You are on page 1of 10

Breve storia della musica, di Angela Molteni http://www.juppavitale.it/storia_musica.

htm#12

L'Associazione Musicale "Juppa Vitale" ringrazia l'autrice per l'autorizzazione alla


pubblicazione"

Una breve, anzi brevissima,


storia della musica
di Angela Molteni
Home Page

Milioni e milioni di anni fa, quando il nostro pianeta era appena nato e l'Uomo non ne aveva ancora calcato il suolo, gi esistevano
le voci della natura che riempivano l'aria con i loro molteplici suoni dai timbri diversi. Gli uccelli cantavano all'ombra delle immense
foreste; i giorni, le notti si susseguivano con il loro ritmo regolare e continuo; la grande armonia dell'universo governava ogni
I primi strumenti cosa. La musica, dunque, l'eterna musica della natura, fatta di suoni, ritmi, melodie, armonie e timbri, esisteva
gi. Poi, dopo una lentissima e costante evoluzione, apparve l'Uomo: la sua unica forza era costituita
La musica nelle civilt del
dall'intelligenza che lo rendeva capace di comprendere l'ordine del mondo in cui viveva e di fabbricarsi i mezzi
passato che gli avrebbero permesso di sopravvivere, ma anche, spesso, di prendere il sopravvento sulle forze ostili che lo
La musica al tempo dei Greci e circondavano. Egli modell la propria voce imitando il grido degli animali che voleva attirare
nei propri tranelli, studi il ritmo delle stagioni per comprendere le abitudini degli uccelli
dei Romani migratori, per prevedere lo spuntare dei frutti selvatici, per fortificare i ripari per far fronte alle
Il Medioevo grandi tempeste, scrut le leggi che governavano la natura per carpirle quei segreti che gli avrebbero permesso
di rendere pi agevole e sicura la propria esistenza. Nessuno pu dire con certezza quali furono le prime
L'et barocca
manifestazioni musicali dell'uomo: si possono per fare congetture in base allo studio di popoli primitivi che
La nascita del melodramma ancora vivono nella nostra epoca: presso queste popolazioni la prima espressione musicale il ritmo, che viene
espresso con le mani, con i piedi, con i sassi, con gli utensili di lavoro. Il canto che spesso si accompagna a questo ritmo fatto
Bach e Hndel
solamente di brevi sillabe gutturali, di grida inarticolate che sono espressione di sentimenti: gioia, dolore, paura, incitamento
Le origini del Classicismo eccetera.
L'et classico-romantica
La musica nell'Ottocento

La rivoluzione di Beethoven
I primi strumenti. Non difficile rintracciare le origini degli strumenti musicali. Dalle grosse conchiglie marine, dalle corna degli
Il Romanticismo
animali uccisi, dalle canne vuote nacquero i primi strumenti a fiato. I primi strumenti a corda furono invece gli stessi archi con i
L'opera in Italia e in Europa quali i cacciatori e i guerrieri scagliavano le loro frecce. Servendosi di tronchi cavi di alberi l'uomo impar a costruirsi i primi
La rivoluzione romantica: Verdi e strumenti a percussione. Pi tardi l'uomo perfezion la canna del proprio flauto, rendendola capace di produrre suoni diversi,
aggiunse altre corde al proprio arco, creando cos le prime arpe e quando impar a lavorare i metalli si fabbric le prime trombe.
Wagner Non pi allora gridi gutturali e colpi sordi e indistinti, ma la possibilit di creare vere e proprie melodie e di accompagnarle con
Il tardo Romanticismo suoni sempre pi complessi. Questo processo si svolse nel corso di migliaia di anni poich lungo e faticoso fu il cammino dell'Uomo
attraverso le varie epoche che segnarono il suo cammino nella storia delle civilt..
Il Novecento: la societ e la
cultura
L'Impressionismo e il Verismo

1 di 10 22/07/17, 17:30
Breve storia della musica, di Angela Molteni http://www.juppavitale.it/storia_musica.htm#12

La scuola viennese La musica nelle civilt del passato. Presso i popoli pi antichi la musica veniva utilizzata prevalentemente nell'ambito di
cerimonie religiose. In Egitto, per esempio, i sacerdoti si tramandavano musiche sacre per accompagnare riti magici o propiziatori.
Il jazz
Gli Egizi cantavano e danzavano accompagnandosi con arpe, flauti, cimbali durante le processioni
Altre esperienze musicali e destinate al culto pubblico. La musica era considerata un dono prezioso degli dei, fonte magica di
compositori del Novecento letizia e di serenit. In Mesopotamia avvenne lo stesso, pur essendosi sviluppato un sistema di
scrittura avanzato. La musica ebraica particolarmente importante per l'influenza che avr. Gli Ebrei
La musica del periodo pi attribuivano al canto un'enorme importanza nel campo spirituale. Sotto il regno di Davide le cerimonie
recente erano imponenti e ad esse prendevano parte migliaia di coristi che accompagnavano il loro canto con
gli strumenti musicali che Davide stesso aveva fatto costruire. L'esperienza musicale ebraica,
Musica concreta e musica attraverso la produzione di salmi, crea di fatto le basi di quello che diventer il canto gregoriano. Alcuni
elettronica documenti dell'antica musica cinese giunti fino a noi permettono di stabilire che, fin dall'antichit pi
remota, questo popolo impieg per la sua musica una caratteristica scala di cinque suoni (corrispondenti agli attuali fa sol la do re
= scala pentafonica): tali suoni corrispondevano rispettivamente all'imperatore, ai ministri, al popolo, ai servizi pubblici e ai
prodotti della terra e del lavoro. I Cinesi costruirono diversi tipi di strumenti: timpani, tamburi, campane, flauti, liuti. Caratteristico
il king formato da pietre sonore fissate a un telaio di legno, percosse mediante martelletti. Gli Indiani coltivarono la musica fin
dai tempi pi antichi. Ebbero una musica religiosa e una profana destinata ad allietare i banchetti, per accompagnare le danze o le
rappresentazioni teatrali. Tra i vari strumenti indiani (tam-tam, flauti, oboi, trombe) tipici sono la vina, caratteristico strumento a
corde munito di due casse armoniche formate da zucche vuote e inoltre la ravanastra, il sarangi, il sitar, strumenti ad arco che si
possono considerare i progenitori del violino.

