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DIRITTO INTERNAZIONALE PEDRAZZI

1. ILLECITO INTERNAZIONALE: LELEMENTO SOGGETTIVO

Illecito= trasgressione delle norme dellordinamento internaz da parte di un soggetto del diritto, che nasce
quando questi viola un obbligo internazionale, comportando a sua volta una responsabilit internazionale
dello Stato o delle O.I.

Lindividuo invece pu solo compiere illecito internaz, producendo crimine internaz interviene il diritto
umanitario internazionale= punizione diretta dellOrd Internazionale

Illecito dello Stato= difficili tentativi di codificazione nel tempo: da Societ delle Nazioni e dopo con Onu.
La difficolt sta nel fatto che gli stati sono restii a trattare la propria responsabilit internazionale.

Largomento, cmq, si svolge dentro lambito della Commissione del diritto internazionale, organo
sussidiario delle Nazioni Unite nato nel 1947. Lo stesso organo ha elaborato un Progetto di articoli sulla
responsabilit degli Stati per atti internazionalmente illeciti del 1980, che porta un primo testo sulla
responsabilit degli stati x attribuire illeciti, con 1 lettura 1996 ed approvato in 2 lettura nel 2001 dagli
Stati che hanno partecipato allelaboraz e fornito osservazioni.

Gli articoli del progetto non sono divenuti convenzione internaz xk ancora oggi gli Stati non sono pronti a
regolare a pieno la loro responsab internaz, ma sono i risultati di lunghi lavori di codificaz e riflettono in
larga parte le consuetudini internazionali (dichiarato anche dalla CIG) tuttavia non fonte del diritto
sebbene sia di grande importanza

Illecito delle Organizz Internaz= (brevi cenni) se n occupata la Commissione del Diritto Internaz,
adottando il progetto nel 2011 (modellato sullesempio di quello dello Stato). Il problema principale
stabilire se lillecito diretto alle Organizzazioni oppure ai membri di queste risolto attribuendo
responsabilit autonoma alle O.I. che ne rispondono direttamente (quindi non gli stati membri) a meno
che lo Statuto delle stesse prevedano la responsabilit singola degli Stati.

Analisi del Progetto di ILLECITO DELLO STATO del 2001 della Commissione del Dir Int (CDI)

Secondo lArt. 2 dello stesso progetto un illecito internazionale si compone di 2 elementi:

a) Soggettivo = responsabilit del comportamento Illecito=condotta consistente in una azione


b) Oggettivo = comportamento che viola una norma o omissione attribuibile allo stato (a) e
costituisce violazione di un obbbligo (b).

Dobbligo stabilire quali criteri sono imputabili e quali no ad uno stato secondo il diritto internaz. Si
considerino gli articoli del Progetto:

ART. 4: La condotta di un qualunque organo dello Stato sar considerata atto dello Stato in base al diritto
internazionale, sia che tale organo eserciti funzioni legislative, esecutive o giudiziarie o qualsiasi altra
funzione, quale che sia la posizione che occupa nella organizzazione dello Stato, e quale che sia il suo
carattere di organo del governo centrale o di una unit territoriale dello Stato

Larticolo detta la regola generale, ovvero ammonisce i comportamenti di tutti gli organi statali che
creano illecito legislativo (solo se la legge illecita viene poi applicata), esecutivo e giudiziario (sentenze
illecite dei giudici), anche quelli delle pi piccole unit territoriali dello Stato (ad es. Stati federati o regioni).
Lillecito attribuibile a tutte le gerarchie degli organi di governo (quindi dal capo del governo
allimpiegato).

ART. 5: contempla eccezione alla regola generale (non organi). Se un individuo o ente delegato dalla
legge dello Stato allora la sua condotta si riferir allo Stato nel caso di illecito purch tale individuo o ente
agisse ricoprendo tali funzioni avesse qualit di organi; lo Stato delega esercizio di elementi dellautorit
di governo (= potere coercitivo sulle persone). 2 esempi: lattribuz a privati dellattivit delle carceri o stati
che assoldano compagnie militari private, sprtt nei conflitti armati Questi due esercitano competenze
dello Stato e quindi sar lo Stato a risponderne. Si specifica cmq che, per la regola generale lo Stato non
risponde cmq di comportamenti dei privati, ma risponde solo se aveva lobbligo di prevenire o reprimere
tale comportamento ma non lha fatto in modo adeguato. E un principio implicito nel progetto del 2001.

ART. 8: la condotta di una persona o di un gruppo sar considerata atto dello Stato in base al dir int se la
persona o il gruppo stia di fatto agendo sulla base di istruzioni, direzione e controllo dello Stato stesso per
la messa in opera della stessa condotta

ART. 11: la condotta non imputabile ad uno Stato secondo gli altri articoli sar tuttavia considerata atto
dello stato se lo Stato a riconoscerla/adottarla= In pratica lo Stato si auto-attribuisce la responsabilit.

Art 8 e 11 indicano casi per cui lo Stato risponde di atti di privati che hanno agito x lui. Tali casi infatti
precedono gli articoli e li hanno aiutati a formarli nella prassi:

1) ADOZIONE DELLA CONDOTTA - Risoluzione della CIG del 1980 in occasione del sequestro del
personale diplomatico americano nellambito della Rivoluzione Iraniana del 1979. Vista la fuga in
USA dello Sci, militanti rivoluzionari iraniani assaltano lambasciata americana a Teheran facendo
ostaggi. La questione viene portata alla CIG: gli Usa rivendicano illecito internazionale dellattacco
verso lIran, che ha violato le norme di protezione degli agenti diplomatici. La CIG divide la
situazione in 2 fasi:
I FASE. Attacco allambasciata da parte di militanti islamici. La CIG non ha le prove x
dimostrare che questi fossero agenti dello Stato Iraniano (legame indimostrabile potevano
trattarsi di privati); la responsabilit iraniana per era quella di non aver applicato le misure
che era obbligata a prendere x difendere lambasciata / di protez delle sede consolari
(principio consuetudinario). Non procedendo alla protezione, lIran entrato in illecito
internazionale, ed inoltre, non ha cercato di porre fine ai militanti.
II FASE. Subito dopo loccupaz, un decreto del governo iraniano in cui si afferma che i
diplomatici americani fossero spie degli USA che si preparavano a re-insediare lo sci mostra
come lIRAN approvi formalmente lattacco, perpetrandolo. La CIG, allora, dice che tale
decreto ha trasformato lattacco e quelli successivi in atti dello stato iraniano. I militanti,
che prima del decreto erano considerati privati, diventano da qst momento agenti di fatto
dello Stato iraniano (=tale principio si traduce nellarticolo 11) lo Stato adotta come
propria condotta quella di privati. Differenza: per CIG ladesione non aveva carattere
retroattivo, ovvero lazione diventa dello Stato solo dopo il riconoscimento, quindi le azioni
private che varranno saranno solo quelle future e non precedenti, mentre nellart. 11
questo pu avere carattere RETROATTIVO (quindi anche azioni precedenti di privati). Art. 11
generico e vago
2) AGENTI DI FATTO - CASO 1986: attivit paramilitari vs Nicaragua da parte degli USA. 1979 -
Rivoluzione socialista sandinista vs dittatore Somoza legato agli USA. Nell81 USA appoggiano
guerriglia dei contras x far cadere il governo rivoluzionario 1986: Nicaragua cita USA davanti alla
CIG sul merito , i quali non partecipano al processo xk non riconoscono questa giurisdizione).
Il governo nicaraguense afferma in tale sede che i contras erano stati creati, armati ed appoggiati
dalla Cia, quindi dagli USA, anche se la CIG replica che gi esisteva una forza armata in Nicaragua
subito dopo la rivoluzione, e quindi che non tutte le operazioni dei contras fossero riflesso diretto
della volont USA. Tuttavia, gli USA hanno avuto ruolo dappoggio verso i contras (illegale),
decidendone anche alcune operazioni. Gli USA li hanno usati x i loro interessi, li hanno finanziati,
equipaggiati ed armati. Cmq la loro creazione non attribuibile agli americani i quali non hanno
dato supporto diretto dei propri militari o controllando a pieno il movimento della Contra
contras = ritenuti cos tanto dipendenti da essere considerati agenti degli USA. La CIG conferma
questa tesi della dipendenza ma non sufficiente per considerarli agenti americani, ergo: CIG dice
che il contributo americano, x quanto rilevante, insufficiente ai fini dellattribuzione delle azioni
contras agli USA; inoltre, anche un controllo generali delle azioni non significa che gli USA abbiano
spinto i contras a commettere crimini vs diritto internaz umanitario (che invece quanto
sostenuto dal Nicaragua) poich gli USA non avevano il controllo pieno sui crimini dei contras: i
Contras hanno loro autonomia e x accusare gli USA bisognerebbe dimostrare che le operazioni dei
guerriglieri fossero sotto direttiva americana.
Conclusione CIG: contras sono responsabili dei propri comportamenti, di crimini vs umanit gli
USA no, ma solo del divieto delluso della forza x aver appoggiato i contras (riferimento al minare
porti e acque nicaraguensi da parte dei sub americani).
Quando c connessione tra un gruppo armato non statale ed uno stato:
Se esiste pieno controllo: tale gruppo un organo di fatto (non formale) dello Stato, che
risponde di tutte le sue azioni (gruppo= organo di fatto equiparato allo Stato come da art.4)
Se non esiste pieno controllo ma solo generico: x attribuire gli atti del gruppo allo Stato
bisogna dimostrare che lo Stato aveva controllo EFFETTIVO durante le azioni (art. 8)

