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EMIRATI ARABI E OMAN - DIARI DI VIAGGIO

DIARIO 1
Dubai? Ma cosa ci andate a fare? Cosa c da fare? Dov lOman? Cosa si fa in un paese cos? Ecc ecc...
Ecco queste son si e no le domande che pi ci siam sentiti rivolgere nei mesi precedenti la partenza.
Questo viaggio stato deciso ed organizzato come un viaggio, non come una vacanza di relax e comfort,
bens come un arricchimento di una cultura, di un popolo e di una terra che oggettivamente non
conoscevamo e di cui si vede e legge solo una minima (e spesso poco veritiera) parte. Il mondo arabo
molto di pi di quanto ci si possa aspettare. Ha da dare tantissimo sia in termini di paesaggi e natura, che, e
specialmente, in termini di persone. Questo diario di viaggio lo divider in 2 blocchi, cos come sono stati 2 i
blocchi del viaggio: una prima parte dedicata agli Emirati Arabi Uniti ed una seconda dedicata allOman con
le ultime 2 righe di chiusura sullo stopover di un giorno e mezzo a Doha, in Qatar. In fondo non mancher di
inserire tutte le informazioni pratiche nonch la suddivisione delle spese.

Partiamo il 10 di Marzo con Qatar Airways da Milano Malpensa. Con lapertura del satellite C, Malpensa ha
guadagnato davvero tantissimo in termini di qualit del servizio aeroportuale. La Qatar Airways ottima
come compagnia, sia come servizi di terra che in volo, anche se abbiamo litigato non poco coi telecomandi
degli schermi privati dei nostri posti (un p attempati). A Doha abbiam circa 90 minuti dattesa per la
coincidenza, e dopo unora di volo arriviamo nellimmenso aeroporto della prima destinazione del viaggio:
Dubai. E quasi luna del mattino e una volta sbrigate le pratiche dingresso siam sul taxi. Per 100 AED
(circa 25 Euro mancia allautista inclusa) attraversiamo quasi tutta la citt in direzione del nostro alloggio,
LAkas Inn Hotel Apartments nel quartiere di Al Barsha dove ci attende un buon sonno ristoratore.
Attenzione: armatevi di pazienza e, specialmente, di una mappa quando salite sui taxi: salvo mete davvero
note (Burj Khalifa, Mall of Emirates per fare 2 esempi) al 99% i tassisti non sanno dove si trova il posto
dove dovete andare, e siccome Dubai non ha indirizzi, bens quartieri, molto utile avere gi unidea di dove
andare cos da farlo capire. In questo ed innumerevoli altri casi il cellulare con GPS e mappa stato
fondamentale.
Il giorno successivo iniziamo di buonora la nostra prima esplorazione di Dubai. Prendiamo la futuristica e
funzionalissima metropolitana alla stazione di Sharaf DG distante circa 5 minuti a piedi dallhotel ( la
fermata dopo la Mall of Emirates per aver unidea). Lobiettivo era andare diretti al Burj Khalifa, ma
decidiamo di scender alla fermata prima (Business Bay) e di farci il resto della strada a piedi. Capiamo subito
che Dubai non una citt da pedoni, ogni luogo parecchio distante da qualsiasi altro. Ci si deve muover in
auto. Gironzolando ci facciamo subito unidea della realt lavorativa locale: ci son numerosi cantieri, tutti gli
operai son muniti di caschetto e abbigliamento antiinfortunistico, tutti in citt lavorano, addirittura cerano
dei lavoratori che spazzavano la strada dalla sabbia sia vicino ai cantieri che semplicemente agli incroci!!
Dopo una buona mezzora di cammino, sempre tenendo docchio la nostra meta (non difficile tener
docchio un palazzo di 828 metri J) e iniziando a fare numerose foto ai grattacieli circostanti, arriviamo. E

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inutile soffermarsi sulle descrizioni, semplicemente impressionante. Nel complesso del Burj Khalifa c
anche la Dubai Mall, il pi grande centro commerciale del mondo. In effetti...c davvero da perdersi,
immenso. Al suo interno (labbiam trovato la seconda o terza volta che ci siam andati) c una pista da
pattinaggio di dimensioni quasi regolari (per intenderci, leggermente pi piccola di una campo da hockey),
unacquario enorme (Guiness dei primati per la vetrata intera pi grossa al mondo) con tanto di tunnel che ci
passa in mezzo, miriadi di negozi e posti per mangiare, oltre ovviamente allingresso allAt the Top, cio alle
ascensori che portan in cima al Burj Khalifa.
Dopo questo piacevole giretto turistico al fresco della Mall, ci dirigiamo verso la nostra meta originaria della
giornata: la Vecchia Dubai. Riprendiamo la metropolitana, scendiamo a Palm Deira, e da l iniziamo a
gironzolare per i vari vicoli e stradette della zona. Il vantaggio di aver sempre il GPS a portata di mano che
ci siam potuti letteralmente perdere nelle varie viuzze senza preoccuparci di dove fossimo. Cos camminando
siam passati nel souq delle spezie coi suoi mille diversi profumi e ci siam trovati al souq delloro. Qui si
vedono innumerevoli gioiellerie, chi con la porta chiusa per non far uscire laria fresca, chi con la porta
spalancata!! Inoltre una segnalazione a parte merita il distributore di lingotti doro situato circa a met del
souq! Iniziam a sentir un poco di fametta, quindi usciamo dal dedalo di vicoli per inserirci nella via
principale che costeggia il Creek (canale interno di Dubai simile (solo come concetto) a quello veneziano).
Qui non facciamo in tempo a fermarci davanti a quello che sembra un ristorantino, che il cameriere esce, ci
da in mano 2 men e rientra. Soddisfatti del men (del cui contenuto abbiam capito si e no un quinto pur
essendo madre lingua inglese...) entriamo e ci troviam in un altro mondo: siam gli unici stranieri, il localino
popolato quasi solo da arabi con qualche indiano. La sala a ridosso dellingresso per soli uomini ed divisa
in tavolini da un lato ed un grosso tappeto dallaltro su un soppalchetto dove si mangia seduti per terra. La
sala pi interna (che scopro esser al secondo piano assieme al bagno) riservata alle famiglie, con tanto di
tende divisorie tra i tavoli. In pratica dei piccoli priv, che troveremo anche in altri posti durante il viaggio.
Dimenticavo: Si mangia con le mani!! Cercavamo proprio questo tipo di esperienza! Per pochissimi euro
(circa 3,5 a testa) c arrivato un super piatto di pollo sopra un pane arabo pi largo delle nostre pizze,
contornato da un piatto di riso che da noi di solito si mangia in quattro. Piatto simile anche per il buon Guido,
ma con agnello piccante invece di pollo. Favoloso!

Pieni e soddisfatti, torniamo al nostro giro: vediam da lontano il mercato del pesce in pieno fervore, torniamo
sul Creek e lo attraversiamo con le loro tipiche piccole imbarcazioni: gli Abra. Alla modica cifra di un dinaro
(20 cents) passiam sullaltra sponda. Non si pu andar a Dubai e non far sta piccola esperienza. E il mezzo
con cui tutti passan da una parte allaltra del Creek (anche perch non abbiam visto ponti) e si ritorna indietro
di molti anni. Comuni sono anche gli scontri tra fiancate di Abra visto che i capitani fan a gara a chi arriva
prima dandosi sportellate. Sperimentato! Da fare. Arriviamo al lato opposto del Creek, seguendo la Lonely
riusciamo ad addentrarci nellantico quartiere di Al Bastakiya. Era lantico quartiere di Bur Dubai risalente al
secolo scorso, ora ristrutturato. Si respira unaria molto pacifica, dovuto anche alla presenza di 2 moschee
dentro il quartiere (meglio una dentro mentre laltra accanto ma fuori dal quartiere). Quella fuori dal

