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Lezione n1 del 22.09.

2016
Sbobinatore: L.R.
Docente: Prof. Luca Oscar Redaelli De Zinis
Argomenti: Anatomia orecchio, fisiologia del suono e tecniche audiometriche

STRUTTURA ORECCHIO E FISICA DEL SUONO

Nellintroduzione alla lezione il professore afferma che le prime tre lezioni del corso nel giorno di gioved
saranno basate sullorecchio, principalmente la prima basata su ripasso di anatomia e fisiologia e
metodiche per valutare la funzione dellorecchio, mentre le successive su patologie dellorecchio medio e
orecchio interno.
Il titolare del corso, il prof. Nicolai, salvo cambiamenti inizier linsegnamento a seguito di queste lezioni,
ovvero alla quarta lezione.

Anatomia topografica dellorecchio

Lorecchio lorgano fondamentale per ludito e per la regolazione dellequilibrio, oggi analizzeremo
soprattutto la parte delludito.

Topograficamente viene diviso in tre regioni principali che sono lorecchio esterno, comprendente il
padiglione auricolare e il condotto uditivo esterno: questultimo lungo in media 2/2,5 cm, mai diritto, ma
con una angolatura antero-inferiore che impedisce la visione della membrana timpanica pi interna se non
tramite maneggiamento della parte pi esterna cartilaginea, a differenza invece della parte interna ossea non
mobilizzabile.

La seconda parte lorecchio medio, cavit piena daria in condizioni fisiologiche per funzionare
correttamente, separato dal condotto uditivo esterno dalla membrana timpanica che a sua volta connessa
internamente ai tre ossicini: martello, incudine e staffa. La cavit timpanica in comunicazione con la cavit
posteriore nellosso temporale chiamata mastoide, ripiena di cellule ossee piene di aria funzionante come
sorta di rifornimento daria. Per avere un ulteriore ricircolo c anche una seconda struttura ventilatoria che
la tuba uditiva, canale con porzione pi vicina allorecchio ossea e pi lontana cartilaginea, che mette in
comunicazione lorecchio medio con il faringe. (viene mostrata immagine)

La terza parte lorecchio interno suddiviso in due parti: la parte anteriore a forma di chiocciola nominata
coclea contenente i recettori uditivi e la parte posteriore costituita dal vestibolo e dai canali semicircolari
(anche detti labirinto posteriore) con recettori dellequilibrio. I recettori sono connessi a strutture nervose
centrali tramite il nervo statoacustico (n.d.s. o vestibolococleare, VIII nervo encefalico) che nella sua parte
terminale si divide in una porzione posteriore, con due rami vestibolari superiore e inferiore per il senso
dellequilibrio, e in una porzione anteriore che il ramo cocleare in comunicazione con la coclea per il senso
delludito.

La zona dove la tuba uditiva termina la porzione del faringe pi alta, in corrispondenza della fine delle
fosse nasali, con la presenza dello sbocco della tuba chiamato ostio tubarico e le funzioni di questo canale
sono di
Ventilazione: per rifornire aria alla mucosa dellorecchio medio. Questa tende ad assorbire aria e se
non ci fosse questo ricircolo si creerebbe effetto vuoto. Ci spiegher alcune condizioni patologiche
Drenaggio di possibili secrezioni
Protezione: impedisce che secrezioni orofaringee possano dare infezioni allorecchio medio

Riguardo allanatomia della parte anteriore dellorecchio interno sono visibili, coclea e vestibolo e canali
semicircolari, ci concentriamo ora sulla coclea.

