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Universit degli Studi di Perugia -

Dipartimento di Ingegneria

Tesi di Bioingegneria

ECG

Studenti:

Mencarelli Simone
Giganti Antonio
Pinta Culquicondor Jear Michael

Relatore: Prof. Giordano Franceschini

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Indice

1.1 Funzionamento del cuore.................................................................3


1.2 Elettrocardiografia............................................................................9
1.3 Anomalie cardiache ed ECG..........................................................18
2.1 Problemi relativi allacquisizione dei segnali ECG..........................19
2.2 ADC sigma delta.............................................................................22
2.3 Esempi commerciali T.I. ADS1298..................................................29
3.1 Bibliografia....31

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1.1 Funzionamento del cuore

Il cuore funziona grazie ad una attivit elettrica. Sono i potenziali


d'azione che vengono innescati automaticamente nelle varie sezioni del
tessuto cardiaco, con una particolare tempistica che fa in modo che le
operazioni avvengano con una certa ritmicit.
Il cuore ha contrazioni diverse a seconda dei suoi tessuti.
Le propriet del muscolo cardiaco sono:
Automaticit: capacit di dare inizio spontaneamente ad un battito
Ritmicit: regolarit nei battiti
Il muscolo cardiaco caratterizzato dalla presenza di varie fibre
nervose, portatrici di segnali elettrici.
I primi tessuti a stimolarsi sono i tessuti superiori, poi lo stimolo si
propaga dall'alto verso il basso fino ad andare ad interessare il muscolo
ventricolare che quello che deve avere maggiore forza. (Fig.1.1)

a)

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b)

Figura 1.1 : a)Distribuzione del sistema connettivo negli atrii e ventricoli


responsabile della formazione e conduzione degli impulsi elettrici nel
cuore. b)dettaglio dello schema di conduzione elettrica del cuore

Abbiamo dei centri di segnale significativi:


nodo seno-atriale (SA), il primo a far partire il potenziale
nodo atrio-ventricolare (AV), di connessione tra atrio e ventricolo,
trasmette l'attivit elettrica
fascio di His, fasci di neuroni

Il cuore batte di natura propria, le sue cellule sono in grado di innescare


potenziale d'azione in maniera autonoma. Inoltre, dopo un certo tempo
che il potenziale fisso per ogni cellula, capace di generare un altro
potenziale d'azione; il tutto in maniera molto regolare:
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La generazione del potenziale dazione, responsabile della stimolazione
del muscolo cardiaco, dovuto alle cosiddette cellule segnapassi
anche dette pacemaker. Queste a differenza delle altre cellule
neurotiche, tra un potenziale dazione e laltro non si stabilizzano su un
potenziale di riposo, bens vi una fase di continua depolarizzazione
(detta diastolica) che produce una continua ascesa del potenziale di
membrana, il quale funge da stimolo per un nuovo potenziale dazione al
raggiungimento della tensione di soglia. Quando un potenziale dazione
viene innescato, da uno stimolo esterno, o dalla depolarizzazione
diastolica, vi una rapida depolarizzazione che comporta un incremento
del potenziale di membrana seguito da una fase di polarizzazione, in cui
il potenziale diminuisce sino ad una tensione inferiore a quella di soglia,
al termine del quale ricomincia il ciclo con la fase di depolarizzazione
diastolica o prepotenziale.(Fig 1.2)

Figura 1.2 : Forma donda del potenziale elettrico nelle cellule del nodo
Seno atriale. Si noti lordine di grandezza delle tensioni, che dovranno
essere oggetto di acquisizione.
La particolare propriet, che permette automaticit e ritmicit alle cellule
pacemaker dovuta ad un meccanismo di leakage di ioni tra interno ed
esterno della cellula, la velocit con cui questo avviene la principale
determinante della frequenza cardiaca.

