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EFFETTI DELLA ROTAZIONE TERRESTRE

Un sistema di riferimento ancorato alla Terra un esempio di sistema in rototraslazione rispetto a uno inerziale
(quello delle stelle fisse). Possiamo trascurare gli effetti non inerziali dovuti alla traslazione associata al moto di
rivoluzione attorno al Sole, e concentrarci su quelli del moto di rotazione diurno attorno all'asse terrestre. In questo caso
la forza apparente dovuta allaccelerazione di trascinamento si riduce a:
r r r r r
f C = m ( r ) = m 2 u
ove il raggio del parallelo terrestre nel punto considerato (forza centrifuga)
r
Inoltre, se il corpo
r rsi muove nel sistema terrestre, presente la forza di Coriolis:
f CO = 2m v '

Consideriamo dapprima il caso di un corpo fermo sulla Terra, per esempio un filo a
piombo. Esso si dispone lungo una direzione che viene chiamata la verticale nel luogo
considerato; in assenza della forza apparente di trascinamento (centrifuga) tale direzione
corrisponderebbe a quella dell'attrazione gravitazionale fg. Quest'ultima, per una Terra sferica
e omogenea, avrebbe direzione radiale. Come mostrato in figura, l'effetto della forza
apparente (centrifuga) consiste in uno spostamento della verticale, dalla direzione
(pressappoco) radiale a una direzione pi spostata verso Sud (nell'emisfero settentrionale;
altrimenti verso Nord).
L'effetto abbastanza piccolo in quanto il modulo dell'accelerazione centripeta (alla latitudine ) circa 3,3810-2
cos( ) m/s2; valore da confrontare con 9,8 m/s2, che il modulo dell'accelerazione di gravit.
La verticale coincide evidentemente con la direzione radiale solo ai poli e all'Equatore.

Un corpo, lasciato libero di cadere da una certa altezza, scenderebbe dunque lungo la
verticale, se l'unica forza apparente fosse quella di trascinamento (centrifuga). In realt tale
corpo, essendo in movimento rispetto al sistema di riferimento terrestre, subisce anche
l'azione della forza di Coriolis. Per valutarne gli effetti, consideriamo la figura che mostra
nell'emisfero settentrionale la direzione del vettore velocit angolare e la velocit (iniziale)
del r corpo r r alla Terra. Poich il vettore giace nel piano yz, il vettore
r rispetto
v ' = v ' diretto verso Est; tale conclusione vale in ambedue gli emisferi.
L'azione della sola forza di Coriolis dunque di deviare (progressivamente) verso Est il
corpo in caduta.

L'effetto combinato di ambedue le forze apparenti su un corpo in caduta quindi quello


di deviarlo (dalla direzione radiale) verso Sud-Est (Nord-Est) nell'emisfero settentrionale
(meridionale).

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ESEMPIO
Un corpo puntiforme viene lasciato cadere dalla sommit di una torre alta h = 100 m, in una localit a 45 di latitudine. Assumendo
trascurabile la resistenza dell'aria, valutare l'ordine di grandezza della distanza del punto di caduta a terra dalla base della torre, per
effetto della forza di Coriolis.

Il corpo si mette in moto lungo la verticale (determinata dal risultante dell'attrazione gravitazionale e della forza di trascinamento) e
la forza di Coriolis lo fa deviare verso Est. Di conseguenza, la velocit assume anche un componente orizzontale, oltre a quello
verticale. Il moto lungo la verticale avviene con accelerazione costante di modulo g, mentre il componente orizzontale
dell'accelerazione determinato dal corrispondente componente della forza di Coriolis e ha quindi modulo non superiore a 2Vmax
(ove Vrnax il modulo della massima velocit del corpo). Indicato con t* = 2h / g 4.5 s il tempo di caduta, si pu stimare Vrnax ~ gt*;
perci il rapporto fra i moduli di tali componenti risulta dell'ordine di (2 gt* /g) = 2t* ~ 27,2710-5 4,5 = 6,510-4. Essendo tale
valore molto piccolo, nel calcolo dell'accelerazione di Coriolis si pu assumere che la velocit del corpo sia verticale. Cos, essendo
v(t) ~ gt, la componente orizzontale dell'accelerazione (verso Est) ax (t) = 2 v(t) cos ~ 2gt cos . Integrando due volte rispetto
al tempo, si trova facilmente Vx (t) = ( g cos )t2 e quindi x = ( g cos )t3 /3.
La distanza d fra il punto di caduta a terra e la base della torre si ottiene sostituendo t = t* nella precedente formula:
d = 1/3 7,2710-5 9,81/2 4,53 = 0,015 m = 1,5 cm.
Essa risulta dell'ordine di grandezza del centimetro: un valore molto piccolo, facilmente alterabile anche da deboli correnti d'aria. Per
tale motivo, verifiche sperimentali affidabili dell'effetto di spostamento non possono essere effettuate lasciando cadere i gravi da una
torre: esperimenti del genere sono stati quindi eseguiti in pozzi di miniera, confrontando il punto di caduta con la traccia di un filo a
piombo.

