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BIMESTRALE DEL CENTRO DI PASTORALE GIOVANILE E VOCAZIONALE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI DELLA LOMBARDIA - Poste Italiane Spedizione

in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n46) art. 1, comma 2, DCB (Bergamo). Autorizzazione Trib. di
Bergamo n 25 del 23/9/1993. Editore: Beni culturali Cappuccini Onlus viale Piave,2 20129 Milano. Direttore resp. P. Dubini. Stampa: Grafital Srl via borghetto 13 24020 Torre Boldone (BG). Sui Tuoi Passi - Anno XIII, secondo supplemento al numero 3 di giugno 2006.

San
di
Il Crocifisso
Francesco
Centro di Pastorale Giovanile e Vocazionale
via Cappuccini, 13
24021 Albino (BG)
Tel 035 774277 fax 035 5096932
e-mail: frati@suituoipassi.it

Numero speciale
settembre/ottobre 2006

Ottocento anni fa ( per noi come se fosse adesso) il giovane Francesco si sente attratto ai piedi di un
Crocifisso. Cristo gli parla : Francesco non vedi che la mia casa sta crollando? Va dunque e restaurame-
la. lindicazione del suo cammino, la speranza per la sua vita. Francesco non pi solo e confuso, sa
cosa fare e lo fa volentieri.
Anche noi vogliamo iniziare questo anno ai piedi dello stesso Crocifisso: Lui la nostra fonte di vita e
di speranza, da Lui riprende il nostro cammino, il suo corpo ferito per amore e il suo sguardo vogliamo
salvare nella memoria del cuore
i frati di STP

Ringraziamo di cuore fra Alessandro Carollo e fra Gianni de Rossi, frati cappuccini del Veneto che hanno
messo a nostra disposizione il loro prezioso lavoro. Questo fascicolo, edito per la prima volta come
numero speciale della rivista vocazionale Via Libera, stato pi volte ristampato.
Chi ne desiderasse altre copie pu chiederle direttamente al seguente indirizzo:
Convento Frati Cappuccini, via S. Francesco 17, 45026 Lendinara (RO)
tel. 0425/641044-604161 fax 0425/601660 email:vialibera@email.it

ViaLibera, Lendinara 2003


Nellelaborazione del testo, si fatto riferimento a: Sergiusz M. Baldyga, Il Crocifisso di san Damiano, Edizioni Por-
ziuncola 2002; Marc Picard, Licona del Cristo di san Damiano, Casa Editrice Francescana Assisi 1989; Raniero Canta-
lamessa, La croce di Francesco. Videomeditazione sul crocifisso di san Damiano, Nova-T 1998.

GLI ALTRI SPECIALI DI STP

2004 - Il cantico 2005 - Scritti di Francesco


delle creature e Chiara dAssisi
per la preghiera
Traduzione e catechesi
sul testo del Cantico delle Raccolta dei testi di
creature. Per conoscere pi a Francesco e Chiara che
fondo la fede che ha guidato possono essere usati per
Francesco nel suo cammino la preghiera personale e di
di vita. gruppo.

Frati minori cappuccini - ccp n 48689087 intestato a: BCC ONLUS Sui tuoi passi - Viale Piave 2 20129 Milano
Garanzia di tutela dei dati personali L. 675/96: i dati personali comunicati agli interessati sono trattati direttamente per linvio della rivista e delle informazioni sulle iniziative del Centro Pastorale
Giovanile e Vocazionale. Non sono comunicati o ceduti a terzi. Respnsabile del trattamento dati Fra Daniele Rebuzzini, direttore editoriale. La rivista viene inviata agli amici che sostengono le
iniziative dei Frati Cappuccini per farne conoscere la vita, lattivit e i progetti.
G
i da qualche tempo Francesco te, qualcosa di diverso dalla guerra e dagli
non pi, come una volta, lo affari. Ma quello che sarebbe successo da
spigliato e spensierato principe l a poco, Francesco non poteva ancora im
della giovent. Si aggira infatti maginarlo.
per la citt immerso nei suoi pensieri,
spesso sognando; alla ricerca di un idea Signore, cosa vuoi che io faccia? la
le ancora sconosciuto e non riesce a ren preghiera che accompagna Francesco da
dersi pienamente conto di quanto sta ac tempo, e il suo animo si rende sempre pi
cadendo in lui. Di qualcosa per sicuro: i disponibile a dare una svolta decisiva alla
sogni di cavaliere sono svaniti, e nei cam propria vita. Ha inoltre imparato ad adot
pi di battaglia non ha trovato la felicit. tare nuovi metri di giudizio, a percepire
La prigionia a Perugia e la malattia lo altri valori sui quali, in antecedenza, ave
hanno reso pensieroso; non si trova bene va sorvolato in maniera indifferente e,
nemmeno in famiglia. Gli ambiziosi pro quasi, con disprezzo: aveva riscoperto Dio
getti del padre non fanno pi presa su di e i fratelli bisognosi proprio nei lebbrosi.
lui. Pietro di Bernardone, con il suo senso Ed ora, il giovane Francesco aspira a dare
degli affari, non riesce pi a capire lo spi una direzione diversa, pi alta, alla sua vi
rito fine e sensibile di suo figlio. Francesco, ta.
in fondo, sta abbandonando a poco a poco Con questo desiderio nel cuore, un gior
la sua famiglia e la sua casa. Cerca spesso no mentre passava vicino alla chiesa di San
luoghi solitari per pregare, o lascia le vie Damiano, fu ispirato a entrarvi. Andatoci pre
rumorose di Assisi per recarsi dai lebbrosi. se a fare orazione fervidamente davanti allim
E proprio con loro succede qualcosa di in magine del Crocifisso, che gli parl con com
spiegabile, di rivoluzionario: lamaro gli si movente bont: Francesco, non vedi che la
cambia in dolcezza; il disgusto per la leb mia casa sta crollando? Va dunque e restaura
bra si trasforma in compassione. Si tratta mela. Tremante e stupefatto, il giovane rispo
di un sentimento del tutto nuovo, che gli se: Lo far volentieri, Signore. Egli aveva pe
fa scoprire la gioia, e ancor pi la dolcezza r frainteso: pensava si trattasse di quella chie
e la tenerezza. sa che, per la sua antichit, minacciava pros
Nel momento in cui, superando la na sima rovina. Per quelle parole del Cristo egli si
turale ripugnanza, abbraccia e bacia il leb fece immensamente lieto e raggiante; sent nel
broso, ritrova se stesso, fa una nuova espe lanima che era stato veramente il Crocifisso a
rienza e scopre in s nuove possibilit. rivolgergli il messaggio. Uscito dalla chiesa,
Oramai, qualcosa daltro brilla allorizzon trov il sacerdote seduto l accanto, e mettendo