AGENTI DI FATTO Tribunale Internaz Penale per i crimini della Ex-Jugoslavia (TPIJ). Giudica gli
individui (non gli Stati come la CIG) caso Tadic del 99: la 1 persona ad essere giudicata da un
tribunale internazionale dopo Norimberga x crimini umanitari a Kozarac. Per imputarvi il maggior
numero di crimini, il conflitto stato ritenuto internazionale e non solamente interno x mostrare
questo passaggio, il TPIJ si deve pronunciare sul fatto se le azioni dei serbi di Bosnia fossero
attribuibili alla Repubblica federale jugoslava (Serbia-Montenegro), che in Bosnia (indipendente dal
) combatteva contro i bosniaci musulmani, da una parte, e contro i croati, dallaltra. Quindi, il TPIJ
scinde 2 situazioni:
singoli individui collegati a stati x art. 8
gruppo paramilitare= occorre provare il controllo COMPLESSIVO dello Stato sul gruppo,
ossia coordinamento e pianificazione dellazione militare. Differenza TPIJ CGI: x CIG,
gruppo attribuibile allo Stato se questo ha un controllo COMPLETO e gli atti sono ordinati
da questo / x TPIJ, gruppo attribuibile allo stato se questo ha controllo COMPLESSIVO e
non gli atti non sono per forza ordinati (questa differenza mostra la ristrettezza della CIG).
Pertanto, i serbi di Bosnia sono direttamente connessi alla Serbia-Montenegro.

La CIG non appoggi e con una sentenza del 2007 entr in conflitto con il TPIJ: la Bosnia cita la Serbia di
genocidio davanti alla CIG, la quale concorda sulleffettivit di un genocidio in Bosnia ma non x forza
attribuibile alla Serbia; cos la CIG entra in conflitto con il TPIJ, il quale rimarca la propria posizione: da
vedere se i serbi di Bosnia possono essere considerati organi di fatto della Serbia (Jugoslavia):
NO xk manca il controllo completo della Serbia sui serbi-bosniaci
Serbia responsabile di mancata prevenzione di genocidio ma non responsabile del genocidio stesso

Visione diversa tra i tribunali


internazionali
ART. 7 = Eccesso di autorit - Il comportamento di un organo di uno Stato o di una persona o di un ente
abilitati ad esercitare prerogative dellautorit di governo sar considerato come un atto dello Stato ai
sensi del diritto internazionale, se quellorgano, persona o ente agisce in tale qualit, anche se eccede
(quindi anche contravvenendo anche agli ordini ricevuti) la propria competenza o contravviene ad
istruzioni. Persone riconducibili allo Stato, i loro atti non sono sempre riconducibili allo Stato, ma le loro
azioni sono riferibili allo Stato quando li fanno in qualit di organo di Stato larticolo, cos redatto,
vorrebbe cercare di sanare la divisione tra atti privati e di Stato: ci che conta lesercizio delle funzioni
apparenti e non gli ordini od il potere concesso.
E una norma IMPORTANTE xk lo Stato non pu sottrarsi facilmente alla soggettivit internazionale o
attribuirsi latto, che quindi risponde degli eccessi dei propri organi. Cmq, lo Stato pu rimediare
alleccesso con riparazioni alle vittime, ma se ne assume sempre la responsabilit.

ART. 9 Il comportamento di una persona o di un gruppo di persone sar considerato come atto di uno
Stato ai sensi del diritto internazionale se la persona o il gruppo di persone di fatto esercita prerogative
dellautorit di governo in assenza o in mancanza delle autorit ufficiali ed in circostanze tali da richiedere
lesercizio di quelle prerogative. E il caso specifico di 1 o pi persone che esercitano di fatto prerogative di
governo in assenza di autorit ufficiali = situazione demergenza dello Stato (es. guerra civile) in cui non si
hanno autorit statali (failed State, Libia) o sono temporaneamente inattive. In queste situazioni, se
qualcuno si sostituisce agli organi dello Stato attribuendosene le prerogative, allora il suo comportamento
attribuibile allo Stato. Es: CLNAI, transizione fra controllo tedesco e ripresa italiana. Le azioni del CLNAI
sono attribuibili allItalia in quanto la rappresentava, la quale, una volta risolta lemergenza, deve ratificare
le azioni precedenti degli attori sostitutivi, sebbene larticolo non lo specifichi

ART. 10= a meno ke gli organi sostitutivi non diventino lo Stato stessoinsurrezione. 3 casi di insurrezione
Conquista del governo= gli atti congiunti per attuarla diventano dello stato
Creazione di un nuovo stato allinterno di uno Stato preesistente (secessione)= condotta
precedente e posteriore del movimento insurrezionale considerata atto del nuovo stato
Movimento non prende nessun potere = lo Stato non responsabile dei loro atti, a meno che non
siano previste condizioni dagli articoli precedenti, ad es. la mancata protezione della popolazione:
in questo caso lo Stato risponde SOLO del proprio comportamento e non degli atti del movimento.

2. ILLECITO INTERNAZIONALE: LELEMENTO OGGETTIVO

Elemento oggettivo = violazione di un organo dello stato dellordinamento internazionale. Violazione=


atto non conforme a quanto richiesto dallobbligo. Il D.I. non distingue tra violazioni di natura pattizia -
trattato - o consuetudinaria (divisione che esiste nel diritto interno degli stati): lo stesso un illecito.
Il danno non elemento necessario dellillecito, non indispensabile ai fini della definizione di illecito:
infatti, basta la violazione x creare illecito e non un danno.

Cause di esclusione dellillecito = circostanze in presenza delle quali un comportamento illecito di uno
stato diventa lecito - LART.26 del progetto afferma cmq che lesclusione non vale nei casi dilliceit delle
norme imperative di ius cogens.

ART. 20 = 1 causa di esclusione dellillecito pu essere il consenso dello Stato leso, a patto che abbia i
seguenti limiti:
- deve essere prestato in modo valido, dato da chi pu rappresentare lo Stato
- Elimini lilliceit solo verso chi ha dato il consenso ed valido solo se lo si rispetta, ovvero azione
illecita rimanga nei limiti dati dal consenso
- Non pu violare norme di ius cogens
Il consenso usato per le operazioni di peace-keeping dellONU che necessita il consenso dello stato
interessato x violare tale sovranit. 3 esempi illustrano il consenso alla violazione della sovranit:
Grenada 83. Gli USA rovesciano il governo di Grenada giustificando lazione come
intervento richiesto dal governatore di Grenada. Cmq questa giustifica non basta xk il
governatore non rappresentava lo Stato, non era il governo ma aveva solo funzione
cerimoniale. Infatti linvasione venne condannata dallOnu come violazione del dir internaz
Ungheria 56. Urss In entrambi i paesi lUrss si crea un governo amico che poi
Afghanistan 79. Urss invitano lUrss allintervento: tali azioni x contrastano ius cogens,
(lautodeterminaz dei popoli) illecito verso tutta la comunit
internaz xk Urss viola Ius Cogens

ART.21 = 2 causa di esclusione dellillecito pu essere la legittima difesa

ART. 22 = 3 causa di esclusione dellillecito pu essere la contromisura rispondere a violazione con


un'altra violazione

Circostanze di forza maggiore e caso fortuito = (art. 23) Lilliceit di un atto di uno Stato non conforme ad
un obbligo di tale Stato esclusa se latto dovuto a forza maggiore (F1=forza irresistibile 1), che il
verificarsi di una forza irresistibile o di un avvenimento imprevedibile (C1=caso fortuito) fuori dal controllo
dello Stato, che rende materialmente impossibile, nelle circostanze, agire in conformit allobbligo:

F1 Forza esterna irresistibile allo Stato che rende impossibile allo stesso il rispetto dellobbligo
giuridico. In questo caso ci si rende conto della violazione
C1 Evento imprevedibile che rende impossibile allo Stato o allorgano che ne fa le veci di rendersi
conto della violazione dellobbligo internazionale.

