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Mensile di storia
Registrazione al Tribunale di Roma
n. 2402500 del 22 giugno 2005
Direttore Fabio Andriola
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N. BERGAMO, Costantino V contro i Bulgari, n.32, anno IV, Giugno 2008, pp. 78-90.
I proto bulgari
I Bulgari provenivano dalla steppa e quindi la loro economia di sussistenza si basava sulla
pastorizia e sullallevamento dei cavalli. Il rapporto che si instaurava tra uomo e cavallo permetteva
a questo popolo di poter agire in battaglia con grande maestria tanto da rendere la cavalleria la loro
arma pi temibile. I Proto bulgari aderivano allo sciamanesimo, praticavano il sacrificio del cane, e
loro principale divinit era Tanr, il Dio-Cielo, seguite da altre divinit minori come Tanri, il Dio-
Tempo. Gli animali ricoprivano una grande importanza per questo popolo, cos come per il resto dei
popoli della steppa, tanto da contrassegnare, con qualche reminiscenza cinese, il calendario dei
Dodici Animali. La pi antica testimonianza di tale realt attestata nel 584 d.C. e risale ai Turuck
occidentali, tramite la migrazione degli Avari di quel periodo giunse fino ai Bulgari che lo
utilizzarono e ne lasciarono testimonianza a partire dal VII secolo.
Il nuovo regno si estendeva su due lati del basso Danubio, dalla foce del Dnjester ai monti
Balcani. La nuova capitale fu fondata dallo stesso sovrano nella cittadine di Pliska, un tempo
fortezza romana. Asparuch infine riusc ad assoggettare le piccole ma diffusissime comunit slave
chiamate sklavine, iniziando quel lento processo di assimilazione e di fusione tra le due etnie che
port in pochi secoli il popolo bulgaro a perdere gran parte delle sue antiche origini turche. Queste
simbiosi permise agli slavi non solo di mantenere intatte la loro identit etnica, ma paradossalmente
da farla assimilare a quella bulgara, tanto che il regno bulgaro del X secolo divenne a tutti gli effetti
un paese slavo.
Durante il governo di Giustiniano II i rapporti tra Bisanzio e il nuovo regno divennero meno
tesi, tanto che lo stesso Imperatore, a seguito di una rivoluzione che lo vide costretto a lasciare la
corona, cerc aiuto dallallora khan bulgaro Tervel, successore di Asparuch. Il sovrano non si lasci
scappare una cos ghiotta possibilit di intervenire nella politica interna dellImpero e marci
assieme al suo esercito composto da bulgari e da slavi arrivando fino alle porte di Costantinopoli.
Le mura, come accadde pure in futuro, si dimostrarono oltremodo difficili da superare per le carenti
abilit ossidionali dai bulgari ma Giustiniano II riusc ad entrare in citt e a riprenderne il possesso.
Tarvel fu cos insignito della carica di Cesare, ossia la seconda carica pi importante dellImpero,
mai nessun capo barbaro era riuscito in tale impresa, neppure suo nonno, il cristiano Kubrat alleato
anchegli a Bisanzio. Nel 705 ci si apprest a firmare un nuovo trattato che garantiva in forma
ancora maggiore la tutela del nuovo regno barbarico allinterno degli ormai ex-confini imperiali. I
Bulgari poterono vedere le immense ricchezze della Citt dOro, come era chiamata allora
Costantinopoli, e fecero di tutto nella loro esistenza per conquistarla, anche se di fatto mai vi
riuscirono. Lo stesso Tervel, ben conscio della propria forza militare, non dimostr alcuna forma di
rispetto verso lImperatore e appena morto Giustiniano II nel 712 lanci una grande offensiva
contro lImpero invadendo la Tracia e saccheggiandone i territori giungendo nuovamente davanti le
mura di Costantinopoli. Nel 716, quando si profilava allorizzonte un attacco su due fronti ossia
bulgaro e arabo, Teodosio III concluse una pace umiliante con i Bulgari. I confini furono fissati
sulla Tracia settentrionale, dimostrando cos quanto il nuovo regno si espandesse verso la capitale
dellImpero arrivando fino allasse stradale Belgrado-Costantinopoli.