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Il cuore formato da pi parti dotate di cellule segnapassi, quindi in
grado di produrre battito autonomo, alcune con ritmo pi alto altre con
ritmo pi basso che, tuttavia, combinando i propri effetti producono il
segnale tipico dellECG. In particolare, sappiamo che il ritmo del cuore
(70-100Hz) dettato dalle cellule appartenenti al nodo del seno le quali
hanno la pi alta velocit di scarica. Le altre aree avendo tempi di
scarica pi lunghi, in condizioni di normale funzionamento, non sono in
grado di generare un ritmo stabile e sono soggette a quella che
chiamata soppressione da overdrive, ovvero vengono depolarizzate
dallo stimolo proveniente dal nodo del seno prima che queste possano
raggiungere la tensione di soglia autonomamente.
(Fig. 1.3)

La forma donda dellECG si pu dividere in:


Onda P: la prima onda che si genera nel ciclo, e corrisponde alla
depolarizzazione degli atri. di piccole dimensioni, poich la
contrazione degli atri non cos potente. La sua durata varia tra i
60 e i 120 ms.

Complesso QRS: si tratta di un insieme di tre onde che si


susseguono luna allaltra, e corrisponde alla depolarizzazione dei
ventricoli. Londa Q negativa e di piccole dimensioni, e
corrisponde alla depolarizzazione del setto interventricolare; la R
un picco molto alto positivo, e corrisponde alla depolarizzazione
dellapice del ventricolo sinistro; la S unonda negativa anchessa
di piccole dimensioni, e corrisponde alla depolarizzazione delle
regioni basale e posteriore del ventricolo sinistro. La durata
dellintero complesso compresa tra i 60 e 90 ms. In questo
intervallo avviene anche la ripolarizzazione atriale che per non
risulta visibile perch mascherata dalla depolarizzazione
ventricolare.

Onda T: rappresenta la ripolarizzazione dei ventricoli. Non sempre


identificabile, perch pu anche essere di valore molto piccolo.

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Onda U: unonda che non sempre possibile apprezzare in un
tracciato, dovuta alla ripolarizzazione dei muscoli papillari.

Figura 1.3 : animazione rappresentante la propagazione del segnale


elettrico responsabile del movimento del muscolo cardiaco e relativa
rappresentazione bidimensionale dellandamento della tensione
complessiva.
Link:https://commons.wikimedia.org/wiki/File:ECG_principle_slow.gif#/media/File:ECG_princ
iple_slow.gif

-7-
a)

b)
Figura 1.4 : composizione del segnale ECG

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Tratto ST: rappresenta il periodo in cui le cellule ventricolari sono
tutte depolarizzate e pertanto non sono rilevabili movimenti
elettrici. Da ci deriva che di norma isoelettrico, cio posto sulla
linea di base del tracciato, da cui si pu spostare verso lalto o il
basso di non pi di 1 mm.

Intervallo QT: rappresenta la sistole elettrica, cio il tempo in cui


avviene
la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare. La sua
durata varia
al variare della frequenza cardiaca, generalmente si mantiene tra i
350 e i
440ms.
(Fig. 1.4)

1.2 Elettrocardiografia

elettrocardiografia La registrazione, per mezzo dellelettrocardiografo,


delle correnti dazione del cuore. In condizioni patologiche
lelettrocardiografia pu fornire precise indicazioni diagnostiche,
soprattutto nei disturbi della conduzione intraventricolare (blocchi), nelle
alterazioni connesse a eventi ischemici (ischemia e infarto) e
nellipertrofia o sovraccarico ventricolare, anche quando i sintomi clinici
sono assenti o atipici.
(enciclopedia Treccani)

Lelettrocardiogramma non altro che la rappresentazione grafica della


tensione misurabile tra due punti sulla superficie di un corpo, generata
dal momento di dipolo elettrico , di cui ci interessa la misura in quanto
grandezza vettoriale che ci d informazione sullattivit elettrica del
cuore.
(Fig. 1.5)

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Dalla fisica sappiamo che conoscendo la tensione sulla superficie di un
corpo possibile ricavare informazioni circa il campo elettrico al suo
interno e, quindi sul momento di dipolo. Bisogna considerare, tuttavia
che il corpo umano parzialmente conduttore, peraltro non omogeneo;
in pi la fisiologia e, di conseguenza la caratterizzazione elettrica cambia
da individuo a individuo.
(Fig. 1.5)

Figura 1.5 : attivit elettrica del cuore rappresentata come un vettore


dipolo (momento elettrico).

