo sole
Sire, esulto!
sapr trti a tanto affanno;
ma resisti al tuo tiranno,
serba a Ernani la tua fe.
ELVIRA ED ERNANI
(Che mai sento!)
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Giuseppe Verdi: Ernani - atto primo

CARLO CARLO
(ad Ernani) (a Silva e Riccardo)
(Vo salvarti..) Sul momento Pi dogni astro vagheggio il fulgore
Di che splende cesarea corona;
(a Silva, indicando Ernani) Se al mio capo il destino la dona
Dessa degno mostrarmi sapr.
Questo do partir. La clemente giustizia e il valore,
Meco ascendere in trono far.
ELVIRA
(tra s) SILVA E RICCARDO
(Sent il ciel di me piet!) (a Carlo)
Nel tuo dritto conda, o signore:
ERNANI dogni altro pi sacro e pi giusto.
(ssando Carlo) No, giammai sovra capo pi augusto,
Mai de Cesari il lauro pos.
(Io tuo do? Il sar a tutte lore
Chi dIberia possiede lamore,
Come spettro che cerca vendetta.
Quello tutto del mondo mert.
Dal tuo ucciso il mio padre laspetta;
Lombra irata placare sapr.
GIOVANNA ED ANCELLE
Lodio inulto, che marde nel core,
Tutto spegnere alne potr) (fra loro)
Perch mai delletade in sul ore,
ELVIRA Perch Elvira smarrita ed oppressa,
(piano ad Ernani) Or che il giomo di nozze sappressa
Non di gioia un sorriso mostr?
Fuggi, Ernani, ti serba al mio amore.
Ben si vede lingenuo suo core,
Fuggi, fuggi questaura funesta
simulare gli affetti non pu.
Qui, lo vedi, qui ognun ti detesta:
Va un accento tradire ti pu.
JAGO E CAVALIERI
Come tutto possiedi il mio core,
La mia fede serbarti sapr. (fra loro)
Silva in gioia cangiato ha il furore:
Tutta lieta or si vede quellalma,
Come in mare ritoma la calma
Quando lira de venti pass.
La dimora del re, nuovo onore
al castello di Silva apport. ecc.

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Giuseppe Verdi: Ernani - atto secondo

ATTO SECONDO - Lospite


Scena I
Magnica sala nel palazzo di Don Ruy Gomez de Silva. Porte che mettono a vari appartamenti. Intorno
alle pareti veggonsi disposti entro ricche cornici, sormontate da corone ducali e stemmi dorati, i ritratti
della famiglia di Silva. Presso ciascun ritratto vedesi collocata una completa armatura equestre, corri-
spondente allepoca in cui il dipinto personaggio viveva. Avvi pure una ricca tavola con presso un seggio-
lone ducale di quercia.

Cavalieri e Paggi di Don Ruy, Dame, Damigelle di Elvira riccamente abbigliate.

[Introduzione Galop con Cori] ERNANI


Sorrida il cielo a voi.
TUTTI
Esultiamo! Letizia ne innondi! SILVA
Tutto arrida di Silva al castello; Tappressa, o pellegrin Chiedi, che brami?
No, di questo mai giorno pi bello,
Dalla balza doriente spunt. ERNANI
DAME Chieggo ospitalit.
Quale or che le aiuole giocondi,
Olezzando dal vergine stelo, SILVA
Cui la terra vagheggia ed il cielo, Fu sempre sacra a Silva e lo sar.
dElvira la rara belt. Qual tu sia, donde venga,
Io gi saper non voglio.
CAVALIERI Ospite mio sei tu ti manda Iddio,
Tale or sar clto, adorato, disponi
Dal pi bello e gentil cavaliere,
Chora vince in consiglio e sapere ERNANI
Quanti un d col valore ecliss. A te, signor, merce.