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Se analizziamo una sua sezione frontale sono visibili le strutture interne con tre piccoli canali: superiore
vestibolare, inferiore timpanico e mediale cocleare che contiene il recettore vero e proprio.
Analizzando meglio il canale medio, cocleare, noto:
Cellule cigliate interne, con stereociglia che se messe in movimento determinano attivazione del
segnale uditivo,
Cellule cigliate esterne che fino alcuni anni fa si pensava fossero recettoriali mentre ora si sanno
essere di carattere contrattile.
Strutture di sostegno e vascolari atte a mantenere lomeostasi, compito importante, dato soprattutto
dalla componente vascolare, poich nei tre canali abbiamo liquidi con composizione differente: il
vestibolare e il timpanico contengono perilinfa con alta concentrazione di ioni sodio Na+ e bassa di
potassio, mentre nel cocleare presente lendolinfa, con alta concentrazione di potassio K+ e bassa
di Na+. Ci determina una differenza di potenziale tra i due liquidi che genera fenomeni elettrici
favorendo lo stimolo:
Pi internamente alla coclea infatti abbiamo il nervo cocleare e questo decorre per arrivare al lobo
temporale nellarea uditiva con decorso pontino e mesencefalico passando da nuclei interni. [ n.d.s.
le vie acustiche sono dettagliate meglio a fine lezione con i decorsi nervosi]

E da analizzare pi nel dettaglio la topografia dellorecchio medio perch lanatomia di questa porzione
connessa a patologie differenti.
Mostra fotografie del padiglione auricolare e del condotto uditivo, non possiede rilievi anatomici
fondamentali. Se un soggetto guarda nel condotto non riesce a vedere la membrana timpanica, eccetto casi
eccezionali, ma volendo uno pu definire tutte le strutture costanti del padiglione auricolare (elice, antelice,
trago ecc.)

Riguardo alla membrana timpanica invece importante riconoscere soprattutto le caratteristiche anatomiche
che sono costanti nei vari individui: si pu vedere il manico del martello, una zona prominente che il
processo laterale del martello; il punto centrale della membrana chiamato ombelico, detto humbus, dove
finisce il manico del martello, inglobato nella membrana.
Altra cosa visibile della membrana (maggiormente visibile con speculo auricolare) un riflesso dato dal
triangolo luminoso, situato a livello postero inferiore, segno di corretta conformazione della membrana.

La membrana divisa in due parti,


una grande principale definita pars tensa: contiene 3 strati di tessuti, fibroso centrale epitelio
cheratinizzante pavimentoso esterno e cubico non cheratinizzante (mucosa) sullo strato interno
la seconda parte detta pars flaccida nella porzione superiore, mancante dello strato fibroso e quindi
pi sottile e per questo pi fragile

Si pu riconoscere lorecchio sinistro dal destro perch nella porzione anteriore ho di solito un angolo tra la
parete del condotto e membrana timpanica che acuto, viceversa nella porzione posteriore ho un angolo
ottuso.

Gli ossicini sono martello, incudine e staffa. Il primo con una porzione definita manico (humbus nella
porzione terminale), possiede un processo laterale con legamenti e nella parte superiore presenta una
struttura tondeggiante chiamata testa, parte di contatto con lincudine che a sua volta composto da un corpo
principale e da due apofisi, una lunga con faccetta articolare per larticolazione con la staffa e una seconda
breve. La staffa ricorda la classica staffa simile a quella dei cavalli per questo motivo chiamata tale.
I tre ossicini sono molto piccoli, il professore mostra una fotografia dove compara le tre strutture ossee ad
una moneta da un centesimo, molto pi grande.

Anatomia cavit timpanica

Lanatomia delle pareti della cavit timpanica serve soprattutto per analizzare i rapporti che questa ha con
ulteriori strutture anatomiche, questa cavit pu essere schematizzata come una sorta di cubo. (mostra
unimmagine)

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La membrana timpanica presenta un diametro inferiore rispetto al totale della parete laterale della cavit
timpanica, parte degli ossicini sono quindi posizionati pi in alto rispetto alla membrana.