Per garantire una buona approssimazione del vettore dipolo si operano,


quindi misure di differenza di potenziale tra pi punti il cui numero e
posizione sono standardizzati per garantire quantit di informazione e
condizioni di ripetibilit sufficienti a poter effettuare un'analisi dei tracciati
ECG al fine di individuare eventuali patologie e/o anomalie rispetto al
normale funzionamento del cuore.

In pratica vengono quindi utilizzati alcuni punti di riferimento:


mano destra (RA)
mano sinistra (LA)
piede destro (RL)
piede sinistro (LL).

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Il piede destro viene usato come massa (tensione di riferimento). I tre
punti utilizzati per le misure, in prima approssimazione, formano
geometricamente un triangolo equilatero, chiamato triangolo di
Eindhoven. (Fig. 1.6)
Da questi primi punti otteniamo quindi un primo set di tre misure scalari:
V LA V RA , V LL V LA , V LL V RA.
A queste tre misure scalari si pu attribuire una valenza vettoriale,
poich
se si pensa che il momento sia diretto in un certo modo, ogni misura
determina una componente del momento di dipolo lungo una direzione.
Un momento di dipolo si pu scomporre in tre vettori che, sommati,
formano il vettore completo. Con ogni misura scalare da noi effettuata,
noi determiniamo la componente vettoriale del momento di dipolo lungo
una direzione. Queste tre misure per non bastano per una misura
completa. Infatti esse forniscono informazione relativa solamente ad un
piano.
Esiste un altro set di 3 misure, prese sempre negli stessi punti ma in
maniera diversa. Sono potenziali unipolari, misurati non tra ogni punto
ed ognuno degli altri, ma tra ogni punto ed il punto di riferimento,
potenziale centrale di Wilson (Fig. 1.7); non altro che la media tra i tre
punti (la media delle tensioni) ottenibile circuitalmente usando una stella
ad alta impedenza e prendendo come riferimento il terminale centrale.

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Figura 1.6 : Triangolo di Einthoven

Figura 1.7 : potenziali unipolari

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I potenziali unipolari dunque sono i potenziali di LA, RA, LL misurati
rispetto al potenziale centrale di Wilson, il quale vale:
V wct = 31 (V LA + V RA + V LL ) ,
quindi ad esempio VL (potenziale unipolare) vale:
V L = V LA V wct = 31 (2V LA + V RA + V LL )
ragionamento analogo da farsi per le altre 2 derivazioni VR e VF.
Ogni punto collegato, tramite una resistenza R, ad un unico punto, il
terminale centrale di Wilson. Si calcola la risultante mediana della
tensione che si ha nei tre punti. Ogni punto contribuisce al potenziale
complessivo del centrale con un terzo del suo potenziale, verificabile
utilizzando la legge di sovrapposizione degli effetti (si prende in
considerazione la tensione x-esima e si cortocircuitano le rimanenti due:
R/2
V out,x = V x R+R/2 = V x /3
Da un punto di vista geometrico equivale a misurare il baricentro delle
tensioni che ci sono ai tre nodi. Si fa poi la differenza tra ogni punto ed il
potenziale centrale di Wilson, ottenendo le altre tre misure.
Vettorialmente cambia molto rispetto a prima, infatti le direzioni dei tre
vettori che otteniamo ora sono ruotate di 30 rispetto a quelle di prima.
Ora abbiamo sei misure, che sono gi ridondanti. Il quadro complessivo
comunque meno affetto da errori che un quadro composto da solo tre
misure.

