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Regione Lazio
RELAZIONE TECNICA
REALIZZAZIONE IMPIANTO OSSIGENO MEDICINALE
E
ASPIRAZIONE ENDOCAVITARIA
PRESSO
PRESIDIO DI PRIMO INTERVENTO - 118 - CASA DELLA SALUTE
DI LADISPOLI
Il Tecnico
ing. Costantino Perconti
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INDICE:
1 NORMATIVE E DISPOSIZIONI LEGISLATIVE. .................................................................................... 3
2 requisiti minimi impiantistici SUPPLEMENTO ORDINARIO n. 197 ........................................................... 5
3 GLI IMPIANTI GAS MEDICINALI, VUOTO ED EGA LA NORMA UNI EN ISO 7396 ..................................... 6
3.1 La progettazione e la continuit di erogazione il fulcro degli impianti gas medicinali ...... 8
3.2 Lallegato G il documento di gestione operativa ....................................................................... 11
3.3 UNI 11100 : 2011 la gestione operativa.................................................................................. 15
4 tipologia intervento ...................................................................................................................... 23
4.1.1 Centrali gas medicinali ................................................................................................. 23
4.1.2 Tubazioni ................................................................................................................... 26
4.1.3 Guarnizioni ................................................................................................................ 26
4.1.4 Cassette di compartimento contenenti valvole di intercettazione ........................................ 27
4.1.5 Allarmi di piano........................................................................................................... 27
4.1.6 Quadri multipli di riduzione di 2 stadio con riduttori doppi in by-pass................................. 27
4.1.7 Unit terminali per utilizzo gas medicinali ....................................................................... 28
5 descrizione intervento................................................................................................................... 28
6 PORTATE, CONTEMPORANEITA E DIMENSIONAMENTO ................................................................. 29
6.1 Ossigeno Medicinale ......................................................................................................... 29
6.2 Aspirazione Endocavitaria .................................................................................................. 29
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1 NORMATIVE E DISPOSIZIONI LEGISLATIVE.
Gli impianti gas medicinali compressi, vuoto ed evacuazione gas anestetici devono essere progettati, realizzati
e mantenuti in esercizio sulla base delle normative vigenti in materia, fra cui si evidenziano distinti per
argomento i principali riferimenti legislativi.
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- UNI 9507:2004 - Impianti di distribuzione dei gas per uso medico - Unit terminali;
- UNI EN 13348:2008 - Rame e leghe di rame - Tubi di rame tondi senza saldatura per gas medicali o per
vuoto;
- UNI EN ISO 10524-1:2006 - Riduttori di pressione per l'utilizzo con i gas medicali - Parte 1: Riduttori di
pressione e riduttori di pressione con flussometro;
- UNI EN ISO 10524-2:2006 - Riduttori di pressione per l'utilizzo con i gas medicali - Parte 2: Riduttori di
pressione di centrale e di linea;
- UNI EN ISO 10524-3:2006 - Riduttori di pressione per l'utilizzo con i gas medicali - Parte 3: Riduttori di
pressione incorporati nella valvola della bombola;
- UNI EN ISO 10524-4:2008 - Riduttori di pressione per l'utilizzo con i gas medicali - Parte 4: Riduttori per
bassa pressione;
- UNI EN ISO 11197:2009 - Unit di alimentazione per uso medico;
- UNI EN ISO 15002:2008 - Dispositivi per la misurazione del flusso per il collegamento alle unit
terminali degli impianti di distribuzione dei gas medicali;
- UNI EN ISO 21969:2010 - Collegamenti flessibili per alta pressione per l'utilizzo con gli impianti per gas
medicali;
- UNI EN ISO 5359:2008 - Tubi flessibili per bassa pressione per l'utilizzo con i gas medicali;
- UNI EN ISO 7396-1:2010 - Impianti di distribuzione dei gas medicali - Parte 1: Impianti di distribuzione
dei gas medicali compressi e per vuoto;
- UNI EN ISO 7396-2:2007 - Impianti di distribuzione dei gas medicali - Parte 2: Impianti di evacuazione
dei gas anestetici;
- DIN 13 260-2 - Unit terminali per impianti di distribuzione dei gas medicali compressi e vuoto;
- UNI EN ISO 9170-1:2008 - Unit terminali per impianti di distribuzione dei gas medicali - Parte 1: Unit
terminali per impianti di gas medicinali compressi e vuoto;
- UNI EN ISO 9170-2:2008 - Unit terminali per impianti di distribuzione dei gas medicali - Parte 2: Unit
terminali per impianti di evacuazione dei gas anestetici;
- UNI EN 737-6:2005 - Impianti di distribuzione di gas medicali - Parte 6: Dimensioni ed assegnazione
degli innesti per unit terminali per gas medicali compressi e per vuoto;
- DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL LAZIO 14 luglio 2006, n. 424. Legge regionale 3
marzo 2003 n. 4. Requisiti minimi per il rilascio delle autorizzazioni allesercizio di attivit sanitarie per
strutture sanitarie e socio sanitarie.