TUTTI SILVA
Sia il connubio, qual merta, beato, Non cale;
E se lieto esser possa di prole,
Come in onda ripetesi il sole, Qui lospite signor.
De parenti abbia senno e belt.
Scena III
Scena II Sapre la porta dellappartamento di Elvira, ed ella
Detti, Jago, e Silva, che pomposamente vestito entra in ricco abbigliamento nuziale, seguita dai
da grande di Spagna, va a sedersi sul seggiolone giovani Paggi ed Ancelle.
ducale. SILVA
[Scena e Terzetto] (a Ernani)

SILVA Vedi? La sposa mia sappressa


Jago, qui tosto il pellegrin adduci. ERNANI
(Jago esce, e tosto compare Ernani sulla porta Sposa!
vestito da pellegrino)

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Giuseppe Verdi: Ernani - atto secondo

SILVA SILVA
(a Ernani) (a suoi)
Fra unora Smarrita ha la ragione.
(a Elvira)
ERNANI
A che danello I miei dispersi fuggono,
E di ducal corona, Vostro son io prigione,
Non tadornasti, Elvira? Al re mi date, e premio

ERNANI SILVA
Sposa!! Fra unora!!! Adunque Ci non sar, lo giuro;
di nozze il dono io voglio offrirti, o duca. Rimanti qui sicuro.
Silva giammai trad
SILVA In queste mura ognospite
Tu? Ha i dritti dun fratello.
Ol, miei di, sarmino
Le torri del castello.
ERNANI Seguitemi.
S.
(Accenna ad Elvira di entrar nelle sue stanze con le
ELVIRA Ancelle, e seguito da suoi parte)

(Che intendo! ) Scena IV


Elvira, partito Silva, fa alcuni passi per seguire le
SILVA
Ancelle, indi si ferma e, uscite quelle, torna ansiosa
E quale? ad Ernani, che sdegnosamente la respinge.

ERNANI ERNANI
(gettando il travestimento) Tu, perda
Come ssarmi ardisci?
Il capo mio.
ELVIRA
ELVIRA A te il mio sen, ferisci,
(Ernani egli !) Gran Dio! Ma fui e son fedel.
Fama te spento credere,
ERNANI Fece dovunque
Oro, quantoro ogni avido
ERNANI
Puote saziar deso,
A tutti voffro, abbiatelo Spento!
Prezzo del sangue mio. Io vivo ancora!
Mille guerrier minseguono,
Siccome belva i cani ELVIRA
Sono il bandito Ernani, Memore
Odio me stesso e il d. Del fatto giuramento,
Sullara stessa estinguere
ELVIRA
(mostrandogli il pugnale celato)
(Ohim, ohim, si perde il misero!)
Me di pugnal volea;

(piangendo)
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Giuseppe Verdi: Ernani - atto secondo

Non son, non sono rea Scena VII


Come tu sei crudel.
Silva, Elvira ed Ernani.
ERNANI ERNANI
Tergi il pianto mi perdona,
Fu delirio tamo ancor. Morte invoco or io da te.

ELVIRA SILVA
Caro accento! al cor mi suona No, vendetta pi tremenda
Pi possente del dolor. Vo serbata alla mia mano;

ELVIRA E ERNANI (ad Ernani)

(a due) Vien, ti cela, ognuno invano


Rinvenirti tenter.
Ah, morir, potessi adesso, A punir linfamia orrenda
O mio Ernani (mia Elvira), sul tuo petto. Silva solo baster
Preverrebbe questo amplesso
La celeste volutt. ELVIRA E ERNANI
Solo affanni il nostro affetto
Sulla terra a noi dar. La vendetta pi tremenda,
Su me compia la tua mano,
Ma con lui/lei ti serba umano,
Scena V Abbi unaura di pietade.
Silva, che vedendoli abbracciati si scaglia furibondo Lira tua su me sol penda;
tra loro,col pugnale alla mano, e detti. Colpa in lui/lei no giuro non vha.