I rapporti della cavit con le strutture adiacenti sono dati da:


Superiormente a livello del tetto abbiamo la limitante che separa la cavit timpanica da quella
intracranica, che accoglie il lobo temporale,
Posteriormente ho il mastoide, pi nervo faciale con decorso specifico: in rapporto con la parete
mediale inizialmente e a seguito posteriore della cavit timpanica. A livello della parete posteriore ho
anche il muscolo stapedio che, prendendo il rapporto con la staffa, ne modifica la motilit in certe
condizioni di ascolto ,
Medialmente ho la chiocciola che imprime sulla parete mediale una sporgenza definita promontorio
(accoglie limpronta del primo giro della coclea, giro basale). Presenta due aperture: una finestra
ovale dove si articola la staffa con linizio del canale superiore vestibolare, mentre la finestra
rotonda, che non si articola con nulla, linizio del canale timpanico della coclea. Nella parte alta
della parete mediale ho un altro muscolo che si articola con il martello che il muscolo tensore del
timpano, anche questo modifica la motilit dellosso e quindi della membrana timpanica

La parete anteriore non esiste perch limbocco della tuba uditiva

Parete inferiore ho contatto/ rapporto con la grossa vena giugulare che drena e defluisce la quasi
totalit del sangue della porzione cranica, per cui prima ho i seni intracranici fine del seno trasverso,
seno sigmoide che crea un golfo, definito golfo della giugulare in rapporto con la porzione inferiore
della cavit timpanica che scende dando la vena giugulare interna. Davanti invece ci sar la carotide
interna che decorre anteriormente rispetto alla giugulare interna ed in rapporto invece con la parete
mediale della cavit nella porzione qui anteriore.

La parete laterale data in parte da membrana timpanica in parte da osso. Il condotto uditivo termina
formando una curvatura che andr a creare la parte superiore della parete laterale della cavit, il
canale uditivo esterno infatti non un tubo diritto ma presenta una angolatura che pone
inferiormente la membrana timpanica rispetto alla cavit.

Allinterno della cavit timpanica decorrono altri due nervi che sono: corda del timpano che veicola la
sensibilit gustativa del quarto anteriore ipsilaterale della lingua mentre sulla parete mediale ho il nervo
timpanico di Jacobson che regola in parte la salivazione.

Il professore mostra una foto dellorecchio medio senza membrana timpanica e sono analizzabili le strutture
del martello, zona anteriore con imbocco della tuba uditiva, il promontorio con una sporgenza e una nicchia
con finestra rotonda pi la fine dellincudine che si articola con la staffa, corda del timpano, parete inferiore
con pliche ossee senza rilevanza specifica. Se andiamo a rimuovere parti ossee superiori possiamo vedere
ancora gli ossicini: manico, testa del martello, corpo incudine e corda del timpano che decorre tra corpo
dellincudine e manico del martello. E presente una prominenza allinterno della quale presente il muscolo
tensore del timpano che si articola medialmente al manico del martello. Si intravede la finestra rotonda dove
finisce la staffa e vi la sporgenza data dal canale del nervo faciale.

Se si asporta la parte ossea si pu apprezzare la componente vasale del golfo giugulare e la carotide interna
presentante questultima un primo ginocchio che piega in avanti provenendo dal basso e a seguito un
secondo ginocchio per porsi superiormente per andare a costituire medialmente il poligono di Willis.

Guardando la parete mediale dellorecchio medio si vedono la regione cocleare con giro basale inferiore e
nicchia della finestra rotonda pi, una volta aperta la coclea, le varie rampe ovvero la vestibolare e timpanica
meno la cocleare perch losso disidratato ha perso tutta al parte mucosa quindi le fibre nervose non si
possono vedere n riconoscere.

Il nervo faciale presenta un decorso piuttosto orizzontale lungo la parete mediale in direzione del mastoide
dove piega verso il basso con un tratto verticale (ginocchio del faciale). Il tutto riconosciblile dalla
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sporgenza ossea visibile dallorecchio medio. Ovviamente sono documentate numerose varianti anatomiche
in cui il faciale piega con un angolo pi o meno ampio.

Si pu vedere la parete posteriore dellorecchio medio suddivisa in due parti dalla prominenza del decorso
del nervo faciale: una parte mediale e una laterale entrambe caratterizzate da una rientranza detta seno
faciale, la laterale, suddivisa a sua volta in seno faciale superiore e seno faciale inferiore da una seconda
prominenza in corrispondenza del nervo stapedio, mentre la mediale, tra il nervo faciale e la parete mediale
della cassa timpanica, presenta una rientranza definita seno timpanico anche questa suddivisa in seno
timpanico superiore e inferiore.