La croce di Francesco
mano alla borsa, gli offr del denaro dicendo:
Messere, ti prego di comprare lolio per fare ar In preghiera davanti
dere una lampada dinanzi a quel Crocifisso. Fi
niti questi soldi, te ne porter degli altri, secon
al Crocifisso
do il bisogno (FF 1411).

Q
uando incontravano una chiesa o
La storia della vocazione di san Fran
una croce lungo la via, [i frati] si in-
cesco indissolubilmente legata al Croci
chinavano a recitare una preghiera
fisso che, verso la fine del 1205, nella chie
e dicevano devotamente: Ti adoriamo, o
setta oramai cadente di san Damiano, gli
Cristo, e ti benediciamo in tutte le tue chie-
aveva rivolto la parola, illuminando la men
se sparse nel mondo intero, poich tu lo hai
te e il cuore del giovane di Assisi, che sta
redento per mezzo della tua santa croce.
va cercando che cosa fare della propria vi
Erano convinti, di fatto, di essere in un luo-
ta. Tutta lesistenza di Francesco singo
go sacro, dovunque incontrassero una croce
larmente, profondamente e misteriosamen
o una chiesa. (FF 1441)
te segnata dalla croce: da san Damiano al

A
la Verna, passando per la devozione alla
ltissimo, glorioso Dio,
croce (cf. FF 111) e la preghiera davanti al
illumina le tenebre de lo core mio.
Crocifisso (cf. FF 276), san Francesco con
Et dame fede dricta,
forma sempre pi la sua vita a quella del
speranza certa e carit perfecta,
Cristo che, gli aveva fatto sentire con chia
senno e cognoscemento, Signore,
rezza la sua voce: Francesco, non vedi
che faccia lo tuo santo
che la mia casa sta crollando? Va dunque
e verace comandamento. Amen.
 (San Francesco: FF 276)
e restauramela (FF 1411).

Resta tuttavia un mistero il fatto che il


santo escludendo la preghiera davanti al
Crocifisso (cf. FF 276) che, con ogni proba
bilit, risale proprio a questo periodo, in le parole, le opere e soprattutto la preghie
cui egli era alla ricerca della volont di Dio ra una Chiesa che sembrava aver perso il
non abbia mai nemmeno accennato al contatto con i poveri, trascurando il man
lesperienza vissuta a san Damiano, men dato originario del suo Signore.
tre parla dellincontro con il lebbroso (cf.
FF 110). Ma ormai tempo di addentrarci pi
Sono i biografi del santo a tramandar profondamente nella lettura del Crocifis
ci il racconto peraltro assai dettagliato so di san Damiano, per poter ripetere an
di quanto successo nellantica e dirocca che noi lesperienza di san Francesco: es
ta chiesetta. Lepisodio dellabbraccio al sere illuminati sulla nostra vocazione. Chis
lebbroso, secondo la Leggenda dei Tre s quante ore Francesco avr passato da
Compagni il racconto pi antico , era av vanti a questa icona, prima che il Croci
venuto poco prima (cf. FF 1407-1409). Pro fisso si animasse, prendesse vita e gli par
prio per questo, lesperienza di san Da lasse! Per coloro che sono alla ricerca del
miano e quella con il lebbroso vanno lette progetto di Dio sulla scia di Francesco,
quasi fossero un unico evento (cf. FF 2826): non solo importante, ma addirittura fon
infatti, come nei lebbrosi Francesco vede damentale mettersi davanti a questo Cro
e serve il Cristo povero, cos egli si mette a cifisso, con spirito di fede e di preghiera,
ricostruire prima con i mattoni, poi con nel silenzio e nellascolto.