La musica al tempo dei Greci e dei Romani. Sull'esperienza delle altre civilt, soprattutto quella egizia e quella indiana, la viva
genialit del popolo greco seppe creare le basi teoriche e pratiche da cui si svilupp in seguito tutta la musica dei paesi occidentali.
In Grecia la musica era considerata uno dei mezzi pi efficaci per l'educazione morale e intellettuale dei cittadini e faceva parte
perci dell'insegnamento scolastico. Gli strumenti nazionali con i quali si accompagnavano il canto dei poeti e i cori delle tragedie
greche furono: la lyra, formata da un guscio di testuggine che recava alcune corde di budello tese sulla sua cavit, e l'auls, una
sorta di flauto a doppia canna. Della musica su cui venivano cantate le diverse composizioni ci giunto pochissimo: fra gli esempi
pi belli due inni di Delfi risalenti al II secolo a. C. Anche nell'antica Roma la musica ebbe una importante funzione, soprattutto
quale accompagnamento nelle feste religiose. I Romani non ebbero uno stile musicale proprio, ma seppero piuttosto adattare,
fondere e sviluppare gli stili delle diverse civilt con le quali venivano a contatto. La musica fu per utilizzata dai Romani per
rallegrare riunioni e intrattenimenti familiari, oppure per accompagnare le evoluzioni dei commedianti o per allietare i sontuosi
festini dei patrizi. Tipici strumenti romani furono la tuba e la buccina, usati esclusivamente a scopi militari per dare segnali alle
truppe, incitarle al combattimento o accompagnare imponenti marce trionfali.

Il Medioevo. Il cristianesimo primitivo, privo di una forte autorit centrale, ispirandosi a elementi musicali di aree diverse
(Oriente, Africa, Europa) d vita a liturgie differenti. Il canto gregoriano, una delle prime e pi importanti forme di canto religioso,
deriva da quella unificazione liturgica portata a termine dalla Chiesa di Roma dopo il pontificato di Gregorio I. A fine millennio un
pi vivace clima culturale porta alla nascita di una nuova forma musicale religiosa che sopravviver per almeno due secoli: il
dramma liturgico. Il suo intento principale far rivivere i momenti pi significativi della storia cristiana narrandoli, e
successivamente rappresentandoli, in una forma facilmente comprensibile dal popolo. Per circa un millennio il canto
gregoriano costitu comunque l'unica espressione musicale degna di rilievo; dopo l'anno Mille venne acquistando
importanza anche la musica profana. Nell'intento di arricchire la struttura melodica del canto gregoriano, verso il X
secolo, in particolare a Parigi (Scuola di Notre Dame, cosiddetta perch sorta presso la Schola cantorum della

2 di 10 22/07/17, 17:30
Breve storia della musica, di Angela Molteni http://www.juppavitale.it/storia_musica.htm#12

cattedrale di Notre Dame, allora in costruzione) e a Limoges (Abbazia di Saint-Martial), si compiono i primi
esperimenti che consentiranno di gettare le fondamenta teoriche dalle quali pot svilupparsi la polifonia successiva.
l'inizio di una nuova era musicale caratterizzata da un tipo di canto in cui si sovrappongono pi linee melodiche
(due o pi voci eseguono contemporaneamente differenti melodie formanti un insieme armonico). Accanto alla musica religiosa,
come si accennato, si sviluppa una produzione musicale profana. In Francia, i trovatori al sud e i trovieri al nord,
allietano le corti con melodie celebranti l'amor cortese. Lo stesso faranno un po' pi tardi in Germania i
Minnesnger. Fra le forme pi importanti diffuse da trovatori e trovieri si ricordano la chanson in Francia e i Lied in
Germania. Sulle basi delle elaborazioni polifoniche della Scuola di Notre Dame, nel secolo XV sorge la Scuola
fiamminga da cui trarranno origine i grandi capolavori del Cinquecento. Mentre a Parigi nascono le prime forme
polifoniche, in Italia il canto monodico raggiunge una delle sue espressioni pi elevate con la lauda, canzone
popolare di ispirazione religiosa nata in seno alle comunit religiose dell'Umbria. Nella Firenze del Trecento
fioriscono, per opera di valenti musicisti tra i quali primeggia Francesco Landino (1335-1397), le prime forme
polifoniche profane: il madrigale, la caccia, la ballata. Nel corso del XIV secolo in Francia e in Italia si afferma l'Ars
nova, dal titolo del trattato di Philippe de Vitry Ars nova musicae, in cui la nuova musica viene contrapposta a quella dell'Ars
antiqua. Le maggiori novit di questa produzione risiedono nel pieno sviluppo della pratica polifonica, nella grande variet ritmica,
nell'utilizzo delle pi recenti e complesse notazioni e soprattutto nel deciso favore riservato alle gi citate composizioni profane del
madrigale, della caccia e della ballata. In particolare l'Ars nova italiana, a differenza di quella francese, intellettuale e complessa,
assume le caratteristiche principali del dolce stil novo, emergendo per semplicit, genuinit e freschezza. Gli inizi del XV secolo
vedono la fioritura in Belgio e in Olanda della cosiddetta Scuola fiamminga. Raccogliendo l'eredit dell'Ars nova francese, i maggiori
esponenti di questa scuola (tra cui Dufay e Ockeghem) coltivano tecniche polifoniche arricchite dall'utilizzo di un numero sempre
crescente di voci e di un elaborato contrappunto.