Anatomia dellorecchio medio quindi fondamentale per quanto riguarda sia un approccio chirurgico che
una conoscenza sulle patologie.

Caratteristiche fisiche e fisiologia del suono

Prima di passare alla funzione dellorecchio e vedere qual la percezione dei suoni, fondamentale
analizzare prima le caratteristiche fisiche del fenomeno per comprendere bene a posteriori come vengono
trasmesse e come percepiamo i suoni.
Unonda sonora unonda che si propaga in un mezzo elastico, come ad esempio laria, ed caratterizzata
da continue e successive variazioni di pressione dellaria in modo da avere una propagazione di energia
attraverso compressioni e rarefazioni, che trasmettono energia nello spazio senza spostamento di materia.
In acqua ad esempio londa crea unoscillazione nello spazio in direzione verticale mantenendo per fissa la
posizione in orizzontale delle molecole, spostando infatti energia ma non materia, creando una situazione
analoga, a parole del professore, a una ola allo stadio.

Sostanzialmente avremo una onda che viene misurata con due parametri principali
intensit che corrisponde alla altezza/ampiezza dellonda. Siccome i rapporti dintensit sono di
ordine esponenziale si utilizza il decibel, ununit di misura che aumenta in modo esponenziale: se a
un Decibel corrisponde un 1 a 10 decibel avremo un 10, a 20 db avremo un 100, a 30db avremo un
valore uguale a 1000 e cos via (rapporto 1:10 nella misurazione).
Laltro parametro la lunghezza dellonda di cui si considera linverso ovvero la frequenza, i
numeri cicli nellunit di misura, in questo caso utilizziamo lHertz come ordine di misura. Pi la
lunghezza donda grande pi il suono grave e viceversa.

Possiamo dividere, in base alle caratteristiche spettrali del suono quindi alla sua forma donda, i suoni in 3
categorie

suono o tono puro, con uguale lunghezza donda in tutti i suoi punti
suono complesso, con composizione di suoni con diverse dimensioni, lunghezze donda multiple tra
loro (es. 500 hertz 1000 hertz ecc)
rumori, con dimensione donda con segmenti diversi non multipli tra loro. In senso fisico cos
definito, anche se nella realt un rumore pu comunque essere armonico. Pu esserci anche il
cosiddetto rumore bianco dato dallunione di tutte le frequenze

In base alla frequenza dei suoni e intensit si pu analizzare il campo uditivo umano, poich questultimo
non in grado di sentire tutti i suoni ma solo determinate frequenze e lunghezze ben stabilite.
Ad esempio un tono a 200 hz e intensit 10 decibel al di sotto della soglia e non lo sento, i cosiddetti
infrasuoni, e analogamente un tono a 25000hz e 130 decibel non lo percepisco e sono definiti ultrasuoni.

Nella figura presente anche una scala di valori di intensit definiti cut-off (valore soglia): unintensit di 90
decibel se viene ascoltata per un tempo di 7-8 ore, a lungo termine pu provocare danni uditivi (quindi
implicazioni soprattutto in determinati ambienti lavorativi).
Ad una intensit di 120 decibel ho gi una componente dannosa per lorecchio con morte di alcune cellule
acustiche, mentre 134 decibel il cut-off della percezione del dolore (pungente) e a 140 lintensit pu

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determinare un trauma di natura meccanica come ad esempio la dislocazione dei tre ossicini o la rottura della
membrana timpanica.

Adesso vediamo cosa succede nellorecchio quando giungono dei suoni.