Solo in questi due casi lilliceit esclusa, sempre che:

- non si violino le norme di Ius Cogens


- F1 e C1 non vengano provocati dallo Stato che le invoca
- Lo Stato abbia accettato la forza maggiore, la quale non considerata causa di esclusione
dellillecito nel trattato

Caso dellemergenza rifiuti in Campania 2007-08. LItalia invoca, c/o la Corte di Giustizia delle Comunit
Europee, la forza maggiore contro lo smaltimento dei rifiuti (opposizione della popolazione alle discariche
e attivit mafiose). La Corte sentenzia, nel 2010, ingiustificabile la forza maggiore per il rispetto
dellobbligo dello smaltimento nonch linadempimento dellItalia delle direttive comunitarie; tale
sentenza viene rafforzata dalla Corte europea dei diritti umani che, nel 2011, accusa lItalia di violazione
dellart.8 della Convenzione europea dei diritti umani per la mancata tutela della vita privata e familiare
(danni alla salute delle persone x i rifiuti), non giustificabile per forza maggiore

3. TEMA DELLA COLPA DELLILLECITO INTERNAZIONALE

Colpa= violazione di doveri di diligenza. La responsabilit internazionale oggettiva, quindi NON si deve
rilevare la colpa dello Stato, relativa, ovvero lo Stato pu discolparsi solo se lillecito non a lui
attribuibile poich non aveva controllo su quello. La colpa non elemento dellillecito internazionale.
Caso particolare Due Diligence= Stato deve agire con la dovuta diligenza x prevenire ed evitare certi
illeciti (come protezione dellambiente e trattamento dello straniero) si tratta di una serie di obblighi x
cui lo Stato risponde SOLO se in colpa.

ART. 24 = Sempre nellambito dellesclusione dellillecito, il Progetto parla di Distress (estremo pericolo):
lilliceit esclusa se lautore dellatto non ha ragionevolmente un altro mezzo, in una situazione di
estremo pericolo, per salvare la propria vita o quella di persone affidate alle sue cure; al contrario, non si
applica lillecito se la situazione di pericolo causata dallo Stato che la invoca e/o se il comportamento
suscettibile di causare un pericolo pari o maggiore.

In passato gli stati ricorrevano a stato di necessit x giustificare qualsiasi cosa, in particolare la guerra, in
base al diritto di autoconservazione: oggi, questo non principio non pi accettato dal D.I. (vedi sotto)

ART. 25 = unica eccezione per cui lo Stato pu richiamare lo stato di necessit, basta che:

Latto NON sia lunico mezzo x salvare i propri interessi a fronte di un pericolo grave/imminente;
Non leda interessi essenziali di altri stati nei confronti dei quali lobbligo sussiste. Linteresse
essenziale tutelato non deve essere necessariamente dello stato che agisce (proprio dellagente),
ma generale; cos facendo si autorizzano azioni volte a proteggere i diritti della Comunit Internaz.
Non venga invocato dallo Stato che ha causato la necessit
Non giustifichi violazioni di ius cogens

2 casistiche su questambito:

- Caso Ungheria-Slovacchia tra Gabcikovo e Nagymaros 1997. Costruzioni di dighe lungo il Danubio
dal 1977 x prevenire eventi catastrofici secondo un trattato tra i due paesi con articoli relativi alla
protezione dellambiente. Dopo il 1989, lUngheria si vuole sottrarre al trattato xk avrebbe
danneggiato il suo ambiente e xk non avrebbe comportato benefici economici allindustria
elettrica magiara. La Slovacchia (al tempo Cecoslovacchia), allora, devia le acque del fiume ma
Ungheria invoca lo stato di necessit per non cedere nellillecito e rinunciare alla costruzione di
ulteriori dighe che avrebbero impedito future esondazioni la CIG nel 2007 nega stato di necessit
allUngheria poich la max importanza era la protezione dellambiente (interesse generale);
- Caso default finanziario Argentina 2001. Lo Stato argentino non vuole pagare i suoi debiti x stato di
necessit; se Argentina pagasse i debiti la popolazione non potr godere dei servizi fondamentali
(subentra quindi il tema della tutela dei diritti fondamentali). Tuttavia, lo Stato di necessit viene
giudicato NON valido alcuni tribunali arbitrali ICSID, i quali affermano che la stessa Argentina aveva
contribuito a tale stato di necessit.

4. LE CONSEGUENZE DELLILLECITO LA RIPARAZIONE

Sebbene la responsabilit internazionale implichi conseguenze dellillecito, lOrd Int manca di un apparato
centrale, giudiziale e coercitivo, per cui tali conseguenze sono gestite dagli Stati (quindi, livello decentrato).

Esistono diverse teorie sulla natura della responsabilit internazionale:

a) Anzillotti = tra 8 e 900 resp int consiste nella riparazione, quindi simile alla responsabilit civile
del diritto interno: il risarcimento del danno si crea un nuovo rapporto giuridico fra Stato leso e
Stato autore in cui nasce lobbligo di riparazione. Anzillotti considera anche le rappresaglie= misure
armate attuate da uno stato che subisce illecito da un altro. X lui, ai tempi, rappresaglie erano
misure di autoconservaz dello Stato, non metodi di riparazione (fuori dalla resp internaz)
b) Kelsen = visione imperativistica del diritto: sanzione nel D.I. la conseguenza dellillecito,
traducibile a livello internazionale con le rappresaglie (=uso della forza). Sanzione suprema la
guerra. La riparazione, dunque, non un nuovo obbligo giuridico fra le due parti, ma pu essere la
sostituzione della sanzione.
c) Ago = mette insieme le 2 teorie precedenti. Sorge un nuovo rapporto giuridico e quindi obbligo di
riparazione, ma anche la possibilit dello Stato leso di attuare contromisure verso lo stato autore.
Le contromisure sono diverse dalle rappresaglie, poich sono pacifiche e non pi armate!

Il progetto del 2001 pone come unica conseguenza allillecito lobbligo di riparazione. La contromisura,
quindi, da intendersi come strumento messo in atto x ottenere la riparazione e non conseguenza diretta.

Per la riparazione, il progetto ne parla in due articoli:

ART. 30 = obbligo, per lo stato autore, di cessazione dellillecito se continuato e obbligo di offrire
garanzia di non ripetizione. Il primo obbligo che grava sullo stato autore cessazione e garanzia

ART. 31 = obbligo di riparazione integrale x i danni causati dallatto illecito modellandosi sul diritto civile
della maggior parte degli Stati, il danno pu essere materiale = distruzione o lesioni a cittadini stranieri /
morale = sofferenza causata o danno psicologico.

Relativamente alla riparazione, esistono tre forme:

a) Restitutio in integrum (Restituzione) = ART. 35 Attivit tesa a ripristinare le condizioni che


esistevano prima dellatto illecito o che sarebbero esistite se lillecito non fosse stato commesso. E
una forma adottabile se possibile
b) Risarcimento del danno = ART. 36 copre ogni danno suscettibile di valutazione economica:
pagamento di una somma di denaro equivalente al danno causato, sia danno emergente (causato
al momento dellatto illecito), sia lucro cessante (mancato guadagno causato dallatto illecito). Il
risarcimento del danno la forma che prevale nella prassi.

