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Capitolo 4

Fattori
Specifici e
Di t ib i
Distribuzione
del Reddito

adattamento italiano di Novella Bottini


(ulteriore adattamento di Giovanni Anania)
[a.a. 2012/13 ]
Struttura della presentazione
p

Il modello a fattori specifici


Il commercio internazionale nel modello a
fattori specifici
Distribuzione del reddito e guadagni dallo
scambio
Economia Politica Teoria delle scelte
pubbliche (Political Economy) e commercio
internazionale: unanalisi
un analisi preliminare

4-2
Introduzione
Nel modello ricardiano tutti guadagnano dal
commercio internazionale (non solo i paesi, ma
anche tutti i lavoratori)
ma se il commercio cos positivo per
lleconomia
economia, perch i paesi attuano politiche
protezionistiche?
Due sono le principali cause per cui il commercio
internazionale ha effetti rilevanti sulla distribuzione
del reddito allinterno
all interno di un paese:
nel breve periodo le risorse non possono essere
spostate immediatamente e senza costi da un
settore ad un altro
i settori sono diversi in termini dei fattori
produttivi che utilizzano
4-3
Il modello a fattori specifici
(Samuelson e Jones)

Il modello a fattori specifici


p consente di far
emergere limpatto del commercio sulla
distribuzione del reddito
Ipotesi del modello:
2 beni: cibo e stoffa
ff
3 fattori della produzione: lavoro (L),
capitale (K) e terra (T)
mercati perfettamente concorrenziali

4-4
Il modello a fattori specifici (cont.)

La stoffa viene prodotta utilizzando


capitale e lavoro (ma non terra)
Il cibo viene prodotto utilizzando terra e
lavoro (ma non capitale)
Il lavoro un fattore mobile, che si pu
spostare fra i due settori
Terra e capitale sono fattori specifici, che
vengono utilizzati per la produzione di un
bene soltanto

4-5
Il modello a fattori specifici (cont.)
Quali quantit dei due beni produce
leconomia?
La funzione di produzione della stoffa indica la
quantit di stoffa che p
q pu essere p
prodotta,,
data qualsiasi combinazione di capitale e
lavoro:
QS = QS (K, LS)

QS la quantit di stoffa prodotta


K lo stock di capitale
LS il lavoro impiegato nel settore tessile
4-6
Il modello a fattori specifici (cont.)

La funzione di produzione del cibo indica la


quantit di cibo che pu essere prodotta
data qualsiasi combinazione di terra e
lavoro:
QC = QC (T, LC)

QC la
l produzione
d i totale
t t l di cibo
ib
T lofferta di terra coltivabile
LC il lavoro dedicato alla produzione di
cibo.

4-7
Le possibilit produttive

La quantit di K utilizzata nella produzione


di stoffa data; cos come la quantit di
terra utilizzata per produrre cibo
Come cambia il mix produttivo
delleconomia qquando il lavoro si sposta
p da
un settore allaltro?
Quando il lavoro si sposta dal settore
alimentare a quello tessile, la produzione
di cibo diminuisce mentre quella di stoffa
aumenta.

4-8
Figura 4.1 La funzione di produzione della stoffa

QS / LS > 0 ; 2QS / LS2


4-9
Le possibilit produttive (cont.)
La forma della funzione di produzione riflette
la legge dei rendimenti decrescenti:
laggiunta
laggi nta di unn la
lavoratore
o ato e implica che
ognuno ha a disposizione una quantit di
capitale inferiore
infe io e con cui
c i lavorare
la o a e
di conseguenza ogni successivo incremento
di lavoro generer un aumento di
produzione minore rispetto al precedente
Linclinazione della funzione di produzione
rappresenta il prodotto marginale del lavoro,
lavoro
cio la quantit aggiuntiva di prodotto
ottenuta aumentando di una unit la quantit
di lavoro impiegata.
4-10
Figura 4.2 Il prodotto marginale del lavoro

4-11
Le possibilit produttive (cont.)