SILVA (Ernani entra in un nascondiglio apertogli da Silva


dietro il proprio ritratto. Elvira si ritira nelle sue
Scellerati, il mio furore
stanze)
Non ha posa, non ha freno;
Strapper lingrato core,
Vendicarmi sapr almeno.
Scena VIII
Silva, Don Carlo, Don Riccardo con seguito di
Scena VI Cavalieri.

Jago frettoloso, e detti. [Gran Scena ed Aria]

JAGO CARLO
Alla porta del castello Cugino, a che munito
Giunse il re con un drappello. Il tuo castel ritrovo?
Vuole ingresso
(Silva sinchina senza parlare)
SILVA:
Rispondimi.
(dopo aver pensato, dice:)
SILVA
Sapra al re.
Signore
(Jago parte)
CARLO
Intendo Di ribellione lidra,
Miseri conti e duchi, ridestate
Ma veglio anchio, e ne merlati covi
Questidre tutte soffocar sapr,
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Giuseppe Verdi: Ernani - atto secondo

E covi e difensori abbatter. Scena IX


Parla Don Carlo, Silva, Don Riccardo e parte de Cava-
SILVA lieri.

Signore, i Silva son leali. CARLO


(con fuoco, a Silva)
CARLO
Vedremo De ribelli Lo vedremo, veglio audace,
Lultima torma, vinta, fu dispersa; Se resistermi potrai,
Il capo lor bandito, Se tranquillo sderai,
Ernani, al tuo castello ebbe ricetto. La vendetta del tuo re.
Tu mel consegna, o il foco, ti prometto, Essa rugge sul tuo capo;
Qui tutto appianer Pensa pria che tutto scenda,
Pi feroce, pi tremenda
SILVA Duna folgore su te.
Nol niego ver tra noi
SILVA
Un pellegrino giunse,
Ed ospitalit chiese per Dio No, de Silva il disonore
Tradirlo non deggio Non vorr dIberia un re.

CARLO CARLO
Il tuo capo, o il traditore,
Sciagurato! e il tuo re tradir vuoi tu? Altro scampo, no, non v.
SILVA Scena X
Non tradiscono i Silva.
Cavalieri che rientrano portando fasci darmi, e
CARLO detti.
Il capo tuo, o quel dErnani io voglio. CORO
Intendi?
Fu esplorata del castello
SILVA Ogni latebra pi occulta;
Tutto invano, del ribello
Abbiate il mio. Nulla traccia si scopr.
Fur le scolte disarmate;
CARLO Lira tua non andr inulta,
Tu, Don Riccardo, a lui togli la spada. Ascoltar non di pietade
Per chi fede, onor trad.
(Don Riccardo eseguisce)
CARLO
Voi, al castello, ogni angolo cercate,
Scoprite il traditore. Fra tormenti parleranno,
Il bandito additeranno.
SILVA
Fida la rocca come il suo signore. Scena XI
Elvira che esce precipitosamente dalle sue stanze
(parte de Cavalieri escono) seguita da Giovanna e Ancelle, e detti.

ELVIRA
(Gettandosi ai piedi di Carlo)
Deh, cessate in regal core
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Giuseppe Verdi: Ernani - atto secondo

Non sia muta la piet. ELVIRA


(Ah, la sorte che maspetta
CARLO il mio duolo eterner)
(sorpreso)
SILVA
Tu mel chiedi? Ogni rancore
(Sete ardente di vendetta,
(rialzandola) Silva appien ti appagher)

Per Elvira tacer. (Il Re parte col suo seguito, seco traendo Elvira
appoggiata al braccio di Giovanna; le Ancelle
(a Silva) entrano nelle stanze della loro signora)
Della tua fede statico,
Questa donzella sia Scena XII
Mi segua o del colpevole
[Duetto Finale II]
SILVA
SILVA
No, no; ci mai non a.
(Dopo avere veduto immobile partire il re col suo
Deh, sire, in mezzo allanima
seguito)
non mi voler ferir
Io lamo al vecchio misero Vigili pure il ciel sempre su te.
Solo conforto in terra Lodio vivr in cor mio pur sempre, o re.
Non mi volerla togliere
Pria questo capo atterra (Corre alle armature che sono presso i ritratti, ne
trae due spade, e va quindi ad aprire il nascondiglio
CARLO di Ernani)