Restituzione e Risarcimento non prevedono riparazioni x danni morali causati allo Stato; trovano le loro
basi nel Caso della Corte permanente di Giustizia internazionale (alla Societ delle Nazioni, antenato della
CIG) su Officine di Chorzow 1927

Ulteriore esempio il Caso della CIG di Diallo = maltrattato dalla Rep. Democ del Congo e poi espulso
violazione di alcuni diritti fondamentali dello stesso. Guinea accusa il Congo (visto che Diallo era suo
cittadino e non congolese) CIG dice, con una sentenza del 2010, che RDC deve riparare ai i danni morali
causati al cittadino interessato, e non allo Stato del cittadino (Guinea) il quale riceve i soldi e li da al
cittadino. Nel 2012 la Guinea chiede alla CIG 4 capi di anno, la quale deve analizzarli obbligatoriamente
poich la riparazione deve essere integrale

c) Soddisfazione = ART. 37 ripara i danni morali (non riparati dalle prime due forme) causati allo
Stato (prestigio od offesa allonore dello stato leso). Solitamente la soddisfazione data dalle scuse.
Caso Rainbow Warrior tra Nuova Zelanda e Francia 1985. Una nave di Greenpeace che manifesta
vs Francia che effettuava test nucleari in un isola del Pacifico. 2 agenti francesi sabotano e
affondano la nave, uccidendo per un cittadino olandese N.Z. arresta anche i due agenti e li
sottopone a processo controversia NZ FRA si affidano al Segretario Generale dellOnu (che
solitamente svolge le funzioni di arbitro) che decide nell86 le varie forme di soddisfazione dovute
dalla Francia: 1) scuse a NZ - 2) risarcimento di 7 mln di $ contro il danneggiamento dellarea
portuale e forse anche dei danni morali + pagamento punitivo 3) trasferimento dei 2 agenti su
unisola del Pacifico x 3 anni quale punizione x le due persone che hanno commesso lillecito
(alternativa al carcere neozelandese e sebbene lordine venisse da Mitterand).
FRA rispetta queste decisioni, ma dopo pochi mesi rimpatria i due agenti x motivi di salute, NZ
protesta nuova controversia sottoposta ad un Tribunale arbitrale che emana una sentenza nel
90: esso accetta che la Francia abbia commesso illecito ma stabilisce che, essendo scaduti i 3 anni
tale obbligo non pi valido ed afferma che laccertamento del tribunale costituisce adeguata
soddisfazione alla NZ (soddisfazione data dal fatto di avere ragione)

5. LE CONSEGUENZE DELLILLECITO CONTROMISURE

Premessa: si parla di autotutela = farsi giustizia da s in 2 vie di interpretazione:

Legittima difesa a fronte dellattacco armato = uso della forza nelle relazioni internazionali
Contromisura = regolata nellART.49 consistono nel non adempimento temporaneo di obblighi
internazionali nei confronti dello Stato responsabile di un illecito. E cmq un atto oggettivamente
illecito adottato in risposta allillecito altrui subito, nei confronti del quale si giustifica (
temporaneo). E diversa dalla ritorsione, la quale un atto di per s LECITO quindi adottabile in
qualsiasi momento e non solo in presenza dillecito ma inamichevole (es. rottura rapporti
diplomatici). La contromisura vista come misura con lobiettivo di far cessare lillecito dallaltra
parte (si tratta di una funzione adottabile da uno stato proprio perch manca una coercizione
internazionale centrale).

Secondo ART.52 la contromisura deve rispettare adempimenti preventivi per poter essere adottata:

- Invitare lo Stato responsabile ad adempiere i suoi obblighi di cessazione e riparazione (come da Art.
43 in cui il Leso ha lobbligo di comunicare la cessazione allAutore dellillecito);
- Notificare allo Stato responsabile la sua decisione di adottare contromisure e offrirgli di negoziare
(anche se il Leso, x preservare alcuni fra i diritti fondamentali, pu adottare misure urgenti).

Oltre a tali adempimenti, la contromisura deve avere certi limiti, distinguibili di seguito:

- Proporzionalit = spiegato nellart.51, deve valutare importanza dei diritti in questione, gravit del
danno e gravit dellillecito
- Divieto uso forza armata
- Non violare/pregiudicare gli obblighi dei diritti umani fondamentali
- Obblighi umanitari che proibiscono le rappresaglie
- Obbligo di non violazione delle Ius Cogens

Caso di Rappresaglia armata nel 1914. GER vs PORT Tedeschi penetrano in Angola, colonia portoghese;
portoghesi reagiscono uccidendo 3 soldati e catturando altri tedeschi contrattaccano. La controversia
che nasce fra i due paesi viene rimandata al 1928 x via della IWW. Il Tribunale della SdNazioni stabilisce
che rappresaglia tedesca illecita xk: 1- mancava illecito internaz portoghese (che aveva lecitamente
reagito allinvasione tedesca); 2- rappresaglia tedesca avvenuta senza adempimenti preventivi; 3-
rappresaglia non proporzionata allazione portoghese il tribunale conferma i limiti delle contromisure
(allepoca rappresaglie) che si riscontrano nel progetto del 2001.

Contromisura caso Ungheria-Slovacchia (quello di prima). Ungheria sospende accordo con Cecoslovacchia
che, in risposta, devia il corso del Danubio x rispondere allillecito generato dallUngheria. La CIG, nel 1997,
afferma che la contromisura slovacca, sebbene avvenuta a seguito di un illecito non valida ma essa
stessa un illecito xk fu sproporzionata ed irreversibile (non era contromisura temporanea).

OBBLIGHI ERGA OMNES (=nei confronti di tutti) e non tra i vari stati; sono quelli che ogni Stato si assume
nei confronti dell'intera Comunit Internazionale (e non bilateralmente o multilateralmente solo con alcuni
Stati e per questioni specifiche riguardanti per l'appunto esclusivamente "quegli stati"). La differenza con le
norme di ius cogiens risiede nel fatto che essi si basano su previsione di certi comportamenti, non
delegabili a qualsiasi Org Int. Analizzati x la prima volta nel Caso Barcelona Traction (1970) dalla CIG:
Spagna aveva fatto fallire una societ canadese in SPA. Il Belgio cita in giudizio la Spagna xk cittadini belgi
avevano la maggioranza delle azioni della societ. La CIG afferma che il Belgio non poteva agire perch la
societ era canadese: era quindi il Canada a dover intervenire. Il caso importante xk attua una
distinzione tra gli obblighi internazionali: 1) obblighi verso comunit internazionale nel suo insieme
(=erga omnes) 2) obblighi bilaterali, nei confronti di un altro stato La CIG distingue tali obblighi in base
allimportanza dei diritti coinvolti = nel Barcelona Traction, la SPA NON ha leso diritti dellintera comunit.

Il Progetto di articoli sulla responsabilit degli Stati, nella 1 lettura del 1996, afferma che gli obblighi Erga
Omnes sono solitamente di natura consuetudinaria o di trattati universali (norme pattizie). Se pattizie, Erga
Omnes diventano Partes se il trattato non firmato da tutti ma dalla maggioranza (interessando poi tutte
le parti pattizie). Se violati tali obblighi, gli Stati possono ricorrere a contromisure (adottabili da tutti) verso
lo Stato che ha commesso illecito (responsabilit solo se c danno). Il Progetto prevede anche un ulteriore
definizione x gli obblighi: illecito diveniva crimine internazionale dello Stato che viola gli obblighi Erga
Omnes essenziali, oltre che nascere da: violazione grave di un obbligo internazionale che destabilizzi pace e
sicurezza (divieto di aggressione), che neghi il principio di autodeterminaz e che minacci su larga scala la
salvaguardia dellessere umano.