La croce di Francesco
130 cm
210 cm


La croce di Francesco
Sguardo dinsieme
Il termine Icona

I I
l Cristo di san Damiano unicona l termine icona usato qui per indica-
dipinta nel XII secolo da un ignoto ar re la croce di san Damiano risulta es-
tista umbro in stile romanico, ma con sere piuttosto abusato. Tutti parlano di
evidenti influssi orientali-siriani (a icone, anche i programmatori di PC! Ma co-
Spoleto vi era, in questo periodo, un inse s unicona? Si tratta di una immagine che
diamento di monaci orientali, provenienti presenta alcuni elementi ricorrenti e facile-
dalla Siria). Lopera ha una altezza di 210 mente riconoscibili, come il colore, la tecni-
centimetri per 130 di larghezza. Non di ca pittorica, la preparazione, i soggetti di-
pinta su tavola, ma su una tela grezza, in pinti.
collata su legno di noce. Lo scopo dellimmagine non descrit-
bene fin dallinizio notare che questa tivo o estetico, ma essenzialmente teologi-
icona segue decisamente lo stile del Van co: licona supera le forme del nostro mon-
gelo di san Giovanni, aspetto evidente in do, per rendere presente il mondo di Dio.
alcuni particolari: la corona di gloria (cf. in questo altro mondo che si unificano gli
Gv 17,1-5) che sostituisce la corona di spi elementi teologici, estetici e tecnici, per
ne, la presenza di Maria e di Giovanni, la aprirsi alla visione di fede e di meditazione.
ferita al costato destro. Il quarto vangelo, Inoltre essa si esprime nel linguaggio della
inoltre, quello che pi degli altri sottoli cultura bizantino-slava e della spiritualit
nea il mistero profondo del Cristo, Verbo del cristianesimo orientale.Per arrivare a que
di Dio, descrivendo la vita di Ges come sti risultati, lartista, prima di dipingere, pas
una lotta della luce contro le tenebre (cf. sava lunghi periodi di digiuno e di preghie-
Gv 1,1-5). ra.
Il crocifisso di san Damiano pu essere
Su questa icona splende il risultato fi correttamente definito come icona. Pur
nale della lotta luce-tenebre. Il corpo di Ge troppo, le persone non iniziate a questo
s appare tanto pi luminoso in quanto particolare linguaggio pittorico, rimangono
risalta su un fondo nero (simbolo di oppo deluse da questo dipinto.
sizione alla luce, di incredulit, di pecca dunque necessario un certo sforzo,
to), mentre il colore rosso (simbolo della per entrare nellicona, perch essa a
more) inquadra tutta licona, perch nel differenza dei dipinti occidentali tende
lamore che il Figlio ha vinto il mondo. a rivelare il mistero profondo dellessere,
anche a scapito dellanatomia. Per esempio,
per esprimere la potenza con la quale Ges
soffia lo Spirito sugli Apostoli, il pittore di
Linquadratura icone dar al collo di Ges proporzioni esa-
gerate. La bellezza estetica viene sacrificata

U
in favore del messaggio spirituale.
na moltitudine di conchiglie
forma linquadratura dellicona.
Presso gli antichi, le conchiglie,
per la loro bellezza e la loro du
rata, erano il simbolo della bellezza e del
leternit del cielo. Licona dunque desti
nata a rivelare la bellezza del mistero ce


La croce di Francesco
leste. Tuttavia, linquadratura non com In base a queste osservazio
pleta: c unapertura alla base, quasi a la ni, tali figure potrebbero esse
sciare una possibile entrata. In questa zo re la rappresentazione dei cri
na si notano alcuni personaggi, due pi stiani pellegrini sulla terra: gi
chiaramente distinguibili, altri invece ap segnati con il sigillo dello Spiri
pena percepibili, probabilmente rovinati to (cf. Ef 1,13), chiamati al suo
dalla devozione dei fedeli, che baciavano Regno e alla sua gloria (cf. 2Ts
o toccavano il Crocifisso. 2,13), ma ancora in esilio, per
ch trattenuti nella nostra di
Chi sono questi personaggi con lau mora terrestre (cf. 2Cor 5,1-6).
reola? C chi pensa a san Rufino, patrono
di Assisi, o ai santi Cosma e Damiano, tito Questa interpretazione sem
lari della Chiesa. Ma si pu avanzare que bra confermata dal fatto che al
staltra ipotesi. Notiamo, anzitutto, che si la base dellicona raffigurata,
trovano dentro linquadratura formata dal a quanto pare, una pietra, una
le conchiglie: sono quindi nel Regno, anche roccia, che pu simboleggiare
se si trovano in una posizione dalla quale la roccia, lapostolo Pietro,
non possono vedere Ges; inoltre sono gli sulla cui autorit stata edifi
unici personaggi rappresentati solo con la cata, per volere di Cristo, la
parte superiore del corpo. Chiesa (cf. Mt 16,18).