Per leconomia nel suo complesso,


complesso il lavoro
totale occupato deve essere pari alla
somma dellofferta totale di lavoro
L = LS + LC
Utilizzando queste relazioni assieme
possibile derivare la frontiera delle
possibilit produttive delleconomia

4-12
Le possibilit produttive (cont.)
La figura
L fi 4.3
4 3 un grafico
fi composto da d quattro
quadranti:
nell quadrante
d in b
basso a ddestra rappresentata
la funzione di produzione della stoffa (la figura
i questo
in t caso ruotata)
t t )
nel quadrante in alto a sinistra rappresentata
l funzione
la f i di produzione
d i per il cibo
ib (anche
( h in
i
questo caso la figura ruotata)
il quadrante
d t iin b
basso a sinistra
i i t mostra t
lallocazione del lavoro tra i due settori
dell economia
delleconomia
il quadrante in alto a destra rappresenta la
frontiera delle possibilit produttive
delleconomia
4-13
Figura 4.3 La frontiera delle possibilit
produttive nel modello a fattori specifici

L = LS + LC

4-14
Le possibilit produttive (cont.)
Perch la frontiera delle possibilit produttive
curva?
i rendimenti decrescenti del lavoro in ogni
settore causano un aumento del costo
opportunit quando lleconomia
economia produce un bene
aggiuntivo
il costo opportunit della stoffa in termini del
cibo dato dalla pendenza della frontiera delle
possibilit p
p produttive: la p
pendenza aumenta
quando leconomia produce pi stoffa
il costo opportunit della stoffa in termini di cibo
dato dal numero di unita di cibo cui si deve
rinunciar pper p
poter aumentare la p produzione di
stoffa di una unit
4-15
Le possibilit produttive (cont.)
Il costo opportunit di produrre un metro in
pi di stoffa MPLC /MPLS kg di cibo
Per produrre
d un metro in pi
di
d stoffa
ff bisogna
b
utilizzare 1/MPLS di ore lavoro
Per avere unora di lavoro addizionale bisogna
ridurre la produzione di cibo di MPLC kg
Per produrre meno cibo e pi stoffa,
necessario ridurre lloccupazione
occupazione nel settore
alimentare e aumentarla in quello tessile
Il prodotto marginale del lavoro nel settore
alimentare aumenta e il prodotto marginale
del lavoro nel settore tessile diminuisce,
diminuisce quindi
MPLC/MPLS aumenta
4-16
Prezzi, salari e allocazione del
lavoro
Quante persone verranno impiegate in ogni
settore?
?
dobbiamo considerare lofferta e la
domanda nel mercato del lavoro
La domanda di lavoro:
in ogni settore, i datori di lavoro, che
massimizzano
i i i proprii profitti,
fitti domandano
d d
lavoro fino a quando il valore del prodotto
di unora-uomo
aggiuntiva
i ti parii all costo
t
di quellora

4-17
Prezzi, salari e allocazione del
lavoro
Consideriamo il settore del cibo:

Max (Profitti) = PC QC w LC r T
= PC QC (LC, T) w LC r T

/LC = PC QC/LC w = 0
w = PC QC/LC (MPL in valore)

2/LC2 = PC 2QC / LC2 < 0

4-18
Prezzi, salari e allocazione del
lavoro (cont.)
La domanda di lavoro nel settore alimentare:
MPLC PC = w
il salario nel settore alimentare uguale al
valore
l d
dell prodotto
d marginale
i l ddell llavoro iin
quel settore

La domanda di lavoro nel settore tessile:


MPLS PS = w
il salario nel settore tessile uguale al
valore del prodotto marginale del lavoro in
quel settore
4-19
Figura 4.4 Lallocazione del lavoro tra i due settori