Adunque, Ernani Scena XIII


SILVA Ernani e detto
Seguati,
La fe non vo tradir. SILVA:
Esci a te scegli seguimi.
CORO
Ogni pietade inutile, ERNANI
T forza lobbedir.
Seguirti? dove?
CARLO
SILVA
(ad Elvira)
Al campo.
Vieni meco, sol di rose
Intrecciarti ti vo la vita; ERNANI
Vieni meco, ore penose
Per te il tempo non avr. Nol vo nol deggio
Tergi il pianto, o giovinetta,
Dalla guancia scolorita; SILVA
Pensa al gaudio che taspetta, Misero!
Che felice ti far. Di questo acciaro al lampo
Impallidisci? Seguimi.
RICCARDO E CORO
(Ci la morte a Silva affretta ERNANI
pi che i danni dellet.)
Mel vietan gli anni tuoi.
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Giuseppe Verdi: Ernani - atto secondo

SILVA SILVA
Vien, ti sdo, o giovane; (furente per la scena)
Uno di noi morr.
Vassalli, allarmi!
ERNANI
Tu mhai salvato, uccidimi, ERNANI
Ma ascolta, per piet! A parte di chiamarmi
Di tua vendetta
SILVA
Morrai SILVA
No.
ERNANI Te prima uccider.
Morr, ma pria
Lultima prece mia ERNANI
Teco la voglio compiere,
SILVA poscia mucciderai.

Volgerla a Dio tu puoi SILVA


ERNANI La f mi serberai?

No la rivolgo a te. ERNANI


(Gli consegna un corno da caccia)
SILVA
Ecco il pegno: nel momento
Parla ho linferno in me.
in che Ernani vorrai spento,
se uno squillo intender
ERNANI
tosto Ernani morir.
Una sol volta, unultima
Fa chio la vegga SILVA
SILVA A me la destra giuralo.
Chi?
ERNANI
ERNANI Pel padre mio lo giuro.
Elvira.
ERNANI E SILVA
SILVA (a due)
Or, or part Iddio nascolti, e vindice
seco la trasse il re. Punisca lo spergiuro;
Laura, la luce manchino,
ERNANI Sia infamia al mentitor.
Vecchio, che mai facesti?
Nostro rivale egli . Scena XIV
SILVA Cavalieri di Silva, che entrano disarmati e frettolosi,
e detti
Oh, rabbia! Il ver dicesti?
CAVALIERI
ERNANI Salvi ne vedi, e liberi
Lama A cenni tuoi, signor.
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Giuseppe Verdi: Ernani - atto secondo

SILVA CORO
Lira mi torna giovane, Pronti vedi li tuoi cavalieri
sinsegua il rapitor. Per te spirano sangue, vendetta.
Se di Silva la voce gli affretta,
ERNANI E SILVA Pi gagliardo ciascuno sar!
(a due)
(brandendo le spade)
In arcion, in arcion, cavalieri;
Questi brandi, di morte forieri,
Armi, sangue, vendetta, vendetta;
Dogni cor troveranno la strada.
Silva stesso ti guida, vaffretta,
Chi resister sattenti, pria cada,
Premio degno egli darvi sapr.
Fia delitto il sentire piet.
Questi brandi, di morte forieri,
Dogni cor troveranno la strada. (Partono tutti)
Chi resister sattenti, pria cada,
Fia delitto il sentire piet.