I potenziali unipolari hanno un difetto, la misura fatta con un


amplificatore che misura la differenza di potenziale tra due punti che
sono collegati tra loro attraverso una resistenza R. Tale configurazione
riduce il segnale misurabile, in quanto lo strumento con ingresso ad alta
impedenza posto in parallelo ad una resistenza, la misura quindi
fatta su un partitore di tensione che inevitabilmente riduce lampiezza del
segnale, gi piccolo in origine .
stato introdotto quindi un altro set di misure alternative, dette a
potenziali aumentati di Goldberger.
(Fig. 1.8)

una misura alternativa alla precedente, quella che si usa nella pratica.

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La differenza del potenziale viene misurata non rispetto al potenziale
centrale di Wilson, ma rispetto ad un punto in cui sono state collegate,
tramite due resistenze R, gli altri due elettrodi. Quindi la misura fatta
tra due punti che non si parlano con nessuna impedenza in mezzo.
una misura ad alta impedenza. Ottengo una tensione duscita che la
tensione misurata meno la media delle altre due tensioni. La tensione
che misuro ora molto pi efficiente rispetto alla precedente, aumentata
del 50% (grazie alla misura differenziale ad alta impedenza sui due
elettrodi anzich con la R posta tra di essi).
Per esempio VL+ (aumentato) ora ottenibile come:
V L+ = V LA 21 (V RA + V LL ) = V LA 21 (3V W ct V LA ) = 23 V L

Da un punto di vista vettoriale i vettori che ho ricavato adesso sono


identici a quelli di prima, cio ruotati di 30 rispetto al primo set di
tre misure. Il vettore allungato del 50% ma la direzione la
stessa. Il vettore pi efficace.
La resistenza R diventa R/2 in questo caso per poter adattare le
due impedenze di ingresso viste ai morsetti delloperazionale
(stadio di ingresso dello strumento), le due sorgenti devono essere
bilanciate dal punto di vista impedenziale (in genere si usa un
amplificatore differenziale, che per funzionare bene deve avere le
impedenze dingresso uguali, poich limpedenza dingresso
dellamplificatore non ideale e quindi non infinita. Di
conseguenza, il segnale dingresso fa partizione tra la resistenza di
sorgente e limpedenza dingresso dellamplificatore, che devono di
conseguenza essere il pi simile possibili).

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Figura 1.8 : derivazioni aumentate di Goldberger

In questo modo abbiamo 6 misure di vettori distanziati tra di loro di 30


ognuno. Tramite queste misure abbiamo acquisito abbastanza
informazioni da descrivere lattivit dovuta al vettore dipolo sul piano
longitudinale (quello del paziente disteso sul lettino).
(Fig 1.8 d)

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Il vettore dipolo per tridimensionale e abbiamo ancora bisogno di
trovare informazioni circa il piano trasversale. Per fare questo sono state
definiti altri 6 punti sul torace in cui si misura la tensione e si fa la
differenza con la tensione sul terminale centrale di Wilson.
(Fig 1.10)

Figura 1.10 : le 6 derivazioni sul piano trasversale

In pratica il terminale di Wilson viene preso come baricentro elettrico del


cuore e le misure di tensione utilizzate sono in totale 12:
le prime 3 misure I, II, III tra un terminale e laltro.
le 3 derivazioni di Goldberger aumentate aVL, aVR, aVF.
le 6 misure sul piano trasversale
Fig(1.10)
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Figura 1.11 : rappresentazione tridimensionale delle 12 derivazioni e
relativi segnali

Lelettrocardiografo deve misurare segnali di pochi millivolt sovrapposti a


delle tensioni di modo comune che possono essere particolarmente alte;
occorre quindi una protezione elettronica contro le componenti di modo
comune a cui si pu trovare il paziente. Teoricamente, infatti, il paziente
si potrebbe trovare a centinaia di Volt sopra il potenziale dello strumento.
Occorre poi prevenire il disturbo dello strumento da parte della
componente di modo comune del paziente, ad esempio quando si usa
un defibrillatore.

