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Segue il dimensionamento della trave fya = 420/1,05 = 400 MPa Wrin= Mea / fya=27,45*10/ 400 = 68,6 cm3 In base Wminal sceglieremo sulla tabella il profilato con un We> Wrnia Designazione Valori static relativi agli assi xx-vy profilo | 6 | s | @ | Sezione | Peso fn mm | mm | mm | em? | kam | Je y |W | |e | & mm emt | cmt | cm | cm | cm | om we so | 46 | 38*/ 52] 766 | 60| 901] 849] 200] 369 | 3.24 | 1.05 we oo |v | 41 | 97 | 1.30 | 31 | 1710] 1990! 342] 579 | 407 | 1.26 we 120 | 6¢| 44 | 63| 1320 | 104 | 3180] 27,70| 530] 265 | 490 | 1.45 wes | 73| 47 | 69] 1640 | 129 | 5410] 4490] 779 | 12.20 | 5:74 | 1.65 Utilizzeremo il profilo IPE 140 CON Ws= 77,3 cm?Tacciaio facendo riferimento alle tabelle & diclasse 1 Utilizzando il profilo IPE 140 otteniamo che il momento resistente sara a pari a: Mae= (77,3 x 108)*361,90 = 27,92 KNm la trave copre quindi il moment massimo agli appoggi VERIFICA MEMBRATURA ACCIAIO DI VON MISES Ops? + Opps" - Ores Oxss + 3 tea” < (fy YoY (425) Non essendoci presenza di sforzo normale N l'espressione si riduce in: Oz ED? + 3 Ted? S fya? dove: ze0= (Mea /Jx)y = (27,45x106 / 541,9x104)*(140/2) = 354,58 N/mm? ‘Tea= (Vea Sx)/(Jxe) = (27,31x103* 44,2 x10) /(541,9 x10* * 6,9) = 32,28 N/mm? Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 212 ottengo quindi: o,e0?+ 3 tee? S fy? = 354,582 + 3°32,28= 128852,97 N/mm? 128852,97 N/mm < di fye? e quindi é verificato! VERIFICA DI RESISTENZA A FLESSIONE RETTA DELLA TRAVE IN ACCIAIO per il profilo IPE essendo di classe 1 vale la ify seguente relazione e quindi Mowu=Maai= per le sezioni di classe 1 e 2; Mysa= (77,3"380)/1,05 = 27877523,81 Nmm = 27,87 KNm Mea/ Mpiea= 27,45 /27,87 = 0,98 < Le quindi & verificato! VERIFICA A TAGLIO Taglio Tl valore di calcolo dell’azione tagliante Veg deve rispettare la condizione Ves sl, (4.2.17) dove la resistenza di calcolo a taglio V..nq, in assenza di torsione, vale Aohy Na (4248) nel calcolo ho considerato Ay = A del profilo per cui si ha: Vera=(16,40x10? * 420)/(-V3* 1,05) = 378,74 KN Vea /Vera= 27,31/378,4 = 0,0721< 1e quindi é verificato! VERIFICA ULTERIORE DI TAGLIO A FLESSIONE Vea> 0,5 Vena 27,31 < 0,5*342,67 E QUINDI NON DOBBIAMO PROCEDERE CON LA VERIFICA! Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 213 DA QUANTO ABBIAMO APPRESO NELLA SITUAZIONE DI CARICO ESAMINATA E” POSSIBILE UTILIZZARE UNA TRAVE IPE 140 FeB38 k \N.B. ricordiama ce nell'inviluppo dei carichi dabbiamo considerare anche il carico permanente riferito al peso proprio della trave che nel caso di IPE 140 édi 129 N/m e quindi pari a 129x(1,80+4+5}= 1,39 KN Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 214 Membrature compresse e carichi di punta Il cedimento di una struttura soggetta a carichi statici pud avvenire in alcuni casi con un meccanismo diverso da quello di superamento dei limiti di resistenza del materiale. Tale meccanismo di collasso si presenta in elementi di strutture soggetti a carichi normali di compressione(carichi di punta), che inducono nell’elemento una instabilita elastica. In questo caso entrain gioco un altro elemento, oltre alla sezione, a determinare la resistenza della struttura (stabilita), la lunghezza L. | Vrasta di acciaio, per effetto dell'Instabilita si flette e si sposta di uno spostamento delta, Se questo spostamento diviene significativo allora l'asta pud giungere al suo Stato Limite Ultimo con le conseguenze che ne seguono. Finché quindii carichi applicati sono inferiori ad una certa enti, il comportamento della struttura é stabile. Quando i carichi raggiungono e superano un certo valore, detto CARICO CRITICO, le azioni interne stabilizzanti associate all'incremento di deformazione non sono pit in grado di equilibrare l’effetto instabilizzante dei carichi esterni e la struttura collassa in modo macroscopico. Equilibrio di una trave presso inflessa In forma semplice cerchiamo di stabilire il valore del carico critico N che porterebbe la struttura al collasso. Faremo riferimento al seguente esempio, immaginiamo di avere a disposizione un elemento verticale di acciaio collegato ad una molla di rigidezza K e un carico di punta P applicato sull’asta. Cid che accade & che applicando il carico P l'asta si deforma verso l'esterno ¢ la molla che prima era a riposo, restituira in sommita dell'asta una forza F pari aF = K x= K 9 L (legge di Hooke), di uguale intensita ma contraria in verso. Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 215 Rispetto il vincolo A, il carico P esercitera un momento squilibrante pari aMsqu= Px =P 8 L mentre la molla un momento equilibrante perché tende a mantenere asta in equilibrio pari a = Kei? 