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ariodante;
Dramt per Mujca '
dei
Dottore
ANTONIO SALVx^
PIORNTINO.^o-
D a
Prefentarfi neI
fflo T
Famofiffi.'^
raoTeat, o Grimanidi
Giovanni Grifbftomo.
LAutunno
,
deJJ> Anno , 7lS .
IJf
VENETIA , MDCCXVIII.
ApprelTo Marino Rofletti
all
ir, Merce-
Infegn a della Pace.
Cm licenza de
SSeriori , e Privilegi
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3
gentilissimo
lettore.
gnofiffimo Arfo-
111 ua fomminiftrato
pcc
A 2.
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I
v
v1
lo prefente >
/fraina il fog- *
,
tendo tu con pi diletto leg-
gerlo in quel maravigliofo
Poema . Io
lon preio li-mi
cenza di purgare il coftumc
di D alinda ,
per farla un Per- \
lonaggio pi riguardevole, e
perche nel noftro Secolo non s
za biafmo Ho caricato . \
alquanto il carattere fcellera-
!
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/
neTIa dNui morte Tetata
;
m-
" A orrore
-lUdinza , *
P*Khc maggiormente
fpi C-
3 aItri pf-
!
fenica del'R e di Sco z i,
1
IT
1 a di
*.
Zerbino, perch
la faccia fd-
tuc-
ffi n
abbian pmfof-
neS
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Attori,
ezza nel
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Padre , l'ambi-
del n
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fc 10 ghmento
di R? u"
Rinaldo
, perch nef ri-
Unente L:
fieli
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"luogo ?
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1
P pre'
SeL
e che le
> *i r
maflme era-
A i pie
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.pie nel Perfonaggio di Poli-
nefso tu le riceva con quell*
.orrore , che fogliono eccita-
. re in ogni cuore Cattolico > jc
.che le parole Idolo 5 Fato ,
r
Numii ec. tu; le confideri vez-
zi della Poefia, non maifen-
. rimenti del Poeta , il quale
pregandoti del folito cotnpa-
. rimento, ti defidcra dal Cie-
j pgni felicit ;
f * %ne
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fignc Autore lha compoflo^.
e pubblicato .rSi -'
dovuto
troncarlo e accrelcerlo
, e ,
alterarlo in molte parti Di- .
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ATTORI'
DEL P R A MA;
Donaldo, Re di Scozia* .
II Sig. Gio. Francefco Cofi anzi Pirtkojp
della Reai Cappella i Napoli*
Ginevra, Aia figlinola.
La Sii. Fauflina Bordoni Pirtuo/a i Ca-
mera del SercniJJ. Elettor Palatino
Ginevra. ;
Il Stg. Antonio Bernacchi Pirtuofo del Sere-
Antonio di Parma .
niff, Principe
Lurcanio, Fratello di Accodante, Amante
di Dalinda.
Il Sii. Giovanni Cajlel S. Pietro
Capitate
a Scena in Edimburgo
della Scozia .
ilSigmr
Li Mafiea del celebri Maefln
Carlo Franttfco Pcllarolt.
A S
MU
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.
I
MUTAZIONI
DI SCENE-
Nell Atto Primo. r
Giardino.
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. \ V* 8
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Nell'Atto Terso.
.
Gabinetto
.Nell'Atto Quarto.
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Bofco .
Appartamenti di Ginevra. \
NellAtto Quinto.'
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J \ II
A T T O
PR I O- M :
SCENA PRIMA.
*
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Giardino
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Ginevra in atte d infiorarJ il crine ,
'...(tfori
Dal.
n Vto P mi\\'ofoo
Coltivar tua bel t;c|ueft novello
in gre&bo i
Gin. Si. V
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. .
12 A T T O
Dal. Intendo (hagelofia !) * .%
Il Prence dAlbania. ,
Gin, E poco \ K
Dir, eh io lami : ladoro, e tutto il gelo
Di quello noftro Cielo *
Non bafta per temprar il mio gran focoi
Dal. D egual fiamma pur arde
Egli per te.? ,
Lapprova? . . \
I t yf a r
1 4 *
S C E-
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PRIMO. i$
SCENA H
Ginevra, PolineJfo , e Dalinda i
"
Poi rovente un core amante
u
Pena cos fungi dal caro oggetto.*^
: Ch importuno , arrogante
Trattenerlo non fa legge, rifpetto *
Lungi da i tuoi bei rai
Non pu viver mio . Perdona, o bella *
il
Se a te
Gin. Prence, f mai 1
Orrida ec, - - -
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. 1 :
se &
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E .
i* 'A T T o
SCENA I II.
