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Si presenta qui il capitolo Anatomy, Knowledge, and Conspiracy: In Shakespeares Arena with the

Words of Cassius, capitolo incluso nel volume Questioning Bodies in Shakespeares Rome; volume di
cui lautrice editor in chief e in quanto tale autrice dellintroduzione critica al volume (Shakespeares
Rome and Renaissance Anthropographie, pp.13-19). Il volume nel suo insieme (24 saggi per 388 pp.)
uno dei risultati della ricerca interdisciplinare europea (Socrates-/Acume 2), Interfacing Sciences,
Literature and Humanities ( 227942-CP-1-2006-1-IT-ERASMUS-TN2006-2371/001-001 SO2-
23RETH) ricerca assolutamente innovativa per metodologie e contenuti allinterno della quale come si
evince dagli Acknowledgments, Maria Del Sapio Garbero ha ideato e coordinato, insieme a Manfred
Pfister (Freie Universitt di Berlino) la sezione dedicata a Shakespeare e alla teorie/riconcettualizzazioni
dei corpi in et rinascimentale. Nel saggio Anatomy, Knowledge, and Conspiracy: In Shakespeares
Arena with the Words of Cassius, Maria Del Sapio Garbero propone una lettura del dramma alla luce di
una episteme early modern caratterizzata dallo spirito esplorativo della nuova scienza (e in particolare
della scienza anatomica), una relazione sollecitata (come lautrice scrive nellintroduzione programmatica
al volume) da una concezione ancora unitaria del sapere , ovvero da una modalit analogica che mette in
relazione microcosmo e macrocosmo, e allinterno della quale il tropo corporeo gioca un ruolo di assoluta
centralit. Tale centralit nel Julius Caesar diventa tanto pi paradigmatica perch legata ad un corpo
romano, per gli elisabettiani corpo esemplare per antonomasia. Non un caso che ad aprire le
rappresentazioni al Globe nel 1599 sia il Julius Caesar, il dramma in cui va in scena un potente processo
anatomico di dismemberment and reinscription (R. Wilson) del corpo regale. Lanatomia stata pi di
una volta invocata dalla critica per commentare quel che avviene nel dramma di Shakespeare. Ma in che
senso la tensione dissettoria pervade il dramma shakespeariano? In che modo fa capo ai fondamenti
filosofici della scienza anatomica rinascimentale? E quale il personaggio che se ne fa interprete?
Lipotesi di questo saggio che sia Cassius ad amministrarne lo spirito, pi di chiunque altro che insieme
a lui macellano il corpo di Cesare. E infatti Cassius ad eseguire, con lo sguardo e il linguaggio del
discorso anatomico rinascimentale, la meditazione intellettuale preliminare; la meditazione che sveler
lintima struttura mortale di Cesare. Il quale, privato della sua acclamata pelle di sovrano, appare presto
come una sorta di rinascimentale corch, uno scorticato, del tutto simile, argomenta Maria Del Sapio, a
quelli resi famosi da artisti e anatomisti del periodo (da Leonardo, a Michelangelo, a Rosso Fiorentino,
Berengario da Carpi, Vesalius, Valverde). Il saggio esplora il modo in cui linclemente ispezione
decostruttiva del corpo di Cesare, la sua tensione disvelante, nascano allinterno di un pi ampio progetto
conoscitivo che proprio della nuova scienza; un progetto di per se cospiratorio in cui Cassius si rivela
impegnato fin dallinizio del dramma. Pi in generale, e attraverso lanatomia del corpo fortemente
simbolico e altamente testualizzato di un sovrano, il saggio esplora il modo in cui sotto lo sguardo
inquisitivo della scienza in et early modern, il corpo umano diventa un campo di battaglia e il terreno di
scontro di concorrenti paradigmi conoscitivi (si veda su questo, di nuovo, anche il saggio introduttivo). E
per questo che, prima di entrare nellarena dissettoria dello Shakespeare romano, nel saggio si d
visibilit fisica allo spazio euristico messo a disposizione dalla scienza anatomica. Lo si fa con laiuto di
Alessandro Benedetti, lautore di Historia corporis humani sive Anatomice, uscito a stampa a Venezia
nel 1502, lopera in cui per la prima volta viene prospettata la possibilit di un teatro anatomico
smontabile, del tipo realizzato alla fine del secolo (1594) da Fabrici dAcquapendente . Nellopera di
Benedetti viene anche ampiamente esposta la proposta della pratica anatomica come una performance
teatrale altamente istruttiva e dalle intenzioni morali, tale da poter riguardare non solo i medici, ma
anche umanisti e governanti.

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