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Giuseppe Verdi: Ernani - atto terzo

ATTO TERZO - La clemenza


Scena I
Sotterranei sepolcrali che rinserrano la tomba di Carlo Magno in Acquisgrana. A destra dello spetta-
tore avvi lo stesso monumento con porta di bronzo, sopra la quale leggesi in lettere cubitali liscrizione
Karolo Magno: in fondo scalea che mette alla maggior porta del sotterraneo, nel quale si vedranno
altri minori sepolcri; sul piano della scena altre porte che conducono ad altri sotterranei.
Due lampade pendenti dal mezzo spandono una oca luce su quegli avelli. Don Carlo e Don Riccardo
avvolti in ampi mantelli oscuri entrano guardinghi dalla porta principale. Don Riccardo precede con una
accola.
Carlo, Riccardo RICCARDO
[Preludio, Scena e Cavatina] E vorreste?

CARLO CARLO
Non pi Fra questi avelli
questo il loco?
Converser co morti
E scoprir i ribelli.
RICCARDO
S (Don Riccardo parte)

CARLO Scena II
lora? CARLO
Gran Dio! costor sui sepolcrali marmi
RICCARDO Aflano il pugnal per trucidarmi.
questa. Scettri! dovizie! onori!
Qui saduna la lega Bellezza! giovent! che siete voi?
Cimbe natanti sovra il mar deglanni,
CARLO Cui londa batte dincessanti affanni,
che contro me cospira! Finch giunto allo scoglio della tomba
Degli assassini al guardo Con voi nel nulla il nome vostro piomba!
Lavel mi celer di Carlo Magno.
E gli elettor? Oh, de verdanni miei
sogni e bugiarde larve,
RICCARDO se troppo vi credei,
lincanto ora disparve.
Raccolti, Sora chiamato sono,
Cribrano i dritti a cui spetti del mondo al pi sublime trono,
La pi bella corona, il lauro invitto della virt comaquila
de Cesari decoro. sui vanni malzer, ah,
e vincitor de secoli
CARLO il nome mio far.
Lo so Mi lascia
(Apre con chiave la porta del monumento di Carlo
(Riccardo va per partire) Magno e vi entra)
Ascolta:
Se mai prescelto io sia,
tre volte il bronzo ignivomo
dalla gran torre toni.
Tu poscia scendi a me; qui guida Elvira.
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Giuseppe Verdi: Ernani - atto terzo

Scena III SILVA


Schiudonsi le porte minori del sotterraneo, e vi (salendo sopra una delle minori tombe)
entrano guardinghi ed avvolti in grandi mantelli i
Personaggi della Lega portando accole. Allinvito manca alcuno?

CORO I LEGA
Ad augusta! Qui codardo havvi nessuno.

CORO II SILVA
Chi va l? Dunque svelisi il mistero:
Carlo aspira al sacro impero.
CORO I
JAGO E CORO
Per angusta! Spento pria qual face cada.

CORO II (Tutti spegono contro terra le faci)


Bene sta. Delliberica contrada
Franse i dritti sarmer
TUTTI Ogni destra che qui sta.
Per la lega santo ardor
Lalme invada, accenda i cor SILVA
Una basti la sua morte
Scena IV ad un sol di la sorte.

Detti, Silva, Ernani e Jago vestiti come i primi. (Ognuno trae dal seno una tavoletta, vincide col
pugnale la propria cifra, e la getta in un avello sco-
SILVA, ERNANI E JAGO perchiato)
(a tre)
CORO
Ad augusta!
ognun pronto in ogni evento
a ferire od esser spento.
CORO
Per angusta! (Silva si appressa lentamente allavello, ne cava una
tavoletta; tutti ansiosi lo circondano)
SILVA, ERNANI E JAGO
Qual si noma?
(a tre)
SILVA
Per la lega
Ernani.
CORO
CORO
Santa e giusta
desso!!!
TUTTI
Dalle tombe parler ERNANI
Del destin la volont. (con trasporto di giubilo)
Oh, qual gaudio m concesso!!!
Padre!!! Padre!!!

