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7 marzo 2016
E2 Capitolo 0
Indice
3
E4 Capitolo 0
3.5.5 Osservazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79
3.6 Manovellismo piano inclinato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81
3.6.1 Soluzione del quesito 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81
3.6.2 Soluzione del quesito 2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83
3.6.3 Soluzione del quesito 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 84
3.7 Sistema Disco Asta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86
3.7.1 Analisi del moto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86
3.7.2 Soluzione del quesito 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87
3.7.3 Soluzione del quesito 2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93
3.7.4 Soluzione del quesito 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94
3.7.5 Soluzione del quesito 4 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98
3.8 Carrellino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100
3.8.1 Analisi del moto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100
3.8.2 Soluzione del quesito 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100
3.8.3 Soluzione del quesito 2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 104
3.8.4 Soluzione del quesito 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107
3.8.5 Analisi del moto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 110
3.8.6 Soluzione del quesito 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 111
3.8.7 Soluzione del quesito 2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 113
3.8.8 Soluzione del quesito 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 114
3.8.9 Soluzione del quesito 4 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 114
dv(t)
a(t) = = 4j (2.2)
dt
Per rispondere al quesito 2 si noti che la velocita espressa in funzione
dellascissa curvilinea vale
dP P s P
v= = = s (2.3)
dt s t s
P v 9i + 4tj
t= = =p (2.4)
s |v| 92 + (4t)2
per t = 3 s vale
9i + 12j 3 4
t= = i+ j (2.5)
2
9 + 12 2 5 5
Prima di trovare il versore normale bisogna trovare il versore binormale. Il
versore binormale e il versore perpendicolare al piano osculatore: il piano ge-
nerato dai vettori velocita ed accelerazione. Il vettore normale al piano si trova
moltiplicando vettorialmente il vettore velocita per il vettore accelerazione
va
b= (2.6)
|v a|
9
E 10 Capitolo 2
quindi
b=k (2.8)
Allo stesso risultato si sarebbe arrivati piu rapidamente considerando che,
siccome la traiettoria giace nel piano x y, la normale al piano che e data
dal versore k = (0, 0, 1) e anche versore binormale alla traiettoria dato che
la concavita della traiettoria e rivolta verso laltro; se fosse stata altrimenti il
vettore binormale sarebbe stato pari a k.
Noto il versore binormale, il versore n normale alla traiettoria si trova
come
i j k
4 3
n = k t = det 0 0 1 = i + j (2.9)
3 4 5 5
5 5 0
s2
a = at + an = st + n (2.10)
La componente normale dellaccelerazione si trova moltiplicando scalarmente
laccelerazione per il versore normale
4 3 12
an = (a n) n = (4j) i + j n = n (2.11)
5 5 5
da cui
s2 (92 + 122 )
= = = 93.75 m (2.12)
an 12/5
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 11
x [m]
2
0
0 0.5 1 1.5 2
t [s]
8
6
y [m]
0
0 0.5 1 1.5 2
t [s]
x(t = 0) = 0, y(t = 0) = 0
Sono note le componenti del vettore velocita nelle componenti lungo gli assi
ovvero:
vx = x = 2 e vy = y = 4t
La legge di moto del punto P , espressa mediante le funzioni del tempo x(t)
ed y(t), si ottiene integrando le due componenti del vettore velocita rispetto
al tempo, ottenendo:
dx = x dt
Z t Z t (2.13)
x x(t = 0) = xdt = 2 dt = 2t
0 0
dy = y dt
Z t Z t (2.14)
y y(t = 0) = ydt = 4t dt = 2t2
0 0
Possiamo quindi esprimere la posizione del punto P nel riferimento cartesiano
come: (
x(t) = 2t
(2.15)
y(t) = 2t2
Ovvero
P (t) = 2ti + 2t2 j (2.16)
Gli andamenti temporali di x(t) e y(t) sono riportati in Figura 2.1.
E 12 Capitolo 2
10
y(t) [m]
4
0
0 2 4 6
x(t) [m]
(P O) = p = 4i + 8j [m] (2.21)
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 13
a at
Y
an
P
O X
v = 2i + 8j [m/s] (2.24)
q
|v| = (vx 2 + vy 2 ) = 8.25 [m/s]
vy 8 (2.25)
tan() = = = 4 = arctan(4) = 76
vx 2
v = 8.25ei [m/s] (2.26)
Infine per il vettore accelerazione:
a = 4j [m/s2 ] (2.27)
q
|a| = (ax 2 + ay 2 ) = 4 m/s2 (2.28)
a = 4ei 2 [m/s2 ] (2.29)
E 14 Capitolo 2
j
t
n
i
Il vettore accelerazione, nel nostro caso diretto come lasse y, puo essere scom-
posto secondo le sue componenti tangenziale e normale (t e n), come in
figura 2.3. Come primo passo scriviamo il versore tangente nel sistema di
riferimento cartesiano sfruttando la considerazione che il versore tangente e
diretto come il vettore velocita:
v
t= = 0.24i + 0.97j =
|v|
vx vy (2.30)
= i+ j = cos()i + sin()j
|v| |v|
b=k (2.32)
vmax
0 t
at
a1
0 t
t1 t2 t3
a3
t3 = t1 + t1 + t2 = 130.95 s (2.41)
A B
sB = 200 m
tB = 20.33 s
t
s1 = 138.9 m n
t1 = 16.67 s sC = 828.3 m C
tC = 58.03 s
D E
fornisce r
2s
v(s) = a1 = 2sa1 (2.46)
a1
Nel caso studiato il modulo dellaccelerazione normale massima sara pre-
sente nella curva di raggio minore e pari a:
vM ax 2
an,M ax = = 0.69 m/s2 (2.47)
R1
tale valore e minore del valore di soglia per il comfort dei passeggeri che quindi
risulta verificato.
E 18 Capitolo 2
2000
s [m]
1000
20
v [m/s]
10
1
at [m/s ]
2
1
an [m/s ]
2
1
0 t_1 t_B 40 t_C 80 t_D t_2 120 t_3 140
t [s]
20
15
v [m/s]
10
1
0.5
a [m/s2]
0
t
0.5
1
1
0.5
a [m/s2]
0
n
0.5
1
0 s_1 s_B 500 s_C 1000 s_D s_2 s_3 2000
s [m]
y Im
P P
O x O Re
Figura 2.9: Posizione del punto P nel piano complesso
(P O) = ei (2.48)
Per il calcolo della velocita del carrello deriviamo lequazione 2.48 come segue:
d (P O)
vP = = ei + i ei = ei + ei(+ 2 ) (2.52)
dt
E 20 Capitolo 2
Im
vP
0.5 m/s
i
e
.
ei( + 2)
vP
P
Re
O
Figura 2.10: Velocita del punto P nel piano complesso
= vr = 0.7m/s
(2.55)
= = 0.1rad/s
d (vP )
aP = = ei + i2 ei + i ei 2 ei =
dt (2.56)
= ei + 2 ei(+ 2 ) + ei(+ 2 ) + 2 ei(+)
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 21
La Figura 2.11 mostra, nel piano complesso, i vettori ottenuti con lequa-
zione 2.56 ed il vettore risultante aP , ottenuto dalla somma vettoriale di tutte
le componenti.
Le lunghezze dei vettori riportati in Figura 2.11 sono proporzionali alla sca-
la delle accelerazioni riportata nella stessa figura e mostra come le componenti
piu importanti siano nel caso in esame 2 e .
Proiettando i vettori della (2.56) o derivando le componenti della (2.54)
si ottiene:
Re (aP ) = cos () 2 sin () sin () 2 cos ()
(2.57)
Im (aP ) = sin () + 2 cos () + cos () 2 sin ()
Im
aP
0.1 m/s2
. . i( + )
2e 2
.. i
.. i( + ) e
e 2 aP
.2 i( + ) P
e
Re
O
Figura 2.11: Accelerazione del punto P nel piano complesso
y y
,
x
j j
i
P
x
O O i
Figura 2.12: Posizionamento della terna mobile
Laccelerazione del punto P e pari alla somma vettoriale dei seguenti ter-
mini:
(T r) (Rel) (Cor)
aP = aP + aP + aP (2.61)
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 23
0.5 m/s
(Tr) vP
vP
P
x
O
Figura 2.13: Calcolo della velocita: scomposizione con i moti relativi
0.5 m/s
(Rel)
vP
vP
(Tr)
vP
(T r)
Laccelerazione di trascinamento aP e quella di un punto che si muove
su una traiettoria circolare di raggio (P O ) ed e pertanto scomponibile
in una componente normale pari a (P O ) ed in una componente
(Rel)
tangenziale pari a (P O ). Laccelerazione relativa aP , invece, e quella
di un punto che si muove lungo una traiettoria rettilinea e coincide con quella
di avanzamento del carrello fornita dal testo, diretta secondo la tangente alla
(Cor)
traiettoria. Compare, inoltre, laccelerazione di Coriolis aP = 2tm vrel
(Rel)
in quanto la terna mobile e rotante e la velocita relativa vP non e parallela
a .
Sviluppando i termini dellequazione (2.61) otteniamo, quindi, la seguente
espressione:
(Rel)
aP = (P O ) + (P O ) + xP i + 2 vP =
(2.62)
= P O j 2 P O i + xP i + 2 xP j
0.1 m/s2
(Cor)
aP
(Rel)
aP,t
(Tr)
aP,t
(Tr)
aP,n
x
O
Figura 2.15: Calcolo della accelerazione del punto P: scomposizione nelle
componenti relative e di trascinamento
0.1 m/s2
(Cor)
aP
aP
(Rel)
aP,t
(Tr)
aP,n (Tr)
aP,t
Figura 2.16: Calcolo della accelerazione: soluzione grafica
CIR
vA
B v
B
O
con
l
= arcsin sin (2.65)
R
E 26 Capitolo 2
= /6 rad = 30
= rad = 45
4
xA = 1 m
yA = 1 m (2.66)
xB = 2.7321 m
yB = 0 m
xCIR = 2.7321 m
yCIR = 2.7321 m
Se si scrive la posizione del CIR per ogni istante di moto, la traiettoria che
descrive il CIR e la base del moto. In Figura 2.18 e mostrata la posizione del
CIR per diverse posizioni dellasta. La curva che passa per i punti e, come
detto, la base del moto.
La traiettoria del CIR vista invece da un osservatore solidale con il corpo
e invece la rulletta.
La rulletta si ricava dalla base semplicemente con una trasformazione di
coordinate. Prendendo un sistema di riferimento relativo, centrato in A con
asse x diretto come il vettore (B A) ed asse y diretto perpendicolarmente
a x come in Figura 2.19. Langolo formato dagli assi x e x e pari a .
Applicando la trasformazione si ha
xCIR cos() sin() xCIR xA
= (2.67)
yCIR sin() cos() yCIR yA
2.5.2 Velocita
Nellatto di moto considerato, nota la posizione del CIR, e immediato il calcolo
della velocita angolare dellasta. Si ha infatti
vB = AB (B CIR)
vB i = AB k (yCIR )j
vB = AB yCIR (2.68)
vB
AB =
yCIR
vA = AB (A CIR)
= AB k ((xA xCIR )i + (yA yCIR )j) (2.70)
= AB (xA xCIR )j AB (yA yCIR )i
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 27
3.5
2.5
1.5
0.5
0
0 1 2 3 4
A
y
x
B
O x
3.5
base
rulletta
3
2.5
1.5
0.5
0
0 1 2 3 4
3 3
2 2
1 1
0 0
0 2 4 0 2 4
= 25 = 35
3 3
2 2
1 1
0 0
0 2 4 0 2 4
Figura 2.21: Moto dellasta ottenuto facendo ruotare senza strisciare la rulletta
sulla base
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 29
2.5.3 Accelerazioni
In maniera analoga, laccelerazione di A puo essere scritta come:
aA = aB + AB (B A) + AB [AB (B A)] (2.77)
1 2 2 (x x )
yA (yA yB ) xA + aB AB A B
= (2.82)
AB xA (xA xB ) 2 yA AB
2 (y y )
A B
vc = v0 + (C O)
i j k
= det 0 0
(R r) cos (R r) sin 0
(2.85)
= k [(R r) cos i + (R r) sin j]
= (R r) cos j (R r) sin i
= vCx i + vCy j
= 0.750i + 1.299j [m/s]
con
|aCn | = 2 (R r) = 3 m/s2
(2.88)
|aCt | = (R r) = 0.075 m/s2
proiettandole sugli assi
Scomposta in x e y diventa
aC = 2.6355i 1.435j [m/s2 ] (2.90)
Allo stesso risultato si perviene ovviamente scrivendo la derivata della velocita:
dvc d[ (C O)] d(C O)
ac = = = (CO)+ = (CO) 2 (CO)
dt dt dt
(2.91)
Dalla velocita del punto C si puo calcolare la velocita angolare del disco. La
velocita del centro del disco puo essere scritta anche come
vc = (C H) (2.92)
per congruenza con lespressione usata in precendeza si ha
(C O) = (C H) (2.93)
sviluppando i termini si ottiene
k (R r)(cos i + sin j) = k r( cos i sin j)
(R r) = r (2.94)
Rr
= = 6 rad/s
r
come ci si aspettava osservando la figure, la velocita angolare del disco ha
verso opposto a . Il modulo di dipende dal rapporto tra i raggi di disco e
guida. Nel moto di rotolamento senza strisciamento, la circonferenza del disco
rappresenta la rulletta del moto mentre la circonferenza della guida e la base.
Con procedura analoga si calcola laccelerazione angolare del disco otte-
nendo
Rr 3
= = rad/s2 (2.95)
r 10
aP = aC + (P C) 2 (P C)
= (acx + 2 r)i + (acy r)j (2.99)
= 6.3645i 1.36j [m/s2 ]
E 34 Capitolo 2
Capitolo 3
Il computo dei gradi di liberta del sistema puo quindi essere sintetizzato nella
3 g.d.l. x 3 corpi rigidi = 9 g.d.l. -
1 manicotto tra pistone e cilindro = 2 g.d.v -
1 cerniera a terra in O = 2 g.d.v. -
seguente tabella: 1 cerniera a terra in O1 = 2 g.d.v. -
1 cerniera (Asta/Asta) = 2 g.d.v. -
Totale 1 g.d.l. residuo
35
E 36 Capitolo 3
O1 a B
c
b
O
a = aei
b = bei (3.2)
c = cei
Dalla seconda equazione del sistema (3.5), tenendo presente che sin = 0,
si ottiene c sin = b sin = arcsin( cb sin ) = 0.27 rad. Per ricavare la
velocita e laccelerazione delle aste, si deve derivare rispetto al tempo lequa-
zione di chiusura (3.4) (oppure, in alternativa, si puo derivare il sistema (3.5)).
Tenendo presente che i moduli a e c sono costanti in quanto rappresentano le
lunghezze della manovella e del telaio, che gli angoli e sono variabili in
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 37
Lequazione (3.6) puo essere riscritta nel seguente modo, ricordando che la
moltiplicazione per loperatore immaginario i corrisponde ad una rotazione
del vettore di 2 , ovvero i = ei 2 .
aei(+ 2 ) = bei + bei(+ 2 ) (3.7)
Proiettando
lequazione (3.7) sullasse
reale e immaginario, ricordando che
sin + 2 = cos e che cos + 2 = sin , e possibile ottenere il seguente
sistema di equazioni nelle due incognite e .
a sin = b cos b sin
(3.8)
a cos = b sin + b cos
da cui:
det[A1 ]
= = 0.146 rad/s (3.11)
det[A]
det[A2 ]
= = 0.096 rad/s (3.12)
det[A]
O1 B
Y
X1
Y1
X
O
Figura 3.2: Posizionamento terna mobile
moto relativo: e il moto del punto B rispetto alla terna mobile, rettilineo
secondo la direzione X1 della terna mobile X1 O1 Y1 .