Il Progetto, in seconda lettura (quindi 2001) ben definisce gi dallART. 42 che uno Stato, in quanto leso,
legittimato ad invocare la responsabilit di un altro stato se la violazione dellobbligo sussiste o nei suoi
confronti o dellintera comunit internazionale (quindi Erga Omnes) ed introduce la nozione di stato
specialmente leso quando, oltre a subire la violazione dellobbligo internazionale, subisce anche la
violazione dellintegrit territoriale. LART.48 fondamentale x capire linvocazione di responsabilit di un
altro stato uno Stato diverso da quello leso (e non esecutore dellillecito) pu lecitamente invocare la
responsabilit di un altro Stato se lobbligo violato sussiste, e quindi coinvolge, un gruppo di stati in cui esso
stesso presente minacciandone quindi la tutela o la comunit internazionale nel suo insieme. Non di
meno, se la responsabilit viene accertata, lo Stato diverso da quello leso ma coinvolto nella violazione pu
reclamare, nei confronti dello Stato esecutore dellillecito, la cessazione immediata dellatto illecito (+
assicurazioni e garanzie di non ripetizione dellatto) e ladempimento ad un obbligo di riparazione allo Stato
leso e dei beneficiari dellobbligo violato. A rafforzare qst posiz ci pensa lART.54 che offre la possibilit,
allo stato diverso, di adottare misure lecite vs Stato Illecito per adoperarsi verso la cessazione e tutela.

ART. 40 analizza la differenza sul progetto in 1 lettura del 96 x quanto riguarda la violazione grave di
un obbligo derivante da norma imperativa = la gravit della violazione commisurata in base a quanto
lobbligo stato infranto/trasgredito. Violazione grave = infrazione sistematica o su larga scala dellobbligo.
ART.41 Stati devono cooperare con mezzi leciti x porre fine ad ogni violazione grave, non riconoscendo
IN NESSUNA MANIERA la situazione generata dalla violazione grave e non prestando sostegno al
mantenimento della stessa.

6. USO DELLA FORZA


La questione delluso della forza quella che maggiormente differisce dal diritto internazionale classico, in
quanto una volta era ritenuto mezzo legittimo per la risoluzione delle controversie fra paesi. Con i conflitti
mondiali, in particolare il secondo, la forza stata bandita dallinsieme dei mezzi leciti per la pacificazione
dal diritto internaz (salvo casi speciali: legittima difesa) ed ha subito un processo di regolamentazione.

Lutilizzo attivo della forza implica una sanzione suprema ed riconosciuta come illecito internazionale.
Tuttavia, poich le guerre sono risultate inevitabili, la regolamentazione viaggia sul duplice binario: Ius ad
Bellum = che regola il ricorso alla guerra / Ius in bellum = strettamente legato al diritto internazionale
umanitario, che regola le modalit duso della forza dentro i conflitti armati.

Il Diritto Internaz Umanitario, relativamente allo Ius in Bello, trova prodromi dalla Convenzione
dellAja del 1907 che cerca di regolare generalmente i conflitti terrestri, come ad es. termini di apertura
delle ostilit, atteggiamento delle potenze neutrali. Questa impostazione giuridica stata sostituita dalle 4
Convenzioni di Ginevra del 1949 = miglioramento condizioni dei feriti, malati e naufraghi delle forze
armate sui mari, trattamento prigionieri di guerra e protezione dei civili in tempo di guerra, nonch limiti e
divieti x determinati armamenti e loro metodo dutilizzo. Risulta evidente e naturale che tale branca del Dir
Int trova fonte nel Diritto consuetudinario.

Per lo Ius ad Bellum, lo spartiacque dato dalla IWW: prima=liceit dopo= necessit di limitazioni. In
primis con il Patto della Societ delle Nazioni che implica limiti materiali e procedurali x il ricorso alla
guerra e poi con il Patto di Briand-Kellog 1928 che bandiva ufficialmente la guerra.

Visto il fallimento della Societ delle Nazioni e del Patto Briand Kellog, un maggior impegno vs luso della
guerra si ha con Carta delle Nazioni Unite nei seguenti articoli: ART 2.3 = obbligo di risolvere pacificamente
le controversie internazionali // ART2.4. = divieto uso unilaterale della forza. Lambito di applicazione di
queste norme riguarda le relazioni internazionali (tutela sovranit territoriali) e non allinterno degli stati.
Secondo il 2.4. gli Stati devono astenersi nelle relazioni internazionali dalla minaccia delluso della forza sia
contro lintegrit territoriale di uno stato, sia contro qualsiasi fine delle Nazioni Unite. Permane quindi
un divieto assoluto, espresso sotto norme consuetudinarie.

Unica eccezione al divieto delluso unilaterale rappresentato dalla Legittima difesa, codificata nello
Statuto Onu allART. 51, il quale avanza due ipotesi: individuale e collettiva. Unaltra ipotesi deccezione la
si riscontra nellart.7 della stessa carta per il sistema di sicurezza collettivo, con poteri dintervento affidati
al Consiglio di Sicurezza e non dei singoli stati). Il presupposto della legittima difesa quando si subisce un
attacco armato (DEVE ESSERCI ATTACCO ARMATO xk non sempre atto di forza=atto armato), anche se
lart.51 non definisce cosa sia un attacco armato. Per quanto riguarda gli aspetti procedurali, lart.51
garantisce la legittima difesa fino a quando il Consiglio di sicurezza non entra in moto per provvedere alla
pacificazione = quindi, legittima difesa si esaurisce quando il Cons di Sicurezza prende in mano la
situazione gli Stati che usano la legittima difesa hanno lobbligo di dichiararla al Cons di Sicurezza.
La dottrina Bush prevedeva azione preventiva, ovvero attacco verso minacce di Stati terroristi che
possiedono armi di distruzione di massa viene riconosciuta la legittima difesa anche senza un attacco
armato ma come mezzo di prevenzione, ma riconosciuta come illecita dal Dir Int perch azione
preventiva non valida e poco differisce dallattacco armato. Tuttavia, possibile che venga invocata ed
accettata nellimminenza di un attacco armato (legittima difesa preventiva) legittima difesa preventiva
permessa solo nellambito dellimminenza di un attacco armato e non per prevenzione futura (non
riguarda nemmeno la minaccia).

Ricavati dalla prassi, i requisiti della legittima difesa sono:


Necessit = legittima difesa deve servire ad eliminare lattacco subito
Responsabilit = legittima difesa deve essere proporzionale allazione armata subita
Immediatezza = Si collega alla temporaneit: se cessa lattacco armato non si pu invocare la
legittima difesa

Legittima difesa collettiva quando possibile richiedere un aiuto armato DIFENSIVO dei paesi alleati
stesso presupposto della legittima difesa individuale con lunica condizione in pi che lo Stato aggredito
richieda laiuto degli altri stati alleati.

Attacco armato= come detto, non definito dallart.51, ma si pu ricavare dalla definizione data
dallAssemblea generale dellOnu sullaggressione statale del 1974, dove aggressione=attacco, definendo
gli atti che saranno qualificati come aggressione e potranno ricevere come conseguenza la legittima difesa
(atti che si caratterizzano con un uso della forza volto a colpire la SOVRANITA dello Stato):

- invasione/occupaz bombardamenti blocco porti e coste ogni attacco alle forze terrestri
- impiego di forze armate di uno Stato, che si trovino nel territorio di un altro Stato con il consenso
dello Stato di accoglienza, in contrasto con le condizioni definite nellaccordo fra i due Stati ovvero
la loro permanenza oltre il termine finale di efficacia dellaccordo (es. aumento numero di soldati in
territorio che offre accoglienza rispetto al trattato stipulato;
- la concessione del territorio di uno Stato a disposizione di un altro Stato affinch questultimo lo
utilizzi per commettere atti di aggressione contro un terzo Stato;
- linvio da parte di uno Stato o per conto di tale Stato di bande armate, gruppi, forze irregolari o
mercenarie, le quali compiono atti di uso della forza armata contro un altro Stato di gravit pari a
quella degli atti menzionati nei punti precedenti, ovvero il sostanziale coinvolgimento dello Stato
nel compimento di tali atti (aggressione armata indiretta)

Esempio emblematico dellaggressione armata indiretta Caso Nicaragua-Usa 1979: il governo Somoza
viene abbattuto da coalizione internaz, facendo insediare il governo Sandinista dal 1981 Usa appoggiano
i contras x abbatterlo 1984 : Nicaragua cita alla CIG gli Usa x le attivit militari contro il proprio governo
(visto il loro coinvolgimento/appoggio ai contras). CIG conclude che Usa hanno violato il DIVIETO
DELLUSO DELLA FORZA (mine nei porti con danni economici) ed hanno fornito armi ai guerriglieri
(contras) contro il governo legittimo (tale fattore rientra nelle violazioni delluso della forza).