Costantino V vittorioso sulle truppe arabe in Oriente si accorse ben presto che il verso
pericolo proveniva da nord ovest, dove il nuovo regno bulgaro creava gravi disordini presso la
frontiera. LImperatore reag prontamente fortificando la linea del limes per impedire nuovi
saccheggi delle terre imperiali. Il khan bulgaro recep questa azione come una dichiarazione di
guerra e si prepar per la battaglia. Ci fu uno scambio di missive per scongiurare il conflitto ma
queste non portarono ad alcun risultato. Fu cos che alla testa del suo esercito Costantino, nellanno
del Signore 755, sconfisse sonoramente i Bulgari vicino al Danubio e ne fece gran strage
utilizzando la tecnica a tenaglia gi utilizzata dal suo predecessore. Distrusse diversi villaggi in
Bulgaria, ne bruci le terre ne saccheggi i territori e ritorn in patria costringendo il khan bulgaro
ad un trattato da pace. La vittoria, la prima di una lunga serie, prese il nome di Markelai da un forte
li costruito appena a ridosso del confine bulgaro. Pare per che questo fosse solamente linizio di
una vera e propria campagna che inizi nel 762 quando sul trono di Bulgaria venne scelto un nuovo
khan un certo Telaze. Questo khan rappresentava llite boiara di etnia turca che sicuramente non
vedeva di buon occhio lImpero di Bisanzio tanto da costringere coloro che non la pensavano alla
stessa maniera allesilio. Costantino accett questi profughi e li insedi allinterno dei confini
imperiali, specialmente dove vi era carenza di manodopera per via delle incursioni arabe, infine
prepar minuziosamente linvasione della Bulgaria. La tecnica che fu utilizzata molto simile a
quella gi vista in precedenza, ossia un attacco su due fronti: il primo condotto per via terrestre e il
secondo invece direttamente dal mare per colpire alla spalle il nemico.
Il 16 giugno del 763 lImperatore part alla testa del suo esercito conducendolo in Tracia
mentre dal porto di Costantinopoli alzavano le ancore ben 800 vascelli imperiali chiamati chelandia
ciascuno contenente 12 cavalieri alla volta del Danubio. Telaze informato del possente attacco cerc
di recuperare il maggior numero di guerrieri tanto da poterne schierare ben 20mila. Il 30 giugno del
763, un marted, il khan bulgaro marci per fronteggiare linvasione bizantina. Lo scontro avvenne
presso Anchialo, vicino alle foci del Danubio, e la battaglia dur lintero giorno, dalla mattina al
tramonto. Moltissimi bulgari vennero trucidati, altri catturati, altri invece scelsero lImpero e
tradirono il loro popolo. La sconfitta di Telaze fu completa e Costantino V ritorn a Costantinopoli
con un ricco bottino e con un discreto numero di prigionieri. Giunto presso la porta doro, lingresso
dedicato agli Imperatori vincitori, gli fu dedicato un trionfo come era uso nellImpero Romano. La
battaglia di Anchialo fu una delle battaglie pi importanti per la storia di Bisanzio e molto
probabilmente la pi gloriosa dellinterno regno di Costantino. Il trionfo fu una grande festa per
tutta la citt. LImperatore vestito della sua armatura doro e con lelmo ornato di piume di pavone,
guidava una lunghissima processione. Dietro di lui vi erano i generali in alta uniforme e tutti coloro
che avevano combattuto, infine vi erano in ceppi i dignitari bulgari mostrati al popolo. La lunga
processione, dopo essere entrata dalla porta doro, percorse tutta la via principale di Costantinopoli
chiamata Mese per giungere allippodromo dove tutta la gente si sarebbe riunita per acclamare il
grande trionfo dellImperatore sui Bulgari. Telaze e tutti i prigionieri furono uccisi dagli stessi
abitanti della capitale che cos si resero partecipi della vittoria sui loro nemici.
Sul trono di Bulgaria venne cos eletto un nuovo khan chiamato Sabino che per venne quasi
subito detronizzato perch considerato dai boiari troppo filo bizantino. Egli scapp cos a
Costantinopoli dove fu accolto con tutti gli onori da Costantino. Fu eletto al suo posto un tal Pagano
anchesso rappresentante dellelite turca anti bizantina. Lanno successivo si avvi il processo di
pace e il nuovo sovrano bulgaro chiese di poter conferire con lImperatore assieme ai suoi dignitari.