.1 PolincJJo , e D dinda . VO
Speri indarno . -
; .
Poi. Perch? ,i Y
: 1
Dal. Di Atiodante :j r; i .1
A rde\ Ginevra.a mante., .'Y . r
;
V L
Poi. Afcolto il vero ? e , :
Pocanzi intefi* Y !. AJ
Pol.O Cicli 1 V
Ariodante dunque il mio rivale ?
Dal. Arde di fiamma eguale
Anch ci per effa , c il Gcnitw approva
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. 5
P R I M l O. 1
Gli afferri loro . Or t u fperar che puoi
.
*.
, Apiiet\,
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E N A 1
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Polfleffo
*
M I e
Speranze , che fate ?
Con vi abbandonate *
Coraggio, PolJneffo.
.*.
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6
A T T O
Che per fai* grande (uo flati* il
SCENA I
V. -
Ario dante
< t
,
e poi
.
Ginevra.
' -
Tu Sovrana, io vaffallo. . .
*
Gin. Ariodantc. ,
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,
P R I O. 17 M
Nella gradezza il ben, che moifre amore.
Che troppo anguflo il core
Si dilata, e fofpira
,
e ancor noi crede
Dunque la d eftra.mi#
Di c , cheti offre Amor, pegno ti fia ,
Ar. Prendo 7 ,A
ftV. Prendi
daqueftamano
5
di mia re# '
GV. pegno J
Il
Il barbaro rigore ;
SCENA VI. .
fa Tacete
E le render volete
Confolaro il mio cor, non fi difiurbl
Su le labbra, e fu gli occhi
Quella gioja, che Amore a voi comparte.
Ma devoftri contenti
Mepurghiamateapartej
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. , ,
1* .A T T O ;
Gin. Ataigioja
Ar. A* tallone... . > -
a a. E prodigio d Amore.
Vanne, Figlia, e ri appretta
A* vicini fponfali. Il d venturo
Ne vedr lalta pompa, e di tal fatto
Io far, cherifplenda -
Imeneo s giocondo , :
Chelalucenefcorga /Mondo * .
Tefotama ,;:.- : i
-
;
Datnmi ec.- -
S Q-
E N A
VII.
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rr- *
*
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Re , e Ario dante
lo, ...
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Re.
7 Tu al par dLGinevra amato Prence
JlL Dalle ma del n oRe gradifci il dono.
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. , . . , .
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Pm darti non pofsio
M o. *
Se
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Ti bramo, c voglio;
laFg,1,,el ' Tr0rt*'
s c E N .A .
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v -drlodante* e
P.olinejfo..
*
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EJ foverchio contento
D Pj! ,n marte,
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opolineflo amico,
.
^ aJ?2 pi a? tU * ch Sbocca,
' a er
fen ricevail mio
FadiVm? i
^ Queflalm,
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n b^nel fuo piacer
.
chi la parerei
C UrZi 5 Ariodante
, o pur vaneggi?
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tei A ",
Jrto
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*?**Qgni *
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V ?P8loja;
:
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Ar% Noifpgno, Pol.neffo . Ella pocanzi
Mi
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. . ,
-20 .
' A T Tr O r
Mi di in pegno la delira
. Poi. Ella deride '
!
. ... ;
Letuefperanze, cmeco -Z
Di tua femplicits burla , e ride .
Ar. Perch?
PoL Perch Ginevra mia Quello ti balli,
.
Ar. Ginevra .tua ?
PoL S, mia.
Ar. La delira.. '* ?
... .* 1?
Poi. A te la delira,
E amediedelcftelTa, eame difpenfa
Amorofi contenti.
Ar. Il tuo vanto bugiardo j '
v
E ferro mio ti follerr, che menti
1
* . Ar.