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quartiere la moschea principale di Dubai. E come un labirinto ed molto affascinante da girare. Offre uno
spaccato di come fosse la vecchia Dubai, pre boom economico. Usciti da questo quartiere, passiam accanto
alla grande moschea e dopo poco decidiamo di entrare nelladiacente Dubai Museum, museo che racconta la
storia dellemirato di Dubai nei secoli passati. Anche qui si entra letteralmente nel passato. Lingresso
sormontato da un grosso Dhow (imbarcazione tipica araba) e al suo interno si trovano tutte le testimonianze
di come fosse la vita secoli fa in queste zone del mondo. Viene descritta limportanza del deserto nella vita
beduina, nonch lefficacia strategica che avevan Dubai ed il suo Creek nellantichit. Non solo, vengono
mostrati spaccati di vita quotidiana, tutti i mestieri delepoca, come veniva reperita lacqua. Insomma,
labbaim trovato molto interessante e lo consigliamo vivamente a tutti voi TpC che volete vedere anche
laltra faccia della medaglia di questa citt, quella pi nascosta.
Per cena, ci addentriamo di nuovo nella zona souq, e seguendo le istruzioni della Lonely, nonch quelle che
chiedevamo in giro, a ridosso del souq dei tessuti abbiam trovato uno dei migliori ristorantini del viaggio:
Bastakiah Nights. Il posto molto affascinante, si mangia in pratica su una terrazza direttamente sul Creek.
A circa 20 euro a testa abbiam mangiato di tutto, si e no tutti i tipi di antipasto e varie portate, tutte
rigorosamente arabe e/o mediorientali. Meno economico della media, ma sempre molto al di sotto dei nostri
standard, e di qualit ottima. Rientriamo in hotel non prima di notare, e fotografare, il cartello allingresso
del metr che vieta di portare pesce sulla stessa (ricordiamo che siam a ridosso del mercato del pesce

12 Marzo
Oggi sar uno dei due giorni che passeremo lontani da Dubai, inoltrandoci per quasi 150 km negli emirati
arabi. Destinazione: Al Ain. Sveglia verso le 9 del mattino. Dovevamo svegliarci prima, ma per una volta la
battaglia contro la sveglia che in tempi lavorativi vince sempre lei, oggi labbiam vinta noi. Verso le 10:30
siam alla stazione degli autobus di Al Ghubaiba (omonima fermata metr). Per 20 AED (4 euros) abbiam in
mano i biglietti del bus che in unora e mezza ci porter ad Al Ain, nel cuore degli Emirati al confine con
lOman. Il viaggio sar tutta unavventura: il bus piccolo (35 posti circa), a dir poco conciato male, vecchio
anzi forse antico da pi lidea e molto, ma moooolto rumoroso. Ad ogni curva inquietanti rumori di tubi
metallici provenienti da sotto i nostri sedili danno un p di pepe in pi allodissea. Interessante notare che le
donne son parecchio tutelate su questi bus: poco meno di met dei posti son loro riservati o da sole o con
famiglia. Il problema che la maggioranza dei passeggeri son uomini, quindi costretti ad impacchettarsi nei
restanti posti. Cosa puntualmente successa nel viaggio dandata al punto che dal sedile davanti a noi, stato
materializzato un sedile nascosto dentro il bracciolo stesso, occupando il corridoio!! Favoloso. Laria
condizionata per fortuna funziona sempre. Dopo questa interessante ora e mezza di rombo di motore,
arriviamo alla stazione bus di Al Ain e subito saltiamo su un taxi, diretti al parco archeologico, sito Unesco.
Che dire, il parco bellissimo, immerso nel verde e nel nulla, le rovine risalenti a circa let del bronzo son
notevoli e molto ben tenute, con tanto di descrizioni molto accurate sia sulla loro presunta storia e funzione,
sia su come son state scoperte. Passiamo un paio dore piacevolissime e totalmente da soli! Lingresso tra
laltro gratuito, con la guardia del parco che molto gentilmente ti apre il cancello appena ti fai vedere

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allingresso. Unico neo di questo parco, appunto che nel nulla. Ma totalmente nel nulla. Indi si pone il
problema: come torniamo in citt? E qui esce fuori litalianit nostra, e la meravigliosa arabicit dei locali:
andiamo dalla guardia che chiacchera con un amico; chiediamo umilmente delucidazioni su come ottenere
un taxi; lamico mi sequestra il telefono e inizia a far diverse chiamate ad amici tassisti, scoprendo che son
tutti lontani ed impegnati; nel frattempo arriva un loro amico, ci presentiamo, scambiamo 2 parole, loro si
scambiam due parole e risultato: lui deve andare in centro, se vogliamo ci offre uno strappo in auto! Risposta
nostra: beh ovvio...SI! Cos saltiamo in auto con codesto simpatico ragazzo (lui non legger mai questo
diario, ma sappia davvero quanto gli siamo tuttoggi grati e riconoscenti per quel passaggio!!) e dopo un paio
di km incrociamo un taxi, lo inseguiamo 'clacsonando' e facendo noi diversi gesti, si ferma e ci fa salire.
Mille ringraziamenti al nostro amico arabo, e via verso il museo di Al Ain.

Prima per ci accorgiamo che abbiam fame, ora di pranzo e andiamo nel primo posto che troviamo: una
bettola a gestione familiare, dove manco il proprietario parla inglese. Con 2 parole (chicken and chicken)
riusciamo a ordinare del pollo. In pratica ci son arrivati circa 3 piatti a testa con un pollo intero ciascuno, un
piatto di riso per 4 persone ciascuno pi diversi piatti di verdure. Mangiamo come pasci e attendiamo il
conto: 35 Aed! 3,60 euro a testa! Clamoroso! Ci facciamo 2 passi ed entriamo nel museo (non ricordo il
prezzo ma era tipo 5 AED a testa o gi di l). Museo piccolo ma interessantissimo che racconta un p la
storia della zona, la sua geologia ed archeologia e del limitrofo Oman. Il museo inoltre il pi vecchio di
tutti gli Emirati. E contornato da un paio di torrette del bellissimo forte cittadino (non visitabile). Accanto al
museo si trova uno degli ingressi delloasi di Al Ain (porta est) la pi grossa degli Emirati ed un piccolo
paradiso di palme e tranquillit. Il bello letteralmente vagare nei suoi vialetti immersi nelle palme, vedendo
oltre i muretti diverse piantagioni di palme, con tanto di contadini intenti a potar le medesime. Usciamo
infine dalla porta ovest dopo una buona oretta di passeggio. Da li rientriamo in citt, passando accanto ad un
paio di moschee, e ci dirigiamo verso la stazione dei bus (son circa le 17). Li veniam letteralmente assaliti da
uno sciame di tassisti abusivi, di cui ci liberiamo una volta preso il biglietto bus di ritorno. Altro viaggio tutto
vibrazioni e rombi di tuono, e dopo 2 ore circa siam a Dubai.
Per cena decidiamo in un ristorante nella Dubai Mall, cos da poter vedere gli spettacoli dacqua delle
fontane antistanti il Burj Khalifa. Optiamo per un ristorante libanese: il Karam Beirut. Mangiamo molto bene
spendendo circa 30 euro a testa. Una volta cenato, assistiamo a uno dei tanti spettacolari show delle fontane
che ballano e fan vari giochi dacqua a ritmo di musica con lo sfondo di downtown Dubai e dietro il Burj
Khalifa illuminato. Bellissimo e rilassante. Dopo un buon numero di foto rientriamo in hotel e diretti a
nanna.

13 Marzo
Decidiamo di dedicar la mattinata alla visita della Palm Jumeirah, una delle 3 palme di Dubai che sulla punta
ospita uno dei migliori hotel cittadini nonch dalla notevole presenza scenica: LAtlantis. Poi ci godiamo un
p di relax al mare, vista limpegnativa serata che ci aspetta. Scendiamo a Dubai Internet City, ma non