Let barocca. Mossi dal desiderio di far rivivere musicalmente l'antica tragedia greca, verso la fine del Cinquecento, a Firenze, un
gruppo di letterati e musicisti si riunisce dando vita alla cosiddetta Camerata fiorentina. La Camerata,
partendo dallo sviluppo degli intermedi (intermezzi), momenti scenici e coreografici posti all'interno di
una rappresentazione teatrale, porta a termine una vera e propria rivoluzione che, contro il polifonismo
contappuntistico dell'Ars nova, rivaluta il discorso monodico dando vita al "recitar cantando", linguaggio
melodico di chiara e semplice comprensione. Il centro di attrazione dei musicisti si sposta, nel
Cinquecento, dalla Francia e dalle Fiandre all'Italia. Le forme della polifonia sacra (messe, mottetti
eccetera) toccano in questo secolo un'alta perfezione, ma accanto a esse maturano anche quelle della
polifonia profana. Nasce infatti una nuova forma di madrigale, dovuto alla fusione della frottola (canzone
d'amore) con la polifonia dei maestri franco-fiamminghi. Il testo, sotto l'influenza dei grandi poeti del
Quattrocento e Cinquecento, diventa elegante e raffinato. Il pi grande polifonista del Cinquecento fu
Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594). Scrisse esclusivamente musica sacra e per sole voci senza accompagnamento
strumentale (cori a cappella). Nel Cinquecento, l'organo il protagonista della nascita della musica strumentale, che ebbe in
Girolamo Frescobaldi (1583-1643), compositore di canzoni, toccate, partite eccetera, uno dei pi insigni capiscuola..

La nascita del melodramma. La ricerca degli antichi valori classici focalizza l'attenzione di compositori e teorici sulla nuova forma
del dramma per musica imperniata sul ripristino, anche scenico, degli schemi dell'antica tragedia greca. Questi drammi, totalmente
sostenuti da uno scarso accompagnamento musicale e costruiti sul recitar cantando, sono le radici da cui si svilupper
successivamente il melodramma di Claudio Monteverdi (1567-1643), frutto della ricerca stilistica concentrata su una maggior
aderenza della musica al senso del testo. L'avvento dell'ideale barocco, nel XVII secolo, eleva la musica a disciplina eccelsa

3 di 10 22/07/17, 17:30
Breve storia della musica, di Angela Molteni http://www.juppavitale.it/storia_musica.htm#12

ponendola al centro di numerosi studi e trasformazioni (prima fra tutti lo sviluppo del melodramma monteverdiano) che conducono
non solo alla nascita dell'opera, ma anche alle evoluzioni tecniche operate dalle grandi tradizioni liutistiche di Stradivari, Amati e
Guarneri. Il violino, il flauto, l'organo e il clavicembalo sono gli strumenti che dominano la scena musicale del Seicento italiano ed
europeo attirando l'attenzione dei maggiori musicisti dell'epoca. grazie a questa evoluzione tecnico-artistica che il panorama
musicale barocco si arricchisce di nuovi generi come l'opera, il concerto, l'oratorio e la cantata. Nel Seicento, dominano la scena
Arcangelo Corelli (1653-1713), ritenuto il grande fondatore della moderna tecnica violinistica e Giacomo Carissimi (1605-1674),
provetto organista, compositore di numerosi oratori. Tra Seicento e Settecento Antonio Vivaldi (1678-1742), oltre a perfezionare la
tecnica violinistica, compose pi di cinquecento opere strumentali: le pi significative sono i concerti, che hanno il merito di aver
posto le basi strutturali del concerto moderno, dando rilievo alla parte solistica e stabilendo la classica divisione in tre tempi
(Allegro-Adagio-Allegro). Del primo Settecento invece Giovan Battista Pergolesi (1710-1736), autore di numerose opere tra cui
spiccano lo Stabat Mater e l'intermezzo comico La serva padrona.