15
Giuseppe Verdi: Ernani - atto terzo

CORO Nuovo ardir ai gliuoli viventi,


Se cadrai, Forze nuove al pugnare dar.
Vendicato ben sarai. Sorga alne radiante di gloria,
Sorga un giomo a brillare su noi
SILVA Sar Iberia feconda deroi,
Dal servaggio redenta sar.
(sottovoce ad Ernani)

Lopra, o giovine, mi cedi. Scena V


Don Carlo alla porta del monumento, e detti.
ERNANI
Me s vile, o vecchio, credi? [Scena e Finale III]

SILVA CORO
La tua vita, gli aver miei (Sode un colpo di cannone)
Io ti dono Qual rumore!!

ERNANI (Altro colpo di cannone, e la porta del monumento si


No. apre)
Che sar?
SILVA Il destin si compir.
(mostrandogli il corno)
(Terzo colpo di cannone, e Don Carlo si mostra sulla
Potrei soglia)
Ora astringerti a morir.
Carlo Magno imperator!!
ERNANI
(atterriti)
No vorrei prima ferir.
CARLO
SILVA
(picchia tre volte col pomo del pugnale sulla porti-
Dunque, o giovane, taspetta cella di bronzo, poi esclama con terribile voce:)
La pi orribile vendetta.
Carlo Quinto, o traditor!
TUTTI
Noi fratelli in tal momento Scena VI
Stringa un patto, un giuramento.
Sapre la gran porta del sotterraneo, e allo squillar
(Tutti si abbracciano, e nella massima agitazione delle trombe entrano sei Elettori vestiti di broccato
traendo le spade prorompono nel seguente inno) doro seguiti da Paggi che portano sovra cuscini
di velluto lo scettro, la corona e le altre insegne
CORO imperiali. Ricco corteo di Gentiluomini e Dame
Si ridesti il Leon di Castiglia Alemanne e Spagnole circonda limperatore. Fra le
E dIberia ogni monte, ogni lito ultime vedesi Elvira seguita da Giovanna. Nel fondo
Eco formi al tremendo ruggito, saranno spiegate le bandiere dellimpero, e molte
Come un d contro i Mori oppressor. accole portate da soldati illumineranno la scena.
Siamo tutti una sola famiglia, Don Riccardo alla testa del corteggio.
Pugnerem colle braccia, co petti;
RICCARDO
Schiavi inulti pi a lungo e negletti
Non sarem nch vita abbia il cor. Lelettoral consesso vacclamava
Morte colga o narrida vittoria, Augusto imperatore,
Pugnerem, ed il sangue de spenti E le cesaree insegne,
O Sire, ora vinvia.
16
Giuseppe Verdi: Ernani - atto terzo

CARLO CARLO
(agli elettori) Taci, o donna.
La volont del ciel sar la mia.
Questi ribaldi contro me cospirano. ELVIRA
Ah no, non sia.
(ai congiurati) Parl il ciel per voce mia,
Tremate, o vili, adesso? Virt augusta la piet.
E tardi! tutti in mano mia qui siete
(Si alza)
La mano stringer tutti cadrete.
Dal volgo si divida CARLO
(alle guardie che eseguiscono, lasciando Ernani tra (concentrato, ssando la tomba di Carlo Magno)
il volgo) O sommo Carlo, pi del tuo nome
Solo chi conte o duca, Le tue virtudi aver voglio,
Prigion sia il volgo, ai nobili la scure. Sar, lo giuro a te ed a Dio,
Delle tue gesta imitator.
ERNANI
(dopo qualche pausa)
Decreta dunque, o re, morte a me pure.
Perdono a tutti (mie brame ho dome).
(avanzando eramente fra i nobili e scoprendosi il
capo) (guidando Elvira tra le braccia di Ernani)

Io son conte, duca sono Sposi voi siate, vamate ognor.