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stato facile districarci in mezzo a tutti i lavori in corso nella zona e trovare la partenza della monorotaia per
la palma, ma dopo un p di peripezie ce la facciamo. Al prezzo assurdo di 25 AED compriamo il biglietto di
andata e ritorno. Visto che il monorail viaggia sopraelevato, il panorama molto bello, notevole veder i
bracci della palma che creano ognuno delle sue baiette. Come detto prima, la vista dellAtlantis mentre ci si
avvicina davvero notevole! Al suo interno presente un acquario immenso che abbiam scelto di non
visitare, nonch un parco acquatico aperto anche ai non clienti. E una zona molto bella, anche perch si
respira totalmente laria marina, essendo, alla fine, in mezzo al mare. Unoretta dopo siam di ritorno,
saltiamo su un taxi direttamente alla stazione, e andiam diretti in spiaggia l vicino. Devo dire che a noi
piaciuta molto: immensa, il fatto di vedere tutta la sabbia bianca con dietro i primi grattacieli, ne da
unatmosfera tutta sua. Il mare meravigliosamente caldo ma non limpidissimo a causa delle costanti onde
abbastanza alte. Si vede per che lacqua pulita. Passiam almeno un paio dore in spiaggia, poi torniam
verso lhotel passando dalla lussuosa Marina Bay, non prima di un lauto pranzetto da Subways.
Alle 16:30 il primo appuntamento galante della giornata: At the top, vale a dire la salita in cima al Burj
Khalifa. In realt non si va in cima ma circa a met strada (sempre 400 metri in su). Abbiam prenotato il
biglietto via web dallItalia, spendendo 125 AED (circa 25 euro) contro i 400 se si prende il biglietto li al
momento, col rischio che non ci siano posti...Che dire: incredibile! Io son stato in cima sia alla Sears Tower
di Chicago (oggi chiamata Willis Tower) che allEmpire State Building di NY, ma qui si ancora pi in alto
e la vista spazia davvero ovunque. E incredibile veder tutta la citt dallalto in questo modo. L'ombra del
palazzo sembra vada a toccare i confini del deserto. Insomma unesperienza che non si pu non fare se si
visita Dubai. Lora scelta stata poi perfetta, perch ci siam goduti uno spettacolare tramonto sul mare.
Unica pecca che c spesso un poco di foschia, ma si stati ampiamente ripagati. Usciti dalla Dubai Mall ci
aspetta il secondo appuntamento mondano del viaggio: una volta nella vita bisogna farlo e quindi abbiam
prenotato una serata al bar del Burj al arab, nota a tutti come la Vela! Lunico hotel auto definitosi a 7 stelle,
dove appena entrati si viene accolti da 2 scale mobili affiancate da 2 acquari, che fan contorno ad
unimmensa fontana che zampilla a ritmo. Si entra nellhotel tramite un ponte chiuso (quindi ricordarsi la
prenotazione!!!) e arrivati davanti allhotel si resta impressionati dallo stesso, non solo per la maestosit, ma
anche per laltezza!! Infatti coi suoi 384 metri uno degli edifici pi alti della citt! Come detto una volta
salite le scale mobili ci si trova davanti una seconda splendida fontana che a sua volta intrattiene tutti con
svariati giochi dacqua. Accanto numerosi negozi di lusso, da gioielli ad orologi
Arriviam al bar (ah dimenticavo: spesa minima 250 AED circa 52 euro) e passiamo circa 3 ore nello stesso.
E molto carino, con una vista formidabile (se, come noi, si viene messi accanto a una delle finestre che dan
sulla citt e non sulle tenebre marine) di Dubai. Alla fine, pieni zeppi di noccioline e stuzzichini, servite su
un supporto a forma di vela raffinatissimo, e con diversi cocktail in corpo torniam nel mondo reale e nel
nostro hotel. Spesa totale: circa 85 euro a testa, preventivata ed eravamo davvero soddisfatti della giornata e
serata! Finiamo la serata con il solito giro alla Mall of Emirates, sempre a bocca aperta quando si guardan le
piste da sci.

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14 Marzo
Non si pu fare un viaggio negli EAU senza una visita alla sua capitale: Abu Dhabi. Cos la nostra ultima
giornata negli Emirati la dedichiamo ad essa. Di nuovo si viagger in pulman, ma stavolta il viaggio sar
molto diverso. Partiamo sempre dalla stessa stazione, ma con un bus Gran turismo, con tanto di servizio
catering a bordo e poltrone reclinabili. Prezzo: 25 AED (5 euros) a testa. Il viaggio scorre tranquillo e
confortevole, e dopo circa 2 ore abbondanti, iniziamo a vedere lo skyline della citt. A differenza di Dubai la
citt si sviluppa si lungo la costa ma anche verso linterno. La zona pi importante di Abu Dhabi si trova su
unisola collegata da pi ponti alla terraferma. Si nota subito che la citt diversa da Dubai: decisamente pi
caotica, la guida pi nervosa ed indisciplinata, i clacson suonano ad ogni semaforo. La citt anche tenuta
peggio di Dubai: piccoli dettagli che a Dubai son curati (aiuole, marciapiedi e mattonelle, palazzi, sporco per
strada), qui invece non lo sono. E cos, appena scesi alla stazione degli autobus, subito notiamo carte per
terra, i marciapiedi rovinati e con poca manutenzione e, come gi detto, molto pi coas stradale. Constatato
questo, GPS in mano camminiamo senza una particolare meta, dirigendoci in direzione della Corniche e del
mare. Mangiamo rapidi un boccone al primo fast food che troviamo, poi continuiamo la camminata.
Attraverso i palazzi adiacenti la strada notiamo i primi grandi grattacieli della citt, alcuni ancora in
costruzione. Arrivati alla Corniche (CORNICHE) il panorama bellissimo: da un lato il mare, dallaltro lo
skyline della citt ove svetta The Landmark (ancora in costruzione ma la forma ben chiara), e pi in
lontananza la Sky tower e lEtihad tower. Vista la bellissima giornata e la totale assenza di gente,
proseguiamo sulla Corniche, ammirando mare e torri, e sempre notando i piccoli dettagli che ne danno
unidea quasi di abbandono: le aiuole non curate, le mattonelle che si sollevano, piccoli punit della ringhiera
rotti ecc...a metterli a posto sarebbe probabilmente una della pi belle camminate a mare del mondo. Peccato.
Stufi di camminare saltiamo su un taxi ed andiamo a vedere il degno rivale del Burj al Arab: LEmirates
Palace. E possibile entrare a visitarlo (o meglio, noi siam entrati e non cha detto nulla nessuno). E
bellissimo, elevato di parecchi metri sul livello della strada, con unenorme fontana giusto davanti. Linterno
ancora pi lussuoso: regna il colore oro, sia nel muro che nei lampadari le parati hanno scaglie doro cos
come le cornici dei quadri e le rifiniture dei lampadari. Dove non c oro c marmo di Carrara.
Davanti a questo enorme e splendido hotel, c in costruzione tutto il complesso delle Etihad Towers,
destinato a diventare (gi si vede) una futuristica e notevole opera architettonica moderna. Allingresso
dellhotel saltiamo su un taxi di passaggio e ci facciam portare davanti ad unaltra meraviglia dei nostri
tempi: La Grande Moschea di Abu Dhabi!! Terza al mondo come dimensione dopo Medina e La Mecca e pi
grande al mondo visitabile dai non musulmani, questa moschea un gioiello! E difficile da descrivere tanta
maestosit e bellezza, meglio lasciar parlare le foto. Decidiamo di far la visita guidata in inglese offerta in
loco, cos da poterne visitare gli interni e comprenderne un poco sia larchitettura che alcuni principi di una
religione oggettivamente a noi molto poco nota. La visita guidata dure circa unora, si inizia con una
descrizione dellesterno, poi rigorosamente senza scarpe si entra dentro. Colpisce subito limmensit
dellinterno, coperto dal tappeto persiano pi grande del mondo, sormontato da lampadari stupendi e colorati.
Si nota subito come sulle pareti dominano le incisioni, le forme e le figure geometriche, essendo vietata la

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rappresentazione di persone e animali. Ci vengono descritti molto accuratamente sia il tipo di materiali che la
provenienza. Inutile non provare un certo orgoglio quando si scopre che un buon terzo della moschea ha
mano italiana: dai marmi ed altri materiali utilizzati, a diversi progetti architettonici. Finita
linteressantissima visita, passiamo unaltra buona ora a visitare lesterno, prima di saltare su un nuovo taxi
ed arrivare alla stazione bus, giusto in tempi per saltare sul Gran Turismo e tornare a Dubai (i bus su questa
tratta ci son circa ogni 20 minuti).