Bach e Hndel. La vita musicale europea tra Seicento e prima met del Settecento gravita attorno alle grandi
figure di Bach e di Hndel, che incarnano splendidamente, sia nel carattere sia nella produzione, l'ideale
barocco a cui tutti i compositori del tempo fanno riferimento. Johann Sebastian Bach (1685-1750), organista e
clavicembalista di raro valore, uno dei pi grandi compositori di tutti i tempi. Tra le sue opere pi
significative: la Messa in si minore, la Passione secondo Matteo, la Passione secondo Giovanni, il Clavicembalo
ben temperato, i Concerti brandeburghesi e, inoltre, Corali, Cantate, interi cicli organistici e clavicembalistici.
Nell'arte perfetta di Bach confluiscono tutte le esperienze precedenti, fondendosi in modo mirabile: la
tradizione polifonica, la monodia, l'armonia, la moderna tonalit. Georg Friedrich Hndel (1685-1759), autore
di musica da camera e per organo e di melodrammi, noto soprattutto per uno dei suoi 23 oratori, il celebre
Messia.

Le origini del Classicismo. Nel Settecento, Christoph Willibald Gluck (1714-1787) intraprese la riforma del melodramma,
spogliandolo di tutto ci che serviva da pretesto per una pura esibizione di virtuosismo e facendo s che musica e canto
esprimessero invece i sentimenti e la vicenda che si svolgeva sulla scena. A partire della seconda met del Settecento si assiste a
un rinnovamento totale dei valori artistici barocchi che culmina in quello che verr definito periodo classico. Massimi esponenti di
questa nuova corrente musicale, caratterizzata dal trionfo della forma sonata e della moderna sinfonia, sono Haydn e Mozart che
pi di altri comprendono il bisogno di equilibrio artistico, inteso come supremo ideale compositivo, e la necessit di riconquistare
quelle regole fisse spazzate via dagli sconvolgimenti barocchi. Franz Joseph Haydn (1732-1809) organizz definitivamente la forma
sonata: nelle numerose sinfonie, sonate e quartetti vi sono le prime, compiute realizzazioni di questa forma.
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) considerato il rappresentante pi geniale della seconda met del
Settecento e certo una delle maggiori personalit della musica occidentale. Egli ha saputo unificare le
esperienze pi diverse, dimostrandosi sensibile soprattutto all'influenza della scuola italiana. Pronto ad
accogliere i pi diversi contributi, Mozart sa assimilarli e rinnovarli in uno stile in cui domina una squisita
perfezione, unita a una segreta malinconia che si far, col tempo, sempre pi struggente e drammatica.
Mozart ha scritto, nella sua breve vita, moltissime composizioni, dalle opere
teatrali (come Nozze di Figaro, Don Giovanni, Flauto magico) alle sinfonie, dalle
musiche per danza ai quartetti, dalla musica sacra alle sonate e concerti per
pianoforte e per violino. Figure cardine del Classicismo tedesco ed europeo,
Mozart e Haydn pi dei loro contemporanei seppero cogliere la lezione stilistica
del loro tempo. Se Mozart squarcia qualsiasi canone barocco componendo opere estremamente nuove

4 di 10 22/07/17, 17:30
Breve storia della musica, di Angela Molteni http://www.juppavitale.it/storia_musica.htm#12

sotto il punto di vista drammatico e tecnico, ad Haydn, pi concentrato sulla produzione sacra e
sinfonica, va riconosciuto il merito di aver trovato il giusto equilibrio tra riflessione e improvvisazione.

L'et classico-romantica. Con l'avvento del Classicismo e del suo ordine logico, che di fatto aveva escluso dall'opera seria ogni
intrusione buffa, il comico deve trovare una propria forma di espressione. Nasce cos l'opera buffa, genere musicale destinato a
irrompere violentemente nel panorama musicale di fine Settecento. Caratterizzata da storie intricate e personaggi
schietti, trover i suoi pi alti rappresentanti in Pergolesi, Paisiello, Cimarosa e pi tardi in Gioacchino Rossini
(1792-1868). Tra i capolavori di quest'ultimo: Il Barbiere di Siviglia, Guglielmo Tell, La gazza ladra, Cenerentola,
L'Italiana in Algeri, Mos, Il viaggio a Reims. Contrariamente a quanto succede negli altri Paesi europei, in Italia il
passaggio fra Classicismo e Romanticismo non avviene in modo secco e definito. Utilizzando melodie arricchite da
un'orchestrazione ricca e importante, la musica italiana, cui tutti si ispirano, la prima a dare libera espressione alle
proprie emozioni. Pionieri di questa rivoluzione sono Cherubini, di cui Beethoven riprender certi slanci emotivi, e
Clementi, che approfondisce in maniera sensazionale le capacit espressive del pianoforte, strumento principale
della prossima esplosione romantica.