Prima di passare al calcolo delle velocita con il metodo delle terne relative e
necessario ricavare langolo dellasta BO. Il valore di puo essere ricavato
da semplici relazioni trigonometriche imponendo, ad esempio, luguaglianza
della componente verticale dei vettori c e b , essendo lasta O1 B orizzontale
per latto di moto considerato.
c
c sin = b sin = arcsin( sin ) = 0, 27 rad (3.13)
b
(ass) (tr) (rel)
Per le velocita, dal teorema dei moti relativi discende che: vB = vB +vB ,
dove:
(Ass)
vB e la velocita assoluta del punto B, O1 B (B O1 ).
(T r)
vB e la velocita di trascinamento del punto B, OB (B O).
(Rel)
vB la velocita relativa del punto B, x1 .
(Ass) (T r) (Rel)
vB vB vB
Modulo O1 B (BO1 ) OB (BO) x1
Direzione O1 B BO kBO
m
0,05 s
wO BO1B
1
wOBOB
1
X
possibile ritrovare per ciascun vettore velocita una analogia con lequazione di
chiusura scritta con notazione complessa (vedi 3.14).
vB = O1 B (B O1 ) = aei(+ 2 )
(a)
= (B O) = bei(+ 2 )
(tr)
v B OB (3.14)
(rel)
vB = bei
(ass)
|vB |
O1 B = = 0.146rad/s (3.15)
O1 B
(tr)
|v |
OB = B = 0.096rad/s (3.16)
OB
Vettorialmente e possibile scrivere:
O1 B = 0.146k (3.17)
OB = 0.096k (3.18)
tr e v ass si puo ricavare il verso delle velocita angolari.
Dal verso di vB B
Per il calcolo dellaccelerazione del centro del disco e possibile ricorrere allu-
tilizzo del teorema di Coriolis sotto riportato.
dove:
(Ass)
aB e laccelerazione assoluta del punto B, avente una componente
(Ass)
normale riferita alla traiettoria assoluta aBn = O1 B O1 B (B O1 )
(Ass)
e una tangenziale aBt = O1 B (B O1 ) (perche il moto assoluto e
rotatorio).
(T r)
aB e laccelerazione di trascinamento del punto B, avente una com-
ponente riferita alla traiettoria di trascinamento in direzione normale
(T r) (T r)
aBn = OB OB (B O) e una tangenziale aBt = OB (B O)
(perche il moto di trascinamento e rotatorio).
(Rel)
aB e laccelerazione relativa del punto B, x1 i1 .
(Co) (rel)
aB = 2O1 B vB e laccelerazione di Coriolis, calcolata in base
alla velocita angolare della terna mobile O1 B e della velocita relativa
rel = x i .
vB 1 1
0, 02 sm2
a b
b2
2b
a2 b
E quindi possibile scrivere per ciascun termine della tabella lanalogia con i
termini scritti in notazione complessa 3.24.
(Ass)
aBn = O1 B O1 B (B O1 ) = a2 ei
(B O ) = aei(+ 2 )
(Ass)
aBt = O1 B 1
(T r)
aBn = OB OB (B O) = b 2 ei
(3.24)
(B O) = bei(+ 2 )
(T r)
aBt = OB
(Rel)
aB = bei
= 2bei(+ 2 )
(Co)
aB
|aass
B |
O1B = = ...rad/s2 (3.25)
O1 B
|atr
B|
OB = = ...rad/s2 (3.26)
OB
Vettorialmente e possibile scrivere:
O1 B = ...k (3.27)
OB = ...k (3.28)
Dal verso di atr ass
B e aB si puo ricavare il verso delle accelerazioni angolari.
E 42 Capitolo 3
Il computo dei gradi di liberta del sistema puo quindi essere sintetizzato nella
seguente tabella.
3 g.d.l. x 5 corpi rigidi = 12 g.d.l. -
1 cerniera a terra in O1 = 2 g.d.v. -
1 cerniera (Disco/Asta) = 2 g.d.v. -
1 cerniera (Asta/Asta) = 2 g.d.v. -
1 cerniera a terra in O2 = 2 g.d.v. -
1 vincolo fune/disco D = 1 g.d.v. -
1 vincolo di puro rotolamento = 2 g.d.v. -
Totale 1 g.d.l. residuo
P P
G B G
D D
O2 O2
B
A
O1 O1
A
B P P
G G
B O2
O2 D
D
A
O1 O1
A
P P
G G
O2 D O2 D
B
B
O1 O1
A A
a+b+c=d (3.29)
B
c
O2
d
A
a
O1
Figura 3.6: Chiusura cinematica
Si osserva innanzi tutto che il vettore d , che congiunge i due punti del telaio
che rimangono fissi nello spazio, rimarra costante sia in modulo che in fase.
Tale termine scomparira nelle derivazioni successive, ma risulta fondamentale
per la determinazione della configurazione geometrica del sistema.
La proiezione dellequazione 3.30 sui due assi reale ed immaginario porta
alla scrittura del seguente sistema nelle due incognite e .
a cos + b cos + c cos = d cos
(3.31)
a sin + b sin + c sin = d sin
Dalla prima delle due equazioni del sistema 3.31 e possibile esplicitare come:
d cos a cos c cos
= arccos (3.32)
b
Sostituendo quanto appena ottenuto nella seconda equazione del sistema 3.31
si ottiene:
s 2
d cos a cos c cos
b 1 = a sin + c sin d sin (3.33)
b
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 45
g
G
B
G O2 O2
O1 O1
A A
K = b2 a2 c2 d2 + 2ad cos ( )
A = 2ac cos 2cd cos (3.36)
B = 2ac sin 2cd sin
Si osserva come laver ottenuto un valore numerico < 0 indica che lasta
AB sta ruotando in verso orario, mentre il valore > 0 indica che lasta BO2
sta ruotando in verso antiorario. A questo punto la velocita del punto G e
immediatamente ricavabile col teorema di Rivals come:
vG = BO2 (G O2 )
= k GO2 cos + i + sin + j (3.42)
2 2
= 2.3 103 ei(+ 2 ) m/s
Per quanto riguarda la velocita del centro del disco D si osserva come que-
stultima sia diretta come il piano inclinato. Il modulo di tale velocita viene
invece riportato nellequazione 3.43.
Si fornisce quindi in Figura 3.8 una rappresentazione grafica delle due velocita
appena calcolate, di cui rispettivamente in rosso la velocita vP ed in blu la
velocita del punto vG .
RSD
P
RSD
2
G
O2
Lequazione 3.44, come gia visto per lequazione 3.38, puo essere proiettata
sui due assi reale ed immaginario ottenendo il sistema di equazioni:
a sin a2 cos b sin b 2 cos c sin c 2 cos = 0
a cos a2 sin b cos b 2 sin c cos c 2 sin = 0
(3.45)
A questo punto, e possibile calcolare la soluzione del sistema 3.45 utilizzando
la formulazione matriciale, ottenendo la seguente espressione.
1
b sin c sin
=
+b cos c cos
(3.46)
+a sin + a2 cos + b 2 cos + c 2 cos
a cos + a2 sin + b 2 sin + c 2 sin
La sostituzione dei valori numerici nellequazione 3.46 porta allottenimento
dei seguenti risultati di accelerazione.
1.8 103 rad/s2
=
1.4 103 rad/s2
(3.48)
E 48 Capitolo 3
RSD
P
2 RSD
G
RSD
2 2 RSD
2
O2
I termini dellequazione 3.49 possono essere espressi come riportato nella ta-
bella seguente
(Ass) (T r) (Rel)
vB vB vB
Modulo c a b
Direzione O2 B O1 A AB
B
5 103 m
s
B
b G
O2
c
a c
O1
A
a b
(a) (b)
B
c 2 G
b 2
c b O2
5 104 sm2
B c 2
a2
O1 c
A
b 2
a2 b
(a) (b)
(Cor) (Rel)
aB = 2 vB : accelerazione di Coriolis, con velocita angolare
della terna mobile = 0 in quanto la terna mobile e traslante.
140
120
100
60 Asta AB
Asta BO
2
40
20
20
0 50 100 150 200 250 300 350
Angolo di manovella []
3
x 10
6
0.12
0.1
4
0.08
Velocit centro disco D [m s1]
2
Velocit angolari [rad s1]
0.02
2
0
0.02 4
0.04
6
0 50 100 150 200 250 300 350 0 50 100 150 200 250 300 350
Angolo di manovella [] Angolo di manovella []
(a) (b)
In Figura 3.13(b) si nota come il tempo in cui il disco si muove verso lalto,
ovvero in cui |vD | > 0, risultino pari al 52.2% del periodo complessivo (pari a
2/). Cio significa che il tempo di andata (disco in salita) differisce, seppur
di poco, da quello di ritorno (disco in discesa).
Infine si propone in Figura 3.14 landamento degli angoli e e in Figura
3.14(b) laccelerazione del centro del disco D sempre in funzione dellangolo
di manovella . Come prima, si evidenzia con un circolo il punto relativo alla
configurazione assegnata = 160 e = 0, 1rad/s. Dalla figura si osserva
come solo per lasta O1A si abbia un valore di accelerazione nulla, dovuta al
fatto che la velocita dellasta stessa e mantenuta costante per tutti i valori di
angoli di manovella considerati. Per le aste con velocita variabile si osserva un
profilo di accelerazione diverso da 0.
E 52 Capitolo 3
3 4
x 10 x 10
6 8
5 Asta O A
1
Asta AB 6
4 Asta BO
2
Accelerazione centro disco D [m s2]
3
Accelerazioni angolari [rad s2]
1 2
0
1
2
2
4 4
0 50 100 150 200 250 300 350 0 50 100 150 200 250 300 350
Angolo di manovella [] Angolo di manovella []
(a) (b)
P
A B
R
, ,
O H
(B O) = (A O) + (B A) (3.53)
Il vettore (BO) risulta avere sia il modulo che lanomalia variabili nel tempo;
risulta quindi piu conveniente scomporlo secondo le due direzioni orizzontale
e verticale sfruttando linformazione che il moto di B e rettilineo e parallelo
allasse x che coincide con lasse reale. Solo la componente orizzontale variera
quindi nel tempo.
(B O) = (H O) + (B H) (3.54)
A questo punto e sufficiente rappresentare in forma grafica in Figura 3.18 i
vettori riportati nelle equazioni 3.53 e 3.54. Tali vettori sono anche riportati
in Tabella 6.2, in cui sono evidenziate le grandezze che rimangono costanti e
quelle che invece variano nel tempo.
A b B
, ,
c
O H
B
A
b
a
d
, ,
c
O H
Per rendere piu chiaro quanto riportato nella precedente Tabella 6.2 e conve-
niente fare riferimento alla Figura 3.19, in cui e messa in evidenza una configu-
razione deformata del sistema, ovvero la configurazione assunta dal sistema in
un istante temporale precedente o successivo a quello analizzato. Dei vettori
sopra riportati sono noti e costanti i moduli dei vettori associati a corpi rigidi
(a e b) e quello del vettore d per via dei vincoli del sistema (non compenetra-
zione tra disco e guida rettilinea). Sono inoltre note e costanti per definizione
le direzioni dei vettori c e d.
Si decide quindi di studiare la cinematica del centro del disco (punto B),
rimandando alla seconda parte dello svolgimento il calcolo della velocita e
accelerazione del punto P . Lequazione di chiusura sui vettori posizione ha
dunque la seguente espressione.
a+b=c+d (3.55)
a = aei
b = bei
(3.56)
c = cei
d = dei
Tale equazione puo essere espressa in modo analogo cos come sottoriportato.
Lequazione di chiusura dei vettori posizione appena scritta puo essere proiet-
tata sui due assi reale ed immaginario ottenendo la seguente espressione.
a cos + b cos = c cos + d cos
(3.58)
a sin + b sin = c sin + d sin
da cui si ottengo c e d (
1
c=
2 3
+1
1
(3.59)
d= 2
E 56 Capitolo 3
Proiettando
lequazione (3.60) sullasse
reale ed immaginario, ricordando che
sin + 2 = cos e che cos + 2 = sin , e possibile ottenere il seguente
sistema di equazioni nelle due incognite e c.
a sin b sin = c cos
(3.61)
a cos + b cos = c sin
P
A B R
X
C
, ,
x
O
AB 0, 1 m
s
(T r)
~vB = |a|
(Rel)
~vB = b
k
(Ass)
~vB = |c|
Lequazione appena scritta puo anche essere rappresentata sotto forma matri-
ciale cos come segue.
2
cos b sin c b cos + a sin + a2 cos
= (3.69)
sin b cos b 2 sin + a2 sin a cos
(Ass)
~aB = |c|
(Rel)
~aBt = b
(T r) 2
~aBn = a
0, 1 sm2
(Rel) 2
~aBn = b
vB = k Rj = Ri = ci (3.75)
aB = k Rj = Ri = ci (3.76)
30
20
Angolo [ ]
10
10 MOC
MOD
20
0 50 100 150 200 250 300 350
Angolo di manovella [ ]
3.5
3
Posizione c [m]
2.5
1.5 MOC
MOD
1
0 50 100 150 200 250 300 350
Angolo di manovella [ ]
1.5
0.5
Velocita c
1 4
0
2 3
0.5
MOC
MOD
1.5
0 50 100 150 200 250 300 350
Angolo di manovella [ ]
pistone si trova nel punto morto inferiore e superiore. Per quanto riguarda il
manovellismo centrato il punto di inversione 4 si trova esattamente a 180 ,
ovvero il tempo di andata dal punto morto inferiore (pmi) al superiore (pms)
e quello di ritorno dal pms al pmi sono esattamente uguali. Analiticamente e
possibile calcolare come riportato in (3.78), supponendo una velocita angolare
costante per il moto della manovella.
4 + 2 3
Ta = = s
3 4
Tr = = s (3.78)
Per quanto riguarda il manovellismo deviato il punto in cui questultimo si
trova in corrispondenza del pmi e 2 , mentre quello in cui si trova nel pms e 1 .
Ancora una volta e possibile calcolare i tempi di andata e ritorno, sfruttando
le relazioni (3.79).
1 + 2 2
Ta = = 2.74 s
2 1
Tr = = 3.51 s (3.79)
La deviazione del manovellismo permette quindi di realizzare dei meccani-
smi che abbiano un tempo di andata differente dal tempo di ritorno tanto piu
grande quanto piu e grande la deviazione.
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 63
Im
B
b
A
a f
C
d
c
O D Re
Figura 3.26: Poligono di chiusura dei vettori posizione
Tale relazione puo essere riscritta nel seguente modo, utilizzando la notazione
esponenziale.
aei + bei = cei + dei + f ei (3.81)
Per ricavare la velocita dellestremo A dellasta AB, e necessario derivare
lequazione (3.81), ottenendo la seguente equazione di chiusura sui vettori
velocita.
i
aei = cei + de (3.82)
Proiettando sugli assi reale ed immaginario lequazione 3.82 si ottiene il se-
guente sistema di equazioni nelle incognite a e d essendo noto c = 0, 4 m/s,
per le convenzioni adottate.