4-20
Prezzi, salari e allocazione del lavoro
(cont.)
Nella slide precedente rappresenta la domanda
(i
(inversa)) di lavoro
l neii due
d settori
tt i
La domanda di lavoro nel settore tessile
funzione di MPLS moltiplicata per PS
La lunghezza dellasse
dell asse orizzontale rappresenta
lofferta totale di lavoro (L)
La domanda di lavoro nel settore tessile
misurata a partire da sinistra sullasse orizzontale
La domanda di lavoro nel settore alimentare
misurata a partire da destra sull
sullasse
asse
orizzontale
4-21
Prezzi, salari e allocazione del lavoro
(cont.)
Poich, per ipotesi, il lavoro si pu muovere
liberamente fra i due settori,, i due settori devono
pagare lo stesso salario
Se il salario fosse pi alto nel settore tessile
tessile, i
lavoratori si sposterebbero dal settore alimentare
a quello tessile finch i salari non diventano
uguali
Se i salari
S l i fossero
f pi
i alti
lti nell settore
tt alimentare,
li t i
lavoratori si muoverebbero nella direzione
opposta
Nel punto di intersezione delle due curve
otteniamo il salario di equilibrio e lallocazione di
lavoro fra i due settori 4-22
Prezzi, salari e allocazione del lavoro
(cont.)
w = PC QC/LC = PS QS/LS (MPL in valore)
QC/LC PS
__________________ = _______

QS/LS PC

Nel punto di produzione, la retta tangente alla


frontiera delle possibilit produttive deve
avere uninclinazione pari a meno il prezzo
della stoffa diviso il prezzo del cibo:
- MPLC / MPLS = - PS/PC

4-23
Figura 4.5 La produzione nel modello a
fattori specifici

4-24
Prezzi, salari e allocazione del
lavoro (cont.)
Quindi, il prezzo relativo dei due beni a
determinare (a) llallocazione
allocazione del lavoro tra i
due settori e (b) quanto si produce di ciascun
bene
Cosa succede allallocazione di lavoro e alla
distribuzione del reddito quando il prezzo del
cibo e della stoffa cambiano?
Abbiamo due casi:
1) Il cambiamento nella stessa proporzione
(i prezzi relativi non cambiano)
2) Si verifica un cambio nei prezzi relativi
4-25
Prezzi, salari e allocazione del
lavoro (cont.)
Quando entrambi i prezzi cambiano in modo
proporzionale non si hanno effetti reali:
proporzionale,
il salario aumenta nella stessa proporzione dei
prezzi perci il salario reale,
prezzi, reale cio il rapporto tra
il salario nominale e i prezzi dei beni, rimane
inalterato
dato che la quantit di lavoro impiegata in
ciascun settore la medesima e si riceve il
medesimo salario reale, i redditi reali dei
possessori del capitale e dei proprietari terrieri
rimangono anchessi invariati
quindi,
quindi ciascuno si viene a trovare in una
condizione esattamente identica a quella iniziale
4-26
Figura 4.6 Aumento dei prezzi della stoffa e
del cibo nella stessa proporzione

4-27
Figura 4.7 Aumento del solo prezzo
della stoffa

4-28
Prezzi, salari e allocazione del
lavoro (cont.)
Quando aumenta soltanto il prezzo della
stoffa (PS), il lavoro si sposta dal settore
alimentare al settore tessile. La produzione
di stoffa aumenter mentre quella di cibo
diminuir.
Laumento dei salari nel settore tessile sar
meno che proporzionale dell
dellaumento
aumento dei
prezzi della stoffa poich allaumentare
delloccupazione
dell occupazione nel settore tessile il
prodotto marginale del lavoro diminuisce.

4-29
Figura 4.8 Risposta della produzione a una
variazione del prezzo relativo della stoffa

4-30
Figura 4.9 Offerta relativa, domanda relativa
e determinazione dei prezzi relativi

4-31
Prezzi, salari e distribuzione del
reddito

Prezzi relativi e distribuzione del reddito:


ipotizziamo che Ps aumenti del 10%,
mentre Pc non cambia b
di conseguenza il salario aumenter
meno del 10%
Quali sono le implicazioni di un aumento
del solo prezzo della stoffa per il reddito di
lavoratori proprietari del capitale e
lavoratori,
proprietari terrieri?

