You are on page 1of 2

Dopo la met del 17 sec.

cominciarono a delinearsi con chiarezza i tratti fondamentali del concerto


barocco, a opera di Stradella, della scuola bolognese (con Torelli) e romana (con Corelli), seguiti dalla
grande fioritura della scuola veneziana nei primi decenni del Settecento. In questepoca si impose
la forma del concerto grosso, in cui al gruppo orchestrale (detto appunto concerto grosso o ripieno)
si contrapponeva il concertino, costituito dai solisti pi abili, in origine due violini e basso. In seguito
vennero usati anche altri strumenti, come nei concerti grossi di G.F. Hndel e di A. Vivaldi o nei
Concerti brandeburghesi di J.S. Bach, vera summa del c. barocco.
Larchitettura del c. grosso presentava per lo pi un ciclo di 3, 4 o 5 tempi con o senza brevi adagi
dintroduzione agli Allegri. Nel concerto solistico, affermatosi nel Settecento, il contrasto tra grosso
e ripieno modificato, sviluppandosi tra il complesso orchestrale e un solo strumento solista.
Larchitettura del concerto solistico abbastanza varia: in genere si ha il predominio di un tema
principale lungo lalternarsi di periodi di massa, o Tutti, con periodi dAssolo nella quale vicenda
entra anche un tema secondario non molto elaborato.

Francesco Geminiani - Concerto Grosso op. 2 nr. 3 figura piuttosto trascurata ai giorni nostri; ma
dai suoi contemporanei era invece molto apprezzato, per le sue molteplici attitudini musicali, nelle
quali si distinse sempre ai massimi livelli, sia come compositore, che virtuoso del violino, che
pedagogo e teorico. In particolare in Inghilterra era stimato alla pari di Handel e Corelli.
si perfezion sotto la guida di Arcangelo Corelli, e di Alessandro Scarlatti.
In genere, lo stile dei suoi concerti grossi si contraddistingue per una tessitura piuttosto alta e per
la presenza di passaggi virtuosistici di considerevole difficolt tecnica. Ma ci che li differenzia
tangibilmente dai concerti di Handel e da quelli del modello ispiratore per entrambi, Corelli,
linserimento, fra i solisti del concertino, di un quarto strumento, la viola, con la conseguente
realizzazione di un vero e proprio quartetto darchi: la viola, intraprendendo una parte
indipendente, amplia le risorse armoniche del concertino, arricchendone il timbro e svolgendo
talvolta una funzione melodica non indifferente.

Arcangelo Corelli - Concerto Grosso op. 6 nr. 4 Grande virtuoso del violino, Corelli fu il primo nelle
sonate e nei concerti, a definire la posizione del solista posto a confronto con un insieme
strumentale di dimensioni variabili.
La sua musica stata fondamentale nello sviluppo dei generi moderni della sonata e del concerto,
nell'affermare la preminenza del violino e come primo elemento unificante della tonalit moderna
e dell'armonia funzionale. Le sue raccolte di Sonate a tre, di Sonate per strumento solista e di
Concerti Grossi furono dei classici di riferimento per tutti i compositori dellepoca.

Giuseppe Aldrovandini - Sinfonia dallopera Semiramide - Nacque a Bologna nel 1672. Allievo di G.
A. Perti, Oltre che alla parte vocale, l'A. mirava spesso a dar rilievo a quella strumentale delle sue
opere, giungendo anche a svincolarsi dai legami del basso continuo, come appare nel suo Cesare in
Alessandria, rappresentato a Napoli nel 1700, in cui figurano i "contrabassi senza cembalo".
Le sue composizioni erano prevalentemente legate allopera e al teatro, la sua maestria gli frutt
molta fama sia in territorio italiano che estero.
Purtroppo condusse una vita disordinata accompagnata da una forte inclinazione verso lalcool,
proprio questultimo sar la causa del suo decesso per annegamento in un canale alla periferia di
Bologna.
Alessandro Scarlatti - Concerto grosso nr. 2 da concerti a 7 parti Autore di una produzione
immensa, che tocca tutti i generi musicali dell'epoca, Scarlatti fu la maggior personalit del teatro
musicale tardobarocco italiano. Autore di sessantacinque melodrammi, elabor un'opera che
forniva un solido schema razionale, basato su moduli formali fortemente stilizzati, al fantasioso e
spesso anarchico melodramma barocco. Accanto alla produzione operistica spicca la vastissima
messe di cantate (pi di seicento per voce e basso continuo; venti per due voci; settanta per voce e
strumenti vari): un patrimonio in gran parte inesplorato che racchiude pagine di altissimo impegno
espressivo. Notevole anche il repertorio sacro e religioso, comprendente messe e mottetti, una
passione e una trentina di oratori.

Giuseppe Torelli - Sinfonia nr 1 per 4 trombe principalmente ricordato per il suo contributo allo
sviluppo del concerto grosso e del concerto solista e per le sue composizioni per archi e tromba.
Torelli fu il primo a comporre concerti per violino solista e orchestra, in un'epoca in cui ancora la
forma tipica del concerto per archi il concerto grosso, nel quale un piccolo gruppo di solisti
chiamato concertino (abitualmente 2 violini e un violoncello o un arciliuto) si contrapponeva alla
massa orchestrale.
Nonostante fosse un affermato violinista denot un particolare interesse per la tromba dedicandole
oltre 30 composizioni (con formazioni che andavano dalla tromba solista a pi trombe).
Questa simpatia non storicamente motivata ma pare che fu dovuta probabilmente alla vicinanza
con il trombettista virtuoso Giovanni Pellegrino Brandi che, occasionalmente, veniva invitato a
suonare presso l'orchestra di San Petronio, di cui Torelli faceva parte.

You might also like