Arrivati a Dubai, cena rapida alla Mall of Emirates, saluti alla pista da sci e diretti in hotel. Domani sveglia
molto presto, ci aspetta il trasferimento in aeroporto e la seconda parte di questo viaggio tra sceicchi, emiri e
sultani. E il 15 marzo, la sveglia suona che su Dubai ancora notte. Ci aspetta il transfer in aeroporto e il
volo Emirates per Muscat. Arrivati in aeroporto, sbrighiamo con qualche inconveniente (gente con scatoloni
immensi, tv color ecc... al check in) le pratiche biglietto, con ancora pi problemi il passaggio metal detector
(troppi passeggeri e troppo pochi metal detector aperti), ma alla fine siam sul volo. Unora dopo atterriamo in
una Muscat parecchio calda, passiamo il controllo passaporti, ritiriamo il bagaglio e... Welcome to the
Jungle! S, la prima impressione che abbiamo avuto uscendo dagli arrivi. Gente ovunque, in mezzo al
passaggio passeggeri, mille persone ad abbracciare il parente di turno appena arrivato, insomma, un marasma
da far paura. Meno male che in costruzione laeroporto nuovissimo perch con questo non ce la si pu fare.
Cambaimo qualche soldo (1 Rial sono 2 Euro! Ed 1 Rial sono 1000 Baisa per intenderci). Compriamo una
scheda Sim locale, convenientissima per chiamare lItalia; ritiriamo la macchina presa a nolo, una Toyota
Prado immensa. La scelta (azzeccatissima) di un fuoristrada 4x4 dovuta al fatto che molte strade secondarie
sono sterrate, percorribili solo con auto del genere, come leggerete successivamente. Usciamo dalla zona
aeroporto e attraversiamo in autostrada Muscat, mangiamo un boccone e via verso la punta estrema
dellOman, destinazione Sur, ovviamente con numerose tappe intermedie. Subito non si pu non notare uno
degli sport nazionali locali: LATTRAVERSAMENTO DELLAUTOSTRADA! Si proprio vero: si
mettono sul bordo e appena c spazio partono in scattone per attraversare!! Di una pericolosit totale!! Va
anche detto che le passerelle di attraversamento sono parecchio distanti le une dalle altre, indi quasi
comprensibile un gesto cos sconsiderato. Una volta sullautostrada per Sur, ci affidiamo alle dolci cure della
Lonely Planet e del GPS di Guido. Dopo pochi chilometri decidiamo di uscire dallautostrada e proseguire
passando su delle strada interne, pi lente ma molto panoramiche e bellissime. Seguiamo le indicazioni per
Mazala che raggiungiamo dopo aver attraversato degli stupendi paesaggi formati soprattutto da rocce,
sporadiche oasi di verde e paesini dimenticati dal mondo. Arriviamo a Mazala e, seguendo le indicazioni
della Lonely, la attraversiamo e nelluscirne, osserviamo il suo meraviglioso forte, situato ad unestremit del
paese, a ridosso di un torrente molto pittoresco. Poche centinaia di metri dopo la strada asfaltata
improvvisamente finisce ed inizia lo sterrato, nonch la nostra prima avventura off-road. Seguiamo la strada
che sinerpica sulle colline, facendo numerosi stop per fotografare canyon, paesaggi e immagini che viste
dallalto nel silenzio totale della zona, danno un tocco magico al territorio. Una cosa che noteremo in tutto il

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viaggio, che in Oman c forse uno degli unici territori difficilmente trovabili da noi: il deserto e i rilievi
rocciosi del deserto, con tutte le sfumature paesaggistiche annesse (vedesi, in primis, le oasi e i canyon).
Superati questi paesaggi, proseguendo nel nulla desertico, la prossima tappa da notare sono i funghi nel
deserto. No non sono i funghetti allucinogeni locali, ne le visioni dovute al caldo, bens delle curiose
formazioni rocciose che, erose alla base dalla sabbia e terra e roccia portata dal vento, han effettivamente la
forma di funghi, chi pi grandi, chi pi piccoli. Insomma, dei super porcini rocciosi. Seguendo la strada ed il
GPS, rientriamo in autostrada, e proseguiamo verso Sur. La prossima tappa il Bimmah Sinkhole. Qui son
necessarie 2 precisazioni: in Oman evidentemente laddetto alla traduzione dai caratteri arabi ai nostri non
mai lo stesso. Questo porta a una discreta libert nel dare i nomi alle localit. Bimmah lo potrete trovare
scritto cos, oppure Bimah, o Bamah. Bisogna esser flessibili e fantasiosi quando si cercan le localit.
Seconda precisazione che molti luoghi interessanti son ben segnalati sullautostrada tanto che non stato
difficile trovare il Bimmah sinkhole, i vari wadis visti ecc... Il bimmah sinkhole altro non che unenorme
dolina, piena dacqua salata con una profondit tuttora poco nota e delle sfumature di colore che cambian
col cambiar della luce. Per arrivare a bordo acqua c una bella scalinata da fare, poi se si vuole si pu fare il
bagno oppure farsi fare una bella pedicure dai numerosissimi pesciolini presenti. Lannesso parchetto
carino ed un buon punto di ritrovo per le famiglie locali. Proseguiamo sulla strada che costeggia il mare,
attraversiamo un paio di paesini, fino a giungere alla cittadina perduta di Qalhat (segnalata bene anche
dallautostrada). Qui ci troviamo davanti ad una meraviglia! Il sito ormai non ha moltissime rovine rimaste in
piedi, ma con le dovute restaurazioni (in corso) nei prossimi anni potrebbe diventar una meraviglia, a nostro
parere un possibile futuro sito Unesco. Quello che al momento resta in piedi un mausoleo stupendo,
dedicato a Bibi Maryam (o Miryam a seconda della traduzione). Nel sito siamo solo noi 2 ed altre 2 persone
quindi abbiam scattato foto da tutte le angolature totalmente indisturbati. Si scorgono dietro alcune
transennine anche antiche mura e muretti e lacquedotto. Da vedere.
Infine, in serata, giungiamo a Sur cittadina sulla punta sud-est dellOman. Sar stato che era sera e si era
stanchi, ma Sur proprio non c piaciuta: cittadina sporca, caotica, un p ovunque capre e cani randagi e,
specialmente, pozze dacqua stagnante. Gli edifici e le strade non si presentano molto curati, anzi tra
questultime, solo le principali sono asfaltate. La gente invece si presenta bene, si vede che hanno tutto ci di
cui c bisogno, nessuno mendica ne si presenta trasandato. Anzi, essendo che era Venerd sera, cera unaria
assai festosa in centro, con tantissima gente in giro, vuoi a far grigliate a cielo aperto, vuoi semplicemente a
chiacchierare. Tutto questo labbiamo visto facendoci un buon paio dore di passeggiata nei dintorni. Grossa
contrapposizione tra la gente e i luoghi dove vivono. Pernottiamo al Sur Hotel a 1 stella, uno dei pochi hotel
del paese. Tutto sommato non male come hotel, struttura vecchiotta ma pulita con lAC funzionante. Per
cena andiamo al Sea beach, dietro lhotel e consigliato dagli stessi alberghieri. Non male le varie pietanze
prese.

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16 Marzo
Oggi lasciamo Sur, direzione Ras al Jinz, LESPERIENZA PIU EMOZIONANTE DI TUTTO IL
VIAGGIO! Difatti Ras al Jinz un famoso sito di nidificazione delle tartarughe marine. Annualmente
migliaia di tartarughe vengono su questa spiaggia, dove sono nate, a deporre le uova. Lemozione che si
prova a vederle difficilissima da descrivere a parole. Ma andiamo per gradi: la mattina Surense si apre nel
baracchino dietro allhotel, dove per colazione prendiamo un omanian tea. Non so descriverne gli
ingredienti, fatto sta che era delizioso e speziato al punto giusto. Non labbiamo mai pi trovato in tutto
lOman purtroppo. Grande stima a padre e figlio baristi! Alla luce del sole troviamo che la cittadina un p
migliore della prima impressione avuta la sera prima: il lungomare si presenta molto ampio e grazioso, il
vicino paesino al di la del ponte (sorry non ricordo il nome) molto pittoresco, con le sue rovine di
avamposti militari sulle colline. Da lontani vediamo il famoso cantiere dei dhow, con una di queste navi in
costruzione. Uscendo dalla cittadina non possiamo non passare accanto al suo castello (Al sineislah castle)
purtroppo aperto dalla domenica al gioved (essendo Sabato le porte eran chiuse). Riusciamo comunque a
girar intorno a tutte le mure, facendo numerose foto. Ora qui notiamo un particolare che sar molto evidente
nella successiva Nizwa: molti edifici antichi durante il restauro vengon pressocch ricostruiti da zero. Cos il
castello di Sur, cos come il forte di Nizwa o quello di Bahla, son stati rimessi a nuovo. Si vede che la
struttura antica ha delle mure pi moderne. Sempre in mattinata ci dirigiamo a Ras al Jinz, cos da lasciare i
bagagli in albergo. Siamo molto in anticipo rispetto allorario previsto di arrivo, ma il gentilissimo personale
ci permette di lasciar i bagagli nella nostra stanza. Cos liberi dai bagagli, zaino in spalla ci avviamo a far un
p di trekking nel wadi shab. Dobbiam riprender lautostrada per un tratto verso Muscat, poi si seguon i
cartelli direttamente sulla stessa, anche perch il parcheggio dellingresso del wadi sotto uno dei suoi
cavalcavia. Prendiamo la barchetta per raggiungere la sponda opposta al parcheggio (200 baisa a testa, poco
meno di 50 cents) e iniziamo a trekkare. Sar breve: il paesaggio meraviglioso, considerate che si dentro
un canyon quindi con pareti rocciose di lato e fiume e vegetazione allinterno. E veramente bellissimo
percorrerlo fino alla fine (ci voglion da 1 a 2 ore in base a quanto in fretta si va ed allenati si ). La strada ce
lha indicata un gentilissimo ragazzo locale, che poi s rivelato esser anche il barcaiolo del ritorno. Nelle sue
acque si pu nuotare tranquillamente, consiglio di arrivare alla fine perch oltre una bella piscina naturale,
attraversando una piccola grotta (meglio aver maschera e boccaglio e farla subacquee perch in apnea si
rischiano craniate pazzesche essendo molto stretta la parete fuori dallacqua) si arriva a delle cascatelle. Noi
non abbiam rischiato a passare perch pur essendo pochi metri, ci si mette nulla a mettersi in pericolo. Ci
siam goduti un bel bagno rinfrescante. Consigliatissimo!
Torniamo a Ras al Jinz, ceniamo nellhotel e ci prepariamo alla prima uscita serale. 2 parole
sullorganizzazione: lhotel fa parte del Visitor Center di questo complesso. Essendo anche centro di ricerca
lunico autorizzato ad esser cos vicino alla spiaggia (un 300 metri circa). Al suo interno presente anche
un museo sulle tartarughe marine che vedremo la mattina seguente. PER GLI OSPITI DELLA
STRUTTURA son inclusi nel prezzo la notte e 2 visite guidate, una alle 21 e laltra alle 4 di mattina. Inoltre
han la precedenza, rispetto a tutti gli altri gruppi provenienti dalle strutture vicine, sia nel tragitto fino alla