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2 REQUISITI MINIMI IMPIANTISTICI SUPPLEMENTO ORDINARIO N. 197
Il supplemento ordinario n. 197 al bollettino ufficiale n. 43 del 20 novembre 2010 recepisce la legge nr. 4
del 03 marzo 2003 che stabilisce i requisiti minimi per il rilascio delle autorizzazioni allesercizio di attivit
sanitarie per strutture sanitarie e sociosanitarie.
Requisiti minimi nei reparti pi comuni presenti nell'area sanitaria, relativi agli impianti gas medicinali
previsti dalla legge suddetta:
GAS
DEGENZE COMUNI X X
BLOCCO OPERATORIO X X X X X X
PRONTO SOCCORSO X X
UTIC X X X
UTIN X X X
RIANIMAZIONE E TERAPIA INTENSIVA X X X
BLOCCO PARTO X X X X X
DIALISI X X
AMBULATORI X X
MEDICINA NUCLEARE X X
CENTRI TRASFUSIONALI X X
(La tabella sopraesposta elenca solo alcuni dei reparti previsti dalla legge regionale)
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3 GLI IMPIANTI GAS MEDICINALI, VUOTO ED EGA LA NORMA UNI EN ISO 7396
Definizione gas medicinale: ogni medicinale costituito da una o pi sostanze attive gassose miscelate
o meno ad eccipienti gassosi. D. Lvo 219/06.
I gas medicinali vengono somministrati alluomo per uso terapeutico e sono assoggettati a tutela pubblica per
quanto attiene la produzione, limmissione in commercio e la distribuzione.
La XII edizione della Farmacopea Ufficiale classifica medicinali i seguenti gas :
Nel 2007, con limmissione dei gas sopraelencati nella farmacopea ufficiale, gli impianti atti alla produzione e
distribuzione degli stessi gas sono stati annoverati dispositivi medici.
Nella fattispecie sono cos classificati:
IMPIANTI GAS MEDICINALI COMPRESSI E VUOTO DISPOSITIVI MEDICI CLASSE II b:
dispositivi a rischio MEDIO/ALTO, attivi e non, che interagiscono in maniera pericoloso con il corpo umano
IMPIANTI DI EVACUAZIONE GAS ANESTETICI DISPOSITIVI MEDICI CLASSE II a
Gli impianti gas medicinali rispondono ai requisiti della direttiva 2007/47/CE e sono soggetti, pertanto, alla
marcatura CE prima della messa in marcia.
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UNI EN ISO 7396
Miglioramento
normativo
Durabilit e
Progettazione
funzionalit
Impianti
Analisi dei Manutenzione
Rischi gas
medicinali
Utilizzazione Gestione
operativa
Dispositivo
medico CE
Dispositivo medico
Direttiva 93/42/CEE
Marcatura CE
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I principi ispiratori:
migliori e pi adeguati criteri di progettazione;
continuit di erogazione in condizioni di singolo guasto;
Appendice F condivisione con la STRUTTURA SANITARIA degli elementi critici ai fini della
corretta valutazione e gestione delle criticit riscontrate in fase di progettazione, costruzione e
conduzione / manutenzione del DISPOSITIVO MEDICO impianto gas medicinale;
maggiore attenzione ai processi di collaudo ed accettazione per la messa in servizio;
obbligo della redazione del documento di gestione operativa atto ad individuare gli attori e le
specifiche responsabilit per le attivit di gestione e manutenzione.
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Continuit di erogazione del gas medicinale, perch?
La continuit di erogazione rappresenta la vera criticit del sistema poich il paziente con alta dipendenza da
gas specifico potrebbe essere sottoposto a grave pericolo a causa dellimprovvisa interruzione della
somministrazione del gas stesso, con inevitabili ripercussioni sulla gi precaria condizione clinica e/o
addirittura sulla sua sicurezza.