La croce di Francesco
Il Cristo cerdotale propria di Ges; cf. Eb 2,14-18):
egli, infatti, sostituendosi agli animali che
venivano sacrificati, diventa lui stesso lA

C
ontemplando licona, la nostra gnello, la vittima sacrificale (cf. Eb 10,5-7).
attenzione attirata subito dalla
figura del Cristo crocifisso, che do
mina lintera superficie del dipin
to non solo per la grandezza dellimmagi Il volto di Ges
ne, ma anche per il colore brillante, in con
trasto con il fondo nero. Ges appare non

I
tanto come colui che ha subito la morte l centro dellicona rappresentato dal
ignominiosa della croce, ma piuttosto co volto di Ges. Se si guarda bene, si
me colui che proprio dalla croce regna e pu notare che il volto, la corona di
nella croce glorificato. Qui, il mistero do gloria ed anche il collo sono legger
loroso del Cristo non dimenticato o na mente velati, quasi fossero in ombra.
scosto (vedi le ferite, il sangue che scorre), Come la gloria del Signore era un
ma trova il suo senso e il suo compimen tempo velata dalla nube (Es 24,16), ora
to nella gloria. Proprio per questo, le spine essa velata dalla stessa umanit di Ges.
sono sostituite dalla corona di gloria, al La stessa Lettera agli Ebrei chiama velo la
linterno della quale troviamo le linee del carne di Ges (cf. Eb 10,20). Nellepisodio
la croce, immerse nella luce. Questa coro della Trasfigurazione, il velo stato in
na, con la croce allinterno, riassume tutta qualche modo tolto e la gloria di Ges si
la vita di Ges, il suo abbassamento e la manifestata: Il suo volto brill come il
sua esaltazione (cf. Fil 2,5-11). sole e le sue vesti divennero candide co
me la luce (Mt 17,2).
La figura del Salvatore non appesa
sui chiodi, ma quasi appoggiata al legno del Gli occhi di Ges, ben aperti e molto
la croce. Le braccia, anche se segnate dal grandi rispetto alle dimensioni del volto,
le piaghe, sono distese in segno di acco lo indicano come una persona viva, anzi,
glienza. Le gambe, forti, sostengono il cor come il Vivente (Ap 1,18), il Principe
po in posizione verticale. Questa posizio della Vita (At 3,15): Ges la Vita stessa
ne indica che Ges non ha subito la mor (cf. Gv 14,6). Egli vuole introdurci nella sua
te, ma lha vinta. Ges ritto, in piedi, in stessa vita: poich resta per sempre, pos
una parola, vivo ! siede un sacerdozio che non tramonta.
Perci pu salvare perfettamente quelli
che per mezzo di lui si accostano a Dio,
essendo egli sempre vivo per intercedere
La veste di Ges a loro favore (Eb 7,24-25).
Il suo sguardo, poi, puntato tra il cie
lo e la terra. Questo particolare descrive

S
i tratta di un efod, termine ebrai ancora una volta Ges come il mediatore
co che indica la veste di lino orla (cf. Eb 8,6), come colui che agisce da som
to doro, tipica dei sacerdoti del mo sacerdote, offrendosi al Padre per gli
Tempio (cf. Es 28,42; 1Sam 2,18). uomini.
Ges per un sacerdote del tutto parti
colare ( la Lettera agli Ebrei che approfon Alcuni, poi, vedono, nelle rughe della
disce in modo straordinario la figura sa fronte, limmagine di una colomba, che


La croce di Francesco

La croce di Francesco
indicherebbe lo Spirito Santo. Forse si trat
Ges il Vivente ta di una lettura un po troppo tirata, tut
tavia la presenza dello Spirito indicato

A
d una visione dinsieme, il primo da un elemento tradizionale delle icone. Il
aspetto che emerge, al di l dei det- collo di Ges, infatti, labbiamo gi nota
tagli che risultano evidenti solo in to molto robusto. Ci indica linvio del
un secondo momento, proprio Lui, il Cro- lo Spirito da parte di Ges, che, secondo
cifisso. In particolare, colpiscono la sua sta- levangelista Giovanni, avviene il giorno
tura e la sua posizione. di Pasqua (cf. Gv 20,19-23). Il soffio dello
Rispetto alle altre figure e ai dettagli, Spirito richiama la creazione delluomo
la statura del Cristo grande, gigantesca (cf. Gen 2,7) e suggerisce che si tratta di
(cf. Ef 4,11-16). Ma chiaro che la nostra una nuova creazione, di una nuova risurre
attenzione centrata sul volto, e pi preci- zione per tutti noi (cf. Ez 37,9; Rm 4,17).
samente sugli occhi.
Sempre, nelle icone orientali, latten-
zione maggiore posta sul volto. Sembra
quasi che il corpo non serva ad altro che Le piaghe di Ges
a sostenere il capo, che a sua volta fa da