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Diversa la situazione quando il corpo si muove in direzione orizzontale, per


esempio appoggiato su un piano: come mostrato in figura, in tal caso la forza di
Coriolis ha sia il componente parallelo (fcoll) sia quello normale (fco )al piano.
Quest'ultimo solleverebbe il corpo dal piano , se avesse intensit maggiore del peso
(cosa che non , in generale).
La figura mostra che il componente orizzontale devia il corpo nel suo moto
piano, verso destra nell'emisfero settentrionale (sinistra, nell'altro emisfero).
Dalla figura si vede anche che la componente orizzontale ha modulo fco sin ; la
deviazione dunque massima ai poli, per andare a zero all'Equatore.
Effetti concreti dell' azione della forza di Coriolis nel sistema di riferimento terrestre sono le corrosioni maggiori
delle sponde destre (sinistre) dei fiumi e delle rotaie destre (sinistre) dei treni, nell'emisfero boreale (australe); destra
e sinistra sono definite rispetto al verso del moto. Inoltre, con buona approssimazione, sono determinati dalla forza di
Coriolis e dalle differenze di pressione i moti orizzontali delle grandi masse d'aria, che avvengono nella libera
atmosfera.

Nel caso ideale descritto dal modello del vento geostrofico, il movimento
(vento) risulta parallelo alle curve isobariche, cio di fissata pressione; il verso
tale da lasciare a destra le zone di alta pressione, nel nostro emisfero (a sinistra,
nell'emisfero australe). Infatti, l'aria si sposta dalle zone in cui la pressione
maggiore verso quelle di bassa pressione; questo moto convergente per alterato dalla forza di Coriolis, e viene
curvato verso destra (nell'emisfero settentrionale), come rappresentato in figura. Si vede che questa deviazione innesca
una circolazione antioraria (oraria nellaltro emisfero). In tali casi, l'insorgere di particolari condizioni di instabilit
verticale pu generare la formazione di strutture particolarmente distruttive che acquistano una loro individualit, come
le trombe marine (che hanno dimensioni lineari di qualche decina di metri), i tornadi (con dimensioni di poco maggiori,
ma con velocit del vento che pu raggiungere 500 km/h) e i cicloni (come gli uragani e i tifoni), le cui dimensioni
raggiungono centinaia di km, e nei quali la velocit del vento pu toccare i 300 km/h.
La forza di Coriolis permette di spiegare anche perch le grandi correnti di tali masse d'aria vanno da occidente
a oriente: le perturbazioni che raggiungono l'Italia provengono dall'Oceano Atlantico. Tali movimenti, in realt, hanno
origine dalla grande differenza di temperatura che c', pure in quota, fra le regioni vicino all'Equatore e quelle vicino ai
Poli (differenza che varia, a seconda delle stagioni, fra circa 15 e 35C): se la Terra non ruotasse attorno al proprio asse,
avremmo due flussi d'aria dall'Equatore verso i due Poli. Per effetto della forza di Coriolis, invece, tali movimenti
vengono deviati, verso destra nel nostro emisfero, verso sinistra nell'altro, fino a stabilire una grande circolazione da
Ovest a Est, in ambedue gli emisferi.

Un altro effetto noto dell'azione della forza di Coriolis sulla Terra la rotazione del
piano di oscillazione del pendolo. Guardando dallalto il moto del corpo attaccato ad un filo,
in un sistema inerziale la traiettoria apparirebbe rettilinea. A causa della deviazione dovuta alla
proiezione sul piano orizzontale della forza di Coriolis, invece, il piano orizzontale appare
ruotare. Un famoso esperimento di questo genere fu realizzato da Foucault, all'interno della
chiesa de Les Invalides (Parigi), nel 1851, utilizzando un pendolo di ben 67 m di lunghezza (il
pendolo stato ripristinato di recente, come attrazione turistica). La rotazione del piano del
pendolo prova che il sistema di riferimento terrestre non inerziale.

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