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i r P R I M o
^Equeflamcgrfi ZI
c *3S:ar*r*-
^e rotto un si bel Volt
'
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si'cSs; .
Creder ec.
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. ,
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SECONDO-. . . :/ j
SCENA P R I M A.
Luogo rimoto corrifpondente al Giardino
P olineffo f Dalinda ,
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Poi. M
da la fua radice > 0 l
Un teftimon chiedo ti
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Ed amor, edif.
Dal. Che far deggio? li
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. .. K .
SECONDO. 23
E quello Tegno fia , per la fegceta
il
ZW. AhJonormio...,.
M Che favelli don or f So qua/ ri/petto
A nobile Donzella tifar conviene.
Dal. Sai di Scozia la legge , e fai le pene
,
Che la legge preferive , - .
A qiialunqueDfizella
Che con deco n , ed on eft noi; vive
'
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24
Dal. AI)l'onor mio.
ATT . ...
o.
.
-
1
,
N ancor rifolvi ?
Dal. O amore! * : ;
*
>
Spero ec,
Dalinda e Lunario*
Aftr.pRincipeflfa, allOccafo.
1 Gi piega il Sole, e ne bei lumi tuoi
Un foj pi chiaro ecco ne fpunta a noi .
r
.
Mifadelvoftrobello amabildono.
Io non invidio ai mio Germano il Trono.
Dal, Signor,mecotufcherzi. Ergi il defio
A maggior regno. Amore
Al mrto del Germano , e al tuo valore
Per dote oggi dftina
Un
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. ,
SECONDO. 2S
Un Regno,e per Conforte una Regina*
Lafcia d-amar,
N (ofpirar per me.
Non chiedo amor da re.
Tanto non s bramar.
Volgi a piu degno oggetto
V affetto, ed il penfier,
E fervi quel dover,
Che grande ti pu far.
tafeia ec,
S C E N A IH. \
Lurctnio,
Dcfuoiec.
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. . ?
ATTO '
S C E N A IV.
Notte.
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. * : .
Polito*fio, Ariodavtt ,
poiLurcanio in
difparte' e poi D aliti dii
-
* *
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^, ,
SECONDA.
P di veder vafui* porta
. Su quella .
Difuadifoneft, ftefofulfuolp
Il cadavere mio ,
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ili] CSJfO 0:^0 J. -
riottHM ;'
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VivoraWf3?E;fHadffefr^|^ioI
E Dunque si poco 8
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forte*,
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' J&feco Ariondantea
M;T:t o
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S1 Penofo
\5. flato
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^ lve n .on puoi
, e ti il morir vietato
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oto languendo:
to piangendo; ;
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intanto Ed [
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Sto languendo ec*. ICii
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S C E N A
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V I. > . i ib
ilio
*
. X .
Suol follecita
'olii amante
Ginevra al p$pno arlbor laCpiar le piume,
j Poi* Lodo il cauto timor ; parti, e ti fegua
Lanima amante,
Val. Polineffo , addio
,
peh ! ti fov venga , o caro; -r
Delgiitraracnti tuoi, dellamormloi
Tutta Speranza io parto
%
^ tutta amor per /
te,/ f
' ?
-
> Deh!
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1 5LE g O IfJUD: tf
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S C N A.
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VII..
Polinejfo.
al cote
:
Nume Tiranno;./
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Or dar .
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S CE NT A PR I M A.
Gabinetto.
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' * !
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Gintura^t jpi DdintU.) *
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Val. Giorno piti bel cfj guelfo
Per te mainon'porc la.biood^ Aurora ft!
Regger mi pollo \H
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t%@s&aa^$g;':*' l
Gin Ahi contento mortai quanto
.
lei breve! li
? a Mi
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. , . .
Mi ttefi al
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Ietto, o
!R \0. TZ
Diof Ne mai pi metta
v
Le piume abbandonai ,.:Nxrtre mquiera*.
Sonni interrotti, orridifogni, elarve,
Metti fantafmi, equa ito )
S c E N A IX.
G/w.Che Za? . . . . \ *
La difefa, il foftegno, .
X-.-u B 4 Lo
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. , .