Infatti, il Divieto delluso della forza stato enucleato dallAss. Generale dellONU nel 1970 con la
Dichiarazione sulle relazioni amichevoli: ogni Stati ha il dovere di astenersi, nelle proprie relazioni
internazionali, dal ricorso alla minaccia o alluso della forza sia contro lintegrit territoriale o
lindipendenza politica di uno Stato sia in qualunque altro modo incompatibile con i fini delle Nazioni Unite.
Il ricorso alla minaccia o alluso della forza costituisce violazione del diritto internazionale e della Carta
delle Nazioni Unite e non deve mai essere usato come mezzo x la soluzione dei problemi internazionali.

Gli USA si difendono invocando la legittima difesa collettiva (difenderebbero El Salvador dagli attacchi
insurrezionali appoggiati dal governo sandinista del Nicaragua) la CIG non accetta ci xk El Salvador
non ha richiesto lappoggio USA, non dimostrabile che il governo del Nicaragua abbia attaccato El
Salvador e dunque non era un attacco armato e non poteva essere invocata la legittima difesa. Anzi, la CIG
doveva pronunciarsi sulle azioni militari compiute dai contras supportate dagli USA: doveva decidere se la
responsabilit del gruppo Contras era da attribuire totalmente agli Usa e, quindi, decidere se USA ha
compiuto azione armata indiretta. Tuttavia, la CIG afferma che i contras non agiscono sotto la direzione
degli USA e dunque non sono organi di fatto degli Usa, che quindi non ne sono responsabili cmq
coesistono due responsabilit: quella dei contras e quella degli Usa (x azioni nei porti) Usa violano il
divieto delluso della forza ma non compie un attacco armato (visto che Contras non sono organi di fatto
degli USA).

Altre eccezioni al divieto delluso della forza?

Oltre alla legittima difesa, uneccezione lecita x il divieto delluso della forza rappresentato nella prassi e
non nella carta Onu, dal CONSENSO = applicaz difensiva (mai offensiva) delluso della forza se uno stato
richiede laiuto militare di un altro Stato sul proprio territorio, x es nel reprimere una ribellione (Siria di
Assad e Russia - consenso pu giustificare uso della forza su territorio altrui). Il limite max del consenso il
rispetto delle Ius Cogens infatti, non propriamente violazione delluso della forza nelle relazioni
internazionali poich non c una vera aggressione nei confronti dello Stato, ma verso gruppi privati.

Lo STATO DI NECESSIT, invece, non valido poich non prevale sul diritto cogente del divieto di uso della
forza / LINTERVENTO UMANITARIO ha aperto un grosso dibattito xk secondo alcuni dovrebbe
giustificare luso della forza, in quanto il fine salvare una popolazione che sta subendo violazioni dei diritti
umani, a prescindere dallo Stato in cui si trova; per altri, invece, non giustificabile. Lintervento a tutela
dei cittadini allestero diverso xk, se uno stato cerca di salvare i propri cittadini in paesi esteri,
lintervento militare limitato sebbene non sia giustificato da una norma consuetudinaria. Lambiguit
sullintervento armato umanitario dimostrabile con il Caso intervento NATO in Kosovo nel 1999 = Nato
interviene vs Serbia per proteggere popolazione albanese del Kosovo (che territorialmente appartiene alla
Serbia), richiamando lintervento umanitario. Per il veto di Russia e Cina non pot intervenire il Cons di
Sicurezza dellOnu, indi x cui NATO ag individualmente. Poich lintervento umanitario non giustificato
da una norma internazionale, il Cons di Sicurezza Onu, con la risoluzione 1244 del 1999, ha deciso di porre
il territorio del Kosovo sotto amministrazione delle Nazioni Unite, con la Nato che garantisce sicurezza
esterna da intendersi che tale risoluzione non ratifica ex-post dellintervento Nato, ma era solo un
mezzo attuato dallOnu x riappropriarsi della situazione e poterla gestire direttamente.

Pertanto, vista la difficolt di procedere a una codificazione dellintervento umanitario, nel 2001 stata
elaborata, da una commissione formata dal governo canadese e poi adottata dallOnu, la Dottrina della
responsabilit di proteggere: ogni Stato ha obbligo di proteggere la popolazione che vive sul suo territorio;
se lo stato non pu o non vuole proteggere la popolazione, allora la comunit internazionale diventa
responsabile della protezione della popolazione e se necessario pu anche proteggere con luso della
forza. Se il Cons di Sicurezza non rispetta questa responsabilit e non protegge, allora secondo la dottrina
originaria, allora la responsabilit stessa passa ai singoli stati, giustificando lintervento umanitario.
Quando la dottrina venne adottata dallAssemblea Generale nel 2005, viene ristretta: Comunit Internaz
pu intervenire ma solo se v il consenso del Consiglio di Sicurezza, lunico a poter decidere lintervento
(come in Libia nel 2011). Questa dottrina dimostra quanto quella di Bush si sia rivelata lesiva e sprtt illecita
in occasione dellinvasione Iraq del 2003 = non fu legittima difesa preventiva).

7. IL SISTEMA DI SICUREZZA COLLETTIVA

E il presupposto che regge il divieto delluso della forza. E un meccanismo di coordinamento tra le grandi
potenze teso a mantenere un ordine nella comunit internazionale. Si valuta per questo ambito Statuto
dellOnu
ART.23 della Carta Onu: Cons di sicurezza con 5 membri permanenti + 10 eletti dallAssemblea generale
(in cui ogni paese partecipante possiede un voto egualitario); i membri permanenti hanno diritto di veto e
sono gli UNICI legittimati a possedere le armi nucleari. Presupposto di questo sistema che si basa sulle
grandi potenze, sul loro consenso, mediante il quale si struttura il mantenimento della pace ed equilibrio
(anche se le grandi potenze permanenti sono intoccabili). Il Cons di Sicurezza lunico organo autorizzato a
legittimare lintervento armato. Su questioni procedurali, lapprovazione del Cons dipende da
maggioranza di 9 membri su 15, mentre x ogni altra questione occorre la maggioranza di 9 su 15 fra cui
NECESSARIAMENTE quello dei 5 membri permanenti, la cui eventuale astensione riconosciuta come
tacito assenso.

Secondo ART.24 il ruolo del Cds quello di mantenere la pace a livello internaz che deve agire secondo i
principi della Carta Onu ed i presupposti dellazione del Cds sono enucleati nellART.39, il quale considera 3
situazioni generali ed interviene in conformit con articoli 41 e 42, una volta effettivamente accertate:

Minaccia alla pace


Violazione pace Cmq non previsto lobbligo dintervento
Aggressione

Il Cds non ha mai utilizzato il pretesto dellaggressione per poter intervenire, accertando nella maggioranza
dei casi e sprtt la violazione alla pace. Per il punto 1 (minaccia alla pace), il Cds lo accerta sprtt nellambito
di crisi interne agli Stati ove si verificano eventuali violazioni al diritto umanitario internazionale. ART 41
prevede le sanzioni, mentre ART.42 autorizza lintervento armato x qst 2 articoli=misure coercitive.

ART.40 MISURE PROVVISORIE = prevenire laggravarsi di una situazione e possono essere adottate
prima di unazione coercitiva. Esse non devono pregiudicare i diritti, posizioni o pretese delle parti
interessate; inoltre, il Cons di Sicurezza prende in debito il mancato ottemperamento a tali misure
provvisorie. Tipica misura provvisoria il cessate il fuoco. Sul piano del Dir Int si aperto un dibattito se
siano vincolanti o meno = non sono vincolanti, xk il Cap.7 dello Statuto Onu non impegna il Cons a tali
misure (infatti, le misure coercitive esplicate negli art.41 e 42 possono essere applicate anche senza aver
adottato quelle provvisorie/ ergo, Cons invita a misure provvisorie.