Nella sua trasmissione il suono passa dallaria ad un liquido, ricordiamo infatti che le cellule recettoriali sono
immerse nellendolinfa. Il passaggio da un mezzo ad un altro a diversa composizione (aria-endolinfa)
comporta una perdita di energia che corrisponde al 99,9%, ovvero per il suono una intensit di circa 30
decibel.
La complessa anatomia dellorecchio costruita appositamente per recuperare questa perdita di 30 decibel.
Quindi, quando avremo una patologia che determina un danno allorecchio medio, avremo una perdita
uditiva, la quale pu arrivare fino a un valore di 60 decibel (30+30 poi vedremo perch).
Le funzioni principali dellorecchio esterno e medio sono quelle di amplificare i suoni in aria in modo da
evitare perdita di energia. Per cui gi dallesterno abbiamo risonanze che aumentano il livello di energia
a livello del condotto uditivo esterno in base a come arrivano le onde, ossia langolo di incidenza (da
dietro, dal lato ecc), avr diversi gradi di amplificazione, che possono arrivare fino a 20 decibel e
2500hz
a livello dellorecchio medio ho invece tre meccanismi di amplificazione:
1. larea incidente della membrana timpanica molto pi ampia della zona della staffa che
agisce sul labirinto e questo genera per effetto meccanico un recupero di forza che
corrisponde a 26-27 decibel globalmente,
2. il secondo effetto di recupero, minore di effetto (3 decibel), dato dalla disposizione e
conformazione degli ossicini per cui si crea una leva lievemente vantaggiosa dove lasse
della potenza un pochino pi lungo dellasse di resistenza.
3. Il terzo che la membrana timpanica ancorata al manico del martello mentre lateralmente
alla struttura ossea del condotto uditivo per cui il movimento della membrana timpanica
subisce una maggiore amplificazione determinata dallelasticit del sistema. Un po come le
corde elastiche della racchetta da tennis che conferiscono la forza di azione elastica alla
pallina, in modo analogo funziona la membrana.

Nellinsieme tutte queste cose rappresentano circa un recupero di 30 decibel, accompagnata a una seconda
situazione, meglio comprensibile dopo aver analizzato il movimento delle ciglia nella coclea.

Affinch questo movimento abbia la maggiore efficacia serve che nella rampa vestibolare ci sia una
differenza di fase rispetto alla rampa timpanica: quando avremo un aumento di pressione nella rampa
vestibolare ci deve essere una diminuzione di pressione nella rampa timpanica in modo che il canale cocleare
[ndm credo intenda le cellule ciliate del canale cocleare] si possa deflettere grazie alla differenza di
pressione [ndm che genera un movimento della endolinfa. Se non ci fosse differenza di pressione fra le due
estremit della coclea non si avrebbe movimento dellendolinfa e quindi deflessione delle stereociglia].
Deflettendosi il canale va a determinare lattivazione delle cellule cigliate flettendo le stereociglia. Quindi se
noi avessimo allo stesso tempo pressione uguale nella rampa sia vestibolare che timpanica, avremo una
minore possibilit di movimento delle cigliate dato dalla vibrazione della membrana basale e questo darebbe
una ulteriore perdita di 30 decibel. Questa una situazione che capita ad esempio quando mancano gli
ossicini e la membrana timpanica per cui i suoni arrivano allo stesso livello presso la finestra ovale e rotonda
senza che ci sia differenza di fase tra le due.
Invece in condizioni fisiologiche il suono arriva pi rapidamente presso la finestra ovale rispetto alla
rotonda. Per cui, nel momento in cui ci sar un aumento di pressione immediato a livello della finestra ovale
per la trasmissione tramite membrana timpanica e ossicini e staffa (e solo successivamente presso la
rotonda), avremo una propagazione fisiologica del suono; mentre, quando avremo contemporaneamente una
rarefazione dellaria presso le due finestre, il suono arriver ad entrambe propagandosi senza sfasamento fra
le due e per assenza della differenza di pressione perdo 30 decibel (quindi in totale ho meno 60 decibel)
[ndm. 30 per lassenza della differenza di pressione e 30 per lassenza dei tre meccanismi di amplificazione
di cui sopra].

