V. verbi sulla fotocopia: di questi verbi (es. volere), esistono anche forme negative (es. non volere). Nel caso del verbo essere, esiste una forma negativa del presente singolare (neom ecc. v. fotocopia pag. 8) ma non attestata una forma negativa per il presente plurale. Esiste invece una forma negativa del passato, sia al sing. che al pl. Nella maggior parte dei casi la negazione si forma con il suffisso ne. Un pronome dimostrativo Questo/ Questa (fine pag. 8 -> [4]).
Traduzione frasi pag 7:
Riga 1: In quei giorni, regnava (ricsode = passato del verbo di II classe + dentale) re B., la sua regina era stolta (unws). Riga 3: Labate W. (Ne lufodees di negazione infinito: luvian) non amava nessuna stoltezza. In anglosassone 2 o pi negazioni si rafforzano. Wolde (passato di willan volere, desiderare - + infinito). Voleva istruire la regina con parole sagge. Riga 5: Ascolt lei, queste parole? Riga 6: Non voleva/volle ascoltarle (nolde = forma contratta di ne + wolde) Riga 7: nn + gen plur. Nessuna di loro (di queste parole) Riga 8: Era saggia questa regina (peos dimostrativa) saggia (e = che, particella che si usa per le relative ed indeclinabile), che non voleva ascoltare queste parole? Riga 9: nel territorio di re B. cerano grandi isole (micla ega) iega: genere femminile. micla plur. Forma del femminile. -e masch: - u/desinenza zero (dipende dal peso della sillba (leggera :- u pesante : des. zero) femm: -a Riga 10: On micelre (femm . DAT sing) Su una grande isola, cera un piccolo monastero (mynstre -> un prestito !) Riga 11: Stow -> fondazione monastica. La fondazione era antica (eald old) e in quella cerano dei preti saggi. Riga 12: haefde (passato del verbo avere). Aveva un (geongne ne desinenza del masch. sing. dellaggettivo) giovane servitore. Riga 13: 2 frasi collegate fra loro + sende (seconda parte -principale) principale: + V+ sogg , subordinata: +sogg+V. Quando/Poich la regina non volle ascoltare nessuna delle sue parole sagge, allora egli invi il suo servo al monastero. Riga 15: Egli (labate) invi il servo (lui) al monastero dai preti. Riga 16: (traduzione letterale : Sullisola che egli and a ). Ma (Ac) sullisola dove and non cera nessun monastero. Riga 17: hiere dat. sing. femm. riferito allisola. Su quellisola (l) non cera (forma neg . verbo essere) (lett. Nessuni preti) nessun prete. Lisola era deserta. Riga 18: (Egli non and allisola che il monastero su era) Egli non and sullisola in cui cera il monastero. Riga 19: Non fu questo servo allora stolto quando egli and allisola deserta? (domanda retorica) . Riga 20: Dopo di ci, and labate in persona allaltra isola al monastero. Riga 22: quando i preti lo incontrarono (redan : leggere/consigliarsi su qualcosa), allora essi si consigliarono riguardo la regina (be- circa- + dat). Riga 24: Vanno questi preti dalla regina; ascolta ella le loro parole? (word sia sing sia pl.) In anglosassone esiste solo un presente e un passato. Spesso il presente viene usato come futuro. Oppure vengono utilizzate forme perifrastiche con verbi modali. Riga 25: (Nese) No, lei non vuole/vorr ascoltare nessuna parola di nessun prete. Riga 26: Nessuno di questi preti, vuole andare da nessuna regina stolta. Riga 28: Il re ha degli eserciti. Riga 29: Andr lui (il re) con loro (con gli eserciti) dai preti. Li espeller/mander via? ( pronome dimostrativo plurale) Riga30: No, egli andr dalla regina. Riga 31: Ascolter lei le sue parole? Riga 32: s (Gea pronuncia : iea), ho= sogg. Trad: s , le sue parole ella vorr ascoltare (lei vorr ascoltare le sue parole). Riga 33: Ascolti tu le mie parole riguardo lei? Riga 34: e = Pron. II pers. Ti istruisco con le mie parole? Riga 35: Sono le mie parole sagge?
LESSON 4 (b) pag. 9-10
- Nome debole e agg. debole (pag. 10) Originariamente an era un suffisso (non una desinenza). lo stesso suffisso nasale che si ritrova nella declinazione latina di nomi come Cicero, Ciceronis ed documentata. Nelle lingue germaniche succede che le sillabe finali tendono a indebolirsi e spesso scompaiono. La declinazione dellaggettivo da un punto di vista formale simile alla declinazione del nome. Ci sono alcune differenze: il GEN. PLUR. la declinazione del nome ha ena, la declinazione dellagg. debole + comunemente presenta la desinenza ra. Mentre i nomi possono essere o deboli o forti, gli aggettivi possono essere declinati sia secondo la declinazione forte, sia secondo quella debole. La scelta tra la declinazione forte o debole, in questo caso, dipende dal contesto sintattico. *Se laggettivo in posizione attributiva e/o preceduto da un pronome dimostrativo, si usa la declinazione debole. *Se laggettivo si trova in posizione predicativa, si usa la declinazione forte.
ESEMPI di posizione pred e attrib
Posizione ATTRIBUTIVA: es: La bella vita. Posizione PREDICATIVA: es: La vita bella.
(V. pag. 9 IDIOM PRACTICE): in anglosassone ci sono 2 modi per esprimere il concetto di MOLTI/TANTI: Aggettivo many Fela + GENITIVO PLURALE Fela indeclinabile. MOLTO DI
Traduzione frasi pag. 9 LESSON 4 (b)
Riga 1: Lestuario grande; ci sono molte navi. Micel predicativo (la declinazione forte). Riga 2: re Alfredo invi le navi allestuario. Riga 3: Invi molte grandi navi (agg. preceduto dal dimostrativo = declinazione debole). Riga 4: Il monastero piccolo (predicato declinazione forte) ma ci sono molti preti. Riga 5: Labate che l, egli santo; la sua fede in Dio. Riga 7: Il santo abate istruisce i preti. (questo agg. declinato debole hlga) Riga 8: egli li istruisce (hie ogg He sogg)- (wisre wisan ->decl forte) (dimostrativo -> issum e lytlan > declinato debole). Riga 10: he is eald egli vecchio (predicativo), uno dei suoi consiglieri (wis pred. forte) era saggio, laltro era stolto. Riga 12: Consiglia (one ealdan -> presenza dimostrativo-> declinaz. Debole) -> Il vecchio re manigum wisum dat. singolare worde DAT. SING.