(
a cos = c cos + d cos
(3.83)
a sin = c sin + d sin
0, 1 m
s
(Rel) (Ass)
~vC ~vB
(T r)
~vC
0, 05 m
s
(Rel)
~aC
(Ass)
~aB
(T r)
~aC
con
(ass)
v A
= v B = vB j
(tr)
vA = vD = xi
(rel)
vA = D (A C) = D k (R cos i + R sin j) = D R sin i + D R cos j
(3.98)
da cui, sostituendo, si ottiene
(tr)
aA = aD = xi
(rel)
aA = D (A C) = D k (R cos i + R sin j) = D R sin i + D R cos j
( (3.104)
x
D = R cos (3.105)
aB = x tan
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 69
A
C C
O A B
O
A C CB
B
O
A O
B
C C
O
O
A
A
Im y
A
C
B
j
O
i Re x
A
b
C
a
c
O Re
Figura 3.31: Poligono di chiusura sulle posizioni
Per la risoluzione dei quesiti proposti mediante lutilizzo dei numeri complessi,
e necessario definire innanzitutto il sistema di riferimento complesso con assi
x e orizzontale e y m immaginario e origine in O che viene riportato
in Figura 3.30 sovrapposto al sistema in esame.
Per risolvere la cinematica del sistema e necessario scrivere lequazione di
chiusura dei vettori posizione; tale equazione impone che il moto del sistema
avvenga in modo conforme ai vincoli. Con i vettori di Figura 3.31 lequazione
di chiusura risulta:
a=b+c (3.106)
Nella seguente tabella sono riportate le grandezze note e quelle incognite dei
vettori scelti:
Si osserva innanzitutto che il vettore c , che congiunge due punti che rimangono
fissi nello spazio (telaio), e costante nel tempo sia in modulo che in fase. Tale
termine scomparira in fase di derivazione e pertanto non se ne determineranno
i valori dato che il problema richiede di calcolare velocita e accelerazione.
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 71
Dalla soluzione del sistema lineare (3.110) che puo essere ottenuta ad esempio
utilizzando il metodo di Cramer e sostituendo gli opportuni valori numerici, e
possibile ottenere la seguente soluzione numerica:
b 8.19 m/s
= (3.111)
9.55 rad/s
dove:
(Ass)
vA : rappresenta il vettore velocita assoluta del punto A, appartenente
(Ass)
allasta OA, in moto rotatorio attorno al punto fisso O, vA = AO
(A O);
(Rel)
vA : rappresenta il vettore velocita relativa del punto A rispetto alla
terna mobile con origine in O1 C che vede il punto A muoversi nel suo
moto relativo lungo una traiettoria rettilinea parallela alla direzione di
AC;
E 72 Capitolo 3
y1
y
A j1
O1
i1 x1
B
j
O
i x
(T r)
vA : rappresenta il vettore velocita di trascinamento del punto A, pen-
sato quindi solidale alla terna mobile, che ruota attorno al punto O1 C
(T r)
con velocita angolare AB ; vA = AB (A C).
1m
s
AC
(Ass)
~vA
kAC
1m
s
(T r)
~vA
(Ass)
~vA
(Rel)
~vA
Tabella 3.2
(T r)
~aAn
(Co)
~aA
50 sm2
(Ass) AC
~aA
kAC
(T r)
~aAn
(Co)
~aA
50 sm2
(Ass)
~aA
(T r)
~aAt
(Rel)
~aA
B
Figura 3.37: Definizione del vettore (B A)
(T r)
La direzione assunta dal vettore aAt evidenzia che il vettore accelerazione
angolare della biella e diretto in senso antiorario, AB = 602k ed il suo modulo
(tr)
|aA |
vale |AB | = AC .
vB = vA + AB (B A) = AO (A O) + AB (B A) (3.120)
(A O) = AO cos i + AO sin j
(3.121)
(B A) = BA cos ( ) i + BA sin ( ) j
Il modulo della velocita del punto B e pari al modulo della somma vettoriale
delle due componenti.
q
|vB | = vBx2 + v 2 = 11.2 m/s (3.125)
By
Langolo formato dal vettore velocita con lasse orizzontale e invece pari a:
vBy
6 (vB ) = arctan = 33 (3.126)
vBx
A
C
vB
O
B
vA vBA
(B O) = (A O) + (B A) (3.127)
A
d
a
f B
O Re
xB + iyB = vBx + ivBy = aei(+ 2 ) + dei(+ 2 ) (3.129)
2 (B A) =
AB (AB (B A)) = AB
(3.134)
2 BA cos (
AB ) i 2 BA sin (
AB ) j = 125.7i + 22.2j
e sommando le componenti lungo le direzioni x e y:
aBx = 156.2 m/s
(3.135)
aBy = 675.4 m/s
Il modulo dellaccelerazione del punto B risulta essere il modulo della somma
vettoriale delle due componenti.
q
|aB | = a2Bx + a2By = 694 m/s2 (3.136)
A aB
C a tBA
O
B
a nBA aA
3.5.5 Osservazioni
Per dare una visualizzazione del moto in grande del meccanismo, si riporta
in Figura 3.41 la traiettoria percorsa dal punto B lungo un completo giro di
manovella.
A
C
B
O
Infine si riportano in Figura 3.42 gli andamenti del modulo del vettore
b e dellangolo al variare dellangolo tra 0 e 360 , evidenziando con un
contrassegno i valori relativi allistante considerato. Sono riportate inoltre le
derivate prime e seconde di b e rispetto al tempo, corrispondenti rispettiva-
mente alla velocita e allaccelerazione con cui lasta AB si sfila da manicotto e
alla velocita e allaccelerazione angolare dellasta AB. Si noti che il minimo e
il massimo valore assunti dalla lunghezza del segmento AC ovvero dal modulo
del vettore b, sono ottenuti rispettivamante per = 12 e = 192 . In corri-
spondenza di tali angoli di manovella, le aste AO e AB risultano allineate (si
nota infatti che gli angoli e sono uguali), la velocita di sfilamento dellasta
AB risulta nulla e laccelerazione raggiunge, ripettivamente, un massimo e un
minimo.
E 80 Capitolo 3
1.3 40
1.2
30
Lunghezza del segmenteo AC [m]
1.1
1 20
Angolo []
0.9
10
0.8
0.7 0
0.6
10
0.5
0.4 20
0 50 100 150 200 250 300 350 0 50 100 150 200 250 300 350
Rotazione dellasta OA [] Rotazione dellasta OA []
10 25
Velocit di allungamento del segmento AB [m/s]
8
20
6
Velocit angolare [rad/s]
4 15
2
10
0
5
2
4 0
6
5
8
10 10
0 50 100 150 200 250 300 350 0 50 100 150 200 250 300 350
Rotazione dellasta OA [] Rotazione dellasta OA []
500 800
400 600
Accelelrazione del segmento AB [m/s]
400
300
200
200
0
100
200
0
400
100 600
200 800
0 50 100 150 200 250 300 350 0 50 100 150 200 250 300 350
Rotazione dellasta OA [] Rotazione dellasta OA []
C
A
a b
O B
30
c d
D
Figura 3.43: Poligono di chiusura dei vettori posizione
a = (A O) = OAei = aei
b = (B A) = ABei = bei
(3.140)
c = (D O) = ODei = cei
d = (B D) = DBei = dei
a+b=c+d (3.141)
Si osserva innanzitutto che il vettore c , che congiunge due punti che rimangono
fissi nello spazio, rimarra costante sia in modulo che in fase: infatti tale vettore
rappresenta la distanza fra il punto O ed il piano inclinato. Tale termine
scomparira nelle derivazioni e pertanto non e necessario determinarne i valori
dato che il problema richiede termini di velocita e di accelerazione.
E 82 Capitolo 3
i(+ 2 ) i(+ 2 ) i
| {z } | {z } = |{z}
ae + b e de (3.143)
(T r) (Rel) (Ass)
vB vB vB
(Ass)
vB : rappresenta il termine di velocita assoluta del punto B: tale
punto infatti puo unicamente traslare parallelamente al piano inclinato;
(T r)
vB : rappresenta la velocita di trascinamento della terna mobile con
origine in A: la sua velocita corrisponde quindi alla velocita di un punto
in moto rotatorio attorno al punto O con velocita ;
(T r)
vB : rappresenta la velocita relativa del punto B rispetto alla terna
traslante con origine in A: il punto B puo infatti unicamente ruotare
rispetto allorigine della terna mobile posizionata in A con velocita.
(Ass)
vB
(Rel)
vC
(Tr)
vB
1 m/s
vB(Ass)
30
i(+ 2 )
(Ass)
aB : rappresenta il termine di accelerazione assoluta del punto B che
puo unicamente traslare lungo il piano inclinato.
(T r)
aBn : rappresenta il termine di accelerazione di trascinamento norma-
le. Essendo il punto A in moto rotatorio rispetto ad O tale termine e
costituito dallaccelerazione centripeta.
(T r)
aBt : rappresenta il termine di accelerazione di trascinamento tangen-
ziale. Essendo il punto A in moto rotatorio rispetto ad O tale termine e
non nullo solamente se lasta AO sta variando la propria velocita.
(Rel)
aBn : rappresenta il termine di accelerazione relativa in direzione nor-
male. Essendo il punto B in moto rotatorio rispetto al punto A tale
termine e costituito dallaccelerazione centripeta.
(Rel)
aBt : rappresenta il termine di accelerazione relativa in direzione tan-
genziale. Essendo il punto B in moto rotatorio rispetto ad A tale termine
e non nullo solamente se lasta AB sta variando la propria velocita.
Proiettando lequazione quanto appena ricavato sui due assi reale ed im-
maginario, e possibile ottenere il seguente sistema di equazioni lineari.
a sin a2 cos b sin b 2 cos = dcos
(3.149)
a cos a2 sin + b cos b 2 sin = dsin
I risultati numerici ottenuti indicano che sia lasta AB che il corsoio stanno
decelerando, secondo le convenzioni di segno indicate nella Figura 3.43.
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 85
Anche in questo caso risultano essere note le direzioni di tutti i vettori ac-
celerazione ed e possibile disegnare il poligono di chiusura dei vettori sopra
indicati.
(Tr )
a Bt (Tr )
50 m/s 2 a Bn
( As s )
aB
( Re l)
a Bt
( Re l)
a Bn
D
E
D
O O
D
E
D
O O
E E
D D
O O
Il computo dei gradi di liberta del sistema puo quindi essere sintetizzato
nella seguente Tabella 3.3.
F E
m D
Im
s
O Re
c+d+e= f (3.152)
In Tabella ?? e proposta una analisi dei vettori utilizzati e definiti secondo
le convenzioni riportate in Figura 3.49, precisando quali siano le componen-
ti degli stessi che rimangono costanti e quali invece varino nel tempo. Tale
E 88 Capitolo 3
equazione vettoriale puo essere espressa mediante la notazione dei numeri com-
plessi, mettendo quindi in evidenza il modulo e lanomalia dei vettori indicati
nellequazione (3.152).
E
e
d
f
Im
c
O Re
Rotazioni []
150
100
50
50
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
Tempo [s]
2.75
Asta OE [m]
2.74
Distanza EO [m]
2.73
2.72
2.71
2.7
2.69
2.68
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
Tempo [s]
-R2
e 1 m/s
in Figura 3.52, in cui e stato evidenziato con un circolo lo stato relativo alla
configurazione assunta per t = 0.1 s.
15
10
Velocit [rad/s]
10 Asta OE [rad/s]
Asta DE [rad/s]
15
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
Tempo [s]
0.5
Velocit [m/s]
Asta OE [m/s]
0.5
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
Tempo [s]
vE = fei + f ei(+ 2 ) = R2 ei + eei(+ 2 ) (3.161)
Proiettando lungo gli assi reale e immaginario del piano cartesiano com-
plesso si ottiene.
vEx = R2 cos ED sin = f cos + f cos( + ) 4.53 m/s
2 (3.162)
vEy = R2 sin + ED cos = f sin + f sin( + ) 5.66 m/s
2
Il modulo della velocita del punto E risulta essere la somma vettoriale delle
due componenti.
q
2 + v 2 = 7.25 m/s
|vE | = vEx (3.163)
Ey
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 91
Langolo formato dal vettore velocita con lasse reale e invece pari a:
vEy
6 (vE ) = arctan = 231.3 (3.164)
vEx
(Ass)
vE : rappresenta il vettore di velocita assoluta del punto E: visto
dallosservatore assoluto xOy, il moto di E, pensato appartenente al
corpo rigido costituito dai due dischi, e dovuto alla rototraslazione dei
dischi che rotolano senza strisciare lungo il piano inclinato. Sfruttando
il teorema di Rivals, e possibile calcolare la velocita di E come som-
ma vettoriale della velocita del punto D parallela al piano inclinato
(vD = d (D H)) con il termine di velocita relativa di E rispetto
a D, (vED = d (E H)). Ne consegue che la velocita assoluta di E
risulta pari a:
(Ass)
vE = d (D H) + d (E H) =
(3.166)
= d (E H)
(T r)
vE : rappresenta il vettore di velocita di trascinamento del punto E
pensato solidale con la terna mobile e trascinato a ruotare attorno al
(T r)
punto O, vE = AO (E O).
Tabella 3.4
EO
EH
v (Tr)
E
1 m/s
v
(Rel)
E
(Ass)
v E
v
(Tr)
E
1 m/s
(
|v ASS)|
|D | = E = 11.38 rad/s
EH
d = 11.38k.
vP = d (P H) (3.170)
Nota la velocita angolare, d = 11.38k, il vettore posizione puo essere
scritto come segue:
con P H = R1 + R2 .
E 94 Capitolo 3
i j k
vp = d (P H) = 0 0 d =
P H sin P H cos 0 (3.172)
vP x = 8.87 m/s
(3.173)
vP y = 5.12 m/s
Il modulo della velocita del punto P e pari al modulo della somma vettoriale
delle due componenti.
q
|vP | = vP2 x + vP2 y = 10.24 m/s (3.174)
Langolo formato dal vettore velocita con lasse reale e invece pari a:
vP y
6 (vP ) = arctan = 210 (3.175)
vP x
Si noti che il vettore velocita vP risulta essere parallelo al piano inclinato.
In Figura 3.56 e riportata la rappresentazione grafica del vettore velocita vP .
2m
s
P
~vP
E D
~vE
R2 ei + eei(+ 2 ) e2 ei = fei + 2fei(+ 2 ) + f ei(+ 2 ) f 2 ei
| {z } |{z} | {z } | {z }
(Ass) (Rel) (Cor) (T r)
aE aE aE aE
(3.176)
Tale equazione puo essere proiettata lungo lasse reale ed immaginario del
piano cartesiano, ottenendo il seguente sistema di equazioni scalari.
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 95
2
(R2 cos e sin ) e cos =f cos 2f sin +
f sin f 2 cos
(3.177)
(R2 sin + e cos ) e2 sin =f sin + 2f cos +
+ f cos f 2 sin
R2 cos e sin cos
=
R2 sin + e cos sin f
2 (3.178)
e cos 2f sin f sin f 2 cos
=
e2 sin + 2f cos + f cos f 2 sin
.
f2
..
f
.
e 2
..
e
..
. . R2
5 m/s^2
.. 2f
f
Figura 3.57: Poligono di chiusura dei vettori accelerazione
]
2
200
Accelerazioni [rad/s
100
2
]
2
Asta OE [m/s ]
Accelerazioni [m/s
5
-5
-10
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
Tempo [s]
aE = R2 ei + eei(+ 2 ) e2 ei() (3.180)
Proiettando lungo gli assi reale e immaginario del piano cartesiano com-
plesso si ottiene.