Di Segorbia, di Cardona A Carlo Magno sia gloria e onor.
Don Giovanni dAragona
Riconosca ognun in me. TUTTI
Or di patria e genitore Sia lode eterna Carlo, al tuo nome.
Mi sperai vendicatore Tu, re clemente somigli a Dio,
Non tuccisi tabbandono Perch loffesa copr loblio,
Questo capo il tronca, o re Perch perdoni agli offensor.
Il lauro augusto sulle tue chiome
CARLO Acquista insolito divin fulgor.
S, cadr con altri appresso. A Carlo Quinto sia gloria e onor.

ELVIRA SILVA
(gettandosi ai piedi di Carlo) (Oh mie speranze - vinte, non dome,
tutte appagarvi - sapr ben io;
Ah! Signor, se t concesso per la vendetta, - per lodio mio
Il maggiore dogni trono, avr sol vita - in seno il cor.
Questa polvere negletta Canute gli anni - mi fer le chiome;
Or confondi col perdono ma inestinguibile - il mio livor
Sia lo sprezzo tua vendetta Vendetta gridami - loffeso onor.)
Che il rimorso compir.

17
Giuseppe Verdi: Ernani - atto quarto

. ATTO QUARTO - La maschera


Scena I
Terrazzo nel palazzo di Don Giovanni dAragona in Saragozza.
A destra ed a manca sonvi porte che mettono a vari appartamenti; il fondo chiuso da cancelli, attraverso
i quali vedonsi i giardini del palazzo illuminati e parte di Saragozza. Nel fondo a destra dello spettatore
avvi una grande scalea che va nei giardini. Da una scala a sinistra di chi guarda odesi la lieta musica
delle danze.

Gentiluomini, Dama, Maschere, Paggi ed Ancelle vanno e vengono gaiamente tra loro discorrendo.
[Festa da ballo] Scena III
TUTTI Sopraggiungono altre Maschere dalla sala da ballo.
Oh, come felici gioiscon gli sposi! TUTTI
Saranno quai ori cresciuti a uno stel.
Cess la bufera de d procellosi; Sol gaudio, sol festa qui tutto risuoni,
Sorrider sovressi vorr sempre il ciel. Palesi ogni labbro la gioia del cor!
Qui solo di nozze il canto sintuoni
un nume fe paghe le brame damor.
Scena II
Comparisce una Maschera tutta chiusa in nero (Tutti partono, la musica delle danze tace; si spen-
domino, che guarda impaziente dintorno, come chi gono le faci e tutto resta in un profondo silenzio).
cerca con premura alcuno.
Scena IV
CORO I Elvira ed Ernani vengono dalla sala da ballo,
Chi costui che qui saggira avviandosi alla destra dello spettatore, ov la
Vagolando in nero ammanto? stanza nuziale.

CORO II [Gran Scena e Terzetto nale]


Sembra spettro che un incanto
ERNANI
Dalle tombe rivoc.
Cessaro i suoni, dispar ogni face,
CORO I di silenzii e mistero amor si piace.
Ve come gli astri stessi, Elvira mia,
(attorniando la maschera)
sorrider sembrano al felice imene
Par celare a stento lira.
ELVIRA
CORO II Cos brillar vedeali
Ha per occhi brage ardenti di Silva dal castello, allor che mesta
io ti attendeva e allimpaziente core
TUTTI secoli eterni rassembravan lore.
Or meco aln sei tu
Vada fugga dai contenti,
che il suo aspetto funest. ERNANI
(La Maschera, dopo qualche atto di minacciosa col- E per sempre.
lera, sinvola alla comune curiosit, scendendo ne
giardini) ELVIRA
O gioia!

18
Giuseppe Verdi: Ernani - atto quarto

ERNANI Scena V
S, s, per sempre tuo ERNANI
Tutto ora tace intorno;
ELVIRA E ERNANI Forse fu vana illusion la mia!
Fino al sospiro estremo Il cor, non uso ad esser beato,
Un solo core avremo. Sogn forse le angosce del passato.
Andiam
(Sode un lontano suon di corno)
(Va per seguire Elvira)
ERNANI
(Maledizion di Dio!) Scena VI
ELVIRA Detto e Silva mascherato.
Il riso del tuo volto fa chio veda. SILVA
(fermandosi a capo della scala)
(Sode altro suono)

ERNANI Tarresta.