'stabilitd del sistema si verifica quando: Mgqui < Mequi Quindi la condizione per la quale Mgqui=Mequi ¢ la condizione critica, a cui corrisponde quindi il carico, Perit. =K L Come abbiamo detto il carico critico & quel carico limite che porta la struttura ad essere instabile e ad assumere deformate rischiose per la sua integrita. Analizzando la relazione possiamo osservare che il carico critico di una struttura di acciaio 8 funzione della sua lunghezza L e della sua rigidezza K. ANALIZZEREMO DI SEGUITO VARIE SITUAZIONI DI TRAVE PER LE QUALI ILCONCETTO NON CAMBIA. TRAVE APPOGGIATA APPOGGIATA CON FORZA ESTERNA N DESTABILIZZANTE La relazione che individua il carico critico di una trave appoggiata appogiata é data dalla seguente: N= 22x? g Dove il valore din varia a seconda del numero di deformazioni n=l che ipotizziamo, Nel caso della figura per n= 1 otteniamo il carico critico ed una deformata e quindi il carico critico che se applicato alla struttura porta l'instabilita, e la trave di deforma proprio come nella figura. Il rapporto di EJ/I?@ la rigidezza K Nesico = TE Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 216 se ipotizziamo di aumentare n, cid che accade sono le seguenti deformate n=l Nritico a oe Notes = = Hf 29 12 EB = 9Neico da notare che per valori din superiori ad 1 poco ci interessa perché questo é un discorso teorico, nella realta superato il valore del carico critico la trave collassa. TRAVE A MENSOLA CONN DESTABILIZZANTE Per una trave a mensola come in figura, il carico critico che destabilizza la struttura @ pari a: N =m cxitico 42 In questo caso, la lunghezza libera di inflessione| rispetto alla trave appoggiata appoggiata é paria Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (0.M. 14 Gennaio 2008) TRAVE A DOPPIO INCASTRO La lunghezza libera di inflessione sara pari ad 1/2 TRAVE INCASTRO E INCASTRO SCORREVOLE, La lunghezza libera di inflessione sara pari ad 1 Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 218 TRAVE CERNIRA INCASTRO SCORREVOLE hb =21 La lunghezza libera di inflessione sara pari ad 21 TRAVE INCASTRO CARRELLO ly 2B La lunghezza libera di inflessione sara pari ad 1/ V2. la tipologia di trave o asta che abbiamo in esame, per conoscere il carico critico che za la struttura, bastera sostituire nella formula di Elulero la lunghezza libera di inflessione di ciascuna tipologia DOBBIAMO SOSTITUIRE | DENTRO QUESTA FORMULA E Elman OTTENIAMO IL CARICO CRITICO Nee = 7 F Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 219 Verifica di Instabilita degli elementi compressi Sulla base di quanto appena detto la Normativa fornisce delle indicazioni sulla instabilita degli elementi compressi. 424.131 Aste compresse La verifica di stabilita di un’asta si effettua nell’ compressa. Deve essere esi che la sezione trasversale sia uniformemente Nest (42.42) dove Ngs _&V’azione di compressione di calcolo, ogg @ la resistenza all’instabilit® nell’asta compressa, data da Aly. Noga = perle sezioni di classe 1,2 3, (4.2.43) Yo eda (4.244) 1 coetfficienti x dipendono dal tipo di sezione ¢ dal tipo di acciaio impiegato; essi si desumono, in funzione di appropriati valori della snellezza adimensionale 2 , dalla seguente formula 1 aor (42.45) dove ® =0.5[1+0(i-0.2)+%?], a @ il fattore di imperfezione, ricavato dalla Tab 4.2.VI, e la snellezza adimensionale 2 2 pari a poe per le sezioni di classe 1,2e 3,ea (4.2.46) ie hc per le sezioni di classe 4. (42.47) Nez? il carico critico elastico basato sulle proprieta della sezione lorda-e sulla lunghezza di libera inflessione lp dell’asta, calcolato per la modalit di collasso per instabilita appropriata. Nel caso in cui 7 sia minore di 02 oppure nel caso in cui la sollecitazione di calcolo Nr inferiore a 0,04N.., gli effetti legati ai fenomeni di instablita per le aste compresse possono essere trascurati, Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 220 ‘Tabella 4.2.V1 Curve d'instabitit per varie tipologie di sezionie classi dacciaio, per elementi compress. (Curva di instabilita se" [sas Sectone treaversele Limiti a ‘S275, SE | sao S420 ” < ry 2 % 3 vs40mm vy . * ‘ nx I 4) ommcrsiom | 2X | * | * * “5 « a i 7 j a) ¥ 100mm yy : : 2 4 < ={ > 100mm » = 4 « a ii = 40mm ry . . ie i = e |e # vps ropes . . .o4omm a te 7 = 4 ‘ 5 f ‘Sezione formata “a caldo” | qualunque a & i Sezione formata“afeddo” | qualunque | © j wimge | > | j animme | oc |e a is ee qualunque | € é 2 3 j ‘qualunque b ’ Cary instbiis » a b « a Fasersteapafanin ous 021 ont oso 076 Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (D.M. 14 Gennaio 2008) 221 Esempio di dimensionamento pilastro in acciaio e verifica di Instabilita Ipotizziamo di utilizzare un profilato HEA per progettare un pilastra che ha il compito di sostenere un carico (solaio latero cementizio) pari a 10KN/mq. Supponiamo che l'area di influenza del pilastro sia di 10 mq e quindi lo sforzo Normale di calcoloNea= 100KN, N.B. nell'esempio consideriamo il pilastro sottoposto a compressione senza alcuna flessione, nell’ambito progettuale non é cosi in quanto dovremo considerare una leggera flessione per garantire la sicurezza. Quindi faremo soltanto la verifica di stabilita trascurando quella relativa alla flessione retta. PROCEDIAMO ALLA VERIFICA DI COMPRESSIONE, ‘Compressione La forza di compressione di calcolo Nea deve rispettare la seguente condizione: = sl (4.2.10) dove la resistenza di calcolo a compressione della sezione N.pa vale: Noea=Afy/ yun — per le sezioni di classe 1.2¢ 3. arin fa = 420/1,05 = 400 MPa ipotizziamo di utilizzare un profilo HEA 120 $420 a Dimension! ce | pagg |-——Yae sati tag at com fe] oo] w]e feelam| | [mel mle |e ne 1004 | 96 | 100] 50 100 | 100] 60 120 | t08 | 120 212 260 a2 Normativa vigente NTC2008 - Nome Tecniche per le Costruzioni 2008 (D.M. 14 Gennaio 2008) 222 Nera (25,3x102*400)/1,05 =905847,6 N = 963,8 KN Nea/ Nera = 100/963,8 = 0,10< 1 la sezione é verificatal PROCEDIAMO ALLA VERIFICA DI INSTABILITA’ PER ELEMENTI COMPRESSI Consideriamo il pilastro come nello schema sottostante, incastrato alla base con un incastro in sommita libero di muoversi per effetto di una forza esterna come potrebbe essere per esempio una forza dovuta al sisma. Alla luce di quanto detto definiamo il Fs cn na carico critico per questo tipo di instabilita, E sapendo che nello schema considerato (incastro, incastro con carrello) b= 1 Definiamo in carico critico Neri = 3,14°* (205000*231x10")/1= 4,6x10!2N per le sezioni di classe 1,2 3,ea (4.2.46) Abbiamo calcolato I'amda medio e risulta pari a: A= 0,0004535 si evince quindi che il valore ottenuto risulta essere < 0,2 pertanto la Normativa indica che il fenomeno di instabilita pud essere trascurato. Nez? il carico critico elastico basato sulle proprieta della sezione lorda-e sulla lunghezza di libera inflessione lp dell’asta, calcolato per la modalitA di collasso per instablit’ appropriata. Nel caso in cui Z sia minore di 0.2 oppure nel caso in cui la sollecitazione di caleolo Ny, sia inferiore a O,04N.., gi effetti legati ai fenomeni di instabilith per le aste compresse possono essere trascurat. LA SEZIONE HEA 120 $420 RISULTA DUNQUE VERIFICATA! Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 223 Verifica instabilita delle aste tese La Normativa per le aste tese propone le seguenti indicazioni Limitazioni della Si definisce lunghezza d’inflessione Ia lunghezza Ip = B | da sostituire nel calcolo del carico critico elastico Ne, alla lunghezza 1 dell’asta quale risulta dallo schema strutturale. Il coefficiente 8 deve essere valutato tenendo conto delle effettive condizioni di vincolo dell’asta nel piano di inflessione considerato. Si definisce snellezza di un’asta nel piano di verifica considerato il rapporto heb/i, 42.48) dove 1p Ia lunghezza d’inflessione nel piano considerato, i il raggio d’inerzia relativo. B opportuno limitare la snellezza 2. al valore di 200 per le membrature principali ed a 250 per le sneunbrauure seconde. Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 224 In conclusione quindi le verifiche da apportare ad una Trave o Pilastro di acciao di classe 1,2,3,4 sono le seguenti: TIPO ELEMENTO_| ELEMENTO STATO Verifica Rif. Normativa Relazione TRAVE Flessione semplicee Torsione (caso trave balcone) Membratura inacciaio Von Mises 4241.2 | oss? Ons? - Orps Oxss+3 tu? (fa! Y00)? Verifica di resistenza a flessione retta della trave in acciaio 42.12 Mrs Verificaa Taglio sl, Ulteriore verificaa Taglio 4331 | Ves<05 Vex Valgono tutte le verifiche sopra fatte pit la verifica a Torsione Verifica a 42.29 Torsione Tes £10 Tra Membratura [42412 T oxn?+ o,212- 0:5 oun +3 tu? S (hu! Yon) in acciaio Von Mises 4 presse 4234 | Mic na=Mpiyne (1) (1-05 a) =Myiy nu flessione retta Verifica di 4.2.4.1.3.1 N, stabilita sy Niwa Verificaa 4.217 Vv. Tagli <1, Vena Ulteriore 43,31 verifica a Ver S05 Vers Taglio Nel caso in cui la trave dovesse dimostrarsi instabile allora segue questa ulteriore verifica Verifica trave 424132 | Mop inflessa <1 My xe Verifca della iy fd snellezza ily ts Normativa vigente NTC2008 - Nome Tecniche per le Costruzioni 2008 (D.M. 14 Gennaio 2008) 225 TIPO STATO Verifica ELEMENTO_| ELEMENTO Rif. Normativa Relazione Verifica 42.10 N, resistenzaa 31 compressione Noe 42.12 M Verifica di {in quanto da progetto sd resistenzaa | consderamouti’” | M_g, flessione retta | Pls sosnetta Picola esione Verifica di 424131 stabilita non semprenceessara | Neg ‘mada verificare sl Nena PILASTRO stabilita non sempre necessaria ‘mada verieare Nel caso in cui venisse verificata l'instabilita allora dovremmo| procedere con questa ulteriore verifica Verifica della 4.248 A= /i, snellezza J Verifica 42.10 N, resistenzaa S51 compressione = Presso~ tenso 7234 si -) (1-05 2) «Myyau | flessione retta ae Verifica di 4.2.4.1.3.1 Nel caso in cui venisse verificata l’instabilita allora dovremmo. procedere con questa ulteriore verifica Verifica della snellezza 4.2.48 =lo/i, N.B. nelle tabelle sono stati riportate le verifiche da effettuare su element in acciaio queli Travi e Pilastri. La Normativa nelle sue indicazioni non specifica sempre la tipologia dell’elemento preso in considerazione, pertanto in casi particolari come aste tese o aste compresse dovremmo adottare altri criteri di verifica che sono sempre riportati nella Normativa al capitolo 4. Normativa vigente NTC2008 - Nome Tecniche per le Costruzioni 2008 (D.M. 14 Gennaio 2008) 