Langolo formato dal vettore accelerazione con lasse reale e invece pari a:
aEy
6 (vE ) = arctan = 18.2 (3.183)
aEx
(Ass)
aE :rappresenta il vettore di accelerazione assoluta del punto E che
appartiene al corpo rigido costituito dai due dischi. Per la determina-
zione dellaccelerazione e possibile utilizzare il teorema di Rivals per le
accelerazioni facendo riferimento al centro del disco D che in un disco
che rotola senza strisciare ha unaccelerazione parallela al piano di scor-
rimento e pari a aD = d (D H). Non e invece possibile riferirsi al
punto di contatto H che ha velocita nulla, ma accelerazione diversa da
zero ed incognita. Complessivamente laccelerazione assoluta di E puo
essere scritta come segue:
(Ass)
aE = aD + aED = d (D H) + d (E D) +
+d (d (E D)) = (3.185)
= d (E H) + d (d (E D))
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 97
(Rel)
aE : rappresenta il vettore di accelerazione relativa del punto E ri-
spetto alla terna mobile prescelta e risulta pertanto parallelo allasta
AO.
(T r)
aE : rappresenta il vettore di accelerazione di trascinamento del punto
E pensato solidale alla terna prescelta e trascinato in un moto rotatorio
attorno al punto O. Tale accelerazione avra una componente tangenziale
(T r)
ortogonale allasta AO, aEt = AO (E O) ed una componente
(T r)
normale parallela allasta AO, aEn = AO (AO (E O));
(Co)
aA : rappresenta il termine di accelerazione di Coriolis definita dal
doppio del prodotto vettoriale fra la velocita angolare della terna mobile
(Cor)
e la velocita relativa del punto E rispetto a tale terna, aE = 2AO
(Rel)
vE .
(Tr)
aE,n
5 m/s2
EO
(Tr)
aE,t
EH
(Ass)
aE(Cor) aE2
(Tr)
5 m/s2 aE,n
aE(Rel)
t
(Tr)
a E,t
aE(Ass)
1
(Ass)
aE
(Cor)
aE2
aP = aD + d (P D) + d (d (P D)) (3.186)
Alla fune e trasmessa la sola componente diretta come la fune stessa che
per il caso in esame (fune parallela al piano inclinato) vale:
aP t = aD + P D (P D) = d (D H) + P D (P D) = d (P H)
(3.187)
Svolgendo i prodotti vettoriali si trova:
i j k
apt = d (P H) = 0 0 d =
P H sin P H cos 0 (3.188)
In definitiva si ottiene:
aP tx = 13.02 m/s2
(3.189)
aP ty = 7.52 m/s2
q
|aP t | = a2P tx + a2P ty = 15.04 m/s2 (3.190)
Langolo formato dal vettore accelerazione con lasse reale e invece pari a:
aP ty
6 (aP t ) = arctan = 30 (3.191)
aP tx
20 m
s
E D
~aP
~aE
3.8 Carrellino
3.8.1 Analisi del moto
Per prima cosa si propone in Figura 3.62 una rappresentazione del sistema per
differenti istanti temporali.
Il sistema, costituito complessivamente da 5 corpi rigidi, ovvero il corpo del
carrello, i due dischi e le due parti che compongono lattuatore, disporrebbe,
in assenza di vincoli, di 15 gradi di liberta. Per calcolare i gradi di liberta
effettivamente lasciati liberi dal sistema di vincoli e necessario considerare
che:
Il computo dei gradi di liberta del sistema puo quindi essere sintetizzato
nella seguente tabella:
Il carrello compie un moto traslatorio mentre i due dischi e ciascuna parte che
compone lattuatore un moto rototraslatorio.
Zt
v (t) = a (t)dt (3.192)
0
da cui (
2t m/s 0 t < 1,
v(t) = (3.193)
2 m/s t 1.
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 101
B B
v =0.0 m
s v =0.8 m
s
t =0.0s t =0.4s
=-0.0 =-11.5
D D
E E
B B
v =1.6 m
s v =2.0 m
s
t =0.8s t =1.0s
=-45.8 =-71.6
D D
E E
B
B
v =2.0 m
s v =2.0 m
s
t =1.4s t =1.8s
=-128.9 =-186.2
D
D
E
E
3
2
Accelerazione [ms ]
Velocit [ms1]
2.5 Spostamento [m]
1.5
0.5
0
0 0.5 1 1.5 2
Tempo [s]
Zt
s (t) = v (t)dt (3.194)
0
Ovvero: (
t2 m 0 t < 1,
s(t) = (3.195)
1 + 2(t 1) m t1
Nella seguente tabella sono riportate le grandezze note e quelle incognite dei
vettori scelti.
c
b
E
D
e
a d
Dalla soluzione del sistema lineare (3.205) che puo essere ottenuta ad esempio
utilizzando il metodo di Cramer e sostituendo gli opportuni valori numerici, e
possibile ottenere la seguente soluzione numerica:
c 0.4194 m/s
= (3.206)
0.0513 rad/s
dove:
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 105
(Ass)
vE : rappresenta il vettore velocita assoluta del punto E apparte-
nente a uno dei due dischi che rotola senza strisciare sul piano incli-
nato: il punto E e pertanto soggetto ad una rototraslazione data dalla
sovrapposizione della traslazione del centro del disco e dalla rotazione
relativa di E rispetto a tale centro che avviene con velocita angolare
pari in modulo a |D | = |v|
R . Sfruttando il teorema di Rivals e la po-
sizione del CIR , punto di contatto del disco con la strada, si ottiene
(Ass)
vE = vD + D (E D) = D (E P );
(Rel)
vE : rappresenta il vettore velocita relativa del punto E rispetto alla
terna mobile con origine in O1 B che vede il punto E muoversi nel
suo moto relativo lungo una traiettoria rettilinea parallela allasse del
pistone;
(T r)
vE : rappresenta il vettore velocita di trascinamento del punto A pen-
sato solidale con la terna mobile: il moto di trascinamento e dato dalla
sovrapposizione della traslazione del sistema di riferimento mobile, pa-
(T r)
rallela al piano inclinato e della sua rotazione, vE = vB + BE
(E B).
kBE
(Ass)
~vE1
0.1 m
s
BE
(Rel)
~vE
(Ass)
~vE2
(T r)
~vE2 0.1 m
s
(Rel)
aE : rappresenta il vettore accelerazione relativa del punto E rispetto
alla terna mobile prescelta che vede il punto E percorrere una traiettoria
rettilinea parallela allasse del pistone BE;
(T r)
aE : rappresenta il vettore accelerazione di trascinamento del punto
E, considerato solidale alla terna prescelta nel suo moto rototraslatorio.
Tale accelerazione contributo traslazionale parallelo al piano inclinato
(T r) (T r)
(aE1 = a), del contributo rotatorio normale (aEn2 = BE BE
(T r)
(E B)) e del contributo rotatorio tangenziale (aEt2 = BE (E B));
(Co)
aE : rappresenta il vettore accelerazione di Coriolis definita dal doppio
del prodotto vettoriale fra la velocita angolare della terna mobile e la
(Cor) (Rel)
velocita relativa del punto E rispetto a tale terna, aE = 2BE vE .
(Cor) (T r)
~aE ~aEn2
0.2 sm2
kBE
BE
(Ass)
~aEt2
(Ass)
~aEn2
(Cor) (T r)
~aE ~aEn2
0.2 sm2
(Rel)
~aE
(T r)
~aEt2
(Ass)
(Ass) ~aEt2
~aEn2
(Rel)
relativa aE rappresenta invece laccelerazione di allungamento del pistone,
(Rel)
in modulo pari a : |aBE | = |aE | = 0.32 sm2 .
E 110 Capitolo 3
G
B
B G
C C xc
xc
A A
B
B
G
G
xc C C
xc
A A
G
G
B
C
xc
C
xc A
A
b
a
c
d
A
Figura 3.71: Poligono di chiusura dei vettori posizione
b
a
f
c
A
d
Figura 3.72: Poligono di chiusura dei vettori posizione
vG = vC + BC (G C) = d + GC ei(+ 2 ) = vC + vGC (3.226)
Il termine vGC e interpretabile come la velocita relativa associata al punto
G vista da un osservatore mobile con origine nel punto C e traslante con esso
senza modificare la direzione dei suoi assi.
Separando il modulo e la direzione di ciascun vettore e possibile compilare
la seguente Tabella:
Il modulo della velocita del punto G risulta essere il modulo della somma
vettoriale delle due componenti.
q
2 + v 2 = 14.65 m/s
|vG | = vGx (3.228)
Gy
Ancora una volta e possibile sostituire alla somma vettoriale aei bei il
vettore f = f ei .
f ei(+ 2 ) 2 f ei = bei + 2 bei(+ 2 ) + d (3.231)
Ricavati i due valori numerici delle incognite del sistema, e possibile fornire
una rappresentazione grafica del poligono di chiusura delle velocita in Figura
3.75.
f
b
2 ms
B vC
G
vGC
vG
f
2b
10 m/s
2f
n
aGC
t
aGC
aG
4.1 Scala
Per risolvere il problema si adotta dapprima il principio dei lavori virtuali e
successivamente il metodo delle equazioni di equilibrio.
P = mg = mgj (4.1)
F = F i (4.2)
(B O) = xB i + yB j
(4.3)
(G O) = xG i + yG j
Gli spostamenti virtuali dei punti B e G possono quindi essere scritti come
sB = xB i + yB j
(4.4)
sG = xG i + yG j
Il lavoro virtuale delle due forze e dato dal prodotto scalare della forza per lo
spostamento virtuale del punto di applicazione della stessa
LF = F sB = F i ( xB i + yB j) = F xB
(4.5)
LP = P sG = mgj ( xG i + yG j) = mg yG
119
E 120 Capitolo 4
O B x
VB = mg (4.12)
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 121
A
VA
mg
+ B
F
VB
LC = C (4.15)
ma (
C = Ck
(4.16)
= k
quindi
LC = C (4.17)
Langolo e pero legato allangolo dalla seguente relazione
Rr
= (4.18)
r
quindi lo spostamento angolare virtuale del disco diventa
Rr
= (4.19)
r
che sostituita nelle equazioni precendenti fornisce lespressione del lavoro vir-
tuale della coppia C
Rr
LC = C = C =C (4.20)
r
Lunica altra forza esterna agente sul sistema e la forza peso che agisce in dire-
zione verticale applicata nel baricentro del disco che, considerando il sistema
di riferimento della Figura, vale
(P O) = xP i + yP j (P O) = xP i + yP j (4.21)
per cui si ha
Lg = mgi ( xP i + yP j) = mg xP (4.22)
lo spostamento del baricentro lungo x dipende da secondo la relazione
xP = (R r) cos (4.23)
xP
Lg = mg xP = mg = mg(R r) sin (4.30)
1
Allo stesso risultato si perviene considerando che la forza peso e una forza conservativa
e quindi ammette potenziale
Vg = mghP (4.24)
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 123
C
T
mg N
Affinche il corpo sia in equilibrio statico, la somma dei lavori virtuali delle
forze attive agenti sul sistema deve essere nullo quindi
LC + Lg = 0 (4.31)
Lg = Ug (4.25)
Vg
Lg = (4.26)
siccome lasse x e orientato verso il basso, laltezza del baricentro e
hP = xP (4.27)
da cui si ottiene
Vg
Lg = = mg(R r) sin (4.28)
Nel caso in cui ci siano forze conservative che ammettono potenziale V , il lavoro complessivo
sul sistema puo essere scritto come
V
LF,att = (4.29)
E 124 Capitolo 4
4.3 Manovellismo
4.3.1 Calcolo della coppia
Per calcolare la coppia Cm necessaria a mantere il sistema in equilibrio statico
si utilizza il principio dei lavori virtuali. Si scrive quindi il lavoro virtuale di
tutte le forze attive sul sistema che in questo caso sono la coppia Cm e la forza
peso dellasta AB.
L = Cm + mg sG = 0 (4.38)
L = Cm mg yG = 0 (4.39)
Scegliendo come coordinata libera con cui descrivere il moto del sistema lan-
golo , ovvero langolo formato dallasta AB rispetto allorizzontale e positivo
con verso antiorario, si puo scrivere
yG
L = Cm mg =0 (4.40)
le derivate parziali appena scritte rappresentano gli Jacobiani che forniscono
il legame cinematico esistente tra la coordinata libera scelta e la coordinata
che descrive lo spostamento (o rotazione) del punto di applicazione della forza
(o coppia) considerata. Per quanto riguarda lo spostamento del punto G, si
ha che (
xG = 2l cos
(4.41)
yG = 2l sin
quindi
yG l
= cos (4.42)
2
Per quanto riguarda la rotazione del disco, bisogna prima calcolare lo spo-
stamento del punto C. Si puo scrivere
(
xC = l cos + L cos
(4.43)
l sin = L sin
(
(xC l cos )2 = (L cos )2
l2 sin2 = L2 sin2
(
x2C + l2 cos2 2lxC cos = L2 cos2
l2 sin2 = L2 L2 cos2 (4.44)
x2C 2 2 2 2
2xC l cos + l cos = L l sin
x2C 2xC l cos + l2 L2 = 0
p
xC1/2 = l cos l2 cos2 + L2 l2
le due soluzioni corrispondono a due soluzioni di montaggio del meccanismo
come mostrato in Figura 4.4. Si prende pertanto solo la soluzione positiva
p
xC = l cos + l2 cos2 + L2 l2 (4.45)
B B
A C C A
a) soluzione positiva b) soluzione negativa
TB
C
NB B NC
TC
relazione
xC l 1p2
= = cos l cos2 + L2 l2 (4.46)
R R R
quindi lo Jacobiano e
l l cos
= sin 1 + (4.47)
R l2 cos2 + L2 l2
Lequazione dei lavori virtuali diventa quindi
l l cos l
Cm sin 1 + mg cos = 0 (4.48)
R 2 2 2
l cos + L l 2 2
da cui
mgR cot
Cm = = 3.59 Nm (4.49)
l cos
2 1+
l2 cos2 +L2 l2
TC = TB = 0 N (4.51)
NB
B
mg
A
HA
VA
da cui
cos
NB = mg (4.53)
2 cos( )
ricordando che
l
= arcsin sin = (4.54)
L 4
si ottiene
NB = NC = 50.78 N (4.55)
E 128 Capitolo 4
4.4 Glifo
Non si considera lattrito. Rimuovere la frase dal testo
Si utilizza il principio dei lavori virtuali. Le forze attive sul sistema sono
la forza esterna F applicata nel punto D e la forza peso del corsoio del glifo
applicata nel punto C. Si ha pertanto
L = F sD + mg sC (4.56)
Essendo la forza F diretta come lasse x e la forza peso diretta come lasse y
si possono svolgere i prodotti scalari scrivendo
L = F xD mg yC (4.57)
La posizione del punto D nella direzione della forza F , ovvero lungo lasse x,
vale
xD = l cos (4.58)
con l = AD, quindi lo spostamento virtuale e
xD
xD = = l sin (4.59)
Dallanalisi geometrica del triangolo ABC si ottiene che gli angoli indicati
con in A e in C sono uguali essendo un triangolo isocele (AB = BC = b =
2 m), langolo vale
= (4.60)
2
langolo e
= 2 = 2 (4.61)
di conseguenza il lato AC = a vale, per il teorema dei seni,
b a
=
sin sin
(4.62)
sin sin 2 2 sin cos
a=b =b =b = 2b sin
sin sin(/2 ) cos
4b
F = mg cos = 339.82 N (4.66)
l
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 129
B
b
C
b
a
A
dm = shdx (5.2)
y dx
x
O
L
Figura 5.1: Asta non omogenea
131
E 132 Capitolo 5
y
C
dy
2x
A O B x
y = mx + q (5.10)
q = xC = h = 2 m (5.11)
quindi
2h
y= x + h = 2x + 2 (5.13)
b
invertendo
b b y
x= y =1 (5.14)
2 2h 2
quindi la massa totale della piastra vale
Z h Z h
b b bh
M= sdA = s 2 y dy = s = 54 kg (5.15)
0 0 2 2h 2
E 134 Capitolo 5
xG = 0 m (5.17)
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 135
dr
r
x
5.3.1 Massa
La massa del semidisco si ottiene integrando sul volume. Si considera unarea
infinitesima
dA = rdrd (5.18)
la massa infinitesima e pertanto dA; integrando si ha
Z Z Z Z R
1
M= dV = sdA = s rdrd = sR2 = 55.49 kg (5.19)
V A 0 0 2
JO = JG + M d2 (5.24)
dA = rdrd (5.29)
dm = sdA (5.30)
xGd = xO = R = 0.5 m
(5.34)
yGd = yO = 0 m
La posizione del baricentro dellasta e invece nella sua mezzeria, che rispetto
al sistema di riferimento scelto si trova alle coordinate
xGa = L/2 R = 0.5 m
(5.35)
yGa = 0 m
la somma delle tre masse e pari alla massa totale della biella;
l1 l2
m1 m3 m2
6.1 Asta ad L
Gradi di liberta del sistema
Il calcolo dei gradi di liberta del sistema puo essere cos schematizzato:
6.1.1 Cinematica
La cinematica del problema in esame si riduce al calcolo della velocita e del-
laccelerazione del baricentro G e al calcolo di velocita e accelerazione angolari
dellasta. Si tenga presente che solo il tratto di lunghezza a e dotato di massa.