cornice allo sguardo, centro simbolico ed
espressivo dellicona. La prima cosa da fare, il sangue di Cristo che, secondo
dunque, quella di fermarci sugli occhi di la Lettera agli Ebrei, ci ha procurato
Cristo, se vogliamo capire, o, meglio, intuire, la salvezza eterna (cf. Eb 9,11-14).
la profonda ricchezza di questo dipinto. Io Le piaghe delle mani, dei piedi e
sono il Vivente: ero morto ma ora vivo (cf. del costato di Ges sono ora diventate
Ap 1,17-18): questo il messaggio princi- sorgenti che riversano con abbondanza il
pale del Cristo di san Damiano. sangue dellAgnello di Dio, il sangue della
Ges non una memoria del passato, nuova alleanza. Cristo port i nostri pec
un argomento su cui scrivere libri, ma una cati nel suo corpo sul legno della croce,
persona viva, un interlocutore presente, perch, non vivendo pi per il peccato, vi
qui e oggi davanti a me. Questo significa vessimo per la giustizia; dalle sue piaghe
che Ges risorto! Ma per far questo, non siete stati guariti (1Pt 2,21-25).
basta passare ore e ore di fronte a questo
crocifisso, quasi fosse il tempo a rendere
viva la persona raffigurata. Per incontrare
il Cristo risorto, necessario lo Spirito.
Contemplando questa icona, prepariamo il
campo allo Spirito, che, solo, pu rivelarci il
Cristo risorto, vivente, vittorioso e presente
di fronte a noi come colui del quale san
Giovanni scrive: Guarderanno a colui che
hanno trafitto (cf. Gv 19,37).

Particolare
del Crocifisso dei Francescani
di fr. Nathanel Theuma OFMCap.

10
La croce di Francesco
Che cosha di speciale
questo Crocifisso?

Q
ual la particolarit di questo croci-
fisso? Si tratta di una croce cosmica.
Essa, infatti trasmette unidea molto
antica nella Chiesa, secondo la quale la cro-
ce non il patibolo, ma lo strumento at-
traverso cui Dio unisce il cielo e la terra. Ec-
co le dimensioni imponenti, solenni. Dal pie
distallo nero, la croce si estende fino ad ar-
rivare al Padre, alla Trinit. Verticalmente, la
croce unisce la terra al cielo; orizzontalmen-
te, invece, i due popoli, rappresentati dalle
due figure ai lati del braccio trasversale.
Al tempo della Bibbia, i due popo
li erano identificati con i pagani e i Giu
dei. Dice san Paolo: Ricordatevi che
un tempo voi, pagani per nascita, era
vate senza Cristo, esclusi dalla cittadi-
nanza dIsraele, estranei ai patti della
promessa, senza speranza e senza Dio
in questo mondo. Ora invece, in Cristo
Ges, voi che un tempo eravate i lon-
tani siete diventati i vicini grazie al san
gue di Cristo. Egli infatti la nostra pa
ce, colui che ha fatto dei due un popo-
lo solo, abbattendo il muro di separa-
zione che era frammezzo, cio linimicizia,
annullando, per mezzo della sua carne, la Due angeli si trovano sotto ciascun
legge fatta di prescrizioni e di decreti, per braccio, fissando con stupore e meraviglia
creare in se stesso, dei due, un solo uomo le piaghe delle mani, dalle quali fuoriesce
nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tut il sangue del Figlio che ha lavato le colpe
ti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo del mondo. Allestremit del braccio oriz
della croce, distruggendo in se stesso lini- zontale, invece, si trovano due personaggi,
micizia (Ef 2,11-16). la cui identificazione non facile. Non pos
Ecco i due personaggi agli estremi del sono comunque essere angeli, dal momen
braccio orizzontale: la Chiesa e la sinagoga, to che non hanno le ali. Riportiamo la sug
uniti nella e dalla croce di Cristo. gestiva interpretazione di padre Raniero
Cantalamessa (vedi riquadro a lato).

11
La croce di Francesco
I personaggi
sotto le braccia di Ges

I
l pittore dellicona si preoccupato di
identificare, attraverso le scritte, i per
sonaggi posti sotto le braccia di Ges.
Partendo da sinistra, essi sono: Maria,
la madre di Ges; Giovanni, il discepolo pre
diletto; Maria Maddalena; Maria, madre di
Giacomo; il centurione e, dietro questulti
mo, alcuni personaggi, di cui si intravede
solo la testa. Secondo linterpretazione del
lautore, il centurione identificato (erro
neamente?) con il funzionario regale, il cui
figlio era stato guarito dallo stesso Ges;
in seguito a quel miracolo tutta la famiglia
era arrivata alla fede (cf. Gv 4,46-54).
In questi personaggi, raffigurata la
Chiesa dellinizio, allo stato nascente. I sen
timenti pi presenti, soprattutto nella Ma
dre di Ges, sono la pace e la calma; tutti
sono composti, non c strazio, dramma, do
lore Domina un atteggiamento di fede:
la Chiesa, sulla croce di Cristo, riconci
liata. La morte e il dolore sono stati vinti.