La musica nell'Ottocento. Nell'Ottocento la musica diviene patrimonio di tutti coloro che per cultura e condizioni economiche
sono in grado di accoglierne il messaggio artistico. Il musicista, a sua volta, si libera della sudditanza nei confronti dei munifici
signori, e conquista quella libert che uno dei segni distintivi dell'arte moderna. Se la musica sinfonica e da camera rimangono
patrimonio dei ceti elevati, la musica operistica attira a s grandi masse popolari. Il melodramma diviene, specie in Italia, la forma
di spettacolo pi diffusa e pi amata. Nell'Ottocento si moltiplicano inoltre i luoghi di divertimento (sale da ballo, caf chantant) in
cui la musica interviene con le funzioni meno impegnative di divertire e di accompagnare la danza. La musica "leggera" diviene un
fenomeno pubblico e commerciale, che avr ancor pi rilevanza nel Novecento, anche per la progressiva funzione che assumeranno
nel secolo XX la radio e la televisione. N vanno dimenticate altre fondamentali occasioni di vita musicale: la lotta politica, la
guerra e sul finire dell'Ottocento anche la protesta sociale e l'organizzazione delle masse lavoratrici. Le esperienze che si
determineranno in questi ambiti daranno vita a significativi eventi musicali.

La rivoluzione di Beethoven. L'impulso romantico, che si era gi timidamente affacciato alla ribalta
musicale italiana nel XVIII secolo, trova realizzazione completa nella produzione sinfonica di Ludwig van
Beethoven (1770-1827). Erede del classicismo viennese di Haydn e Mozart, egli allo stesso tempo
l'interprete appassionato di un'epoca di cambiamenti e di tensioni. I due motivi fondamentali che Beethoven
esprime nella sua musica sono il dolore della vita e la tensione eroica intesa a superarlo. Di qui l'aspetto
drammatico che si riscontra in tante sue composizioni, e che si manifesta tipicamente nella nuova concezione
della forma sonata, caratterizzata da un forte contrasto fra i due temi sui quali essa si va sviluppando. Le
innovazioni beethoveniane, non solo tecniche ma anche stilistiche, concludono e completano un'evoluzione
che vede la musica, nella fattispecie la sinfonia, diventare l'espressione pi elevata di un rapporto, quello fra
musicista e uomo, ricco di contrasti e armonie. Fra le opere principali di Ludwig van Beethoven vanno ricordate le nove sinfonie, le
sonate per pianoforte, i concerti per pianoforte e orchestra, i quartetti, la Missa Solemnis, l'opera lirica Fidelio.

5 di 10 22/07/17, 17:30
Breve storia della musica, di Angela Molteni http://www.juppavitale.it/storia_musica.htm#12

Il Romanticismo. Con Beethoven termina l'et classica, e si apre un nuovo periodo dell'arte musicale, che partecipa agli
ideali e allo spirito del Romanticismo. Il Romanticismo strumentale si sviluppa soprattutto nei paesi germanici, sia per la
particolare intensit che in essi assume la cultura romantica, sia per la presenza di una eredit assai pi forte, nell'ambito
sinfonico-cameristico, di quella che si riscontra in Paesi latini come l'Italia, ove invece il melodramma a primeggiare. Si
ricordano alcuni compositori di questo periodo: Franz Schubert
(1797-1828), autore di bellissimi Lieder, di sonate e brani per pianoforte
(Improvvisi, Momenti musicali), di nove sinfonie, tra cui spiccano la
Quarta (Tragica) e la Nona (Incompiuta); Felix Mendelssohn-Bartholdy
(1809-1847). Tra le sue composizioni pi celebri, le poetiche Romanze
senza parole per pianoforte, il Sogno di una notte di mezza estate, il
Concerto in mi minore per violino e orchestra; Robert Schumann (1810-1856). Tra le sue opere, molti pezzi pianistici, quattro
sinfonie, il Concerto in la minore per pianoforte e orchestra; Niccol Paganini (1782-1840), considerato il pi grande violinista
di tutti i tempi. Tra le sue composizioni: i Capricci e il Concerto n. 1 in re maggiore per violino e orchestra; Fryderyk Chopin
(1810-1849). Ricca di fantasia melodica e di originalit armonica e costruttiva, la sua musica ha dato un contributo essenziale
all'affermazione del pianoforte quale strumento di espressione poetica; Franz Liszt (1811-1886). Ha dato un importante
contributo allo sviluppo tecnico del pianoforte. Sono note le sue Rapsodie ungheresi, il Mephisto valzer e gli Studi
trascendentali (per pianoforte). Ha composto anche poemi sinfonici come Orfeo, Mazeppa e Tasso; Hector Berlioz (1803-1869)
si dedic prevalentemente al genere sinfonico e diede un grande impulso allo sviluppo dell'orchestra, di cui valorizz timbri ed
effetti, portandola talora a proporzioni gigantesche. Tra le sue opere:
Sinfonia fantastica, La dannazione di Faust, il Carnevale romano;
Johannes Brahms (1833-1897) fu per alcuni anni allievo di Schumann.
Rimase ancorato tenacemente agli schemi severi della tradizione classica.
Scrisse prevalentemente musica sinfonica e da camera, tra cui: quattro
sinfonie, l'Ouverture tragica, le Danze ungheresi, i due Concerti per
pianoforte e orchestra, il Concerto per violino e orchestra, lo splendido Requiem tedesco; Ptr Ilic Cajkovskij (1840-1893), uno
dei pi grandi compositori di musica strumentale dell'Ottocento. celebre la sua Sesta sinfonia (Patetica). Ma oltre alle sei
sinfonie lasci numerose composizioni: concerti per pianoforte e orchestra, balletti (Lo Schiaccianoci, Il lago dei cigni, Giulietta
e Romeo), opere (La dama di picche); Gustav Mahler (1860-1911), compose musica sinfonica (dieci sinfonie) e numerosi
Lieder. La sua opera fu feconda di stimoli decisivi per Berg e Webern e, in minor misura, per Schnberg. Grande direttore
d'orchestra, ebbe una fama mondiale straordinaria.