Il calcolo di velocita ed accelerazione del baricentro risulta essere piuttosto
semplice notando che lasta ad L, dal punto di vista cinematico,
p a puo essere
schematizzata come unasta rettilinea di lunghezza d = ( 2 ) + l2 di cui si
2
vuole studiare lestremo libero (ovvero G). Si noti inoltre dalla Figura 6.1 che
= ; essendo = cost si ha = e = .
Utilizzando langolo come coordinata libera, si ottiene il valore della
velocita di G come:
vG = k (G O)
= k d(cos i + sin j)
(6.1)
= d sin i + d cos j
= 0.0026i + 0.0835j [m/s]
141
E 142 Capitolo 6
aG = k (G O) 2 (G O) (6.3)
vG aG,t
aG,n
y y
x x
Principio di dAlembert.
JG
maG,t
maG,n
mg
H
V
dEc
EST + IN T = (6.5)
dt
Nel caso in esame, la potenza delle reazioni vincolari EST e sempre nulla in
quanto applicate al punto O che ha velocita nulla essendo vincolato a terra
tramite una cerniera. Lequazione 6.172 contiene quindi solo la coppia C come
incognita e, per la determinazione delle reazioni vincolari, si deve ricorrere alla
scrittura delle equazioni di equilibrio dinamico. Il moto dellasta e rotatorio
intorno ad O e lenergia cinetica puo essere espressa nel modo seguente:
1 2 1
Ec = mvG + JG 2 (6.6)
2 2
1 1
Ec = md2 2 + JG 2 (6.7)
2 2
dEc
= (md2 + JG ) (6.8)
dt
Sostituendo i valori delle equazioni 6.176 e 6.178 nella 6.172 e ricordando che
IN T = 0, si ottiene il valore di C come:
Anche in questo caso, per non far comparire le reazioni vincolari incognite nel-
lequazione di equilibrio dinamico, si sceglie di scrivere lequilibrio alla rotazio-
ne attorno al polo O. Secondo il principio di DAlembert e possibile scrivere
le equazioni di equilibrio per il caso dinamico semplicemente aggiungendo le
forze e le coppie dinerzia dei corpi dotati di massa. Scrivendo lequazione di
equilibrio dinamico alla rotazione intorno al punto O si ottiene
da cui si ottiene
(
H = maGt sin maGn cos = 0.0247 N
(6.15)
V = mg + maGt cos maGn sin = 19.6835 N
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 145
1 = k
aB = aG = Ri
a0 = 0 (6.17)
In Figura 6.3 si possono osservare le velocita e le accelerazioni dei punti
considerati:
vG vB
aG aB
Figura 6.3: Vettori velocita ed accelerazione dei punti chiave del sistema.
F
M2 aG
J
V0 H0 VB
M1 g M2 g
Mm
dove Ec e lenergia cinetica del sistema, EST la somma delle potenze date
dalle forze e coppie attive piu quelle dovute alle reazioni vincolari e allat-
trito e IN T quella dovuta alle forze e coppie interne. Per poter applicare
tale teorema ed ottenere unequazione differenziale di moto pura, e necessario
calcolare la componente lagrangiana delle forze attive sul sistema (sono neces-
sarie quindi le velocita di tutti i punti di applicazione delle forze) e lenergia
cinetica dei corpi. Per quanto riguarda le reazioni vincolari nel punto O si ha
che il lavoro di queste forze e nullo essendo nulla la velocita di tale punto. Per
quanto riguarda la reazione vincolare in B si ha che il lavoro di VB e nullo
perche la velocita del punto B e perpendicolare a VB quindi VB vB = 0.
Discorso analogo si ha per le forze peso dei due corpi. Per le potenze attive si
ha:
EST = Mm 1 + F vB + M1 g v0 + M2 g vG (6.19)
Inserendo i legami cinematici precedentemente calcolati nellequazione 6.19 si
ottiene:
EST = Mm + F R cos (6.20)
Per quanto riguarda lenergia cinetica si nota che il disco e in moto puramente
rotatorio attorno ad O mentre la slitta AB e in moto traslatorio. Da queste
considerazioni si ottiene:
1 1 dEc
Ec = J1 12 + M2 vG 2
= J1 + M2 R2 (6.21)
2 2 dt
Sostituendo le equazioni 6.20 e 6.142 nella 6.141 ed esplicitando il risultato
rispetto a , si ottiene:
Mm + F R cos
= = 104.31 rad/s2 (6.22)
J1 + M2 R2
integrando lequazione appena ottenuta, con le opportune condizione iniziali,
si ha: (
(t) = 104.31t rad/s
(t) = 52.16t2 rad
da cui si ottiene (
HO = 41.4 N
(6.23)
VO = 119.1 N
E 148 Capitolo 6
6.3 Martellone
f
b
e D P
G M2
C
F
a M1 , J1
c j
d B
A k i
6.4 Martellone
Gradi di liberta del sistema
Calcolo dei gradi di liberta del sistema
b P M2
e D M ,J
1 1
G
C
F
a c
d B
a
j
k
i
a+b=c (6.24)
dVcilindro
Q= (6.33)
dt
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 151
Principio di dAlembert.
(G C) = e ei (6.43)
e
(P C) = f ei (6.44)
E 152 Capitolo 6
aP,t
.. vP
.
aG,t
vG aP,n
aG,n M2g
F
M1g
HA
VA
MA
vP = if ei ; aP = if ei f 2 ei (6.46)
in cui e possibile riconoscere i termini di accelerazione normale e accelerazione
tangenziale dei due punti appartenenti allasta CP in moto rotatorio attorno
al punto fisso C.
aG,t = ieei ; aG,n = e 2 ei (6.47)
VT
F
o o
F o o VR
vP
vG
M 1g
HA
VA
MA
Figura 6.10: Vettori delle forze dinerzia agenti sul sistema martellone
si osserva che la potenza legata allolio esiste, se esiste, una velocita relativa
tra i due punti su cui si scaricano le forze di azione e reazione. Nella Figura
6.10 viene riportato il sistema su cui agiscono tutte le forze comprese quelle
di inerzia: Esprimendo la forza relativa allolio come:
Folio = [(F + M2 g) cos f + M1 g cos e+
c
+ M1 f 2 + M2 e2 + J1 ] (6.60)
Folio
Folio = 4964 N polio = =
Acilindro
4964 N N
= 2 2
= 992800 2 = 9.928 bar (6.61)
0.5 10 m m
Folio sin( )b J1 M1 e2 M2 f 2 +
M1 ge cos M2 gf cos F f cos = 0 (6.63)
Folio
Folio = 4964 N polio = =
Acilindro
4964 N N
= = 992800 2 = 9.928 bar (6.64)
0.5 102 m 2 m
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 155
M 1g
HA
VA
MA
Figura 6.11: Vettori delle forze dinerzia agenti sul sistema martellone
Fin P,n
Cin
X
Fy = 0 VA Fin,G,t cos + Fin,G,n sin M1 g+
Fin,P,t cos + Fin,P,n sin M2 g F = 0 (6.67)
X
MC = 0 HA d + MA J1 M1 ge cos M2 gf cos +
Fin,G,t e Fin,P,tf F f cos = 0 (6.69)
HA d + MA J1 M1 ge cos M2 gf cos +
M1 e2 M2 f 2 F f cos = 0 (6.70)
HA = 55.5 3 N (6.71)
VA = 1509 N (6.72)
MA = 1544 3 N m (6.73)
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 157
Sistema di riferimento
/4
B G
C P
F
D j
/6
A k i
a+b+c=d (6.74)
Tali vettori sono anche riportati in Tabella 6.2, in cui sono evidenziate le gran-
dezze che rimangono costanti e quelle che invece variano nel tempo. Lequazione
E 158 Capitolo 6
B b C
a
D j
d
k
A i
aei(+ 2 ) + bei(+ 2 ) + cei(+ 2 ) = dei(+ 2 ) (6.78)
c sin d sin a sin b sin
= (6.80)
c cos d cos a cos + b cos
Da cui si ricava:
rad
= 10
s
rad
= 10 (6.82)
s
+ __
2
.
c
.
b
.
d
+ __
2
+ __
2
Sostituendo i valori noti degli angoli, delle lunghezze delle aste, della velocita
angolare di manovella e della accelerazione angolare di manovella = =
110 rad/s2 ( assegnata in senso antiorario) tali equazioni si semplificano nella
seguente forma matriciale:
0.353 sin(315 ) 0.5 sin(30 )
= (6.86)
0.353 cos(315 ) 0.5 cos(30 )
0.183 37.322 + 0.353 (10)2 cos(315 ) 0.5 cos(30 )
(6.87)
0.183 110 + 0.353 (10)2 sin(315 ) 0.5 sin(30 )
Da cui si ricava:
= 449449 rad/s2
= 10497 rad/s2 (6.88)
(G B) = (G C) + (C B) (6.89)
E 160 Capitolo 6
(C - B) (G - C) k
B G i
(G - B)
45
.
GC
.
b
vG
vel
vel = 90 (6.95)
Derivando una seconda volta rispetto al tempo la equazione 6.92 ed il sistema
6.93 si ottengono i termini di accelerazione:
d
vG = aG = ibei b 2 ei + i|G C|ei(+45 ) |G C| 2 ei(+45 ) (6.96)
dt
aG,x = 0.183 2 0.25 sin(315 + 45 )+
0.25 2 cos(315 + 45 ) = 280 m/s2
+ 45 )+
(6.97)
a G,y = 0.183 + 0.25 cos(315
0.25 2 sin(315 + 45 ) = 144.45 m/s2
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 161
P
45
(P - D)
(P - A)
D
(D - A)
A
.
PD
.
d
vP
q p
aG = a2G,x + a2G,y = 2802 + 144.452 = 315 m/s2 (6.98)
(P A) = (D A) + (P D) = dei + |P D|ei(270
)
(6.100)
h
|P D| = = 0.177 m (6.101)
2
Derivando rispetto al tempo la espressione 6.100, si ottiene:
d
(P A) = vP = idei + i|P D|ei(270 )
(6.102)
dt
Il vettore velocita del punto P risulta quindi avere componenti cartesiane:
(
vP,x = 0.5 sin(30 ) 0.177 sin(315 270 ) = 1.25 m/s
(6.103)
vP,y = 0.5 cos(30 ) + 0.177 cos(315 270 ) = 3 m/s
q p
vP = 2 + v2 =
vP,x (1.25)2 + 32 = 3.25 m/s (6.104)
P,y
vG
aG vP
B C .. .
G
Cm
B C
HB Cin
G
Fin
VB
Mg
D F
A
HA
VA
1
Cm = (M gvG F vP cos(22.4 ) +
M aG vG cos(62.7 ) J ) = 20.15 N m (6.109)
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 163
Cm
B C
HB Cin
G
Fin
VB P
Mg
D F
A
HA
VA
X
MB = 0
h
HA BA + Cm (M g + Fin,y ) (BC + CG) Cin + F BC cos(45 ) +
2
" !#
2 h
HA = 2 Cm (M g + M aG,y ) (0.183 + 0.25) J + F 0.183 + =
2 2
= 1364 N (6.111)
Per ottenere una ulteriore equazione in cui compaiano le reazioni vincolari ver-
ticali e necessario considerare un sottosistema come quello riportato in figura:
E 164 Capitolo 6
C
HC Cin
G
Fin
VC P
Mg
D F
A
HA
VA
y
a
A
G
b
B P M, R
j
C F
O x
k i
6.6.1 Cinematica
Per determinare velocita e accelerazione del baricentro possono essere utilizzati
diversi procedimenti:
j vP
k
i P
S
C vC
O X
solo in direzione parallela allasse y essendo vincolato con dei carrelli ad una
guida verticale. La velocita di P ha quindi direzione parallela allasse y. Il
CIR si trova nel punto S di intersezione tra le rette perpendicolari alle velocita
di P e C come mostrato in Figura 6.25. Detta la velocita angolare del disco,
le velocita dei punti P e C rispetto al CIR sono
vC = k (C S) = xi
vP = k (P S) = yj (6.113)
vC = k (R cos j) = xi
(6.114)
vP = k (R sin i) = yj
Dalla prima equazione si ricava il legame tra x e (velocita angolare del disco)
x
R cos = x = (6.115)
R cos
mentre dalla seconda si ricava il legame tra x e y velocita del cuneo:
.
x
.
y
Vrel
vC = xi (6.119)
aC = xi (6.126)
b
a
G
c
y
x C
O X
x=y+a+b+c (6.133)
Si nota che b e dato dalla velocita con cui il centro del disco rotola senza
strisciare sul cuneo pertanto
b = R e b = R (6.136)
vG
aG
C vC
O X
aC
. ..
,
ovvero (
x
= R cos (6.138)
y = x tan
Derivando ancora nel tempo si ottengono le accelerazioni
xei0 = yei 2 + bei (6.139)
Principio di dAlembert.
Y j
. k
y
i
H1 a
G
H2 P
b M,R
mg .
C x F
O X
.
V
Mg
x
EST = F i vC M gj vC mgj vG
= F i xi M gj xi mgj yj (6.143)
IN T = 0 (6.144)
Derivando la 6.142 rispetto al tempo si ottiene:
dEc
= M xx + JG + my y (6.145)
dt
che uguagliata alla 6.143 restituisce la seguente equazione scalare:
M xx + JG + myy = F x mg y
M R2
M xx + + my y = F x mg y (6.146)
2
Sostiutendo i legami cinematici e semplificando la velocita x si ottiene:
1 x
M x + M R2 2 + mx tan2 = F + mg tan (6.147)
2 R cos2
da cui si ricava il valore della forza F :
M 2
F = M+ + m tan x mg tan (6.148)
2 cos2
Principio di dAlembert
Si scrivono le equazioni di equilibrio dinamico evidenziando le forze attive,
le reazioni vincolari e le forze dinerzia. Scrivendo lequazione di equilibrio
alla traslazione in direzione verticale dellintero sistema come mostrato in
Figura 6.30 siamo in grado di calcolare la reazione vincolare V :
V M g mg my = 0 V = M g + mg mx tan (6.149)
Il modo piu veloce per calcolare la forza F consiste nello scrivere lequazione
di equilibrio alla rotazione del solo disco, scegliendo come polo il punto di
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 171
Y j
k
i
H1 a
G
H2 P
b M,R
..
my
..
mg mx C F
O X
..