Maria


posta a destra di Ges, in posizio
ne di onore. Il suo viso, rivolto ver
so Giovanni, risplende di una te
nerezza indicibile e sorride dolce
mente. Maria, mentre con la mano destra
indica Ges, esprime la sua ammirazione
davanti al mistero, portando la mano sini
stra davanti alla bocca. Il gesto appena ab
bozzato, affinch la mano non vada a co
prire il viso ben noto nella Bibbia (cf. te notare che Maria, assieme al Ges raffi
Sap 8,12; Gb 21,5; 29,9). gurato nel medaglione in alto, lunico per
Il sorriso di Maria richiama il gioioso an sonaggio a sorridere.
nuncio dellangelo Gabriele (cf. Lc 1,28) e at Il lungo mantello bianco tempestato
testa la serena fiducia di Maria che, di fron di pietre preziose, simboli dei doni dello
te alla croce del Figlio, non cede alla dispe Spirito (cf. Is 61,10) ha, secondo la tradi
razione o alla tristezza. Infine, importan zionale lettura delle icone, un triplice si

12
La croce di Francesco
gnificato: esprime la vittoria per la fedelt
al Vangelo (cf. Ap 3,5); segno della purifi
cazione portata da Cristo (cf. Ap 7,14); in
fine, rappresenta le opere buone che Dio
concede ai santi di compiere (cf. Ap 19,7).
Sotto il mantello bianco, Maria indos
sa un vestito rosso scuro e una tunica vio
la. Se il rosso il simbolo dellamore, il vio
la ricorda che Maria la vera Arca dellAl
leanza (cf. Es 26,1-4). Infatti, lantica Arca
che conteneva le Tavole della Legge, il ba
stone con cui Mos aveva diviso il Mar Ros
so e un po della manna che aveva nutrito
Israele nel deserto era foderata allinter
no con teli di stoffa di porpora viola.

Ave, Signora, santa regina

A
ve, Signora, santa regina,
santa Madre di Dio, Maria,
che sei vergine fatta Chiesa,
ed eletta dal santissimo Padre celeste,
che ti ha consacrata
insieme col santissimo suo Figlio diletto
e con lo Spirito Santo Paraclito;
tu in cui fu ed ogni pienezza di grazia
e ogni bene.
Ave, suo palazzo, ave, suo tabernacolo,
ave, sua casa. Giovanni
Ave, suo vestimento, ave sua ancella,

T
ave sua Madre.
E saluto voi tutte, sante virt, radizionalmente, il discepolo pi
che per grazia e illuminazione vicino a Ges, quello che, durante
dello Spirito Santo lultima cena, pos il suo capo sul
venite infuse nei cuori dei fedeli, petto del Figlio di Dio (cf. Gv 13,23-
perch da infedeli fedeli a Dio li rendiate. 25). Occupa, nellicona, il luogo della tene
 (San Francesco: FF 259-260) rezza, tra Ges e Maria, appena sotto la fe
rita del costato. Il suo volto girato verso
Maria, che da Ges gli stata consegnata

13
La croce di Francesco
come sua Madre (cf. Gv 19,25-27) e Ma tradizione assegna un nome anche a que
dre di tutti i credenti. sto personaggio: Stfanon.
Il mantello di colore rosa. Secondo la Essi rappresentano coloro che sono sta
tradizione, questo colore indica lamore ti incaricati dellesecuzione di Ges, roma
per la Sapienza eterna, quella Sapienza ni ed ebrei, e tuttavia la piccola statura in
che Giovanni ha ricercato attraverso isuoi
scritti.

Maria Maddalena

P
osta accanto a Ges, con la tradi
zionale veste rossa per indicare il
suo grande amore a causa della
falsa identificazione con la pro
stituta di Lc 7,36-50 , la Maddalena la
donna dalla quale Ges aveva scacciato
sette demoni e che faceva parte del grup
po di donne che seguivano Ges, assisten
dolo con i loro beni (cf. Lc 8,1-3).
Con lo sguardo rivolto a Maria, madre
di Giacomo e il capo che, addirittura, toc
ca quello della stessa Maria, la Maddalena
si porta a mano sinistra alla bocca, in se
gno di ammirazione e stupore. Sembra
quasi che stia confidando un segreto alla
madre di Giacomo: forse il primo annun
cio della risurrezione (cf. Gv 20,11-18).