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Atidan^
1
colpo
acerbo.
j/f
L aIm* prepara J
.
" rimanga di vita;
UieneafcoUiHdeffin
; Iti
* T^
aIcar avverto? 1
ii
-A
I?cl giorno
1
nci Pc tuo fpofo
l
primo a! albore
Fuori della Citt penfofo* emefto i
C.ol fuo feudier s*in via.Ld giunto
app
Ove al lido vilino-ilmar pi freme *
Volge con un fofpir gli occhi alla Reggi &
~
Indi il fervo rimira , e a lui favella .
Tu Pinfaufta novella
Porta alla Corte, e di, quanto or ve d -
E fe Ginevra mai
Ti chieder qual la ragion ne Ha*
D: che la morte mia
Nacque dal veder troppo , ed or beato *
Gin. ODiol
He. Nelmar...',.
Gin, Lo fpofo.?-
Re. E fra quell onde adotto
Gin. Ariodante . . . ,
Re. In breve.
Gin. Padre, O , .
'
Re. Emorto. .
'
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Gin, Ahrefifternonfovfon k
morta anchio
* Gabbando** fiopra la fasia k
Re. Dal fuo fido
Icudierjiebbi ftvyifo
>
* A
1
Dal.
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T E R Z &. . 33
bai. Principefla. ....
Re. Mia Figlia , al fen richiama
:
.
1
Gliipi riti imr riti, e ti conforta,. .
l; -
Dal. Ahi (ventura? ;
:
Xafpro dolore.
Invida ec*
$ CENA Ut: *
v
- *
Re 9 e Lwcantai
ZvrAyf Io Re
Kt, IVI Lurcaniov Intendo *
Ma non fo le tuo core il
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34 .4 T 1 0 7
pQr ti confola. Un ", (hp.
Lur.E deH'iiifanb ;
Io ti ("copro iautpte. [
Re . O
-Cjiclj Ji giqrp ;
Di punir lavKcccefTo, .
L^r.E u la ma Figlia. . ,
(ra,
5
Re. La Figl3?E vero quello :
aggiligi anco-
Enipio delfino, alle fven ture mie
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i ,.,
T E R 2 O. g|
Ogni impudica morte.
Re. CX Dio!
legge !
>
Dfpcrato il Gernlano, /. .
*
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Il ferr io. gli (frappai; >
Ti noto il retto. te j: A 1
-
SCENA i
:
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Padre
(?/.
*
&.Non mia Figliami impudica.' >
. al t * . .
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SCENA )
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, * . .
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. Ginevra , e Dalinda
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A-mej. i
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Iinptidica? Perch ? >
1
GV/r. A me impudica ? -
: :
Dal. G Dio ]
Gin-Chi Tei tu? Chi fu quegli /E cliifonio ?
Da/.Oim] delira.),
'
G;. Ufcite . ;
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Reggia di Dite,;'
Italia
Furie, che pi tardate? : : ;
Sufupreqpitate / - i
Dal. Principefla.
Gin. Megera Ls d'
_
Neghirrofachefai.* :
Invola al Sole i rai , venga la ferir.
Dal. Mifera! iy
Gyn. No: ferma Megera ; ai priegl
ft- D un infelice amante. .
j
Perdona al Sol , bench opra fia d'aniore.
Del morto Ariodanre
< B bel volto nel fol vagheggia il corc.pidge.
^
DaL Chipu frenar piamo , ~J ti - V
Ha di macigno cor. Deh Principefla^
il
|
'J
Gin. LaPrincipeflr Ov?Chi 1 fa,meldica . >'
^ '
; Gin.
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. .
. . .
T ErR'Z o; n
Gin. Padre. . . non e mia figlia un^impudicji
Non fu Padre chel di&?E pecche il dif-
il
S N A V I.
'
LalituU, fri plittefo,
T
Da n l!acipeffa in<fclce!Ah!ch*io pavco,
X Chefacerbacagion de mah fuoi
Sia fiato, ...Afra!S%uor<ii gradano
La cagione fopefia
Eldraiqueflat un'innocenLeinganno?