Le MISURE COERCITIVE, come abbiamo gi detto, si riscontrano in:

ART. 41 = sanzioni. Il Cons di sicurezza decide quali misure adottare, che non contemplino
intervento armato, che diano effetto alle sue decisioni e pu invitare i Membri dellOnu ad
adottarle. In genere, misure di embargo (=interruzione rapporti commerciali) e isolamento
progressivo e completo di un paese. Nei fatti, quindi, le sanzioni sono decisioni = atto
giuridicamente vincolanti x gli stati membri ( qui la diff con misure provvisorie), che sono obbligati
a rispettare queste decisioni A volte si adottano anche delle raccomandazioni, che non creano
un vincolo giuridico x stati membri.
Il problema delle sanzioni come queste si ripercuotono sulle popolazioni e sui diritti umani x tal
motivo sono state sviluppate sanzioni mirate ed intelligenti= CDS colpisce le persone reputate
responsabili delle situazioni (liste nere) e non lo Stato intero (es. si bloccano i loro beni e gli si
impedisce di uscire dal paese); si colpiscono i colpevoli e non lintera popolazione, creando per il
problema della tutela di questi individui colpiti da sanzioni senza processo (problema irrisolto)
Il criterio di obbligatoriet delle sanzioni fa riferimento, in particolare, allart.25, dove i membri
dellOnu sono obbligati a rispettare le decisioni del Cds e allart.103 che indica la superiorit della
Carta Onu rispetto ad ogni trattato (di logica e di fatto, quindi, anche le decisioni del Cds)
dibattito della superiorit di questa su norme di Ius Cogens.

ART.42 = uso della forza armata. Misure implicanti x la forza armata= Qst modello esiste sulla carta
ma il suo uso diverso nella prassi. Cmq se il Cons di Sicurezza ritiene che le disposizioni dellart.41
siano inadeguate o si siano dimostrate tali, pu intraprendere con forze aeree, navali, terrestri ogni
azione necessaria per stabilire e mantenere la pace. Il Cons pu ricorrere alla forza senza aver usato
prima misure preventive e di sanzione ed utilizza direttamente la forza, non delegando tale potere
ad altri organi e stati. Ovviamente, sono gli Stati membri a fornire uomini e mezzi al Cds per azioni
di forza quello che si viene a manifestare , quindi, un accentramento nel Cds delluso della
forza a livello internazionale (a parte la legittima difesa). LART.48, poi, afferma che lazione
necessaria per eseguire le decisioni del Consiglio di sicurezza per il mantenimento della pace e della
sicurezza internazionale intrapresa da tutti i Membri delle Nazioni Unite o da alcuni di essi
secondo quanto stabilisca il Consiglio di sicurezza.

ART.43 = spiegano chi e come deve fornire uomini e mezzi al Cds, cio ciascun stato membro deve
stipulare un accordo con Cds per cedergli uomini e mezzi cos da permettergli di compiere azioni di
sicurezza. Lesercito Onu si sarebbe costituito, come voleva il Cds, ogni volta che ce ne sarebbe
stato bisogno grazie agli accordi stipulati (inoltre, le forze destinate allesercito Onu si sarebbero gi
messe a disposizione nei vari stati).
Tuttavia, nella prassi, tale modello non esiste xk gli accordi descritti (tra il paese/i e lOnu) non
sono mai stati stipulati e non mai stato realizzato il modello duso della forza dalla Carta. Il Cds
allora sviluppa 2 alternative possibili x poter intervenire nelle crisi internazionali:
- Peace-keeping = invenzione Onu / Evoluta nel tempo, essa indica operazioni in cui si
interviene limitatamente (1 es fu Crisi di Suez del 56). Allinizio era tradizionale, ossia una
forza cuscinetto in una zona bellica in situazione di tregua = aveva quindi il fine di impedire
la ripresa dei combattimenti. In seguito operazioni multifunzionali (composte da militari e
civili): peace-keeping tradizionale, peace-building (=coinvolge civili, creare o rafforzare
istituzioni utili alla pace), peace-enforcement = imposiz coattiva della Pace (attua alla lettera
lart.42 poich trattasi di una azione armata. Per queste 3 operazioni deve esserci il
consenso dello stato coinvolto. I militari sono reperiti dagli Stati membri dellOnu su accordi
ad hoc e non quelli generali previsti dallarticolo 42, come detto, mai fatti.
- Autorizzaz degli stati alluso della forza armata = Con queste operazioni non interviene
direttamente il Cds ma delega gli Stati ad agire. Per farlo, si richiama al Cap.8 della Carta
Onu, relativo allazione delle organizzazioni regionali, che possono agire ai fini della pace e
dei principi dellOnu, occupandosi della pace a livello internazionale (es. UE, Lega Araba,
Nato, Unione Africana). Fra esse oltre a quelle nelle parentesi vi sono OSCE che
abbraccia lintera Europa + Russia, Canada e Usa (quindi ultraregionale) e che nata su
accordi politici e quindi non giuridicamente vincolante poich non trattato internazionale;
ECOWAS, organizz Africa Occidentale con un braccio operatore armato (Ecomon) sebbene
nasca con fini economici.

ART.53 = regola azioni armate di organizzazioni regionali, ma SOLO il Cds pu decidere di


utilizzarle per risolvere una crisi regionale (Cds decide/delega una sua decisione o autorizza una
richiesta di tali organizzazioni o delega o autorizzaz del Cds). Quindi, le Org Reg sono bracci
armati del Cons di Sicurezza e possono usare la forza x legittima difesa collettiva (in aiuto di uno
stato alleato) su autorizzaz o delega del Cds. Per tale motivo, sono state inserite nel Sistema di
sicurezza collettiva prevista dallOnu. Caso particolare dato dallUnione Africana, che con latto
costitutivo di Lom del 2000 ha il diritto di intervento umanitario, senza menzionare deleghe o
autorizzazioni del Cds.
Tuttavia, nella prassi, il Cds non utilizza le Org Reg ma delega gli Stati membri dellOnu ai sensi del
Cap.7 dello Statuto. Casistiche di tale prassi sono le seguenti:
- 1950 caso della Guerra in Corea: il Cds aveva raccomandato con la Ris.83 del gennaio 1950
gli Stati membri Onu ad aiutare la Corea del Sud dopo linvasione della Corea del Nord x
ripristinare pace e sicurezza internazionale nella regione. Congratulandosi x l'appoggio dato
dagli Stati x tale occasione, il Cds con la Ris.84 del luglio 1950 raccomanda che tutti i
membri che forniscono mezzi alla difesa del Sud uniscano le loro forze sotto il comando
degli Usa (compare vessillo dellOnu).
- A fine Guerra Fredda riprende il lavoro del Cds x la pace e sicurezza internazionale Nel
caso della 1 Guerra del Golfo del 1990, con Ris.678 del 1990, il Cds autorizza Stati membri
che cooperano con il governo del Kuwait qualora Iraq di Saddam non adempisse alle
risoluzioni precedenti di abbandonare il territorio kuwaitiano entro gennaio 1991 ad usare
tutti i mezzi necessari x ristabilire pace e sicurezza nella regione, compresa la forza armata.
Con questa risoluzione si inaugura la prassi della delega delluso della forza agli stati da
parte del Cds.
- Caso della Pirateria in Somalia: la Ris.816 del 2008 autorizzava tutti gli Stati membri
dellOnu e cooperanti con il Governo Transitorio della Somalia ad entrare nelle sue acque
territoriali e ad adottare tutti i mezzi necessari x porre fine alle rapine (doppia risoluzione
anche per le aree terrestri visto che i pirati si rifugiano nellentroterra)
- Caso Isis non una vera autorizzazione alluso della forza poich le risoluzioni devono
avvenire nel rispetto del diritto internazionale.

Il fondamento giuridico dellautorizzazione degli Stati alla forza armata si basa sulla deroga del divieto
delluso della forza nelle relazioni internazionali, assumendo, nei fatti, la connotazione di norma Ius
Cogens. Tuttavia, le operazioni militari gestite dagli Stati vedono il Cds spogliarsi dei compiti affidatigli
dalla Carta e li cede agli Stati = sulla carta accentramento / nella prassi: policentrismo luso della forza,
quindi, lecita se v autorizzazione del Cds ( divenuta consuetudine che sostituisce, nei fatti, lart.42).

8. LA SOLUZIONE PACIFICA DELLE CONTROVERSIE: PROCEDIMENTI DIPLOMATICI E PROCEDIMENTI


ARBITRALI E GIUDIZIALI

Controversia internazionale: conflitto di interessi tra due o pi paesi in relazione al quale alla pretesa di
una parte si contrappone lopposizione dellaltro solitamente sono connesse agli illeciti.