4-32
Figura 4A.1 Il prodotto totale uguale allarea
sottesa alla curva del prodotto marginale

4-33
Figura 4A.2 La distribuzione del reddito nel
settore della stoffa.

4-34
Figura 4A.3 Laumento di PS beneficia i
proprietari del capitale

4-35
Figura 4A.4 Laumento di PS danneggia i
proprietari terrieri.

4-36
Prezzi, salari e distribuzione del
reddito (cont.)
I proprietari di capitale (fattore specifico nel
settore
tt tessile)
t il ) stanno
t sicuramente
i t meglioli
Ip
proprietari
p di terra ((fattore specifico
p nel
settore alimentare) stanno sicuramente peggio
Non possiamo sapere se i lavoratori stanno
meglio o peggio, cio se il loro salario reale
aumenta o diminuisce (aumenta in termini di
cibo, ma diminuisce in termini di stoffa);
dipende infatti dall
dallimportanza
importanza relativa della
stoffa e del cibo nella composizione dei consumi
dei lavoratori (determinata dalle loro
preferenze)
4-37
Commercio internazionale nel
modello a fattori specifici
Commercio e prezzi relativi:
il prezzo relativo
l ti d
della
ll stoffa
t ff prima
i dellapertura
d ll t
al commercio internazionale determinato
dallintersezione
dall intersezione delle curve di domanda e di
offerta relative di stoffa delleconomia nazionale
il prezzo relativo della stoffa in presenza di
commercio internazionale determinato
dallintersezione
dall intersezione delle curve di domanda e di
offerta relative di stoffa mondiale
llapertura
apertura al commercio internazionale aumenta
il prezzo relativo della stoffa in un paese se la
sua offerta relativa di stoffa pi grande di
quella mondiale
4-38
Figura 4.10 Commercio internazionale e prezzi
relativi

4-39
Commercio internazionale nel modello
a fattori specifici
Guadagni dallo scambio:
in assenza di commercio, il consumo delldelleconomia
economia
di un bene deve corrispondere alla produzione di
quel bene
uneconomia aperta agli scambi leconomia pu
consumare un mix diverso e quantit maggiori di
entrambi
t bi i b
benii rispetto
i tt a quanto
t potrebbe
t bb ffare in
i
assenza di scambi
tuttavia un paese non pu spendere pi di quanto
guadagna, quindi il valore del consumo deve essere
uguale
g al valore della p produzione:
PC DC + PS DS = PC QC + PS QS
dove DC e DS sono le quantit consumate di cibo e
stoffa
4-40
Commercio internazionale nel modello
a fattori specifici
Leconomia nel suo complesso guadagna dal
commercio:
importa un ammontare di cibo uguale al
prezzo
p e o relativo
e at o della
de a stoffa
sto a moltiplicato
o t p cato per
pe
lammontare di stoffa esportata:
DC - QC = (PS / PC) x (QS DS )
il vincolo di bilancio in uneconomia aperta
tangente alla frontiera delle possibilit
produttive
leconomia
l i sii pu permettere
tt di consumare un
ammontare di stoffa e di cibo maggiore delle
quantit che pu produrre
4-41
Figura 4.11 Il vincolo di bilancio di uneconomia
aperta agli scambi internazionali e i guadagni dallo
scambio
Possibilit di consumare
quantit maggiori di entrambi
i beni