226 TRAVI RETICOLARI Le travi reticolari trovano grandissimo impiego nell'ingegneria moderna. Principalmente sono costituite da aste che possono essere: * ASTETESE queste prendono il nome di tirante * ASTECOMPRESSE queste prendono il nome di puntone Tipologia di travi reticolari Esistono alcune tipologie di travi reticolari che si differenziano in funzione della disposizione delle aste. Di seguito ne riporteremo alcune: ARCO A TRE CERNIERE fe E’ la tipologia pit semplice costituito da tre aste, 2 compresse (quelle inclinate) e 1 tesa (quella inferiore) Normativa vigente N7C2008 - Nome Tecniche per le Costruzioni 2008 (D.M. 14 Gennaio 2008) 227 CAPRIATA POLONCEAU Una struttura come quella indicata in figura @ denominata anche come struttura reticolare, Le strutture reticolari offrono una delle piti antiche soluzioni al problema delle coperture: le capriate in legno che coprivano le basiliche romane rappresentano un primo esompio. Ma la forma reticolare da anche soluzione ad un altro problema, la necessita di realizzare strutture di notevoli dimensioni con element relativamente piccoli, In particolare, l'evoluzione di sistemi costruttivi basati su element reticolari ha portato al passaggio dalla trave ad anima piena alla trave reticolare. Costituite da aste tese alla base e in sommita mentre tutte le altre risultano essere compresse CAPRIATA WARREN LL, Si fa cos] gradualmente strada la tendenza a realiz ‘e composizioni del reticala mediante una successione di elementi triangolari accostati, come per lo schema Warren (indicato nella seguente figura), considerato come soluzione ottimale per opere da ponte. Il vantaggio di questo schema sta nel fatto che permette di concentrare il materiale secondo le linee di massima concentrazione degli sforzi, CAPRIATA HOWE E PRATT NN ENN, Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 228 Se pero laltezza necessaria per raggiungere determinati livelli di rigidezza é troppo estesa, nella trave Warren si raggiungono eccessive lunghezze degli elementi che possono provocare nelle aste compresse dei fenomeni di instabilita. Per tali motivi, si affermano altri tipi di travature reticolari, quali i tipi Pratt e Howe, illustrati nella seguente figura Struttura delle travi reticolari Principalmente le travi reticolari come abbiamo detto sono costituite da aste che possono essere o tese 0 compresse e dai nodi che invece possiamo considerarli come delle cerniere sferiche sui quali si concentrano le tensioni Strutturalmente perd queste si dividono in: CORRENTI:costituiti dalle aste essenzialmente orientate nella direzione della dimensione maggiore della trave reticolare, * DIAGONALI sono le aste oblique * MONTANTI: sono le aste di collegamento + NODI — Corrente Supetiore ! INNA Montane Corrente Iferiore Nelle figure sottostanti vengono rappresentati un asta e un nodo nel dettaglio Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 229 Metodi di calcolo delle travi reticolari Per determinare gli equilibri e la statica delle strutture reticolari, si adottano principalmente due metodi: + METODO DELLE SEZIONI DI RITTER: Sezione di Ritter Sezione di Ritter ' 4 SF ‘ ix L Ms OL 7 4 Ry=F iy) j—2 42) i * METODO DELL’EQUILIBRIO AL NODO Entrambi i metodi sono efficaci per sviluppare le analisi statiche in funzione dei carichi esercitati. In particolare il primo metodo @ il pit usuale per i carichi distribuiti, mentre il secondo viene adottato nella situazione in cui il carico agisce direttamente sul nodo (carico concentrato) Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 230 LE UNIONI Sono di fondamentale importanza per le strutture composte in acciaio e hanno la funzioni di collegamento tra pili elementi, Esse cono costituite prevalentemente da piastre che possono essere di tipo a lamiera esterna o flangiata, e dachiodi, bulloni o perni. Possiamo suddividere le unioni in base al oro utilizzo all'interno della struttura o in base alle sollecitazioni alle quali sono sottoposte. Suddivisione delle unioni in base al loro utilizzo nella struttura E’ possibile suddividere le union in funzione del loro utilizzo all interno della struttura, in particolare distinguiamo due famiglie: * UNIONI DI FORZA: unisconotra loro i vari elementi strutturali (travi, aste, colonne..) per formare la struttura.Come mostrano le figure sottostanti, + UNIONI CORRENTI0 DI CONTINUITA’: necessarie per formare profili non presenti nel sagomario, mediante l'unione di lamiere e di profilati o in strutture particolari in cui necesita un collegamento continuo (serbatoi, tubazioni). Un esempio & rappresentato dalla congiunzioni di due travi IPE per luci maggiori rispetto alle massime adottate per la fabbricazione delle stesse. Normativa vigente NTC2008 - Nome Tecniche per le Costruzioni 2008 (D.M. 14 Gennaio 2008) 231 Suddivisione in base alla sollecitazione Come abbiamo detto é possibile effettuare una suddivisione anche in base alla sollecitazione rispetto alla quale esse sono soggette, in particolare distingueremo tre famiglie: * SOLLECITATE A TAGLIO * SOLLECITATE A SFORZO NORMALE * SOLLECITATE A TAGLIO E FLESSIONE (UNIONI FLANGIATE) Unione bullonata sollecitata a Taglio IPOTESI:; CONSIDERIAMO LA FORZA APPLICATA SIA POSTA NEL BARICENTRO DELLA SEZIONE (altrimenti si genera un momento parassita) Tra le unioni bullonate é forse quella pid ricorrente, essa & spesso utilizzata come unione di continuita (unioni correnti di continuita) ad esempio per prolungare una trave IPE. In questo tipo di unione bullonata i bulloni sono soggetti a Taglio. Generalmente questo tipo di unione bullonata viene eseguita con l'utilizzo di Bulloni e Piastre forate in acciaio, denominate coprigiunto superiore sul quale vengono avvitati i bulloni poste sull’ala della trave. Nelle figure sottostanti viene illustrato 'impiego e gli sforzi agenti su un bullone. Generalmente questo 8 lo schema tipo per un unione di collegamento, costituita da due coprigiunti, uno superiore e l'altro inferiore e da bulloni adeguatamente impernati Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 232 Nella figura sottostante é illustrato lo schema statico della trasmissione delle forze. Consideriamo le travi IPE sollecitate da una forza di trazione pari ad F. I due coprigiunti (superiore e inferiore) che formano l’unione riceveranno quindi una forza pari ad F/2 suddividendosi cosi lo sforzo. A loro volta ognuno dei coprigiunti, trasmettera tale sforzo sui bulloni che a loro volta lo suddivideranno in base al loro numero impiegato per formare l'unione. Nella figura sottostante possiamo vedere uno schema delle forze. Fin z Cm, F eK So ze a _— 5 i i Fa 5 i 7 E pee <+s | L | [2 ‘6 FoF Nella figura sottostante invece possiamo osservare le forze che agiscono su ciascun bullone che forma l'unione bullonata. In particolare su ciascun bullone agiscono le forze relative allo sforzo F di trazione della trave IPE, e in senso opposto le due forze F/2 relative ai due coprigiunti. Da cid & possibile ricavare il diagramma del taglio come mostrato nella figura. Fi2 N.B.nell’esempio che stiamo facendo stiamo considerando un unione costituita da una sola fila di bulloni, Cosi facendo la forza applicata dal coprigiunto al bullone é semplicemente pari ad F/2. Nel caso in cui utilizzassimo due file di bulloni, allora la forza che il coprigiunto esercita sul bullone & pari ad F/4. Possiamo quindi affermare che lo sforzo di Taglio assorbito dai bulloni considerando due coprigiunti come nella figura é pari a: Fy = Feoprigiunto/ Mbulioni Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 233 Dove: Feopriginto pari ad F/2 se seguiamo lo schema in figura. I! motivo per il quale vengono utilizzati due coprigiunti nell’unione é semplicemente per avere un sistema equilibrato e ben bilanciato. Sisconsiglia pertanto di utilizzare solo un coprigiunto, Fre é lo sforzo di taglio al quale ogni singolo bullone é sollecitato. Problemi relativi alle unioni bullonate sollecitate a Taglio Finora abbiamo visto il comportamento dal punto di vista statico di un bullone soggetto a sforzo di Taglio. A seguito di tale unione dobbiamo riportare le cause che portano la struttura al suo Stato Limite Ultimo e sono le seguenti: RIFOLLAMENTO DEL COPRIGIUNTO Per rifollamento del coprigiunto si intende la situazione in cui il foro del coprigiunto nel quale passa il bullone va in plasticizzazione deformandosi come mostrato nella figura sottostante, facendo perdere cos! al bullone la sua posizione di progetto causandone problemi di asse e quindi di stabilita. STRAPPO DEL COPRIGIUNTO E’la situazione in cui viene superatala resistenza a taglio del coprigiunto e questo si plasticizza fino a strapparsi del tutto, ‘TRANCIAMENTO DEI BULLONI (ROTTURA A TAGLIO) Come possiamo immaginare dobbiamo evitare che il bullone possa tranciarsi per effetto del taglio, quindi dovremo utilizzare bulloni che abbiamo una resistenza al taglio superiore di quella ai quali sono sollecitati Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 234 Unioni sollecitate a sforzo Normale Per quanto riguarda questo tipo di unioni si hanno nel momento in cui i bulloni risulteranno sollecitati asola forza normale N. ‘Anche in questo caso questa situazione pud avvenire nel caso in cui, in casi particolari, si cerca di prolungare due elementi di acciaio, ad esempio due pilastriIPE 0 anche una corda di acciaio sotto un arco o capriata Mostriamo nelle figure sottostanti quanto detto: Anche in questo caso lo sforzo Normale N al quale sara sollecitato ogni bullone sara pari allo sforzo Normale di calcolo suddiviso per in numero dei bulloni che costituiscono |’unione bullonata. Fira = Feoprigiunto/Mbulloni Dove: Fira = lo sforzo Normale al quale pgni singolo bullone @ sollecitato Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 235 Problemi relativi alle unioni bullonate sollecitate a sforzo Normale IPOTEST: CONSIDERIAMO LA FORZA APPLICATA SIA POSTA NEL BARICENTRO DELLA SEZIONE (altrimenti si genera un momento parassita) Anche in questo caso, come succedeva per le unioni bullonate soggette a