I piccoli personaggi

S
otto le figure di Maria e del centu
rione, si notano altre due persone.
A sinistra, riconoscibile dalla ve
ste e dalla lancia, si trova il solda
to romano che apr il costato di Cristo (cf.
Gv 19,34), conosciuto, secondo la tradizio
ne, con il nome di Longino. Dallaltra parte,
un personaggio senza nome, ma che pos
siamo identificare con una delle guardie
giudee che parteciparono alla crocifissio
ne, forse quello che offr a Ges una spu
gna imbevuta di aceto (cf. Gv 19,28-29). La

14
La croce di Francesco
Il gallo

V
icino alla gamba sinistra di Ge
s, lartista ha dipinto un gallo.
Sarebbe anacronistico vedervi il
gallo che ha cantato subito dopo
il rinnegamento di Pietro (cf. Gv 18,27): li
cona, infatti, ci mostra il Crocifisso glorifi
cato con i suoi eletti. Il tempo dei rinnega
menti passato!
Il gallo ci riporta, invece, al giorno che
nasce, al sole che sorge. Il sole che sorge
dallalto (cf. Lc 1,78) Ges stesso, che ri
sorge da morte allinizio del nuovo giorno
(cf. Gv 20,1).

Il Titulus crucis

A
l di sopra della corona di gloria,
troviamo la ben nota scritta:
IHS NAZARE REX IVDEORUM
dica che il loro ruolo nella crocifissione Ges il Nazareno, Re dei Giu
stato piccolo: agli occhi degli uomini par dei. Le lettere IHS sono le prime tre lette
so che abbiano ucciso Ges, in realt lo re della parola Ges in maiuscole greche.
stesso Ges che ha offerto la sua vita, per Nel vangelo liscrizione posta sulla cro
amore degli uomini (cf. Gv 10,17-18). ce ha un significato importante (cf. Gv 19,

15
La croce di Francesco
19-20): scritta in tre lingue latino, greco Il medaglione
ed ebraico perch tutti la potessero in
tendere, rivela in modo ufficiale e univer

A
sale la regalit e la gloria del Cristo. Il mo ppena sopra liscrizione, un me
tivo della condanna dice paradossalmen daglione mostra Ges in unaltra
te la vera identit di Cristo! fase dellunico mistero pasquale:
si tratta dellAscensione al cielo,
simboleggiato dalla presenza degli angeli
in festa per la vittoria di Ges sulla morte.
Egli sta salendo verso il Padre suo, che
divenuto anche Padre nostro (cf. Gv 20,17).
La veste color oro annuncia la sua vit
DallUfficio della Passione toria e la sua regalit. Sulla sua spalla on
deggia un mantello rosso, simbolo del po

G
enti tutte, battete le mani, cantate a tere e del dominio, esercitati nellamore.
Dio inni di giubilo con voce desul- Nella mano sinistra regge una croce, lo
tanza, poich il Signore eccelso, ter strumento della vittoria.
ribile, re grande su tutta la terra.
Perch il santissimo Padre celeste, nostro Se si guarda con attenzione il volto di
re dalleternit, ha mandato dallalto il Ges, vi si pu scorgere un ampio sorriso.
suo Figlio diletto, ed egli ha operato la Egli unto con olio di esultanza (cf. Sal
salvezza sulla terra. 45,8): finalmente la sua prova giunta al
Si allietino i cieli ed esulti la terra, frema di termine e ne uscito vincitore! Gli angeli,
gioia il mare e quanto contiene; esulte- vestiti di rosso e doro come il loro Signore,
ranno i campi e tutte le cose che in essi accolgono con gioia colui che ha trionfato.
si trovano.
Cantate a lui un canto nuovo, cantate al Si
gnore da tutta la terra, perch grande
il Signore e molto degno di lode, terri La mano del Padre
bile sopra tutti gli di.
Date al Signore, o famiglie dei popoli, date

N
al Signore la gloria e lonore, date al Si el mezzo medaglione posto nel
gnore la gloria del suo nome.
lestremit superiore dellicona,
Portate in offerta i vostri corpi e caricatevi
appare una mano destra, nel ge
sulle spalle la sua santa croce e seguite
sto di benedire. la destra del Pa
sino alla fine i suoi comandamenti.
dre: egli, che nessuno ha mai visto (cf. Gv
Tremi davanti al volto di lui tutta la terra;
1,18), si rivela nella sua benedizione.
gridate tra i popoli: Il Signore regna dal
La benedizione del Padre, altro non
legno.
che il dono stesso dello Spirito, chiamato
E sal al cielo e siede alla destra del santissi-
in uno degli inni pi belli della Liturgia ro
mo Padre celeste.
Sali pi in alto dei cieli, o Dio; e la tua gloria mana dito della mano destra del Padre. Di
su tutta la terra. ce Ges: bene per voi che io me ne va
E sappiamo che viene, viene a giudicare la da, perch, se non me ne vado, non verr
giustizia. (San Francesco: FF 288-289) a voi il Consolatore; ma quando me ne sa
r andato, ve lo mander (Gv 16,7). Il Pa
dre, infatti, manda lo Spirito nel nome di