Poi Purtroppo 4 ^ero . in piefta
Trafcotfa notte . *,* -
'
* *
Dal. Cotteli Z
Pol.D a Lurcanio,e Germa
5
I fumo oITcrvari,
E da 1* ombre ingannati
B 7 Ti
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.
?8 a' T'T O :
7 . ^
.
Ti credetter Ginevra.
, L un difperaro amante
.
Gettofi in mar . Vendicaror fevero
L* altro accus Ginevra al Genitore
Dimpudicizia, e di tradito onore.
Dtf/Xagrimfafciaglira Ilnfaufta frode!
Po/.-lraiQ ilRe. Siro cenno --
In qual periglio fi a
.
. i -
Fuggi ....
PM* Del m io voler Trbitro. Tei " fi ?
, . Sen corre 1 agnelletta
Al cenno del Paftore-,
Ne fa da lui partir.
{ Qu el labbro, che mi alletta,
Difpor pu del. mio core
A vivere , e a morir.
Sen corre ec.
"
*... * ^ . .
*
7 7 S CE-
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T E ,R 4 0, 9
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;S CE N A .VII. :
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. . P oline[fio. :
\ . _ #V
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i :
8 ATTO
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). . . ,
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A T O
Q UA T
scena
Q. k
prima.
Bolco..
fu
ZW.pErfidi, io fon tradita. (ra>
i
* Chi mi foccorreo DieUhl mi da di.
li
Ar. Indietro, traditori
Gli incalza dentro ta /cena.
Dal. Affifti, o Cielo, h
Al mio liberator , Perfido, ingrato'
fin
Polineflo fpietato !
un,
Quefto *l premio che redi alia mia fede?
Alo?
Cos paghi mio amore *? il
1
1
Jit
^.Quella Dalinda
Io non m inga n no.J
.
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Cbe
, Defio. t
a 2
Defia : 1 IH.
k\
Dal.
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V . . . , ..
QUINTO,
Dal. Prence, fogno, vaneggio?
fi
E ingannato tu lei
^rJnganato?Ahdachi?DimraI,a Dalinda:
Moftrami l'infedel. Faicheicad3
Trofeo di quefta fpada. r
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.
'*> o Xi T: n a
^.Introdnr Polineflb,
*
Non fa Gipcvra/ j
Dal. N.
Fufti delufo, ed io* Signor
fui qtseU^r..
-
.
Sgnacchi*.
Mrfero /f c t . .
. :
J o quella fui
1
; i : I
r. )
^C-
Digitized by
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CL UT A K T O 4* '
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<& C E N. A H. i .
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s4nottante, <
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Qttaf di tanti mafcwwpianger dcgglo l
* Un amift infedele? .
S C E N A :
HE
Appaiamenti di Ginevra... .
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>
'
r
* * *
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*
Io niabbia in fen. te
kif afcfi il volto..
Gin Perch pi mi Gagravcii mioufc&iuo p
Po] in citarne) reca... . ...
-
v; Poi,
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. . ,
44
A T T o:
Poi. ODio!
Gin. Li belo' parli. Ad ogni evento,
Gi diipofta queft alma .
Dacch morte rap o ^
li dolce fpofo mio.
deftra . . ,
> .
V
.
-
Per
. ,
Q_TJ A K T O. #
Per voi J Padre fpcr , fatta pietofo
Del mio infelice , e di fp errato) amo re. .
Mandarla figlia a ritrovar Itcipnlb.
Poi, Ed io fon lacagion deiifiBodialaiic,)
Gin. Mata dimmi ( felice *
poi. E d'impudica. ,
.*...
Gin. Laccufatori! : . , - i .
Softieii,che tu ferrar#
Gin. Macotte^ E dove* E quando?-
SaHtaonefl> per cui difcia in Cielo
Sovente ardon le nubi I) mar s'adita,* .
j
T
Gin% A lauta villa mi RCv^gUai'pcBta
Cerro tacito orrore .
r
. 1
Millo di gel , difmaoia, e.di furore:
Ch io non intendo . Appalti* .. .
Edaunfaraleoggeiw* 1
r *.
Liberagli occhi miei*, <-> .
ii
Bramo ci , chogni ro -r
iC
Ottener pt trafile catene involto.