FPC

FPP

4-42
Distribuzione del reddito e i guadagni
dallo scambio
Il commercio internazionale modifica il
prezzo relativo della stoffa rispetto al cibo,
di conseguenza anche il prezzo dei fattori
produttivi si modifica
In ogni paese il commercio favorisce il
fattore che specifico nella produzione del
bene esportato,
esportato ma danneggia il fattore
che specifico nel settore importatore
Il commercio internazionale ha effetti
ambigui sul fattore che mobile fra settori,
in ogni paese
4-43
Distribuzione del reddito e i guadagni
dallo scambio (cont.)
La ragione principale del perch un paese
potenzialmente trae benefici dal commercio
p
internazionale risiede nel fatto che questultimo
espande le possibilit di scelta di consumo
delleconomia
tale espansione delle possibilit di scelta consente
sempre di ridistribuire
idi t ib i lle risorse
i in
i modod ttale
l che
h
tutti traggano vantaggio dallo scambio
chi guadagna dal commercio potrebbe,
potrebbe cio,
cio
compensare chi ci perde mantenendo comunque
dei margini di guadagno
il fatto che tutti possano guadagnare dagli scambi
sfortunatamente non implica p che ci accada
effettivamente la redistribuzione del reddito una
politica difficile da attuare concretamente 4-44
Economia politica Teoria delle scelte pubbliche e
commercio internazionale: unanalisi preliminare
Il commercio internazionale spesso genera
vincitori e vinti
Una politica commerciale ottimale dovrebbe
valutare i guadagni di un gruppo rispetto alle
perdite di un altro
alcuni gruppi potrebbero necessitare di
speciali politiche di sostegno del reddito,
dato che sono gi relativamente poveri (ad
esempio i lavoratori nel settore
dellabbigliamento negli Stati Uniti)
la maggior parte degli economisti sono
comunque favorevoli
f l a promuovere ill
commercio internazionale 4-45
Teoria delle scelte pubbliche e commercio
internazionale: unanalisi preliminare
Sono gli effetti del commercio internazionale
sulla distribuzione del reddito a giustificare le
politiche commerciali?
Forse no:
F
i mutamenti della distribuzione del reddito non
sono dovuti solo al commercio internazionale.
Qualsiasi cambiamento nelleconomia di un
paese come, per esempio, il progresso
tecnologico, le variazioni delle preferenze degli
i di id i l
individui, lesaurimento
i t di una risorsa
i naturale,
t l
la scoperta di nuove risorse alternative, e cos
via
i - produce
d effetti
ff tti sulla
ll distribuzione
di t ib i d
dell
reddito 4-46
Teoria delle scelte pubbliche e commercio
internazionale: unanalisi preliminare
tutte le economie industrializzate moderne
mettono a disposizione
p q
qualche forma di rete
di sicurezza attraverso programmi di
protezione dei redditi ((come sussidi di
p
disoccupazione, finanziamenti per programmi
di riqualificazione
q e di trasferimento),
), che
possono aiutare ad ammortizzare le perdite
dei ggruppi
pp danneggiati
gg dal commercio
coloro che corrono il rischio di subire perdite in
seguito agli scambi internazionali sono
generalmente meglio organizzati di coloro che
potrebbero trarne beneficio (perch i primi
sono pi concentrati nello spazio e nei settori)
4-47
Commercio e Disoccupazione
Lapertura
p al commercio implica
p lo spostamento
p di p
posti
di lavoro dai settori che competono con le importazioni ai
settori esportatori
questo processo non istantaneo e, effettivamente,
impone alcuni costi: alcuni lavoratori nei settori che
competono con le importazioni perdono il lavoro e
hanno difficolt nel trovarne un altro nei settori
esportatori in espansione
Quanta disoccupazione pu essere imputata al
commercio?
le chiusure di impianti a causa della concorrenza delle
importazioni o della rilocalizzazione dellimpianto
stesso allestero
ll rappresentano una piccola l
proporzione dei licenziamenti involontari. Negli Stati
Uniti queste chiusure rappresentavano solo il 2,5
25
percento dei licenziamenti involontari totali dal 1996
al 2008. 4-48
Commercio e Disoccupazione (cont.)
La Figura che segue mostra come,
come negli ultimi
cinquantanni, non si ravvisi per gli Stati Uniti
alcuna correlazione evidente tra il tasso di
disoccupazione e le importazioni (in
percentuale al PIL statunitense).
statunitense)
la disoccupazione un fenomeno
macroeconomico che h risponde d allell condizioni
d
economiche generali; infatti, la
di
disoccupazione
i raggiunge
i i suoii picchi
i hi
durante gli anni di recessione
gli economisti raccomandano lutilizzo della
politica macroeconomica, piuttosto che della
politica commerciale, per affrontare
problemi di disoccupazione 4-49
Figura 4.12 Disoccupazione e penetrazione delle
importazioni negli Stati Uniti