J
V
Mg
x
Figura 6.30: Vettori delle forze e dei momenti dinerzia, oltre alle forze attive
ed alle reazioni vincolari.
k
i P
NP
TP
Mx C F
O
..
J V Mg
contatto P tra disco e cuneo: in questo modo le azioni interne scambiate nel
punto di contatto hanno braccio nullo, e lequazione scritta risulta funzione
solo della reazione V , gia calcolata:
Sostituendo nella (15) la prima delle (3) e la (14), si ottiene lespressione della
forza F, identica a quella gia trovata con il teorema dellenergia cinetica (12):
2/3 a
H1 B a
yB b/2 G R Sin
H2
}
D P } R Sin tg
M,R
}
R
yD b/2 R R Cos
X
A O C C
xG
xP
(
F M x + H1 + H2 = 0
(6.155)
(V M g)x + (F M x)yB (mg + my)xG + H2 2b JG = 0
yP = R cos
xP = x R sin
yA = yP xP tan (6.156)
dove yA rappresenta la generica quota dello spigolo inferiore del cuneo, da cui
si ricava:
Dalla seconda delle 6.155 si ricava la reazione H2 ; sostituendo poi nella prima
delle 6.155 si ricava H1 .
( h i
2
H2 = b (M x F ) yB + (mg + my) xG + (M g V ) x + JG
(6.158)
H1 = M x F H2
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 173
M x 2 2 mg
H2 = 2mx tan + 2mg tan + mx +
cos2 3 tan
1 M x
+ (mg + mx tan ) + tan + (6.165)
tan 2 cos2
M 2 m 1 1
H2 = + m tan x + mg tan (6.166)
2 cos2 3 3 tan
Sostituendo infine nella seconda equazione del sistema 6.163 si ottiene:
M 2
H1 = M x M + + m tan x + mg tan +
2 cos2
M 2 m 1 1
+ m tan x mg tan (6.167)
2 cos2 3 3 tan
m 1 mg
H1 = x + (6.168)
3 3 tan
E 174 Capitolo 6
Y
j
k
i
m,R
G aG
. ..
, VG
H
O X
Principio di dAlembert.
dEc
= + (6.169)
dt
dove Ec e lenergia cinetica del sistema, la somma delle potenze delle forze
attive mentre e quella dovuta alle forzereattive. Lenergia cinetica del
sistema si scrive come
1 2 1
Ec = mvG + JG 2 (6.170)
2 2
Nel caso in questione vG = R da cui, per sostituzione, si ottiene:
1 2
2 1 2 1 3
Ec = mR + JG = JH = 2
mR 2 (6.171)
2 2 2 2
La potenza delle forze attive sul sistema si trova dalla somma del prodotto
scalare delle forze e coppie per le velocita dei rispettivi punti di applicazione
= C + mg vG = C
= HH vH + VH vH = 0 (6.172)
16
14
12
10
(rad)
8
0
0 2 4 6 8 10
tempo(s)
2 C 2 A rad
(t) = 2
= 2
t = 0.1 2 (6.174)
3 mR 3 mR s
Integrando due volte la 6.174 si ottiene lespressione dellangolo di rotazione
del disco in funzione del tempo. Imponendo le condizioni iniziali del moto si
determinano i valori delle costanti C1 e C2 :
1 2 A
(t) = t 2 + C1 (6.175)
2 3 mR2
1 2 A
(t) = t 3 + C1 t + C2 (6.176)
6 3 mR2
(
(0) = 0 = C1 = 0
(6.177)
(0) = 0 = C2 = 0
Lequazione di moto e quindi la seguente:
1 A 3
(t) = t = 0.017t3 rad (6.178)
9 mR2
Nella Figura 6.34 viene riportato landamento della rotazione nel tempo.
Principio di dAlembert
Per applicare questo metodo si aggiungono, come mostrato in Figura 6.35, le
forze e le coppie dinerzia, oltre alle forzanti attive ed alle reazioni vincolari.
In particolare si possono scrivere le equazioni di equilibrio alla traslazione e
alla rotazione rispetto ad un polo generico O:
P
P FH = 0 HH maG = 0
FV = 0 VH mg = 0 (6.179)
P
MH = 0 C JG maG R = 0
E 176 Capitolo 6
k
i
m,R
G ..
C maG J G
mg
H
HH
VH
2C(t)
(t) = (6.181)
3mR2
Analogamente a quanto fatto in precedenza, la legge oraria si trova integrando
due volte laccelerazione ed imponendo le condizioni iniziali.
Si studia dapprima il moto del sistema nel caso in cui ci sia aderenza tra i
corpi (1) e (2) e la guida orizzontale ovvero nel caso di equilibrio statico in
cui v2 = v1 = 0. In questo caso il moto nel sistema e di quiete, i corpi non si
muovo; per trovare il valore delle reazioni vincolari si scrivono le equazioni di
equilibrio alla traslazione cominciando dal corpo superiore appoggiandosi alla
figura 7.1
(P
Fx = 0 T2 = 0
P (7.1)
Fy = 0 N2 = m2 g
m2 m2 g
T2
N2
N2
T2
m1 F
m1 g
T1
N1
N1
T1
177
E 178 Capitolo 7
T1 s N1 (7.4)
F s (m1 + m2 )g = 25 N (7.5)
quando si supera questo limite la forza dattrito diventa forza dattrito dina-
mico che in generale vale
~vrel
Td = d N (7.6)
|~vrel |
la forza dattrito T1 vale pertanto
(
F F s N1
T1 = (7.7)
d N |~~vvrel
rel |
F > s N1
da cui si ricava (
T2 = m2 a
(7.9)
N2 = m 2 g
la reazione orizzontale, la forza dattrito, e contraria al verso rappresentato
in figura perche se il sistema sta accelerando verso destra allora il corpo 1
trascina il corpo (2) nel suo movimento e la forza con cui viene trascinato il
corpo (2) e T2 che pertanto deve essere nel verso dellaccelerazione del corpo
(2) a2 = a. Questa relazione e valida fintanto che non viene superato il limite
di attrito statico ovvero e valida se
T2 s N2
m2 a s m2 g (7.10)
a s g
(P
Fx = 0 F + T2 T1 m1 a = 0
P (7.11)
Fy = 0 N1 m 1 g N2 = 0
sostituendo si ottiene
(
T1 = F (m1 + m2 )a
(7.12)
N1 = (m1 + m2 )g
il corpo (1) sta pero slittando rispetto al piano dappoggio, la forza dattrito
vale quindi
~v
T1 = d N1 (7.13)
|~v |
se la velocita del sistema e diretta verso destra, allora T1 e diretta verso sinistra
in accordo con quanto rappresentato in figura quindi, prendendo solo il modulo
e sostituendo, si ricava il valore dellaccelerazione del sistema
v21 = v2 v1 (7.17)
E 180 Capitolo 7
~v21
T2 = d N2 (7.18)
|~v21 |
che quindi e positiva verso destra come mostrato in figura 7.3, essendo v21
diretta verso sinistra. Le equazioni di equilibrio alla traslazione per il corpo
(2) sono quindi (P
Fx = 0 T2 m2 a2 = 0
P (7.19)
Fy = 0 N2 m2 g = 0
da cui si ricava, sostituendo lespressione della forza dattrito dinamico,
T2 d N2 d m2 g
a2 = = = = d g (7.20)
m2 m2 m2
T1 = d N1 (7.22)
quindi
m1 a1 = (F d m2 g d (m1 + m2 )g) (7.23)
F d m2 g d (m1 + m2 )g
a1 = (7.24)
m1
caso 1 F s (m1 + m2 )g a1 = a2 = 0
F
caso 2 s (m1 + m2 )g < F (s + d )(m1 + m2 )g a1 = a2 = m1 +m2 d g
F d m2 g d (m1 + m2 )g
a1 =
caso 3 F > (s + d )(m1 + m2 )g m1
a2 = d g
Figura 7.4: Moto del sistema in funzione del valore della forza F
u = fv R (7.25)
Wdiss,rotolamento = N u (7.27)
CA TA R NA u = 0 (7.30)
CP TP R NP u = 0 (7.31)
|TA | fs NA (7.37)
Come fatto per il veicolo con trazione anteriore, si effetua la verifica di aderenza
tramite la disequazione
|TP | fs NP (7.40)
Dal risultato trovato si ottiene che la coppia necessaria a mantere il moto
e la stessa sia nel caso in cui sia applicata allanteriore sia che sia applicata al
posteriore. Quello che cambia e invece la massima coppia scambiabile perche
le forze normali agenti sulla ruota sono diverse e quindi anche il limite di
aderenza. Questo significa che il veicolo con trazione posteriore puo percorrere
pendii piu accentuati di quello a trazione anteriore.
trazione anteriore
2500
TA
2000
T A,max
1500
[N]
1000
500
0
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45
[deg]
trazione posteriore
2500
2000
1500
[N]
1000
TP
500 T P,max
0
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45
[deg]
trazione integrale
2000
TA
1500 T A,max
TP
[N]
1000
T P,max
500
0
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45
[deg]
W3 = N uD (7.44)
W (Cm ) = Cm 1 (7.50)
mentre quella delle forze peso e, prendendo solo la componente attiva delle
forze,
W (mg) = mSD vGy mD vD sin (7.51)
quindi la somma delle potenze attive sul sistema si scrive
Per quanto riguarda la potenza delle forze reattive, lunica coppia reattiva
e data dalla resistenza al rotolamento la cui potenza e gia stata calcolata
Wreatt = W3 = N uD (7.53)
= F vB + Cr + mg vG (7.58)
= F vB Cr mgvG,y (7.59)
= N fv R (7.60)
TA TB
NA NB
A B
JD
NA B M aB
F
Mg
u T
N u + T R + JD = 0 (7.65)
= F vD + M g vA + mg vC (7.70)
|T | = d |N | (7.75)
F P
B
O1 M aAx A B
AO1
Mg M aAy AB
PO1
Si ottengono cos sette equazioni in sette incognite funzione della forza del
pistone pS. Unendo queste sette equazioni allequazione di bilancio di potenze
e possibile risolvere il sistema e ricavare la pressione allinterno del cilidro che
garantisce il moto assegnato.
Volendo calcolare le reazioni vincolari in O1 si scrive un sistema di equa-
zioni di equilibrio dellasta O1 B.
P
Fx = 0 AO1 + AB cos + PB sin M aAx = 0
P F = 0
y PO1 M aAy M g F + AB sin PB cos = 0
P
MO1 = 0 F DO1 cos M (aAy + g)AO1 cos + M aAx AO1 sin +
+AB sin( )BO1 PB cos( )BO1 = 0
(7.77)
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 191
= F vC + mg vG + md g vC
= F vC mgvGy (7.79)
= 15.7F + 1520.6 [W]
MB
MB NB maGy
TB B
TB G
NB maGx
C F
VA mg
A
TD
HA ND
Figura 7.10: Forze agenti sul sistema, si evidenziano le reazioni vincolari del
pattino
H A = NB
VA = TB
TD = (fd cos sin )NB + maGx + M aC F
N = m(a + g) + M g (f sin + cos )N
D Gy d B
(7.84)
noto NB (F ) si inserisce nellequazione derivante dal teorema dellenergia ci-
netica
F = 447.98 N (7.86)
Inserendo il valore trovato nelle (7.84) si trovano le reazioni vincolari nel punto
B.
NB = 5243.5 N
TB = 1048.7 N (7.87)
MB = 3146.1 Nm
Capitolo 8
8.1 Skilift
dEc,u
W2 + Wu =
dt (8.1)
W2 2mg sin () v = J1 1 1 + J2 2 2 + 2mav
dE
Essendo Wu < 0 e dtc,u > 0 si ha che W2 > 0 e quindi la potenza e ef-
fetivamente entrante nellutilizzatore; il moto e diretto. Il flusso di potenza
sullintero sistema e schematizzato come in Figura 8.2.
Il bilancio di potenze sullintero sistema risulta quindi:
dEc
Wm + Wp + Wu = (8.2)
dt
193
E 194 Capitolo 8
1 J 2 2
C*
J 1 1 Wsc
C*
ma
ma mg cos
mg sin
mg sin va
mg cos va T m
Cm
M1 M2
N1 N2 M
J 2 m
Figura 8.1: Sistema lato utilizzatore e lato motore per lo studio del flusso di
potenza, nel caso di transitorio allo spunto in salita.
Wp
Jm Ju
m C m m u C u u
J m m J m u
Wm Wu W uIN
W mIN W inT T
W out
Figura 8.2: Flussi di potenza
W m = Cm m
dEc,m
Wp = (1 d ) Wm (8.3)
dt
= (1 d ) (Cm m Jm m m )
W IN = J1 1 1 J2 2 2 Jm m m 2mva = WuIN + Wm
IN
(8.5)
1 = v/R1
2 = v/R2 (8.6)
m = 2 / = v/ ( R2 )
v va
d Cm 2mg sin () v d Jm 2 2 +
R2 R2
(8.7)
J1 J2
2 + 2 + 2m va = 0
R1 R2
R2
Cm = 2mg sin () = 49.44Nm (8.9)
D
Wp
Jm C u J u
m m
Cu
Wm Wu
W inT T
W out
Figura 8.3: Flussi di potenza in condizioni di moto diretto a regime in salita
1
Per la discussione del moto e sufficiente riproporre lequazione (??) annullando i termini
relativi alle coppie e forze di inerzia e procedere come al quesito precedente.
E 196 Capitolo 8
Cm
Cm
m
m
Figura 8.4: Velocita angolare del motore a regime
ma va
mg
N
M
v=cost.
mg a=0
i N T
M
Wu = 2 (mg v + T v) =
= 2 (mgv sin () T v) = (8.16)
= 2 (mg sin () + T ) R2 m
La potenza resistente risulta cos essere negativa, come detto si tratta infatti
di moto diretto. Le forze agenti sul pattino sono quelle mostrate in figura 8.6.
La forza di attrito T esercitata dal piano inclinato sul pattino si oppone alla
velocita relativa tra pattino e terreno. Inoltre i moduli della forza T e della
forza normale N al piano di strisciamento sono legato secondo la relazione
T = fd N . Per calcolare la forza di attrito T occorre dunque conoscere il
valore della reazione normale N che a sua volta dipende dalla componente del
tiro nella fune S perpendicolare al piano di scivolamento. Per calcolare le tre
E 198 Capitolo 8
incognite N , S e T servono tre equazioni: la prima e data dal legame tra forza
normale e forza di attrito, T = fd N , le altre due equazioni possono essere
ottenute scrivendo gli equilibri di forze nelle direzioni i e j per il pattino in
Figura 8.6. Si ottiene cos il sistema:
P
P Fi = 0 S sin () mg sin () T = 0
Fj = 0 S cos () mg cos () + N = 0 (8.17)
Attrito T = fd N
Wp
Jm Ju
m m u C u u
J m m J m u
Wu
W uIN
W eT
S
ma
v
mg
a
j
i N T
M
Con passaggi analoghi a quelli eseguiti nel quesito precedente e possibile rica-
vare lespressione della forza di attrito, questa volta funzione dellaccelerazione
incognita.