(Ah, la tigre domanda la sua preda!) ERNANI


(spaventato)
ELVIRA
( desso!
(spaventata)
Viene il mirto a cangiarmi col cipresso!)
Cielo! Che hai tu? Che affanni!
SILVA
ERNANI (mostrandogli il corno)
(delirante)
Ecco il pegno: nel momento
Non vedi, Elvira, un infernal sogghigno, In che Ernani vorrai spento,
Che me, tra lombre, corruscante irride? Se uno squillo intender
il vecchio! il vecchio! mira! Tosto Ernani morir.

ELVIRA (appressandoglisi e smascherandosi)


Ohim, smarrisci i sensi! Sarai tu mentitor?

(I suoni ingagliardiscono appressandosi) ERNANI


Ascolta un detto ancor!
ERNANI Solingo, errante, misero,
(Egli mi vuole!) Ascolta, o dolce Elvira Fin da primanni miei,
solo ora mange una ferita antica Daffanni amaro un calice,
Va tosto per un farmaco, o diletta Tutto ingoiar dovei.
Ora che alne arridere
ELVIRA Mi veggo il ciel sereno,
Ma tu, signor! Lascia chio libi almeno
La tazza dellamor.
ERNANI
SILVA
Se mami, va, taffretta.
(eramente presentandogli un pugnale e un veleno)
(Elvira va nelle stanze nuziali) Ecco la tazza scegliere,
Ma tosto, io ti concedo.
19
Giuseppe Verdi: Ernani - atto quarto

ERNANI ELVIRA
Gran Dio! (a Silva)
Figlia dun Silva io sono.
SILVA Io lamo indissolubile
Se tardi od esiti Nodo mi stringe a lui.

ERNANI SILVA
Ferro e velen qui vedo! (con feroce ironia)
Duca rifugge lanima Lami! morr costui,
Per tale amor morr.
SILVA
Dov lispano onore, ELVIRA
Spergiuro, mentitore? Per queste amare lagrime
Di me, di lui piet.
ERNANI
Ebben porgi morr! ERNANI
Quel pianto, Elvira, ascondimi
(Prende il pugnale) Ho duopo di costanza
Laffanno di questanima
Scena Ultima Ogni dolore avanza
Un giuramento orribile
Detti ed Elvira dalle stanze nuziali. Ora mi danna a morte.
Fu scherno della sorte
ELVIRA la mia felicit.
(ad Emani) Non ebbe di noi miseri,
Ferma, crudele, estinguere non ebbe il ciel piet.
Perch vuoi tu due vite?
SILVA
(a Silva)
(appressandoglisi minaccioso)
Quale dAverno demone
Ha tali trame ordite? Se uno squillo intender
Presso al sepolcro mediti, tosto Ernani morir.
Compisci tal vendetta!
La morte che taspetta, ERNANI
O vecchio, affretter. Intendo intendo compiasi
il mio destin fatale.
(Va per iscagliarlisi contro, poi sarresta)
Ah, ma che dissio? perdonami (Si pianta il pugnale nel petto)
Langoscia in me parl. ELVIRA
SILVA Che mai facesti, ahi misero?
Chio mora! a me il pugnale..
vano, o donna, il piangere
vano io non perdono. SILVA
ERNANI No, sciagurata arrestati,
il delirar non vale
(La furia inesorabile)
ERNANI
Elvira! Elvira!
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Giuseppe Verdi: Ernani - atto quarto

ELVIRA ELVIRA E ERNANI


Attendimi Per noi damore il talamo
Sol te seguir desio Di morte fu laltar.

ERNANI (Ernani spira ed Elvira sviene)


Vivi damarmi e vivere SILVA
Cara timpongo addio
(Delle vendette il demone
Qui venga ad esultar)

FINE DELLOPERA

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