Come viene garantita la continuit di erogazione?
la continuit di erogazione viene garantita attraverso una progettazione accurata dellimpianto, realizzato con
un sistema di dispositivi atti a sopperire ad eventuali condizioni in cui sia difettoso anche un solo
mezzo/dispositivo per la riduzione del rischio oppure nel caso in cui si verifichi una singola condizione
anomala esterna che potrebbe pregiudicare la corretta funzionalit dellimpianto.
centrali primarie costituite da almeno tre fonti ( fonte primaria, secondaria e di emergenza ) e da unit
di alimentazione di emergenza in modo tale che:
o un anomalia sulla sorgente che sta erogando non possa costituire condizione di pericolo;
o lanomalia che si dovesse verificare su una delle sorgenti mentre una seconda in
manutenzione non costituisca condizione di pericolo;
rete di distribuzione primaria con geometria ad anello e montanti dedicate, che permettono il
sezionamento in pi punti cos da non interrompere mai lerogazione dei farmaci nei reparti non
interessati;
realizzando le reti di distribuzione, le sue modifiche ed ampliamenti in modo tale che vengano ridotti al
minimo eventuali danneggiamenti di tipo meccanico;
quadri intercettazione con valvole con sensore NAMUR in ottemperanza al D.M. 18/09/2002 in materia
di prevenzione incendi, opportunamente ubicati nelle zone filtro adiacenti ai compartimenti;
Posti letto serviti da quadri di riduzione di secondo stadio con riduttori doppi in by pass cos da non
interrompere la somministrazione al paziente del farmaco/gas medicinali in condizione di singolo
guasto su un riduttore di pressione o manutenzione sullo stesso.
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Esempio grafico di una corretta morfologia di impianti gas medicinali
Nel rispetto del principio di continuit di erogazione, impianti gi realizzati possono essere modificati e/o
ampliati a patto che sussistano i seguenti requisiti:
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3.2 Lallegato G il documento di gestione operativa
Lallegato G della UNI 7396 prevede la definizione ed identificazione delle figure coinvolte nei processi di
valutazione del rischio, scelte strategiche, progettazione, realizzazione e gestione operativa degli impianti gas
medicinali, attraverso il congiunto coinvolgimento della struttura sanitaria e dei professionisti del settore,
mediante la redazione del documento di gestione operativa.
Progettazione
Accettazione
Messa in servizio UNI EN ISO 7396 / UNI Fabbricazione del
11100-2011 dispositivo medico
Collaudo
Documenti gestione
operativa
Il Ciclo di vita di un IGDM
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CONCEPT
DISMISSIONE
PROGETTAZIONE
GESTIONE OPERATIVA
INSTALLAZIONE
ACCETTAZIONE
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Definizione di GESTIONE OPERATIVA:
insieme delle attivit, implementate a cura della struttura sanitaria, finalizzate a garantire il sicuro e continuo
funzionamento di un impianto gas medicinale dalla sua accettazione alla sua dismissione.
verificare che limpianto, in procinto di essere utilizzato per la prima volta, rispetti tutti i requisiti
applicabili cogenti di progettazione ed installazione, nonch di sicurezza e di prestazioni;
verificare che siano state rispettate le specifiche contrattuali;
marcatura CE dispositivo medico classe IIb ( SDEGA / IIa ) da parte del fabbricante;
consegna della documentazione a corredo dellimpianto alla struttura sanitaria da parte del
fabbricante;
presa in carico formale dellimpianto da parte della struttura sanitaria.
Contratti di subappalto;
Parti dellimpianto realizzate da diversi fabbricanti;
Messa in servizio dopo molto tempo dal collaudo.
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Fase di accettazione Somma Regola Aurea
Le procedure di collaudo e di messa in servizio devono essere eseguite, documentate e certificate per iscritto
dal fabbricante;
Le prove effettuate dal fabbricante devono essere sorvegliate ed accettate dalla Persona Autorizzata nominata
dalla struttura sanitaria;
Istruzioni per luso dellimpianto completo e di ciascun componente;
Istruzioni per le operazioni di manutenzione raccomandate, la loro frequenza e la lista dei pezzi di ricambio
consigliati;
Schemi elettrici;
Disegni AS BUILT conformi allinstallazione;
Informazioni necessarie alla struttura sanitaria per redigere il proprio Documento di Gestione Operativa,
comprese le informazioni che consentano alla struttura sanitaria di predisporre procedure di emergenza in
risposta a guasti catastrofici
In mancanza, anche parziale, della documentazione di cui sopra, la fase di accettazione non deve considerarsi
completata.
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3.3 UNI 11100 : 2011 la gestione operativa.
Lobiettivo primario del documento di gestione operativa quello di fornire indicazioni sullattribuzione delle
responsabilit in modo da garantire la consegna di un IGM affidabile nonch il suo funzionamento, utilizzo e
manutenzione al fine di garantire lincolumit del paziente.