La Carta Onu, per la risoluzione delle stesse, obbliga la via pacifica (art.2.3 e 2.4) = non obbligo di
risolverle ma se si fa la soluzione allora devessere pacifica = norma consuetudinaria. Il Cap.6 nellart.33
tratta i procedimenti delle soluzioni pacifiche, individuando 2 mezzi di soluzione nel Dir Int:

- Accordo via diretta degli Stati per la soluzione


- Sentenza consenso delle parti a deferire la soluzione della controversia a giudici/arbitri
che decideranno tramite sentenze (mezzo indiretto).

Procedimenti (meccanismi) di soluzione attivi per solo nella prassi e non tramite norme:
a- Diplomatici = non risolvono la controversia ma favoriscono il raggiungimento daccordo tra le parti.
Quando basta il consenso tra le parti si ha un negoziato semplice, che diverso da quello
complesso, il quale prevede interventi di terzi che svolgono funzione di buoni uffici (contatto fra le
parti quando esse hanno rotto il dialogo), mediatore (che oltre a favorire il contatto, esamina la
controversia e avanza proposte x risolverla es. Argentina vs Cile, mediazione della Santa Sede),
inchiesta (accertamento dei fatti anche se non risolve la controversia. Solitamente, vincola le parti,
a meno che non la specifica) e conciliazione
b- Arbitrali e Giudiziali = si concludono con sentenza, distinguibili fra arbitri e giudici.

(A -DIPLOMATICI) Nella Carta Onu, il ruolo del Consiglio di Sicurezza nellambito delle soluzioni sulle
controversie viene esplicitato nellART.34 che facilita il raggiungimento di un accordo tra le parti nelle
controversie ruolo conciliativo. Il Cds pu infatti svolgere uninchiesta o cmq farla avviare su
qualunque controversia o situazione. Questo serve a capire se si in presenza di minaccia alla pace e
quindi agire di conseguenza. Tuttavia, si genera un paradosso perch se gli Stati membri hanno
lobbligo di cooperazione al Cds, al contrario possono rifiutarsi di far procedere linchiesta nei loro
territori (art. 2.5). Es. Caso armi chimiche = avvia la prassi di dare potere dinchiesta anche al Segretario
Onu. Il Cds, cmq, pu svolgere anche funzione conciliativa (oltre che dinchiesta), risolvendo la
controversia anche solo limitandosi a far risolvere la controversia alle parti con una raccomandazione
generica oppure con raccomandazione specifica se utilizza un preciso strumento e procedimento per
risolvere la controversia. Tutto questo, cmq, senza obbligo, con libert delle parti di procedere. Infine,
altra possibilit per il Cds spiegata nel ART.36: in base alla premessa dellart.35 (impossibilit delle
parti di trovare soluzione che deferiscono la questione al Cds) pu raccomandare alle parti la soluzione
della controversia oltre al procedimento (rimane sempre non vincolante). Caso situazione del
Mediterraneo, israelo-palestinese = la raccomandazione del Cds prevede che le parti la considerino
importante; inizialmente palestinesi la rifiutano xk non riconoscono Istraele successivamente
Palestina accetta questa risoluzione, riconoscendo Israele. Si guardi ora il ruolo dellaltro organo
fondamentale dellOnu, ossia Assemblea Generale: essa non pu usare la forza non si occupa delle
minacce alla pace. Tuttavia lART.11 della Carta Onu afferma che pu discutere qualsiasi questione
relativa al mantenimento della pace che le sia sottoposta da qualsiasi Membro delle Nazioni Unite e
pu fare raccomandazioni agli Stati interessati = ha quindi lo stesso ruolo del Cds nelle controversie. Il
limite vero allAssemblea Generale ART.12: esso afferma che se Cds esercita le sue funzioni
attivamente su una controversia, allora lAssemblea non pu fare raccomandazioni su quegli stessi
aspetti che il Cds sta analizzando = questo x non creare conflitti fra raccomandazioni.

(B-ARBITRALI E GIUDIZIALI) Si tratta di procedimenti giurisdizionali che si concludono con sentenza.


Arbitrali/Arbitrato arbitro scelto dalle parti con un accordo / Regolamento giudiziale ci deve
essere un accordo tra le parti x definire la controversia. In entrambi i casi c sempre un aspetto
arbitrale xk le parti stipulano un accordo x risolvere controversia con procedimento giurisdizionale.
3 fasi dellevoluzione dei procedimenti:

19 sec: nascita del compromesso arbitrale x risolvere la controversia gi sorta. La decisione


(intesa o come lodo o sentenza). E un accordo con cui le parti nominano un arbitro (o collegio
arbitrale) e si obbligano a rispettarne la sentenza, che ha quindi valore vincolante
Tra 19 e 20 sec: vengono inventati la clausola compromissoria, inserita in un trattato (obbligo
quindi delle parti di rivolgersi ad arbitri se controversia) e il trattato generale di arbitrato, la cui
differenza con la clausola che non inserita in un trattato ma lui stesso un trattato, a s
stante. Clausola e trattato sono incompleti xk obbligano a fare un accordo x andare in
arbitrato, non rimandano fin da subito in arbitrato = devono cmq stipulare un compromesso
arbitrale. E in questa fase storia, poi, che si ha listituzionalizzazione degli arbitri con una
commissione di arbitri che formano la Corte permanente di arbitrato = un elenco di arbitri di
ogni paese allinterno dei quali possono formarsi piccoli collegi arbitrali. E un meccanismo che
facilita il procedimento arbitrale xk offre gi una lista di arbitri.
Dopo IWW: si ha una maggiore istituzionalizzazione dellarbitrato, con la creazione di un un
tribunale composto da giudici permanenti che formano la Corte permanente di giustizia
internazionale (nella Societ delle Nazioni), poi Corte Internazionale di Giustizia (CIG). Si creano
poi la clausola compromissoria e trattato generale di arbitrato completi = una sola delle parti
pu avviare il procedimento x risolvere la controversia; non quindi necessario il consenso di
entrambi ma solo di uno.
La CIG istituita nel 1945 dalla Carta Onu che meglio la definisce nellART.92: lorgano
principale per la risoluzione delle controversie ed il suo statuto allegato alla Carta Onu. Le
parti devono dare consenso (quindi non solo una delle parti) per risolvere la controversia:
secondo lART.94 le parti Membri devono conformarsi alle decisioni/sentenze della CIG nelle
questioni in cui essi prendono parte (valore vincolante delle sentenze) se una delle parti non
lo fa, allora laltra pu rivolgersi al Consiglio di Sicurezza il quale pu adoperarsi per avviare le
misure necessarie per imporre gli obblighi sentenziati dalla CIG (anche se questa evenienza non
mai stata usata vedi caso Nicaragua-Usa)
Composizione: 15 giudici eletti dallAssemblea Generale e dal Consiglio di sicurezza, sulla base di
candidature dei singoli stati x 9 anni rinnovabili. 1 dei 15, per prassi, sempre dei 5 membri
permanenti del Cds. Se il Collegio comprende un giudice della nazionalit di una parte, ogni
altra parte ha facolt di scegliere una persona come giudice (giudice ad hoc)
Competenze: per analizzarle necessario considerare lo Statutio CIG - sono 2 le fondamentali:
Contenziosa: funzione principale che permette di risolvere le controversie con le sentenze.
Solo gli Stati possono essere parti nei processi. Nell'esercizio di tale funzione, la Corte opera
in maniera arbitrale, e solo se gli Stati parti di una controversia internazionale abbiano
riconosciuto la sua giurisdizione foro prorogato = compromesso, accettazione delle parti
della giurisdizione della Corte
Spiegazione= A cita B, che accetta-> accordo che convalida la giurisdiz di corte / C F A G O =
prevede che ogni stato possa dichiarare, in qualsiasi momento, la giurisdiz della Corte
obbligatoria su controversia con un altro stato che laccetti / Stato dichiara di accettare x il
futuro la giurisdiz della corte. E praticamente un trattato generale darbitrato, v sempre un
accordo tra le parti. Il consenso dellaffidamento alla Corte pu anche essere ritirato (vedi
Usa con Nicaragua). La decisione della CIG obbligatoria/vincolante solo per le parti in
controversia (no valore erga omnes offre cmq strumenti x future sentenze in controversie)
Consultiva: non ha valore vincolante ma solo pareri, di cui, per, i pi importanti
contribuiscono a formulare la giurisprudenza della Corte.

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