L'opera in Italia e in Europa. In Italia (paese privo di una vera e propria tradizione sinfonica) i compositori trovano nell'opera il
genere a loro pi confacente per dar sfogo alla grande passione, nota caratteristica del Romanticismo. La drammaticit della
musica e l'immediatezza del testo, attraverso il racconto di vicende sempre pi esasperate, determinano la fortuna del
melodramma italiano che trover in Gaetano Donizetti (1797-1848), Vincenzo Bellini (1801-1835) e Giuseppe Verdi (1813-1901) i
suoi massimi esponenti. In Francia, il melodramma avr il suo massimo esponente in Georges Bizet (1838-1875) che con il suo
capolavoro, Carmen, precorrer di mezzo secolo la nascita dell'opera verista, imperniata su fatti e situazioni della vita quotidiana (e
di cui gli autori pi noti saranno Giacomo Puccini, Ruggero Leoncavallo, Pietro Mascagni). Il pi grande compositore russo
dell'Ottocento Modest Musorgskij (1839-1881). La sua musica spontanea e profondamente realistica; le sue pagine pi belle
sono quelle ispirate dalla tenerezza e dalla piet per gli umili e i sofferenti. Tra le sue opere: Kovancina, Una notte sul Monte Calvo,
Quadri di un'esposizione. Il suo capolavoro l'opera in quattro atti Boris Godunov, divenuta celebre dopo la sua morte.

6 di 10 22/07/17, 17:30
Breve storia della musica, di Angela Molteni http://www.juppavitale.it/storia_musica.htm#12

La rivoluzione romantica: Verdi e Wagner. Verso la seconda met dell'Ottocento, la corrente romantica si
assesta attorno a valori ben delineati che ritrovano piena applicazione nell'opera di Giuseppe Verdi e di Richard
Wagner (1813-1883). Il primo, muovendosi all'interno della tradizione, affida alla musica il compito di evidenziare
i sentimenti dei protagonisti delle sue opere, ispirate a soggetti diversi per epoca e ambiente. Il secondo invece,
nella duplice veste di compositore e librettista, procede a un completo rinnovamento dell'opera ispirandosi a
soggetti del Medioevo tedesco, letti in chiave nazionalista.

Il tardo Romanticismo. Con l'ascesa della borghesia, che caratterizza tutto il XIX secolo, la musica finisce per assumere una
valenza pi ricreativa che culturale. Soprattutto a Vienna dove, quasi a compensare il tangibile declino politico e sociale del paese,
nascono le spensierate distrazioni dell'operetta e del valzer. Nello stesso periodo in Russia compositori quali Balakirev, Cui, Borodin,
il gi citato Musorgskij e Rimskij-Korsakov (il cosiddetto "Gruppo dei Cinque") fondano una scuola musicale nazionale con cui si
conclude il processo di assimilazione della cultura occidentale iniziato in pieno periodo romantico.

Il Novecento: la societ e la cultura. Il Novecento si apre con una generale crisi dei valori ottocenteschi. L'idea di nazione
degenerata nel nazionalismo, la libera iniziativa economica nell'imperialismo; l'industria ha fatto passi da gigante, ma le masse
operaie reclamano maggiore giustizia. Si genera cos una tensione violenta tra proletariato e borghesia capitalistica. La rivoluzione
proletaria in Russia, due guerre mondiali, le dittature fascista e nazista, la guerra civile di Spagna sono le eloquenti testimonianze
del travaglio di un'epoca tesa e instabile. Negli ultimi decenni si assistito a una profonda trasformazione della societ, nella quale
un ruolo sempre maggiore sono andati assumendo presunti valori come quello del benessere e del consumo. Motivi di incertezza si
sono sommati ad altri preesistenti, rendendo sempre pi problematica l'immagine del futuro. Tutto ci si riflesso nella ricerca
culturale ed artistica, che stata sollecitata sia dalla necessit di rinnovarsi nei confronti dell'eredit ottocentesca, sia dal bisogno
di aderire a una realt sempre pi difficile e mutevole. Ma i radicali cambiamenti delle pratiche artistiche hanno generato
interrogativi ulteriori: quello, per esempio, della funzione dell'artista in una societ che tende in molti casi a rifiutarlo, preferendo le
pi accessibili ed evasive proposte culturali dei massmedia (come, per esempio, la televisione). Per quanto riguarda in particolare
la musica, con l'avvento del disco si crea una nuova situazione d'uso: quella che pone di fatto l'ascoltatore in una dimensione di
isolamento. La nostra epoca caratterizzata anche dall'esplosione della musica leggera, del pop, del rock, che sono divenuti il
sottofondo costante della nostra esistenza quotidiana. Importantissimo per la storia della musica l'avvento del cinema, della radio
e della televisione, che determinano nuovi usi del linguaggio sonoro, in fusioni di immagini-parlato-suoni che promuovono modi
diversi di percepire e ascoltare la musica.