Gli impianti regolarmente collaudati, messi in servizio dal fabbricante ed accettati della struttura sanitaria devono essere
correttamente gestiti fino alla loro dismissione.
COSA?
CORRETTA CHI?
GESTIONE COME?
OPERATIVA QUANDO?
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Fondamenti di gestione operativa Cosa ?
Gestione appaltatori
Verifiche Funzionali
Gestione Sorgenti
Gestione dei Rischi
Alimentazione
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Fondamenti di gestione operativa Chi ?
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LINEE GUIDA RER
Funzione Attribuzione
RE Responsabile esecutivo Direttore Generale
RTS Responsabile Tecnico Struttura Direttore Servizio Tecnico
Responsabile impianti di
presidio
PA Persona Autorizzata Responsabile impianti di
presidio
Responsabile
apparecchiature Gas Med.
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Fondamenti di gestione operativa Organigramma
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Fondamenti di gestione operativa Come?
Le procedure e le modalit di gestione di un IGM devono far parte del Documento di Gestione Operativa;
Il Documento di Gestione Operativa deve essere redatto per tutti gli IGM, indipendentemente dalla loro data di
fabbricazione.
La frequenze degli interventi ordinari e straordinari da effettuare sui singoli componenti degli IGM vengono
fornite sia nella norma UNI 11100:2011 ( gestione delle manutenzione di IGM ) che dai fabbricanti dei singoli
componenti.
La struttura sanitaria sia coinvolta assiduamente in tutte le fasi di vita degli IGM;
La direzione della struttura sanitaria definisca una politica di gestione operativa degli IGM atta ad
individuare le figure interessate e le relative responsabilit.
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Fondamenti di gestione operativa Funzioni Coinvolte
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IL SISTEMA DI GESTIONE OPRATIVA
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4 TIPOLOGIA INTERVENTO
Gli impianti di gas medicinali e tecnici, consentono di disporre dei gas nei reparti specialistici e presso ogni
posto letto di degenza, evitando la pericolosa presenza di bombole nei reparti e negli ambienti specialistici,
tutelando, quindi, igiene e sicurezza, nel rispetto della leggi vigenti in materia.
Gli impianti in oggetto sono destinati alle alimentazioni delle prese gas medicinali:
PIANO REPARTO
0 AMBULATORIO
0 DEGENZE
Le centrali di gas compressi o liquefatti dovranno essere collocate a distanza minima di sicurezza:
o 15 m da costruzioni in materiale combustibile, depositi di materiale combustibile o infiammabile, locali
di pubblico spettacolo, ospedali, viadotti, depositi di gas compressi o liquefatti
o 3 m da strutture incombustibili e resistenti al fuoco
o 7,5 m da fabbricati con pareti perimetrali incombustibili e resistenti al fuoco
I contenitori criogenici fissi per ossigeno, posti allesterno, devono essere installati a cielo aperto e a livello del
suolo, protetti dalle scariche elettriche atmosferiche ed in luogo apposito e recintato, tale per cui i dischi di
rottura e le valvole di sicurezza siano ad idonea distanza dalle aree pubbliche.
Le centrali dei gas medicali sono state progettate in modo che un gruppo macchina o rampa/riduttore sia in
funzione, un altro in stand-by con inserimento automatico ed un terzo in stand-by con inserimento manuale
come previsto da UNI EN ISO 7396 pertanto la portata teorica calcolata dovr essere soddisfatta da un solo
gruppo macchina o riduttore.
La normativa UNI EN ISO 7396 elenca differenti tipologie di centrali ognuna delle quali prevede differenti fonti,
ad esempio da liquidi criogenici o da gas compressi in bombole, che vengono abbinate per rispettare lo
schema del punto precedente.
La soluzione ottimale da ricercarsi in armonia con le esigenze specifiche dell'utilizzatore e della
localizzazione ambientale.
Le centrali, fonti di uno specifico gas e/o sistema di aspirazione, saranno costituite da:
1. Fonte primaria, dimensionata per il fabbisogno medio di gas dallimpianto.
2. Fonte secondaria, dimensionata per il fabbisogno medio di gas dallimpianto, che interverr in modo
automatico in caso di incapacit della prima a sopperire le richieste delle utenze, sia per raggiunto
limite produttivo, sia per blocco.