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spiaggia, sia nella visione delle tartarughe mentre depongono le uova. Aggiungo che la nostra visita serale
durata circa il doppio rispetto a quelle dei non ospiti. Da dire che la visita delle 4 di mattina SOLO degli
ospiti di Ras al Jinz. Coster di pi vero, ma consiglio vivamente di pernottare nella struttura e far la visita
cos come labbiam fatta noi, perch impagabile e non su questa che si deve risparmiare in questo
viaggio. Detto questo alle 21 usciamo con la nostra guida, un simpaticissimo ragazzo locale, molto preciso
nelle descrizioni ed anche pieno di spirito. Vediamo 3 o 4 tartarughe, chi intenta ancora ad uscir dal mare,
chi nella fase di deposizione (emozionante veder le uova fresche fresche) che gi in fase di coperture nido, la
guida ci ha spiegato tutto liter che fanno le mamme, dalla costruzione di nidi falsi per ingannare le volpi, al
fatto che aspettan alle volte anche giorni in mare prima di spiaggiarsi a deporre. La stagione ideale non
Marzo bens da Giugno/Luglio a Novembre, ma laverne viste almeno 4 stato un buon bottino. Dopo quasi
3 ore torniam nella struttura, dormiam circa 4 ore e alle 4 siam pronti alla seconda uscita. Siamo in 10 totale
(contro i circa 150 della sera prima divisi in parecchi gruppi e molto ben organizzati dalle guide). Ci dicon
che c una tartaruga ancora intenta a chiuder il nido quindi ci avviamo. Una volta trovata la osserviamo nel
suo iter di chiusura nido e di lento riavvicinamento al mare (per far 10 metri ci metton anche un quarto
dora). In acqua son dell schegge, ma sulla terra proprio no. E adesso arrivan le sorprese: la guida ci fa
riunire in cerchio e alla luce della torcia arriva uno dei suoi aiutanti e...ci mostra un piccolo!!! Stupendo
piccolo baby tartarughino! Lo seguiamo mentre saetta verso il mare. Poi la guida e altre 6 persone tornan in
hotel, inizia a sorger lalba ed inizian le vere emozioni: troviamo una mamma che con lo sfondo rosato
dellalba si avvia in mare. Poi da lontano scorgiamo una volpe che scappa, cerchiam sulla spiaggia e troviam
il nido su cui stava ravanando...con 3 piccoli ancora vivi! Come consigliato dalla guida, visto che inizia gi a
picchiare il sole, li raccogliamo delicatamente e li portiam al mare. Vedere (e sentire in mano) una vita cos
piccina che appena sente il mare inizia a dimenarsi come unossessa per raggiungerlo, non ha davvero
prezzo! Siam rimasti a guardarle mentre prendevan il largo, con tutti i gabbiani che cercavan di pescarle
(senza successo purtroppo per loro). Ormai in pieno sole (si son fatte le 6 abbondanti ormai) iniziam a
tornare allhotel, quando vediam verso uno dei nidi della sera e.. troviam ancora una mamma ritardataria
intenta a chiuder il nido!! Inutile dire che siam rimasti con lei finch non tornata in mare, stando molto
attenti a non disturbarla e tenendoci sempre a debita distanza e ,specialemente, dietro di lei. Difatti essendo
fondamentalmente sorde, non si senton ne disturbate ne in pericolo se non ti vedono. EMOZIONE
INDESCRIVIBILE! Restiam ancora un p a passeggiar sul bagnasciuga, battagliamo con qualche granchio
che non si vuole far fotografare (alla fine Guido vince la battaglia e qualche foto la fa) e poi diretti a far
colazione.

17 Marzo
Oggi ci aspetta il trasferimento da Ras al Jinz a Nizwa, la tappa pi lunga del viaggio. Poco da raccontare in
realt trattandosi di un trasferimento. Abbiam fatto diverse digressioni stradali cos da vedere pi paesaggi
possibili. Siam giunti nelle vicinanze del Wadi Bani Khalid senza soffermarci troppo per. Da notare un
interessante episodio occorso a Guido: siam alla ricerca delle pile per la mia macchina fotografica. Ci

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fermiamo in un piccolo spaccio in un borghetto sulla costa. Lui entra, il proprietario esce a chiaccherar con
un amico lasciando Guido solo nel negozio e fidandosi completamente. Alla fine dopo 2 parole, e scoperta la
nostra nazionalit lui ci saluta con un: Welcome to Oman. Che gente meravigliosa! Nel tardo pomeriggio,
arriviam a Nizwa e pernottiamo nella Majan Guest House dove staremo 2 notti. La sera ci facciamo un primo
giro perlustrativo di Nizwa, soprannominata la perla darabia, e si rivela esser davvero molto bellina.
Ceniamo nel ristorantino Al Zuhly, davanti alla piazza principale e molto rustico coi tavolini allaperto. Non
ricordo cosa abbiam mangiato ma era tutto ottimo ed economico. Caratteristico di questo locale che la
gente arriva in auto, clacsona e il cameriere va a prender le ordinazioni direttamente dal finestrino dellauto
parcheggiato. Molto pittoresco.

18 marzo
Tenedno Nizwa come base, oggi dedichiamo la giornata al passato. Ci aspettano i siti UNESCO di Bat e Al
Ayn, il Jabrin Castle ed il Bahla fort anchesso UNESCO. Abbiam provato anche ad andare alle Al Hoota
Caves trovandole per chiuse per restauri. Seguendo il fedele GPS usciamo da Nizwa e ci dirigiamo nel sito
pi lontano tra quelli appena menzionati: Al Ayn. E solo unomonimia, NON lAl Ayn che abbiam visto
negli Emirati pochi giorni prima. Le rovine di Al Ayn hanno una struttura molto simile ai nuraghi sardi.
Secondo le guide in questo sito ci sono i pi grandi e ben conservati che han trovato, mentre in quello di Bat
ce ne saran di pi piccoli ma in numero molto maggiori, sparsi in un raggio di diversi km. Le rovine di Al
ayn son state costruite su una collinetta facilmente raggiungibile che domina la valle attorno, a sua volta
circondata da colline pi alte. E un paesaggio surreale, molto silenzioso e isolato da tutto. Le rovine son
molto ben conservate ed affascinanti, le abbiam visitate in completa e totale solitudine, fatta esclusione di un
paio di lucertole che si crogiolavano al sole. La via pi veloce per arrivare alle rovine di Bat passa da circa
40km di sterrato in mezzo al nulla con le colline di sfondo. Irresistibile!! Rally favoloso e in poco siamo alla
ricerca delle rovine di Bat nellomonimo paese. Su un paio di colli ne scorgiamo qualcuno, ci
arrampichiamomfin dove possiam lasciar la macchina, poi a piedi. Di nuovo siam da soli assieme alla guida.
I vari resti si scorgono un p ovunque, su vari colli circostanti. La solitudine di questi siti ne d unatmosfera
quasi mistica. Attorno c pochissimo e,complice il caldo, si forman numerosi mulinelli di sabbia. Torniam
dalla stessa strada verso Al ayn, e li imbocchiamo la strada principale diretti a Bahla, sede dello straordinario
forte. Purtroppo causa restauri (e visto come sta venendo fuori capiamo subito che sar come a Sur, cio
pressocch rimurato dentro e fuori) si pu entrare solo per poco tempo il gioved, quindi ce lo troviamo
chiuso. Nonostante ci la sua maestosit si nota appena lo si vede e lopinione non cambia girandoci attorno
La cittadina di Bahla inoltre uno dei pochissimi esempi di citt murata ancora presenti. Difatti sia dal forte
che dalla strada si notan le antiche mura che circondan la citt, nonch le 2 maestose porte dingresso sulla
statale. Vicino al forte, seguendo i cartelli stradali, arriviamo al Jabrin Castle, antico castello ristrutturato e
da poco riaperto. Costruito nel 1675, durante la dinastia Yaaruba, oggi mostra come vivevan i reali
dellepoca. Il prezzo per entrare di 1 Rial a persona e una volta dentro, finalmente ci facciam unidea di
come vengan fuori gli edifici restaurati in Oman: la struttura inutile negare che sia bellissima nel suo antico