L'Impressionismo e il Verismo. La Francia di fine secolo si mostra estremamente ricettiva nei confronti delle nuove
correnti musicali assorbendo le esperienze stilistiche provenienti dagli altri paesi europei e dalla scuola russa. Da
questa straordinaria mescolanza di idee nasce lo stile impressionista che, caratterizzato da un raffinato colorismo
orchestrale e da originali impasti sonori in grado di descrivere sensazioni emotive immediate, avr come principali
esponenti Claude Debussy (1862-1918) e Maurice Ravel (1875-1937). In Italia l'attualit del Verismo letterario di
Verga e Capuana non manca di esercitare una profonda influenza nell'ambiente musicale. Stanchi dell'irrealt

7 di 10 22/07/17, 17:30
Breve storia della musica, di Angela Molteni http://www.juppavitale.it/storia_musica.htm#12

romantica, compositori come Puccini, Mascagni e Leoncavallo, ai quali si gi fatto cenno, scelgono libretti che
raccontino storie pi vicine alla realt di tutti i giorni, utilizzando melodie descrittive e "orecchiabili", di semplice
comprensione.

La Scuola viennese. Anche in musica, come nelle altre manifestazioni artistiche, la nascita del nuovo secolo
caratterizzata da un generale desiderio di rinnovamento che trova in Alban Berg (1885-1935), Anton von
Webern (1883-1945) e Arnold Schnberg (1874-1951) i pionieri di nuovissime tecniche espressive. In
particolare, Schnberg riesce a elaborare un sistema musicale totalmente nuovo (la dodecafonia) basato
sull'utilizzo dei dodici suoni della scala cromatica ordinati in una specifica successione chiamata serie.

Il jazz. Le origini del jazz vanno ricercate nel cuore dell'Africa, nei villaggi delle foreste equatoriali. Le trib si ritrovavano intorno
al fuoco dopo una caccia, una battaglia o un qualsiasi altro evento, e davano libero sfogo alle loro sensazioni con danze e canti al
ritmo frenetico dei tamburi. Quando, nel Settecento e nell'Ottocento, dilag il commercio dei neri, le popolazioni africane vennero
trasferite con viaggi disumani negli Stati americani del Sud e impiegati come schiavi nelle piantagioni di cotone e nella costruzione
di strade ferrate. Coloro che sopravvissero al trauma del viaggio e del distacco dalla loro terra si ritrovarono in luoghi sconosciuti,
sfruttati,analfabeti, privi di ogni mezzo di sostentamento. Fu in questa condizione di profonda sofferenza umana che la nostalgia
della perduta libert si rivers nei canti e nei ritmi della terra natale. Il jazz divenne popolare
all'inizio del Novecento a New Orleans, citt della Louisiana sul fiume Mississippi, e si ispir
appunto ai canti di lavoro (work songs) delle piantagioni di cotone, agli spirituals (canti
religiosi), ai blues (canti accorati e nostalgici) e al ragtime (una vivace musica popolare). Le
prime bands, formate da una sezione melodica (cornetta, clarinetto, trombone) e da una
sezione ritmica (banjo, chitarra, bassotuba), improvvisavano a orecchio e si esibivano in
parate stradali in occasione di matrimoni e funerali. Questo era lo stile hot, ossia il jazz
improvvisato. La musica jazz and progressivamente affermandosi; risalgono al 1913 le prime
incisioni di dischi. Verso gli anni Venti il jazz si "trasfer" a Chicago: qui, negli anni Trenta,
nacque il boogie-woogie. E qui nacquero anche le grandi orchestre jazz nelle quali si
distinguevano per la sezione ritmica il pianoforte, il banjo, la chitarra, il contrabbasso e la
batteria; per quella melodica i sassofoni, le trombe, i tromboni, i clarinetti. Emersero i maggiori solisti jazz: Bessie Smith, grande
interprete di blues, Louis Armstrong, cornettista-trombettista, Sidney Bechet, clarinettista-sassofonista, il pianista Duke Ellington.
Negli anni Trenta predomin un nuovo genere, lo swing, caratterizzato da anticipazioni e ritardi nel ritmo. Nell'era dello swing si
costituirono le orchestre per la musica da ballo. La cantante Ella Fitzgerald fu la voce pi popolare dello swing, e Benny Goodman
divenne il "re dello swing". L'orchestra di Glenn Miller port il jazz a livello di piacevole consumo e la musica leggera di tutto il
mondo assunse il ritmo del jazz. Negli anni Quaranta, con la terribile esperienza bellica, vi fu negli Stati Uniti una nuova presa di
coscienza della popolazione nera, e sorse il genere be-bop, un linguaggio musicale di protesta: i massimi rappresentanti di questo
periodo furono il sassofonista Charlie Parker e il trombettista Dizzy Gillespie. Con la fine degli anni Quaranta si distinse per potenza
ritmica e sonora l'orchestra del vibrafonista Lionel Hampton. Nel primo dopoguerra si impose il cool jazz; con un ritmo pi pacato,
negli anni Cinquanta, l'hard bop, con sonorit accese e ritmi accentuati, che trov la sua voce nella tromba di Miles Davis. Alla fine
degli anni Cinquanta, negli Usa, vi una nuova coscienza politica tra la popolazione nero-americana e i problemi razziali sono
molto sentiti. Nasce il free jazz (jazz libero) a opera principalmente di Ornette Coleman, dove "libero" significa la volont di
liberarsi delle esperienze jazzistiche precedenti e affermare una cultura nera indipendente dalla cultura bianca; caratterizzato
dalla musica di Max Roach, batterista, e da quella di Charles Mingus, contrabbassista e compositore. Dagli anni Settanta il jazz
subisce le influenze del rock e delle nuove tecniche elettroniche.