sforzo di Taglio, ci sono meccanismi che portano a rottura I’unione, provocando la conseguenza del collasso della struttura. Tali meccanismi per i quali un unione bullonata soggetta a sforzo Normale pud collassare sono i seguenti: ROTTURA PER TRAZIONE DEL GAMBO DEL BULLONE Awviene quando la tensione massima di snervamento del bullone viene superata per cui il bullone si strappa. rab ROTTURA PER PUNZONAMENTO DELLA LAMIERA IN CORRISPONDENZA DELLE TESTE DEL BULLONE 0 DADO. Avviene quando la lamiera si rompe a causa de! punzonamento del bullone sulla stessa come mostrato in figura Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 236 Unione bullonata sollecitata a Taglio e Flessione (unione flangiata) Parliamo di unione flangiata nel momento in cui avviene un collegamento costituito da una piastra forata (per Vinserimento dei bulloni) collegata mediante saldatura alla testa di un elemento di acciaio come ad esempio una trave IPE che si deve collegare ad un altro elemento di acciaio come ad esempio un pilastro. Nella figura sottostante é passibile asservare quanto detto: Questo tipo di unione é tra le pid comuni adottate per consentire il collegamento tra una tra e un pilastro o un pilastro con una trave balcone(mensola). Nel caso di unione flangiata, la piastra é collegata mediante saldatura alla testa del pilastro ¢ i bulloni garantiscono l'unione trai due elementi. Questo tipo di unione sollecita i bulloni sia da Momento (dovuto dallinflessione della trave), che da Taglio (dovuto dal peso della trave). Nel caso di un unione che deve collegare una trave a mensola, dovremmo tener conto del valore del Momento di calcolo Mew che viene ripartito sui bullonie del valore del Taglio Vw vedere quale tra le due sollecitazioni risulta essere pid gravosa sui bulloni. Nel caso invece di un unione che deve collegare una trave appoggiata appoggitata (quindi compresa fra due pilastri), dovremmo tener conto solo del valore del taglio che é unica sollecitazione agente sui bulloni. Di seguito sono stati riportati esempi di calcolo di unione flangiata secondo verifiche della Normativa vigente: Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 237 3) Si consider una trave realizzata con un profilato HEB240 sollecitata da un momento rispetto all'asse y ‘Md=100kNm. La trave deve essere collegata all'estremo mediante bullonatura, collegando ciascuna ala ‘un angolare (vi sara anche un collegamento per anima, ma ipatizziamo che il momento debba essere trasmesso tutto e solo mediante i bulloni d'ala). Quanti bulloni di classe 6.8 (col gambo interamente filettato) occorre disporre per ogni ala? momento flottonto M., viene ascorbito da una coppia antioraria Txh La forza agente sui bulloni di un‘ala vale dunque: ogg M1000 _ scr a ho I> Dimensionamento dei bulloni r* 416600: 1,29 05-600 ‘Se adotto bulloni d=22 ne dovrd prevedere un numero pari a: > 17359 735,9mm* uindi 6 bulloni su ciascuna ala 4) Si progett il nodo trave colonna attraverso due fazzoleti ad L imbullonati come indicato in figura con bulloni classe 5.6. Il pilastro sia costtuito da un profilato HEA 240 e la trave da un proflato IPE 300, ambedue di acciaio S 355, questultima, con luce di 10 metre sottoposta ad un carico di progetto, (esciuso il peso proprio) Py= 21 kNim. Calcolo della sollecitazione Ipeso proprio deli rave é: G.= 538-10 *-78,5 = 0,422 KNin Gd =G, 4, =0,422-1.3=0,5SKN/m Dimensionamento dei bulloni: \Mtaglio agente alfestremita dela trave @ par (PavGa)-L _(21+0,88)-1 ay (ate.59)-19 Utiizzando 4 bulloni avrd una sollecitazione su ciascun bullone collegatoallanima della trave pari a Fogy = = 108000 3 sey mon, 42 Quindi saranno necessari bulloni con clascuno un'area resistente almeno pari a F,,xa¥ a2 _ 13500- 1,25 % > ests 13900128 — 56,25mm Ane Def, 06-500 Normativa vigente NTC2008 - Nome Tecniche per le Costruzioni 2008 (D.M. 14 Gennaio 2008) 238 Classi di resistenza imposte dalla Normativa La Normativa a seguito delle Unioni bullonate fornisce le seguenti indicazioni in riferimento delle classi dei bulloni da utilizzare con le rispettive classi di resistenza. 113461 Bulloni 1 bulloni - conformi per le caratteristiche dimensionali alle norme UNI EN ISO 4016:2002 e UNI 5592:1968 devono appartenere alle sotto indicate classi della norma UNI EN ISO 898-1:2001, associate nel modo indicato nella Tab. 11.3.XI1. ‘Tabella 113XILa Normali Ad alta resistenza Vite 46 36 68 88 109 Dado 4 5 6 8 10 Le tensioni di snervamento f,y ¢ di rottura fw, delle viti appartenuti alle classi indicate nella precedente tabella 11.3.XIL.a sono riportate nella seguente tabella 11.3.XIL ‘Tabella 11 3X11 Classe 46 36 68 88 09 240 300 480 649 ‘900 400 500 0 800 1000 La normativa distingue le unioni in ‘NON PRECARICATE’ E “PRECARICATE” N.B. la Normativa impone che per i collegamenti: * “non precaricati” devono essere utilizzate le classi di resistenza da 4,6 a 10.9 * “precaricati” devono essere utilizzate le classi di resistenza da 8.8 a 10.9 aaa (omen) | (ru) ter] Aree effettive bulloni af 8 16157 ve 192 20 | 245 | 308 2355 [a8 30 587 Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 239 Coefficienti parziali di sicurezza per le unioni bullonate Alla luce di quanto detto per unioni bullonate soggette a sforzo di Taglio, seguono le seguenti verifiche imposte da Normativa: Per il caleolo della resistenza a taglio delle viti e dei chiodi, per il rifollamento delle piastre collegate e peril precarico dei bulloni, si adottano i fattori parziali ys indicati in Tab. 4.2.XI1, ‘Tabella 4.2. XII Coefficienti di sicurezza per la verifica delle uniont. ‘Resistenza dei bulloni Resistenza dei chiodi ‘Resisienza delle connessiona pemo He atees Resistenza dele saldature a parzale penerazione ea condone dangolo ‘esistenza dei pita contato Resistenza a scorimento per SLU no = 125 perSLE no= 110 Resisienza delle connessioni a pero allo stato Tinie di esercizio Yoruse = 10 recarico di blloni ad alta resistenza we = 110 Posizione dei fori | fori devono avere diametro uguale a quello del bullone maggiorato al massimo di 1mm, per bulloni sino a 20 mm di diametro, e di 1,5mm per bulloni di diametro maggiore di 20 mm. Si pud derogare da tali limiti quando eventuali assestamenti sotto i carichi di servizio non comportino il superamento dei limiti di deformabilita o di servizio. Quando necessario, & possibile adottare “accoppiamenti di precisione” in cui il gioco foro-bullone non dovra superare 0,3 mm per bulloni sino a 20 mm di diametro e 0,5 mm per bulloni di diametro superiore, o altri accorgimenti di riconosciuta validita, Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 240 La posizione dei fori per le u nella Tab. 4.2.XII, che fa riferimento agli schemi di unione riportati nella Fig. 4.2.3. ‘Tabella 4.2.XILI Posiione de fri per union bullonatee chiodate. ni ullonate o chiodate deve rispettare le limitazioni presentate Massimo Distanze e interassi Fig. 42.3) Minis | Unioni espostea | Unioni nonesposte a | Unioni di elementi in acisio fenomeni corrosivio | fenomeni corrosivio | resistente alla corosione ambiental ambientali (EN10025-5) e 12d 4t+40mm, ‘max(Bts125mm) & 124, 440mm, - ‘max(8t;125mm) Pi 22d) | min(144200mm) ‘min(141;200mm) nin(14t;17Smm) Pun : rin(14¢200mm) " - 2 : rmin(28400mm) : = B 24 dy | min(14t:200mm) nin(14¢:200mm) nin(14t;175mm) ‘L'nstabilith locale del piatto posto tra i bulloni/chiodi non deve essere considerata se (p/t)<{9(23S/fy)"*: in caso ontario si assumera una lunghezza di lberainflessone pari a 0.6-,. 12 lo spessore minimo depli elementi esteri collegati Normativa vigente NTC2008 - Nome Tecniche per le Costruzioni 2008 (D.M. 14 Gennaio 2008) 241 Verifiche delle unioni soggette a Taglio e/o Trazione La Normativa fornisce le seguenti indicazioni Unioni con bulloni o chiodi soggette a taglio e/o a trazione La resistenza di calcolo a taglio dei bulloni e dei chiodi F, x, per ogni piano di taglio che interessa il gambo dell’elemento di connessione, puo essere assunta pani a: Fy2a=0,6 fs Ars! 10, bulloni classe 4.6, 5.6 ¢ 8.8; 4251) Fyxa = 05 fon Ares! Yo12, bulloni classe 6.8 ¢ 10.9; 4.258) Fu = 06 fv Ao / Yar, per i chiodi. (4.259) A... indica I’area resistente della vite e si adotta quando il piano di taglio interessa la parte filettata della vite. Nei casi in cui il piano di taglio interessa il gambo non filettato della vite si ha Fy xa = 0,6 fy A/ywa, bulloni - tutte le classi di resistenza, (4.2.60) dove A indica |’area nomunale del gambo della vite € fy, mvece, indica la resistenza a rottura del ‘materiale impiegato per realizzare il bullone. Con fy & indicata le resistenza del materiale utilizzato peri chiodi, mentre Ao indica la sezione del foro. La resistenza di calcolo a ritollamento Fx del piatto dell'unione, bullonata o chiodata, pud essere assunta pari a Fora=kafadt/ yo. (4.2.61) dove: dé il diametro nominale del gambo del bullone, t2 lo spessore della piastra collegata, f@ laresistenza a rottura del materiale della piastra collegata, ‘a=min {e1(3 do) ; f/f; 1} per bulloni di bordo nella direzione del carico applicato, cr=min {p,/(3 do) - 0,25 ; tit ; 1} per bullom mterm: nella direzione del carico applicato, kemin {2,8 es/d~ 1,7 ; 2,5} per bulloni di bordo nella direzione perpendicolare al carico applicato, k=min {1,4 p> /do~ 1,7 ,2.5} per bulloni interni nella direzione perpendicolare al carico applicato, cessendo ¢ ,€2 ,p1 € p2 indicati in Fig. 4.2.3 ¢ do il diametro nominale del foro di alloggiamento del bullone, La resistenza di calcolo a trazione degli clementi di connessione Fix pud essere assunta pari a: Fira = 0,9 fey Are / Ys, per i bulloni; (42.62) Fina = 06 fr Ara / yy Peri chiodi. (4.2.63) Continua nella pagina seguente! Normativa vigente NTC2008 - Nome Tecniche per le Costruzioni 2008 (D.M. 14 Gennaio 2008) 242 Inoltre, nelle unioni bullonate soggette a trazione necessario verificare la piastra a punzonamento; cid non & richiesto per le unioni chiodate, La resistenza a punzonamento del piatto collegato & pari a Bpxa = 0,6 2 dm ty fix / Yoni (4.2.64) dove d,, @ il minimo tra il diametro del dado