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08-09-2004, 03:15 PM
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IL «PIANETA NOMADE»
[Questo titolo riprende il tema dell’VIII edizione del Festival
internazionale di geografia di Saint-Dié-des-Vosges (ottobre 1997), «Il
pianeta nomade, le mobilità geografiche di oggi»]
FATTORI ECONOMICI: tanto per i flussi Nord/Sud che per quelli Sud/Sud,
la
ricerca di migliori condizioni di vita è uno dei principali fattori
esplicativi delle migrazioni internazionali. Nel corso del periodo che
va
dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta, e in seguito all’afflusso di
petrodollari in Medio Oriente fra gli anni Settanta e la metà degli anni
Ottanta, gli immigrati sono in cerca d’impiego. Al giorno d’oggi, sono i
sistemi sociali che giocano il ruolo di pompa aspirante.
In realtà, c’è da temere che l’opzione multiculturale non sia altro che
l’
intellettualizzazione di evoluzioni che si è ormai rinunciato a
controllare,
avendo come orizzonte una società di mercato all’americana in cui le
solidarietà comunitarie giochino il ruolo di assistenti sociali.
Ricordiamo
che gli insiemi multiculturali, particolarmente gli imperi, che hanno
preceduto e/o sono coesistiti con gli Stati – Nazione, e hanno saputo
resistere al tempo, avevano un collante: lealismo dinastico, pratica di
una
medesima religione e patriottismo basato su di un’unica civiltà
permettevano
di superare le differenze etnoculturali e linguistiche. Oggi, niente di
tutto questo!
L’opzione multiculturale va dunque rivista secondo il metro della
ragione
politica, quand’anche la ragione filosofica dovesse soffrirne. Per
assicurare il necessario primato demografico, culturale e politico degli
autoctoni bisogna rispettare qualche condizione sine qua non: controllo
e
inversione dei flussi migratori; cittadinanza piena e totale per i soli
indigeni e assimilati; politica prevalentemente nazionale ed europea. Le
popolazioni immigrate non-assimilate non beneficerebbero né della
cittadinanza né di un certo numero di diritti ad essa connessi, ma in
compenso esse si vedrebbero concedere uno statuto di popolo – ospite. A
queste condizioni, l’opzione multiculturale è compatibile con la
perennità
delle nostre identità europee; in caso contrario, essa sfocerà
immancabilmente in situazioni drammatiche, poiché i paesi d’accoglienza
dei
flussi migratori saranno lacerati fra civiltà diverse. Le cose sono già
molto avanti su questa china…
* Autore con Robert Steuckers e Gunther Maschke del volume “Idee per una
geopolitica europea”, pubblicato dalla Società Editrice Barbarossa
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