1.3 Anomalie cardiache ed ECG

Lelettrocardiogramma in situazioni normali presenta unonda P iniziale,


un caratteristico complesso QRS e unonda T nale. il ritmo siologico
normale del cuore sano di 70-80 battiti per minuto. Tutti questi
parametri vengono alterati, pi o meno fortemente, quando esiste
qualche problema di natura cardiaca. LECG ci d, infatti, informazioni
circa: frequenza cardiaca; ritmicit dellazione cardiaca, ovvero la
presenza di aritmie indicanti eventuali blocchi; presenza di eventuali
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battiti ventricolari prematuri; presenza di eventuali slivellamenti dei tratti
isoelettrici (ad es. un sopra o sottoslivellamento del tratto ST indice di
infarto del miocardio) e alterazioni delle varie onde elettriche che
possono indicare alterazioni morfologiche delle camere cardiache.

Tra le varie patologie che possono essere rilevate con


lelettrocardiogramma vi sono:
quelli relativi a ritmi sinusali anormali (ritmo rapporto tra onde P/QRS)
come: tachicardia sinusale, bradicardia sinusale, aritmia sinusale
Ritmi anormali dovuti a blocco della conduzione degli impulsi: blocco
seno-atriale, blocco atrio-ventricolare, extrasistole ventricolare.
Ritmi anormali dovuti a patologie cardiocircolatorie: ischemia e infarto
miocardico, fibrillazione ventricolare, asistolia.

evidente limportanza che questo strumento assume nella medicina


moderna. Fin da quando fu inventato, infatti, ne furono chiare le
potenzialit; tanto che, nel 1924 valse al suo inventore Willem
Einthoven, il premio nobel per la medicina.
Oggigiorno largamente diffuso e molti degli strumenti per
lelettrocardiografia sono sempre pi piccoli, economici, e portatili; in
alcuni casi persino wearable, confacendosi alla crescente prospettiva
dellIoT e del data science.

2.1 Problemi relativi allacquisizione dei segnali ECG

Le funzioni di base di una macchina ECG includono la visualizzazione


delle forme d'onda dell'ECG, sia attraverso lo schermo LCD o su
supporti cartacei, sia l'indicazione del ritmo cardiaco e l'interfaccia utente
semplice tramite i pulsanti.
Dopo che il segnale ECG viene acquisito e digitalizzato, verr inviato per
la visualizzazione e l'analisi, che prevede un'ulteriore elaborazione del
segnale.
Per lacquisizione del segnale ECG sono necessari degli elettrodi, cio
dei conduttori che permettono di stabilire un contatto elettrico tra il
paziente e lo strumento di misura. Rispetto agli elettrodi di Einthoven,

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oggigiorno si utilizzano elettrodi pi confortevoli e di dimensioni
nettamente inferiori (Fig 2.1) che garantiscono comunque una ripetibilit
della misurazione.

Figura 2.1 : esempi di elettrodi per ECG

La misurazione del segnale ECG diventa impegnativa a causa della


presenza dell offset DC e dei diversi segnali di interferenza. Questo
potenziale pu essere fino a 300mV per un elettrodo tipico. I segnali di
interferenza includono l'interferenza da 50 a 60 Hz degli alimentatori, i
disturbi causati da movimenti del paziente, interferenze di
radiofrequenza delle apparecchiature circostanti, impulsi di
defibrillazione ecc.
A seconda dell'apparecchiatura finale, sono necessarie diverse
precisioni in un ECG:
Il monitoraggio standard richiede frequenze tra 0,05 e 30 Hz
Il monitoraggio diagnostico richiede frequenze da 0,05 a 1000 Hz
Alcune delle interferenze di modalit comune a 50Hz / 60Hz possono
essere annullate con un amplificatore da strumentazione ad alta
impedenza (INA), che rimuove il rumore AC della linea comune a
entrambi gli ingressi. Per combattere ulteriormente il rumore di
alimentazione, il segnale viene invertito e riportato nel paziente
attraverso la gamba destra da un amplificatore. Sono necessari solo
pochi microamplificatori per ottenere un significativo miglioramento della
CMR (Cardiovascular magnetic resonance). Inoltre, vengono utilizzati
filtri notch digitali da 50 / 60Hz per ridurre ulteriormente questa
interferenza.