%
Del mio Giudice e Re vedere il volto
i\
Eunico mio delire >.
u
l;
M
Portar lultimo bacio, e pi morire. ;;
,
Menoingiufia, ementiramia -
Un mi bacio render.
;
Serlfle, vw, la Figlia mera (
li
Ma di Re fu mano allora
fi I
,*
Or di Padre torner , 1 )
-
^
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Quella ec, a
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SCENA >i ,< .1 -
IV.
K
Polinejfo 3 poi Re con Guardie.
J . . 4 -V
R. polineflo.
Ubbidito T mio renna? t b; ! .
!k
poi. Ecconelorme . * ''<:V I
\
Sul lagrimofo ciglio* ;
*.
;
De
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. , . , , , . ,.
CLU A R T O. 47
.E lalta fuacoftanza
Pu far fede al tuo cordi fua innocenza;
Cbetroppofi conturba alma eh* rea.
f. perlefterna apparenza
Non condna giammai, n aflolve Aftre,
i morte
Certa Paccufa , eladifcfa incerta.
njfjt
Ch ella innocente Ha
Poi.
DaJinda col fuggir d qualche indizio
Re. Anzi perch ella fu fila-confidente
, Complice de lerror, fuggcil fupplizio .'
Poi. Dunqueinorr ?.
Re. Morr la figlia impura.
La fentenza fegnata
morir chiede vederti almeno
Poi. Pria di
Re.Rea di otfefaoneft, veder non mena
i.
DioffefoRe, di ofFefo Padre il volto.
il-
Poi Dentro que lumi accolto
Vedrai
Re. Sinchioflonveda
Cavalrer comparir , che la difenda
Chinnocente io la creda,
\ O dubbia la fua colpa almen fi renda
Non /peri di mirare il volto mio
Poi. Mio Re , prepara il campo ;
Che di Ginevra il difenforfonio.
Re. Grazie, oDeiJ Polineflo,
Iltuozel, latuafe
Quanr obblighi il tuo Re,
)
A In pr-
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. ,
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In premio ora prometto
ATTO al iuo valor el,
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. C- 1 * < .
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QUINTO-
SCENA PRIMA.
Piazza con Trono , e Steccarci
Re e fl Lunario ,
^n R
KJ Cor
vcn Sa ame,a Fig i a - <*Ue Guardie
mio, che pur Tei core
J
Segnata la Sentenza ;
L II campo ^preparato , e l difCnibrevr
V amie : fofti enJaccufa ;
; / :U*
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> . I,
jfO
.Lavami tutto in
.ATTO braccio al mio dolore.
Itur. Quefto mi bafta: un difenfor vole
ineuiporetfialdieno - ^ -
Oa te vittima verr * .
'
S C E N A li <
? ?
-j il- i ,
'j'J vQ (I
Re > Ginevra accemp jgn*t* con Guardie .
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Hi
Re.
J7 Cco la figlia . A hi; villa l! < :
:
[ Ci
Cj O Cieljdrrii vjgoi>perebQ
Gin. Padre ( un s dolce <y \ >\ r,i
11
n
Che fe ben rea tu m. pflnd^unj. almeno & il
Nel tribunal dei tgq paterno feno
^^fippoprnje,, quale appunto io fono
t\ inginocchia .
'
,* t l Che
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, , . ., .
Q UItNyT.\ 0 . 51
Cheper jiftifno dono
Turni porga a baciar la cara mano ,
Che le note legn del morir mi
Poi fon contenta.- - j
Re, Prendi
, 0 figlia o Dio !) /
Gin
o mano ailgn/h ,
Io ri bacio, >
*
Dolce a me bench lever ,
Genitori oh defio \i
D e (Te r'io rea, perch tu fii pili giiifto ,
Ma per toglierci al cor Pafpro dilgufto
- Che di mia morte avrai '
Quando innocente poi mi troverai
*
$e. Figlia, da dubbia forte
Tu pendio ancoraincerta
Tra l confin della vita , e della morte
Se innocente w
fej i fpgraQi li< (*mi
Ch* affitta il Cielo i tuo campion fra Par-
Gin. E per q-uetf ajnfehce : . V)
Vi chi ftinge la fpada e mi difende ?