e il diametro medio della testa del bullone; t, & lo spessore del piatto e fy @ la tensione di rottura dell’acciaio del piatto. La resistenza complessiva della singola none a tagilo & perclo data da min(F, ns; Fixe), mentre 1a resistenza della singola unione a trazione ottenuta come min(B, 2a; Fx.) Nel caso di presenza combinata di trazione e taglio si pud adottare la formula di interazione lineare: Res, Fas Riss LAR ag «1, (4.2.65) FE, on la limitazione <1, dove con Fysu ed Fira si sono indicate rspettivament le sollecitazioni i taglio e di trazione agenti sull’unione; per brevita, le resistenze a taglio ed a trazione dell’ unione sono state indicate con Fayed Fina Unioni soggette a Taglio per attrito con utilizzo di bulloni ad alta resistenza Nel momento in cui ipotizziamodi utilizzare bulloni ad alta resistenza seguono le seguenti indicazioni: Unioni a taglio per attrito con bulloni ad alta resistenza La resistenza di calcolo allo scorrimento F,.s di un bullone di classe 8.8 0 10.9 precaricato pud esscie ussunila pai a. Fyre= np Fpc/ Yan. (4.2.66) dove: nil numero delle superfici di attrito, hil cocfficiente di attrito di cui al § 4.2.8.1.1, Fpc @ la forza di precarico del bullone che, in caso di serraggio controllato, puo essere assunta pari 80,7 fin Ares invece che pari a 0,7 fiy Ares/ Yr. Nel caso un collegamento ad attrito con bulloni ad alta resistenza precaricati sia soggetto a trazione Figy (allo stato limite ultimo) la resistenza di calcolo allo scorrimento Fs si riduce rispetto al valore sopra indicato ¢ pud essere assunta pari a: Fune= mu (Foc 08 Fiza )/ Yas « 4.267 Nel caso di verifica allo scorrimento nello stato limite di esercizio, in modo analogo si pud assumere: Faraner= 0 Upc 08 Kiedis)! Ys, (4.268) dove F, 1:1 ser la sollecitazione di calcolo ottenuta dalla combinazione dei carichi per le verifiche in esercizio. Normativa vigente NTC2008 - Nome Tecniche per le Costruzioni 2008 (D.M. 14 Gennaio 2008) 243 Unioni con utilizzo di Perni Nel caso in cui nella nostra unione bullonata decidessimo di utilizzare dei perni, la verifica sarebbe la seguente: 428.12 Collegamenti con perni La resistenza a taglio del perno & pari a Fyxa=06 fy A/ 10, (4.2.69) dove A éI’area della sezione del perno ed fy @ la tensione a rottura del perno. La resistenza a rifollamento dell’elemento in acciaio connesso dal pero & pari a Fond =15td fl yoo, (4.2.70) dove t & lo spessore dell’elemento, d il diametro del perno e fy & la tensione di snervamento dell’acciaio usato per il pero. Nella concezione delle connessioni con peri si deve aver cura di contenere le azioni flettenti. La resistenza a flessione del pemo & data da Mos = 15 Waifs / yo. 27) dove W.12 il modulo (resistente) elastico della sezione del perno. Qualora si preveda 1a sostituzione del perno durante la vita della costruzione, bisogna limitare le sollecitazioni di Mlessione ¢ taylio sul perno e di compressione sul contomo dei Tori. Per cui la forza di taglio ed il momento agenti sul pero in esercizio, Fosaser © Meses, devono essere limitate secondo le seguenti formula: (4.2.72) (4.2.73) Inolire, affinché il perno possa essere sustituito, & necessario limitare le tensioni di conlatlo, On£4, al valore limite, fra = 2.5 fy / Yoteser. Le tensioni di contatto possono essere valutate con la formula seguente (4.2.74) dove con dy si & indicato il diametro del foro di alloggiamento del porno, mentre Fi.jsee& la forza di taglio che il pemno trasferisce a servizio ed E 2 il modulo elastico dell’acciaio. Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (D.M. 14 Gennaio 2008) 244 Verifiche da eseguire in base al tipo di unione Tipologia Verificada | Rif. Relazione unione eseguire Normativa Verifica a 42.57 a a ‘ es o TTaglio del 4a, | Fuaa=0.6 fe Acs! Yuo, ballon classe 4.6,5.6 € 8.8; > bulloni 4.2.59 Fy pa = 0/5 fin Accs/ Y2, bulloni classe 6.8 ¢ 10.9; & Fyna= 0.6 fir Ao / Yur, per i chiodi. £ Verifi 42.61 6 erificaa 2. 4 . 2S rifollamento Fouskafadt/ ie do Verifica a 42.6 Nes a strappo del per sezioni no! coprigiunto con fort un a Verifica a 42.64 Be punzonamento 2S dei bulloni go N Verificaa 4.2.62 se tazione degli | 42.63 Fini = 039 fo Am! hea, per ballon! AE elementi Fu = 06 fy Ava /Yu2s er i chiodi i Verifica a 4257 | Fiya=0,6 fe Ace! Yun, bulloni classe 46,556 ¢8.: Flangiata |romioa — [4258 a OTE TR TER EM con bulloni 42.59 Fyna=0,5 fis Ave! Yoo, bulloni classe 6.8 ¢ 10.9; Taglio e Fy.na = 06 fr Ao / Yun, per i chiodi. momento Verificaa 42.61 maneuaoen rifollamento ll Verifica a 42.6 Nes strappo del | per sezioni sl coprigiunto _ | on fori ena sempre i casi sono gli stessi, N.B. le verifiche che abbiamo riportato sono in funzione degli esempi proposti nelle pagine precedenti, ogni volta é bene peré valutare le azioni agenti sulle unioni bullonate in quanto non Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 245 Normativa vigente NTC2008 - Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (O.M. 14 Gennaio 2008) 246

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