Costantino accett e fu una sorpresa per i bulgari quando giunsero a Costantinopoli e videro a
fianco dellImperatore lo stesso Sabino. La pace fu firmata ma mentre si trattava, Costantino invi
in Bulgaria dei sicari affinch arrestassero Sklavounos, capo dei Severi, e Cristianos capo degli
Skamaroi. Questi avevano fama di essere dei capi trib colpevoli di continue incursioni in territorio
imperiale e vicini alla casa regnante di Bulgaria. I sicari di Costantino svolsero il loro compito in
maniera egregia visto che portarono ancora in vita i due ricercati. Una volta messi in catene fecero
una brutta fine, tanto che Teofane ci racconta come vennero uccisi:
(gli aguzzini imperiali) gli amputarono gambe e braccia ai piedi di San Tommaso e, in
presenza di un medico, lo aprirono vivo dai genitali al petto cos da poter comprendere la
costruzione del corpo umano. Solo allora lo consegnarono alle fiamme
La battaglia di Anchialo non fu per definitiva, tanto che Costantino fu costretto a prendere
nuovamente le armi e a marciare con il suo esercito fino al confine bulgaro. Giunse alla citt di
Tucas, la rase al suolo, bruci tutto quello che trov e se ne ritorn a Costantinopoli. Non si trova
nelle fonti una motivazione plausibile per tale azione, probabile che lImperatore avesse utilizzato
il trattato da pace per colpire nuovamente il nemico, oppure nella migliore tradizione classica, pu
aver tentato una sorta di attacco preventivo. Questultima possibilit anche se lontana dallessere
dimostrata storicamente affascinante perch dimostrerebbe la volont integerrima di Costantino di
distruggere alle fondamenta il regno bulgaro.
Qualche anno dopo ci fu un altro tentativo questa volta per non coronato dalla vittoria. Il 21
giugno del 765 salparono da Costantinopoli la bellezza di 2600 chelandia armate del potentissimo
fuoco greco con a bordo le armate di svariate regioni dellImpero. Quando la flotta stava per
attraccare nel territorio nemico, un gelido vento proveniente dalla Russia spinse le imbarcazioni
sulla riva troppo velocemente distruggendone in gran numero. Costantino, che anche in
quelloccasione aveva preso parte alla spedizione, ripieg verso le terre natie senza aver concluso
nulla. Dopo un periodo di pace relativamente breve nel maggio del 774 lImperatore ordin che
2000 chelandia prendessero il largo per colpire nuovamente la Bulgaria che non voleva
sottomettersi alla volont imperiale. Egli stesso si imbarc nella nave pi importante sulla quale
garriva la bandiera di Bisanzio, ossia il chalandion rosso (o forse addirittura purpureo). I
comandanti della cavalleria invece furono inviati sul confine tracio con lordine di presidiare ogni
valico delle montagne cos che potessero intervenire una volta che laltro esercito fosse sbarcato.
Costantino giunse a Varna e i Bulgari terrorizzati dellennesimo attacco mandarono un boiaro e uno
tzigato un alto funzionario bulgaro -. La pace fu conclusa e lImperatore pot finalmente
rafforzare il limes indisturbato. Pochi mesi dopo i Bulgari erano nuovamente sul piede di guerra, il
khan era riuscito a riunire un robusto esercito composto da ben 12mila uomini e rafforzato dalle
truppe boiare, con lintenzione di conquistare una grossa porzione della Macedonia. Costantino non
si fece sfuggire lennesima occasione e radun lintero esercito imperiale composto da ben 80mila
uomini. Egli marci subito verso la Bulgaria e senza utilizzare le trombe, che segnalavano lattacco,
piomb sul nemico che si disperse velocemente sancendo cos lennesima vittoria allImperatore.
Questa fu chiamata guerra nobile perch non fu versata alcuna goccia di sangue cristiano. Una
volta giunto a Costantinopoli fu celebrato un altro trionfo romano degno delle gesta vittoriose di
questo soldatenkaiser.
Nel 755 Costantino tent unaltra sortita ma quando tutto era pronto per lo partenza le sue gambe
iniziarono a gonfiarsi in maniera abnorme e una terribile febbre inizi a tormentarlo. Nessun
medico cap che cosa stesse accadendo, cos lImperatore torn ad Arcadiopoli e si accorse che gli
rimanevano pochi giorni di vita. Arrivato a Selimbria simbarco nel suo chelandion e una volta
giunto nei pressi di Kykoblion, il giorno 14 settembre del 755, spir nella nave imperiale.
Anche se vinse tutte le battaglie, Costantino non riusc ad imporre una pace duratura con i Bulgari e
non riusc neppure a sottometterli in via definitiva. Lascesa di questo popolo in quella zona cos
delicata per lImpero port gravi problemi per Costantinopoli, dato che ci vollero ben tre secoli
affinch Basilio II, chiamato appunto Bulgaroctono distruttore dei Bulgari - , salisse sul trono
imperiale ed annettesse completamente la Bulgaria.