Una altra cosa importante che si pu analizzare che il canale cocleare che appoggiato su una membrana
ha una deflessione simile ad unonda presentante un picco e una rapida caduta: il picco e la rapida caduta
hanno una posizione che determinata dalla frequenza del suono. Per cui per un suono con alta frequenza e
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dunque con lunghezza donda minore il picco lo avremo allinizio della coclea se al contrario ho una
frequenza minore e una lunghezza donda maggiore il picco sar nella zona pi alta della coclea.
Questo fa si che la coclea percepisca i suoni i maniera tonotopica ovvero i suoni acuti nelle cigliate del giro
basale mentre suoni gravi nel giro apicale cocleare. Poi questi viengono trasmessi con le vie acustiche fino
lobo temporale.

Per quanto riguarda i recettori abbiamo affermato che i reali recettori sono rappresentati dalle cellule cigliate
interne mentre le esterne hanno una attivit contrattile. Questo fa si che quando abbiamo un movimento del
canale cocleare verso lalto la cellula cigliata esterna a sua volta si contrae e determina quindi un
amplificazione del movimento facendo si che londa di propagazione del suono non sia smussa e bassa ma
aumenti il picco dellonda e questo fa si che ci sia una maggiore sensibilit da parte delle interne, sia per
lintensit del suono, sia per la selettivit della frequenza in modo che si distribuisca meglio nel canale
cocleare. [ndc praticamente abbiamo la possibilit di distinguere pi facilmente due suoni che altrimenti
capteremmo come uguali o troppo poco diversi per considerarli due distinti]
Mostra caratteristica dellonda a seconda della frequenza per cui le pi acute sono a livello basale mentre le
gravi a livello apicale.

Una volta che limpulso meccanico del suono viene percepito dalla cigliata interna questa lo trasforma in un
segnale elettrico veicolato attraverso il sistema nervoso tramite nuclei come il nucleo cocleare, a seguito
lolivare superiore, il lemnisco laterale, collicolo inferiore, corpo genicolato mediale e infine la corteccia.

Test audiologici

Il primo test, che il pi semplice e conosciuto, un esame audiometrico tonale, attuato per valutare la
funzione acustica di un orecchio.
Prima di parlare di esami veri e propri si deve vedere la propagazione del suono in una seconda possibilit,
ossia la via ossea, perch fino a ora abbiamo visto la propagazione del suono in condizioni comuni, ovvero
per via aerea. E possibile utilizzare uno strumento che vibra (una sorta di diapason) contro un osso
qualunque del corpo: mettendo tale strumento ad esempio sulla mastoide (che losso pi comodo dal punto
di vista anatomico per lesperimento), emetto un suono direttamente contro il cranio e questo arriva
direttamente alla coclea senza passare dal condotto uditivo esterno e cassa timpanica. Ottengo cos il suono
per via ossea e il meccanismo con cui questo suono arriva dato dalla vibrazione dellinsieme di parti ossee
come le pareti del condotto uditivo esterno, gli ossicini, la teca cranica, losso che contiene coclea e dalla
vibrazione del liquor (cosa non importante da sapere,il professore sostiene che comunque il 95% degli
otorino non sanno queste cose).
Se invio suono per via aerea valuto tutto orecchio, esterno medio e interno, mentre per via ossea valuto
solamente la funzionalit dellorecchio interno per cui se noi inviamo un suono per via ossea ma lorecchio
medio non funziona il soggetto risponde come se funzionasse, lo sente normalmente.
Il suono per via aerea udibile correttamente solo se funzionano tutte e tre le componenti, questo ci consente
di capire quando facciamo un esame a un soggetto se sente i suoni mettendo una cuffia specifica che manda
per via aerea o per ossea con due modalit annesse.
Lesame audiometrico tonale quindi consta di due valutazioni appena viste, ossea e aerea.

Il test presenta per un inconveniente: quando mando un suono allorecchio il suono arriva a entrambi gli
orecchi quindi se arriva ad esempio al destro non funzionante, mentre il sinistro funziona, il soggetto,
sottoposto ad un suono a 40-50 decibel per via aerea (a normalit un orecchio umano fisiologico sente anche
a 0 decibel) penser di sentire con il destro anche se lo sente con il sinistro. Per via ossea ho lo stesso
risultato con unintensit di 5 decibel perch aumentando la densit del mezzo diminuisco la intensit del
suono.