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L'ottimizzazione del consumo energetico e l'area PCB dell'antenna
anteriore analogica fondamentale per gli ECG portatili. Grazie al
progresso tecnologico, ora esistono diverse opzioni per il front-end:
Utilizzando una ADC a bassa risoluzione (necessita di tutti i filtri)
Utilizzo di ADC ad alta risoluzione (necessita di meno filtri)
Utilizzando un ADC sigma-delta (non necessita di filtri, nessun
amplificatore a parte l'INA, nessun offset DC)
Quando viene utilizzato un ADC a bassa risoluzione (16 bit), il segnale
deve essere amplificato in modo significativo (tipicamente 100x - 200x)
per ottenere la risoluzione necessaria. Quando viene utilizzato un ADC
ad alta risoluzione (24 bit), il segnale richiede un guadagno modesto di 4
- 5 volte. Quindi il secondo stadio di guadagno e il circuito necessario
per eliminare l'offset DC possono essere rimossi. Ci porta ad una
riduzione complessiva dell'area e dei costi. Anche l'approccio delta
sigma preserva l'intero contenuto di frequenza del segnale e offre
abbondante flessibilit per l'elaborazione digitale.

Figura 2.2 : esempio di una macchina ECG, modello Burdick 850i

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2.2 ADC sigma delta

Dall ingombrante galvanometro a filo con registrazione del segnale ECG


su lastra fotografica costruito da Einthoven, sono stati fatti giganteschi
passi avanti. Oramai quasi tutti i dati clinici sono di facile fruizione
attraverso piattaforme digitali, compresi i tracciati dellECG.
Il componente elettronico, chiave per rendere tutto questo possibile il
cosiddetto Analog to Digital Converter.

Dalla teoria dellinformazione sappiamo che, per essere in grado di


ricostruire un segnale sono sufficienti soltanto alcuni campioni prelevati
ad istanti di tempo noti, a patto che sia rispettato il teorema del
campionamento (Fc >2 Fm).
Nella pratica le problematiche da affrontare sono molte di pi, per
esempio per acquisire un segnale in digitale necessario che questo,
oltre ad essere campionato, sia anche quantizzato. Con la
quantizzazione il segnale perde inevitabilmente di informazione in
quanto non possibile rappresentare digitalmente un range continuo di
tensione, se non approssimandolo ad un numero finito di livelli (quanti).
Per quanto la tecnologia moderna possa permettere risoluzioni molto
elevate (dellordine di 2^24 livelli), nellanalisi di piccoli segnali come
quelli dellECG la misura risulta comunque critica; in particolare perch il
segnale affetto da rumore termico introdotto dai componenti elettrici
(se vogliamo amplificare il segnale, adattandolo al range dellADC usato,
lamplificatore introdurr rumore), a cui va a sommarsi il cosiddetto
rumore di campionamento (modellazione statistica dellerrore introdotto
dal campionamento). Per ridurre al minimo le possibili fonti di errore
importante scegliere la giusta tecnica di conversione. In questo senso
lADC sigma-delta risulta molto versatile nella progettazione di circuiti di
acquisizione che riducano al minimo linfluenza delle problematiche
sopra elencate.