3. Centrale d'emergenza dimensionata per il fabbisogno medio di gas dallimpianto.
Una tipica centrale di produzione aspirazione endocavitaria (vuoto) composta da tre o pi elettropompe
rotative a palette, lubrificate ad olio. Le pompe sono collegate ad un serbatoio polmone che a sua volta
collegato ad una coppia di filtri battericidi installati in by-pass che impediscono linquinamento biologico del
serbatoio e delle pompe stesse. La centrale monitorata da una centralina di allarme di alta pressione sulla
linea di uscita e da un allarme per larresto delle pompe. Il gruppo di vuoto inoltre dotato di un quadro
elettrico di alimentazione e gestione che permetter la rotazione ciclica per una usura omogenea degli organi
in movimento.
4.1.2 Tubazioni
Le tubazioni saranno in rame crudo o ricotto, idonee allutilizzo per gas medicinali, pertanto conformi alla UNI
13348, riportanti il nome del fabbricante, la data di fabbricazione e la norma di riferimento, stampigliate per
tutta la lunghezza ogni 600 mm.
Il percorso delle tubazioni, costituenti gli impianti, stato progettato in base alle compartimentazioni
antincendio, nel rispetto della regola tecnica dei VVF.
Le tubazioni dovranno correre nei corridoi, staffate a muro, dovranno essere poste in opera da personale
tecnico specializzato e dovranno rispettare le distanze di sicurezza dalle tubazioni di altri fluidi o dagli impianti
elettrici come previsto dal C.C.T. S.P.I. dei VVF.
Le tubazioni installate saranno: sottoposte a pressione di collaudo pari ad 1,5 volte la pressione di esercizio, a
verifica di non intercambiabilit tra i gas, a processo di relativo strippaggio con Azoto puro ad alta pressione
ed infine a carico delle tubazioni con i gas medicinali ad essi destinati forniti dalla propriet della struttura
sanitaria.
Con questultima operazione si verificher il corretto funzionamento dellimpianto.
4.1.3 Guarnizioni
Le guarnizioni per gli impianti dei gas medicinali dovranno essere atossiche, ignifughe, con relativa
certificazione da cui si evinca il superamento delle prove adiabatiche.
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4.1.4 Cassette di compartimento contenenti valvole di intercettazione
E di fondamentale importanza evitare che un incendio sviluppatosi in una zona dellospedale comporti la
necessit di interrompere lalimentazione dei gas medicali anche in zone non coinvolte dallincendio stesso.
Prima di entrare nei compartimenti le tubazioni saranno intercettate da opportune valvole a chiusura rapida,
specifiche per gas medicali. Dette valvole sono contenute in cassette di compartimento antincendio, sistemate
in luogo sicuro ad altezza di 175 cm dal pavimento. Il sistema permetter solo la chiusura volontaria
dellerogazione dei gas, pertanto la parte anteriore della cassetta sar realizzata con vetro frangibile con i
mezzi a disposizione del corpo dei VVF. Il vigile del fuoco non pu in ogni caso chiudere lerogazione dei gas
in unarea dellospedale senza il parere del personale medico responsabile di tale area. In prossimit del punto
dinstallazione del quadro di intercettazione di compartimento sar inoltre installato un quadro di allarme che
segnaler lo stato di apertura/chiusura delle valvole stesse.
Le valvole di intercettazione di area, invece, sono integrate allinterno del quadro di riduzione di secondo
stadio, nel quale possono essere installate anche la valvole con sensore Namur, se installato nel filtro a prova
di fumo.
5 DESCRIZIONE INTERVENTO
Lintervento permetter di usufruire di un impianto centralizzato per la somministrazione di Ossigeno
medicinale ed aspirazione endocavitaria presso n.1 ambulatorio e n.1 locale medici, n. 2 stanze di degenza
doppie e n.1 stanza di degenza singola.
Gli impianti sono stati dimensionati tenendo in considerazione, per analogia, le portate e contemporaneit per
un tipico reparto di degenza previste dalla tabella 2 della norma AFNOR FD S 90-155.
Le centrali come le linee di distribuzione cos concepite sono in grado di sostenere eventuali ampliamenti di
unit terminali e quindi posti letto nella stessa struttura.
La distribuzione avverr come da progetto allegato alla presente.
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6 PORTATE, CONTEMPORANEITA E DIMENSIONAMENTO
DEGENZE 5 5 5 0,2 5
AMBULATORI / STANZA MED. 2 2 5 0,2 2
TOTALE 7
TOTALE (mc/h) 0,42
DIMENSIONAMENTO TUBAZIONE
ASPIRAZIONE ENDOCAVITARIA ( V )
DIMENSIONAMENTO TUBAZIONE
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