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splendore; certo si vede che i muri son da poco rifatti, quindi si perde un poco del suo antico fascino. Al suo
esterno si nota una della numerose piantagioni di palme. La successiva tappa sarebbero state le Al Hoota
caves, grotte estremamente affascinanti, ma, trovando tutto chiuso, decidiamo di tornare a Nizwa. Non
essendo ancora ora di cena decidiamo di farci un giro nel suo suggestivo souq per fare qualche acquisto,
naturalmente facendo della contrattazione unarte. Difatti contrattare obbligatorio e necessario, ed una volta
presa la mano diventa parecchio divertente, sia per lacquirente che per il venditore. 2 regole: in primis se si
inizia a contrattare una cosa, regola alla fine comprarla. Non esiste contrattare e poi mollare tutto. Secondo:
mantenere sempre unatmosfera rilassata e sorridente: far bene a tutti e alla contrattazione in se. Inoltre
consiglio di controllare sempre lo stesso prodotto in pi posticini cos da aver unidea dei prezzi di partenza e
della qualit stessa dei prodotti. Detto questo nel souq di Nizwa a ottimi prezzi ho preso 2 paia di orecchini
dargento (Nizwa famosa per la lavorazione dellargento) mentre il buon Guido ha portato a casa un
altrettanto bel braccialetto. Linterno del souq molto bello, in quanto racchiuso dalle antiche mura della
citt. Cena al fast food locale Hungry Bunny di fianco alla Majan guest house. Da provare.

19 marzo
Oggi ci attende il trasferimento a Muscat, che ovviamente non faremo dalle solite strade principali, bens,
essendo dotati di fuoristrada, sceglieremo la via delle montagne, i monti Hajar, pi lunga ma infinitamente
pi meravigliosa ed emozionante. Iniziamo dalla mattina: ci mancava la visita al Nizwa fort, meraviglioso
esempio di forte cittadino. Restaurato come il Jabrin Castle, si presenta in tutta la sua imponenza antica, pur
avendo muri nuovi. Nelladiacente museo viene ricostruita la storia di Nizwa, del suo forte (e viste le foto del
prima del restauro e dopo capiamo come la restaurazione completa fosse necessaria) e di tutto lOman
centrale. In tutto occupiamo un buon 2 ore. Ci facciamo un altro giretto nel souq, a questora in piena attivit.
Riusciamo a prender a buon prezzo 5 confezioni di datteri freschi (piaciuti tantissimo a tutti coloro cui li
abbiam regalati), osserviamo scene degne dei nostri stadi al mercato del pesce ed infine ci avviamo verso i
monti, diretti al Jebel Shams la cima pi alta dellOman (3075m). Noi abbiam usato lonnipresente GPS, ma
in realt ci son parecchi segnali stradali che indicano dove andare, anche perch alla fine la strada una sola.
Poco prima dellinizio delle salite, ci fermiamo ad ammirare un villaggio costruito in stile yemenita, fatto di
mattoni crudi di fango essicato, arroccato sul monte. Al-Hamra il suo nome e ci vivon circa 8000 persone,
specie nella parte un p pi nuova del villaggio Continuiamo a salire, la strada resta asfaltata ma si fa sempre
pi ripida, superiamo alcuni carretti che portan acqua che non riusciamo a capire come facciam a restar
accesi e proseguire. La strada a un certo punto diventa magicamente sterrata ma abbastanza larga per 2
fuoristrada. I paesaggi attorno a noi son sempre pi belli, paesaggi aspri e rocciosi ma assolutamente
affascinanti. Dopo circa un paio dore dallinizio della salita e delle curve arriviamo al meraviglioso Gran
canyon dArabia noto anche come Wadi Ghul! Ora io, personalmente parlando, ho avuto la fortuna di vedere
il fratello maggiore, il Gran Canyon in Arizona. Difficile fare un paragone perch quello dellArizona
molto pi maestoso, ma comunque questo merita una ottima valutazione. E davvero affascinante e c
pochissima gente, oltre ad una esigua recinzione che permette di vedere il canyon nel suo splendore.

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Allontanandosi di pochi metri dalla zona principale, possibile star da soli ad ammirare tutto il canyon, nel
silenzio della montagna e in compagnia di una paio di simpatiche capre...per chi fosse interessato nelle
vicinanze possibile lasciare la macchina e fare trekking nel canyon. Noi abbiamo evitato per mancanza di
tempo e attrezzature. Per tornare verso Muscat, ripercorriamo tutta la strada al contrario, ripassiamo vicino al
villaggio perduto, e fuori Nizwa imbocchiamo la strada che porta verso Muscat passando da Hat e dal Wadi
Bani Awf. La lonely planet definisce questa strada come difficile e devo dire che ha ragione, il che la rende
spettacolare ed affascinante. Fino a un certo punto la strada bella ed asfaltata, sale su una collina. Arrivati
al momenot dello scollinamento, la strada diventa sterrata, piccola ripida a una corsia e molto impegnativa.
Ma sia per me che adoro guidare, sia per i paesaggi in cui viaggiamo, lesperienza mozzafiato. Scendiamo
questo sterrato degno di un rally, superiamo il villaggio di Hat e la piccola oasi di Bilad Sayt cui si fan delle
foto bellissime, e ci inerpichiamo sullaltra parte dei monti, sempre sulla stessa strada sterrata e piccola, ma
stavolta in salita. Da vicino scorgiamo la Snake Gorge una gola molto profonda, paradiso degli scalatori, e
proseguiamo finch la strada non si fa pianeggiante...siamo arrivati nel Wadi Bani Awf. Molto suggestivo
guidare dentro il letto di un fiume, sempre nello sterrato ma almeno nel piano. Finalmente superiamo dei
lavori in corso per costruire una strada a scorrimento veloce e torniamo sullasfalto, direzione Muscat.
Muscat una citt estremamente lunga, circa 60 km, suddivissa in 3 grossi distretti: Muscat, Mutrah e Ruwi.
Noi abbiam alloggiato per 3 notti al Delmon hotel apartments trovandoci oggettivamente molto bene.
Appartamentino non nuovissimo ma pulito e molto spazioso. Siam arrivati alla sera cotti dal viaggio nei
monti quindi abbiam cenato nel ristorante dellhotel, tra laltro assai bene.

20 Marzo
Oggi giornata dedicata a Muscat e ad un p di relax. La prima tappa la grande moschea. Come quella di
Abu Dhabi, anche questa immensa e stupenda. C molta pi gente rispetto ad Abu Dhabi, il che rende
lesperienza un p pi turistica rispetto ad altre. Linterno della moschea presenta il pi grande lampadario
Swarowsky del mondo, nonch il secondo tappeto persiano pi grande del mondo dopo Abu Dhabi. Il
lampadario assolutamente favoloso, le foto parlan da se. Il resto della moschea anchesso notevole.
Riusciamo a passar anche un p di tempo allesterno della stessa, nei suoi grandiosi cortili ed arcate. Una di
queste anche la foto della copertina della Lonely italiana. Terminata questa lunga visita alla moschea,
decidiamo di concederci un p di relax in spiaggia. Il mare bello caldo, ma consigliano di restare in acque
basse perch qui le maree e le correnti sono molto strane ed imprevedibili, e non sono pochi gli episodi
spiacevoli accaduti negli anni. Il pomeriggio scorre beatamente. Verso le 17 riprendiam lauto e andiam in
centro a Mutrah, dove ci son il porto, la corniche e il famoso souq. Nel souq facciam giusto un giretto
perlustrativo in previsione del domani, dove dedicheremo molto pi tempo agli acquisti. Invece molto pi
interessante il giro che facciamo a piedi lungo tutta la corniche. E molto bella come passeggiata sul lungo
mare. Seguendola si arriva alla porta dingresso a Mutrah, circondata da avamposti sulle colline circostanti.
Non lontano sorgono i 2 forti principali di Mutrah: Jalali e Mirani che fan da sentinelle allingresso della

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citt e alla casa del sultano. A ridosso del porto invece troviamo il terzo forte di muscat che ne porta il nome.
Ad oggi una scuola daddestramento militare quindi non accessibile.