4-50
Movimenti dei fattori produttivi

I movimenti dei fattori produttivi


comprendono
migrazioni
trasferimenti di capitali finanziari
attraverso prestiti internazionali
transazioni delle imprese
multinazionali, che comportano
llacquisizione
acquisizione della propriet di
imprese estere (FDI, Foreign Direct
Investments)
4-51
Movimenti dei fattori produttivi (cont.)

Come i movimenti di beni e servizi


((commercio), ), anche i movimenti dei fattori
produttivi rappresentano un tema
politicamente sensibile e sono spesso
p p
ostacolati
restrizioni all
allimmigrazione
immigrazione
restrizioni ai flussi finanziari verso
lestero di capitale (meno comuni oggi
che in ppassato in Europa p e Stati Uniti))
restrizioni alle attivit delle imprese
multinazionali
4-52
Mobilit internazionale del lavoro

Perch i lavoratori migrano e quali sono le


cause della migrazione del lavoro?
I lavoratori si spostano dove vengono
pagati salari pi alti
Ora consideriamo il movimento di
lavoratori fra paesi, non fra settori
Ipotizziamo che due paesi producano un
bene non commerciabile (non tradable)
utilizzando due fattori di produzione: la
terra, che immobile fra paesi, e il lavoro,
che mobile
4-53
Mobilit internazionale del lavoro (cont.)
La figura 4.13 mostra lallocazione
l allocazione di lavoro e il
salario di equilibrio in caso di migrazione fra paesi.
il meccanismo simile a quello riportato in
figura 4-4 con lallocazione di equilibrio del
fattore lavoro fra settori
Partendo con una dotazione di lavoro nel paese H
pari ad OL1, con un salario reale pi basso (punto
C) rispetto a quello pagato (punto B) ai lavoratori
nel paese F (L1O*).
i salari pi bassi sono causati dalla minore
dotazione di terra per lavoratore (e quindi dalla
minore produttivit)
I lavoratori
l t i nell paese H vogliono
li emigrare
i nell
paese F, dove guadagnano di pi. 4-54
Mobilit internazionale del lavoro (cont.)
Se non ci sono ostacoli alla migrazione del lavoro, i
lavoratori si spostano dal paese H al paese F
finch il p
potere dacquisto
q dei salari non sar
uguale fra due paesi (punto A), con OL2 lavoratori
nel paese H e L2O* lavoratori nel paese F.
lemigrazione di lavoratori dal paese H
diminuisce lofferta di lavoro e aumenta il salari
reali dei lavoratori che rimangono in H
limmigrazione in F aumenta lofferta di lavoro e
diminuisce i salari reali nel paese
Nella realt i salari nei diversi paesi non sono allo
stesso livello a causa delle barriere alla circolazione
del lavoro,, come politiche
p di controllo
allimmigrazione, e una bassa propensione delle
persone a spostarsi 4-55
Figura 4.13 Cause ed effetti della mobilit
internazionale del lavoro

4-56
Mobilit internazionale del lavoro (cont.)
La migrazione del lavoro fa aumentare la
produzione mondiale:
il valore della produzione in F aumenta dellarea
sottostante la curva del prodotto marginale del
lavoro in F (MPL*) tra L1 e L2
il valore della produzione in H diminuisce
dellaarea
della area sottostante la curva del prodotto
marginale del lavoro in H (MPL) tra L1 e L2
la produzione mondiale aumenta perch il lavoro
si pu spostare nel paese dove viene utilizzato in
modo pi produttivo (dove i salari sono pi alti)
il valore della produzione mondiale
massimizzato quando la produttivit marginale
del lavoro la stessa nei due paesi
4-57
Mobilit internazionale del lavoro (cont.)