Questo non avviene con il rumore perch questo per essere sentito dallorecchio controlaterale funzionante
ovvero transcranizzato (mandato dallaltra parte) deve avere una intensit di 70 decibel, quindi sfrutto questa
caratteristica per poter effettuare un esame corretto, sottoponendo il soggetto a diverse intensit.

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(Mascheramento mandare un rumore sano di 60 decibel sia per via aerea che per via ossea dalla parte
funzionante dellorecchio per capire il deficit dellorecchio non funzionante controlaterale)
[ndm: ?? poco chiaro. Credo come segue. Un suono viene sempre percepito da entrambi gli orecchi. Se un
soggetto ad esempio sordo dallorecchio destro e durante lesame il suono test viene direzionato proprio
verso quellorecchio, il soggetto, poich il suono gli arriva anche allorecchio sinistro che mantiene la
capacit uditiva, riferir comunque di percepirlo, e tra laltro per qualche ragione proprio dal destro.
Questo avviene sia che il suono venga trasmesso per via aerea che per via ossea, ma con delle differenze:
per via aerea un suono trasmesso allorecchio x viene percepito anche dallorecchio y se ha una intensit di
almeno 40-50 decibel, l'osso invece trasmette il suono all'orecchio opposto pi facilmente ed sufficiente
unintensit di 5 decibel. Diverso per i rumori, che per giungere allorecchio controlaterale devono avere
intensit minimo di 70 db. Questa caratteristica sfruttata per mascherare lorecchio sano e indagare
singolarmente quello sospettato di ipoacusia: verso lorecchio x sano si direziona un rumore di es 60 db che
non viene udito dallorecchio opposto ma sufficientemente alto da mascherare la trasmissione di altri
suoni. In questo modo di pu valutare lintensit a cui lorecchio y percepisce il suono.]

Esame audiometrico tonale

Prima si esegue senza mascheramento. Se il soggetto si capisce che non nota differenze fra i due lati si fa
lesame senza mascheramento e si vede se simmetrico (in tal caso non necessario mascheramento).
Il test viene messo su un grafico presentante:
una linea rossa con tondini rossi - rappresenta la via aerea dellorecchio destro,
una linea blu con delle crocette blu - via aerea orecchio sinistro,
punte di freccia rosse puntanti verso destra - via ossea orecchio destro,
punte di freccia blu puntanti verso sinistra - via ossea sinistra.
Vengono inviati toni puri con frequenze 1000, 2000, 3000, 4000, 5000 hz e il soggetto riferisce lintensit
con lui li sente. Questa viene poi riportata nel grafico. La normalit perfetta sarebbe a 0 db, per viene
considerata fino a 20 (se un soggetto risponde entro i 20 db lesame viene considerato normale).
Queste sono utilizzate in test senza mascheramento, quando utilizzo mascheramento cambio simbologia.

Noi avremo 3 possibilit si esame audiometrico:


Se non funziona lorecchio medio avremo via aerea con soglia elevata ma via ossea normale. Si
parler di sordit trasmissiva,
Se non funziona lorecchio interno ho sia via aerea che ossea alterate in modo equivalente per cui ho
i tracciati delle due vie sovrapposti,
Se ho sia orecchio medio che interno non funzionanti ho sordit mista con minore sensibilit sia per
la via aerea che per via ossea dove la prima peggiorata pi della seconda per cui avremo una
differenza tra i due tracciati nel grafico.

Quando si fa esame audiometrico si pu definire a grandi linee un grado di perdita uditiva a seconda di come
risulta la media di soglia tra 500 e 4000 hertz
se la media tra 20 e 40 decibel la sordit definita lieve (soggetto fatica a capire quando uno
sussurra)
sordit di grado medio/moderato con perdita uditiva tra 40 e 70 decibel, avviene soprattutto nei
soggetti con perdita uditiva da orecchio interno
severa 70 90 decibel
profonda (cofosi) quando non rilevo nessuna soglia, sordit totale.

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