21 marzo
Oggi la giornata del souq. Verso le 10 siam allingresso nel souq resteremo fino circa alle 13. Numerosi
saran gli acquisti che facciamo, sempre portando avanti piacevoli contrattazioni. Usciamo molto soddifatti e
di nuovo decidiamo di regalarci un p di tempo e relax in spiaggia. Per la nostra ultima sera a Muscat,
decidiamo di trovare un ristorante di cucina tipica locale. Lo troviamo nella via parallela allautostrada, ricca
di ristoranti e centri commerciali, nonch di hotel. Non ricordo il nome purtroppo ma ricordo che abbiam
mangiato decisamente bene.

22 marzo
Di buonora partiamo per lasciar lauto allaeroporto, nel primo pomeriggio abbiamo il volo dellOman air
per Doha, dove faremo uno stopover di circa 36 ore prima di ripartire per Milano. Il volo scorre molto
comodo e veloce e verso le 15 siamo a Doha. Ne approfittiamo per un lungo giro (quasi 10km) sulla corniche
arrivando fino a downtown e sotto la skyline della stessa citt. Dalla corniche vediamo il museo darti
islamiche (cui dedicheremo molto tempo il giorno dopo) strapieno di gente. Anche la corniche piena di
gente essendo venerd. Arriviam sotto lo skyline allora di cena, mangiamo in un immenso centro
commerciale e via taxi torniam in albergo.

23 marzo
Giornata pi tranquilla a Doha. Oggi visitiamo il souq, una delusione rispetto a quello di Muscat, mentre una
visita la merita sicuramente il museo darti islamiche. Museo immenso che ripercorre tutta larte islamica
dallepoca egizia fino ad oggi. Un molto interessante viaggio nel tempo. Consigliato. A notte fonda abbiam il
volo per Milano, che scorre molto tranquillo e liscio, e poco prima delle 6 del mattino di Domenica 24
atterriamo a casa, con una bellissima esperienza alle spalle.

Considerazioni
Gli EAU e LOman sono 2 paesi che val la pena di visitare. Dubai ha poco bisogno di descrizioni ma un paio
di miti da sfatare: non una citt cara come sembra: mangiare costa molto poco, i prezzi aumentano un p
nei centri commerciali ma non di moltissimo. Girare in taxi costa pochissimo cos come fare acquisti al di
fuori delle grandi catene commerciali dove i prezzi son come da noi. LOman una terra stupenda, sta
crescendo in modo equilibrato e non eccessivo grazie al saggio intervento del sultano Bin Qaboos. Consiglio
di andarci prima possibile, ora che il paese non ancora meta turistica id massa. La gente si presenta aperta,
sorridente pur avendo meno di noi e felice di vivere.
Aeroporti: Doha un totale disastro, la politica che l'aeroporto silenzioso per cui non ci sono annunci se
non quelli che dicono che l'aeroporto silenzioso. Bisogna sempre star all'erta per capire quando imbarcarsi

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e dove. Inoltre i seggiolini sono sempre immancabilmente posti in modo da non vedere i monitor a meno che
non si sia dei gufi che giran il collo di 180 gradi. Il fatto che poi tutti i transfer ai voli siano fatti via bus
rende le cose pi scomode ancora (ci abbiam messo quasi 20 minuti ad arrivare al nostro aereo da Doha a
Dubai). Bagni introvabili!
L'aeroporto di Dubai immenso e molto meglio organizzato. Attenzioni perch i metal detector son iper
sensibili (sentono anche il metallo nelle stringhe delle scarpe per intenderci) per cui il controllo di sicurezza
pu diventar lunghetto. Il controllo passaporti all'arrivo lentino solitamente perch su ogni fila c' qualche
viaggiatore che ha qualcosa che non quadra con visto e passaporto.

Visti: fatti tutti all'arrivo. A Dubai gratis, idem in Oman se si arriva da Dubai, senn son 5 Rial se ci si
ferma meno di 10 giorni. A Doha di 25 euro da pagare solo con carta di credito.

Costi: in tutto abbiamo speso circa 2000 euro a testa voli, auto e hotel inclusi. Gli hotel gli abbiam prenotati
tutti via Booking.com, senza mai aver problemi. La visita al Burj Khalifa conviene comprarla dal loro sito in
anticipo (risparmio di quasi 80 euro). Il Burj al Arab va anch'esso prenotato direttamente presso di loro, sia
l'hotel che il ristorante. Abbiam invece mangiato dove capitava oppure cercando consigli dalla guida. Ras al
jinz va anch'essa prenotata direttamente sul loro sito, www.rasaljinz-turtlereserve.com prendendo accordi via
mail. Come guide ci siam affidati alla Lonely Planet, essendo ledizione di 2 anni prima ed essendo i 2 paesi
molto in espansione, alcune cose erano disaggiornate (specie in termini di ristoranti) ma ci siam ugualmente
trovati benissimo. Utilissimo il GPS sul cellulare invece. Conviene prender una sim locale, il prezzo molto
conveniente per chiamare in Italia. La benzina costa pochissimo, il nostro primo pieno stato di 73
litri...pagando 8 Rial!!! (17 euro) Conviene prender un 4WD perch la maggior spesa di noleggio
compensata dal fatto che certe strade si posson fare solo con quelli mentre una 2WD rischia di finir diretta
dal meccanico, con fine del risparmio. A Muscat bisogna aver lauto pulita! Lo so sembra assurdo ma una
delle regole etiche imposte dal sultano ed abbiam visto di persona la polizia fermare auto troppo sporche di
sabbia e polvere. Attenzione che ci tengon assai.

Detto questo rimarranno dentro di noi i territori desertici e aspri omaniti, in contrapposizione con i sorrisi e la
disponibilit della gente, una popolazione orgogliosa del proprio paese e delle proprie radici, ma anche molto
aperta verso lesterno, che non lesina sorrisi e calorosa accoglienza al viaggiatore errante ed avventuroso. Un
viaggio che serberemo sempre dentro di noi cos come il dolcissimo profumo di acqua di rosa ed incenso che
si sente appena si entra in qualche locale.