I lavoratori inizialmente in H guadagnano dal


processo di emigrazione, mentre i lavoratori
in F vengono danneggiati dallimmigrazione
I proprietari terrieri in F ci guadagnano
dallimmigrazione di lavoratori, perch
questa fa diminuire i salari reali e aumentare
la produzione
I proprietari terrieri in H ci perdono
dallemigrazione di lavoratori, perch questa
fa aumentare i salari reali e diminuire la
produzione

4-58
Mobilit internazionale del lavoro (cont.)
Nella realt,
realt la migrazione di lavoratori causa
veramente una convergenza dei salari reali
come previsto dal modello?
La tabella 4-1 mostra che i salari reali nel 1870
erano molto pi alti nei paesi di destinazione
che in quelli di origine dei flussi migratori
Fino alla Prima Guerra Mondiale, nel 1913, i
salari sono aumentati molto pi velocemente nei
paesi di origine che in quelli di destinazione dei
flussi migratori (ad esempio il Canada).
In realt, quindi, i flussi migratori hanno
effettivamente causato una convergenza
(seppur non completa) dei salari. 4-59
Convergenza salariale allepoca delle
migrazioni di massa

4-60
Mobilit internazionale del lavoro (cont.)
All inizio del XX secolo la percentuale di immigrati
Allinizio
negli Stati Uniti aumentata drasticamente.
vasta immigrazione dallEuropa
dall Europa Orientale e
Meridionale
Fortii restrizioni
F i i i allimmigrazione
lli i i sono state
introdotte negli anni 20.
Negli anni 60 gli immigrati erano una minoranza
sulla scena americana
Una nuova ondata in immigrazioni inizi intorno al
1970.
soprattutto dallAmerica Latina e dallAsia

Nel 2006 i lavoratori stranieri rappresentavano il


15,3 % della forza lavoro statunitense. 4-61
Figura 4.14 Limmigrazione e leconomia degli
Stati Uniti

4-62
Mobilit internazionale del lavoro (cont.)

La nuova ondata migratoria stata


composta
p p
principalmente
p di lavoratori con
livelli di educazione molto bassi:
qquesto ha fatto aumentare lofferta
relativa di lavoratori poco istruiti
ed ha p probabilmente favorito laumento
delle disuguaglianze salariali tra lavoratori
poco istruiti e lavoratori molto istruiti

4-63
Mobilit internazionale del lavoro:
le migrazioni in Europa

Secondo le Nazioni Unite nel 2010 gli


immigrati nel mondo erano 214 milioni (3,1%
della popolazione mondiale).
Gli Stati Uniti erano la prima nazione (42,8
milioni di immigrati), seguiti dalla Federazione
delle Repubbliche Russe (12,3 milioni) e dalla
Germania ((10,8 , milioni).
)
Lo stock di immigrati in Europa era di 59,8
milioni

4-64
Mobilit internazionale del lavoro: le
migrazioni in Europa
Prima del 1914 le migrazioni europee erano
verso le Americhe (Nord e Sud) e lOceania.
lOceania
Dopo la II guerra mondiale le migrazioni
avvengono dal Sud verso il Centro e Nord
Europa.
Successivamente, anche i paesi del Sud
Europa
p iniziano a diventare destinazione di
flussi migratori da paesi dellEuropa dellEst e
da aree extra-europee

4-65
Tabella 4.2 Immigrati in % della popolazione. 2010
(OECD, 2010).

(Fonte: per 1950 e 1970


Tabella 1.2 in
T. Boeri,, G. Hanson,, B.
McCornick,
Immigration Policy and
the Welfare System,
Oxford
f Universityy
Press, Oxford, 2002;
per 2000 e 2007, OECD
Factbook

66 4-66

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