16
La croce di Francesco
17
La croce di Francesco
Ges, quando questi entrer nella sua glo nei pressi del monastero, il Cantico di frate
ria (cf. Gv 14,26). sole (FF 263). Allombra di questa croce na
ta anche la Regola per le Sorelle Povere, scrit
Per meglio capire e apprezzare la be ta da santa Chiara (FF 2744-2822).
nedizione del Padre, occorre approfondire
questa parola di Ges: Io pregher il Pa Ancor oggi, licona del Cristo di san Da
dre ed egli vi dar un altro Consolatore per miano conservato attualmente nella
ch rimanga con voi per sempre (Gv 14, chiesa di santa Chiara in Assisi continua
16). Lespressione un altro Consolatore si a segnare e a illuminare la crescita spiri
gnifica che Ges stato il primo Consola tuale delle figlie di santa Chiara, chia
tore, cio lavvocato difensore che Dio ha mandole alla santit nella contemplazio
posto accanto a ogni uomo, per donare la ne del Cristo, nella vita semplice e povera,
sua salvezza. Lo Spirito avr lo stesso ruo secondo il Vangelo.
lo di Ges, ma lo eserciter in modo invi Questo Crocifisso, solenne e glorioso, di
sibile: completer lopera di Ges (cf. Gv una bellezza serena e profonda, diventa,
14,26) e introdurr nella verit tutta intera per ogni figlio e figlia di Francesco e Chia
(cf. Gv 16,13). ra, lo specchio sul quale posare lo sguardo
La ricompensa che il Padre accorda al (cf. FF 2879; 2888; 2904), per poter diventa
suo Figlio dunque meravigliosa: egli do re sempre pi trasparenza di quellamore
na il suo Spirito per la Chiesa, sua Sposa, che ha spinto il Figlio a donarsi per gli uo
come fiumi di acqua viva per quanti credo mini, amandoli fino alla fine (Gv 13,1).
no in Ges (cf. Gv 7,37-39).
Lo Spirito, linfa vitale della vite che
Ges stesso (cf. Gv 15,1-11), anche il fuo
co damore che unisce il Padre e il Figlio.
in questo fuoco damore che il Figlio vuo
le introdurci quando grida al Padre: Lamo
re con il quale mi hai amato sia in essi e io Davanti al Crocifisso
in loro (Gv 17,26). Cos si consuma la nuo

A
va Alleanza in seno alla Trinit, nel cuore ma con tutto il cuore Dio, e Ges, suo
dei credenti. Figlio crocifisso per noi peccatori, e
non cada mai dalla tua mente il ri-
cordo di Lui.
Medita senza stancarti il mistero della cro-
Conclusione ce e i dolori della Madre ritta ai piedi della
croce.


S
(Santa Chiara: FF 2915)
an Francesco pregava spesso da

R
vanti a questa Croce. Anche san apisca, ti prego, Signore,
ta Chiara, durante la sua perma lardente e dolce forza del tuo amo-
nenza a san Damiano, dal 1212 al re la mente mia da tutte le cose che
1253, anno della morte, ha pregato davan sono sotto il cielo e fa che io muoia per
ti a questo Crocifisso. Il Cristo di san Da amore dellamore tuo, come tu ti sei degna-
miano stato testimone, inoltre, di un even to di morire per amore dellamore mio.
to mirabile: infatti, secondo la Leggenda pe  (San Francesco: FF 276)
rugina (FF 1591-1593) Francesco, ormai sof
ferente e infermo, aveva composto, proprio

18
La croce di Francesco
Particolare
del Crocifisso dei Francescani
di fr. Nathanel Theuma OFMCap.

S
an Francesco offre con tutta evidenza, limmagine di
un uomo autentico, di un uomo riuscito, che ha sa
puto raggiungere la pace con Dio, con se stesso, con
gli altri, con il cosmo. Ma qual la radice profonda di
questa personalit, il vero segreto del suo fascino?
Non vi dubbio: la scelta di Cristo. Dal colloquio del giovane
Francesco col Crocifisso di S. Damiano fino allidentificazione col Cri
sto crocifisso, plasticamente espressa nelle Stimmate che riceve a La
Verna, c tutto il cammino di conversione.
Ecco: il Cristo, ascoltato a S. Damiano, abbracciato nel fratello
lebbroso, la nuova luce di Francesco.
forse una rinuncia alla vita? Al contrario, egli diventa ora pi
capace di gustarla e di cantarla. Il suo Cantico delle creature, sgor
gato in unora di atroci sofferenze, sar non soltanto una meraviglio
sa preghiera, ma anche un inno alla vita, alla gioia, al mondo visto
nella luce di Dio.
Carissimi giovani, amate la vita! Amatela con la profondit e la
passione di Francesco dAssisi. Amatela nella bellezza della natura,
nella gioia dellamicizia, nelle conquiste della scienza, nella lotta ge
nerosa per la costruzione di un mondo migliore. Non sciupatela in
gioie effimere, in avventure senza ritorno, in un conformismo vuoto.
Guardate in alto! Puntate allEterno!.

(Giovanni Paolo II, Venerd 17 settembre 1993, Santuaro de La Verna)

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