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DIARIO 2
Il nostro viaggio inizia a fine febbraio su un volo Roma-Dubai con la compagnia aerea Emirates. Ci attende
un Airbus 380, un bellissimo aereo a due piani, dove le 5 ore e mezza di volo trascorreranno veloci tra film,
musica e videogiochi, al punto che nostro figlio riuscir a non pronunciare la fatidica e consueta frase del
tipico bambino impaziente: quanto manca allarrivo?. Giunti a Dubai passiamo rapidamente i controlli dei
passaporti e troviamo la nostra valigia gi pronta sul nastro di consegna dei bagagli. Ci aspetta la navetta
dellhotel Premier Inn, posto quasi di fronte allaeroporto, in posizione comodissima visto che con le 3 ore di
fuso il nostro orologio segna gi mezzanotte passata e nostro figlio sta per crollare dal sonno. Il giorno
successivo ritiriamo la macchina che abbiamo noleggiato con Autoeurope richiedendo gi dallItalia il
seggiolino per il bimbo ed il navigatore. Purtroppo ci consegnano unauto priva di questi due accessori,
mettendoci un po' in difficolt. Riusciremo, comunque, ad imboccare la strada giusta verso Abu Dhabi,
prima tappa del nostro viaggio, tra lo sfrecciare di enormi suv e di lussuose auto che corrono sulle ampie
strade a 4 corsie per senso di marcia. Il tempo trascorre veloce, fuori del centro abitato vediamo dromedari
allo stato brado (che loro chiamano cammelli, ma hanno una sola gobba...) che camminano lenti tra vaste
distese di dune di sabbia e cespugli, moschee e abitazioni alternate a lunghi tratti di puro deserto.
Impieghiamo circa unora e mezza per raggiungere il Ferrari World Center (aperto da marted a domenica
dalle h.11 alle 20 e con parcheggio gratuito), ben indicato dalle indicazioni stradali, il paradiso del
divertimento per bambini e adulti appassionati di auto da corsa e della mitica rossa. Trascorriamo l tutto il
giorno, non ci lasciamo sfuggire quasi nessuna attrazione, io non ho il coraggio di affrontare la folle velocit
dellattrazione che simula laccelerazione di una vera Ferrari, mentre mio marito, che vorrebbe provarla,
desiste per la fila impressionante di persone in attesa. Ci limitiamo a guardare chi riuscito ad affrontare
questa incredibile prova! Il sole fuori splende alto nel cielo che sembra sempre poco limpido, ingiallito dalla
sabbia che vola impalpabile, ma che non crea nessun problema. A conclusione della giornata ci dirigiamo
verso il centro citt dove resteremo due notti nellhotel Royal International, vicino la Corniche, il lungomare
di Abu Dhabi. Svettano nel cielo grattacieli dalle forme pi avveniristiche, palazzi che sembrano volteggiare
su loro stessi, alcuni con forme oblique, altri arrotondate, altri ancora spigolosi e quasi in bilico, in un
perfetto equilibrio creato dalla fantasia di architetti ed ingegneri e dalle abili mani dei numerosi immigrati
asiatici che lavorano duramente sotto il caldo sole degli Emirati, vestiti nelle loro tute blu e avvolti nei
foulards che coprono totalmente i loro capelli e volti, lasciando solo lo spazio necessario agli occhi per
permetter loro di svolgere il duro lavoro senza ustionarsi e senza essere ricoperti dalla sabbia. Per certi versi
Abu Dhabi ci risulter essere pi decadente di Dubai o quanto meno la citt che manifesta i primi segni della
crisi edilizia, cosa che ci viene confermata da un cordiale ristoratore libanese. La speculazione comincia a
non dar pi grandi frutti, alcune costruzioni sembrano incompiute per mancanza di risorse, altre abbandonate
al lento degrado. Malgrado questo la citt vale comunque la pena di una visita, soprattutto per la grandissima
e bellissima Moschea bianca, visitabile anche dai non musulmani. Labbigliamento richiesto vieta
pantaloncini corti ad entrambi i sessi, minigonne, spalle e capo scoperti per le donne, per cui baster evitare
questi capi e portare con s un foulard per coprire i capelli per entrare senza alcun problema. In alternativa

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potrete fornirvi delle lunghe tuniche nere che vengono distribuite alle donne allingresso della moschea.
Diciamo che questo codice di comportamento per labbigliamento consigliato dovunque (ad eccezione del
capo coperto, che richiesto solo nei luoghi sacri), anche nei centri commerciali e nei ristoranti, soprattutto
per una forma di rispetto verso le loro tradizioni. Per pranzare e cenare ci affidiamo al caso, rimanendo
sempre soddisfatti e soprattutto incolumi da malanni intestinali. Si trovano piatti asiatici accanto a piatti
europei, tanta carne di manzo, agnello, pollo, riso cucinato in vari modi, ricche insalatone miste, pesce e
crostacei, frutta e meravigliose centrifughe di frutta dense di polpa di mango, ananas, fragola, kiwi e chi ne
ha pi ne metta (che consiglio vivamente di gustare). Persino la loro acqua in bottiglia, acqua desalinizzata
del mare, gradevolissima e poco costosa. I due giorni in citt volano, facciamo anche un giro al Mall del
centro di Abu Dhabi, non spettacolare come i centri commerciali che vedremo successivamente a Dubai.

Nei giorni seguenti ci trasferiamo a Dubai, allAtlantis the Palm, una follia che ci concediamo per 3 notti
regalando a nostro figlio la gioia di accedere giornalmente al parco acquatico Aquaventure e la visita agli
spettacolari acquari dellhotel. Soprassiedo sullovvia qualit della struttura, segnalando solo che le piscine
dellhotel e quelle del parco dedicate ai bambini sono con acqua riscaldata (il bagno al mare proibitivo in
febbraio, lacqua gelida). Consigliatissima un protezione solare elevata perch il sole di quella latitudine
ustiona! Per quanto in questi giorni mi sia abituata a vedere donne velate, col capo interamente coperto,
talvolta con i soli occhi visibili, fatico ad accettare che questo tipo di abbigliamento venga anche utilizzato a
bordo piscina, tra tranquilli mariti arabi in bermuda e silenziose mogli arabe completamente celate. Guardo i
loro bambini e le bambine, ancora libere di portare il costumino-slip e penso a quando, tra pochi anni,
quellimmagine disinibita rester ferma solo tra le foto del loro album di famiglia. Diversit tra due mondi
che stridono in questa citt cos evoluta e tecnologica. A Dubai meritano di essere visti il Dubai Mall,
limmenso e scenografico centro commerciale dove si trovano le pi grandi firme e lacquario pi grande del
mondo, e lo spettacolo offerto dai giochi dacqua della laguna esterna al centro stesso, che a partire dalle h.
19,30 deliziano ogni 30 minuti gli spettatori con una diversa sequenza di spruzzi e luci al ritmo di successi
musicali arabi e internazionali. Molti ristoranti che affacciano sulla laguna offrono lo spettacolo dai tavoli
posti sulle rispettive verande, ma sono ovviamente cari ed a men fisso. In ogni caso, lo spettacolo visibile
gratuitamente da ogni punto del bordo laguna, basta ritagliarsi uno spazio tra la folla. A fianco del Dubai
Mall svetta il grattacielo pi alto del mondo, il Burj Khalifa, dalla sottile silhouette a forma di fiore a tre
petali. La parte pi antica della citt si sviluppa lungo il creek, le cui rive sono attraversabili con le tipiche
imbarcazioni di legno che al costo di 1 dirham (20 centesimi) traghettano le persone verso il cuore dei souk
delle spezie e delloro. Nelle vetrine stracolme di oggetti preziosi troverete oro di 18 e 24 carati, questultimo
facilmente riconoscibile dal colore molto pi scuro e solitamente con lavorazione opaca. Se desiderate fare
acquisti nei souk ricordatevi di contrattare, scenderanno anche di molto sul prezzo proposto, qui usa cos. E
questa la parte popolata da abitazioni basse e pi decadenti, ma proprio per questo pi interessanti da vedere,
pi vicine allanima di un tempo che fu di questa metropoli, evolutasi nei secoli grazie alla ricchezza portata
dai pozzi di petrolio e nata alla fine del 1700 con lo stabilirsi dei nomadi del deserto. Si possono ancora

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vedere parti di antichi muri costruiti con enormi fossili di conchiglie e sabbia. Per rituffarsi nella modernit
basta fare un salto al Mall of the Emirates, altro grande centro commerciale, dove potrete anche osservare il
divertimento degli sciatori arabi dalle vetrate della famosa pista da sci artificiale. Degna di nota anche la
famosa struttura della Vela, lhotel a 7 stelle di Dubai con la tipica forma bombata, che potrete fotografare
percorrendo la Jumeirah Road. Vorrei soffermarmi su alcuni ristoranti in cui abbiamo pranzato o cenato,
trovandoci bene:
Pars restaurant (iraniano) nel Mall of the Emirates, Arz Lebanon (catena libanese conosciutissima
dai residenti, presente in vari punti della citt, noi siamo stati in quello sulla Jumeirah Road),
Barracuda (ristorante di pesce sulla Jumeirah Road). In ogni caso potete spaziare sui vari tipi di
cucina e sulla numerosa quantit di locali disponibili dentro e fuori i centri commerciali. Dubai una
citt tranquilla, potete girare indisturbati anche con i bambini che sicuramente impazziranno di gioia,
colpiti da mille attrazioni e novit e verso i quali c un rispetto immenso. Nei ristoranti, ad esempio,
non sono mai (e sottolineo mai) mancati fogli da colorare, regalini, men appositi per loro e grandi
sorrisi affettuosi da parte dei camerieri e degli inservienti degli alberghi. Di Dubai rester il ricordo
di una citt pulitissima, dove non troverai un pezzetto di carta a terra nemmeno cercandolo, curata
nei dettagli allo spasimo, dove lerba e le aiuole fiorite vengo fatte crescere dove nulla potrebbe
crescere, dagli spazi immensi e dalla velocit folle dei suoi autisti, abitata da gente che suda e da
gente che sfoggia, da immigrati che lavorano sodo per mandare i soldi a casa e da opulenti arabi che
al polso indossano Rolex tempestati di brillanti, da donne velate (e truccatissime) con borse griffate,
scarpe da copertina e gioielli da capogiro. Un mondo vario, un mondo quasi irreale, il ricco mondo
degli Emirati.

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