Prendendo in considerazione un classico quantizzatore uniforme (non


sigma-delta), considerato il segnale v(t) a banda limitata tra (-fm,fm),
campionato con fc=1/T>2fm ottenendo la sequenza v(nT); otteniamo il

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segnale quantizzato vq(nT)=v(nT)+eq(nT), con eq errore di
quantizzazione.
(Fig. 2.3)

Figura 2.3 : sistema equivalente quantizzatore

assumendo, per semplicit di calcolo lindipendenza statistica dei


campioni ottenuti, analizziamo il processo aleatorio eq(nT) , p.a
uniformemente distribuito allinterno dellintervallo di quantizzazione (Fig.
2.4):

Essendo i campioni incorrelati lautocorrelazione (discreta) :


R eq = E [e q (nT )e q ((n k )T )] = 2q ; k = 0
= 0 ; altrove
la media nulla: E [e q (nT )] = 0
essendo lerrore uniforme nellintervallo di quantizzazione la
potenza del rumore data da:
q /2
2q
2q = E [e2q ] = 1 2
q e q deq = 12
q /2

Figura 2.4 : errore di quantizzazione

Per studiare la bont del convertitore andiamo ora a studiare le


caratteristiche statistiche dellerrore di quantizzazione e del processo
ricostruito.
Consideriamo il processo stazionario

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+
x(t) = eq (nT )T (t nT ) con v.a. uniformemente distribuita in
n=
[0,T]
La sua autocorrelazione risulta essere:
Rx ( ) = T1 2q T 2 ( ) = 2q T ( ) F S X (f ) = 2q T dove SX
la densit
spettrale di potenza (Fig. 2.5).

Figura 2.5 : SX(f)

Se analizziamo il rapporto segnale rumore abbiamo invece:


2v
SN R = 2q
se consideriamo il segnale con ampiezza uniformemente

distribuita in [-V,V] otteniamo: q = 2Vb (quanto) con b=bit; potenza di


2
(2V ) 2 2 2q V2
segnale v2
= 12 = V3 ; potenza di rumore q2 = 12 =
34b
2 b
quindi S N R = 2v = 4 -> 1 bit mi da un fattore 4
q

La potenza di rumore invariante rispetto alla frequenza di


campionamento, ma il segnale a banda limitata. Se sovracampiono
per esempio di un fattore 4, lo spettro di densit di potenza del processo
ricostruito di rumore si appiattisce allargandosi sullasse delle frequenze,
ma rimanendo di area costante che, come noto, corrisponde proprio alla
sua potenza. Dato che per ricostruire il segnale, userei poi un filtro che
eliminerebbe le frequenze fuori banda avrei, di fatto, abbattuto la
potenza di rumore di un fattore 4. (Fig 2.6)

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Figura 2.4 : effetto del sovracampionamento sulla potenza di rumore.

Da questi calcoli otteniamo che per ottenere leffetto di un bit in pi (sul


SNR) devo aumentare di 4 volte la frequenza di campionamento, cosa
effettivamente molto onerosa.

Se fossimo in grado di modificare lo spettro di densit di potenza del


rumore, ci accorgiamo che cambiando la concentrazione dello spettro
spostando la maggior parte della potenza alle alte frequenze, potremmo
ottenere un effetto equivalente ad un sovracampionamento. Questa
idea detta noise shaping ed il principio utilizzato nei convertitori
Sigma-Delta.

La conversione A/D in questi componenti fatta in pi fasi: vi prima


una modulazione detta Sigma-Delta (in quanto fa uso di un sommatore
e di un integratore ) che una variante delle modulazioni pcm (Pulse
Code Modulation), seguita da un decimatore digitale in grado di restituire
linformazione digitale, a risoluzione piena, codificata nella modulazione
precedente. (Fig 2.5)

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Figura 2.5 : ADC sigma delta del primo ordine

Per analizzare le propriet statistiche del modulatore lo schema sopra


riportato pu essere ricondotto al seguente schema generalizzato (La
conversione A/D non necessariamente a 1 bit). (Fig. 2.6)

Figura 2.6
Il blocco H(z) un integratore discreto:

Figura 2.7
Modelliamo il quantizzatore con aggiunta di rumore e studiamo
separatamente cosa avviene al rumore e al segnale: (Fig 2.8)

Leffetto del sistema sul segnale di ingresso quello di un semplice


ritardo, infatti:

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Figura 2.8
Per eq, invece il sistema ha leffetto di un filtro passa-alto infatti:

(Fig. 2.9)

Figura 2.9 : effetto passa-alto sul rumore di quantizzazione

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Dalle precedenti considerazioni sappiamo che la densit spettrale del
rumore di quantizzazione S X (f ) = 2q T ; quella in uscita al sistema
invece : S X (f ) = 2q T 4sin2 (f T ) .
La potenza di rumore in uscita risulta:
fm fm

Pq = S X (f ) df = 2q T 4sin2 (f T ) df
f m f m
Se la frequenza massima fm<<1/T allora la potenza pu essere
fm
f3
approssimata: P q =
2q T 4(f T )2 df = 2q T 2 T 2 8 3m = 2q 3.3 R3
f m
fC
dove R il fattore di sovracampionamento R = 2f m .
Rispetto ad un quantizzatore classico, si guadagna sulla potenza di
P q 3.3
rumore un fattore di : 2q
= R3
(per il convertitore classico era 1/R). Se
per esempio vogliamo ottenere un effetto sul SNR di 4 bit (4^4) ho un
fattore di sovracampionamento di circa 9.5 e non 2 56 come nel caso del
campionatore classico. Sull SNR si pu ottenere un effetto di 16 bit
utilizzando un convertitore ad 1 bit.

Per quanto riguarda la parte del decimatore digitale, questo ha il compito


di interpretare il segnale (gi digitale) proveniente dal modulatore.
Supponendo che questo utilizzi un quantizzatore (ADC/DAC) ad 1 solo
bit, il suo compito si riduce a contare gli 1 e gli 0 in uscita al modulatore
che corrispondono, rispettivamente, ad un incremento o un decremento
di una tensione q del segnale di ingresso. Potendo essere questa
tensione q piccola
a piacere (entro i limiti imposti al comparatore dal
rumore termico del circuito), posso progettare lADC per avere buone
risoluzioni anche con piccoli segnali. Ho in pratica spostato gran parte
della complessit di costruzione sulla parte digitale del circuito. Mi evita,
cos, di dover utilizzare complessi circuiti analogici di adattamento
(amplificatori e sommatori analogici) nel contempo permettendo di
utilizzare tensioni di ingresso molto piccole.

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2.3 esempi commerciali T.I. ADS1298

Un esempio dellattuale applicazione delle cose sopra descritte


lintegrato della Texas Instruments ADS1298.
Guardando il suo datasheet si pu vedere come questo utilizzi,
effettivamente, una serie di adc sigma delta a 24 bit e degli amplificatori
programmabili (PGA Programmable Gain Amplifier) a basso guadagno
tra (1,12).
Notiamo anche i filtri EMI (ElectroMagnetic Interface) per rimuovere i
disturbi dovuti alla tensione di rete.

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Inoltre completo di altri dispositivi utili come, la rilevazione di passo la
possibilit di misurare limpedenza di respirazione, la generazione
interna di segnali di test, lamplificatore per la reimmissione del segnale
nella gamba destra, la rilevazione di distaccamento di un elettrodo e
altro.

Notiamo anche come sia in grado di generare la tensione di riferimento


per il terminale centrale di wilson, facendo la media di 3 segnali
selezionabili tra i primi 8 ingressi.

dotato di interfaccia seriale per comunicare con i dispositivi per la


registrazione, visualizzazione, stampa o trasmissione dei segnali
misurati.

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, in pratica, fornito di tutto loccorrente per acquisire i segnali ECG a
parte le protezioni da sovratensioni di modo comune che dovranno
essere poste esternamente tra gli elettrodi e il convertitore. Il modo pi
semplice quello di mettere un condensatore tra gli ingressi differenziali
di ogni derivazione, altrimenti circuiti pi complessi possono essere
progettati a seconda delle applicazioni.

3.1 Riferimenti bibliografici

[] L.Mesin, Introduction to biomedical signal processing,2017.


[]
[] M. Luise, G. M. Vitetta, Teoria Dei Segnali, Mc Graw-Hill, 2009.
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