8 di 10 22/07/17, 17:30
Breve storia della musica, di Angela Molteni http://www.juppavitale.it/storia_musica.htm#12

Altre esperienze musicali e compositori del Novecento. Nella seconda met del XIX secolo l'assestamento di valori e ideali
nazionali negli Stati Uniti stimola la produzione di una musica interamente americana. Nasce cos un nuovo genere musicale che,
influenzato da tutte le forme nelle quali si era sviluppata la musica jazz, trover la sua piena espressione nel musical del
Novecento. Tra i compositori statunitensi pi popolari del XX secolo vi certamente
George Gershwin (1898-1937), autore di concerti, musical, e dell'opera Porgy and Bess,
divenuta in seguito un "classico" nel suo genere. Igor Stravinskij (1882-1971)
probabilmente il musicista pi noto del XX secolo. Egli volle bandire dalla musica
qualsiasi significato espressivo, sostenendo che essa altro non che il prodotto di una
pura azione costruttiva, del tutto simile a quella di un artigiano. Nelle proprie
composizioni, Stravinskij ha valorizzato soprattutto l'elemento ritmico; la melodia
spezzata, contorta, spesso grottesca e beffarda. Tra le sue opere: i balletti l'Uccello di
fuoco e Petroucka; la Sagra della Primavera. Sergej Prokof'ev (1891-1953) riteneva che
la musica dovesse avere un'autentica funzione sociale. Tra le sue composizioni pi
popolari: Sinfonia classica, L'amore delle tre melarance, Pierino e il lupo, il poema
sinfonico Aleksandr Nevskij, Romeo e Giulietta (balletto). Paul Hindemith (1895-1963) si rifatto nelle proprie composizioni al
grande insegnamento di Bach, mentre Bla Bartk (1881-1945) si ispirato ai modi e ai ritmi della musica popolare ungherese.
Reazioni contrarie ai sistemi ottocenteschi si manifestano nel ritorno a musiche di et barocca: questa la linea seguita da
compositori italiani come Ildebrando Pizzetti (1880-1968), Ottorino Respighi (1879-1936), Gianfrancesco Malipiero (1882-1973).

La musica del periodo pi recente. La molteplicit delle proposte della musica contemporanea rende difficile darne in breve
un'idea precisa. Alcune tendenze possono comunque essere cos tratteggiate: a) musica seriale: si riallaccia alla dodecafonia: cos
come, in una serie dodecafonica, non si debbono ripetere i suoni, in queste ricerche si punta alla continua variazione della
dinamica, dell'intensit, del timbro, del ritmo. In questa direzione hanno lavorato e lavorano alcuni compositori: il tedesco
Karlheinz Stockhausen, il francese Pierre Boulez, il belga Henri Pousser e, in parte, l'italiano Luciano Berio; b) musica aleatoria: il
compositore usa una notazione volutamente generica o imprecisa o indica linee e diagrammi ("gesti" sonori) che l'esecutore ha
libert di eseguire come meglio crede. Rappresentanti di questa tendenza sono l'americano John Cage, l'argentino Mauricio Kagel
e, in alcuni casi, l'italiano Silvano Bussotti; c) altri musicisti, come l'italiano Luigi Nono, l'ungherese Gyrgy Ligeti o il polacco
Krzystof Penderecki si propongono di conservare un rapporto con il pubblico e di mantenere un contenuto espressivo alla musica.

Musica concreta e musica elettronica. Comune a molte delle esperienze appena citate l'uso di strumentazioni elettroniche.
Questa tendenza iniziata con la musica concreta. I musicisti che si dedicano a questo "genere" si propongono di utilizzare suoni
di varia natura, tratti dalla realt ambientale e da oggetti vari, incidendoli su un supporto magnetico e quindi elaborandoli
attraverso tecniche varie (cambiamento di velocit, inversione del senso di rotazione e cos via). I rumori cos ottenuti vengono poi
montati, con risultati spesso di particolare efficacia. La musica propriamente elettronica si serve di suoni prodotti da
apparecchiature quali sintetizzatori, registratori, macchine per la trasformazione del suono, filtri, mixer eccetera. Programmi
appropriati consentono inoltre di produrre musica elettronica anche servendosi del computer. Si possono ottenere in questo modo
impasti timbrici e atmosfere sonore straordinari, assolutamente non riproducibili con un'orchestra tradizionale. Al di l degli usi
sperimentali, la musica elettronica ha largo impiego attualmente nelle colonne sonore cinematografiche e televisive, rivelando in
tali utilizzazioni una grande efficacia.

9 di 10 22/07/17, 17:30
Breve storia della musica, di Angela Molteni http://www.juppavitale.it/storia_musica.htm#12

Home Page

10 di 10 22/07/17, 17:30

You might also like