Re. Le tuedifefe prende ' '
v
li Diva d -Albania*
. /
Gin. Chi ? , ;
.
;
Re. P,o|ine(fo.' *
. : . _ [
Gin, Or la (ventura mia giunge alp.ecceflV
Re. Poi del trionfo fu premi, ben d egno
VU
*
'Il cu#
.
** * A T T O :
O
Il ruo Letto far , far il mio Regno
Gin. Ah/ quefto fol mancava
A render difperato il core afflitto-;
Che linnocenza fotte
Rinunzioalle difefe,
~ Rpermefia nel tribunal dAftre* \
Penamen rigorofa *
Del vivere innocente il morir rea . |
. Ti lafcio , o Dio ne fo , J
,
N A
S C E III;
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... ,, t
Il
J
J
Ginevra con Guardie* .
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jv't ft * o.
0Lalme n
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deboli morte la * -
Ma chi mera ,
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allafuaec*
SCENA *
IV.
'
, y. )
dllaTua
Si fa -i
''
N bramar la mia mano, i
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~54 Q A T T tO O a tono
Non TpRerra chi ftringe il fcrrp
'
ir. Quello colpp.coqfaOro
^ll-qmbra del frate!
( .
Re, Cieli!
1
tifiti Ofsaftriafpira *
r
;
Adifenderdarea, venga: <fe!Iir , (co l
S C E N A V,
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,: -
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P vMefa
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Stringi il -frro. , :: .r - I
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Q_U t lf 7 O. iS5
N col (angue fraterno
Compierla vi$a altj^i ;a S&ca2a vfier*
Re ' chefcerno?
a 2 . Cieli , ,
Xwl . / ,
*i . ,1 . . -i
Lur. Germano.
Re. Ariodante, ov? (w\ol fcevfc dtltrb.
Lur. Turivi? . .
.
Re. Turefpiri? ... .
-
5
/>/*. O forte* .. .
J . ! :
Perla^eJva il camnvoo^ :: :
'
:
-i./N
r
d
Quivi amico desino
Fa chejlpc^iglio.rieJijnnoceCpa intenti*
Della olia Principe*
"
Re. E com?.
Ar tutto ... *
Intenderai j Signor ,. 'f :
mi prometti
Perdom pr a Dal in da,
Jpaind^veC*
, ,
1$ .
'
A T T 6 ..
. S C E. N A
-
M
vi- .
*
,
*
. m. .
Datitida , e li /addetti.
-
* Ch'ogni delitto obblio j tutto perdono *
il Re parte . : \
Ar
\ , Dopo notte atra e funefta
SC Et
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q \g t N T O- 57
5 c e n ;a '
vir. ;
Dalinda* e Lmanio.'
( oc
AI?nda> cccori rge
Xr.n f ?i
mio v m
JL/; Gol Germano nforro il
bel
5 C E N A
Vili.
i : ; i
\ t
.
Senza conforto , abbandonata , cfol*
Servi, donzelle, amici, ; / 1
Paiinda; Genitor, chi mi confola?
Non la morte no, che mi fpavenfa s
Quel ebepi mi fgomenta,c pi mi pefai
. ETinnocenza mia , jclla difefa
5CEj
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. - . ..
Il
-O A Vi f & .O
I'
S CBN AMM. t i:M A.
Ginevra.# Re', airedante y Dain.t ,
. : o.
innocente figlia', aterra aberra
Qjiefte ingiufle ritorte
Ji .
; '
W. PrincipeSTa, al^tuOpiede i r
-
i
'il
;; l
Creder pois io. ....
1
Re. Notipl, mi'-figlla , UrtMOi
i. I I
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, .
QUINTO.
Dia per quelli imenei S9
Con danze, e con
tornei
De la g,o,a comun
pubblico legno
Su. confini del
G. a a. tormento
Abitar fuole il gioir.
Dui,
j a
Lur. 2. Ogni gioja al duol
) iuccede;
Re.
Ar. )
fl 2.
E J pja /labile contento
Gin.
) Sempre figlio del
Tutti,
Su confim dp| r man ir *
i
0 rm emo
A bitar fuole il gioir
1
f p i n e.
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