8.2 Ascensore
Cinematica
Scriviamo dapprima i legami cinematici che legano le velocita dellascensore
alla velocita motore.
v = Rp p = Rp m
(8.32)
a = Rp p = Rp m
dEc,u
Wu W1 = (8.33)
dt
quindi
dEc,u
W1 = Wu (8.34)
dt
la potenza dellutilizzatore e lenergia cinetica dellutilizzatore vale
dEc
Wm + Wp + Wu = (8.36)
dt
con:
Wm =Cm m
Wp = (1 d )We
Wu =mq gv (mc + mu )gv (8.37)
dEc
=Jm m m + Jp p p + (mq + mc + mu )av
dt
Il valore della potenza entrante nella trasmissione We puo essere scritto come:
We = Cm m Jm m m (8.38)
a
Laccelerazione angolare del motore risulta m = Rp = 361 rad/s2 .
ovvero
(mq mc mu )g > (Jp /Rp2 + mq + mc + mu )a (8.50)
quindi
(mq mc mu )g
a< = 1.087 m/s2 (8.51)
Jp /Rp2 + (mq + mc + mu )
Sostituendo i termini nel bilancio di potenze si ottiene:
che e minore del valore minimo precedentemente calcolato perche il moto fosse
effettivamente retrogrado.
VB
T (m
c
+ m
u
- m )a
q
HA
C
VA ( m
c
+ m
u
+ m )
q
g
b
HA = T sin
VA + T cos = (mc + mu + mq )g + (mc + mu mq ) Rp m
T c cos = (mc + mu + mq )(c + b)g Cm + (mc + mu mq )(c + b) Rp m
(8.61)
8.3 Muletto
8.3.1 Carico limite a veicolo fermo
Per calcolare la massima massa m1 sollevabile a veicolo fermo occorre per
prima cosa mettere in evidenza tutte le forze agenti sullo stesso nella situazione
di moto indicata, ovvero in caso statico, cos come evidenziato nella Figura
8.10.
m1 g
mg
2N p 2N a
We Wu
,
Wp
v = R m = Rr (8.66)
Cm
m2 gfd (m + m1 ) gfv = 0 (8.68)
R
m1 g
m2 gf d mg
2T p 2N p 2T a 2N a
Per ricavare il valore di una delle due reazioni vincolari cercate, e possibile,
ad esempio, scrivere un equilibrio alla rotazione del sistema attorno al punto
di contatto dellasse anteriore, ottenendo la seguente equazione.
2J v r
Cm
2T a
2N a
Come prima cosa si osserva che la coppia che giunge alla ruota Cm diffe-
risce dalla coppia motrice Cm in quanto tra motore e ruote sono interposte la
E 208 Capitolo 8
(Cm Jm m ) Cm Jm
Cm = = 2 a = 11097 Nm (8.75)
R
A questo punto e possibile scrivere un equilibrio alla rotazione della ruota
rispetto alla cerniera di collegamento con il veicolo.
Jr
2Ta R + 2fv Na R + 2 a Cm =0 (8.76)
R
Introducendo quindi il limite di saturazione della condizione di aderenza, se-
condo cui Ta = fs Na e possibile esplicitare dallequazione (8.76) il valore della
reazione 2Na , cos come sotto riportato.
Cm 2 Jr a
R
2Na = = 27178 N (8.77)
(fs + fv ) R
A questo punto si mettono in evidenza tutte le forze agenti sul carrello, cos
come riportato nella Figura 8.14. In conclusione e possibile scrivere una
m1 a
m1 g
ma
J r r J r r
m2 gf d mg
m2 a
2T p 2T a
2N p 2N a
h1 = 3.42 m (8.80)
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 209
8.4.1 Quesito 1
Per risolvere il moto a regime del sistema e necessario innanzitutto stabili-
re, per entrambe le trasmissioni, se il flusso di potenza e di tipo diretto o
retrogrado. Per fare cio il sistema viene scomposto in tre sottosistemi come
rappresentato in figura 8.15. Il sottosistema 1 e costituito dal motore e dal
volano che rappresenta le inerzie del motore stesso. Il sottosistema 2 e invece
formato dalla puleggia numero 1 e dalla massa m1 . Infine la puleggia nume-
ro 2 e la massa m2 compongono il sottosistema numero 3. I tre sottosistemi
sono tra loro connessi per mezzo delle due trasmissioni. Laddove e possibile
stabilire il segno della potenza complessiva dei sottosistemi, siamo in grado
di definire se essi assorbono o forniscono potenza e di conseguenza se il moto
sulla trasmissione adiacente e diretto o retrogrado.
2
Cm J1 , R1
J2,R2 R2
Jm m2
v1 m1 fd
che, per i valori di e del coefficinete di attrito fd forniti, risulta essere positiva.
Il sottosistema 3 e in grado di fornire potenza verso le altre parti componenti
il sistema. La trasmissione 2 riceve in ingresso la potenza uscente da questo
sottosistema e funzionera, a regime, di moto retrogrado. Fisicamente accade
che la massa m2 tende naturalmente a scivolare lungo il piano inclinato, la
potenza che essa fornisce e data dalla componente di forza gravitazionale lungo
il piano stesso cui viene sottratta la quota parte dovuta allattrito radente.
Considerando ora il sottosistema 1 (motore + volano), lunico contributo
in termini di potenza a regime e dato dalla coppia motrice secondo la relazione
W (1) = Cm m . A questo livello della discussione nulla si puo dire riguardo al
segno della coppia motrice, ovvero non e ancora possibile stabilire se il motore
dovra fornire coppia utile al sollevamento della massa m1 o se, essendo la massa
m2 sufficientemente pesante e/o langolo di inclinazione del piano inclinato
E 210 Capitolo 8
X
W (2)+(3) = [m2 g sin v2 m2 gcosfd v2 ] +
| {z }
Wu2
(8.83)
(1 2r ) [m2 g sin v2 m2 gcosfd v2 ] m1 gv1
| {z } | {z }
Wp 2 Wu1
Facendo uso delle relazioni cinematiche (equazione (8.81)) tra la velocita delle
masse e la velocita angolare dellalbero motore lequazione puo essere riscritta
come:
X
W (2)+(3) = m [2r m2 g(sin fd cos )1 2 R2 m1 g1 R1 ] (8.84)
Sostituendo i valori numerici e possibile calcolare il valore dellespressione ri-
portata tra parentesi quadre. Il termine risulta negativo e in particolare pari
a 3, 41 N m. Cio significa che il sottosistema composto dai sottosistemi 2 e
3 deve assorbire potenza dallesterno, la trasmissione 2 funzionera quindi in
moto diretto portando la potenza prodotta dal motore verso i due sottosistemi
analizzati.
A questo punto e possibile scrivere lequazione di moto del sistema com-
plessivo a regime effettuando un bilancio di potenze.
Wm + Wp1 + Wu1 + Wp2 + Wu2 = 0 (8.85)
dove i vari termini hanno il significato espresso in Figura 8.16 Esplicitando
Wp1 Wp2
Jm J u1
Cm u 1 u 2
m Cu 1 Cu 2
Wu 1
Wm Wu 2
lespressione della potenza motrice, della potenza persa sulla prima trasmis-
sione (equazione (8.86)) e ricorrendo allequazione (8.83) si ottiene lequazione
(8.87).
Wm = C m m
(8.86)
Wp1 = (1 1d )C m m
X
C m m (1 1d )C m m + W (2)+(3) = 0 (8.87)
E possibile quindi esplicitare la coppia C m che il motore deve erogare nel
seguente modo.
2r m2 g sin 1 2 R2 + 2r m2 g cos fd 1 2 R2 + m1 g1 R1
Cm = (8.88)
1d
Sostituendo quindi i valori numerici assegnati si ottiene un valore di coppia
erogata a regime dal motore pari a C m = 3.79 N m.
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 211
8.4.2 Quesito 2
Il calcolo della velocita di regime a cui si porta il sistema puo essere effettuato
sfruttando lequazione caratteristica del motore Cm () = Cm0 km . Esplici-
tando quindi il valore di velocita m in funzione della coppia si ottiene quanto
segue.
Cm0 C m
m = = 195, 20 rad/s (8.89)
k
Che graficamente corrisponde al disegno in Figura 8.17.
Cm
Cm
m
m
8.4.3 Quesito 3
Per il calcolo dellaccelerazione del sistema allo spunto m0 e necessario di-
scutere nuovamente la direzione del flusso di potenze sulle due trasmissioni.
Considerando il sottosistema 3 la sommatoria delle potenze in gioco vale:
X
W (3) =[m2 g(sin fs cos )1 2 R2 +
| {z }
>0
(8.90)
m2 (1 2 R2 )2 m J2 (1 2 )2 m ]m
| {z } | {z }
<0 <0
Essendo tale espressione composta da tre termini di segno diverso e non es-
sendo noto il valore dellaccelerazione (e proprio lincognita del quesito), non e
possibile stabilire il segno della potenza complessiva e bisogna effettuare uni-
potesi. Il contributo dato dalla potenza delle forze di inerzia si oppone alla
componente gravitazionale che era precedentemente in grado di fornire po-
tenza e contribuire al sollevamento della massa m1 . Per effettuare unipotesi
ragionevole riguardo al tipo di moto si puo calcolare il valore di accelerazione
angolare del motore per il quale la potenza nel sottosistema 3 cambia di segno.
Si ottiene:
m2 g(sin fs cos )1 2 R2
mlim = = 1977 rad/s2 (8.91)
m2 (1 2 R2 )2 + J2 (1 2 )2 m
Un valore cos alto di accelerazione allo spunto porta ad ipotizzare che anche
in questo caso il moto sulla trasmissione 2 sia retrogrado, tale ipotesi andra,
a conti fatti, verificata.
A prescindere dallipotesi fatta sulla trasmissione 2, per la discussione del
moto sulla trasmissione 1 si puo ragionare come di seguito. Se a regime, con
moto retrogrado sulla trasmissione 2, il sottosistema 2+3 richiedeva potenza
perche la massa m1 potesse salire, a maggior ragione richiedera potenza al
motore in questo caso in cui, oltre alla potenza necessaria al sollevamento, e
E 212 Capitolo 8
1d (Cm Jm m ) m1 g1 R1 m1 12 R12 m J1 12 m +
+ 2r (m2 g sin 1 2 R2 m2 g cos fs 1 2 R2 m2 12 22 R22 m +
J2 12 22 m ) = 0 (8.94)
J m m m C u 1 J 1 u 1 Cu 2 J 1 u 2
Wm Wu 1 WuIN1 Wu 2
8.4.4 Quesito 4
Facendo riferimento alla figura 8.19, per il calcolo della coppia agente nella
sezione A A, Cu1 , e sufficiente evidenziare che la potenza in uscita dalla
prima trasmissione Wu1 risulta pari a Wu1 = Cu1 1 .
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 213
Cu 1 J 1 1 C
u2
WuT11 Wu 2
1 , 1 2 , 2
WeT 1 1 1 Wi2
Wp1 Wp2
m1g m1a1
WeT 1 = Cm m Jm m m
Wp1 = (1 d )(Cm m Jm m m ) (8.97)
Wu1 = Cu1 1
8.4.5 Quesito 5
Perche il flusso sulla trasmissione 1 cambi direzione e necessario che il con-
tributo gravitazionale dato dalla massa m2 sia sufficiente a sollevare la massa
m1 , in tali condizioni il motore dovra funzionare da freno. Riprendendo le-
spressione della potenze in gioco per i sottosistemi 2 e 3 a regime (equazione
(8.84)), il valore ricercato per la massa m2 e:
m1 g1 R1
m2 = = 532.2 kg (8.99)
g(sin fd cos )1 2 R2
8.4.6 Quesito 6
Wp1 Wp2
Jm J u1
Cm u 1 u 2
m Cu 1 Cu 2
Wu 1
Wm Wu 2
Figura 8.20: Flussi di potenza per moto a regime con valore della massa m
modificato.
W m = Cm m
Wu2 =m2 g(sin fd cos )1 2 R2
Wp2 = (1 2r )WeT 2 = (1 2r )(m2 g(sin fd cos )1 2 R2 )
(8.101)
Wu1 = m1 g1 R1
Wp1 = (1 1r )WeT 1 =
(1 1r )2r [(m2 g(sin fd cos )1 2 R2 ) m1 g1 R1 ]
m (t + T ) = m (t) (8.103)
wr = m (8.107)
Ec (t)
Wm + Wp + Wu = (8.109)
dt
ipotizzando moto diretto si ha
Wm = Mm m
W = (1 )(M J )
p d m m v m m
(8.110)
W r = M
r r
E = 1 J 2
c 2 v m
da cui
d Mm m Mr r = d Jv m m (8.111)
E 216 Capitolo 8
[Nm]
Mr,A
d = 1000
Mm
= 750
Mr,B
d = 500
0 2 r [rad]
Il valore medio dellenergia cinetica si trova nel mezzo tra lenergia cinetica
massima e lenergia cinetica minima. Il massimo scostamento dellenergia
cinetica dal valore medio e pertanto
Ec (0, t1 )
Ec = = 392.7 J (8.126)
2
T
r (T /2) = r (0) r,A (8.132)
2
e quindi in generale landamento e triangolare come mostrato in Figura 8.22.
Abbiamo quindi
r (T /2) = r,min (8.133)
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 219
[Nm]
r,max
r,med
r,min
0 2 r [rad]
e
r (0) = r,max (8.134)
ovvero
T
r,min = r,max r,A (8.135)
2
da cui otteniamo il rapporto tra laccelerazione angolare e la differenza tra la
velocita massima e la velocita minima
T
r,max r,min = r,A (8.136)
2
Possiamo quindi riprendere lespressione del grado di irregolarita e calco-
lare Jv imponendo il valore massimo di irregolarita fornito dal problema:
r,max r,min
imax =
r,med
r,A T2
= (8.137)
r,med
Mm Mr,A
d T
= Jv
2 r,med
2
l
D/2
d/2
221
E 222 Capitolo 10
da cui
m 1 D
Mu = Mm = Mm = Mm = 50N m (10.7)
u d
mentre la velocita angolare della puleggia condotta vale
d
u = m = m = 20 rad/s (10.8)
D
T2 T1 efs 1 (10.9)
ovvero (
S Mm
T2 = 2 cos + 2r = 255 N
S Mm
(10.12)
T1 = 2 cos 2r = 55 N
essendo
T2
= 4.64 (10.13)
T1
e dovendo essere
T2
efs 1 = 4.86 (10.14)
T1
laderenza della puleggia motrice risulta verificata anche se con un coefficiente
di sicurezza molto basso.
T2
efs 1 = 8.92 (10.16)
T1
quindi anche per la puleggia condotta viene verificata laderenza della cinghia.
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 223
T2 = T1 efs 1 (10.17)
si ha
T1 cos 1 + efs 1 = S (10.18)
da cui
S
T1 = = 53 N (10.19)
cos (1 + efs 1 )
e
T2 = T1 efs 1 = 257 N (10.20)
dalla terza delle (10.10) si ottiene
da cui
Rm 1
= = (10.24)
Rc 3
Rc Rm = l sin (10.26)
da cui
Rc Rm
sin = (10.27)
l
quindi
Rc Rm
= arcsin = 0.1253 rad = 7.1808 (10.28)
l
Per calcolare langolo che il segmento BO1 forma con la verticale si considera
il triangolo O1 BC. Essendo langolo in B pari a /2, langolo e
Rm
= arcsin = 0.2014 rad = 11.5370 (10.29)
xC
che e uguale allangolo formato dal segmento BO1 con la verticale.
Per quanto riguarda invece la puleggia condotta, con analogo procedimen-
to, si ha
Rc
= arcsin = 0.2762 rad = 15.8266 (10.30)
l xC
Gli angoli di avvolgimento delle pulegge sono quindi
(
1 = + = 3.2176 rad = 184.3562
(10.31)
2 = + + = 3.5431 rad = 203.0074
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 225
T1
S
T1
T2 T1 efs 1 (10.32)
dove T2 e T1 sono rispettivamente la tensione della cinghia nel ramo teso e nel
ramo lasco. Bisogna pertanto calcolare il valore minimo di precarico perche
sia verificata la condizione di aderenza.
Scrivendo lequilibrio alla traslazione verticale del ramo lasco BCD (vedi
Figura 10.2) e detto S il carico del tendicinghia longo lasse della molla si ha
T2 = T1 e1 fs (10.34)
e sostituendo si ha
e1 fs 1
Cm = SRm (10.36)
sin + sin
da cui il minimo carico del tendicighia
sin + sin Cm
Smin = = 16.04 N (10.37)
e1 fs 1 Rm
maggiorando per sicurezza del 25% si sceglie S = 20 N da cui
S
T1 = = 42.31 N (10.38)
sin + sin
e
Cm
T2 = T1 + = 242.31 N (10.39)
Rm
con un valore massimo che e pari a
(P O) = (P C) + (C O)
(10.42)
= Ri + (e cos )i e sin j
Lalzata della valvola, che come detto viene considerata nulla per = 0, e
pertanto
z = xP + e R = e e cos (10.44)
Derivando nel tempo si ottengono dapprima le velocita
d(P C) d(C O)
vP = +
dt dt
= (P C) + (C O) (10.45)
= Rj e cos j + e sin i
(
xP = e sin = z
(10.46)
yP = R e cos
Si noti che yp e la velocita di strisciamento richiesta dal problema.
Come vedremo piu avanti, per calcolare la rigidezza della molla e necessario
calcolare laccelerazione della punteria z che si ottiene derivando direttamente
la z. Si noti che tale accelerazione differisce dallaccelerazione del punto P
appartente alla camma cosiderato in precedenza.
z = e 2 cos (10.47)
N1 mp z k(z + l0 ) = 0 (10.48)
da cui
N1 = mp z + k(z + l0 ) (10.49)
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 227
9
y
6 z
[mm]
3
0
3
6
0 45 90 135 180 225 270 315 360
[deg]
Figura 10.3: Alzata della punteria e spostamento laterale del punto di contatto
in funzione dellangolo
y
0.2
z
[m/s]
0.1
0
0.1
0 45 90 135 180 225 270 315 360
[deg]
0
0.25
0.5
0 45 90 135 180 225 270 315 360
[deg]
k(z + l0 )
M2
mp z
N1
mp g N2
T1
z
5
0
5
[N/m]
10
15
20
25
0 45 90 135 180 225 270 315 360
[deg]
Figura 10.7: Rigidezza della molla per avere una forza di contatto nulla in
funzione dellangolo
N1 0 (10.50)
k(z + l0 ) = mp z (10.51)
ovvero
k(e e cos + l0 ) = mp e 2 cos (10.52)
quindi
mp e 2 cos
k= (10.53)
e cos e l0
Landamento di k e riportato in Figura 10.7, si nota come il massimo di rigi-
dezza sia richiesto per = 180 come ci si aspettava. Per quellangolo infatti
laccelerazione del punto P e diretta verso il punto O, la forza dinerzia che
ivi si genera tende quindi a staccare la punteria dalla camma. La rigidezza
minima della molla tale da garantire il contatto e quindi di 3.39 N/m; stando
dalla parte della sicurezza si arrotonda per eccesso tale valore scegliendo una
rigidezza di 4 N/m. Landamento della forza di contatto N1 con questo valore
di rigidezza e rappresentato in Figura 10.8.
Wdiss = fd N1 yP (10.56)
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 229
102
3
2
1
[N]
0
1 N1
2 k(z + l0 )
mp z
3
0 45 90 135 180 225 270 315 360
[deg]
in cui si trascura il modulo di N1 avendo imposto che questa sia sempre positiva
scegliendo unadeguata rigidezza della molla. Lenergia dissipata e quindi
Z t
Ediss = Wdiss dt (10.57)
0
essendo
d = dt (10.58)
si puo operare un cambio di variabile integrando in
Z 2
1
Ediss = Wdiss d
0
Z 2
1
= fd (mp z + k(z + l0 ))yP d
0
Z 2
1
= fd (mp e 2 cos + k(e e cos + l0 ))(R e cos ) d
0
Z 2
= fd (k mp 2 )e2 cos2 + (mp R 2 k(e + l0 + R))e cos + k(e + l0 )R d
0
= fd (k mp 2 )e2 + 2k(e + l0 )R
= 1.9 104 J
(10.59)
E 230 Capitolo 10
0
0.1
0.2
0.3
[mW]
0.4
0.5
0.6
0.7
0 45 90 135 180 225 270 315 360
[deg]
VA
HA
A
N
B
F C
da cui
b
N= F = 300 N (10.61)
a
la pressione allinterno della pompa del freno e quindi
N
p= = 6.67 MPa = 66.7 bar (10.62)
Sf
d p = s + p (10.79)
d + s
p = (10.80)
2
La velocita angolare dellalbero in uscita dal cambio e quindi calcolabile
usando il rapporto di trasmissione della coppia conica
rp
m = p = 160.7139 rad/s (10.81)
rm
Cp p = Cd d + Cs s (10.82)
da cui
Cp
Cd = Cs = (10.86)
2
Ora la coppia erogata al ponte e
W
Cp = = 373.33 Nm (10.87)
p
200
motore
utilizzatore
150
(t) [rad/s]
100
50
0
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
t [s]
Re + Ri
Cf (t) = fd N (t) (10.89)
2
a lato motore si scrive quindi lequazione di equilibrio dinamico alla rotazione
Cm Cf (t) = Jm m (10.90)
Ediss
mb = = 0.0084 kg (10.99)
P CI
Vibrazioni meccaniche a un
grado di liberta
11.1 Fermaporta
11.1.1 Smorzamento fisico
Per calcolare lo smorzamento fisico bisogna calcolare la massa e la rigidezza
equivalenti riportate alla coordinata libera x scelta per descrivere il moto.
Scriviamo lenergia cinetica del sistema
1 1
Ec = mv 2 + J2 (11.1)
2 G 2
la velocita del baricentro vG e
vG = l/2 (11.2)
ed essendo
x = l (11.3)
si ha
x x
= vG = (11.4)
l 2
Lenergia cinetica vale dunque
1 m J
Ec = + 2 x2 (11.5)
2 4 l
essendo
1
J= ml2 = 2.025 kg m2 (11.6)
12
si ha
m J m
meq = + 2 = = 10 kg (11.7)
4 l 3
La rigidezza equivalente e pari alla rigidezza fisica essendo la coordinata
libera scelta coincindente con la coordinata che descrive lo schiacciamento
della molla
keq = k = 10000 N/m (11.8)
La pulsazione propria del sistema e pertanto
s
keq
0 = = 31.62 rad/s (11.9)
meq
237
E 238 Capitolo 11
25
20
x(t) [mm]
15
10
0
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5
t [s]
lo smorzamento critico e
essendo il rapporto di smorzamento unitario, come indicato nel testo del pro-
blema, ed essendo lo Jacobiano del gruppo molla smorzatore pari a 1, si
ha
r = rc = 632.46 N s/m (11.11)
si ha (
A=0
(11.16)
B = x0
quindi
x(t) = x0 te0 t (11.17)
Per trovare x0 si impone che il massimo della funzione sia pari al valore indicato
nel testo. Il massimo della funzione si trova per
dx
= x0 e0 t 0 x0 te0 t = 0 (11.18)
dt
ovvero per
1 0 t = 0 (11.19)
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 239
1
t = = 0.0548 s (11.20)
0
lo spostamento massimo e quindi
xmax = x0 t e0 t = 0.02 m
(11.21)
da cui
x0 = 0 xmax e = 0.9926 m/s (11.22)
11.2 Locomotore
Il problema risulta schematizzabile come una massa m dotata di velocita v che
impatta un sistema molla-smorzatore. Considerando limpatto come un urto
perfetto loggetto di studio diventa il sistema illustrato in Figura 11.2, dove la
coordinata libera x assume il valore x = 0 allistante di impatto t = 0.
x(0) = 0 X1 + X2 = 0 X1 = X2 (11.31)
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 241
X1 1 + X2 2 = v
v
X2 =
1 2 (11.33)
X2 = 0.3694
X1 = 0.3694
5 102
x(t) [m]
0.1
0.15
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
t [s]
x(t) = X1 1 e1 t + X2 2 e2 t = 0
X1 1
= e(2 1 )t
X2 2
1 (11.35)
ln = (2 1 )t
2
1
1
t = ln = 0.0860 s
2 1 2
Noto t e infine possibile ricavare anche il massimo spostamento del respingente,
che risultera pari a:
x(t) = 0.127 m (11.36)
E 242 Capitolo 11
x(t) = X1 e1 t + X2 e2 t (11.37)
ove X1 e X2 sono costanti da determinare in base alla condizioni iniziali,
mentre i coefficienti , ricavati sostituendo la soluzione proposta x = Xet
nella (11.37) sono espressi dallequazione (11.38):
p
1,2 = 0 (h h2 1) (11.38)
che nel caso di moto oscillatorio, ovvero h < 1, puo essere riscritta come:
p
1,2 = 0 h i0 1 h2 = i (11.39)
ove:
p
= 0 1 h2 (11.40)
r
= 0 h = (11.41)
2m
La soluzione del moto nel tempo assume quindi lespressione 11.42 (che
puo anche essere scritta nella forma (11.43)) con A e B o X e due costanti
da determinare in base alle condizioni al contorno.
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 243
x0 x0
A = x0 B= + (11.45)
Al fine di risolvere il problema assegnato, si calcola dapprima il rapporto
di smorzamento adimensionale h al fine di ottenere la riduzione sul moto oscil-
latorio assegnato di 1/4 di ampiezza ogni 1/2 ciclo di oscillazione. Per fare
cio si calcola il legame fra il rapporto fra due oscillazioni successive (due cicli
successivi) e il parametro h:
xi et (X cos(t + ))
ln = ln (t+T )
xi+1 e (X cos((t + T ) + ))
et
= ln (t+T )
e
= ln(eT )
1 (11.46)
= T = h0 T = h0
f
2
= h0
0 1 h2
2h
=
1 h2
da cui
ln xxi+1
i
h= r 2 = 0.2155 (11.47)
2 xi
4 + ln xi+1
2 p
= = 1 h2 0 (11.48)
T
da cui
2
0 = = 3.2172 rad/s (11.49)
T 1 h2
La rigidezza della sospensione e quindi
60
50
40
30
20
x(t) [mm]
10
0
10
20
30
40
50
60
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3
t [s]
v1 R l1 R
v2 0 l2 2R + 2R
v3 2R l3 2R
2 1 C 1
Pertanto si ha
1 1 1 1
Ec = m1 v12 + m2 v22 + m3 v32 + J2 22
2 2 2 2
1 2 2
2
= m1 R + m3 4R + J2
2 (11.57)
1
= J 2
2
J = 97.5 kg m2
1 1 1
Vk = k1 l12 + k2 l22 + k3 l32
2 2 2
1
= k1 R + k2 16R + k3 4R2 2
2 2
2 (11.58)
1 2
= k
2
k = 1425 Nm/rad
1 1 1
D= r1 l12 + r2 l22 + r3 l32
2 2 2
1
= r1 R + r2 16R + r3 4R2 2
2 2
2 (11.59)
1 2
= r
2
r = 72.5 Nms/rad
L = C (11.60)
Applicando lequazione di Lagrange
d Ec Ec D Vk L
+ + = (11.61)
dt q q q q q
J + r + k = C(t) (11.62)
J + r + k = 0 (11.63)
E 246 Capitolo 11
(t) = 0 et (11.64)
si ha
2 J + r + k 0 et = 0 (11.65)
da cui s 2
r r k
1,2 = (11.66)
2J 2J J
sostituendo le espressioni della pulsazione propria del sistema non smorzato
r
k
0 = = 3.823 rad/s (11.67)
J
e dello smorzamento adimensionare
r
h= = 0.0973 (11.68)
2J 0
nel caso di sistema vibrante si ha
p
1,2 = h0 i0 1 h2 (11.69)
da cui
C0
0 = (11.74)
2 J
+ ir + k
la risposta a regime del sistema e pertanto
con
C0
|0 | = p = 0.00158 rad (11.76)
(2 J + k )2 + (r )2
e
r
= arctan = 3.1164 rad = 178.5567 (11.77)
2 J + k
Eserciziario di meccanica teorica e applicata: soluzioni E 247
v1 R3 l1 R3
v2 0 l2 R2
2 1 l3 2R3
h1 R3 xF 1 R3
h2 0 xF 2 0
Pertanto si ha
1 1 1
Ec = M1 v12 + M2 v22 + J2 22
2 2 2
1 2
2
= M1 R3 + J2
2
1
= J 2
2
J = 20.9 kg m2
Vg = M1 gh1 + M2 gh2
= M1 gR3
M1 gR3 = 29.43 Nm
1 1 1
Vk = k1 l12 + k2 l22 + k3 l32
2 2 2
1 (11.78)
= k1 R32 + k2 R22 + k3 4R32 2
2
1 2
= k
2
k = 4830 Nm/rad
1 1 1
D = r1 l12 + r2 l22 + r3 l32
2 2 2
1
= r1 R32 + r2 R22 + r3 4R32 2
2
1 2
= r
2
r = 26.7 Nms/rad
L = C
Per trovare la posizione di equilibrio statico si utilizza lequazione di La-
grange a meno dellenergia cinetica e della funzione dissipativa, in pratica si
valuta il valore della coordinata libera che annulla la derivata del potenzale,
ovvero si ricerca la stazionarieta del potenziale (il minimo):
V L
=0 (11.79)
q q
E 248 Capitolo 11
k1 R3 k2 R2
k2 R2
N1
T F2 V
N
M2 g
T 2R3 k3
N2
F1 2R3 k3
M1 g
ovvero
M1 gR3 + k F1s R3 = 0 (11.80)
F1s R3 + M1 gR3
s = = 0.0123 rad = 0.7047 (11.81)
k
Allo stesso risultato si perviene utilizzando le equazioni della statica. Spez-
zando il sistema come mostrato in Figura 11.6 ed evidenziando le razioni vin-
colari si ottengono due sistemi di equazioni dai quali e possibile ricavare il
valore di statico. Per il corpo 1 lunica equazione dinteresse e lequilibrio
alla traslazione lungo y
Scrivendo invece lequilibrio alla rotazione del disco intorno al suo centro si
ottiene
T R3 + k2 R22 + 2R32 k3 = 0 (11.84)
Sostituendo lepressione di T si ha
che diventa
si ha
J + r + k = 0 (11.93)
(t) = 0 et (11.94)
si ha
2 J + r + k 0 et = 0 (11.95)
da cui s 2
r r k
1,2 = (11.96)
2J 2J J
r
h= = 0.0420 (11.98)
2J 0
p = |0 | cos(t + ) (11.103)
con
R3 F1d
|0 | = p = 0.0218 rad (11.104)
(2 J + k )2 + (r )2
e
r
= arctan = 0.0971 rad = 5.5634 (11.105)
2 J + k
mentre la soluzione dellomogenea associata e